Corso fotografia naturalistica

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Corso fotografia naturalistica
Corso fotografia naturalistica
Corso fotografia naturalistica
PRIMA PARTE / GLI STRUMENTI
Tipi di macchine fotografiche
•Compatte
•Reflex
•Full frame
•Altri formati
•I pixel e non solo
•Le schede di memoria
Gli obiettivi
•Lunghezza focale
•Luminosità
•Obiettivi stabilizzati
•Gli zoom
•Moltiplicatori di focale
•I filtri
Il treppiede
Che macchina mi compro?
Che macchina mi compro?
• Chiunque abbia acquistato una fotocamera
conosce la perenne questione; "E' questo il
momento giusto, o sarà meglio aspettare?"
• Modelli nuovi e migliori, e forse anche meno
costosi, saranno sempre disponibili fra sei mesi.
(o meglio il giorno dopo che hai acquistato). Chi
intende avvicinarsi seriamente alla fotografia
digitale, deve dimenticare il vecchio concetto di
cambiare macchina ogni dieci o vent'anni, e
pensare più realisticamente a tempi di 2-3 anni.
Che macchina mi compro?
•
Compatte
Vantaggi:
- Piccole e leggere
- Di immediato utilizzo
- Economiche
•
- L’utilizzo non è immediato a causa dell’elevato
numero di comandi/funzioni
- Prezzi relativamente elevati
•
Reflex
Svantaggi:
- Controlli ridotti o nulli sui parametri di scatto
- Qualità d’immagine discreta
- Ottiche non intercambiabili
- Funzionalità limitate
- I modelli più economici non dispongono di zoom
Vantaggi:
- Possibilità di sostituire le ottiche
- Totale controllo dei parametri di scatto
- Numerose funzioni personalizzabili
- Caratteristiche tecniche professionali
- Robuste e comode da impugnare
- Ottima qualità d’immagine
Bridge
Svantaggi:
- Pesanti ed ingombranti
- E’ necessaria una certa esperienza per sfruttarle con
risultati
- La possibilità di utilizzare più ottiche comporta
maggior peso e maggiori spese
- Prezzi elevati
Vantaggi:
- Libertà sul controllo dei parametri di scatto
- Funzionalità tecniche avanzate
- Stabilizzatore di immagine
- Lenti di qualità
- Impugnature comode e maneggevoli
- Relativamente solide e compatte
- Qualità d’immagine buona
Svantaggi:
- Ottiche non intercambiabili
- Accessori molto costosi e specifici per i singoli
modelli
Le reflex
• Per quanto riguarda le categorie di appartenenza, le Reflex
si suddividono principalmente in Consumer (più
economiche ed adatte ad un pubblico senza troppe
pretese), Semi-professionali (di buona qualità e con prezzi
quasi sempre ragionevoli) e Professionali (quelle superaccessoriate ed ultra-resistenti destinate ai professionisti
del settore). Le prime spesso sono quelle più maneggevoli
ma purtroppo non sempre assicurano una buona qualità
dell’immagine, mentre le ultime sono perfette per i grandi
professionisti
ma
risultano
decisamente
troppo
ingombranti e difficili da usare per il fotografo medio.
Forse, la scelta migliore da fare è quella delle semiprofessionali che assicurano un ottimo rapporto tra
portabilità, funzioni e prezzo.
Le reflex
Full frame o APS C?
Le reflex
Full frame o APS C?
I sensori
La riduzione del campo inquadrato è paragonabile ad un
aumento della lunghezza focale dell'obiettivo: è come se si
stesse fotografando con un obiettivo più potente, cioè con un
angolo di visione più stretto. In modo molto facile da ricordare
si può pensare che un obiettivo di focale 100mm
equivarrebbe ad un 150mm su sensore 1.5x e ad un 160mm
su sensore 1.6x.
Quindi, il rapporto fra i diversi sensori è un rapporto di
moltiplicazione della lunghezza focale dell'obiettivo per un
fattore di conversione 1.5 o 1.6 rispetto al full-frame. Ma
sempre dal punto di vista del campo inquadrato, non della
lunghezza focale che rimane sempre quella!
formato
Teoricamente avendo una full frame con molti pixel posso ‘’croppare’’ ed è
come se avessi un obiettivo più lungo.
