Konzept - DETAIL.de
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∂ 2013 ¥ 9 ∂ – Rivista di Architettura 2013 ¥ 9 · Concept Edilizia per i trasporti Traduzioni in italiano1 Inserto ampliato in italiano Traduzione: Rossella Mombelli E-Mail: [email protected] ‡ Verkehrsbauten für integrierte Mobilitätskonzepte ‡ Trambahnstation, U-Bahnhof, Busterminal ‡ Hauptbahnhof Salzburg – Synthese aus Alt und Neu Bahnhöfe und Haltestellen · Railway and Bus Stations · Serie 2013 · 9 Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture Potete trovare un’anteprima con immagine di tutti progetti cliccando su: www.detail.de http://it.detail-online.com/architettura/news/concept-edilizia-per-i-trasporti-021746.html http://www.detail.de/architektur/news/konzept-bahnhoefe-und-haltestellen-021742.html Konzept http://www.detail-online.com/architecture/news/concept-railway-and-bus-stations-021745.html Pagina 932 Dagli snodi alle stazioni d’interscambio: fermate per concetti di mobilità integrata L’urbanistica del passato era caratterizzata da slogan a effetto come “città a misura d’auto” (Autogerechte Stadt), “il Rinascimento delle stazioni” o realizzazioni di isole pedonali completamente senza traffico. La focalizzazione incentrata su un unico mezzo di trasporto non corrisponde più alla realtà di complessa interconnessione dell’attuale agglomerato urbano o come dice lo slogan della “mobilità urbana”. Il concetto dell’interconnessione e della sovrapposizione di veicoli a diverse velocità non è poi completamente nuovo: già nel 1944 Antonio Sant’Elia disegnava lo schizzo di una “Stazione per treni ed aerei”, nodo di scambio ante litteram mentre, nel 1931, il futurista Trullio Cralli concepiva con “aeroporto stazione – aeroporto urbano” l’archetipo idealizzato di edifici infrastrutturali da porre nell’intersezione tra autostrade, metropolitane leggere e tratte aeree creando, di conseguenza, una tipologia di edificio che oggi viene indicata come con il nome di Hub. Le città, al giorno d’oggi, hanno l’obbiettivo di connettere saldamente tra loro, anche su piccola scala, i diversi sistemi di trasporto svincolando contemporaneamente i propri luoghi dal caos di autobus, ferrovie, taxi, trasporto pesante e biciclette per commutarli in poli di attrazione pubblica. Nella maggior parte dei casi questo genere d’intervento si materializza attraverso una divisione verticale: nella piazza antistante la stazione di Graz la linea tranviaria è stata collocata ad una quota più bassa, a Münster hanno ricavato una stazione biciclette con 3300 cicloparcheggi, a Düsseldorf demoliscono la sopraelevata “Tausendfüßler” mentre automezzi e linea tranviaria sono stati trasferiti in galleria. L’idea di separare i mezzi di trasporto non si ripercuote solo sulle regole di precedenza del codice della strada: in casi estremi, con tracciati rossi per le biciclette, strisce zebrate nere e postazioni taxi gialle, il nostro spa- zio pubblico si trasforma in luogo di esercitazione per scuola guida. Nel frattempo va sviluppandosi anche un contro-modello per la separazione di spazi e tecnologie di trasporto tra vie pedonali, ciclabili, fermate taxi e fermate autobus, che in gergo viene chiamato “Shared space”. Qui, ad una velocità di 20 km orari, tutti gli attori della mobilità godono del medesimo diritto di transito. In Austria il concept è stato adottato nell’aprile 2013 e in Germania la piazza della stazione di Costanza, tra approdi navali, stazione e centro storico, ne rappresenta l’esempio più conosciuto. Dopo una fase sperimentale di tecniche di mobilità urbana portata a compimento per anni con successo in collaborazione con il Politecnico di Kaiserslautern, nel 2015 la fase di conversione di una convenzionale sede stradale a traffico misto e zone di movimento pubblico si chiuderà anche sotto l’aspetto architettonico. Secondo il progetto di Lohrer Hochrein, il tappeto di pietra naturale si spingerà da una quinta all’altra della piazza elevandosi senza soluzione di continuità in un moderato andamento a spigolo vivo solo in corrispondenza delle fermate dell’autobus con pensiline in vetro trasparente mentre i sistemi tattili per persone a ridotta mobilità saranno realizzati con tracce a pavimento in colore segnaletico e fresate nella pietra naturale. Fermata sporgente, banchina continua o piazzola rientrante per gli autobus? La realizzazione di fermate, al pari di un qualsiasi incarico di progettazione, è da considerarsi un intervento specifico e vincolato al contesto urbanistico. Oltre al Codice della strada tedesco (StVO), le regole di progettazione di validità generale per il traffico degli autobus e di quello su rotaia sono raccolte nella normativa per gli impianti di mobilità locale redatte dalla Società di ricerca per le strade e il traffico (FGSV). Per le fermate a lato della sezione stradale esistono tre diverse tipologie planimetriche: per le “fermate sporgenti” l’area di attesa si colloca su una fascia compresa tra il mar- ciapiede e la corsia di marcia che, nelle altre parti della strada, viene utilizzata per posti auto a fila indiana o per il verde (Fig. 3a): dal punto di vista del traffico, questa soluzione offre il massimo vantaggio in tutte quelle situazioni in cui i tempi attesa sono superiori a 10 minuti e i tempi di sosta sono compresi entro 16 secondi. Per la tipologia di fermata organizzata lungo la banchina senza aggiunta di fasce di sosta si deve in ogni caso escludere l’interferenza con altri mezzi parcheggiati con la segnalazione a terra di una lunga zona di fermata del mezzo (Fig. 3b) . La piazzola rientrante almeno 3 metri rispetto al bordo della carreggiata diventa necessaria solo in presenza di traffico intenso o di periodi prolungati di fermata del mezzo. Questo tipo di piazzola occupa molto spazio e nella fase di rientro in carreggiata del bus crea situazioni di pericolo così come nell’attraversamento da parte del pedone della pista ciclabile (Fig. 3c, d). Di preferenza, quando il mezzo corre su rotaia, le fermate si collocano al centro tra le corsie di marcia (Fig. 4) e servono anche per passare dal tram all’autobus. A raso, cordolo basso o alto? Fino a che punto poi le fermate debbano essere separate dal resto del traffico o debbano essere integrate nello spazio urbano, lo si valuti considerando il comfort di salita e la sicurezza. Nel caso della mobilità scolastica sono da considerare specifiche esigenze di sicurezza nei confronti dei bambini a causa del loro comportamento imprevedibile dotando la fermata di segnaletica supplementare. Per quanto riguarda le fermate del tram, le direttive tedesche per le tranvie (BOS-trab) prevedono tre differenti categorie: “sede di binario a raso” dove le rotaie sono annegate nella carreggiata o nel marciapiede, nel caso in cui le fermate sono collocate tra le corsie di marcia, possono essere messe in sicurezza con l’aiuto di un adeguato impianto semaforico (Fig. 6a) e costituiscono “fermate dinamiche” o “isole temporanee”. 