Madagascar - Vip

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Madagascar - Vip
Missione Madagascar 2009
VIP Italia
ALAKARA (Vip Varese),
CIANFRUSAGLIA (Vip Asti),
FRINGUI (Capogruppo, Vip Asti),
HOPPIPOLLA (Vip Roma)
TIGRO (Vip Asti).
Partner: : L’Arte del Sorriso Vip ASTI Onlus
12 AGOSTO 2009
De l’Italie arrivent les clouns
Qui vont au Madagascar!
Mura mura! Mura mura! Mura mura..muuu
Avec l’avion
Nous arrivons
Salut Madagascar!
Meraviglioso Madagascar: siamo arrivati davvero! Ma quanti ostacoli abbiamo dovuto superare?!
Oltre a quelli già affrontati durante la preparazione alla Missione, ci si sono messe anche Alitalia e
AirFrance che, contemporaneamente, non volevano far partire Hoppipolla da Roma e Fringui, Tigro,
Alakara, Cianfrusaglia e Suor Annamaria da Torino! Superate le difficoltà burocratiche, finalmente il
gruppo si è riunito all’aeroporto di Parigi…ed è partito davvero!
Dopo 10 ore l’aereo tocca il suolo malgascio: ora non si torna più indietro. Qualcosa, anzi, qualcuno
già ci trasmette pace e sicurezza nel caos dell’aereoporto: sono gli occhi di Don Claudio e gli abbracci
di Suor Alessandra. In un attimo abbiamo già la sensazione che queste persone ci saranno molto
vicine.
E poi via all’Oratorio di Ivato: è buio e non riusciamo a vedere la terra rossa che tanto abbiamo
immaginato in questi mesi, ma gli odori dell’isola ci pervadono già…ci addormentiamo increduli di
essere davvero qui.
Hoppipolla
13 AGOSTO 2009
La prima notte è molto umida e fredda ma la stanchezza del viaggio concorre a farci dormire come
sassi.
Dopo la colazione con ottimo pane casereccio e marmellate varie, ci uniamo alla Messa di chiusura
dell’estate ragazzi; la chiesa è colma di giovani e, al nostro ingresso, tutti si girano e alcuni,
addirittura, si spostano per stare più vicini a noi.
E’ una bella accoglienza e i canti, i gesti, gli sguardi, i sorrisi, ci fanno piombare di colpo nel clima
malgascio e, in alcuni momenti, addirittura ci commuovono.
Dopo la Messa con suor Anna Maria facciamo il giro della missione: dal refettorio alla scuola
elementare, dai campi di calcio e basket all’allevamento di struzzi, dalle camere dei ragazzi interni al
salone dove faremo i nostri laboratori.
Conosciamo anche Jean Chris, un sacerdote locale che sarà nostro referente per l’organizzazione delle
giornate e il nostro servizio con i ragazzi e l’ispettore generale dei salesiani che, nonostante i mille
impegni, si dimostra interessato al nostro progetto. E’ diverso l’approccio della gente rispetto all’Italia:
avvertiamo una grossa attenzione alla persona, molta accoglienza e disponibilità.
Dopo pranzo don Claudio, responsabile della comunità salesiana che ci ospita, ci racconta della sua
pluriennale esperienza in questa terra, dello sforzo educativo profuso in questi anni, delle difficoltà
locali e dei grossi problemi che i giovani che frequentano questo centro hanno alle spalle.
Qui oltre all’istruzione di base e all’educazione al prossimo, possono imparare un mestiere essendoci
vari corsi professionali, di falegnameria, ferramenta, agricoltura e allevamento, confezione abiti.
Nel frattempo, durante le prime ore del pomeriggio, arrivano i ragazzi che staranno con noi per i
prossimi giorni; si tratta di un gruppetto di una cinquantina di ragazzi dai 12 ai 17 anni. Sono stati
invitati apposta per noi e verranno selezionati per entrare nel centro l’anno prossimo. Provengono dai
paesi vicini ed è bello vederli arrivare con grossi fagotti sul capo con il necessario per questi giorni di
permanenza.
