3^B Liceo Classico - "A.Paradisi"

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3^B Liceo Classico - "A.Paradisi"
~1~
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“AGOSTINO PARADISI”
Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI”
Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO)
Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891
FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368
e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org
Esami di Stato conclusivi
dei corsi di studio
d’istruzione secondaria superiore
Anno scolastico 2015/2016
Classe 3a B Liceo Classico
Documento finale del Consiglio di Classe
Affisso all’albo sabato 14 maggio 2016
~2~
INDICE
Composizione del Consiglio di Classe
pag. 3
Elenco degli alunni
pag. 4
Composizione della classe nel quinquennio
pag. 5
Discipline e orari dell’indirizzo
pag. 6
Continuità didattica del corpo docente
pag. 7
Giudizio sulla classe
pag. 8
Programmazione del Consiglio di Classe
pag. 10
Griglia di valutazione
pag. 26
Griglia per l’attribuzione del voto di condotta
pag. 27
Criteri per l’attribuzione del credito formativo
pag. 28
Attività complementari integrative
pag. 29
Simulazioni prove d’esame e griglie di valutazione
pag. 33
RELAZIONI FINALI E PROGRAMMAZIONE DELLE SINGOLE MATERIE
Italiano
pag. 59
Latino
pag. 64
Greco
pag. 67
Storia
pag. 70
Filosofia
pag. 75
Matematica
pag. 79
Fisica
pag. 83
Scienze
pag. 86
Inglese
pag. 91
Religione cattolica
pag. 96
Educazione fisica
pag. 98
Storia dell’Arte
pag. 101
~3~
Composizione del Consiglio di Classe
Docente
Materia/e
Firma
Alessandra Aureli
Greco
(Presente nel documento cartaceo)
Daniele Borghi
Italiano/Latino
(Presente nel documento cartaceo)
Paola Bortolani
Educazione Fisica
(Presente nel documento cartaceo)
Consiglia Iavarone
Storia
(Presente nel documento cartaceo)
Lorena Luccarini
Inglese
(Presente nel documento cartaceo)
Andrea Marcheselli
Storia dell’Arte
(Presente nel documento cartaceo)
Francesca Marzani
Matematica/Fisica
(Presente nel documento cartaceo)
Maria Raneri
Filosofia
(Presente nel documento cartaceo)
Antonella Rossi
Religione
(Presente nel documento cartaceo)
Alessandra Sticchi
Scienze
(Presente nel documento cartaceo)
~4~
Elenco degli alunni che compongono la classe
(Le firme sono presenti nella versione cartacea del documento)
1) Ballotti Chiara
2) Bazzani Chiara
3) Bianchi Valentina
4) Burello Lorenzo
5) Canossi Chiara
6) Caronti Federico
7) Cioni Gloria
8) Covili Maurizio
9) Di Vincenzo Federica
10) Ferrante Beatrice
11) Ferrari Anna
12) Gianfranceschi Ilaria
13) Giovanelli Beatrice
14) Koreta Daniela
15) Marchesi Eleonora
16) Menin Alessio
17) Migliori Cristian
18) Milani Sofia
19) Murino Edoardo
20) Napolitano Valentina
21) Nozzi Barbara
22) Pastorini Arianna
23) Pozzetti Isabella
24) Sirotti Andrea
25) Soli Federico
26) Sovieni Eleonora
27) Zanasi Federica
28) Zandi Agata
~5~
Composizione della classe
PR OS P E T T O R I A S S U N T I V O DE L L A C O M P O S I Z I ON E D E L L A C L AS S E N E L C O RS O D E L QU I N Q U E N N I O
1° anno
(2011/12)
2° anno
(2012/13)
3° anno
(2013/14)
4° anno
(2014/15)
5° anno
(2015/16)
Alfano Federica
1
Ballotti Chiara
Ballotti Chiara
Ballotti Chiara
Ballotti Chiara
Ballotti Chiara
Baraldi Greta
2
Bazzani Chiara
Bazzani Chiara
Bazzani Chiara
Bazzani Chiara
Bazzani Chiara
3
Bianchi Valentina
Bianchi Valentina
Bianchi Valentina
Bianchi Valentina
Bianchi Valentina
Boccaleoni A. Maria
Boccaleoni A. Maria
4
Burello Lorenzo
Burello Lorenzo
Burello Lorenzo
Burello Lorenzo
Burello Lorenzo
5
Canossi Chiara
Canossi Chiara
Canossi Chiara
Canossi Chiara
Canossi Chiara
6
Caronti Federico
Caronti Federico
Caronti Federico
Caronti Federico
Caronti Federico
7
Cioni Gloria
Cioni Gloria
Cioni Gloria
Cioni Gloria
Cioni Gloria
8
Covili Maurizio
9
Di Vincenzo Federica
Di Vincenzo Federica
Di Vincenzo Federica
Di Vincenzo Federica
Di Vincenzo Federica
10
Ferrante Beatrice
Ferrante Beatrice
Ferrante Beatrice
Ferrante Beatrice
Ferrante Beatrice
11
Ferrari Anna
Ferrari Anna
Ferrari Anna
Ferrari Anna
Ferrari Anna
12
Gianfranceschi Ilaria
Gianfranceschi Ilaria
Gianfranceschi Ilaria
Gianfranceschi Ilaria
Gianfranceschi Ilaria
Giovanelli Beatrice
Giovanelli Beatrice
Giovanelli Beatrice
Koreta Daniela
Koreta Daniela
Koreta Daniela
Koreta Daniela
Marchesi Eleonora
Marchesi Eleonora
Marchesi Eleonora
Menin Alessio
Menin Alessio
13
14
Koreta Daniela
Lombardi M. Giulia
15
Marchesi Eleonora
Marchesi Eleonora
16
Menin Alessio
Menin Alessio
17
Migliori Cristian
Migliori Cristian
Migliori Cristian
Migliori Cristian
Migliori Cristian
18
Milani Sofia
Milani Sofia
Milani Sofia
Milani Sofia
Milani Sofia
Montanari Beatrice
Montorsi Giada
19
Murino Edoardo
Murino Edoardo
Murino Edoardo
Murino Edoardo
Murino Edoardo
20
Napolitano Valentina
Napolitano Valentina
Napolitano Valentina
Napolitano Valentina
Napolitano Valentina
21
Nozzi Barbara
Nozzi Barbara
Nozzi Barbara
Nozzi Barbara
Nozzi Barbara
22
Pastorini Arianna
Pastorini Arianna
Pastorini Arianna
Pastorini Arianna
Pastorini Arianna
23
Pozzetti Isabella
Pozzetti Isabella
Pozzetti Isabella
Pozzetti Isabella
Pozzetti Isabella
24
Sirotti Andrea
Sirotti Andrea
Sirotti Andrea
Sirotti Andrea
Sirotti Andrea
25
Soli Federico
Soli Federico
Soli Federico
Soli Federico
Soli Federico
26
Sovieni Eleonora
Sovieni Eleonora
Sovieni Eleonora
Sovieni Eleonora
Sovieni Eleonora
27
Zanasi Federica
Zanasi Federica
Zanasi Federica
Zanasi Federica
Zanasi Federica
28
Zandi Agata
Zandi Agata
Zandi Agata
Zandi Agata
Zandi Agata
•
I numeri progressivi indicano gli alunni che compongono la classe nell’attuale anno di corso
~6~
Piano degli studi e quadro orario
(indirizzo classico tradizionale)
Ginnasio
Liceo
4a
5a
1a
2a
3a
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua e letteratura latina
5
5
4
4
4
Lingua e letteratura greca
4
4
3
3
3
Lingua e cultura straniera (Inglese)
3
3
3
3
3
Storia
-
-
3
3
3
Storia e Geografia
3
3
-
-
-
Filosofia
-
-
3
3
3
Matematica *
3
3
2
2
2
Fisica
-
-
2
2
2
Scienze naturali **
2
2
2
2
2
Storia dell’Arte
-
-
2
2
2
Educazione fisica
2
2
2
2
2
Religione o materia alternativa
1
1
1
1
1
Totale ore settimanali
27
27
31
31
31
* Con informatica al primo biennio
** Biologia, Chimica, Scienza della Terra
~7~
Continuità didattica del corpo docente
nei cinque anni di corso
Materia
1° anno
2° anno
3° anno
4° anno
5° anno
ITALIANO
Amici
Amici
Borghi
Borghi
Borghi
LATINO
Amici
Amici
Borghi
Borghi
Borghi
GRECO
Aureli
Aureli
Aureli
Aureli
Aureli
* STORIA
Aureli
Aureli
Ferraresi
Ferraresi
Ferraresi/Zicaro/
Dichiara/Iavarone
Ferraresi
Ferraresi
Ferraresi/Raneri
Mignardi
Lauriola
Marzani
Mignardi
Lauriola
Marzani
(E GEOGRAFIA)
* FILOSOFIA
* MATEMATICA
Pedrazzini
* FISICA
Pedrazzini
-
-
SCIENZE
Sticchi
Sticchi
Sticchi
Sticchi
Sticchi
* INGLESE
Cavoli
Cavoli
Cavoli
Luccarini
Luccarini
Marcheselli
Marcheselli
Marcheselli
-
STORIA DELL’ARTE
-
RELIGIONE
Rossi A.
Rossi A.
Rossi A.
Rossi A.
Rossi A.
EDUCAZIONE FISICA
Bortolani
Bortolani
Bortolani
Bortolani
Bortolani
Per meglio evidenziare le eccezioni, sono state marcate con un asterisco le tre discipline in cui non c’è
stata continuità didattica nel triennio.
~8~
Presentazione della classe
La classe 3a B del Liceo Classico è formata da 28 alunni (8 maschi e 20 femmine), uno dei quali si è
aggiunto come ripetente.
Nel triennio liceale non è stata garantita alla classe la continuità didattica per tutte le materie, come si
può vedere dalla tabella riportata nella pagina precedente; situazione particolarmente critica si riscontra
a tale proposito in Storia, con un’alternanza di quattro docenti nel corso dell’ultimo anno.
La classe appare caratterizzata da un consistente numero di alunni (in percentuale circa 40%) che ha
conseguito risultati eccellenti e da un numero all'incirca pari che ha ottenuto esiti complessivamente
buoni. Soltanto pochissimi alunni sono arrivati al termine del percorso liceale con una situazione di
incertezze diffuse.
Un elemento che ha contraddistinto il profilo della classe è sempre stato il diffuso e positivo interesse nei
confronti del percorso didattico e delle attività collaterali che le sono state proposte e lo sforzo sincero di
elaborazione profonda dei contenuti affrontati. Nel contempo, però, si è spesso osservata una eccessiva
tensione al conseguimento di valutazioni di eccellenza, vissuta a volte con un’esclusività che ha rischiato
di lasciare in ombra altri aspetti del lavoro scolastico, come è stato più volte segnalato nelle periodiche
riunioni del Consiglio di Classe. Occorre precisare, tuttavia, che questo atteggiamento ha ridotto
significativamente le sue punte più evidenti durante l'ultimo anno del triennio, in particolare nel secondo
quadrimestre.
La classe, come detto, si è mostrata sempre disponibile alle diverse attività che sono state proposte a
integrazione del percorso curricolare, alle quali ha partecipato in modo costruttivo e con ottimi risultati:
lezioni e conferenze di esperti, spettacoli teatrali, viaggi di istruzione e visite didattiche, lavori di gruppo
e concorsi di vario genere sono stati di volta in volta l’occasione per far emergere qualità non sempre
messe in piena luce nell’attività scolastica ordinaria. Soprattutto nei diversi generi di concorsi e nei
seminari di ricerca e approfondimento (Olimpiadi di Filosofia e Scienze, Workshop di Filosofia, Concorsi
di traduzione dal Latino e dal Greco, esami per il conseguimento del First Certificate of English e
Advanced, corsi di musica e teatro) alcuni studenti si sono segnalati raggiungendo anche buone posizioni
nelle graduatorie finali. Si evidenzia in particolare il caso dell'alunna Anna Ferrari, premiata a concorsi di
traduzione dalle lingue antiche per diversi anni di seguito.
~9~
Per quanto riguarda la preparazione finale, è possibile osservare dal quadro delle valutazioni finali che la
media dei risultati è eccellente per un gran numero di studenti, e se ancora è dato ritrovare in pochi altri
una certa fragilità nelle verifiche scritte, questa è però ampiamente riequilibrata dal migliore rendimento
nelle prove orali. Al momento della redazione del presente giudizio rimangono pochissimi gli studenti
che non sono riusciti a colmare del tutto le lacune in una o due materie.
In conclusione, la classe nel suo insieme ha compiuto un percorso positivo di crescita e formazione
culturale, con la progressiva acquisizione di strumenti adeguati per affrontare gli studi universitari.
~ 10 ~
PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Nel corrente anno scolastico, in ottemperanza alle norme vigenti, alla tradizionale programmazione è
stata sostituita la programmazione per assi (primo biennio) e per ambiti culturali (secondo biennio e
ultimo anno), elaborata dai singoli dipartimenti e poi approvata collegialmente dai docenti dell’intero
istituto. Si riproduce pertanto qui di seguito la parte relativa al secondo biennio e ultimo anno di corso del
Liceo Classico (si precisa che sono state apportate modifiche alla formattazione dovute alla necessità di
adattare il modello alla composizione grafica del presente documento).
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“AGOSTINO PARADISI”
Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI”
Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO)
Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891
FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368
e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE
PER AMBITI CULTURALI
2° BIENNIO - ULTIMO ANNO LICEO
Anno Scolastico 2015/2016
Coordinatore : Prof. Daniele Borghi
Consiglio della Classe : 3a B Liceo Classico
Data : 12 ottobre 2015
~ 11 ~
CLASSE 3a B Liceo Classico
1. LIVELLI DI PARTENZA (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
Metodi utilizzati per la rilevazione:
□
Test d’ingresso
X
Esercizi senza classificazione formale
X
Verifiche con valutazione
X
Ripasso del programma dell’a.s. precedente
X
Correzione dei compiti assegnati per le vacanze
X
Domande rivolte all’intera classe
X
Dialogo con gli studenti
□
Altro: ___________________________________________________
2. LIVELLI RILEVATI (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
X
Mediamente adeguati al grado raggiunto nel corso di studi
□
Non equilibrati (con prevalenza delle fasce estreme)
X
Con prevalenza di esiti discreti/buoni
□
Con prevalenza di esiti sufficienti/scarsi
□
Mediamente inadeguati al grado raggiunto nel corso di studi
□
Altro: ___________________________________________________
3. INTERVENTI DI RECUPERO E DI SOSTEGNO CHE CI SI PROPONE DI ATTIVARE PER
COLMARE LE LACUNE RILEVATE
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
X
Riallineamento
X
Recupero in itinere
X
Pausa didattica
X
Ripasso di alcuni argomenti
X
Peer learning
□
Interventi individualizzati
□
Studio assistito
□
Tutoraggio
X
Corsi di recupero (se organizzati dalla scuola)
X
Sportello didattico (se organizzato dalla scuola)
□
Altro: ___________________________________________________
~ 12 ~
4. OBIETTIVI TRASVERSALI
Vengono definiti i seguenti obiettivi trasversali e le strategie comuni per il loro raggiungimento.
Strategie comuni
per il raggiungimento degli obiettivi trasversali
Obiettivi trasversali formativi ed educativi
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
Per raggiungere gli obiettivi qui di fianco indicati saranno
utilizzate le seguenti strategie:
→ Promuovere un’acquisizione autonoma dei saperi,
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
fornendo un corpo organico di metodi e contenuti
finalizzati ad un’adeguata interpretazione dei fenomeni
naturali, storici, culturali.
Stimolare la consapevolezza della fondamentale
unitarietà dei saperi e della possibilità di riferire a cause
e principi unitari fenomeni apparentemente diversi.
Contribuire a rendere gli allievi capaci di individuare in
fenomeni intrinsecamente unitari gli aspetti
differenziali di pertinenza dei diversi ambiti disciplinari.
Sviluppare l’attitudine al rispetto dei fatti, al vaglio e
alla ricerca di riscontri alle proprie ipotesi esplicative.
Far acquisire capacità di organizzazione e valutazione,
nonché atteggiamenti fondati sulla collaborazione
interpersonale e di gruppo.
Far acquisire strumenti intellettuali che possano essere
utilizzati nelle scelte successive di studio e di lavoro.
Far acquisire saperi e strumenti intellettuali che
consentano un inserimento e una partecipazione attiva
alla vita del paese nei suoi molteplici aspetti.
Promuovere la padronanza della lingua italiana in
quanto lingua primaria e dei linguaggi settoriali delle
diverse discipline.
Fornire le competenze scientifico-culturali per essere in
grado di comprendere la portata degli ultimi sviluppi
della cultura e della scienza e di inserirsi
adeguatamente in essi.
Sviluppare una cultura del cittadino sempre più
consapevole dei propri diritti e doveri, volta
all’acquisizione dei valori della Costituzione.
Maturare un comportamento responsabile, serio,
improntato al massimo rispetto per sé stessi e per gli
altri, anche nel riconoscimento dei diversi ruoli.
Sviluppare comportamenti adeguati all’ambiente
scolastico nel pieno rispetto del regolamento come:
•
presenza in classe al suono della campana e presa
d’atto dell’entrata dell’insegnante (forme di
saluto)
•
rispetto per gli insegnanti, anche se non della
classe, in caso di supplenza
•
rispetto nei confronti di quanti lavorano
nell’ambiente scolastico
•
rispetto delle strutture scolastiche (edificio,
materiali didattici etc.)
•
rispetto delle regole (orari, giustificazioni etc.) e,
più in generale, rispetto del Regolamento d’Istituto
•
atteggiamento consono all’ambiente scolastico
(stare seduti correttamente non consumare in
classe cibo e bevande etc.)
•
puntualità e cura nell’esecuzione dei compiti
assegnati e nel portare a scuola il materiale
necessario
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
esigere il rispetto del regolamento d’istituto;
invitare costantemente al rispetto reciproco tra alunni;
richiamare gli alunni indisciplinati;
non consentire agli alunni di uscire durante le ore di
lezione, se non per urgenti necessità;
richiedere puntualità nell’orario scolastico;
richiedere atteggiamenti consoni all’ambiente scolastico
e alle sue regole;
rimuovere, attraverso la discussione in classe,
atteggiamenti di intolleranza e di pregiudizio;
esplicitare il percorso didattico per far acquisire la
consapevolezza del progetto educativo-formativo;
studiare forme di lavoro che incrementino la
partecipazione e l’apprendimento attivo e che stimolino
la collaborazione all’interno del gruppo-classe
(aggiornamento e innovazione didattica);
sviluppare capacità di memorizzazione e l’abitudine alla
metodicità dello studio e del lavoro individuale;
sviluppare capacità progettuali;
favorire la partecipazione attiva degli alunni ed
incoraggiare la fiducia nelle proprie capacità, rispettando
la specificità individuale del modo di apprendere;
verificare di frequente le competenze acquisite e
controllare periodicamente i compiti;
analizzare testi (letterari, scientifici, in lingua straniera
etc.) per individuare informazioni, concetti , strutture e
lessico specifico;
invitare al rispetto dei tempi delle consegne e delle
regole di lavoro da seguire;
informare sulle tipologie e sulle finalità delle prove di
verifica e pianificare le stesse e, per quanto possibile, il
lavoro assegnato agli studenti;
chiarire i criteri di valutazione;
garantire massima trasparenza nel comunicare i voti
delle prove scritte e orali agli studenti e disponibilità nel
fornire gli eventuali chiarimenti richiesti;
considerare la correzione degli elaborati come utile
momento formativo e favorire l’autovalutazione;
avviare alla consapevolezza degli errori commessi per
imparare a utilizzarli come risorsa per l’apprendimento;
mostrare disponibilità al dialogo e a rivedere, in caso di
insuccesso, le proprie strategie didattiche;
~ 13 ~
•
discussione di eventuali problemi prima con
l’insegnante interessato e solo successivamente in
Consiglio di Classe
OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI
→ Conoscere e comprendere i contenuti pertinenti ai
programmi delle singole discipline.
→ Mostrare una capacità di comunicazione linguistica,
generale e settoriale, corretta e appropriata.
→ Acquisire un’adeguata padronanza delle abilità
promosse dalle singole discipline.
→ Acquisire capacità di applicare, sotto la guida
dell’insegnante, in contesti nuovi regole, norme e
procedimenti appresi nei diversi ambiti disciplinari.
→ Acquisire capacità di attivare procedimenti di analisi,
utilizzando in modo autonomo e in contesti e ambiti
disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti
metodologici acquisiti.
→ Acquisire capacità di sintetizzare, integrare e ampliare
in maniera autonoma e funzionale le conoscenze
acquisite.
→ Acquisire capacità di impostare ed eseguire
procedimenti di valutazione nei diversi ambiti
disciplinari.
OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITÀ DI STUDIO
→ Acquisire capacità di utilizzare in modo autonomo e
coerente rispetto alle proprie esigenze di
apprendimento e di ricerca gli strumenti di studio
(manuale, apparecchiature di laboratorio, etc.)
→ Acquisire capacità di programmare consapevolmente il
proprio lavoro, rispettando i tempi stabiliti per le prove
di verifica.
→ Sapere autovalutare il livello di apprendimento
raggiunto e gli eventuali progressi compiuti in relazione
con gli obiettivi esplicitati dai docenti.
→ Collaborare al potenziamento delle proprie capacità e al
recupero delle abilità eventualmente non possedute.
~ 14 ~
5. FINALITÀ, OBIETTIVI DIDATTICI DEGLI AMBITI CULTURALI
Ambito linguistico/espressivo e letterario – Secondo biennio e ultimo anno del Liceo Classico
COMPETENZE
• Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio,
lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto
anno.
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
• Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio,
lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del
quinto anno.
LEGGERE E ANALIZZARE
→ Padroneggiare gli strumenti indispensabili per la lettura e
l’analisi di un’opera artistico-letteraria.
→ Sviluppare interesse per le grandi opere artistico-letterarie di
ogni tipo e paese.
→ Acquisire la capacità di inquadrare un’opera artistico-letteraria
sia nel suo sviluppo storico, in rapporto alle altre
manifestazioni culturali e in relazione con i vari eventi
economici, sociali e politici, sia nei suoi aspetti stilistici ed
espressivi, sia nelle sue componenti ideali e ideologiche.
→ Capire e cogliere nelle grandi opere artistico-letterarie i valori
formali ed espressivi che contengono.
INTERPRETARE E GENERALIZZARE
→ Interpretare in termini essenziali un fenomeno culturale.
→ Sviluppare autonome capacità di interpretazione e una
fondata sensibilità estetica.
→ Comprendere i valori e gli ideali di carattere universale e
costitutivi della natura umana, così come sono espressi nelle
opere artistico-letterarie elaborate attraverso i secoli.
→ Riconoscere l’interdipendenza fra le esperienze che vengono
rappresentate (i temi, i sensi espliciti e impliciti, gli archetipi e
le forme simboliche) nelle opere artistico-letterarie e i modi
della rappresentazione.
→ Comprendere il senso della continuità tra passato e presente e
l’importanza della conoscenza del passato per capire il
LEGGERE E ANALIZZARE
→ Saper condurre una lettura diretta di un testo anche in lingua
→
→
→
→
originale o di un’opera artistica come prima forma del suo
significato.
Saper analizzare i testi, individuandone tematiche, struttura
generale, elementi lessicali e stilistici propri dell’autore o del
genere letterario.
Saper analizzare un’opera artistica nei suoi elementi
compositivi e stilistici.
Saper riconoscere la poetica o le scelte artistiche di un autore
e le fasi evolutive della sua produzione.
Riconoscere i modelli culturali caratterizzanti di un’epoca,
facendo riferimento anche a produzioni coeve.
INTERPRETARE E GENERALIZZARE
→ Saper ricostruire il quadro storico-culturale di un’epoca
attraverso una serie di opere sia letterarie che di altri settori
culturali e saperle collocare nel loro contesto storicoculturale.
→ Cogliere consapevolmente l’attualità delle opere analizzate.
→ Saper riconoscere e interpretare il carattere specifico del
testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende
oggetto di diverse ipotesi interpretative e di continue
proposte nel tempo.
→ Saper riconoscere gli elementi che nelle diverse realtà
storiche entrano in relazione a determinare il fenomeno
artistico-letterario,
S TA N D A R D M I N I M I
• Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio,
lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto
anno.
LEGGERE E ANALIZZARE
→ Saper riconoscere e spiegare i nuclei centrali di un testo, i
campi semantici in cui è strutturato e le parole-chiave.
→ Comprendere il tema fondamentale ed il primo significato di
un’opera letteraria o artistica.
→ Comprendere il significato implicito o simbolico di un’opera
letteraria o artistica.
→ Analizzare opere letterarie in prosa e in poesia o opere
artistiche sul piano stilistico.
→ Saper riconoscere l’intenzione comunicativa o espressiva
dell’autore.
INTERPRETARE E GENERALIZZARE
→ Saper ricondurre l’osservazione di elementi specifici di
un’opera letteraria/artistica a dati più generali (genere
letterario/movimento artistico, tematiche comuni ad altre
opere dello stesso autore o ad altri autori o epoche, aspetti
stilistico/formali ricorrenti).
~ 15 ~
presente.
→ Saper formulare un giudizio motivato, autonomo e personale,
→ Cogliere il valore del patrimonio artistico-letterario classico,
medievale, moderno e contemporaneo per la tradizione della
cultura occidentale,
→ Confrontare le lingue classiche con l’italiano,
→ Commentare le diverse scelte di traduzione,
→ Strutturare discorsi ed elaborare testi con chiarezza e
proprietà, variando – a seconda dei diversi contesti e scopi –
l’uso personale della lingua.
→ Organizzare e motivare un ragionamento.
→ Utilizzare una lingua straniera per i diversi scopi comunicativi e
operativi.
STRUTTURARE ED ELABORARE
STRUTTURARE ED ELABORARE
STRUTTURARE ED ELABORARE
→ Saper stendere per iscritto ed esporre oralmente relazioni
→
→
→
→
→
→
→
→
chiare, collegando i dati studiati e ragionando su di essi, con
una corretta strutturazione logica del discorso.
Saper esporre sia oralmente sia per iscritto argomentando.
Saper esprimersi in modo corretto ed efficace,
padroneggiando il lessico specifico e i diversi registri
comunicativi.
Saper produrre testi di varia tipologia, rispondenti alle diverse
funzioni con tecniche compositive adeguate, con registro e
linguaggio specifico idonei.
Padroneggiare l’uso dell’ortografia, della punteggiatura e della
morfo-sintassi.
Saper comunicare ed esprimersi anche con linguaggi non
verbali.
(Per il quinto anno) Saper formulare un progetto o un'ipotesi
di intervento su di un argomento sia disciplinare sia
interdisciplinare.
Perfezionare la capacità di rappresentare graficamente la
realtà attraverso le strategie convenzionali ed intuitive.
Sviluppare la capacità di rappresentare la realtà attraverso
l’analisi e la riproduzione in forme geometriche complesse.
EDUCAZIONE FISICA
→ Saper eseguire correttamente tutti gli esercizi di motricità.
→ Utilizzare adeguatamente gli attrezzi ginnici.
→ Praticare le discipline sportive individuali e di squadra
affrontate.
→ Conoscere le modalità di arbitraggio degli sport affrontati.
→ Saper rispondere in modo pertinente a domande orali e
scritte.
Saper sviluppare un argomento con sufficiente chiarezza.
Saper interpretare correttamente una traccia proposta.
Saper pianificare ed elaborare testi di diversa natura.
Saper scegliere, fra le conoscenze possedute, quelle pertinenti
alla trattazione.
→ Saper spiegare le scelte stilistico-formali di un testo o di
un’opera d’arte .
→ Saper utilizzare correttamente le strutture morfo-sintattiche e
linguistiche.
→ Saper comunicare ed esprimersi anche con linguaggi non
verbali.
→
→
→
→
~ 16 ~
Ambito matematico – Quinto anno del Liceo Linguistico e Terzo anno del Liceo Classico
COMPETENZE
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ
→ Conoscenza dei concetti e metodi interni alla
→
→
→
→
→
→
disciplina.
Visione storico-critica delle tematiche e rapporti con il
contesto filosofico, scientifico e tecnologico.
Conoscere le nozioni e distinguere i metodi e i
procedimenti indicati.
Analizzare, sintetizzare e formalizzare.
Argomentare e dimostrare con coerenza e pertinenza,
riferendosi anche, in qualche caso, a conoscenze di
base acquisite nel percorso scolastico.
Esporre i contenuti con proprietà e precisione di
linguaggio.
Utilizzare le tecniche e le procedure di calcolo apprese
applicandole, col giusto simbolismo, alla risoluzione di
semplici esercizi di algebra e analisi (dallo studio delle
proprietà degli insiemi alle equazioni, fino allo studio
delle funzioni).
S TA N D A R D M I N I M I
LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ
→ Individuare dominio, segno, iniettività, suriettività,
→ Individuare dominio, segno (dis)parità, monotonia,
biettività, (dis)parità, monotonia, periodicità, funzione
inversa di una funzione.
→ Rappresentare il grafico di funzioni polinomiali,
esponenziali, logaritmiche.
→ Rappresentare il grafico di semplici funzioni
I LIMITI
→ Calcolare il limite di somme, prodotti, quozienti e
→
→
→
→
→
→
potenze di funzioni.
Calcolare i principali limiti che si presentano sotto
forma indeterminata.
Calcolare limiti ricorrendo ad alcuni limiti notevoli.
Confrontare infinitesimi e infiniti.
