Seli, una storia lunga 700 chilometri IL NUOVO
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Seli, una storia lunga 700 chilometri IL NUOVO
L AVO R I D I SC AVO | DALL’ ITALIA ALL A G R EC IA , ALL’AF R IC A , ALL A C I NA Imprese Innovare i sistemi di scavo meccanizzato di gallerie, velocizzare i tempi di esecuzione, semplificare i metodi di scavo e aumentare la sicurezza di un settore che fino a 50 anni fa non conosceva altro strumento di lavoro che gli esplosivi. Una storia lunga 700 chilometri di Fabrizio Valico di Stefano Cianciotta Metropolitana di Caracas, particolare di uno dei tunnel. Questa opera ha inaugurato una nuova stagione di opere per la Seli Tunnel, che dal 2000 ha scavato anche per realizzare le metropolitane di Vancouver, Torino, la nuova tratta di metro di Atene, la metro di San Paolo. Attualmente è impegnata in importanti progetti tra cui spicca la metro di Roma, la metro di Salonicco e la galleria del Brennero, dove la Seli è anche fornitore della Tbm, e un tratto del passante di New York. IL NUOVO CANTIERE Settembre 2008 N. 7 Con questi obiettivi Carlo Grandori dava vita a metà degli anni ‘50 alla Seli Tunnel, un’azienda che in pochi decenni sarebbe diventata uno dei punti di riferimento mondiali nel settore, investendo sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica. Come testimonia la scelta di utilizzare fin dagli inizi degli anni ‘70 nei lavori di scavo la Tunnel Boring Machine, una fresa meccanica a piena sezione, progettata dallo stesso Grandori e dall’americano James Robbins, che 84 ha rivoluzionato il modo di concepire tempi e modalità dei lavori di scavo. Le tappe della storia dell’impresa italiana nelle parole dell’amministratore delegato Armando Tamai. C on oltre 700 chilometri di gallerie eseguite dal 1970 a oggi, Seli Tunnel è tra le società leader mondiali nel settore dei lavori di scavo. Da sempre attenta all’innovazione dei processi di produzione, l’azienda è stata la prima impresa occidentale a realizzare un lavoro di galleria in Cina a metà degli anni ‘80. Da allora l’impresa ha perfezionato il proprio know how, dedicandosi alle metropolitane urbane e all’Alta Velocità, e investendo sulla ricerca e sulla innovazione tecnologica. Seli nasce in Italia ma si afferma presto all’estero, cosa rara per un’azienda italiana del settore delle costruzioni. Quali sono state le opere che hanno segnato lo sviluppo nei vari periodi di attività della Seli? Lo sviluppo delle idee dell’ingegner Grandori e di Robbins sono state alla base della sperimentazione delle attuali macchine Tbm a doppio scudo, che consentono di scavare la galleria e installare i conci di rivestimento del tunnel contemporaneamente, senza alcuna interruzione nei tempi di lavoro. Fanno parte della storia dell’Ingegneria italiana l’esecuzione con fresa della galleria di Brasimone, in Emilia Romagna, e la prima galleria eseguita con una Tbm a doppio scudo a Orichella in Calabria, opere realizzate per l’Enel. Lo sviluppo e la ricerca hanno portato sin «La capacità del solo costruire e organizzare non è più sufficiente. L’arte del costruire è ormai conosciuta ai più. Quello che distingue è l’innovazione e la capacità di vendere un prodotto chiavi in mano, associato a grandi investimenti e concessioni. In Italia ci sono solo pochissime società di costruzione che stanno cercando di vendere prodotti innovativi e sono quelle che mostrano trend di crescita interessanti e con prospettive degne di attenzione». Armando Tamai, amministratore delegato di Seli Tunnel da subito importanti commesse sia in Italia che all’estero. Nel 1978, infatti, la Seli acquisisce la prima commessa extraeuropea con il progetto di Tunjita e del Chivor in Colombia in collaborazione con la Impregilo. Negli anni ‘80 fu realizzato in Italia l’acquedotto di Santa Sofia in Emilia Romagna e all’estero merita ricordare la galleria del Paote in Ecuador e la galleria idraulica di Yandaruqin in Cina. La Seli e la Cmc di Ravenna sono state infatti le prime società occidentali ad acquisire un lavoro di scavo di gallerie con l’utilizzo di Tbm nell’allora lontana Cina. Negli anni ‘90 un forte impulso all’utilizzo delle Tbm è arrivato dalla Grecia, dove la Seli ha realizzato la galleria idraulica di Evinos della lunghezza di 30 chilometri e dal Sud Africa, dove si realizzò la galleria dell’impianto di Katse della