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n. 4
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
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ARTICOLI SACRI
a Senigallia
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 31 gennaio 2008 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Quaresima
Neanche sembra, ma
mercoledì prossimo è quello
delle Ceneri. Entrando in
Quaresima siamo chiamati
a vivere in modo esemplare
queste settimane, quasi
fossero il modello per tutte
le altre settimane dell’anno.
Un tempo opportuno per
costruire la propria vita,
per crescere se già si stava
camminando, per ricominciare a battere le ali si aveva
intrapreso… strade strane.
Innanzitutto un’esistenza sobria. In altri secoli il digiuno
era un fatto molto rigoroso,
oggi sembra completamente
disatteso. Forse è il caso di
pensare a un tipo di digiuno
che comprenda pure la sobrietà nell’uso della parola,
nelle prese di posizione, nei
giudizi, nel rifiuto degli
atteggiamenti estremizzanti.
Esprimere il proprio parere
senza offendere, non giudicare le persone, educarsi
a vivere la vita nella sua
complessità, riconoscere la
fatica di chi deve prendere
decisioni, tenere a cuore la
concordia pur nella diversità delle posizioni: tutto
questo è sobrietà e digiuno.
E poi un’esistenza donata.
Parlare del dono di sé non
significa non riconoscere il
proprio valore e le proprie
capacità. Siamo chiamati
a coltivare questi valori, in
un certo senso ad arricchirci,
per creare attorno a noi e
per tramite nostro una rete
di rapporti gioiosi, significativi, felici. Tutto questo
sembra quasi un’utopia
se ci lasciamo guidare dai
giudizi che ricaviamo dagli
strumenti di comunicazione
che giocano la loro influenza sull’esasperazione del
conflitto sociale, culturale e
religioso.
Non possiamo continuare
a vivere “come fanno tutti”.
Bisogna saper dire anche dei
no, con coraggio. Solo chi ha
coraggio è grande... Solo chi
sa dire qualche no e tanti
importanti sì nella sua vita
scoprirà la bellezza della
vita, forse proprio quella
che cercava da tanto e non
sapeva dove trovare.
Gesualdo Purziani
giornata per la vita
domenica 3 febbraio
Servire la vita significa non metterla a repentaglio sul posto di lavoro e
sulla strada e amarla anche quando
è scomoda e dolorosa, perché una
vita è sempre e comunque degna in
quanto tale. Ciò vale anche per chi
è gravemente ammalato, per chi
è anziano o a poco a poco perde
lucidità e capacità fisiche: nessuno
può arrogarsi il diritto di decidere
quando una vita non merita più di
essere vissuta. Deve, invece, crescere la capacità di accoglienza da
parte delle famiglie stesse.
Il vescovo celebrerà la S. Messa
in Duomo, alle ore 18.
servizio a pagg. 8 e 9
Prendersi cura
Viene affermato da eminenti medici e scienziati che chiedersi il perché esula dall’orizzonte della scienza, e che anzi non interessa sapere perché un certo fenomeno avvenga. Se questo atteggiamento culturale si affermasse nell’ambito della medicina, non
ci sarebbe più rapporto medico-paziente, non ci sarebbe più soddisfazione personale, perché senza senso non c’è gusto.
Ancor di più, se non c’è un senso, perché curare? Infatti, sembra essere questa la domanda intorno a cui ruotano i dibattiti sui
temi dell’inizio e della fine della vita. C’è un atteggiamento nichilista, che tende a determinare cultura e leggi, e che si coniuga
bene con una mentalità per cui l’uomo non ha un valore in sé, ma solo se produce e consuma. La medicina ha solo da guadagnare dalla ricerca del significato: è solo nel rapporto con la persona e con l’oggetto del sapere che l’uomo esprime il meglio di
sé. Il rapporto di cura deve avere due soggetti la persona malata e lo sguardo con il quale viene guardato. Questo sguardo potrebbe essere un’iniziale risposta alla domanda di salute, nel senso, come il Papa dice anche nell’enciclica “Deus caritas est”, che
lo sguardo con cui si guarda un ammalato fa riemergere la dignità, a volte sopita anche ai suoi stessi occhi. Da questo sguardo
ne va della dignità non solo di chi è guardato ma anche di chi guarda. Quindi all’interno di questo rapporto reale, all’interno di
questo sguardo di cura, il paziente può ripensare a chi è lui oltre a chi ha di fronte, anche nelle piccole cose, nei piccoli aspetti
della realtà. La percezione che io ho di me è essenziale nei momenti più dolorosi della vita. L’incontro che la Commissione
diocesana per la pastorale della salute ha promosso per venerdì 8 febbraio (vedi pag. 16) vuole essere un affronto di questi problemi con persone che quotidianamente vivono o hanno vissuto queste problematiche. Sono stati invitati il Dr. Marco Maltoni,
direttore dell’Hospice di Forlì, ed alcuni testimoni che, attraverso esperienze vissute, ci aiuteranno a comprendere come l’assenza di senso e la solitudine portano spesso l’uomo a disperare e a non aspettarsi più nulla di utile e di bello per sé.
Giuseppe Olivetti
la patrona della città e della Diocesi
Cattedrale di Senigallia
sabato 2 febbraio
MADONNA della SPERANZA
S.Messe ore 7.30 - 9 - 10 -11.30
Alle 18: Messa presieduta dal Vescovo
sommario
provincia
La presidente della Provincia di Ancona ha incontrato
la stampa a Ripe: progetti e lavori in corso.
giovedì 31 gennaio - in preparazione
ore 21: meditazione con P. Stefano Vita
venerdì 1 febbraio Giornata dei Religiosi
ore 17: Preghiera con i frati e le suore
ore 18: Santa Messa
domenica 3 febbraio
Giornata della Vita
ore 15: Benedizione dei bambini
ore 18: Santa Messa per la Vita
di Sara Giuliodori
11
chiesa
Festa di San Francesco di Sales, occasione
per riflettere sul giornalismo
di autori vari
10
2
31 gennaio 2008
attualità
mondoA fronteggiarsi i sostenitori del presidente eletto e gli oppositori che denunciano brogli
Guerra di potere in Kenya
A
desso è la volta del Kenya, una delle speranze
africane che sembrano naufragare nella follia
della guerra civile ‘per procura’.
E’ un passaggio di un’importanza capitale quello
che in queste settimane sta vivendo il Kenya: fondamentale per il paese, per l’intero continente e
per la stessa capacità di influenza delle comunità
sovra-nazionali, dall’Unione Africana alle Nazioni
Unite. Le uccisioni che, in una nuova seconda ondata, si susseguono in queste ore segnalano una
situazione intricata nella quale rischiano di fallire
in un sol colpo anche quei (pochi) auspici che gli
assetti geopolitici africani lasciavano intravedere
per il prossimo futuro. In Kenya si gioca una fetta
leggi Stanziati 500.000 euro
Un sostegno
agli oratori
importante della stabilità dell’intera Africa sub- ne fra Stati Uniti e Cina, abili a sfruttare la caduta
sahariana, ed è una gran brutta notizia il fatto che ingloriosa dell’influsso francese e britannico: nulla
uccisioni sistematiche su criteri etnici o politici avviene oggi di importante senza che Washington
si realizzino in quello che fino a qualche settima- e Pechino non giochino un ruolo, affiancati natuna fa era uno fra i paesi del continente nero che ralmente, seppur con meno preponderanza, da
sollevava minori preoccupazioni sul versante del Europa, Canada, India, Giappone, Corea.
rispetto dei diritti umani.
Di fronte all’aggravarsi della situazione, il panoraLe violenze post-elettorali registrate nella Rift Val- ma internazionale appare desolante: il ruolo delle
ley in questi giorni sono state pianificate e attiva- Nazioni Unite o quello dell’Unione Africana apmente fomentate da politici e capi locali: i risultati pare, ben che vada, sostanzialmente irrilevante, e
elettorali contestati sono stati pretesto di attacchi la storia – abituata a conferenze, incontri, vertici
che si realizzano su base etnica ma che hanno nei e tentativi di mediazione – rischia di ripetersi angruppi di potere i loro ispiratori, pronti a soffia- cora, ripresentandoci l’inutilità di parole retoriche
re sul fuoco della differenza etnica per perseguire piene zeppe di diritti umani e democrazia e destiinteressi chiaramente politici ed economici.
nate come sempre, nel breve arco di poco tempo,
E’ il male endemico di un continente nel quale le a sciogliersi come neve al sole. Sembra mancare
classi dirigenti locali subentrate ai colonizzato- nelle grandi capitali mondiali – al di là dell’afflato
ri si contorcono in intricati giochi di potere che e dell’interesse verso il rispetto dei diritti umani
rendono interi popoli schiavi delle diatribe di ri- - la stessa consapevolezza dell’importanza stratestrette élite, pronte a tutto – anche ad affamare la gica di un Kenya stabilizzato e pacificato, e senza
gente e a favorire guerre civili – pur di affermare questa consapevolezza appare difficile pensare
la propria voglia di potere.
ad un qualsiasi influsso positivo sulle vicende di
In Kenya, così come fu anche nel Rwanda e Bu- Nairobi. Già stabilire a livello internazionale il
rundi del 1994, così come accade ancora oggi in blocco e il congelamento dei beni del presidente
Sudan o nella Repubblica Democratica del Congo, contestato e della sua cerchia di amici affaristi, e
non siamo di fronte a “selvaggi” che si uccidono a misure analoghe di pressione verso il candidato
vicenda per innati impeti ancestrali, ma a popo- dell’opposizione, potrebbe rappresentare un prilazioni sulle quali piccoli gruppi - sempre spal- mo, semplice passo, che non comporta neppure
leggiati da importanti partner mondiali (europei, il dispiegamento sul territorio di uomini e mezzi,
americani, asiatici) – giocano senza scrupoli la fonte di rischi impossibili da valutare a priori. Ma
propria partita, incendiando conflitti e generando se anche una semplice misura di pressione econovittime. Impossibile non sottolineare il ruolo delle mica fatica a prendere piede, le prospettive per il
partnership, perché l’Africa subsahariana è diven- futuro restano davvero cupe.
tata oggi terreno di influenza e forse di spartizioL.M.
R
iconoscere, sostenere e agevolare il ruolo delle
parrocchie e degli enti di culto nell’educazione dei
ragazzi. E’ quanto si intende perseguire con la proposta di legge della Giunta regionale riguardante “Interventi per la valorizzazione della funzione sociale ed
educativa degli oratori e degli enti religiosi che svolgono attività similari”.
“Alle parrocchie e agli altri enti di culto - dichiara il
presidente Gian Mario Spacca - sono affidati compiti
fondamentali finalizzati alla promozione, all’integrazione, allo sviluppo e alla crescita armonica dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, anche in modo da
prevenire situazioni di bisogno e di esclusione. Una
delle sfide del Governo regionale per l’anno in corso
è dare la massima attenzione alle nuove generazioni. I
giovani sono il nostro futuro ed hanno bisogno di luoghi positivi di crescita personale, sociale e spirituale.
Attraverso tale iniziativa legislativa vogliamo potenziare gli oratori e i centri che esercitano le medesime
funzioni, intesi come spazi aperti al confronto generazionale e luoghi di aggregazione e incontro. Investendo e puntando sui giovani rendiamo ancora più salda
la coesione sociale della nostra comunità”. La Regio-
ne, come è scritto nella proposta di legge, riconosce
il ruolo delle parrocchie, degli istituti religiosi cattolici, di specifiche associazioni nazionali e di soggetti
appartenenti ad altre confessioni, quali promotori di
programmi, azioni ed interventi per la promozione di
attività culturali nel tempo libero, la diffusione dello
sport, per prevenire e contrastare il disagio, l’emarginazione sociale e la devianza minorile.
La proposta prevede, in particolare, la sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa con la Conferenza
episcopale marchigiana e il sostegno alla sua attività
attraverso contributi finalizzati alla realizzazione di
specifici progetti. I progetti sono presentati entro il 31
gennaio di ogni anno. Per il 2008, sono presentati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge
dopo la definitiva approvazione del Consiglio Regionale.
Per la realizzazione degli interventi quest’anno sono
disponibili risorse per 500.000 euro. Per gli anni successivi, l’entità della spesa sarà stabilita con le rispettive leggi finanziarie, nel rispetto degli equilibri di bilancio.
S.G.
Equità, rigore e sviluppo
per la crescita delle Marche
La “Finanziaria” della Regione in 10 punti:
1
Due cittadini
marchigiani su tre
(68,5%) continuano
a non pagare l’Irpef
regionale
2
3
La pressione
fiscale reale
regionale si riduce:
-1,6% nel 2008
Il peso dei tributi
propri della Regione
Marche è al 9° posto
in Italia, al di sotto
del valore medio
nazionale
Marche,
4
5
La gestione
economica 2007
della sanità è in
equilibrio
Il debito sanitario
cumulato negli
anni precedenti
è stato dimezzato
6
Le consulenze
esterne sono
diminuite dai
6 milioni di euro
del 2004 a circa
700 mila euro
nel 2007
la
7
8
numero di dirigenti
ogni 100 dipendenti
Lotta all’evasione
fiscale: sono stati
recuperati 20 milioni
di euro nel biennio
10
Il Consiglio
Regionale delle
Marche è il più
parsimonioso
d’Italia (dal libro
“La Casta”) ed ha
ridotto ancora le
spese: -3,4%
9
La Regione Marche si
colloca al penultimo
posto in Italia per
Regione
dei
E’ diminuito
ulteriormente il
costo della
pubblica
amministrazione
per ogni cittadino
marchigiano;
mentre sono state
incrementate
le risorse
pro-capite
per la sicurezza
sociale, lo sviluppo,
l’ambiente
Cittadini
Asteriski
* Il Papa e i giovani.
La pace deve restare
una speranza e l’educazione dei giovani un
obiettivo in tempi di
emergenza
educativa.
Durante l’Angelus di domenica 27 gennaio 2008,
il Papa, con accanto un
ragazzo e una ragazza dell’Azione cattolica,
dopo una preghiera per
la pace libera due colombe dalla finestra del suo
studio su piazza San Pietro. Benedetto XVI ricorda che ai tempi di Gesù
il termine “vangelo” era
usato dagli imperatori
romani e i loro proclami
erano considerati come
forieri di bene”. “Applicare questa parola alla predicazione di Gesù ha un
senso fortemente critico,
come dire: “Dio, non l’imperatore, è il Signore del
mondo, e il vero Vangelo
è quello di Gesù Cristo”.
L’espressione “Regno di
Dio non indica certo un
regno terreno delimitato
nello spazio e nel tempo,
ma annuncia che è Dio a
regnare e la sua signoria
è presente, attuale, si sta
realizzando”.
* Uniti per gli italiani. Se
si andrà a votare subito,
il partito vincente sarà
l’astensionismo, per il disgusto degli italiani per i
partiti in lotta per il potere, senza tener conto dei
problemi della gente. Il
modello tedesco e quello austriaco dovrebbero
insegnare anche ai “duellanti” italiani che – finalmente – è ora di essere
“uniti” (destra, centro e
sinistra) per il bene del
popolo, non del proprio
portafoglio.
* Senigallia e Bielorussia.
Il Rotary offre un contributo al progetto internazionale della locale Associazione “Un tetto” che,
dal 1998, ha avviato un
gemellaggio con la scuola di Litva (Bielorussia)
che si trova nella zona
di Chernobyl. Don Paolo
Gasperini, referente dell’associazione e relatore
dell’incontro
tenutosi
presso la sede del Rotary
Club, ha illustrato come
sia noto che le principali vittime di tale evento
siano i bambini sostenendo però che un soggetto lontano dalla zona
contaminata può ridurre
il danno fino all’80%. Il
progetto di gemellaggio
ha come finalità l’ospitalità dei bambini bielorussi in Italia, il sostegno dei
progetti che la scuola di
Litva promuove per i suoi
alunni ed il supporto ad
un’intera comunità che
vive con poca speranza nel futuro. I ragazzi
ospitati dal 26 marzo al
30 aprile proseguono la
scuola presso le elementari “Leopardi” e “Rodari”.
* Moratoria… oltre un
miliardo. Secondo Giuliano Ferrara, direttore de
“Il Foglio”, le vittime dell’aborto nel mondo sono
oltre un miliardo. Chiede all’Onu la moratoria,
come c’è stata per la
pena di morte. La vita va
rispettata “dal suo concepimento fino alla morte”.
Giuseppe Cionchi
31 gennaio 2008
attualità
lavoro e crisi Esperti nelle scer svelare usi e pericoli della rete
regione Obiettivi per il triennio 2008 - 2010
Sadam, buoni segnali Piano sociale
I
ncontro del presidente Gian Mario Spacca, affiancato dagli assessori Ugo Ascoli e
Paolo Petrini, con la proprietà dello Zuccherificio di Jesi per discutere delle prospettive
dopo la decisione della dismissione della lavorazione delle barbabietole a fine mese.
All’incontro hanno partecipato la presidente della Provincia, Patrizia Casagrande ed il
sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi.
La proprietà ha garantito l’ ‘opzione 0’, cioè
tutti i lavoratori troveranno una nuova collocazione, sempre a Jesi, all’interno di un
Piano di ristrutturazione dello stabilimento, Piano che è già stato consegnato venerdì
scorso.
Il Piano prevede tre punti qualificanti: il
rafforzamento del reparto di commercializzazione e confezionamento; un impianto
per la produzione di biodisel (è stato già individuato un partner) e il consolidamento di
una serie di funzioni ‘corporate service’ del
Gruppo, particolarmente importante per gli
impiegati amministrativi. Tutte e tre queste
funzioni si svolgeranno a Jesi.
Nello stabilimento confluiranno quote di
zucchero provenienti da Paesi europei: questo fa presupporre che, anche diminuendo la
produzione, il reparto di confezionamento
continuerà ad avere lavoro anche in prospettiva.
Attualmente sono impegnati nello
stabilimento 154 persone, 97 operai
e 57 impiegati: per tutti è garantito
il posto di lavoro anche se il Gruppo
prevede di concordare incentivi per
eventuali pensionamenti anticipati,
senza escludere, peraltro, un naturale ricambio, che sarà appannaggio
prioritariamente degli ‘avventizi’.
Alla richiesta del presidente Spacca
che tutte le risorse di provenienza
europea vengano impegnate su Jesi,
cui aggiungerne eventualmente altre ‘vista l’importanza logistica del
sito, la sua vicinanza alla raffineria, la sua importanza economica
- il Gruppo ha detto di considerare
strategico il sito di Jesi, visto che è il
suo avamposto più a sud ed assicura l’approvvigionamento di zucchero fino alla Sicilia e alla Sardegna.
‘Abbiamo organizzato questo incontro perché intendiamo sostenere la trattativa nazionale - ha detto Spacca. Inoltre, con una
mozione approvata in Consiglio regionale, ci
siamo impegnati a seguire tutto l’iter, che si
preannuncia articolato, tenendo aperto un
tavolo di confronto.’
Per la Sadam erano presenti: il dott. Massimo Maccaferri, il dott. Aldo Cartuccia (direttore agricolo Sadam), il dott. Ferruccio
Raule, responsabile delle risorse umane.
Prima di incontrare la proprietà, il presidente Spacca, ha ricevuto anche una delegazione di rappresentanti sindacali, sia della Rsu
Sadam, che di categoria e confederali.
immigrazione Iniziate le procedure per 1.700 lavoratori
In arrivo gli stagionali
S
Tempi moderni
ono stata avviate le procedure per l’assunzione dei 1.700 lavoratori stranieri
stagionali che nel 2008 troveranno impiego
nella nostra regione. Ne dà notizia Coldiretti
Marche, dopo la pubblicazione del nuovo
decreto flussi.
“Molta di questa manodopera sarà regolarmente impiegata nei nostri campi – spiega
il presidente Giannalberto Luzi - contribuendo in modo strutturale e determinante
all’economia agricola e rappresentando una
componente indispensabile per garantire il
successo del made in Marche alimentare sui
mercati”.
L’agricoltura marchigiana dà oggi lavoro a
circa 12.500 stranieri, il 19,4% del totale, davanti a industria (16,7%) e servizi (11,2%).
Sul sito www.interno.it si potranno scaricare gli appositi moduli che i datori di lavoro
devono utilizzare per effettuare il pre-caricamento direttamente o soprattutto attraverso le organizzazioni di categoria come la
Coldiretti, a partire dalle ore 8 di oggi, lunedì 28 gennaio.
‘Si tratta di una procedura informatica già
sperimentata lo scorso anno che si fonda
- sottolinea Coldiretti Marche - sulla collaborazione delle associazioni di categoria che
hanno stipulato un apposito accordo con il
Ministero dell’Interno e che potranno però
spedire definitivamente le domande solo a
partire da venerdì primo febbraio’.
