OPERATIVO VOLI

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OPERATIVO VOLI
In collaborazione con Agenzia Viaggi Please Give Way
OPERATIVO VOLI
IB3635 05 SETTEMBRE LINATE MADRID 08H00 10H15
IB6651 05 SETTEMBRE MADRID LIMA
12H40 17H35
LA2042 15 SETTEMBRE CUSCO LIMA
15H30 16H45
OPERATED BY SUBSIDIARY/FRANCHISE
IB6650 17 SETTEMBRE LIMA MADRID
19H45 14H25+1
IB3642 18 SETTEMBRE MADRID MALPENSA 16H00 18H10
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PROGRAMMA DI VIAGGIO
05 settembre: MILANO LINATE/LIMA
Partenza da Milano Linate per Lima in mattinata con volo di linea IATA. Pasti e films a bordo.
Arrivo in serata. Trasferimento in hotel. Cena in hotel. Pernottamento
06 settembre LIMA - PARACAS
In mattinata partenza in pullman per Paracas (circa 4 ore). Pranzo in
ristornate durante il tragitto. Attualmente la penisola di Paracas è un vero e
proprio deserto, ma nell’antichità le sue terre dovevano essere molto fertili
come hanno comprovato gli scavi che ad una certa profondità hanno
trovato uno strato di terra umida sotto la sabbia. Più o meno alla stessa
profondità sono stati ritrovati resti di abitazioni coperte con tetti di paglia e
soprattutto vari cimiteri con oltre 400 mummie perfettamente conservate e
ancora avvolte negli involucri funerari. Sistemazione in albergo. Tempo a
disposizione per il relax. Cena e pernottamento
07 settembre PARACAS-NAZCA
In mattinata escursione in barca alle isole Ballestas, celebri per la ricchissima fauna marina.
Piccole ma di rilevanza storica. In epoche passate furono motivo di
scontri col Cile per la ricchezza derivata dalla raccolta del guano. Oggi
il guano non si raccoglie più e queste isole sono protette. Qui vivono
numerose colonie di leoni marini e otarie, oltre che una quantità
incredibile di uccelli. Tutto il paesaggio è estremamente fantastico e
una visita qui merita davvero .Nel pomeriggio partenza per Nazca (3
ore circa) è una piccola cittadina, a 450 km a sud di Lima, conosciuta
in tutto il mondo grazie alle famose linee che si possono ammirare solo
dall'alto. La civiltà Nasca sorse in seguito al declino della civiltà Paracas verso 200 d.C. e si
concluse verso 800 d.C. E' stata scoperta dall'archeologo peruviano M. Uhle nel 1901e da quel
momento sono iniziate le ricerche archeologiche che hanno riportato alla luce le necropoli e
innumerevoli ceramiche caratterizzate da colori molto vivaci.. Pranzo. Sistemazione in hotel.
Pomeriggio a disposizione. Cena in ristorante.
08 settembre NAZCA – AREQUIPA
In mattinata sorvolo su piccoli aerei da turismo (lingua
spagnolo/inglese) sulle celebri linee di Nazca, il mistero più grande e
non ancora spiegato sono le sue linee gli enormi disegni tracciati ne
deserto e visibili solo dall'alto. Alcuni disegni rappresentano
giganteschi animali, altri hanno la forma puramente geometrica.
Pranzo in ristorante durante il tragitto. Partenza per Arequipa in
pullman. Arequipa, città principale del Perù meridionale, si trova a
un'altitudine di 2325 metri ed è circondata da spettacolari montagne
e vulcani delle Ande, tra i quali il più famoso vulcano è El Misti (5822
m). Nella parte coloniale della città ci sono molti edifici costruiti con una roccia vulcanica molto
chiara chiamata sillar ed è per questo che viene chiamata la "città bianca".La zona di Arequipa,
secondo i ritrovamenti archeologici, fu abitata dal popolo preincaico di indios Aymara. La
fondazione spagnola della città ebbe luogo nel 1540. Arrivo a Arequipa in serata. Sistemazione in
albergo. Cena e pernottamento in hotel.
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09 settembre AREQUIPA – PUNO
In mattinata, visita alla città coloniale: la Plaza de Armas corrisponde al centro della città,
dominata dalla Cattedrale, edificata nel 1656 e ricostruita nel XIX secolo. Attorno alla Plaza de
Armas, le vie si sviluppano a scacchiera, secondo l'usanza coloniale, conla Iglesia de la
Compania, il Convento di Santa Catalina, il museo della ‘momia Juanita’. Proseguimento verso i
quartieri periferici per ammirare il suggestivo paesaggio cui fa da sfondo il vulcano Misti. Nel
pomeriggio partenza per Puno. Fu fondata nel 1668 sulle rive del lago Titicaca, ed è situata a
3830 metri di altitudine. E' il principale punto di partenza per raggiungere le isole, in particolare le
più vicine isole galleggianti degli Uros. Sistemazione in hotel. Pranzo durante il tragitto. Cena e
pernottamento in hotel.
10 settembre PUNO
Partenza in motobarca * per l'escursione sul lago Titicaca: al
mattino, si visitano le isole galleggianti degli indiani Uros,
queste isole sono costruite dalle canne, dette totora, messe
a diversi strati. Anche le case e le barche sono costruite con
lo stesso e unico materiale a disposizione di questa piccola
popolazione. Più distante, verso il centro del lago, si trova
un'altra isola, tranquilla e pittoresca Isla Taquile dove la
principale occupazione degli uomini e delle donne è la
lavorazione della lana. Pranzo in ristorante locale. Rientro in
albergo nel pomeriggio. Cena e pernottamento in hotel.
Barca condivisa.
11 settembre PUNO – CUSCO
In mattinata, partenza per Cusco in pullman privato. Cusco o Cuzco è una città, situata a 3399 m
s.l.m., del Perù, capoluogo della regione omonima. È localizzata nella sierra sud del paese.
Attualmente conta circa 300.000 abitanti. Fu dichiarata patrimonio dell'umanità nel 1983
dall'UNESCO. Fu la capitale dell'Impero Inca ed è considerata la capitale storica del Perù. Il
viaggio durerà otto ore circa. Pranzo in corso di viaggio. Durante la strada, sosta e visita al
tempio inca di Viracocha a Raqchi, al passo di La Raya (4.300 metri slm) ed al villaggio di
Andahuayllas ).Il suo nome antico era Antawaylla (Anta =botte, Waylla = prato) che si traduce
come “prateria ramata”. Nel tempo il nome cambio’ a "Andahuaylas, per la visita della chiesa
affrescata. Si considera che la chiesa ha la “Cappella Sistina” del Sud America, dovuto alla
qualita’ delle sue opere d’arte incontrate dentro d’essa. Arrivo a Cusco e sistemazione in albergo.
Cena pernottamenti in hotel.
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12 settembre: CUSCO/MACHU PICCHU/CUSCO
Trasferimento in tempo utile alla
stazione ferroviaria e partenza in
treno turistico per Aguas Calientes,
alla quale si giunge dopo circa tre
ore e mezza di viaggio. Dalla
stazione; un minibus Vi porterà sulla
cima della montagna che nasconde
la massima espressione culturale e
architettonica degli Incas : Machu
Picchu. Il Machu Picchu ['matʃu
'piktʃu] è un sito archeologico inca
situato in Perù, nella valle
dell'Urubamba,[1] a circa 2.430
m.s.l.m.[2]. Il nome, deriva dai
termini quechua, machu (vecchio) e
pikchu (cima o montagna). Fa parte dei Patrimoni dell'umanità stilati dall'UNESCO. Visita
approfondita del sito e pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, ritorno a Cusco in treno turistico.
Cena e pernottamento.
13 settembre: CUSCO/VALLE SACRA
DEGLI INCAS/CUSCO
Intera giornata dedicata all’escursione alla Valle
Sacra degli Incas, con visita al mercato indio di
Pisac, Il villaggio è famoso soprattutto per il
mercato dove c'è la possibilità di comprare
oggetti di artigianato. Pranzo in ristorante in
corso di escursione. Pomeriggio dedicato alla
visita
della
fortezza
di
Ollantaytambo,
suggestivo
insediamento
militare
strategicamente situato a chiusa della valle.