Dal punto di vista ‘’elettronico’’ la cosa è corretta, dal punto di vista ottico un
po' meno. I problemi sono dovuti principalmente al fatto che aumentando gli
ingrandimenti aumentano i problemi legati al micromosso ed al potere
risolutivo ( quanti dettagli è in grado di trasferire sul sensore) della lente
usata. In pratica più ingrandisco e meglio deve essere la lente che ho
utilizzato. È lo stesso problema che abbiamo in fase di stampa partendo da
immagini fatte con sensori diversi.
Per stampare una foto 20 x30 cm avrò bisogno di
8,3 ingrandimenti se parto da una FF; 12,7 Nikon; 13,2 Canon
Diventano 60 circa per una compatta e oltre 200 per la fotocamera di un
cellulare!
Quindi non lamentatevi se la stampa di una foto che sullo schermo del
cellulare si vede bene poi stampata diventa inguardabile!
Ingrandimenti per stampa 20 x 30
Tipo di apparecchio
Lato < in mm
Lato > in mm
Ingrandimento
102
127
2,36
Dorsi per pellicola in rullo 6x9, Fuji GW, GSW
56
81
3,70
Medio formato 6x6 (Hasselblad, Rollei)
56
56
5,36
Medio formato 4,5x6 (Mamiya, Contax 645)
42
56
5,36
Pellicola 135
24
36
8,33
23,8
35,8
8,38
18
27
11.11
APS-C (Nikon D40, D50, D70, D80)
15,7
23,7
12,66
APS-C (Canon 300D, 350D, 400D)
14,8
22,2
13,51
Quattro terzi (Olympus)
13,5
18
16,67
6,6
8,8
34,1
1/1,8 (compatte di fascia alta)
5,32
7,18
41,78
1/2,5 (compatte di fascia media)
4,28
5,76
52,08
1/3,2 (compatte di fascia economica)
3,42
4,54
66,08
Apparecchi di grande formato 4x5 pollici
Digitale full frame
Leica M8
Due terzi (Minolta Dimage)
Formati diversi, risultati diversi
Di seguito ho inserito tre immagini ed i ritagli
delle stesse, le prime due sono fatte con la
fotocamera di un cellulare da 3,2 mp di ultima
generazione, la terza con una reflex da 16 mp.
a piena immagine sembrano tutte buone,
appena le ingrandiamo notiamo la differenza
Pixel
La quantità di pixel, i megapixel (o Mp) sono
importanti, ma non sono tutto, anzi! Per prima
cosa bisogna chiarire che troppi acquirenti
senza esperienza basano l’acquisto solo ed
unicamente su questo parametro e questo
spinge le aziende a spingere al massimo per
incrementare questo parametro tralasciando
tanti altri parametri che contribuiscono
addirittura più del numero di megapixel nel
determinare la qualità complessiva.
Pixel
A parità di pixel ma con diversa dimensione del
sensore, avremmo dei pixel con dimensione
diversa.
Più i pixel sono di dimensione ridotta più è difficile
contenere il rumore.
Potremmo dire che a parità di sensore più pixel
significa
più
rumore,
fortunatamente
i
miglioramenti tecnologici fanno si che sui nuovi
modelli l’aumento dei pixel sia compensato dal
miglioramento della resa dei pixel stessi.
A parità di megapixel si comporterà meglio il sensore più grande.
Gamma dinamica
Vi sarà sicuramente capitato di fotografare un
paesaggio con un bel cielo
Quando poi lo guardiamo sullo schermo
vediamo il cielo completamente bianco o, in
altri casi, vediamo un bel cielo ma tutto il
resto buio. Questo effetto è dovuto alla
gamma dinamica.
Gamma dinamica
Gamma dinamica
• La gamma dinamica è il rapporto espresso in
f-Stop o EV tra il livello di luce più alto e
quello più basso percepibile dal sensore della
nostra fotocamera. Le ultime reflex montano
sensori capaci di superare i 14 EV ( valore
esposimetrico )
mentre le fotocamere compatte
rimangono a 8 -10 EV. L’occhio umano arriva a
24
Con la pellicola si parlava di latitudine di posa…
HDR come fare?
HDR
HDR
Sensibilità equivalente (ISO)
Prima veniva chiamata ASA e indica la
sensibilità alla luce del sensore/pellicola. È un
parametro fondamentale per chi vuole
scattare negli interni senza flash o di notte. Le
più economiche hanno 200 ISO come valore
fisso, le migliori arrivano a 204.800 ISO.