Possono essere assunti per lavori stagionali
cittadini non comunitari originari di Serbia,
Montenegro, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri
Lanka e Ucraina, nonché di Paesi che hanno
sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria
come Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia,
Egitto e i cittadini stranieri non comunitari
titolari di permesso di soggiorno per lavoro
subordinato stagionale negli anni 2005, 2006
o 2007.
La Coldiretti, che lo scorso anno è stata l’associazione che ha presentato il maggior numero di domande, è impegnata nelle proprie
strutture territoriali a raccogliere in modo
informatizzato le richieste dei datori di lavoro.
Nuovi e vecchi consumi di droga
Hashish e marijuana
Sono giovani, consumano in prevalenza
hashish e marijuana, non lo fanno abitualmente e in maggioranza sono uomini. E’ il
quadro che emerge dal rapporto del ministero dell’Interno sull’analisi del consumo di
droghe tra le persone segnalate ai prefetti per
detenzione di sostanze stupefacenti ad uso
personale.
La ricerca copre un arco di tempo che va dal
1991 al 2006, cioè da quando sono stati istituiti i Nuclei operativi per le tossicodipendenze (Not) delle Prefetture (con dpr 309/90)
fino a quando non è intervenuta la n. 49/06,
che ha accentuato l’aspetto repressivo nei
confronti dei soggetti segnalati ex art. 75 del
testo unico e ha privato il Nucleo della possi-
P
artecipazione, tutela
dei diritti, programmazione locale. Questi i principali obiettivi del Piano
sociale 2008-2010 che la
Giunta regionale ha inviato in Consiglio per l’adozione. Il documento è stato approvato lunedì scorso
dall’esecutivo, su proposta
dell’assessore alle Garanzie
Sociali, Marco Amagliani.
“Il Piano sociale regionale
2008-2010 delle Marche
– dice l’assessore Amagliani – si propone come strumento di programmazione
per dare garanzie e sviluppo al sistema dei servizi
sociali della regione. Lo
scopo è quello di costruire una rete di servizi, che
contribuisca a migliorare
la qualità della vita e vicina alle esigenze reali dei
cittadini. All’interno di un
percorso di sostanziale
continuità con quanto delineato dal precedente Piano, rafforza il sistema delle
garanzie sociali in tutte
le sue componenti, come
richiesto dalle indicazioni emerse a seguito della
Conferenza regionale delle
politiche sociali del 2004”.
Il Piano è stato portato all’attenzione delle organizzazioni sociali e sindacali
durante tutto il percorso
amministrativo di costruzione.
Il Piano 2008-2010 si arti-
cola in tre parti: un riepilogo analitico dei risultati
conseguiti nei sei anni precedenti; la definizione delle strategie del prossimo
triennio; l’individuazione
delle aree sociali d’intervento.
Il consolidamento e l’innovazione delle rete sociosanitaria rappresentano due
degli obiettivi prioritari
del Piano sociale e di quello sanitario, recentemente
approvato dal Consiglio
regionale. Per questo motivo i due Piani sono stati
costruiti in stretto collegamento tra loro, specialmente per quanto riguarda
proprio l’integrazione della
rete sociosanitaria.
Nel prossimo triennio risulteranno prioritari gli
interventi a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza, dei diversamente abili,
la tutela della salute mentale (i servizi di sollievo), il
contrasto delle dipendente
patologiche, l’accompagnamento della non autosufficienza, l’integrazione degli
immigrati, gli interventi
nel campo della prostituzione e della tratta, l’inclusione sociale degli adulti
in difficoltà e provenienti
dal carcere, il sostegno alla
povertà estrema e contro
l’esclusione sociale, le politiche a favore dei marchigiani residenti all’estero.
regione 2 Progetto con le regioni centrali
Più turismo
L
a Giunta regionale ha
approvato interventi di
cofinanziamento per progetti di sviluppo turistico
di portata sovra regionale.
Abruzzo, Emilia Romagna,
Lazio e Umbria le Regioni
interessate dalle iniziative
di collaborazione con la
Regione Marche.
I progetti riguardano itinerari storico culturali e religiosi, cicloturismo, percorsi del gusto, itinerari nei
borghi storici.
In particolare, le Marche
saranno capofila del progetto che coinvolge il Lazio e che riguarda l’antica
via Salaria, una strada costellata di testimonianze
archeologiche di epoca
romana che ne fanno un
museo diffuso lungo più di
duecento chilometri. Oltre
bilità di proporre un programma terapeutico
in alternativa alle sanzioni.
In 15 anni, il numero dei segnalati ai prefetti
dalle forze dell’ordine è stato di 516.427 persone, mentre le segnalazioni effettuate sono
state 653.377, tenendo presente che una stessa persona può essere stata segnalata più volte
in uno stesso anno o in anni diversi. Il primo
dato importante è che oltre l’80% dei segnalati risultano avere un solo “avviso”, mentre il
20% circa sono plurisegnalati. In maggioranza
sono uomini (il 93% circa), mentre l’età media
è di 24 anni. Non solo: 46.734 ragazzi (pari al
9% circa) sono minori di 18 anni.
Significativo è l’andamento delle persone
segnalate in base alle diverse sostanze: in 15
anni la percentuale di chi ha fatto uso di cannadinoidi, che rimane la prima sostanza di
segnalazione, è quasi raddoppiata (è passata
dal 42% del 1991 al 74% nel 2006); l’eroina
alla storica via, il progetto
punta alla promozione dei
territori attraverso i quali
si snoda l’antico percorso,
coniugando cultura, ambiente, tradizioni, ospitalità. Gli interventi sono previsti dalla legge 135/2001,
che ha riformato la normativa sul turismo e previsto
il sostegno del Ministero
per le Attività produttive
ai progetti che riguardano
più regioni.
Successivamente, con il
decreto del Presidente
della Repubblica 158/2007
sono state individuate le
modalità operative e la ripartizione delle risorse tra
le singole Regioni.
Ora partono quindi le singole iniziative, a seguito
di appositi accordi tra enti
coinvolti.
invece ha subito un tracollo (dal 50% del ’91
all’8% del 2006), mentre le segnalazioni per
cocaina sono triplicate (dal 5% del ’91 al 14%
del 2006).
E se amfetamine e Lsd sono sostanzialmente
stabili (dal 2000 la media è ferma allo 0,20%),
il consumo di ecstasy e le sostanze analoghe è
cresciuto dallo 0,13% allo 0,65% con punte del
2% tra il 1995 e il ’96. Per quanto riguarda la
dislocazione geografica, al Sud si registra una
costante crescita di segnalazioni e, a partire
dal 2004, i segnalati in questa area del Paese hanno presentato i valori più elevati. Una
possibile spiegazione di questo particolare
aspetto - si legge nel rapporto – è che alcune
regioni dell’Italia meridionale sono divenute,
nel tempo, il crocevia per la rotte del narcotraffico. Anche per le Isole, il trend dei segnalati è stato in lieve ma costante aumento.
R.S.
3
Block Notes
Artigiani
doc
Arriva il marchio
di eccellenza per le
imprese del settore
artistico tradizionale
della provincia di
Pesaro Urbino. Una
sorta di certificazione
doc che garantirà
provenienza, qualità
e lavorazione delle
produzioni artigianali.
Nutrito l’elenco dei
mestieri e delle
attività che potranno
essere
ammesse
alla
certificazione
che sarà rilasciata
dalla Camera di
Commercio. Tra questi
sarti, orafi, ceramisti,
restauratori, camiciai,
scultori, decoratori,
calzolai, ricamatrici,
liutai, litografi, fabbri.
“Per
promuovere
l’istituzione di questo
marchio - spiega
la
responsabile
p r o v i n c i a l e
dell’Unione Artistico
tradizionale
della
Cna, Luciana Nataloni
- l’Ente camerale ha
istituito una sezione
speciale
dell’Albo
delle
imprese
artigiane. L’organismo
avrà il compito di
accogliere le richieste
delle imprese e di
valutare se queste
rispondano o meno
ai requisiti richiesti
in ordine al tipo di
attività e lavorazione
e al tipo di prodotti
commercializzati”.
Scopo dell’istituzione
del
marchio
di
eccellenza - spiega
la Cna - è quello di
creare una “rete” di
aziende
artigianali
di
qualità,
un
marchio doc che
possa rappresentare
un
elemento
di
riferimento
sicuro
per cittadini, turisti,
consumatori.
Il
marchio di eccellenza
per quelle imprese
che se ne potranno
dotare,
potrà
essere
esibito
e
stampato a fini non
solo
promozionali.
Quella certificazione
garantirà
la
provenienza
dei
loro prodotti e la
loro qualità, in un
momento nel quale
invece circola tanta
merce di scarsa
qualità e di dubbia
provenienza.
Per
ulteriori
chiarimenti e l’elenco
completo
delle
attività
ammesse
all’ottenimento del
marchio,
rivolgersi
alla
responsabile
provinciale Unione
artistico tradizionale,
Luciana
Nataloni:
CNA 0721-426127.
4
31 gennaio 2008
Senigallia
concorso Ideazione grafica di due progetti
libri A Senigallia la presentazione del libro di Giancarlo Trapanese
Fotografia e città Da quanto tempo...
I
l Comune di Senigallia ha divulgato il bando del concorso
di idee per la creazione della veste grafica di due progetti promossi dall’Amministrazione e finanziati dalla Regione Marche:
“Senigallia Città della Fotografia
- Progetto Giovani” e “Poesia nel
verso giusto”.
Il concorso grafico è aperto a tutti
i residenti della Regione Marche
e gli elaborati prodotti dovranno pervenire all’Assessorato alla
Cultura del Comune di Senigallia
entro le ore 12 di lunedì 4 febbraio 2008.
Ogni candidato è libero di partecipare a entrambi i progetti o soltanto a uno di essi, e ha facoltà di
presentare per ciascuno dei progetti fino a tre proposte.
La valutazione degli elaborati
del Progetto.Il vincitore di ciascuno dei due progetti si aggiudicherà la relativa elaborazione dei
progetti esecutivi, relativi alle attività che si svolgeranno tra marzo 2007 e giugno 2010.
Il premio in denaro è inoltre stabilito rispettivamente per i due
progetti in 4.000 e 2.000 euro.
Ulteriori informazioni possono
essere ricavate dal sito del comune di Senigallia. La segreteria del
concorso è a disposizione presso Comune di Senigallia – Ufficio Attività Culturali, Piazza del
Duca, 9 – 60019 Senigallia (AN)
– e-mail [email protected],
puis24@comune.
senigallia.an.it - tel 0716629350
/ 0716629203, fax 0716629349
– tra le ore 10 e le ore 12
L’elaborato, i dati anagrafici dell’autore
(specificati nella
scheda di
adesione al
concorso,
dovranno
essere inseriti, secondo le
modalità
specificate
nel seguente articolo
4, in un
sarà poi effettuata da un’apposi- plico anonimo da inviare a mezta Commissione, secondo i se- zo raccomandata con ricevuta di
guenti due parametri: attinenza e ritorno, oppure da consegnare a
coerenza dell’elaborato grafico al mano, all’Assessorato alla Cultucontenuto del Progetto;originalità ra, piazza del Duca, entro le ore
della proposta grafica, quale stru- 12.00 di lunedì 4 febbraio 2008.
mento di promozione e simbolo
M.B.
notizie della settimana
D
ue uomini con due vocazioni: del libro lo scorso ottobre alla Fieun sacerdote e un giornalista. ra internazionale di Francoforte
Due ‘mestieri’ che hanno molto a per questo sarà tradotto in 3 linche fare con l’umanità. L’incon- gue e distribuito in Europa.
tro – che dal libro sembra casua- Giancarlo Trapanese è un giornale - tra i due permette ai nostri di lista che non ha paura di rimetraccontarsi l’uno all’altro e di dar tersi continuamente in moto, pur
vita a pagine in cui c’è spazio per lavorando in una struttura, la Rai
raccontare sofferenza e riscatto, regionale, che gli permetterebbe
disperazione e speranza, disuma- di stare sufficientemente tranquilnità e umanesimo. I drammi dei lo. Il suo percorso professionale è
‘boskettari’, i bambini che vivono anzitutto il percorso di un uomo
nelle fogne di Bucarest, delle gio- che si lascia coinvolgere da ciò
vani donne dell’Est intrappolate che vede, inizia a farsi domande e
nella tratta della prostituzione, i cerca anche qualche risposta.
bambini soldato, le persone di- “Ho letto da qualche parte - ci
strutte da un modo di fare infor- dice Trapanese - che il bravo giormazione più letale di un’arma da nalista non si fa coinvolgere nelle
fuoco. Tutto ciò si incrocia con i storie che racconta. Ecco, questo,
drammi personali di Giorgio e per me, è un pessimo giornalista.
don Rolando. Quasi a dire che il In realtà il giornalista deve sentidolore e la gioia di due persone re la storia, capirla fino in fondo,
‘qualunque’ sono parte di una tra- non credo debba avere due dita di
ma tanto più grande di fatiche e pelo sullo stomaco. E’ invece una
conquiste universali. I due piani persona ancor più sensibile degli
si incrociano, si scontrano e dan- altri perché deve sperimentare
no vita ad un inedito lavoro che la sulla propria pelle situazioni da
critica ha definito ‘originale trait accogliere, raccontare e, a volte,
d’union tra romanzo e giornali- interpretare”.
smo di inchiesta’.
La giusta distanza dalla notizia,
C’è questo e c’è tanto altro nel li- per lui, è la minore possibile e a
bro di Giancarlo Trapanese, ‘Da fronte della tanto ricercata ogquanto tempo’ del quale abbia- gettività dell’informazione (‘immo avuto modo di parlare anche possibile da ottenere’) propone la
nella nostra città in una serata ‘buona fede del cronista che non
alla libreria Iobook dedicata a don risponde a preconcetti, ordini, ad
Oreste Benzi, fondatore dell’asso- un’idea precostituita da dimostraciazione Papa Giovanni XXIII ed re strumentalmente’.
instancabile difensore della digni- Al giornalista il romanzo affianca
tà umana (nella foto con Trapane- un sacerdote che offre la materia
se alla presentazione in Ancona).
prima per le sue inchieste: un preDa quanto tempo e la collana ‘Vit- te che vive su di sè tanta fragilità
time della penna’ sono stati am- e fa i conti con la sua umanità femessi alla presentazione ufficiale rita da vicende personali. Sembra
le iscrizioni al seminario della scuola di pace
a denti stretti
Banca etica
Succede a Senigallia Edicole
* E’ ancora in prognosi riservata Aldo Bora, il
ventisettenne di Senigallia che domenica pomeriggio è precipitato in un burrone nei pressi delle
grotte di Frasassi. Le sue condizioni non fanno temere il peggio, ma i medici del reparto Neurochirurgia dell’ospedale regionale di Torrette, continuano a riservarsi la prognosi per le ferite riportate dal
ragazzo al momento della caduta, un brutto volo di
circa 50 metri per il giovane escursionista.
* Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non sarà nelle Marche il 30 e il 31 gennaio
(salta quindi anche la tappa a Senigallia prevista
per il 31 ), a causa della situazione politica nazionale. E’ stato lo stesso Napolitano a comunicarlo
al presidente Gian Mario Spacca nel corso di una
telefonata. Napolitano ha confermato che la visita
nelle Marche rimane nella sua agenda e che si terrà
non appena gli impegni istituzionali la renderanno
possibile.
* Giovanni Papa, 40 anni, residente a Montignano, è stato accoltellato sabato scorso all’ingresso
del locale “Snoopy”, in via Cesano Bruciata. L’uomo,
buttafuori, aveva negato l’ingresso, perchè ormai
orario di chiusura, ad un gruppo composto da alcuni stranieri, probabilmente albanesi. Il rifiuto dell’uomo ha scatenato la reazione del gruppo ed uno
degli stranieri ha estratto un coltello ferendo non
gravemente Papa ad una gamba. Gli aggressori si
sono dati alla fuga ed il buttafuori è stato immediatamente soccorso. Trasportato all’ospedale l’uomo
è stato riicoverato con una prognosi di venti giorni.
* Con il doppio appuntamento recentemente organizzato dal Consiglio della III Circoscrizione
– martedì 22 gennaio a Roncitelli e mercoledì 23
a Filetto, sempre presso il rispettivo Circolo Acli –
sta prendendo corpo anche in questo 2008 un programma di incontri tra Amministrazione Comunale e realtà frazionali decentrate per discutere delle
problematiche attualmente sul tappeto, con particolare attenzione per le questioni legate al nuovo
servizio di raccolta differenziata porta a porta.
* Riunita la II Commissione Consiliare per la discussione e attuazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico meglio noto come Piano
Cervellati. Erano presenti oltre all’Architetto Cervellati, l’architetto Floris, il Sindaco Luana Angeloni, l’Assessore all’urbanistica Gennaro Campanile, i
Consiglieri Comunali componenti la Commissione
oltre a molti altri Consiglieri Comunali presenti in
veste di auditori. E tanta gente.
Mercoledì scorso in Consiglio Comunale è stata discussa e messa ai
voti la mozione che ho presentato
per risolvere alcuni problemi che
sta vivendo la categoria dei rivenditori di stampa periodica. La
problematica delle rivendite dei
giornali nella nostra città è sempre
più grave. L’anno passato si è verificata la chiusura del distributore
della zona di periodici e quotidiani mentre l’amministrazione comunale ha deciso di adottare il luglio
scorso una delibera finalizzata a
regolamentare l’apertura di nuove edicole nella città. Nel mese di
novembre, su iniziativa del gruppo
di Forza Italia – Ppe del consiglio
comunale di Senigallia si è tenuta
un’audizione presso la commissione consiliare attività produttive
alla quale hanno partecipato i
rappresentanti sindacali della categoria, nonché un folto gruppo di
rivenditori. Da quell’incontro sono
emerse, in modo molto evidente,
le criticità del settore e sono state
raccolte le preoccupazioni molto
forti di chi tutti i giorni è costretto
a vendere i giornali in condizioni
commerciale sempre più difficili. Ad aggravare la precarietà dei
giornalai, la spietata concorrenza
che viene oggi esercitata sul settore,
da parte della grande distribuzione che sulla base di leggi nazionali
e regionali è potuta entrare nel settore, ritagliandosi una importante
fetta di mercato, sottratta alle edicole tradizionali. L’amministrazione, con la delibera approvata, non
solo ha permesso l’apertura di nuovi punti vendita nella città, ma ha
garantito che i grandi centri commerciali potessero incrementare i
punti vendita di giornali e periodici proprio all’interno delle loro
stesse strutture commerciali.
Alessandro Cicconi Massi
una richiesta al mondo della fede
di essere più vicina all’uomo. “Più
che una richiesta, è una speranza.
Ho trovato in tanti sacerdoti del
‘disperato dolore causato dal non
riuscere a vedere la parte piena
del bicchiere. Vorrebbero arrivare dappertutto, salvare tutti. Non
possono riuscirci, naturalmente
e da qui nasce un’insoddisfazione che può essere occasione di
crescita e di riflessione anche
per loro. C’è bisogno di capire ed
ascoltare di più le persone”.
Un libro sincero dedicato ‘A tutti
quelli che sono sempre in attesa
di essere amati solo nel modo che
vorrebbero’. Ci siamo un po’ tutti
in questa dedica. Ed è per questo
che vale la pena sfogliare queste
pagine.
Laura Mandolini
S
i sono aperte le iscrizioni
per il seminario sulla Banca Popolare Etica, organizzato
dalla Scuola di Pace “V. Buccelletti” del Comune di Senigallia nell’ambito delle attività
inserite nell’anno scolastico
2007/2008.
L’iniziativa si articola in tre
appuntamenti, previsti presso
la sede della Scuola di Pace (a
Senigallia, in Via Marchetti,
73) negli ultimi tre venerdì del
mese di febbraio 2008, sempre
nella fascia oraria dalle 17 alle
19. Venerdì 15 Maurizio Spedaletti, Segretario area centro
di Banca Popolare Etica, parlerà di dare “Una risposta alla
crescente domanda di etica e
trasparenza nell’economia”;
venerdì 22 Alessandro Celoni,
a cura di
capoarea servizio dell’Ente,
parlerà di “Banca Popolare
Etica e microcredito al servizio del nuovo modello di sviluppo”; infine, venerdì 29 si
spiegherà “come accedere agli
strumenti di Banca Popolare
Etica” attraverso gli interventi
di tre relatori: Angelo Antognoni, responsabile coordinamento soci; Katya Mastantuono, addetta alla valutazione
sociale di Banca Popolare Etica e membro comitato probiviri; e Paolo Ranzuglia, referente per le Marche di Banca
Popolare Etica e banchiere
ambulante.