2 Traduzioni in italiano Le “sedi di binario di tipo speciale” si allocano nello spazio di traffico delle strade pubbliche ma ne sono separate da bordi, steccati, cespugli o particolari barriere fisse. Come ausilio alla salita viene realizzato un lieve sopralzo, tipo “semisponda” (Fig. 6b), oppure si eleva l’intera sede della fermata a formare una “sponda intera” (Fig. 6c). Nel caso di stazioni in posizione centrale rispetto alla strada, la sicurezza del viaggiatore si garantisce con banchine laterali o mediane e il progettista deve preoccuparsi non solo delle necessarie protezioni contro la caduta ma anche della sicurezza contro gli spruzzi delle auto in corsa. La larghezza minima dell’area d’attesa è di tre metri con larghezza utile di 2,5 m e fascia di sicurezza di 0,50 m. Le “sedi di binario indipendenti” sono invece quelle completamente autonome rispetto al resto della mobilità a causa delle propria posizione e tipologia, come per esempio le linee che godono di una propria sede sopraelevata o le metropolitane (Fig. 6d). Opera d’arte, elemento da comporre, o prodotto di serie? Il germe delle reti di traffico locale per persone è rappresentato dalla fermata con la pensilina o la saletta d’attesa chiusa. L’istanza appare modesta e tuttavia la pensilina non deve essere solo immediatamente riconoscibile ma rappresenta un luogo di permanenza significativo. L’attesa di un mezzo imminente o la frustrazione per un autobus o un treno appena mancato rappresentano elementi di sensibilizzazione che non possono essere trascurati dall’architettura. L’allestimento standard prevede adeguata protezione dalle intemperie, raccolta di rifiuti, possibilità di seduta, illuminazione artificiale, orario e indicazione segnaletica con nome della fermata, se inoltre i biglietti di viaggio non possono essere acquistati a bordo è necessario anche un distributore automatico con obliteratrice. Con 2,25 m d’altezza interna, 1,50 m di larghezza e 4,40 m di lunghezza, la maggior parte delle pensiline è di dimensioni standard. La protezione dal vento è laterale e di solito si tratta di superfici destinate alle affissioni pubblicitarie anche se, accanto al tradizionale manifesto e alla pubblicità a rotazione, si utilizzano sempre più spesso schermi digitali. In genere la parete laterale sinistra, quando la circolazione è a destra, viene mantenuta libera per permettere la vista del mezzo in arrivo e per impedire che si creino angoli bui per motivi di sicurezza. Le pensiline possono essere pezzi unici o possono essere realizzate con sistemi componibili o addirittura essere prodotte in serie. La fermata di Ländtorplatz a Landsberg, di Hild und K, nel 1997 suscitò grande interesse mediatico con le sue lastre di acciaio corten su cui erano incisi motivi floreali. L’ingresso al Vitra Campus di Weil am Rhein è dal 2006 la stazione degli autobus di Ja- 2013 ¥ 9 ∂ sper Morrison la cui qualità architettonica e la ricerca di particolari di impronta artigianale deriva da una totale rinuncia alla pubblicità (Fig. 1). Nella fermata del tram esistente di Hochzoll, ad Augusta, l’artista Rita Kriege ha trasformato il setto trasparente orientato verso la carreggiata in un’installazione artistica a LED. In Vogesenplatz, a Basilea, le pensiline di Buchner Bründler insieme con le sedute e la facciata verso la piazza del Voltazentrum trasmettono un’armonia formale data dal calcestruzzo a vista che conferisce alla piazza un elevato valore evocativo. Al di fuori del territorio urbano, le pensiline d’attesa vengono sempre più concepite come veicolo di identità locale: nel Vorarlberg si utilizza un materiale autoctono come il legno mentre a Formentera dominano le sovrapposizioni lapidee del designer locale Jordi Penyaranda che ha personalizzato ogni stazione secondo un modello comune. Il più completo sistema modulare progettato fin’ora, che non comprende solo la pensilina di attesa con tutti i suoi componenti, ma anche la banchina, componenti edili per i passaggi e per i ponti oltre a pali per linee aeree e lampioni, è stato sviluppato dall’architetto Kai Flender per il Glattalbahn (Fig. 2): la nuova linea realizzata a nord di Zurigo con una velocità media di 25 km/h che è più veloce di una linea tranviaria ma più lenta della ferrovia urbana. Tuttavia, anche nel settore dei prodotti industriali di serie, le pensiline si sono adeguate alle esigenze della contemporaneità. Nell’“Intelligent Series” dell’azienda di design GK Sekkei i moduli fotovoltaici sono laminati nella copertura trasparente e fungono contemporaneamente da schermo solare. Ormai il terminale a colonna con connessione W-LAN e il punto informativo per i passeggeri appartengono all’allestimento standard tanto quanto le superfici pubblicitarie che garantiscono un ritorno economico. E se la fermata dell’autobus diventasse anche un distributore di elettricità per gli autobus elettrici? Un prototipo era visibile all’Expo 2010 di Shanghai dove, durante la fermata, un pantografo usciva dal tetto del mezzo per collegarsi alla rete elettrica. Parcheggio a tasca, a spina di pesce o a fila indiana? Le stazioni degli autobus sono un elemento fondamentale dei nodi di interscambio per traffico locale. Con l’abolizione del monopolio delle ferrovie statali sulle tratte principali, a partire dal 2013 è aumentato sensibilmente il fabbisogno di stazioni per autobus a lunga percorrenza . Secondo la normativa attualmente in vigore in Germania le banchine degli autobus devono essere larghe minimo 3,00 m, le corsie di percorrenza almeno 3,50 m, l’altezza della banchina deve esser di 16-18 cm e l’altezza dei sottopassi deve raggiungere almeno 4,50 m. Per quanto riguarda la disposizione degli autobus tre sono le tipologie in uso: i posteggi a tasca ruotati obliquamente rispetto alla corsia che, come nella stazione degli autobus di Baeza realizzata su progetto di DTR_studio, consentono un carico comodo e sicuro da entrambi i lati del mezzo poiché viaggiatori salgono senza dover intersecare la sede stradale (v. Pag. 938 segg.). Gli autobus si immettono nel parcheggio a tasca in avanti mentre l’uscita all’indietro non è problematica con l’ausilio delle moderne telecamere di bordo e senza altro personale di supporto. Se i tempi di attesa delle stazioni di traffico locale sono brevi potrebbe essere invece opportuno lasciare uscire gli autobus dal lato anteriore con un allineamento di corsia come nella stazione di Nördlingen di MORPHO-LOGIC (v. Pag. 956 segg.). Secondo il principio dell’”Isola centrale”, gli autobus si immettono in insenature di parcheggio parallele alla corsia di percorrenza: nella maggior parte dei casi, l’immissione e l’uscita è possibile senza manovre ma, per ragioni di sicurezza, il carico e lo scarico può avvenire solo sul lato destro mentre nei parcheggi a lisca di pesce l’uscita risulta particolarmente facilitata. Le insenature di parcheggio longitudinale senza lisca di pesce richiedono una serie di manovre particolari altrimenti è auspicabile una distanza di 4 m tra un posto e l’altro. Questo genere di disposizione si adatta a ogni tipo di mezzo, funziona anche con gli autosnodati e con i pullman con carrelli per sci o biciclette. Nella stazione del Campus dell’Università di Regensburg, di Christian Kirchberger, e nella stazione degli autobus Haldensleben di Schulitz & Partner (v. Pag. 940 segg.) la copertura anulare dell’isola centrale costituisce contemporaneamente la struttura d’accesso all’intero quartiere. Nella Zentrale Omnibusbahnhof di Monaco di Baviera di Auer + Weber + Assoziierte, a causa dello spazio disponibile limitato e delle particolari esigenze della struttura, i 29 posti sono ripartiti fra tutte e tre le tipologie dispositive: 17 tasche di sosta sono raggiungibili senza interferenza dalla ferrovia metropolitana, dall’area taxi e dai posti auto kiss+ride. Intorno all’isola longitudinale compatta si collocano 4 aree di sosta autobus a lisca di pesce e 8 longitudinali. Una particolarità: il Comune di Monaco di Baviera, secondo un modello di gestione pubblico-privato, ha venduto il terreno a un developer che ha realizzato la stazione dei bus e la gestirà per 25 anni. Per consentire la gestione redditizia del progetto, al nuovo proprietario è stato concesso un diritto aggiuntivo di edificabilità per realizzare superfici a uso commerciale e ufficio: la situazione ha permesso la realizzazione di un edificio verticale polifunzionale le cui varie destinazioni d’uso sono rivestite da un involucro trasparente di tubi di alluminio che connota il fronte antistante la stazione ferroviaria (Fig. 15). ∂ 2013 ¥ 9 Per rispettare in modo fattivo ogni direttiva in materia di parcamento, lunghezza del mezzo e raggio di sterzata, sono state condotte numerose prove di marcia con vari tipi di bus e di guidatore sin dalle prime fasi di progettazione. Trasbordo a raso o ribassato? Quando la frequenza dei passaggi è ridotta e lo spazio limitato, hanno una logica le fermate che abbinano autobus e tram sullo stesso tracciato per le