Sensibilità equivalente (ISO)
a bassi ISO corrispondono alta qualità
dell’immagine a scapito di tempi lunghi di
esposizione
ad alti ISO corrispondono tempi rapidi di
esposizione ma spesso una perdita di qualità
dell’immagine dovuta al rumore digitale
Rumorosità ed ISO
I produttori oltre a lavorare per l’aumento dei pixel,
lavorano all’aumento della sensibilità ( ISO)
L'aumento della sensibilità però non è gratis, c'è un
prezzo da pagare. Alti valori ISO significa alti livelli di
rumore digitale.
Il rumore in una foto non è (ovviamente) un suono, ma
un insieme di pixel di colore casuale sovrapposti
all’immagine che formano un effetto assai fastidioso.
Rumorosità ed ISO
Rumorosità ed ISO
10.000 iso
Rumorosità ed ISO
800 iso
Rumorosità ed ISO
Con gli attuali sensori, ( ed i programmi di sviluppo) possiamo
scattare ad ISO più alti rispetto ai canonici 50/100 iso della
pellicola.
Le macchine di ultima generazione sopportano tranquillamente i 400
ISO, qualcuna, full-frame, top di gamma, non hanno problemi
nemmeno a 1600 ISO. Cerchiamo quindi di capire il limite della
nostra macchina e utilizziamo il più alto valore ISO che non
comporti rumore o grana ed utilizziamolo tranquillamente.
Eviteremo così molti problemi legati al micromosso.
Utilizziamo invece una bassa sensibilità ( 100/200 ISO) quando
possiamo usare il cavalletto o quando vogliamo creare gli effetti
dei tempi lunghi ( panning, movimento ecc)
Tempi / diaframmi /ISO
Per ottenere un immagine esposta in modo corretto
dobbiamo mantenere una relazione tra i due elementi
tempo/diaframma.
Le due combinazioni però porteranno a risultati molto diversi.
Possiamo quindi agire su un terzo elemento per ottenere
l’effetto desiderato senza intaccare il rapporto tempo
diaframma
Esempi:
Mosso dell’acqua / panning
Sfondo completamente sfocato
Sfondo completamente a fuoco
Tempi / diaframmi /ISO
Tempi / diaframmi /ISO
•
Foto tempi brevi, le possiamo avere: aumentando l’apertura del diaframma o aumentando gli
ISO
Tempi / diaframmi /ISO
•
Foto tempi brevi, le possiamo avere: riducendo l’apertura del diaframma o riducendo gli ISO
Tempi / diaframmi /ISO
•
Foto tempi brevi, le possiamo avere: riducendo l’apertura del diaframma o riducendo gli ISO
Tempi / diaframmi /ISO
• Foto diaframma aperto
Tempi / diaframmi /ISO
• Foto diaframma chiuso
RAW O JPEG?
• Pregi e caratteristiche di un file raw
1 _ profondità in bit
2 _ imparzialità del contenuto
3 _ flessibilità e controllo delle regolazioni
• pregi e caratteristiche di un file jpeg
1 _ dimensioni contenute
2 _ più spazio e velocità a disposizione
3 _ pronti all’uso
• difetti del raw
1 _ le dimensioni
2 _ richiedono la conversione
• difetti del jpeg
1 _ riduzione della qualità dell’immagine
2 _ comparsa di artefatti
RAW O JPEG?
•
•
•
•
•
•
Consiglio di scattare in JPEG se:
- non pretendete la massima qualità d'immagine
- avete necessità di utilizzare gli scatti fin da subito (per una presentazione al volo, per inviarli via
mail, ecc.)
- non avete dimestichezza nell'utilizzo dei software di post-produzione fotografica
- la vostra scheda di memoria non è molto capiente
Consiglio invece di scattare in RAW se:
- volete ottenere il massimo dai vostri scatti
- avete intenzione di visionare e ottimizzare tutti i vostri files RAW in post-produzione, uno ad uno
- siete abili a manipolare i files RAW mediante i software di post-produzione
- avete una scheda di memoria molto capiente
La soluzione ideale: RAW + JPEG
Le fotocamere più evolute permettono di memorizzare gli scatti in entrambi i formati,
contemporaneamente.