Applicare i primi teoremi sui limiti (unicità del limite,
permanenza del segno, confronto).
Calcolare gli asintoti di una funzione.
Disegnare il grafico probabile di una funzione.
FUNZIONI CONTINUE
periodicità di una funzione.
polinomiali, esponenziali, logaritmiche.
I LIMITI
→ Calcolare il limite di somme, prodotti, quozienti e
potenze di funzioni.
→ Calcolare semplici limiti che si presentano sotto forma
indeterminata.
→ Calcolare gli asintoti di una funzione.
→ Disegnare il grafico probabile di una semplice
funzione.
FUNZIONI CONTINUE
→ Studiare la continuità o discontinuità di una funzione in
→ Studiare la continuità o discontinuità di una funzione
un punto.
→ Riconoscere il tipo di discontinuità.
→ Riconoscere il tipo di discontinuità.
DERIVATE
→ Calcolare la derivata di una funzione mediante la
definizione.
→ Calcolare la retta tangente al grafico di una funzione.
→ Calcolare la derivata di una funzione mediante le
derivate fondamentali e le regole di derivazione.
→ Calcolare le derivate di ordine superiore.
in un punto.
DERIVATE
→ Calcolare la derivata di una funzione mediante la
definizione.
→ Calcolare la retta tangente al grafico di una funzione.
→ Calcolare la derivata di una semplice funzione
mediante le derivate fondamentali e le regole di
derivazione.
~ 17 ~
→ Applicare i teoremi di Lagrange, di Rolle, di Cauchy, di
→ Calcolare le derivate di ordine superiore.
de l’Hôpital.
STUDIO DI FUNZIONE
→ Determinare gli intervalli di monotonia di una funzione
mediante la derivata prima.
→ Determinare i massimi, i minimi e i flessi orizzontali
mediante la derivata prima.
→ Tracciare il grafico di una funzione.
STUDIO DI FUNZIONE
→ Determinare gli intervalli di monotonia di una
funzione mediante la derivata prima.
→ Determinare i massimi, i minimi e i flessi orizzontali
mediante la derivata prima.
→ Tracciare il grafico di una semplice funzione.
~ 18 ~
Ambito scientifico-tecnologico
COMPETENZE
→ Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni
→
→
→
→
→
→
appartenenti alla realtà naturale e artificiale e
riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e
complessità.
Analizzare quantitativamente e qualitativamente
fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza.
Effettuare connessioni logiche, riconoscere o stabilire
relazioni, saper formulare ipotesi in base ai dati forniti
e saper trarre conclusioni basate sui risultati ottenuti e
sulle ipotesi verificate.
Essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle
tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate.
Saper applicare le conoscenze acquisite a situazioni
della vita reale, anche per porsi in modo critico e
consapevole di fronte ai temi di carattere scientifico e
tecnologico della società attuale.
Leggere, comprendere, interpretare testi scritti di
vario tipo.
Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi
indispensabili per gestire l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti.
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
→ Analizzare un fenomeno riuscendo ad individuare in
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
modo autonomo gli elementi significativi, le relazioni,
i dati superflui e quelli mancanti, e a collegare
premesse e conseguenze.
Eseguire in modo corretto misure con chiara
consapevolezza delle operazioni effettuate e degli
strumenti utilizzati, collegando in tal modo premesse
teoriche ed esiti sperimentali.
Raccogliere, ordinare e rappresentare i dati ricavati,
valutando gli ordini di grandezza, l’accuratezza e le
approssimazioni delle misure.
Esaminare dati e ricavare informazioni significative
da tabelle, grafici ed altra documentazione
utilizzando anche l’elaboratore elettronico.
Applicare in modo autonomo modelli e leggi nella
risoluzione di problemi, anche in situazioni nuove.
Riconoscere e saper utilizzare la procedura tipica
delle scienze sperimentali, distinguendo
l’osservazione e descrizione dei fenomeni dalla
interpretazione degli stessi e dalla conseguente
formulazione di modelli esplicativi.
Formulare e svolgere esperienze di verifica di
regolarità note, produrre relazioni dell’attività di
laboratorio, distinguendone i passaggi più importanti
e riconoscendone obiettivi e significati.
Porsi problemi e prospettare possibili soluzioni.
Cogliere, nei fenomeni naturali, analogie, differenze,
relazioni di causa ed effetto e riconoscerli nella realtà
quotidiana.
Essere consapevoli che il processo scientifico e
tecnologico è parte della cultura umana e collocare le
più importanti scoperte scientifiche nella loro
dimensione storica.
Acquisire un atteggiamento di riflessione critica
sull’attendibilità dell’informazione diffusa dai mezzi
di comunicazione di massa nell’ambito scientifico.
S TA N D A R D M I N I M I
→ Saper ripetere i contenuti essenziali dei nuclei
→
→
→
→
→
→
→
tematici, evidenziando la comprensione degli aspetti
principali; saper svolgere riguardo ad essi gli esercizi
applicativi più semplici in contesti noti.
Utilizzare una comunicazione comprensibile nella
riproduzione dei nessi logici e causali, e che utilizzi il
lessico specifico fondamentale, commisurato al
livello di una divulgazione scientifica generica.
Essere in grado di appuntare, in modo anche
schematico, i contenuti di una comunicazione orale o
di un testo scritto relativo ai nuclei tematici delle
discipline, individuando i concetti base e la loro
concatenazione.
Conoscere nome e utilizzo delle strumentazioni
principali utilizzate in laboratorio per le operazioni di
misura, la caratterizzazione delle trasformazioni della
materia, l’osservazione microscopica di campioni;
conoscere passaggi salienti e strumentazione
necessaria alle titolazioni, alle determinazioni
gravimetriche, ai principali saggi analitici anche in
riferimento alla chimica organica, all’estrazione e
all’elettroforesi del DNA.
Saper ricavare ed esprimere in modo corretto misure
di grandezze fondamentali e derivate, anche tenendo
conto dell’incertezza.
Saper costruire e leggere tabelle e grafici con dati
numerici, schemi o diagrammi di altro tipo con dati
qualitativi; saper individuare relazioni tra grandezze.
Saper riprodurre in forma di relazione schematica
l’attività di laboratorio ed il suo significato,
distinguendone i passaggi più importanti.
Conoscere i passaggi del metodo sperimentale e
riconoscerli nel racconto di momenti particolari della
storia delle scienze; riconoscere il carattere non
definitivo e non dogmatico della conoscenza
scientifica ed in particolare la funzionalità esplicativa
ed i limiti dei modelli interpretativi che la scienza
formula.
~ 19 ~
→ Individuare categorie importanti per caratterizzare
sistemi materiali, trasformazioni, oggetti biologici e
geologici sulla base di analogie e differenze.
~ 20 ~
Ambito storico-sociale
COMPETENZE
→ Comprendere la complessità del processo storico e dei
processi di elaborazione filosofica: in una dimensione
diacronica, attraverso il confronto fra epoche; in una
dimensione sincronica, attraverso il confronto tra aree
geografiche e culturali.
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
→ Ricostruire gli sviluppi sincronici e diacronici riferiti a
→
→
→
→
→ Saper utilizzare in modo appropriato il lessico e le
categorie interpretative delle discipline storicofilosofiche.
un determinato problema storico/filosofico studiato.
Distinguere i molteplici aspetti di un evento e
l’incidenza in esso dei diversi soggetti storici;
distinguere i molteplici aspetti di una filosofia e
l’incidenza in essa delle relazioni concettuali in opera.
Orientarsi su concetti generali relativi a: istituzioni;
sistemi politici e giuridici; tipi di società; produzione
artistica e culturale; dinamiche economiche.
Comprendere in modo organico i punti nodali dello
sviluppo storico del pensiero occidentale.
Orientarsi sulle dinamiche argomentative e sul
profilo dei diversi momenti costitutivi di un dibattito
filosofico in contesti culturali e sociali diversi.
→ Usare un linguaggio disciplinare appropriato.
→ Esporre in forma chiara e coerente fatti, situazioni,
concetti, problematiche e soluzioni relativi agli
argomenti studiati.
→ Adoperare chiavi interpretative e relativa
terminologia in rapporto a contesti specifici.
→ Saper leggere e valutare le diverse fonti (letterarie,
iconografiche, documentarie, cartografiche,
filosofiche) ricavandone informazioni su eventi storici
e prospettive filosofiche e culturali di diverse epoche.
→ Comprendere i modi attraverso cui gli studiosi
costruiscono il racconto storico e/o il loro peculiare
discorso filosofico.
→ Leggere ed utilizzare differenti fonti, sussidi storici,
carte e dati.
→ Leggere, comprendere e riarticolare la struttura
essenziale dei profili argomentativi riconosciuti nei
testi filosofici.
→ Strutturare in autonomia percorsi argomentativi e
relazioni concettuali di Autori e testi.
→ Confrontare le diverse interpretazioni storiografiche
e/o di storiografia filosofica afferenti ad un autore
e/o a testi fondamentali.
S TA N D A R D M I N I M I
→ Conoscere e comprendere i concetti fondamentali
degli argomenti trattati.
→ Conoscere e usare in modo appropriato il lessico di
base.
→ Saper compiere semplici operazioni di confronto e
analisi fra concetti.
→ Saper esporre con ordine e in modo
complessivamente coerente e pertinente quanto
appreso.
→ Individuare le idee centrali di un testo filosofico
(analizzato in classe).
→ Collocare i principali eventi storici nel corretto
contesto spazio – temporale.
→ Comprendere gli elementi essenziali di un
documento storico.
~ 21 ~
→ Percepire lo spessore storico del presente e
comprendere le radici concettuali e filosofiche di
prospettive e problemi della cultura contemporanea.
→ Cogliere analogie - differenze fra elementi storici del
passato e quelli del mondo contemporaneo.
→ Cogliere analogie – differenze fra diversi profili
filosofici e paradigmi di pensiero.
→ Individuare i nessi tra la filosofia e le altre discipline.
→ Riconoscere nel presente i segni del passato; studiare
il passato a partire dalle sollecitudini del presente.
→ Riflettere sulle proprie esperienze e su problemi di
attualità*
→ Riconoscere il contributo della religione alla
formazione dell’uomo e allo sviluppo della cultura,
anche in prospettiva interculturale e interreligiosa*
→ Essere in grado di organizzare una ricerca o un
percorso di studio nell’ambito delle tematiche
studiate.
*Abilità comuni all’insegnamento di Religione cattolica.
→ Compiere le seguenti operazioni su documenti
relativi a una tematica affrontata: reperire,
selezionare documenti.
→ Analizzare, interpretare, comparare la
documentazione acquisita.
~ 22 ~
6. CONOSCENZE, COMPETENZE ED ABILITÀ
(Si allegano di seguito le programmazioni dei singoli docenti, per le quali si potrebbe utilizzare il seguente
schema comune:)
7. METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
8.
X
Lezione frontale
X
Lezione partecipata e interattiva
X
Lezione esercitazione
X
Lavoro di gruppo
□
Cooperative e/o Mastery learning
X
Approfondimento individuale
X
Discussione e confronto
X
Correzione di esercizi
□
Apprendimento tramite risoluzione di problemi
X
Esercitazioni di laboratorio
X
Brain storming
□
Altro: ___________________________________________________
STRUMENTI DI LAVORO
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
X
Libri di testo
X
Dispense (in fotocopia o in formato digitale)
X
Riferimenti bibliografici per ricerche e approfondimenti
X
Testi assegnati per la lettura (individuale o estesa all’intera classe)
X
Uso della rete (dalla postazione presente in classe, con uso di
videoproiettore e amplificatore audio, alla piattaforma e-learning)
X
Sussidi multimediali di vario genere (DVD, CD, archivi digitali etc.)
X
Biblioteca
X
Laboratorio di lingue
X
Laboratorio di chimica
X
Laboratorio di fisica
X
Laboratorio di informatica
□
Aula polifunzionale
□
Altro: ___________________________________________________
~ 23 ~
9. ATTIVITÀ PARASCOLASTICHE
Il Consiglio di classe ha approvato le seguenti attività parascolastiche:
(Tali attività verranno indicate in modo preciso)
X
Conferenze e interventi di esperti esterni all’istituto:
X
Spettacoli teatrali:
□
Viaggi d'istruzione a ....................................
□
Stage linguistico a ....................................
□
Stage presso facoltà universitarie
X
Uscite didattiche (visite guidate):
X
Progetti di istituto:
X
Progetti di classe:
□
Altro: ___________________________________________________
10. VERIFICA E VALUTAZIONE (Strumenti per la verifica)
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti + eventuali griglie di correzione dei compiti in classe)
VERIFICHE FORMATIVE:
X
Interrogazione breve
X
Riassunto
X
Test
X
Correzione e discussione sui compiti assegnati per casa
X
Trattazione sintetica di argomenti
VERIFICHE SOMMATIVE:
X
Interrogazione lunga
X
Elaborati scritti di vario genere (descrittivo, narrativo, argomentativo) con particolare
riguardo alle diverse tipologie previste per l’Esame di Stato
X
Analisi formale, commento e interpretazione di un testo
X
Traduzioni da lingue classiche o moderne
X
Trattazione sintetica di argomenti
X
Questionari di vario genere e struttura (prove strutturate o semistrutturate)
X
Svolgimento di esercizi, esercitazioni grafiche
X
Risoluzione di problemi
X
Relazioni su approfondimenti individuali o di lavori di gruppo
X
Esercitazioni di laboratorio
□
Altro: ___________________________________________________
~ 24 ~
11. NUMERO MINIMO DI VERIFICHE PREVISTE PER OGNI PERIODO
Il Collegio dei Docenti ha stabilito un numero minimo di verifiche per ogni quadrimestre, secondo lo
schema di seguito riportato:
o
MATERIE CON 8, 7 O 6 ORE SETTIMANALI: MINIMO 4 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE
OD ORALI / PRATICHE
o
MATERIE CON 5, 4, 3 ORE SETTIMANALI: MINIMO 3 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O
ORALI / PRATICHE
o
MATERIE CON 2 ORE SETTIMANALI: MINIMO 2 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O ORALI
/ PRATICHE
12. CRITERI DI VALUTAZIONE
Per l’attribuzione del voto di condotta il Consiglio di Classe si attiene ai criteri stabiliti dal Collegio dei
Docenti esplicitati nel POF (vd. Griglia di valutazione di seguito allegata.
~ 25 ~
Per la definizione dei criteri di valutazione delle singole discipline, in conformità a quanto espresso nel POF e a
quanto approvato dal Collegio dei docenti, stabilisce che:
a)
concorreranno alla valutazione periodica e finale i seguenti fattori:
-
comportamento durante le attività didattiche
frequenza alle lezioni
attenzione, motivazione, interesse e partecipazione all’attività didattica
impegno e puntualità nell’esecuzione dei compiti assegnati
progresso rispetto al livello di partenza, sia individuale, sia della classe
confronto con la situazione media della classe
conoscenze realmente acquisite
correttezza espressiva e uso del lessico specifico delle singole discipline
organizzazione logica del discorso
individuazione di nessi e confronti
integrazione di conoscenze e competenze
grado di padronanza degli argomenti ed autonomia di rielaborazione
esposizione di giudizi motivati
b) le verifiche scritte saranno programmate e debitamente annotate;
c)
non sarà fissata più di una prova scritta giornaliera (salvo casi eccezionali);
d) gli elaborati saranno corretti con rapidità;
e)
la valutazione periodica dovrà essere regolare, con verifiche scritte e/o orali, più o meno complesse a seconda
dell’ampiezza degli argomenti studiati;
f)
le verifiche dovranno contenere l’indicazione chiara delle consegne e l’insegnante avrà comunque l’avvertenza
di precisare, caso per caso, i criteri di valutazione.
CRITERI DI PROMOZIONE PER IL SECONDO BIENNIO DEL LICEO:
•
almeno tre materie gravemente insufficienti
oppure
•
•
quattro materie insufficienti di cui almeno una gravemente insufficiente
cinque o più materie insufficienti
~ 26 ~
GRIGLIA DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE FINALE
Giudizio: gravemente insufficiente (voto fino a 4)
Conoscenze: nessuna / frammentarie, superficiali, lacunose.
Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta gravemente carente, non riesce ad applicare le sue conoscenze o lo fa
commettendo errori, non sa sintetizzare le conoscenze, non si esprime con chiarezza e non ha proprietà di linguaggio.
Progresso: nessuno / irrilevante.
Partecipazione e impegno: assenti / totalmente inadeguati.
Metodo di studio: nessuno / totalmente inadeguato.
Giudizio: insufficiente (voto fino a 5)
Conoscenze: superficiali, con lacune localizzate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta carente; non si orienta bene nella comprensione; commette errori non
gravi sia nell’applicazione che nell’analisi; non ha autonomia nella rielaborazione delle conoscenze; non si esprime con
sufficiente chiarezza e proprietà di linguaggio.
Progresso: sufficiente / insufficiente.
Partecipazione e impegno: sufficienti / insufficienti.
Metodo di studio: non efficace.
Giudizio: sufficiente (voto 6)
Conoscenze: sufficientemente complete ma non approfondite.
Obiettivi: si orienta sufficientemente nella comprensione; possiede soltanto i contenuti minimi; se seguito, sa applicare le sue
conoscenze ed è in grado di effettuare analisi e sintesi parziali; si esprime con accettabile chiarezza e non commette errori che
compromettano la comunicazione.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: adeguati.
Metodo di studio: sufficientemente organizzato.
Giudizio: discreto (voto 7)
Conoscenze: possedute con discreta appropriatezza.
Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta adeguata; sa applicare e sa effettuare sintesi, anche se con qualche
imprecisione; sa inquadrare nello spazio, nel tempo e nell'ambito culturale; opera, se guidato, collegamenti; espone con
chiarezza; utilizza una terminologia sufficientemente appropriata.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti.
Metodo di studio: discretamente organizzato.
Giudizio: buono (voto 8)
Conoscenze: complete e ordinate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; sa applicare le nozioni e sa effettuare sintesi; sa
inquadrare con sicurezza nello spazio, nel tempo e nell’ambito culturale; opera collegamenti; espone con chiarezza; utilizza una
terminologia appropriata.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti e attivi.
Metodo di studio: organizzato.
Giudizio: ottimo (voto 9)
Conoscenze: complete, coordinate e arricchite dall’approfondimento personale.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; applica le nozioni senza errori ed effettua analisi
approfondite; sintetizza correttamente, collega e confronta autonomamente; usa la lingua in modo autonomo, corretto e
personale.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti e attivi.
Metodo di studio: funzionale e organizzato.
Giudizio: eccellente (voto 10)
Oltre alle prestazioni precedenti, l’alunno spazia anche al di fuori dell’argomento e della disciplina specifici, operando in modo
autonomo collegamenti interdisciplinari.
~ 27 ~
GRIGLIA PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
ALUNNO/A ___________________________ CLASSE _____________ I/II QUADRIMESTRE A.S. 20__20___
In riferimento a quanto previsto dalla legge 169 del 30/10/2008, è stata deliberata dal collegio dei docenti nella riunione del 4 marzo 2009, la
seguente griglia di valutazione della condotta. Si precisa che il voto di condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di classe e che la valutazione
si riferisce a tutto il periodo di permanenza di uno studente nella sede scolastica, compresi anche gli interventi e le attività di carattere educativo
posti in essere anche al di fuori di essa (uscite didattiche, viaggi d’istruzione, attività culturali).
N.B. Per l’attribuzione del voto di condotta non è necessario che siano riscontrati tutti i descrittori delle rispettive fasce di voto.
DESCRITTORI
VOTO
o
o
o
o
o
o
A. Interesse e partecipazione attiva alle lezioni
B. Frequenza costante e assidua
C. Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche
D. Rispetto degli altri e dell'istituzione scolastica
E. Ruolo propositivo all'interno della classe
F. Scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico
10
o
o
o
o
o
o
A. Buona partecipazione alle attività didattiche
B. Frequenza costante
C. Costante adempimento dei doveri scolastici
D. Rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Ruolo positivo di collaborazione nel gruppo classe
F. Correttezza nei rapporti interpersonali
9
o
o
o
o
o
o
A. Discreta attenzione e partecipazione alle attività didattiche
B. Frequenza nel complesso costante
C. Svolgimento quasi sempre puntuale dei compiti assegnati
D. Rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Partecipazione diligente, ma poco propositiva al funzionamento del gruppo classe
F. Correttezza nei rapporti interpersonali
8
o
o
o
o
o
o
A. Interesse e partecipazione discontinui in alcune discipline
B. Frequenza non sempre regolare; ripetuti ritardi e/o uscite anticipate
C. Svolgimento non sempre puntuale dei compiti assegnati
D. Episodi di mancato rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Rapporti non sempre collaborativi con gli altri
F. Episodi di disturbo dell’attività didattica e/o richiami disciplinari verbali o scritti
7
o
o
o
o
o
o
A. Disinteresse per le attività didattiche
B. Mancato rispetto del Regolamento scolastico
C. Rapporti con gli altri spesso non corretti
D. Ruolo negativo nel gruppo classe
E. Disturbo delle attività didattiche e/o richiami verbali o scritti
F. Presenza di sanzioni disciplinari
6
o
o
o
o
A. Assoluto disinteresse per le attività didattiche
B. Consegne scolastiche costantemente disattese
C. Frequenza molto saltuaria ed irregolare
D. Mancato rispetto di norme fondamentali del Regolamento d’Istituto e dello Statuto delle studentesse e degli studenti,
quali: ricorso ad atteggiamenti violenti od intimidatori e/o lesivi della dignità della persona, introduzione nella scuola di
alcool o droga, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza con conseguente creazione di rischio per sé e per gli altri,
assunzione di atteggiamenti che si configurano come penalmente perseguibili
E. Utilizzo non corretto dei macchinari e dei sussidi didattici; danneggiamento grave e volontario di strutture e attrezzature
F. Ripetute sanzioni disciplinari del Consiglio di classe, non seguite da apprezzabili e concreti
cambiamenti nel comportamento
o
o
Data: _______________
Firma del coordinatore di classe
___________________________________
5-1
~ 28 ~
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO
Per l’attribuzione del credito scolastico per le classi del Triennio, in base al disposto del D.M. n. 99 del
2009, vengono applicati i punteggi indicati nella sottostante Tabella A.
TABELLA A – Candidati interni
MEDIA DEI VOTI
M=6
6<M≤7
7<M≤8
8<M≤9
9 < M ≤ 10
PUNTI CREDITO SCOLASTICO
I ANNO
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
II ANNO
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
III ANNO
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
Per l’attribuzione del credito scolastico si tiene conto della media dei voti, dell’assiduità nella frequenza
scolastica, dell’interesse e impegno nel dialogo educativo, della partecipazione ad attività complementari
e integrative, della presenza di crediti formativi.
Viene attribuito comunque il massimo della banda, in presenza di assiduità nella frequenza e di interesse
e impegno.
In caso di carenze relativamente a questi elementi, il massimo della banda può essere attribuito in
presenza di elementi positivi relativi ad attività complementari e crediti formativi.
Per il credito formativo vengono riconosciute tutte quelle esperienze non saltuarie dalla cui
documentazione si evinca una loro significatività nella formazione della persona e della crescita umana,
purché certificate da enti esterni alla scuola, come deliberato dal Collegio dei Docenti del 2/03/2010.
Si precisa che, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, i docenti di religione cattolica hanno pieno
titolo a concorrere alla determinazione dei crediti scolastici e formativi per gli alunni che si avvalgono di
quell’insegnamento.
~ 29 ~
Attività complementari - integrative
a cui la classe ha partecipato nel corso dell’anno scolastico 2015/2016
La classe, nel corso del Triennio, ha partecipato al completo, o limitatamente a studenti motivati, a varie
iniziative di carattere formativo che si sono svolte al mattino oppure in orario extrascolastico, quali viaggi
d’istruzione, visite didattiche, lezioni decentrate, attività d’orientamento, conferenze, incontri con esperti,
concorsi di vario genere, gare sportive, aventi anche carattere trasversale ed interdisciplinare. Tutte queste
attività sono state seguite con soddisfacente interesse e partecipazione.
Si elencano qui di seguito, in ordine cronologico, le iniziative extracurricolari che hanno integrato e
completato il percorso formativo della classe in quest’ultimo anno di corso.
25 settembre
Recital-conferenza dell’attore Giuseppe Cederna “Dal sublime all’orrore – L’ultima estate
dell’Europa”, presso il Teatro “Fabbri” di Vignola (ore 10.30-12.30), nel quadro delle manifestazioni
del “Poesia Festival” dell’Unione Terre di Castelli. Lo spettacolo era riservato alle classi quinte delle
scuole secondarie di secondo grado. Ha partecipato l’intera classe. Referente: prof.ssa BOSCHI.
29 settembre
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, in collaborazione con l’ANT, incontro formativo in
Auditorium, dalle ore 9.55 alle ore 10.50, con l’intervento di due relatori specializzati esterni, la
dermatologa dott.ssa Alessandra Grandi e il dott. Giulio Cicchetti Sarti (rappresentante ANT), sul
tema “Sensibilizzazione alla lotta e alla prevenzione del melanoma”. Ha partecipato l’intera classe.
Contestualmente è stata poi offerta la possibilità a chiunque lo volesse di sottoporsi nei giorni
successivi (dal 1° al 9 ottobre) , previa prenotazione, a visita dermatologica gratuita in orario
scolastico. Referente: prof.ssa SARTO.
5 ottobre
Nell’ambito della stagione d’opera e di balletto 2015/2016 il Teatro Comunale “L. Pavarotti” la
classe ha assistito alla rappresentazione di Nabucco di G. Verdi. Hanno preceduto l’esperienza una
serie di lezioni dedicate all’opera romantica italiana e a Nabucco in particolare.
3 novembre
Incontri di presentazione (nelle classi quarte, dalle ore 11.00 alle ore 13.00) del programma di peer
education e di selezione di eventuali peer educators per l’attività di educazione alla salute –
Azione2.1 (Identità e affettività). Referenti: prof.sse GUALDI e SARTO. Hanno partecipato gli alunni
Bazzani Chiara e Marchesi Eleonora.
13 novembre
Visita didattica al Museo di Arte Moderna di Bologna (MAMBO), dalle ore 11.15 alle 18.00.
Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: AURELI e MARCHESELLI. Ha partecipato
l’intera classe.
~ 30 ~
21 novembre
Attività di orientamento “in entrata” presso la Scuola Media di Fanano (per l’intera mattinata).
Hanno partecipato gli alunni Chiara Bazzani e Eleonora Marchesi. Referente: prof. GIAMPAOLO
MIGNARDI.
29 novembre
Attività di orientamento (Open Day) “in entrata” presso il nostro istituto (ore 9.00-11.00), con
attività di laboratorio preparate nei giorni precedenti. Hanno partecipato gli alunni Agata Zandi,
Alessio Menin, Chiara Canossi, Andrea Sirotti, Federica Di Vincenzo. Referente: prof. GIAMPAOLO
MIGNARDI.
1° dicembre
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro in Auditorium, dalle ore 11.05 alle ore
12.00, avente per oggetto la sensibilizzazione e l’approfondimento circa le attività di Servizio Civile
Volontario. Sono intervenuti all’incontro, quali relatori, Raffaella Di Tizio del COPRESC Modena
(Servizio Civile Nazionale), personale del Centro Servizi Volontariato di Modena (sez. di Vignola) e
volontari in servizio civile, al fine di testimoniare la propria esperienza. Referente: prof.ssa SARTO.
Ha partecipato l’intera classe.
8 gennaio
Partecipazione alla rappresentazione teatrale “Light up the house - La scienza di Michael Faraday”.
La lezione-spettacolo ha avuto luogo presso l’auditorium dell’istituto, in orario curricolare (8.0510.10). Referente: prof.ssa PEDRAZZINI. Ha partecipato l’intera classe.
11 gennaio - 6 maggio
Laboratorio teatrale, con incontri settimanali di due ore (14.30-16.30) e pubblica rappresentazione
finale (6 maggio) al Teatro “Fabbri” di Vignola dello spettacolo “Lo strano caso delle mele
avvelenate” (di Roberto Garagnani). Referente: prof.ssa FABIANA CATTANI. Ha partecipato l’alunna
Ilaria Gianfranceschi.
29 gennaio
Nell’ambito della manifestazione “Arance della Salute”, intervento a scuola di alcuni volontari
dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), incaricati di raccogliere sottoscrizioni
volontarie all’Associazione, con distribuzione di arance e vasetti di miele.
29 gennaio
Prova di evacuazione e di sicurezza relativa a un caso di terremoto (ore 10.40-10.55) per l’intero
Istituto. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. Responsabile per la sicurezza: ing. MUZZIOLI.
2 febbraio
Fase di Istituto delle Olimpiadi di Filosofia (ore 8.00-13.00). Referente: prof.ssa BOSCHI. Hanno
partecipato gli alunni Andrea Sirotti, Maurizio Covili, Cristian Migliori.
~ 31 ~
18 febbraio
Giornata di Orientamento universitario offerta dall’Università degli Studi di Modena e Reggio
(“UNIMORE orienta”), dalle ore 9.30 alle 12.00,con 13 incontri di orientamento in diverse sedi, a
uno solo dei quali ogni studente ha potuto partecipare, comunicando preventivamente al Dirigente
la propria adesione all’iniziativa. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. Ha partecipato l’intera
classe.
22 febbraio
“Certamen Carolinum” (gara di traduzione dal Latino), organizzato dal Liceo Classico “San Carlo” di
Modena. La gara si è svolta in mattinata nella sede del Liceo “San Carlo”. Referente: prof.ssa
AURELI. Hanno partecipato gli alunni Milani, Soli, Ferrari, Sovieni.
