gastrite g - Farmacista33

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Processo infiammatorio a carico della mucosa gastrica. Spesso questo termine è utilizzato
senza che vi sia stato un esame endoscopico o istologico di conferma; in questi casi è sinonimo di dispepsia (vedi). La definizione può essere fatta sulla base di criteri endoscopici,
istologici e, talvolta, secretori, senza un netto parallelismo tra anatomia e clinica.
Eziopatogenesi
– Dieta errata (consumo eccessivo di alcolici, grassi, ecc.).
– Stress.
– Farmaci (in particolare FANS).
– Helicobacter pylori.
Segni chimici
I sintomi sono del tutto simili a quelli della dispepsia: pirosi postprandiale provocata da
cibi acidi o zuccherini, alcol o spezie. I dolori sono incostanti e una gastrite può restare a lungo asintomatica.
Psicosomatica
Vedi anche Dispepsia. Lo stomaco rappresenta un fondamentale pendolo del funzionamento psichico dell’individuo, di questo rapporto attività-passività, riempimento-svuotamento. Lo stretto rapporto tra psiche e secrezione gastrica è noto da quando Pavlov
condusse i suoi famosi esperimenti.
Un cibo masticato male è difficilmente digeribile per lo stomaco, che deve produrre
succhi gastrici in eccesso. Masticare significa però aggressività, e se manca la masticazione, cioè il comportamento aggressivo, lo stomaco è costretto a produrre più succhi
gastrici, cioè l’aggressività interviene somaticamente per poter digerire (introiettare) ciò
che viene dall’esterno.
Gli interventi della medicina ufficiale tendono a interferire sul legame psiche-soma,
come la terapia con benzodiazepine: in sintesi, lo stomaco viene protetto da ciò che viene
dall’esterno, e con la terapia con antiacidi si tende comunque a eliminare l’aggressività.
TRATTAMENTO
DIETOTERAPIA
Accanto alla terapia medica (con omeopatia, omotossicologia, fitoterapia, ecc.), la dieta può
dare un contributo fondamentale per portare a un rapido miglioramento o addirittura a guarigione della gastrite.
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Una buona norma generale, ma fondamentale nelle patologie gastriche e spesso sottovalutata, è consumare il pasto tranquillamente, senza fretta, ed evitare cibi o bevande troppo
freddi o troppo caldi.
Alimenti consigliati
Le regole alimentari generali per trattare la gastrite vanno verificate e applicate con prudenza,
persino le più semplici: la purea di patate, per esempio, è uno spuntino calmante, purché tutti
gli ingredienti siano ben tollerati dal paziente e che il paziente lo mangi molto lentamente,
altrimenti può sortire l’effetto contrario. Uno stomaco in buone condizioni riposa tra un pasto
e l’altro, ma, quando è abituato a produrre un’eccessiva quantità di acido cloridrico, ne produce in eccesso anche quando è vuoto a lungo. Può essere allora utile consumare frequenti spuntini leggeri per assorbire l’eccesso di acidità. Gli alimenti più adatti sono i seguenti:
– carboidrati complessi (patate, pane, riso, pasta) – Sono i cibi più indicati per assorbire i succhi gastrici in eccesso, purché assunti in piccole quantità;
– crauti (vale a dire i cavoli lattofermentati) – Sono uno straordinario alimento-medicina, consumati crudi hanno un’eccezionale potere lenitivo sulla mucosa gastrica irritata; se ne possono aggiungere 2 cucchiai all’insalata mista, da consumare all’apertura dei pasti principali.
È utile consigliare al paziente di tenere un diario nel quale segnare:
– cibi consumati;
– orario dei pasti;
– stato d’animo e altre circostanze significative.
Alimenti da evitare
Per consentire alla mucosa gastrica di rigenerarsi, il paziente dovrà rinunciare a pasti pesanti e molto abbondanti; dovrà evitare:
– di mangiare oltre il senso di sazietà;
– di combinare male i cibi (consumare nello stesso pasto carne e latticini, oppure pasta o
riso e carne);
– cibi che provocano una forte secrezione di acido cloridrico, ridurre l’apporto di proteine animali, a favore di quelle vegetali, e il consumo di dolci con un elevato contenuto di lievito chimico;
– aceto di vino: può essere sostituito con aceto di mele, meno aggressivo;
– spezie forti come il pepe e piccanti;
– salse, concentrati di pomodoro;
– cioccolato;
– superalcolici.
