Logica Sequenziale Logica sequenziale Macchine a stati Macchine
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Logica Sequenziale Logica sequenziale Macchine a stati Macchine
Logica sequenziale Logica Sequenziale Lucidi del Corso di Elettronica Digitale Modulo 10 Università di Cagliari Un blocco di logica sequenziale è un blocco logico le cui uscite dipendono non solo dagli ingressi attuali ma anche da tutta la storia passata degli ingressi (la sequenza di ingressi) L’esempio più importante è l’elemento di memoria, la cui uscita dipende dal valore dell’ultimo ingresso memorizzato Gli elementi di memoria (latch, flip-flop, registri) sono blocchi costitutivi fondamentali di ogni sistema digitale Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) 11 Dicembre 2006 Macchine a stati ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro Massimo Barbaro 2 Macchine a stati e registri Lo strumento più efficace per descrivere un blocco di logica sequenziale complesso è la macchina a stati Le macchine a stati rappresentano tutta la storia passata degli ingressi per mezzo di uno stato interno (rappresentato da N variabili binarie, per un totale di 2N stati possibili) Ad ogni istante, l’uscita di una macchina a stati è funzione degli ingressi attuali e dello stato (che riassume la sequenza di ingressi precedenti) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale 3 La teoria delle macchine a stati viene trattata nel corso di Sistemi Digitali e Processori Lo stato deve essere memorizzato ed aggiornato ad ogni nuovo ingresso Nel corso di Elettronica Digitale vedremo gli elementi costitutivi fondamentali per la memorizzazione dello stato: i registri I registri sono utilizzati anche per la temporanea memorizzazione di dati nel corso dell’elaborazione in un qualsiasi sistema digitale 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 4 Elemento base L’elemento base per l’implementazione di un elemento di memoria è il bistabile Q Latch e Flip-flop Concetti di base Q’ La connessione ad anello di 2 inverter realizza una retroazione positiva che è la base della memorizzazione. L’uscita del primo inverter è l’ingresso del secondo la cui uscita è l’ingresso del primo. Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) 11 Dicembre 2006 Bistabilità Vout1=Vin2 A guadagno d’anello è molto minore di 1 e piccoli disturbi non alterano il valore memorizzato ma vengono ricondotti al valore iniziale per il principio rigenerativo dell’inverter) B Vin1=Vout2 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 6 Bistabile I punti di intersezione rappresentano i possibili valori assunti dall’uscita. Ci sono 3 intersezioni ma solo 2 sono stabili (bistabile) A e B sono punti stabili (il C ED - Logica Sequenziale C è punto instabile (il guadagno è molto maggiore di 1 e piccoli disturbi vengono amplificati riconducendo l’uscita ad A o B) Massimo Barbaro 7 Il bistabile è l’elemento base per qualsiasi elemento di memoria Per memorizzare un 1 si porta il bistabile nello stato in cui Vout2=1 e Vout1=0, mentre per memorizzare uno 0 si porta il circuito nell’altro stato stabile Essendo in tali stati il guadagno d’anello molto minore di 1 è difficile che il valore memorizzato venga alterato dal rumore E’ necessario però trovare un modo per forzare il bistabile in uno dei 2 stati (scrivere il valore) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 8 Latch SR Latch SR Il latch SR è la più semplice implementazione di un elemento di memoria con segnali di scrittura (S=Set) e cancellazione (R=Reset) S Q’ Q R S 0 0 1 1 R 0 1 0 1 Q Q’ Q Q’ 0 1 1 0 0 0 Quando S=0, R=0 si riduce ad un bistabile perché una NOR con un ingresso a 0 equivale ad un inverter dell’altro ingresso 