COMUNE DI VISCIANO I VISCIANO
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COMUNE DI VISCIANO I VISCIANO
COMUNE DI DI VISCIANO studio di fattibilità per la realizzazione e gestione di un impianto crematorio Ing. Antonio D’Avanzo d’Avanzo Data 05/09/2013 Pagina 1 studio di fattibilità Revisione 0 introduzione L'amministrazione comunale ha evidenziato il proprio interesse per realizzare sul proprio territorio un nuovo sistema tecnologico per il trattamento delle salme dei defunti che si basa sulla produzione di ceneri mediante la realizzazione di un tempio crematorio, in ampliamento dell’attuale cimitero comunale. A tale scopo, con delibera di G.C n. 50 dell’11/09/2013, sono state inpartite direttive al responsabile dell’UTC al fine di predisporre uno studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione di un impianto crematorio in ampliamento dell’attuale cimitero comunale che costituirà la base su cui sarà avviata la procedura di project financing per l’acquisizione di proposte progettuali che prevedano l’utilizzo di risorse totalmente a carico dei soggetti privati; Pagina 2 studio di fattibilità Situazione attuale: Cimitero di Via Camaldoli. L’area cimiteriale esistente è costituita da un primo impianto (vecchio cimitero), realizzato negli anni 50, dove prevale la presenza di cappelle gentilizie e di loculi cimiteriali lungo la perimetrazione di detto impianto, e da un secondo impianto di recente costruzione, in ampliamento all’impianto originario (nuovo cimitero). Nel vecchio cimitero prevale la presenza di cappelle gentilizie con la presenza di circa 400 loculi ad apertura laterale lungo il perimetro delimitante il predetto impianto. Mentre nel nuovo vi sono circa 625 loculi, di cui n.180 ad apertura laterale, n.325 fornetti e n.120 cellette ossari, nonché quattro campi di inumazione e n.56 cappelle gentilizie realizzate scondo uno schema tipo approvato con delibera di C.C n.18 del 13.04.1995. Allo stato attuale nel vecchio cimitero comunale, nell’area retrostante il cappellone vi sono in corso i lavori di realizzazione, da parte dei concessionari dei lotti, di n.16 cappelle gentilizie secondo lo schema tipo approvato con delibera di C.C n.18 del 13.04.1995. L’amministrazione ha previsto, nell’area retrostante il cappellone, la realizzazione di ulteriori 128 loculi ad laterali i cui lavori verranno appaltati a breve. L’accesso ad entrambe le aree cimiteriali è posto su Via Camaldoli e l’intera area è delimitata da una parete muraria di idonea altezza. Prospiciente alla zona cimiteriale oggetto dell’ultimo ampliamento è presente un’area adibita a parcheggio. Cenni storici sulla cremazione e ruolo della Pubblica Amministrazione come garante dei servizi mortuari Quello della cremazione è uno dei più antichi e diffusi riti funebri della storia dell’umanità, eseguita secondo differenti modalità a seconda delle periodo storico, delle credenze e delle religioni proprie di ciascuna popolazione. Riferendo tale pratica all’Italia, e più precisamente in epoca moderna, solo con la “Legge Crispi” del 1888, però, la Cremazione entrerà ufficialmente nel nostro ordinamento. La graduale affermazione di questa funzione è avvenuta soprattutto ad opera di alcune società di volontariato, che già da qualche anno erano sorte in varie città italiane con il nome di “Società per la Cremazione”. Oggi la cremazione è praticata in tutte le parti del mondo come scelta libera e razionale, per salvaguardare la dignità del defunto evitando l’impietoso disfacimento del corpo e per tutelare e risolvere le esigenze igieniche, ambientali ed urbanistiche delle società moderne. Ogni giorno un numero sempre maggiore di persone sceglie, nel pieno rispetto dei sentimenti religiosi, questa pratica considerandola una scelta razionale, ecologica, che rispetta la vita, non sottrae spazio o risorse ai vivi e non inquina la terra, l'aria e l'acqua. Rispetto all'inumazione, la cremazione evita infatti la possibilità dell'inquinamento delle acque che, per effetto dell'interramento, possono venire alterate fino alla sorgente: ragione per la quale molti igienisti ritengono i cimiteri pericolosi. L’Ente pubblico preposto per legge a garantire i servizi mortuari e cimiteriali, è il Comune; per la gestione degli stessi vengono impiegate notevoli risorse pubbliche di natura finanziaria, urbanistica, territoriale e ambientale nonché professionale. Essendo la natura della materia delicata e complessa tutto è regolamentato: dall’accertamento del decesso, al trasporto dei cadaveri, alla costruzione, l’ampliamento ed l’eventuale soppressione dei cimiteri nonché la loro gestione, dalla profondità della fossa alle caratteristiche tecniche della cassa, le esumazioni, l’inumazione, la tumulazione, la cremazione. L’esigenza di dotarsi di un impianto di cremazione nasce sia da una crescente richiesta da parte dei cittadini che