Questa fortezza inca di cui il nome significa
locanda di Ollantay (il nome di un guerriero), fu
una delle città dove inca e spagnoli si sono battuti quando Manco Inca cercava di raggruppare la
resistenza inca dopo la disfatta di Cusco. Rientro a Cusco, cena e pernottamento in hotel.
14 settembre: CUSCO
Mattinata dedicata alla visita dei rioni storici della città:
l'antica Cattedrale coloniale, alcuni stretti vicoli il cui
disegno urbanistico risale ancora all'epoca Inca e il
Tempio solare inca della Qorikancha, sul quale gli spagnoli
costruirono il convento di Santo Domingo. La visita
prosegue poi per la visita delle rovine inca di
Tambomachay, Puca Pucara, Qenqo e Sacsayhuaman.
Pranzo in corso diescursioni. Pomeriggio a disposizione
per riposo o escursioni facoltative. Cena in ristorante.
Pernottamento.
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15 settembre: CUSCO - LIMA
Mattinata libera per shopping o relax. Pranzo. Nel pomeriggio volo per Lima. Lima venne definita
dal conquistador Francisco Pizarro “la città dei re”per la magnificenza del suo centro e delle
costruzioni.
Questo centro storico è giunto fino a noi con gli edifici sacri e monumentali costruiti dagli spagnoli
a partire dalla conquista, oltre 400 anni fa. Sistemazione in hotel. Cena in ristorante.
16 settembre: LIMA ITALIA
In mattinata visita della città di Lima, chiamata "La Ciudad de los Reyes", perché vi abitarono i
Viceré durante il periodo coloniale. Nella Plaza Mayor (antica Plaza de Armas) si visiteranno la
Cattedrale e il suo museo religioso; quindi si potranno ammirare il Palazzo di Governo ed il
Palazzo Comunale. Dopo la visita del Convento di San Francisco, si prosegue per i rioni
residenziali di San Isidro e Miraflores, concludendo l'escursione nel "mirador", da dove si
osservano l'Oceano Pacifico e le spiagge del litorale di Lima. Pomeriggio a disposizione. Pranzo
in ristornate. Cena e pernottamento in hotel.
17 settembre: Lima Italia
Giornata libera. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea
notturno per l’Italia.
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ESTENSIONE GALAPAGOS: CROCIERA CON LA MOTONAVE SANTA CRUZ
La motonave Santa Cruz (prima categoria superiore) è stata da poco rinnovata completamente
per avere cabine più grandi e accoglienti. Può trasportare fino a 90 passeggeri che possono
scegliere tra cabine suite, doppie e singole, ben arredate e dotate di tutti i comfort
NOTA BENE SULLA CROCIERA ALLE GALAPAGOS: il
seguente preventivo è stato preparato con una previa verifica della data
precisa di partenza della nave proposta. Questa data però potrebbe
variare in seguito a decisioni insindacabili da parte della proprietà della
nave, costringendoci pertanto a modificare o l'itinerario o la nave, con
conseguente revisione del prezzo del viaggio.
GIORNO 17 settembre (SABATO)
Mercure El Alameda, 4 stelle)
LIMA/QUITO
(Grand
Trasferimento in aeroporto e partenza per Quito con voli Taca. All’arrivo trasferimento e
sistemazione in hotel (hotel 4* zona aeroportuale).
GIORNO 18 settembre (DOMENICA) QUITO
Giornata dedicata alla visita del centro storico di Quito (una delle città più belle dell’America
Latina) è la capitale dell'Ecuador, capoluogo della Provincia del Pichincha e sede del Distrito
Metropolitano de Quito. E' situata sopra il bacino idrografico di Guayllabamba, nella pendenze
orientali dello strato vulcano attivo Pichincha, nella parte occidentale delle Ande.posto
interamente sotto la protezione dell’Unesco per il suo incomparabile valore artistico - storico.
Pranzo in ristorante. Cena libera.
GIORNO 19 settembre (LUNEDI’) QUITO/GALAPAGOS
Trasferimento in aeroporto e partenza per Baltra. è una piccola isola del Isole di Galápagos.
Inoltre conosciuto come Seymour del sud, Baltra è una piccola isola piana situata vicino al centro
del GalápagosImbarco sulla m/n Santa Cruz (sistemazione in twin standard, ponte principale )
DAL GIORNO 19 settembre AL GIORNO 23 settembre (DA LUNEDI’ A VENERDI’):
CROCIERA ALLE GALAPAGOS di 5 giorni / 4 notti con servizio di pensione completa. Il
relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e l'ampia varietà di climi e di habitat
dovuta alle correnti marine della zona hanno portato all'evoluzione di numerose specie
endemiche di animali e vegetali, dalla cui osservazione Charles Darwin ha tratto ispirazione per
la formulazione della teoria dell'evoluzione. Il suo celebre L'origine delle specie contiene
numerosissimi riferimenti ai propri studi sulle specie endemiche delle Galápagos.
Sono incluse tutte le escursioni e le visite a terra con guida naturalista in lingua spagnola/inglese.
ITINERARIO PREVISTO PER LE CROCIERE SANTA CRUZ:
LUNEDI’: Mattina : imbarco Pomeriggio; Cerro Dragòn
MARTEDÌ: Bartholomè e Puerto Egas, isola Santiago
MERCOLEDÌ: isola Rabida e isola Seymour norte
GIOVEDI’: isola di Santa Cruz e centro di ricerche Charles Darwin
VENERDI’: Interpretation center, sbarco
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23/24 SETTEMBRE GALAPAGOS / GUAYAQUIL / ITALIA
Volo per Guayaquil. Proseguimento in coincidenza per Madrid con Iberia. Volo notturno. Arrivo il
giorno successivo e coincidenza per l’aeroporto di origine.
PER L’ESTENSIONE ALLE GALAPAGOS NON SONO STATI BLOCCATI NESSUN VOLO E
NESSUN SERVIZIO A TERRA
NEL MOMENTO IN CUI AVREMO DELLE ADESIONI PROCEDEREMO CON LA VERIFICA
DELLA DISPONIBILITA’ E DALLA QUOTA DEFINITIVA SECONDO IL NUMERO DEI
PARTECIPANRI CONFERMATI
QUOTA ESTENSIONE GALAPAGOS (DOPPIA PER PERSONA):
€ 2.200,00 (min 6 pax)
SUPPLEMENTO SINGOLA: € 965,00
La quota dell'estensione alle Galapagos comprende :
- differenza per voli intercontinentali modificati rispetto a quanto previsto per il tour in Perù
(andata su Lima/rientro da Quito/Guayaquil);
- tutti i voli interni in Sud America indicati in programma in classe economica;
- franchigia bagaglio 20 kg.,
- tutti trasferimenti da e per gli aeroporti;
-i pernottamenti negli hotel indicati in programma con prima colazione;
- la crociera alle Galapagos come indicato in programma;
- circuito e trattamento come da programma/itinerario. Bevande escluse
- il programma di visite indicato con guida collettiva in lingua inglese/spagnola alle Galapagos;
-assicurazione Navale medico/bagaglio
LE QUOTE NON COMPRENDONO:
- Le tasse aeroportuali - da saldare in loco - come segue:
*in uscita dall’Ecuador (circa usd 45 p.p da Quito // usd 28 p.p da Guyaquil)
- le tasse al Parco Nazionale delle Isole Galapagos (usd 110 p.p//vd sotto)
- Le bevande e i pasti eventualmente non previsti
- Le mance
- Extra a carattere personale
- Tutto quanto non specificamente menzionato come incluso
NOTE IMPORTANTI GALAPAGOS
ATTENZIONE: Tutti i passeggeri che entrano nel Parco Nazionale delle Isole Galapagos, sia
che effettuino una crociera, sia che pernottino in hotel, devono pagare: una tassa d’entrata, pari
a 100 usd per persona per gli adulti (per i bambini al di sotto dei 12 anni è pari a 50 usd
per persona). Una tassa pari a 10 usd p.p. (adulti e bamini) per l'ottenimento di una Carta
di Transito, che sarà emessa al momento dell'arrivo
Tali tasse dovranno essere pagate in loco SOLO IN CONTANTI.