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 9 La combinazione S=1, R=0 memorizza un 1 La combinazione S=0, R=1 memorizza uno 0 La combinazione S=0, R=0 non altera il valore del latch che mantiene il dato memorizzato precedentemente La combinazione S=1, R=1 è proibita perché porta il latch in uno stato instabile (Q=Q’) in cui il guadagno d’anello è maggiore di 1. E’ impossibile prevedere quale sarà il valore assunto da Q al termine della combinazione proibita (quando ricompare S=0, R=0) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Latch SR R Q Q’ S 0 0 1 1 R 0 1 0 1 Q Q’ 1 1 1 0 0 1 Q Q’ Quando S=1, R=1 si riduce ad un bistabile perché una NAND con un ingresso a 1 equivale ad un inverter dell’altro ingresso 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale 10 Latch SR L’implementazione con porte NAND è identica ma i segnali sono attivi bassi (S=0, R=1 per il set e S=1, R=0 per il reset) S Massimo Barbaro Massimo Barbaro Le due implementazioni viste sono l’estensione del bistabile elementare. Il termine latch si applica ad una classe di elementi di memoria di questo tipo (sensibili ai livelli logici degli ingressi) S Q S Q R Q’ R Q’ Simbolo grafico del latch SR con porte NOR 11 11 Dicembre 2006 Simbolo grafico del latch SR con porte NAND ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 12 Latch SR con enable Latch D L’implementazione di un latch SR con segnale di abilitazione (ENABLE) è la seguente. In questo caso EN viene usato per abilitare il latch. Se EN=0 il latch memorizza Il latch D è un’evoluzione del latch SR che permette di memorizzare il valore di un dato in ingresso D ogni qualvolta il segnale EN (enable) è alto Latch SR S Latch SR D Q EN EN Q’ R 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 13 Q’ 11 Dicembre 2006 Latch D ED - Logica Sequenziale ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 14 Latch D e SR Il latch D è costituito da un latch SR, un inverter e due NAND Se EN=1 le porte NAND sono inverter, quindi fanno passare in uscita con combinazione S=0, R=1 (uscita a 1) se D=1 oppure S=1, R=0 (uscita a 0) se D=0 quindi con EN=1 il latch memorizza il dato D in ingresso Se EN=0 le porte NAND generano la combinazione S=1, R=1 che mantiene inalterato il valore memorizzato precedentemente La presenza dell’inverter impedisce il verificarsi della conbinazione proibita S=0, R=0 11 Dicembre 2006 Q Massimo Barbaro 15 Il latch D viene utilizzato per memorizzare un dato (D è il valore da memorizzare) Il latch SR viene invece pilotato da 2 ingressi ed è più utile per settare o resettare delle flag I latch sono sensibili ai livelli. Nel caso del latch D, fino a che il segnale EN è alto il valore D passa direttamente in uscita (il latch è trasparente) e la memorizzazione coincide con il momento in cui EN va basso 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 16 Tempi di setup, hold e propagazione Setup, Hold, Propagazione Le caratteristiche dinamiche di un latch D sono 3: tempo di Setup, di Hold e di Propagazione Il tempo di Setup è il tempo durante il quale il dato D deve restare stabile prima che il segnale EN vada a 0 memorizzando il dato Il tempo di Hold è il tempo durante il quale il dato D deve restare stabile dopo che EN è andato basso Il tempo di Propagazione è il tempo necessario perché il dato in ingresso si propaghi in uscita fintanto che il latch è trasparente 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 17 EN tsetup D tP Q Setup e hold e sono misurati rispetto al momento un cui EN va basso Il tempo di propagazione è misurato rispetto alla variazione di D (quando il latch è trasparente) t 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Trasparenza thold Massimo