GAZZETTINO di Venezia del 12 marzo 2008

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GAZZETTINO di Venezia del 12 marzo 2008
Tratto da IL GAZZETTINO DI VENEZA del 12/marzo 2007 pagina 2
Il Cocit vuole "rottamarla" dalla Gazzera al
Terraglio
Mestre
La soluzione delle soluzioni è semplicissima, rottamare la tangenziale. In che senso? Radere al
suolo il cavalcavia e il terrapieno dalla Gazzera fino allo svincolo del Terraglio e trasformare la
tangenziale in una strada urbana a tutti gli effetti. È la proposta del Cocit, il coordinamento dei
comitati cittadini contro l'inquinamento da tangenziale, avanzata dal suo portavoce Diego
Saccon.
Anche ammesso che qualcuno decida di farlo, dove si trovano i soldi, visto che il Comune ne ha
sempre meno?
«Non tocca al Comune, ma alla Regione, e i soldi ci sono. Lo ha detto lo stesso assessore alle
Infrastrutture e Mobilità, Renato Chisso: gli introiti del Passante saranno utilizzati per
migliorare la viabilità del territorio veneto, quindi anche veneziano».
Proprio il giorno in cui vengono diffusi i dati dell'Apat (l'Agenzia per la protezione ambientale)
che registrano una diminuzione di emissioni totali di polveri sottili (le micidiali Pm10) in tutte le
città - a parte a Venezia e Taranto dove l'industria fa la parte del leone - voi del Cocit insistete
a lamentarvi che la tangenziale vi soffoca.
«Ci sarebbe da commentare sui dati Apat, nel senso che i risultati dipendono molto da dove si
mettono le centraline; qui a Mestre, ad esempio, la stazione di rilevamento è a 200 metri dalla
tangenziale, e notoriamente le concentrazioni di inquinanti nell'aria arrivano anche a
dimezzarsi dopo 100 metri; se l'Arpav finalmente piazza la centralina mobile a ridosso delle
case più vicine al nastro d'asfalto balzeremo in testa ai primati europei d'inquinamento. Ad
ogni modo è innegabile che la situazione qui a Mestre è drammatica per colpa della
tangenziale».
Mentre decidono di abbattere la tangenziale potrebbe esserci qualche altro intervento meno
traumatico?
«La nostra proposta non è uno scherzo, e non ci venga a parlare di traumi, ché non c'è evento
più traumatico della permanenza di questa tangenziale. Non vogliamo entrare nella polemica di
questi giorni tra il sindaco Massimo Cacciari e l'assessore Chisso, perché siamo sotto elezioni e
non intendiamo favorire nessuno. Però appare abbastanza chiaro che, nonostante le
rassicurazioni di Chisso, gli autotrasportatori sono preoccupati perché (tra gasolio e tempi) gli
costerà di più attraversare il Passante; così insistono nel chiedere di poter percorrere in doppia
fila tutta la tangenziale. Della nostra salute non se ne curano».
D'accordo, ma le proposte?
«Nell'accordo di programma del 2004, tra Regione, Provincia, Comune di Venezia e Società
Autostrade si prevede anche la messa in sicurezza della Provinciale 81. Se in 4 anni non sono
riusciti a fare questi interventi, mentre nel frattempo l'Autostrada ha aperto il casello di
Borbiago che sbuca su quella strada, quanti altri anni ci vorranno per realizzare la Romea
Commerciale che Chisso vede come la soluzione per i mali della tangenziale? Noi non vogliamo
aspettare altri 20 anni per avere un'aria un po' più respirabile e per poter dormire la notte,
quindi la Regione dovrebbe, nel frattempo, realizzare una deviazione della Romea attuale per
evitare che i camion continuino a prendere la tangenziale alla rotonda di Marghera».
Elisio Trevisan
«Bisogna penalizzare chi userà la
tangenziale»
Venezia
Il tema è di quelli che scottano. Quando sarà completato, il Passante di Mestre assorbirà la
maggior parte del traffico pesante o gli autoarticolati provenienti da mezza Europa
continueranno ad invadere la tangenziale e ad inquinare Mestre e Marghera?
Per il sindaco Massimo Cacciari ci sono pochi dubbi: se non ci saranno forte differenze di costo
tra le due strade, i camionisti saranno portati ad indirizzarsi verso la più breve, cioè la
tangenziale, vanificando un investimento da 750 milioni qual è il costo del passante MiraQuarto.
«Occorre penalizzare al massimo - ha detto, come aveva anticipato "Il Gazzettino", il sindaco
Massimo Cacciari, ricevendo ieri la stampa nel suo studio di Ca' Farsetti - la scelta di chi, non
residente, vorrà continuare ad utilizzare la tangenziale. La mia preoccupazione, fondatissima e
fortissima, è che il passante non possa essere la soluzione dei problemi di traffico della
terraferma. Non c'è un momento da perdere, se non vogliamo trovarci spiazzati».
Cacciari tira fuori i dati, quelli dei passaggi degli autoveicoli lungo la tangenziale. Nel 2002
dalla Bazzera a Villabona passavano circa 96mila 700 autoveicoli, la maggior parte dei quali
mezzi pesanti. Quest'anno siamo arrivati a 123mila.