intendono aderire a questa pratica, sia dalla consapevolezza da parte degli amministratori delle difficoltà di reperire aree da destinare a uso cimiteriale che corrispondono ai requisiti normativi di igiene pubblica. Per tale motivo la termo-distruzione delle salme attraverso la pratica di cremazione si delinea come l’approccio più realistico alla soluzione del problema. Soluzione che trova ormai sempre maggiore applicazione anche fra i praticanti di fede cristiana. Tale pratica è sostenuta anche da un atteggiamento culturale di grande maturità che vede in essa una scelta razionale, ecologica, che rispetta la vita, non sottrae spazio o risorse ai vivi, non altera la devozione al culto dei defunti che viene trasferito ed esercitato sulla memoria, sul ricordo delle opere e del pensiero delle persona cara. Riferimenti normativi Le opere previste dovranno essere realizzate in accordo con tutte le norme vigenti ed in particolare: Pagina 3 studio di fattibilità D.Lgs. 163/2006 “Codice dei Contratti Pubblici”; Regolamento di attuazione Codice appalti (DPR n. 207/2010) Testo unico sulle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, artt. 228,254,334, da 337 a 344 e 358, e successive modificazioni; Legge 30 marzo 2001, n. 130; Regolamento di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285. Regolamento comunale di Polizia Mortuaria L.R n.20 del 09/10/2006 e smi D.lgs n.152/2006 e smi (Codice Ambiente) in particolare: a) la Parte IV “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii. dove nella classificazione dei rifiuti urbani rientrano anche “i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), e) ed e).” (art.184 comma 1 lett. f)). b) il Progetto dovrà essere assoggettato alla Parte II “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC)” del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii. ed in particolare: Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) – Titolo II Il Formo crematorio può essere assimilato come tipologia di impianto ad un inceneritore e pertanto rientra nella tipologia progettuale di cui all'Allegato IV della Parte II del D.Lgs. 152/06, punto 7 lett.r) “impianti di smaltimento di rifiuti urbani non pericolosi, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno (operazioni di cui all’Allegato B, lettere D2 e da D8 a D11, della parte quarta del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152)”. In particolare per le tipologie progettuali presenti nell'Allegato IV alla Parte II del D.Lgs.152/06 è previsto l'espletamento della procedura di “Verifica di assoggettabilità” di cui all'art.20 della stessa norma. Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) – Titolo III-bis Per la medesima motivazione di cui al punto precedente il forno crematorio rientra nella tipologia progettuale di cui all'Allegato VIII della Parte II del D.Lgs. 152/06, punto 5.2 “impianti di incenerimento dei rifiuti urbani quali definiti nella Direttiva 89/369/CEE del 8 giugno 1989 del Consiglio, concernente la prevenzione dell'inquinamento atmosferico provocato dai nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, e nella Direttiva 89/429/CEE del 21 giugno 1989 del Consiglio, concernente la riduzione dell'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, con una capacità superiore a 3 tonnellate all'ora” e pertanto dovrà ottenere l'Autorizzazione Integrata c) la Parte V “Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii. dove tutti gli impianti che producono emissioni in atmosfera devono essere autorizzati. Tale autorizzazione dovrà rispettare i criteri regionali per l’autorizzazione e il controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera approvati. Di rilevante interesse è anche la Circolare per l’applicazione del regolamento di polizia mortuaria, emanata dal Ministero della Sanità in data 24 giugno 1993, n. 24. Norme sulla costruzione e l’ampliamento dei cimiteri, sono inoltre contenute nella Legge n. 166/2002 (Disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti). I Comuni possono offrire in concessione aree e loculi per le sepolture private (reparto a sistema di tumulazione), a domanda individuale e a tariffe predeterminate. Si sottolinea, inoltre, che l’art. 92 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria non prevede più concessioni perpetue, ma solo concessioni a tempo determinato e di durata non superiore a 99 anni salvo rinnovo. Pagina 4 studio di fattibilità Per quanto attiene alla progettazione dei cimiteri, non è più richiesto il preventivo parere del Consiglio Provinciale di Sanità ma dovranno osservarsi le normative emanate in merito dalla Regione Campania ed i pareri e nulla osta dell’Azienda Sanitaria. In relazione all’approvazione dei progetti, si rimanda alle disposizioni di cui al D.Lgs. 163/2006 e s.m. ed i., D.P.R. 207/2010 per le parti vigenti e disposizioni del D.Lgs. 267/2000. Il