Le iscrizioni (10 euro) vengono raccolte da Daniele Marzi (tel. 071. 7930915 e 335.
7390381).
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Una nostra fedele lettrice, al momento
del rinnovo dell’abbonamento, ci ha chiesto di segnalare che in via Trieste non è
stato fatto ancora nulla per quanto riguarda il manto stradale, che ha molti avvallamenti. La via ne ha urgente necessità perché è molto transitata e quella parallela,
viale Anita Garibaldi, ha il senso unico.
• Il vento forte di bora dei giorni scorsi ha
portato tanta sabbia sul lungomare, pista
ciclabile e marciapiede. Tutto è rimasto
così come il vento aveva seminato e per
diversi giorni era pericoloso andare in bici
o moto, come anche passeggiare sul lungomare. Dopo diversi giorni di latitanza,
finalmente si è vista una spazzolatrice comunale, che più che togliere la sabbia l’ha
disseminata dappertutto. Le macchine con
le spazzole sono utili per le varie immondizie, ma non sono indicate per togliere la
sabbia. Occorre che lo faccia il personale
addetto alle pulizie, con tanto di scope,
come si faceva una volta. Concludendo, è
bene (in vista della buona stagione) dare
un’immagine di Senigallia pulita e bella.
• Molti si chiedono quando sarà riaperta
via Testaferrata, il tratto da piazza Garibaldi alla Fenice, chiusa per i lavori del
nuovo selciato. La strada, come già nel
primo tratto dai Portici al Palazzo dei vigili, è stata dalla stessa ditta rimessa a nuovo,
con le dovute pendenze, ma ci pare che i
lavori del secondo tratto vadano un po’
troppo a rilento, creando molti disagi agli
abitanti della zona ed alle auto che devono
fare tanti giri per giungere a destinazione.
• E’ stata trasmessa alla Fondazione europea per l’Educazione Ambientale la
documentazione occorrente per vedere
riconfermata a Senigallia la Bandiera Blu
per il dodicesimo anno consecutivo. I presupposti ci sono.
31 gennaio 2008
senigallia
senigallia Nel “Giorno della memoria”, per pensare alla storia e al futuro
La memoria condivisa
N
on bisogna ricordare per forza, ma se un calendario
ci ‘obbliga’ a fare i conti con la nostra storia è un bene
per tutti. Il 27 gennaio è una di quelle date che fanno fare
un giro di boa alla storia. L’inferno, nel 1945, ha aperto le
porte e tutti hanno potuto vedere di cosa è capace l’uomo
(in questo caso europeo, evoluto, cresciuto nella cultura
cristiana) quando sceglie il male assoluto come criterio
d’azione personale, comunitario, legislativo, istituzionale.
Senigallia ha il privilegio di avere tra le sue case del centro
storico una sinagoga, luogo reale e simbolico allo stesso
tempo di un’identità che è parte di noi. Nel ‘Giorno della memoria’ si è riempita di persone per ricordare cosa è
stata la Shoà, ma soprattutto per guardare avanti. Remo
Morpurgo, membro della comunità ebraica senigalliese, lo
ha detto bene: “I cancelli di Auschwitz si sono spalancati, sono stati aperti al mondo. Bisogna uscire dal lager e
scommettere ancora sui valori che fondano la nostra convivenza”.
A raccontarci un po’ di questa storia sono stati alcuni giovani del Liceo Perticari - Scienza del Linguaggio, grazie ad
un video con immagini dai campi di Fossoli e Mauthausen che hanno visitato con la loro classe. Giulia e Ece non
hanno avuto timore di dire che quel viaggio le ha fatte
‘vergognare di appartenere alla razza umana’ e ci hanno
fatto pensare quando hanno parlato di ‘discriminazioni
striscianti, tra i loro coetanei ‘magari soltanto perché ti vesti in un modo diverso, o sei straniero, o non condividi i
dettami della moda omologante’.
Pochi metri più in là, nei locali dell’Expo - ex, la mostra
sulle leggi razziali del 1938 ci ha ricordato la complicità
del regime fascista nella soluzione finale, alla faccia di chi,
anche oggi, propende per un contributo leggero del regime
alla deportazione nei campi. Una tragedia che non riguarda solo i tedeschi, quelli di un altro Paese perché anche qui
qualcuno, italiano, ha venduto delle persone per soldi, o
per vendetta. Ed è accaduto anche che molti uomini abbiano accettato tranquillamente che gli ebrei non potessere
sedere sulla stessa panchina degli altri, hanno applaudito
quando l’Italia è entrata in guerra, non hanno battuto ciglio quando i docenti universitari venivano cacciati dalle
loro cattedre.
Il vescovo Orlandoni ha portato il suo saluto: ‘Non basta
ricordare: occorre dirsi sinceramente che la Shoà è stato
il frutto di una serie di fattori ideologici, culturali, economici, di potere che hanno portato all’abisso. Non è stato
sicurezza stradale per confartigianato
Non solo multe
S
anzionare i comportamenti scorretti è giusto
ma occorre anche fare prevenzione. La repressione
della velocità deve essere
fatta con ragionevolezza e la
Confartigianato di Senigallia
interviene, tramite il suo responsabile sindacale Giacomo Cicconi Massi sul bilancio dell’attività della polizia
municipale presentata nella
sala consiliare del Comune
di Senigallia in occasione
della festa di San Sebastiano.
Le oltre14 mila infrazioni del
Codice della Strada nel 2006
hanno portato a sanzioni
pari a quasi 900.000euro e
se questo sistema sanzionatorio aiuta, da un lato, il
bilancio economico comunale non risolve, dall’altro,
il grande problema della
perdita di vite sulle strade e
della sicurezza.
Quante strade distrutte e
rattoppate, colme di dossi e
buche, rovinate ed estremamente pericolose si percorrono al giorno?
Ecco dunque che risulta necessario responsabilizzare i
cittadini e non solo punirli
come è altrettanto doveroso
non far venire meno il diritto a viaggiare sicuri senza
dover rilevare infrazioni al
solo scopo di rimpinguare le
casse comunali. “La priorità sottolinea la Confartigianato di Senigallia - deve essere
sempre quella di migliorare
lo stato delle cose senza gravare eccessivamente sulle
tasche dei guidatori.Troppo
spesso infatti i rilevatori di
velocità vengono piazzati
nei punti dove l’ automobi-
lista è più sicuro ad esempio
rettilinei, strade in discesa
con ottima visibilità mentre
in alcuni punti più pericolosi facendo così azione di
prevenzione
Si continua a considerare
la velocità come unico elemento da controllare e sanzionare. Nessuno nega che
quando è veramente eccessiva la velocità diventi un
elemento di alto rischio, ma
il fatto è che non c’è nessuna attenzione su tanti altri
comportamenti scorretti e
pericolosi”.
Il sistema attuale di controlli
se contribuisce a far in qualche modo diminuire la velocità media dei veicoli, non
impedisce molte altre infrazioni che vengono commesse alla guida sorpassi a
destra, manovre vietate, uso
del telefono.
Paola Mengarelli
un evento nato, come un fungo, in una notte. E c’è ancora
bisogno di approfondire, di creare nelle nostre società robusti anticorpi perché questo non accada mai più”. La sfida
è essenzialmente culturale ed educativa e deve rivolgersi
principalmente alle giovani generazioni.
Mentre la sinagoga senigalliese si riempiva di suggestivi
suoni della tradizione ebraica sefardita, proposti dalla voce
di Antonella Vento e dall’arpa di Lucia Galli, in tanti altri
luoghi si è parlato di Shoà. Significativa la presa di posizione di Riccardo Pacifici, portavoce degli Ebrei di Roma: “La
Giornata della Memoria non deve servire per la commiserazione degli ebrei perché dopo la Shoah abbiamo avuto
altri stermini, altri genocidi nel mondo, come in Rwanda,
la ex Jugoslavia e Darfur. Anche lì non si sta facendo nulla,
gli eserciti non stanno intervenendo perché ci sono gli interessi della Cina e di altri Paesi importanti”.
Un salmo ha risuonato, nel cuore della città, in una sera
nella quale la memoria condivisa ha alleggerito il cuore di
tutti.
Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, - lo dica
Israele - dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma
non hanno prevalso. Sul mio dorso hanno arato gli aratori,
hanno fatto lunghi solchi. Il Signore è giusto: ha spezzato il
giogo degli empi. Siano confusi e volgano le spalle quanti
odiano Sion.
L.M.
D
5
un po’ di storia
ue strade dividevano il ghetto di Senigalli in quattro
isolati, al loro imbocco vi erano i quattro portoni del
ghetto. La zona un tempo occupata dal ghetto si trova
attualmente a pochi metri dal Palazzo del Duca, dal Foro
Annonario, sulla riva sinistra del fiume Misa; la strada
principale era la strada del Ghetto, tra la strada del Corso
e di S.Antonio, dei Macelli e dell’Ospedale. Vi erano edifici di proprietà di famiglie nobili: Baviera, Amati, Andreini, Marcheselli, Paglia, Montini, Albertini. Il posto dove si
trovava il ghetto è stato trasformato a partire dal 1892; gli
edifici sono stati abbassati di uno o più piani dopo il terremoto del 1930. L’unica strada rimasta del ghetto è la via dei
Commercianti, al n.20 vi è la sinagoga e la sede dell’archivio. La sinagoga fu costruita nel 1634, quando fu istituito il
ghetto, poiché quella precedente era fuori dal recinto; è di
rito italiano. Era più alta di un piano, ma fu abbassata dopo
il terremoto del 1930; la sala di preghiera si trova al primo
piano. Il matroneo è sormontato da finestre murate che
erano quelle della sinagoga prima del terremoto; il portone
d’ingresso è a due ante con un portale in pietra d’Istria. Al
primo piano vi è un ufficio, due piccoli vani di passaggio, il
matroneo dove vi è un armadio dove sono conservati alcuni Sefer Torah (Rotoli della Legge), e la sala di preghiera.
Le scale portano poi ad un solaio (prima del terremoto vi
era la sala che occupava il terzo ed il quarto piano). Una
sinagoga precedente si trovava probabilmente in Via Arsilli
(chiamata Via della Sinagoga), di cui Via dei Commercianti
è una traversa.
(fonte: Associazione ‘Marche - Israele’, sito internet)
da sinistra:
la presidente
della Provincia di
Ancona, Patrizia
Casagrande; il
vescovo Orlandoni;
Amos Zuares, della
comunità ebraica
e il sindaco di
Senigallia Luana
Angeloni.
Preghiera
del kiddush
Foto Effimera
- Senigallia
Rinnovo dei locali che smistano la posta
Ufficio recapito
L
a responsabile del recapito delle Marche, Maria
Boccatonda, e il direttore
del Centro Secondario di
Distribuzione di Senigallia,
Giuseppe De Lucia, hanno
illustrato il nuovo modello
organizzativo che punta ad
industrializzare i processi
e a garantire una maggiore
efficienza operativa a vantaggio del cliente finale.
La sede è stata riprogettata anche in funzione delle
attività svolte in sequenza
all’interno dell’ufficio. Sono
di nuova concezione gli
strumenti di lavoro, quali i
carrelli per la movimentazione interna della posta, le
bilance ma in particolare i
casellari, che permettono
ai portalettere di ordinare
la corrispondenza con più
velocità. Il restlyng degli uffici di recapito è solamente
uno dei tasselli di un progetto più ampio che ha già
comportato il rinnovo di
tutti i mezzi e la fornitura
ai portalettere delle nuove
divise. Nel Csd di via Tevere
dove lavorano 40 addetti, fra
portalettere e servizi interni,
viene effettuata la ripartizione della corrispondenza (circa 8 milioni e 500 mila pezzi
in un anno) per il bacino di
competenza che comprende oltre a Senigallia anche
Monterado. Circa 18.526
sono le famiglie senigalliesi,
pari a 10436 punti di recapito, a cui viene consegnata la
corrispondenza lavorata dal
Centro Secondario di Recapito. Vanno poi aggiunte circa 2600 attività commerciali.
la festa promossa dalla croce rossa senigalliese
Carnevale C.R.I.
È
tutto pronto per la festa
più pazza e più allegra
dell’anno. Come di consueto, e sono ormai 24 le edizioni, il Comitato Locale di
Senigallia della Croce Rossa
Italiana ha organizzato il
tradizionale “Carnevale dei
Bambini” che sbarcherà ancora una volta alla discoteca
“Megà” (Strada Statale Arceviese Km. 9) a partire dalle
ore 15 di sabato 2 febbraio
2008. Una manifestazione
che ha saputo conquistare
un posto sempre più importante tra gli appuntamenti di questo periodo di
feste. Tema di quest’anno,
due personaggi storici dei
fumetti amati da grandi e
piccini: Topolino e Minnie;
una carica di allegria che
coinvolge tutti, regalando a
quanti interverranno tanti
colori, la musica scatenata
dei “Cabeza Loca”, le leccornie magistralmente preparate dai cuochi dell’Istituto
Alberghiero di Senigallia e le
caramelle, i cioccolatini e i
coriandoli offerti dai volontari della Cri. proventi della
vendita dei biglietti saranno
destinati all’aggiornamento
degli strumenti e delle attrezzature del Comitato Locale di Senigallia.
un forum per famiglie lanciato dall’age
Sull’educazione
S
enza alcuna volontà di
contrapposizione
con
l’Istituzione Scolastica ma
con uno spirito di profonda collaborazione, il Forum
delle Associazioni dei Genitori è arrivato ad un punto
nodale del suo cammino.
Parliamo del Piano dell’Offerta Formativa d’Istituto.
In occasione delle prossime
iscrizioni, le scuole hanno
dato alle famiglie il proprio
POF. Ne ho visto qualcuno
(Marchetti 73 pagine, NordMercantini 44) e devo constatare che sono documenti
importanti, spesso complessi da capire per chi non è
addetto a lavori, e, comunque, densi di progetti e attività che abbracciano ogni
genere di apprendimento.
Ma mi soffermo a porre alcuni interrogativi. Questi
documenti servono veramente alle famiglie per poter scegliere la scuola giusta
per il proprio figlio? Questi
documenti rispondono effettivamente alla domanda
di educazione delle famiglie? Ma qual è la domanda delle famiglie in tema di
educazione? Qualcuno se le
è mai chiesto?
Oggi, il tema dell’educazione viene affrontato con la
frammentarietà: l’educazione stradale, alimentare, ambientale, sessuale, all’immagine, alla lettura, alla musica,
ecc.. Il proliferare delle educazioni ha svuotato la parola del suo significato originario, assimilandola di volta
in volta a sensibilizzazione,
informazione, conoscenza,
spostando quindi il suo “fo-
cus” dall’ambito dell’essere a
quello del sapere.
Ne abbiamo parlato ampiamente in famiglia e con
alcuni amici e parenti chiedendo quale potesse essere
l’educazione che si vorrebbe
per questi bambini. Non ho
sentito parlare di educazione all’ambiente, all’immagine, alla lettura perché –hanno detto – questi ragazzi,
nonostante tutte queste belle discipline, continuano ad
essere irriverenti, disordinati, dispettosi, provocatori,
disubbidienti, in una parola
maleducati.
Per “allevare un bambino ci
vuole un villaggio”, dice un
proverbio africano. Ebbene,
abbiamo i bambini e il villaggio ma non abbiamo ancora una comune idea educativa che deve essere alla
base di tutte le attività che
si svolgono nei vari contesti
educativi; un’idea che sia il
risultato di un confronto tra
tutte le componenti che si
occupano di educazione: la
famiglia, le Istituzioni scolastiche, comunali, sanitarie e
la Chiesa locale.
Insomma, è per questo che
si è pensato di lanciare un
Forum permanente sull’Educazione invitandovi a partecipare le Istituzioni, affinché
si cominci ad instaurare
quel dialogo in un momento
particolarmente critico per
le attuali generazioni.
Il primo Forum sarà il 2 febbraio p.v., a Senigallia,
presso l’Istituto Alberghiero
Panzini, dalle ore 9,00 alle
12,00.
Alberto Di Capua
6
31 gennaio 2008
Chiesa
C’è vita
in parrocchia
Dal Santuario di Santa Maria Goretti
Espletate le pratiche con le diverse Sovrintendenze,
anche la salma di Alessandro ha trovato il suo posto nel Santuario di Corinaldo, di fronte alla tomba
di Mamma Assunta. La vita dell’uccisore della Martire ha avuto una svolta decisiva, di vera conversione,
dopo il perdono che Maria Goretti gli ha dato, prima
di spirare, con le parole: “Io Alessandro lo perdono, lo
voglio con me in Paradiso”. Parole che si incideranno,
profondamente, nel cuore dell’assassino e lo aiuterà
ad accettare i lunghi e terribili anni di carcere prima
e poi la lunga vita passata a servizio dei Padri Cappuccini, accompagnata da una intensa preghiera riparatrice. La “conversione” di Alessandro, quindi, non
è stata frutto di un momento emotivo, bensì di una
lunga sofferenza interiore e di una serenità riscoperta in una grande fiducia del cuore misericordioso di
Dio, che “non vuole la morte del peccatore, ma che si
converta e viva”. Lezioni straordinarie, attuali per la
mentalità moderna, il perdono di Marietta e di Mamma Assunta ad Alessandro, sono fiducia grande nella
bontà del Signore, sempre pronto ad accogliere ogni
“figlio prodigo” che, pentito, ritorna alla casa del Padre. Visitando il Santuario di S.Maria Goretti, ogni pellegrino accolga questa lezione che porta al cuore del
cristianesimo: “lasciatevi riconciliare con Dio”.
Altare della Grotta di Lourdes in Santuario
Oltre che incontrare Maria Goretti, con i suoi straordinari messaggi sempre più attuali, i pellegrini dal 2
all’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, potranno lucrare l’indulgenza plenaria ricordando il 10°
anniversario delle apparizioni a S.Bernardetta, alla
quale la Vergine si definitiva “L’Immacolata Concezione” dando conferma alla definizione dogmatica fatta
quattro anni prima (1854) dal nostro Beato Pio IX.
Si invitano i gruppi di preghiera ad organizzare Pellegrinaggi al Santuario anche per questa circostanza
particolare. Si ricorda pure che durante l’anno, fino
all’8 dicembre 2008, in ogni ultimo sabato del mese,
viene celebrata una funzione particolare in onore della Madonna di Lourdes: S.Rosario meditato (16,30) e
S.Messa (17,30).
don Franco Morico
150° anniversario delle apparizioni a Lourdes
Non poteva certo mancare uno specifico impegno
da parte del Comitato Pio IX, unitamente alla Diocesi di Senigallia ed alla Fondazione Opera Pia Mastai
Ferretti nell’occasione del 150° anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes. Fu infatti proprio
il senigalliese Papa Pio IX a proclamare l’8 dicembre
1854 il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria.
E, presentandosi la Beata Vergine a Bernardette nel
1858, la Madonna dichiarò espressamente di essere
“l’Immacolata Concezione”. Nel 1876 il Papa riceveva
proprio da Bernadette questa lettera: “Dal cielo la
Santa Vergine deve gettare spesso i suoi sguardi su di
voi, Padre Santissimo, perché l’avete proclamata Immacolata e questa buona Madre quattro anni dopo è
venuta a dire: “Io sono l’Immacolata” e io non sapevo
che cosa ciò volesse dire, non avevo mai sentito quella parola. Poi, riflettendo, mi dissi: la Vergine è buona,
è venuta a confermare la parola del Santo Padre”.