Verso le ore 17.30 ci presentiamo loro in un grande salone in cui loro sono seduti intorno a dei tavoli,
in cerchio. L’impatto è forte e noi siamo un po’ imbarazzati; partiamo spiegando brevemente gli
obiettivi della clownterapia e il programma dei prossimi giorni.
Poi ci presentiamo coi nostri nomi clown e la nostra sigla.
E’ tanta l’emozione di avere un pubblico così interessato e aperto alla novità; super carichi e motivati
per le attività di domani, ceniamo, facciamo una breve condivisione con la suora e concludiamo con la
nostra condivisione di gruppo.
Buona notte, domani sarà una giornata importante!
Alakara
14 AGOSTO 2009
Oggi è stato il primo giorno con i ragazzi. Ieri nel pomeriggio li abbiamo visti arrivare, con i loro
pacchettini sulla testa fatti di poche cose necessarie a trascorrere qui i prossimi 4 giorni… Si, si
fermeranno con noi fino a lunedì sera e poi martedì ripartiranno e torneranno a casa (per quelli di loro
che ce l’hanno).
La sveglia è squillata alle 6.00: Tigro, come tutte le mattine, ci ha svegliati con una canzone popolare,
credo napoletana, e poi dopo un lavaggio di occhi e denti veloce, siamo arrivati giù per la messa delle
6.30. I ragazzi erano già tutti lì!
Eravamo molto agitati per questo 1° giorno di attività. Don Claudio ci aveva detto che si trattava di
ragazzi “difficili”, di “strada”, con storie alle spalle di profonde sofferenze e questo ha destato in noi
una certa preoccupazione. E poi ci interrogavamo su come affrontare le diverse attività, su come
avrebbero reagito loro, se fossero stati interessati alle nostre proposte… e così dopo la colazione ci
siamo avvicinati alla grande aula dove avremmo trascorso i 4 giorni di formazione.
Per la mattinata (8.30 – 11.30) il programma è stato essenzialmente basato su giochi conoscenza, di
sintonia e di fiducia e per il pomeriggio (14.30 – 16.30) su giochi di cooperazione e di squadra.
L’accoglienza è stata davvero calorosa, i ragazzi erano tutti incuriositi e impazienti e dopo la nostra
presentazione, alcuni hanno dimostrato molta disinvoltura nella loro presentazione fatta in cerchio
con nome e gesto. E’ stato divertente!
La mattinata è trascorsa veloce, tra giochi con la musica (senz’altro i più apprezzati!) e senza. Sono
stati sbalorditivi nei giochi di fiducia ad occhi chiusi. Si sono lasciati trascinare dai loro compagni o da
noi con una semplicità estrema. E il tempo è volato, come tutte le nostre paure e incertezze.
Nelle pause abbiamo trascorso un po’ di tempo con alcuni di loro, abbiamo cercato di comunicare
nonostante alcuni non parlassero francese (anche grazie all’aiuto prezioso di Jean Chris e Ando) e pian
piano abbiamo iniziato ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca che ci ha fatto lavorare bene per
il resto della giornata.
La sera a cena abbiamo condiviso le nostre impressioni con Suor Annamaria e Don Claudio, che sono
stati molto contenti e questo ci ha ulteriormente rassicurato.
Dopo cena siamo tornati nella nostra casetta, ci siamo fatti la doccia e infine ci siamo ritagliati il tempo
per la nostra condivisione. E’ stato bello sentire che tutte le ansie e paure di ognuno di noi, della sera
precedente erano svanite in una bolla di sapone.
Siamo tutti molto soddisfatti di questa prima giornata trascorsa con loro… chissà cosa ci aspetterà
domani! –
Fringui
15 AGOSTO 2009
La prima parte della mattinata è stata dedicata a mostrare due giochi di magia per poi riprodurli in
gruppo coi ragazzi.
Il coinvolgimento è stato quasi totale e molti hanno indovinato " il trucco" quasi subito mentre altri
hanno dato delle soluzioni quantomeno curiose!?!
Dopo aver provato a replicarli suddivisi in gruppi coadiuvati dagli animatori locali, ciascuno ne ha
dato dimostrazione in pubblico stupendoci tutti!
La capacità d'imitazione e di empatia dei ragazzi è stata davvero unica.
Nel pomeriggio è stato aggiunto un terzo gioco di magia e poi abbiamo proposto un pò di acrobatica
di base.