Ministro della Sanità, sentito il Consiglio superiore di Sanità, può emanare particolari prescrizioni tecniche per la costruzione di nuovi cimiteri e per il migliore utilizzo strutturale di quelli esistenti. Il Regolamento Nazionale disciplina anche le sepolture private, stabilendo, fra l’altro, che i progetti delle opere sono approvati dal Sindaco su conforme parere del servizio sanitario della Azienda Sanitaria e sentita la Commissione edilizia. Le sepolture private sono ammesse solo se il regolamento comunale le prevede e se a ciò vengono appositamente destinate le aree cimiteriali. I cimiteri comunali, i cimiteri privati e le cappelle private sono soggetti alla vigilanza ed al controllo dell’autorità comunale. Per quanto riguarda la disciplina locale, si rinvia alla consultazione del Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria. Caratteristiche funzionali L’area oggetto dell’intervento è quella situata a destra del II lotto dell'area cimiteriale stessa, e censita al NCT al foglio 1 particelle 74 e 262 del Comune di Visciano. Detta area, non di proprietà comunale, ha una superficie di circa 6000 mq e ricade in zona di rispetto cimiteriale, attualmente adibita alla coltivazione del nocciolo. Il piano di campagna dell'area destinata all'espansione dell'area cimiteriale è in media 4 metri al di sotto del livello stradale di via Camaldoli e di natura pianeggiante. Pertanto, ai fini della realizzazione dell’ampliamento cimiteriale e dell’impianto crematorio, occorre provvedere all’esproprio della stessa. L'opera che si intende realizzare ha lo scopo di utilizzare una nuova tecnica per la gestione delle salme, sostituendo la tradizionale sepoltura in terra e in loculi con la trasformazione in cenere della salma attraverso l'impianto tecnologico che caratterizza il tempio crematorio. Il predetto intervento dovrà prevedere: • un tempio crematorio in cui saranno trasformate in cenere le salme • un'area tecnico amministrativa per la gestione operativa connesse alla cremazione delle salme • un'area in cui sarà possibile sia deporre le urne contenenti le ceneri che l'eventuale dispersioni delle ceneri, a seconda dei desideri dei defunti manifestati dagli stessi quando ancora in vita, in conformità alla disposizione vigenti • Una zona adibita alla manutenzione ordinaria dell'impianto e alla gestione delle porzioni di ceneri che non dovranno essere poste nelle urne cinerarie • Un'area adibita a parcheggio interno ed esterno all'impianto Pagina 5 studio di fattibilità Caratteristiche tecniche L'intervento necessario alla realizzazione del tempio crematorio dovrà prevede i seguenti aspetti tecnologici: • un'area adibita ai servizi amministrativi caratterizzata da ambienti in cui svolgere le attività amministrative, con l'ausilio di risorse informatiche, per gestire i database necessari alla registrazione delle cremazioni poste in essere e di connessione alla rete internet per consentire all'amministrazione comunale la supervisione di dette attività. inoltre deve essere previsto il controllo attraverso un sistema informativo dell'intero processo di cremazione attraverso il controllo dei parametri di combustione e in particolare quelli di post combustione. Pagina 6 studio di fattibilità • Una parte dell'area amministrativa deve consentire agli operatori di poter operare nelle condizioni di massima igiene • Inoltre, al fine di garantire, la costante efficienza dell'impianto dovrà essere prevista un'area adibita alla manutenzione delle componenti meccaniche, elettriche ed elettroniche dell'impianto oltre alle parti preposte al trattamento dei fumi • Le zone adibite al parcheggio interno ed esterno, dovranno essere conformi a quanto previsto dal decreto legislativo 152/2006 per quanto attiene al trattamento delle acque di prima pioggia e per la gestione delle acque reflue dei servizi igieni a servizio dell’area amministrativa e delle utenze. • La realizzazione della parte amministrativa dovrà risulterà conforme a quanto stabilito dalla normativa vigente relativamente al risparmio energetico anche attraverso l'installazione di sistemi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che dovranno consentire la produzione di energia sia per quanto attiene il riscaldamento e raffrescamento dei locali che per quanto attiene l'illuminazione dei locali e del piazzale. Specificatamente gli impianti termici dovranno risultare conformi rispetto a quanto indicato dalle norme di settore UNI TS 11330. Caratteristiche gestionali La gestione dell'impianto dovrà riguardare tutti i suoi aspetti, per il numero di anni previsti dall'appalto dalla società assegnataria, in particolare: • gli aspetti amministrativi con le adeguate conoscenze informatiche • gli aspetti giuridici per quanto attiene alla gestione delle ceneri sia per la consegna ai parenti del defunto, che per quanto attiene all'eventuale dispersione