La Diocesi di Senigallia, dopo aver celebrato il 150°
del dogma con solenni manifestazioni religiose e culturali nel corso del 2004 - fra le quali la visitatissima
mostra “Tutta Bella” splendidamente allestita nella
Pinacoteca Diocesana – ora volge la sua attenzione
alla celebrazione di Lourdes. Un intenso programma
vede al centro degli appuntamenti la Chiesa dell’Immacolata a Senigallia, proprio dedicata alla Madonna
con uno splendido affresco absidale dove – appunto
– viene raffigurata la proclamazione del dogma. Da
lunedì 4 febbraio sino a lunedì 11 febbraio 2008, tutti
i pomeriggi alle ore 17 si terrà nella stessa Chiesa il
S.Rosario, seguito dalla catechesi e dalla Benedizione
Eucaristica. Particolarmente interessanti i temi delle
catechesi, tenute dal Vescovo Emerito Odo Fusi Pecci,
e tutte legate alla vita del Beato Pio IX in relazione
alla Madonna. Non va poi dimenticata la concessione
fatta da Papa Bendetto XVI di una speciale indulgenza plenaria proprio nell’occasione di tali apparizioni
della Beata Vergine Maria nella Grotta di Massabielle, presso Lourdes, a S.Bernardetta Soubirous. I temi
della catechesi verteranno su: - lunedì 4 febbraio: Pio
IX e gli eventi tumultuosi del suo tempo - martedì 5
febbraio: Pio IX e la Madonna della Speranza - m e r coledì 6 febbraio: l’Enciclica Spe Salvi - giovedì 7 febbraio: la fisionomia della Speranza cristiana - venerdì
8 febbraio: Vita di Pio IX - sabato 9 febbraio: Pio IX e
l’Immacolata - domenica 10 febbraio: la spiritualità di
Pio IX (I) - lunedì 11 febbraio: la spiritualità di Pio IX
(II)
Incontro per le famiglie a Mondolfo
Incontro di spiritualità per le famiglie, domenica 10
febbraio p.v., nel Salone di Sant’Agostino a Mondolfo,
con inizio alle ore 18. Tema dell’incontro: ‘La Bibbia
parla dell’amore’, un momento di spiritualità guidiato
da P. Aurelio D’Intino, passionista. Alle 19.30 la cena,
servizio babysitter. Informazioni in parrocchia.
diocesi La festa del patrono dei giornalisti con il Vescovo e i presidente dell’Ordine regionale
Informare, lavoro difficile
C
ombattere la tentazione di cercare
lo scoop a tutti i costi con insistenza pruriginosa sui peggiori lati umani.
Questo il messaggio lanciato da sua
Eccellenza Giuseppe Orlandoni, giovedì 24 gennaio, ai giornalisti intervenuti
alla conferenza stampa dedicata a San
Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione. Ricerca, difesa e comunicazione
della verità sono i compiti di chi lavora
nel settore, ed in questo possiamo sicuramente prendere esempio da San
Francesco di Sales che fu un grande
comunicatore del suo tempo. Nato
nel 1567 in Savoia (Francia) da una famiglia di antica nobiltà, fu Vescovo di
Ginevra, città fulcro del calvinismo e
mortì a Lione nel 1622. Venne dichiarato santo 43 anni dopo, proclamato
dottore della Chiesa nel 1877 e patrono dei giornalisti cattolici nel 1923. Al
suo nome si ispira anche la confraternita dei Padri Salesiani, fondati da Don
Giovanni Bosco.
San Francesco di Sales visse in un periodo di grande conflitto tra cattolici e
protestanti, cercando sempre di dire la
propria verità nell’estremo rispetto dei
suoi interlocutori. Una figura antica
ma che ancora oggi andrebbe ricordata,
specie dagli addetti ai lavori.
Oggi sembrano vigere altre regole,
quelle economiche prima di tutto. I
mass media sono molto presenti nella
nostra vita, ci informano, ci intrattengono, ma in molti casi ci possono fare
anche male, riportando con insistenza
e predominanza fatti di cronaca nera,
con cui peggioriamo la percezione del
mondo che ci circonda, della società
di cui facciamo parte e dimentichiamo le cose buone che ci accadono intorno. I mezzi di comunicazione sono
Umberto Folena,
editorialista
di Avvenire
‘Non è
mestiere
da cinici’
R
I
degli strumenti e come tali vanno usati
nel modo migliore, seguendo un codice deontologico, con umiltà e serietà.
Agli addetti spetta quindi il compito
di raccontare i fatti accaduti, belli o
brutti, descriverli e far capire nel modo
più esaustivo possibile quanto avvenuto, senza dimenticare che una ricerca
spasmodica ed esclusiva di massacri,
disgrazie e complotti non aiutano la
comunità, non le portano alcun giovamento. Le esasperazioni dei conflitti
tra varie parti sociali, politiche e geografiche finiscono per fare da cassa di
risonanza a fatti che aumentano le divisioni in situazioni già difficili.
L’invito del Vescovo è quindi quello di
prendere esempio da San Francesco di
Sales, che incarnò in sé i criteri di verità, amore e solidarietà. Un messaggio
importante per riflettere sul travagliato
rapporto fra cultura moderna e sensibilità cristiana, mondo dell’informazione e Chiesa, che può e deve continuare
nel dialogo e nel rispetto reciproco.
Più orientato verso gli aspetti della
deontologia professionale e sul modo
di fare informazione oggi, l’intervento
del presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche Gianni Rossetti, che si
è soffermato in particolar modo
sulla mancanza di autonomia delle redazioni, dovuta al contratto
dei giornalisti scaduto tre anni
fa, ed alla fretta che il giornalista
oggi deve avere nello svolgere il
suo lavoro, per coprire più storie.
Il primo fattore porta inevitabilmente al precariato di giovani e
non, ma ancor peggio alla manipolazione e subordinazione dei
giornalisti, tenuti in pugno dagli
editori e strumentalizzati, pena
la sbrigativa sostituzione con chi
n occasione della festa di san Francesco di
Sales abbiamo incontrato il giornalista Umberto Folena, editorialista di Avvenire.
Cosa significa oggi scrivere per un giornale
di ispirazione cattolica?
Mi fa piacere che si parli di stampa d’ispirazione cattolica, anche se viene sempre usata
la definizione “stampa cattolica”, sia pure per
semplicità di linguaggio: effettivamente però,
l’aggettivo “cattolico” andrebbe utilizzato con
parsimonia e delicatezza. Una stampa ispirata cattolicamente, comunque, ha senso ancora più di prima, poiché, in un contesto in cui
paradossalmente proliferano la modernità e la
ricchezza dei mezzi d’informazione, tuttavia
non aumentano le occasioni di scambio e di
confronto tra orientamenti o filosofie diverse.
Il timore è che avere tanti media, tra tv private
– in Italia ce ne sono più che negli Stati Uniti
– emittenti radiofoniche e quotidiani porti ad
una inevitabile omologazione: ormai purtroppo alla quantità dei mezzi non corrisponde la
varietà e la qualità dei contenuti. Ecco quindi
la necessità di una stampa d’ispirazione cattolica che metta al centro la persona umana in
tutte le sue dimensioni. Ora più di prima, infatti, sentiamo il bisogno di una stampa che
racconti la storia dell’uomo, un uomo che
sappia dare uno sguardo orizzontale alle cose
del mondo, ai propri simili, ai problemi sociali
ma capace anche di non dimenticarsi della dimensione spirituale della vita e guardi quindi
verso l’alto.
Siamo sulla buona strada?
Dobbiamo essere coscienti che cercare la
“buona” notizia non vuol dire fare del “buonismo”. Significa invece avere senso della realtà
icordare la Madonna della Speranza è
particolarmente significativo nel nostro tempo, così bisognoso di speranza e
di pace. E’ dal XVI secolo che la Madonna del Duomo è venerata a Senigallia. Il
quadro risale all’inizio del 1500 ed era di
proprietà della famiglia senigalliese Baldassini; iniziò ad avere una particolare
devozione quando una signora di questa
famiglia, trovandosi in pericolo di vita,
pregò davanti all’immagine e fu “tosto con
manifesto prodigio esaudita”. I senigalliesi
allora la vollero vedere, pregare e rendere
un tributo di culto e di amore.
Il programma prevede giovedì 31 gennaio
alle ore 21 in Cattedrale momento di me-
è disposto a piegarsi, da scegliere nella
lunghissima fila di chi bussa alle porte
del mestiere. Il secondo fattore, quello
del tempo, è strettamente connesso al
primo. I mass media fanno a gara per
dare in anteprima la notizia omettendo
le dovute verifiche. Il risultato è che i
giornalisti svolgono il loro lavoro non
più per le strade della città ma davanti
al monitor di un computer e attaccati
al telefono, perdendo così il contatto con la gente e con la realtà locale.
Difficilmente si ha tempo e modo per
verificare le notizie e ciò comporta
troppo spesso la pubblicazione di fatti
non corretti, che danneggia la libertà d’
informazione dei lettori. Questo Gianni Rossetti lo avverte da vicino, ricordando che nel compito dell’Ordine di
vigilare sull’etica del giornalismo, anni
fa le segnalazioni arrivavano raramente, oggi sono frequenti quando non
quotidiane. Un richiamo al senso etico
ed alla verifica dei fatti è stata dunque
la sua raccomandazione.
Una bella quanto mai utile lezione di
giornalismo, il regalo del patrono Francesco di Sales ai giornalisti di Senigallia.
Sara Giuliodori
e non cercare solo di piazzare copie facendo
prevalere le tre famose esse dell’informazione,
ovvero sesso, sangue e soldi. La stampa cattolica ha come missione quella di comunicare
con umiltà ma anche con coraggio, cercando
di essere originale, affrontando la cronaca e
occupandosi della vita delle persone secondo
l’ottica cristiana, avendo come interlocutore
non soltanto il mondo ecclesiale.
Quale suggerimento darebbe alle giovani
leve che intendono avvicinarsi al mondo
dell’informazione?
Non vorrei apparire parziale, dato che appartengo ad un’altra generazione con un’idea differente di formazione giornalistica. In generale,
ho la sensazione comunque che quel che conta sia avere una solida preparazione culturale
e, soprattutto, una passione autentica per ciò
che gli altri dicono, pensano e fanno: ovunque
e in qualunque circostanza. Servono un’attenta capacità e un vivo desiderio nel saper
raccontare ciò che si è visto o ascoltato. Inoltre, bisogna saper maneggiare bene la lingua
italiana, scritta e parlata: non bastano solo le
potenzialità offerte dalla tecnologia. Lo spiega
bene il più grande cronista polacco Ryszard
Kapuscinski, scomparso recentemente, nel suo
libro “Il cinico non può fare il giornalista”, sostenendo l’esatto opposto di ciò che si insegna
in qualche scuola di giornalismo, dove spesso
manca l’approccio pratico a questo mestiere, e
in molte redazioni. Ad un giovane praticante
suggerirei di coniugare la teoria con le attitudini personali: molto poi s’impara su campo,
come si dice in gergo, misurandosi con la notizia e con il proprio talento.
a cura di Francesca Cipolloni
ditazione e preghiera guidato da padre
Stefano Vita su “Maria donna dell’ascolto”.
Il giorno della Madonna della Speranza, sabato 2 febbraio, le messe saranno a
orario festivo e nel pomeriggio alle ore 18
la S. Messa sarà presieduta dal vescovo
mons. Orlandoni.
Domenica 3 febbraio, Giornata per la Vita,
al mattino alla S. Messa delle ore 10 sono
invitate tutte le famiglie che hanno battezzato un figlio negli ultimi tre anni e nel
pomeriggio, alle ore 15 la tradizionale benedizione dei bambini. Poi alle ore 18 la
S. Messa per la Vita celebrata dal Vescovo
mons. Orlandoni.
Paolo Gasperini
La patrona della Diocesi
Festa della
Madonna
della Speranza
31 gennaio 2008
Chiesa
dalla visita pastorale
Il vescovo Giuseppe in visita nella parrocchia di Scapezzano
D
Al centro, la domenica
a sabato 19 a giovedì 24 gennaio
si è svolta la visita pastorale del
vescovo Giuseppe Orlandoni nella
parrocchia di Scapezzano. Per vivere
l’evento in maniera consapevole è stato
distribuito in tutte le famiglie il bollettino parrocchiale che tradizionalmente
porta il nome di “Vita Nostra”. Il senso
della visita parrocchiale sta nella reciproca accoglienza. La comunità accoglie il vescovo come ospite nel proprio
territorio, il vescovo accoglie la comunità di Scapezzano nella chiesa diocesana e universale, sottolineando l’unità
della fede. Infatti la comunità parrocchiale non è un gruppo di persone organizzato in club privato, ma cellula di
una più vasta comunità di fede che si
fonda sul dono di Dio e ha come confini quelli del mondo intero. La presenza
del vescovo testimonia quest’apertura
di orizzonti, contro ogni tentazione
di ripiegamento sulle abitudini locali e contro la pigrizia di chi non vuole
camminare con la storia della salvezza.
Con questo spirito si è svolta la visita pastorale dall’incontro festoso con
i bambini del catechismo, alla messa
solenne della domenica frequentata da
tante persone, all’incontro con il consiglio pastorale. In questa circostanza
il vescovo ha ribadito il suo intento di
suscitare la partecipazione e la corresponsabilità dei laici alla vita della comunità.
Proprio per ribadire l’importanza della
corresponsabilità il parroco ha proposto e il consiglio pastorale ha discusso
un “Progetto Pastorale” da diffondere
in tutte le famiglie, per dare alla vita
parrocchiale una unità di senso e di stile. Il perno attorno cui tutto ruota è la
comunità che si riunisce nel giorno del
Signore per celebrare l’eucaristia. La
riflessione sulla parola di Dio continuo
nell’impegno educativo del catechismo
e dell’oratorio per i ragazzi, nell’incontro mensile sulla parola di Dio per gli
adulti. La partecipazione all’eucaristia
che si fa pane condiviso a sostegno
della nostra umanità si prolunga nella cura agli ammalati, nell’attenzione
ai poveri e nella mano tesa come offerta di risurrezione verso ogni fragilità umana. Tutto questo deve essere
vivificato da uno stile di accogliente
umanità e di gioia: sta ai giovani dare
questa impronta a tutti i momenti della
vita parrocchiale. Giovedì 24 gennaio
la visita pastorale si è conclusa con un
momento di preghiera seguito dalla celebrazione eucaristica in cui il vescovo
ha ringraziato la comunità cristiana di
Scapezzano per il suo impegno. E’ stato un momento significativo: una comunità di fede riunita attorno al vescovo in una chiesa artisticamente bella e
inondata di luce.
don Vittorio Mencucci
Religiosi, bene della chiesa
utto quello che c’è in me è del mio
Amato, a lui devo tutto; non si pensi che io ami un altro né si pensi che
io desideri che altri si compiacciano di
me, perché io sono e sarò sempre del
mio Amato...”: queste parole, tratte dal
Commento al Cantico dei Cantici di Fr.
Luis de León (1528-1591), descrivono
bene il cuore della vita consacrata: per
questo vogliamo riproporle in occasione della giornata del 2 febbraio, quando, nella ricorrenza della festa della
Presentazione del Signore, ogni diocesi
è invitata a ringraziare Dio per il dono
di consacrati e consacrate alla Chiesa
e al mondo”: si apre così il Messaggio
per la 12ª Giornata mondiale della vita
consacrata, diffuso dalla Commissione
Episcopale per il Clero e la Vita consacrata. Nel testo si fa cenno al discorso
a 1oo anni dalla morte
di madre teresa gabrieli
Una vita
per servire
in agenda
La settimana del Vescovo
Giovedì 31 gennaio
ore 9.30: Fondo di Comunione tra il Clero
ore 21.15: Visita pastorale Parrocchia della Pace (Adorazione)
Venerdì 1 febbraio
ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per la Vita Consacrata
ore 20.45: Parrocchia della Pace (Consigli)
Sabato 2 febbraio
ore 18.00: Messa solenne in Cattedrale Madonna della Speranza
Domenica 3 febbraio
ore 10.15: S.Messa e inizio Visita pastorale a Cesano
ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per la Giornata della vita e per il
catecumenato dei cresimandi adulti.
Lunedì 4 febbraio
Visita pastorale a Cesano:
ore 19.00: Suore Comboniane
ore 21.00: Rosario e S.Messa
Martedì 5 febbraio
Roma: Commissione Cei pastorale sociale
Mercoledì 6 febbraio
ore 10.00: Udienza del S.Padre a Roma
ore 21.00: S.Messa delle Ceneri a Cesano
Giovedì 7 febbraio
ore 9.00: S.Messa in Cattedrale per la memoria del Beato Pio IX
ore 10.00: Ritiro spirituale del Clero a Loreto
ore 18.00: Visita pastorale a Cesano (Caritas)
ore 21.00: Idem (Genitori)
Venerdì 8 febbraio
ore 18.30: Visita pastorale a Cesano-Cesanella
ore 21.00: Conferenza Pastorale della Salute (Chiesa dei Cancelli)
Sabato 9 febbraio
ore 15.00. Inizio Visita pastorale a Cesanella
Domenica 10 febbraio
ore 11.30: S.Messa a Cesanella
ore 12.30: S.Messa al Congresso Prov.le Acli (Hotel City)
ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per il catecumenato degli adulti
ore 19.00: Incontro con le famiglie a Cesanella
Corso per catechisti in diocesi
diocesi In vista della festa della pace diocesana, domenica 20 gennaio
T
7
ai Superiori e alle Superiore Generale
del 22 maggio 2006,nel quale – sottolineano i Vescovi - Papa Benedetto
XVI tra l’altro aveva “messo in guardia dall’insidia della mediocrità, dell’imborghesimento e della mentalità
consumistica, che mette oggi a repentaglio anche la vita consacrata, rammentando che ‘il Signore vuole uomini
e donne liberi, non vincolati, capaci di
abbandonare tutto per seguirLo e trovare solo in Lui il proprio tutto”.
In Italia le religiose sono circa 120 mila,
i religiosi 18 mila, gli istituti secolari
maschili e femminili sono una sessantina con alcune migliaia di aderenti.
Nella nostra Diocesi sabato 2 febbraio
alle ore 18 il vescovo Giuseppe celebrerà la S. Messa, in Duomo. Saranno
ricordati i religiosi e le religiose pre-
senti nel nostro territorio: Frati Minori (Grazie e Ostra Vetere), Frati Minori
Cappuccini (Arcevia e Corinaldo), Redentoristi (Marzocca), Monache Benedettine (Senigallia), Monache Clarisse
Urbaniste (Arcevia e Serra de’ Conti),
Figlie della Carità (Ostra), Figlie di
Maria Santissima dell’Orto (Arcevia),
Maestre Pie Venerini (Marotta), Serve
di Gesù Cristo (Pace e Castelvecchio),
Suore Apostole del Sacro Cuore (Chiaravalle), Suore della Carità di S. Antida
Thouret (Villa Torlonia e Montemarciano), Poverelle del Palazzolo (Senigallia), Sant’Anna di Tiruchirapalli
(Senigallia, Opera Pia), Francescane
Missionarie del Sacro Cuore (Montale
e Monteporzio), Madri della Nigrizia
(Cesano).
a cura di M.B.
“La Parola di Dio nell’itinerario dell’Iniziazione Cristiana” è il
tema del IIICorso di Formazione per animatori della catechesi.
Sarà tenuto da don Andrea Fontana, collaboratore dell’Ufficio
Catechistico Nazionale e direttore dell’Ufficio Catechistico della
diocesi di Torino. Il corso si terrà presso il Seminario vescovile
da lunedì 25 a mercoledì 27 febbraio 2008 dalle ore 18.00 alle
22.30. I destinatari del Corso sono: coloro che lo scorso anno
hanno frequentato il I Corso di formazione; altri catechisti di
quelle parrocchie che desiderano conoscere ed approfondire
gli attuali sviluppi della catechesi in Italia; coloro che già seguono o intendono seguire, per il secondo o il terzo ambito,
l’Iniziazione Cristiana degli Adulti (Battesimo e Cresima), o che
accompagnano le famiglie al Battesimo dei figli, per continuare a seguirle nel loro compito di trasmissione della fede dei
figli. Le iscrizioni devono pervenire entro il 21 febbraio 2008
all’Ufficio Catechistico (c/o Curia Vescovile P.zza Garibaldi 3/c,
60019 Senigallia, tel. 071/659245; fax 071/60094; e-mail: [email protected]. La quota è di € 40,00,
comprese le 3 cene ed il materiale che verrà fornito dal relatore.
Appuntamenti
S. Messa con Rito della Redditio dei Cresimandi Adulti domenica 3 febbraio p.v., alle ore 18.00 in Cattedrale. S. Messa con
Rito dell’Elezione dei Battezzandi. Domenica 10 febbraio p.v.
ore 18.00 in Cattedrale. Presiederà le celebrazioni eucaristiche
il nostro Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni.
