Controllo dei documenti nelle gare PROVINCIALI [dinitivo].

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Controllo dei documenti nelle gare PROVINCIALI [dinitivo].
Controllo dei documenti nelle gare PROVINCIALI
Questo piccolo vademecum è diretto ad Arbitri e Società per fare definitivamente
chiarezza sulle procedure di controllo nella fase pre-gara.
La documentazione deve essere consegnata agli arbitri almeno 30 minuti prima
dell’inizio della gara per permettere ai direttori di gara di assolvere alcune formalità
burocratiche (verifica dei documenti, riconoscimento dei partecipanti) ed al
segnapunti di riportare i nominativi dei tesserati sul referto.
Divideremo l’analisi dei documenti in due macro-categorie: la documentazione che
entrambe le squadre devono consegnare, e la documentazione che la squadra di casa è
tenuta a presentare in aggiunta all’altra.
Arbitri e Società devono attenersi scrupolosamente a quanto contenuto in questo
manuale. Sarà compito del Giudice Unico sanzionare quelle Società che, su indicazione
dei direttori di gara, risulteranno inadempienti.
DOCUMENTAZIONE CHE DEVE ESSERE PRESENTATA DA ENTRAMBE LE
SOCIETA’
1) MODELLO CAMP3 IN ORIGINALE
Il modello CAMP3 deve essere presentato in originale. E’ assolutamente vietato
l’utilizzo di un CAMP3 fotocopiato. Si rammenta che il CAMP3 riporta a pie’ di pagina
data ed ora della stampa ed un numero univoco di istanza di creazione del documento
che viene relazionato al numero della gara. Gli arbitri sono caldamente inviatati a
pretendere il CAMP3 in originale. La stampa in originale del CAMP3 assicura la
situazione di tesseramento dei partecipanti. Poiché tale situazione, in alcuni casi, può
mutare nell’arco della stagione, un CAMP3 di un mese prima può potenzialmente non
rispecchiare la reale situazione di tesseramento al momento della disputa della gara.
Il modello CAMP3 può essere composto da un numero di atleti anche superiore
alle 13 unità. In questo caso, al momento della consegna agli arbitri (che deve avvenire
almeno 30 minuti prima dell’inizio della gara), il dirigente della squadra, il capitano o
l’allenatore devono provvedere a depennare gli atleti che non prenderanno parte alla
gara fino ad arrivare al numero regolamentare di partecipanti. Chiaramente,
nell’ipotesi di iscrizione nel CAMP3 di un numero molto alto di atleti, può configurarsi
la situazione, peraltro accettabile, di un CAMP3 redatto su più fogli.
Il CAMP3, oltre al numero di maglia di tutti gli atleti impegnati, deve riportare
la lettera K di fianco al nominativo del Capitano della squadra e la lettera L di fianco a
quello del Libero. In caso di utilizzo del doppio Libero, il primo Libero sarà
contrassegnato dalla dicitura L1 ed il secondo (per il quale vigono particolari limiti di
età) dalla dicitura L2.
Il CAMP3 deve essere firmato sia dal capitano, sia dal dirigente (se presente) e
nel caso in cui si componga di più fogli, tutti devono riportare la firma di questi due
tesserati.
E’ a cura della Società riportare gli estremi del versamento della Tassa Gare e,
solo per la squadra che gioca in casa, quelli del versamento della tassa di omologazione
del campo di gara.
Per ogni partecipante alla gara è buona norma che gli arbitrino verifichino la
correttezza dei dati relativi ai documenti di riconoscimento, evitando con fermezza di
accettare CAMP3 in cui sia riportato genericamente “C.I.” al posto di Carta di
Identità senza indicare la matricola ed il numero del documento. Se un atleta viene
riconosciuto, ad esempio, tramite una patente, se sul CAMP3 è scritto il numero della
Carta d’Identità, depennare il numero di quest’ultimo documento e riportare quello del
documento effettivamente presentato.
