3^B Liceo Classico - "A.Paradisi"
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3^B Liceo Classico - "A.Paradisi"
~1~ ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “AGOSTINO PARADISI” Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI” Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO) Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891 FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368 e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria superiore Anno scolastico 2015/2016 Classe 3a B Liceo Classico Documento finale del Consiglio di Classe Affisso all’albo sabato 14 maggio 2016 ~2~ INDICE Composizione del Consiglio di Classe pag. 3 Elenco degli alunni pag. 4 Composizione della classe nel quinquennio pag. 5 Discipline e orari dell’indirizzo pag. 6 Continuità didattica del corpo docente pag. 7 Giudizio sulla classe pag. 8 Programmazione del Consiglio di Classe pag. 10 Griglia di valutazione pag. 26 Griglia per l’attribuzione del voto di condotta pag. 27 Criteri per l’attribuzione del credito formativo pag. 28 Attività complementari integrative pag. 29 Simulazioni prove d’esame e griglie di valutazione pag. 33 RELAZIONI FINALI E PROGRAMMAZIONE DELLE SINGOLE MATERIE Italiano pag. 59 Latino pag. 64 Greco pag. 67 Storia pag. 70 Filosofia pag. 75 Matematica pag. 79 Fisica pag. 83 Scienze pag. 86 Inglese pag. 91 Religione cattolica pag. 96 Educazione fisica pag. 98 Storia dell’Arte pag. 101 ~3~ Composizione del Consiglio di Classe Docente Materia/e Firma Alessandra Aureli Greco (Presente nel documento cartaceo) Daniele Borghi Italiano/Latino (Presente nel documento cartaceo) Paola Bortolani Educazione Fisica (Presente nel documento cartaceo) Consiglia Iavarone Storia (Presente nel documento cartaceo) Lorena Luccarini Inglese (Presente nel documento cartaceo) Andrea Marcheselli Storia dell’Arte (Presente nel documento cartaceo) Francesca Marzani Matematica/Fisica (Presente nel documento cartaceo) Maria Raneri Filosofia (Presente nel documento cartaceo) Antonella Rossi Religione (Presente nel documento cartaceo) Alessandra Sticchi Scienze (Presente nel documento cartaceo) ~4~ Elenco degli alunni che compongono la classe (Le firme sono presenti nella versione cartacea del documento) 1) Ballotti Chiara 2) Bazzani Chiara 3) Bianchi Valentina 4) Burello Lorenzo 5) Canossi Chiara 6) Caronti Federico 7) Cioni Gloria 8) Covili Maurizio 9) Di Vincenzo Federica 10) Ferrante Beatrice 11) Ferrari Anna 12) Gianfranceschi Ilaria 13) Giovanelli Beatrice 14) Koreta Daniela 15) Marchesi Eleonora 16) Menin Alessio 17) Migliori Cristian 18) Milani Sofia 19) Murino Edoardo 20) Napolitano Valentina 21) Nozzi Barbara 22) Pastorini Arianna 23) Pozzetti Isabella 24) Sirotti Andrea 25) Soli Federico 26) Sovieni Eleonora 27) Zanasi Federica 28) Zandi Agata ~5~ Composizione della classe PR OS P E T T O R I A S S U N T I V O DE L L A C O M P O S I Z I ON E D E L L A C L AS S E N E L C O RS O D E L QU I N Q U E N N I O 1° anno (2011/12) 2° anno (2012/13) 3° anno (2013/14) 4° anno (2014/15) 5° anno (2015/16) Alfano Federica 1 Ballotti Chiara Ballotti Chiara Ballotti Chiara Ballotti Chiara Ballotti Chiara Baraldi Greta 2 Bazzani Chiara Bazzani Chiara Bazzani Chiara Bazzani Chiara Bazzani Chiara 3 Bianchi Valentina Bianchi Valentina Bianchi Valentina Bianchi Valentina Bianchi Valentina Boccaleoni A. Maria Boccaleoni A. Maria 4 Burello Lorenzo Burello Lorenzo Burello Lorenzo Burello Lorenzo Burello Lorenzo 5 Canossi Chiara Canossi Chiara Canossi Chiara Canossi Chiara Canossi Chiara 6 Caronti Federico Caronti Federico Caronti Federico Caronti Federico Caronti Federico 7 Cioni Gloria Cioni Gloria Cioni Gloria Cioni Gloria Cioni Gloria 8 Covili Maurizio 9 Di Vincenzo Federica Di Vincenzo Federica Di Vincenzo Federica Di Vincenzo Federica Di Vincenzo Federica 10 Ferrante Beatrice Ferrante Beatrice Ferrante Beatrice Ferrante Beatrice Ferrante Beatrice 11 Ferrari Anna Ferrari Anna Ferrari Anna Ferrari Anna Ferrari Anna 12 Gianfranceschi Ilaria Gianfranceschi Ilaria Gianfranceschi Ilaria Gianfranceschi Ilaria Gianfranceschi Ilaria Giovanelli Beatrice Giovanelli Beatrice Giovanelli Beatrice Koreta Daniela Koreta Daniela Koreta Daniela Koreta Daniela Marchesi Eleonora Marchesi Eleonora Marchesi Eleonora Menin Alessio Menin Alessio 13 14 Koreta Daniela Lombardi M. Giulia 15 Marchesi Eleonora Marchesi Eleonora 16 Menin Alessio Menin Alessio 17 Migliori Cristian Migliori Cristian Migliori Cristian Migliori Cristian Migliori Cristian 18 Milani Sofia Milani Sofia Milani Sofia Milani Sofia Milani Sofia Montanari Beatrice Montorsi Giada 19 Murino Edoardo Murino Edoardo Murino Edoardo Murino Edoardo Murino Edoardo 20 Napolitano Valentina Napolitano Valentina Napolitano Valentina Napolitano Valentina Napolitano Valentina 21 Nozzi Barbara Nozzi Barbara Nozzi Barbara Nozzi Barbara Nozzi Barbara 22 Pastorini Arianna Pastorini Arianna Pastorini Arianna Pastorini Arianna Pastorini Arianna 23 Pozzetti Isabella Pozzetti Isabella Pozzetti Isabella Pozzetti Isabella Pozzetti Isabella 24 Sirotti Andrea Sirotti Andrea Sirotti Andrea Sirotti Andrea Sirotti Andrea 25 Soli Federico Soli Federico Soli Federico Soli Federico Soli Federico 26 Sovieni Eleonora Sovieni Eleonora Sovieni Eleonora Sovieni Eleonora Sovieni Eleonora 27 Zanasi Federica Zanasi Federica Zanasi Federica Zanasi Federica Zanasi Federica 28 Zandi Agata Zandi Agata Zandi Agata Zandi Agata Zandi Agata • I numeri progressivi indicano gli alunni che compongono la classe nell’attuale anno di corso ~6~ Piano degli studi e quadro orario (indirizzo classico tradizionale) Ginnasio Liceo 4a 5a 1a 2a 3a Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e letteratura latina 5 5 4 4 4 Lingua e letteratura greca 4 4 3 3 3 Lingua e cultura straniera (Inglese) 3 3 3 3 3 Storia - - 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 - - - Filosofia - - 3 3 3 Matematica * 3 3 2 2 2 Fisica - - 2 2 2 Scienze naturali ** 2 2 2 2 2 Storia dell’Arte - - 2 2 2 Educazione fisica 2 2 2 2 2 Religione o materia alternativa 1 1 1 1 1 Totale ore settimanali 27 27 31 31 31 * Con informatica al primo biennio ** Biologia, Chimica, Scienza della Terra ~7~ Continuità didattica del corpo docente nei cinque anni di corso Materia 1° anno 2° anno 3° anno 4° anno 5° anno ITALIANO Amici Amici Borghi Borghi Borghi LATINO Amici Amici Borghi Borghi Borghi GRECO Aureli Aureli Aureli Aureli Aureli * STORIA Aureli Aureli Ferraresi Ferraresi Ferraresi/Zicaro/ Dichiara/Iavarone Ferraresi Ferraresi Ferraresi/Raneri Mignardi Lauriola Marzani Mignardi Lauriola Marzani (E GEOGRAFIA) * FILOSOFIA * MATEMATICA Pedrazzini * FISICA Pedrazzini - - SCIENZE Sticchi Sticchi Sticchi Sticchi Sticchi * INGLESE Cavoli Cavoli Cavoli Luccarini Luccarini Marcheselli Marcheselli Marcheselli - STORIA DELL’ARTE - RELIGIONE Rossi A. Rossi A. Rossi A. Rossi A. Rossi A. EDUCAZIONE FISICA Bortolani Bortolani Bortolani Bortolani Bortolani Per meglio evidenziare le eccezioni, sono state marcate con un asterisco le tre discipline in cui non c’è stata continuità didattica nel triennio. ~8~ Presentazione della classe La classe 3a B del Liceo Classico è formata da 28 alunni (8 maschi e 20 femmine), uno dei quali si è aggiunto come ripetente. Nel triennio liceale non è stata garantita alla classe la continuità didattica per tutte le materie, come si può vedere dalla tabella riportata nella pagina precedente; situazione particolarmente critica si riscontra a tale proposito in Storia, con un’alternanza di quattro docenti nel corso dell’ultimo anno. La classe appare caratterizzata da un consistente numero di alunni (in percentuale circa 40%) che ha conseguito risultati eccellenti e da un numero all'incirca pari che ha ottenuto esiti complessivamente buoni. Soltanto pochissimi alunni sono arrivati al termine del percorso liceale con una situazione di incertezze diffuse. Un elemento che ha contraddistinto il profilo della classe è sempre stato il diffuso e positivo interesse nei confronti del percorso didattico e delle attività collaterali che le sono state proposte e lo sforzo sincero di elaborazione profonda dei contenuti affrontati. Nel contempo, però, si è spesso osservata una eccessiva tensione al conseguimento di valutazioni di eccellenza, vissuta a volte con un’esclusività che ha rischiato di lasciare in ombra altri aspetti del lavoro scolastico, come è stato più volte segnalato nelle periodiche riunioni del Consiglio di Classe. Occorre precisare, tuttavia, che questo atteggiamento ha ridotto significativamente le sue punte più evidenti durante l'ultimo anno del triennio, in particolare nel secondo quadrimestre. La classe, come detto, si è mostrata sempre disponibile alle diverse attività che sono state proposte a integrazione del percorso curricolare, alle quali ha partecipato in modo costruttivo e con ottimi risultati: lezioni e conferenze di esperti, spettacoli teatrali, viaggi di istruzione e visite didattiche, lavori di gruppo e concorsi di vario genere sono stati di volta in volta l’occasione per far emergere qualità non sempre messe in piena luce nell’attività scolastica ordinaria. Soprattutto nei diversi generi di concorsi e nei seminari di ricerca e approfondimento (Olimpiadi di Filosofia e Scienze, Workshop di Filosofia, Concorsi di traduzione dal Latino e dal Greco, esami per il conseguimento del First Certificate of English e Advanced, corsi di musica e teatro) alcuni studenti si sono segnalati raggiungendo anche buone posizioni nelle graduatorie finali. Si evidenzia in particolare il caso dell'alunna Anna Ferrari, premiata a concorsi di traduzione dalle lingue antiche per diversi anni di seguito. ~9~ Per quanto riguarda la preparazione finale, è possibile osservare dal quadro delle valutazioni finali che la media dei risultati è eccellente per un gran numero di studenti, e se ancora è dato ritrovare in pochi altri una certa fragilità nelle verifiche scritte, questa è però ampiamente riequilibrata dal migliore rendimento nelle prove orali. Al momento della redazione del presente giudizio rimangono pochissimi gli studenti che non sono riusciti a colmare del tutto le lacune in una o due materie. In conclusione, la classe nel suo insieme ha compiuto un percorso positivo di crescita e formazione culturale, con la progressiva acquisizione di strumenti adeguati per affrontare gli studi universitari. ~ 10 ~ PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE Nel corrente anno scolastico, in ottemperanza alle norme vigenti, alla tradizionale programmazione è stata sostituita la programmazione per assi (primo biennio) e per ambiti culturali (secondo biennio e ultimo anno), elaborata dai singoli dipartimenti e poi approvata collegialmente dai docenti dell’intero istituto. Si riproduce pertanto qui di seguito la parte relativa al secondo biennio e ultimo anno di corso del Liceo Classico (si precisa che sono state apportate modifiche alla formattazione dovute alla necessità di adattare il modello alla composizione grafica del presente documento). ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “AGOSTINO PARADISI” Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI” Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO) Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891 FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368 e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER AMBITI CULTURALI 2° BIENNIO - ULTIMO ANNO LICEO Anno Scolastico 2015/2016 Coordinatore : Prof. Daniele Borghi Consiglio della Classe : 3a B Liceo Classico Data : 12 ottobre 2015 ~ 11 ~ CLASSE 3a B Liceo Classico 1. LIVELLI DI PARTENZA (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti) Metodi utilizzati per la rilevazione: □ Test d’ingresso X Esercizi senza classificazione formale X Verifiche con valutazione X Ripasso del programma dell’a.s. precedente X Correzione dei compiti assegnati per le vacanze X Domande rivolte all’intera classe X Dialogo con gli studenti □ Altro: ___________________________________________________ 2. LIVELLI RILEVATI (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti) X Mediamente adeguati al grado raggiunto nel corso di studi □ Non equilibrati (con prevalenza delle fasce estreme) X Con prevalenza di esiti discreti/buoni □ Con prevalenza di esiti sufficienti/scarsi □ Mediamente inadeguati al grado raggiunto nel corso di studi □ Altro: ___________________________________________________ 3. INTERVENTI DI RECUPERO E DI SOSTEGNO CHE CI SI PROPONE DI ATTIVARE PER COLMARE LE LACUNE RILEVATE (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti) X Riallineamento X Recupero in itinere X Pausa didattica X Ripasso di alcuni argomenti X Peer learning □ Interventi individualizzati □ Studio assistito □ Tutoraggio X Corsi di recupero (se organizzati dalla scuola) X Sportello didattico (se organizzato dalla scuola) □ Altro: ___________________________________________________ ~ 12 ~ 4. OBIETTIVI TRASVERSALI Vengono definiti i seguenti obiettivi trasversali e le strategie comuni per il loro raggiungimento. Strategie comuni per il raggiungimento degli obiettivi trasversali Obiettivi trasversali formativi ed educativi OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Per raggiungere gli obiettivi qui di fianco indicati saranno utilizzate le seguenti strategie: → Promuovere un’acquisizione autonoma dei saperi, → → → → → → → → → → → fornendo un corpo organico di metodi e contenuti finalizzati ad un’adeguata interpretazione dei fenomeni naturali, storici, culturali. Stimolare la consapevolezza della fondamentale unitarietà dei saperi e della possibilità di riferire a cause e principi unitari fenomeni apparentemente diversi. Contribuire a rendere gli allievi capaci di individuare in fenomeni intrinsecamente unitari gli aspetti differenziali di pertinenza dei diversi ambiti disciplinari. Sviluppare l’attitudine al rispetto dei fatti, al vaglio e alla ricerca di riscontri alle proprie ipotesi esplicative. Far acquisire capacità di organizzazione e valutazione, nonché atteggiamenti fondati sulla collaborazione interpersonale e di gruppo. Far acquisire strumenti intellettuali che possano essere utilizzati nelle scelte successive di studio e di lavoro. Far acquisire saperi e strumenti intellettuali che consentano un inserimento e una partecipazione attiva alla vita del paese nei suoi molteplici aspetti. Promuovere la padronanza della lingua italiana in quanto lingua primaria e dei linguaggi settoriali delle diverse discipline. Fornire le competenze scientifico-culturali per essere in grado di comprendere la portata degli ultimi sviluppi della cultura e della scienza e di inserirsi adeguatamente in essi. Sviluppare una cultura del cittadino sempre più consapevole dei propri diritti e doveri, volta all’acquisizione dei valori della Costituzione. Maturare un comportamento responsabile, serio, improntato al massimo rispetto per sé stessi e per gli altri, anche nel riconoscimento dei diversi ruoli. Sviluppare comportamenti adeguati all’ambiente scolastico nel pieno rispetto del regolamento come: • presenza in classe al suono della campana e presa d’atto dell’entrata dell’insegnante (forme di saluto) • rispetto per gli insegnanti, anche se non della classe, in caso di supplenza • rispetto nei confronti di quanti lavorano nell’ambiente scolastico • rispetto delle strutture scolastiche (edificio, materiali didattici etc.) • rispetto delle regole (orari, giustificazioni etc.) e, più in generale, rispetto del Regolamento d’Istituto • atteggiamento consono all’ambiente scolastico (stare seduti correttamente non consumare in classe cibo e bevande etc.) • puntualità e cura nell’esecuzione dei compiti assegnati e nel portare a scuola il materiale necessario → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → esigere il rispetto del regolamento d’istituto; invitare costantemente al rispetto reciproco tra alunni; richiamare gli alunni indisciplinati; non consentire agli alunni di uscire durante le ore di lezione, se non per urgenti necessità; richiedere puntualità nell’orario scolastico; richiedere atteggiamenti consoni all’ambiente scolastico e alle sue regole; rimuovere, attraverso la discussione in classe, atteggiamenti di intolleranza e di pregiudizio; esplicitare il percorso didattico per far acquisire la consapevolezza del progetto educativo-formativo; studiare forme di lavoro che incrementino la partecipazione e l’apprendimento attivo e che stimolino la collaborazione all’interno del gruppo-classe (aggiornamento e innovazione didattica); sviluppare capacità di memorizzazione e l’abitudine alla metodicità dello studio e del lavoro individuale; sviluppare capacità progettuali; favorire la partecipazione attiva degli alunni ed incoraggiare la fiducia nelle proprie capacità, rispettando la specificità individuale del modo di apprendere; verificare di frequente le competenze acquisite e controllare periodicamente i compiti; analizzare testi (letterari, scientifici, in lingua straniera etc.) per individuare informazioni, concetti , strutture e lessico specifico; invitare al rispetto dei tempi delle consegne e delle regole di lavoro da seguire; informare sulle tipologie e sulle finalità delle prove di verifica e pianificare le stesse e, per quanto possibile, il lavoro assegnato agli studenti; chiarire i criteri di valutazione; garantire massima trasparenza nel comunicare i voti delle prove scritte e orali agli studenti e disponibilità nel fornire gli eventuali chiarimenti richiesti; considerare la correzione degli elaborati come utile momento formativo e favorire l’autovalutazione; avviare alla consapevolezza degli errori commessi per imparare a utilizzarli come risorsa per l’apprendimento; mostrare disponibilità al dialogo e a rivedere, in caso di insuccesso, le proprie strategie didattiche; ~ 13 ~ • discussione di eventuali problemi prima con l’insegnante interessato e solo successivamente in Consiglio di Classe OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI → Conoscere e comprendere i contenuti pertinenti ai programmi delle singole discipline. → Mostrare una capacità di comunicazione linguistica, generale e settoriale, corretta e appropriata. → Acquisire un’adeguata padronanza delle abilità promosse dalle singole discipline. → Acquisire capacità di applicare, sotto la guida dell’insegnante, in contesti nuovi regole, norme e procedimenti appresi nei diversi ambiti disciplinari. → Acquisire capacità di attivare procedimenti di analisi, utilizzando in modo autonomo e in contesti e ambiti disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti. → Acquisire capacità di sintetizzare, integrare e ampliare in maniera autonoma e funzionale le conoscenze acquisite. → Acquisire capacità di impostare ed eseguire procedimenti di valutazione nei diversi ambiti disciplinari. OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITÀ DI STUDIO → Acquisire capacità di utilizzare in modo autonomo e coerente rispetto alle proprie esigenze di apprendimento e di ricerca gli strumenti di studio (manuale, apparecchiature di laboratorio, etc.) → Acquisire capacità di programmare consapevolmente il proprio lavoro, rispettando i tempi stabiliti per le prove di verifica. → Sapere autovalutare il livello di apprendimento raggiunto e gli eventuali progressi compiuti in relazione con gli obiettivi esplicitati dai docenti. → Collaborare al potenziamento delle proprie capacità e al recupero delle abilità eventualmente non possedute. ~ 14 ~ 5. FINALITÀ, OBIETTIVI DIDATTICI DEGLI AMBITI CULTURALI Ambito linguistico/espressivo e letterario – Secondo biennio e ultimo anno del Liceo Classico COMPETENZE • Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio, lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto anno. A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ • Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio, lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto anno. LEGGERE E ANALIZZARE → Padroneggiare gli strumenti indispensabili per la lettura e l’analisi di un’opera artistico-letteraria. → Sviluppare interesse per le grandi opere artistico-letterarie di ogni tipo e paese. → Acquisire la capacità di inquadrare un’opera artistico-letteraria sia nel suo sviluppo storico, in rapporto alle altre manifestazioni culturali e in relazione con i vari eventi economici, sociali e politici, sia nei suoi aspetti stilistici ed espressivi, sia nelle sue componenti ideali e ideologiche. → Capire e cogliere nelle grandi opere artistico-letterarie i valori formali ed espressivi che contengono. INTERPRETARE E GENERALIZZARE → Interpretare in termini essenziali un fenomeno culturale. → Sviluppare autonome capacità di interpretazione e una fondata sensibilità estetica. → Comprendere i valori e gli ideali di carattere universale e costitutivi della natura umana, così come sono espressi nelle opere artistico-letterarie elaborate attraverso i secoli. → Riconoscere l’interdipendenza fra le esperienze che vengono rappresentate (i temi, i sensi espliciti e impliciti, gli archetipi e le forme simboliche) nelle opere artistico-letterarie e i modi della rappresentazione. → Comprendere il senso della continuità tra passato e presente e l’importanza della conoscenza del passato per capire il LEGGERE E ANALIZZARE → Saper condurre una lettura diretta di un testo anche in lingua → → → → originale o di un’opera artistica come prima forma del suo significato. Saper analizzare i testi, individuandone tematiche, struttura generale, elementi lessicali e stilistici propri dell’autore o del genere letterario. Saper analizzare un’opera artistica nei suoi elementi compositivi e stilistici. Saper riconoscere la poetica o le scelte artistiche di un autore e le fasi evolutive della sua produzione. Riconoscere i modelli culturali caratterizzanti di un’epoca, facendo riferimento anche a produzioni coeve. INTERPRETARE E GENERALIZZARE → Saper ricostruire il quadro storico-culturale di un’epoca attraverso una serie di opere sia letterarie che di altri settori culturali e saperle collocare nel loro contesto storicoculturale. → Cogliere consapevolmente l’attualità delle opere analizzate. → Saper riconoscere e interpretare il carattere specifico del testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende oggetto di diverse ipotesi interpretative e di continue proposte nel tempo. → Saper riconoscere gli elementi che nelle diverse realtà storiche entrano in relazione a determinare il fenomeno artistico-letterario, S TA N D A R D M I N I M I • Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio, lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto anno. LEGGERE E ANALIZZARE → Saper riconoscere e spiegare i nuclei centrali di un testo, i campi semantici in cui è strutturato e le parole-chiave. → Comprendere il tema fondamentale ed il primo significato di un’opera letteraria o artistica. → Comprendere il significato implicito o simbolico di un’opera letteraria o artistica. → Analizzare opere letterarie in prosa e in poesia o opere artistiche sul piano stilistico. → Saper riconoscere l’intenzione comunicativa o espressiva dell’autore. INTERPRETARE E GENERALIZZARE → Saper ricondurre l’osservazione di elementi specifici di un’opera letteraria/artistica a dati più generali (genere letterario/movimento artistico, tematiche comuni ad altre opere dello stesso autore o ad altri autori o epoche, aspetti stilistico/formali ricorrenti). ~ 15 ~ presente. → Saper formulare un giudizio motivato, autonomo e personale, → Cogliere il valore del patrimonio artistico-letterario classico, medievale, moderno e contemporaneo per la tradizione della cultura occidentale, → Confrontare le lingue classiche con l’italiano, → Commentare le diverse scelte di traduzione, → Strutturare discorsi ed elaborare testi con chiarezza e proprietà, variando – a seconda dei diversi contesti e scopi – l’uso personale della lingua. → Organizzare e motivare un ragionamento. → Utilizzare una lingua straniera per i diversi scopi comunicativi e operativi. STRUTTURARE ED ELABORARE STRUTTURARE ED ELABORARE STRUTTURARE ED ELABORARE → Saper stendere per iscritto ed esporre oralmente relazioni → → → → → → → → chiare, collegando i dati studiati e ragionando su di essi, con una corretta strutturazione logica del discorso. Saper esporre sia oralmente sia per iscritto argomentando. Saper esprimersi in modo corretto ed efficace, padroneggiando il lessico specifico e i diversi registri comunicativi. Saper produrre testi di varia tipologia, rispondenti alle diverse funzioni con tecniche compositive adeguate, con registro e linguaggio specifico idonei. Padroneggiare l’uso dell’ortografia, della punteggiatura e della morfo-sintassi. Saper comunicare ed esprimersi anche con linguaggi non verbali. (Per il quinto anno) Saper formulare un progetto o un'ipotesi di intervento su di un argomento sia disciplinare sia interdisciplinare. Perfezionare la capacità di rappresentare graficamente la realtà attraverso le strategie convenzionali ed intuitive. Sviluppare la capacità di rappresentare la realtà attraverso l’analisi e la riproduzione in forme geometriche complesse. EDUCAZIONE FISICA → Saper eseguire correttamente tutti gli esercizi di motricità. → Utilizzare adeguatamente gli attrezzi ginnici. → Praticare le discipline sportive individuali e di squadra affrontate. → Conoscere le modalità di arbitraggio degli sport affrontati. → Saper rispondere in modo pertinente a domande orali e scritte. Saper sviluppare un argomento con sufficiente chiarezza. Saper interpretare correttamente una traccia proposta. Saper pianificare ed elaborare testi di diversa natura. Saper scegliere, fra le conoscenze possedute, quelle pertinenti alla trattazione. → Saper spiegare le scelte stilistico-formali di un testo o di un’opera d’arte . → Saper utilizzare correttamente le strutture morfo-sintattiche e linguistiche. → Saper comunicare ed esprimersi anche con linguaggi non verbali. → → → → ~ 16 ~ Ambito matematico – Quinto anno del Liceo Linguistico e Terzo anno del Liceo Classico COMPETENZE A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ → Conoscenza dei concetti e metodi interni alla → → → → → → disciplina. Visione storico-critica delle tematiche e rapporti con il contesto filosofico, scientifico e tecnologico. Conoscere le nozioni e distinguere i metodi e i procedimenti indicati. Analizzare, sintetizzare e formalizzare. Argomentare e dimostrare con coerenza e pertinenza, riferendosi anche, in qualche caso, a conoscenze di base acquisite nel percorso scolastico. Esporre i contenuti con proprietà e precisione di linguaggio. Utilizzare le tecniche e le procedure di calcolo apprese applicandole, col giusto simbolismo, alla risoluzione di semplici esercizi di algebra e analisi (dallo studio delle proprietà degli insiemi alle equazioni, fino allo studio delle funzioni). S TA N D A R D M I N I M I LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ → Individuare dominio, segno, iniettività, suriettività, → Individuare dominio, segno (dis)parità, monotonia, biettività, (dis)parità, monotonia, periodicità, funzione inversa di una funzione. → Rappresentare il grafico di funzioni polinomiali, esponenziali, logaritmiche. → Rappresentare il grafico di semplici funzioni I LIMITI → Calcolare il limite di somme, prodotti, quozienti e → → → → → → potenze di funzioni. Calcolare i principali limiti che si presentano sotto forma indeterminata. Calcolare limiti ricorrendo ad alcuni limiti notevoli. Confrontare infinitesimi e infiniti. Applicare i primi teoremi sui limiti (unicità del limite, permanenza del segno, confronto). Calcolare gli asintoti di una funzione. Disegnare il grafico probabile di una funzione. FUNZIONI CONTINUE periodicità di una funzione. polinomiali, esponenziali, logaritmiche. I LIMITI → Calcolare il limite di somme, prodotti, quozienti e potenze di funzioni. → Calcolare semplici limiti che si presentano sotto forma indeterminata. → Calcolare gli asintoti di una funzione. → Disegnare il grafico probabile di una semplice funzione. FUNZIONI CONTINUE → Studiare la continuità o discontinuità di una funzione in → Studiare la continuità o discontinuità di una funzione un punto. → Riconoscere il tipo di discontinuità. → Riconoscere il tipo di discontinuità. DERIVATE → Calcolare la derivata di una funzione mediante la definizione. → Calcolare la retta tangente al grafico di una funzione. → Calcolare la derivata di una funzione mediante le derivate fondamentali e le regole di derivazione. → Calcolare le derivate di ordine superiore. in un punto. DERIVATE → Calcolare la derivata di una funzione mediante la definizione. → Calcolare la retta tangente al grafico di una funzione. → Calcolare la derivata di una semplice funzione mediante le derivate fondamentali e le regole di derivazione. ~ 17 ~ → Applicare i teoremi di Lagrange, di Rolle, di Cauchy, di → Calcolare le derivate di ordine superiore. de l’Hôpital. STUDIO DI FUNZIONE → Determinare gli intervalli di monotonia di una funzione mediante la derivata prima. → Determinare i massimi, i minimi e i flessi orizzontali mediante la derivata prima. → Tracciare il grafico di una funzione. STUDIO DI FUNZIONE → Determinare gli intervalli di monotonia di una funzione mediante la derivata prima. → Determinare i massimi, i minimi e i flessi orizzontali mediante la derivata prima. → Tracciare il grafico di una semplice funzione. ~ 18 ~ Ambito scientifico-tecnologico COMPETENZE → Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni → → → → → → appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e complessità. Analizzare quantitativamente e qualitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza. Effettuare connessioni logiche, riconoscere o stabilire relazioni, saper formulare ipotesi in base ai dati forniti e saper trarre conclusioni basate sui risultati ottenuti e sulle ipotesi verificate. Essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. Saper applicare le conoscenze acquisite a situazioni della vita reale, anche per porsi in modo critico e consapevole di fronte ai temi di carattere scientifico e tecnologico della società attuale. Leggere, comprendere, interpretare testi scritti di vario tipo. Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti. A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ → Analizzare un fenomeno riuscendo ad individuare in → → → → → → → → → → modo autonomo gli elementi significativi, le relazioni, i dati superflui e quelli mancanti, e a collegare premesse e conseguenze. Eseguire in modo corretto misure con chiara consapevolezza delle operazioni effettuate e degli strumenti utilizzati, collegando in tal modo premesse teoriche ed esiti sperimentali. Raccogliere, ordinare e rappresentare i dati ricavati, valutando gli ordini di grandezza, l’accuratezza e le approssimazioni delle misure. Esaminare dati e ricavare informazioni significative da tabelle, grafici ed altra documentazione utilizzando anche l’elaboratore elettronico. Applicare in modo autonomo modelli e leggi nella risoluzione di problemi, anche in situazioni nuove. Riconoscere e saper utilizzare la procedura tipica delle scienze sperimentali, distinguendo l’osservazione e descrizione dei fenomeni dalla interpretazione degli stessi e dalla conseguente formulazione di modelli esplicativi. Formulare e svolgere esperienze di verifica di regolarità note, produrre relazioni dell’attività di laboratorio, distinguendone i passaggi più importanti e riconoscendone obiettivi e significati. Porsi problemi e prospettare possibili soluzioni. Cogliere, nei fenomeni naturali, analogie, differenze, relazioni di causa ed effetto e riconoscerli nella realtà quotidiana. Essere consapevoli che il processo scientifico e tecnologico è parte della cultura umana e collocare le più importanti scoperte scientifiche nella loro dimensione storica. Acquisire un atteggiamento di riflessione critica sull’attendibilità dell’informazione diffusa dai mezzi di comunicazione di massa nell’ambito scientifico. S TA N D A R D M I N I M I → Saper ripetere i contenuti essenziali dei nuclei → → → → → → → tematici, evidenziando la comprensione degli aspetti principali; saper svolgere riguardo ad essi gli esercizi applicativi più semplici in contesti noti. Utilizzare una comunicazione comprensibile nella riproduzione dei nessi logici e causali, e che utilizzi il lessico specifico fondamentale, commisurato al livello di una divulgazione scientifica generica. Essere in grado di appuntare, in modo anche schematico, i contenuti di una comunicazione orale o di un testo scritto relativo ai nuclei tematici delle discipline, individuando i concetti base e la loro concatenazione. Conoscere nome e utilizzo delle strumentazioni principali utilizzate in laboratorio per le operazioni di misura, la caratterizzazione delle trasformazioni della materia, l’osservazione microscopica di campioni; conoscere passaggi salienti e strumentazione necessaria alle titolazioni, alle determinazioni gravimetriche, ai principali saggi analitici anche in riferimento alla chimica organica, all’estrazione e all’elettroforesi del DNA. Saper ricavare ed esprimere in modo corretto misure di grandezze fondamentali e derivate, anche tenendo conto dell’incertezza. Saper costruire e leggere tabelle e grafici con dati numerici, schemi o diagrammi di altro tipo con dati qualitativi; saper individuare relazioni tra grandezze. Saper riprodurre in forma di relazione schematica l’attività di laboratorio ed il suo significato, distinguendone i passaggi più importanti. Conoscere i passaggi del metodo sperimentale e riconoscerli nel racconto di momenti particolari della storia delle scienze; riconoscere il carattere non definitivo e non dogmatico della conoscenza scientifica ed in particolare la funzionalità esplicativa ed i limiti dei modelli interpretativi che la scienza formula. ~ 19 ~ → Individuare categorie importanti per caratterizzare sistemi materiali, trasformazioni, oggetti biologici e geologici sulla base di analogie e differenze. ~ 20 ~ Ambito storico-sociale COMPETENZE → Comprendere la complessità del processo storico e dei processi di elaborazione filosofica: in una dimensione diacronica, attraverso il confronto fra epoche; in una dimensione sincronica, attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali. A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ → Ricostruire gli sviluppi sincronici e diacronici riferiti a → → → → → Saper utilizzare in modo appropriato il lessico e le categorie interpretative delle discipline storicofilosofiche. un determinato problema storico/filosofico studiato. Distinguere i molteplici aspetti di un evento e l’incidenza in esso dei diversi soggetti storici; distinguere i molteplici aspetti di una filosofia e l’incidenza in essa delle relazioni concettuali in opera. Orientarsi su concetti generali relativi a: istituzioni; sistemi politici e giuridici; tipi di società; produzione artistica e culturale; dinamiche economiche. Comprendere in modo organico i punti nodali dello sviluppo storico del pensiero occidentale. Orientarsi sulle dinamiche argomentative e sul profilo dei diversi momenti costitutivi di un dibattito filosofico in contesti culturali e sociali diversi. → Usare un linguaggio disciplinare appropriato. → Esporre in forma chiara e coerente fatti, situazioni, concetti, problematiche e soluzioni relativi agli argomenti studiati. → Adoperare chiavi interpretative e relativa terminologia in rapporto a contesti specifici. → Saper leggere e valutare le diverse fonti (letterarie, iconografiche, documentarie, cartografiche, filosofiche) ricavandone informazioni su eventi storici e prospettive filosofiche e culturali di diverse epoche. → Comprendere i modi attraverso cui gli studiosi costruiscono il racconto storico e/o il loro peculiare discorso filosofico. → Leggere ed utilizzare differenti fonti, sussidi storici, carte e dati. → Leggere, comprendere e riarticolare la struttura essenziale dei profili argomentativi riconosciuti nei testi filosofici. → Strutturare in autonomia percorsi argomentativi e relazioni concettuali di Autori e testi. → Confrontare le diverse interpretazioni storiografiche e/o di storiografia filosofica afferenti ad un autore e/o a testi fondamentali. S TA N D A R D M I N I M I → Conoscere e comprendere i concetti fondamentali degli argomenti trattati. → Conoscere e usare in modo appropriato il lessico di base. → Saper compiere semplici operazioni di confronto e analisi fra concetti. → Saper esporre con ordine e in modo complessivamente coerente e pertinente quanto appreso. → Individuare le idee centrali di un testo filosofico (analizzato in classe). → Collocare i principali eventi storici nel corretto contesto spazio – temporale. → Comprendere gli elementi essenziali di un documento storico. ~ 21 ~ → Percepire lo spessore storico del presente e comprendere le radici concettuali e filosofiche di prospettive e problemi della cultura contemporanea. → Cogliere analogie - differenze fra elementi storici del passato e quelli del mondo contemporaneo. → Cogliere analogie – differenze fra diversi profili filosofici e paradigmi di pensiero. → Individuare i nessi tra la filosofia e le altre discipline. → Riconoscere nel presente i segni del passato; studiare il passato a partire dalle sollecitudini del presente. → Riflettere sulle proprie esperienze e su problemi di attualità* → Riconoscere il contributo della religione alla formazione dell’uomo e allo sviluppo della cultura, anche in prospettiva interculturale e interreligiosa* → Essere in grado di organizzare una ricerca o un percorso di studio nell’ambito delle tematiche studiate. *Abilità comuni all’insegnamento di Religione cattolica. → Compiere le seguenti operazioni su documenti relativi a una tematica affrontata: reperire, selezionare documenti. → Analizzare, interpretare, comparare la documentazione acquisita. ~ 22 ~ 6. CONOSCENZE, COMPETENZE ED ABILITÀ (Si allegano di seguito le programmazioni dei singoli docenti, per le quali si potrebbe utilizzare il seguente schema comune:) 7. METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti) 8. X Lezione frontale X Lezione partecipata e interattiva X Lezione esercitazione X Lavoro di gruppo □ Cooperative e/o Mastery learning X Approfondimento individuale X Discussione e confronto X Correzione di esercizi □ Apprendimento tramite risoluzione di problemi X Esercitazioni di laboratorio X Brain storming □ Altro: ___________________________________________________ STRUMENTI DI LAVORO (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti) X Libri di testo X Dispense (in fotocopia o in formato digitale) X Riferimenti bibliografici per ricerche e approfondimenti X Testi assegnati per la lettura (individuale o estesa all’intera classe) X Uso della rete (dalla postazione presente in classe, con uso di videoproiettore e amplificatore audio, alla piattaforma e-learning) X Sussidi multimediali di vario genere (DVD, CD, archivi digitali etc.) X Biblioteca X Laboratorio di lingue X Laboratorio di chimica X Laboratorio di fisica X Laboratorio di informatica □ Aula polifunzionale □ Altro: ___________________________________________________ ~ 23 ~ 9. ATTIVITÀ PARASCOLASTICHE Il Consiglio di classe ha approvato le seguenti attività parascolastiche: (Tali attività verranno indicate in modo preciso) X Conferenze e interventi di esperti esterni all’istituto: X Spettacoli teatrali: □ Viaggi d'istruzione a .................................... □ Stage linguistico a .................................... □ Stage presso facoltà universitarie X Uscite didattiche (visite guidate): X Progetti di istituto: X Progetti di classe: □ Altro: ___________________________________________________ 10. VERIFICA E VALUTAZIONE (Strumenti per la verifica) (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti + eventuali griglie di correzione dei compiti in classe) VERIFICHE FORMATIVE: X Interrogazione breve X Riassunto X Test X Correzione e discussione sui compiti assegnati per casa X Trattazione sintetica di argomenti VERIFICHE SOMMATIVE: X Interrogazione lunga X Elaborati scritti di vario genere (descrittivo, narrativo, argomentativo) con particolare riguardo alle diverse tipologie previste per l’Esame di Stato X Analisi formale, commento e interpretazione di un testo X Traduzioni da lingue classiche o moderne X Trattazione sintetica di argomenti X Questionari di vario genere e struttura (prove strutturate o semistrutturate) X Svolgimento di esercizi, esercitazioni grafiche X Risoluzione di problemi X Relazioni su approfondimenti individuali o di lavori di gruppo X Esercitazioni di laboratorio □ Altro: ___________________________________________________ ~ 24 ~ 11. NUMERO MINIMO DI VERIFICHE PREVISTE PER OGNI PERIODO Il Collegio dei Docenti ha stabilito un numero minimo di verifiche per ogni quadrimestre, secondo lo schema di seguito riportato: o MATERIE CON 8, 7 O 6 ORE SETTIMANALI: MINIMO 4 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE OD ORALI / PRATICHE o MATERIE CON 5, 4, 3 ORE SETTIMANALI: MINIMO 3 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O ORALI / PRATICHE o MATERIE CON 2 ORE SETTIMANALI: MINIMO 2 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O ORALI / PRATICHE 12. CRITERI DI VALUTAZIONE Per l’attribuzione del voto di condotta il Consiglio di Classe si attiene ai criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti esplicitati nel POF (vd. Griglia di valutazione di seguito allegata. ~ 25 ~ Per la definizione dei criteri di valutazione delle singole discipline, in conformità a quanto espresso nel POF e a quanto approvato dal Collegio dei docenti, stabilisce che: a) concorreranno alla valutazione periodica e finale i seguenti fattori: - comportamento durante le attività didattiche frequenza alle lezioni attenzione, motivazione, interesse e partecipazione all’attività didattica impegno e puntualità nell’esecuzione dei compiti assegnati progresso rispetto al livello di partenza, sia individuale, sia della classe confronto con la situazione media della classe conoscenze realmente acquisite correttezza espressiva e uso del lessico specifico delle singole discipline organizzazione logica del discorso individuazione di nessi e confronti integrazione di conoscenze e competenze grado di padronanza degli argomenti ed autonomia di rielaborazione esposizione di giudizi motivati b) le verifiche scritte saranno programmate e debitamente annotate; c) non sarà fissata più di una prova scritta giornaliera (salvo casi eccezionali); d) gli elaborati saranno corretti con rapidità; e) la valutazione periodica dovrà essere regolare, con verifiche scritte e/o orali, più o meno complesse a seconda dell’ampiezza degli argomenti studiati; f) le verifiche dovranno contenere l’indicazione chiara delle consegne e l’insegnante avrà comunque l’avvertenza di precisare, caso per caso, i criteri di valutazione. CRITERI DI PROMOZIONE PER IL SECONDO BIENNIO DEL LICEO: • almeno tre materie gravemente insufficienti oppure • • quattro materie insufficienti di cui almeno una gravemente insufficiente cinque o più materie insufficienti ~ 26 ~ GRIGLIA DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE FINALE Giudizio: gravemente insufficiente (voto fino a 4) Conoscenze: nessuna / frammentarie, superficiali, lacunose. Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta gravemente carente, non riesce ad applicare le sue conoscenze o lo fa commettendo errori, non sa sintetizzare le conoscenze, non si esprime con chiarezza e non ha proprietà di linguaggio. Progresso: nessuno / irrilevante. Partecipazione e impegno: assenti / totalmente inadeguati. Metodo di studio: nessuno / totalmente inadeguato. Giudizio: insufficiente (voto fino a 5) Conoscenze: superficiali, con lacune localizzate. Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta carente; non si orienta bene nella comprensione; commette errori non gravi sia nell’applicazione che nell’analisi; non ha autonomia nella rielaborazione delle conoscenze; non si esprime con sufficiente chiarezza e proprietà di linguaggio. Progresso: sufficiente / insufficiente. Partecipazione e impegno: sufficienti / insufficienti. Metodo di studio: non efficace. Giudizio: sufficiente (voto 6) Conoscenze: sufficientemente complete ma non approfondite. Obiettivi: si orienta sufficientemente nella comprensione; possiede soltanto i contenuti minimi; se seguito, sa applicare le sue conoscenze ed è in grado di effettuare analisi e sintesi parziali; si esprime con accettabile chiarezza e non commette errori che compromettano la comunicazione. Progresso: adeguato. Partecipazione e impegno: adeguati. Metodo di studio: sufficientemente organizzato. Giudizio: discreto (voto 7) Conoscenze: possedute con discreta appropriatezza. Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta adeguata; sa applicare e sa effettuare sintesi, anche se con qualche imprecisione; sa inquadrare nello spazio, nel tempo e nell'ambito culturale; opera, se guidato, collegamenti; espone con chiarezza; utilizza una terminologia sufficientemente appropriata. Progresso: adeguato. Partecipazione e impegno: costanti. Metodo di studio: discretamente organizzato. Giudizio: buono (voto 8) Conoscenze: complete e ordinate. Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; sa applicare le nozioni e sa effettuare sintesi; sa inquadrare con sicurezza nello spazio, nel tempo e nell’ambito culturale; opera collegamenti; espone con chiarezza; utilizza una terminologia appropriata. Progresso: adeguato. Partecipazione e impegno: costanti e attivi. Metodo di studio: organizzato. Giudizio: ottimo (voto 9) Conoscenze: complete, coordinate e arricchite dall’approfondimento personale. Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; applica le nozioni senza errori ed effettua analisi approfondite; sintetizza correttamente, collega e confronta autonomamente; usa la lingua in modo autonomo, corretto e personale. Progresso: adeguato. Partecipazione e impegno: costanti e attivi. Metodo di studio: funzionale e organizzato. Giudizio: eccellente (voto 10) Oltre alle prestazioni precedenti, l’alunno spazia anche al di fuori dell’argomento e della disciplina specifici, operando in modo autonomo collegamenti interdisciplinari. ~ 27 ~ GRIGLIA PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA ALUNNO/A ___________________________ CLASSE _____________ I/II QUADRIMESTRE A.S. 20__20___ In riferimento a quanto previsto dalla legge 169 del 30/10/2008, è stata deliberata dal collegio dei docenti nella riunione del 4 marzo 2009, la seguente griglia di valutazione della condotta. Si precisa che il voto di condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di classe e che la valutazione si riferisce a tutto il periodo di permanenza di uno studente nella sede scolastica, compresi anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere anche al di fuori di essa (uscite didattiche, viaggi d’istruzione, attività culturali). N.B. Per l’attribuzione del voto di condotta non è necessario che siano riscontrati tutti i descrittori delle rispettive fasce di voto. DESCRITTORI VOTO o o o o o o A. Interesse e partecipazione attiva alle lezioni B. Frequenza costante e assidua C. Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche D. Rispetto degli altri e dell'istituzione scolastica E. Ruolo propositivo all'interno della classe F. Scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico 10 o o o o o o A. Buona partecipazione alle attività didattiche B. Frequenza costante C. Costante adempimento dei doveri scolastici D. Rispetto del Regolamento d’Istituto E. Ruolo positivo di collaborazione nel gruppo classe F. Correttezza nei rapporti interpersonali 9 o o o o o o A. Discreta attenzione e partecipazione alle attività didattiche B. Frequenza nel complesso costante C. Svolgimento quasi sempre puntuale dei compiti assegnati D. Rispetto del Regolamento d’Istituto E. Partecipazione diligente, ma poco propositiva al funzionamento del gruppo classe F. Correttezza nei rapporti interpersonali 8 o o o o o o A. Interesse e partecipazione discontinui in alcune discipline B. Frequenza non sempre regolare; ripetuti ritardi e/o uscite anticipate C. Svolgimento non sempre puntuale dei compiti assegnati D. Episodi di mancato rispetto del Regolamento d’Istituto E. Rapporti non sempre collaborativi con gli altri F. Episodi di disturbo dell’attività didattica e/o richiami disciplinari verbali o scritti 7 o o o o o o A. Disinteresse per le attività didattiche B. Mancato rispetto del Regolamento scolastico C. Rapporti con gli altri spesso non corretti D. Ruolo negativo nel gruppo classe E. Disturbo delle attività didattiche e/o richiami verbali o scritti F. Presenza di sanzioni disciplinari 6 o o o o A. Assoluto disinteresse per le attività didattiche B. Consegne scolastiche costantemente disattese C. Frequenza molto saltuaria ed irregolare D. Mancato rispetto di norme fondamentali del Regolamento d’Istituto e dello Statuto delle studentesse e degli studenti, quali: ricorso ad atteggiamenti violenti od intimidatori e/o lesivi della dignità della persona, introduzione nella scuola di alcool o droga, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza con conseguente creazione di rischio per sé e per gli altri, assunzione di atteggiamenti che si configurano come penalmente perseguibili E. Utilizzo non corretto dei macchinari e dei sussidi didattici; danneggiamento grave e volontario di strutture e attrezzature F. Ripetute sanzioni disciplinari del Consiglio di classe, non seguite da apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento o o Data: _______________ Firma del coordinatore di classe ___________________________________ 5-1 ~ 28 ~ CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO Per l’attribuzione del credito scolastico per le classi del Triennio, in base al disposto del D.M. n. 99 del 2009, vengono applicati i punteggi indicati nella sottostante Tabella A. TABELLA A – Candidati interni MEDIA DEI VOTI M=6 6<M≤7 7<M≤8 8<M≤9 9 < M ≤ 10 PUNTI CREDITO SCOLASTICO I ANNO 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8 II ANNO 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8 III ANNO 4-5 5-6 6-7 7-8 8-9 Per l’attribuzione del credito scolastico si tiene conto della media dei voti, dell’assiduità nella frequenza scolastica, dell’interesse e impegno nel dialogo educativo, della partecipazione ad attività complementari e integrative, della presenza di crediti formativi. Viene attribuito comunque il massimo della banda, in presenza di assiduità nella frequenza e di interesse e impegno. In caso di carenze relativamente a questi elementi, il massimo della banda può essere attribuito in presenza di elementi positivi relativi ad attività complementari e crediti formativi. Per il credito formativo vengono riconosciute tutte quelle esperienze non saltuarie dalla cui documentazione si evinca una loro significatività nella formazione della persona e della crescita umana, purché certificate da enti esterni alla scuola, come deliberato dal Collegio dei Docenti del 2/03/2010. Si precisa che, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, i docenti di religione cattolica hanno pieno titolo a concorrere alla determinazione dei crediti scolastici e formativi per gli alunni che si avvalgono di quell’insegnamento. ~ 29 ~ Attività complementari - integrative a cui la classe ha partecipato nel corso dell’anno scolastico 2015/2016 La classe, nel corso del Triennio, ha partecipato al completo, o limitatamente a studenti motivati, a varie iniziative di carattere formativo che si sono svolte al mattino oppure in orario extrascolastico, quali viaggi d’istruzione, visite didattiche, lezioni decentrate, attività d’orientamento, conferenze, incontri con esperti, concorsi di vario genere, gare sportive, aventi anche carattere trasversale ed interdisciplinare. Tutte queste attività sono state seguite con soddisfacente interesse e partecipazione. Si elencano qui di seguito, in ordine cronologico, le iniziative extracurricolari che hanno integrato e completato il percorso formativo della classe in quest’ultimo anno di corso. 25 settembre Recital-conferenza dell’attore Giuseppe Cederna “Dal sublime all’orrore – L’ultima estate dell’Europa”, presso il Teatro “Fabbri” di Vignola (ore 10.30-12.30), nel quadro delle manifestazioni del “Poesia Festival” dell’Unione Terre di Castelli. Lo spettacolo era riservato alle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado. Ha partecipato l’intera classe. Referente: prof.ssa BOSCHI. 29 settembre Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, in collaborazione con l’ANT, incontro formativo in Auditorium, dalle ore 9.55 alle ore 10.50, con l’intervento di due relatori specializzati esterni, la dermatologa dott.ssa Alessandra Grandi e il dott. Giulio Cicchetti Sarti (rappresentante ANT), sul tema “Sensibilizzazione alla lotta e alla prevenzione del melanoma”. Ha partecipato l’intera classe. Contestualmente è stata poi offerta la possibilità a chiunque lo volesse di sottoporsi nei giorni successivi (dal 1° al 9 ottobre) , previa prenotazione, a visita dermatologica gratuita in orario scolastico. Referente: prof.ssa SARTO. 5 ottobre Nell’ambito della stagione d’opera e di balletto 2015/2016 il Teatro Comunale “L. Pavarotti” la classe ha assistito alla rappresentazione di Nabucco di G. Verdi. Hanno preceduto l’esperienza una serie di lezioni dedicate all’opera romantica italiana e a Nabucco in particolare. 3 novembre Incontri di presentazione (nelle classi quarte, dalle ore 11.00 alle ore 13.00) del programma di peer education e di selezione di eventuali peer educators per l’attività di educazione alla salute – Azione2.1 (Identità e affettività). Referenti: prof.sse GUALDI e SARTO. Hanno partecipato gli alunni Bazzani Chiara e Marchesi Eleonora. 13 novembre Visita didattica al Museo di Arte Moderna di Bologna (MAMBO), dalle ore 11.15 alle 18.00. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: AURELI e MARCHESELLI. Ha partecipato l’intera classe. ~ 30 ~ 21 novembre Attività di orientamento “in entrata” presso la Scuola Media di Fanano (per l’intera mattinata). Hanno partecipato gli alunni Chiara Bazzani e Eleonora Marchesi. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. 29 novembre Attività di orientamento (Open Day) “in entrata” presso il nostro istituto (ore 9.00-11.00), con attività di laboratorio preparate nei giorni precedenti. Hanno partecipato gli alunni Agata Zandi, Alessio Menin, Chiara Canossi, Andrea Sirotti, Federica Di Vincenzo. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. 1° dicembre Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro in Auditorium, dalle ore 11.05 alle ore 12.00, avente per oggetto la sensibilizzazione e l’approfondimento circa le attività di Servizio Civile Volontario. Sono intervenuti all’incontro, quali relatori, Raffaella Di Tizio del COPRESC Modena (Servizio Civile Nazionale), personale del Centro Servizi Volontariato di Modena (sez. di Vignola) e volontari in servizio civile, al fine di testimoniare la propria esperienza. Referente: prof.ssa SARTO. Ha partecipato l’intera classe. 8 gennaio Partecipazione alla rappresentazione teatrale “Light up the house - La scienza di Michael Faraday”. La lezione-spettacolo ha avuto luogo presso l’auditorium dell’istituto, in orario curricolare (8.0510.10). Referente: prof.ssa PEDRAZZINI. Ha partecipato l’intera classe. 11 gennaio - 6 maggio Laboratorio teatrale, con incontri settimanali di due ore (14.30-16.30) e pubblica rappresentazione finale (6 maggio) al Teatro “Fabbri” di Vignola dello spettacolo “Lo strano caso delle mele avvelenate” (di Roberto Garagnani). Referente: prof.ssa FABIANA CATTANI. Ha partecipato l’alunna Ilaria Gianfranceschi. 29 gennaio Nell’ambito della manifestazione “Arance della Salute”, intervento a scuola di alcuni volontari dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), incaricati di raccogliere sottoscrizioni volontarie all’Associazione, con distribuzione di arance e vasetti di miele. 29 gennaio Prova di evacuazione e di sicurezza relativa a un caso di terremoto (ore 10.40-10.55) per l’intero Istituto. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. Responsabile per la sicurezza: ing. MUZZIOLI. 2 febbraio Fase di Istituto delle Olimpiadi di Filosofia (ore 8.00-13.00). Referente: prof.ssa BOSCHI. Hanno partecipato gli alunni Andrea Sirotti, Maurizio Covili, Cristian Migliori. ~ 31 ~ 18 febbraio Giornata di Orientamento universitario offerta dall’Università degli Studi di Modena e Reggio (“UNIMORE orienta”), dalle ore 9.30 alle 12.00,con 13 incontri di orientamento in diverse sedi, a uno solo dei quali ogni studente ha potuto partecipare, comunicando preventivamente al Dirigente la propria adesione all’iniziativa. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. Ha partecipato l’intera classe. 22 febbraio “Certamen Carolinum” (gara di traduzione dal Latino), organizzato dal Liceo Classico “San Carlo” di Modena. La gara si è svolta in mattinata nella sede del Liceo “San Carlo”. Referente: prof.ssa AURELI. Hanno partecipato gli alunni Milani, Soli, Ferrari, Sovieni. 