L
e suore “Poverelle” sono presenti a Se- nel luogo dove il beato Luigi Maria Palaznigallia dal 1942 Si sono dedicate agli zolo e madre Teresa Gabrieli diedero forma
orfani fin dagli anni della seconda guerra e storia al carisma di imitare Cristo Gesù,
mondiale e negli ultimi decenni hanno in- povero e ignudo sulla Croce, stando tra le
tensamente collaborato e collaborano tut- persone povere, anzi “avvolgendosi contitora con la Caritas diocesana a favore di nuamente fra i poveri e amando i poveri”.
tanti poveri che presso di essa cercano aiu- Mons. Roberto Amadei, che ha presieduto
to, sull’esempio del Beato Luigi Palazzolo, la concelebrazione, ha indicato nella fesacerdote di Bergamo loro Fondatore e di deltà al carisma originario la caratteristica
Madre Teresa Gabrieli, prima Suora delle principale di Teresa Gabrieli, “una fedeltà Poverelle. “Io cerco e raccolgo… dove altri ha sottolineato il vescovo di Bergamo - visnon giunge” era il motto del Palazzolo; Ma- suta in modo concreto e creativo”. Questa
dre Teresa le faceva eco ripetendo spesso capacità di incarnarsi nella vita quotidiana,
alle altre suore che l’hanno seguita: “Stia- per colorarla di attenzione ai poveri e di
mo volentieri con i più poveri…”
speranza, traspare dalla storia dell’Istituto,
A cento anni dalla morte, la Provvidenza dalla vita delle religiose portate alla ribalha portato la Famiglia delle Poverelle a ri- ta dell’opinione pubblica poco più di dieci
scoprire e mettere in luce la vita, le virtù, la anni fa per la loro “esagerazione di amore”,
fama di santità di Madre Teresa Gabrieli.
in occasione dell’epidemia di Ebola in ConNell’ottobre scorso si è infatti concluso a go, dalle testimonianze raccolte da Madre
Bergamo il Processo diocesano, ad un anno Generosa nel 1916, a pochi anni dalla mordi distanza dalla sua apertura.
te di madre Teresa, e in particolare dagli
In due faldoni di 1.907 pagine, con lettere scritti della Gabrieli. “Leggendo le sue lete documenti editi e inediti, oltre a 29 testi- tere – ha ricordato il vescovo di Bergamo
monianze sulla fama di santità, sono rac- – si ha la netta sensazione di una persona
colti i risultati dell’ inchiesta diocesana per che “è totalmente dentro” le persone che
la causa di canonizzazione di madre Teresa doveva servire. Attualmente, le suore delGabrieli, confondatrice delle Suore delle le Poverelle sono circa novecento, presenPoverelle. La cerimonia conclusiva del pro- ti in Italia, Svizzera, Africa (Congo, Costa
cesso diocesano si è svolta mercoledì 24 d’Avorio, Malawi, Burkina Faso, Kenia) e
ottobre nella Casa Madre dell’Istituto delle Sudamerica (Brasile, Perù).
Suore delle Poverelle a Bergamo, proprio
Arturo Belli
10
31 gennaio 2008
il paginone
31 gennaio 2008
il paginone
Pagine
per la vita
La testimonianza dei giovani delle Scuole medie superiori
di Senigallia che hanno partecipato al XX Concorso scolastico
europeo del Movimento per la vita
Vincitori del XX Concorso
in sede cittadina
Martina Marinelli
– Istituto Tecnico Commerciale
Federica Principi – Liceo Scientifico
Tommaso Sgammini
Erika Barboni – Istituto Alberghiero
Alessandra Ciarimboli
Daniela Bocchini
Michela Sanna
Sara Parasecoli
Susanna Romagnoli
Al-Qalam Hani
Melania Marchionni
Valentina Cotogni
Sara Marzoli
Valeria Memé
Elisa Lingua - Liceo Classico
Vincitori per Strasburgo
Michele Perini –
Liceo Scientifico
Pamela Bruschi –
Istituto Alberghiero
Silvia Avellini –
Istituto Tecnico Commerciale
foto Effimera - Senigallia
di Rosaria Leonardi Cenerelli
Io, giovane, e la famiglia
’è un piccolo quadro sulla chiara parete, incorniciato in una
C
ghirlanda di fiori dipinti, all’interno l’Inno alla vita di Teresa
di Calcutta, trascritto da mia madre con una grafia ancora sicura.
Quando vado a trovarla lo rileggo con amore, come bambina
chiudo gli occhi e scorrendo con le dita scelgo il pensiero del
giorno: … la vita è avventura rischiala… la vita è un dovere
compilo… la vita è un inno cantalo… la vita è vita vivila… . Prezioso è il tempo della vita nella sua interezza e nella fragilità dei
giorni. Bello per la fecondità delle azioni che nascono dall’ascolto. Allora ogni creatura diventa un dono che non toglie la fatica
del cammino ma che dà significato al nostro esistere. Restituire
valore e dignità alla vita, a qualsiasi vita, è un impegno educativo
sociale politico forte che nasce dalla conoscenza, partecipazione
responsabile, dall’impegno, dalla carità. Sentire e agire perché
sia ancora la famiglia luogo e cuore centrale di accoglienza della
vita è costruire la nostra casa sulla roccia. Trasmettere tale valore
ai giovani è un grande compito perché le opere della luce che
ciascuno di noi può compiere sono quelle dettate dall’amore per
l’uomo e la sua storia. Una storia spesso drammatica, fatta di violenza e solitudine, di inganno, di superficialità e vuoto ma sempre
con in sé un’energia vitale di redenzione che è quella donata dallo
Spirito.
Una bella testimonianza è stata offerta dai giovani delle Scuole medie superiori di Senigallia che hanno partecipato al XX
Concorso scolastico europeo promosso dal Movimento per la
vita e dal Forum delle Associazioni familiari dedicato al tema “Io,
giovane, e la famiglia” valido per l’anno 2007. Il Movimento per la
Vita a Senigallia ha reso noti i vincitori del concorso in sede cittadina e i vincitori per Strasburgo. Giovani che con i loro elaborati
e la loro partecipazione si sono resi testimoni di come la famiglia
sia struttura fondamentale per la loro formazione e crescita.
L’incontro con essi avvenuto in una conferenza stampa del 19
gennaio ci ha permesso di apprezzare l’impegno del Centro per la
Vita, dei giovani che hanno aderito all’iniziativa, degli insegnanti
che hanno collaborato alla selezione degli elaborati. Importanti
sono stati tutti gli elaborati per la maturità della riflessione ma
in particolare ritengo bello ed utile soffermarsi su alcuni pensieri
tratti dai loro temi. Così i giovani si raccontano.
“Siamo orfani della storia, delle ideologie, dei grandi sentimenti
ma della famiglia no. La famiglia è tutto ciò che ci resta. In essa
crediamo, bisogna considerarla la base della società… Io personalmente la vedo come luogo dove si impara davvero a vivere…”.
“C’è un’incredibile complicità: tutti e cinque possiamo contare
l’uno sull’altro, abbiamo il reciproco appoggio e formiamo un
mondo a sé dal resto del mondo, il nostro nido dove ci sentiamo
capiti e protetti. Ora che sono più grande ho capito che la famiglia è l’unione di un uomo e di una donna che si amano e che in
fondo non è così difficile andare d’accordo se c’è rispetto reciproco e soprattutto se amare vuol dire fare dono di sé nella gratuità”.
“Io penso che per i giovani la cosa più bella e importante sia la
speranza, anche nei momenti più difficili e brutti della vita, i
ragazzi credono in qualche cosa di grande, credono nei sogni,
credono ad un futuro pieno di sorprese, credono di poter donare,
credono nell’amore.
Ecco allora l’importanza della famiglia”.
“Impostare un mondo perfetto ad un adolescente, fatto solo di
sorrisi e cose belle, è quanto di più sbagliato si possa fare soprattutto in una società come la nostra. Quotidianamente molti si
ritrovano a subire violenze psicologiche, si ha paura di dirlo a
casa; paura di rovinare quell’atmosfera di serenità che si è creata.
Le regole e l’educazione vanno insegnate, questo è giusto ma è
giusto anche dare un peso ad ogni cosa. Il ragazzo deve crescere
e l’adulto ha il dovere di dire tutti i rischi che certe azioni
o scelte comportano ma anche lasciarlo libero di vivere le proprie
esperienze. Sarà proprio quell’educazione data a fare in modo
che sappia capire”.
“Io credo molto nel rapporto tra famiglia e figli e credo sia
indispensabile parlare, confidarsi. Credo non sia facile né essere
genitore né essere figlio. L’unico consiglio che darei ai giovani è
quello di parlare il più possibile con persone fidate”.
“Cara mamma… così inizia la lettera di una ragazza in dolce
attesa che scrive alla madre in un periodo di guerra raccontando
il suo dolore, la paura, la lontananza del marito e la speranza
per un mondo migliore… cos’è per te l’amore? Che significato
ha la vita, perché la gente dimentica quanto vale? Ho voglia di
fuggire, di allontanarmi da questo mondo crudele, non voglio che
mio figlio cresca nella violenza. Si, mamma, sono incinta. Non
c’è niente di più bello di essere madre, di sentire che qualcuno
dipende da te, che ha bisogno di te. Sembra di vivere una favola
più bella della realtà, una favola che riesce a trasportarci fuori da
questa guerra. Troppo volte ho visto la vita fuggire nel vento così
come sabbia tra le dita, non voglio veder spegnere la luce negli
occhi del mio bambino. E’ per lui che ti sto chiedendo aiuto, ho
bisogno di te mamma, ho bisogno di cercare quell’amore che
riaccenderà le stelle e amare sarà ancora più bello”.
“A volte capita a tutti di pensare che la vita sia ingiusta e qualche
volta è vero, ma se non ci fosse la vita non ci sarebbe l’amore,
l’amicizia, la felicità. Talvolta sono nascoste ma quando vengono fuori si scopre che tutto ha un senso e che per qualcuno noi
abbiamo un senso. Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro
tempo perché tu possa vivere ogni giorno, ogni ora come un
dono. Ti auguro di avere tempo anche per perdonare. Ti auguro
di avere tempo… Tempo per la vita”.
SERVIRE
LA VITA
il messaggio dei vescovi
italiani per la giornata
della vita, 3 febbraio 2008
dibattito sul diritto alla vita
I
figli sono una grande ricchezza per ogni
Paese: dal loro numero e dall’amore e dalle
attenzioni che ricevono dalla famiglia e dalle
istituzioni emerge quanto un Paese creda nel
futuro. Chi non è aperto alla vita, non ha speranza. Gli anziani sono la memoria e le radici:
dalla cura con cui viene loro fatta compagnia si
misura quanto un Paese rispetti se stesso.
La vita ai suoi esordi, la vita verso il suo epilogo.
La civiltà di un popolo si misura dalla sua capacità di servire la vita. I primi a essere chiamati
in causa sono i genitori. Lo sono al momento
del concepimento dei loro figli: il dramma
dell’aborto non sarà mai contenuto e sconfitto
se non si promuove la responsabilità nella maternità e nella paternità. Responsabilità significa
considerare i figli non come cose, da mettere al
mondo per gratificare i desideri dei genitori; ed
è importante che, crescendo, siano incoraggiati
a “spiccare il volo”, a divenire autonomi, grati
ai genitori proprio per essere stati educati alla
libertà e alla responsabilità, capaci di prendere
in mano la propria vita.
Questo significa servire la vita. Purtroppo
rimane forte la tendenza a servirsene. Accade
quando viene rivendicato il “diritto a un figlio” a
ogni costo, anche al prezzo di pesanti manipolazioni eticamente inaccettabili. Un figlio non
è un diritto, ma sempre e soltanto un dono.
Come si può avere diritto “a una persona”? Un
figlio si desidera e si accoglie, non è una cosa su
cui esercitare una sorta di diritto di generazione
e proprietà. Ne siamo convinti, pur sapendo
quanto sia motivo di sofferenza la scoperta, da
parte di una coppia, di non poter coronare la
grande aspirazione di generare figli. Siamo vicini a coloro che si trovano in questa situazione, e
li invitiamo a considerare, col tempo, altre possibili forme di maternità e paternità: l’incontro
d’amore tra due genitori e un figlio, ad esempio,
può avvenire anche mediante l’adozione e l’affidamento e c’è una paternità e una maternità che
si possono realizzare in tante forme di donazione e servizio verso gli altri.
Servire la vita significa non metterla a repentaglio sul posto di lavoro e sulla strada e amarla
anche quando è scomoda e dolorosa, perché
una vita è sempre e comunque degna in quanto
tale. Ciò vale anche per chi è gravemente
ammalato, per chi è anziano o a poco a poco
perde lucidità e capacità fisiche: nessuno può
arrogarsi il diritto di decidere quando una vita
non merita più di essere vissuta. Deve, invece,
crescere la capacità di accoglienza da parte delle
famiglie stesse. Stupisce, poi, che tante energie
e tanto dibattito siano spesi sulla possibilità di
sopprimere una vita afflitta dal dolore, e si parli
e si faccia ben poco a riguardo delle cure palliative, vera soluzione rispettosa della dignità della
persona, che ha diritto ad avviarsi alla morte
senza soffrire e senza essere lasciata sola, amata
come ai suoi inizi, aperta alla prospettiva della
vita che non ha fine.
Per questo diciamo grazie a tutti coloro che
scelgono liberamente di servire la vita. Grazie
ai genitori responsabili e altruisti, capaci di un
amore non possessivo; ai sacerdoti, ai religiosi e
alle religiose, agli educatori e agli insegnanti, ai
tanti adulti – non ultimi i nonni – che collaborano con i genitori nella crescita dei figli; ai
responsabili delle istituzioni, che comprendono
la fondamentale missione dei genitori e, anziché
abbandonarli a se stessi o addirittura mortificarli, li aiutano e li incoraggiano; a chi – ginecologo, ostetrica, infermiere – profonde il suo
impegno per far nascere bambini; ai volontari
che si prodigano per rimuovere le cause che indurrebbero le donne al terribile passo dell’aborto, contribuendo così alla nascita di bambini
che forse, altrimenti, non vedrebbero la luce;
alle famiglie che riescono a tenere con sé in casa
gli anziani, alle persone di ogni nazionalità che
li assistono con un supplemento di generosità e
dedizione. Grazie: voi che servite la vita siete la
parte seria e responsabile di un Paese che vuole
rispettare la sua storia e credere nel futuro.
Rianimare, da quando?
I
l 22 gennaio sono state comunicate terminante di una scelta assistenziale,
dal Ministero della Salute le conclu- soprattutto in un contesto quale quello
sioni del Gruppo di Lavoro di “esperti” della rianimazione del neonato dove
riuniti dal ministro Turco riguardanti l’imprevedibilità dei fatti e la tempela rianimazione dei neonati tra la 22° e stività delle manovre di assistenza non
25° settimana di gestazione, condiviso permette sempre la loro consultazione
all’unanimità dai rappresentanti del- In particolare la frase “ogni decisiol’Istituto Superiore di Sanità.
ne [..] non può prescindere dai dati di
Non condivido le conclusioni per evi- mortalità e di disabilità riportati in letdenti ambiguità su due punti: 1- la teratura riferiti alla propria area” non
decisione di rianimare il neonato tra è condivisibile. L’ipotetica disabilità
le 22+0 e 22+6 settimane solo se mo- infatti non può costituire freno all’asstra “capacità vitali”. Il neonato preter- sistenza per il medico rianimatore. Se
mine può mostrare presenza di attivi- questo vale per l’assistenza al paziente
tà cardiaca quale unico segno vitale e adulto, non si vede perché non debba
rispondere positivamente a manovre essere considerato anche per i piccoli
di stimolo e assistenziali, sia con suc- pretermine. Come documentato dalla
cessivo deterioramento fino alla morte, letteratura scientifica - che sicuramensia con graduale miglioramento 2- il te gli “esperti” del Ministero conoscono
coinvolgimento dei genitori è auspica- – l’indugio nelle manovre di rianimabile sempre, ma non quale fattore de- zione aggrava la patologia preesistente
MOVIMENTO PER LA VITA
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI
XXI CONCORSO SCOLASTICO EUROPEO
15 settembre 2007 - 31 marzo 2008
Europa e diritti umani
Noi giovani protagonisti
in collaborazione con AGE, AGESC, FIDAE, UCIIM, USMI scuola e cultura
I
l Concorso europeo raggiunge la
XXI edizione. Esso fu lanciato la
prima volta nel 1987, ma divenne una
iniziativa nazionale solo nel 1988-1989
quando, nel quarantennale della Dichiarazione Universale, fu proposto il
tema “Europa e diritti dell’uomo”.
L’argomento è particolarmente identico a quello ora scelto, vent’anni dopo.
Vorremmo, però, dargli un taglio particolare, più personale. Vorremmo cioè
che i giovani, più che esporre una serie
di nozioni, facilmente ricavabili oltre
che da questo dossier, da non pochi testi e dalla consultazione di siti internet,
riflettessero sul loro personale modo
di vedere le cose, applicassero alla loro
personale vita e al loro ambiente i concetti fondamentali che stanno alla base
della cultura dei diritti umani; sentissero se stessi come protagonisti nella
tensione verso un ideale che li riguarda
e che può cominciare ad attuarsi già
nella vita quotidiana.
L’argomento è vasto e complesso. Perciò tentiamo di renderne più facile
l’approccio dei giovani indicando nella
cioè aggrava e crea una eventuale disabilità. La scelta di non rianimare basata
sul rischio di una ipotetica e non quantizzabile disabilità è dunque chiaramente ideologica, non corrispondente
a una disamina scientifica della letteratura esistente, ma solo a un’immagine
della medicina che decide a priori di
non assistere, invece di valutare l’uomo
che si sta assistendo, passo dopo passo,
nel rispetto assoluto delle sue condizioni cliniche oggettive. E’ la sconfitta della medicina, schiava di una concezione
di qualità della vita, intesa unicamente
come normalità biologica.
Su questi temi mi aspetterei da altri
membri della Commissione e dalle Società Scientifiche Italiane una discussione che riveda alla radice l’impostazione del documento.
G.O.
seconda parte di questo dossier alcune
piste di riflessione, per ognuna delle
quali sono formulati quesiti particolari.
L’iniziativa che proponiamo non vuole essere soltanto la indicazione di un
tema scolastico. Essa pretende di suggerire un vero e proprio percorso formativo.
Perciò questo dossier è uno strumento
in mano ai docenti oltrechè dei giovani.
L’elaborato può essere svolto sia in sede
scolastica sia a casa, ma hanno rilievo
anche le presentazioni e le discussioni
in sede scolastica. A questo proposito i
responsabili del Movimento per la vita
nazionali e locali sono a disposizione
per presentare il concorso nelle varie
sedi, a richiesta dei docenti o dei giovani.
Anche le proclamazioni regionali dei
vincitori sono una occasione per approfondire le tematiche proposte. Test
i ut i l i per l ’approfondimento possono essere chiesti alla sede nazionale
del Movimento per la vita e talora sono
rintracciabili anche sul sito internet:
www.mpv.org
Legge 194, i punti per un dialogo possibile
N
on cambiamo il nostro giudizio integralmente negativo sulla 194, ma nonostante questo e nel prioritario interesse di offrire
una maggior tutela del diritto alla vita a tutti gli italiani, nati o non nati, siamo disposti9 a lavorare insieme alle forze politiche
e alle istituzioni per individuare alcuni aspetti che rendano questa legge meno ingiusta”. Lo ha detto Carlo Casini, presidente del
Movimento per la vita (Mpv), concludendo a Roma il XXVII Convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita (Cav). “Abbiamo ha
proseguito Casini – messo a confronto di dati sui 30 anni di applicazione della legge che hanno portato a quasi 5 milioni di aborti
e sugli oltre 30 anni di attività dei Cav che in pochezza dimezzi ed umiltà di risorse hanno sottratto ad aborto certo oltre 85 mila
bambini ed incontrato, sostenuto ed aiutato 850 mila donne. La lettura anche superficiale di queste cifre rende evidente a tutti, a
prescindere dalle posizioni ideologiche e culturali, la necessità di intervenire sulla 194”.
Affinché il dibattito sulla legge “sia sincero e proficuo”, il Movimento per la vita indica alcune modifiche alla normativa attuale, a cominciare dalla modifica dell’art. 1, in cui la Repubblica non si limita a “tutelare la vita umana fin dal suo inizio”, ma “tutela il diritto
alla vita fin dal concepimento”. Tra le altre modifiche richieste dal Mpv alla legge 194, quella di “escludere le cause economico-sociali” dell’aborto e la richiesta che venga “verbalizzata la causa per cui l’aborto viene richiesto”, mettendo a verbale “anche le offerte
di alternative e il loro risultato”. Per il Mpv, inoltre, la funzione consultoriale va svolta “esclusivamente in funzione dell’aiuto alla
nascita”, perché “i consultori non hanno mai il compito di autorizzare l’aborto”.
Per l’aborto terapeutico, il Mpv chiede che la malattia della madre e l’anomalia del figlio sia sempre “certificata da un collegio di
specialisti”, nel caso del figlio dopo il riscontro diagnostico sul feto. L’obiezione di coscienza, inoltre deve avere per il Mpv “effetto
immediato” e riguardare “anche gli addetti alle farmacie”. L’ultima richiesta di modifica è relativa all’art- 16, relativo alla relazione
ministeriale sullo stato di attuazione della legge 194. Tale relazione, ammonisce il Movimento per la vita, deve indicare “anche i
dati relativi agli aborti evitati mediante l’intervento pubblico e riferire anche sui risultati ottenuti dal volontariato”.