«È chiaro che - prosegue Cacciari - con una progressione del genere c'è poco da stare
tranquilli. Soprattutto con una delibera del Cipe che parifica il costo di pedaggio tra la
tangenziale e il passante. Guardate che in queste condizioni (a parità di pedaggio) i camionisti
sceglieranno la strada più breve, e la tangenziale consente di guadagnare sei chilometri
rispetto al passante».
A questo punto, come annunciato lo scorso fine settimana durante il convegno dei gestori
autostradali europei, la scelta non potrà che consistere in un costo molto pesante a carico di
chi intende attraversare la tangenziale malgrado l'esistenza di una viabilità più scorrevole.
«Il mio dovere - ha proseguito - è gli interessi della città e dei cittadini di Mestre che hanno
subito per anni e anni in modo drammatico le conseguenze del valico di Mestre. Per loro il
passante dovrà essere davvero risolutore del problema, e mi batterò affinché lo sia. Prima di
tutto con la contestazione dell'indifferenza tariffaria espressa nella delibera del Cipe tra le due
possibilità. La scelta tra tangenziale e passante non può essere lasciata alla coscienza del
singolo, ma va regolamentata».
L'ipotesi più probabile caldeggiata dal sindaco riguarda l'applicazione di una misura tariffaria
"dissuasiva" (quindi almeno una decina di euro in più, ad esempio) nei confronti di chi non sia
diretto in città e che scelga ugualmente di non imboccare il passante.
Questa sovratassa potrebbe essere considerata come una "congestion charge" simile a quella
applicata nei confronti di chi a Londra intende attraversare il centro con auto di grossa
cilindrata. Oppure all'ipotizzato "ecopass" per entrare a piazzale Roma. Il controllo avverrebbe
con barriere e telecamere intelligenti che sono già disponibili. Per chi deve scaricare a
Marghera potrebbe bastare l'esibizione della bolla firmata dal ricevente per togliere il
sovrapprezzo dal pedaggio di ritorno.
Altre misure ipotizzate dal sindaco riguardano ad esempio l'imposizione di limiti di velocità
molto bassi, che però non pare di immediata e facile applicazione. Oppure il divieto di transito
in tangenziale per i mezzi più pesanti, come gli autoarticolati che rappresentano oggi la
maggior parte del traffico merci su autostrada.
Michele Fullin
Costa: «Basta applicare la mia EuroVignette»
Mestre
Lo strumento per risolvere il problema della tangenziale è l'EuroVignette. Che la Regione
Veneto potrebbe tranquillamente istituire anche domani mattina. Lo dice Paolo Costa,
presidente della Commissione Trasporti dell'Unione europea, inventore di questo meccanismo
dell'EuroVignette, ovvero di un ticket che si paga nelle strade congestionate dal traffico. Vuol
dire che a tutti i camion che escono dal casello di Villabona per imboccare la tangenziale può
essere applicata una sovratassa - EuroVignette - che incassa direttamente la società
autostradale, ma per "girarla" alla Regione o al Comune. E Regione e Comune devono
impiegare quei soldi per combattere l'inquinamento. Questo è il principio, spiega Costa,
secondo il quale la leva tariffaria - come richiesto dal Comune di Venezia - è applicabile dalla
stessa Regione. E la tangenziale? «Diventa una strada statale qualsiasi. Voglio ricordare che il
Passante è stato autorizzato dall'Europa in sostituzione della tangenziale di Mestre. Questo
significa che, una volta aperto il Passante, la Tangenziale di Mestre non è più autostrada.
Quindi il destino della tangenziale è di essere declassata».
Bene. Chiariamo adesso meglio la questione del pedaggio. Si paga lo stesso sia che si prenda
la tangenziale che il Passante.
«No. La società concessionaria incassa la stessa cifra. Si chiama isopedaggio e nasce dalla
considerazione che l'Unione europea ha autorizzato il Passante solo perchè è stato detto che
non serviva a fare più soldi, ma a decongestionare Mestre. Ecco perchè li pedaggio resta
uguale. Ma se la società concessionaria incassa sempre lo stesso pedaggio, questo non
significa che il biglietto debba restare alla stessa cifra. Qui può entrare in azione il meccanismo
dell'EuroVignette. E il biglietto che pago al casello può essere "caricato" di questo nuovo
balzello. Che poi utilizzo per abbattere l'inquinamento. Resta il fatto che un camionista, che
lavora sui tempi, certo non si va ad incastrare in tangenziale se sa che può andar via liscio,
anche se costa un paio di euro in più. Ma, se fosse, si può fermarlo con l'EuroVignette».
Ma perchè questa benedetta EuroVignette non è ancora stata applicata in Italia?
«L'Italia ha adottato la direttiva europea con la Finanziaria 2006. Il Ministero delle
Infrastrutture doveva indicare tutti i tratti di strada che rientravano nel concetto della
congestione e dell'inquinamento e non l'ha ancora fatto».
E figuriamoci se lo fa sotto elezioni, con 500 mila camionisti pronti a votare...
«Ma la Regione, se volesse, potrebbe tranquilla mente, proprio sulla base della Direttiva
europea adottata dall'Italia, applicare l'EuroVignette alla tangenziale di Mestre».
Maurizio Dianese