nel giardino delle rimembranze. • gli aspetti di funzionamento tecnologico dell'impianto, per quanto attiene: • la sicurezza nei luoghi di lavoro durante il suo funzionamento • La corretta gestione delle ceneri che non dovranno essere consegnati ai parenti del defunto • il costante controllo delle emissioni • Il costante controllo del funzionamento dei dispositivi necessari ad ovviare forme di inquinamento del suolo e delle acque relativamente alle acque di prima pioggia e alle acque reflue dei servizi igienici. Aspetti Economico-finanziarie dei lavori da realizzarsi; Il costo dell'intera opera a partire dalla fase progettuale, per proseguire nella fase realizzativa e per la gestione del funzionamento amministrativo e tecnico operativo lungo tutta la durata del periodo concessorio, sarà ad esclusivo carico del soggetto che risulterà aggiudicatario dell'opera a seguito di una gara ad evidenza pubblica con procedura aperta. Pertanto non è previsto alcun onere a carico dell'amministrazione comunale, comprese le spese di esproprio per l'ampliamento dell'area cimiteriale, i costi derivanti dalla liquidazione della commissione preposta alla valutazione dei progetti, nonché la fornitura di gas, elettricità, acqua ecc…L’importo presunto per l’ampliamento del cimitero e la realizzazione dell’impianto crematorio, comprensivo delle somme a disposizione (iva, spese tecniche, espropri, ecc…) ammonta ad € 3.000.000,00. Evoluzione della cremazione in Italia –dati Istat Le cremazioni effettuate nel corso del 2012 sono cresciute del 15% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 13.300 unità. Nel 2012 si sono registrate a consuntivo 101.842 cremazioni di feretri, contro le 88.542 del 2011. In ciò ha influito considerevolmente il cambio di propensione dei cittadini, per lo più dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio e la crisi economica. L’ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla mortalità e popolazione 2012, anno in cui si sono registrati 612.883 decessi. Quindi l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l’anno 2012, è del 16,62%. La cremazione è passata da circa 3.600 unità nel 1987, anno in cui venne introdotta la gratuità della Pagina 7 studio di fattibilità cremazione, alle circa 30.167 del 2000. Successivamente, all’inizio del 2001, la cremazione divenne ordinariamente a pagamento, come anche la inumazione in campo comune. La onerosità non incide più di tanto nel trend rialzista, tanto che nel giro di cinque anni la cremazione ha raggiunto e superato le 48.000 unità annue. La cremazione in Campania Nel campo degli impianti crematori la Regione Campania è deficitaria in quanto gli unici due impianti esistenti sono a Montecorvino Pugliano (SA) e a Cava Dè Tirreni (SA). Tale situazione logistica determina la necessità di spostamenti consistenti da parte di coloro che scelgono la pratica della cremazione. L'azione della cremazione ha un effetto benefico anche sulla gestione delle estumulazioni, in quanto anche i resti dei cadaveri nel tempo possono essere cremati in modo da ridurre considerevolmente la necessità di spazi nelle aree cimiteriali. Quest'ultimo beneficio non sarà solo a favore del Comune Visciano in quanto l'impianto che si andrà a realizzare sarà in grado di gestire i fabbisogni di cremazione a seguito di estumulazione anche di altri paesi che intendo far riferimento all’impianto. Aspetti socio-economici L’intervento qui proposto tende a determinare delle variazioni sotto l’aspetto socio economico in quanto cittadini di altri paesi potrebbero fruire del servizio presente con la realizzazione dell’impianto crematorio. Ciò potrebbe determinare una conoscenza del territorio viscianese anche di soggetti che a tutt’oggi non ne conoscono neppure l’esistenza con una ricaduta positiva sul territorio stesso e la creazione di indotti. Collegamenti con il contesto All'impianto ubicato nei pressi del cimitero di Visciano, si accede dagli altri comuni del territorio campano non limitrofi a Visciano (o per la cremazione di feretri provenienti da altre regioni italiane) utilizzando l'autostrada A 16 uscita di Tufino. Pagina 8 studio di fattibilità Figura 1 dall'uscita dell'autostrada, si percorre la via per Visciano e in sei km si accede all'impianto di cremazione posto in via Camaldoli a Visciano. Pagina 9 studio di fattibilità . Figura 2 L’accesso al tempio crematorio avviene attraverso Via Camaldoli e, di conseguenza non vi è alcuna variazione del normale traffico nell’ambito della maggior parte del paese in quanto la strada che porta alla zona cimiteriale può essere considerata una specie di circumvallazione. Vincoli ambientali, storici, archeologici L’area oggetto dell’intervento non presenta alcun vincolo di tipo ambientale, storico, archeologico. Il Responsabile dell’Area Tecnica F.to Ing. Antonio D’Avanzo Pagina 10 studio di fattibilità