Barbaro 18 Esempio Il problema principale dei latch è la loro trasparenza quando l’enable è alto Questo comporta una potenziale instabilità dei sistemi che fanno uso di latch Il problema principale si presenta quando l’uscita del latch contribuisce a generare il dato che deve essere memorizzato (Es. se bisogna memorizzare in un registro il valore dato dalla somma del registro stesso con un incremento) Y=Y+C C[7:0] Y[7:0] + EN Registro costituito da 8 latch D con enable Finché EN=1 il latch è trasparente e la somma e Y continua ad essere aggiornato (Y=Y+C+C+C+…). Si crea cioè un percorso diretto ad anello fra ingresso ed uscita 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 19 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 20 Trasparenza Master-slave Il problema della trasparenza pone vincoli molto forti sul tempo massimo di abilitazione del latch. Un errore sul tempo di abilitazione può portare a memorizzare un valore indesiderato sul registro Il problema è costituito dal percorso chiuso ad anello fra ingresso ed uscita. Bisogna potere interrompere tale anello (all’interno del registro) per essere sicuri che la memorizzazione avvenga solo sul dato desiderato 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 21 La soluzione del problema è data dalla struttura master-slave MASTER Q D ED - Logica Sequenziale D Q EN φ 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 22 Flip-flop Il flip-flop D master-slave è ottenuto dal latch D mettendo due latch in cascata pilotati da segnali di enable opposti Quando il segnale φ (clock) è basso il master è trasparente ed il dato arriva in ingresso allo slave. Quando φ va alto il master si disabilita e l’ingresso dello slave non può più cambiare, lo slave contemporaneamente si abilita e fa passare in uscita il dato La memorizzazione del dato avviene quindi in corrispondenza del fronte (positivo) del segnale di clock 11 Dicembre 2006 Q EN Flip-flop D SLAVE D Massimo Barbaro 23 La caratteristica fondamentale del flip-flop è che il percorso diretto ingresso-uscita è sempre interrotto (a livello di master o a livello di slave) Il dato viene quindi memorizzato sui fronti del clock (in questo caso ascendenti ma si può modificare facilmente per memorizzare sui fronti discendenti) Il flip-flop è sensibile ai fronti (mentre il latch ai livelli) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 24 Caratteristiche dinamiche del flip-flop FF: Setup, Hold, Propagazione Ovviamente perché il dato in ingresso D si propaghi (tP del master) attraverso il master fino all’ingresso dello slave bisogna che il dato stesso sia costante per un certo periodo di tempo prima del fronte (tempo di Setup) Dopo il fronte il master non si disabilita subito (c’è il ritardo dell’inverter) quindi bisogna che il dato D resti stabile per un po’ (tempo di Hold) Infine dopo il fronte deve passare un certo tempo prima che lo slave si abiliti (ritardo dei due inverter) ed il dato si propaghi attraverso lo slave fino all’uscita (tempo di propagazione) φ tsetup thold D Variazione ignorata (il FF è sensibile ai fronti del clock) tP Tempi di setup, hold e di propagazione sono tutti misurati rispetto al fronte del clock. Q t 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 25 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Flip-flop Massimo Barbaro 26 Esempio Il simbolo grafico del flip-flop è leggermente diverso da quello del latch per sottilinearne la dipendenza dai fronti C[7:0] D Registro costituito da 8 flip-flop D Q φ CLK Adesso sappiamo che il nuovo valore verrà memorizzato sul registro solo in corrispondenza del fronte del clock, a prescindere del periodo in cui CLK resta alto o basso L’ingresso di clock è rappresentato