vedi l`istruzione operativa

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vedi l`istruzione operativa
IO/LAB08/35
ISTRUZIONE OPERATIVA:
DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA ALL’USURA
PER ATTRITO RADENTE
SETTORE
CB
Conglomerati Bituminosi
REV00
DEL 21/07/08
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BTM
Bitumi Tradizionali o Modificati
EB
Emulsioni Bituminose
INDICE:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Scopo
Campo di applicazione
Norma di riferimento
Definizioni e simboli
Responsabilità
Apparecchiature
Modalità esecutive
Esposizione dei risultati
DOCUMENTI CORRELATI:
a)
b)
c)
d)
Norma di riferimento
Minuta di prova
Certificato di prova
Verbale di accettazione
C.N.R. - B.U. n°4/53
M/LAB08/01min.35
M/LAB08/01.35
M/LAB01/04
Redazione (firma)
De Iasi Serena
EDIZIONE : 0
Revisione
0
1
2
3
4
5
Pagine
Modificate
Verifica RQ (firma) Approvazione DIR (firma)
De Iasi Maurizio
Data
De Iasi Massimo
Oggetto
21/07/2008 Prima emissione
IO/LAB08/35 REV00 DEL 21/07/08
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IO/LAB08/35
ISTRUZIONE OPERATIVA:
DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA ALL’USURA
PER ATTRITO RADENTE
SETTORE
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Conglomerati Bituminosi
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Bitumi Tradizionali o Modificati
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Emulsioni Bituminose
1. Scopo
Lo scopo della prova è quello di determinare la resistenza all’usura per attrito radente. A tal fine
vanno logorati i provini ricavati dal materiale in esame contro un disco orizzontale di ghisa
rotante attorno al suo asse verticale centrale con una velocità uniforme.
2. Campo di applicazione
Questa metodica è applicabile ai pietrischi e pietrischetti per le costruzioni stradali.
Ai sensi della CNR n°4/53 si definiscono:
- pietrisco: il materiale litoide ad elementi approssimativamente poliedrici con spigoli vivi,
ottenuto dalla frantumazione di pietrame o ciottoli passanti al crivello 71 UNI 2334 e
trattenuto da quello 25 UNI 2334 (aperture fori: 71mm e 25mm vedi appendice A cnr4/53)
- pietrischetto: è il materiale litoide ad elementi approssimativamente poliedrici con spigoli
vivi, ottenuto dalla frantumazione di pietrame o ciottoli o di ghiaie passanti al crivello 25
UNI 2334 e trattenuto da quello 10 UNI 2334 (aperture fori: 25mm e 10mm vedi appendice
A cnr4/53)
3. Norma di riferimento
CNR B.U. n°4/1953 art.24
CNR B.U. n°140/1992
(Norme per l’accettazione dei pietrischi, pietrischetti,
graniglie, sabbie e additivi per costruzioni stradali – Resistenza
all’usura)
(Norme sugli aggregati – Misura del coefficiente di levigabilità
accelerata (CLA) delle graniglie )
4. Definizioni e simboli
SPE
Sperimentatore
DL
Direttore del Laboratorio
MIN
Minuta di prova
5. Responsabilità
5.1 Responsabilità dello Sperimentatore
Lo sperimentatore è responsabile:
o della precisa e puntuale applicazione di quanto previsto dal MQ del Sistema di
Qualità Aziendale;
o della corretta esecuzione della prova;
o della corretta trascrizione ed elaborazione dei dati;
o del corretto uso della strumentazione utilizzata.
5.2 Responsabilità del DL
Il Direttore del Laboratorio è responsabile:
o Della precisa e puntuale applicazione di quanto previsto dal MQ del Sistema di
Qualità Aziendale;
o Della correttezza delle elaborazioni;
o Della certificazione emessa a fronte della prova fatta.
IO/LAB08/35 REV00 DEL 21/07/08
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6. Apparecchiature
x Tribometro
x Calibro
x Bilancia
7. Modalità Esecutive
7.1. Operazioni preliminari:
a. Individuazione del materiale da sottoporre a prova
Lo sperimentatore, dalla lavagna sita in laboratorio evince il campione su cui
eseguire la prova. Effettua il controllo della bilancia che si intende utilizzare,
verificando sia l’idoneità dello strumento ( portata e sensibilità ), sia la sua
funzionalità , sia la validità del relativo certificato di taratura.
Controlla l’attrezzatura per la determinazione della resistenza all’usura.