Alcune difficoltà sono emerse nella condivisione fatta al termine con gli animatori di riferimento
poiché ci siamo resi conto che le aspettative su magia e acrobatica sono alte e abbiamo dovuto
correggere il tiro modificando la nostra tabella di marcia...
Una situazione non semplice che ha messo alla prova il nostro gruppo e direi:
prova superata!
Cianfrusaglia
16 AGOSTO 2009
Iniziamo il 5° giorno di missione, la sveglia è alle 6.30…lavaggio veloce, vestizione, scarpe una
allacciata e l’altra no e via di corsa per la colazione… Ore 7.00 tutti pronti per iniziare con un buon the,
caffè e marmellata la nostra giornata. Alle 8.30 partecipiamo alla Messa insieme a tutti i ragazzi che
hanno partecipato alle nostre attività, troviamo anche alcune persone del quartiere insieme ai loro figli
che notandoci iniziano a sorridere e a rubare i nostri sguardi e sorrisi. La funzione è molto partecipata,
emozionanti tutti i canti intonati a gran voce dal più piccolo al più grande dei presenti, particolare lo
scambio del segno della pace dove per quei pochi minuti tutti siamo un unico grande cerchio, con le
mani che si stringono e le voci che cantano alla pace….Dopo la Messa, ci avviamo a riprendere i
laboratori di magia ed acrobatica… io faccio vedere e provare ancora alcuni giochi magici che ho
portato…sono tutti molto bravi a scoprire il trucco ed altrettanto bravi ad improvvisare e a tenere il
“palcoscenico” durante le prove di esibizione. Anche gli acrobati si dilettano prima in un buon
riscaldamento e poi in nuove figure inventate da loro stessi, che presenteranno domani durante lo
spettacolo. Alle 11.30 terminiamo i laboratori, salutiamo i ragazzi e ci dirigiamo in refettorio per il
pranzo.
Ore 14.00 la comitiva si avvia verso l’uscita della Casa Salesiana… per la prima volta da quando sono
arrivato varco questa soglia, mi sento strano, mi guardo intorno e vedo solo molta povertà. Oggi la
nostra meta sarà il mercato della Diga; non ho ben capito di cosa si tratta ma Suor Annamaria ce ne ha
parlato molto bene. Per raggiungerlo decidiamo di prendere il mezzo di trasporto più comune in
Madagascar, il taxi bruss! La nostra guida (suor Annamaria) inizia a parlare con il bigliettaio e quasi in
corsa saliamo su uno di questi pulmini. Non c’è posto a sedere… il bigliettaio, che intanto è salito al
volo sul pulmino in moto, si tiene ad una specie di corda che chiude il portellone posteriore e ci dice di
sederci o almeno così intendiamo noi (la lingua anche dopo 5 giorni è praticamente incomprensibile);
non capiamo dove e come e per magia ci arrivano 6 piccole assi di legno…ancora una volta non
capiamo come e dove le dobbiamo mettere, dato che il pulmino è pienissimo… Forse presa da
compassione per noi 6 “vasà” (straniero in lingua malgascia), una signora prende dalle mani di
Fringui, che aveva appena finito di chiedersi che cosa doveva farsene dell’assetto di legno e lo
appoggia tra due sedili creando una specie di ponte nel corridoio centrale del pulmino sul quale
potersi sedere… Capito il trucco anche io appoggio l’asse e convinto di aver trovato la soluzione per il
viaggio mi appoggio… peccato che durante la fase di montaggio non mi sono accorto di aver
sistemato in modo precario il mio sedile e così all’arrivo del mio dolce peso questo cade e finisco per
terra sul pulmino tra le risa di tutti i compagni di viaggio….. Dopo questa concitata fase di incastri
cinesi, inizio a guardare dal finestrino il paesaggio, e la stessa sensazione di prima mi torna in mente,
fuori c’è tanta gente, tutti sembrano sereni, ed io inizio a chiedermi come possano esserlo vivendo in
queste condizioni. La maggior parte di loro, ad esempio, non ha scarpe, vive in baracche e qui c’è ne
sono molte, non ha di che mangiare se non un po’ di riso… eppure nonostante tutto questo è li in
mezzo a noi che ci sorride e che ci trasmette tanta tanta serenità e gioia…
Ci avviciniamo alla famosa Diga; tutto intorno si vedono risaie e Umbi (le mucche del posto) che
pascolano liberamente e anche tanti bambini che lavorano nelle risaie o che fanno mattoni, tante
donne che lavano i panni nei fiumi e li stendono sui prati, famiglie che vivono dentro case che a mala
pena stanno in piedi e che quando arriverà la stagione delle pioggie saranno allagate…. ma tutti
sempre con lo stesso disarmante sorriso….