23 febbraio - 4 marzo
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontri formativi per PEER EDUCATORS di
educazione alla salute (negli ambiti “Identità e affettività” e “Prevenzione e sensibilizzazione sulle
sostanze d’abuso”). Il corso era articolato in 8 incontri di tre ore ciascuno (presso l’Aula
Polifunzionale del nostro istituto o presso lo Spazio Giovani di Spilamberto), con due incontri finali
“di restituzione” di due ore ciascuno. Dopo la fase di formazione gli alunni sono stati chiamati ad
esercitare la loro attività di “educatori” nella classi prime e seconde nell’ultima settimana di
febbraio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Circolare n. 205 del 21 gennaio 2016. Hanno partecipato
gli alunni Chiara Bazzani e Eleonora Marchesi. Referente: prof.ssa SARTO.
24 febbraio
“Certamen Carolinum” (gara di traduzione dal Greco), organizzato dal Liceo Classico “San Carlo” di
Modena. La gara si è svolta in mattinata nella sede del Liceo “San Carlo”. Referente: prof. BORGHI.
Hanno partecipato gli alunni Pastorini, Ferrari, Soli, Milani, Nozzi.
11 marzo
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro formativo in Auditorium, dalle ore 9.00
alle ore 10.50, sul tema “Problematiche legate all’assunzione di farmaci e integratori (doping)”, con
l’intervento del dott. Adriano Pinetti (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di
Scienze MFN - Dipartimento di Chimica) e di personale specialistico di supporto. Referente: prof.ssa
SARTO. Ha partecipato l’intera classe.
12 – 13 marzo
Partecipazione al campus organizzato dalla Protezione Civile (hanno partecipato gli alunni
Napolitano, Di Vincenzo, Canossi).
14 - 17 marzo
Viaggio di istruzione a Napoli (e altre località vicine di particolare interesse storico-artistico), della
durata di quattro giorni e tre notti. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori:
DICHIARA e CAVOLI.
27 aprile
Viaggio di istruzione a Firenze, della durata di un’intera giornata, insieme con la classe 3a A del Liceo
~ 32 ~
Classico. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: BOSCHI, IAVARONE,
LUCCARINI, MARCHESELLI. Ha partecipato l’intera classe.
9 maggio
“Giornata dell’arte” per l’intera mattinata, in sostituzione dell’Assemblea d’Istituto del mese di
maggio (circ. 372 del 7 maggio 2016): giornata dedicata all’arte in tutte le sue varie forme ed
espressioni, con organizzazione di spazi aperti e di attività artistico-creative suddivise in settori,
sotto la guida di esperti interni ed esterni all’Istituto. Hanno partecipato tutte le classi dell’istituto.
Per l’intero anno scolastico
Alcuni alunni hanno partecipato al progetto pluriennale di studio di uno strumento musicale, con
lezioni individuali settimanali e partecipazione al saggio-concerto di fine anno. Nello specifico hanno
proseguito lo studio del pianoforte durante quest’anno scolastico: Sirotti Andrea, Ilaria
Gianfranceschi, Anna Ferrari, Gloria Cioni.
~ 33 ~
Simulazioni delle prove d’esame
N°
1
2
3
4
Tipo di prova
Prima prova strutturata
secondo le quattro tipologie
previste per l’Esame di Stato
(A, B1 e B2, C, D)
Prima prova strutturata
secondo le quattro tipologie
previste per l’Esame di Stato
(A, B3 e B4, C, D)
Terza prova di tipo A
(Trattazione sintetica di
argomenti)
Terza prova di tipo A
(Trattazione sintetica di
argomenti)
Comune
(sì/no)
sì
sì
Materia/e
coinvolta/e
Italiano e Storia
Italiano e Storia
Data
Tempo
assegnato
Note
6 ore
La prova è
stata proposta
in tutte le
sezioni del
Liceo
28 aprile
6 ore
La prova è
stata proposta
in tutte le
sezioni del
Liceo
9 gennaio
no
Filosofia,
Matematica,
Scienze, Inglese
10 febbraio
3 ore
-
no
Filosofia, Fisica,
Letteratura latina,
Inglese
13 maggio
3 ore
-
Si precisa che per tutte le altre prove scritte di Italiano svolte nel corrente anno scolastico (e in parte
anche nel precedente) sono state fornite tracce predisposte e distribuite secondo le diverse tipologie
previste per l’Esame di Stato, anche se il tempo assegnato per lo svolgimento è stato necessariamente
più ridotto (generalmente 4 ore o poco più).
~ 34 ~
Prima prova scritta
Di seguito si riporta il testo delle prove svolte da tutte le classi terminali del Liceo e la griglia di
valutazione adottata per la correzione degli elaborati, sempre concordata con i colleghi delle altre
sezioni.
Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
9 gennaio 2016
Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
GIOVANNI RABONI (1932-2004), Ci sono sere che vorrei guardare, dalla raccolta Quare tristis [1998], ora
in G.R. L’opera poetica, a cura e con un saggio introduttivo di Rodolfo Zucco e uno scritto di Andrea
Zanzotto, Mondadori, Milano 2006, p. 985
Ci sono sere che vorrei guardare
da tutte le finestre delle strade
per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
5
10
nei loro fiochi santuari. Abbiamo,
sussurro passando, lo stesso sogno,
cancellare fino a domani il sogno
opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
fioriti, i vostri sonnolenti acquari
televisivi dove i lampadari
nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura
chiusa che esclude voi dalla paura.
~ 35 ~
1. Comprensione del testo
1.1
Immagina di essere il curatore di un’antologia scolastica: introduci la lettura della poesia premettendole un
breve testo di 15 righe in cui ne presenti complessivamente i contenuti e i toni.
2. Analisi del testo
2.1
Analizza la struttura metrica della poesia. Puoi legarla a una specifica forma della tradizione italiana?
Aggiungi ogni altra osservazione che ti sembri significativa (ad esempio sulla eventuale presenza e funzione
degli enjambements, o sulla scelta di isolare graficamente gli ultimi due versi).
2.2
Raduna i termini che si riferiscono a sensazioni visive: puoi individuare un tono predominante? Prova poi ad
assegnare un significato a ciascuna delle parole del linguaggio “edilizio” che popolano la poesia.
2.3
Che cosa sono i fiochi santuari (v. 5) e quali ragioni puoi addurre per interpretare la scelta di questa
immagine?
2.4
Soffermati sulla parola sogno presente due volte consecutivamente (vv. 6 e 7): ti sembra che assuma lo
stesso significato in entrambi i casi?
2.5
Perché i muri sono detti pallidamente / fioriti (vv. 9-10)?
2.6
Rifletti sul sintagma sonnolenti acquari / televisivi (vv. 10-11): su quali figure retoriche è costruito?
Interpreta poi complessivamente l'immagine.
2.7
Quali spiegazioni puoi dare alla paura con cui si chiude la poesia?
3. Contestualizzazione e approfondimenti
3.1
Riflettendo in particolare sull'opposizione che si instaura fra l’io-lirico e il voi negli ultimi versi prova a
delineare l’idea complessiva dei rapporti fra gli uomini che scaturisce dalla lettura della poesia e
l’atteggiamento o il giudizio che il poeta suggerisce nei suoi confronti.
3.2
Prova a rileggere e a commentare liberamente la poesia alla luce di queste affermazioni che il poeta stesso
detta nel suo Autoritratto: Quella finestra [della sua camera, da cui il poeta osservava la periferia milanese
da ragazzo] è, sicuramente, uno dei luoghi, o meglio delle situazioni, che mi hanno spinto a voler essere un
poeta, a voler scrivere delle poesie. Per molto tempo ho pensato che una poesia dovesse essere come quella
finestra. Mi sembrava che una poesia fosse un vetro attraverso il quale si potevano vedere molte cose –
forse, tutte le cose; però un vetro, e il fatto che il vetro fosse trasparente non era più importante del fatto che
il vetro stesse in mezzo, che mi isolasse, mi difendesse. [...] Di ogni poesia avrei voluto fare un osservatorio
difesissimo e trasparente, un osservatorio per guardare la vita – cioè, forse, per non viverla. [...]La vera storia
della mia poesia comincia [tuttavia] con la rinuncia al sogno di felice autoemarginazione che ha dominato la
mia adolescenza e che appartiene, forse, agli inizi di ogni poeta. È inutile precisare che questa rinuncia ha
coinciso, per me, con l’ingresso nell’età adulta. […] Mi sono reso conto, insomma, che la mia città visibile era
piena di storia invisibile, e che questa storia era, a sua volta, piena di dolore, di minacce, di paura. Puoi
trovare nella tua memoria letteraria qualche “precedente illustre” che abbia fermato la sua attenzione sulla
lettura morale e simbolica di una grande città?
Giovanni Raboni (1932 – 2004), milanese, è stato poeta, traduttore e critico. La sua poesia, fiorita a partire dagli anni Sessanta, è
ancora per molti aspetti tributaria della lirica “alta” della tradizione italiana ma introduce anche, alla maniera del Montale delle
ultime raccolte, temi e registri che la aprono verso l’esperienza quotidiana e un atteggiamento colloquiale. È spesso indirizzata
alla riflessione morale ed anche civile e politica: frequente è ad esempio la rappresentazione delle grandi metropoli, alienate e
corrotte.
~ 36 ~
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
Consegne:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi
che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con
opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in
paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che
l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
ARGOMENTO: Dov’è finita la Luna dei poeti?
DOCUMENTI
In Italia più che in qualunque altro paese d'Occidente, la conquista della luna si caricò di significati letterari. Per
l’ovvia importanza dell’Orlando Furioso nella nostra memoria culturale, ma anche per la singolare presenza, entro il
canone della letteratura italiana, di una tradizione "selenica" che andava ben oltre Ariosto. Non era forse l’Italia il
paese di Galileo, primo scienziato a studiare seriamente la luna? Il paese di Leopardi, poeta di un dialogo con la
luna fra i più intensi della letteratura moderna? Il paese di Calvino, che appena pochi anni prima del ‘69 aveva
immaginato, nelle Cosmicomiche, una luna vicina vicina, buona per le escursioni di amanti e perfino per la raccolta
di latte? Con un paio d’anni di anticipo sull’allunaggio del 1969, dalle colonne del «Corriere della Sera» Calvino
aveva incrociato il fioretto con Anna Maria Ortese […] Nel luglio 1969 e dintorni, dalla parte di Ortese si schierarono
gli "apocalittici" (potremmo dire, riecheggiando l’Umberto Eco di quegli anni): intellettuali variamente vecchi o
giovani, cosmopoliti o provinciali, favorevoli o ostili all’America, indulgenti o severi verso l’Unione Sovietica, ma
accomunati da una visione catastrofica dell’impatto della tecnica sul destino dell’umanità. Così il Guido Ceronetti di
Difesa della luna e altri argomenti di miseria terrestre, così l’Andrea Zanzotto di Gli sguardi i fatti e Senhal. Dalla
parte di Calvino, viceversa, si schierarono gli “integrati”: coloro cui l’allunaggio non procurava angoscia per la
perdita di un ultimo residuo di innocenza, ma felicità per l’acquisto di un ulteriore tassello di conoscenza. Fra
questi, sulle colonne stesse del «Corriere», uno dei più autorevoli scienziati italiani, il genetista Adriano Buzzati
Traverso. Durante i fatidici giorni della missione Apollo 11, il «Corriere» ospitò anche un articolo di Eugenio
Montale – Luna e poesia – dove il futuro premio Nobel non perse l’occasione per rinunciare a schierarsi,
mantenendosi equidistante dagli apocalittici come dagli integrati.
SERGIO LUZZATTO (1963 - ), Noi, stregati dalla Luna, “Il Sole 24 ORE”, Supplemento Domenicale del 27 giugno 2010
[…]
– Rimane ancora una speranza, un filo. Ah, se la Luna non ci deludesse. Tu dirai che è pura follia, alienazione mentale, dirai che è un pensiero delittuoso, nichilista, che è… Ma questi sono i momenti decisivi.
– Decisivi per chi? Per gli astronauti?
– No. L’ultima speranza, vuoi saperlo?, è che tra poco, questione di minuti, la Luna se ne vada. Che, avvicinandosi
gli esploratori, i pionieri, gli ulissidi, gli eroi, improvvisamente tu, solinga, eterna peregrina, ti stacchi dall’orbita
antichissima, tolga gli ormeggi e ti allontani, beata, via per gli spazi del cosmo. Vederti rimpicciolire a poco a poco,
restringerti, giù per le profondità sconfinate, in silenzio, diventare una palla, una pallina, un lume, un lumicino, un
punto di luce, e poi più niente. […] Pensa come sarebbe bello. Altro che conquista del sistema planetario, altro che
odissea spaziale. L’intero nostro universo spirituale sbaragliato, sovvertito, rimesso in discussione. La nostra vita, di
noi poveri vermi della Terra, moltiplicata per mille, tutte le più pazze utopie rinascere, tutti in ginocchio, rapiti,
dinanzi alla terribile rivelazione di Dio, aspettata da secoli e secoli. […] Coraggio, vecchia Luna, fatti coraggio. è
l’ultima occasione. Non c’è un istante da perdere. Muoviti, ribellati, fuggi, non importa se finirai nella fornace di
una stella, se ti scotterai un poco, sacrificati per noi che ti abbiamo voluto così bene, che ti abbiamo dedicato tante
poesie, tante canzoni. Fa’ che rinasca la antica cara fede che ci aveva abbandonati. Fa’ che si spalanchi un universo
nuovo.
– Idiota. Hai perso lo spettacolo più grande di tutta la millenaria storia dell’uomo. Hanno toccato terra. Sono fermi.
~ 37 ~
Adesso Armstrong…
— Non si è mossa, ahimè. Sta sempre lì, al suo solito posto. Povera disgraziata Luna, ebete, senza amor proprio,
senza fantasia. E gli uomini non ci troveranno niente. Constateranno che non è fatta neppure di formaggio, come ci
dicevano da bambini, di emmenthal, coi buchi. Pietre morte e basta. Neanche un moscerino. Non un segno di vita,
una traccia di remota civiltà, uno spillo, un fiammifero spento, un microbo fossile, un biglietto del tram. Niente di
niente.
– Armstrong sta scendendo la scaletta … L’uomo è sulla Luna, cammina sulla superficie della Luna. Ti rendi conto
della enormità della cosa?
– Sì. Il fatto più gigantesco da quando esiste il nostro globo. La tappa più importante della storia. La porta che si
apre all’universo. La gloria dell’uomo … Che peccato. (Adesso vengo anch’io a vedere).
DINO BUZZATI (1906-1972), Non deluderci, luna, “Corriere della Sera”, 17 luglio 1969
Caro Calvino,
non c’è volta che sentendo parlare di lanci spaziali, di conquiste dello spazio, ecc., io non provi tristezza e fastidio; e
nella tristezza c’è del timore, nel fastidio dell’irritazione, forse sgomento e ansia. Mi domando perché. Anch’io,
come altri esseri umani, sono spesso portata a considerare l’immensità dello spazio che si apre al di là di qualsiasi
orizzonte, e a chiedermi cosa c’è veramente, cosa manifesta, da dove ebbe inizio e se mai avrà fine. Osservazioni,
timori, incertezze del genere hanno accompagnato la mia vita, e devo riconoscere che per quanto nessuna risposta
si presentasse mai alla mia esigua saggezza, gli stessi silenzi che scendevano di là erano consolatori e capaci di
restituirmi ad un interiore equilibrio. [...] Ora, questo spazio, non importa da chi, forse da tutti i paesi progrediti, è
sottratto al desiderio di riposo, di ordine, di beltà, allo straziante desiderio di riposo di gente che mi somiglia.
Diventerà fra breve, probabilmente, uno spazio edilizio. O un nuovo territorio di caccia, di meccanico progresso, di
corsa alla supremazia, al terrore. Non posso farci nulla, naturalmente, ma questa nuova avanzata della libertà di
alcuni, non mi piace. È un lusso pagato da moltitudini che vedono diminuire ogni giorno di più il proprio passo, la
propria autonomia, la stessa intelligenza, l’autonomia, la speranza.
Cara Anna Maria Ortese,
guardare il cielo stellato per consolarci delle brutture terrestri? Ma non le sembra una soluzione troppo comoda?
Se si volesse portare il suo discorso alle estreme conseguenze, si finirebbe per dire: continui pure la terra ad andare
di male in peggio, tanto io guardo il firmamento e ritrovo il mio equilibrio e la mia pace interiore. Non le pare di
"strumentalizzarlo" malamente, questo cielo? Io non voglio però esortarla all’entusiasmo per le magnifiche sorti
cosmonautiche dell’umanità: me ne guardo bene. Le notizie di nuovi lanci spaziali sono episodi d’una lotta di
supremazia terrestre e come tali interessano solo la storia dei modi sbagliati con cui ancora i governi e gli stati
maggiori pretendono di decidere le sorti del mondo passando sopra la testa dei popoli. Quel che mi interessa
invece è tutto ciò che è appropriazione vera dello spazio e degli oggetti celesti, cioè conoscenza: uscita dal nostro
quadro limitato e certamente ingannevole, definizione d’un rapporto tra noi e l’universo extraumano. La luna, fin
dall’antichità, ha significato per gli uomini questo desiderio, e la devozione lunare dei poeti così si spiega. Ma la
luna dei poeti ha qualcosa a che vedere con le immagini lattiginose e bucherellate che i razzi trasmettono? Forse
non ancora; ma il fatto che siamo obbligati a ripensare la luna in un modo nuovo ci porterà a ripensare in un modo
nuovo tante cose. Gli exploits spaziali sono diretti da persone a cui certo questo aspetto non importa, ma esse sono
obbligate a valersi del lavoro di altre persone che invece si interessano allo spazio e alla luna perché davvero
vogliono sapere qualcosa di più sullo spazio e sulla luna. Questo qualcosa che l’uomo acquista riguarda non solo le
conoscenze specializzate degli scienziati ma anche il posto che queste cose hanno nell’immaginazione e nel
linguaggio di tutti: e qui entriamo nei territori che la letteratura esplora e coltiva. Chi ama la luna davvero non si
accontenta di contemplarla come un’immagine convenzionale, vuole entrare in un rapporto più stretto con lei,
vuole vedere di più nella luna, vuole che la luna dica di più. Il più grande scrittore della letteratura italiana di ogni
secolo, Galileo, appena si mette a parlare della luna innalza la sua prosa ad un grado di precisione e di evidenza ed
insieme di rarefazione lirica prodigiose. E la lingua di Galileo fu uno dei modelli della lingua di Leopardi, gran poeta
lunare…
ANNA MARIA ORTESE (1914-1998) e ITALO CALVINO (1923-1985), scambio di lettere sul “Corriere della Sera” del
24 dicembre 1967, ora riprodotto in Pietro Greco, L’astro narrante: la Luna nella scienza e nella letteratura italiana,
~ 38 ~
Springer, Milano 2009, pp. 266-267
La luna era di casa nelle canzoni della mia gioventù. […] mi chiedo di tanto in tanto se i parolieri apprezzino ancora
un pianeta così consumato. Bisognerà che m’informi in giro, non ho pratica, il mio disprezzo per le musicherie
odierne è forse ingiusto ma risoluto quanto quello di mio padre per le canzoni che piacevano a me. Pure, da
qualche sillaba che m’è capitato di cogliere passando sotto un balcone canoro o aprendo incautamente la radio, ho
appreso abbastanza per convincermi che oggi sono di moda linguaggi più decisivi. Del resto il discredito della luna
era cominciato già prima, le sue ultime fortune si ebbero al tempo dei coprifuochi di guerra. Poi fu sempre più
difficile alzare gli occhi al cielo, si rischiava di finire sotto una ruota. La campagna in parte si spopolò, in parte si
corruppe di case urbane, di luci elettriche; la luna divenne una cosa da astronomi, grigio ciottolo galleggiante nella
negrità degli spazi. Tanto peggio per i superstiti cavalieri della notte, i lunatici, i tiratardi, i guardiani di faro, i baristi
by night, i ladri di passo, i pastori erranti, i lupi mannari, le ronde del piacere, le sonnambule, i fornai… Ai quali, e a
me stesso, sono dedicati, come mi vengono in mente, i seguenti fioretti di una spicciola antologia della luna in
letteratura.
So due lune d’Oriente: di Li-Po, che ha bevuto e non s’avvede del cadere delle tenebre fino a quando fra le
nuvole non dilaga una luce: «Ebbro mi alzai, camminai verso il ruscello lunare: gli uomini erano radi e gli uccelli non
c’erano più»; e di Basho, in uno di quei soffi di grazia veloce che chiamano hai-kai: «Un cuculo. / La notte di luna /
penetra un grande bosco di bambù». So una luna persiana, di Omar Khayyam, «pallida, ricurva, sottile, vicina a
tramortire». So lune greche, da quella di Lesbo che a mezzanotte tramonta con le Pleiadi a quella, lucianea, dove gli
abitanti non muiono ma invecchiando svaniscono in fumo nell’aria. So una luna tacita che accompagna coi suoi
silenzi amici chi va nella notte; so un duello di paladini, in un bianco e nero di sogno: «Quei dentro alle finestre e ai
corridori / miran la giostra al lume della luna». E amo, si capisce, il riso di Trivia nei pleniluni sereni; ma più ancora
due endecasillabi senza peso, firmati Petrarca: «Deh or foss’io col vago della luna / addormentato in quai che verdi
boschi»… dove esito a decidere se, in quella assenza d’ogni colore, il «verde» sia solo un’inerzia d’attributo
canonico o significhi piuttosto un’intenzione di fiaba…
Non fiabe, ma segreti di malinconia ama raccontare la luna in Atala alle vecchie querce e alle antiche rive dei
mari. Una ben pallida luna, ma che altre volte s’ammanta di rosso, e tira a spaventarci: nell’Apocalisse, per
esempio, dopo l’apertura del sesto sigillo; in Lucano, quando, stregata, si svelle dal cielo e cade stridendo nell’erba,
speranzosa di impressionare un futuro giovinetto lettore di Recanati; in Quevedo, per quel verso che Borges
c’insegnò: «E suo epitaffio la sanguigna luna»; in Poe, quando cresce grandiosa negli occhi attraverso la crepa della
casa Usher che crolla…
Più spesso la luna si promuove controfigura muliebre, mima la civetteria, la confidenza, la voluttà, la dolcezza.
[…]
E quante ce ne sarebbero ancora, di lune antropomorfe! E di lune deiformi che governano le maree, i flussi delle
donne, le danze delle lepri nelle selve. Gioverà tenerci alle più popolari, alle lune, come dire, terra terra: minerali,
vegetali, numismatiche, farmaceutiche, tipografiche, buone per la cucina, il salotto, da mettere in vaso…
Vi è la luna moneta: càrolo d’oro, medaglia di zecca, scudo da cento soldi, borsa intera di dollari d’argento (su
proposta, rispettivamente, di Bertrand, Baudelaire, Corbière, Sandburg). Vi è la luna fiore (il girasole giallo di
Laforgue); tazza d’oppio medicinale (Poe); puntino sulla i di un campanile (De Musset)… Vi sono lune di vario
formato: esigue come il sopracciglio d’una giovinetta (D’Annunzio), panciute come una fortuna (Laforgue, ancora e
sempre). Vi sono lune in vendita dal merciaio, come il ventaglio di Gautier; dal fabbro, come il falcetto d’oro
dimenticato dal seminatore hughiano nei campi del cielo; dall’armaiolo, come la spada turca che il Pierrot lunare
scorge lassù, fulgente su un cuscino nero… Vi sono lune da chiedere al falegname, in figura di lievi trucioli staccati
da una verga d’oro (Conrad); alla sarta, se imitano una feluca dorata (Achmatova); al gioielliere, se si sciolgono in
aria come perle in un’acqua di zaffiro (Pound, e chi l’avrebbe creduto?)…
Non scordo le «caste dive» della lirica, le lune di Keplero e di Galileo, la luna di Leonardo («La luna densa e grave,
densa e grave, come sta, la luna?»), le lune sciolte e a pacchetti d’ogni corrente lunologia. Ma per Leopardi non si
vada oltre gli sparsi accenni di prima, si ha ritegno a intromettersi in un’intimità tanto gelosa e celeste. Del resto c’è
tempo, ora che l’uomo vi ha camminato sopra e la luna dei poeti è defunta, abbiamo tutto il tempo per
imbalsamarla e seppellirla tra i fiori. Già, prima ancora dello sbarco, appena Anders e Borman poterono osservarla
con occhi spietati dalla loro navicella, i giochi erano fatti: «Un’enorme proibitiva distesa di niente… Un colabrodo…
una sabbia segnata dai piedi di mille bagnanti domenicali…». Era il 26 dicembre del 1968, lo stesso giorno e lo
stesso mese in cui, nel 1814, per un caso che non finisce d’incuriosirmi, Stendhal aveva scritto in un appunto, una
~ 39 ~
sera di plenilunio: «Sembra una distesa di neve, calpestata da bestie dai piedi rotondi». Bastava credergli, evitare il
viaggio.
GESUALDO BUFALINO (1920-1996), La luna è tramontata, “Il Giornale”, 24 marzo 1984, poi, col titolo Il tramonto
della luna, in G.B., Cere perse, Sellerio, Palermo 1985, pp. 157-160
Come potremmo noi oggi vedere la luna con gli occhi di un greco? L’ho potuto sperimentare io stesso, al tempo
della mia giovinezza, durante il mio primo viaggio in Grecia. Navigavo di notte, di isola in isola; disteso sul ponte,
guardavo il cielo sopra di me, dove la luna brillava, luminoso volto notturno che spandeva un suo chiaro riflesso,
immobile e danzante sull’oscurità del mare. Io ne ero incantato, affascinato da quel dolce e strano chiarore che
bagnava i flutti addormentati; ero commosso come da una presenza femminile, vicina e lontana insieme, familiare
eppure inaccessibile, il cui splendore fosse giunto a visitare l’oscurità della notte. È Selene mi dicevo, notturna
misteriosa e lucente; è Selene che io vedo. Quando, molti anni dopo, vidi sullo schermo del mio televisore le
immagini del primo astronauta lunare, che saltellava pesantemente, col suo scafandro di cosmonauta, nello spazio
squallido di una desolata periferia, all’impressione di sacrilegio che provai si unì il sentimento doloroso di una
lacerazione che non avrebbe potuto essere sanata: il mio nipotino, che come tutti ha contemplato quelle immagini,
non sarà più capace di vedere la luna come a me è accaduto: con gli occhi di un greco. La parola Selene è divenuta
ormai un riferimento puramente erudito: la luna quale appare oggi in cielo non risponde più a quel nome.
JEAN-PIERRE VERNANT (1914-2007), L’uomo greco, trad. di M. Baiocchi, A. Bruno, F. Cataldi Villari, C. De Nonno, L.
Falaschi e F. Maiello, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 4-5
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: La società dell’invidia
DOCUMENTI
L’odio è originato dall’impressione che la persona odiata sia malvagia o in generale o nei nostri riguardi (chi pensa
di avere subito un torto da qualcuno è portato naturalmente ad odiarlo, e la gente nutre riprovazione e avversione
verso chi per altri versi è incline all’ingiustizia o alla malvagità); l’invidia, invece, si prova solamente nei confronti di
chi sembra essere fortunato. Da qui si deduce che mentre l’invidia non ha limiti apparenti, ma come una malattia
degli occhi è turbata da tutto ciò che risplende, l’odio ha invece una sua precisa delimitazione, in quanto si fissa
sullo stesso soggetto in rapporto a motivi costantemente presenti.
PLUTARCO (46/48 d.C.-125-127 d.C.), Invidia e odio, trad. di Giuliano Pisani, in Plutarco, Moralia I . «La serenità
interiore» e altri testi sulla terapia dell’anima, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone 1989, pp. 459-461
L’invidia […] è un errore della natura cognitiva e di quella morale. […] gli antichi hanno rappresentato l’invidia come
un essere metà uomo metà donna, che procede in avanti con uno sguardo vuoto e torvo, con un velenoso sorriso
negli occhi, in modo indolente e con lentezza, molto magra e pallida; insonne e senza pace, sospirando in
continuazione dal profondo, nemica della compagnia, è accompagnata da cani serpentiformi (sic!) che la femmina
consuma come alimenta suorum vitiorum, come dice Ovidio. […] Secondo un’antica credenza popolare un’anziana
donna invidiosa si sarebbe recata su di un’altura di fronte al proprio villaggio e avrebbe scatenato su di esso una
tempesta con la violenza del suo sguardo crudele. Nella sua stessa casa e nel suo stesso cortile, uomini e animali
sarebbero divenuti preda delle fiamme, mentre la criminale sarebbe stata portata all’inferno dalla nuvola di fumo
alzatasi sul villaggio. In questa leggenda, il popolo esprime a modo suo il giudizio sul nefasto peccato dell’invidioso,
tratteggiando, d’altra parte, il terribile potere che abita all’interno della sua cattiva volontà. Proprio in questa storia
si mostra il ben radicato odio del popolo nei confronti dell’invidia; nelle sue leggende e fiabe, essa non viene
trattata scherzosamente e con derisione, come accade con altri vizi, ma con profondo disprezzo e sdegno morale.