A patto di avere un'elevata capacità di memorizzazione (schede di memoria molto capienti) è
possibile impostare la fotocamera su questa modalità.
Avremo quindi a disposizione entrambi i formati per ogni scatto, garantendoci la possibilità di
utilizzare quello più adatto in funzione delle effettive necessità.
Consiglio personale
Dopo aver scelto la fascia di qualità e prezzo,
entrate in un negozio e prendete in mano le
fotocamere delle varie marche e comperate
quella che meglio vi sta in mano
Gli obiettivi
Gli obiettivi
• La prima caratteristica che definisce un obiettivo è la sua lunghezza
focale (LF), cioè la distanza in millimetri del piano-pellicola (piano
focale) dal centro ottico dell'obiettivo focalizzato su infinito (per
convenzione, nel centro della lente frontale)
• Le dimensioni dell'immagine prodotta dall'obiettivo sul piano
pellicola sono direttamente proporzionali alla lunghezza focale
dell'obiettivo. Ad esempio, un 100mm riprodurrà sul piano pellicola
un'immagine linearmente doppia di quella formata da un 50mm
• Al variare della lunghezza focale varia l'angolo di visualizzazione
diagonale della scena inquadrata, in maniera inversamente
proporzionale: se la lunghezza focale viene raddoppiata, l'angolo di
visualizzazione si dimezza.
Gli obiettivi
Gli obiettivi
Gli obiettivi
Gli obiettivi
Uso creativo di lenti diverse con lo stesso soggetto.
Non fermiamoci a fare una sola foto, usiamo tutti gli obiettivi disponibili ( se ho uno zoom
provo con più lunghezze focali) i risultati saranno sicuramente diversi
teleobiettivo
grandangolo
Gli obiettivi
• Lunghezza focale e apertura sono le due
caratteristiche fondamentali da valutare in un
obiettivo.
• Un’apertura molto ampia permette di
ottenere un piacevole effetto sfocato, nonché
di far entrare più luce l’obiettivo. Perciò, la
massima apertura permessa da un obiettivo è
un parametro fondamentale da conoscere e
valutare.
Gli obiettivi
•
•
•
Obiettivi grandangolari: hanno lunghezza focale inferiore a 50 mm. Permettono di
includere molti oggetti (o oggetti molto grandi) nell’inquadratura in quanto hanno
un angolo di visuale più ampio dell’occhio umano.
Quando si usano: tipicamente sono impiegati per le foto paesaggistiche.
Obiettivi standard: hanno lunghezza focale di 50 mm. Gli obiettivi in questa
categoria forniscono la visione più simile a quella dell’occhio umano.
Quando si usano: sono molto usati nella fotografia di strada, perché rinforzano
l’impressione di trovarsi all’interno della scena. In molti li applicano con successo
anche ai ritratti. In genere, sono estremamente versatili.
Teleobiettivi: hanno lunghezza focale da 70 mm in su. Permettono un maggior
ingrandimento rispetto alla visione umana, quindi fanno sembrare gli oggetti più
vicini.
Quando usarli: lunghezze focali tra 85 mm e 105 mm circa sono molto consigliate
per i ritratti. Andando più in su, alcune applicazioni possibili sono foto
naturalistiche (ad esempio animali piccoli o non avvicinabili) ed eventi sportivi.
Foto di oggetti molto distanti richiedono lunghezze focali veramente, veramente
elevate (400, 500, 600 millimetri…).
Gli obiettivi
• La stabilizzazione serve a compensare le vibrazioni che l’obiettivo
subisce in conseguenza a microscopici movimenti delle mani del
fotografo. Quando usiamo tempi di esposizione molto brevi
(potremmo dire da 1/1000s in giù) possiamo stare ragionevolmente
tranquilli che queste vibrazioni non si noteranno nelle fotografie.
Negli altri casi, dovremo stare attenti alla regola che collega la
lunghezza focale utilizzata con il tempo di esposizione. Essa dice che
il denominatore del valore corrispondente al tempo di esposizione
deve essere almeno equivalente alla lunghezza focale. Purtroppo,
è facile trovarsi in situazioni in cui si viola questa regola, ad esempio
quando usiamo un teleobiettivo o ci troviamo in condizioni di luce
scarsa. In questi casi la stabilizzazione diventa cruciale.