In pratica, perché il CAMP3 sia regolare, dopo un’attenta analisi, gli arbitri
dovranno rispondere di Sì a tutte le seguenti domande:
a) il CAMP3 è in originale?
b) il CAMP3 riporta un numero massimo di atleti pari a 12 (13 in caso di doppio
libero)?
c) il CAMP3 è firmato da capitano e dirigente (se presente) su tutti i fogli?
d) il CAMP3 riporta i numeri di maglia di tutti i tesserati?
e) il CAMP3 riporta la K per il capitano?
f) se la squadra usa il libero, un giocatore è contrassegnato dalla lettera L?
g) se la squadra usa il doppio libero, sono due i giocatori rispettivamente
contrassegnati dalle sigle L1 ed L2?
h) sono riportati gli estremi del versamento della tassa gare?
i) sono riportati gli estremi del versamento per l’omologa dell’impianto (solo
squadra di casa)?
j) è certo l’arbitro della corrispondenza del numero dei documenti riportati sul
CAMP3 con i numeri dei documenti dei partecipanti?
Allorquando anche ad una sola di queste domande la risposta non sia Sì, è necessario
sanare l’irregolarità prima dell’inizio della gara.
Nel caso particolare in cui, per necessità, la Società debba inserire sul CAMP3
uno o più nomi A MANO, in primo luogo la stessa incorrerà in una sanzione pecuniaria
da parte del Giudice Unico in sede di omologa. In più questa situazione configura la
necessità da parte dell’arbitro di avere a disposizione i seguenti documenti:
- modello ATL2 in originale e ragionevolmente recente per gli atleti;
- se gli atleti non sono presenti sul modello ATL2, gli stessi possono partecipare
alla gara se viene presentato uno dei seguenti moduli: F, F1, L, L1 o I. In questo
caso non è più necessario presentare la raccomandata di invio a Roma del
suddetto modulo;
- modello DIR1 per dirigenti, medici e massaggiatori;
- modello SEG1 per i segnapunti;
- tesserino o modulo M per gli allenatori e vice allenatori;
- modulo P per gli allenatori e vice allenatori.
NB: I modelli ATL2, F, F1, L, L1, I, DIR1, SEG1, M e P sono necessari
ESCLUSIVAMENTE se vengono fatte delle aggiunte a mano sul CAMP3. Se il
CAMP3 è stato stampato direttamente dal sito, non esiste alcuna necessità di
presentare i suddetti moduli, né gli arbitri li devono richiedere.
2) DOCUMENTO D’IDENTITA’ DI TUTTI I PARTECIPANTI ALLA GARA
Se il CAMP3 certifica l’avvenuto tesseramento degli atleti, la loro identità deve
essere verificata tramite un documento di riconoscimento provvisto di fotografia. Il
documento di identità può anche essere scaduto, ma comunque provvisto di una foto
sufficientemente recente da permettere il riconoscimento del partecipante alla gara.
Se provvisti di foto, sono documenti accettati:
- la carta d’identità
- la patente
- il passaporto
- certificato di identità personale provvisto di fotografia. La foto deve riportare
il timbro del comune (ad inchiostro o – preferibilmente – a secco) per
certificare l’originalità della foto apposta sul certificato. In pratica deve
essere in ogni modo assolutamente certo che quella foto non sia stata apposta
successivamente alla produzione del documento
- il tesserino di appartenenza a corpi militari
- altri documenti di riconoscimento similari rilasciati dalle Autorità Comunali
- la fotocopia autentificata di uno qualsiasi dei documenti sopra elencati
Anche se provvisti di foto, non possono essere ammessi come documenti di
riconoscimento:
- il libretto universitario
- l’abbonamento a mezzi pubblici di trasporto
- tessere di appartenenza a circoli e club privati
Qualora il tesserato non possa presentare nessuno dei documenti accettati dalla
normativa FIPAV, esiste la possibilità dell’autocertificazione. Poiché per legge può
provvedere all’autocertificazione esclusivamente chi è maggiorenne, ne consegue che
solo chi ha compiuto i 18 anni di età può procedere con questa modalità.