~ 40 ~
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900), Può un invidioso essere felice? [settembre 1863], trad. di Alessandra
Campo, Elliot, Roma 2013, riprodotto col titolo Se volete la felicità dovete evitare di essere invidiosi dal quotidiano
“La Repubblica”, 12 settembre 2013
Non deve sorprendere che la soddisfazione per il raggiunto benessere duri poco e resti affatto ignota alle nuove
generazioni che non sanno come si viveva prima. […] L’operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un
benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi: basta riflettere alle molteplici applicazioni
dell’elettricità d’uso comune, per l’illuminazione il riscaldamento i trasporti. Girando un semplice interruttore
elettrico chiunque di noi ha più luce di quanta ne ricevesse, nel medioevo, un principe accompagnato da servitori
con candelabri d’argento. Ma la «soddisfazione», bisogna ammetterlo, è inferiore. Perché? Per il fatto che girare un
interruttore elettrico non è un privilegio di pochi: ora, il senso di «soddisfazione» sociale nasce dal confronto con
altri uomini e non con le cose. Nella mentalità dell’uomo medio, il benessere appena è condiviso si deprezza.
IGNAZIO SILONE (1900-1978), Agiatezza e costume, in Uscita di sicurezza, Vallecchi, Firenze 1965, pp. 212-213
[…] l’invidioso dipende totalmente dagli altri, è prigioniero a vita degli altri: affacciato alle livide sbarre del suo
carcere, egli conta ossessivamente le pecore, le mogli, le spighe dei vicini, calcola gli stipendi, gli scatti, gli aumenti,
le liquidazioni, le pensioni dei colleghi, soppesa e misura le piscine, le barche, le ville, le bionde, le feste dei
miliardari confinanti. A differenza di Robinson Crusoe, di cui è l’esatto contrario, egli è incapace di rallegrarsi per ciò
che ha dietro di sé, nella sua piccola o grande cella. […] Sua unica consolazione sarà allora lo spettacolo delle
sventure altrui, quando capita che anche gl’immeritevoli vermi cui tutto va sempre per il verso giusto si beccano,
era ora!, qualche calcione. L’invidioso diventa così complice segreto e plaudente di tamponamenti e tumori, rapine
fiscali e a mano armata, crolli in Borsa, infiltrazioni d’acqua, strappi alla camicetta, adulterii, lombaggini e soufflé
disastrosamente seduti. La sua abietta felicità («tiè!») dipende dall’infelicità del prossimo, e quando avviene che
plebi e classi si sollevino contro «i ricchi», «i padroni», egli concede la sua gongolante adesione rivoluzionaria non
tanto per portarsi a casa perlomeno uno sgabello delle Tuileries quanto perché spera che la reggia venga
incenerita, demolita, rasa al suolo. Ciò che lo entusiasma è un ideale di giustizia nella privazione, di uguaglianza nel
segno del meno, del vuoto, del nulla. Ciò che lo fanatizza è il progetto di estendere al mondo intero la devastazione
che porta dentro di sé.
CARLO FRUTTERO (1926-2012) e FRANCO LUCENTINI (1920-2002), Invidia, “Panorama”, 9 agosto 1987, ora in Il
cretino in sintesi, Mondadori, Milano 2002, pp. 15-17 (sezione: I sette peccati capitali)
Noi siamo portati a pensare che quando una persona ha avuto successo, quando è salita in alto nella gerarchia
sociale, non debba più avere ragioni di invidia. Non è vero. Anzi è vero il contrario. Non era invidiosa prima, quando
lottava, quando incominciava a vincere. Allora provava un caldo sentimento di soddisfazione, di pienezza. Pensava
che il mondo avesse in serbo per lei qualcosa per cui, comunque, valesse la pena di battersi, anche a rischio di
uscirne sconfitti. Ma qualunque successo, una volta che è stato raggiunto, tende a svanire. Svanisce perché il
tempo passa e gli altri lo dimenticano. Svanisce perché ciò che suscita in noi gioia è l’atto del trionfare e per
riprovarlo dobbiamo cimentarci in un’altra meta, con un altro obiettivo. Svanisce perché, raggiunto un traguardo,
ce ne poniamo un altro più impegnativo. Svanisce perché è passato il nostro momento ed è comparso qualcuno che
offusca la nostra fama, il nostro prestigio, la nostra ricchezza. Allora cerchiamo di consolidare, rendere irreversibile
la nostra posizione. Di stabilizzarla, perpetualizzarla, in modo da non dipendere più dal riconoscimento degli altri,
dai loro umori, dai loro giudizi.
FRANCESCO ALBERONI (1929 - ), Gli invidiosi, Garzanti, Milano 1991, pp. 168-170
Se i secoli precedenti pullulano di casi celeberrimi di invidiosi, letterari o realmente esistiti (da Iago nemico di Otello
ad Antonio Salieri che odiava Mozart), l’invidia dà il meglio (pardon, il peggio) di sé nell’epoca moderna, in qualità
~ 41 ~
di «patologia democratica» […]. La spinta alla libertà e all’uguaglianza che alimenta la grande stagione della
modernità scopre il suo contrappasso nella diffusione su larga scala di questo mesto sentimento, che soltanto tra
simili trova il modo di svilupparsi appieno. Il Moderno è l’epoca delle opportunità illimitate, che offrono a tutti la
possibilità quanto meno di aspirare al miglioramento della propria condizione, e il tempo del capitalismo, nel quale
oggetto dell’invidia diventa, innanzitutto, la ricchezza; ragion per cui a occuparsene sono alcuni dei fondatori
dell’economia politica, Bernard de Mandeville e Adam Smith, i quali, nel loro elogio dell’individualismo, esaltano il
carattere ambivalente dell’invidia, vizio, ma anche virtù che movimenta la società e la spingerebbe
incessantemente verso il benessere. […] Tramontata quella specialissima forma di invidia sociale che, in parte,
alimentava la lotta di classe, questo vizio capitale, camaleontico e in perenne metamorfosi, si è appropriato del
narcisismo, vero metro della nostra società, in particolare italiana, tra ossessioni modaiole, dittatura dell’estetica,
chirurgia estetica, competizione tra «olgettine» e interminabili file per i casting di qualche reality o per accedere
all’ambitissima posizione di velina. Non saremo un Paese per giovani, dunque, ma siamo, decisamente, una nazione
di invidiosi.
MASSIMILIANO PANARARI (1971 - ), Chi invidia avvelena anche sé, “La Stampa”, 2 marzo 2011
In luogo della trotzkista “rivoluzione permanente”, il mondo moderno è afflitto e lacerato dall’invidia sociale e,
quindi, dalla sua figlia legittima, la frustrazione permanente dell’uomo-massa, che si vede sempre sfuggire la
sospirata affermazione del proprio io. È il meccanismo infernale del consumismo a determinare questa poco
invidiabile situazione, creando incessantemente nuovi bisogni, sempre meno naturali e sempre più artificiali […].
Ciascuno è lanciato alla conquista del proprio Graal formato personale: che sia un’automobile o un telefonino, un
computer o un vestito firmato; ciascuno è disposto ad affrontare rischi e sacrifici (sì, rischi: per esempio,
speculando in borsa o tentando la sorte al tavolo verde) pur di coronare il proprio sogno e gratificare, così, il
proprio ego inferiore: quello che sempre brama e teme e che fa coincidere il proprio bene con il possesso e il
piacere. Ahimè, la cosa non funziona, e per due buone ragioni. La prima è che tutti gli uomini-massa inseguono,
suppergiù, la stessa chimera, e dunque tutti finiscono per restare suppergiù, psicologicamente parlando, al livello di
ciascun altro […]. La seconda ragione è che il Santo Graal del consumismo non è un oggetto che si possa
conquistare una volta per tutte […] perché l’industria del consumo ne sforna in continuazione modelli più
aggiornati (e costosi): e non c’è niente di più patetico che sfoggiare un Santo Graal ormai fuori moda e fuori corso.
Alla lotta di classe di marxiana memoria si sostituisce, così, la lotta di tutti contro tutti, senza risparmio di colpi,
combattuta mediante lo sfoggio di sempre nuovi status symbol […]. Non è un’affermazione del proprio merito, quel
che si cerca, ma un’affermazione del proprio sembrare: dunque, non si tratta di evidenziare qualche qualità propria
(perché ciò riguarderebbe l’essere e non l’avere), ma di sottolineare qualche mancanza altrui. […] Quanto alla
persona autentica, non la si invidia, ma la si odia: perché, con lei, il discorso si sposta dall’avere all’essere, ossia su
un tipo di terreno nel quale l’uomo-massa non si sente in competizione. Infatti quel terreno, a parole, non lo
interessa; però egli intuisce, in qualche oscura maniera, che quel terreno è infinitamente più importante e che il
rifiuto della persona autentica di riconoscere il valore delle cose per cui lui si batte sta a indicare appunto questa
differenza antropologica.
FRANCESCO LAMENDOLA (1956 - ), L’invidia sociale, alimentata dal consumismo, crea la frustrazione permanente,
15 maggio 2013, Arianna Editrice (fonte: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45497)
Benvenuti nell’era della Schadenfreude. Alla lingua tedesca basta una parola sola, noi lo chiamiamo «piacere per le
sventure altrui». Questo brutto ma naturale sentimento, che è il compagno cattivo dell’invidia, fa capolino sempre
più spesso quando accendiamo la tv. […] Probabilmente ben prima che esistesse «Paperissima», duecentomila anni
fa i primi uomini ridevano quando qualcuno inciampava nella savana. Ma adesso a caricare la molla sono i mass
media e rispetto a vent’anni fa, quando c'era «La corrida» di Corrado, il genere è diventato più cattivo, forse sono
caduti i tabù. Due studiosi dei media, Brad Waite e Sarah Booker, hanno coniato il termine humilitainment,
fondendo le parole intrattenimento e umiliazione. […] Un tempo ci paragonavamo con i nostri vicini di casa, ma
oggi il senso d’inferiorità non conosce confini. In un momento storico in cui tanti sentono di perdere terreno per
colpa della crisi e di non meritarselo, siamo tutti più vulnerabili. La giustizia diventa facilmente vendetta, e vedere
quanto poco valga un altro può rassicurarci su quel che valiamo noi.
~ 42 ~
ANNA MELDOLESI, L’umiliazione altrui che ci rende felici, “Corriere della Sera”, 12 settembre 2013
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Traccia il quadro delle componenti politico-diplomatiche, socio-economiche e culturali che hanno
determinato, nel periodo compreso fra il 1870 e lo scoppio della Prima guerra mondiale, il fenomeno
dell’imperialismo e dell’espansione coloniale da parte delle grandi potenze europee. Puoi eventualmente
integrare la tua analisi con riferimenti ai fatti più recenti riguardanti quelle aree geografiche che furono
interessate al processo di colonizzazione.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
«Quanto alla morte dell'anonimato, di cui Internet ci fa gentile omaggio, la storia è leggermente diversa:
in questo caso siamo noi, per nostra volontà, a mandare al massacro il nostro diritto alla privacy. O forse
acconsentiamo a perdere la privacy perché lo consideriamo un prezzo ragionevole da pagare in cambio
delle meraviglie che ci vengono offerte. O ancora la pressione a consegnare al mattatoio la nostra
autonomia personale è così forte, e ci avvicina a tal punto alla condizione di un gregge di pecore, che
solo pochissime volontà eccezionalmente ribelli, audaci, combattive e risolute sono preparate a tentare
seriamente una resistenza» (ZYGMUNT BAUMAN – DAVID LYON, Sesto potere. La sorveglianza nella
modernità liquida, trad. di M. Cupellaro, Laterza, Roma-Bari 2014).
Sulla base della tua cultura personale e degli studi che hai compiuto, prendi una posizione sulla tesi di
Bauman e di Lyon, chiarendo se sei disposto o no a tentare la resistenza auspicata dai due intellettuali.
Motiva adeguatamente il tuo punto di vista.
~ 43 ~
Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
28 aprile 2016
Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
EUGENIO MONTALE (1896-1981), Reliquie, da Farfalla di Dinard, Mondadori, Milano 1960, pp. 156-160.
Il racconto fu pubblicato per la prima volta sul “Corriere della Sera” il 28 agosto 1948.
RELIQUIE
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«Non trovo più la fotografia di Ortello» disse l’ammalata frugando nervosamente in una scatola dove teneva
ritagli, vecchie lettere legate con un nastro e qualche santino che non osava distruggere (non si sa mai…). «Tu,
naturalmente, non ricordi più nemmeno chi fosse».
«È o era, se è morto, un cavallo, un bel cavallo che vinse il Grand prix a Longchamp. Me ne ricordo
benissimo. La sua fotografia era lì dentro, ne sono certo. Non l’avevi mai visto correre ma è stato la tua
passione per un pezzo. Così è finito nel tuo reliquiario privato, ed ora ha preso la fuga, a quanto pare. Era un
pezzetto di giornale, sarà volato via col vento».
«Ah» fece lei ravviandosi i capelli color foglia secca. «Tu parli del mio reliquiario come se fosse una
mania che non ti riguarda. Potevo aspettarmelo. Si capisce che il vento avrà portato via anche qualcos’altro
che qui non si trova».
«L’ocapi?» chiese l’uomo calvo con un sussulto. «Impossibile, cerca meglio».
«Proprio l’ocapi, quel buffo animale mezzo capra e mezzo porco di cui volevi eternare la memoria.
Volato via col cavallo. Per le faccende che interessano te hai buona memoria».
«Mezzo porco?» disse lui agitandosi. «Di’ mezzo asino, mezzo zebra, mezzo gazzella, mezzo angelo.
Un esemplare unico al mondo, di una specie che si credeva scomparsa da secoli. Volevo andare apposta a
Londra per vederlo allo Zoo. Trema di terrore se vede gli uomini: è troppo delicato per stare tra belve come
noi. Chissà se avranno potuto mantenerlo in vita. Di dargli moglie non se ne parla. Unico, capisci?, unico».
«Beato lui» fu la risposta, che voleva essere sferzante.
Tacquero a lungo. S’era distesa su una sedia a sdraio e guardava le scene allegoriche che apparivano tra i
lacunari del soffitto, scene di bestie e di dèi, ma non delle sue bestie e non di un dio che lei sentisse vicino.
Lui fissava di là dai vetri la cima di un pioppo storto arruffata dal vento. Più lontano apparivano le falde, già
nevose, delle Prealpi. Poi cominciò a piovere e i vetri si rigarono di grosse gocciole. Era quasi buio, le ninfe e i
cigni del soffitto stavano per essere inghiottiti dall’ombra. Se ne resero conto solo quando entrò la cameriera
per il tè e un lampadario si accese a un tocco della sua mano. Una luce discreta si diffuse tra i mobili falso
antico. E anche il suono della pioggia parve più allegro.
«Oh un po’ di luce» disse lui aiutandola a ravvolgersi in uno scialle. «Si parla male al buio. Ma spesso non
ci si accorge che basterebbe accendere un lume e far chiaro anche nelle idee. Sei cattiva oggi».
«No, faccio semplicemente l’inventario dei nostri ricordi, l’unico filo che ci lega dopo che tant’acqua è
passata sotto i ponti. Intanto quelli della scatola sono spariti, non so se per incuria mia o tua. Ma ce ne sono
tanti altri che dovrebbero essere chiusi nella scatola del nostro cervello e che nel tuo non esistono più, se
debbo giudicare dalla tua freddezza, dal tuo silenzio di marmotta».
«Marmotta io?» protestò lui passandosi una mano sugli spunzoni del cranio tirato a lucido da una passata,
non troppo recente, di rasoio. «In fatto di marmotte mi pare che il tuo ricordo poteva sceglier meglio. Dove
ne abbiamo vista una; sentiamo?».
«Presso l’abbazia di San Galgano; l’aveva un cacciatore, quello che ci offerse in vendita anche suo figlio, un
bel poppante bianco e rosso, una meraviglia. Lui era deciso, faceva sul serio, diceva alla moglie: tanto se ne
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mette in macchina un altro, che c’è di male? Ma il figlio non l’abbiamo preso; sarebbe costato troppo dopo…
per mantenerlo».
«Complimenti alla tua memoria. Quella era una semplice martora, morta per giunta. Le marmotte, le tre
marmotte…».
«Le abbiamo viste in una piccola grotta, in un roccione sfiorato dalla funivia del Gornegrat. Ballavano
allegramente agitando gli zampetti e salutando i viaggiatori. Si sentivano al sicuro. Ma non erano tre, era una
famiglia più grossa, padre, madre e bambini. Latte o limone?».
«Liscio» disse lui prendendo la tazza. Poi si guardò attorno e quando la cameriera lasciò la sala chiese con
falsa noncuranza, dopo un breve silenzio: «E… la volpe?».
«La volpe rossa, intendi? Dapprima s’era imbucata nella sua casetta dentro la gabbia, a Zermatt. Non
voleva farsi vedere. Mi son detta: conto fino a venti, se esce in tempo succederà quel che deve succedere e
se non esce… alla malora quest’uomo. E ho contato, lentamente, sempre più lentamente. Al diciannove la
volpe è balzata fuori».
«E così ti sei decisa a sposarmi» disse lui sospendendo il fiato sulla tazza troppo calda. «Capisco, capisco
anche troppo. Dopo tanti anni se ne imparano sempre di nuove».
«Non lamentarti, ho contato lentamente apposta. Forse dopo il diciannove avrei fatto una pausa
lunghissima. Sono io che l’ho tirata fuori… col pensiero. C’è voluto, s’intende, un po’ di trucco. Ho dovuto
allargare i tempi. Come certi musicisti».
«Già che siamo in tema di confessioni, ti dirò che quando Mimì doveva rientrare nella bottiglia, a Vitznau,
mi son detto: se compare nella bottiglia di destra succederà quel che deve succedere; ma se viene fuori nella
bottiglia a sinistra, allora… non so se mi spiego. Mimì, la cavia bianca e gialla, non ricordi?».
«Perfettamente. E Mimì, uscita fuori dalla manica del prestigiatore, finì a destra? La nostra unione ha
dunque solide basi. Un biscottino?».
«No, grazie. Finì a sinistra. Ma la prova fu ripetuta tre volte e tu hai vinto per due a uno; quanto bastava.
Non c’è stato trucco, come vedi».
«La volpe e il porcellino d’India, due padrini interessanti. Saranno morti da un pezzo senza sapere che guai
avranno suscitato. La nostra vita è un bestiario, è un serraglio addirittura. Credi che li abbia buttati via? Cani
gatti uccelli merli tortore grilli vermi…».
«Oh vermi» disse lui quasi sdegnato.
«… anche vermi e non so che altro. E i nomi? Buck Pallino Passepoil Pippo Bubù…».
«Lapo Esmeralda Mascotto Pinco Tartufo Margot…».
Stava per proseguire, magari inventando, ma si fermò vedendo che lei chiudeva gli occhi, spossata. Prese
da un piatto un torcettino croccante e se lo portò alla bocca. Poi quasi automaticamente allungò una mano
verso la scatola di cartone e cominciò a rovistare fra i ritagli, le fotografie e le vecchie lettere. Da una busta
che pareva vuota uscirono due pezzetti di carta sgualcita, due riproduzioni di fotografie: un puledro nervoso
e ardito e una curiosa bestia dall’occhio sperduto, una meraviglia che sembrava oscillare fra il Bedlingtonterrier e il tasso, fra la porchetta e il capriolo, fra la capra e l’asinello di Pantelleria; forse uno sproposito, un
refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza ineffabile per il cuore.
«L’ocapi! Ortello!» esclamò l’uomo dandosi un colpo sulla zucca. «L’ho trovato! Li ho trovati tutti e due!».
Ma lei continuava a dormire. Fuori cominciava a spiovere. Le posò con delicatezza i ritagli sulle mani in
croce e si disse: “Esco a far due passi ma non spengo la luce. Così al risveglio li vede subito”. E si allontanò in
punta di piedi.
1. Comprensione del testo
1.1
Riassumi in modo essenziale il racconto nello spazio massimo di una colonna di foglio protocollo, riducendo
in forma espositiva le parti dialogate.
1.2
Ricercando nel testo e mettendo a fuoco i tanti elementi “indiziari” che l’autore vi ha disseminato, prova a
tracciare un ritratto, fisico e psicologico-morale, dei due personaggi (età anagrafica, appartenenza sociale,
abitudini di vita, stato d’animo, condizione affettiva nei confronti del coniuge).
1.3
Gli animali, che rappresentano il nucleo attorno a cui gravita l’intero racconto, qui hanno anche e
soprattutto una funzione magico-oracolare, al punto che la loro stessa immagine diventa una sorta di
~ 45 ~
talismano dalle proprietà esorcizzanti e salvifiche. Argomenta questa affermazione rintracciando nel testo i
passaggi che ritieni più significativi a questo riguardo.
1.4
Quale significato si può attribuire, secondo il tuo giudizio, al gesto finale con cui il marito posa i due ritagli di
giornale sulle mani della moglie disposte in forma di croce?
2. Analisi del testo
2.1
Il racconto è quasi interamente risolto nel dialogo fra i due coniugi, la cui caratterizzazione si arricchisce via
via ad ogni nuova battuta: in quale direzione, verso quale “rivelazione” ti sembra orientata questa
progressione?
2.2
Dal principio alla fine, il dialogo tra i personaggi oscilla fra due poli, si svolge per così dire su due piani: il
linguaggio convenzionale delle formule di cortesia e quello che si potrebbe chiamare del risentimento,
inizialmente carico di sottintesi e via via più esplicito. Analizza attentamente le espressioni usate dai due
coniugi e cerca di spiegare le possibili ragioni di questa ambigua duplicità.
3. Contestualizzazione e approfondimenti
3.1
Nella parte finale il racconto svela forse al lettore il suo significato più profondo, che puoi tentare di cogliere
concentrando la tua attenzione soprattutto sulla parole, tipicamente montaliane, che si leggono alle rr. 7475: «forse uno sproposito, un refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza
ineffabile per il cuore».
3.2
L’associazione tra le parole «reliquiario» (rr. 6 e 9),
«inventario» (r. 29) e «bestiario» (r. 64) non è
riducibile alla semplice corrispondenza rimica. Sul
presupposto di questi richiami a distanza, a
conclusione della tua analisi, prova a spiegare le
implicazioni di senso racchiuse nel breve titolo, di cui
occorre considerare attentamente anche il significato
etimologico.
3.3
Nella storia millenaria della civiltà umana, gli animali
sono stati fin dalle più antiche origini non solo
umanizzati, ma anche allegorizzati e addirittura
divinizzati, tanto che credenze superstiziose
sopravvivono e riemergono anche nei tempi moderni, e non solo nella cultura popolare. Se conosci qualche
altro testo, in prosa o in versi, che presenti qualche significativa affinità con quello di Montale, puoi
eventualmente servirtene come termine di raffronto per integrare la tua analisi.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)
Consegne:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi
che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con
opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in
paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che
l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
~ 46 ~
3. AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: Patria e Nazione
DOCUMENTI
Fecisti patriam diversis gentibus unam: «Hai fatto di genti diverse un’unica patria». Così, al franar dell’Impero, si
rivolge a Roma, che già ha conosciuto il sacco di Alarico (410 d.C.), il gallico Rutilio Namaziano; e le tributa
l’omaggio più alto, riconoscendole di aver fatto dell’Italia e del mondo un’unica realtà, una patria
(etimologicamente, «terra dei padri»), realizzando quella vocazione all’osmosi tra i popoli che la Città aveva
mostrato già al suo sorgere, quando nelle tribù genetiche, che ne formavano il nucleo primitivo (Ramnes, Tities e
Luceres) aveva raccolto tre diversi gruppi linguistici dell’Italia protostorica, capaci di coesistere. Patria dunque
contrapposta a domus (domus Aquileia…), ridotta a semplice luogo di origine di fronte a una identità più alta.
Capace di chiamare a far parte di una realtà comune prima gli abitanti dell’Italia e poi, via via, tutto il genere
umano; capace di fare della penisola e poi dell’orbe una sorta di unica città, che intratteneva con il potere un
tempo egemone il tipo di «rapporti paradossali e straordinari che… Elio Aristide», il retore di età antonina, sentì
«esistere tra Roma e tutta la terra abitata». Il genio politico dell’Urbe aveva infatti creato, «conciliandola
sapientemente con l’autonomia locale delle leggi e dei costumi», lasciati sopravvivere ovunque, «una concezione
originale del diritto di cittadinanza, non duplice…, ma sdoppiata o, se si vuole, su due livelli», patria e domus,
appunto. E la patria era Roma. La cittadinanza, di cui si sostanzia l’universalismo, si rivelò così capace di mantenere
in vita le «piccole patrie»; e con esse, nel più vasto ambito dell’impero, ogni singolo particolarismo giuridico o
religioso, culturale o identitario. Ma, al tempo stesso, fece germogliare, nel nome di un sogno più alto, i fermenti
ideali necessari alla realizzazione «di quella cosmopoli con cui l’impero…, rivale della città di Dio, sarebbe giunto
quasi a identificarsi» (Claude Nicolet). Nella scelta del termine Rutilio Namaziano sottintende dunque tradizioni,
cultura e idealità profonde: ed è un gallo a riconoscere, quando già questa è sul punto di concludersi, «l’umana
missione unificatrice dell’Urbe» (Luigi Alfonsi).
GIOVANNI BRIZZI (1946 - ), Cittadini di un luogo e dell’impero. Due identità sotto il segno di Roma, “Corriere della
Sera”, 28 febbraio 2016
Patria. Terra dei padri. Sinonimo di luogo natìo. Di terra di origine. Di attaccamento a usi, costumi, tradizioni
ereditate dagli antenati. Un termine che nel Medioevo si biforca, in una continua altalena tra un significato di
carattere universale e, l’altro, sottile: dei campanili, delle appartenenze, degli ambiti serrati ma ristretti. […] Il
pensiero medievale oscilla tra questi due concetti, che si impregnano di cristianesimo. Con una lunga elaborazione
che, dall’idea di sant’Agostino della patria caelestis, arriva fino a Tommaso d’Aquino, con il recupero in chiave
cristiana proprio dell’idea di patria di Cicerone. […] Tuttavia questo è il campo delle grandi elaborazioni culturali in
rapporto con i poteri universali. Nella vita comune dell’uomo medievale ciò che contava era il senso originario di
comunità. La piccola patria. La terra degli avi. È qui che si giocavano i maggiori sentimenti di appartenenza, di
aggregazione, di legame con la famiglia e il contesto. L’Heimat, per dirlo alla tedesca. Il luogo in cui ci si sentiva
unici e uguali. In una comunione di sangue e di spirito con gli altri che ti circondavano. Dove tutto ti apparteneva e
ti era riconoscibile. Il campo, il vicolo, la strada. La chiesa, il muro, la piazza. Luoghi, come scrive Sándor Márai, in
cui tutto si fondeva: voci, suoni, odori, passioni e vita. «In quell’emozionante, imperituro aroma di amori infantili,
forte nelle narici, che è la patria».
AMEDEO FENIELLO (1962 - ), Gli obblighi universali del cristiano con la piazza e il campanile nel cuore, “Corriere
della Sera”, 28 febbraio 2016
Patria è un termine doppiamente alle origini delle idee risorgimentali. Patriot era l’americano insorto per
l’indipendenza contro Londra. Enfants de la patrie nella Marsigliese erano i cittadini insorti contro la tirannide (de la
tyrannie l’étendard sanglant), mossi da amour sacré de la patrie, invocando Liberté, Liberté chérie. Per questa
ragione «patrioti» furono detti coloro che lottarono e morirono per questa patria nei primi anni risorgimentali, fra
~ 47 ~
1796 e 1799. Né questi valori sarebbero stati più persi. Sul Vittoriano a Roma nel 1911 furono scolpite le due
dediche: «All’unità della patria» e «alla libertà dei cittadini». Dopo il 1815, entrando il Risorgimento più nel vivo, la
«patria» rimase nel vocabolario corrente di quel grande moto e dei suoi protagonisti e fautori, e dei loro manifesti,
opuscoli e giornali. Si trasformò, tuttavia, radicalmente. Venne, infatti, sposata e identificata con «nazione», altro
concetto fondamentale dell’ideologia risorgimentale. Il movimento «patriottico» divenne «nazionale». […] Era un
mutamento significativo. Si passava dalla «terra dei padri», dall’idea naturalistico-geografica del «bel paese» fra le
Alpi, il mare e le sue isole, all’idea storica di un popolo formatosi nel tempo, con l’unificazione romana dei popoli
italici e poi, finito l’impero di Roma, con la fusione di Romani e Germani: un popolo dalla civiltà trimillenaria, l’«itala
gente dalle molte vite» di Carducci, sempre grande creatrice di civiltà e di cultura, con le sue primavere, cadute e
rinascite. Poi erano varie le concezioni di questa nazione e della sua storia, ma sempre grande nazione e grande
storia. E così la nazione non eclissava o abbassava l’idea di patria, ma la rendeva più complessa, più ricca, più
umana, vissuta e sofferta.
GIUSEPPE CALASSO (1929 - ), Concezioni differenti e un obiettivo. Fare della penisola una sola nazione, “Corriere
della Sera”, 28 febbraio 2016
Se nei primi anni della Repubblica il tema patriottico ancora caratterizza il discorso pubblico, con gli anni Cinquanta
i termini patria e nazione diventano desueti, e sono abitualmente sostituiti da «Paese»; insistere a usarli espone
anzi al rischio d’essere tacciati di sentimenti fascistoidi. In questo modo l’uso di quei termini finiva con l’essere
monopolizzato dalla destra missina e monarchica. Tra i motivi per i quali l’intero campo semantico della patria
venne presto abbandonato dalle forze antifasciste c’era naturalmente il fatto che esso appariva irreparabilmente
condizionato dall’esperienza del nazionalismo e bellicismo del regime. Ma questo esito dipendeva anche dal
trauma dell’8 settembre 1943, cioè dalla crisi verticale delle strutture statali che aveva accompagnato la sconfitta
sancita dall’armistizio. Nel movimento resistenziale non erano mancati – si pensi a tante lettere di partigiani
condannati a morte – i richiami alla patria. Ma quei richiami non avevano potuto cancellare certi limiti che
caratterizzavano la Resistenza dal punto di vista patriottico, anzitutto per il fatto che il principale tra i partiti
impegnati nella lotta partigiana, quello comunista, agitava il tema nazionale in modo ampiamente strumentale.