Simone Baroncia
31 gennaio 2008
Territorio
provinciaA Ripe l’incontro ‘itinerante’ della presidente Casagrande
Progetti per un territorio
R
accolta differenziata, S.P. Arceviese e lavori di escavo al Porto. Sono
stati questi gli argomenti trattati dalla Presidente della Provincia Patrizia
Casagrande durante il primo incontro
mensile itinerante con la stampa locale, tenuto venerdì 25 gennaio alle 11,30
presso il Nucleo Operativo Esterno di
Ripe.
Sull’attuazione del piano provinciale
per la gestione dei rifiuti nel bacino 2
(Fabriano-Jesi-Senigallia), l’assessore
all’edilizia e all’ambiente Marcello Mariani, ha rassicurato sul fatto che nella
nostra provincia non c’è il rischio di
trovarsi nella drammatica situazione
che sta vivendo Napoli. La raccolta
differenziata spinta a Senigallia sta già
dando frutti migliori del previsto. Rispetto al traguardo da raggiungere entro il 2015 del 70%, la media provinciale è attualmente del 22%, con picchi del
72% a Serra de’ Conti, 62% a Monsano
e 52% a Ostra.
Bisogna formare una coscienza ed una
consapevolezza dell’importanza della
differenziata già a partire dalle scuole,
perché i bambini portano a casa gli insegnamenti ricevuti e stimolano la raccolta anche nei genitori. Questo per far
sì che nelle discariche vengano conferite quantità minori possibili di rifiuti,
cioè quei materiali che in nessun modo
possano essere utilizzati per riciclaggio
o produzione di energia. Prevista anche l’apertura di una terza discarica, a
sud del territorio, che andrà a supplire
le due già esistenti a Chiaravalle e Castel Colonna, in fase di esaurimento.
Previsto inoltre, già da quest anno, un
impianto di compostaggio a Corinaldo che raccoglierà tutto il materiale
umido-organico della provincia da cui
produrrà compost per vivaismo e agricoltura.
Per quanto riguarda la riqualificazione
e rifunzionalizzazione della S.P. 360
Arceviese, nelle vallate del Misa e del
Nevola, il progetto suddiviso in quattro
lotti avrà il duplice obiettivo di migliorare i collegamenti fra i distretti produttivi e la grande viabilità, nonché di
salvaguardare la qualità ambientale dei
centri abitati allontanandone il traffico
pesante.
Per il primo lotto, i lavori di collegamento tra la S.P. Arceviese e la S.P. 18
Jesi-Monterado, relativi cioè al 1° stralcio, sono iniziati un anno fa ed attualmente hanno raggiunto il 50% del loro
completamento. Entro l’anno verrà appaltato il 2° stralcio per collegare la S.P.
18 Jesi-Monterado e la S.P. 12 Corinaldese. I due nuovi tronconi prevedono
una spesa complessiva di 9,5 milioni di
euro.
Ancora in fase di progettazione preliminare i restanti tre lotti di adeguamento della sede stradale, che vanno
da Arcevia a Pianello di Ostra e da Ripe
a Senigallia, per una spesa prevista di
ulteriori 17,8 milioni di euro.
Il traffico dalla collina alla costa verrà
dunque trasferito sulla Corinaldese,
oggi detta anche Nuova Arceviese, con
piazzole di sosta adibite alla fermata in
sicurezza degli automezzi ed un allargamento della carreggiata. In questo
modo si avrà un assorbimento del traffico produttivo e cittadino, fuori dagli
insediamenti urbani, con una riduzione di inquinamento acustico ed atmosferico per i paesi limitrofi, ha aggiunto
l’Ingegner Paolo Manarini, dirigente
ai lavori pubblici. Un intervento viabilistico che terrà conto della zona agricola in cui si andrà a collocare, prevedendo anche l’installazione di “corridoi
ambientali”, gallerie sotterranee per il
passaggio della fauna selvatica, che favoriranno una maggiore sicurezza, sia
stradale, sia degli animali che vivono
allo stato brado nelle zone interessate.
Si è anche fatto il punto sui lavori di
completamento del porto di Senigallia,
che di certo non termineranno entro
l’estate 2008. E’ stata prevista la realizzazione di un’area agricola di compensazione idraulica dal costo di 3,5
milioni di euro, al posto del superato
progetto delle vasche di espansione
per le esondazioni del Misa. Altro problema saranno i 70000 metri cubi di
fanghi derivanti dall’escavo dei fondali
del porto, che molto probabilmente
verranno risucchiati da una pompa, caricati su una nave e trasportati al porto
di Ancona, dove insieme a quelli del
capoluogo e a quelli di Fano verranno
sigillati all’interno di una cassa di colmata posizionata sui fondali dell’area
portuale. Una volta presentati i progetti occorrerà attendere i tempi della
Regione, che dovrà intervenire per cofinanziare l’opera, che richiederà dai 7
agli 8 milioni di euro.
Sara Giuliodori
Da Corinaldo ad Atene
Giovani artigiani crescono
Dopo la manifestazione intitolata “Slow City Life Food” di Tokio,
che si è svolta nel mese di novembre 2007 in Giappone, dove sono
stati presentati i prodotti tipici di Corinaldo e le famose “Pecorelle”, che vengono preparate nel periodo Natalizio e dell’Epifania,
altra importante vetrina internazionale per Corinaldo (AN) alla Fiera dei Borghi più belli d’Italia, che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio
ad Atene. La cerimonia di inaugurazione della manifestazione si
terrà alla presenza della delegazione italiana e delle autorità greche: Ambasciata, Camera di Commercio, Ministero del Turismo e
il Club dei Borghi della Grecia. I visitatori greci potranno degustare le “Pecorelle” il dolce tipico della tradizione corinaldese, fatto
ancora oggi con la ricetta di un tempo, tramandata di madre in
figlia ormai da secoli. Prodotti della nostra terra, semplici e genuini quali mosto, noci, buccia d’arancia, zucchero, olio extra vergine
d’oliva, farina sono gli ingredienti base del ripieno e della sfoglia
che mani sapienti di donne impastano e confezionano con cura e
attenzione. La storia, o forse la leggenda, vuole che un tempo le
Pecorelle ornassero la “palma di Natale” ovvero un piccolo ramo
d’albero che la notte dell’Epifania veniva portato in casa.
Il Comune di Corinaldo rende noto che entro il 31 marzo 2008
è possibile presentare domanda di ammissione al contributo
comunale per la incentivazione dell’imprenditoria artigiana
giovanile. Possono beneficiare del contributo le imprese artigiane aventi la sede dell’attività nel Comune di Corinaldo, in
possesso di tutti i requisiti di legge, la cui attività abbia avuto
inizio nel periodo compreso tra il 1.1. 2007 ed il 31.12.2007.
L’impresa artigiana dovrà essere costituita da soggetti dai 18
ai 35 anni di età. Nel caso di impresa artigiana costituita in
forma societaria, il requisito dell’età dovrà essere posseduto
da almeno il 50% dei soci e degli amministratori. Sono previste deroghe per le imprese artigiane costituite da sole imprenditrici donne (fino a 40 anni) e per quelle costituite esclusivamente da lavoratori dipendenti che, a seguito di licenziamento,
abbiano perduto il loro posto di lavoro nei dodici mesi precedenti l’attivazione della nuova impresa.Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande è possibile rivolgersi presso l’Ufficio di Segreteria comunale (tel. 071-6793202
– Paola Lorenzetti).
un itinerario di promozione internazionale, dal teatro, all’arte, alla musica
ArceVia dell’arte
L
a denominazione del Progetto gioca esplicitamente sulla doppia vocazione all’ospitalità ed alla creatività,
facendo leva sulla storia e sulla natura
della cittadina preappenninica, forte
di un esteso territorio punteggiato di
castelli.
L’ispirata ed emblematica foto di Massimo Mori (Digital Photo) fonde suggestione e luminosità, binomio che informa il percorso progettuale, il quale
si deve principalmente a Massimo Nicotra.
“ArceVia dell’Arte” dunque: lungo itinerario promozionale internazionale
per cui la Perla dei Monti è vista quale
prioritaria arteria, nella sua duplice accezione di importante via di comunicazione e di vaso sanguigno che porta il
sangue dal cuore alla periferia. Calendario denso, ricco di proposte e
provocazioni, punteggiato di rimandi e
gemellaggi: da marzo a settembre.
Le arti visive sono chiamate a costituire la struttura portante, concepita peraltro per favorire vari tipi di innesto.
Si inizierà così con il tour “Andare
a Teatro” in cinque tappe domenicali consecutive (9, 16, 30 marzo; 6,13
aprile). Si proseguirà con le molteplici
iniziative dell’Arcevia International Art
Festival, i cui principali punti di riferimento saranno quelli del capoluogo e
dei castelli di Avacelli, Castiglioni, Loretello, Palazzo, Piticchio.
La mail art andrà a braccetto con le installazioni, le performance passeranno
il testimone alle esibizioni, le improvvisazioni renderanno merito alla memoria.
Per intenderci: dall’alfa dei manieri di
sabbia all’omega delle gigantesche palle di carta riciclata, transitando per le
mostre personali e magari per le collettive. Ci si riallaccerà a quel celebre sogno-progetto di quella specie di Città
dell’Anima e dell’Arte che sarebbe dovuta sorgere sui rilievi di Palazzo.
Attesa la carovana di un settantina di
creativi (dalle varie regioni italiane così
come dalla Francia e dal Brasile).
Saranno veri e immaginifici, semplici e
complessi, gratificanti e riflessivi Equilibri d’Arte (nome del motivato nucleo in feeling con Arcevia, con la sua
patrocinatrice municipalità, con India nel Cuore, con Ager Gallicus, con
Aido: uniti nell’iniziativa di amplissimo
respiro). Attenzione particolare alla
visibilità ed alla veicolazione del messaggio (buonissima novella): dal nostro
settimanale ai siti (come www.equilibriarte.org).
Umberto Martinelli
11
la provincia di pesaro stanzia fondi per lavori
Sant’Agostino
I
l dibattito in corso in queste settimane a Mondolfo
sul Complesso Monumentale di S. Agostino, che lo
individua quale ottimo sito
per la creazione di un polo
congressuale e, al contempo,
come potenziale sede di corsi universitari di grafologia
e di ingegneria navale, non
ha però distolto l’attenzione
dalla fondamentale importanza culturale che questo
contenitore primariamente
riveste. Lo ha dimostrato
non solo la Soprintendenza ai Beni Architettonici di
Ancona che ha ripreso importanti interventi all’interno del chiostro, e con essa il
Comune che vorrebbe quanto prima recuperare l’antico
ingresso principale che si
affianchi all’attuale Ingresso
Napoleonico da anni già in
uso, ma la stessa Provincia
che ha appena destinato alcuni finanziamenti proprio
al Complesso Monumentale di S. Agostino. Fra i sette i progetti di recupero di
beni storici e archeologici,
a cui la Provincia di Pesaro
e Urbino ha assicurato il finanziamento rientra infatti
Mondolfo, come hanno dato
conferma, dopo la riunione
di Giunta di questa mattina,
il presidente Palmiro Ucchielli e l’assessore ai Beni
culturali Paolo Sorcinelli.
Il Complesso Monumentale di S. Agostino è infatti
composto da almeno quattro fondamentali emergenze
culturali, la maestosa Chiesa
dedicata alla Madonna del
Soccorso, il grande chiostro seicentesco scandito
dagli affreschi con la vita
del Santo e dominato dalla
imponente torre campanaria, locali a vocazione culturale del convento (saloni
congressi, spazio museale,
servizi…), e l’Atrio Aurora,
contraddistinto dall’imponente portone di accesso e
sui cui insistono altri edifici
in attesa di restauri.
L’attuale finanziamento si
somma infatti ad altri importanti contributi già erogati dalla Provincia e che,
col concorso dell’Assessorato alla Cultura del Comune
di Mondolfo, stanno ora
permettendo il totale recupero degli affreschi, molti
dei quali, a memoria d’uomo,
erano rimasti coperti sotto
pesanti coltri di verniciature,
impedendo di ammirare il
ciclo che rappresenta la vita
di S.Agostino. Il restauro degli affreschi, diretto dalla Soprintendenza al Patrimonio
Storico Artistico di Urbino
ed affidato al laboratorio Il
Compasso, evidenzia l’estrema importanza culturale di
questo enorme contenitore, potenziale sede anche di
sviluppo economico per il
territorio, grazie all’università ed al centro congressi,
oltre al richiamo turistico
che è in grado di esercitare
a due passi dal mare.
Alessandro Berluti
e se a barbara spariscono le scuole elementari?
Rischio paese
V
iviamo in un Paese di presenta infatti un servizio
contemporanei
senza primario che ha la sua noantenati né posteri perché tevole incidenza nella prosenza memoria”. La massi- grammazione delle giovani
ma di Ugo Ojetti, tanto cara coppie.
a Indro Montanelli e desti- Senza ‘medie’ né ‘elemennata all’Italia, non fa una tari’ è più facile che i resigrinza nemmeno per Barba- denti decidano di trasferirsi
ra. Come immemore delle altrove e sarà assai improlezioni impartite dal recente babile che nuove famiglie
passato (la chiusura delle s’insedino a Barbara. Come
scuole medie fra il 1996 ed infatti persuadere due gio1998 ed i rischi corsi dalle vani coniugi ad accollarsi
elementari nel 2004), il cen- un mutuo di 20 o 30 anni
tro collinare sembra avere per acquistare una casa, pur
una propensione ciclica a bella e confortevole, nel termettere a repentaglio il pro- ritorio barbarese se, oltre
prio futuro.
alle medie, dovessero venir
Il nodo sta nella formazione meno anche le ‘elementari’?
della prima classe elementa- Ma non finisce qui. Con il
re, per la quale le iscrizioni passare degli anni l’erosiosono in scadenza. I numeri ne potrebbe produrre effetti
per una soluzione favorevo- negativi pure sulle istitule potenzialmente esistono; zioni non scolastiche o su
sembrano invece latitare altri servizi (posta, banche)
quella compattezza ed uni- che basano le loro scelte sul
tà d’intenti che le situazioni numero dei residenti e sul
di emergenza richiedono. flusso di denaro. Intorno al
Non solo al fine di risolve- plesso ‘Aldo Fiorin’, dunque,
re il problema in questione, ruota una questione fondama anche per scongiurare mentale, come il futuro delle conseguenze negative la comunità.
che eventualmente potreb- Gli strumenti per dirimerla
bero abbattersi sull’intera con successo ci sono; occomunità. Se malaugurata- corre soltanto usarli con
mente si dovesse verificare saggezza e senza lasciarsi
l’ipotesi di una prima classe condizionare dal proverbio
sottodimensionata o, peggio “L’erba del vicino è sempre
ancora, assegnata ad altro più verde” onde evitare deplesso, quali prospettive si rive autolesionistiche.
aprirebbero per la scuola Perché se vogliamo farci del
‘Aldo Fiorini’? E un paese già male da soli ognuno di noi
orfano delle ‘medie’ quale ha la massima libertà di farfuturo avrà davanti a sé nel lo. Ad una condizione: che
caso in cui, a breve termi- poi abbia almeno il pudore
ne, dovesse perdere anche di non ripetere ad alta voce
le ‘elementari’? D’inevitabile il solito ritornello, e cioè che
dissolvimento.La presenza “A Barbara non c’è niente”.
della scuola dell’obbligo rapLeonardo Pasqualini
12
31 gennaio 2008
Cultura
pensieri “La femminilità, fiore prezioso da accudire sempre”
Io, donna e disabile
L
a disabilità per chi la vive diventa una sorta di percorso
con i propri sassi, le proprie buche, i momenti di sconforto, come è giusto che sia. E noi disabili non possiamo
far altro che continuare su questa strada consapevoli delle
limitazioni che il nostro handicap ci impone.
Nelle donne disabili credo si verifichi qualcosa di profondamente traumatico, come se questi ostacoli facessero
perdere la parte più profonda di noi, come se la disabilità
distruggesse la parte più intima, il fiore della nostra femminilità. Con ciò non è mia intenzione dire che gli uomini
non perdano, o meglio non sentano di perdere nulla della
loro mascolinità o virilità. Ma noi donne credo che inevitabilmente di questa privazione ne sentiamo maggiormente il peso, forse per la nostra sensibilità o forse perché
quando ci guardiamo allo specchio e vediamo la nostra infermità non ci sentiamo neanche più donne.
Quanto è difficile per una donna disabile essere frutto di
attrazione da parte di un uomo! E in questo sentiamo a
torto di aver perso il nostro essere donna, la nostra desiderabilità, la capacità di interessare ad un uomo, di renderlo
felice, di soddisfare pienamente i suoi bisogni.
La disabilità femminile è molto impegnativa, perché non
solo si deve accettare la propria condizione, ma anche il
proprio essere donna. Donna diversa, con gli stessi impulsi, le stesse emozioni, gli stessi bisogni di tutte le altre, ma
pur sempre diversa. La difficoltà sta nell’adattare il proprio
handicap con il bisogno di vivere la propria femminilità.
Io personalmente penso molto spesso a questo aspetto
della mia condizione e altrettanto spesso non mi sento degna di essere chiamata donna, tuttavia so di esserlo e ne
sono fiera. E ogni volta che potrò mi impegnerò affinché
la parte femminile di me non venga schiacciata dalla mia
disabili tà e a ogni occasione cercherò di essere donna anche se in maniera diversa dalle altre.
La femminilità è una cosa preziosa, è come un fiore delicato che va accudito amorevolmente, sperando che al
momento giusto si schiuda in tutto il suo splendore. Non
bisogna mai smettere di curare questo fiore pur sentendosi indegni di possederlo.
Vorrei concludere con un appello a tutte le donne, disabili
e non: non abbiate paura di forgiare la vostra femminilità,
siate donne fiere di essere tali, non lasciandovi scoraggiare
dalle difficoltà o disabilità, e quando vi guardate allo specchio, annuite sorridendo e possiate dire: “Sì, in qualunque
condizione, mi sento donna”.
Rita Coruzzi
ostra vetere Inaugurato uno spazio al servizio delle cultura dell’arte, della bellezza
Il museo civico parrocchiale
U
n pubblico ammirato e particolarmente folto ha fatto da cornice alla inaugurazione del Museo
civico parrocchiale di Ostra Vetere.
Un percorso lineare, un allestimento
efficace ed equilibrato, e una collezione considerevole per numero e
qualità dei pezzi esposti caratterizzano questa nuova, importante realtà culturale, tenuta a battesimo dal
sindaco Massimo Bello, dal vescovo
di Senigallia monsignor Orlandoni,
dall’assessore provinciale alla cultura
Pesaresi, dal parroco di Santa Maria
di Piazza don Giancarlo Cicetti, dal
professor Valter Curzi dell’Università
La Sapienza di Roma, dall’architetto
Nazzareno Petrini e dalla dottoressa
Claudia Caldari, intervenuti al conve-
gno di presentazione. L’inaugurazio- Franco Morico sulla opportunità di
ne del museo scandisce anche il pre- allocare un museo nell’autorevole
stigioso ritorno a Ostra Vetere delle “contenitore” di palazzo Marulli. Alla
due splendide maioliche di area mar- realizzazione hanno concorso il prochigiana del XV secolo, che da quasi fessor Valter Curzi dell’Università La
quarant’anni erano depositate ad Ur- Sapienza, i curatori del progetto mubino; un risultato che dà concretezza seografico e dell’allestimento architetal desiderio di tanti ostraveterani, che ti Nazzareno Petrini e Fabio Pandolfi
vedono di nuovo a Ostra Vetere due ed un comitato scientifico composto
autentici capolavori. Tra le numerose dal sindaco Bello, dall’abate-parroco
altre opere musealizzate, gli affreschi don Giancarlo Cicetti, dalla dottodi Dionisio Nardini già nella chiesa di ressa Claudia Caldari, dalla dottoresSan Francesco, altri affreschi di An- sa Marina Massa e dalla dottoressa
drea di Bartolo, la pala del Pomaran- Flavia Emanuelli della Regione, dalla
cio raffigurante Gesù e San Pietro sul dottoressa Maria Palma per la SoLago di Tiberiade, e ancora lavori di printendenza Archivistica, da don
Claudio Ridolfi, della bottega di Fe- Domenico Pasquini della Commisderico Barocci, del montenovese Gio- sione Diocesana di Arte Sacra. Autovan Battista Lombardelli. L’apertura revole il contributo della dottoressa
ufficiale del mu- Giovanna Flamma per l’allestimento
seo è frutto della sezione che occupa la raccolta
della sinergia libraria. I restauri del materiale sono
i n n e s c at a s i stati curati da Isidoro Bacchiocca,
fra Comune Silva Cuzzolin, Francesca Pappagallo,
di Ostra Ve- e dalle ditte Ares di Orietta Olivettere, Diocesi ti e C.B.R. di Romeo Bigini. Diffuso
di Senigallia anche un agile catalogo con testi di
e parrocchia Valter Curzi e Giovanna Flamma, con
di Santa Ma- la collaborazione di Lorenzo Manciria di Piazza, nelli e Laura Olivieri per le ricerche
che
hanno d’archivio, e di Mauro Aquili e Cinzia
messo a frut- Cipollini per la segreteria tecnica.
to l’originaria
idea di don
Raoul Mancinelli
musica Per il 9 febbraio la serata dei ‘brani propri’
Il Musinf accoglie
la ‘Calamita cosmica’
l pittore e fotografo Al- allestimento alla Biennale
Imunicato
fonso Napolitano ha co- internazionale di Veneal Musinf la vo- zia. Espressione dell’irolontà di donare all’archivio
fotografico dell’istituzione
museale senigalliese la suite di circa cento fotografie relative alla scultura di
Gino de Dominicis, denominata “calamita cosmica”.