FITOTERAPIA
• Camomilla (Matricaria chamomilla) – La sua azione antispasmodica, antidolorifica ed
eupeptica risulta utile in caso di pirosi, gastrite, ulcere gastroduodenali. È utilizzabile sia in
forma di infuso (un cucchiaino di fiori in 200 ml di acqua fredda; lasciare in infusione per
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qualche tempo, poi scaldare fino a bollire, lasciare nuovamente in infusione per 5 minuti, filtrare) sia come l’estratto fluido (20 gtt 2-3 vv/die, prima o dopo i pasti) sia come tintura
madre (35 gtt, stessa modalità). Oppure, è possibile impiegare, con qualche cautela, l’olio
essenziale: 2 gocce sciolte in miele e acqua tiepida, 2-3 vv/die. I preparati a base di camomilla
sono controindicati negli stati diarroici. In alcuni soggetti, possono determinare insonnia e
nausea. La camomilla è considerata particolarmente indicata a soggetti irritabili, collerici,
insofferenti ai cambiamenti e agli imprevisti, al dolore fisico e psichico (bambini inconsolabili).
• Fico (Ficus carica) – Utile in tutte le turbe dispeptiche, comprese gastriti e ulcere gastriche e duodenali; il macerato glicerico delle gemme (Ficus carica MG1DH) svolge, infatti, azione riequilibrante a livello diencefalico, ovvero dove origina la regolazione viscerale. Dosi: 40
gtt 2-3 vv/die, un quarto d’ora prima dei pasti.
• Genziana (Genziana lutea) – La genziana maggiore è indicata nel trattamento delle dispepsie atoniche, con pesantezza postprandiale, nausea o inappetenza, rigurgito acido, alitosi, sonnolenza digestiva. Cicatrizzante, antinfiammatoria, antipiretica, è tra le piante più ricche di principi amari, utili a stimolare la produzione di succhi digestivi. È però controindicata in gravidanza, nell’ipertensione e nell’ipersecrezione gastrica (pirosi). Estratto fluido: 15-20
gtt 2-3 vv/die, un quarto d’ora prima dei pasti.
• Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) – La radice è impiegata per le sue qualità antinfiammatorie, antispasmodiche e cicatrizzanti sulla mucosa dello stomaco. Spesso è sufficiente sciogliere 1-2 g di polvere di liquirizia o di succo puro in poca acqua calda per avere sollievo da
dolori o bruciori. È controindicata agli ipertesi per la presenza di acido glicirrizinico. Estratto
fluido: 30 gtt 3 vv/die, lontano dai pasti.
OMOTOSSICOLOGIA
Fase di reazione entodermale
• Nux Vomica Heel – Importante policresto indicato in caso di irritabilità nervosa con tendenza spastica, bruciore di stomaco, gastroenterite. Il quadro psichico è quello dell’ipocondriaco melanconico, con aumentata eccitabilità, collericità, litigiosità. Tipico rimedio dell’apparato digerente, può essere indicato anche contro certe forme di insonnia. Posologia: 1 cpr
3 vv/die.
• Nux vomica Homaccord – Rimedio che agisce anche sui disturbi della funzionalità epatica. Bene in combinazione con un rimedio di drenaggio, come Galium Heel, per riequilibrare il
carico tossinico attraverso un miglioramento delle funzioni epato-intestinali. Posologia: 10
gtt 2 vv/die.
• Tormentilla Heel – Rimedio da intervallare in caso di meteorismo. Posologia: 1 cpr 3 vv/die.
• Ipeca Heel – In caso di iperacidità, duodenite, ulcera duodenale. Posologia: 1 cpr 3 vv/die.
• Mucosa Compositum – Come regolatore della funzione gastro intestinale. Posologia: 1 f
1 v/settimana im sc.
• Anti Age Stress – In caso di gastrite su base psicosomatica. Posologia: 3 granuli 2 vv/die.
• Triptofano D6 + Serotonina D6 + Melatonina D6 – Per il controllo del tono dell’umore.
Posologia: 20 gtt 2 vv/die.