lunghezza di 36 km. In quegli La galleria del Brennero. Tecnologia e innovazione i punti di forza metro di Salonicco e la galleria del Brennero, dove la Seli è anche fornitore della Tbm e un tratto del passante di New York. Burocrazia e sviluppo del mercato. Quali sono le principali differenze con il nostro Paese che avete riscontrato lavorando all’estero? Avendo lavorato ed essendo attualmente impegnata in quasi tutti i continenti del mondo, la nostra azienda è abbastanza abituata alle moltissime differenze esistenti tra paese e paese e tra culture diverse. Le maggiori differenze constatate tra i paesi esteri e l’Italia riguardano principalmente i tempi di esecuzione geologiche delle Tbm a doppio scudo fino a comprendere anche i terreni meno resistenti, garantendo sempre un’eccellente produttività. Altro segmento di ricerca è in ordine all’utilizzo dei materiali di consumo speciali come additivi e utensili di scavo. Per questa attività è stata costituita la società Innotek. La Seli sta, quindi, sempre più proponendosi come società specializzata, che fornisce ai clienti, in particolare ai General Contractor, tutta la gamma dei servizi che vanno dall’ingegneria di progetto nella fase di esecuzione, alla fornitura delle attrezzature di scavo, dalla esecuzione dei lavori, all’utilizzo e vendita di prodotti speciali. delle commesse, i tempi di pagamento dei lavori e la capacità della committenza di assumere, in tempi relativamente brevi, le decisioni da adottare in caso di divergenze rispetto alle premesse. In tutto il mondo occidentale c’è comunque da rilevare la tendenza a un sempre maggiore aumento della burocrazia, alimentata dall’espansione del mondo dei «servizi», che ha una capacità di penetrazione nei sistemi produttivi con modalità sempre più aggressive. Tutto questo porta a un tendenziale aumento dei costi e a un grande aumento degli adempimenti burocratici. Anche in Italia è cosi ed è quindi auspicabile una politica di Settembre 2008 N. 7 nuovo stabilimento ad Aprilia, primo del genere in Italia, dove saranno costruite macchine e attrezzature con l’obiettivo di competere con i leader di costruttori di Tbm nel mondo. Questa ricerca è supportata e alimentata dal contemporaneo impegno della Seli alla diretta realizzazione dei lavori di scavo. Dal 1971, anno di introduzione sul mercato della Tbm a doppio scudo, Seli Tecnologie ha migliorato il design di questo tipo di fresa e, nel 2000, ha introdotto la Tbm a doppio scudo universale Dsu di nuova concezione. Questa nuova generazione di macchine ha rappresentato un grande passo in avanti nella tecnologia Tbm e ha allargato la gamma di applicazioni 85 IL NUOVO CANTIERE anni si fece strada tra gli addetti la consapevolezza di come lo scavo meccanizzato consentisse di realizzare gallerie di inimmaginabile lunghezza, inconcepibili fino a qualche anno prima; inizia quindi nel mondo a cadere la diffidenza verso questi sistemi. L’Italia è stata tra gli ultimi stati in Europa ad accettare in modo sistematico questo sistema di scavo. È indetta dalle amministrazioni qualche gara con l’utilizzo di Tbm solo per lavori idraulici. Sempre in quegli anni si realizzano con l’utilizzo di Tbm tunnel a Hong Kong, in Ecuador, nelle Filippine, in Spagna e Nuova Zelanda. La Seli concentra quindi la sua attività particolarmente in lavori che richiedono questa specializzazione. Dagli scavi con la Tbm a doppio scudo a quelli con macchine Epb in terreni spingenti come le metropolitane urbane il passo è stato scontato: verso la fine negli anni ‘90 si realizza la metro di Atene, e si iniziano i lavori di scavo per la metro di Torino. La società sviluppa sempre di più anche la propria capacità di progettare, modificare e adattare le attrezzature utilizzate ai lavori che realizza. Negli anni 2000 la Seli realizza opere importanti come una tratta dell’Alta Velocità in Spagna, la nuova tratta di metro di Atene, la metro di Caracas e quella di San Paolo e Vancouver. Attualmente è impegnata in importanti progetti tra cui spicca la metro di Roma, la Detentore di tecnologia e produttore di attrezzature per conto terzi, la Seli ha potenziato la propria struttura di ricerca e innovazione, attivando una propria linea di produzione delle macchine per i lavori di scavo, Seli Tecnologie. Tbm prodotte dalla Seli sono state utilizzate da imprese giapponesi per lavori in