quali si trovano sul mercato sistemi di cordoli dotati di apposite scanalature (Fig. 12a). Per garantire il passaggio privo di barriera tra la banchina e la carreggiata l’Ufficio mobilità di Kassel ha sviluppato il “Kasseler Rollbord” tramite il quale anche il diversamente abile con ridotta capacità visiva si orienta muovendosi lungo un sistema di guida tattile incisa a pavimento secondo la DIN 32984 (Fig. 12b). Per collegare i nuovi quartieri settentrionali di Monaco alla rete di trasporto pubblico è stata realizzata appositamente una nuova linea di tram veloce che, insieme a una pista ciclabile, corre sopra l’autostrada del Mittlerer Ring attraversando un ponte sospeso. La maggior parte dell’area d’inversione di marcia è stata realizzata direttamente sopra la stazione della metropolitana di Muenchener Frieheit che assume così l’aspetto di una piattaforma di scambio coperta con fermate per autobus e tram su corsie separate; per garantire una connessione senza barriere il bordo è stato ribassato nella maggior parte delle banchine (Fig. 9-11). La più importante misura adottata da Zechner & Zechner nella riorganizzazione della piazza della stazione di Graz riguarda la piattaforma di scambio per il trasporto locale viaggiatori e consiste nel collocare sottoterra le linee e le fermate di quattro tratte tranviarie; adesso sono connesse senza soluzione di continuità alla stazione oltre che protette dalle intemperie. Le aperture nella copertura agevolano l’orientamento oltre a fornire illuminazione naturale e aerazione e l’estrazione dei fumi in caso di incendio (Fig. 10). Sull’area della piazza si apre a questo punto uno spazio sufficientemente ampio per la copertura ad anello in metallo che identifica l’ingresso della stazione e in un punto accoglie la fermata per gli autobus con lucernari a fascia centrali. Per citare un esempio di edificio infrastrutturale non convenzionale possiamo ricordare in nuovo edificio della Fiera di Basilea di Herzog & de Meuron che da poco separa la Messeplatz dall’asse prospettico del Reno. Per non trasferire le 6 linee di tram esistenti, l’imponente edificio si sviluppa come una copertura al di sopra le linee aeree di alimentazione mentre al centro della struttura a ponte la luce naturale fluisce attraverso un grande foro a circolare (Fig. 13). Cavità, abisso o museo d’arte? In particolare per la progettazione delle sta- Traduzioni in italiano3 zioni di metropolitana urbana si coinvolgono sempre più frequentemente artisti, designer industriali e di lighting per ricreare spazi di esperienza emotiva. I corpi illuminanti a sospensione sovradimensionati di Ingo Maurer nella stazione di Monaco-Westfriedhof del 1997 sono ancor oggi di grande effetto. Esempi attuali sono la stazione HafencityUniversität di Amburgo di Raupach Architekten (v. Pag 950) o la stazione Università a Napoli realizzata da Karim Rashid (Fig. 17). Inquietante profondità suggeriscono dal 1975 la stazione Solna Centrum di Stoccolma (Fig. 19) e, dal 2011, la fermata Toledo di Napoli realizzata da Oscar Tusquets (Fig. 20). Per la progettazione delle otto stazioni della nuova linea Wehrhahn di Düsseldorf, da inaugurare nel 2015, anche il progetto delle strutture è stato affidato ad architetti e non ad ingegneri civili specialisti di opere sotterranee. In seguito al concorso vinto nel 2001, lo studio Netzwerkarchitekten è stato incaricato nella progettazione non solo delle superfici ma anche dei tagli verticali e degli scorci che danno origine a una serie di correlazioni tra i vari livelli della struttura (Fig. 18). Luoghi d’interscambio dell’individualità Mentre nelle metropoli asiatiche la tendenza all’acquisto di auto continua ininterrottamente con tutte le problematiche del caso, nei centri storici d’Europa la bicicletta va affermandosi come mezzo complementare al trasporto pubblico: le città tedesche sono ormai cosparse di gruppi di biciclette in prestito mentre a Barcellona sono agganciate alle barre lungo la strada per mezzo del manubrio (Fig. 8) a Parigi sono fissate a terra. I parcheggi per le bici si completano con la dotazione di box di parcheggio riservato, officine di riparazione, armadietti e stazioni di lavaggio. La “RadHaus” di Osterwold & Schmidt anima la stazione dell’ICE di Erfurt integrando addirittura un chiosco di panini (Fig. 7). Se si mantiene la tendenza verso una mobilità sempre più differenziata, davanti alle stazioni dei modernissimi treni ad alta velocità vedremo presto posteggi per bici-risciò, stazioni per monopattini elettrici e forse anche, come a Vienna o Siviglia, per carrozze pubbliche. A B C D Uscita garage sotterraneo Fermata autobus Fermata del tram Pista ciclabile Involucro Uffici Galleria commerciale Stazione degli autobus Garage interrato, discoteca A B C D E F G H Taxi, Kiss + Ride Salita agli esercizi commerciali Area di seduta Parcheggio a tasca Parcheggio in fila indiana Parcheggi a dente di sega Rampa di accesso autorimessa sotterranea Parcheggio biciclette Involucro in tubi di alluminio Uffici Galleria commerciale Stazione autobus Autorimessa interrata, discoteca Pagina 938 Stazione degli autobus a Baeza nel 2003 il complesso rinascimentale ben conservato del centro storico di Baeza ha fatto guadagnare alla località andalusa di Baeza un posto tra i monumenti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Per molti visitatori, il primo edificio che incontrano della città è la stazione degli autobus. Il fatto che si collochi ai margini del centro urbano lungo un asse di uscita dalla città, tra recenti fabbricati produttivi ed industriali, ha portato gli architetti a sviluppare il terminal soprattutto a prescindere dalla funzionalità. La stazione è costruita intorno alla diversa scala degli automezzi e dei passeggeri. Una copertura di ampia estensione, interrotta da una piegatura, zonizza con diverse altezze il padiglione di pianta trapezoidale con otto corsie di sosta per autobus: ne risulta una forma che esprime un’intensa caratterizzazione in sezione leggibile sul fronte in calcestruzzo a vista grigio. Lamelle orizzontali separano verso la strada l’area d’attesa esterna ricreando verso nord una facciata urbana di fronte all’estensione residenziale. La zona di immissione degli autobus, al contrario, si apre completamente verso sud, orientandosi verso un’area in futuro destinata a verde. Attraverso una strada laterale gli autobus entrano nella stazione e parcheggiano a marcia avanti nelle piazzole, in seguito escono dal terminal sull’altro lato del cortile attraverso un portale. Verso ovest, un box piano e compatto si inserisce al di sotto della copertura dove si collocano un’area d’attesa con caffetteria oltre alla biglietteria e agli uffici, la parete continua di lastre di vetro costituisce l’involucro climatico indipendente di questo settore. I solai piani in calcestruzzo armato coprono l’area più bassa destinata ai viaggiatori mentre le travi reticolari formano la copertura che si eleva sopra la zona degli autobus. Entrambe le strutture poggiano su pilastri in calcestruzzo sovradimensionati che possono reggere anche l’urto di un mezzo. Il controsoffitto continuo e gli elementi metallici perforati o pieni del piano di copertura conferiscono alla struttura quell’unitarietà formale che la caratterizza. Sezioni • Pianta scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 Ingresso principale Ingresso passeggeri diversamente abili Area attesa interna Biglietteria Ufficio Bar/caffetteria Area attesa esterna Banchina autobus 4 9 10 11 12 Traduzioni in italiano Ingresso secondario Accesso autobus Uscita autobus Impianti Pagina 940 Stazione autobus a Haldensleben La nuova stazione centrale degli autobus di Haldensleben, in sintonia con le aspettative della comunità, doveva essere anche un segno urbanistico per la rivalutazione del quartiere situato lungo la linea ferroviaria. A nord-ovest la struttura di nuova costruzione confina direttamente con il piazzale esterno della stazione permettendo un