23 febbraio - 4 marzo Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontri formativi per PEER EDUCATORS di educazione alla salute (negli ambiti “Identità e affettività” e “Prevenzione e sensibilizzazione sulle sostanze d’abuso”). Il corso era articolato in 8 incontri di tre ore ciascuno (presso l’Aula Polifunzionale del nostro istituto o presso lo Spazio Giovani di Spilamberto), con due incontri finali “di restituzione” di due ore ciascuno. Dopo la fase di formazione gli alunni sono stati chiamati ad esercitare la loro attività di “educatori” nella classi prime e seconde nell’ultima settimana di febbraio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Circolare n. 205 del 21 gennaio 2016. Hanno partecipato gli alunni Chiara Bazzani e Eleonora Marchesi. Referente: prof.ssa SARTO. 24 febbraio “Certamen Carolinum” (gara di traduzione dal Greco), organizzato dal Liceo Classico “San Carlo” di Modena. La gara si è svolta in mattinata nella sede del Liceo “San Carlo”. Referente: prof. BORGHI. Hanno partecipato gli alunni Pastorini, Ferrari, Soli, Milani, Nozzi. 11 marzo Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro formativo in Auditorium, dalle ore 9.00 alle ore 10.50, sul tema “Problematiche legate all’assunzione di farmaci e integratori (doping)”, con l’intervento del dott. Adriano Pinetti (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di Scienze MFN - Dipartimento di Chimica) e di personale specialistico di supporto. Referente: prof.ssa SARTO. Ha partecipato l’intera classe. 12 – 13 marzo Partecipazione al campus organizzato dalla Protezione Civile (hanno partecipato gli alunni Napolitano, Di Vincenzo, Canossi). 14 - 17 marzo Viaggio di istruzione a Napoli (e altre località vicine di particolare interesse storico-artistico), della durata di quattro giorni e tre notti. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: DICHIARA e CAVOLI. 27 aprile Viaggio di istruzione a Firenze, della durata di un’intera giornata, insieme con la classe 3a A del Liceo ~ 32 ~ Classico. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: BOSCHI, IAVARONE, LUCCARINI, MARCHESELLI. Ha partecipato l’intera classe. 9 maggio “Giornata dell’arte” per l’intera mattinata, in sostituzione dell’Assemblea d’Istituto del mese di maggio (circ. 372 del 7 maggio 2016): giornata dedicata all’arte in tutte le sue varie forme ed espressioni, con organizzazione di spazi aperti e di attività artistico-creative suddivise in settori, sotto la guida di esperti interni ed esterni all’Istituto. Hanno partecipato tutte le classi dell’istituto. Per l’intero anno scolastico Alcuni alunni hanno partecipato al progetto pluriennale di studio di uno strumento musicale, con lezioni individuali settimanali e partecipazione al saggio-concerto di fine anno. Nello specifico hanno proseguito lo studio del pianoforte durante quest’anno scolastico: Sirotti Andrea, Ilaria Gianfranceschi, Anna Ferrari, Gloria Cioni. ~ 33 ~ Simulazioni delle prove d’esame N° 1 2 3 4 Tipo di prova Prima prova strutturata secondo le quattro tipologie previste per l’Esame di Stato (A, B1 e B2, C, D) Prima prova strutturata secondo le quattro tipologie previste per l’Esame di Stato (A, B3 e B4, C, D) Terza prova di tipo A (Trattazione sintetica di argomenti) Terza prova di tipo A (Trattazione sintetica di argomenti) Comune (sì/no) sì sì Materia/e coinvolta/e Italiano e Storia Italiano e Storia Data Tempo assegnato Note 6 ore La prova è stata proposta in tutte le sezioni del Liceo 28 aprile 6 ore La prova è stata proposta in tutte le sezioni del Liceo 9 gennaio no Filosofia, Matematica, Scienze, Inglese 10 febbraio 3 ore - no Filosofia, Fisica, Letteratura latina, Inglese 13 maggio 3 ore - Si precisa che per tutte le altre prove scritte di Italiano svolte nel corrente anno scolastico (e in parte anche nel precedente) sono state fornite tracce predisposte e distribuite secondo le diverse tipologie previste per l’Esame di Stato, anche se il tempo assegnato per lo svolgimento è stato necessariamente più ridotto (generalmente 4 ore o poco più). ~ 34 ~ Prima prova scritta Di seguito si riporta il testo delle prove svolte da tutte le classi terminali del Liceo e la griglia di valutazione adottata per la correzione degli elaborati, sempre concordata con i colleghi delle altre sezioni. Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato 9 gennaio 2016 Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO GIOVANNI RABONI (1932-2004), Ci sono sere che vorrei guardare, dalla raccolta Quare tristis [1998], ora in G.R. L’opera poetica, a cura e con un saggio introduttivo di Rodolfo Zucco e uno scritto di Andrea Zanzotto, Mondadori, Milano 2006, p. 985 Ci sono sere che vorrei guardare da tutte le finestre delle strade per cui passo, essere tutte le rade ombre che vedo o immagino vegliare 5 10 nei loro fiochi santuari. Abbiamo, sussurro passando, lo stesso sogno, cancellare fino a domani il sogno opaco, cruento del giorno, li amo anch’io i vostri muri pallidamente fioriti, i vostri sonnolenti acquari televisivi dove i lampadari nuotano come polpi, non c’è niente che mi escluda tranne la serratura chiusa che esclude voi dalla paura. ~ 35 ~ 1. Comprensione del testo 1.1 Immagina di essere il curatore di un’antologia scolastica: introduci la lettura della poesia premettendole un breve testo di 15 righe in cui ne presenti complessivamente i contenuti e i toni. 2. Analisi del testo 2.1 Analizza la struttura metrica della poesia. Puoi legarla a una specifica forma della tradizione italiana? Aggiungi ogni altra osservazione che ti sembri significativa (ad esempio sulla eventuale presenza e funzione degli enjambements, o sulla scelta di isolare graficamente gli ultimi due versi). 2.2 Raduna i termini che si riferiscono a sensazioni visive: puoi individuare un tono predominante? Prova poi ad assegnare un significato a ciascuna delle parole del linguaggio “edilizio” che popolano la poesia. 2.3 Che cosa sono i fiochi santuari (v. 5) e quali ragioni puoi addurre per interpretare la scelta di questa immagine? 2.4 Soffermati sulla parola sogno presente due volte consecutivamente (vv. 6 e 7): ti sembra che assuma lo stesso significato in entrambi i casi? 2.5 Perché i muri sono detti pallidamente / fioriti (vv. 9-10)? 2.6 Rifletti sul sintagma sonnolenti acquari / televisivi (vv. 10-11): su quali figure retoriche è costruito? Interpreta poi complessivamente l'immagine. 2.7 Quali spiegazioni puoi dare alla paura con cui si chiude la poesia? 3. Contestualizzazione e approfondimenti 3.1 Riflettendo in particolare sull'opposizione che si instaura fra l’io-lirico e il voi negli ultimi versi prova a delineare l’idea complessiva dei rapporti fra gli uomini che scaturisce dalla lettura della poesia e l’atteggiamento o il giudizio che il poeta suggerisce nei suoi confronti. 3.2 Prova a rileggere e a commentare liberamente la poesia alla luce di queste affermazioni che il poeta stesso detta nel suo Autoritratto: Quella finestra [della sua camera, da cui il poeta osservava la periferia milanese da ragazzo] è, sicuramente, uno dei luoghi, o meglio delle situazioni, che mi hanno spinto a voler essere un poeta, a voler scrivere delle poesie. Per molto tempo ho pensato che una poesia dovesse essere come quella finestra. Mi sembrava che una poesia fosse un vetro attraverso il quale si potevano vedere molte cose – forse, tutte le cose; però un vetro, e il fatto che il vetro fosse trasparente non era più importante del fatto che il vetro stesse in mezzo, che mi isolasse, mi difendesse. [...] Di ogni poesia avrei voluto fare un osservatorio difesissimo e trasparente, un osservatorio per guardare la vita – cioè, forse, per non viverla. [...]La vera storia della mia poesia comincia [tuttavia] con la rinuncia al sogno di felice autoemarginazione che ha dominato la mia adolescenza e che appartiene, forse, agli inizi di ogni poeta. È inutile precisare che questa rinuncia ha coinciso, per me, con l’ingresso nell’età adulta. […] Mi sono reso conto, insomma, che la mia città visibile era piena di storia invisibile, e che questa storia era, a sua volta, piena di dolore, di minacce, di paura. Puoi trovare nella tua memoria letteraria qualche “precedente illustre” che abbia fermato la sua attenzione sulla lettura morale e simbolica di una grande città? Giovanni Raboni (1932 – 2004), milanese, è stato poeta, traduttore e critico. La sua poesia, fiorita a partire dagli anni Sessanta, è ancora per molti aspetti tributaria della lirica “alta” della tradizione italiana ma introduce anche, alla maniera del Montale delle ultime raccolte, temi e registri che la aprono verso l’esperienza quotidiana e un atteggiamento colloquiale. È spesso indirizzata alla riflessione morale ed anche civile e politica: frequente è ad esempio la rappresentazione delle grandi metropoli, alienate e corrotte. ~ 36 ~ TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” 1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO Consegne: Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. ARGOMENTO: Dov’è finita la Luna dei poeti? DOCUMENTI In Italia più che in qualunque altro paese d'Occidente, la conquista della luna si caricò di significati letterari. Per l’ovvia importanza dell’Orlando Furioso nella nostra memoria culturale, ma anche per la singolare presenza, entro il canone della letteratura italiana, di una tradizione "selenica" che andava ben oltre Ariosto. Non era forse l’Italia il paese di Galileo, primo scienziato a studiare seriamente la luna? Il paese di Leopardi, poeta di un dialogo con la luna fra i più intensi della letteratura moderna? Il paese di Calvino, che appena pochi anni prima del ‘69 aveva immaginato, nelle Cosmicomiche, una luna vicina vicina, buona per le escursioni di amanti e perfino per la raccolta di latte? Con un paio d’anni di anticipo sull’allunaggio del 1969, dalle colonne del «Corriere della Sera» Calvino aveva incrociato il fioretto con Anna Maria Ortese […] Nel luglio 1969 e dintorni, dalla parte di Ortese si schierarono gli "apocalittici" (potremmo dire, riecheggiando l’Umberto Eco di quegli anni): intellettuali variamente vecchi o giovani, cosmopoliti o provinciali, favorevoli o ostili all’America, indulgenti o severi verso l’Unione Sovietica, ma accomunati da una visione catastrofica dell’impatto della tecnica sul destino dell’umanità. Così il Guido Ceronetti di Difesa della luna e altri argomenti di miseria terrestre, così l’Andrea Zanzotto di Gli sguardi i fatti e Senhal. Dalla parte di Calvino, viceversa, si schierarono gli “integrati”: coloro cui l’allunaggio non procurava angoscia per la perdita di un ultimo residuo di innocenza, ma felicità per l’acquisto di un ulteriore tassello di conoscenza. Fra questi, sulle colonne stesse del «Corriere», uno dei più autorevoli scienziati italiani, il genetista Adriano Buzzati Traverso. Durante i fatidici giorni della missione Apollo 11, il «Corriere» ospitò anche un articolo di Eugenio Montale – Luna e poesia – dove il futuro premio Nobel non perse l’occasione per rinunciare a schierarsi, mantenendosi equidistante dagli apocalittici come dagli integrati. SERGIO LUZZATTO (1963 - ), Noi, stregati dalla Luna, “Il Sole 24 ORE”, Supplemento Domenicale del 27 giugno 2010 […] – Rimane ancora una speranza, un filo. Ah, se la Luna non ci deludesse. Tu dirai che è pura follia, alienazione mentale, dirai che è un pensiero delittuoso, nichilista, che è… Ma questi sono i momenti decisivi. – Decisivi per chi? Per gli astronauti? – No. L’ultima speranza, vuoi saperlo?, è che tra poco, questione di minuti, la Luna se ne vada. Che, avvicinandosi gli esploratori, i pionieri, gli ulissidi, gli eroi, improvvisamente tu, solinga, eterna peregrina, ti stacchi dall’orbita antichissima, tolga gli ormeggi e ti allontani, beata, via per gli spazi del cosmo. Vederti rimpicciolire a poco a poco, restringerti, giù per le profondità sconfinate, in silenzio, diventare una palla, una pallina, un lume, un lumicino, un punto di luce, e poi più niente. […] Pensa come sarebbe bello. Altro che conquista del sistema planetario, altro che odissea spaziale. L’intero nostro universo spirituale sbaragliato, sovvertito, rimesso in discussione. La nostra vita, di noi poveri vermi della Terra, moltiplicata per mille, tutte le più pazze utopie rinascere, tutti in ginocchio, rapiti, dinanzi alla terribile rivelazione di Dio, aspettata da secoli e secoli. […] Coraggio, vecchia Luna, fatti coraggio. è l’ultima occasione. Non c’è un istante da perdere. Muoviti, ribellati, fuggi, non importa se finirai nella fornace di una stella, se ti scotterai un poco, sacrificati per noi che ti abbiamo voluto così bene, che ti abbiamo dedicato tante poesie, tante canzoni. Fa’ che rinasca la antica cara fede che ci aveva abbandonati. Fa’ che si spalanchi un universo nuovo. – Idiota. Hai perso lo spettacolo più grande di tutta la millenaria storia dell’uomo. Hanno toccato terra. Sono fermi. ~ 37 ~ Adesso Armstrong… — Non si è mossa, ahimè. Sta sempre lì, al suo solito posto. Povera disgraziata Luna, ebete, senza amor proprio, senza fantasia. E gli uomini non ci troveranno niente. Constateranno che non è fatta neppure di formaggio, come ci dicevano da bambini, di emmenthal, coi buchi. Pietre morte e basta. Neanche un moscerino. Non un segno di vita, una traccia di remota civiltà, uno spillo, un fiammifero spento, un microbo fossile, un biglietto del tram. Niente di niente. – Armstrong sta scendendo la scaletta … L’uomo è sulla Luna, cammina sulla superficie della Luna. Ti rendi conto della enormità della cosa? – Sì. Il fatto più gigantesco da quando esiste il nostro globo. La tappa più importante della storia. La porta che si apre all’universo. La gloria dell’uomo … Che peccato. (Adesso vengo anch’io a vedere). DINO BUZZATI (1906-1972), Non deluderci, luna, “Corriere della Sera”, 17 luglio 1969 Caro Calvino, non c’è volta che sentendo parlare di lanci spaziali, di conquiste dello spazio, ecc., io non provi tristezza e fastidio; e nella tristezza c’è del timore, nel fastidio dell’irritazione, forse sgomento e ansia. Mi domando perché. Anch’io, come altri esseri umani, sono spesso portata a considerare l’immensità dello spazio che si apre al di là di qualsiasi orizzonte, e a chiedermi cosa c’è veramente, cosa manifesta, da dove ebbe inizio e se mai avrà fine. Osservazioni, timori, incertezze del genere hanno accompagnato la mia vita, e devo riconoscere che per quanto nessuna risposta si presentasse mai alla mia esigua saggezza, gli stessi silenzi che scendevano di là erano consolatori e capaci di restituirmi ad un interiore equilibrio. [...] Ora, questo spazio, non importa da chi, forse da tutti i paesi progrediti, è sottratto al desiderio di riposo, di ordine, di beltà, allo straziante desiderio di riposo di gente che mi somiglia. Diventerà fra breve, probabilmente, uno spazio edilizio. O un nuovo territorio di caccia, di meccanico progresso, di corsa alla supremazia, al terrore. Non posso farci nulla, naturalmente, ma questa nuova avanzata della libertà di alcuni, non mi piace. È un lusso pagato da moltitudini che vedono diminuire ogni giorno di più il proprio passo, la propria autonomia, la stessa intelligenza, l’autonomia, la speranza. Cara Anna Maria Ortese, guardare il cielo stellato per consolarci delle brutture terrestri? Ma non le sembra una soluzione troppo comoda? Se si volesse portare il suo discorso alle estreme conseguenze, si finirebbe per dire: continui pure la terra ad andare di male in peggio, tanto io guardo il firmamento e ritrovo il mio equilibrio e la mia pace interiore. Non le pare di "strumentalizzarlo" malamente, questo cielo? Io non voglio però esortarla all’entusiasmo per le magnifiche sorti cosmonautiche dell’umanità: me ne guardo bene. Le notizie di nuovi lanci spaziali sono episodi d’una lotta di supremazia terrestre e come tali interessano solo la storia dei modi sbagliati con cui ancora i governi e gli stati maggiori pretendono di decidere le sorti del mondo passando sopra la testa dei popoli. Quel che mi interessa invece è tutto ciò che è appropriazione vera dello spazio e degli oggetti celesti, cioè conoscenza: uscita dal nostro quadro limitato e certamente ingannevole, definizione d’un rapporto tra noi e l’universo extraumano. La luna, fin dall’antichità, ha significato per gli uomini questo desiderio, e la devozione lunare dei poeti così si spiega. Ma la luna dei poeti ha qualcosa a che vedere con le immagini lattiginose e bucherellate che i razzi trasmettono? Forse non ancora; ma il fatto che siamo obbligati a ripensare la luna in un modo nuovo ci porterà a ripensare in un modo nuovo tante cose. Gli exploits spaziali sono diretti da persone a cui certo questo aspetto non importa, ma esse sono obbligate a valersi del lavoro di altre persone che invece si interessano allo spazio e alla luna perché davvero vogliono sapere qualcosa di più sullo spazio e sulla luna. Questo qualcosa che l’uomo acquista riguarda non solo le conoscenze specializzate degli scienziati ma anche il posto che queste cose hanno nell’immaginazione e nel linguaggio di tutti: e qui entriamo nei territori che la letteratura esplora e coltiva. Chi ama la luna davvero non si accontenta di contemplarla come un’immagine convenzionale, vuole entrare in un rapporto più stretto con lei, vuole vedere di più nella luna, vuole che la luna dica di più. Il più grande scrittore della letteratura italiana di ogni secolo, Galileo, appena si mette a parlare della luna innalza la sua prosa ad un grado di precisione e di evidenza ed insieme di rarefazione lirica prodigiose. E la lingua di Galileo fu uno dei modelli della lingua di Leopardi, gran poeta lunare… ANNA MARIA ORTESE (1914-1998) e ITALO CALVINO (1923-1985), scambio di lettere sul “Corriere della Sera” del 24 dicembre 1967, ora riprodotto in Pietro Greco, L’astro narrante: la Luna nella scienza e nella letteratura italiana, ~ 38 ~ Springer, Milano 2009, pp. 266-267 La luna era di casa nelle canzoni della mia gioventù. […] mi chiedo di tanto in tanto se i parolieri apprezzino ancora un pianeta così consumato. Bisognerà che m’informi in giro, non ho pratica, il mio disprezzo per le musicherie odierne è forse ingiusto ma risoluto quanto quello di mio padre per le canzoni che piacevano a me. Pure, da qualche sillaba che m’è capitato di cogliere passando sotto un balcone canoro o aprendo incautamente la radio, ho appreso abbastanza per convincermi che oggi sono di moda linguaggi più decisivi. Del resto il discredito della luna era cominciato già prima, le sue ultime fortune si ebbero al tempo dei coprifuochi di guerra. Poi fu sempre più difficile alzare gli occhi al cielo, si rischiava di finire sotto una ruota. La campagna in parte si spopolò, in parte si corruppe di case urbane, di luci elettriche; la luna divenne una cosa da astronomi, grigio ciottolo galleggiante nella negrità degli spazi. Tanto peggio per i superstiti cavalieri della notte, i lunatici, i tiratardi, i guardiani di faro, i baristi by night, i ladri di passo, i pastori erranti, i lupi mannari, le ronde del piacere, le sonnambule, i fornai… Ai quali, e a me stesso, sono dedicati, come mi vengono in mente, i seguenti fioretti di una spicciola antologia della luna in letteratura. So due lune d’Oriente: di Li-Po, che ha bevuto e non s’avvede del cadere delle tenebre fino a quando fra le nuvole non dilaga una luce: «Ebbro mi alzai, camminai verso il ruscello lunare: gli uomini erano radi e gli uccelli non c’erano più»; e di Basho, in uno di quei soffi di grazia veloce che chiamano hai-kai: «Un cuculo. / La notte di luna / penetra un grande bosco di bambù». So una luna persiana, di Omar Khayyam, «pallida, ricurva, sottile, vicina a tramortire». So lune greche, da quella di Lesbo che a mezzanotte tramonta con le Pleiadi a quella, lucianea, dove gli abitanti non muiono ma invecchiando svaniscono in fumo nell’aria. So una luna tacita che accompagna coi suoi silenzi amici chi va nella notte; so un duello di paladini, in un bianco e nero di sogno: «Quei dentro alle finestre e ai corridori / miran la giostra al lume della luna». E amo, si capisce, il riso di Trivia nei pleniluni sereni; ma più ancora due endecasillabi senza peso, firmati Petrarca: «Deh or foss’io col vago della luna / addormentato in quai che verdi boschi»… dove esito a decidere se, in quella assenza d’ogni colore, il «verde» sia solo un’inerzia d’attributo canonico o significhi piuttosto un’intenzione di fiaba… Non fiabe, ma segreti di malinconia ama raccontare la luna in Atala alle vecchie querce e alle antiche rive dei mari. Una ben pallida luna, ma che altre volte s’ammanta di rosso, e tira a spaventarci: nell’Apocalisse, per esempio, dopo l’apertura del sesto sigillo; in Lucano, quando, stregata, si svelle dal cielo e cade stridendo nell’erba, speranzosa di impressionare un futuro giovinetto lettore di Recanati; in Quevedo, per quel verso che Borges c’insegnò: «E suo epitaffio la sanguigna luna»; in Poe, quando cresce grandiosa negli occhi attraverso la crepa della casa Usher che crolla… Più spesso la luna si promuove controfigura muliebre, mima la civetteria, la confidenza, la voluttà, la dolcezza. […] E quante ce ne sarebbero ancora, di lune antropomorfe! E di lune deiformi che governano le maree, i flussi delle donne, le danze delle lepri nelle selve. Gioverà tenerci alle più popolari, alle lune, come dire, terra terra: minerali, vegetali, numismatiche, farmaceutiche, tipografiche, buone per la cucina, il salotto, da mettere in vaso… Vi è la luna moneta: càrolo d’oro, medaglia di zecca, scudo da cento soldi, borsa intera di dollari d’argento (su proposta, rispettivamente, di Bertrand, Baudelaire, Corbière, Sandburg). Vi è la luna fiore (il girasole giallo di Laforgue); tazza d’oppio medicinale (Poe); puntino sulla i di un campanile (De Musset)… Vi sono lune di vario formato: esigue come il sopracciglio d’una giovinetta (D’Annunzio), panciute come una fortuna (Laforgue, ancora e sempre). Vi sono lune in vendita dal merciaio, come il ventaglio di Gautier; dal fabbro, come il falcetto d’oro dimenticato dal seminatore hughiano nei campi del cielo; dall’armaiolo, come la spada turca che il Pierrot lunare scorge lassù, fulgente su un cuscino nero… Vi sono lune da chiedere al falegname, in figura di lievi trucioli staccati da una verga d’oro (Conrad); alla sarta, se imitano una feluca dorata (Achmatova); al gioielliere, se si sciolgono in aria come perle in un’acqua di zaffiro (Pound, e chi l’avrebbe creduto?)… Non scordo le «caste dive» della lirica, le lune di Keplero e di Galileo, la luna di Leonardo («La luna densa e grave, densa e grave, come sta, la luna?»), le lune sciolte e a pacchetti d’ogni corrente lunologia. Ma per Leopardi non si vada oltre gli sparsi accenni di prima, si ha ritegno a intromettersi in un’intimità tanto gelosa e celeste. Del resto c’è tempo, ora che l’uomo vi ha camminato sopra e la luna dei poeti è defunta, abbiamo tutto il tempo per imbalsamarla e seppellirla tra i fiori. Già, prima ancora dello sbarco, appena Anders e Borman poterono osservarla con occhi spietati dalla loro navicella, i giochi erano fatti: «Un’enorme proibitiva distesa di niente… Un colabrodo… una sabbia segnata dai piedi di mille bagnanti domenicali…». Era il 26 dicembre del 1968, lo stesso giorno e lo stesso mese in cui, nel 1814, per un caso che non finisce d’incuriosirmi, Stendhal aveva scritto in un appunto, una ~ 39 ~ sera di plenilunio: «Sembra una distesa di neve, calpestata da bestie dai piedi rotondi». Bastava credergli, evitare il viaggio. GESUALDO BUFALINO (1920-1996), La luna è tramontata, “Il Giornale”, 24 marzo 1984, poi, col titolo Il tramonto della luna, in G.B., Cere perse, Sellerio, Palermo 1985, pp. 157-160 Come potremmo noi oggi vedere la luna con gli occhi di un greco? L’ho potuto sperimentare io stesso, al tempo della mia giovinezza, durante il mio primo viaggio in Grecia. Navigavo di notte, di isola in isola; disteso sul ponte, guardavo il cielo sopra di me, dove la luna brillava, luminoso volto notturno che spandeva un suo chiaro riflesso, immobile e danzante sull’oscurità del mare. Io ne ero incantato, affascinato da quel dolce e strano chiarore che bagnava i flutti addormentati; ero commosso come da una presenza femminile, vicina e lontana insieme, familiare eppure inaccessibile, il cui splendore fosse giunto a visitare l’oscurità della notte. È Selene mi dicevo, notturna misteriosa e lucente; è Selene che io vedo. Quando, molti anni dopo, vidi sullo schermo del mio televisore le immagini del primo astronauta lunare, che saltellava pesantemente, col suo scafandro di cosmonauta, nello spazio squallido di una desolata periferia, all’impressione di sacrilegio che provai si unì il sentimento doloroso di una lacerazione che non avrebbe potuto essere sanata: il mio nipotino, che come tutti ha contemplato quelle immagini, non sarà più capace di vedere la luna come a me è accaduto: con gli occhi di un greco. La parola Selene è divenuta ormai un riferimento puramente erudito: la luna quale appare oggi in cielo non risponde più a quel nome. JEAN-PIERRE VERNANT (1914-2007), L’uomo greco, trad. di M. Baiocchi, A. Bruno, F. Cataldi Villari, C. De Nonno, L. Falaschi e F. Maiello, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 4-5 2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO: La società dell’invidia DOCUMENTI L’odio è originato dall’impressione che la persona odiata sia malvagia o in generale o nei nostri riguardi (chi pensa di avere subito un torto da qualcuno è portato naturalmente ad odiarlo, e la gente nutre riprovazione e avversione verso chi per altri versi è incline all’ingiustizia o alla malvagità); l’invidia, invece, si prova solamente nei confronti di chi sembra essere fortunato. Da qui si deduce che mentre l’invidia non ha limiti apparenti, ma come una malattia degli occhi è turbata da tutto ciò che risplende, l’odio ha invece una sua precisa delimitazione, in quanto si fissa sullo stesso soggetto in rapporto a motivi costantemente presenti. PLUTARCO (46/48 d.C.