I controlli suddetti sono di responsabilità dello Sperimentatore che effettuerà la
prova.
b. Minuta di Prova
Si munisce della Minuta di Prova per la registrazione dei dati della prova
7.2. Esecuzione della prova
7.2.1 Preparazione dei provini
¾ Lo sperimentatore, dopo aver individuato il campione rappresentativo del materiale da
sottoporre a prova, ne ricava:
ƒ In caso di pietre di grana fina: N°1 provino prismatico di base quadrata con lato di
7,1cm ed altezza non superiore a 5cm
ƒ
In caso di pietre di grana grossa: N°1 provino prismatico di base quadrata con lato
di 10cm ed altezza non superiore a 5cm
¾ Ricava inoltre un numero analogo di provini prismatici, delle medesime dimensioni, ricavate
con il granito di S. Fedelino (materiale di riferimento indicato dalla norma)
7.2.2 Fase di prova
¾ Lo sperimentatore identifica e pulisce la macchina di prova da eventuali residui di prove
precedenti. La macchina dovrà essere in grado di contenere due provini (uno preparato con il
materiale in esame e l’altro con il materiale di riferimento) da assoggettare
contemporaneamente alla prova di usura
¾ Identifica il liquido abrasivo da utilizzare, e qualora non disponibile procede a prepararlo,
utilizzando graniglia di carborundum umettata con olio minerale fluido avente viscosità
Engler compresa tra 5 e 7 a +50°C. Il carborundum da umettare dovrà essere tale da passare
attraverso lo staccio da 0,2mm di aperture e trattenuto dallo staccio da 0,15mm
¾ Individua uno dei due provini ricavati dal materiale di prova e lo colloca nell’alloggio della
macchina di prova, misurando le quattro altezze iniziali per ogni faccia di ciascun provino e
riportandone i valori hin,i in mm sulla MIN
¾ Nell’altro alloggio colloca il campione di riferimento costituito da granito di San Fedelino, ed
anche in questo caso ne misura le quattro altezze e ne riporta i valori in mm sulla MIN
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¾ Monta gli alloggi sul tribometro, libera i pesi che agiscono sul campione ed apre i rubinetti
dell’olio e del liquido abrasivo, precedentemente identificato o preparato e versato nella
macchina
¾ Avvia il tribometro in modo tale da applicare al campione un peso di 15Kg, in modo da avere
una pressione unitaria di 0,3 Kg/cm2 nel caso di sezioni quadrate di 50cm2 o di 30Kg, in
modo da avere una pressione unitaria di 0,3 Kg/cm2 nel caso di sezioni quadrate di 100cm2
¾ La macchina compirà 500 giri ossia quando la mola ha eseguito un percorso di 500m
¾ I provini durante la rotazione ruoteranno ulteriormente su se stessi compiendo 1 giro ogni 50
giri del disco
¾ Quando la macchina si arresta al termine del ciclo rimuove i due provini dagli appositi
alloggi, li ripulisce dalla pasta che si è venuta a creare durante la prova, e ne misura le quattro
altezze rispettive, per i due provini, riportandone i valori hfin,i in mm sulla MIN
¾ Al termine delle operazioni di prova, ripone i residui di prova sul carrello che
successivamente sarà depositato nell’area di stoccaggio del materiale provato
¾ Firma la Minuta di Prova
7.3. Riferimenti di calcolo
Per il calcolo della resistenza all’usura del campione in esame si utilizza la seguente
espressione:
' GM
Ru
in cui:
' CM
x
'GM = diminuzione media di spessore in mm del campione di riferimento, granito di San
x
Fedelino.
'CM = diminuzione media dello spessore in mm del campione in esame.
8. Esposizione dei risultati
I dati riportati sulla MIN servono per la successiva certificazione che oltre ai dati individuativi del
certificato di prova ed alle notizie fornite dal Committente conterrà:
-
Normativa di riferimento
Dati relativi all’identificazione del campione di prova
L’identificazione dei provini costituenti il campione di prova, con riferimento a quelli del
materiale in esame e quelli del materiale di riferimento (Granito di S. Fedelino)
Le Altezze iniziali del campione in esame, in mm
Le Altezze iniziali del campione di riferimento, in mm
Le Altezze finali del campione in esame, in mm
Le Altezze finali del campione di riferimento, in mm
La Diminuzione media di spessore del campione in esame, 'CM in mm
La Diminuzione media di spessore del campione di riferimento, 'GM in mm
La resistenza all’usura RU del campione in esame
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