• Le moderne tecnologie di stabilizzazione, promettono di
compensare fino a 3/4 stop
Gli obiettivi
Ogni ottica è caratterizzata da un livello di "risolvenza", cioè di
capacità di riprodurre sulla superficie sensibile (il sensore) una
risoluzione effettiva più o meno alta. Questo parametro dipende da
molti fattori: il progetto ottico dell'obiettivo, la qualità dei vetri
utilizzati e il loro trattamento. Nel caso delle reflex digitali non FF, la
porzione di obiettivo effettivamente utilizzata è ridotta; è quindi
necessario che la risolvenza dell'ottica sia molto buona; anche
piccole aberrazioni cromatiche rischiano di essere ingrandite e
quindi possono risultare molto più visibili di quanto non accadeva
con la pellicola. In pratica, per avere risultati ottimi, è necessario
utilizzare ottiche di altissima qualità, mentre ottiche economiche,
con il digitale rischiano di diventare un vero collo di bottiglia
dell'intero sistema.
Gli obiettivi
Nelle immagini successive lo stesso soggetto è
stato fotografato con due lenti diverse.
La prima è caratterizzata da un alta incisività e
risoluzione, si vedono infatti i dettagli della
farfalla e del fiore.
La seconda è una vecchia lente con poco dettaglio
e risoluzione. Tuttavia il risultato, la terza foto
rende l’immagine gradevole.
Non sempre quindi la migliore foto è fatta con la
migliore lente.
Gli obiettivi
farfalla con 200
Gli obiettivi
farfalla con trioplan foto intera
Gli obiettivi
Gli obiettivi
L'uso di un obiettivo piuttosto che un altro equivale a
trasmettere un punto di vista, una interpretazione della scena.
Ed è per questo che il fotografo, col tempo, si "affeziona" ad
alcune lunghezze focali, perché avrà individuato quell'insieme
armonico di angoli di campo, prospettiva, profondità di campo
che più rispecchia il suo personale modo di vedere - e voler
trasmettere - le cose.
Ecco che alcuni fotografi prediligono gli obiettivi "normali",
perché più si avvicinano all'angolo inquadrato dall'occhio
umano. Altri invece prediligono i grandangolari, per trasmettere
un senso di immersione nella scena; mentre altri i medio-tele,
che consentono di concentrare l'attenzione sui particolari
significativi tagliando fuori gli elementi di disturbo.
.
Gli obiettivi,
altre caratteristiche importanti
• Distanza minima di messa a fuoco
– Importante per foto macro anche con obiettivi non
macro
• Motore ultrasonico (o messa a fuoco silenziosa)
– Importante negli appostamenti in quanto silenziosi
• Lenti di alta qualità
– Maggior poter risolutivo e quindi migliore immagine e
possibilità di croppare
PROFONDITA' DI CAMPO: CHE COS'E'
La profondità di campo, (pdc), è un'illusione.
Un'illusione che entro certi limiti funziona, ma
pur sempre un'illusione. Perché? Perché la
messa a fuoco vera, perfetta, unica, si verifica
solo e sempre su un piano geometrico. E se non
avete rimosso i concetti base della geometria
appresi in prima media, ricorderete che il piano
non ha profondità. Tutto ciò che non giace su
quel piano è fuori fuoco.
Profondità di campo
Profondità di campo
I piani di messa a fuoco P' e P'', per i quali il diametro del cerchio di
confusione in I' e in I'' è ancora accettabile, definiscono i limiti della
profondità di campo, cioè quell'intervallo in cui il soggetto risulta nitido. Il
diametro dei cerchi di confusione è proporzionale all'entità della sfuocatura,
quindi è proporzionale alla distanza dal piano pellicola. La nitidezza di
un'immagine dipende quindi dal diametro dei cerchi di confusione.
Chiudendo il diaframma (d), il circolo di confusione diventa più piccolo. Lo
stesso punto P, cioè, appare più a fuoco. Ma anche l'intero intervallo dei piani
prima (P'') e dopo (P') risulta più nitido e quindi si estende a piani molto vicini
e piani molto lontani: la profondità di campo aumenta.