Si tratta di una delle più
affascinanti sculture di
Gino de Dominicis , artista
anconetano, che era stato
protagonista di spicco delle vicende dell’avanguardia
visiva italiana di fine Novecento.
La popolarità di De Dominicis si era legata al clamore suscitato da un suo
musica Gli studenti dell’Istituto comprensivo Fagnani
Scorribande finali Melodie e memoria
S
corribande: passano in finale
per la categoria cover e vengono decretati vincitori del concorso: Dream Circle (vari comuni
della provincia di Ancona), Headbangers (Senigallia ) e Pumpkin
Trax (Jesi ). Sono questi i 3 gruppi iscritti alla categoria cover che
hanno conquistato l’approvazione
della giuria della dodicesima edizione “Scorribande” e si esibiranno alla finalissima del 5 aprile 2008,
accanto agli altri 3 gruppi della categoria brani propri. Essendo solo
6 gli iscritti alla categoria cover, la
serata di sabato scorso, 26 gennaio
2008, sul palco del Gratis club di
Senigallia è stata di fatto per loro
quella decisiva.
In premio c’è la registrazione integrale della serata, dalla quale saranno poi tratti due brani per ogni
gruppo da inserire in un cd (1.000
copie a distribuzione gratuita). Alcune copie saranno date ai gruppi
stessi, altre verranno distribuite
gratuitamente tramite l’Informagiovani del Comune di Senigallia
a chi ne farà richiesta, altre ancora
saranno a disposizione dell’Infor-
magiovani della Regione Marche,
case discografiche, riviste specializzate. Una scelta meditata da
parte dell’organizzazione di “Scorribande”, concerti-gara per band
di qualsiasi genere musicale, per
smorzare i toni della competizione
e puntare sempre più sulla qualità
musicale e sull’opportunità di una
esibizione professionale. Resta ora
da definire la terzina della categoria brani propri. L’ultimo appuntamento di qualificazione per i
tantissimi gruppi che presentano
repertorio originale è fissato per il
9 febbraio. La semifinale per quelli
che hanno passato le qualificazioni e da cui usciranno dunque gli
ultimi tre 3 gruppi finalisti, è stata
anticipata al 1° marzo e non più al
15 marzo come precedentemente
previsto. La finale di “Scorribande”
sarà il 5 aprile. L’ingresso a tutte
le serate è libero. “Scorribande” è
una manifestazione a carattere
musicale organizzata in collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Senigallia e la scuola di musica Musikè.
A.P.
I
n occasione della giornata della
Memoria l’Istituto Comprensivo
Senigallia Centro “Fagnani”, in collaborazione con l’associazione “NonCantoPerCantare”, ha proposto un
concerto di musiche ebraiche dal titolo “Canzoni per non dimenticare”.
La manifestazione, che ha avuto il
patrocinio del Comune di Senigallia,
si è tenuta presso l’Auditorium San
Rocco. Oltre ai musicisti e ai cantanti dell’associazione sono intervenuti gli alunni delle classi quinte
della scuola elementare e delle terze
medie dell’Istituto, guidati sul palco
dalla professoressa Antonella Vento.
Il programma musicale ha spaziato
dalle melodie yiddish degli ebrei dell’Europa orientale fino a quelle della
cultura sefardita, ossia quella ebrea
in terra di Spagna. È stato un viaggio
nei suoni e nelle parole di una tradizione multiforme e straordinaria,
reso possibile dall’impegno e dalla
passione dei musicisti dell’associazione: Giovanni Spinozzi (chitarra),
Lucia Galli (arpa), Daniele Streccioni
(fisarmonica), Glauco Guerra (basso), Roberto Bastari (fonico).
Fabrizio Chiappetti
nia e della sensibilità per
le suggestioni misteriche,
la scultura di De Dominicis era stata recuperata
in Francia, parecchi anni
dopo la morte dell’artista,
suicidatosi a Roma.
Una recente mostra di De
Dominicis alla Mole Vanvitelliana di Ancona aveva
contribuito a diradare le
nebbie dell’ingiustificata
dimenticanza intorno alla
figura di un artista fondamentale per l’evoluzione
della cultura visiva italiana.
Di fatto la mostra della “calamita cosmica” ad
Ancona ha manifestato la
possibilità delle Marche
di produrre proposte di
rilievo culturale nazionale . Tanto è vero che sulla
scia di Ancona l’enorme
scheletro di De Dominicis è stato esposto in
Piazza Duomo a Milano
ed oggi si parla di nuove
iniziative espositive e di
studio su De Dominicis a
New York.
Lezioni
di rock
A
grande richiesta inizia un nuovo ciclo di
corsi di ballo del “Summer
Jamboree”. La prima lezione/dimostrazione del nuovo
corso di Jive rigorosamente
gratuita si terrà mercoledì 13 febbraio 2008 alle 22,
negli spazi ormai rodati del
Centro Sociale della 2^ circoscrizione del Comune di
Senigallia, “Le Saline”.
Non occorre saper già ballare per partecipare. Il corso
è infatti riservato ai principianti e aperto a tutti i curiosi che vogliano scoprire
come si balla in stile rock
anni 40 e 50.
Il nuovo corso 2008 riservato a principianti avrà ufficialmente inizio giovedì 14
febbraio per proseguire poi
mercoledì 20 febbraio, sempre dalle 22 alle 23. Le lezioni del corso per principianti
del Il Centro “Le Saline” si
trova in Via dei Gerani 8
a Senigallia. Info 392.239
2838.
31 gennaio 2008
Spettacolo
teatro Alla ‘Fenice’ di Senigallia il tango di Piazzolla
Da Buenos Aires
I
n anteprima nazionale il 1° febbraio 2008,
per la Stagione unica di prosa, danza e
musica 2007-08 a Senigallia, il Teatro La
Fenice ospita la tango operita di Astor Piazzolla: “Maria de Buenos Aires” (forma semiscenica). Con la regia di Laura Escalada
Piazzolla. Raramente proposta al pubblico
italiano tanto più nella forma originale, si
può dire che la tango operita “Maria de Buenos Aires” sta a Piazzolla, come “Porgy and
Bess” sta a Gershwin. Il popolare compositore argentino riuscì infatti a utilizzare gli
elementi della musica popolare da ballo e il
suo “nuevo tango” per reinventare il teatro
d’opera. Scritta per un’orchestra non comune, formata da quintetto d’archi, flauto, pianoforte, chitarra, bandoneon, batteria, marimba e vibrafono, “Maria de Buenos Aires”
arriverà in anteprima nazionale al Teatro
La Fenice di Senigallia (Marche – AN) per
la Stagione unica di prosa, danza e musica 2007-08, il 1° febbraio 2008, nella forma
semi-scenica originale. Inizio alle 21. Sul
palco sono presenti tutti i musicisti assieme
alle voci soliste e al coro. La regia e i costumi
di questa produzione della Fundacion Astor
Piazzolla e Studiomusica, sono di Laura
cultura Incontri di storia
Da Simoncelli
a Nenni
S
Escalada Piazzolla, vedova del compositore
abato 9 febbraio. Il Cenche sposò nel 1976. Ispirata e dedicata alla
tro Cooperativo Mazzicantante italiana Milva, “Maria de Buenos niano “Pensiero e Azione”
Aires” fu rappresentata per la prima volta ospita nella propria sede,
nel 1968 al Planet Theatre di Buenos Aires. alle 17,30, una conferenza
Il libretto scritto da Horacio Ferrer presen- del prof. Marco Severini
ta due personaggi principali ‘cantanti’, Maria (Università di Macerata),
(e, dopo la sua morte, l’Ombra di Maria) e intitolata Nuovi documenti
un payador (cioè un cantante dell’omonimo su Girolamo Simoncelli, che
genere poetico), cui si affianca un folletto (il anticipa di fatto il nuovo voDuende) che fa da voce narrante. La scena lume dello storico senigalè poi popolata da vari membri del sobborgo liese, di imminente uscita,
di Buenos Aires, da marionette sotto il con- sulla figura del coraggioso
trollo del folletto e alcuni psicanalisti. “Ma- patriota senigalliese.
ria de Buenos Aires” è una grande allucinata Martedì 12 febbraio. Nel
visionaria metafora della storia della città di Liceo Classico “Perticari” si
Buenos Aires fondata nel 1536 e ‘chiamata tiene, in mattinata con alCiudad del Espíritu Santo y Puerto Santa cune classi del penultimo
María del Buen Ayre – ricorda Laura Esca- anno liceale, un incontro
lada Piazzolla - Qui sbarcarono migliaia di sull’importanza e sul signiemigranti provenienti da vari paesi d’Europa, ficato storico della duplice
che arricchirono con il loro lavoro e la loro esperienza repubblicana, del
cultura la nostra terra. A causa dell’ostilità 1849 e del 1946, con particocreatasi con gli aborigeni delle tribù vicine lare riferimento ai rispettivi
la città venne però abbandonata e fondata testi costituzionali.
una seconda volta, nel 1580 e chiamata defi- Venerdì 15 febbraio. La Binitivamente Buenos Aires’.
blioteca “Luca Orciari” di
La figura di Maria è dunque il simbolo della Marzocca, alle ore 21, orgacittà di Buenos Aires che, dopo l’antica fon- nizza la presentazione del
dazione rimane disabitata: metaforicamente volume Nenni il sovversivo
si trasforma in ombra e attraversa un lungo di Marco Severini (Marsiperiodo di patimento, abbandono e dolore. lio editore, Venezia 2007,
Alla sua morte Maria dà alla luce una nuova pp. 133), volume dedicato
Maria, una bambina adulta, generata dalla al triennio (1912-15) che il
sua ombra, sullo sfondo di un’intricata tra- politico romagnolo trascorma legata ad antiche e oscure evocazioni. Le se nelle Marche, dirigendo
note del bandoneon danno voce, nel corso importanti giornali come il
dell’operita, allo straziante passato di Maria “Lucifero” di Ancona e svole alla sua speranza di trasformarsi, chissà gendo attività politica e proquando, in una nuova Maria. Inizio alle 21. pagandistica.
Info 071.7930842 – 393. 9567505 o fenicese- Incontri interessanti per
nigallia.it
conoscere meglio pagine di
Alessandro Piccinini storia che ci riguardano.
storie di prigionia e sopravvivenza nei lager dell’estremo oriente
Libro
aperto
letto
e presentato
da Stefano
Perini
con la Libreria Mastai - Senigallia
via Cavallotti, 15 - tel. 071 7926628
Vita nei gulag cinesi
Harry Wu - ‘Controrivoluzionario - i mie anni nei gulag cinesi’
Edizioni Paoline, euro 22,00 - pagg. 424
N
ell’aprile 1960 le autorità del Partito Comunista Cinese “Questo libro merita di essere accostato ad Arcipelago Gulag
arrestano Harry Wu, figlio di un banchiere di Shangai, di Aleksandr Solzhenitsyn quale insuperabile e personale tee lo gettano in un campo di lavori forzati. Benché mai for- stimonianza di che cosa accadeva a milioni di uomini e donmalmente incriminato e sottoposto a processo, egli trascorre ne innocenti”. (Los Angeles Times). L’Autore ha scritto una
diciannove anni in un infernale mondo sotterraneo di lavori nuova Prefazione appositamente per l’edizione italiana. Il liumilianti, denutrizione, torture. Nel suo libro, scritto insie- bro americano riporta altre citazioni entusiaste da The Wall
me alla giornalista Carolyn Wakeman, Harry Wu narra la sua Street Journal, The Sunday Telegraph, San Francisco Chrostoria della prigionia e della sua sopravvivenza, degli straor- nicle, Times Literary Supplement e altri ancora. Quando è
dinari atti di coraggio che lui e i com- uscito negli Stati Uniti, la “New York Times Book Review” lo
pagni dovettero praticare per aiutarsi ha nominato “libro dell’anno”. Con particolari a volte persireciprocamente con un indimenticabile no raccapriccianti, Wu presenta la vita di prigionia, quando
eroismo. Uscito dalle prigioni nel 1979, si setacciavano i campi alla ricerca di rane e di serpenti che
Harry Wu si trasferisce negli Stati Uniti poi la notte nelle baracche diventavano cibo. Più di una volta
dove testimonia davanti al Congresso al limite della morte e della pazzia,Wu riesce a risalire dagli
sugli abusi dei diritti umani in Cina. Ha abissi del nulla, grazie alla forza della dignità personale.
ricevuto numerosi premi e riconosciL.M.
menti internazionali. Il suo libro, storia
veramente toccante della vittoria di un Errata corrige: nel numero precendente abbiamo erroneauomo, è una testimonianza indelebile mente indicato il libro Ammaniti ‘Come Dio comanda’ quale
del potere dello spirito umano.
soggetto del film ‘Io non ho paura’. Ci scusiamo con Stefano
Perini e con i lettori.
il taccuin
ARTE
Falconara M.ma - Galleria Artemisia Arte Contemporanea ‘Omaggio a Bruno d’Arcevia’, ore 10/12.30- 17/19.30,
dal 7/12/2007 al 29 febbraio 2008 chiuso domenica pomeriggio e lunedì.
Ancona - Mole Vanvitelliana, RigenerArte 2008, ore 17/20dom: 9/13-17/20 Mostra di libera creatività fino al 3 febbraio 2008
TEATRO e MUSICA
Senigallia - Giovedì 31 gennaio, Gratis Club, ‘Sotto le Stelle del Jazz’, ore 21.45 Marco Zurzolo Quintet.
Chiaravalle - Venerdì 1 febbraio, Teatro Comunale Valle
ore 21,15, Corrado D’Elia, Novecento di Alessandro Baricco,
regia di Corrado D’Elia.
Jesi - Giovedì 31 gennaio, Teatro.Pergolesi ore 21, Toni Servillo, La trilogia della villeggiatura, di Carlo Goldoni.
di Tullio Piersantelli
Jesi - Sabato 2 febbraio, Teatro G.B.Pergolesi ore 21,00, Erri
De Luca, Gianmaria Testa in Chisciotte e gli invincibili, di
Erri De Luca.
Monte San Vito - Sabato 16 febbraio 2008 ‘Ottanta... voglia
di cantare’ di e con Elio Pandolfi e Corrado Olmi, con Marco Scolastra al pianoforte.
Corinaldo - Domenica 17 febbraio, Fondazione Toscana
Spettacolo e Produzioni Teatrali Paolo Poli, Sei brillanti, commedia in due tempi di Paolo Poli da Mura, Masino,
Brin, Cederna, Aspesi, Belotti interpretata e diretta da Paolo Poli con Luca Altavilla e Alfonso De Filippis.
Fano - da martedì 12 a giovedì 14 febbraio Teatro Stabile
dell’Umbria, in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino, presenta Le lacrime amare di Petra Von Kant, di Rainer
Werner Fassbinder con Laura Marinoni, Silvia Aielli, Cinzia
Spanò. Regia di Antonio Latella.
13
storia Fiorani scrive della Senigallia ‘urbinate’
Rinascita
di una città
U
n altro anniversario ha
ispirato l’ultima fatica
letteraria di Renzo Fiorani.
Dopo i 400 anni dalla nascita di Federico Ubaldo, ‘celebrati’ nel 2005 con il volume ‘ Tra Misa e Metauro.
Allegrezze e preoccupazioni
per Federico Ubaldo Della
Rovere’, l’autore ostraveterano ha colto l’occasione dei 5
secoli trascorsi dal passaggio di consegne tra i Montefeltro ed i Della Rovere alla
guida del Ducato di Urbino
per raccontare ‘La rinascita
di Senigallia. Da Sigismondo Pandolfo Malatesta a
Giovanni Della Rovere’. In
realtà l’incorporazione della
Signoria di Senigallia nello
stato urbinate, avvenuta nel
1508 in seguito alla morte
di Guidubaldo da Montefeltro (figlio di Federico) e
all’insediamento del nuovo
duca di Urbino, Francesco
Maria I della Rovere, preannunciato nel 1504 dall’atto
di adozione, rappresenta il
punto di arrivo e più alto di
un lungo percorso assai positivo per Senigallia. Curata
per il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere ed in
attesa di essere pubblicata,
la ricerca di Fiorani mette
in luce gli enormi progressi
compiuti dalla città nell’arco
del XV. A partire dal signore riminese, che diede un
impulso notevole ai lavori
di ricostruzione delle mura
e dell’intero tessuto urbani-
stico e si preoccupò di organizzare il governo cittadino,
consapevole dell’importanza strategica di Senigallia.
La quale, dopo i Malatesta
ed il breve intermezzo di
Antonio Piccolomini, tornò
direttamente sotto il dominio della Santa Sede e dal
1474 venne governata dall’esponente di un’altra illustre famiglia: Giovanni Della Rovere, nipote di Sisto IV
e fratello del futuro Giulio
II, nonché prossimo marito
di Giovanna da Montefeltro,
figlia di Federico.
Con il passaggio al Ducato
di Urbino, “Senigallia perse il ruolo di capitale dello
Stato roveresco. Ma i Della
Rovere non dimenticheranno la città di Giovanni”, che
diventerà “la capitale economica del Ducato di Urbino”.
La doviziosa cronistoria di
Fiorani è arricchita da fatti
d’armi, colpi di mano, ma
anche da intrighi, contrasti
intestini (come quello tra
i vecchi ed i nuovi abitanti,
cioè tra ‘Cittadini’ e ‘Lombardi’ sulla forma di amministrazione più adatta alla
città negli anni pregressi
l’avvento di Giovanni Della
Rovere), dai continui tentativi d’impedire il ristagno
dell’acqua nel “luoco detto
le Saline” e dagli effetti nefasti della peste ‘Marrana’, che
nell’estate del 1468 coplì tutte le Marche.
Leonardo Pasqualini
Cinema multisala Gabbiano
www.gabbiano.senigallia.biz
[email protected] - tel. 071.65375
da venerdì 25 gennaio
INTO THE WILD
Regia di Sean Penn. Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden,
William Hurt, 148’ - Usa 2007
SInto the wild è la libera trasposizione del libro di Jon Krakauer
“Nelle notti estreme” diventato un classico della sottocultura urbana.
Dalla lettura del libro, Sean Penn ha dovuto aspettare ben dieci anni
prima di ottenere i diritti. Questa incredibile pazienza testimonia
una testarda sensibilità che è unica nel panorama cinematografico
di oggi. Ed è valso la pena aspettare.
Venerdì - sabato: 21.30; domenica: 16.00 - 19 - 22.00; lunedì
- martedì - mercoledì: 21.30
NON E’ MAI TROPPO TARDI
Regia di Rob Reiner. Con Jack Nicholson, Morgan Freeman, Sean
Hayes, 96’. - Usa 2007.
Edward Cole è un ricchissimo ed eccentrico proprietario di cliniche
che, a seguito di sue stesse direttive, si trova ricoverato in una
propria struttura assieme al decisamente più umile e tranquillo
Carter Chambers. Entrambi con pochi mesi davanti, a causa di una
grave malattia, decidono di togliersi, nel breve tempo che resta loro,
tutti gli sfizi che non hanno mai potuto levarsi nella propria vita: il
viaggio che li vedrà protagonisti però, servirà a ben altro…
Venerdì - sabato: 20.30 - 22.30; domenica: 16.30 - 18.30 - 22.30;
lunedì - martedì - mercoledì: 21.30
Mercoledì d’essai 6 febbraio - ore 21.30
MEDUSE
Regia di Etgar Keret, Shira Geffen - Con Sarah Adler, Nikol Leidman,
Gera Sandler, Israele 2007 , 78’.