cambio rapido fra autobus e treno. Strutturata come un’isola rettangolare, la stazione dei bus offre spazio su ogni lato per due fermate allineate con vetrate semicircolari di protezione dal vento e panche di seduta. L ’interno dell’isola è inverdito da alberi e aiuole circolari sopraelevate che in alcuni punti offrono anche piani di seduta. Sopra l’area di attesa perimetrale gli snelli pilastri sostengono una copertura anulare a circa 5 m di altezza. L’intera struttura di copertura in acciaio zincato a fuoco è stata realizzata riducendo al minimo l’impiego di materiale per contenere la spesa. La struttura portante è stata inoltre completamente prefabbricata e gli elementi sono stati assemblati a vite direttamente in opera: la scelta ha permesso anche il rispetto della tempistica nonostante la rigidità del clima invernale durante la costruzione. La copertura larga 7 metri consta di nervature reticolari a carena collegate tra loro da due travi longitudinali mentre due profili IPE dimezzati supportano all’interno e all’esterno il bordo sottile perimetrale. La struttura poggia su pilastri tubolari a sezione tonda a forma di V che costituiscono insieme alla superficie di copertura una struttura statica rigida e tridimensionale. Il tetto inclinato verso il centro dell’anello è rivestito di lamiera d’acciaio con un canale di raccolta delle acque piovane alloggiato esternamente e otto pluviali inseriti nei pilastri a V. Gli elementi in lamiera stirata ribaltabili collocati a soffitto permettono di giorno di intuire la struttura e consentono la facile manutenzione dei corpi illuminanti integrati. Con il sopravvenire dell’oscurità la struttura minimalista diventa ancor più leggibile rafforzando il senso astratto dell’opera che di notte appare come un grande corpo illuminante sospeso. Sezione • Pianta scala 1:750 Sezione scala 1:200 1 2 3 4 5 6 Collegamento con la piazza della stazione Passaggio d’ingresso dei mezzi Passaggio d’uscita dei mezzi Area di sosta Area di attesa isola centrale Aiuola con elementi di seduta 2013 ¥ 9 ∂ Pagina 942 Stazioni della funivia presso Merano La funivia di Ifinger connette la zona sciistica di Merano 2000 con la Val di Nova. Dato che la precedente funivia edificata nel 1968 non corrispondeva agli attuali standard tecnici oltre che alle esigenze moderne di comfort e prestazioni, il gestore decise di indire due concorsi per la stazione a valle e per la stazione a monte. Vinti entrambi dallo studio Roland Baldi, i due volumi avevano la stessa immagine: sopra un basamento basso in calcestruzzo a vista con aperture disposte funzionalmente, un cubo rosso in metallo stirato si eleva a proteggere l’impianto funicolare dalle intemperie. Forma e colore conferiscono alle due stazioni un carattere particolare e di facile abbinamento. La stazione a monte è stata completamente demolita e ricostruita a 12 m di distanza. Il basamento, collocato parallelamente al pendio, accoglie spazi per l’impiantistica e la meccanica oltre al garage per il gatto delle nevi. Al di sopra, trasversalmente al pendio, si eleva il volume protetto dell’impianto funicolare aperto sul frontale e riparato sui fianchi dagli accessi vetrati alle banchine. Un’altra stecca disposta parallelamente al declivio accoglie al medesimo livello un deposito di sci e spazi per il personale, al piano superiore si trovano gli spazi per l’animazione infantile oltre a un bistrò e un’ampia terrazza. Nella stazione a valle si è conservato il ristorante esistente mentre si è provveduto a sostituire solo la stazione funicolare con un nuovo fabbricato. Al piano terreno del basamento in calcestruzzo armato si trova la cassa, le toilette e il servizio noleggio di attrezzature da sci. Una rampa porta alla banchina del piano superiore dove si allocano anche gli uffici della società di gestione della funivia. In contrapposizione con l’edificio chiuso della stazione a monte e a valle, la stazione di mezzo è composta da una passerella aggettante nella vastità del paesaggio circostante. La semplice struttura reticolare in acciaio termina con una piattaforma d’ingresso ribaltabile. Sezione • Piante scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Terrazza Deposito sci Area d’attesa Cassa Postazione guidatore Salita discesa a valle Banchina scorrevole Discesa salita a monte Uffici Settore personale Pompa di calore Tetto verde garage Bistro panoramico Cucina Deposito Animazione bambini Sala macchine 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Cassa Bancomat Noleggio sci Deposito sci Impiantistica funivia Scala/uscita discesa a valle Ristorante (esistente) Rampa d’accesso salita a monte Ufficio Area attesa Sala controllo Salita Piattaforma scorrevole Discesa Vano del contrappeso Accesso stazione di mezzo Sala di attesa Passerella Piattaforma di salita orientabile Sala di attesa Cabina funivia Deposito/quadro elettrico Sezioni • Piante Stazione a valle Prospetto • Pianta Stazione di mezzo scala 1:750 Pagina 946 Stazione ferroviara a Lamprechtshausen Lamprechtshausen, circa 25 km a nord di Salisburgo, è il capolinea della “Salzburger Lokalbahn” gestita da Salzburg AG e parte della rete di metropolitana leggera urbana. Ogni 30 minuti le carrozze occupate per lo più da studenti e pendolari compiono la tratta tra Lamprechtshausen e la stazione centrale di Salisburgo e ritorno. Dato che, da un lato mancava una protezione alle intemperie nell’edificio preesistente e dall’altro l’autorimessa dove i treni stanno di notte era al limite della sua capacità, si decise di realizzare una nuova costruzione che assumesse entrambe le funzioni. Ne è risultato un edificio di ampie proporzioni che migliora in maniera significativa il comfort dei viaggiatori. Per erigere la nuova costruzione non è stata scelta l’area della vecchia stazione ma quella della rimessa facendo avvicinare la nuova struttura, al centro di una zona industriale, di circa 200 m al centro della città. E’ stato eretto un padiglione di 105 × 14,5 metri in calcestruzzo a vista che custodisce due binari con banchina centrale accessibile sul fronte. Mentre l’ingresso principale si affaccia su un piccolo piazzale verso il centro storico, l’ingresso laterale si apre verso i parcheggi e il deposito coperto per le biciclette di nuova costruzione. Un corpo di fabbrica basso accoglie spazi per il personale, servizi per gli utenti e spazi accessori. L’obbiettivo del progetto architettonico era di realizzare un luogo trasparente e luminoso per la salita e la discesa dai mezzi, un luogo dove gli utenti si sentissero sicuri. Verso sud l’edificio è vetrato e completamente esposto alla vista dei passanti. La copertura che su questo lato aggetta di tre me- ∂ 2013 ¥ 9 tri non è solo finalizzata a proteggere le fermate dalle intemperie, ma anche dalla canicola estiva. Verso l’area industriale adiacente esposta a nord, il nuovo fabbricato si chiude con muri in calcestruzzo disposti in serie uno accanto all’altro con pieghe tridimensionali destinate ad essere rivestite di piante rampicanti. All’interno, un motivo vegetale riprodotto tramite matrice realizza una superficie a rilievo di particolare vitalità. Anche in questa zona i varchi tra i setti e le superfici triangolari dei lucernari assicurano copiosa luminosità. Il carattere dell’edificio è definito dal calcestruzzo a vista e soprattutto dalla copertura in aggetto in calcestruzzo precompresso. Anche l’edificio di servizio è in calcestruzzo, ma colorato marrone in pasta: le pareti sono composte di elementi prefabbricati a tre strati la cui superficie è stata esternamente sabbiata e internamente levigata con una lavorazione simile al terrazzo alla veneziana. L’insieme abbinato al pavimento in asfalto colato e agli arredi in MDF nero conferisce agli interni un carattere raffinato. Planimetria generale scala 1:2500 Sezione trasversale scala 1:250 Sezione longitudinale • Pianta scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Posti auto (Park+Ride) Parcheggio biciclette Accesso alla