0.026 mm è il limite ottico per il cerchio di confusione nel formato 24x36, in genere arrotondato a 0.03 mm. Al
di sotto di questo limite l'occhio umano non distingue un cerchio da un punto; al di sopra, l'occhio inizia invece
a percepire l'entità della sfuocatura. Il diametro-limite per un negativo 6x6 è il doppio, perché per ottenere un
dato ingrandimento a partire dal negativo 6x6 saranno necessari meno passaggi che da un negativo 24x36.
Profondità di campo
Le due immagini successive sono state scattate
senza spostare l’inquadratura ma modificando
l’apertura, la prima a massima apertura della
lente, f4 la seconda a minima apertura, f32.
Il risultato è completamente diverso
Foto a f 4
Foto a f 32
DISTANZA IPERFOCALE E PROFONDITA'
DI CAMPO
• Che cosa sono? Sono due distanze strettamente
connesse tra loro.
• Per capirne il rapporto ricordiamo la distinzione tra
immagine "a fuoco" ed immagine "nitida". A rigor di
termini un obiettivo non può mettere a fuoco
contemporaneamente oggetti a distanze diverse. Una
volta messo a fuoco un oggetto ad una certa distanza,
tutti gli altri oggetti al di qua ed al di là dell'oggetto a
fuoco saranno più o meno "sfocati". Tuttavia entro certi
limiti l'occhio ne accetta l'immagine come nitida. La
zona entro la quale, per certe condizioni di ripresa, gli
oggetti vengono riprodotti come accettabilmente
nitidi, si chiama profondità di campo.
Aberrazione cromatica
I raggi che attraversano una lente vengono
deflessi dalla loro traiettoria di incidenza,
raggiungendo il fuoco in posizioni differenti: la
distanza aumenta dal blu al rosso, cioè con
l'aumento della lunghezza d'onda. Per avere il
maggior numero possibile di lunghezze d'onda
convergenti sullo stesso fuoco bisogna utilizzare
lenti a bassissima dispersione.
Altre aberrazioni ottiche
•
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Astigmatismo
Ai margini esterni dell'asse ottico della lente i raggi non convergono sul piano-pellicola come punti
singoli, ma formano invece due linee, di cui una parallela all'asse ottico e una ad esso
perpendicolare (quindi ad angolo retto).
Diffrazione
Aberrazione che interessa i raggi luminosi che attraversano il diaframma: quando quest'ultimo è
molto chiuso, il fenomeno trasforma i punti luminosi in stelle con tanti raggi quante sono le lamelle
del diaframma.
Coma
Aberrazione a 'cometa', per cui un punto si presenta con una scia in dissolvenza.
Curvatura di campo
Deriva dalla forma curva delle lenti, in contrasto con la superficie piatta del piano-pellicola. Per
questo, l'immagine tende ad essere nitida al centro, ma sempre meno verso i bordi. È soprattutto
evidente con i grandangolari usati a breve distanza.
Distorsione a cuscino (di spilli)
Aberrazione per cui le linee rette tendono a curvarsi verso l'esterno.
Distorsione a barilotto (o a botte)
Aberrazione per cui le linee rette tendono a curvarsi verso l'interno.
distorsione
Obiettivi per DX e APS C
Tutti gli obiettivi hanno una miglior resa al centro ed una perdita di qualità ai bordi.
Utilizzando obiettivi per formati full-frame su sensori di minor dimensione
riduciamo di molto questi problemi, in particolare la vignettatura.
Il treppiedi
• permette di utilizzare tempi più lunghi, quindi
ISO più bassi e qualità migliore dell’immagine
• permette di inquadrare meglio la scena
• è un ingombro;-(
• Attenzione però, il micro mosso è sempre in
agguato!
acessori
Le schede di memoria
Oltre alla capacità le schede si distinguono per
la velocità di scrittura, finché fotografiamo fiori
o paesaggi non cambia molto, quando invece
inseguiamo un animale in corsa, dover fermarsi
perché la memoria tampone (il buffer) della
macchina è pieno e la scheda non riceve i dati
non è simpatico.
Le batterie di riserva
le fotocamere digitali consumano molte
batterie, averne almeno una di riserva evita di
incorrere nella legge di Murphy,
‘’avrei scattato la foto più bella della mia vita,
ma avevo finito la batteria’’.
Per evitare di consumare molta corrente
conviene disattivare la visione dell’immagine
appena scattata e visionare solo quando serve.