Arriviamo finalmente alla Diga. A discapito del nome non è una vera e propria diga ma una strada,
che costeggia un fiume, sulla quale ci sono centinaia di negozietti che vendono artigianato locale, rafia,
legno, papier d’antimoro, batik e la famosa Vaniglia Mananara…. suor Annamaria ci spiega le piccole
regole per comprare: il prezzo si deve sempre contrattare, la somma giusta da pagare è di solito la
metà di quanto chiesto più un pochino… I primi acquisti vanno un po’ a rilento, siamo un po’
impacciati, ma dopo i primi negozietti impariamo i trucchi del mestiere e soprattutto Alakara e
Hoppipolla sembrano ormai mercanti esperti… Durante la visita mi guardo in torno, faccio alcune
foto con i bambini, un gruppo di Umbi ci passa vicino e a condurre la piccola mandria sono ancora
una volta dei bambini…
Alcune persone incuriosite dal nostro naso appeso al collo ci chiedono se è una collana….e appena lo
indossiamo il sorriso appare sui loro visi, ci chiamano clown (e come no!!!!) e con il nostro quasi
perfetto francese spieghiamo che non facciamo parte di un circo ma siamo in missione alla Casa
Salesiana di Clairvaux. Gli acquisti vanno avanti e tra i tanti negozietti ogni tanto qualcuno ci saluta in
Italiano, qualcuno si avvicina per farci vedere quanto è bella la sua bottega, altri ci fermano per farci
entrare… Impariamo che, anche da un semplice apprezzamento per un oggetto esposto inizia la
contrattazione….. Questo è il loro unico modo per potersi garantire un pasto…
Il pomeriggio di svago sta per terminare e ci dirigiamo alla fermata del taxi-bruss,cerchiamo un
pulmino meno affollato (è difficile trovarlo!!!), saliamo, ma questa volta come esperti viaggiatori non
ci facciamo trovare impreparati e appena ci arrivano gli assetti di legno li appoggiamo saldamente e
facciamo il nostro viaggio di ritorno in sicurezza!!!!
Arriviamo a casa o almeno io la sento come una piccola casa, doccia e poi a cena dove raccontando le
nostre avventure sui mezzi di trasporto locali scateniamo le risate della comunità…
Dopo cena con Suor Annamaria decidiamo di fare un momento di riflessione e di verifica di questa
prima parte di esperienza, domani sarà l’ultimo giorno qui ad Ivato e purtroppo dovremmo anche
salutare i ragazzi. Le emozioni della giornata iniziano a farsi sentire, tutti siamo come bloccati, io sento
un senso di sconforto… vedere che la gente non ha di che mangiare o vestire, che non hanno un
lavoro, ma nonostante questo sono tutti gentili e ti salutano con gioia… questo mi disarma. Mi sento
impotente, vorrei fare di più ma non so da dove iniziare…. Tutti diciamo e cerchiamo di tirare fuori le
nostre emozioni, siamo soddisfatti del lavoro fatto con i ragazzi ma quello che abbiamo visto fuori fa
male e mi fa riflettere su molte cose…
Finita la verifica, torniamo in camera, io ho bisogno di un attimo per tirare fuori quello che ho dentro,
le lacrime non esitano ad uscire, ma grazie all’aiuto di Fringui e all’allegria dei miei compagni di
viaggio questo momento passa, ci prendiamo in giro sull’esperienze di viaggio in taxi bruss, facciamo
la nostra condivisione e prepariamo le ultime cose per lo spettacolo di domani: scaletta, abiti, cd e
ripassiamo velocemente un’ultima volta le gags che andremo a presentare.
Buona notte…
Tigro