Nell’Italia repubblicana, al posto di una comune idea di patria, si doveva affermare quello che già allora venne
definito un «patriottismo di partito», in virtù del quale il partito di appartenenza diventava la vera nazione: molti, in
sostanza, si sentivano democristiani, socialisti o comunisti prima che italiani. In un certo senso finivano con
l’esistere diverse idee di patria, segno evidente di una crisi del sentimento patriottico.
GIOVANNI BELARDELLI (1951 - ), Si preferisce usare la parola “Paese”. Ma la vera appartenenza è il partito,
“Corriere della Sera”, 28 febbraio 2016
Una nazione può cessare d’esserlo. La nazione infatti non è una struttura statuale fissa e indistruttibile. Non è
neppure un dato etnico disancorato dalle sue forme politiche storiche. La nazione democratica, in particolare, è
una costruzione sociale delicata e complicata, fatta di culture e storie condivise, di consenso manifesto e
corrisposto, basato sulla reciprocità tra i cittadini. È un vincolo di cittadinanza motivato da lealtà e da memorie
comuni. Soltanto attraverso questo intreccio di motivi e di legami si instaurano rapporti politici che possono dirsi
democratici. Soltanto così si crea l’intelaiatura istituzionale di una «nazione di cittadini». Ma quando la politica
produce inefficienza e corruzione, si intaccano i vincoli stessi che tengono insieme una nazione al di là della sua
struttura statuale. Allora il senso di reciproca appartenenza storica non è sentito più come un valore. L’identità
nazionale non sostiene più la vita politica, tanto meno la surroga. Allora una nazione cessa di esserlo. E può farlo in
tanti modi, non necessariamente nel più clamoroso della disgregazione del suo apparato politico-amministrativo
con la secessione di alcune regioni. Una nazione democratica è fatta ad un tempo di radici etno-culturali e di buone
ragioni politiche di convivenza. Ma le radici si possono seccare o strappare e le ragioni si possono smarrire o
falsificare. Tanto più in un paese come il nostro, dove la democrazia è maturata faticosamente dopo avere tentato
altrettanto faticosamente di diventare una nazione. Quando il tessuto politico-istituzionale di una nazione così
costruita si sfilaccia, non è strano che nasca la voglia di cercare o di inventare radici «etniche più originarie» della
nazione storica, sulle quali ancorare una democrazia su misura, ritagliata su confini territoriali e secondo criteri
socio-culturali opportunistici e discriminatori – secondo il motto: «democrazia sì, ma a casa mia, e con chi voglio».
~ 48 ~
Così finisce una nazione democratica e sorgono etnodemocrazie regionali, magari dietro una facciata di unità
formale. […] Negli anni ottanta si è assistito a un riacutizzarsi della questione nazionale in tutti i paesi europei, che
pure hanno una tradizione diversa dalla nostra. Vi hanno contribuito non solo reazioni a revival regionalisti ma
fenomeni di altra natura, che è bene non ignorare. Così in Francia i problemi dell’immigrazione sono sfruttati
politicamente dal lepenismo (1) con lo slogan della priorità della «scelta nazionale»; in Germania è la combinazione
della questione dell’immigrazione con quella persistente dell’«identità tedesca», che risveglia atteggiamenti
nazionalisti a sfondo xenofobo, ancora prima delle violenze dei gruppi naziskin. Ma più in generale quesiti inattesi
sul ruolo delle nazioni e sulle identità nazionali in Europa nascono dalle difficoltà della costruzione dell’Europa
politica.
(1) Il fronte nazionale di Jean-Marie Le Pen è un movimento politico francese ostile al riconoscimento di diritti
civili e sociali per gli immigrati.
GIAN ENRICO RUSCONI (1938 - ), Se cessiamo di essere una nazione, il Mulino, Bologna 1993, pp.7-19
4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Clima e produttività
DOCUMENTI
Più di cinquant’anni fa, mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare, il santo Papa Giovanni XXIII scrisse
un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di
pace. Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il «mondo cattolico», ma aggiungeva «e a tutti gli uomini di
buona volontà». Adesso, di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che
abita questo pianeta. Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un
processo di riforma missionaria ancora da compiere. In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in
dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune. […] Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in
cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida
ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha
già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una
presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati
non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di
soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o
alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i
Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani
sulla creazione di Dio». Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la
propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.
Lettera Enciclica LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco Sulla cura della casa comune, parr. 3 e 14 (24 maggio
2015)
Le statistiche dimostrano che il massimo della produttività nelle attività economiche si ottiene in corrispondenza
dei 13 gradi di temperatura ambientale: oltre questo valore, la produttività inizia a diminuire. Incrociando questi
dati con quelli del riscaldamento globale, le previsioni sono drammatiche: il prodotto interno lordo medio globale
potrebbe diminuire del 25 per cento, con un allargamento del divario tra nazioni ricche e nazioni povere. La
produttività economica, cioè l'efficienza con cui le società trasformano lavoro, capitale, energia e risorse naturali in
nuovi beni e servizi, dipende dal clima. E il prodotto interno lordo pro capite, considerato come misura di questa
produttività, inizialmente aumenta in proporzione alla temperatura, raggiunge un picco in corrispondenza di 13
gradi centigradi, per poi diminuire una volta oltrepassato questo valore. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su
~ 49 ~
“Nature” da Marshall Burke della Stanford University e colleghi di altri istituti statunitensi, che per la prima volta è
riuscito a comprendere in un unico quadro coerente dati macroeconomici e dati microeconomici raccolti nel corso
dei decenni nei vari paesi del mondo. Considerato il cambiamento climatico in atto e gli aumenti di temperatura
previsti entro il 2100, conclude lo studio, si potrebbe assistere a un brusco calo di produttività a livello globale.
Finora gli studi scientifici sulla correlazione tra temperatura e produttività economica hanno dato risultati
discordanti: è emerso per esempio, che la produttività dei lavoratori e la resa dei raccolti rimangono pressoché
stabili tra 0 e 25 gradi centigradi, ma diminuiscono bruscamente con l’aumento ulteriore della temperatura. Burke
e colleghi hanno analizzato i dati economici di 166 nazioni relativi al periodo 1960-2010, rilevando che la
produttività economica, complessivamente, non segue un andamento lineare: aumenta con l’incremento della
temperatura tra 0 e 13 gradi, poi inizia a diminuire con l’aumento delle temperature, e il calo è sempre più rapido
via via che ci si sposta verso quelle più elevate. Le statistiche mostrano che la correlazione tra produttività e
temperatura non solo è applicabile a livello globale, ed è valida per tutti i settori produttivi, sia nei paesi sviluppati
sia in quelli in via di sviluppo, ma è anche indipendente dai progressi tecnologici e dal livello di benessere delle
nazioni. I dati relativi al periodo 1960-1989, infatti, sono quasi identici a quelli del periodo 1990-2010. I risultati
delle statistiche sulla correlazione tra produttività e temperatura forniscono interessanti proiezioni quando sono
incrociati con i modelli climatici globali: le simulazioni di Burke e colleghi mostrano che il 77 per cento dei paesi
diventerebbe più povero, in termini di prodotto interno lordo, di quanto sarebbe senza cambiamento climatico.
Entro il 2100, se verranno confermate le previsioni di un incremento di circa 4 gradi nella temperatura media
globale, la riduzione del prodotto interno lordo medio globale arriverebbe al 25 per cento, con un allargamento del
divario tra nazioni ricche e nazioni povere.
Il pericoloso legame tra clima e produttività, “Le Scienze”, 21 ottobre 2015
Fonte: http://www.lescienze.it/news/2015/10/21/news/economia_temperatura_riscaldamento_globale2812007/?refresh_ce
«Con gli impegni volontari non si va lontano. Basta fare una semplice somma per vedere che i tagli di emissioni
serra che i singoli paesi hanno programmato non bastano: la temperatura crescerà oltre i 2 gradi. E se qualche
governo non farà quello che si è impegnato a fare, se il trend di riscaldamento ci sfuggirà di mano, si andrà verso un
collasso catastrofico nel giro di pochi decenni. Quello che sta succedendo negli Stati Uniti, con la spaventosa siccità
in California e gli uragani sulla costa atlantica, offre una pallida idea di quello che succederà. […] Finora è stato
ottenuto poco perché si è provato ad avviare il cambiamento dall'alto utilizzando obiettivi percepiti come punitivi
che hanno innescato il gioco dello scaricabarile sulle responsabilità per la minaccia climatica. Bisogna invece
abbracciare la logica degli obiettivi positivi. Ogni anno una quota in più di energia rinnovabile, case efficienti,
materiali recuperati, reti intelligenti. La ricetta giusta è non partire da accordi di vertice ma dall’alleanza tra gli enti
locali e le imprese per mobilitare le energie migliori dei vari territori».
JEREMY RIFKIN (1945 - ), intervistato da Antonio Cianciullo (Jeremy Rifkin: “L’accordo sull’ambiente non basta: la
vera rivoluzione arriverà dal basso”), “la Repubblica”, 26 novembre 2015
PARIGI. «L’accordo di Parigi per il clima è accettato». […] Dalla firma del protocollo di Kyoto, il padre di questa
nuova intesa, sono passati solo 18 anni, ma si è consumata un’era. Nel 1997 nell’antica capitale giapponese solo i
rappresentanti dei 35 paesi industrializzati avevano assunto impegni di taglio delle emissioni serra, e gli Stati Uniti
dopo poche settimane avevano stracciato l’accordo con l’arrivo di Bush alla Casa Bianca. Ora 195 paesi si sono
impegnati a diminuire la pressione che sta facendo saltare, assieme all’equilibrio dell’atmosfera, le nostre sicurezze
quotidiane trasformando le piogge in bombe d’acqua e le siccità in flagelli. Gli impegni di riduzione finora adottati
da 186 governi non bastano, ma è stato deciso un meccanismo di revisione periodica dei target che servirà a
rafforzarli. L’accordo [….] ha suscitato qualche dissenso nel fronte ambientalista. Il climatologo James Hansen lo ha
definito una «frode».
ANTONIO CIANCIULLO, “la Repubblica”, 13 dicembre 2015
~ 50 ~
La tesi principale sostenuta da politici, lobbisti e amministratori delegati che guidano chi vuole ridurre al minimo il
ruolo del governo nella lotta ai cambiamenti climatici è che, per risolvere il problema, il mondo dovrebbe affidarsi
al mercato. Le emissioni di gas serra fanno parte dell’economia mondiale, quindi se sono un problema, i mercati
reagiranno, per esempio offrendo tecnologie in grado di prevenire i cambiamenti climatici o fare sì che possiamo
adattarci a loro. In realtà però i mercati dell’energia non tengono conto dei costi «esterni», o sociali, dell’uso dei
combustibili fossili. Questi non si riflettono nel prezzo che paghiamo alla pompa di benzina, al pozzo petrolifero o al
contatore dell’elettricità. Per esempio l’inquinamento da carbone provoca malattie, danneggia gli edifici e
contribuisce ai cambiamenti climatici. Quando compriamo l’elettricità prodotta con il carbone, paghiamo appunto
l’elettricità, ma non questi altri costi reali.
NAOMI ORESKES - ERIK M. CONWAY, Merchants of Doubt: How a Handful of Scientists Obscured the Truth on
Issues from Tobacco to Global Warming, “Le Scienze”, gennaio 2016
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
«C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di
allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese.
L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di
eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi
piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal
paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta
lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui
al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta» (WALTER BENJAMIN [Berlino 1892 – Port
Bou 1940], Tesi di filosofia della storia, in Angelus Novus, Einaudi, Torino 1981, p. 84).
Prendendo spunto dalla tesi di Benjamin, elabora una riflessione personale ed esprimi un parere
argomentato con opportuni riferimenti alle tue conoscenze storiche e di filosofia della storia.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
Il “paradigma agonistico”, che fa sì che tutti ci sentiamo costantemente in competizione con gli altri e
persino perennemente impegnati in una sfida con noi stessi, sottoposti a classificazioni di merito e giudizi
di valore, sembra che sia diventato nella nostra società di oggi la modalità di relazione dominante, non
più solo nell’ambito dell’economia e del lavoro, ma in tutti gli aspetti della vita quotidiana, al punto che
psicologi, sociologi e filosofi incominciano a interrogarsi sulle possibili ripercussioni etiche, considerato
che ai pochi “vincenti” fanno riscontro legioni di “sconfitti”, in una rinnovata “lotta per la sopravvivenza”.
Facendo riferimento anche alle tue esperienze personali, prova a individuare le cause di questo
fenomeno, che ha assunto proporzioni ben più ampie rispetto anche solo a un recente passato, e rifletti
sulle possibili conseguenze, già in atto o prevedibili per il futuro.
~ 51 ~
GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
(Tipologie A, B, C, D)
Data: ______________________
Classe: ___________________
Candidato/a: _____________________________________________
Indicatori
Punteggio
massimo
3
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Conformità ai requisiti
Struttura dell’elaborato
Coerenza argomentativa
Sviluppo delle idee
Completezza di informazione
Uso della documentazione
Impostazione critica
Registro espressivo
Ortografia, sintassi, lessico
Presentazione grafica
Elaborazione autonoma
Originalità di idee
Stile personale
Punti
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Aderenza alla traccia
Rispetto delle consegne
Livello riferibile ad ogni indicatore
Punteggio complessivo assegnato
Punteggio
assegnato
~ 52 ~
Seconda prova scritta
Quest’anno non è stata svolta la simulazione della seconda prova in classe, ma i ragazzi hanno tradotto
le versioni assegnate alla maturità sia come compito a casa sia in classe con l’insegnante.
~ 53 ~
GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
Data: ______________________
Classe: ___________________
Candidato/a: _____________________________________________
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
COMPRENSIONE
DEL SENSO
SINTASSI
MORFOLOGIA
LESSICO
QUALITÀ STILISTICOFORMALE DELLA RESA
IN ITALIANO
PUNTEGGI PARZIALI
+
+
+
+
+
=
Per ogni indicatore tracciare una X nella casella
corrispondente alla fascia di punteggio giudicata
più confacente all’esito della prova.
PUNTEGGIO
TOTALE
/15
~ 54 ~
Istituto d’Istruzione Superiore «A. PARADISI»
Sezione associata
LICEO CLASSICO «M. ALLEGRETTI»
Via Resistenza, 800 - 41058 VIGNOLA (Modena)
Anno scolastico 2015/2016
10 febbraio 2016
Classe 3a B
Nome e cognome ___________________________________________________
SIMULAZIONE
della
TERZA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA A - Trattazione sintetica di argomenti
DISCIPLINE COINVOLTE:
1. Filosofia
2. Matematica
3. Scienze
4. Inglese
Tempo assegnato per lo svolgimento: 3 ore.
È consentito l’uso del vocabolario monolingue di inglese e della calcolatrice scientifica.
~ 55 ~
Istituto d’Istruzione Superiore «A. PARADISI»
Sezione associata
LICEO CLASSICO «M. ALLEGRETTI»
Via Resistenza, 800 - 41058 VIGNOLA (Modena)
Anno scolastico 2015/2016
13 maggio 2016
Classe 3a B
Nome e cognome ___________________________________________________
SIMULAZIONE
della
TERZA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA A - Trattazione sintetica di argomenti
DISCIPLINE COINVOLTE:
1. Filosofia
2. Fisica
3. Letteratura latina
4. Inglese
Tempo assegnato per lo svolgimento: 3 ore.
È consentito l’uso del vocabolario monolingue di inglese e della calcolatrice scientifica.
~ 56 ~
Terza prova scritta
I docenti del Consiglio di Classe si sono orientati verso una prova pluridisciplinare (e non
interdisciplinare) con quesiti relativi a quattro materie. Il tempo assegnato per lo svolgimento è stato di
tre ore. Per quanto concerne le modalità, nelle due simulazioni di Terza prova è stata scelta la Tipologia
A, cioè la “Trattazione sintetica di argomenti”. Oltre al numero massimo di righe o parole, differente a
seconda delle discipline, si sono fornite tracce precise nella formulazione dei quesiti, perché risultasse
ben chiaro agli alunni l’ambito da rispettare. Vengono riportati qui di seguito i quesiti proposti e i criteri
di valutazione utilizzati.
Quesiti proposti nella prima simulazione
(10 febbraio 2016)
1. FILOSOFIA
Dopo aver esposto le considerazioni di Hegel relativamente al tema della libertà, elabora
un confronto con il pensiero kantiano, evidenziando gli elementi simili e le differenze con le
quali tale tematica viene ripresa nella “Critica della ragion pratica”. (Massimo 25 righe)
2. MATEMATICA
Si illustri in cosa consiste il concetto di “limite di una funzione", spiegando inoltre quale
legame ci sia tra il calcolo di limite e la determinazione degli asintoti orizzontale e verticale
di una funzione. Infine si spieghi come si affronta il caso, nel calcolo di un limite, della
forma indeterminata
∞
∞
.
3. SCIENZE
Poni a confronto, per quanto riguarda le cause, le caratteristiche e la pericolosità, il
vulcanesimo associato alle zone di distensione della crosta (dorsali oceaniche) con quello
delle zone di subduzione (Archi vulcanici) (massimo 28 righe).
4. INGLESE
Comment on the "sense of inadequacy" in The Love Song of J. Alfred Prufrock by Eliot
referring to the objective correlative technique in the poem. (about 20 lines).
~ 57 ~
Quesiti proposti nella seconda simulazione
(13 maggio 2016)
1. FILOSOFIA
Spiega la dialettica hegeliana ed evidenzia quali altri autori hanno ripreso tale contenuto e
con quale funzione nell’elaborazione del loro pensiero filosofico (massimo 20 righe).
2. FISICA
La corrente indotta. Spiega come una corrente possa essere prodotta non solo da un
generatore, ma anche da un campo magnetico variabile.
3. LETTERATURA LATINA
In relazione al Satyricon esponi, nella dimensione massima delle righe assegnate, i caratteri
del realismo petroniano, anche in riferimento alle riflessioni di Erich Auerbach.
4. INGLESE
Consider Orwell's Nineteen Eighty -four, say what makes it a "dystopian" novel and
comment on the use of language, of the media, and on the effect of physical persuasion on
Winston Smith (about 20 lines).
~ 58 ~
GRIGLIA DI CORREZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA
Tipologia A - Trattazione sintetica di argomenti
Anno scolastico 2015/2016
Nome e cognome ………………………………………………….
Classe 3a B Liceo Classico
DISCIPLINE: Inglese, Filosofia, Fisica, Scienze Naturali
COMPETENZE DISCIPLINARI
Punti 1-6
1. Pertinenza rispetto alla traccia
2. Conoscenza dei contenuti specifici
…………………
…………………
____________________
COMPETENZE OPERATIVE
Punti 1-6
1. Coerenza logica nell'organizzazione del discorso
2. Capacità di sintesi e/o capacità applicativa e risolutiva
3. Capacità di stabilire collegamenti e di elaborazione critica
………………..
………………..
…………….....
____________________
FORMA ESPRESSIVA
Punti 1-3
1. Chiarezza espositiva
2. Correttezza formale
3. Padronanza del lessico specifico
………………..
………………..
………………..
____________________
TOTALE PUNTI (3-15)
TOT.
__________
OSSERVAZIONI ……………………………………………………………………………………...........................................
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
~ 59 ~
LINGUA E LETTERE ITALIANE
Prof. Daniele Borghi
Programma svolto al 14 maggio e previsto al termine dell’anno scolastico
Obiettivi
•
•
•
•
•
•
•
Progressivo consolidamento e accrescimento della padronanza della lingua nelle sue varie forme, in
rapporto agli scopi e alle differenti funzioni comunicative.
Capacità di «fruizione» delle opere letterarie nella pluralità di livello dei loro significati.
Conoscenza quanto più possibile organica e articolata della letteratura italiana nel suo svolgimento
storico e nelle sue diverse forme ed espressioni.
Capacità di cogliere le connessioni tra la produzione letteraria e il contesto storico-culturale nel quale
essa si iscrive.
Sviluppo delle capacità personali di giudizio critico ed estetico.
Capacità di distinguere i diversi metodi di analisi e di valutazione critica dei testi.
Acquisizione di un metodo di lavoro autonomo che consenta di arricchire, integrare, estendere e
approfondire la preparazione scolastica.
Premessa
Il programma di Italiano ha avuto uno svolgimento, complessivamente, piuttosto rallentato. Quest’anno
in particolare infatti si sono perdute molte ore di lezione, soprattutto a seguito di attività extracurricolari
(uscite, visite, progetti). Si è inoltre ravvisata fin dall’inizio la necessità di soffermarsi su specifici momenti
della trattazione oppure di insistere su aspetti significativi cercando di coinvolgere nel dialogo la classe
(attuando così una forma di recupero in itinere).
Per quanto riguarda la conduzione delle lezioni, esse sono state impostate in modo tradizionale,
privilegiando sempre la lettura e il commento dei testi in classe e solo rarissimamente assegnando le
pagine agli studenti. I testi in programma, dunque, - tranne pochissime eccezioni segnalate – sono stati
tutti affrontati a lezione; anche le verifiche (scritte e orali) sono sempre state organizzate muovendo
dalla lettura delle opere. Gli studenti sono perciò abituati a questo tipo di lavoro che prevede la lettura e
il commento dei passi studiati con successiva contestualizzazione e riflessione su aspetti particolari o
generali di poetica.
Le verifiche di letteratura sono state proposte in forma di trattazione breve di argomenti (in modo
analogo, quindi, alla modalità di terza prova individuata per le altre discipline in sede di simulazione) e
hanno previsto sempre almeno un testo da parafrasare e/o commentare. Nel corso dell’anno scolastico
sono inoltre state somministrate due simulazioni della prima prova scritta (con tracce tutte
appositamente elaborate per l’occasione) precedute e seguite da adeguati momenti di preparazione o
riflessione.
I risultati finali sono nel complesso molto buoni, e rispecchiano effettivamente il percorso complessivo
della classe anche in altre discipline: un buon numero di studenti ha raggiunto un livello di preparazione
eccellente ed ha ottime o buone capacità di rielaborazione personale; altri si attestano su risultati
discreti (in relazione agli aspetti più diversi: comprensione, padronanza e rielaborazione dei contenuti,
~ 60 ~
capacità argomentativa, correttezza, scorrevolezza e proprietà di scrittura o di esposizione orale – anche
se spesso solo in occasione delle verifiche programmate e quindi su quantità parziali di programma);
pochi sono quelli che rimangono sufficienti.
Contenuti
1. letture dal Paradiso dantesco
(periodo di svolgimento: ottobre – aprile)
Introduzione generale alla cantica e lettura integrale commentata dei canti I, III, VI, XI, XV, XVII, XXXIII.
2. Storia della letteratura italiana con letture antologiche.
I rimandi di pagina ed i titoli non originali assegnati ai brani antologizzati sono da riferirsi al testo in
adozione: Roberto Antonelli, M. Serena Sapegno, Il senso e le forme, voll. 3, 4, 5.
Il Romanticismo: definizioni, manifestazioni, caratteri: l’esperienza europea e italiana in particolare
(testo pp. 690 -694): lettura di Traduzioni e modernità dall’articolo Sulla maniera e l’utilità delle
traduzioni di M.me de Stael; la musica: riferimenti al melodramma di G. Verdi e R. Wagner;
cenni alla produzione dialettale di G. G. Belli e C. Porta: letture commentate: dai sonetti del
Belli: Er giorno der Giudizio; La vita dell’omo; La morte co la coda”; Porta: lettura di un brano da
Desgrazzi de Giovanin Bongee (vv.61-138, in programma 103-138).
A. Manzoni: presentazione e dati biografici; la produzione giovanile, con particolare riferimento al
carme In morte di Carlo Imbonati (lettura di versi significativi); i documenti di poetica: scansione
e contenuti; caratteri della produzione “matura”: la lirica civile e le tragedie; letture
commentate: Il cinque maggio; da Adelchi: lettura dei cori degli atti III [vv. 1- 18 e 55 – 66] e IV
[vv. 97 – 120] e di versi scelti dall’atto V [morte di Adelchi, vv. 354 – 366]. I promessi sposi : la
vicenda redazionale, le revisioni, i significati; la provvidenza e la cultura nel Romanzo; in classe
sono state lette e commentate alcune pagine paradigmatiche; dell’opera è richiesta comunque
una buona conoscenza globale.
G. Leopardi: introduzione generale e tratti biografici; l'evoluzione filosofica e poetica; lo Zibaldone
(con lettura, assegnate agli studenti, di tutti i passi presenti nel testo in adozione); gli scritti
giovanili e la "prima stagione" poetica: letture commentate: Ad Angelo Mai (versi scelti);
L’infinito; Ultimo canto di Saffo; le Operette morali e la "svolta materialista": letture
commentate: Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere; Dialogo della Natura e di
un Islandese; Dialogo di Tristano e di un amico; la "nuova stagione" poetica e i canti pisanorecanatesi: letture commentate: A Silvia; Canto notturno di un pastore errante dell'Asia; il
cosiddetto "ultimo Leopardi": letture commentate: A se stesso; La ginestra, o il fiore del deserto
(lettura integrale).
~ 61 ~
La letteratura italiana postunitaria: De Sanctis, De Amicis, Collodi (cenni); introduzione alla figura e
all’opera del Carducci: aspetti della poetica e stagioni della produzione; caratteri delle raccolte:
Giambi ed epodi (con riferimenti a Per Eduardo Corazzini) e (in modo più approfondito) Odi
barbare: la rivoluzione metrica, i temi, gli atteggiamenti; lettura commentata di Preludio; Nella
piazza di S. Petronio; Nevicata.
Il fenomeno italiano della Scapigliatura; Realismo e Naturalismo in Francia: l’opera di Zola e la sua
concezione del romanzo; dal Naturalismo al Verismo: introduzione a Verga: produzione, aspetti
di poetica; lettura di Rosso Malpelo (assegnata agli studenti); I Malavoglia: introduzione
generale al romanzo all’interno del progettato ciclo dei vinti, i caratteri linguistici e gli artifici
retorici; letture commentate: tutti i passi antologizzati, con particolare attenzione alla pagina
conclusiva. Mastro-don Gesualdo: trama e significato (cenni).
Il Decadentismo europeo: caratteri generali; l’Estetismo e la poesia simbolista.
G. Pascoli: introduzione e dati biografici; la poetica; i diversi generi di produzione: le liriche di
Myricae; letture commentate: Fides (non presente in antologia); X Agosto; L’assiuolo; dai Canti
di Castelvecchio: Il gelsomino notturno; la poesia “narrativa” dei Poemetti: lettura commentata
di Digitale purpurea; versi da Italy (in parte non antologizzati); il rapporto con la classicità e i
Poemi conviviali, con una piccola antologia di letture commentate (da fotocopie ad integrazione
del libro di testo): L'ultimo viaggio, canti VIII, XX, XXIII, XXIV; la produzione latina: lettura (in
traduzione) di Paedagogium e Thallusa.
G. d'Annunzio: introduzione e dati biografici; gli esordi e la produzione di novelle (lettura
commentata de L’eroe (in fotocopia); la produzione poetica: in particolare Maia, Elettra,
Alcyone; letture commentate: da Maia: L'incontro di Ulisse (in fotocopia), da Elettra: Le città del
silenzio (Ferrara, Ravenna) (in fotocopia); da Alcyone: La sera fiesolana; La pioggia nel pineto
(con approfondimento sui preziosismi linguistici); O falce di luna calante (da “Due piccoli
notturni”): esecuzione dal vivo della romanza per canto e pianoforte di Francesco Paolo Tosti; le
prose di romanzi: titoli, significati; letture assegnate agli studenti delle pagine antologizzate da Il
piacere; il Notturno: lettura de Il cadavere di Miraglia; il d’Annunzio oratore: una lettura
dall’Orazione per la Sagra dei Mille.
Alcune fra le principali esperienze poetiche e narrative novecentesche: Il romanzo moderno: una
panoramica sui caratteri e sulle novità (con riferimenti alla rottura del linguaggio tradizionale in
musica nelle composizioni di Arnold Schoenberg) ; i romanzi di Italo Svevo fra "irresolutezza" e
"inettitudine" e il caso de La coscienza di Zeno: letture commentate: Il fumo; la morte del padre;
la catastrofe finale; le altre pagine antologizzate sono state inquadrate e ne è stata
raccomandata la lettura; le novelle e i romanzi "umoristici" di L. Pirandello: introduzione e
letture commentate de Il treno ha fischiato; C’è qualcuno che ride e La patente (dalle Novelle per
un anno); Lo strappo nel cielo di carta (da Il fu Mattia Pascal) e Non conclude (da Uno, nessuno e
~ 62 ~
centomila); al ginnasio era stata assegnata la lettura integrale del Fu Mattia Pascal di cui sono
stati comunque ripresi temi e significati.
Limite dello svolgimento del programma alla data di redazione del documento del 15 maggio
La poesia del primo Novecento: i Crepuscolari e l'esperienza futurista (con lettura commentata di A
Cesena di M. Moretti, Desolazione del povero poeta sentimentale di S. Corazzini, del Manifesto
tecnico della letteratura futurista e di Bombardamento (da Zang Tumb Tumb) di F. T. Marinetti);
la poesia di E. Montale nelle due prime raccolte: lettura commentata di Non chiederci la parola,
Meriggiare pallido e assorto e Spesso il male di vivere ho incontrato dagli Ossi di seppia de La
casa dei doganieri da Le occasioni; le raccolte successive: lettura commentata del La primavera
hitleriana da La bufera e altro.