da un triangolo 11 Dicembre 2006 Y[7:0] + ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 27 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 28 Registri Un registro è semplicemente un insieme di N flip-flop ciascuno dei quali può memorizzare 1 bit Un registro a N bit è quindi un contenitore per la memorizzazione di N bit costituito da N flip-flop D3 D2 D1 D0 clk Logica sequenziale: implementazione circuitale Realizzazione circuitale CMOS FFD FFD FFD FFD Università di Cagliari Q3 11 Dicembre 2006 Q2 ED - Logica Sequenziale Q1 Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) Q0 Massimo Barbaro 29 Circuiti statici e dinamici Esistono due categorie circuitali per l’implementazione di latch e flip-flop (come per la logica combinatoria) CIRCUITI STATICI: in ogni istante ogni nodo è connesso attraverso un percorso a bassa impedenza ad un’alimentazione CIRCUITI DINAMICI: si basano sulla memorizzazione del dato su capacità, quindi esistono istanti in cui alcuni nodi sono flottanti Come per la logica combinatoria i circuiti statici sono più facili da progettare e comprendere ma meno efficienti, mentre i circuiti dinamici sono più veloci e compatti ma di maggiore complessità realizzativa e progettuale Latch e flip-flop Implementazione CMOS statica Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 31 Latch: Implementazione CMOS Latch SR con enable L’implementazione più immediata consisterebbe nel realizzare in CMOS tutte le porte logiche del latch (nel caso del SR le due NAND, nel caso del D le 4 NAND e l’inverter). Tale implementazione è la meno efficiente, la più lenta e più ingombrante E’ possibile trovare soluzioni circuitali più dirette basate sulla cella elementare bistabile Secondo inverter Primo inverter M2 M4 Q’ Q EN EN M6 M8 M1 M3 S R M5 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 33 11 Dicembre 2006 Latch SR con enable ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 34 Latch SR: Funzionamento Il latch è realizzato con un bistabile (due inverter connessi ad anello: M1-M2 e M3-M4) Per scrivere 1 o 0 sull’elemento di memoria si usano due reti di pull-down (M5-M6 o M7-M8) attive solo quando EN=1 Le due reti di pull-down devono essere mutuamente esclusive quindi la configurazione S=R=1 è proibita Il dimensionamento dei transistor M5-M8 è critico per garantire il corretto funzionamento dei segnali S e R 11 Dicembre 2006 M7 35 Per scrivere un 1: EN=1 (abilita entrambi i pull-down) R=0 (disattiva il pull-down M7-M8) S=1 (attiva il pull-down M5-M6 che porta Q’ a 0, facendo commutare l’inverter M3-M4 che porta Q a 1) Per scrivere uno 0: EN=1 (abilita entrambi i pull-down) S=0 (disattiva il pull-down M5-M6) R=1 (attiva il pull-down M7-M8 che porta Q a 0, facendo commutare l’inverter M1-M2 che porta Q’ a 1) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 36 Latch SR: dimensionamento Latch SR: dimensionamento (1) Perché il meccanismo funzioni bisogna che la rete di pull-down attiva (M7-M8 o M5-M6) riesca a fare scendere il segnale (Q o Q’) abbastanza in basso da fare commutare l’inverter associato (M1-M2 o M3-M4) e fare quindi cambiare stato al bistabile. Il dimensionamento delle reti di pull-down è dunque critico per garantire che si riesca a fare cambiare stato al bistabile Effettuiamo il dimensionamento nel caso di scrittura di un 1. I risultati valgono ovviamente per la scrittura di uno 0 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 37 11 Dicembre 2006 Latch SR: dimensionamento (2) M2 Q’ 0 Q EN EN M6 M8 M1 M3 S R M5 M7 Essendo Q=0, M2-M3-M4 rappresenta un inverter pseudo-NMOS (M5-M6 la PDN e M2 il pmos di carico) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 38 Latch SR: dimensionamento (3) EN=S=1 R=0 Q=0 M4 EN=1, S=1, R=0 La rete PD M7-M8 è disabilitata e non conta, la rete M5-M6 è costituita da due nmos in serie entrambi accesi ed è quindi equivalente ad un unico nmos con lunghezza doppia che chiameremo M56 Se Q=1 (Q’=0) la rete di pull-down non ha niente da fare perché il bistabile è già nello stato giusto quindi non c’è problema Se Q=0 (Q’=1) il pmos M2 ha in ingresso uno 0 quindi è completamente acceso e si oppone all’azione della rete M5-M6 39 Il transistor equivalente della rete di pull-down (M56) ed il pmos (M2) sono accesi contemporaneamente. La tensione al nodo Q’ (VQ’) dipenderà quindi dai rapporti fra le W/L dei due mos (si ottiene eguagliando le due correnti) Per fare commutare il bistabile bisogna che VQ’ vada abbastanza in basso da fare commutare l’inverter M3-M4, a quel punto Q=1 e il mos M2 si interdice non ostacolando più l’azione del pulldown L’obbiettivo è riuscire ad ottenere VQ’<VM dove VM è la soglia logica dell’inverter (M1-M2) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 40 Latch SR: dimensionamento (4) Se si vuole che VQ’<VDD/2 bisogna trovare il valore di VQ’ ed imporre che sia minore di VM Per trovare VQ’ si uguagliano le correnti del pmos e del nmos Latch SR: dimensionamento (5) IM56=IM2 Sostituendo le formule per le correnti ed uguagliando: ⎛W ⎞ ⎝ L ⎠56 VDSn = VDD/2 => VDSn>VDSATn VSDp = VDD/2 => VSDp>|VDSATp| VDSATp⎤ ⎡ VDSATn⎤ ⎛W ⎞ = µpCOX ⎜ ⎟ VDSATp⎢VDD −VTp − ⎥ ⎥ 2 ⎦ 2 ⎦ ⎝ L ⎠2 ⎣ Risolvendo per (W/L)56: VDD −VTp − VDSATp ⎛W ⎞ µpVDSATp 2 ⎛⎜W ⎞⎟ ⎜ ⎟ = ⎝ L ⎠56 µnVDSATn V −V − VDSATn ⎝ L ⎠2 DD Tn 2 Il pmos e lo nmos sono in regione di SATURAZIONE se VM=VDD/2, infatti: ⎡ ⎣ µnCOX ⎜ ⎟ VDSATn⎢VDD −VTn − La dimensione di ciascuno di M5 e M6 si ricava da (W/L)56: ⎛W ⎞ ⎛W ⎞ ⎛W ⎞ ⎜ ⎟ = ⎜ ⎟ = 2⎜ ⎟ ⎝ L ⎠5 ⎝ L ⎠6 ⎝ L ⎠56 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 41 11 Dicembre 2006 Tempo di propagazione Il tempo necessario per fare scendere Q al di sotto della soglia logica di M1-M2 Il tempo di propagazione dell’inverter M1-M2 Il tempo di propagazione dunque è dato dalla somma del tempo di propagazione di M1-M2 e dell’inverter pseudo-NMOS costituito da M4 e M78 (M7 in serie con M8) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro Massimo Barbaro 42 Latch D Il tempo di propagazione è difficile da calcolare per via della retroazione positiva Semplificando si può considerare il problema diviso in 2 parti: ED - Logica Sequenziale 43 Il latch D è facilmente ottenuto dal latch SR con enable, sostituendo l’ingresso S con l’ingresso D ed aggiungendo un inverter pilotato da D che pilota l’ingresso R In tutto sono necessari 10 transistor (8 per il latch SR + 2 per l’inverter) L’implementazione diretta delle porte logiche avrebbe richiesto 4 porte NAND ed 1 inverter per un totale di 18 transistor 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 44 Flip-flop D Il flip-flop D è ottenuto usando due latch D in configurazione master-slave Per l’implementazione di tutto il flip-flop sono necessari 22 transistor: Latch e Flip-flop dinamici 8+2 per il master (8 per il latch e 2 per l’inverter che genera R=D’) 8 per lo slave 4 per gli inverter del segnale di clock Implementazione circuitale dinamica Per una implementazione diretta delle porte sarebbe stati necessari 38 transistor (18 per il master, 16 per lo slave e 4 per gli inverter) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) 45 Elementi di memoria dinamici Latch D pseudo-statico Il bistabile è l’elemento di memoria più robusto che si può immaginare, in presenza di disturbi anche molto grandi mantiene inalterato il valore memorizzato per la proprietà rigenerativa della retroazione positiva E’ però immaginabile un’altra forma, molto