-125-127 d.C.), Invidia e odio, trad. di Giuliano Pisani, in Plutarco, Moralia I . «La serenità interiore» e altri testi sulla terapia dell’anima, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone 1989, pp. 459-461 L’invidia […] è un errore della natura cognitiva e di quella morale. […] gli antichi hanno rappresentato l’invidia come un essere metà uomo metà donna, che procede in avanti con uno sguardo vuoto e torvo, con un velenoso sorriso negli occhi, in modo indolente e con lentezza, molto magra e pallida; insonne e senza pace, sospirando in continuazione dal profondo, nemica della compagnia, è accompagnata da cani serpentiformi (sic!) che la femmina consuma come alimenta suorum vitiorum, come dice Ovidio. […] Secondo un’antica credenza popolare un’anziana donna invidiosa si sarebbe recata su di un’altura di fronte al proprio villaggio e avrebbe scatenato su di esso una tempesta con la violenza del suo sguardo crudele. Nella sua stessa casa e nel suo stesso cortile, uomini e animali sarebbero divenuti preda delle fiamme, mentre la criminale sarebbe stata portata all’inferno dalla nuvola di fumo alzatasi sul villaggio. In questa leggenda, il popolo esprime a modo suo il giudizio sul nefasto peccato dell’invidioso, tratteggiando, d’altra parte, il terribile potere che abita all’interno della sua cattiva volontà. Proprio in questa storia si mostra il ben radicato odio del popolo nei confronti dell’invidia; nelle sue leggende e fiabe, essa non viene trattata scherzosamente e con derisione, come accade con altri vizi, ma con profondo disprezzo e sdegno morale. ~ 40 ~ FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900), Può un invidioso essere felice? [settembre 1863], trad. di Alessandra Campo, Elliot, Roma 2013, riprodotto col titolo Se volete la felicità dovete evitare di essere invidiosi dal quotidiano “La Repubblica”, 12 settembre 2013 Non deve sorprendere che la soddisfazione per il raggiunto benessere duri poco e resti affatto ignota alle nuove generazioni che non sanno come si viveva prima. […] L’operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi: basta riflettere alle molteplici applicazioni dell’elettricità d’uso comune, per l’illuminazione il riscaldamento i trasporti. Girando un semplice interruttore elettrico chiunque di noi ha più luce di quanta ne ricevesse, nel medioevo, un principe accompagnato da servitori con candelabri d’argento. Ma la «soddisfazione», bisogna ammetterlo, è inferiore. Perché? Per il fatto che girare un interruttore elettrico non è un privilegio di pochi: ora, il senso di «soddisfazione» sociale nasce dal confronto con altri uomini e non con le cose. Nella mentalità dell’uomo medio, il benessere appena è condiviso si deprezza. IGNAZIO SILONE (1900-1978), Agiatezza e costume, in Uscita di sicurezza, Vallecchi, Firenze 1965, pp. 212-213 […] l’invidioso dipende totalmente dagli altri, è prigioniero a vita degli altri: affacciato alle livide sbarre del suo carcere, egli conta ossessivamente le pecore, le mogli, le spighe dei vicini, calcola gli stipendi, gli scatti, gli aumenti, le liquidazioni, le pensioni dei colleghi, soppesa e misura le piscine, le barche, le ville, le bionde, le feste dei miliardari confinanti. A differenza di Robinson Crusoe, di cui è l’esatto contrario, egli è incapace di rallegrarsi per ciò che ha dietro di sé, nella sua piccola o grande cella. […] Sua unica consolazione sarà allora lo spettacolo delle sventure altrui, quando capita che anche gl’immeritevoli vermi cui tutto va sempre per il verso giusto si beccano, era ora!, qualche calcione. L’invidioso diventa così complice segreto e plaudente di tamponamenti e tumori, rapine fiscali e a mano armata, crolli in Borsa, infiltrazioni d’acqua, strappi alla camicetta, adulterii, lombaggini e soufflé disastrosamente seduti. La sua abietta felicità («tiè!») dipende dall’infelicità del prossimo, e quando avviene che plebi e classi si sollevino contro «i ricchi», «i padroni», egli concede la sua gongolante adesione rivoluzionaria non tanto per portarsi a casa perlomeno uno sgabello delle Tuileries quanto perché spera che la reggia venga incenerita, demolita, rasa al suolo. Ciò che lo entusiasma è un ideale di giustizia nella privazione, di uguaglianza nel segno del meno, del vuoto, del nulla. Ciò che lo fanatizza è il progetto di estendere al mondo intero la devastazione che porta dentro di sé. CARLO FRUTTERO (1926-2012) e FRANCO LUCENTINI (1920-2002), Invidia, “Panorama”, 9 agosto 1987, ora in Il cretino in sintesi, Mondadori, Milano 2002, pp. 15-17 (sezione: I sette peccati capitali) Noi siamo portati a pensare che quando una persona ha avuto successo, quando è salita in alto nella gerarchia sociale, non debba più avere ragioni di invidia. Non è vero. Anzi è vero il contrario. Non era invidiosa prima, quando lottava, quando incominciava a vincere. Allora provava un caldo sentimento di soddisfazione, di pienezza. Pensava che il mondo avesse in serbo per lei qualcosa per cui, comunque, valesse la pena di battersi, anche a rischio di uscirne sconfitti. Ma qualunque successo, una volta che è stato raggiunto, tende a svanire. Svanisce perché il tempo passa e gli altri lo dimenticano. Svanisce perché ciò che suscita in noi gioia è l’atto del trionfare e per riprovarlo dobbiamo cimentarci in un’altra meta, con un altro obiettivo. Svanisce perché, raggiunto un traguardo, ce ne poniamo un altro più impegnativo. Svanisce perché è passato il nostro momento ed è comparso qualcuno che offusca la nostra fama, il nostro prestigio, la nostra ricchezza. Allora cerchiamo di consolidare, rendere irreversibile la nostra posizione. Di stabilizzarla, perpetualizzarla, in modo da non dipendere più dal riconoscimento degli altri, dai loro umori, dai loro giudizi. FRANCESCO ALBERONI (1929 - ), Gli invidiosi, Garzanti, Milano 1991, pp. 168-170 Se i secoli precedenti pullulano di casi celeberrimi di invidiosi, letterari o realmente esistiti (da Iago nemico di Otello ad Antonio Salieri che odiava Mozart), l’invidia dà il meglio (pardon, il peggio) di sé nell’epoca moderna, in qualità ~ 41 ~ di «patologia democratica» […]. La spinta alla libertà e all’uguaglianza che alimenta la grande stagione della modernità scopre il suo contrappasso nella diffusione su larga scala di questo mesto sentimento, che soltanto tra simili trova il modo di svilupparsi appieno. Il Moderno è l’epoca delle opportunità illimitate, che offrono a tutti la possibilità quanto meno di aspirare al miglioramento della propria condizione, e il tempo del capitalismo, nel quale oggetto dell’invidia diventa, innanzitutto, la ricchezza; ragion per cui a occuparsene sono alcuni dei fondatori dell’economia politica, Bernard de Mandeville e Adam Smith, i quali, nel loro elogio dell’individualismo, esaltano il carattere ambivalente dell’invidia, vizio, ma anche virtù che movimenta la società e la spingerebbe incessantemente verso il benessere. […] Tramontata quella specialissima forma di invidia sociale che, in parte, alimentava la lotta di classe, questo vizio capitale, camaleontico e in perenne metamorfosi, si è appropriato del narcisismo, vero metro della nostra società, in particolare italiana, tra ossessioni modaiole, dittatura dell’estetica, chirurgia estetica, competizione tra «olgettine» e interminabili file per i casting di qualche reality o per accedere all’ambitissima posizione di velina. Non saremo un Paese per giovani, dunque, ma siamo, decisamente, una nazione di invidiosi. MASSIMILIANO PANARARI (1971 - ), Chi invidia avvelena anche sé, “La Stampa”, 2 marzo 2011 In luogo della trotzkista “rivoluzione permanente”, il mondo moderno è afflitto e lacerato dall’invidia sociale e, quindi, dalla sua figlia legittima, la frustrazione permanente dell’uomo-massa, che si vede sempre sfuggire la sospirata affermazione del proprio io. È il meccanismo infernale del consumismo a determinare questa poco invidiabile situazione, creando incessantemente nuovi bisogni, sempre meno naturali e sempre più artificiali […]. Ciascuno è lanciato alla conquista del proprio Graal formato personale: che sia un’automobile o un telefonino, un computer o un vestito firmato; ciascuno è disposto ad affrontare rischi e sacrifici (sì, rischi: per esempio, speculando in borsa o tentando la sorte al tavolo verde) pur di coronare il proprio sogno e gratificare, così, il proprio ego inferiore: quello che sempre brama e teme e che fa coincidere il proprio bene con il possesso e il piacere. Ahimè, la cosa non funziona, e per due buone ragioni. La prima è che tutti gli uomini-massa inseguono, suppergiù, la stessa chimera, e dunque tutti finiscono per restare suppergiù, psicologicamente parlando, al livello di ciascun altro […]. La seconda ragione è che il Santo Graal del consumismo non è un oggetto che si possa conquistare una volta per tutte […] perché l’industria del consumo ne sforna in continuazione modelli più aggiornati (e costosi): e non c’è niente di più patetico che sfoggiare un Santo Graal ormai fuori moda e fuori corso. Alla lotta di classe di marxiana memoria si sostituisce, così, la lotta di tutti contro tutti, senza risparmio di colpi, combattuta mediante lo sfoggio di sempre nuovi status symbol […]. Non è un’affermazione del proprio merito, quel che si cerca, ma un’affermazione del proprio sembrare: dunque, non si tratta di evidenziare qualche qualità propria (perché ciò riguarderebbe l’essere e non l’avere), ma di sottolineare qualche mancanza altrui. […] Quanto alla persona autentica, non la si invidia, ma la si odia: perché, con lei, il discorso si sposta dall’avere all’essere, ossia su un tipo di terreno nel quale l’uomo-massa non si sente in competizione. Infatti quel terreno, a parole, non lo interessa; però egli intuisce, in qualche oscura maniera, che quel terreno è infinitamente più importante e che il rifiuto della persona autentica di riconoscere il valore delle cose per cui lui si batte sta a indicare appunto questa differenza antropologica. FRANCESCO LAMENDOLA (1956 - ), L’invidia sociale, alimentata dal consumismo, crea la frustrazione permanente, 15 maggio 2013, Arianna Editrice (fonte: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45497) Benvenuti nell’era della Schadenfreude. Alla lingua tedesca basta una parola sola, noi lo chiamiamo «piacere per le sventure altrui». Questo brutto ma naturale sentimento, che è il compagno cattivo dell’invidia, fa capolino sempre più spesso quando accendiamo la tv. […] Probabilmente ben prima che esistesse «Paperissima», duecentomila anni fa i primi uomini ridevano quando qualcuno inciampava nella savana. Ma adesso a caricare la molla sono i mass media e rispetto a vent’anni fa, quando c'era «La corrida» di Corrado, il genere è diventato più cattivo, forse sono caduti i tabù. Due studiosi dei media, Brad Waite e Sarah Booker, hanno coniato il termine humilitainment, fondendo le parole intrattenimento e umiliazione. […] Un tempo ci paragonavamo con i nostri vicini di casa, ma oggi il senso d’inferiorità non conosce confini. In un momento storico in cui tanti sentono di perdere terreno per colpa della crisi e di non meritarselo, siamo tutti più vulnerabili. La giustizia diventa facilmente vendetta, e vedere quanto poco valga un altro può rassicurarci su quel che valiamo noi. ~ 42 ~ ANNA MELDOLESI, L’umiliazione altrui che ci rende felici, “Corriere della Sera”, 12 settembre 2013 TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO Traccia il quadro delle componenti politico-diplomatiche, socio-economiche e culturali che hanno determinato, nel periodo compreso fra il 1870 e lo scoppio della Prima guerra mondiale, il fenomeno dell’imperialismo e dell’espansione coloniale da parte delle grandi potenze europee. Puoi eventualmente integrare la tua analisi con riferimenti ai fatti più recenti riguardanti quelle aree geografiche che furono interessate al processo di colonizzazione. TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE «Quanto alla morte dell'anonimato, di cui Internet ci fa gentile omaggio, la storia è leggermente diversa: in questo caso siamo noi, per nostra volontà, a mandare al massacro il nostro diritto alla privacy. O forse acconsentiamo a perdere la privacy perché lo consideriamo un prezzo ragionevole da pagare in cambio delle meraviglie che ci vengono offerte. O ancora la pressione a consegnare al mattatoio la nostra autonomia personale è così forte, e ci avvicina a tal punto alla condizione di un gregge di pecore, che solo pochissime volontà eccezionalmente ribelli, audaci, combattive e risolute sono preparate a tentare seriamente una resistenza» (ZYGMUNT BAUMAN – DAVID LYON, Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida, trad. di M. Cupellaro, Laterza, Roma-Bari 2014). Sulla base della tua cultura personale e degli studi che hai compiuto, prendi una posizione sulla tesi di Bauman e di Lyon, chiarendo se sei disposto o no a tentare la resistenza auspicata dai due intellettuali. Motiva adeguatamente il tuo punto di vista. ~ 43 ~ Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato 28 aprile 2016 Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO EUGENIO MONTALE (1896-1981), Reliquie, da Farfalla di Dinard, Mondadori, Milano 1960, pp. 156-160. Il racconto fu pubblicato per la prima volta sul “Corriere della Sera” il 28 agosto 1948. RELIQUIE 1 5 10 15 20 25 30 35 «Non trovo più la fotografia di Ortello» disse l’ammalata frugando nervosamente in una scatola dove teneva ritagli, vecchie lettere legate con un nastro e qualche santino che non osava distruggere (non si sa mai…). «Tu, naturalmente, non ricordi più nemmeno chi fosse». «È o era, se è morto, un cavallo, un bel cavallo che vinse il Grand prix a Longchamp. Me ne ricordo benissimo. La sua fotografia era lì dentro, ne sono certo. Non l’avevi mai visto correre ma è stato la tua passione per un pezzo. Così è finito nel tuo reliquiario privato, ed ora ha preso la fuga, a quanto pare. Era un pezzetto di giornale, sarà volato via col vento». «Ah» fece lei ravviandosi i capelli color foglia secca. «Tu parli del mio reliquiario come se fosse una mania che non ti riguarda. Potevo aspettarmelo. Si capisce che il vento avrà portato via anche qualcos’altro che qui non si trova». «L’ocapi?» chiese l’uomo calvo con un sussulto. «Impossibile, cerca meglio». «Proprio l’ocapi, quel buffo animale mezzo capra e mezzo porco di cui volevi eternare la memoria. Volato via col cavallo. Per le faccende che interessano te hai buona memoria». «Mezzo porco?» disse lui agitandosi. «Di’ mezzo asino, mezzo zebra, mezzo gazzella, mezzo angelo. Un esemplare unico al mondo, di una specie che si credeva scomparsa da secoli. Volevo andare apposta a Londra per vederlo allo Zoo. Trema di terrore se vede gli uomini: è troppo delicato per stare tra belve come noi. Chissà se avranno potuto mantenerlo in vita. Di dargli moglie non se ne parla. Unico, capisci?, unico». «Beato lui» fu la risposta, che voleva essere sferzante. Tacquero a lungo. S’era distesa su una sedia a sdraio e guardava le scene allegoriche che apparivano tra i lacunari del soffitto, scene di bestie e di dèi, ma non delle sue bestie e non di un dio che lei sentisse vicino. Lui fissava di là dai vetri la cima di un pioppo storto arruffata dal vento. Più lontano apparivano le falde, già nevose, delle Prealpi. Poi cominciò a piovere e i vetri si rigarono di grosse gocciole. Era quasi buio, le ninfe e i cigni del soffitto stavano per essere inghiottiti dall’ombra. Se ne resero conto solo quando entrò la cameriera per il tè e un lampadario si accese a un tocco della sua mano. Una luce discreta si diffuse tra i mobili falso antico. E anche il suono della pioggia parve più allegro. «Oh un po’ di luce» disse lui aiutandola a ravvolgersi in uno scialle. «Si parla male al buio. Ma spesso non ci si accorge che basterebbe accendere un lume e far chiaro anche nelle idee. Sei cattiva oggi». «No, faccio semplicemente l’inventario dei nostri ricordi, l’unico filo che ci lega dopo che tant’acqua è passata sotto i ponti. Intanto quelli della scatola sono spariti, non so se per incuria mia o tua. Ma ce ne sono tanti altri che dovrebbero essere chiusi nella scatola del nostro cervello e che nel tuo non esistono più, se debbo giudicare dalla tua freddezza, dal tuo silenzio di marmotta». «Marmotta io?» protestò lui passandosi una mano sugli spunzoni del cranio tirato a lucido da una passata, non troppo recente, di rasoio. «In fatto di marmotte mi pare che il tuo ricordo poteva sceglier meglio. Dove ne abbiamo vista una; sentiamo?». «Presso l’abbazia di San Galgano; l’aveva un cacciatore, quello che ci offerse in vendita anche suo figlio, un bel poppante bianco e rosso, una meraviglia. Lui era deciso, faceva sul serio, diceva alla moglie: tanto se ne ~ 44 ~ 40 45 50 55 60 65 70 75 mette in macchina un altro, che c’è di male? Ma il figlio non l’abbiamo preso; sarebbe costato troppo dopo… per mantenerlo». «Complimenti alla tua memoria. Quella era una semplice martora, morta per giunta. Le marmotte, le tre marmotte…». «Le abbiamo viste in una piccola grotta, in un roccione sfiorato dalla funivia del Gornegrat. Ballavano allegramente agitando gli zampetti e salutando i viaggiatori. Si sentivano al sicuro. Ma non erano tre, era una famiglia più grossa, padre, madre e bambini. Latte o limone?». «Liscio» disse lui prendendo la tazza. Poi si guardò attorno e quando la cameriera lasciò la sala chiese con falsa noncuranza, dopo un breve silenzio: «E… la volpe?». «La volpe rossa, intendi? Dapprima s’era imbucata nella sua casetta dentro la gabbia, a Zermatt. Non voleva farsi vedere. Mi son detta: conto fino a venti, se esce in tempo succederà quel che deve succedere e se non esce… alla malora quest’uomo. E ho contato, lentamente, sempre più lentamente. Al diciannove la volpe è balzata fuori». «E così ti sei decisa a sposarmi» disse lui sospendendo il fiato sulla tazza troppo calda. «Capisco, capisco anche troppo. Dopo tanti anni se ne imparano sempre di nuove». «Non lamentarti, ho contato lentamente apposta. Forse dopo il diciannove avrei fatto una pausa lunghissima. Sono io che l’ho tirata fuori… col pensiero. C’è voluto, s’intende, un po’ di trucco. Ho dovuto allargare i tempi. Come certi musicisti». «Già che siamo in tema di confessioni, ti dirò che quando Mimì doveva rientrare nella bottiglia, a Vitznau, mi son detto: se compare nella bottiglia di destra succederà quel che deve succedere; ma se viene fuori nella bottiglia a sinistra, allora… non so se mi spiego. Mimì, la cavia bianca e gialla, non ricordi?». «Perfettamente. E Mimì, uscita fuori dalla manica del prestigiatore, finì a destra? La nostra unione ha dunque solide basi. Un biscottino?». «No, grazie. Finì a sinistra. Ma la prova fu ripetuta tre volte e tu hai vinto per due a uno; quanto bastava. Non c’è stato trucco, come vedi». «La volpe e il porcellino d’India, due padrini interessanti. Saranno morti da un pezzo senza sapere che guai avranno suscitato. La nostra vita è un bestiario, è un serraglio addirittura. Credi che li abbia buttati via? Cani gatti uccelli merli tortore grilli vermi…». «Oh vermi» disse lui quasi sdegnato. «… anche vermi e non so che altro. E i nomi? Buck Pallino Passepoil Pippo Bubù…». «Lapo Esmeralda Mascotto Pinco Tartufo Margot…». Stava per proseguire, magari inventando, ma si fermò vedendo che lei chiudeva gli occhi, spossata. Prese da un piatto un torcettino croccante e se lo portò alla bocca. Poi quasi automaticamente allungò una mano verso la scatola di cartone e cominciò a rovistare fra i ritagli, le fotografie e le vecchie lettere. Da una busta che pareva vuota uscirono due pezzetti di carta sgualcita, due riproduzioni di fotografie: un puledro nervoso e ardito e una curiosa bestia dall’occhio sperduto, una meraviglia che sembrava oscillare fra il Bedlingtonterrier e il tasso, fra la porchetta e il capriolo, fra la capra e l’asinello di Pantelleria; forse uno sproposito, un refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza ineffabile per il cuore. «L’ocapi! Ortello!» esclamò l’uomo dandosi un colpo sulla zucca. «L’ho trovato! Li ho trovati tutti e due!». Ma lei continuava a dormire. Fuori cominciava a spiovere. Le posò con delicatezza i ritagli sulle mani in croce e si disse: “Esco a far due passi ma non spengo la luce. Così al risveglio li vede subito”. E si allontanò in punta di piedi. 1. Comprensione del testo 1.1 Riassumi in modo essenziale il racconto nello spazio massimo di una colonna di foglio protocollo, riducendo in forma espositiva le parti dialogate. 1.2 Ricercando nel testo e mettendo a fuoco i tanti elementi “indiziari” che l’autore vi ha disseminato, prova a tracciare un ritratto, fisico e psicologico-morale, dei due personaggi (età anagrafica, appartenenza sociale, abitudini di vita, stato d’animo, condizione affettiva nei confronti del coniuge). 1.3 Gli animali, che rappresentano il nucleo attorno a cui gravita l’intero racconto, qui hanno anche e soprattutto una funzione magico-oracolare, al punto che la loro stessa immagine diventa una sorta di ~ 45 ~ talismano dalle proprietà esorcizzanti e salvifiche. Argomenta questa affermazione rintracciando nel testo i passaggi che ritieni più significativi a questo riguardo. 1.4 Quale significato si può attribuire, secondo il tuo giudizio, al gesto finale con cui il marito posa i due ritagli di giornale sulle mani della moglie disposte in forma di croce? 2. Analisi del testo 2.1 Il racconto è quasi interamente risolto nel dialogo fra i due coniugi, la cui caratterizzazione si arricchisce via via ad ogni nuova battuta: in quale direzione, verso quale “rivelazione” ti sembra orientata questa progressione? 2.2 Dal principio alla fine, il dialogo tra i personaggi oscilla fra due poli, si svolge per così dire su due piani: il linguaggio convenzionale delle formule di cortesia e quello che si potrebbe chiamare del risentimento, inizialmente carico di sottintesi e via via più esplicito. Analizza attentamente le espressioni usate dai due coniugi e cerca di spiegare le possibili ragioni di questa ambigua duplicità. 3. Contestualizzazione e approfondimenti 3.1 Nella parte finale il racconto svela forse al lettore il suo significato più profondo, che puoi tentare di cogliere concentrando la tua attenzione soprattutto sulla parole, tipicamente montaliane, che si leggono alle rr. 7475: «forse uno sproposito, un refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza ineffabile per il cuore». 3.2 L’associazione tra le parole «reliquiario» (rr. 6 e 9), «inventario» (r. 29) e «bestiario» (r. 64) non è riducibile alla semplice corrispondenza rimica. Sul presupposto di questi richiami a distanza, a conclusione della tua analisi, prova a spiegare le implicazioni di senso racchiuse nel breve titolo, di cui occorre considerare attentamente anche il significato etimologico. 3.3 Nella storia millenaria della civiltà umana, gli animali sono stati fin dalle più antiche origini non solo umanizzati, ma anche allegorizzati e addirittura divinizzati, tanto che credenze superstiziose sopravvivono e riemergono anche nei tempi moderni, e non solo nella cultura popolare. Se conosci qualche altro testo, in prosa o in versi, che presenti qualche significativa affinità con quello di Montale, puoi eventualmente servirtene come termine di raffronto per integrare la tua analisi. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti) Consegne: Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. ~ 46 ~ 3. AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Patria e Nazione DOCUMENTI Fecisti patriam diversis gentibus unam: «Hai fatto di genti diverse un’unica patria». Così, al franar dell’Impero, si rivolge a Roma, che già ha conosciuto il sacco di Alarico (410 d.C.), il gallico Rutilio Namaziano; e le tributa l’omaggio più alto, riconoscendole di aver fatto dell’Italia e del mondo un’unica realtà, una patria (etimologicamente, «terra dei padri»), realizzando quella vocazione all’osmosi tra i popoli che la Città aveva mostrato già al suo sorgere, quando nelle tribù genetiche, che ne formavano il nucleo primitivo (Ramnes, Tities e Luceres) aveva raccolto tre diversi gruppi linguistici dell’Italia protostorica, capaci di coesistere. Patria dunque contrapposta a domus (domus Aquileia…), ridotta a semplice luogo di origine di fronte a una identità più alta. Capace di chiamare a far parte di una realtà comune prima gli abitanti dell’Italia e poi, via via, tutto il genere umano; capace di fare della penisola e poi dell’orbe una sorta di unica città, che intratteneva con il potere un tempo egemone il tipo di «rapporti paradossali e straordinari che… Elio Aristide», il retore di età antonina, sentì «esistere tra Roma e tutta la terra abitata». Il genio politico dell’Urbe aveva infatti creato, «conciliandola sapientemente con l’autonomia locale delle leggi e dei costumi», lasciati sopravvivere ovunque, «una concezione originale del diritto di cittadinanza, non duplice…, ma sdoppiata o, se si vuole, su due livelli», patria e domus, appunto. E la patria era Roma. La cittadinanza, di cui si sostanzia l’universalismo, si rivelò così capace di mantenere in vita le «piccole patrie»; e con esse, nel più vasto ambito dell’impero, ogni singolo particolarismo giuridico o religioso, culturale o identitario. Ma, al tempo stesso, fece germogliare, nel nome di un sogno più alto, i fermenti ideali necessari alla realizzazione «di quella cosmopoli con cui l’impero…, rivale della città di Dio, sarebbe giunto quasi a identificarsi» (Claude Nicolet). Nella scelta del termine Rutilio Namaziano sottintende dunque tradizioni, cultura e idealità profonde: ed è un gallo a riconoscere, quando già questa è sul punto di concludersi, «l’umana missione unificatrice dell’Urbe» (Luigi Alfonsi). GIOVANNI BRIZZI (1946 - ), Cittadini di un luogo e dell’impero. Due identità sotto il segno di Roma, “Corriere della Sera”, 28 febbraio 2016 Patria. Terra dei padri. Sinonimo di luogo natìo. Di terra di origine. Di attaccamento a usi, costumi, tradizioni ereditate dagli antenati. Un termine che nel Medioevo si biforca, in una continua altalena tra un significato di carattere universale e, l’altro, sottile: dei campanili, delle appartenenze, degli ambiti serrati ma ristretti. […] Il pensiero medievale oscilla tra questi due concetti, che si impregnano di cristianesimo. Con una lunga elaborazione che, dall’idea di sant’Agostino della patria caelestis, arriva fino a Tommaso d’Aquino, con il recupero in chiave cristiana proprio dell’idea di patria di Cicerone. […] Tuttavia questo è il campo delle grandi elaborazioni culturali in rapporto con i poteri universali. Nella vita comune dell’uomo medievale ciò che contava era il senso originario di comunità. La piccola patria. La terra degli avi. È qui che si giocavano i maggiori sentimenti di appartenenza, di aggregazione, di legame con la famiglia e il contesto. L’Heimat, per dirlo alla tedesca. Il luogo in cui ci si sentiva unici e uguali. In una comunione di sangue e di spirito con gli altri che ti circondavano. Dove tutto ti apparteneva e ti era riconoscibile. Il campo, il vicolo, la strada. La chiesa, il muro, la piazza. Luoghi, come scrive Sándor Márai, in cui tutto si fondeva: voci, suoni, odori, passioni e vita. «In quell’emozionante, imperituro aroma di amori infantili, forte nelle narici, che è la patria». AMEDEO FENIELLO (1962 - ), Gli obblighi universali del cristiano con la piazza e il campanile nel cuore, “Corriere della Sera”, 28 febbraio 2016 Patria è un termine doppiamente alle origini delle idee risorgimentali. Patriot era l’americano insorto per l’indipendenza contro Londra. Enfants de la patrie nella Marsigliese erano i cittadini insorti contro la tirannide (de la tyrannie l’étendard sanglant), mossi da amour sacré de la patrie, invocando Liberté, Liberté chérie. Per questa ragione «patrioti» furono detti coloro che lottarono e morirono per questa patria nei primi anni risorgimentali, fra ~ 47 ~ 1796 e 1799. Né questi valori sarebbero stati più persi. Sul Vittoriano a Roma nel 1911 furono scolpite le due dediche: «All’unità della patria» e «alla libertà dei cittadini». Dopo il 1815, entrando il Risorgimento più nel vivo, la «patria» rimase nel vocabolario corrente di quel grande moto e dei suoi protagonisti e fautori, e dei loro manifesti, opuscoli e giornali. Si trasformò, tuttavia, radicalmente. Venne, infatti, sposata e identificata con «nazione», altro concetto fondamentale dell’ideologia risorgimentale. Il movimento «patriottico» divenne «nazionale». […] Era un mutamento significativo. Si passava dalla «terra dei padri», dall’idea naturalistico-geografica del «bel paese» fra le Alpi, il mare e le sue isole, all’idea storica di un popolo formatosi nel tempo, con l’unificazione romana dei popoli italici e poi, finito l’impero di Roma, con la fusione di Romani e Germani: un popolo dalla civiltà trimillenaria, l’«itala gente dalle molte vite» di Carducci, sempre grande creatrice di civiltà e di cultura, con le sue primavere, cadute e rinascite. Poi erano varie le concezioni di questa nazione e della sua storia, ma sempre grande nazione e grande storia. E così la nazione non eclissava o abbassava l’idea di patria, ma la rendeva più complessa, più ricca, più umana, vissuta e sofferta. GIUSEPPE CALASSO (1929 - ), Concezioni differenti e un obiettivo. Fare della penisola una sola nazione, “Corriere della Sera”, 28 febbraio 2016 Se nei primi anni della Repubblica il tema patriottico ancora caratterizza il discorso pubblico, con gli anni Cinquanta i termini patria e nazione diventano desueti, e sono abitualmente sostituiti da «Paese»; insistere a usarli espone anzi al rischio d’essere tacciati di sentimenti fascistoidi. In questo modo l’uso di quei termini finiva con l’essere monopolizzato dalla destra missina e monarchica. Tra i motivi per i quali l’intero campo semantico della patria venne presto abbandonato dalle forze antifasciste c’era naturalmente il fatto che esso appariva irreparabilmente condizionato dall’esperienza del nazionalismo e bellicismo del regime. Ma questo esito dipendeva anche dal trauma dell’8 settembre 1943, cioè dalla crisi verticale delle strutture statali che aveva accompagnato la sconfitta sancita dall’armistizio. Nel movimento resistenziale non erano mancati – si pensi a tante lettere di partigiani condannati a morte – i richiami alla patria. Ma quei richiami non avevano potuto cancellare certi limiti che caratterizzavano la Resistenza dal punto di vista patriottico, anzitutto per il fatto che il principale tra i partiti impegnati nella lotta partigiana, quello comunista, agitava il tema nazionale in modo ampiamente strumentale. Nell’Italia repubblicana, al posto di una comune idea di patria, si doveva affermare quello che già allora venne definito un «patriottismo di partito», in virtù del quale il partito di appartenenza diventava la vera nazione: molti, in sostanza, si sentivano democristiani, socialisti o comunisti prima che italiani. In un certo senso finivano con l’esistere diverse idee di patria, segno evidente di una crisi del sentimento patriottico. GIOVANNI BELARDELLI (1951 - ), Si preferisce usare la parola “Paese”. Ma la vera appartenenza è il partito, “Corriere della Sera”, 28 febbraio 2016 Una nazione può cessare d’esserlo. La nazione infatti non è una struttura statuale fissa e indistruttibile. Non è neppure un dato etnico disancorato dalle sue forme politiche storiche. La nazione democratica, in particolare, è una costruzione sociale delicata e complicata, fatta di culture e storie condivise, di consenso manifesto e corrisposto, basato sulla reciprocità tra i cittadini. È un vincolo di cittadinanza motivato da lealtà e da memorie comuni. Soltanto attraverso questo intreccio di motivi e di legami si instaurano rapporti politici che possono dirsi democratici. Soltanto così si crea l’intelaiatura istituzionale di una «nazione di cittadini». Ma quando la politica produce inefficienza e corruzione, si intaccano i vincoli stessi che tengono insieme una nazione al di là della sua struttura statuale. Allora il senso di reciproca appartenenza storica non è sentito più come un valore. L’identità nazionale non sostiene più la vita politica, tanto meno la surroga. Allora una nazione cessa di esserlo. E può farlo in tanti modi, non necessariamente nel più clamoroso della disgregazione del suo apparato politico-amministrativo con la secessione di alcune regioni. Una nazione democratica è fatta ad un tempo di radici etno-culturali e di buone ragioni politiche di convivenza. Ma le radici si possono seccare o strappare e le ragioni si possono smarrire o falsificare. Tanto più in un paese come il nostro, dove la democrazia è maturata faticosamente dopo avere tentato altrettanto faticosamente di diventare una nazione. Quando il tessuto politico-istituzionale di una nazione così costruita si sfilaccia, non è strano che nasca la voglia di cercare o di inventare radici «etniche più originarie» della nazione storica, sulle quali ancorare una democrazia su misura, ritagliata su confini territoriali e secondo criteri socio-culturali opportunistici e discriminatori – secondo il motto: «democrazia sì, ma a casa mia, e con chi voglio». ~ 48 ~ Così finisce una nazione democratica e sorgono etnodemocrazie regionali, magari dietro una facciata di unità formale. […] Negli anni ottanta si è assistito a un riacutizzarsi della questione nazionale in tutti i paesi europei, che pure hanno una tradizione diversa dalla nostra. Vi hanno contribuito non solo reazioni a revival regionalisti ma fenomeni di altra natura, che è bene non ignorare. Così in Francia i problemi dell’immigrazione sono sfruttati politicamente dal lepenismo (1) con lo slogan della priorità della «scelta nazionale»; in Germania è la combinazione della questione dell’immigrazione con quella persistente dell’«identità tedesca», che risveglia atteggiamenti nazionalisti a sfondo xenofobo, ancora prima delle violenze dei gruppi naziskin. Ma più in generale quesiti inattesi sul ruolo delle nazioni e sulle identità nazionali in Europa nascono dalle difficoltà della costruzione dell’Europa politica. (1) Il fronte nazionale di Jean-Marie Le Pen è un movimento politico francese ostile al riconoscimento di diritti civili e sociali per gli immigrati. GIAN ENRICO RUSCONI (1938 - ), Se cessiamo di essere una nazione, il Mulino, Bologna 1993, pp.7-19 4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO ARGOMENTO: Clima e produttività DOCUMENTI Più di cinquant’anni fa, mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare, il santo Papa Giovanni XXIII scrisse un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di pace. Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il «mondo cattolico», ma aggiungeva «e a tutti gli uomini di buona volontà». Adesso, di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che abita questo pianeta. Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un processo di riforma missionaria ancora da compiere. In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune. […] Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio». Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità. Lettera Enciclica LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco Sulla cura della casa comune, parr. 3 e 14 (24 maggio 2015) Le statistiche dimostrano che il massimo della produttività nelle attività economiche si ottiene in corrispondenza dei 13 gradi di temperatura ambientale: oltre questo valore, la produttività inizia a diminuire. Incrociando questi dati con quelli del riscaldamento globale, le previsioni sono drammatiche: il prodotto interno lordo medio globale potrebbe diminuire del 25 per cento, con un allargamento del divario tra nazioni ricche e nazioni povere. La produttività economica, cioè l'efficienza con cui le società trasformano lavoro, capitale, energia e risorse naturali in nuovi beni e servizi, dipende dal clima. E il prodotto interno lordo pro capite, considerato come misura di questa produttività, inizialmente aumenta in proporzione alla temperatura, raggiunge un picco in corrispondenza di 13 gradi centigradi, per poi diminuire una volta oltrepassato questo valore. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su ~ 49 ~ “Nature” da Marshall Burke della Stanford University e colleghi di altri istituti statunitensi, che per la prima volta è riuscito a comprendere in un unico quadro coerente dati macroeconomici e dati microeconomici raccolti nel corso dei decenni nei vari paesi del mondo. Considerato il cambiamento climatico in atto e gli aumenti di temperatura previsti entro il 2100, conclude lo studio, si potrebbe assistere a un brusco calo di produttività a livello globale. Finora gli studi scientifici sulla correlazione tra temperatura e produttività economica hanno dato risultati discordanti: è emerso per esempio, che la produttività dei lavoratori e la resa dei raccolti rimangono pressoché stabili tra 0 e 25 gradi centigradi, ma diminuiscono bruscamente con l’aumento ulteriore della temperatura. Burke e colleghi hanno analizzato i dati economici di 166 nazioni relativi al periodo 1960-2010, rilevando che la produttività economica, complessivamente, non segue un andamento lineare: aumenta con l’incremento della temperatura tra 0 e 13 gradi, poi inizia a diminuire con l’aumento delle temperature, e il calo è sempre più rapido via via che ci si sposta verso quelle più elevate. Le statistiche mostrano che la correlazione tra produttività e temperatura non solo è applicabile a livello globale, ed è valida per tutti i settori produttivi, sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, ma è anche indipendente dai progressi tecnologici e dal livello di benessere delle nazioni. I dati relativi al periodo 1960-1989, infatti, sono quasi identici a quelli del periodo 1990-2010. I risultati delle statistiche sulla correlazione tra produttività e temperatura forniscono interessanti proiezioni quando sono incrociati con i modelli climatici globali: le simulazioni di Burke e colleghi mostrano che il 77 per cento dei paesi diventerebbe più povero, in termini di prodotto interno lordo, di quanto sarebbe senza cambiamento climatico. Entro il 2100, se verranno confermate le previsioni di un incremento di circa 4 gradi nella temperatura media globale, la riduzione del prodotto interno lordo medio globale arriverebbe al 25 per cento, con un allargamento del divario tra nazioni ricche e nazioni povere. Il pericoloso legame tra clima e produttività, “Le Scienze”, 21 ottobre 2015 Fonte: http://www.lescienze.it/news/2015/10/21/news/economia_temperatura_riscaldamento_globale2812007/?refresh_ce «Con gli impegni volontari non si va lontano. Basta fare una semplice somma per vedere che i tagli di emissioni serra che i singoli paesi hanno programmato non bastano: la temperatura crescerà oltre i 2 gradi. E se qualche governo non farà quello che si è impegnato a fare, se il trend di riscaldamento ci sfuggirà di mano, si andrà verso un collasso catastrofico nel giro di pochi decenni. Quello che sta succedendo negli Stati Uniti, con la spaventosa siccità in California e gli uragani sulla costa atlantica, offre una pallida idea di quello che succederà. […] Finora è stato ottenuto poco perché si è provato ad avviare il cambiamento dall'alto utilizzando obiettivi percepiti come punitivi che hanno innescato il gioco dello scaricabarile sulle responsabilità per la minaccia climatica. Bisogna invece abbracciare la logica degli obiettivi positivi. Ogni anno una quota in più di energia rinnovabile, case efficienti, materiali recuperati, reti intelligenti. La ricetta giusta è non partire da accordi di vertice ma dall’alleanza tra gli enti locali e le imprese per mobilitare le energie migliori dei vari territori». JEREMY RIFKIN (1945 - ), intervistato da Antonio Cianciullo (Jeremy Rifkin: “L’accordo sull’ambiente non basta: la vera rivoluzione arriverà dal basso”), “la Repubblica”, 26 novembre 2015 PARIGI. «L’accordo di Parigi per il clima è accettato». […] Dalla firma del protocollo di Kyoto, il padre di questa nuova intesa, sono passati solo 18 anni, ma si è consumata un’era. Nel 1997 nell’antica capitale giapponese solo i rappresentanti dei 35 paesi industrializzati avevano assunto impegni di taglio delle emissioni serra, e gli Stati Uniti dopo poche settimane avevano stracciato l’accordo con l’arrivo di Bush alla Casa Bianca. Ora 195 paesi si sono impegnati a diminuire la pressione che sta facendo saltare, assieme all’equilibrio dell’atmosfera, le nostre sicurezze quotidiane trasformando le piogge in bombe d’acqua e le siccità in flagelli. Gli impegni di riduzione finora adottati da 186 governi non bastano, ma è stato deciso un meccanismo di revisione periodica dei target che servirà a rafforzarli. L’accordo [….] ha suscitato qualche dissenso nel fronte ambientalista. Il climatologo James Hansen lo ha definito una «frode». ANTONIO CIANCIULLO, “la Repubblica”, 13 dicembre 2015 ~ 50 ~ La tesi principale sostenuta da politici, lobbisti e amministratori delegati che guidano chi vuole ridurre al minimo il ruolo del governo nella lotta ai cambiamenti climatici è che, per risolvere il problema, il mondo dovrebbe affidarsi al mercato. Le emissioni di gas serra fanno parte dell’economia mondiale, quindi se sono un problema, i mercati reagiranno, per esempio offrendo tecnologie in grado di prevenire i cambiamenti climatici o fare sì che possiamo adattarci a loro. In realtà però i mercati dell’energia non tengono conto dei costi «esterni», o sociali, dell’uso dei combustibili fossili. Questi non si riflettono nel prezzo che paghiamo alla pompa di benzina, al pozzo petrolifero o al contatore dell’elettricità. Per esempio l’inquinamento da carbone provoca malattie, danneggia gli edifici e contribuisce ai cambiamenti climatici. Quando compriamo l’elettricità prodotta con il carbone, paghiamo appunto l’elettricità, ma non questi altri costi reali. NAOMI ORESKES - ERIK M. CONWAY, Merchants of Doubt: How a Handful of Scientists Obscured the Truth on Issues from Tobacco to Global Warming, “Le Scienze”, gennaio 2016 TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO «C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta» (WALTER BENJAMIN [Berlino 1892 – Port Bou 1940], Tesi di filosofia della storia, in Angelus Novus, Einaudi, Torino 1981, p. 84). Prendendo spunto dalla tesi di Benjamin, elabora una riflessione personale ed esprimi un parere argomentato con opportuni riferimenti alle tue conoscenze storiche e di filosofia della storia. TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE Il “paradigma agonistico”, che fa sì che tutti ci sentiamo costantemente in competizione con gli altri e persino perennemente impegnati in una sfida con noi stessi, sottoposti a classificazioni di merito e giudizi di valore, sembra che sia diventato nella nostra società di oggi la modalità di relazione dominante, non più solo nell’ambito dell’economia e del lavoro, ma in tutti gli aspetti della vita quotidiana, al punto che psicologi, sociologi e filosofi incominciano a interrogarsi sulle possibili ripercussioni etiche, considerato che ai pochi “vincenti” fanno riscontro legioni di “sconfitti”, in una rinnovata “lotta per la sopravvivenza”. Facendo riferimento anche alle tue esperienze personali, prova a individuare le cause di questo fenomeno, che ha assunto proporzioni ben più ampie rispetto anche solo a un recente passato, e rifletti sulle possibili conseguenze, già in atto o prevedibili per il futuro. ~ 51 ~ GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA (Tipologie A, B, C, D) Data: ______________________ Classe: ___________________ Candidato/a: _____________________________________________ Indicatori Punteggio massimo 3 3 2,5 2 1,5 1 3 Eccellente … molto buono Buono … discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 3 Eccellente … molto buono Buono … discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 3 Eccellente … molto buono Buono … discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 3 Eccellente … molto buono Buono … discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente 3 2,5 2 1,5 1 Conformità ai requisiti Struttura dell’elaborato Coerenza argomentativa Sviluppo delle idee Completezza di informazione Uso della documentazione Impostazione critica Registro espressivo Ortografia, sintassi, lessico Presentazione grafica Elaborazione autonoma Originalità di idee Stile personale Punti Eccellente … molto buono Buono … discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Aderenza alla traccia Rispetto delle consegne Livello riferibile ad ogni indicatore Punteggio complessivo assegnato Punteggio assegnato ~ 52 ~ Seconda prova scritta Quest’anno non è stata svolta la simulazione della seconda prova in classe, ma i ragazzi hanno tradotto le versioni assegnate alla maturità sia come compito a casa sia in classe con l’insegnante. ~ 53 ~ GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA Data: ______________________ Classe: ___________________ Candidato/a: _____________________________________________ PUNTEGGIO PUNTEGGIO PUNTEGGIO PUNTEGGIO PUNTEGGIO PUNTEGGIO PUNTEGGIO 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 COMPRENSIONE DEL SENSO SINTASSI MORFOLOGIA LESSICO QUALITÀ STILISTICOFORMALE DELLA RESA IN ITALIANO PUNTEGGI PARZIALI + + + + + = Per ogni indicatore tracciare una X nella casella corrispondente alla fascia di punteggio giudicata più confacente all’esito della prova. PUNTEGGIO TOTALE /15 ~ 54 ~ Istituto d’Istruzione Superiore «A. PARADISI» Sezione associata LICEO CLASSICO «M. ALLEGRETTI» Via Resistenza, 800 - 41058 VIGNOLA (Modena) Anno scolastico 2015/2016 10 febbraio 2016 Classe 3a B Nome e cognome ___________________________________________________ SIMULAZIONE della TERZA PROVA SCRITTA TIPOLOGIA A - Trattazione sintetica di argomenti DISCIPLINE COINVOLTE: 1. Filosofia 2. Matematica 3. Scienze 4. Inglese Tempo assegnato per lo svolgimento: 3 ore. È consentito l’uso del vocabolario monolingue di inglese e della calcolatrice scientifica. ~ 55 ~ Istituto d’Istruzione Superiore «A. PARADISI» Sezione associata LICEO CLASSICO «M. ALLEGRETTI» Via Resistenza, 800 - 41058 VIGNOLA (Modena) Anno scolastico 2015/2016 13 maggio 2016 Classe 3a B Nome e cognome ___________________________________________________ SIMULAZIONE della TERZA PROVA SCRITTA TIPOLOGIA A - Trattazione sintetica di argomenti DISCIPLINE COINVOLTE: 1. Filosofia 2. Fisica 3. Letteratura latina 4. Inglese Tempo assegnato per lo svolgimento: 3 ore. È consentito l’uso del vocabolario monolingue di inglese e della calcolatrice scientifica. ~ 56 ~ Terza prova scritta I docenti del Consiglio di Classe si sono orientati verso una prova pluridisciplinare (e non interdisciplinare) con quesiti relativi a quattro materie. Il tempo assegnato per lo svolgimento è stato di tre ore. Per quanto concerne le modalità, nelle due simulazioni di Terza prova è stata scelta la Tipologia A, cioè la “Trattazione sintetica di argomenti”. Oltre al numero massimo di righe o parole, differente a seconda delle discipline, si sono fornite tracce precise nella formulazione dei quesiti, perché risultasse ben chiaro agli alunni l’ambito da rispettare. Vengono riportati qui di seguito i quesiti proposti e i criteri di valutazione utilizzati. Quesiti proposti nella prima simulazione (10 febbraio 2016) 1. FILOSOFIA Dopo aver esposto le considerazioni di Hegel relativamente al tema della libertà, elabora un confronto con il pensiero kantiano, evidenziando gli elementi simili e le differenze con le quali tale tematica viene ripresa nella “Critica della ragion pratica”. (Massimo 25 righe) 2. MATEMATICA Si illustri in cosa consiste il concetto di “limite di una funzione", spiegando inoltre quale legame ci sia tra il calcolo di limite e la determinazione degli asintoti orizzontale e verticale di una funzione. Infine si spieghi come si affronta il caso, nel calcolo di un limite, della forma indeterminata ∞ ∞ . 3. SCIENZE Poni a confronto, per quanto riguarda le cause, le caratteristiche e la pericolosità, il vulcanesimo associato alle zone di distensione della crosta (dorsali oceaniche) con quello delle zone di subduzione (Archi vulcanici) (massimo 28 righe). 4. INGLESE Comment on the "sense of inadequacy" in The Love Song of J. Alfred Prufrock by Eliot referring to the objective correlative technique in the poem. (about 20 lines). ~ 57 ~ Quesiti proposti nella seconda simulazione (13 maggio 2016) 1. FILOSOFIA Spiega la dialettica hegeliana ed evidenzia quali altri autori hanno ripreso tale contenuto e con quale funzione nell’elaborazione del loro pensiero filosofico (massimo 20 righe). 2. FISICA La corrente indotta. Spiega come una corrente possa essere prodotta non solo da un generatore, ma anche da un campo magnetico variabile. 3. LETTERATURA LATINA In relazione al Satyricon esponi, nella dimensione massima delle righe assegnate, i caratteri del realismo petroniano, anche in riferimento alle riflessioni di Erich Auerbach. 4. INGLESE Consider Orwell's Nineteen Eighty -four, say what makes it a "dystopian" novel and comment on the use of language, of the media, and on the effect of physical persuasion on Winston Smith (about 20 lines). ~ 58 ~ GRIGLIA DI CORREZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA Tipologia A - Trattazione sintetica di argomenti Anno scolastico 2015/2016 Nome e cognome …………………………………………………. Classe 3a B Liceo Classico DISCIPLINE: Inglese, Filosofia, Fisica, Scienze Naturali COMPETENZE DISCIPLINARI Punti 1-6 1. Pertinenza rispetto alla traccia 2. Conoscenza dei contenuti specifici ………………… ………………… ____________________ COMPETENZE OPERATIVE Punti 1-6 1. Coerenza logica nell'organizzazione del discorso 2. Capacità di sintesi e/o capacità applicativa e risolutiva 3. Capacità di stabilire collegamenti e di elaborazione critica ……………….. ……………….. ……………..... ____________________ FORMA ESPRESSIVA Punti 1-3 1. Chiarezza espositiva 2. Correttezza formale 3. Padronanza del lessico specifico ……………….. ……………….. ……………….. ____________________ TOTALE PUNTI (3-15) TOT. __________ OSSERVAZIONI ……………………………………………………………………………………........................................... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ~ 59 ~ LINGUA E LETTERE ITALIANE Prof. Daniele Borghi Programma svolto al 14 maggio e previsto al termine dell’anno scolastico Obiettivi • • • • • • • Progressivo consolidamento e accrescimento della padronanza della lingua nelle sue varie forme, in rapporto agli scopi e alle differenti funzioni comunicative. Capacità di «fruizione» delle opere letterarie nella pluralità di livello dei loro significati. Conoscenza quanto più possibile organica e articolata della letteratura italiana nel suo svolgimento storico e nelle sue diverse forme ed espressioni. Capacità di cogliere le connessioni tra la produzione letteraria e il contesto storico-culturale nel quale essa si iscrive. Sviluppo delle capacità personali di giudizio critico ed estetico. Capacità di distinguere i diversi metodi di analisi e di valutazione critica dei testi. Acquisizione di un metodo di lavoro autonomo che consenta di arricchire, integrare, estendere e approfondire la preparazione scolastica. Premessa Il programma di Italiano ha avuto uno svolgimento, complessivamente, piuttosto rallentato. Quest’anno in particolare infatti si sono perdute molte ore di lezione, soprattutto a seguito di attività extracurricolari (uscite, visite, progetti). Si è inoltre ravvisata fin dall’inizio la necessità di soffermarsi su specifici momenti della trattazione oppure di insistere su aspetti significativi cercando di coinvolgere nel dialogo la classe (attuando così una forma di recupero in itinere). Per quanto riguarda la conduzione delle lezioni, esse sono state impostate in modo tradizionale, privilegiando sempre la lettura e il commento dei testi in classe e solo rarissimamente assegnando le pagine agli studenti. I testi in programma, dunque, - tranne pochissime eccezioni segnalate – sono stati tutti affrontati a lezione; anche le verifiche (scritte e orali) sono sempre state organizzate muovendo dalla lettura delle opere. Gli studenti sono perciò abituati a questo tipo di lavoro che prevede la lettura e il commento dei passi studiati con successiva contestualizzazione e riflessione su aspetti particolari o generali di poetica. Le verifiche di letteratura sono state proposte in forma di trattazione breve di argomenti (in modo analogo, quindi, alla modalità di terza prova individuata per le altre discipline in sede di simulazione) e hanno previsto sempre almeno un testo da parafrasare e/o commentare. Nel corso dell’anno scolastico sono inoltre state somministrate due simulazioni della prima prova scritta (con tracce tutte appositamente elaborate per l’occasione) precedute e seguite da adeguati momenti di preparazione o riflessione. I risultati finali sono nel complesso molto buoni, e rispecchiano effettivamente il percorso complessivo della classe anche in altre discipline: un buon numero di studenti ha raggiunto un livello di preparazione eccellente ed ha ottime o buone capacità di rielaborazione personale; altri si attestano su risultati discreti (in relazione agli aspetti più diversi: comprensione, padronanza e rielaborazione dei contenuti, ~ 60 ~ capacità argomentativa, correttezza, scorrevolezza e proprietà di scrittura o di esposizione orale – anche se spesso solo in occasione delle verifiche programmate e quindi su quantità parziali di programma); pochi sono quelli che rimangono sufficienti. Contenuti 1. letture dal Paradiso dantesco (periodo di svolgimento: ottobre – aprile) Introduzione generale alla cantica e lettura integrale commentata dei canti I, III, VI, XI, XV, XVII, XXXIII. 2. Storia della letteratura italiana con letture antologiche. I rimandi di pagina ed i titoli non originali assegnati ai brani antologizzati sono da riferirsi al testo in adozione: Roberto Antonelli, M. Serena Sapegno, Il senso e le forme, voll. 3, 4, 5. Il Romanticismo: definizioni, manifestazioni, caratteri: l’esperienza europea e italiana in particolare (testo pp. 690 -694): lettura di Traduzioni e modernità dall’articolo Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni di M.me de Stael; la musica: riferimenti al melodramma di G. Verdi e R. Wagner; cenni alla produzione dialettale di G. G. Belli e C. Porta: letture commentate: dai sonetti del Belli: Er giorno der Giudizio; La vita dell’omo; La morte co la coda”; Porta: lettura di un brano da Desgrazzi de Giovanin Bongee (vv.61-138, in programma 103-138). A. Manzoni: presentazione e dati biografici; la produzione giovanile, con particolare riferimento al carme In morte di Carlo Imbonati (lettura di versi significativi); i documenti di poetica: scansione e contenuti; caratteri della produzione “matura”: la lirica civile e le tragedie; letture commentate: Il cinque maggio; da Adelchi: lettura dei cori degli atti III [vv. 1- 18 e 55 – 66] e IV [vv. 97 – 120] e di versi scelti dall’atto V [morte di Adelchi, vv. 354 – 366]. I promessi sposi : la vicenda redazionale, le revisioni, i significati; la provvidenza e la cultura nel Romanzo; in classe sono state lette e commentate alcune pagine paradigmatiche; dell’opera è richiesta comunque una buona conoscenza globale. G. Leopardi: introduzione generale e tratti biografici; l'evoluzione filosofica e poetica; lo Zibaldone (con lettura, assegnate agli studenti, di tutti i passi presenti nel testo in adozione); gli scritti giovanili e la "prima stagione" poetica: letture commentate: Ad Angelo Mai (versi scelti); L’infinito; Ultimo canto di Saffo; le Operette morali e la "svolta materialista": letture commentate: Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere; Dialogo della Natura e di un Islandese; Dialogo di Tristano e di un amico; la "nuova stagione" poetica e i canti pisanorecanatesi: letture commentate: A Silvia; Canto notturno di un pastore errante dell'Asia; il cosiddetto "ultimo Leopardi": letture commentate: A se stesso; La ginestra, o il fiore del deserto (lettura integrale). ~ 61 ~ La letteratura italiana postunitaria: De Sanctis, De Amicis, Collodi (cenni); introduzione alla figura e all’opera del Carducci: aspetti della poetica e stagioni della produzione; caratteri delle raccolte: Giambi ed epodi (con riferimenti a Per Eduardo Corazzini) e (in modo più approfondito) Odi barbare: la rivoluzione metrica, i temi, gli atteggiamenti; lettura commentata di Preludio; Nella piazza di S. Petronio; Nevicata. Il fenomeno italiano della Scapigliatura; Realismo e Naturalismo in Francia: l’opera di Zola e la sua concezione del romanzo; dal Naturalismo al Verismo: introduzione a Verga: produzione, aspetti di poetica; lettura di Rosso Malpelo (assegnata agli studenti); I Malavoglia: introduzione generale al romanzo all’interno del progettato ciclo dei vinti, i caratteri linguistici e gli artifici retorici; letture commentate: tutti i passi antologizzati, con particolare attenzione alla pagina conclusiva. Mastro-don Gesualdo: trama e significato (cenni). Il Decadentismo europeo: caratteri generali; l’Estetismo e la poesia simbolista. G. Pascoli: introduzione e dati biografici; la poetica; i diversi generi di produzione: le liriche di Myricae; letture commentate: Fides (non presente in antologia); X Agosto; L’assiuolo; dai Canti di Castelvecchio: Il gelsomino notturno; la poesia “narrativa” dei Poemetti: lettura commentata di Digitale purpurea; versi da Italy (in parte non antologizzati); il rapporto con la classicità e i Poemi conviviali, con una piccola antologia di letture commentate (da fotocopie ad integrazione del libro di testo): L'ultimo viaggio, canti VIII, XX, XXIII, XXIV; la produzione latina: lettura (in traduzione) di Paedagogium e Thallusa. G. d'Annunzio: introduzione e dati biografici; gli esordi e la produzione di novelle (lettura commentata de L’eroe (in fotocopia); la produzione poetica: in particolare Maia, Elettra, Alcyone; letture commentate: da Maia: L'incontro di Ulisse (in fotocopia), da Elettra: Le città del silenzio (Ferrara, Ravenna) (in fotocopia); da Alcyone: La sera fiesolana; La pioggia nel pineto (con approfondimento sui preziosismi linguistici); O falce di luna calante (da “Due piccoli notturni”): esecuzione dal vivo della romanza per canto e pianoforte di Francesco Paolo Tosti; le prose di romanzi: titoli, significati; letture assegnate agli studenti delle pagine antologizzate da Il piacere; il Notturno: lettura de Il cadavere di Miraglia; il d’Annunzio oratore: una lettura dall’Orazione per la Sagra dei Mille. Alcune fra le principali esperienze poetiche e narrative novecentesche: Il romanzo moderno: una panoramica sui caratteri e sulle novità (con riferimenti alla rottura del linguaggio tradizionale in musica nelle composizioni di Arnold Schoenberg) ; i romanzi di Italo Svevo fra "irresolutezza" e "inettitudine" e il caso de La coscienza di Zeno: letture commentate: Il fumo; la morte del padre; la catastrofe finale; le altre pagine antologizzate sono state inquadrate e ne è stata raccomandata la lettura; le novelle e i romanzi "umoristici" di L. Pirandello: introduzione e letture commentate de Il treno ha fischiato; C’è qualcuno che ride e La patente (dalle Novelle per un anno); Lo strappo nel cielo di carta (da Il fu Mattia Pascal) e Non conclude (da Uno, nessuno e ~ 62 ~ centomila); al ginnasio era stata assegnata la lettura integrale del Fu Mattia Pascal di cui sono stati comunque ripresi temi e significati. Limite dello svolgimento del programma alla data di redazione del documento del 15 maggio La poesia del primo Novecento: i Crepuscolari e l'esperienza futurista (con lettura commentata di A Cesena di M. Moretti, Desolazione del povero poeta sentimentale di S. Corazzini, del Manifesto tecnico della letteratura futurista e di Bombardamento (da Zang Tumb Tumb) di F. T. Marinetti); la poesia di E. Montale nelle due prime raccolte: lettura commentata di Non chiederci la parola, Meriggiare pallido e assorto e Spesso il male di vivere ho incontrato dagli Ossi di seppia de La casa dei doganieri da Le occasioni; le raccolte successive: lettura commentata del La primavera hitleriana da La bufera