banchina dei treni Fermata autobus Ingresso Personale Impianti Deposito WC utenti Traduzioni in italiano5 colloca una superficie a verde triangolare cinta su due lati da filari di alberi. Per ottenere la massima permeabilità tra i confini di questo spazio, la fermata è stata progettata in modo discreto: gli elementi verticali sono estremamente radi. La struttura di acciaio della saletta d’attesa è composta di quattro moduli scanditi da due pilastri in tubolare di sezione tonda ciscuno. La copertura è una lastra realizzata con profili a C e HEA, rivestita in membrana e placcata con lamiera di alluminio. Esili telai in acciaio inox trattengono elementi con funzione di barriera al vento interamente vetrati su elementi di seduta in calcestruzzo con ripiano in legno. In corrispondenza della quarta campitura è stato allocata una cabina per i servizi igienici. La fermata, insieme ad altre cinque, è stata allestita con un elemento architettonico di concezione esclusiva: un soffitto luminoso sospeso a otto metri d’altezza è portato da sei piloni e da un sistema di funi . Il sistema modulare è formato da tre riflettori sfaccettati ripetuti su cinque file. Per implementare l’effetto, ogni corpo illuminante è integrato da un grigliato in alluminio più ampio del corpo stesso. degli scafi navali. La stazione si caratterizza per l’acciaio, la luce e i colori: 12 contenitori luminosi sospesi sulla banchina sovrastano lo spazio di 10 metri d’altezza e 16 di larghezza sprigionando una notevole carica formale. I Container sono completamente vetrati, lunghi 6,5 m e alti 2,8 m con all’interno 280 LED che modificano il proprio colore secondo una programmazione statica o cangiante: all’unisono con l’ambientazione diurna e notturna emanano una luce oro al mattino, passando per il blu e il verde e terminando con l’arancio e il rosso nelle ore serali. Accanto a queste tonalità monocrome lievemente sfumate, è possibile ricreare anche composizioni colorate che simulano lo spettro cromatico di un caleidoscopio. Solo la faccia inferiore emana una luce omogenea bianca e calda che garantisce l’illuminazione diffusa delle banchine. Le tonalità colorate si riflettono infine sulle pareti e i soffitti della stazione rivestiti di lamiera scura. La luce in continuo mutamento contribuisce allo stupore del visitatore trasformando l’attesa in un’esperienza sensoriale. Sezione trasversale scala 1:200 Sezione particolareggiata scala 1:20 Vista • Pianta scala 1:750 Sezione trasversale scala 1: 400 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Lamiera di alluminio 3 mm Foglio impermeabilizzante pannello in compensato multistrato 18 mm trave in acciaio HEB 140 a distanza di 1125 mm Profilo in acciaio HEB 140 Profilo in acciaio fi 140 mm Pannello estruso in schiuma rigida Corpo illuminante ad incasso Area pedonale Pensilina fermata Magazzino vigili del fuoco Pagina 948 Fermata del tram a Berna Pagina 950 Stazione della metropolitana ad Amburgo Due nuove linee tramviarie collegano da dicembre 2010 il sobborgo di Bümplitz e di Bethlehem con il centro di Berna. A causa dello spazio disponibile limitato è stato approntato un concetto di traffico misto in cui tram e automobile utilizzano la stessa carreggiata. La sede stradale è stata completamente riprogettata da un fronte edilizio all’altro ottimizzando anche lo spazio riservato a pedoni e ciclisti. Per l’esemplare rivalorizzazione dello spazio pubblico, in Svizzera il progetto “Tram Berna-Ovest” ha ottenuto diversi riconoscimenti in campo progettuale. La fermata Bachmätteli nel cuore di Bümplitz è una delle stazioni con il più elevato numero di viaggiatori ed offre più superficie rispetto alla tipologia standard. Verso nord un doppio filare di alberi contrassegna la zona pedonale mentre, verso sud, accanto a un vecchio magazzino dei vigili del fuoco, si Hamburger Hafencity è attualmente uno dei più gradi progetti urbanistici d’Europa. Sull’ex area portuale e industriale a sud del centro urbano insiste oggi un nuovo quartiere urbano esteso su una superficie di 157 ettari. Mentre si prevede che l’intero progetto sia completato entro il 2025, i lotti dell’area occidentale sono già stati terminati e nel 2012 è stata inaugurata la linea metropolitana U4 che collega Hafencity al centro di Amburgo. La stazione “Hafencity Universität” collega i quartieri “Elbtor”, “Am Lohsepark” e “Baakenhafen” che sono attualmente ancora in costruzione e in fase di sviluppo. Durante la progettazione, gli architetti si sono lasciati ispirare dal contesto, dai giganteschi container navali e dai colori cangianti Planimetria generale scala 1:4000 Sezione longitudinale ∙ Pianta scala 1:1500 Sezione scala 1:50 1 Listello a pressione in acciaio 80/5 mm 2 Vetrazione container luminoso: vetro temperato opaco, sabbiato 10 + pellicola PVB (fattore di trasmissione 76%) + temperato chiaro 10 mm 3 Tubolare in acciaio | 80/80/3 mm 4 LED (7,1 W/COB) 5 Tubolare in acciaio | 80/80/5 mm 6 Tubolare in acciaio | 50/50/3 mm 7 Pannello portante LED ai fosfati, laccato 5,5 mm 8 Guida di sicurezza per le persone tubolare in acciaio | 80/80/3 mm 9 Pannello sandwich 5,5 mm, praticabile per manutenzione 10 Tubo fluorescente T8 (36 W) Pagina 956 Stazione degli autobus con edificio Park+Ride a Nördlingen Con la nuova stazione degli autobus completa di Park+Ride la cittadina bavarese di Nördlingen ha acquisito un nuovo Hub. La posizione centrale, su un terreno incolto accanto alla stazione ferroviaria, rende estremamente agevole e rapido l’interscambio tra diversi sistemi di trasporto: treno, autobus, auto e bicicletta. Con la pensilina dai riflessi d’orati, la nuova stazione degli autobus costituisce un segnale urbano di grande rilevanza. La sua forma piegata 6 Traduzioni in italiano 2013 ¥ 9 ∂ Rivista di architettura e particolari costruttivi ‡ Verkehrsbauten für integrierte Mobilitätskonzepte ‡ Trambahnstation, U-Bahnhof, Busterminal ‡ Hauptbahnhof Salzburg – Synthese aus Alt und Neu Bahnhöfe und Haltestellen · Railway and Bus Stations · Serie 2013 · 9 Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture Konzept A proposito di DETAIL Ogni numero, con particolare attenzione riservata alla qualità architettonica delle soluzioni costruttive, è dedicato all’approfondimento tematico di un argomento tecnologico (p. es. costruzioni in calcestruzzo, strutture di copertura, risanamento e restauro etc.). La presentazione dei progetti più recenti, realizzati in ambito nazionale e internazionale, è accompagnata da una serie di accurate riproduzioni grafiche in scala e di selezionate immagini. Le due edizioni annuali di DETAIL Concept sono dedicate allo studio analitico delle fasi del processo costruttivo, mentre le edizioni speciali di DETAIL Green, anch’esse con due uscite all’anno, informano su tutti gli aspetti della progettazione e della costruzione sostenibile. Temi delle riviste del 2013 ‡ 1/2 Traslucido e trasparente ‡ 3 ”Concept“ Asili nido/kitas/scuole ‡4 Riqualificazione ‡ 5Tema speciale + DETAIL Green ‡ 6 Costruzioni massive ‡7/8 Acciaio ‡ 9 ”Concept“ Edilizia per i trasporti ‡ 10Costruzioni mobili/costruzioni temporanee ‡ 11Materiale e superficie + DETAIL Green ‡ 12 Tema speciale (Sono possibili eventuali modifiche) ∂ Abbonamento ‡ Abbonamento classico € 169,–* 12 numeri all’anno (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ Abbonamento studenti € 89,–* 12 numeri all’anno. ① (compresi i due numeri DETAIL Green). ‡ DETAIL Abbonamento prova € 21,85 Due numeri attuali della rivista DETAIL al prezzo di prova di soli € 21,85 incluse le spese di spedizione + imposta sul valore aggiunto per i non possessori di partita IVA. *Costi di spedizione aggiuntivi (per 12 numeri) € 43,– Per la consegna nei paesi dell’Unione E uropea, l’Imposta sul Valore Aggiunto per i non possessori di partita IVA è del 7%. ① Sarà possibile usufruire del p rezzo per studenti solo a seguito della consegna di un documento valido attestante l’iscrizione. Prezzi giugno 2013 Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG Hackerbrücke 6 · 80335 Monaco di Baviera · GERMANIA Tel: +49 (0)89 3816 20-0 · Fax: +49 (0)89 3816 20-77 · [email protected] www.detail.de/shop crea un elemento di mediazione in un contesto eterogeneo e definisce contemporaneamente due diversa aree: la sala attesa aperta con le fermate degli autobus e il percorso pedonale che conduce allo spiazzo esterno della stazione. L’edificio Park+Ride non è concepito solo per automobili ma accoglie un vasto numero di posti bicicletta e di box chiusi per il deposito dei cicli. La pelle dell’edificio in lamiera grecata traforata ha l’effetto di una cortina che filtra il contatto visivo interno-esterno implementando la sensazione di sicurezza. Sul fronte opposto, la cortina d’orata di elementi stirati stabilisce un dialogo con la pensilina dello stesso colore della fermata dei bus. Materiale e colore sono stati scelti appositamente per imprimere nella coscienza dei cittadini la presenza della nuova struttura di servizio. Pagina 958 “Le stazioni degli autobus sono spazi urbani”: design, progetto e realizzazione In molte città, le aree ferroviarie obsolete costituiscono ieri come oggi una risorsa urbanistica di grande valore per lo sviluppo delle aree urbane interne. Nel migliore dei casi la collettività è consapevole della propria responsabilità nel campo dello sviluppo urbano e della conseguente qualità architettonica e spaziale adottando per tempo ogni misura necessaria, come nel caso di Nördlingen. Nel 2003 la città ha commissionato uno studio per valutare le possibilità di sviluppo dell’area ferroviaria in disuso ad est della Bürgermeister-Reiger-Strasse. Nel 2004 è stato selezionato il nostro progetto che prevedeva di collocare i circa 150 posti auto necessari per il Park+Ride in un autosilo nelle immediate vicinanze dell’ex stazione ferroviaria; davanti al parcheggio era prevista una stazione degli autobus con otto fermate, due delle quali per autosnodati. La parte a sud della stazione degli autobus prevedeva lo sviluppo di un’area a destinazione mista con superfici commerciali, residenziali e uffici da estendere fino a Augsburger Strasse. Come nel caso di altri siti ferroviari dismessi, in seguito alla privatizzazione e allo smembramento di Deutsche Bundesbahn, anche a Nördlingen si è venuta a creare una combinazione disomogenea di terreni da acquisire mediante complesse trattative con l’obbiettivo di realizzare un progetto unitario. Dal 2004 al 2006 le trattative sono state condotte in parallelo con la progettazione, nel frattempo sul progetto incombeva anche la minaccia dell’apertura a tutti gli altri gestori ferroviari privati introdotta dalla riforma ferroviaria stessa. ∂ 2013 ¥ 9 Progettazione Durante l’elaborazione del progetto entrò in scena un gestore ferroviario privato che vantava un diritto sulle aree dismesse di Deutsche Bahn AG, conducendo immancabilmente all’arresto della progettazione senza previsioni di sorta. Soltanto nel 2009 la trattativa con il gestore privato è sfociata in un accordo amichevole aprendo di conseguenza la strada alla realizzazione della stazione per gli autobus e dell’edificio Park+Ride. La prosecuzione del progetto evidenziò immediatamente l’importanza del fattore economico, soprattutto per l’amministrazione comunale che, pur senza riscontri ufficiali, lasciava intuire la predilezione per l’incarico a un solo general contractor. A causa della forma inconsueta del progetto siamo tuttavia riusciti a convincere il committente a indire bandi separati per le varie lavorazioni della stazione bus mentre il parcheggio è stato realizzato con un appaltatore unico. Essendone a conoscenza con grande anticipo, durante la fase preliminare abbiamo sviluppato un progetto per la realizzazione di un complesso di proporzioni equilibrate ed elevata qualità. Abbiamo previsto di collocare i parcheggi alle spalle della stazione realizzando una sorta di facciata architettonica di 86 metri di lunghezza in corrispondenza con la copertura della stazione. Nonostante le p erplessità sulla qualità di particolari da realizzare ci siamo concentrati su forme di grande impatto e colori con effetto segnaletico. Le stazioni dell’autobus sono spazi urbani dove le persone confluiscono per attendere insieme e trovare, nel migliore dei casi, non già uno spazio di transito bensì di permanenza. Fu immediatamente chiaro che questo luogo nevralgico abbisognava di un segno forte e indipendente: non si trattava di progettare un luogo esistente ma di acquisire un luogo nuovo. Concetto Con il parcheggio alle spalle, la copertura della stazione degli autobus costituisce l’interfaccia verso la città. La stazione degli autobus si sviluppa tra la facciata “vetrina” del parcheggio e la copertura. In tal modo la copertura si apre in direzione del parcheggio sotto forma di lastra piegata e si innalza verso la città per lasciare lo spazio necessario al passaggio dei mezzi pesanti (non gli autobus). La copertura più alta offre riparo alle aree di attesa mentre la parte più bassa ospita un passaggio pedonale allineato sull’asse nord-sud. Lungo la piega del tetto si collocano pilastri a sezione rettangolare in piatto d’acciaio che danno forma allo spazio. La parte più lunga e sottile della copertura è sorretta da una serie di sottili pilastri conici a sezione quadrata che si assottiglia verso l’alto e corre con lo stesso modulo dei pilastri principali. Per porre in risalto l’autonomia formale della lastra è stata scelta una vernice color oro Traduzioni in italiano7 mentre i pilastri in secondo piano sono color antracite. L’idea di giocare con gli elementi architettonici per mezzo dell’alternanza tra tonalità appariscenti e colori discreti ricompare anche nel progetto del parcheggio P+R. Generalmente un autosilo è un’opera prettamente funzionale con dimensioni ben definite per posti auto, corsie e rampe e all’interno vige la trasparenza data dalla linearità del layout e dalla presenza ridotta di strutture verticali. La profondità limitata del lotto e il desiderio di creare uno schermo sufficientemente lungo verso la ferrovia hanno condotto alla realizzazione di un edificio allungato disposto su tre livelli. Ne è risultato l’elemento funzionale fondamentale della costruzione concepito con una forma discreta (parallelepipedo semplice) e un colore discreto (antracite). In questo modo lo spazio verso la ferrovia aveva trovato la sua forma ma mancava ancora la relazione tra le due costruzioni che è venuta appunto dalla cortina “architettonica” dell’autosilo verso la città. Ci siamo ispirati al fronte di rappresentanza come lo abbiamo imparato a conoscere nei film western: uno strumento semplice e economico per attirare l’attenzione, ottenuto con mezzi poco onerosi e che serve anche a nascondere le altre parti dell’edificio. Una facciata scandita da lamelle e realizzata con pannelli verticali ad altezza di piano in lamiera stirata si allinea con ritmo regolare da nord a sud, nascondendo in trasparenza i solai del parcheggio e i corpi scala in calcestruzzo. Mentre in alto gli elementi si stagliano con un profilo a sega, in basso si unificano nella linearità della copertura in aggetto. Oltre a 150 posti auto, l’edificio P+Ride accoglie numerosi posti bicicletta per lo più aperti ma in parte anche chiusi a box, il piano terra offre anche una serie di servizi igienici per il pubblico. Nel punto d’incontro fra logica necessità e visibilità, la scelta del materiale di questa porzione di edificio si fa determinante. La lamiera grecata traforata permette di nascondere il volume delle toilette, che avrebbe alterato la facciata, dietro uno schermo semitrasparente dall’interno e opaco dall’esterno. Senza disturbare l’immagine complessiva, il corridoio davanti alle toilette è protetto dalle intemperie, aerato e illuminato. Struttura della stazione degli autobus La pensilina della stazione degli autobus è realizzata con profili di acciaio zincato standard. Ogni pilastro principale in lastra d’acciaio