Libri di testo e altri sussidi
•
•
Roberto Antonelli – Maria Serena Sapegno, Il senso e le forme. Storia e antologia della letteratura
italiana, La Nuova Italia, Milano 2011:
o vol. 3 (Dal Barocco al Romanticismo)
o vol. 4 (Da Leopardi al romanzo della crisi)
o vol. 5 (Dalle avanguardie al secondo Novecento)
Dante Alighieri, La Divina Commedia (con possibilità di scelta tra diverse edizioni annotate e commentate)
•
Testi di vario genere (letterari, saggistici, repertori di consultazione) sono serviti di volta in volta
all’insegnante per rendere più analitica e approfondita la presentazione di alcuni temi rilevanti del
programma. Secondo le necessità, ne sono stati letti in classe degli estratti significativi o ne è stato
riassunto il contenuto (ed eventualmente se ne è consigliata la lettura).
•
A volte sono state predisposte schede di integrazione al libro di testo, che sono state distribuite in
formato cartaceo o digitale per lo studio domestico.
•
Data la possibilità di usufruire di una postazione fissa per il collegamento a Internet (collocata in tutte le
aule del nostro istituto, con corredo di proiettore e schermo), si è fatto ricorso molte volte alla rete
telematica per reperire testi, informazioni, immagini e filmati, che proiettati sullo schermo hanno
arricchito e integrato la tradizionale lezione “frontale”.
Strumenti di verifica
•
Si è fatto ricorso (secondo le esigenze dettate di volta in volta dalla parte specifica del programma, dal
tempo a disposizione e dal tipo di competenza che si intendeva sottoporre a verifica) ai seguenti
strumenti: analisi e commento di testi letterari, parafrasi, questionario con domande per lo più a risposta
aperta, produzione di testi scritti di varia tipologia (tema-saggio di tipo tradizionale, saggio breve, analisi
formale di un testo letterario o non letterario strutturata come risposta a una serie di domande) su tracce
di argomento storico-letterario o relative a temi di attualità e di cultura generale. Tutte le “tradizionali”
prove scritte sono state proposte nella forma prevista dall’Esame di Stato; più particolarmente due di esse
sono state svolte in un tempo di 6 ore come simulazioni della Prima prova dell’Esame stesso.
Criteri di valutazione
•
•
•
Acquisizione sicura delle conoscenze oggetto dei programmi di studio.
Padronanza della lingua in rapporto alle diverse funzioni comunicative.
Capacità di strutturare le conoscenze secondo i procedimenti logici dell’analisi, della sintesi, della
~ 63 ~
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
combinazione, e più generalmente di elaborarle in modo personale, evitando la ricezione passiva e la
riproduzione meccanica.
Capacità di applicare concretamente e operativamente le conoscenze teoriche.
Capacità di collocare le conoscenze disciplinari all’interno di una rete di riferimenti interdisciplinari.
Capacità di formulare un giudizio critico autonomo sul fondamento delle conoscenze acquisite.
Disponibilità ad apprendere e a partecipare in modo costruttivo all’attività didattica.
Applicazione metodica e costante nello studio.
Capacità propositiva in relazione ai temi culturali affrontati.
Approfondimento individuale e integrazione delle conoscenze «scolastiche».
Capacità di affrontare lo studio in modo razionale e pianificato.
Riscontro dei risultati di volta in volta conseguiti in rapporto alle condizioni iniziali.
Griglie di valutazione con indicatori sono state adottate per alcune prove scritte strutturate secondo le
modalità previste dall’Esame di Stato o più genericamente in forma di questionario. Negli altri casi non
sono stati definiti in termini proporzionali i singoli elementi concorrenti alla valutazione, che pertanto è
scaturita dalla considerazione simultanea e congiunta di tutti i parametri sopra indicati.
~ 64 ~
Lingua e cultura latina
Prof. Daniele Borghi
Programma svolto al 14 maggio e previsto al termine dell’anno scolastico
Premessa
Il programma di latino in questo anno scolastico è stato svolto con discreta continuità; va però osservato
che, a conti fatti, un discreto numero di ore è stato utilizzato in favore dello svolgimento del programma
di Italiano, che ha richiesto un tempo di completamento molto maggiore di quello previsto.
Il percorso, nonostante questa limitazione, ha avuto una sua completezza ed organicità: viene qui di
seguito presentato nelle tre componenti che lo hanno composto.
1. letture di autori in originale.
Lettura in latino di passi significativi dal punto di vista culturale, letterario e linguistico. La traduzione,
l’analisi grammaticale e il commento sono stati tutti svolti in classe.
•
•
Seneca, scelta di passi antologizzati dalle epistulae: 1; 12, 1-5; 47, 1-4 e 10-11.
Tacito, dagli Annales: il proemio e pagine significative sul regno di Tiberio e Nerone: I, 1; I, 2; I,7;
I,11; VI,50; VI,51; XIV,5; XIV,8; XV,38-44 (con alcuni tagli).
2. Storia della letteratura con letture antologiche in italiano.
N.B.: dalle opere maggiori (contrassegnate con *) sono state fornite, tradotte e commentate brevi
citazioni in latino sulla cui base si sono impostate osservazioni di contenuto e stile.
I rimandi di pagina ed i titoli non originali assegnati ai brani antologizzati sono da riferirsi al testo in
adozione: Giovanna Garbarino, Lorenza Pasquariello, Latina, vol. 3, Paravia.
Ovidio (termine della trattazione): le Metamorfosi: caratteri; lettura dei miti di Eco e Narciso,
Fetonte, Argo, Ciparisso, Aracne, Apollo e Dafne; cenni alle opere dell’esilio e alla fortuna di
Ovidio nel tempo.
La letteratura nell’età dei Giulio-Claudi; il caso di Fedro (con lettura del prologo e di alcune favole);
gli storici “minori” (nomi e titoli delle opere).
Seneca: tratti biografici; il rapporto con il potere; lo stile; il contenuto dei *Dialogi, dei trattati e delle
*Epistulae ad Lucilium; letture commentate: le pagine antologizzate in italiano dal De brevitate
vitae, dal De tranquillitate animi e dalle epistulae; Le tragedie, con lettura (assegnata) della
pagina antologizzata da Phaedra; il Ludus: caratteri e contenuto; due letture critiche.
La *Pharsalia di Lucano: contenuti, personaggi, caratteri, stile; la fortuna del poema nel Medioevo;
~ 65 ~
lettura delle pagine antologizzate in italiano (il proemio; L’elogio di Nerone; I ritratti di Pompeo e
di Cesare; Una funesta profezia; L’attraversamento della Libia).
Le *Satire di Persio: contenuti, stile, le iuncturae (anche in confronto con Orazio); letture (in
italiano): La satira, un genere “contro corrente”; Invito alla filosofia.
Il problema del Satyricon di Petronio: generi letterari di riferimento, personaggi, vicende, temi; la
questione del realismo (anche attraverso la lettura di una pagina dal saggio di Auerbach); lettura
delle pagine antologizzate in italiano: Trimalchione entra in scena; Riflessioni sulla morte; La
presentazione dei padroni di casa; I commensali di Trimalchione; Trimalchione fa sfoggio di
cultura; La matrona di Efeso.
Quintiliano e l’Institutio oratoria: i contenuti dell’opera (in particolare dei libri I e X); la questione
della decadenza dell’oratoria; la riflessione sull’educazione: lettura delle pagine antologizzate in
italiano (Vantaggi e svantaggi dell’istruzione individuale; Vantaggi dell’insegnamento collettivo;
L’importanza della ricreazione; Il maestro ideale); la “critica letteraria” contenuta nel libro X
(lettura in italiano di Un excursus di storia letteraria; Severo giudizio su Seneca).
Gli epigrammi di Marziale: caratteri, temi; lettura di epigrammi scelti a cura degli alunni.
Le opere monografiche e storiche di Tacito: l’*Agricola (significato dell’opera; lettura delle pagine
antologizzate in italiano con particolare attenzione all’introduzione e al discorso di Calgaco), la
*Germania (letture in italiano), il *Dialogus de oratoribus (letture in italiano), le *Historiae
(letture in italiano con attenzione particolare al discorso di Petilio Ceriale e alla sezione dedicata
al popolo ebraico); gli *Annales (introduzione specifica, con letture in latino [v. “letture di autori
in originale”].
Le *satire di Giovenale: la poetica dell’indignatio, la degenerazione dell’istituto della clientela;
contenuti delle satire più significative; lo stile; letture in italiano de il manifesto poetico di
Giovenale (dalla satira I) e dei brani antologizzati dalla satira VI.
La produzione latina del Pascoli [modulo in coda alla trattazione dell’autore in letteratura italiana]: le
ragioni della scelta del latino, le raccolte, i temi ricorrenti; lettura (in italiano) di Paedagogium e
Thallusa.
Le Metamorfosi di Apuleio: caratteri, contenuti e personaggi; il tema della magia e della curiositas;
l’aspetto mistico-iniziatico; letture in italiano delle pagine presenti nell’antologia (Il proemio;
Lucio diventa asino; La preghiera ad Iside; Il ritorno alla forma umana e il significato delle vicende
di Lucio; La fabula di Amore e Psiche.
Limite dello svolgimento del programma alla data di redazione del “documento del 15 maggio”
La letteratura cristiana: panoramica generale; i generi, le opere di riferimento; la personalità di
Agostino: lettura commentata dei passi antologizzati dalle *Confessioni (v. il programma svolto
~ 66 ~
redatto a fine anno scolastico per la specifica elencazione).
3. Traduzione e studio della lingua
Di pari passo con la lettura degli autori e lo studio della letteratura si è svolto il lavoro ordinario
di traduzione di versioni, in classe come esercizio collettivo e ripasso grammaticale e a casa come
consolidamento delle abilità di interpretazione autonoma di testi originali. Sia i passi assegnati a
casa (e corretti in classe) sia quelli utilizzati per i compiti in classe sono per la massima parte stati
ricavati dagli scrittori di volta in volta oggetto di studio.
~ 67 ~
Lingua e lettere greche
Alessandra Aureli
Obiettivi cognitivi e metodologici
•
•
•
•
•
•
•
Accesso diretto alla cultura classica attraverso lo studio dei testi in lingua
Competenza traduttiva ed esegetica come insieme di abilità di riflessione linguistica e di scelte
stilistiche
Conoscenza del contesto socio-culturale degli autori studiati e individuazione delle principali
tematiche da essi trattati
Capacità di cogliere la differenza tra i diversi generi letterari, comprendendo anche l’evoluzione
delle tipologie letterarie
Acquisizione del senso storico del sorgere e dello svilupparsi della civiltà europea
Capacità di formazione e utilizzo di categorie che permettano l’analisi del patrimonio mitico,
artistico, letterario, filosofico, politico, giuridico e scientifico
Capacità di collegare tematiche antiche con analoghe riprese di età moderna e contemporanea
Obiettivi raggiunti
E’ una classe di ragazzi vivaci, attivi e propositivi, molto motivati nello studio e animati da autentica
curiosità intellettuale. Uniti tra loro ed organizzati hanno saputo aiutarsi reciprocamente nello studio
senza lasciare indietro nessuno, ma al tempo stesso non è mancata una certa competitività sicuramente
stimolante per loro, ma non sempre facile da ‘gestire’.
L’impegno nello studio è stato per tutti adeguato, naturalmente proporzionato all’interesse per la
materia e alle predisposizioni individuali. Alcuni allievi hanno dato il meglio di sé quando lo studio è
diventato ricerca personale, interpretazione e confronto critico, con orientamento decisamente
soggettivo, altri si sono accontentati di una pur soddisfacente assimilazione dei contenuti di studio
Il profitto è buono per più di metà della classe, ottimo per una decina di persone che alla capacità di
rielaborare ed approfondire criticamente lo studio della letteratura uniscono l’acquisizione di
competenze davvero non comuni nella traduzione del testo greco. In particolare si segnalano alcune
ragazze con particolari attitudini in campo linguistico che hanno raggiunto livelli di eccellenza riconosciuti
anche in concorsi provinciali e nazionali di traduzione dal greco.
Inferiore il numero dei i ragazzi che hanno ottenuto un profitto discreto o solo sufficiente, per lo più
dovuto a lacune nello studio grammaticale mai recuperate pienamente e ad un esercizio sul testo non
proprio costante. Tuttavia si deve riconoscere che tali limiti sono stati compensati da prove orali più che
decorose e in taluni casi perfino brillanti.
In conclusione si può affermare che tutti gli alunni abbiano saputo trarre anche dallo studio la lingua e
della cultura greca stimoli e spunti per un dialogo aperto col presente e l’occasione di riflettere anche
su se stessi; tutto ciò ha contribuito ad un significativo percorso di crescita culturale e insieme di
formazione della personalità.
~ 68 ~
Contenuti
•
La tragedia tardo Euripidea: caratteri e temi. Lo Ione: intreccio, personaggi, drammaturgia, temi,
interpretazioni critiche. Traduzione e analisi del testo ( per i versi v. infra).*
•
L’ellenismo. Quadro storico politico del’età alessandrina e greco romana. Gli elementi della
trasformazione culturale ( de compartimentazione del sapere ,la rivoluzione del libro e la nascita
delle grandi biblioteche). Poetica e generi letterari antichi e nuovi. La nascita delle scienze e la
specializzazione dei saperi. Crisi della religione tradizionale e esplosione dei culti misterici e delle
filosofie-religioni di salvezza.**
•
Le filosofie ellenistiche Particolare attenzione alle figure significative della terza stoà : Epitteto e
Marco Aurelio, T¦ e„j ™autÒn.
Plutarco, Moralia: sintesi del pensiero antico al suo crepuscolo; individuazione di alcuni interessi,
dalle problematiche religiose (De Iside et Osiride, De defectu oraculorum, De sera numinum
vindicta) al tema dell’eros ( Amatorius)
•
Menandro e la commedia nuova. Dalla commedia antica alla nuova: differenze di pubblico, temi,
interessi, finalità, stile e lingua. Il mondo borghese e i limiti del realismo menandreo con
riferimento ai testi in antologia ed in particolare al DÚskoloj
e all’Arbitrato.
•
Callimaco, il maestro. Aitia, Giambi, Ecale, Inni ed epigrammi. (a partire dai testi riportati in
antologia). La poetica attraverso le opere.
•
L’epica rinnovata di Apollonio Rodio. Le Argonautiche: struttura, contenuti, temi e personaggi. Il
rapporto con Omero. Compresenza di mito, atmosfere magiche e realismo.
•
Teocrito, Idilli. I motivi della sua poesia bucolico-mimetica ed i modelli. I temi ricorrenti e i limiti
del suo realismo. La ‘poetica’ nelle Talisie. I mimi cittadini: L’incantatrice e Le Siracusane.
•
Eronda, Mimiambi . Novità dell’ opera : temi e personaggi
•
L’epigramma. Antologia Palatina e Planudea. Le scuole e gli autori. Lettura antologica degli
epigrammi di Callimaco, Asclepiade, Leonida, Nosside, Anite e Meleagro. Individuazione di temi
ricorrenti e poetiche.
•
Filologia e retorica. Le polemiche retoriche e la controversia tra Apollodorei e Teodorei Una voce
isolata e originale: l’Anonimo del Sublime.
•
La storiografia e la biografia: Plutarco, Vite parallele ( brani tratti dalla Vita di Cesare. Di
Alessandro e di Alcibiade).
•
La nuova sofistica: caratteri del movimento e diffusione. Le figure di Elio Aristide (Discorsi sacri),
Filostrato( Vita di Apollonio di Tiana), Artemidoro (Il libro dei sogni).
~ 69 ~
•
Luciano di Samosata. Produzione sofistica, menippea, satirica e romanzesca. In particolare
l’attacco e la feroce satira contro ogni forma di irrazionalismo in La morte di Peregrino di cui si
sono tradotti i cap 32-40 ( libro di letteratura).
•
Il romanzo greco. Genesi e strutture. Tematiche ricorrenti del romanzo sofistico. Brani letti
presenti nella letteratura: passi delle Vicende pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista e Le
etiopiche di Eliodoro. Il romanzo di ‘fantascienza’ La storia vera di Luciano.
•
Cristianesimo primitivo e ‘paideia’ greca : i debiti del cristianesimo nei confronti della ‘paideia’
greca sia sul piano filosofico-teologico che su quello dell’uso dei generi letterari con cui
esprimere e divulgare il pensiero cristiano. La novità rivoluzionaria del messaggio cristiano.
Genesi e caratteri dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Degli autori sono stati letti i testi in traduzione nell’antologia e per gli argomenti contrassegnati da
asterisco gli studenti hanno portato percorsi di approfondimenti personali oltre alla lettura di almeno
uno dei seguenti saggi:
* Elena Rossi, il mistero e il sacro, articolo pubblicato sul sito Loescher media classica
* Maria Serena Mirto, saggio introduttivo a Euripide, Ione, BUR 2014
** Dodds, I Greci e l’irrazionale, Nuova Italia,1978
**Paolo Scarpi, La fuga e il ritorno, Marsilio, 1992.
Testi tradotti
Euripide, Ione vv. 238-264 e 283-368 (I episodio); 429-451, 517-565 (II episodio); 808-827 e 859-922 con
traduzione a fronte ( III episodio); 1320-1388, 1512-1545 (esodo).
Marco Aurelio, Ricordi, II ,1;II,3; III,3; IV,3; X, 10; XII 36. ( testi in fotocopia)
Luciano La morte di Peregrino,cap 32-40 (con traduzione a fronte sul libro di letteratura CasertanoNuzzo).
Testi in adozione
Casertano-Nuzzo, Storia e testi della letteratura greca, Palumbo III 1-2.
Maurizio Sonnino, SAPHENEIA, Le Monnier Scuola,2009.
Euripide, Ione, BUR 2014 con saggio introduttivo di Maria Serena Mirto.
~ 70 ~
Storia
Prof.ssa Consiglia Iavarone
OBIETTIVI DISCIPLINARI
CONOSCENZE
• Acquisire le conoscenze storiche di base
• Acquisire gli strumenti interpretativi per riconoscere i fatti e i fenomeni storici e
collocarli nella loro diversa dimensione temporale
• Conoscere le strutture economiche e le variabili che caratterizzano i processi di
funzionamento dei sistemi economici
• Conoscere i modelli istituzionali di base e i percorsi politici che hanno portato alla loro
realizzazione o alla loro trasformazione
• Conoscere le correnti culturali e di pensiero che hanno avviato o influenzato i processi
storici
• Conoscere le dinamiche sociali e le relazioni tra classi e gruppi socialmente determinanti
e /o emergenti
• Conoscere i principali fatti ed eventi della storia politica che abbiano avviato essenziali
processi di trasformazione dell’assetto storico
ABILITA’/COMPETENZE
• Sapere riconoscere la struttura del fatto storico
• Sapere operare con le strutture del pensiero spazio-temporale proprie della storiografia
• Sapere utilizzare gli strumenti concettuali acquisiti per decodificare una realtà storica
complessa, riconoscendo in essa i processi di carattere politico, economico, sociale, ecc.
• Sapere ricostruire le caratteristiche di una determinata epoca o periodo storico nelle loro
linee essenziali e nelle loro strutture costitutive
• Essere in grado di esporre in modo chiaro e coerente le proprie argomentazioni
attraverso l’uso dei linguaggi specifici che caratterizzano i vari ambiti settoriali della
storia
• Essere in grado di rielaborare in modo consequenziale e critico le conoscenze acquisite
• Essere in grado di sintetizzare, attraverso l’uso di mappe concettuali, tematiche e
problematiche riguardanti una determinata epoca
METODOLOGIA E STRUMENTI DIDATTICI
• Lezione frontale, informativa, per presentare gli argomenti
• dialogo sulle questioni proposte, per sollecitare la riflessione critica
• analisi guidata di testi e fonti, per favorire lo sviluppo delle capacità critico-interpretative
~ 71 ~
Libri di testo: A. GIARDINA- G. SABBATUCCI – V. VIDOTTO, Nuovi profili storici, vol. 2 e vol. 3,
Laterza; schemi interpretativi, testi e documenti di approfondimento forniti in fotocopia
dall’insegnante.
STRUMENTI DI VERIFICA
Sono stati utilizzati come strumenti di valutazione i colloqui orali e verifiche scritte in cui si
richiedeva la trattazione sintetica di un argomento (Tipologia A della terza prova dell’esame di
stato).
VALUTAZIONE
La valutazione ha inteso misurare il livello di raggiungimento delle conoscenze e delle
competenze ottenuto da ogni singolo studente. Il livello di sufficienza si è inteso raggiunto
quando lo studente abbia saputo dimostrare:
• una conoscenza essenziale degli argomenti;
• la capacità di orientarsi nel tempo storico;
• coerenza logica nell’esposizione e nella costruzione dell’argomentazione;
• uso della terminologia appropriata.
Valutazioni superiori alla sufficienza sono state attribuite in proporzione al raggiungimento di
capacità e competenze superiori.
PROGRAMMA SVOLTO
Congresso di Vienna e Restaurazione
I moti del 1820-21 in Europa
Principi ispiratori della Restaurazione in Europa.
I moti del 1830-31
La Francia sotto la monarchia di Luigi Filippo
La rivoluzione del 1848 in Francia
Gli esiti del 1848 in Italia e in Europa
Il Risorgimento
La prima guerra di indipendenza italiana
La spedizione dei Mille e l'unità d'Italia, la "costruzione" dello Stato italiano: le condizioni di vita degli
italiani, la classe dirigente la “ Destra storica “
La diplomazia di Cavour e la seconda guerra di indipendenza
La terza guerra di indipendenza ,la guerra Franco-Prussiana e la proclamazione di Roma capitale d’Italia.
L’unificazione tedesca ,la politica interna e la politica esterna di Bismark
TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 20h di lezione- verifica orale
Imperialismo e colonialismo
Imperialismo e Colonialismo: motivazioni ideologiche, politiche, economiche
Gli europei allo specchio: l'incontro con le altre civiltà
La spartizione dell’Africa e la conferenza di Berlino
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Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
La conquista dell’Asia
(vol.2 cap.21 paragrafi 4,5 cap.22 paragrafi 1,4). Verso la società di massa
Verso la società di massa
Massa, individui e relazioni sociali
Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
I partiti socialisti e la Seconda internazionale
(cap.1 volume 3).
TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 9h di lezione- trattazione sintetica e verifica scritta.
L’età giolittiana
La crisi di fine secolo
La svolta liberale
Decollo industriale e progresso civile
La questione meridionale
I governi Giolitti e le riforme
Il giolittismo e i suoi critici
La politica estera e la guerra di Libia
Socialisti e cattolici
La crisi del sistema giolittiano.
(vol. 3 cap.4 paragrafi 1,2,3,5,7,8)
Documenti- Gaetano Salvemini ,Il ministro della mala vita (pp.149-151).
La Prima guerra mondiale
Dall’attentato di Sarajevo alla guerra europea
1914-1915: dalla guerra di movimento alla guerra di usura
L’intervento dell’Italia: neutralisti e interventisti; il patto di Londra e le “radiose giornate”
1915-1916: la grande strage
La guerra nelle trincee
La nuova tecnologia militare
La mobilitazione totale e il “fronte interno”
1917: la svolta del conflitto
L’Italia e il disastro di Caporetto
1917-1918: l’ultimo anno di guerra
I trattati di pace e la nuova carta europea
(vol. 3 - cap. 5 pp.161-189)
TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 12h di lezione- colloqui orali/ trattazione sintetica e verifica scritta sul
sistema giolittiano.
~ 73 ~
La rivoluzione russa
Da febbraio a ottobre
La rivoluzione d’ ottobre
Dittatura e guerra civile
Dal “comunismo di guerra” alla Nep
La nascita dell’Urss: costituzione e società
Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
(vol. 3 cap. 6 pp.195-201;202-207)
Il dopoguerra in Italia e l’avvento del Fascismo
I problemi del dopoguerra
Il “biennio rosso” in Italia
Il Fascismo: lo squadrismo e la conquista del potere
Verso lo stato autoritario
(vol.3 cap.8 pp. 235- 251)
La grande crisi: economia e società negli anni ‘30
Crisi e trasformazione
Gli Stati Uniti e il crollo del ‘29
La crisi in Europa
Roosevelt e il “New Deal”
Il nuovo ruolo dello stato
(vol. 3 cap. 9 pp.321-329)
TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 6 h di lezione - colloqui orali/trattazione sintetica
Totalitarismi e democrazie
L’avvento del Nazismo
Il Terzo Reich
L’Unione Sovietica e l’industrializzazione forzata
Lo Stalinismo
La crisi della sicurezza collettiva e la conferenza di Stresa
L’Europa verso una nuova guerra
(vol.3 - cap. 10 pp. 345–352; 355-361; 367-369)
TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 4 h di lezione - colloqui orali/trattazione sintetica
Argomenti non ancora svolti al 15 maggio:
L’Italia fascista
Il totalitarismo imperfetto
La politica economica
La politica estera e l’Impero
(vol. 3 cap. 11 pp. 374-376; 384-389; 393-394)
~ 74 ~
La Seconda guerra mondiale
Le origini
La distruzione della Polonia e l’offensiva al Nord
La caduta della Francia
L’Italia in guerra
La battaglia d’Inghilterra e il fallimento della guerra italiana
L’attacco all’Unione Sovietica e l’intervento degli Stati Uniti
1942-43: la svolta della guerra;
L’Italia: la caduta del fascismo e l’armistizio
L’Italia: guerra civile, resistenza, liberazione
La sconfitta della Germania
La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
(cap.13 pp.416-446)
TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 6h di lezione al 1 giugno – colloqui orali /trattazione sintetica
GIUDIZIO FINALE
Prendendo in considerazione il fatto che sono la loro insegnante di storia da poco più di un mese, ritengo
che la classe abbia dimostrato un discreto interesse verso questa materia. Una buona parte degli
studenti, inoltre, partecipa attivamente alle lezioni ponendo domande e rispondendo alle sollecitazioni.
Concludo affermando che per la maggior parte di loro le conoscenze e le competenze nell’utilizzo del
linguaggio specifico della disciplina risultano essere più che soddisfacenti.
La studentessa Beatrice Giovanelli mostra un adeguato interesse per la materia e talvolta su richiesta
dell’insegnante risponde a dei quesiti mostrandosi abbastanza sicura.
Per quanto riguarda lo studio della materia periodicamente l’insegnante le fornisce degli schemi o
mappe concettuali che hanno lo scopo di facilitare l’apprendimento di alcuni avvenimenti storici
piuttosto complessi.
~ 75 ~
FILOSOFIA
Prof.ssa Maria Raneri
Finalità
Formazione di una cultura critico-problematica; capacità di porre in relazione le diverse forme di
pensiero; graduale esercizio di una libera riflessione critica sulle forme di pensiero elaborate nel corso
della storia; consapevolezza del rapporto tra filosofia e storia.
Obiettivi relazionali
Utilizzare in modo adeguato gli strumenti di lavoro; rispettare i tempi di lavoro ed e- seguire le consegne
assegnate rispettando le indicazioni dell’insegnante; collaborare con senso di respon-sabilità con i
compagni e gli insegnanti; partecipare in modo consapevole e produttivo all’attività in classe.
Obiettivi cognitivi
Riferire i contenuti e i concetti all’autore e all’ambito tematico; esporre utilizzando il linguaggio
disciplinare appropriato; presentare ed argomentare in modo coerente ed organico le conoscen-ze;
rielaborare le conoscenze interpretandole criticamente.
Osservazioni
La classe ha lavorato con l’attuale insegnante in filosofia, solo in 5°, ma ha avuto continuità didattica in I
e II Liceo Classico. La classe comunque non ha risentito dell’avvicendamento dei docenti. Anzi, si è
comunque posta fin dall’inizio del corrente anno scolastico in un atteggiamento di costruttiva
collaborazione che è rimasto costante fino al termine del lavoro. Di tale impegno sono un segnale
evidente i risultati conseguiti che sono stati soddisfacenti. Il livello finale raggiunto dalla classe è
diversificato in relazione all’impegno, all’interesse, al metodo di studio e agli strumenti linguistici
maturati da ciascun allievo; ma un gruppo di allievi ha raggiunto capacità, competenze e abilità davvero
eccellenti.
Metodologie
Presentazione del pensiero dell’autore nella sua struttura essenziale anche mediante schemi di sintesi o
mappe concettuali; lezione frontale e/o dialogata; pausa didattica; discussione della correzione delle
verifiche; attività di supporto e di potenziamento; costante connessione tra l’insegnamento di storia e
quello di filosofia; ricerche personali.
Strumenti
Testo in adozione (Abbagnano, Fornero “La ricerca del pensiero”, Paravia, vol. 2B e vol. 3°); documenti in
fotocopia, schemi e mappe concettuali, biblioteche, strumenti multimediali.
Tipologia delle prove di verifica
Almeno due verifiche per quadrimestre, di cui una orale, su diversi argo-menti e strutturate a risposta
semistrutturata o aperta (con o senza numero limitato di righe); sono state svolte simulazioni di terza
prova.
Valutazione
E’ stata effettuata in decimi e ha tenuto conto delle conoscenze acquisite, della capacità di analisi, di
sintesi, di organizzare un discorso logico e coerente, della precisione nell’uso del linguaggio specifico, del
~ 76 ~
grado di partecipazione al lavoro svolto in classe, dell’efficienza nel lavoro in classe e do-mestico, della
capacità di sostenere opinioni e di esprimere giudizi.