Vietnam e a Hong Kong, da imprese americane che hanno lavorato in Etiopia, per realizzare una galleria ferroviaria a Manhattan e lavori idraulici a Barcellona e in Turchia e ultimamente una Tbm è stata fornita a un’importante società russa. Oggi la ricerca della Seli si sviluppa nella costruzione di attrezzature complete di scavo. A questo proposito si sta realizzando un Settembre 2008 N. 7 LE MACCHINE TBM NEI CANTIERI IN ITALIA E NEL MONDO IL NUOVO CANTIERE 86 La nuova diramazione della linea B della metropolitana di Roma. Una galleria in Costarica. La galleria di Abdalajis nel tratto dell’Alta Velocità che collegherà la Spagna alla Francia. La metropolitana di Torino e una galleria per le ferrovie del Cadore. Un tratto del passante di New York. Il tunnel del Beles II Tailrrace in Etiopia. rafforzamento qualitativo delle amministrazioni assieme a una semplificazione del quadro normativo. In generale più il paese è «sviluppato» più la burocrazia è asfissiante, con grande aumento della litigiosità ad appannaggio di legali, consulenti ed «esperti». Comunque sia, in quasi tutti i paesi frequentati dalla Seli gli appalti sono del tipo «time is essential»; cioè si discute di quanto serve, ma il lavoro va terminato al più presto e generalmente è così. Un primato invece tutto italiano sono i tempi di pagamento delle amministrazioni. Quel poco di margine di contribuzione che a volte si riesce a produrre quasi sempre è eroso sostanzialmente dagli oneri finanziari riconosciuti al sistema bancario a causa dei lunghissimi tempi di pagamento delle amministrazioni. Perché in Italia l’Alta Velocità va così a rilento? Quando negli anni ’80 furono promossi i raggruppamenti per l’Alta Velocità la Seli non aveva dimensioni tali da poter aspirare di far parte dei raggruppamenti di imprese allora formatisi. Inoltre in quei tempi la tecnologia dello scavo meccanizzato non era ancora stata accettata dai maggiori committenti come per esempio le Ferrovie dello Stato. È soltanto alla fine degli anni ‘90 che Rfi ha utilizzato questo metodo e in qualche tratta. La Seli ha realizzato infatti la prima galleria per Rfi con Tbm agli inizi del 2000 nella tratta Aurozo-Cortina. A prescindere quindi dalla tecnologia adottata i problemi che in generale hanno causato i tempi così lunghi di realizzazione delle opere sono in parte quelli riferibili alla burocrazia aggravati da una costosissima incidenza di oneri autorizzativi e di interventi complementari, atti a evadere tutte le richieste dei vari Comuni, enti e così via. Non possono essere però esclusi anche imprevisti trattandosi di un territorio dove sono di norma presenti elevate criticità geologiche. Inoltre l’Italia è un paese ad alta densità di popolazione localizzata quasi ovunque, anche dove non si sarebbe dovuto; è un paese in cui chiunque, per i motivi più diversi, ha il diritto di chiedere e di ottenere. Gli interessi più generali del Paese, compreso lo sviluppo tempestivo delle grandi opere vengono in secondo piano, diversamente da quanto accade all’estero. Abbiamo infatti ultimato un tratto dell’ Alta Velocità che collegherà la Spagna alla Francia nella tratta Barcellona–Parigi. Per molti chilometri non c’è traccia di centri abitati né di paesini sparsi a macchia d’olio. Questa fortunata topografia, associata a una solida volontà di realizzare le opere ritenute strategiche per la nazione, ha fatto il resto. Innovazione e ricerca sono state negli anni le leve della crescita di Seli. Quanto investe annualmente la vostra azienda in innovazione? L’innovazione e la ricerca sono sempre state il motore della Seli. L’attuale presidente ha continuato e sviluppato ulteriormente le tecnologie veicolando un messaggio tra tutti i collaboratori: ogni sforzo deve essere prioritariamente teso a eseguire e realizzare il progetto nei tempi previsti. Questo atteggiamento è stato determinante ed ha dato grandi soddisfazioni. In particolare questa politica ha premiato la Seli soprattutto all’estero dove, come si diceva, «il tempo è essenziale» e dove si sono trovati committenti disponibili a sperimentare soluzioni e condizioni mai provate. Da questa grande opportunità è venuto lo stimolo a progettare soluzioni sempre più raffinate che hanno consentito l’utilizzo dello scavo meccanizzato in condizioni geologiche e idrogeologiche più estreme. Pochi general contractor stranieri