saldata assorbe il carico di una lastra a sbalzo costituita da un pezzo unico di circa 13 m di lunghezza e una larghezza di circa 10 m. L’intervallo tra gli assi delle travi principali è di 9,19 m. Fra le travi principali si dispongono travi secondarie in profili IPE che creano la struttura di sostegno per i pannelli di lamiera stirata del soffitto e di lamiera grecata della copertura. Le travi sono posizionate in modo da garantire la necessaria pendenza di circa 1,5° per il drenaggio dell’acqua. La parte frontale della pensilina è rivestita con lastre di alluminio verniciate a polvere i cui telai di supporto, composti di tubolari quadrati saldati, costituiscono la struttura portante fissata con l’ausilio di patelle in piatto d’acciaio alle travi. Il drenaggio dell’acqua delle ampie superfici di copertura avviene su due livelli: quello della copertura principale e quello della copertura in aggetto, i due livelli sono drenati con l’ausilio di due canali di scolo nascosti dal rivestimento del volume di copertura mentre i pluviali standard sono allocati nel rivestimento dei pilastri principali. La manutenzione è agevolata dalla presenza di piastre in acciaio avvitate al piede del pilastro. L’illuminazione è garantita da tubi fluorescenti standard inseriti in scatole di profili di lamiera d’alluminio piegata incassate nel soffitto. L’allestimento della fermata del bus si limita al minimo necessario: un ampio sedile realizzato in elemento prefabbricato di c.a., un totem informativo illuminato per i viaggiatori e un contenitore per i rifiuti. L’elemento prefabbricato in c.a. del sedile è ancorato a pavimento e protegge dagli urti i sottili pilastri secondari. Struttura dell’edificio P+R L’autosilo si compone di due elementi edili chiaramente leggibili: il corpo principale con i parcheggi e l’elemento a rampa rivolto verso la ferrovia. Il primo si può definire un edificio in acciaio con pilastri principali collocati sul lato esterno e travi intermedie di 16,5 m circa di luce che intersecano i livelli di parcheggio privi di pilastri. Il passo tra gli assi delle travi, all’inizio in progetto con una dimensione di 5,0 m, dovette essere ridotto nell’esecutivo d’impresa a 2,5 m. Le lastre che formano il solaio sono piastre prefabbricate in c.a. conformi al sistema scelto dall’impresa esecutrice mentre i due corpi scala in c.a. garantiscono il necessario irrigidimento. La protezione dagli urti del piano di parcamento è stata realizzata con un grigliato standard a basso costo che si nasconde dietro il rivestimento di facciata esterno. Il materiale che compone la facciata è in perfetta sintonia con un’articolazione che prevede un sobrio corpo di fabbrica e un fronte di rappresentanza. Il volume principale è rivestito su tre lati da una pelle traforata in lamiera grecata di alluminio color antracite. Al piano terreno il rivestimento è esteso ai quattro lati lungo l’intero edificio e costituisce il basamento. Le porte d’ingresso sono vetrate in telaio standard tubolare con rivestimento esterno in lamiera grecata. La facciata principale è formata da elementi oblunghi in lamiera stirata allineati con una leggera sovrapposizione e contornati su quattro lati da un telaio di profili a L. All’interno del telaio sono collocati pannelli in lamiera stirata accostati. Se si desidera che il rivestimento di lamiera stirata offra l’immagine di una maglia continua e tagliata con 8 Traduzioni in italiano precisione è necessario che le lastre siano ordinate di dimensione maggiore rispetto al telaio, operando in seguito il taglio e la saldatura. Solo in questo modo è possibile evitare quelle imperfezioni tipiche di ogni lavorazione e tuttavia, a causa del budget limitato il metodo non è stato adottato anche se alla distanza di osservazione di 4-5 m le imprecisioni sono praticamente invisibili. Se si incontrano partner la cui richiesta principale è l’economia, i problemi si presentano con facilità anche quando l’edificio da realizzare è semplice. Qualora la qualità di esecuzione debba corrispondere alle aspettative del progetto, la ricerca della soluzione è quasi sempre compito dell’architetto - e di norma senza adeguata compensazione. Planimetria generale scala 1:5000 1 2 3 4 5 Stazione (esistente) Stazione degli autobus Autosilo (P+R) Area di sviluppo urbano Museo della ferrovia Pianta scala 1:750 Sezione scala 1:500 1 2 3 4 Parcheggio biciclette Autosilo Rampa Stazione degli autobus Sezione scala 1:20 1 M anto di copertura in lastre profilate di alluminio estradosso verniciato chiaro, intradosso verniciato grigio, 429/50/1 mm, travi secondarie in profilo d’acciaio IPE 270, lamiera stirata di alluminio con angolare perimetrale continuo, verniciato a polvere di colore giallo 20 mm 2 Lamiera in alluminio piegata, verniciata gialla 2 mm, tubolare in acciaio | 50/50mm 3 Trave perimetrale in profilo d’acciaio a fi 300, saldato con barra d’acciaio 80/50/10 mm 4 Corpo illuminante 5 Trave principale in doppio profilo in acciaio a fi 350 mm, saldato con lamiera d’acciaio 10 mm 6 Guida di fissaggio in profilo fi 41/41 mm 7 Angolare distanziatore 135/65/8 mm 8 Trave secondaria in profilo d’acciaio IPE 270 9 Piastra di fissaggio 60/14 mm 10 Profilo in acciaio a ∑ 80/80/10 mm 11 Trave reticolare in profili HEB d’acciaio 160 12 Pilastro principale in piatto d’acciaio saldato con pluviale interno, smalto ferro-micaceo 500/300/20 mm 13 Elemento prefabbricato in calcestruzzo 330/440/1000 mm 14 Elemento di seduta in tavole di legno 60/80 mm sottostruttura in barra d’acciaio calcestruzzo gettato in opera 400 mm 15 Pilastro a pendolo a geometria conica in piatto d’acciaio saldato, base 246/246/20 mm, sommità 100/100/20 mm Sezione scala 1:20 1 2 3 4 astra profilata in alluminio 429/50/1 mm L travi secondarie in profilo d’acciaio IPE 300 trave principale in profilo d’acciaio IPE 600 Profilo in acciaio IPE 160 Lamiera stirata laccata gialla 2000/850/20 mm Profilo in acciaio fi 80 2013 ¥ 9 ∂ 5 6 7 8 Profilo in acciaio fi 160 Lastra profilata in alluminio, 429/50/1 mm trave in aggetto in profilo d’acciaio HEB 220 lamiera stirata di alluminio con angolare perimetrale verniciato a polvere giallo 20 mm Canale in alluminio piegato 150/90/2 mm Lamiera grecata traforata 45/150 mm tubolare in acciaio ¡ 160/80/6,3 mm profilo in acciaio a } 60/60/7 mm profilo in acciaio HEB 220 con pluviale interno Pagina 966 Ristrutturazione della stazione centrale di Salisburgo Con la conversione da struttura di testa a stazione di passaggio, la Stazione centrale di Salisburgo si è trasformata in uno snodo ad elevate prestazioni per 25.000 passeggeri inoltre, con l’autentica integrazione della struttura portante del padiglione e il restauro dell’atrio d’ingresso ha realizzato una sintesi tra intervento conservativo e architettura contemporanea che soddisfa pienamente ogni esigenza contemporanea. L’ampia galleria commerciale aperta verso l’alto che corre sotto i binari collega tutte le banchine e realizza un nuovo collegamento con i quartieri urbani adiacenti. La galleria pubblica sotterranea è continuamente rischiarata da ampi pozzi di luce inseriti tra le banchine che permettono di allungare lo sguardo fino alla copertura trasparente del padiglione soprastante. In quel punto leggeri elementi di copertura di forma dinamica in cuscini di membrana, membrane e vetro si congiungono con l’esile struttura storica in una nuova trasparente tipologia di padiglione ferroviario. Con il sorprendente intrico architettonico di livelli ferroviari e gallerie commerciali, oltre che di traffico su rotaia e ambiente urbano, la Stazione centrale di Salisburgo offre soprattutto un nuovo impulso all’arte europea di costruire stazioni. Pagina 968 Conversione della Stazione di Salisburgo: un processo urbanistico La complessità architettonica di progetti che sotto l’aspetto della struttura urbana si spingono ben più in là della loro area, supera i temi tradizionali della progettazione architettonica richiedendo una connessione con