e altro. Libri di testo e altri sussidi • • Roberto Antonelli – Maria Serena Sapegno, Il senso e le forme. Storia e antologia della letteratura italiana, La Nuova Italia, Milano 2011: o vol. 3 (Dal Barocco al Romanticismo) o vol. 4 (Da Leopardi al romanzo della crisi) o vol. 5 (Dalle avanguardie al secondo Novecento) Dante Alighieri, La Divina Commedia (con possibilità di scelta tra diverse edizioni annotate e commentate) • Testi di vario genere (letterari, saggistici, repertori di consultazione) sono serviti di volta in volta all’insegnante per rendere più analitica e approfondita la presentazione di alcuni temi rilevanti del programma. Secondo le necessità, ne sono stati letti in classe degli estratti significativi o ne è stato riassunto il contenuto (ed eventualmente se ne è consigliata la lettura). • A volte sono state predisposte schede di integrazione al libro di testo, che sono state distribuite in formato cartaceo o digitale per lo studio domestico. • Data la possibilità di usufruire di una postazione fissa per il collegamento a Internet (collocata in tutte le aule del nostro istituto, con corredo di proiettore e schermo), si è fatto ricorso molte volte alla rete telematica per reperire testi, informazioni, immagini e filmati, che proiettati sullo schermo hanno arricchito e integrato la tradizionale lezione “frontale”. Strumenti di verifica • Si è fatto ricorso (secondo le esigenze dettate di volta in volta dalla parte specifica del programma, dal tempo a disposizione e dal tipo di competenza che si intendeva sottoporre a verifica) ai seguenti strumenti: analisi e commento di testi letterari, parafrasi, questionario con domande per lo più a risposta aperta, produzione di testi scritti di varia tipologia (tema-saggio di tipo tradizionale, saggio breve, analisi formale di un testo letterario o non letterario strutturata come risposta a una serie di domande) su tracce di argomento storico-letterario o relative a temi di attualità e di cultura generale. Tutte le “tradizionali” prove scritte sono state proposte nella forma prevista dall’Esame di Stato; più particolarmente due di esse sono state svolte in un tempo di 6 ore come simulazioni della Prima prova dell’Esame stesso. Criteri di valutazione • • • Acquisizione sicura delle conoscenze oggetto dei programmi di studio. Padronanza della lingua in rapporto alle diverse funzioni comunicative. Capacità di strutturare le conoscenze secondo i procedimenti logici dell’analisi, della sintesi, della ~ 63 ~ • • • • • • • • • • combinazione, e più generalmente di elaborarle in modo personale, evitando la ricezione passiva e la riproduzione meccanica. Capacità di applicare concretamente e operativamente le conoscenze teoriche. Capacità di collocare le conoscenze disciplinari all’interno di una rete di riferimenti interdisciplinari. Capacità di formulare un giudizio critico autonomo sul fondamento delle conoscenze acquisite. Disponibilità ad apprendere e a partecipare in modo costruttivo all’attività didattica. Applicazione metodica e costante nello studio. Capacità propositiva in relazione ai temi culturali affrontati. Approfondimento individuale e integrazione delle conoscenze «scolastiche». Capacità di affrontare lo studio in modo razionale e pianificato. Riscontro dei risultati di volta in volta conseguiti in rapporto alle condizioni iniziali. Griglie di valutazione con indicatori sono state adottate per alcune prove scritte strutturate secondo le modalità previste dall’Esame di Stato o più genericamente in forma di questionario. Negli altri casi non sono stati definiti in termini proporzionali i singoli elementi concorrenti alla valutazione, che pertanto è scaturita dalla considerazione simultanea e congiunta di tutti i parametri sopra indicati. ~ 64 ~ Lingua e cultura latina Prof. Daniele Borghi Programma svolto al 14 maggio e previsto al termine dell’anno scolastico Premessa Il programma di latino in questo anno scolastico è stato svolto con discreta continuità; va però osservato che, a conti fatti, un discreto numero di ore è stato utilizzato in favore dello svolgimento del programma di Italiano, che ha richiesto un tempo di completamento molto maggiore di quello previsto. Il percorso, nonostante questa limitazione, ha avuto una sua completezza ed organicità: viene qui di seguito presentato nelle tre componenti che lo hanno composto. 1. letture di autori in originale. Lettura in latino di passi significativi dal punto di vista culturale, letterario e linguistico. La traduzione, l’analisi grammaticale e il commento sono stati tutti svolti in classe. • • Seneca, scelta di passi antologizzati dalle epistulae: 1; 12, 1-5; 47, 1-4 e 10-11. Tacito, dagli Annales: il proemio e pagine significative sul regno di Tiberio e Nerone: I, 1; I, 2; I,7; I,11; VI,50; VI,51; XIV,5; XIV,8; XV,38-44 (con alcuni tagli). 2. Storia della letteratura con letture antologiche in italiano. N.B.: dalle opere maggiori (contrassegnate con *) sono state fornite, tradotte e commentate brevi citazioni in latino sulla cui base si sono impostate osservazioni di contenuto e stile. I rimandi di pagina ed i titoli non originali assegnati ai brani antologizzati sono da riferirsi al testo in adozione: Giovanna Garbarino, Lorenza Pasquariello, Latina, vol. 3, Paravia. Ovidio (termine della trattazione): le Metamorfosi: caratteri; lettura dei miti di Eco e Narciso, Fetonte, Argo, Ciparisso, Aracne, Apollo e Dafne; cenni alle opere dell’esilio e alla fortuna di Ovidio nel tempo. La letteratura nell’età dei Giulio-Claudi; il caso di Fedro (con lettura del prologo e di alcune favole); gli storici “minori” (nomi e titoli delle opere). Seneca: tratti biografici; il rapporto con il potere; lo stile; il contenuto dei *Dialogi, dei trattati e delle *Epistulae ad Lucilium; letture commentate: le pagine antologizzate in italiano dal De brevitate vitae, dal De tranquillitate animi e dalle epistulae; Le tragedie, con lettura (assegnata) della pagina antologizzata da Phaedra; il Ludus: caratteri e contenuto; due letture critiche. La *Pharsalia di Lucano: contenuti, personaggi, caratteri, stile; la fortuna del poema nel Medioevo; ~ 65 ~ lettura delle pagine antologizzate in italiano (il proemio; L’elogio di Nerone; I ritratti di Pompeo e di Cesare; Una funesta profezia; L’attraversamento della Libia). Le *Satire di Persio: contenuti, stile, le iuncturae (anche in confronto con Orazio); letture (in italiano): La satira, un genere “contro corrente”; Invito alla filosofia. Il problema del Satyricon di Petronio: generi letterari di riferimento, personaggi, vicende, temi; la questione del realismo (anche attraverso la lettura di una pagina dal saggio di Auerbach); lettura delle pagine antologizzate in italiano: Trimalchione entra in scena; Riflessioni sulla morte; La presentazione dei padroni di casa; I commensali di Trimalchione; Trimalchione fa sfoggio di cultura; La matrona di Efeso. Quintiliano e l’Institutio oratoria: i contenuti dell’opera (in particolare dei libri I e X); la questione della decadenza dell’oratoria; la riflessione sull’educazione: lettura delle pagine antologizzate in italiano (Vantaggi e svantaggi dell’istruzione individuale; Vantaggi dell’insegnamento collettivo; L’importanza della ricreazione; Il maestro ideale); la “critica letteraria” contenuta nel libro X (lettura in italiano di Un excursus di storia letteraria; Severo giudizio su Seneca). Gli epigrammi di Marziale: caratteri, temi; lettura di epigrammi scelti a cura degli alunni. Le opere monografiche e storiche di Tacito: l’*Agricola (significato dell’opera; lettura delle pagine antologizzate in italiano con particolare attenzione all’introduzione e al discorso di Calgaco), la *Germania (letture in italiano), il *Dialogus de oratoribus (letture in italiano), le *Historiae (letture in italiano con attenzione particolare al discorso di Petilio Ceriale e alla sezione dedicata al popolo ebraico); gli *Annales (introduzione specifica, con letture in latino [v. “letture di autori in originale”]. Le *satire di Giovenale: la poetica dell’indignatio, la degenerazione dell’istituto della clientela; contenuti delle satire più significative; lo stile; letture in italiano de il manifesto poetico di Giovenale (dalla satira I) e dei brani antologizzati dalla satira VI. La produzione latina del Pascoli [modulo in coda alla trattazione dell’autore in letteratura italiana]: le ragioni della scelta del latino, le raccolte, i temi ricorrenti; lettura (in italiano) di Paedagogium e Thallusa. Le Metamorfosi di Apuleio: caratteri, contenuti e personaggi; il tema della magia e della curiositas; l’aspetto mistico-iniziatico; letture in italiano delle pagine presenti nell’antologia (Il proemio; Lucio diventa asino; La preghiera ad Iside; Il ritorno alla forma umana e il significato delle vicende di Lucio; La fabula di Amore e Psiche. Limite dello svolgimento del programma alla data di redazione del “documento del 15 maggio” La letteratura cristiana: panoramica generale; i generi, le opere di riferimento; la personalità di Agostino: lettura commentata dei passi antologizzati dalle *Confessioni (v. il programma svolto ~ 66 ~ redatto a fine anno scolastico per la specifica elencazione). 3. Traduzione e studio della lingua Di pari passo con la lettura degli autori e lo studio della letteratura si è svolto il lavoro ordinario di traduzione di versioni, in classe come esercizio collettivo e ripasso grammaticale e a casa come consolidamento delle abilità di interpretazione autonoma di testi originali. Sia i passi assegnati a casa (e corretti in classe) sia quelli utilizzati per i compiti in classe sono per la massima parte stati ricavati dagli scrittori di volta in volta oggetto di studio. ~ 67 ~ Lingua e lettere greche Alessandra Aureli Obiettivi cognitivi e metodologici • • • • • • • Accesso diretto alla cultura classica attraverso lo studio dei testi in lingua Competenza traduttiva ed esegetica come insieme di abilità di riflessione linguistica e di scelte stilistiche Conoscenza del contesto socio-culturale degli autori studiati e individuazione delle principali tematiche da essi trattati Capacità di cogliere la differenza tra i diversi generi letterari, comprendendo anche l’evoluzione delle tipologie letterarie Acquisizione del senso storico del sorgere e dello svilupparsi della civiltà europea Capacità di formazione e utilizzo di categorie che permettano l’analisi del patrimonio mitico, artistico, letterario, filosofico, politico, giuridico e scientifico Capacità di collegare tematiche antiche con analoghe riprese di età moderna e contemporanea Obiettivi raggiunti E’ una classe di ragazzi vivaci, attivi e propositivi, molto motivati nello studio e animati da autentica curiosità intellettuale. Uniti tra loro ed organizzati hanno saputo aiutarsi reciprocamente nello studio senza lasciare indietro nessuno, ma al tempo stesso non è mancata una certa competitività sicuramente stimolante per loro, ma non sempre facile da ‘gestire’. L’impegno nello studio è stato per tutti adeguato, naturalmente proporzionato all’interesse per la materia e alle predisposizioni individuali. Alcuni allievi hanno dato il meglio di sé quando lo studio è diventato ricerca personale, interpretazione e confronto critico, con orientamento decisamente soggettivo, altri si sono accontentati di una pur soddisfacente assimilazione dei contenuti di studio Il profitto è buono per più di metà della classe, ottimo per una decina di persone che alla capacità di rielaborare ed approfondire criticamente lo studio della letteratura uniscono l’acquisizione di competenze davvero non comuni nella traduzione del testo greco. In particolare si segnalano alcune ragazze con particolari attitudini in campo linguistico che hanno raggiunto livelli di eccellenza riconosciuti anche in concorsi provinciali e nazionali di traduzione dal greco. Inferiore il numero dei i ragazzi che hanno ottenuto un profitto discreto o solo sufficiente, per lo più dovuto a lacune nello studio grammaticale mai recuperate pienamente e ad un esercizio sul testo non proprio costante. Tuttavia si deve riconoscere che tali limiti sono stati compensati da prove orali più che decorose e in taluni casi perfino brillanti. In conclusione si può affermare che tutti gli alunni abbiano saputo trarre anche dallo studio la lingua e della cultura greca stimoli e spunti per un dialogo aperto col presente e l’occasione di riflettere anche su se stessi; tutto ciò ha contribuito ad un significativo percorso di crescita culturale e insieme di formazione della personalità. ~ 68 ~ Contenuti • La tragedia tardo Euripidea: caratteri e temi. Lo Ione: intreccio, personaggi, drammaturgia, temi, interpretazioni critiche. Traduzione e analisi del testo ( per i versi v. infra).* • L’ellenismo. Quadro storico politico del’età alessandrina e greco romana. Gli elementi della trasformazione culturale ( de compartimentazione del sapere ,la rivoluzione del libro e la nascita delle grandi biblioteche). Poetica e generi letterari antichi e nuovi. La nascita delle scienze e la specializzazione dei saperi. Crisi della religione tradizionale e esplosione dei culti misterici e delle filosofie-religioni di salvezza.** • Le filosofie ellenistiche Particolare attenzione alle figure significative della terza stoà : Epitteto e Marco Aurelio, T¦ e„j ™autÒn. Plutarco, Moralia: sintesi del pensiero antico al suo crepuscolo; individuazione di alcuni interessi, dalle problematiche religiose (De Iside et Osiride, De defectu oraculorum, De sera numinum vindicta) al tema dell’eros ( Amatorius) • Menandro e la commedia nuova. Dalla commedia antica alla nuova: differenze di pubblico, temi, interessi, finalità, stile e lingua. Il mondo borghese e i limiti del realismo menandreo con riferimento ai testi in antologia ed in particolare al DÚskoloj e all’Arbitrato. • Callimaco, il maestro. Aitia, Giambi, Ecale, Inni ed epigrammi. (a partire dai testi riportati in antologia). La poetica attraverso le opere. • L’epica rinnovata di Apollonio Rodio. Le Argonautiche: struttura, contenuti, temi e personaggi. Il rapporto con Omero. Compresenza di mito, atmosfere magiche e realismo. • Teocrito, Idilli. I motivi della sua poesia bucolico-mimetica ed i modelli. I temi ricorrenti e i limiti del suo realismo. La ‘poetica’ nelle Talisie. I mimi cittadini: L’incantatrice e Le Siracusane. • Eronda, Mimiambi . Novità dell’ opera : temi e personaggi • L’epigramma. Antologia Palatina e Planudea. Le scuole e gli autori. Lettura antologica degli epigrammi di Callimaco, Asclepiade, Leonida, Nosside, Anite e Meleagro. Individuazione di temi ricorrenti e poetiche. • Filologia e retorica. Le polemiche retoriche e la controversia tra Apollodorei e Teodorei Una voce isolata e originale: l’Anonimo del Sublime. • La storiografia e la biografia: Plutarco, Vite parallele ( brani tratti dalla Vita di Cesare. Di Alessandro e di Alcibiade). • La nuova sofistica: caratteri del movimento e diffusione. Le figure di Elio Aristide (Discorsi sacri), Filostrato( Vita di Apollonio di Tiana), Artemidoro (Il libro dei sogni). ~ 69 ~ • Luciano di Samosata. Produzione sofistica, menippea, satirica e romanzesca. In particolare l’attacco e la feroce satira contro ogni forma di irrazionalismo in La morte di Peregrino di cui si sono tradotti i cap 32-40 ( libro di letteratura). • Il romanzo greco. Genesi e strutture. Tematiche ricorrenti del romanzo sofistico. Brani letti presenti nella letteratura: passi delle Vicende pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista e Le etiopiche di Eliodoro. Il romanzo di ‘fantascienza’ La storia vera di Luciano. • Cristianesimo primitivo e ‘paideia’ greca : i debiti del cristianesimo nei confronti della ‘paideia’ greca sia sul piano filosofico-teologico che su quello dell’uso dei generi letterari con cui esprimere e divulgare il pensiero cristiano. La novità rivoluzionaria del messaggio cristiano. Genesi e caratteri dell’Antico e del Nuovo Testamento. Degli autori sono stati letti i testi in traduzione nell’antologia e per gli argomenti contrassegnati da asterisco gli studenti hanno portato percorsi di approfondimenti personali oltre alla lettura di almeno uno dei seguenti saggi: * Elena Rossi, il mistero e il sacro, articolo pubblicato sul sito Loescher media classica * Maria Serena Mirto, saggio introduttivo a Euripide, Ione, BUR 2014 ** Dodds, I Greci e l’irrazionale, Nuova Italia,1978 **Paolo Scarpi, La fuga e il ritorno, Marsilio, 1992. Testi tradotti Euripide, Ione vv. 238-264 e 283-368 (I episodio); 429-451, 517-565 (II episodio); 808-827 e 859-922 con traduzione a fronte ( III episodio); 1320-1388, 1512-1545 (esodo). Marco Aurelio, Ricordi, II ,1;II,3; III,3; IV,3; X, 10; XII 36. ( testi in fotocopia) Luciano La morte di Peregrino,cap 32-40 (con traduzione a fronte sul libro di letteratura CasertanoNuzzo). Testi in adozione Casertano-Nuzzo, Storia e testi della letteratura greca, Palumbo III 1-2. Maurizio Sonnino, SAPHENEIA, Le Monnier Scuola,2009. Euripide, Ione, BUR 2014 con saggio introduttivo di Maria Serena Mirto. ~ 70 ~ Storia Prof.ssa Consiglia Iavarone OBIETTIVI DISCIPLINARI CONOSCENZE • Acquisire le conoscenze storiche di base • Acquisire gli strumenti interpretativi per riconoscere i fatti e i fenomeni storici e collocarli nella loro diversa dimensione temporale • Conoscere le strutture economiche e le variabili che caratterizzano i processi di funzionamento dei sistemi economici • Conoscere i modelli istituzionali di base e i percorsi politici che hanno portato alla loro realizzazione o alla loro trasformazione • Conoscere le correnti culturali e di pensiero che hanno avviato o influenzato i processi storici • Conoscere le dinamiche sociali e le relazioni tra classi e gruppi socialmente determinanti e /o emergenti • Conoscere i principali fatti ed eventi della storia politica che abbiano avviato essenziali processi di trasformazione dell’assetto storico ABILITA’/COMPETENZE • Sapere riconoscere la struttura del fatto storico • Sapere operare con le strutture del pensiero spazio-temporale proprie della storiografia • Sapere utilizzare gli strumenti concettuali acquisiti per decodificare una realtà storica complessa, riconoscendo in essa i processi di carattere politico, economico, sociale, ecc. • Sapere ricostruire le caratteristiche di una determinata epoca o periodo storico nelle loro linee essenziali e nelle loro strutture costitutive • Essere in grado di esporre in modo chiaro e coerente le proprie argomentazioni attraverso l’uso dei linguaggi specifici che caratterizzano i vari ambiti settoriali della storia • Essere in grado di rielaborare in modo consequenziale e critico le conoscenze acquisite • Essere in grado di sintetizzare, attraverso l’uso di mappe concettuali, tematiche e problematiche riguardanti una determinata epoca METODOLOGIA E STRUMENTI DIDATTICI • Lezione frontale, informativa, per presentare gli argomenti • dialogo sulle questioni proposte, per sollecitare la riflessione critica • analisi guidata di testi e fonti, per favorire lo sviluppo delle capacità critico-interpretative ~ 71 ~ Libri di testo: A. GIARDINA- G. SABBATUCCI – V. VIDOTTO, Nuovi profili storici, vol. 2 e vol. 3, Laterza; schemi interpretativi, testi e documenti di approfondimento forniti in fotocopia dall’insegnante. STRUMENTI DI VERIFICA Sono stati utilizzati come strumenti di valutazione i colloqui orali e verifiche scritte in cui si richiedeva la trattazione sintetica di un argomento (Tipologia A della terza prova dell’esame di stato). VALUTAZIONE La valutazione ha inteso misurare il livello di raggiungimento delle conoscenze e delle competenze ottenuto da ogni singolo studente. Il livello di sufficienza si è inteso raggiunto quando lo studente abbia saputo dimostrare: • una conoscenza essenziale degli argomenti; • la capacità di orientarsi nel tempo storico; • coerenza logica nell’esposizione e nella costruzione dell’argomentazione; • uso della terminologia appropriata. Valutazioni superiori alla sufficienza sono state attribuite in proporzione al raggiungimento di capacità e competenze superiori. PROGRAMMA SVOLTO Congresso di Vienna e Restaurazione I moti del 1820-21 in Europa Principi ispiratori della Restaurazione in Europa. I moti del 1830-31 La Francia sotto la monarchia di Luigi Filippo La rivoluzione del 1848 in Francia Gli esiti del 1848 in Italia e in Europa Il Risorgimento La prima guerra di indipendenza italiana La spedizione dei Mille e l'unità d'Italia, la "costruzione" dello Stato italiano: le condizioni di vita degli italiani, la classe dirigente la “ Destra storica “ La diplomazia di Cavour e la seconda guerra di indipendenza La terza guerra di indipendenza ,la guerra Franco-Prussiana e la proclamazione di Roma capitale d’Italia. L’unificazione tedesca ,la politica interna e la politica esterna di Bismark TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 20h di lezione- verifica orale Imperialismo e colonialismo Imperialismo e Colonialismo: motivazioni ideologiche, politiche, economiche Gli europei allo specchio: l'incontro con le altre civiltà La spartizione dell’Africa e la conferenza di Berlino ~ 72 ~ Il Sud Africa e la guerra anglo-boera La conquista dell’Asia (vol.2 cap.21 paragrafi 4,5 cap.22 paragrafi 1,4). Verso la società di massa Verso la società di massa Massa, individui e relazioni sociali Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva Suffragio universale, partiti di massa, sindacati I partiti socialisti e la Seconda internazionale (cap.1 volume 3). TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 9h di lezione- trattazione sintetica e verifica scritta. L’età giolittiana La crisi di fine secolo La svolta liberale Decollo industriale e progresso civile La questione meridionale I governi Giolitti e le riforme Il giolittismo e i suoi critici La politica estera e la guerra di Libia Socialisti e cattolici La crisi del sistema giolittiano. (vol. 3 cap.4 paragrafi 1,2,3,5,7,8) Documenti- Gaetano Salvemini ,Il ministro della mala vita (pp.149-151). La Prima guerra mondiale Dall’attentato di Sarajevo alla guerra europea 1914-1915: dalla guerra di movimento alla guerra di usura L’intervento dell’Italia: neutralisti e interventisti; il patto di Londra e le “radiose giornate” 1915-1916: la grande strage La guerra nelle trincee La nuova tecnologia militare La mobilitazione totale e il “fronte interno” 1917: la svolta del conflitto L’Italia e il disastro di Caporetto 1917-1918: l’ultimo anno di guerra I trattati di pace e la nuova carta europea (vol. 3 - cap. 5 pp.161-189) TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 12h di lezione- colloqui orali/ trattazione sintetica e verifica scritta sul sistema giolittiano. ~ 73 ~ La rivoluzione russa Da febbraio a ottobre La rivoluzione d’ ottobre Dittatura e guerra civile Dal “comunismo di guerra” alla Nep La nascita dell’Urss: costituzione e società Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese (vol. 3 cap. 6 pp.195-201;202-207) Il dopoguerra in Italia e l’avvento del Fascismo I problemi del dopoguerra Il “biennio rosso” in Italia Il Fascismo: lo squadrismo e la conquista del potere Verso lo stato autoritario (vol.3 cap.8 pp. 235- 251) La grande crisi: economia e società negli anni ‘30 Crisi e trasformazione Gli Stati Uniti e il crollo del ‘29 La crisi in Europa Roosevelt e il “New Deal” Il nuovo ruolo dello stato (vol. 3 cap. 9 pp.321-329) TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 6 h di lezione - colloqui orali/trattazione sintetica Totalitarismi e democrazie L’avvento del Nazismo Il Terzo Reich L’Unione Sovietica e l’industrializzazione forzata Lo Stalinismo La crisi della sicurezza collettiva e la conferenza di Stresa L’Europa verso una nuova guerra (vol.3 - cap. 10 pp. 345–352; 355-361; 367-369) TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 4 h di lezione - colloqui orali/trattazione sintetica Argomenti non ancora svolti al 15 maggio: L’Italia fascista Il totalitarismo imperfetto La politica economica La politica estera e l’Impero (vol. 3 cap. 11 pp. 374-376; 384-389; 393-394) ~ 74 ~ La Seconda guerra mondiale Le origini La distruzione della Polonia e l’offensiva al Nord La caduta della Francia L’Italia in guerra La battaglia d’Inghilterra e il fallimento della guerra italiana L’attacco all’Unione Sovietica e l’intervento degli Stati Uniti 1942-43: la svolta della guerra; L’Italia: la caduta del fascismo e l’armistizio L’Italia: guerra civile, resistenza, liberazione La sconfitta della Germania La sconfitta del Giappone e la bomba atomica (cap.13 pp.416-446) TEMPI E TIPOLOGIA DI VERIFICHE: 6h di lezione al 1 giugno – colloqui orali /trattazione sintetica GIUDIZIO FINALE Prendendo in considerazione il fatto che sono la loro insegnante di storia da poco più di un mese, ritengo che la classe abbia dimostrato un discreto interesse verso questa materia. Una buona parte degli studenti, inoltre, partecipa attivamente alle lezioni ponendo domande e rispondendo alle sollecitazioni. Concludo affermando che per la maggior parte di loro le conoscenze e le competenze nell’utilizzo del linguaggio specifico della disciplina risultano essere più che soddisfacenti. La studentessa Beatrice Giovanelli mostra un adeguato interesse per la materia e talvolta su richiesta dell’insegnante risponde a dei quesiti mostrandosi abbastanza sicura. Per quanto riguarda lo studio della materia periodicamente l’insegnante le fornisce degli schemi o mappe concettuali che hanno lo scopo di facilitare l’apprendimento di alcuni avvenimenti storici piuttosto complessi. ~ 75 ~ FILOSOFIA Prof.ssa Maria Raneri Finalità Formazione di una cultura critico-problematica; capacità di porre in relazione le diverse forme di pensiero; graduale esercizio di una libera riflessione critica sulle forme di pensiero elaborate nel corso della storia; consapevolezza del rapporto tra filosofia e storia. Obiettivi relazionali Utilizzare in modo adeguato gli strumenti di lavoro; rispettare i tempi di lavoro ed e- seguire le consegne assegnate rispettando le indicazioni dell’insegnante; collaborare con senso di respon-sabilità con i compagni e gli insegnanti; partecipare in modo consapevole e produttivo all’attività in classe. Obiettivi cognitivi Riferire i contenuti e i concetti all’autore e all’ambito tematico; esporre utilizzando il linguaggio disciplinare appropriato; presentare ed argomentare in modo coerente ed organico le conoscen-ze; rielaborare le conoscenze interpretandole criticamente. Osservazioni La classe ha lavorato con l’attuale insegnante in filosofia, solo in 5°, ma ha avuto continuità didattica in I e II Liceo Classico. La classe comunque non ha risentito dell’avvicendamento dei docenti. Anzi, si è comunque posta fin dall’inizio del corrente anno scolastico in un atteggiamento di costruttiva collaborazione che è rimasto costante fino al termine del lavoro. Di tale impegno sono un segnale evidente i risultati conseguiti che sono stati soddisfacenti. Il livello finale raggiunto dalla classe è diversificato in relazione all’impegno, all’interesse, al metodo di studio e agli strumenti linguistici maturati da ciascun allievo; ma un gruppo di allievi ha raggiunto capacità, competenze e abilità davvero eccellenti. Metodologie Presentazione del pensiero dell’autore nella sua struttura essenziale anche mediante schemi di sintesi o mappe concettuali; lezione frontale e/o dialogata; pausa didattica; discussione della correzione delle verifiche; attività di supporto e di potenziamento; costante connessione tra l’insegnamento di storia e quello di filosofia; ricerche personali. Strumenti Testo in adozione (Abbagnano, Fornero “La ricerca del pensiero”, Paravia, vol. 2B e vol. 3°); documenti in fotocopia, schemi e mappe concettuali, biblioteche, strumenti multimediali. Tipologia delle prove di verifica Almeno due verifiche per quadrimestre, di cui una orale, su diversi argo-menti e strutturate a risposta semistrutturata o aperta (con o senza numero limitato di righe); sono state svolte simulazioni di terza prova. Valutazione E’ stata effettuata in decimi e ha tenuto conto delle conoscenze acquisite, della capacità di analisi, di sintesi, di organizzare un discorso logico e coerente, della precisione nell’uso del linguaggio specifico, del ~ 76 ~ grado di partecipazione al lavoro svolto in classe, dell’efficienza nel lavoro in classe e do-mestico, della capacità di sostenere opinioni e di esprimere giudizi. CONTENUTI Il Criticismo Kantiano: caratteri generali e trattazione dei contenuti più rilevanti della “Critica della ragion pura”, della “Critica della ragion pratica” e della “Critica del Giudizio”. Il Romanticismo: origine storico-culturale (la reinterpretazione della Rivoluzione Francese e dell’età napoleonica, il Circolo di Jena ed il superamento dell’impossibilità kantiana della metafisica nell’individuazione di nuovi strumenti conoscitivi: il sentimento, la fede e la ragione dialettica): la reinterpretazione del sentimento, la conseguente distinzione tra classicismo e romanticismo ad opera dello Sturm und Drang e l’esaltazione dell’amore; la rivalutazione della fede e la nuova concezione della natura; l’origine della ragione dialettica, le sue potenzialità conoscitive, la formulazione della Filosofia della Storia in Herder, la ri-valutazione del Medioevo e delle identità nazionali. L’ Idealismo: definizione, maggiori esponenti, genesi filosofica e significato del termine. G.W.F. Hegel: cenni biografici ed opere; gli scritti giovanili e la prima elaborazione della dialettica; il periodo jenese: l’individuazione dei limiti del criticismo kantiano e del pensiero di Jacobi e della possibilità del loro superamento; la filosofia come scienza della totalità: la concezione elitaria del filosofo, la forma sistematica della filosofia, la classificazione delle scienze filosofiche e differenza tra mondo naturale e mondo dello spi-rito; la storia come progresso e come superamento dei conflitti; confronto tra l’idea hegeliana di progresso e quella illuministica; le scienze empiriche; confronto dell’idea hegeliana di scienza e quella di Hume e Kant; il ruolo della ragione dialettica nell’ambito delle scienze empiriche; i capisaldi del pensiero hegeliano: la realtà come spirito infinito, la dialettica e l’elemento speculativo; la “Fenomenologia dello Spirito”: finalità e struttura completa dell’opera; la triade della coscienza, dell’autocoscienza e della liberazione della coscienza; dalla terza parte dell’ “Enciclopedia delle scienze filosofiche”: lo Spirito Soggettivo (anima, intelligenza e volontà); lo Spirito Oggettivo (diritto, morale ed eticità); lo Spirito Assoluto (arte, religione e filosofia); confronto del pensiero hegeliano con quello di Parmenide, Aristotele e Kant; attualizzazione (considerazioni sul permanere di elementi hegeliani nel pensiero occidentale contemporaneo); cenni alla nozione di Destra e Sinistra hegeliana. A. Schopenhauer: caratteri generali del suo pensiero filosofico; il rapporto con la filosofia kantiana e platonica; la gnoseologia (complementarietà di soggetto e oggetto e le forme della rappresentazione); la volontà universale, la sua conoscibilità e la condizione esistenziale dell’essere umano (insoddisfazione, dolore e noia); la reinterpretazione dell’uomo “civile”, della vita e della storia; le forme di liberazione dalla volontà universale: suicidio, arte ed ascesi; la noluntas ed i modelli che ne indicano la possibilità di realizzazione; confronto con il pensiero hegeliano. S. Kierkegaard: cenni biografici ed opere; i “poli” della sua riflessione e l’esistenza come tema centrale; gli stadi dell’esistenza e la dialettica qualitativa; lo stadio estetico, lo stadio etico e lo stadio religioso; la distinzione tra cristianesimo non autentico e cristianesimo autentico; le critiche alla filosofia ed al pensiero hegeliano; la riflessione sull’evento dell’incarnazione, sulla comunicazione autentica e sull’insegnabilità della verità; la critica alla teologia scientifica ed alle scienze naturali. K. Marx: cenni biografici ed opere; le critiche al pensiero hegeliano, alla sinistra hegeliana, agli economisti classici, al socialismo utopistico; il materialismo storico e dialettico; “Il capitale”: il valore d’uso e di scambio della merce, la loro validità nel baratto e nell’economia monetaria; il feticismo della ~ 77 ~ merce; il plusvalore ed il suo accrescimento; il saggio di plusvalore ed il suo significato; il saggio di profitto; l’alienazione e lo sfruttamento nel sistema di produzione capitalistico e la conseguente trasformazione dell’essere umano; le for-me inefficaci di liberazione dall’alienazione (lo “straordinario” e la religione)e l’unica forma di liberazione efficace (la prassi rivoluzionaria); l’avvento della società comunista; il comunismo rozzo e quello autentico. Il Positivismo: origini storico-culturali; cenni alle tipologie ed ai loro maggiori esponenti; esempi di diffusione-influenza di questa forma di pensiero in ambiti diversi da quello filosofico. A. Comte: cenni biografici ed opere; la legge dei tre stadi, la valorizzazione della scienza, il progetto di una sociologia scientifica; la fondazione della sociologia: il metodo, gli ambiti (sociologia statica e dinamica):loro leggi ed obiettivi; impossibilità di una politica efficace indipendentemente dalla conoscenza dei fatti sociali e delle loro leggi; la classificazione delle scienze; la religione dell’umanità e la rivalutazione dell’etica; attualizzazione del pensiero dell’autore. H. Spencer: “I principi primi” e la concezione metafisica dell’universo (rapporto scienza/religione); la filosofia; il concetto di evoluzione. C. Darwin: il concetto di evoluzione; l’accezione di “darwinismo sociale” e cenni alla sua influenza sul pensiero di C. Lombroso e di B. Croce. R. Ardigò: la ripresa del naturalismo e del sensismo rinascimentale italiano; l’esaltazione del “fatto”; la filo-sofia; il concetto di evoluzione, suo confronto con quella di Spencer; il caso; la morale. F. Nietzsche: il contesto culturale e storico dell’autore; la “Nascita della tragedia”: l’elemento apollineo e quello dionisiaco, la critica alla visione della civiltà greca elaborata dai romantici e dai neoclassici; la critica al pensiero di Socrate, di Platone e al Cristianesimo; il nichilismo e le forme di pensiero illusorio che lo ali-mentano; l’elemento apprezzabile del Positivismo; il nichilismo negativo: la morte di Dio; il nichilismo positivo: l’oltreuomo, la volontà di potenza, la morale degli aristocratici e degli schiavi, il gioco cosmico, l’eterno ritorno e l’amor fati; le critiche all’Idealismo, al Positivismo, al Socialismo, al Cristianesimo, all’Evoluzionismo; la riflessione sulla storia; l’Illuminismo dell’autore; lo stile espressivo (l’aforisma); la deformazione del concetto di oltreuomo in quello di superuomo nazista e fascista; l’intento psicologico della filosofia dell’autore. S. Freud: cenni biografici; l’ipotesi di Charcot; il soggiorno in Francia; l’avvio della sua attività professionale e di ricerca; la scoperta della rimozione; la psicanalisi; la psicopatologia della vita quotidiana; l’interpreta-zione dei sogni; la correzione della terapia psicanalitica; la I topica e la sua valenza filosofica; le indagini sul-la “resistenza” e la sua identificazione con la morale; la scoperta della libido e della sessualità come pulsio-ne “più forte”; la sessualità infantile e la differenza con quella adulta; lo sviluppo della personalità: fase ora-le, anale, fallica (il complesso di Edipo, la sua corretta risoluzione e la formazione del censore interiore; su-per- ego/super ego generalizzato), di latenza e genitale; la II topica; la scoperta del transfert ed il suo valore terapeutico; i possibili destini delle pulsioni e l’origine della nevrosi; la grafica ad iceberg della II topica; “Il disagio della civiltà”: la lotta tra Eros e Thanatos; il problema del destino dell’umanità e delle sofferenze eccessive/tolleranza; affinità con altri pensatori: Schopenhauer, Nietzsche e Marx. A. Adler: la Psicologia individuale e la “Società per la Psicologia individuale”; confronto con Freud; la volontà di potenza, il senso di inferiorità, il processo di compensazione, l’origine della nevrosi e la sua risoluzione; la scoperta del sé creativo e del valore dell’ambiente; l’impegno sociale dell’autore: gli asili per l’infanzia, le cliniche per l’orientamento e l’attenzione al proletariato. ~ 78 ~ K. Rogers: la terapia incentrata sul cliente; la tendenza attualizzante; l’origine del disagio e lo scopo del rap-porto terapeutico; l’experiencing e la sua concettualizzazione; il gruppo di comunicazione autentica; l’atteg-giamento del terapeuta. Argomenti trattati dopo il 15 Maggio: M. Heidegger: tratti generali dell’analisi fenomenologica ed esistenzialistica della vita umana; la svolta verso un’analisi ontologica dell’esistenza; relazione tra i due periodi; lettura e riflessioni sull’opera dell’autore intitolata: “Che cos’è Metafisica?” ~ 79 ~ MATEMATICA Prof.ssa Francesca Marzani 1 – PROSPETTO RIASSUNTIVO DISCIPLINARE DISCIPLINA: MATEMATICA Contenuti Analisi Matematica: Studio di Funzioni Algebriche, Logaritmiche, Esponenziali, Goniometriche, Goniometriche inverse Ripasso: le funzioni Definizione, dominio e codominio, delle funzioni elementari: funzione polinomiale, funzione razionale fratta, funzione esponenziale e logaritmica, funzioni goniometriche (y = sinx; y = cosx; y = tanx) Tempi Prove di verifica utilizzate • 2,5 ore • Analisi Matematica: Topologia • Insiemi numerici, intervalli e semirette. Insiemi limitati insiemi chiusi e aperti. • Intorno di un punto, intorno destro e sinistro. • Punti interni, isolati e di accumulazione. Analisi Matematica: Studio di funzione Dominio e classificazione, proprietà e simmetrie (funzioni pari e dispari; funzioni iniettive, suriettive, biunivoche; funzioni periodiche; funzioni monotone) • intersezioni con gli assi cartesiani e studio del segno. Analisi Matematica: Studio di limiti • Introduzione al concetto di limite • Definizione topologica di limite • Definizione di limite finito per x che tende a un valore finito. • Limite finito e limite infinito per x → ±∞ e per x → x0 . • Verifica limiti (come si fa la verifica di limite, non sono state svolte particolari applicazioni né in classe né come compito a casa) • Limite destro e limite sinistro. • Teorema di unicità del limite (enunciato) • 4 ore 4 ore 4 ore Per tutti i moduli sono state utilizzate le seguenti tipologia di verifica: Risoluzione di problemi/esercizi/ quesiti Risoluzione di temi d’esame Interrogazioni orali ~ 80 ~ • Teorema del confronto (enunciato) • Algebra dei limiti: teorema della somma e del prodotto, del quoziente e della potenza. • Limiti delle funzioni razionali fratte, con forma ∞ indeterminata ∞ senx 1 − cos x ; lim ; • Limiti notevoli: lim x x2 x →0 x →0 log(1 + x) ex −1 1 ; lim ; lim 1 + e forme lim x x x x →0 x →0 x →∞ ad essi riconducibili Definizione di continuità; funzioni continue; continuità destra e sinistra. Definizione e classificazione dei punti di discontinuità. Teoremi sulla continuità: teorema degli zeri per una funzione continua (solo enunciato). I limiti nello studio di funzione: ricerca degli asintoti orizzontali, verticali e obliqui. x • • • • 30 ore In data 26 aprile 2012 si Dal 15 maggio: svolge la simulazione di Revisione generalizzata di tutto il programma svolto nel seconda prova, della durata di corso di studi liceale, analizzando, commentando e 39 ore 6 ore. ripassando le regole fondamentali matematiche, le formule principali e i metodi di calcolo necessari alla sua risoluzione. 2 - METODOLOGIA A )Tipologia di lezione / Metodo di insegnamento • • • B) • Lezione frontale e/o dialogata per quanto riguarda l’introduzione ex novo di argomenti; Esecuzione dettagliata e commentata di esercizi in classe; esercitazioni guidate; Lezione dialogata per le attività di recupero/ripasso e di svolgimento di esercizi. Strumenti di verifica e valutazione Interrogazioni orali, riguardanti gli aspetti teorici della disciplina (formule, teoremi, etc.) e i metodi da applicare nelle diverse tipologie di problemi, l’impostazione e la parziale risoluzione di esercizi. Si sottolinea tuttavia che non sono state svolte dimostrazioni e si è sempre privilegiata una interrogazione orale di tipo applicativo. • Prove scritte non strutturate richiedenti la soluzione di esercizi e problemi riguardanti il programma complessivamente svolto di matematica. È stata svolta una Simulazione della terza prova d’esame che, oltre al valore di preparazione all’esame, è stata considerata come momento di valutazione dell’apprendimento complessivo della materia da parte degli studenti. C) Attività di recupero ~ 81 ~ • • • • • “Pause didattiche” in cui gli argomenti trattati in precedenza sono stati rianalizzati, riassunti e ricapitolati, operando una sistematica revisione e ripasso dei principali nodi concettuali affrontati nella materia. Correzione dettagliata delle verifiche scritte svolte, con analisi e commento di quali fossero le risposte corrette alle singole domande, anche in giustapposizione agli errori commessi da un rilevante numero di alunni della classe. Interrogazioni alla lavagna, in cui le diverse risposte dell’interrogando di turno venivano, ad uso della intera classe, commentate sia sottolineandone gli aspetti corretti, sia correggendo i principali errori commessi, soprattutto a livello di adeguatezza del linguaggio tecnico e dei simboli formali matematici utilizzati. Puntuale risposta ad ogni richiesta, da parte di singoli studenti, di chiarimenti riguardanti concetti trattati trasformata, laddove possibile, in revisione/ripasso della materia per l’intera classe. Per quanto concerne il recupero del debito formativo relativo al primo quadrimestre, non è stata svolta alcuna prova, ma gli alunni sono stati spesso coinvolti dall’insegnante per l’accertamento del superamento delle lacune evidenziate nel corso del primo quadrimestre. 3 - MEZZI, STRUMENTI, SPAZI Il testo in adozione ha costituito la base principale per lo svolgimento del lavoro e per l’acquisizione dei contenuti proposti, integrati da appunti del docente ed ulteriori esercitazioni. È stato suggerito agli studenti l’utilizzo di software freeware per tracciare grafici, per avere, anche nello studio domestico, la correzione immediata di esercizi svolti. 4 - OBIETTIVI RAGGIUNTI E RISULTATI OTTENUTI Faccio parte del Consiglio di Classe di 3B solo da quest’anno e sono entrata in contatto con ragazzi con modalità di apprendimento della disciplina già delineate. Nonostante questo, la classe si è mostrata fin da subito ben disposta nei miei confronti, instaurando un dialogo didattico – educativo costruttivo volto sia a stabilire un clima sereno durante le lezioni ma anche a delineare le caratteristiche e le attitudini personali dei singoli studenti. La partecipazione all’attività didattica era inizialmente caratterizzata da una certa eterogeneità: una parte della classe attiva e partecipe si contrapponeva ad un’altra che non si inseriva attivamente se non sollecitata dall’insegnante. Nel corso dell’anno scolastico tale situazione è mutata, e la maggior parte degli studenti, prendendo confidenza con l’insegnante, ha iniziato a portare contributi personali durante le lezioni. Dall’inizio dell’anno scolastico la classe si è presentata piuttosto omogenea, sia in termini di conoscenze pregresse e abilità matematiche che di interesse e di impegno. Spiccava sul resto della classe un gruppo di allievi assai motivato, in grado di lavorare in modo approfondito ed autonomo, con conoscenze pregresse abbastanza. All’inizio del secondo quadrimestre si è registrato per una parte di questi allievi un calo nell’impegno e nella partecipazione; l’avvicinarsi dell’Esame di Stato ha fortunatamente contribuito a una ripresa dell’interesse nella disciplina e a un impegno maggiore e continuo. A completare il gruppo classe rimane un esiguo numero di studenti che affronta la disciplina con maggiore difficoltà: a causa probabilmente di fragilità nella disciplina e per la presenza di lacune pregresse non completamente colmate negli anni precedenti, non sempre la loro attenzione e ~ 82 ~ partecipazione sono adeguate. Dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi formativi, l’atteggiamento in classe è collaborativo, caratterizzato da una partecipazione il cui carattere inizialmente un po’ caotico si è andato tuttavia strutturando in maniera ordinata ed efficace. Si può infine affermare che la maggioranza degli studenti in questo quinto anno, pur nella diversificazione dei risultati finali, ha compiuto un percorso di crescita nell’autonomia, e maturazione personale, coerentemente con le proprie potenzialità e il proprio grado di predisposizione per la materia. 5 - CONSIDERAZIONI PARTICOLARI Lo svolgimento del programma ha subito inevitabilmente dei tagli come conseguenza di numerose interruzioni verificatesi per i motivi più vari nel corso dell’anno scolastico. Tuttavia, grazie anche alla disponibilità degli alunni, gli argomenti fondamentali sono stati affrontati in maniera adeguata, anche in vista di eventuali test di ammissione ai corsi universitari che gli alunni sosterranno in futuro ~ 83 ~ FISICA Prof.ssa Francesca Marzani Testi in uso: Romeni – “Le parole della fisica” - Zanichelli Altri strumenti o sussidi: approfondimenti in classe; materiale fornito dall’insegnante. 1 – PROSPETTO RIASSUNTIVO DISCIPLINARE Contenuti Tempi Prove di verifica utilizzate LE CARICHE ELETTRICHE • • • • • Fenomeni elettrici e cariche microscopiche L’elettrizzazione per strofinio L’elettrizzazione per contatto L’elettrizzazione per induzione elettrostatica La legge di Coulomb 7 ore IL CAMPO ELETTRICO • • • • • • Il vettore campo elettrico Campo elettrico generato da cariche puntiformi L’energia potenziale elettrica Il potenziale elettrico Il flusso del vettore campo elettrico attraverso una superficie la circuitazione del campo elettrico 3 ore 3 ore L’ELETTROSTATICA • • • • • L’equilibrio elettrostatico Conduttori in equilibrio elettrostatico Campo generato da un conduttore in equilibrio elettrostatico (conduttore piano) La capacità elettrica I condensatori 5 ore 3 ore LA CORRENTE ELETTRICA • • Galvani e Volta, dalle rane alle pile La corrente elettrica I CIRCUITI ELETTRICI 8 ore 2 verifiche scritte e una prova orale ~ 84 ~ • • • • • La forza elettromotrice La resistenza elettrica I circuiti elettrici Resistori in serie e in parallelo La potenza elettrica IL CAMPO MEGNETICO • • • • • • Il magnetismo Effetti magnetici dell’elettricità Cariche elettriche in movimento Spire e solenoidi Il campo magnetico nella materia La circuitazione e il flusso del campo magnetico L’INDUZIONE ELETTROMAGNETICA • • • • • 4 ore 3 ore Effetti elettrici del magnetismo L’induzione elettromagnetica L’autoinduzione La corrente alternata Il campo magnetico terrestre 2 ore LE ONDE ELETTROMAGNETICHE 5 ore • • • • Verifica scritta (all’interno della simulazione di terza prova) Le equazioni di Maxwell Le onde elettromagnetiche L’esperimento di Hertz Lo spettro elettromagnetico 2 - METODOLOGIA Lezioni frontali e dialogate, corredate da poche applicazioni svolte e corrette alla lavagna. Va sottolineato che la risoluzione di problemi non ha rappresentato una parte privilegiata, limitandosi a casi abbastanza semplici anche date le difficoltà di interpretazione e formalizzazione di una parte degli allievi. Non sono state effettuate esperienze di laboratorio di fisica. Il libro di testo è stato seguito nella trattazione della maggior parte degli argomenti. Le verifiche orali sono state regolari nell’arco dell’anno. Si è preferito strutturare tali verifiche anche come questionari scritti, per abituare lo studente alla forma scritta della terza prova. Nella seconda simulazione della terza prova dell’Esame di Stato (tipologia A) fisica è stata una delle quattro materie coinvolte. ~ 85 ~ 3 - MEZZI, STRUMENTI, SPAZI Libri di testo, appunti, fotocopie da altri testi, articoli reperiti in rete. 4 - OBIETTIVI RAGGIUNTI E RISULTATI OTTENUTI Sono la docente di fisica di 5B dall’inizio di questo anno scolastico. Nel corso del triennio la classe ha cambiato ogni anno il docente di fisica. In ogni caso, gli alunni si sono mostrati fin da subito disponibili nei miei confronti e alla partecipazione alle lezioni, anche se un numero esiguo di essi va tutt’ora richiamato all’attenzione e sollecitato nella rielaborazione personale. Gli esiti di questo anno scolastico si suddividono in tre livelli: una buona parte di alunni ha maturato un metodo di studio autonomo ed apprezzabile per qualità e quantità ed hanno raggiunto una buona, e talvolta ottima, preparazione in termini di conoscenze e competenze. La maggior parte della classe ha acquisito una buona e discreta conoscenza dei contenuti trattati e un ultimo gruppo si è attestato su livelli di profitto sufficiente, a causa di una fragilità di base e di uno studio individuale mnemonico e poco rielaborativo, soprattutto laddove sono necessari un maggior rigore anche lessicale e terminologico e la capacità di orientarsi nel formalismo matematico. Non emergono particolari difficoltà nell’uso di un linguaggio scientifico appropriato e nell’esposizione, sia scritta che orale. Per motivi di tempo non è stato possibile approfondire alcuni degli argomenti trattati, né tantomeno argomenti di fisica moderna. Nel mese di Gennaio, la classe ha partecipato alla rappresentazione su Faraday. ~ 86 ~ SCIENZE NATURALI Prof.ssa Alessandra Sticchi OBIETTIVI PERSEGUITI Nel corso dei cinque anni, mi sono proposta di portare gli alunni a una conoscenza non mnemonica ed a una comprensione ragionata dei contenuti, alla capacità di utilizzare i linguaggi e i formalismi specifici della disciplina da me insegnata (obiettivi minimi), alla capacità di applicare in contesti nuovi le regole e i procedimenti appresi, all'autonomia nel riconoscere analogie e differenze, alla capacità di attivare procedimenti di analisi, utilizzando in modo autonomo, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti, alla capacità di sintetizzare e ampliare in maniera autonoma le conoscenze acquisite (obiettivi massimi). Oltre al raggiungimento degli obiettivi più strettamente cognitivi, mi sono proposta di sviluppare abilità di interpretazione e formalizzazione dei fenomeni osservati in laboratorio, far acquisire la consapevolezza del valore della cultura scientifica quale strumento per la comprensione della realtà quotidiana e del mondo circostante, consolidare ed accrescere il senso di responsabilità verso l'ambiente e verso la propria salute. OBIETTIVI CONSEGUITI Nella classe sono presenti naturalmente attitudini e abilità diversificate, ma è possibile affermare che tutti gli alunni hanno dimostrato un adeguato livello di interesse e una favorevole disposizione per le Scienze naturali, nonostante la scelta di un corso di studi umanistico. La partecipazione al dialogo educativo è stata infatti sempre soddisfacente. Dal punto di vista dei risultati conseguiti, un discreto gruppo di alunni ha ottenuto valutazioni elevate, avendo dimostrato di sapersi applicare con serietà e con metodo di studio autonomo ed efficace, conseguendo, un’approfondita conoscenza dei contenuti, la capacità di riprodurre i nessi logici e di muoversi agevolmente nei vari ambiti della disciplina. Un altro gruppo numeroso è costituito da alunni che, costanti nell’impegno personale in classe e a casa, sono stati in grado di raggiungere risultati pienamente sufficienti o discreti in termini di conoscenza e analisi dei contenuti, ma hanno dimostrato a volte difficoltà nell’applicazione a contesti nuovi, nell’operare confronti e collegamenti e nella gestione ragionata dei programmi nel loro complesso, soprattutto nei momenti di maggiore intensità di lavoro. Per pochissimi allievi si sono riscontrati rendimenti alterni che hanno portato ad un profitto medio appena sufficiente o non sufficiente, a volte per oggettive difficoltà nell’analisi, nel riconoscimento degli aspetti principali dei vari argomenti e nell’applicazione, altre per un impegno discontinuo e poco approfondito. In questi casi le conoscenze tendono ad essere settoriali e modesta è la capacità di collegamento. METODO D’INSEGNAMENTO Si è dovuto rinunciare, per l’esiguo numero di ore settimanali, a momenti di riflessione per gruppi, adottando come metodo di lavoro esclusivo la lezione frontale, seppure sollecitando continuamente la partecipazione degli alunni. La pratica di laboratorio è stata invece condotta generalmente per gruppi, ma come consolidamento e applicazione delle conoscenze teoriche, piuttosto che per un approccio induttivo. ~ 87 ~ STRUMENTI DI LAVORO Libri di testo, schemi e presentazioni in power point, schede di laboratorio, video didattici. VERIFICA E VALUTAZIONE Quali strumenti per la verifica, ho utilizzato compiti scritti generalmente di tipologia mista (domande aperte, a volte con il vincolo del numero di righe, test e risoluzione di problemi) ed interrogazioni orali. Nella valutazione di ciascun segmento didattico ho considerato il raggiungimento degli obiettivi di conoscenza, comprensione e applicazione, la chiarezza e la precisione dell’esposizione e l’uso del linguaggio specifico, le capacità di analisi, sintesi e collegamento, anche in riferimento alla situazione media della classe. Inoltre, a conclusione di ciascun periodo, nella valutazione finale ho tenuto conto anche della progressione nell’apprendimento, del rispetto delle consegne, della correttezza e dell’impegno nella costruzione del dialogo educativo, nel rapporto con gli altri e con le cose. ATTIVITÀ INTEGRATIVE - Olimpiadi di Scienze Naturali Escursione “Le pietre di Modena” PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE NATURALI Premessa: Il programma svolto non comprende interamente quanto previsto nelle linee guide ministeriali. La causa di ciò è da attribuire alla enorme sproporzione tra l’ampiezza e la complessità delle tre discipline che afferiscono alle Scienze Naturali e il numero esiguo di ore, considerata anche la necessità di riservare tempo alla pratica di laboratorio e ai recuperi in itinere. Nella classe III liceo si è scelto di recuperare i contenuti “irrinunciabili” che non era stato possibile affrontare gli anni precedenti, rinunciando alla chimica organica e alle biotecnologie. SCIENZA DELLA TERRA I materiali della Crosta Terrestre - I minerali: definizione, principali proprietà utilizzate per il riconoscimento, classificazione chimica, struttura cristallina, polimorfismo e isomorfismo, processi genetici dei minerali. I silicati: il tetraedro SiO44-, la classificazione in base al grado di concatenamento dei tetraedri, la distinzione tra silicati femici e sialici. - Le rocce magmatiche: differenza tra rocce effusive e intrusive, struttura (olocristallina, porfirica, vetrosa); classificazione in base alla composizione; composizione mineralogica (di massima) dei graniti (e rioliti), delle dioriti (e andesiti), dei gabbri (e nei basalti), delle peridotiti. - Le rocce sedimentarie: la degradazione fisica e l’alterazione chimica, il trasporto dei detriti e il trasporto degli ioni in soluzione, la sedimentazione dei detriti, la precipitazione chimica, la fissazione biologica, la diagenesi. Esempi di rocce clastiche (conglomerati, arenarie, argilliti), di rocce organogene (calcari, selci), di rocce chimiche (salgemma, gesso, calcari chimici), di depositi residuali: argille, bauxiti e lateriti; le rocce piroclastiche. Il fenomeno carsico (la dissoluzione di calcari ~ 88 ~ e gessi e la formazione delle grotte, la formazione delle stalattiti e delle stalagmiti. L’origine degli idrocarburi e dei carboni fossili - Le rocce metamorfiche: i fattori che determinano il metamorfismo; grado metamorfico, pressione di carico e orientata; struttura orientata e scistosità; rocce di metamorfismo regionale (esempi ardesie, filladi, micascisti, gneiss), rocce metamorfiche di contatto (esempio del marmo). L’attività vulcanica - Origine dei magmi e loro tipologia. Meccanismi di risalita del magma Viscosità e composizione del magma. I corpi magmatici intrusivi Tipi di edifici vulcanici: strato-vulcani, vulcani a scudo, plateaux. Le caldere Prodotti delle eruzioni effusive: colate laviche del tipo a corda (pahoehoe ), scoriacee (aa), lave a cuscino (pillow lavas), basalti colonnari. Prodotti delle eruzioni esplosive: cupole di ristagno, duomi, piroclasti. Tipi di eruzioni vulcaniche: eruzioni effusive (hawaiane, islandesi); eruzioni esplosive (pliniane, peleane, eruzioni freatiche) Colate di fango (lahar) Manifestazioni vulcaniche tardive (sorgenti termali, geyser, fumarole, mofete, solfatare) Rischio vulcanico e difesa dal rischio vulcanico I terremoti - Deformazioni elastiche e limite di rottura delle rocce. Le faglie. La teoria del rimbalzo elastico Natura fisica delle onde sismiche; onde P, S, di Love e di Rayleigh. Fenomeni di amplificazione sismica, fenomeni di liquefazione. Principio di funzionamento dei sismografi. La magnitudo e la scala Richter. La scala Mercalli Rischio sismico, previsione probabilistica, prevenzione La Dinamica Interna della Terra - - - Struttura interna della Terra. L'impiego della sismica nella ricostruzione delle discontinuità sismiche e della caratteristiche chimiche e fisiche dei vari involucri che formano