Il tesserato che si autocertifica deve fornire una foto formato tessera da apporre su
un foglio in carta libera sul quale scriverà le proprie generalità provvedendo alla firma
sia del foglio, sia della fototessera. E’ buona norma che, in questo caso, le firme
vengano apposte in presenza dell’arbitro.
Si consigliano vivamente tutte le Società di dotarsi di fototessere di tutti i propri
tesserati di modo che le stesse possano essere utilizzate nel momento del bisogno.
Qualora debba procedere all’autocertificazione un tesserato minorenne, la procedura
è similare a quella del punto precedente, con la particolarità che – non potendo il
minorenne provvedere alla propria autocertificazione – la stessa deve essere
effettuata con le stesse modalità ma dal genitore dell’atleta. Il genitore, per poter
certificare l’identità del figlio, deve essere riconoscibile da parte dell’arbitro che
dovrà richiedere un regolare documento alla persona che firmerà foto e
certificazione. Per ovvi motivi questa opzione è utilizzabile esclusivamente se il
genitore è presente (è da escludersi l’ipotesi fantascientifica di una certificazione in
contumacia).
Un’ulteriore forma di autocertificazione è quella di presentare la fotocopia di un
documento di identità con la scritta autografa da parte del tesserato
autocertificante “Conforme all’originale – Firma”. La firma deve essere apposta anche
in questo caso di fronte all’arbitro. Condizione necessaria perché questo tipo di
autocertificazione sia possibile è che la foto nella fotocopia sia chiaramente
riconoscibile. E’ a discrezione dell’arbitro stabilire se la foto è sufficientemente
chiara o no.
ATTENZIONE!!! GLI ARBITRI SONO TENUTI A RITIRARE TUTTE LE
AUTOCERTIFICAZIONI (O CERTIFICAZIONI DEL GENITORE) ED ALLEGARLE AL
RAPPORTO DI GARA. SARA’ FACOLTA’ DEL GIUDICE UNICO CONVOCARE GLI
INTERESSATI PER CERTIFICARNE L’IDENTITA’.
La copia fotostatica del documento la cui conformità all’originale sia certificata dal
notaio comunale non deve essere ritirata dall’arbitro ed allagata ai documenti in
quanto si tratta di un documento a tutti gli effetti.
E’, in ultima sede, ammesso in via eccezionale il riconoscimento personale del
tesserato da parte dell’arbitro. Qualora uno dei due arbitri (e solo uno di loro!)
conosca personalmente il tesserato sprovvisto del documento e sia certo della sua
identità, questa persona potrà essere ammessa alla gara solo dopo che l’arbitro in
questione abbia sottoscritto sul retro del CAMP3 (o prima copia del referto)
l’avvenuto riconoscimento del tesserato. Si invitano gli arbitri a non abusare di questa
opzione che rappresenta palesemente l’eccezione che potrà capitare una-due volte a
stagione.
N.B.: Solo i due arbitri e nessun altro partecipante alla gara potrà certificare
l’identità di un tesserato sprovvisto di documento, né compagni di squadra, né
avversari. Si rimarca la necessità che l’arbitro sia assolutamente certo dell’identità
del tesserato per ammetterlo alla gara senza documento, prendendosi tutte le
responsabilità del caso.
Non esistono altre possibilità per riconoscere l’identità dei tesserati i quali, se
sprovvisti dei documenti sopra descritti, non potranno essere ammessi alle gare.
3) BELLETTINO IN ORIGINALE DELLA TASSA GARE
Si sottolinea che gli arbitri devono pretendere il versamento in originale del
bollettino delle tasse gare.
Se il bollettino è per una singola gara, l’arbitro scriverà la serie, il numero della
gara, la data e vi apporrà la propria firma. In questo modo il bollettino non potrà più
essere utilizzato per altre gare.