CONTENUTI
Il Criticismo Kantiano: caratteri generali e trattazione dei contenuti più rilevanti della “Critica della ragion
pura”, della “Critica della ragion pratica” e della “Critica del Giudizio”.
Il Romanticismo: origine storico-culturale (la reinterpretazione della Rivoluzione Francese e dell’età
napoleonica, il Circolo di Jena ed il superamento dell’impossibilità kantiana della metafisica nell’individuazione di nuovi strumenti conoscitivi: il sentimento, la fede e la ragione dialettica): la
reinterpretazione del sentimento, la conseguente distinzione tra classicismo e romanticismo ad opera
dello Sturm und Drang e l’esaltazione dell’amore; la rivalutazione della fede e la nuova concezione della
natura; l’origine della ragione dialettica, le sue potenzialità conoscitive, la formulazione della Filosofia
della Storia in Herder, la ri-valutazione del Medioevo e delle identità nazionali.
L’ Idealismo: definizione, maggiori esponenti, genesi filosofica e significato del termine.
G.W.F. Hegel: cenni biografici ed opere; gli scritti giovanili e la prima elaborazione della dialettica; il
periodo jenese: l’individuazione dei limiti del criticismo kantiano e del pensiero di Jacobi e della
possibilità del loro superamento; la filosofia come scienza della totalità: la concezione elitaria del
filosofo, la forma sistematica della filosofia, la classificazione delle scienze filosofiche e differenza tra
mondo naturale e mondo dello spi-rito; la storia come progresso e come superamento dei conflitti;
confronto tra l’idea hegeliana di progresso e quella illuministica; le scienze empiriche; confronto dell’idea
hegeliana di scienza e quella di Hume e Kant; il ruolo della ragione dialettica nell’ambito delle scienze
empiriche; i capisaldi del pensiero hegeliano: la realtà come spirito infinito, la dialettica e l’elemento
speculativo; la “Fenomenologia dello Spirito”: finalità e struttura completa dell’opera; la triade della
coscienza, dell’autocoscienza e della liberazione della coscienza; dalla terza parte dell’ “Enciclopedia
delle scienze filosofiche”: lo Spirito Soggettivo (anima, intelligenza e volontà); lo Spirito Oggettivo
(diritto, morale ed eticità); lo Spirito Assoluto (arte, religione e filosofia); confronto del pensiero
hegeliano con quello di Parmenide, Aristotele e Kant; attualizzazione (considerazioni sul permanere di
elementi hegeliani nel pensiero occidentale contemporaneo); cenni alla nozione di Destra e Sinistra
hegeliana.
A. Schopenhauer: caratteri generali del suo pensiero filosofico; il rapporto con la filosofia kantiana e
platonica; la gnoseologia (complementarietà di soggetto e oggetto e le forme della rappresentazione); la
volontà universale, la sua conoscibilità e la condizione esistenziale dell’essere umano (insoddisfazione,
dolore e noia); la reinterpretazione dell’uomo “civile”, della vita e della storia; le forme di liberazione
dalla volontà universale: suicidio, arte ed ascesi; la noluntas ed i modelli che ne indicano la possibilità di
realizzazione; confronto con il pensiero hegeliano.
S. Kierkegaard: cenni biografici ed opere; i “poli” della sua riflessione e l’esistenza come tema centrale;
gli stadi dell’esistenza e la dialettica qualitativa; lo stadio estetico, lo stadio etico e lo stadio religioso; la
distinzione tra cristianesimo non autentico e cristianesimo autentico; le critiche alla filosofia ed al
pensiero hegeliano; la riflessione sull’evento dell’incarnazione, sulla comunicazione autentica e
sull’insegnabilità della verità; la critica alla teologia scientifica ed alle scienze naturali.
K. Marx: cenni biografici ed opere; le critiche al pensiero hegeliano, alla sinistra hegeliana, agli
economisti classici, al socialismo utopistico; il materialismo storico e dialettico; “Il capitale”: il valore
d’uso e di scambio della merce, la loro validità nel baratto e nell’economia monetaria; il feticismo della
~ 77 ~
merce; il plusvalore ed il suo accrescimento; il saggio di plusvalore ed il suo significato; il saggio di
profitto; l’alienazione e lo sfruttamento nel sistema di produzione capitalistico e la conseguente
trasformazione dell’essere umano; le for-me inefficaci di liberazione dall’alienazione (lo “straordinario” e
la religione)e l’unica forma di liberazione efficace (la prassi rivoluzionaria); l’avvento della società
comunista; il comunismo rozzo e quello autentico.
Il Positivismo: origini storico-culturali; cenni alle tipologie ed ai loro maggiori esponenti; esempi di
diffusione-influenza di questa forma di pensiero in ambiti diversi da quello filosofico.
A. Comte: cenni biografici ed opere; la legge dei tre stadi, la valorizzazione della scienza, il progetto di
una sociologia scientifica; la fondazione della sociologia: il metodo, gli ambiti (sociologia statica e
dinamica):loro leggi ed obiettivi; impossibilità di una politica efficace indipendentemente dalla
conoscenza dei fatti sociali e delle loro leggi; la classificazione delle scienze; la religione dell’umanità e la
rivalutazione dell’etica; attualizzazione del pensiero dell’autore.
H. Spencer: “I principi primi” e la concezione metafisica dell’universo (rapporto scienza/religione); la
filosofia; il concetto di evoluzione.
C. Darwin: il concetto di evoluzione; l’accezione di “darwinismo sociale” e cenni alla sua influenza sul
pensiero di C. Lombroso e di B. Croce.
R. Ardigò: la ripresa del naturalismo e del sensismo rinascimentale italiano; l’esaltazione del “fatto”; la
filo-sofia; il concetto di evoluzione, suo confronto con quella di Spencer; il caso; la morale.
F. Nietzsche: il contesto culturale e storico dell’autore; la “Nascita della tragedia”: l’elemento apollineo e
quello dionisiaco, la critica alla visione della civiltà greca elaborata dai romantici e dai neoclassici; la
critica al pensiero di Socrate, di Platone e al Cristianesimo; il nichilismo e le forme di pensiero illusorio
che lo ali-mentano; l’elemento apprezzabile del Positivismo; il nichilismo negativo: la morte di Dio; il
nichilismo positivo: l’oltreuomo, la volontà di potenza, la morale degli aristocratici e degli schiavi, il gioco
cosmico, l’eterno ritorno e l’amor fati; le critiche all’Idealismo, al Positivismo, al Socialismo, al
Cristianesimo, all’Evoluzionismo; la riflessione sulla storia; l’Illuminismo dell’autore; lo stile espressivo
(l’aforisma); la deformazione del concetto di oltreuomo in quello di superuomo nazista e fascista;
l’intento psicologico della filosofia dell’autore.
S. Freud: cenni biografici; l’ipotesi di Charcot; il soggiorno in Francia; l’avvio della sua attività
professionale e di ricerca; la scoperta della rimozione; la psicanalisi; la psicopatologia della vita
quotidiana; l’interpreta-zione dei sogni; la correzione della terapia psicanalitica; la I topica e la sua
valenza filosofica; le indagini sul-la “resistenza” e la sua identificazione con la morale; la scoperta della
libido e della sessualità come pulsio-ne “più forte”; la sessualità infantile e la differenza con quella
adulta; lo sviluppo della personalità: fase ora-le, anale, fallica (il complesso di Edipo, la sua corretta
risoluzione e la formazione del censore interiore; su-per- ego/super ego generalizzato), di latenza e
genitale; la II topica; la scoperta del transfert ed il suo valore terapeutico; i possibili destini delle pulsioni
e l’origine della nevrosi; la grafica ad iceberg della II topica; “Il disagio della civiltà”: la lotta tra Eros e
Thanatos; il problema del destino dell’umanità e delle sofferenze eccessive/tolleranza; affinità con altri
pensatori: Schopenhauer, Nietzsche e Marx.
A. Adler: la Psicologia individuale e la “Società per la Psicologia individuale”; confronto con Freud; la
volontà di potenza, il senso di inferiorità, il processo di compensazione, l’origine della nevrosi e la sua
risoluzione; la scoperta del sé creativo e del valore dell’ambiente; l’impegno sociale dell’autore: gli asili
per l’infanzia, le cliniche per l’orientamento e l’attenzione al proletariato.
~ 78 ~
K. Rogers: la terapia incentrata sul cliente; la tendenza attualizzante; l’origine del disagio e lo scopo del
rap-porto terapeutico; l’experiencing e la sua concettualizzazione; il gruppo di comunicazione autentica;
l’atteg-giamento del terapeuta.
Argomenti trattati dopo il 15 Maggio:
M. Heidegger: tratti generali dell’analisi fenomenologica ed esistenzialistica della vita umana; la svolta
verso un’analisi ontologica dell’esistenza; relazione tra i due periodi; lettura e riflessioni sull’opera
dell’autore intitolata: “Che cos’è Metafisica?”
~ 79 ~
MATEMATICA
Prof.ssa Francesca Marzani
1 – PROSPETTO RIASSUNTIVO DISCIPLINARE
DISCIPLINA: MATEMATICA
Contenuti
Analisi Matematica: Studio di Funzioni Algebriche,
Logaritmiche, Esponenziali, Goniometriche,
Goniometriche inverse
Ripasso: le funzioni
Definizione, dominio e codominio, delle funzioni
elementari: funzione polinomiale, funzione razionale
fratta, funzione esponenziale e logaritmica, funzioni
goniometriche (y = sinx; y = cosx; y = tanx)
Tempi
Prove di verifica
utilizzate
•
2,5 ore
•
Analisi Matematica: Topologia
• Insiemi numerici, intervalli e semirette. Insiemi
limitati insiemi chiusi e aperti.
• Intorno di un punto, intorno destro e sinistro.
• Punti interni, isolati e di accumulazione.
Analisi Matematica: Studio di funzione
Dominio e classificazione, proprietà e simmetrie
(funzioni pari e dispari; funzioni iniettive, suriettive,
biunivoche; funzioni periodiche; funzioni monotone)
• intersezioni con gli assi cartesiani e studio del
segno.
Analisi Matematica: Studio di limiti
• Introduzione al concetto di limite
• Definizione topologica di limite
• Definizione di limite finito per x che tende a un
valore finito.
• Limite finito e limite infinito per x → ±∞ e per
x → x0 .
• Verifica limiti (come si fa la verifica di limite, non
sono state svolte particolari applicazioni né in classe
né come compito a casa)
• Limite destro e limite sinistro.
• Teorema di unicità del limite (enunciato)
•
4 ore
4 ore
4 ore
Per tutti i moduli sono
state utilizzate le
seguenti tipologia di
verifica:
Risoluzione di
problemi/esercizi/
quesiti
Risoluzione di temi
d’esame
Interrogazioni orali
~ 80 ~
• Teorema del confronto (enunciato)
• Algebra dei limiti: teorema della somma e del
prodotto, del quoziente e della potenza.
• Limiti delle funzioni razionali fratte, con forma
∞
indeterminata
∞
senx
1 − cos x
; lim
;
• Limiti notevoli: lim
x
x2
x →0
x →0
log(1 + x)
ex −1
 1
; lim
; lim 1 +  e forme
lim
x
x
x
x →0
x →0
x →∞ 
ad essi riconducibili
Definizione di continuità; funzioni continue;
continuità destra e sinistra.
Definizione e classificazione dei punti di
discontinuità.
Teoremi sulla continuità: teorema degli zeri per una
funzione continua (solo enunciato).
I limiti nello studio di funzione: ricerca degli asintoti
orizzontali, verticali e obliqui.
x
•
•
•
•
30 ore
In data 26 aprile 2012 si
Dal 15 maggio:
svolge la simulazione di
Revisione generalizzata di tutto il programma svolto nel
seconda prova, della durata di
corso di studi liceale, analizzando, commentando e
39 ore 6 ore.
ripassando le regole fondamentali matematiche, le formule
principali e i metodi di calcolo necessari alla sua risoluzione.
2 - METODOLOGIA
A )Tipologia di lezione / Metodo di insegnamento
•
•
•
B)
•
Lezione frontale e/o dialogata per quanto riguarda l’introduzione ex novo di argomenti;
Esecuzione dettagliata e commentata di esercizi in classe; esercitazioni guidate;
Lezione dialogata per le attività di recupero/ripasso e di svolgimento di esercizi.
Strumenti di verifica e valutazione
Interrogazioni orali, riguardanti gli aspetti teorici della disciplina (formule, teoremi, etc.) e i
metodi da applicare nelle diverse tipologie di problemi, l’impostazione e la parziale risoluzione
di esercizi. Si sottolinea tuttavia che non sono state svolte dimostrazioni e si è sempre
privilegiata una interrogazione orale di tipo applicativo.
• Prove scritte non strutturate richiedenti la soluzione di esercizi e problemi riguardanti il
programma complessivamente svolto di matematica. È stata svolta una Simulazione della terza
prova d’esame che, oltre al valore di preparazione all’esame, è stata considerata come
momento di valutazione dell’apprendimento complessivo della materia da parte degli studenti.
C) Attività di recupero
~ 81 ~
•
•
•
•
•
“Pause didattiche” in cui gli argomenti trattati in precedenza sono stati rianalizzati, riassunti e
ricapitolati, operando una sistematica revisione e ripasso dei principali nodi concettuali
affrontati nella materia.
Correzione dettagliata delle verifiche scritte svolte, con analisi e commento di quali fossero le
risposte corrette alle singole domande, anche in giustapposizione agli errori commessi da un
rilevante numero di alunni della classe.
Interrogazioni alla lavagna, in cui le diverse risposte dell’interrogando di turno venivano, ad uso
della intera classe, commentate sia sottolineandone gli aspetti corretti, sia correggendo i
principali errori commessi, soprattutto a livello di adeguatezza del linguaggio tecnico e dei
simboli formali matematici utilizzati.
Puntuale risposta ad ogni richiesta, da parte di singoli studenti, di chiarimenti riguardanti
concetti trattati trasformata, laddove possibile, in revisione/ripasso della materia per l’intera
classe.
Per quanto concerne il recupero del debito formativo relativo al primo quadrimestre, non è
stata svolta alcuna prova, ma gli alunni sono stati spesso coinvolti dall’insegnante per
l’accertamento del superamento delle lacune evidenziate nel corso del primo quadrimestre.
3 - MEZZI, STRUMENTI, SPAZI
Il testo in adozione ha costituito la base principale per lo svolgimento del lavoro e per l’acquisizione dei
contenuti proposti, integrati da appunti del docente ed ulteriori esercitazioni.
È stato suggerito agli studenti l’utilizzo di software freeware per tracciare grafici, per avere, anche nello
studio domestico, la correzione immediata di esercizi svolti.
4 - OBIETTIVI RAGGIUNTI E RISULTATI OTTENUTI
Faccio parte del Consiglio di Classe di 3B solo da quest’anno e sono entrata in contatto con ragazzi con
modalità di apprendimento della disciplina già delineate.
Nonostante questo, la classe si è mostrata fin da subito ben disposta nei miei confronti, instaurando un
dialogo didattico – educativo costruttivo volto sia a stabilire un clima sereno durante le lezioni ma anche
a delineare le caratteristiche e le attitudini personali dei singoli studenti.
La partecipazione all’attività didattica era inizialmente caratterizzata da una certa eterogeneità: una
parte della classe attiva e partecipe si contrapponeva ad un’altra che non si inseriva attivamente se non
sollecitata dall’insegnante. Nel corso dell’anno scolastico tale situazione è mutata, e la maggior parte
degli studenti, prendendo confidenza con l’insegnante, ha iniziato a portare contributi personali durante
le lezioni.
Dall’inizio dell’anno scolastico la classe si è presentata piuttosto omogenea, sia in termini di conoscenze
pregresse e abilità matematiche che di interesse e di impegno.
Spiccava sul resto della classe un gruppo di allievi assai motivato, in grado di lavorare in modo
approfondito ed autonomo, con conoscenze pregresse abbastanza.
All’inizio del secondo quadrimestre si è registrato per una parte di questi allievi un calo nell’impegno e
nella partecipazione; l’avvicinarsi dell’Esame di Stato ha fortunatamente contribuito a una ripresa
dell’interesse nella disciplina e a un impegno maggiore e continuo.
A completare il gruppo classe rimane un esiguo numero di studenti che affronta la disciplina con
maggiore difficoltà: a causa probabilmente di fragilità nella disciplina e per la presenza di lacune
pregresse non completamente colmate negli anni precedenti, non sempre la loro attenzione e
~ 82 ~
partecipazione sono adeguate.
Dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi formativi, l’atteggiamento in classe è collaborativo,
caratterizzato da una partecipazione il cui carattere inizialmente un po’ caotico si è andato tuttavia
strutturando in maniera ordinata ed efficace. Si può infine affermare che la maggioranza degli studenti in
questo quinto anno, pur nella diversificazione dei risultati finali, ha compiuto un percorso di crescita
nell’autonomia, e maturazione personale, coerentemente con le proprie potenzialità e il proprio grado di
predisposizione per la materia.
5 - CONSIDERAZIONI PARTICOLARI
Lo svolgimento del programma ha subito inevitabilmente dei tagli come conseguenza di numerose
interruzioni verificatesi per i motivi più vari nel corso dell’anno scolastico. Tuttavia, grazie anche alla
disponibilità degli alunni, gli argomenti fondamentali sono stati affrontati in maniera adeguata, anche in
vista di eventuali test di ammissione ai corsi universitari che gli alunni sosterranno in futuro
~ 83 ~
FISICA
Prof.ssa Francesca Marzani
Testi in uso: Romeni – “Le parole della fisica” - Zanichelli
Altri strumenti o sussidi: approfondimenti in classe; materiale fornito dall’insegnante.
1 – PROSPETTO RIASSUNTIVO DISCIPLINARE
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
utilizzate
LE CARICHE ELETTRICHE
•
•
•
•
•
Fenomeni elettrici e cariche microscopiche
L’elettrizzazione per strofinio
L’elettrizzazione per contatto
L’elettrizzazione per induzione elettrostatica
La legge di Coulomb
7 ore
IL CAMPO ELETTRICO
•
•
•
•
•
•
Il vettore campo elettrico
Campo elettrico generato da cariche puntiformi
L’energia potenziale elettrica
Il potenziale elettrico
Il flusso del vettore campo elettrico attraverso una
superficie
la circuitazione del campo elettrico
3 ore
3 ore
L’ELETTROSTATICA
•
•
•
•
•
L’equilibrio elettrostatico
Conduttori in equilibrio elettrostatico
Campo generato da un conduttore in equilibrio
elettrostatico (conduttore piano)
La capacità elettrica
I condensatori
5 ore
3 ore
LA CORRENTE ELETTRICA
•
•
Galvani e Volta, dalle rane alle pile
La corrente elettrica
I CIRCUITI ELETTRICI
8 ore
2 verifiche scritte e una prova
orale
~ 84 ~
•
•
•
•
•
La forza elettromotrice
La resistenza elettrica
I circuiti elettrici
Resistori in serie e in parallelo
La potenza elettrica
IL CAMPO MEGNETICO
•
•
•
•
•
•
Il magnetismo
Effetti magnetici dell’elettricità
Cariche elettriche in movimento
Spire e solenoidi
Il campo magnetico nella materia
La circuitazione e il flusso del campo magnetico
L’INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
•
•
•
•
•
4 ore
3 ore
Effetti elettrici del magnetismo
L’induzione elettromagnetica
L’autoinduzione
La corrente alternata
Il campo magnetico terrestre
2 ore
LE ONDE ELETTROMAGNETICHE
5 ore
•
•
•
•
Verifica scritta (all’interno
della simulazione di terza
prova)
Le equazioni di Maxwell
Le onde elettromagnetiche
L’esperimento di Hertz
Lo spettro elettromagnetico
2 - METODOLOGIA
Lezioni frontali e dialogate, corredate da poche applicazioni svolte e corrette alla lavagna. Va
sottolineato che la risoluzione di problemi non ha rappresentato una parte privilegiata, limitandosi a casi
abbastanza semplici anche date le difficoltà di interpretazione e formalizzazione di una parte degli allievi.
Non sono state effettuate esperienze di laboratorio di fisica.
Il libro di testo è stato seguito nella trattazione della maggior parte degli argomenti.
Le verifiche orali sono state regolari nell’arco dell’anno. Si è preferito strutturare tali verifiche anche
come questionari scritti, per abituare lo studente alla forma scritta della terza prova. Nella seconda
simulazione della terza prova dell’Esame di Stato (tipologia A) fisica è stata una delle quattro materie
coinvolte.
~ 85 ~
3 - MEZZI, STRUMENTI, SPAZI
Libri di testo, appunti, fotocopie da altri testi, articoli reperiti in rete.
4 - OBIETTIVI RAGGIUNTI E RISULTATI OTTENUTI
Sono la docente di fisica di 5B dall’inizio di questo anno scolastico. Nel corso del triennio la classe ha
cambiato ogni anno il docente di fisica.
In ogni caso, gli alunni si sono mostrati fin da subito disponibili nei miei confronti e alla partecipazione alle
lezioni, anche se un numero esiguo di essi va tutt’ora richiamato all’attenzione e sollecitato nella
rielaborazione personale.
Gli esiti di questo anno scolastico si suddividono in tre livelli: una buona parte di alunni ha maturato un
metodo di studio autonomo ed apprezzabile per qualità e quantità ed hanno raggiunto una buona, e
talvolta ottima, preparazione in termini di conoscenze e competenze.
La maggior parte della classe ha acquisito una buona e discreta conoscenza dei contenuti trattati e un
ultimo gruppo si è attestato su livelli di profitto sufficiente, a causa di una fragilità di base e di uno studio
individuale mnemonico e poco rielaborativo, soprattutto laddove sono necessari un maggior rigore anche
lessicale e terminologico e la capacità di orientarsi nel formalismo matematico.
Non emergono particolari difficoltà nell’uso di un linguaggio scientifico appropriato e nell’esposizione,
sia scritta che orale.
Per motivi di tempo non è stato possibile approfondire alcuni degli argomenti trattati, né tantomeno
argomenti di fisica moderna.
Nel mese di Gennaio, la classe ha partecipato alla rappresentazione su Faraday.
~ 86 ~
SCIENZE NATURALI
Prof.ssa Alessandra Sticchi
OBIETTIVI PERSEGUITI
Nel corso dei cinque anni, mi sono proposta di portare gli alunni a una conoscenza non mnemonica ed a
una comprensione ragionata dei contenuti, alla capacità di utilizzare i linguaggi e i formalismi specifici
della disciplina da me insegnata (obiettivi minimi), alla capacità di applicare in contesti nuovi le regole e i
procedimenti appresi, all'autonomia nel riconoscere analogie e differenze, alla capacità di attivare
procedimenti di analisi, utilizzando in modo autonomo, le conoscenze e gli strumenti metodologici
acquisiti, alla capacità di sintetizzare e ampliare in maniera autonoma le conoscenze acquisite (obiettivi
massimi).
Oltre al raggiungimento degli obiettivi più strettamente cognitivi, mi sono proposta di sviluppare abilità
di interpretazione e formalizzazione dei fenomeni osservati in laboratorio, far acquisire la
consapevolezza del valore della cultura scientifica quale strumento per la comprensione della realtà
quotidiana e del mondo circostante, consolidare ed accrescere il senso di responsabilità verso l'ambiente
e verso la propria salute.
OBIETTIVI CONSEGUITI
Nella classe sono presenti naturalmente attitudini e abilità diversificate, ma è possibile affermare che
tutti gli alunni hanno dimostrato un adeguato livello di interesse e una favorevole disposizione per le
Scienze naturali, nonostante la scelta di un corso di studi umanistico. La partecipazione al dialogo
educativo è stata infatti sempre soddisfacente.
Dal punto di vista dei risultati conseguiti, un discreto gruppo di alunni ha ottenuto valutazioni elevate,
avendo dimostrato di sapersi applicare con serietà e con metodo di studio autonomo ed efficace,
conseguendo, un’approfondita conoscenza dei contenuti, la capacità di riprodurre i nessi logici e di
muoversi agevolmente nei vari ambiti della disciplina.
Un altro gruppo numeroso è costituito da alunni che, costanti nell’impegno personale in classe e a casa,
sono stati in grado di raggiungere risultati pienamente sufficienti o discreti in termini di conoscenza e
analisi dei contenuti, ma hanno dimostrato a volte difficoltà nell’applicazione a contesti nuovi,
nell’operare confronti e collegamenti e nella gestione ragionata dei programmi nel loro complesso,
soprattutto nei momenti di maggiore intensità di lavoro.
Per pochissimi allievi si sono riscontrati rendimenti alterni che hanno portato ad un profitto medio
appena sufficiente o non sufficiente, a volte per oggettive difficoltà nell’analisi, nel riconoscimento degli
aspetti principali dei vari argomenti e nell’applicazione, altre per un impegno discontinuo e poco
approfondito. In questi casi le conoscenze tendono ad essere settoriali e modesta è la capacità di
collegamento.
METODO D’INSEGNAMENTO
Si è dovuto rinunciare, per l’esiguo numero di ore settimanali, a momenti di riflessione per gruppi,
adottando come metodo di lavoro esclusivo la lezione frontale, seppure sollecitando continuamente la
partecipazione degli alunni.
La pratica di laboratorio è stata invece condotta generalmente per gruppi, ma come consolidamento e
applicazione delle conoscenze teoriche, piuttosto che per un approccio induttivo.
~ 87 ~
STRUMENTI DI LAVORO
Libri di testo, schemi e presentazioni in power point, schede di laboratorio, video didattici.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Quali strumenti per la verifica, ho utilizzato compiti scritti generalmente di tipologia mista (domande
aperte, a volte con il vincolo del numero di righe, test e risoluzione di problemi) ed interrogazioni orali.
Nella valutazione di ciascun segmento didattico ho considerato il raggiungimento degli obiettivi di
conoscenza, comprensione e applicazione, la chiarezza e la precisione dell’esposizione e l’uso del
linguaggio specifico, le capacità di analisi, sintesi e collegamento, anche in riferimento alla situazione
media della classe. Inoltre, a conclusione di ciascun periodo, nella valutazione finale ho tenuto conto
anche della progressione nell’apprendimento, del rispetto delle consegne, della correttezza e
dell’impegno nella costruzione del dialogo educativo, nel rapporto con gli altri e con le cose.
ATTIVITÀ INTEGRATIVE
-
Olimpiadi di Scienze Naturali
Escursione “Le pietre di Modena”
PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE NATURALI
Premessa: Il programma svolto non comprende interamente quanto previsto nelle linee guide
ministeriali. La causa di ciò è da attribuire alla enorme sproporzione tra l’ampiezza e la complessità delle
tre discipline che afferiscono alle Scienze Naturali e il numero esiguo di ore, considerata anche la
necessità di riservare tempo alla pratica di laboratorio e ai recuperi in itinere. Nella classe III liceo si è
scelto di recuperare i contenuti “irrinunciabili” che non era stato possibile affrontare gli anni precedenti,
rinunciando alla chimica organica e alle biotecnologie.
SCIENZA DELLA TERRA
I materiali della Crosta Terrestre
-
I minerali: definizione, principali proprietà utilizzate per il riconoscimento, classificazione chimica,
struttura cristallina, polimorfismo e isomorfismo, processi genetici dei minerali. I silicati: il tetraedro
SiO44-, la classificazione in base al grado di concatenamento dei tetraedri, la distinzione tra silicati
femici e sialici.
-
Le rocce magmatiche: differenza tra rocce effusive e intrusive, struttura (olocristallina, porfirica,
vetrosa); classificazione in base alla composizione; composizione mineralogica (di massima) dei
graniti (e rioliti), delle dioriti (e andesiti), dei gabbri (e nei basalti), delle peridotiti.
-
Le rocce sedimentarie: la degradazione fisica e l’alterazione chimica, il trasporto dei detriti e il
trasporto degli ioni in soluzione, la sedimentazione dei detriti, la precipitazione chimica, la fissazione
biologica, la diagenesi. Esempi di rocce clastiche (conglomerati, arenarie, argilliti), di rocce
organogene (calcari, selci), di rocce chimiche (salgemma, gesso, calcari chimici), di depositi
residuali: argille, bauxiti e lateriti; le rocce piroclastiche. Il fenomeno carsico (la dissoluzione di calcari
~ 88 ~
e gessi e la formazione delle grotte, la formazione delle stalattiti e delle stalagmiti. L’origine degli
idrocarburi e dei carboni fossili
-
Le rocce metamorfiche: i fattori che determinano il metamorfismo; grado metamorfico, pressione di
carico e orientata; struttura orientata e scistosità; rocce di metamorfismo regionale (esempi ardesie,
filladi, micascisti, gneiss), rocce metamorfiche di contatto (esempio del marmo).
L’attività vulcanica
-
Origine dei magmi e loro tipologia. Meccanismi di risalita del magma
Viscosità e composizione del magma.
I corpi magmatici intrusivi
Tipi di edifici vulcanici: strato-vulcani, vulcani a scudo, plateaux. Le caldere
Prodotti delle eruzioni effusive: colate laviche del tipo a corda (pahoehoe ), scoriacee (aa), lave a
cuscino (pillow lavas), basalti colonnari.
Prodotti delle eruzioni esplosive: cupole di ristagno, duomi, piroclasti.