compatta, di memorizzazione dell’informazione: attraverso la carica immagazzinata in una capacità Circuiti che fanno uso di capacitori e cariche si dicono dinamici perché l’informazione tende a cancellarsi (per il fenomeno del leakage) ed è quindi necessario ripristinarla ad intervalli regolari con fasi di refresh Il latch pseudo-statico è una modifica del bistabile: l’anello di retroazione viene chiuso solo quando è necessario memorizzare, altrimenti viene tenuto aperto per semplificare la scrittura dell’informazione φ D φ’ 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 47 11 Dicembre 2006 Finché φ è alto il latch Q’ è trasparente e l’anello aperto. Quando φ va Q basso l’anello si chiude, D è disconnesso ed il latch memorizza (diventa un bistabile) ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 48 Flip-flop D pseudo-statico Flip-flop D pseudo-statico Il flip-flop si ottiene con la solita struttura master slave φ φ’ Q D φ’ φ Le fasi dei due latch sono invertite. Con φ alto il primo è trasparente ed il secondo memorizza. Con φ basso il primo memorizza ed il secondo è trasparente 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 49 L’implementazione di tutto il flip-flop richiede 12 transistor (16 se si usano transmission gate per gli switch) E’ fondamentale che le fasi φ e φ’ non si sovrappongano (non overlapping) altrimenti il flip-flop potrebbe diventare trasparente dando luogo a percorsi diretti ingresso-uscita La richiesta di non overlap è molto forte perché è difficile distribuire su un chip un segnale ed il suo negato con grande precisione (problemi di skew del clock, a percorsi diversi corrispondono ritardi diversi) 11 Dicembre 2006 La soluzione interamente dinamica riduce notevolmente il numero di transistor eliminando l’anello di retroazione φ1 φ2 D Massimo Barbaro 50 Flip-flop C2MOS Flip-flop dinamico a 2 fasi ED - Logica Sequenziale Q Il flip-flop C2MOS risolve il problema dell’overlap evitando che si possono creare connessioni dirette ingresso-uscita anche in presenza di sovrapposizione dei due clock E’ costituito da due inverter in cascata modificati in modo tale da essere attivati e disattivati da 2 segnali di clock in controfase I due clock f1 e f2 sono non sovrapposti. Quando sono entrambi 0 i valori sono memorizzati nelle capacità. Non esiste mai un percorso diretto fra ingresso e uscita. L’intero flip-flop richiede solo 6 transistor (8 con transmission gate al posto degli switch) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 51 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 52 Flip-flop C2MOS Sezione φ Flip-flop C2MOS Sezione φ’ φ’ φ Q D φ φ’ 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 53 Overlap Nel caso che φ=φ’=1 sono potenzialmente attive solo le reti di pull-down dei due inverter. Ma due reti di pull-down in cascata non possono fare propagare il segnale (se la prima si attiva e scarica il nodo intermedio, la seconda PDN non può caricare il nodo di uscita) Nel caso che φ=φ’=0 sono potenzialmente attive solo le reti di pull-up dei due inverter. Due reti PUN in cascata non possono fare propagare il segnale (se la prima carica il nodo intermedio la seconda non può scaricare l’uscita) 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 55 Quando φ=1 la prima sezione è un inverter, il dato D viene negato e memorizzato nella capacità parassita di ingresso del secondo inverter che è disabilitato Quando φ=0 la prima sezione si disabilita ed il dato memorizzato nella capacità parassita si presenta in uscita negato nuovamente (quindi uguale al D iniziale) In presenza di overlap fra i clock il segnale non si può propagare in uscita 11 Dicembre 2006 ED - Logica Sequenziale Massimo Barbaro 54