partecipano a gare italiane. Molti investitori stranieri hanno poca fiducia nel nostro Paese, che è giudicato poco affidabile. Secondo la vostra esperienza cosa temono di più le imprese straniere del sistema italiano? Ogni nazione ha le sue peculiarità e nessuna impresa di costruzioni si avventura in un’altra realtà, se non ne conosce le abitudini e i costumi. Anche il costruire richiede sensibilità di adattamento e conoscenza del mercato. Questo modo di agire è comune a tutti i paesi sviluppati occidentali. Andare in un altro paese a costruire significa, se si è un imprenditore oculato, acquisire contratti ed eseguire i lavori soltanto se su questi è possibile spendere un valore aggiunto e quindi se si dispone di tecnologie di avanguardia oppure si è finanziariamente attrezzati. L’Italia non fa eccezione a questa necessità, così come la Spagna, la Francia e la Germania, giusto per citare alcuni esempi. In Italia ci sono stati diversi tentativi di penetrazione da parte di società straniere, soprattutto durante l’ultimo ca. Scommettere sulle aggregazioni sarà la via vincente per competere sui mercati internazionali? È una diretta conseguenza delle dimensioni societarie associate a un sistema paese che fa promozione industriale e politica. Paesi come la Germania, la Francia e da qualche anno la Spagna hanno molte imprese che appartengono a delle grandi corporate che, assieme ad altre attività, veicolano le proprie imprese in tutti i mercati internazionali in cui sono presenti. La necessità di realizzare le infrastrutture in questi paesi Europei è ancora una priorità ed è vista come uno dei motori essenziali della crescita e della distribuzione della ricchezza, per cui le grandi corporate non si «vergognano» di promuovere e sviluppare l’attività di impresa di costruzione assieme ad altre attività. La capacità del solo costruire e organizzare non è più sufficiente. L’arte del costruire è ormai conosciuta ai più. Quello che distingue è l’innovazione e la capacità di vendere un prodotto chiavi in mano, associato a grandi investimenti e concessioni. In Italia ci sono solo pochissime società di costruzione Segnare 065988 cartolina servizio informazioni periodo dei grandi appalti e delle concessioni e successivamente alla scomparsa nei primi anni ‘90 di qualche società di costruzioni. Queste società non hanno portato tecnologie speciali, ma soltanto una dimensione e una capacità finanziaria in grado di affrontare i grandi appalti. Al contrario, l’Italia dispone purtroppo di pochissime imprese aventi la capacità di garantire interventi di grandi dimensioni. Tali imprese peraltro, dopo qualche partecipazione alle gare di appalto, hanno comunque avuto necessità di riunirsi in Associazioni Temporanee, nei fatti sempre le solite, così da raggiungere la capacità di garanzie richieste che da sole non potevano soddisfare. Quando le dimensioni dell’appalto invece sono di modesta entità, la quantità delle imprese italiane in grado di partecipare alla competizione è molto elevata e questo scoraggia le società estere dal partecipare. L’Italia ha sempre privilegiato, se non per qualche breve periodo, i medi e piccoli appalti. Qualche grande gruppo industriale in Germania sta attualmente cambiando strategia, acquistando una società Italiana di medie dimensioni ma ben Seli sta realizzando un nuovo stabilimento ad Aprilia che costruisce macchine e attrezzature con l’obiettivo di competere con i leader di costruttori di Tbm nel mondo. Questa ricerca è supportata e alimentata dal contemporaneo impegno della Seli alla diretta realizzazione dei lavori di scavo. radicata nel territorio. Potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione. La Seli ha recentemente formato, insieme alla imprese italiane MaireTecnimont, Ghella e Trevi il consorzio Leonardo, un gigante delle costruzioni focalizzato nella realizzazione chiavi in mano di grandi opere in sotterraneo proprio nei paesi dell’est Europa, oltre che in Asia e Nord Afri- che stanno cercando di vendere prodotti innovativi e sono quelle che mostrano trend di crescita interessanti e con prospettive degne di attenzione. Le restanti, e comunque rispettabili società, si dedicano ai paesi in via di sviluppo o a paesi di medio sviluppo, dove la dimensione dei progetti è ancora alla loro portata, realizzando il più delle volte dei risultati brillanti.