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LA GARANZIA ANNULLAMENTO
Il recesso del cliente prima della partenza sarà disciplinato secondo come segue: in caso di
richiesta di annullamento del viaggio, per qualsiasi causa, la Mistral Tour rimborserà all'atto del
ricevimento di comunicazione scritta, dovrà pervenirci entro le ore 13,00 dell'ultimo giorno
lavorativo antecedente la partenza.
L'intera quota di partecipazione già versata, ad esclusione di un contributo spese forfettario pari
al
- 5% del costo complessivo del viaggio se l'annullamento verrà comunicato alla Mistral Tour dal
momento della ricezione della rooming list del gruppo e fino ai 30 giorni di calendario antecedenti
la data prevista per la partenza;
- 10% del costo complessivo del viaggio se l'annullamento verrà comunicato dai 29 ai 10 giorni
di calendario antecedenti la data prevista per la partenza;
- 15% del costo complessivo del viaggio se l'annullamento verrà comunicato successivamente a
tale data.
-Nessun rimborso in caso di NO SHOW
Non potranno in ogni caso venire rimborsati i costi relativi alla quota di iscrizione ed al visto
consolare, ove richiesto, che verranno trattenuti dalla Mistral Tour.
La validità della comunicazione di annullamento del viaggio e/o recesso è subordinata
all'adozione della forma scritta e dovrà pervenirci entro le ore 13,00 dell'ultimo giorno lavorativo
antecedente la partenza (salvo il giorno del venerdì per i paesi arabi) . Dopo tale orario verrà
considerato No Show.
NB: l'annullamento del viaggio da parte di un partecipante con sistemazione in camera doppia
comporta il pagamento del supplemento singola per l'altro partecipante
La Garanzia Annullamento :
1)non copre il pagamento del
deposito alla compagnia aerea per il blocco dei voli
intercontinentali, che in caso di mancato raggiungimento della percentuale di riempimento
richiesta non verrà restituito
2) in caso di cancellazione di un numero di passeggeri superiore al 20% dell'entità totale del
gruppo prenotato (cioè del numero di posti volo intercontinentali bloccati), non è più valida e le
condizioni previste dall'assicurazione obbligatoria andranno rinegoziate;
3) copre (secondo le regole previste in catalogo) la cancellazione della singola persona ma non l'eventuale aumento della quota dovuto alla diminuzione del numero dei partecipanti al viaggio l'eventuale perdita del free dovuta allo stesso motivo - il costo del supplemento singola per chi
era in doppia con una persona che ha cancellato.
INFORMAZIONI UTILI
PASSAPORTI E VISTI
E’ sufficiente essere in possesso di passaporto valido per almeno 6 mesi dalla data di partenza.
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CLIMA
Il Perù è un paese tropicale al sud dell’equatore ed al Nord del Tropico del Capricorno, però il suo
clima, per la topografia del suo territorio, è molto vario. Sulla costa (Chiclayo Trujillo Lima
Paracas e Nazca), il clima è temperato e secco, con piogge scarse. La temperatura non subisce
notevoli variazioni: il mese più freddo è agosto (media 16 gradi), ed il più caldo febbraio (23,5
gradi). Sulle Ande (Huaràz, Cusco, Puno e Arequipa), il clima varia da temperato e gradevole
durante i giorni di sole (15 gradi) a un freddo moderato all’alba (5 gradi). Durante l’estate, da
dicembre a marzo, le piogge sono abbondanti, causando occasionalmente delle frane che
interrompono le strade. La selva amazzonica (Iquitos, Manu, Puerto Maldonado) ha un clima
caldo e umido; la temperatura durante i mesi secchi raggiunge i 40 gradi; le piogge, come sulle
Ande, si concentrano nei mesi estivi.
FUSO ORARIO
L’ora di Lima è in ritardo di 6 ore rispetto a quella di Roma. Durante il periodo dell’ora legale, la
differenza sale a 7 ore.
ACQUISTI
Numerosi sono gli spunti per gli acquisti: artigianato in cuoio, in oro ed argento, strumenti
musicali andini, ceramiche, maglioni, berretti, borse, arazzi e quant’altro in lana di alpaca, di
vigogna e di pecora.
VALUTA
La Moneta nazionale del PERU’ è il Nuevo Sol. Il suo cambio con il dollaro americano è in
continua variazione. Attualmente un dollaro equivale a circa 3,05 Nuovi Soles. I travellers’
cheques sono accettati con alcune riserve. Nei principali negozi ed alberghi sono accettate le
carte di credito.
CONSIGLI SANITARI
Per i viaggi in Perù non è necessaria alcuna vaccinazione. Le autorità sanitarie raccomandano la
vaccinazione contro la febbre gialla e la prevenzione antimalarica per le persone che partecipano
a vere e proprie spedizioni nella selva amazzonica. Queste precauzioni non sono però
necessarie per i viaggiatori che rimangono negli alberghi turistici. Da non dimenticare un
disinfettante intestinale e la crema solare.
ALTITUDINE
In Perù si raggiungono altitudini considerevoli: Arequipa: 2.100 m. slm; Machu Picchu: 2.450 m.;
Cusco: 3.400 m.; Puno: 3.850 m.; Canyon del Colca: 3.650 m. (ma per arrivarci bisogna valicare
un passo a 4.800 metri). L’altitudine comporta spesso lievi disturbi ai viaggiatori (il cosiddetto
’soroche’, il mal d’altura), soprattutto nei primi giorni. Non si sono mai riscontrati fino ad ora
problemi seri (il tutto si risolve con un po’ di mal di testa e di nausea, che passano dopo poco
tempo). Va però sottolineato che il viaggio è sconsigliato a chi soffra di disturbi cardiaci; si
raccomanda comunque in ogni caso di consultare preventivamente il proprio medico
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CUCINA
La cucina peruviana è molto saporita e varia. Fra i piatti più tipici, la pachamanca (pezzi di carne
avvolti in foglie di banano e cotti sotto terra) o il cebiche (pesce e frutti di mare marinati in salsa di
limone. Sugli altipiani si possono gustare eccellenti bistecche di alpaca o purée di quinua, pianta
d’altura. Il pisco sour, aperitivo a base di liquore d’uva e limone, è la bevanda più popolare,
insieme all’Inka Cola (curiosa rivisitazione della Coca Cola in stile locale). Diffuso in tutta la sierra
il celebre mate de coca, bevanda contro il mal d’altura.
ELETTRICITA’
Occorre munirsi di un adattatore per prese a due buchi. Il voltaggio è di 220/110 volts.
CLIMA
Il Perù è un paese tropicale al sud dell’equatore ed al Nord del Tropico del Capricorno, però il suo
clima, per la topografia del suo territorio, è molto vario. Sulla costa (Chiclayo Trujillo Lima
Paracas e Nazca), il clima è temperato e secco, con piogge scarse. La temperatura non subisce
notevoli variazioni: il mese più freddo è agosto (media 16 gradi), ed il più caldo febbraio (23,5
gradi). Sulle Ande (Huaràz, Cusco, Puno e Arequipa), il clima varia da temperato e gradevole
durante i giorni di sole (15 gradi) a un freddo moderato all’alba (5 gradi). Durante l’estate, da
dicembre a marzo, le piogge sono abbondanti, causando occasionalmente delle frane che
interrompono le strade. La selva amazzonica (Iquitos, Manu, Puerto Maldonado) ha un clima
caldo e umido; la temperatura durante i mesi secchi raggiunge i 40 gradi; le piogge, come sulle
Ande, si concentrano nei mesi estivi.
ECONOMIA
Il paese è ricco di risorse come argento, piombo, zinco e rame.
dietro queste ricchezze naturali vi è uno sviluppo industriale non soddisfacente, poiché i prodotti
estratti vengono esportati. Particolarmente sviluppata è la pesca, legata a stabilimenti per la
conservazione e il congelamento del pescato e per la produzione di farina di pesce.
dall’agricoltura provengono i prodotti tropicali che vengono esportati. sugli altopiani della regione
andina si pratica un allevamento per lo più nomade: bovini, suini, ovini e caprini; diffusi i lama.
CULTURA
Nel 1994 la popolazione del Perù ammontava a circa 24 milioni di abitanti. Lima ha più di 7
milioni di abitanti e la seconda e la terza in ordine di grandezza, ovvero Arequipa e Trujillo,
situate anch`esse nella regione costiera, hanno circa 1 milione di abitanti ciascuna. La restante
metà della popolazione vive quasi tutta sugli altipiani ed è composta prevalentemente da indios e
metizos che praticano l`agricoltura ad un livello di sussistenza. Gli abitanti degli altipiani
preferiscono essere chiamati "campesinios" piuttosto che "indios" che è considerato un insulto.