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OMEOPATIA
In caso di gastrite (ma anche per la maggior parte delle patologie) l’omeopatia raccomanda
innanzitutto una dieta, non solo in funzione della patologia, ma anche secondo il trattamento di fondo scelto dallo specialista. I sintomi raccolti permettono di riconoscere un certo
tipo di personalità, un terreno fragile in un determinato punto, e la diagnosi consente di stabilire una dieta particolare. Successivamente si potranno prescrivere alcuni rimedi specifici.
• Arsenicum album 9 CH – In caso di pirosi con desiderio di bere spesso piccole quantità di
acqua fresca.
• Cantharis 9 CH – In caso di sete con aggravamento della pirosi in seguito all’assunzione di
liquidi.
• Carbo vegetabilis 9 CH – Crampi che migliorano dopo che il paziente ha eruttato.
• Iris versicolor 9 CH – Acidità, pirosi avvertita lungo tutto il tubo digerente.
• Magnesia phosphorica 9 CH – In caso di crampi che migliorano dopo aver applicato una
borsa dell’acqua calda sull’epigastrio.
• Nux vomica 9 CH – Quando lo stomaco è sensibile alla palpazione e i crampi migliorano
dopo un breve riposo.
• Phosphorus 9 CH – Pirosi con sete di grandi quantità di acqua fredda.
Il rimedio (o i rimedi) scelti devono essere somministrati alla dose di 3 granuli 3 volte al giorno fino a miglioramento della patologia; durante la crisi: 3 granuli ogni mezz’ora fino a scomparsa dei sintomi.
FIORI DI BACH
• *Agrimony – In generale nelle somatizzazioni; quando non si riesce a “mandare giù” qualche torto (+Willow) o situazione che provoca disagio e tensione e rispetto ai quali si cerca,
però, di far finta di nulla.
• *Elm – Spasmi dolorosi, che sembrano insopportabili.
• *Holly – Se il sintomo preminente è il bruciore o il dolore crampiforme.
• Gorse – Se prevale la sensazione di peso allo stomaco; nelle gastriti iposecernenti
(+Wild Rose).
• *Willow – Nella gastrite cronica, sia con bruciori che iposecernente.
AGOPUNTURA
Per i cinesi lo stomaco non corrisponde solo al viscere definito anatomicamente, ma a tutto
il tratto dalla bocca al piloro, per cui tutti i disturbi di questa zona vengono inquadrati allo
stesso modo.
Bisogna distinguere disturbi del contenente (anomalie della peristalsi e della secrezione
locale) e del contenuto (alimenti troppo zuccherati o salati).
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La patogenesi della medicina tradizionale cinese è sempre triplice: causa cosmica, causa alimentare, causa psichica. Punti maestro 6 MC, 36 E. Se sono presenti spasmi 13 VC,11 GI, 2
RP, con bruciori 18-19 V, 21 VC, con senso di gonfiore 3 F, 6 MC, con senso di arresto del
cibo 9 RP, con dolori intensi 15 VC, con ulcerazioni 21 E, in presenza di eruttazioni 3 F, 13
VC, 4 RP, 26 VB.
REFLESSOTERAPIA
Massaggiare la zona dello stomaco, l’intero apparato digerente, insistendo poi molto sul
sistema nervoso e sul plesso solare.
REIKI
Tensione a livello del III chakra (stomaco, elemento fuoco), spesso determinata da stress emotivo, qualcosa che “brucia” (pirosi) e che il soggetto non riesce a digerire. La persona potrebbe sentirsi costretta a fare qualcosa che non vuole, oppure non si sente libera di esercitare il
suo potere o di essere se stessa, oppure tende a tenere tutto sotto controllo. La tensione crea
rabbia, o senso di impotenza o di colpa (vedi anche Dispepsia).
IPNOSI
Autoipnosi
Senti dentro di te bruciare… immagina sul fondo del mare che un antichissimo vulcano da
tempo silente cominci a eruttare un fiume di lava rossa e infuocata… è tutta energia che si
libera dal centro della Terra… ma al contatto con l’acqua fredda del mare si solidifica… pian
piano la lava solidificata, aumentando, forma una nuova terra… un’isola molto fertile…
immagina la vegetazione lussureggiante e colorata… gli uccelli dal magnifico piumaggio che
vengono ad abitarla… così l’eruzione di lava infuocata ha dato origine a nuova vita.

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