l`universo in una ciambella la scienza dei simpson
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l`universo in una ciambella la scienza dei simpson
L’UNIVERSO IN UNA CIAMBELLA LA SCIENZA DEI SIMPSON K.I.T.E. - 12 marzo 2008 «I Simpson è stato in grado di portare il metodo scientifico in un cartone animato, e al tempo stesso di dare agli scienziati una sobria lezione di vita reale» The Guardian Quadro di una tipica famiglia americana: Homer Simpson è "il più grande americano di tutti i tempi" e sua moglie Marge "la mamma ideale". La piccola Lisa è destinata a diventare la prima presidentessa degli Stati Uniti e suo fratello... be', Bart Simpson è Bart Simpson. E poi c’è la piccola Maggie che comunica solo tramite il ciuccio. Eppure sono molto di più. Una caustica e mimetica parodia della società. Ed è per questo che, all’interno del cartone animato più longevo della storia (diciotto anni per circa quattrocento episodi!), i temi della scienza non sono «pillole incapsulate in un blister giallo e divertente, (…) ma la stessa scienza che pervade la nostra vita quotidiana: ambiente, genetica, biotecnologie, energia, e tutti i grandi temi con i quali ci troviamo a confrontarci ogni giorno». La scienza è presente nel mondo dei Simpson a più livelli. Fa parte del background culturale di molti tra autori e spettatori del programma: dall’autore di ben diciassette puntante Al Jean (laurea in matematica ad Harvard) allo sceneggiatore David Cohen (laurea in fisica ad Harvard e master in informatica teorica a Berkeley), che peraltro non è l’unico tra gli sceneggiatori con in mano una laurea fisico-matematica di una tra le più prestigiose università americane. Poi ci sono le guest star: apparizioni in veste springfiliana di alcuni tra i principali scienziati, tra cui il premio Nobel Dudley Herschbach, l’astrofisico probabilmente più famoso al mondo Stephen Hawking e il grande paleontologo Stephen Jay Gould, autore della teoria degli equilibri puntuati. Interi episodi ruotano intorno a temi di attualità scientifica: emergenza rifiuti, psicofarmaci per bambini, viagra, ogm, missioni spaziali, perfino il dibattito tra evoluzionisti e creazionisti è preso di mira in ben due episodi. Per il nucleare poi c’è da fare un discorso a parte visto che l’intera economia di Springfield ruota intorno alla centrale, «vero cuore pulsante della città, un po’ come poteva esserlo l’Olivetti per Ivrea negli anni Ottanta.» Ma, scrive Malaspina, «uno fra i tratti più caratteristici del modo in cui la scienza è rappresentata nella serie è proprio la sublime noncuranza, che rasenta quasi lo spreco, con la quale le sceneggiature di I Simpson comprimono in pochi secondi un notevole background di conoscenze e riferimenti, fino a ridurlo in poltiglia, litania senza senso, battute che quasi passano inosservate per la loro fulminea rapidità». Eppure la curiosità, lo scetticismo e l’attenzione ci terranno incollati alla tv… Marco Malaspina, nato a Bologna nel 1967, è giornalista scientifico e lavora all'ufficio comunicazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. Scrive per le pagine di salute del settimanale Oggi. Conduce Pigreco Party, il programma settimanale all'incrocio fra scienza e società di Radio Città del Capo. Nel tempo libero, guarda i Simpson e legge Shakespeare." Bibliografia Marco Malaspina, La scienza dei Simpson: guida non autorizzata all’Universo in una ciambella, Sironi Editori, Milano 2007