L`istruzione elementare per i bambini tra i 6 e i 12 anni è obbligatoria anche se è difficile far
rispettare l`obbligo nelle zone rurali. La scuola superiore non è obbligatoria ed è frequentata solo
dal 42% dei ragazzi. Il Perù è essenzialmente una società biculturale: i bianchi occupano le classi
medie ed elevate mentre gli indios sono i campesinos, i contadini poveri. Tra queste due classi si
collocano i metizos le cui usanze tendono verso le abitudini indie o bianche. I peruviani non sono
molto precisi per quanto riguarda il tempo. Se si è invitati a cena o a un appuntamento, un ritardo
di un`ora è ritenuto socialmente accettabile e anzi viene solitamente previsto. Nelle regioni degli
altipiani si adotta uno stile di abbigliamento improntato al decoro; gli uomini non indossano
pantaloni corti e le donne no portano prendisole. Gli indios delle Ande fanno uso delle foglie di
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coca da secoli e l`abitudine e quella di masticarle. Si mettono in bocca le foglie e le inumidiscono
con la saliva in aggiunta a un certo quantitativo di "llipta" o bicarbonato e la massa così ricavata
viene tenuta nella guancia e masticata di tanto in tanto attenuando la fame e la stanchezza. Vi
ricordo che questo non equivale alla cocaina, dove l`uso in Perù è illegale. Come nella maggior
parte dei paesi latinoamericani, la religione prevalente è quella cattolica. In alcune delle città più
vecchie ci sono delle splendide chiese coloniali. La lingua principale per chi visita il paese è lo
spagnolo. I cittadini italiani che visitano il Perù per turismo non hanno bisogno del visto per un
soggiorno massimo di 90 giorni. Il passaporto deve essere valido almeno per i sei mesi
successivi alla data di arrivo in Perù. All`arrivo si riceve una carta turistica che bisogna compilare;
una copia sarà trattenuta dai funzionari di dogana l`atra resterà a voi che dovrete riconsegnare
quando lascerete i paese. La valuta peruviana è il "nuevo sol", mentre quella che si cambia più
facilmente è il dollaro. E estremamente importante controllare i dollari perché le banche
peruviane non accettano le banconote anche solo lievemente strappate o danneggiate e rifiutano
anche quelle recanti delle scritte. Si può cambiare il denaro nelle banche, nelle casas de cambio
o presso i cambiavalute che trovate per strada. L`orario delle banche è piuttosto irregolare.Le
lingue ufficiali sono lo spagnolo ed il quechua, anche se risulta molto diffuso l`aymará, in
particolare nella zona del lago Titicaca. Altri dialetti vengono infine parlati nelle 50 comunità di
indiani amazzonici della selva.L`inglese è poco diffuso. La religione dominante in Perù grazie alla
lunga dominazione spagnola è senza dubbio quella cattolica. Una minoranza risulta protestante,
mentre tra gli Amerindi sono molto diffusi i culti animistici.
CUCINA
La cucina peruviana è molto saporita e varia. Fra i piatti più tipici, la ’pachamanca’ (pezzi di carne
avvolti in foglie di banano e cotti sotto terra) o il ’cebiche’, pesce frutti di mare marinati in salsa
agra. Sugli altopiani si possono gustare eccellenti bistecche d’alpaca o purées di quinua, pianta
d’altura. Il ’Pisco Sour’, aperitivo a base di liquore d’uva e limone, è la bevanda più popolare.
Diffuso in tutta la serra il celebre mate de coca, bevanda contro il mal d’altura
STORIA
La civiltà Incas è sicuramente la più nota e la più studiata di tutte le culture precolombiane
dell`America meridionale ed è quella che i visitatori del Perù incontrano più spesso, ma gli Incas
non sono che la punta dell`iceberg nell`ambito dell`archeologia del paese. In termini di ricchezza
archeologica il Perù non ha eguali nell`America meridionale e per molti archeologi i siti e le
culture antiche del Perù sono interessanti quanto quelle di Messico, dell`Egitto e del
Mediterraneo. Data l`assenza di testimonianze scritte una delle principali fonti di informazioni per
gli archeologi sono state le espressive e realistiche decorazioni trovate sulle ceramiche, sui
tessuti e su altri manufatti realizzati dagli abitanti precolombiani del Perù. Uno dei modi migliori
per avere un`idea generale sulla storia culturale dell`antiche civiltà è visitare il museo della
Nacion di Lima, dove i reperti sono esposti in ordine cronologico e accompagnati da spiegazioni.
Periodo preceramico: I primi abitanti del Perù furono cacciatori e raccoglitori nomadi che
vivevano nelle grotte e si spostavano all`interno del paese in gruppi molto compatti. La più antica
delle caverne note è quella di Pikimachay; i resti umani rinvenuti qui risalgono come minimo a
14.000 anni fa. Gli abitanti di queste regioni conoscevano il fuoco, indossavano pelli di animali e
dalle pietre e dagli ossi ricavano rudimentali utensili e armi per cacciare animali che sono ormai
estinti da tempo. Lungo la striscia litoranea del Perù, sorsero alcuni piccoli insediamenti e in tal
modo da cacciatori e raccoglitori nomadi gli abitanti di questa zona diventarono agricoltori e
pescatori. Questi antichi peruviani realizzarono molte costruzioni che avevano scopi cerimoniali o
rituali; una delle più antiche è una piattaforma affacciata sull`oceano usata come luogo di
sepoltura. Periodo iniziale: In quest`epoca che si estende approssimativamente dal 2000 al 1000
a.C. nacque la ceramica, che dalla realizzazione di semplici vasi privi di decorazioni passò alla
produzione di oggetti di alta qualità scolpiti, incisi e colorati. Progredirono anche la tessitura, la
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pesca e l`orticultura, quest`ultima in particolare all`introduzione dell`irrigazione. Verso la fine di
questo periodo comparvero negli altipiani le prime colture a terrazza. Antico orizzonte: Questo
periodo dura all`incirca dal 1000 al 300 a.C. Il termine Orizzonte è stato adottato in seguito alla
comparsa praticamente contemporanea di fenomeni artistici e religiosi simili presso varie culture
in luoghi diversi. La caratteristica principale di questo periodo è la frequente rappresentazione di
un muso di giaguaro stilizzato. Periodo intermedio antico: All`incirca dal 300 a.C. al 700 d.C. in
diverse regioni del Perù la ceramica, la lavorazione dei metalli e la tessitura raggiunsero l`apice
dello sviluppo tecnologico. Particolarmente note per le loro eccezionali ceramiche sono due
culture: i "moche" e i "nazca", molte delle loro collezioni sono conservate nei principali musei del
Perù. Queste due culture hanno anche lasciato alcuni siti molto belli. I "moche" per esempio i
"templi del sole e della luna" e quello di "sipan" mentre i "nazca" le famose "linee di Nazca".
