La cultura del project management

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La cultura del project management
ATTUALITÀ
La cultura del project
management
D
Il convegno IPMA dal 9 all’11 novembre al
Palazzo dei Congressi di Roma
Luigi Iperti*
26 s Progetto&Pubblico Ottobre 2008
agli ingegneri mi aspetto soluzioni” – ha detto di recente in un’intervista il ministro
Stefania Prestigiacomo - e noi, per
quanto riguarda il project management,
presenteremo a Roma al convegno internazionale Project Management to
Run che si terrà al Palazzo dei Congressi
dal 9 all’11 novembre 2008, proposte e
soluzioni. Il project management, inteso
come gestione efficiente dei progetti, e’
certamente tra i processi capaci di incidere sullo sviluppo e sul progresso di
un paese. E’ evidente che tutto questo
processo è condizionato da moltissimi
fattori e prima di tutto da quelli culturali. La cultura, nella sua accezione più
ampia, include la cultura manageriale,
cioè la capacità di gestire gli eventi o
piuttosto i processi utilizzando al meglio le risorse disponibili al fine di ottenere i risultati desiderati. Proprio per
questi limiti “culturali” in Italia il project
management non ha quella diffusione
che sarebbe auspicabile, specialmente
nel settore pubblico, dove procedure e
norme codificate, spesso disattese, determinano comportamenti statici in un
mondo che cambia con grande rapidità
e richiederebbe quindi flessibilità, e professionalità nell’affrontare continuamente nuove situazioni. Saranno questi i temi
sul tappeto che verranno affrontati, nella
speranza di offrire soluzioni, nel corso
di tre tavole rotonde fondamentali per
i lavori del Convegno. La prima, dedicata al tema della dimensione temporale,
ed alla necessità di utilizzare al meglio
questa risorsa così scarsa, sarà coordinata da Adesh Jain, chairman del board dell’IPMA. Project management To
Run vuol dire, infatti, definire a priori
lo scopo del progetto e nominare un
responsabile con poteri chiari e senza
troppe limitazioni e poi pretendere che
la realizzazione sia fatta nel rispetto dei
tempi e del budget. E’ evidente che tutto
questo processo è condizionato da moltissimi fattori e prima di tutto da quelli
culturali. La cultura, nella sua accezione
più ampia, include la cultura manageriale,
cioè la capacità di gestire gli eventi o
piuttosto i processi utilizzando al meglio
le risorse disponibili al fine di ottenere
i risultati desiderati. La seconda tavola
rotonda approfondirà le problematiche che le grandi società di ingegneria
devono affrontare per reperire project
manager adatti ai grandi progetti multimilionari da realizzare per i committenti
dell’Oil&Gas, spesso in regioni disagiate,
in tempi contenuti. Saranno presenti
Antoine Serceau (Total), Umberto della
Sala, (Foster Wheeler), Thyerry Pilenko
(Technip). Veikko Valila, presidente di
Ipma sarà il coordinatore. Un’ultima tavola rotonda sarà dedicata ai problemi
nella realizzazione delle grandi opere
infrastrutturali nel nostro Paese. A questa tavola saranno presenti Fabrizio Di
Amato (Federprogetti), Braccio Oddi
Baglioni (OICE), Pietro Ciucci (Anas e
Stretto di Messina), Mauro Moretti (FS),
Chicco Testa (Roma Metropolitane),
Claudio Artusi (Fiera Milano), Paul
Chapman (Channel Tunnel Rail Link
Project). Punto di partenza di quest’ultimo dibattito, moderato da Aldo Norsa
(IUAV) e Martin Barnes (BPMA), la differenza tra costi e tempi di realizzazione
delle opere infrastrutturali, che vede il
nostro Paese fanalino di coda nella classifica europea. Al
convegno oltre alle aziende
e alle società di ingegneria,
saranno presenti in forza gli
accademici con decine di memorie già depositate. Molti
istituti, anzi si sono mobilitati concedendo i loro patronage all’evento insieme
a quello della presidenza del Consiglio
e dei ministeri competenti. Prendiamo,
poi, in considerazione i keynote speakers
e i presentatori di memorie di particolare interesse: alcuni tratteranno ancora il
tema dei grandi progetti nel settore oil
& gas. Salim Al-Aydh, Vice Presidente di
Aramco, parlerà dei giganteschi progetti
che la sua società realizzerà nei prossimi anni e Phil Holland, Vice Presidente
Projects di Shell affronterà ancora l’argomento del project management nei
grandi progetti. Si parlerà delle Olimpiadi
di Pechino appena concluse, dell’Expo
2012 di Shanghai, e di quello del 2015
di Milano, del progetto degli elicotteri
Agusta Westland per il Presidente degli
Stati Uniti e di tanti altri grandi impianti
realizzati all’estero da importanti società
italiane.
Anche l’Alta Velocità italiana avrà la
sua vetrina e tra i keynote speakers ci
sarà Gianfelice Rocca che affronterà il
discorso del project management delle
risorse umane in un gruppo globalizzato di 25 M. di $, come Techint. Ci sarà
anche un autorevole rappresentate del
Governo americano che parlerà del
project management per scongiurare la proliferazione delle armi nucleari,
Mr. Kenneth Sheely; e grandi specialisti
di project management come Mary
McKinlay, Lynn Crawford
e Roland Gareis. Pochi si
sarebbero immaginati che
già nella Roma antica fosse
stato applicato il project management, ma alcuni relatori
ce ne porteranno la dimostrazione attraverso i risultati delle loro
ricerche.
Momento estremamente importante, sarà la cerimonia di apertura che si
svolgerà domenica 9 novembre 2008
al Palazzo dei Congressi dove interverranno autorità, imprenditori di livello
ma anche un project manager molto
speciale, come Toni Ruttimann che darà al convegno un messaggio festoso e
positivo con il suo impatto sociale e non
solo tecnico.
Ruttimann, infatti, sta dedicando interamente la sua ancor giovane vita alla
costruzione di ponti sospesi per le comunità più povere del Centro America
e del Sud Est Asiatico.
Questo che è un San Francesco laico,
non chiede alle popolazioni risorse economiche, ma solamente la disponibilità
come manodopera, potendo contare
sulla generosità dei fornitori dei materiali necessari.
*Chairman del 22° W.C. IPMA di project management
Progetto&Pubblico Ottobre 2008 s 27