Se il bollettino è cumulativo, similarmente, l’arbitro – dopo aver verificato che il
numero di gare per le quali i colleghi hanno apposto la loro firma rientri nel
versamento complessivo relazionato con la tassa gare per il campionato in questione –
dovrà scrivere la serie, il numero della gara, la data e poi apporvi la propria firma.
Gli arbitri devono verificare che gli estremi del versamento delle tasse gare
corrispondano a quelli riportati sul CAMP3.
Gli arbitri sono tenuti a segnalare sul proprio rapporto di gara se i bollettini
sono stati presentati e gli estremi degli stessi.
Ovviamente il processo di controllo funziona esclusivamente se tutti gli Arbitri
e tutte le Società si impegnano gli uni a pretendere e le altre a concedere sempre
l’originale del bollettino di versamento.
Copie fotostatiche dei versamenti non devono essere considerate versamenti
per nessun motivo. Nel caso in cui la Società presenti solo la fotocopia del versamento
senza possibilità di mostrarne l’originale, l’arbitro dovrà indicare che il versamento
della tassa gare non è stato presentato. Il Giudice Unico provvederà a sanzionare in
sede di omologa queste situazioni.
DOCUMENTAZIONE CHE DEVE ESSERE PRESENTATA SOLO DALLA SOCIETA’
OSPITANTE
In aggiunta a quanto riportato precedentemente e che deve essere presentato da
parte di entrambe le squadre all’arbitro della gara, la squadra che gioca in casa deve
presentare la seguente documentazione, il seguente materiale ed i seguenti tesserati
in più: due copie del referto, due biro, un segnapunti, un dirigente addetto agli arbitri.
Quest’ultimo deve essere presente in palestra almeno un’ora prima dell’inizio della
gara e deve essere a disposizione per ogni necessità che si presenti alla coppia
arbitrale per tutta la durata dell’incontro. Il dirigente addetto agli arbitri potrà
congedarsi solo al termine della gara e comunque solo dopo aver ricevuto il nulla osta
da parte degli arbitri.
Un capitolo a parte ed un doveroso approfondimento merita il:
4) VERBALE DI OMOLOGAZIONE
Il verbale di omologazione certifica l’agibilità della palestra e deve essere
sempre accompagnato da un versamento che ne certifichi l’avvenuto rinnovo di
stagione in stagione. Gli estremi del versamento devono essere riportati sul CAMP3.
L’arbitro deve sempre verificare la corrispondenza della situazione reale del
campo con quanto riportato sul verbale di omologazione.
In caso di discrepanze tra la situazione reale e quanto riportato sul verbale di
omologazione, l’arbitro deve, in prima istanza, pretendere che tali differenze vengano
annullate tenendo sempre presente che la situazione di riferimento è quella del
verbale.
Nel caso in cui le differenze non siano sanabili, l’arbitro diventa l’organo
omologatore, prendendosi tutte le responsabilità del caso, responsabilità che non sono
a suo carico se la situazione sul campo è identica a quella presente sul verbale di
omologazione.
In nessun caso e per nessuna ragione l’arbitro potrà permettere la disputa della
gara se le differenze tra la situazione reale sul campo e quella ipotetica del verbale
siano tali da mettere in pericolo l’incolumità dei giocatori, che deve sempre essere
preservata.
Si rammenta che per Regolamento Gare, la Commissione addetta all’omologa dei
campi può “omologare in deroga”, ovvero può omologare un campo di gara anche in
assenza di tutti i requisiti regolamentari (luminosità, distanze ecc.). Tale facoltà non è
concessa all’arbitro il quale, se chiamato a trasformarsi in organo omologatore, lo può
fare esclusivamente nel rispetto delle disposizioni regolamentari (distanze, luminosità
temperatura, delimitazione della zona libera, ecc.). NON E’ FACOLTA’ DELL’ABITRO
OMOLOGARE IN DEROGA.
Tutte le discrepanze tra il verbale di omologazione e la situazione reale sul
campo DEVONO essere riportate senza indugio sul rapporto di gara del primo arbitro.
Pozzi Roberto 28.10.2010