Medio orizzonte: L`epoca compresa tra il 600 e il 1000 d.C. circa vede l`ascesa dei Wari, il primo
popolo espansionista di cui si ha notizie nelle Ande. Diversamente dagli antichi Chavin, questo
popolo non limitò la propria espansione all`influenza artistica e religiosa: i wari furono forti
conquistatori militari. Nel tentativo di sottomettere le civiltà che conquistavano i wari soffocarono
le tradizioni orali e le manifestazioni culturali sostituendole con le loro: per tale motivo nel periodo
tra il 700 e 1100 d.C. si rileva l`influenza dei wari dall`arte all`architettura in quasi tutte le zone del
Perù. Tardo periodo intermedio: L`atteggiamento oppressivo e dispotico dei wari non rendeva
gradita la loro presenza, nonostante i miglioramenti che essi apportarono allo sviluppo e
all`organizzazione urbana, nel 1000 d.C. circa essi erano ormai stati sostituiti da singoli gruppi
emersi nelle varie zone. L`Impero Incas: Prima del 1430 gli Incas, il cui imperatore era ritenuto
discendente del sole, regnarono solo nella valle di Cuzco. L`impero incas, noto come il nome di
"tahuantinsuyo" (i quattro angoli), conquistò e assorbì le culture e gran parte delle civiltà esistenti
nella zona che si estendeva dalla Colombia meridionale al Cile centrale. Come i Wari prima di
loro, gli Incas, imposero ai popoli conquistati il proprio stile di vita. L`invasione spagnola:Dopo il
primo sbarco di Colombo nel 1492 gli spagnoli invasero e conquistarono rapidamente le isole
caraibiche. Nel 1528 Francesco Pizarro dopo vari tentativi andati male riuscì finalmente ad
esplorare parte del Perù. Egli notò la presenza lungo la costa di diversi insediamenti incas e
resosi conto delle ricchezze di questo impero ritornò in Spagna per raccogliere fondi e reclutare
uomini. Nel 1530 Pizarro partì con la terza spedizione e dopo essere sbarcato sulle coste
ecuadoriana iniziò a marciare verso il Perù. Nel 1532 fondò la prima città spagnola del Perù e nel
novembre dello stesso anno raggiunse Cajamarca, catturò l`imperatore incas Atahualpa e pose
fine all`impero. Il Peru` coloniale: Visto la scarsa utilità della capitale incas di Cuzco, in quanto
popolo di navigatori, Pizarro nel 1533 fondò Lima. I 30 anni successivi furono segnati dalle lotte
degli Incas contro i conquistatori e dai conflitti interni tra quest`ultimi per assumere il potere.
Questo portò all`assassinio del conquistador Al magro venne assassinato nel 1538 e tre anni
dopo la stessa sorte toccò a Francisco Pizarro. I 200 anni successivi furono relativamente
tranquilli. Lima diventò il principale centro politico, sociale e commerciale delle nazioni andine. La
colonia era governata dai viceré di nascita spagnola incaricati dalla corona di Spagna. Le
persone immigrate dalla Spagna occupavano le posizioni di maggior prestigio mentre gli spagnoli
nati nella colonia in genere rivestivano ruoli meno importanti. I "metizos" occupavano un posto
ancora inferiore nella scala sociale, ma la posizione più bassa era quella degli indios, che nel
sistema delle "encomienda" erano sfruttati come "peones", ovvero beni sacrificabili. Tale
situazione provocò nel 1780 la rivolta guidata dall`inca Tupac Amaru II, ma l`insurrezione venne
soppressa e i suoi leader furono crudelmente giustiziati. L`indipendenza: All`inizio del XIX secolo
tra gli abitanti delle colonie spagnole dell`America latina serpeggiava un forte scontento
determinato dalla mancanza di libertà e dalle pesanti tasse imposte dalla Spagna. Nel caso del
Perù fattori importanti a sostegno dell`indipendenza furono la scoperta e lo sfruttamento di diversi
giacimenti minerari a cominciare dal "guano" (escrementi di uccelli) usato come fertilizzante. Per
quanto riguarda il Perù il mutamento venne da due direzioni: Josè de San Martin liberò
l`Argentina e il Cile nel 1821 e nello stesso momento Simon Bolivar aveva liberato il Venezuela e
la Colombia. Le due battaglie decisive per l`indipendenza peruviana furono combattute a Junin il
6 agosto del 1824 e ad Ayachuco il 9 dicembre dello stesso anno. Purtroppo la conquista
dell`indipendenza non segnò la fine dei combattimenti: nel 1866 scoppiò una breve guerra con la
Spagna cui fece seguito un conflitto più lungo con il Cile che durò dal 1879 al 1883. Nel 1941 il
Perù entrò in guerra con l`Ecuador in seguito ad un contrasto sui confini. Ancora oggi l`Ecuador
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contesta questo confine e di tanto in tanto si verificano scontri armati tra i due paesi. Quello del
1995 è stato il peggiore degli ultimi anni e ha provocato decine di vittime senza portare a nessun
cambiamento. Nel corso degli ultimi 30 anni il Perù è stato caratterizzato da una serie di colpi di
stato e dittature militari seguito da un periodo di governo civile iniziato nel 1980 con Belain de
Terry, sostituito nelle elezioni del1985 da Alan Garcia Perez. Le questioni economiche più
pressanti alla fine degli anni novanta sono stati l`inflazione, che un certo punto ha addirittura
superato il 10.000% e il debito estero che ammontava a 24 miliardi di dollari. Alla fine del
mandato quinquennale di Garcia il paese era ormai nel caos politico ed economico.
Recentemente la vita politica del Perù non è dipesa unicamente dalle decisioni del governo . il
gruppo maoista "sendero luminoso" ha condotto una campagna terroristica contro il governo
centrale dal 1980 fino all`inizio degli anni novanta provocando più di 23.000 morti. Il gruppo era
legato ai cartelli della droga ed era attivo nella parte centrale del paese. Ila situazione socio
economica è cominciata a migliorare da quando Alberto Fujimori, cinquantenne figlio di immigrati
giapponesi, nel 1990 è stato eletto presidente sconfiggendo il famoso scrittore Mario Vargas
Llosa. Fujimori ha assunto l`incarico il giorno dell`anniversario dell`indipendenza del Perù il 28
luglio 1990, per un mandato di 5 anni. Nel 1992 ha sospeso la costituzione e ha sciolto il
congresso con un auto golpe; questa posizione, considerata dittatoriale e antidemocratica, ha
provocato una sospensione degli aiuti esteri. Ciononostante Fujimori, forte dell`appoggio della
maggioranza della popolazione, ha dato inizio ai più grandi miglioramenti avvenuti in Perù negli
ultimi anni. Nel 1993 è stata approvata una nuova costituzione che, tra le altre cose, modifica la
legge secondo la quale il presidente non pou essere rieletto per due mandati successivi; in tal
modo Fujimori poteva ripresentarsi all`elezioni. Nel frattempo l`inflazione è scesa da oltre il
10.000% a meno del 20% e per la valuta peruviana è iniziato un periodo di stabilità che non
succedeva da decenni. Nel 1995 Fujimori si è candidato nuovamente alla presidenza, fatto senza
precedenti, vincendo senza difficoltà.
GEOGRAFIA
Il Perù occupa una superficie di 1.285.215 km2; in ordine di grandezza è il terzo paese del Sud
America. Si trova interamente ai tropici e confina a nord con l`Ecuador e la Colombia, a est con il
Brasile e la Bolivia, a sud con il Cile e a ovest con l`oceano Pacifico. Il Perù è diviso in tre regioni
principali: una stretta striscia costiera, l`ampia catena montuosa andina a est e ancora più a est la
foresta pluviale amazzonica. L`angusta striscia costiera è prevalentemente desertica e alla sua
estremità meridionale sfocia nel deserto di Atacama, uno dei luoghi più aridi della terra. In questo
deserto costiero si trovano le principali città del Perù e la strada migliore del paese , la
Panamericana. Le Ande, la seconda catena montuosa del mondo n ordine di grandezza dopo
l`Himalaya, si erge ripida dalla costa e a soli 100 km all`interno raggiunge altitudini intorno ai
6000 Mt. Il processo di sollevamento ancora in corso conferisce alla catena una notevole
instabilità geologica e provoca frequenti terremoti. Con i suoi 6768 Mt. di altitudine lo Huascaran
è il monte più alto del Perù. E una regione dai paesaggi molto aspri, con catene frastagliate
separate da canyon di profondità vertiginosa. Le strade spesso sono in condizioni terribili, ma si è
ricompensati da panorami spettacolari. Le pendici orientali delle Ande sono meno ripide, ma non
per questo meno aspre. Rispetto alle aride pendici occidentali ricevono più pioggia e per tanto
sono rivestite da un manto di verde foresta che con il diminuire dell`altitudine cede il passo alla
foresta pluviale del bacino del Rio delle Amazzoni.La flora e la fauna del Perù sono tra le più
varie della terra. Tra gli animali degli altipiani figurano i membri dei camelidi sud americani, ossia
il lama, l`alpaca, il guanaco e la vigogna. I primi due sono addomesticati da migliaia di anni,
mentre gli altri due vivono allo stato selvatico. Il lama è il più grande dei quattro, mentre l`alpaca è
un po` più piccolo ed è addomesticato quasi esclusivamente per sfruttarne la lana. La rara
vigogna è la più piccola dei quattro e talvolta, non essendo stato mai addomesticato, viene
catturata per la sua pregiata lana. Altri animali che vivono nelle Ande peruviane sono la volpe, il
puma, il cervo dalla coda bianca e la viscaccia, grande mammifero simile ad un incrocio tra il
coniglio e lo scoiattolo. Per quanto riguarda gli uccelli, il più famoso, ma difficile da avvistare, è il
condor delle Ande. Per quanto concerne la flora si può dividere in due: foresta temperata e
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foresta pluviale. Le foreste temperate formate prevalentemente da pini presentano scarsa varietà.