Tipi di eruzioni vulcaniche: eruzioni effusive (hawaiane, islandesi); eruzioni esplosive (pliniane,
peleane, eruzioni freatiche)
Colate di fango (lahar)
Manifestazioni vulcaniche tardive (sorgenti termali, geyser, fumarole, mofete, solfatare)
Rischio vulcanico e difesa dal rischio vulcanico
I terremoti
-
Deformazioni elastiche e limite di rottura delle rocce. Le faglie. La teoria del rimbalzo elastico
Natura fisica delle onde sismiche; onde P, S, di Love e di Rayleigh.
Fenomeni di amplificazione sismica, fenomeni di liquefazione.
Principio di funzionamento dei sismografi.
La magnitudo e la scala Richter. La scala Mercalli
Rischio sismico, previsione probabilistica, prevenzione
La Dinamica Interna della Terra
-
-
-
Struttura interna della Terra. L'impiego della sismica nella ricostruzione delle discontinuità sismiche e
della caratteristiche chimiche e fisiche dei vari involucri che formano la Terra. Caratteristiche
composizionali e fisiche della crosta, del mantello e del nucleo. Litosfera e astenosfera.
Il flusso termico, il calore interno della Terra e la sua origine. Il gradiente geotermico.
Il campo magnetico terrestre, andamento e cenno alla sua origine. Il paleomagnetismo. Inversioni
del campo magnetico terrestre.
L’isostasia e gli aggiustamenti isostatici conseguenti ai fenomeni di erosione e di sedimentazione,
formazione e scioglimento di calotte glaciali.
La teoria della deriva dei continenti di Wegener.
Le dorsali e le fosse oceaniche.
La teoria dell’espansione oceanica. Le anomalie magnetiche come prova dell’espansione dei fondali
oceanici.
La teoria della tettonica delle zolle. La caratteristica delle zolle, i margini tra le zolle. La struttura e la
genesi delle dorsali oceaniche. Il processo di formazione di un nuovo bacino oceanico. I margini
convergenti e il processo di subduzione. I margini collisionali continente-continente. I margini
conservativi e le faglie trasformi. Esempi geografici dei tre tipi di margine.
Il motore della tettonica delle placche: le celle convettive nel mantello e il modello a pennacchi. I
punti caldi.
La distribuzione dei terremoti in relazione alla tettonica delle placche.
~ 89 ~
-
-
-
Le tipologie di attività vulcanica correlate alla collocazione dei terremoti in relazione alla tettonica
delle placche.
Le strutture della crosta oceanica: piattaforme, scarpate, piane abissali. La tipologia dei sedimenti
prevalente nelle varie porzioni del fondale oceanico. Sedimenti terrigeni e organogeni. Profondità di
compensazione dei carbonati. Le torbiditi. Le barriere coralline, gli atolli.
Le principali strutture della crosta continentale: cratoni, orogeni, fosse tettoniche. Margini
continentali attivi e passivi. Le strutture delle aree deformate della crosta: pieghe, faglie,
sovrascorrimenti.
L’orogenesi per collisione oceano - continente (il caso delle Ande) e per collisione continentecontinente (il caso dell’Himalaya e delle catene italiane)
Attività pratiche
−
−
Osservazione di campioni di rocce magmatiche e piroclastiche
Visita guidata “Le pietre di Modena”
Testo:
Cristina Pignocchino Feyles – Scienze della Terra. Per il quinto anno. Strutture e modelli. - SEI
CHIMICA
Classificazione e nomenclatura dei composti inorganici
- Valenza e numero di ossidazione: definizione e regole per determinarlo.
- Classificazione, nomenclatura tradizionale e IUPAC, formule brute delle seguenti categorie
di composti: idruri , idracidi, ossidi, perossidi, anidridi, idrossidi, ossiacidi, sali.
Le reazioni chimiche
- Scrittura, bilanciamento e classificazione delle reazioni di sintesi, decomposizione,
scambio semplice, doppio scambio.
- Reazioni ioniche e ioniche nette
- Principali reazioni di preparazione dei composti inorganici
- Equazioni che rappresentano le dissoluzioni
Cinetica chimica
-
Definizione di velocità di reazione sua importanza pratica. La teoria degli urti. L’energia di
attivazione; il profilo di reazione per le reazione eso- ed endotermiche. I fattori che influenzano la
velocità di reazione. La legge cinetica, la costante di velocità. Il meccanismo di reazione. I
catalizzatori.
L’equilibrio chimico
-
Le reazioni reversibili e il concetto di equilibrio chimico, inteso come equilibrio dinamico. La legge
dell’azione di massa; il quoziente di reazione e la costante di equilibrio; la costante di equilibrio nel
caso di equilibri eterogenei. Il principio di Le Chatelier e i fattori che influiscono sull’equilibrio.
Equilibri di acidi e basi in soluzione
-
Acidi e basi secondo Arrhenius; La teoria di Bronsted e Lowry; coppie acido-base coniugate.
L’autoionizzazione dell’acqua e il comportamento anfiprotico dell’acqua: prodotto ionico, le
concentrazioni relative degli ioni H3O+ e OH-, il pH e il pOH. La forza degli acidi e delle basi: costanti di
~ 90 ~
ionizzazione; Determinazione del pH nel caso di soluzioni di acidi o basi forti e di acidi o basi deboli.
Reazioni di idrolisi dei sali. Sistemi tampone: come agisce un tampone; Principio di azione degli
indicatori; significato del punto di viraggio. Reazioni di neutralizzazione; titolazioni acido forte-base
forte, acido debole-base forte e viceversa
Attività di Laboratorio
-
Velocità di reazione e influenza dei fattori: natura dei reagenti, concentrazione dei reagenti,
temperatura, presenza di un catalizzatore, stato di suddivisione dei reagenti
Studio dei fattori che spostano l’equilibrio chimico
Titolazioni acido forte – base forte; acido debole – base forte e viceversa
TESTO
F. Bagatti, E. Corradi, A. Desco, C. Ropa
Chimica con minerali e rocce - Zanichelli
~ 91 ~
INGLESE
Prof.ssa Lorena Luccarini
Obiettivi cognitivi e metodologici
•
•
•
•
•
•
•
Saper riconoscere i diversi tipi di testo.
Inserire il testo e l’autore nel sistema culturale e nel contesto.
Collegare fra loro, sulla base dell’analisi del testo, tematiche dello stesso autore.
Collegare fra loro diversi autori sulla base dello stesso tema.
Acquisire un’autonoma competenza di lettura attraverso un esame degli elementi analizzabili e
verificabili presenti nel testo stesso.
Acquisire la capacità di stabilire collegamenti all’interno della disciplina e in prospettiva
interdisciplinare.
Formulare opinioni critiche proprie per poter continuare la lettura per piacere personale.
Per quanto riguarda gli obiettivi minimi gli studenti sanno:
•
•
•
riconoscere le caratteristiche dell'età vittoriana e tardo vittoriana
comprendere le caratteristiche del modernismo
analizzare alcuni rappresentanti dell'età moderna
Gli studenti sanno inoltre:
•
•
•
inserire l'autore nel sistema culturale e nel contesto
collegare fra loro , sull'analisi del testo, tematiche dello stesso autore
collegare fra loro diversi autori sulla base dello stesso tema
Insegno in questa classe da due anni. L'impegno è stato tenace per un gran numero di alunni,
abbastanza regolare per altri e discontinuo per pochi . Un considerevole numero di alunni ha raggiunto
una competenza comunicativa nella lingua straniera molto buona , con punte di eccellenza quanto ad
applicazione dei concetti, capacità espositiva e sintesi degli argomenti trattati ( livello B2 in riferimento
al Quadro Comune Europeo). Un discreto numero di alunni ha raggiunto una competenza discreta
mentre pochi alunni si attestano su un livello di sufficienza.
La metodologia adottata per lo studio della letteratura ha privilegiato il coinvolgimento degli alunni nel
processo di apprendimento. E' stato dato spazio alle note biografiche degli autori solo quando queste
venivano ritenute necessarie per comprendere i testi letterari.
Il programma svolto è composto da moduli che affrontano l'analisi di testi di alcuni degli autori più
significativi dalla seconda metà dell'800 ai giorni nostri. Sono stati privilegiati autori del 900 perché più
vicini alla sensibilità contemporanea e quindi particolarmente motivanti per gli studenti .
Per quanto concerne le verifiche scritte ho proposto prevalentemente trattazioni sintetiche
( Tipologia A ) . Le verifiche scritte sono state tre in entrambi i quadrimestri
Nelle verifiche orali l’analisi testuale ha costituito spesso un punto di partenza e di riferimento attraverso
il quale impostare il discorso e analizzare le varie problematiche connesse all’autore e al periodo
letterario.
Sono state proposte due esercitazioni di terza prova scritta .
Le valutazioni del profitto sono state espresse con voti aritmetici dal 2 al 10
~ 92 ~
Libro di testo : Past & Present di Giulia Lorenzoni - Beatrice Pellati ed . Cideb
Headway Digital Upper-intermediate
di Liz &John Soars ed. O.U.P.
CONTENUTI
THE VICTORIAN AGE
•
•
•
•
•
•
Queen Victoria and Victorianism
Early Victorian period (1832-1848)
Mid-Victorian period (1848-1870)
Spreading middle-class values: Victorian fiction
Late -Victorian period (1870-1901): exploding contradictions
Development in Late Victorian fiction
→
CHARLES DICKENS
• Oliver Twist
- Before the Board
→
ROBERT LOUIS STEVENSON
• The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde
- The Duality of Man
THE 20TH CENTURY: "THE AGE OF EXTREMES"
• And the old world came tumbling down. the advent of "Modernism"
• Ideas that shook the world
• New literary techniques
• Main themes of Modernism
• The impact of World War I
MODERNISM
Modernism and the city
→ EZRA POUND (Imagism)
• In a Station of the Metro
→ THOMAS STEARNS ELIOT
• The Love Song of J.Alfred Prufrock (The Objective Correlative)
• The Waste Land
-What the Thunder said
→ VIRGINIA WOOLF
• Mrs Dalloway
- A Walk through the Park
• A Room of One's Own
- Shakespeare's sister
→ JAMES JOYCE
• Dubliners (Structure,style and narrative techniques, themes and motifs)
- Eveline
• Ulysses (An innovative style and a new technique. A modern epic)
~ 93 ~
- Molly's monologue
THE IMPACT OF WAR ON POETRY AND FICTION
From trenches to drones: the only effect is death (of innocents)
→ RUPERT BROOKE
• The Soldier
→ WILFRED OWEN
• Dulce et Decorum est
→ SIEGFRIED SASSOON
• They
DYSTOPIAS
→ GEORGE ORWELL
• Nineteen Eighty-four
- A Cold April day
- Newspeak
- Two and two Makes Five
→ KAZUO ISHIGURO
• Never Let Me Go
-Lettura integrale in lingua inglese
THE AGE OF ANXIETY: CONTEMPORARY DRAMA
→SAMUEL BECKETT
•
Waiting for Godot
- We are Waiting for Godot
- And It Came on You All of a Sudden?
→ MICHAEL FRAYN
• Copenhagen
-September 1941
TOWARDS THE 21TH CENTURY
•
•
•
•
•
•
Colonial India
The British in India
The origins of colonialism in English fiction
Postcolonial writers
The choice of language for post-colonialist writers
Decolonisation: a social background
COLONIAL AND POSTCOLONIAL WRITING
→ EDWARD MORGAN FORSTER
• A Passage to India
- Dr Aziz and Mrs Moore
→ JOSEPH CONRAD
• Heart of Darkness
-When the Romans First Came Here
~ 94 ~
-The Horror! The Horror!
→ SALMAN RUSDHIE
• Midnight's Children
- I was born in the city of Bombay
→ HANIF KUREISHI
•
The Buddha of Suburbia
- A new Breed
- Jamila
POSTMODERNISM
•
•
•
•
What does Postmodernism mean ?
Trying to define Postmodernism
Capitalism and Globalisation
Postmodern fiction
→ JOHN FOWLES
• The French Lieutenant's Woman
- Fiction is Woven into All
Sono state riprodotte in fotocopia schede di integrazione al libro di testo
Visione del film "The Hours" in lingua originale
Criteri di valutazione
Nella produzione orale la valutazione ha tenuto conto dei seguenti dati:
• comprensione
• contenuti
• esposizione
Nella produzione scritta sono stati presi in considerazione i seguenti elementi:
• conoscenza dei contenuti
• capacità di sintesi e collegamento
• correttezza della lingua
• padronanza del codice linguistico specifico
Sulla base di tali elementi ho seguito la seguente griglia di valutazione:
A. Livello di grave insufficienza (2 – 4) : fraintendimento della traccia proposta, contenuti
disciplinari molto limitati e / o inesatti, comprensione del testo errata o parziale, incoerenza
nell’esposizione, errori morfosintattici diffusi, codice linguistico improprio, scarsa capacità di
sintesi.
B. Livello di insufficienza ( 5 ) : conoscenza approssimata dei contenuti e / o con molte
imprecisioni, inadeguate capacità di collegamento, comprensione del testo superficiale o
parziale, errori morfosintattici diffusi, codice linguistico generico e impreciso, mediocre capacità
di sintesi.
C. Livello di sufficienza ( 6 ) : sufficiente conoscenza dei contenuti, comprensione globale del testo;
~ 95 ~
la forma è abbastanza chiara anche se con alcuni errori morfosintattici, il lessico è abbastanza
appropriato; sufficienti capacità di sintesi e collegamento
D. Livello discreto o buono( 7 – 8) : conoscenza discreta dei contenuti, comprensione abbastanza
dettagliata del testo, forma abbastanza corretta, buone capacità di sintesi, registro linguistico
adeguato.
E. Livello ottimo ( 9 – 10 ) : capacità di analisi e sintesi, comprensione dettagliata del testo; la
forma è chiara, scorrevole e sintetica; il lessico è vario e appropriato, ottime le capacità di sintesi.
~ 96 ~
RELIGIONE CATTOLICA
Prof.ssa Antonella Rossi
Finalità della disciplina
L’insegnamento della religione vuole dare un contributo alla formazione integrale dell’alunno, attraverso
la conoscenza critica delle realtà religiose nell’esperienza personale dell’alunno e nell’ambito storico
socio-culturale per realizzare una presa di coscienza oggettiva, matura, seria e responsabile delle realtà
religiose.
Obiettivi formativi
•
•
•
•
Favorire la socializzazione nell’educazione al dialogo e nel rispetto dell’originalità di ciascuno
Educazione alla partecipazione attiva
Abitudine alla ricerca e alla riflessione personale per un lavoro più autonomo e un maggior senso
critico
Favorire una maggiore comprensione della realtà globale della persona e del mondo
Obiettivi raggiunti
La classe si è mostrata molto interessata e partecipe allo svolgimento del programma.
Gli interventi degli alunni, sono stati pertinenti e capaci di suscitare il dialogo. Il clima creatosi all’interno
della classe è stato positivo e sereno, fondato sulla collaborazione e sul rispetto reciproco. La
partecipazione dell’intera classe è stata positiva e i risultati ottenuti molto soddisfacenti.
Contenuti
Problema etico e agire morale
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Crisi e risveglio della morale nuovi valori emergenti
Come ragionare in morale (questionario)
Proiezione lucidi sui risultati emersi dal questionario
Pace , guerra, genocidio, terrorismo.
Teorie che giustificano la guerra e l’insegnamento della Chiesa Cattolica
Omicidio
Inquinamento responsabilità per il Creato
La violenza contro le donne, la donna nelle diverse culture
Omosessualità, il problema della diversità sessuale
Rapporto uomo – donna,.
Convivenza, le “coppie di fatto”
I rapporti prematrimoniali
Contraccezione
Matrimonio civile – matrimonio religioso
Alle frontiere tra scienza e fede: la bioetica.
•
•
•
L’etica cristiana , l’indisponibilità della vita umana
Definizione di bioetica
Fecondazione artificiale
~ 97 ~
•
•
Eutanasia. Il diritto di morire?
Aborto , interruzione volontaria della gravidanza.
Legge 194 e dibattito sull’inizio della vita umana
Razzismo
•
•
•
Il razzismo
Le leggi razziali
Le dottrine razziste
Gli Ebrei: una storia di persecuzioni
•
•
•
Dalla diaspora allo SHOAH
L’antisemitismo
L’olocausto degli Ebrei
Tossicodipendenze
•
Droga. Analisi del problema.
Progetto monodisciplinare intervento in classe di un religioso
•
•
Esperienza di vita e di vocazione
Approfondimento di tematiche di teologia morale
Metodologie
Le lezioni sono state caratterizzate dal coinvolgimento diretto degli studenti nel dialogo utilizzando
anche dibattiti, lavori di gruppo, brain storming, filmati e lucidi.
~ 98 ~
EDUCAZIONE FISICA
Prof.ssa Paola Bortolani
Finalità
L’insegnamento dell’Educazione fisica ha le seguenti finalità:
a) L’acquisizione del valore della corporeità, attraverso esperienze di attività motorie e sportive, di
espressione e di relazione in funzione della formazione di una personalità equilibrata e stabile;
b) il consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come capacità
di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati ed individuarne i nessi disciplinari;
c) il raggiungimento di un completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso l’affinamento
della capacità di utilizzare le qualità fisiche e le funzioni neuro-muscolari;
d) l’approfondimento operativo e teorico di attività motorie che, dando spazio alle attitudini e
propensioni personali, favorisca l’acquisizione di capacità trasferibili all’esterno della scuola (lavoro,
tempo libero, salute);
e) l’arricchimento della coscienza sociale attraverso la consapevolezza di sé e l’acquisizione della
capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport.
Obiettivi didattici e di apprendimento
Al termine del triennio lo studente deve dimostrare:
di essere consapevole del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacità di:
•
•
compiere attività di resistenza, forza, velocità e articolarità;
coordinare azioni efficaci in situazioni complesse;
di essere in grado di:
• utilizzare le qualità fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle diverse esperienze ed ai vari
contenuti tecnici;
• applicare operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al mantenimento della salute;
• praticare almeno due degli sport programmati nei ruoli congeniali alle proprie attitudini e
• propensioni;
• praticare attività simbolico-espressive ed approfondirne gli aspetti culturali;
• praticare in modo consapevole attività motorie tipiche dell'ambiente naturale secondo tecniche
• appropriate, là dove è possibile;
• organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati;
• mettere in pratica le norme le norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni;
di conoscere:
• le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati;
• i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni;
• i contenuti teorici trattati durante l’anno scolastico.
Contenuti
Attività in situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro interessi, agli obiettivi tecnici e ai
mezzi disponibili:
~ 99 ~
•
•
•
•
•
•
a carico naturale o con piccoli sovraccarichi;
di opposizione e resistenza;
con piccoli e ai grandi attrezzi codificati e non;
di controllo tonico e della respirazione;
con varietà di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali diversificate;
di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo.
Esercitazioni relative a:
Attività sportive individuali e/o di squadra (almeno due):
• Pallavolo: regole di gioco, bagher, palleggio, servizio, colpi d’attacco.
• Pallacanestro: palleggio, arresto, passaggio, tiro, presa, regole di gioco.
• Pallamano: palleggio, passaggio, presa, tiro, regole di gioco.
• Softball: battuta, presa, passaggio, regole di gioco.
• Hockey: regole di gioco, passaggio, arresto, tiro.
• Calcio-calcetto: regole di gioco, passaggio, tiro.
• Badminton: dritto, rovescio, servizio, regole di gioco.
• Acrosport: figure principali.
• Frisbee.
Inoltre:
• organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra praticati;
• attività tipiche dell'ambiente naturale, ove è possibile;
• attività espressive;
• ideazione, progettazione e realizzazione di attività finalizzate;
• assistenza diretta e indiretta connessa alle attività.
Informazione e conoscenze relative a:
• teoria del movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attività;
• norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente.
• Si sono svolte inoltre, nel mese di maggio, quattro lezioni di nuoto guidato nel Centro Nuoto di Vignola,
che sono state frequentate dalla classe con serietà e impegno, a parte pochi casi di impossibilità
all’attività in acqua per problemi di salute.
Contenuti teorici
Capacità motorie: condizionali e coordinative. Le abilità motorie.
La teoria dell’allenamento. Alimentazione
Metodi d’insegnamento
Le finalità e gli obiettivi hanno richiesto una metodologia basata sull'organizzazione di attività "in situazione",
sulla continua indagine e sull'individuazione e la correzione dell'errore. Tale metodologia consente di creare i
presupposti per la trasferibilità delle abilità e competenze acquisite ad altre situazioni motorie. Ogni attività
ha tenuto conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessità di dare spazio ad una serie di varianti
operative ed al contributo creativo e di elaborazione che ciascun alunno ha saputo apportare. Il metodo
d’insegnamento è stato prevalentemente globale. Si è ricorso all’intervento analitico solo per
l’apprendimento di tecniche sportive particolarmente complesse nella loro esecuzione e quando la mancanza
di una tecnica di base ha precluso la partecipazione positiva alla disciplina sportiva.
La metodologia didattica si è avvalsa della lezione frontale per fornire spiegazioni teoriche e pratiche dei
contenuti; del lavoro di gruppo per migliorare la socializzazione e sviluppare il senso di solidarietà e
collaborazione sino a giungere alla consapevolezza dei propri limiti. Si sono promossi atteggiamenti e scelte
~ 100 ~
sempre più mature e responsabili attraverso comportamenti che hanno favorito l’autonomia e
l’autorganizzazione.
La programmazione nel suo complesso ha tenuto conto delle necessità di riferirsi, per quanto possibile, a
obiettivi tassonomizzati e a contenuti da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione
finale dell'intero iter educativo dell'alunno. Gli itinerari didattici sono stati adeguati alle caratterizzazioni
individuali tenendo conto del prevalere di diversità e differenziazioni psicologiche e morfo-funzionali tra i due
sessi.
Strumenti di lavoro
•
•
Materiale ed attrezzature disponibili nelle palestre.
Per gli aspetti teorici e per gli approfondimenti, appunti delle lezioni teoriche.
Verifica e valutazione
La valutazione è stata parte integrante della programmazione.
È un momento formativo:
• per l’alunno che si rende conto del grado di apprendimento raggiunto;
• per l'insegnante perché può constatare se il lavoro svolto procede secondo il progetto educativo
prefissato e di conseguenza gli dà la possibilità di intervenire con unità didattiche di recupero o
aggiustamenti metodologici.
È un momento informativo:
• "di partenza" quando l’alunno viene informato dei criteri valutativi adottati;
• “in itinere" quando vengono date agli alunni informazioni sull’evolversi del processo di apprendimento.
Ha rappresentato inoltre un momento di controllo, riflessione metodologica e di coinvolgimento, nonché di
maturazione e di crescita intesa come capacità di autovalutazione e di valutazione reciproca. Partendo da
queste premesse, il criterio delle verifiche periodiche si è basato su schede di osservazione sistematica del
comportamento motorio degli alunni, evidenziandone gli apprendimenti raggiunti. Il livello di partenza è stato
definito dalle prove di ingresso che si sono effettuate nei primi due mesi dell’anno scolastico. Notevole
importanza hanno avuto ai fini della valutazione intermedia e finale, formativa e sommativa, quegli aspetti
qualitativi e relazionali come l'impegno, la partecipazione, l’interesse, a motivazione.
~ 101 ~
STORIA DELL'ARTE
Prof. Andrea Marcheselli
Presentazione della classe
La classe, nel suo complesso, ha mostrato durante l’anno un buon interesse per la materia ed
una conoscenza fondamentalmente adeguata degli elementi di base su cui sviluppare la
programmazione del corrente anno scolastico. Con una ricca partecipazione al dialogo
educativo, il gruppo degli studenti ha confermato in linea generale valide motivazioni allo
studio, con una buona percentuale di loro costantemente attenta, riflessiva, partecipativa, ed
un'altra meno costante nell'impegno e nell'attitudine alla rielaborazione, ma non per questo,
comunque, poco ricettiva. Nel complesso, tutto ciò ha reso possibile lo sviluppo di un proficuo
dialogo tra insegnante e studenti che ha condotto questi ultimi a raggiungere una preparazione
mediamente molto soddisfacente, con alcune punte anche di eccellenza.
Obiettivi formativi della disciplina
Le finalità dell’insegnamento di Storia dell’arte sono:
- fornire le competenze necessarie a comprendere la natura, i significati e i complessi valori
storici, culturali ed estetici dell’opera d’arte;
- educare alla conoscenza e al rispetto del patrimonio storico-artistico nelle sue diverse
manifestazioni e stratificazioni, cogliendo la molteplicità di rapporti che lega dialetticamente
la cultura attuale con quelle del passato;
- sviluppare la dimensione estetica e critica come stimolo a migliorare la qualità della vita;
- abituare a cogliere le relazioni esistenti tra espressioni artistiche di diverse civiltà e aree
culturali enucleando analogie, differenze, interdipendenze;
- incrementare le capacità di raccordo con altri ambiti disciplinari rilevando come nell’opera
d’arte confluiscano emblematicamente aspetti e componenti dei diversi campi del sapere
(umanistico, scientifico e tecnologico);
- offrire gli strumenti necessari, un’adeguata formazione culturale e competenze di base sia
per il proseguimento verso gli studi universitari sia per un orientamento verso specifiche
professionalità
Obiettivi didattici
A conclusione del corso lo studente deve essere in grado di:
- individuare le coordinate storico-culturali entro le quali si forma e si esprime l’opera d’arte e
coglierne gli aspetti specifici relativi alle tecniche, allo stato di conservazione, all’iconografia,
allo stile e alle tipologie;
- riconoscere le modalità secondo le quali gli artisti utilizzano e modificano tradizioni, modi di
rappresentazione e di organizzazione spaziale e linguaggi espressivi;
- individuare i significati e i messaggi complessivi mettendo a fuoco l’apporto individuale, le
poetiche e la cultura dell’artista, il contesto socio-culturale entro il quale l’opera è formata e
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-
l’eventuale rapporto con la committenza, la destinazione dell’opera e la funzione dell’arte
anche in riferimento alle trasformazioni successive del contesto ambientale;
comprendere le problematiche relative alla fruizione nelle sue modificazioni nel tempo e alla
evoluzione del giudizio sulle opere e gli artisti;
orientarsi nell’ambito delle principali metodologie di analisi delle opere e degli artisti
elaborate nei diversi periodi presi in esame;
possedere un adeguato lessico tecnico e critico nelle sue definizioni e formulazioni generali
e specifiche.
In particolare, alla fine del presente anno scolastico, con riferimento specifico all’arco
cronologico compreso tra l’età moderna e quella contemporanea, lo studente dovrebbe saper
argomentare una trattazione storico-iconologica delle opere, degli artisti e dei movimenti che
per originalità e qualità abbiano determinato un nuovo orientamento nella storia della cultura
figurativa e architettonica, siano emblematici per la persistenza della tradizione, siano
particolarmente significativi per lo svolgimento dell’itinerario didattico prescelto.
Contenuti
I quadrimestre
- Dai Carracci a Barocco e Rococò
- Neoclassicismo
II quadrimestre
- Romanticismi
- Dal Realismo al Postimpressionismo
- Uno sguardo sulle avanguardie del Novecento e sulla realtà contemporanea (da completare)
Metodi di insegnamento
L’insegnamento di Storia dell’arte si costituisce come l’accostamento fondamentale al
patrimonio artistico italiano al fine da riconoscerne ed apprezzarne l’enorme valore, ma anche
come l’approccio più complesso al tema irrinunciabile dell’analisi iconologica in una civiltà in cui
l’immagine ha assunto un ruolo decisamente prioritario.
Essendo necessità del corso garantire una solida formazione storico-artistica pur all’interno dei
vincoli di tempo e di programma che caratterizzano l’insegnamento della disciplina in questo
particolare ordine di scuola, si è cercato di raggiungere l’obiettivo sollecitando lo studente ad un
confronto diretto con i testi della disciplina, cioè con gli oggetti artistici, letti nei loro aspetti
stilistici, iconografici e iconologici. L’insegnamento di Storia dell’arte ha cercato dunque di
essere concreto e non nozionistico: l’analisi delle singole opere è stata pertanto proposta come
momento centrale dell’apprendimento, nel quale si formano le categorie concettuali e il
repertorio lessicale necessari a condurre qualsiasi discorso intorno ai fenomeni artistici.
La dimensione storica, sia sul piano culturale che su quello artistico, è stata considerata al
contempo indispensabile per collocare gli oggetti di studio nel loro contesto sociale e culturale e
per apprezzare le trasformazioni dei linguaggi artistici, la permanenza e le rotture nelle scelte
stilistiche, nei temi, nelle tecniche.
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Strumenti di lavoro
Libro di testo:
Cricco, Di Teodoro, voll. 2, 3 ( VERS. VERDE)- Storia dell'Arte, ed. Zanichelli
Si è inoltre proposto un confronto diretto con le opere d’arte con una uscita didattica a Firenze,
con visita alla mostra “Da Kandinski a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, a Palazzo
Strozzi, e alle collezioni permanenti della Galleria Palatina e della Galleria d'arte moderna di
Palazzo Pitti. In precedenza la classe ha partecipato presso il MAMBO di Bologna ad un
laboratorio di avvicinamento al linguaggio delle "Performance".
Verifica e valutazione
Nel corso dell’anno la valutazione si è basata su una serie di prove di verifica sia scritte che orali,
senza peraltro una differenziazione nel voto finale configurate come:
. colloqui e discussioni sia individuali che collettivi
. saggi brevi
La valutazione, fissata dall’1 al 10, ha tenuto conto non solo della preparazione sui
contenuti specifici della materia, ma anche delle capacità di analisi e di sintesi e delle
sviluppo delle attitudini critiche degli studenti.