tutte le istituzioni coinvolte dove l’architetto può assumere il ruolo di promotore. La conversione della Stazione centrale di Salisburgo è in tal senso esemplificativa e insieme con la Stazione centrale di Vienna (1997) chiude il programma d’investimenti delle Ferrovie statali austriache (ÖBB). Il concorso in due fasi indetto nel 1999 e aperto a 12 team di architetti seleziona kadawittfeldarchitektur. La prima grande sfida progettuale che lo studio deve affrontare è la ricerca di un equilibrio mancante tra stratificazioni storiche soggette a vincolo e esigenze tecnologiche di una moderna stazione. Di conseguenza sorge la necessità di un processo progettuale dialettico in grado di far incontrare gli interessi contrapposti di ÖBB, municipalità, soprintendenza e comunità degli abitanti. A seguito all’apertura parziale del luglio 2012, il progetto vedrà il completamento nel 2014. Stato di fatto e potenzialità Il significato storico e urbanistico del progetto ha contrassegnato sin dal principio il nostro approccio. Eretta nel 1860, la stazione divenne simbolo della spinta della rivoluzione industriale del tempo, 50 anni più tardi fu realizzata una piattaforma centrale: la struttura concepita a isola riceveva da un lato i treni provenienti dalla Baviera e dall’altro i treni dall’Austria con i volumi centrali occupati da un ristorante e una dogana. Il cambiamento politico portato dagli accordi di Schengen e il desiderio di collegamento con la rete ad alta velocità, sono stati il motivo dell’attuale conversione a stazione di transito. A tutto ciò si sono aggiunte altre esigenze funzionali come l’adeguamento al nuovo schema di metropolitana leggera e anche le carenze urbanistiche della zona divenuta barriera invalicabile. Per noi è stato di conseguenza fondamentale recepire l’incarico come una richiesta di plusvalore dal punto di vista urbano. Il progetto coinvolge la stazione storica nella sua immagine più autentica rendendola parte di un progetto ampio che collega tramite ponti e gallerie i quartieri in precedenza separati e, tra l’altro, apre un nuovo ingresso a Salzburg-Schallmoos. Per il corpo stesso della stazione abbiamo sviluppato una sintesi tra una struttura futuribile e la conservazione pedissequa concordata con la Sovrintendenza. L’elemento di maggior caratterizzazione è dato dalle nuove e dinamiche pensiline che, insieme all’esile padiglione ferroviario del 1908, formano un’unica e nuova megastruttura. La copertura dei binari centrali e delle banchine d’attesa è trasparente ed è stata realizzata in vetro, membrana e cuscini pneumatici, per cui ne è derivata la realizzazione di un padiglione ferroviario chiaro e luminoso completamente diverso dagli esistenti. E’ stata quasi interamente completata la galleria che si sviluppa trasversalmente al di sotto dei binari e permette la prospettiva verso l’alto fin sotto le storiche volte a botte in vetro. Nel contesto cittadino, la “viabilità pubblica” che collega sottoterra i binari costituisce una nuova permeabilità urbana. Progettazione discorsiva Determinante per la riuscita del progetto è stato il processo di rielaborazione continua delle decisioni progettuali a diversi livelli di verifica con comunicazione diretta alla collettività. Le hall storiche della stazione hanno mostrato subito un’ottima integrazione con la nuova struttura, mentre la conservazione ∂ 2013 ¥ 9 dello storico ristorante della stazione (“Sala di marmo”) non appariva più logica secondo il nuovo progetto. La cultura di uno scambio aperto alla condivisione ha avuto come conseguenza un progetto continuamente in fieri, senza tuttavia compromettere la qualità proposta durante il concorso. L’idea di una progettazione aperta, intensamente condivisa, discorsiva ha permesso la realizzazione di un intervento complesso mentre la struttura era in esercizio. Le parti non terminate (due altre banchine e il relativo accesso dal nuovo viadotto) saranno concluse alla fine dell’anno. Seguirà l’ingresso sul lato orientale a metà 2014. Sviluppo urbano nell’ambiente ferroviario In un dialogo con la città di Salisburgo si è aperto il discorso su altre opportunità di sviluppo urbano. Come incubatore di eventuali processi, il concorso di progettazione aveva già rivelato le potenzialità strutturali della città. Pubblico dibattito, studi e workshop con la partecipazione di politici, amministratori, mondo economico, proprietari, investitori, gestori di infrastrutture, architetti, commissioni edilizie ed esperti a vario titolo hanno condotto, a partire dal 2002, all’elaborazione di nuove prospettive per le ampie aree ai due lati della stazione. Oltre al nuovo ingresso di Salzburg-Schallmoos, il progetto presentato al concorso includeva già alcuni concetti per la nuova edificazione lungo i binari. Collocati sul suolo di proprietà delle ferrovie, determinanti per la città sia dal punto di vista funzionale che urbanistico, i lotti rappresentano un modello di opportunità già insite in un progetto complesso come il nostro. Il quartiere intorno alla stazione centrale è destinato a svilupparsi negli anni a venire assumendo la forma di un nuovo distretto urbano; lungo la piazza che fronteggia la stazione sono state realizzate nuove costruzioni pianificate da diversi studi di architettura mentre è in progetto una torre con hotel. Il progetto della stazione, con la riorganizzazione dello spazio e delle connessioni, oltre alla cultura progettuale che l’ha resa possibile, ha creato i presupposti determinanti per ogni futuro intervento. Pianta Livello binari/banchina Pianta Livello strada/galleria commerciale scala 1:2500 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Atrio d’ingresso storico Passaggio pedonale Esercizi commerciali Servizi/centro informazioni ÖBB Ingresso Schallmoos Consegne Servizio-accesso banchina Banchina binario 1 Banchine Padiglione binari storico 1 2 Render di concorso Layout binari prima della ristrutturazione Traduzioni in italiano9 Sezione scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 tratificato di sicurezza composto di temperato S 10 + 12 mm Arco strutturale in tubolare d’acciaio ¡ 60/120/8 mm Traverso superiore in tubolare d’acciaio ¡ 100/180/12 mm, traverso inferiore in doppia barra d’acciaio 50/15 mm, montante in tubolare di acciaio ¡ 60 – 100/60 – 100/5 mm Profilo in acciaio } 75/80/15/10 mm Membrana in PTFE 0,55 mm Tubolare in acciaio ¡ 80/100/10 mm Cuscinetto Struttura portante storica (esistente) Assonometria della nuova copertura in acciaio-vetro Sezione particolareggiata: copertura acciaio-vetro Sezione particolareggiata: copertura in membrana scala 1:20 Sezione scala 1:50 1 C uscino pneumatico in ETFE preteso, luce 3 m, a tre strati 0,25/0,2 – 0,25/0,2 – 0,25 mm 2 Tubolare in acciaio Ø 220/12,5-30 mm 3 Barra d’acciaio Ø 24 mm 4 Tubo condensa in lamiera di acciaio inox 5 Rivestimento risalto perimetrale di copertura, in lamiera di alluminio rivestita 3 mm 6 Tubolare in acciaio Ø 273/14,2 mm 7 Raccordo alla struttura portante primaria, lama in acciaio ogni 1,5 m, lamiera di acciaio 7,5 mm 8 Copertura: lastre profilate in alluminio 0,9 mm altezza dell’aggraffatura 65 mm, coibentazione antirombo e contenimento condensa 80 mm barriera al vapore praticabile lamiera grecata 100 mm struttura portante in profili d’acciaio IPE 900 sistema d’aggancio rivestimento in IPE 160 struttura non a vista in alluminio rivestimento intradosso in lastra composita 4 mm punti di fissaggio colorati come il supporto 9 Pilastro 760/720 mm saldato lamiera di acciaio 40 mm 10 Tubolare in acciaio per passaggio cavi Ø 150 mm 11 Drenaggio forzato, tubolare in acciaio inox 12 Tubolare in acciaio Ø 194/5,6 mm 13 Tubolare in acciaio Ø 168/4,5 mm 14 Tubolare in acciaio Ø 159/4,5 mm 15 Canale a drenaggio forzato con riscaldamento lamiera di acciaio inox rivestita con pellicola 0,6 + 0,8 mm, strato isolante 60 mm guaina impermeabilizzante 4 mm lamiera grecata 40 mm 16 Profilo di acciaio doppio IPE 900 saldato 17 Profilo in acciaio IPE 900