Le foreste tropicali invece hanno una grande varietà di piante; se ci si ferma in un punto e ci si
guarda intorno si vedono tantissime specie di alberi diversi, ma spesso per trovare un altro
esemplare di una specie particolare bisogna camminare per diverse centinaia di metri. Per
quanto riguarda la tutela della flora e della fauna in Perù ci sono molte zone protette. Attualmente
ci sono 7 parchi nazionali, 9 riserve nazionali, 7 santuari nazionali e 3 storici e 2 zone di riserva
che nel complesso occupano il 7% del territorio nazionale. Tra i parchi più facili e più frequentati
figurano il Santuario Historico Machu Picchu, con le sue famose rovine Incas, il Parque Nacional
Huascaran e la Reserva Nacional de Paracas.
LE CITTÀ
LIMA
Lima è la capitale del Perù. Circa un terzo della popolazione vive a Lima. L`aumento della
popolazione della capitale è dovuto all`afflusso di gente povera proveniente da altre zone del
Perù. Molti di questi immigrati finiscono nei "pueblos jovenes" o città giovani situate ai margini
della città prive di elettricità e di acqua con precarie condizioni igieniche. I posti di lavoro
scarseggiano e molte di queste persone finiscono per fare il venditore ambulante. Lima si trova al
centro del litorale desertico del Perù. Da aprile a dicembre la nebbia costiera offusca il sole e
ricopre gli edifici della città con un velo di pioggerellina fine e grigia. La situazione non cambia
molto durante i pochi mesi della breve estate: c`è il sole ma è molto afoso e lo smog provocato
da quasi 8 milioni di autovetture rende comunque il clima sgradevole. La città fu fondata da
Francesco Pizarro il 6 gennaio 1535, giorno dell`Epifania e in onore ai Re Magi venne chiamata
città dei Re. La città crebbe rapidamente e all`inizio dell`era coloniale era la più ricca e più
importante del continente. La situazione cambiò nel 1746 quando fu quasi rasa al suolo da un
disastroso terremoto. Data la sua importanza Lima venne ricostruita rapidamente e la maggior
parte degli edifici coloniali che vediamo oggi risalgono a questo periodo.
CUSCO
Cusco, a 3.326 metri d`altezza, è definita la "Capitale archeologica d`America". Si dice che
questa città fu fondata dal leggendario Inca Manco Capac che emerse dalle acque del Sacro
Lago Titicaca. Fu sede del governo delle 4 regioni che formarono il favoloso Impero degli Incas o
Impero del Tahuantinsuyo, che si estende fino ai territori attualmente occupati da Ecuador,
Colombia, Perù, Bolivia, Argentina e Cile. La profonda conoscenza di elementi architettonici,
idraulici, medici ed agricoli, rende ammirevole l`organizzazione politico-sociale dell`Impero. Il 23
marzo del 1534 Francisco Pizarro fondò e costruì una città spagnola sulle fondamenta della
capitale imperiale. I monumenti archeologici e le opere d`arte di incantevole valore fanno di
Cusco un esempio della fusione delle due culture. Durante l`epoca coloniale Cusco fu testimone
di grandi ribellioni contro la dominazione spagnola: quella di Josè Gabriel Condorcanqui (Tupac
Amaru II) nel 1781 e quella dei fratelli Angulo e dei fratelli Pumacachua nel 1814. L`inizio
dell`epoca repubblicana (1825) è anche l`inizio del roseo e favoloso progresso di Cusco, sia per i
monumenti archeologici che essa possiede, sia per la ricchezza della terra. La Plaza des Armas
o Huancaypata significa pianto, lamento. L`origine di questo nome è attribuita alle espressioni di
sottomissione e riverenza usate nelle cerimonie religiose e militari celebrate sul luogo. La
leggenda racconta che questa piazza fu fondata da Manco Capac e simbolicamente
rappresentava il centro dell`Impero. La cattedrale, costruita nel 1560 sulle rovine del palazzo
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dell`Inca Viracocha, è un vero museo d`arte/pittorico "cuschegno"; il suo altare è coperto con
lamine d`argento. L`ostensorio del tempio è d`oro massiccio, pesa 26,677 kg ed è adornato con
331 perle, 263 diamanti, 221 smeraldi, 89 ametiste, 62 rubini, 43 topazi e 17 brillanti. Molte delle
centinaia di tele appartengono alla scuola di Cusco, dove, allo stile dell`arte europea dei secoli
XVI e XVII, si sovrappone la fantasia degli artisti andini, che disponevano solo di qualche tela
spagnola da usare come guida per realizzare opere che fossero considerate artisticamente
accettabili. Interessante l`enorme quadro dell`Ultima Cena realizzato da Marcos Zapata; è un
bell`esempio della scuola di Cusco e illustra una cena a base della specialità inca, il "cuy" ovvero
porcellino d`india arrosto. Un grande quadro raffigura invece il terribile terremoto del 1650:
ancora oggi è facile riconoscere Cusco nell`antica città dipinta sulla tela. Nel dipinto gli abitanti
sfilano in processione nella piazza reggendo un crocifisso e pregando che il terremoto finisca;
miracolosamente il sisma finì e la città si salvò. Questo crocifisso detto El Senor de los
Temblores, è esposto nell`alcova e viene fatto sfilare per la città il lunedì di Pasqua. La Chiesa di
Santo Domingo è famosa perché qui sorgeva Coricancha, il principale tempio Inca di Cusco. E`
stata distrutta due volte dai terremoti, prima nel 1650 e poi nel 1950; è stata anche danneggiata
dal sisma del 1986 e per un breve periodo è rimasta chiusa per restauri. E` interessante
confrontare le condizioni della chiesa con quelle dei muri incas, che sono stati danneggiati in
misura molto modesta. Qui c`è anche una porta intagliata in stile arabo, retaggio della
dominazione musulmana in Spagna. I resti del tempio Inca sono nel chiostro. I dipinti coloniali
disposti nel cortile raffigurano la vita di Santo Domingo. Tutto quanto resta di Coricancha, il più
ricco tempio dell`impero Inca, si riduce alle strutture in pietra; le pietre e i metalli preziosi sono
stati tutti portati via dai conquistadores. Prima dell`arrivo degli Spagnoli, Coricancha era
letteralmente coperto d`oro. I muri erano rivestiti da 700 lamine d`oro massiccio del peso di circa
due chili ciascuna e il tempio conteneva pannocchie d`oro e d`argento a grandezza naturale che
venivano "piantate" durante i riti agricoli. Risulta che ci fossero anche altri oggetti d`oro, tra cui
altari, effigi raffiguranti lama e bambini e un`immagine del sole; a pochi mesi dall`arrivo dei primi
conquistadores tutti questi tesori erano già stati fusi. Nel tempio si svolgevano vari riti religiosi.