la Terra. Caratteristiche composizionali e fisiche della crosta, del mantello e del nucleo. Litosfera e astenosfera. Il flusso termico, il calore interno della Terra e la sua origine. Il gradiente geotermico. Il campo magnetico terrestre, andamento e cenno alla sua origine. Il paleomagnetismo. Inversioni del campo magnetico terrestre. L’isostasia e gli aggiustamenti isostatici conseguenti ai fenomeni di erosione e di sedimentazione, formazione e scioglimento di calotte glaciali. La teoria della deriva dei continenti di Wegener. Le dorsali e le fosse oceaniche. La teoria dell’espansione oceanica. Le anomalie magnetiche come prova dell’espansione dei fondali oceanici. La teoria della tettonica delle zolle. La caratteristica delle zolle, i margini tra le zolle. La struttura e la genesi delle dorsali oceaniche. Il processo di formazione di un nuovo bacino oceanico. I margini convergenti e il processo di subduzione. I margini collisionali continente-continente. I margini conservativi e le faglie trasformi. Esempi geografici dei tre tipi di margine. Il motore della tettonica delle placche: le celle convettive nel mantello e il modello a pennacchi. I punti caldi. La distribuzione dei terremoti in relazione alla tettonica delle placche. ~ 89 ~ - - - Le tipologie di attività vulcanica correlate alla collocazione dei terremoti in relazione alla tettonica delle placche. Le strutture della crosta oceanica: piattaforme, scarpate, piane abissali. La tipologia dei sedimenti prevalente nelle varie porzioni del fondale oceanico. Sedimenti terrigeni e organogeni. Profondità di compensazione dei carbonati. Le torbiditi. Le barriere coralline, gli atolli. Le principali strutture della crosta continentale: cratoni, orogeni, fosse tettoniche. Margini continentali attivi e passivi. Le strutture delle aree deformate della crosta: pieghe, faglie, sovrascorrimenti. L’orogenesi per collisione oceano - continente (il caso delle Ande) e per collisione continentecontinente (il caso dell’Himalaya e delle catene italiane) Attività pratiche − − Osservazione di campioni di rocce magmatiche e piroclastiche Visita guidata “Le pietre di Modena” Testo: Cristina Pignocchino Feyles – Scienze della Terra. Per il quinto anno. Strutture e modelli. - SEI CHIMICA Classificazione e nomenclatura dei composti inorganici - Valenza e numero di ossidazione: definizione e regole per determinarlo. - Classificazione, nomenclatura tradizionale e IUPAC, formule brute delle seguenti categorie di composti: idruri , idracidi, ossidi, perossidi, anidridi, idrossidi, ossiacidi, sali. Le reazioni chimiche - Scrittura, bilanciamento e classificazione delle reazioni di sintesi, decomposizione, scambio semplice, doppio scambio. - Reazioni ioniche e ioniche nette - Principali reazioni di preparazione dei composti inorganici - Equazioni che rappresentano le dissoluzioni Cinetica chimica - Definizione di velocità di reazione sua importanza pratica. La teoria degli urti. L’energia di attivazione; il profilo di reazione per le reazione eso- ed endotermiche. I fattori che influenzano la velocità di reazione. La legge cinetica, la costante di velocità. Il meccanismo di reazione. I catalizzatori. L’equilibrio chimico - Le reazioni reversibili e il concetto di equilibrio chimico, inteso come equilibrio dinamico. La legge dell’azione di massa; il quoziente di reazione e la costante di equilibrio; la costante di equilibrio nel caso di equilibri eterogenei. Il principio di Le Chatelier e i fattori che influiscono sull’equilibrio. Equilibri di acidi e basi in soluzione - Acidi e basi secondo Arrhenius; La teoria di Bronsted e Lowry; coppie acido-base coniugate. L’autoionizzazione dell’acqua e il comportamento anfiprotico dell’acqua: prodotto ionico, le concentrazioni relative degli ioni H3O+ e OH-, il pH e il pOH. La forza degli acidi e delle basi: costanti di ~ 90 ~ ionizzazione; Determinazione del pH nel caso di soluzioni di acidi o basi forti e di acidi o basi deboli. Reazioni di idrolisi dei sali. Sistemi tampone: come agisce un tampone; Principio di azione degli indicatori; significato del punto di viraggio. Reazioni di neutralizzazione; titolazioni acido forte-base forte, acido debole-base forte e viceversa Attività di Laboratorio - Velocità di reazione e influenza dei fattori: natura dei reagenti, concentrazione dei reagenti, temperatura, presenza di un catalizzatore, stato di suddivisione dei reagenti Studio dei fattori che spostano l’equilibrio chimico Titolazioni acido forte – base forte; acido debole – base forte e viceversa TESTO F. Bagatti, E. Corradi, A. Desco, C. Ropa Chimica con minerali e rocce - Zanichelli ~ 91 ~ INGLESE Prof.ssa Lorena Luccarini Obiettivi cognitivi e metodologici • • • • • • • Saper riconoscere i diversi tipi di testo. Inserire il testo e l’autore nel sistema culturale e nel contesto. Collegare fra loro, sulla base dell’analisi del testo, tematiche dello stesso autore. Collegare fra loro diversi autori sulla base dello stesso tema. Acquisire un’autonoma competenza di lettura attraverso un esame degli elementi analizzabili e verificabili presenti nel testo stesso. Acquisire la capacità di stabilire collegamenti all’interno della disciplina e in prospettiva interdisciplinare. Formulare opinioni critiche proprie per poter continuare la lettura per piacere personale. Per quanto riguarda gli obiettivi minimi gli studenti sanno: • • • riconoscere le caratteristiche dell'età vittoriana e tardo vittoriana comprendere le caratteristiche del modernismo analizzare alcuni rappresentanti dell'età moderna Gli studenti sanno inoltre: • • • inserire l'autore nel sistema culturale e nel contesto collegare fra loro , sull'analisi del testo, tematiche dello stesso autore collegare fra loro diversi autori sulla base dello stesso tema Insegno in questa classe da due anni. L'impegno è stato tenace per un gran numero di alunni, abbastanza regolare per altri e discontinuo per pochi . Un considerevole numero di alunni ha raggiunto una competenza comunicativa nella lingua straniera molto buona , con punte di eccellenza quanto ad applicazione dei concetti, capacità espositiva e sintesi degli argomenti trattati ( livello B2 in riferimento al Quadro Comune Europeo). Un discreto numero di alunni ha raggiunto una competenza discreta mentre pochi alunni si attestano su un livello di sufficienza. La metodologia adottata per lo studio della letteratura ha privilegiato il coinvolgimento degli alunni nel processo di apprendimento. E' stato dato spazio alle note biografiche degli autori solo quando queste venivano ritenute necessarie per comprendere i testi letterari. Il programma svolto è composto da moduli che affrontano l'analisi di testi di alcuni degli autori più significativi dalla seconda metà dell'800 ai giorni nostri. Sono stati privilegiati autori del 900 perché più vicini alla sensibilità contemporanea e quindi particolarmente motivanti per gli studenti . Per quanto concerne le verifiche scritte ho proposto prevalentemente trattazioni sintetiche ( Tipologia A ) . Le verifiche scritte sono state tre in entrambi i quadrimestri Nelle verifiche orali l’analisi testuale ha costituito spesso un punto di partenza e di riferimento attraverso il quale impostare il discorso e analizzare le varie problematiche connesse all’autore e al periodo letterario. Sono state proposte due esercitazioni di terza prova scritta . Le valutazioni del profitto sono state espresse con voti aritmetici dal 2 al 10 ~ 92 ~ Libro di testo : Past & Present di Giulia Lorenzoni - Beatrice Pellati ed . Cideb Headway Digital Upper-intermediate di Liz &John Soars ed. O.U.P. CONTENUTI THE VICTORIAN AGE • • • • • • Queen Victoria and Victorianism Early Victorian period (1832-1848) Mid-Victorian period (1848-1870) Spreading middle-class values: Victorian fiction Late -Victorian period (1870-1901): exploding contradictions Development in Late Victorian fiction → CHARLES DICKENS • Oliver Twist - Before the Board → ROBERT LOUIS STEVENSON • The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde - The Duality of Man THE 20TH CENTURY: "THE AGE OF EXTREMES" • And the old world came tumbling down. the advent of "Modernism" • Ideas that shook the world • New literary techniques • Main themes of Modernism • The impact of World War I MODERNISM Modernism and the city → EZRA POUND (Imagism) • In a Station of the Metro → THOMAS STEARNS ELIOT • The Love Song of J.Alfred Prufrock (The Objective Correlative) • The Waste Land -What the Thunder said → VIRGINIA WOOLF • Mrs Dalloway - A Walk through the Park • A Room of One's Own - Shakespeare's sister → JAMES JOYCE • Dubliners (Structure,style and narrative techniques, themes and motifs) - Eveline • Ulysses (An innovative style and a new technique. A modern epic) ~ 93 ~ - Molly's monologue THE IMPACT OF WAR ON POETRY AND FICTION From trenches to drones: the only effect is death (of innocents) → RUPERT BROOKE • The Soldier → WILFRED OWEN • Dulce et Decorum est → SIEGFRIED SASSOON • They DYSTOPIAS → GEORGE ORWELL • Nineteen Eighty-four - A Cold April day - Newspeak - Two and two Makes Five → KAZUO ISHIGURO • Never Let Me Go -Lettura integrale in lingua inglese THE AGE OF ANXIETY: CONTEMPORARY DRAMA →SAMUEL BECKETT • Waiting for Godot - We are Waiting for Godot - And It Came on You All of a Sudden? → MICHAEL FRAYN • Copenhagen -September 1941 TOWARDS THE 21TH CENTURY • • • • • • Colonial India The British in India The origins of colonialism in English fiction Postcolonial writers The choice of language for post-colonialist writers Decolonisation: a social background COLONIAL AND POSTCOLONIAL WRITING → EDWARD MORGAN FORSTER • A Passage to India - Dr Aziz and Mrs Moore → JOSEPH CONRAD • Heart of Darkness -When the Romans First Came Here ~ 94 ~ -The Horror! The Horror! → SALMAN RUSDHIE • Midnight's Children - I was born in the city of Bombay → HANIF KUREISHI • The Buddha of Suburbia - A new Breed - Jamila POSTMODERNISM • • • • What does Postmodernism mean ? Trying to define Postmodernism Capitalism and Globalisation Postmodern fiction → JOHN FOWLES • The French Lieutenant's Woman - Fiction is Woven into All Sono state riprodotte in fotocopia schede di integrazione al libro di testo Visione del film "The Hours" in lingua originale Criteri di valutazione Nella produzione orale la valutazione ha tenuto conto dei seguenti dati: • comprensione • contenuti • esposizione Nella produzione scritta sono stati presi in considerazione i seguenti elementi: • conoscenza dei contenuti • capacità di sintesi e collegamento • correttezza della lingua • padronanza del codice linguistico specifico Sulla base di tali elementi ho seguito la seguente griglia di valutazione: A. Livello di grave insufficienza (2 – 4) : fraintendimento della traccia proposta, contenuti disciplinari molto limitati e / o inesatti, comprensione del testo errata o parziale, incoerenza nell’esposizione, errori morfosintattici diffusi, codice linguistico improprio, scarsa capacità di sintesi. B. Livello di insufficienza ( 5 ) : conoscenza approssimata dei contenuti e / o con molte imprecisioni, inadeguate capacità di collegamento, comprensione del testo superficiale o parziale, errori morfosintattici diffusi, codice linguistico generico e impreciso, mediocre capacità di sintesi. C. Livello di sufficienza ( 6 ) : sufficiente conoscenza dei contenuti, comprensione globale del testo; ~ 95 ~ la forma è abbastanza chiara anche se con alcuni errori morfosintattici, il lessico è abbastanza appropriato; sufficienti capacità di sintesi e collegamento D. Livello discreto o buono( 7 – 8) : conoscenza discreta dei contenuti, comprensione abbastanza dettagliata del testo, forma abbastanza corretta, buone capacità di sintesi, registro linguistico adeguato. E. Livello ottimo ( 9 – 10 ) : capacità di analisi e sintesi, comprensione dettagliata del testo; la forma è chiara, scorrevole e sintetica; il lessico è vario e appropriato, ottime le capacità di sintesi. ~ 96 ~ RELIGIONE CATTOLICA Prof.ssa Antonella Rossi Finalità della disciplina L’insegnamento della religione vuole dare un contributo alla formazione integrale dell’alunno, attraverso la conoscenza critica delle realtà religiose nell’esperienza personale dell’alunno e nell’ambito storico socio-culturale per realizzare una presa di coscienza oggettiva, matura, seria e responsabile delle realtà religiose. Obiettivi formativi • • • • Favorire la socializzazione nell’educazione al dialogo e nel rispetto dell’originalità di ciascuno Educazione alla partecipazione attiva Abitudine alla ricerca e alla riflessione personale per un lavoro più autonomo e un maggior senso critico Favorire una maggiore comprensione della realtà globale della persona e del mondo Obiettivi raggiunti La classe si è mostrata molto interessata e partecipe allo svolgimento del programma. Gli interventi degli alunni, sono stati pertinenti e capaci di suscitare il dialogo. Il clima creatosi all’interno della classe è stato positivo e sereno, fondato sulla collaborazione e sul rispetto reciproco. La partecipazione dell’intera classe è stata positiva e i risultati ottenuti molto soddisfacenti. Contenuti Problema etico e agire morale • • • • • • • • • • • • • • Crisi e risveglio della morale nuovi valori emergenti Come ragionare in morale (questionario) Proiezione lucidi sui risultati emersi dal questionario Pace , guerra, genocidio, terrorismo. Teorie che giustificano la guerra e l’insegnamento della Chiesa Cattolica Omicidio Inquinamento responsabilità per il Creato La violenza contro le donne, la donna nelle diverse culture Omosessualità, il problema della diversità sessuale Rapporto uomo – donna,. Convivenza, le “coppie di fatto” I rapporti prematrimoniali Contraccezione Matrimonio civile – matrimonio religioso Alle frontiere tra scienza e fede: la bioetica. • • • L’etica cristiana , l’indisponibilità della vita umana Definizione di bioetica Fecondazione artificiale ~ 97 ~ • • Eutanasia. Il diritto di morire? Aborto , interruzione volontaria della gravidanza. Legge 194 e dibattito sull’inizio della vita umana Razzismo • • • Il razzismo Le leggi razziali Le dottrine razziste Gli Ebrei: una storia di persecuzioni • • • Dalla diaspora allo SHOAH L’antisemitismo L’olocausto degli Ebrei Tossicodipendenze • Droga. Analisi del problema. Progetto monodisciplinare intervento in classe di un religioso • • Esperienza di vita e di vocazione Approfondimento di tematiche di teologia morale Metodologie Le lezioni sono state caratterizzate dal coinvolgimento diretto degli studenti nel dialogo utilizzando anche dibattiti, lavori di gruppo, brain storming, filmati e lucidi. ~ 98 ~ EDUCAZIONE FISICA Prof.ssa Paola Bortolani Finalità L’insegnamento dell’Educazione fisica ha le seguenti finalità: a) L’acquisizione del valore della corporeità, attraverso esperienze di attività motorie e sportive, di espressione e di relazione in funzione della formazione di una personalità equilibrata e stabile; b) il consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come capacità di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati ed individuarne i nessi disciplinari; c) il raggiungimento di un completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso l’affinamento della capacità di utilizzare le qualità fisiche e le funzioni neuro-muscolari; d) l’approfondimento operativo e teorico di attività motorie che, dando spazio alle attitudini e propensioni personali, favorisca l’acquisizione di capacità trasferibili all’esterno della scuola (lavoro, tempo libero, salute); e) l’arricchimento della coscienza sociale attraverso la consapevolezza di sé e l’acquisizione della capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport. Obiettivi didattici e di apprendimento Al termine del triennio lo studente deve dimostrare: di essere consapevole del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacità di: • • compiere attività di resistenza, forza, velocità e articolarità; coordinare azioni efficaci in situazioni complesse; di essere in grado di: • utilizzare le qualità fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle diverse esperienze ed ai vari contenuti tecnici; • applicare operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al mantenimento della salute; • praticare almeno due degli sport programmati nei ruoli congeniali alle proprie attitudini e • propensioni; • praticare attività simbolico-espressive ed approfondirne gli aspetti culturali; • praticare in modo consapevole attività motorie tipiche dell'ambiente naturale secondo tecniche • appropriate, là dove è possibile; • organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati; • mettere in pratica le norme le norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni; di conoscere: • le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati; • i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni; • i contenuti teorici trattati durante l’anno scolastico. Contenuti Attività in situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro interessi, agli obiettivi tecnici e ai mezzi disponibili: ~ 99 ~ • • • • • • a carico naturale o con piccoli sovraccarichi; di opposizione e resistenza; con piccoli e ai grandi attrezzi codificati e non; di controllo tonico e della respirazione; con varietà di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali diversificate; di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo. Esercitazioni relative a: Attività sportive individuali e/o di squadra (almeno due): • Pallavolo: regole di gioco, bagher, palleggio, servizio, colpi d’attacco. • Pallacanestro: palleggio, arresto, passaggio, tiro, presa, regole di gioco. • Pallamano: palleggio, passaggio, presa, tiro, regole di gioco. • Softball: battuta, presa, passaggio, regole di gioco. • Hockey: regole di gioco, passaggio, arresto, tiro. • Calcio-calcetto: regole di gioco, passaggio, tiro. • Badminton: dritto, rovescio, servizio, regole di gioco. • Acrosport: figure principali. • Frisbee. Inoltre: • organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra praticati; • attività tipiche dell'ambiente naturale, ove è possibile; • attività espressive; • ideazione, progettazione e realizzazione di attività finalizzate; • assistenza diretta e indiretta connessa alle attività. Informazione e conoscenze relative a: • teoria del movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attività; • norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente. • Si sono svolte inoltre, nel mese di maggio, quattro lezioni di nuoto guidato nel Centro Nuoto di Vignola, che sono state frequentate dalla classe con serietà e impegno, a parte pochi casi di impossibilità all’attività in acqua per problemi di salute. Contenuti teorici Capacità motorie: condizionali e coordinative. Le abilità motorie. La teoria dell’allenamento. Alimentazione Metodi d’insegnamento Le finalità e gli obiettivi hanno richiesto una metodologia basata sull'organizzazione di attività "in situazione", sulla continua indagine e sull'individuazione e la correzione dell'errore. Tale metodologia consente di creare i presupposti per la trasferibilità delle abilità e competenze acquisite ad altre situazioni motorie. Ogni attività ha tenuto conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessità di dare spazio ad una serie di varianti operative ed al contributo creativo e di elaborazione che ciascun alunno ha saputo apportare. Il metodo d’insegnamento è stato prevalentemente globale. Si è ricorso all’intervento analitico solo per l’apprendimento di tecniche sportive particolarmente complesse nella loro esecuzione e quando la mancanza di una tecnica di base ha precluso la partecipazione positiva alla disciplina sportiva. La metodologia didattica si è avvalsa della lezione frontale per fornire spiegazioni teoriche e pratiche dei contenuti; del lavoro di gruppo per migliorare la socializzazione e sviluppare il senso di solidarietà e collaborazione sino a giungere alla consapevolezza dei propri limiti. Si sono promossi atteggiamenti e scelte ~ 100 ~ sempre più mature e responsabili attraverso comportamenti che hanno favorito l’autonomia e l’autorganizzazione. La programmazione nel suo complesso ha tenuto conto delle necessità di riferirsi, per quanto possibile, a obiettivi tassonomizzati e a contenuti da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione finale dell'intero iter educativo dell'alunno. Gli itinerari didattici sono stati adeguati alle caratterizzazioni individuali tenendo conto del prevalere di diversità e differenziazioni psicologiche e morfo-funzionali tra i due sessi. Strumenti di lavoro • • Materiale ed attrezzature disponibili nelle palestre. Per gli aspetti teorici e per gli approfondimenti, appunti delle lezioni teoriche. Verifica e valutazione La valutazione è stata parte integrante della programmazione. È un momento formativo: • per l’alunno che si rende conto del grado di apprendimento raggiunto; • per l'insegnante perché può constatare se il lavoro svolto procede secondo il progetto educativo prefissato e di conseguenza gli dà la possibilità di intervenire con unità didattiche di recupero o aggiustamenti metodologici. È un momento informativo: • "di partenza" quando l’alunno viene informato dei criteri valutativi adottati; • “in itinere" quando vengono date agli alunni informazioni sull’evolversi del processo di apprendimento. Ha rappresentato inoltre un momento di controllo, riflessione metodologica e di coinvolgimento, nonché di maturazione e di crescita intesa come capacità di autovalutazione e di valutazione reciproca. Partendo da queste premesse, il criterio delle verifiche periodiche si è basato su schede di osservazione sistematica del comportamento motorio degli alunni, evidenziandone gli apprendimenti raggiunti. Il livello di partenza è stato definito dalle prove di ingresso che si sono effettuate nei primi due mesi dell’anno scolastico. Notevole importanza hanno avuto ai fini della valutazione intermedia e finale, formativa e sommativa, quegli aspetti qualitativi e relazionali come l'impegno, la partecipazione, l’interesse, a motivazione. ~ 101 ~ STORIA DELL'ARTE Prof. Andrea Marcheselli Presentazione della classe La classe, nel suo complesso, ha mostrato durante l’anno un buon interesse per la materia ed una conoscenza fondamentalmente adeguata degli elementi di base su cui sviluppare la programmazione del corrente anno scolastico. Con una ricca partecipazione al dialogo educativo, il gruppo degli studenti ha confermato in linea generale valide motivazioni allo studio, con una buona percentuale di loro costantemente attenta, riflessiva, partecipativa, ed un'altra meno costante nell'impegno e nell'attitudine alla rielaborazione, ma non per questo, comunque, poco ricettiva. Nel complesso, tutto ciò ha reso possibile lo sviluppo di un proficuo dialogo tra insegnante e studenti che ha condotto questi ultimi a raggiungere una preparazione mediamente molto soddisfacente, con alcune punte anche di eccellenza. Obiettivi formativi della disciplina Le finalità dell’insegnamento di Storia dell’arte sono: - fornire le competenze necessarie a comprendere la natura, i significati e i complessi valori storici, culturali ed estetici dell’opera d’arte; - educare alla conoscenza e al rispetto del patrimonio storico-artistico nelle sue diverse manifestazioni e stratificazioni, cogliendo la molteplicità di rapporti che lega dialetticamente la cultura attuale con quelle del passato; - sviluppare la dimensione estetica e critica come stimolo a migliorare la qualità della vita; - abituare a cogliere le relazioni esistenti tra espressioni artistiche di diverse civiltà e aree culturali enucleando analogie, differenze, interdipendenze; - incrementare le capacità di raccordo con altri ambiti disciplinari rilevando come nell’opera d’arte confluiscano emblematicamente aspetti e componenti dei diversi campi del sapere (umanistico, scientifico e tecnologico); - offrire gli strumenti necessari, un’adeguata formazione culturale e competenze di base sia per il proseguimento verso gli studi universitari sia per un orientamento verso specifiche professionalità Obiettivi didattici A conclusione del corso lo studente deve essere in grado di: - individuare le coordinate storico-culturali entro le quali si forma e si esprime l’opera d’arte e coglierne gli aspetti specifici relativi alle tecniche, allo stato di conservazione, all’iconografia, allo stile e alle tipologie; - riconoscere le modalità secondo le quali gli artisti utilizzano e modificano tradizioni, modi di rappresentazione e di organizzazione spaziale e linguaggi espressivi; - individuare i significati e i messaggi complessivi mettendo a fuoco l’apporto individuale, le poetiche e la cultura dell’artista, il contesto socio-culturale entro il quale l’opera è formata e ~ 102 ~ - l’eventuale rapporto con la committenza, la destinazione dell’opera e la funzione dell’arte anche in riferimento alle trasformazioni successive del contesto ambientale; comprendere le problematiche relative alla fruizione nelle sue modificazioni nel tempo e alla evoluzione del giudizio sulle opere e gli artisti; orientarsi nell’ambito delle principali metodologie di analisi delle opere e degli artisti elaborate nei diversi periodi presi in esame; possedere un adeguato lessico tecnico e critico nelle sue definizioni e formulazioni generali e specifiche. In particolare, alla fine del presente anno scolastico, con riferimento specifico all’arco cronologico compreso tra l’età moderna e quella contemporanea, lo studente dovrebbe saper argomentare una trattazione storico-iconologica delle opere, degli artisti e dei movimenti che per originalità e qualità abbiano determinato un nuovo orientamento nella storia della cultura figurativa e architettonica, siano emblematici per la persistenza della tradizione, siano particolarmente significativi per lo svolgimento dell’itinerario didattico prescelto. Contenuti I quadrimestre - Dai Carracci a Barocco e Rococò - Neoclassicismo II quadrimestre - Romanticismi - Dal Realismo al Postimpressionismo - Uno sguardo sulle avanguardie del Novecento e sulla realtà contemporanea (da completare) Metodi di insegnamento L’insegnamento di Storia dell’arte si costituisce come l’accostamento fondamentale al patrimonio artistico italiano al fine da riconoscerne ed apprezzarne l’enorme valore, ma anche come l’approccio più complesso al tema irrinunciabile dell’analisi iconologica in una civiltà in cui l’immagine ha assunto un ruolo decisamente prioritario. Essendo necessità del corso garantire una solida formazione storico-artistica pur all’interno dei vincoli di tempo e di programma che caratterizzano l’insegnamento della disciplina in questo particolare ordine di scuola, si è cercato di raggiungere l’obiettivo sollecitando lo studente ad un confronto diretto con i testi della disciplina, cioè con gli oggetti artistici, letti nei loro aspetti stilistici, iconografici e iconologici. L’insegnamento di Storia dell’arte ha cercato dunque di essere concreto e non nozionistico: l’analisi delle singole opere è stata pertanto proposta come momento centrale dell’apprendimento, nel quale si formano le categorie concettuali e il repertorio lessicale necessari a condurre qualsiasi discorso intorno ai fenomeni artistici. La dimensione storica, sia sul piano culturale che su quello artistico, è stata considerata al contempo indispensabile per collocare gli oggetti di studio nel loro contesto sociale e culturale e per apprezzare le trasformazioni dei linguaggi artistici, la permanenza e le rotture nelle scelte stilistiche, nei temi, nelle tecniche. ~ 103 ~ Strumenti di lavoro Libro di testo: Cricco, Di Teodoro, voll. 2, 3 ( VERS. VERDE)- Storia dell'Arte, ed. Zanichelli Si è inoltre proposto un confronto diretto con le opere d’arte con una uscita didattica a Firenze, con visita alla mostra “Da Kandinski a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, a Palazzo Strozzi, e alle collezioni permanenti della Galleria Palatina e della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti. In precedenza la classe ha partecipato presso il MAMBO di Bologna ad un laboratorio di avvicinamento al linguaggio delle "Performance". Verifica e valutazione Nel corso dell’anno la valutazione si è basata su una serie di prove di verifica sia scritte che orali, senza peraltro una differenziazione nel voto finale configurate come: . colloqui e discussioni sia individuali che collettivi . saggi brevi La valutazione, fissata dall’1 al 10, ha tenuto conto non solo della preparazione sui contenuti specifici della materia, ma anche delle capacità di analisi e di sintesi e delle sviluppo delle attitudini critiche degli studenti.