Qui venivano custoditi i corpi mummificati di diversi sovrani Inca che ogni giorno venivano esposti
alla luce del sole e ricevevano offerte di cibo e bevande, successivamente bruciate. Coricancha
era anche un osservatorio dal quale i sacerdoti studiavano le attività delle stelle. Per quanto
riguarda i tesori del tempio non resta che affidarsi all`immaginazione, ma i muri in pietra sono in
gran parte sopravvissuti e sono tra le più belle strutture incas del Perù. Sia dentro che fuori dal
sito si può vedere un perfetto muro curvo alto sei metri che si regge ancora in piedi nonostante i
violenti terremoti che hanno distrutto molti degli edifici coloniali di Cusco. Una volta entrati nel sito
si accede a un cortile. Ai suoi lati ci sono delle camere; si dice che le più grandi, sulla destra,
fossero templi dedicati alla luna e alle stelle e che fossero pertanto rivestite di lamine d`argento,
ma i conquistadores furono così rapidi e accurati nell`appropriarsi delle ricchezze del tempio che
le testimonianze dell`epoca sono piuttosto incerte. I blocchi di pietra sono incastrati l`uno con
l`altro in modo così preciso che facendo scorrere il dito sulla superficie qualche volta non si riesce
a distinguere il punto di giunzione. Di fronte a queste camere, sul lato opposto del cortile, ci sono
dei templi più piccoli dedicati al tuono e all`arcobaleno. I muri di questa sezione sono perforati da
tre buchi che si aprono sulla via. Si suppone che fossero degli scoli per la bevanda sacrificale, la
"chicha", per il sangue o, più semplicemente, per la pioggia, oppure fungevano da "tubi di
comunicazione" per parlare dall`interno con l`esterno. Dopo la conquista, Coricancha venne dato
a Juan Pizarro, che non riuscì a goderselo a lungo perché nel 1536 morì nella battaglia di
Sacsayhuaman. Egli stabilì che l`edificio venisse donato ai domenicani e da allora esso
appartiene ai frati. Il sito odierno è una combinazione piuttosto bizzarra di elementi architettonici
incas e strutture coloniali, il tutto sormontato da un moderno tetto di vetro e metallo. La Fortezza
di Sacsahuaman, a 4 km dalla città di Cusco, è a tre piani, ognuno di essi è circondato da un
muro di pietre gigantesche disposte in forma asimmetrica. Ha una lunghezza di circa 360 metri; i
piani sono collegati da scalinate e portali di pietra. Una di queste pietre misura 9 metri d`altezza e
5 di lunghezza. Il nome significa "falco soddisfatto". Quando progettarono Cusco, gli incas vollero
dare alla città la forma di un puma del quale Sacsayhuaman era la testa. Il sito è composto
essenzialmente da tre zone diverse, di cui la più facilmente individuabile è quella dei muri a
zigzag posti su tre livelli che costituiscono le fortificazioni principali. Queste 22 linee zigzaganti
formano i denti del puma e sono un sistema difensivo di grande efficacia, perché in questo modo
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chi attaccava si trovava sempre con un fianco esposto. Di fronte c`è la collina chiamata Rodadero
con i suoi muri di contenimento, le sue rocce lucide e una serie di belle panche scolpite nella
pietra e dette trono dell`Inca. Tra i bastioni a zigzag e la collina di Rodadero c`è una grande
piazza pianeggiante utilizzata ora per il pittoresco spettacolo dell`Inty Raymi che si svolge tutti gli
anni il 24 giugno. Una volta presso queste mura sorgevano tre torri; ora ne sono rimaste solo le
fondamenta, ma dai 22 mt di diametro della più grande, Muyuc Marca, si può intuire quanto
fossero massicce. Muyuc Marca ha delle perfette tubature in pietra e veniva utilizzata come
cisterna d`acqua. Altre costruzioni dei bastioni fungevano da magazzini per le scorte alimentari e
offrivano rifugio ai circa 5000 guerrieri che risiedevano in questo luogo. Non ci sono prove
sufficienti per stabile con esattezza la funzione di Sacsayhuaman, ma secondo molti studiosi
questo sito aveva un importante significato religioso e militare. L`Anfiteatro di Quenco, dopo
Sacsahuaman, a 5 km da Cusco. Si dice che fu un luogo di adorazione. Ciò viene confermato da
un enorme blocco di pietra di 5.9 metri d`altezza con la forma di un puma. Vi sono anche canali,
scalinate e corridoi scolpiti con rappresentazioni dello stesso animale. La Fortezza rossa di Puca
Pucara, a 10 km da Cusco, sulla stessa strada di Sacsahuaman, è formata da un insieme di
terrazze, gradinate, corridoi, torri, nicchie, piattaforme. Talvolta in particolari condizioni di luce la
roccia assume un`intensa sfumatura rossa e infatti il nome Puca Pucara significa "forte rosso".
Tambomachay, detto anche "Balneario de Inca", si trova a 7 km da Sacsahuamen e a 3.700
metri sul livello del mare. I ruderi rimasti sono formati da quattro muraglie digradanti che
comunicano per mezzo di scalinate, con cadute d`acqua cristallina. Si dice che l`Inca rendesse
omaggio all`acqua in questo luogo.
MACHU PICCHU
La "ciutadela" di Machu Picchu (monte vecchio) è situata a 120 km dalla città di Cusco, sulla
cima del monte omonimo, ad una quota di 2.350 mt e di fronte all` Huayna Picchu (monte
giovane). Il complesso archeologico copre un`area di circa 5 kmq e si trova in una zona
montagnosa agli inizi della foresta; presenta pertanto un clima semi-tropicale, caldo-umido.
Machu Picchu fu reso noto nel luglio del 1911 dal professore Hiram Bingham dell`Università di
Yale, negli Stati Uniti. Ritenuto uno dei più famosi resti archeologici dell`umanità, forma parte
integrante di un complesso di costruzioni ubicate in diversi punti della catena montagnosa di
Vilcanota, legate da una rete di strade conosciute tradizionalmente come "Caminos del Inca". La
"ciutadela" presenta settori chiaramente differenziati. Il Settore Agricolo (andenes = terrazze sui
fianchi del monte) e il Settore Urbano, separati da un fosso secco, sfruttando l`esistenza di una
spaccatura geologica. Il Settore Agricolo è caratterizzato da una serie di terrazze particolarmente
adatte alla coltivazione e utili come muro di contenimento contro l`erosione causata dalle piogge.
Ubicato appena prima dell`entrata principale al complesso, si trova il Posto di Sorveglianza,
edificio di tre muri con varie finestre dal quale si gode di una vista panoramica del Settore
Agricolo, del Settore Urbano e dei dintorni. Nel Settore urbano prevalgono gli elementi
architettonici di una città Inca, con costruzioni quasi completamente in granito. La "ciutadela" ha
una forma ad "U". A Nord si trovano i templi religiosi; a Sud camere e laboratori denominati da
Bingham "gruppo militare". Le aree principali del settore urbano sono: il Tempio del Sole,
l`Intiwatana, la Roccia Sacra con funzioni rituali, il Tempio delle tre finestre ad est della Piazza
principale, il Palazzo reale e le quattro piazze. Il Tempio del Sole, l`unico edificio rotondo di
Machu Picchu, è una torre curva e affusolata che si dice abbia le strutture in pietra più belle.
All`interno ci sono un altare e una finestra di forma trapezoidale affacciata sull`esterno e dotata di
una curiosa serie di fori, chiamata comunemente "finestra dei Serpenti". E` però improbabile che
questi buchi fossero tane di serpi: verosimilmente servivano per appendere un disco d`oro usato
nelle cerimonie. L`Intihuatana è il tempio principale di Machu Picchu. Questo termine "quechua"
significa all`incirca " palo in cui si impiglia il sole" e si riferisce al pilastro di roccia situato in cima
alla collina, spesso chiamata erroneamente meridiana; questo pilastro non serviva a indicare
l`ora del giorno ma piuttosto il periodo dell`anno e usando i suoi angoli gli astronomi incas
potevano prevedere i solstizi. In tal modo il sovrano inca, figlio del sole, era in grado di far
credere ai suoi sudditi che il ritorno delle lunghe giornate estive era sotto il suo controllo. Il
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viaggio in treno da Cusco per raggiungere la "ciutadela" dura circa 3:30 ore. Si attraversa la vasta
Pampa de Anta, coronata dai ghiacciai Veronika e Salkantay, si oltrepassa il villaggio di
Chinchero e ci si ferma nella piccola stazione di Ollantaytambo. Per un tratto la vegetazione
assume caratteristiche tipiche della selva amazzonica, per poi entrare in una zona quasi
desertica fino alla stazione di Puente Ruinas ai piedi della montagna. In alto, circondata da
enormi muri di granito, si erge Machu Picchu, La Cittá perduta degli Incas. L`ultima parte del
tragitto si fa in pulmino. Dopo aver percorso 8 km. di strada asfaltata a tornanti, si giunge alla
porta d`ingresso delle rovine. Mura di 5 metri d`altezza proteggono i vari settori del complesso
OLLANTAYTAMBO
Ollantaytambo segna la fine della strada della Valle Sacra ed è un importante sito Inca. E` una
massiccia fortezza ed è uno dei pochi luoghi in cui gli spagnoli persero un`importante battaglia
durante la conquista. Manco Inca si ritirò qui dopo la sconfitta di Sacsayhuaman. Le grandi e
ripide terrazze poste a difesa della fortezza sono spettacolari. La zona del tempio è in cima alle
terrazze. La pietra usata per queste costruzioni veniva estratta in una cava posta sul fianco della
montagna a 6 km di distanza. Il trasporto degli enormi blocchi di pietra dalla cava al sito era
un`impresa notevole che richiedeva il lavoro di migliaia di indios e per attraversare il fiume gli
incas adottarono una tecnica sorprendente: invece di trascinarli li lasciavano accanto al fiume, poi
deviavano il corso dell`acqua facendola passare al di là dei blocchi.
LE LINEE DI NAZCA
Cosa sono le linee di Nazca ? In realtà non lo sa nessuno. Si tratta di enormi disegni geometrici
tracciati nel deserto e visibili solo dall`alto. Vennero realizzati ricorrendo al semplice espediente di
rimuovere le pietre scurite dal sole dalla superficie del deserto e ammucchiarle ai lati delle linee,
lasciando così esposto il terreno sottostante, che è di colore più chiaro perché contiene molto
gesso. Alcuni disegni rappresentano animali giganteschi, quali una lucertola lunga 180 mt, una
scimmia alta 90 mt con una stravagante coda arricciata o un condor con un`apertura alare di 130
mt. Altri sono semplicemente triangoli o rettangoli dalla forma perfetta oppure linee rette che
attraversano il deserto per vari chilometri. Ci sono diverse decine di figure diverse e le linee più
famose sono nel deserto circa 20 km a nord di Nazca. A questo punto sorge un`altra domanda:
chi le ha fatte e perché ? E chiunque le abbia realizzate come faceva a sapere cosa stava
facendo se le linee si possono vedere bene solo dall`alto? La matematica tedesca Maria Reiche
ha trascorso gran parte della sua vita a studiare le linee di Nazca e ritiene siano state fatte dalle
culture di Paracas e di Nazca nel periodo compreso tra il 900 a.C. e il 600 d.C.. Secondo la
studiosa le Linee erano un calendario astronomico tracciato dagli antichi abitanti del luogo per
convincere gli dei a proteggere il loro lavoro di agricoltori e pescatori, utili anche per individuare i
momenti dell`anno più propizi per la semina, per il raccolto e la pesca. Poco importava agli antichi
se non potevano "leggerle" dall`alto. Per essi era essenziale che la loro "preghiera" fosse vista
dagli dei.
IL LAGO DI TITICACA
Il Titicaca è il lago navigabile più alto del mondo. Gli abitanti della regione vivono pescando nelle
sue gelide acque, coltivando patate e allevando lama e alpaca in un territorio roccioso, ad
altitudini che per noi sarebbero proibitive. Questo specchio d`acqua, il più sacro dell`impero inca,
che oggi fa da confine naturale fra Perù e Bolivia, copre un`area superiore a 8.000 kmq e conta
più di trenta isole. La sua altitudine (3.856 metri sul livello del mare) consente due tipi di clima:
freddo e piovoso, oppure freddo e secco. Di notte la temperatura si abbassa in modo
considerevole, scendendo spesso al di sotto dello zero nei mesi compresi fra giugno e agosto.
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Durante il giorno tuttavia il sole è molto forte ed è facile procurarsi delle scottature. Secondo la
leggenda dal lago ebbe origine la civiltà degli Incas, ma già prima di loro il Titicaca e le sue Isole
erano considerati sacri dagli indios Aymarà, la cui cultura si accentrava attorno a Tiahuanaco.
Questo centro, che oggi è solo un complesso di rovine sulle rive boliviane del Titicaca, era un
tempo un importante centro di culto, attorno a cui si estendeva una zona irrigata con tecniche
avanzatissime. La formazione geologica del lago è incerta. E` probabile che sia nato dallo
scioglimento di un ghiacciaio, ma alcuni scienziati sostengono la tesi dell`origine vulcanica. Altri
ancora si ostinano a pensare che facesse parte di un grande sistema fluviale che sfociava
nell`Oceano Pacifico. Una leggenda degli indios racconta che il dio sole, con i figli Manco Capac
e la sorella-consorte Mama Ocllo, emerse dalle acque del lago per dare origine alla dinastia
Inca. Secondo un`altra leggenda, durante la conquista spagnola il Titicaca divenne il deposito
segreto dell`oro imperiale. Fra gli oggetti che dovrebbero trovarsi sul fondo c`è una catena d`oro
dell`Inca Huascar, che pesava due tonnellate ed era conservata nel Coricancha, il Tempio del
Sole di Cuzco; gli Incas l`avrebbero gettata nel lago per evitare che cadesse nelle mani degli
spagnoli.
AREQUIPA
Arequipa, situata a 2.325 metri d`altezza e a 1020 km a sud di Lima, è circondata da spettacolari
montagne; il monte più famoso è il vulcano El Misti (5822 mt), che con la sua bella vetta conica
incappucciata di neve si erge maestosamente dietro la cattedrale ed è chiaramente visibile dalla
Plaza de Armas. A sinistra di El Misti c`è il Chachani (6075 m), più alto e frastagliato, e a destra il
Pichu-Pichu (5.554 m), più basso. La città ha numerosi edifici risalenti all`era coloniale; molti
sono stati costruiti con una roccia vulcanica e di colore molto chiaro chiamata "sillar" e al bagliore
delle case rilucenti sotto i raggi del sole, che splende quasi ogni giorno. La città si trova in una
zona fortemente soggetta ai terremoti ed è stata più volte distrutta da sismi ed eruzioni
vulcaniche; l`ultimo violento terremoto risale al 1960. Nonostante questi disastri sono comunque
sopravvissuti diversi edifici dei secoli XVII e XVIII; il più interessante fra questi è indubbiamente il
monastero di Santa Catalina, un complesso che si estende su circa 20.000 m2 e occupa un
isolato intero. E` quasi una città dentro la città. Fu costruito nel 1580 e venne ampliato nel XVII
secolo. Fu fondato da una ricca vedova, Maria de Guzmàn, che accettava solo ragazze
provenienti dalle migliori famiglie spagnole. Tutte le monache dovevano pagare una dote. La
tradizione dell`epoca prevedeva che la seconda figlia delle famiglie più agiate entrasse in
convento, in teoria per vivere in povertà e rinunciare al mondo. In realtà le monache avevano da
uno a quattro serve o schiave (di solito nere) ciascuna e inoltre invitavano musicisti a esibirsi nel
convento, organizzavano feste e in genere conducevano lo stile di vita cui erano abituate nelle
loro famiglie. Dopo circa tre secoli il papa, infastidito dal fatto che Santa Catalina fosse più un
club esclusivo che non un convento, vi inviò Josefa Cadena, una severa suora domenicana, con
l`incarico di risistemare le cose. Josefa Cadena arrivò nel 1871, spedì in Europa tutte le doti e
liberò tutte le serve e le schiave, offrendo loro la scelta di restare nel convento e diventare
monache oppure andarsene. Il convento è circondato da mura alte e imponenti e le circa 450
persone (per un terzo circa monache e per il resto serve) che vivevano qui non si avventurarono
mai fuori dal convento. Di conseguenza questo luogo restò resto avvolto in un alone di mistero
per quasi 400 anni, poi aprì al pubblico nel 1970 quando il sindaco di Arequipa lo costrinse a
conformarsi alle leggi che prevedevano l`installazione dell`elettricità e dell`acqua corrente. Le
monache erano diventate troppo povere per permettersi questi lavori e per pagarli aprirono le
porte del convento ai turisti. Oggi le circa 20 monache rimaste continuano a condurre una vita di
clausura, ma sono relegate nella parte settentrionale del complesso; il resto dell`edificio è aperto
al pubblico. Durante la visita sembra di fare un salto indietro nel tempo e di tornare in un mondo
dimenticato fatto di vie strette e tortuose, piazze minuscole, bei cortili e modesti alloggi. Gran
parte del Convento è stato sottoposto a lavori di restauro e le delicate tinte pastello dell`edificio
formano un bel contrasto con i colori vivaci dei fiori, gli arredi d`epoca e gli oggetti d`arte religiosa
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