Tre storie nella Tel Aviv di oggi, sulla solitudine e il rapporto degli
individui con la vita. Vincitore della Camera d’or (migliore opera
prima) al Festival di Cannes 2007, e distribuito qui da noi da Nanni
Moretti, “Meduse” è scritto e diretto da due famosi scrittori israeliani,
Etgar Keret e Shira Geffen.
a Castelleone di Suasa
BEE MOVIE - Vuoi assaggiare il mio miele?
Regia di Steve Hickner, Simon J. Smith.
Animazione, 90’ - Usa 2007
sabato 2 febbraio - ore 21.00
domenica 3 febbraio - ore 16.30 - 21.00
14
31 gennaio 2008
Sport
vigor Quarto pareggio consecutivo per i rossoblu: la classifica comincia a risentirne seriamente
La Vigor non fa più goal
L
URBINO 0 - VIGOR 0
a vittoria per la Vigor sta diventando una chimera.
Questo è il quarto pareggio consecutivo casalingo, un
record che purtroppo denota la deficiente carenza delle nostre punte ad andare in gol. Il ritorno di Camilletti al centro
dell’attacco, dopo tre mesi di sosta causa infortunio, non ha
dato frutti; anzi, il ragazzo denota evidenti ritardi di preparazione e solo col passare del tempo ritroverà la via del gol,
quella via che lo scorso anno lo annoverò quale vice cannoniere del campionato con ben 24 reti. L’assenza di De Filippi, causa improvvisa febbre, a centrocampo ha impedito
quelle belle giocate che solo lui sa fare per mettere i suoi
compagni d’attacco nella condizione di puntare a rete, una
perdita notevole che si è fatta enormemente sentire, anche
se i suoi compagni di reparto hanno cercato di imitarlo al
meglio possibile.
L’Osimana, come si prevedeva, dopo i rinforzi operati in
quest’ultimo periodo, ha dimostrato di essere un grosso
complesso e di non meritare l’attuale posto in classifica; lo
si è visto per come si è comportata in campo; la cronaca riferirà di quanto è stata pericolosa. Rivoluzionato anche oggi
l’assetto vigorino, con Montanari a centrocampo (uomo
per tutti i posti, le resta di vestire la maglia di portiere poi
completa tutti i ruoli) con Paupini più arretrato del solito.
Cronaca. L’inizio è molto guardingo da parte di entrambe
le squadre, si temono ed hanno paura di commettere errori
irreparabili. La sfera gira a centrocampo, con lunghi lanci
dalle opposte difese, difficilmente si verifica un’azione corale. La prima parvenza di un tiro in porto lo esegue Camilletti al 10° ma tanto è fiacco il tiro che il portiere ospite
para con relativa facilità. Risponde al 20° Bugiolacchi ma
con poca convinzione. 28°, Paupini fa tutto da solo, il suo
tiro esce a lato. 32°, grossa occasione per la Vigor ad opera
di Paupini che su cros dal fondo trova Montanari pronto al
tiro al volo: la sfera sfiora il palo. 35°, Cercaci tenta la via
della rete, peccato che il tiro finisce a lato. 37°, combinazione Camilletti-Vici, in ritardo quest’ultimo.
L’Osimana ci prova al 38° con Carboni, gran botta che Argentati spedisce in calcio d’angolo. Inizio ripresa con gli
ospiti più intraprendenti; la difesa vigorina risponde con
un po’ d’affanno. 47°, Agushi da fuori area sfiora il palo alla
destra di Andreani seguito al 48° da Bugiolacchi con un pericoloso tiro sopra la traversa. La Vigor rinserra le file, così
al 60° Bartoccetti su susseguente tiro da calcio piazzato ad
opera di Mandolini da pochi passi si fa respingere dal giovanissimo portiere Vaccari (classe ’91) un tiro insidiosissimo.
Due occasioni per l’Osimana all’83° ad opera di Santoni e
basket, goldengas, serie b2, girone b
L
’inizio per i biancorossi locali è sempre
stentato. Lo dimostra il punteggio del
primo quarto: 16-24. Considerando poi che
al 7° il punteggio era sul 7 a 20 (- 13) c’era
di che preoccuparsi. Lo dice anche il coach
Simoncioni a fine incontro: “Siamo partiti
contratti; l’ho notato nel periodo preparatorio pre partita che i ragazzi erano svogliati, poi ci siamo ripresi. E’ un momento
sia di stanchezza mentale che fisica. Questo succede a metà campionato, speriamo
di vernirne fuori quanto prima”. Nel secondo quarto la squadra si è ripresa e al 15° ha
raggiunto la parità: 27 a 27, per poi superare
di slancio gli avversari e non mollare più la
vetta: 43-34. Nel terzo quarto la partita non
cambia fisionomia, le contendenti si tengono a stretto contatto, col Bassano pronto a
ribattere colpo su colpo. E’ nell’ultimo quarto con i senigalliesi trascinati da Esposito,
Fino all’ultimo master
Bigi e Gnaccarini che la Goldengas dilaga al
36° con 78-63. Poi il coach inserisce tutte le
riserve e il tono cala. Domenica prossima la
squadra rigiocherà contro l’Atri.
Goldengas: Gnaccarini 12, Pierantoni 12,
Candelaresi 2, Bigi 8, Martinelli 12, Esposito 18, Maggiotto 11, Romagnoli 10, Tagnani,
Catalani. All. Simoncioni.
Bassano: Bizzotto 11, Bordignon, Carniato
14, Mussolin 13, Stopiglia 19, Fiorendi 6, Dal
Bello 10, Petrucci, Miatello, D’Incà 3. All.
Sonda.
Arbitri : Lavino di Mesagne (BR) e Petraroli
di Lecce. Note: fallo tecnico per protesta a
Pierantoni. Usciti per cinque falli Bizzotto e
Dal Bello. Spettatori 400 circa.
Classifica:Trento 22, Atri 20, S.Donà di Piave 20, Marostica 20, Goldengas 18, Chieti 16,
Ancona 14, Mestre 14, Monfalcone 12, Civitanova 12, Gorizia 12, Oderzo 12, Bassano 8,
Trieste 8.
G.M.
basket maschile, serie c2, marzocca
Momento delicato
MARZOCCA 80 – P. RECANATI 74
D
opo cinque giornate di continue sconfitte il Marzocca torna alla vittoria contro
il Porto Recanati per 80 a 74 e così smuove
la classifica, pur sempre precaria. Lunedì,
dopo l’ennesima scofitta, il coach Paialunga
ha rassegnato spontaneamente le dimissioni.
Il Presidente Monachesi ha provveduto a sostituirlo col nuovo allenatore Maurizio Surico di Pesaro, anni 56, con grande esperienza
su molte panchine di serie B. E’ stata una
partita molto equilibrata, giocata dai biancorossi locali con grinta e determinazione,
superando momenti di crisi col cuore.
Iniziano gli ospiti che vanno subito sullo 0
a 6. Risponde il Marzocca chiudendo il primo quarto sul 17 a 19. Secondo quarto con
continui sorpassi e chiusura col Marzocca in
vantaggio: 39-35. Terzo quarto sulla falsariga
dei precedenti, punto a punto, con chiusura
sul 57-59. Il Marzocca è carente nei rimbalzi
anche perché sia Toth che Papa sono usciti per 5 falli. Nel quarto quarto a portare la
squadra alla vittoria ci pensano Nobili, Castracani e Bartoli con precisi canestri. Ora
bisogna continuare su questa strada, incominciando da sabato prossimo contro la
Virtus Jesi.
Miù J’Adore Marzocca : Nobili 33, Papa 14,
Paolini, Mangialardi 1, Toth 2, Pincini 4,
Ganzetti 6, Bartoli 2, Alessandroni n.e., Castracani 18. All. Surico.
Sisa Zippilli Porto Recanati : Ciccarelli n.e.,
Attili 2, Barontini 2, Quarchioni 2, Monaci 9,
Manoni 10,Giampieri 11, Palanca 10, Scaradozzi 19, Malatini 9. All. Filippetti.
Arbitri: Balletti di Jesi e Paciaroni di San Severino Marche. Note: parziali 17-19, 39-35,
57-59; spettatori 100 circa.
Classifica : Cagli 30, Tolentino 30,
S.Benedetto 28, Adriatica 24, Don Leone
Ricci 24, Pisaurum 21, Ascoli 20, Fabriano
18, Maceratese 16, Pedaso 16, Stella Maris
14, Urbino 14, Marzocca 12, Jesi 12, Victoria
11, Loreto 10.
G.M.
Fredde Bontà, play - out
N
Giancarlo Mazzotti
ciclismo, challenge del ciclocross
Pronto riscatto
GOLDENGAS 85 – BASSANO 76
all’88° da Bugiolacchi sventate da provvidenziali interventi
di Angiolani. Negli spogliatoi Giuliani dice “Molti pareggi
dite voi, meglio questi che le sconfitte. Sono pur sempre
punti in classifica”. Mercoledì si è giocata la partita col Fossombrone, domenica si andrà in trasferta a Castelferretti.
Vigor: Argentati 7, Bertozzini 6, Mandolini 6, Savelli 6,5
(amm.65°, 70° Paniconi 6), Bartoccetti 6, Diamanti 6,5,
Guerra 6,5 (38° amm.), Montanari 7, Vici 6, Paupini 6,5 (74°
Goldoni), Camilletti 6. A disp. Memé, Rosi, Traiani, Nobilini, Paniconi. Åll. Dino Giuliani.
Osimana: Ruspantini, Polzonetti, Mandolini, Langiotti, Capriotti, Carboni, Cercaci, Santoni, Bugiolacchi, Agushi, Bossoletti. A disp. Vaccarini, Engracio, Persiani, Mantini, Fabrizi, Casorino, Morra. All. Marco Lelli.
Arbitro: Mancini di Fermo. Assistenti: Oliviero e Gadaleta,
entrambi di Pesaro. Angoli: 1-3; recuperi 1+4; spettatori
500 circa.
Classifica: Elpidiense 37, P.S.Lazzaro 35, Fossombrone 35,
Cingolana 33, Civitanovese 31, Jesina 30, Vis Macerata 30,
Fermignanese 29, Urbino 28, Castelfrettese 27, Montegiorgio 26, Senigallia 25, Pergolese 25, Osimana 24, Chiaravalle
23, Monturanese 20, P.S.Elpidio 15, Vis Pesaro 14.
PADOVA 54 – FREDDE BONTA’ SENIGALLIA 44
on si sblocca la squadra femminile guidata dal coach Montanari. Anche contro la forte
compagine padovana le ragazze senigalliesi hanno lottato alla pari e solo nel finale hanno ceduto. E’ stato un incontro molto equilibrato, rimasto in forse fino alla fine. Nel primo
quarto supremazia locale: 17-14, per poi chiudere a metà gara sul 26-28. Nel terzo quarto
punto a punto fino al termine: 43-38. Nell’ultimo quarto il cedimento delle biancorosse, ma
con onore. Sabato prossimo incontro casalingo contro il Villa Franca. La vittoria è d’obbligo.
Padova : Pegoraro 6, Cattapan, Gabotti, Cimitan 7, Ferri 5, De Bernardini 4, Vian 18, Zampieri 13, Nordio. All. Corà. Fredde Bontà : Satolli 7, Di Rocco 3, Sadina, Marcelletti 9, Bugari
2, Thompson, Bergamasco 8, Albano, Riccio ne, Bedini 15. All. Montanari.
Arbitri: Lovisuti e Vantini. Classifica: S.Martino 4, Bologna 4, Astico 2, Villa Franca 2, Treviso 2, Padova 2, P.S.Giorgio 0, Fredde Bontà Senigallia 0.
T
utto rinviato a domenica prossima, quando Grottazzolina chiuderà la challenge
del ciclocross. Sarà duello all’ultimo Master.
Il trofeo andrà a chi si piazzerà meglio. I
due sono il biancorosso del Cicli Cingolani Pianello di Ostra, Stefano Santini (nella foto
di Paolo Boschetti), e Paolo Eugeni, capitano
del Comaf Tiralento - Grottazzolina.
A Molini Girola di Fermo, il torneo uispino
vive la penultima prova della stagione, per
l’organizzazione dell’Associazione Sportiva
Mario Pupilli (Traini, Damen e collaboratori) in tandem con il comitato ISRT e con
la supervisione della Lega Uisp regionale di
Giancarlo Tordini.
Il tracciato scorrevole ed il
generoso sole invernale velocizzano le operazioni agonistiche in ognuna delle due
kermesse open (60 complessivamente sui pedali). Nella
gara dei pratisti più giovani,
Pierluigi Quadrini infila un
altro successo. L’alfiere del
Valenti Team Argenti - Recanati va via deciso e non ha
problemi (sul podio assoluto:
Manna e Gonzales).
La corsa dei veterani vede
Eugeni riappropriarsi della
leadership tra i veterani, riuscendo solo nell’ultimo giro a
domare il fresco vicetricolore Stefano Santini, che l’ha messo sotto nel
massimo appuntameto nazionale cannellese.
Società regine: Cicli Cingolani (punteggio),
Pupilli (partecipazione).
Applauso speciale al supergentleman Giancarlo Cercamondi, che fa passerella in qualità di attore-atleta (quarto di settore), al-
l’indomani dei fasti vissuti quale regista del
riuscitissimo Tricolore di Cannella.
Classifiche - Cat. A:1.Ernesto Ciccola (Pupilli). Cat. B:1.Roberto Manna (Cicli Cingolani); 2.Julian Gonzales; 3.Domenico Scipioni;
4.Alessio Mancini; 5.Francesco Procaccini.
Cat. C: 1.Pierluigi Quadrini (Valenti Team
Argenti - Recanati); 2.Alessandro Alessandrini; 3.Emanuele Apis; 4.Massimo Pignotti;
5.Francesco Grazioli. Cat. D: 1.Paolo Eugeni
(Comaf Tiralento); 2.Stefano Santini; 3.Paolo
Animali; 4.Sandro Bevilacqua; 5.Fabrizio Pagliarini. Cat. E: 1.Graziano Malatesta (Morlacchi); 2.Adamo Re; 3.Giulio Conti; 4.Danilo Riccini; 5.Giorgio Mantovani. Cat. SE:
1.Raffaele Egidi (Pupilli), 2.Elvio Bocchini;
3.Mario Giulianelli; 4.Giancarlo Cercamondi; 5. Otello Bozzi Cimarelli. Giovani: 1.Diego Fara (Pedale Montegiorgese); 2.Alessandro Animali. Donne: 1.Ines Macchiarola
(Cicli Cingolani).
Umberto Martinelli
La Vigor Juniores batte la Vallesina 2 a 1
Vittoria importante per la Vigor Juniores a Jesi: già al 6’ i padroni di casa passano in vantaggio
con un gran gol; punizione dalla tre quarti, palla in area e l’attaccante, spalle alla porta, si inventa una rovesciata che si insacca alla sinistra dell’incolpevole Forconi; da applausi. Pronta
la risposta dei rossoblu con Nacciarriti che, al 15’, conclude sulla traversa. Seguono le conclusioni di Canonici al 26’ e Nobilini al 35’ tutte finite di poco alte. Il pareggio arriva al 39’, con
Rosi A., pronto a ribattere in rete una conclusione in tuffo di testa di Bucari finita sul palo.
Nella ripresa i ragazzi continuano ad attaccare e vanno vicino al gol con Nobilini, al 53’, che
conclude di poco alto su invito di Bascone. Al 59’ di nuovo pericolosi i ragazzi, su calcio d’angolo si crea una mischia in area,con conclusioni pericolose di Nobilini e Bucari tutte ribattute. Al 69’ vantaggio dei ragazzi con Nobilini, su punizione, parabola perfetta che non lascia
scampo al portiere di casa. Fino al fischio finale del Sig. Giandomenico, buona la sua direzione, i padroni di casa cercano il pareggio, ma Dambra e compagni non si lasciano sorprendere
e portano a casa una meritata vittoria.
La Vigor femminile sempre più giù
Dopo la retrocessione dalla A1 e la mancata iscrizione alla serie A2, la gloriosa compagine
rossoblu è ripartita dalla B, ma naviga all’ultimo posto della classifica.
Non c’è pace per la Vigor femminile, incappata dopo i tanti problemi capitati nella scorsa
stagione, in un nuovo torneo negativo. Ripartita dalla serie B con un ristretto nuovo nucleo
dirigenziale, con Mirco Massa nelle vesti di factotum (dirigente e allenatore) e una squadra
giovane e rinnovata, con ragazze provenienti dalla provincia, la gloriosa compagine rossoblu
sta faticando notevolmente nel torneo di serie B, che anche se è lontano dai fasti raggiunti
nel recente passato, è pur sempre un campionato nazionale con trasferte lunghe e impegnative. Nonostante l’impegno di Massa e delle ragazze, che certo pagano colpe non loro, bensì
una situazione creatasi nel tempo, e i tanti errori del passato, la Vigor occupa attualmente
l’ultimo posto in classifica avendo conquistato zero punti (che diventano -1 per via di una
penalizzazione), e si avvia dunque amaramente ad un’altra retrocessione.
31 gennaio 2008
penultima
LA
PAROLA Le Beatitudini di Dio
DI DIO S
3 FEBBRAIO 2008 IV domenica del Tempo Ordinario
Sof 2,3; 3,12-13
Salmo 145
1Cor 1,26-31
Mt 5,1-12a
di Paolo Curtaz
Lago di Tiberiade
e alture del Golan
foto Purziani
iamo dei mendicanti di gioia. Tutti, credenti o meno, siamo dei mendicanti di
gioia, perché sperimentiamo di non possedere ragioni a sufficienza per essere davvero realizzati, totalmente appagati. Sì, certo,
viviamo momenti intensi, belli, memorabili,
gioie semplici e vere che solcano – grazie a
Dio! – il cuore e la vita. Ma non sufficienti
a realizzare tutto il desiderio di assoluto
che portiamo conficcato nel cuore. Il nostro
mondo, ingenuo!, ci fa pure credere che ottenere la felicità è cosa da poco: basta possedere, apparire, esagerare. Chi davvero crede
a questa menzogna si ritrova con un pugno
di mosche in mano, inebriato e fuori di sé.
É possibile vivere la totalità dell’amore? La
pienezza della felicità? Matteo inizia oggi
il lungo discorso della montagna: come un
nuovo Mosè, Gesù sale sulla montagna, non
il Sinai ma le colline del lago di Tiberiade,
per consegnare la nuova legge, non più scolpita sulle tavole di pietra, ma incisa nel cuore dei discepoli.
Gesù ci sconcerta: la beatitudine, la felicità, la gioia, corrispondono esattamente al
contrario di ciò che noi consideriamo fonte
di benessere: ricchezza, forza, calcolo, scaltrezza, arroganza.
Cosa sta dicendo Gesù? Esalta forse una visione di cattolicesimo rassegnato e perdente
che troppe volte vedo intorno a me? Mi dice
forse che, se le cose vanno male, se sono povero (“pitocco” nel testo greco), se subisco
violenza, se provo dolore e piango, sono immensamente fortunato? Siamo seri, non diciamo stupidaggini, non può essere così. Dio
non ama il dolore e Gesù stesso, per quanto
gli è stato possibile, ha evitato la sofferenza.
O ha ragione l’immenso Niestche, quando
dice che i cristiani, non riuscendo a vincere,
a emergere, a trionfare, dicono: “Allora beati
gli sconfitti?”.
Gesù parla del Padre, ne descrive il vero volto, racconta l’inaudito di Dio così come egli
lo ha vissuto e lo vive. Il Padre, il vero Dio,
è un Dio povero, un Dio misericordioso, un
Dio mite, un Dio che ama la pace, un Dio
che, per amore, è pronto a soffrire. Un Dio
così diverso da come ce lo immaginiamo,
un Dio così straordinario e armonioso solo
Gesù ce lo può veramente svelare, perché lui
e il Padre sono una cosa sola.
Così come Mosè, portando scolpite nella
pietra le parole di Dio, un Dio che aveva liberato il popolo dalla schiavitù, ne svelava
l’intima natura, il desiderio che Dio ha di
insegnare all’uomo la strada dell’umanità
realizzata, Gesù ci descrive il volto inatteso
di Dio, mentre ci consegna una nuova legge,
una legge scritta nel cuore.
Dio non dona a ciascuno il suo, ma a ciascuno secondo quanto ha bisogno, privilegiando chi ha meno: un cuore povero, un cuore
affranto riceve molta più attenzione e tenerezza di un cuore sazio che non ha bisogno
di nulla.
La beatitudine non consiste nel dolore, nella
miseria, ma nel fatto che l’intervento di Dio
colma il cuore di chi è affranto.
Gesù dice: se, malgrado la sofferenza, la
persecuzione, il pianto tu sei sereno, beato,
significa che hai riposto in Dio la tua fiducia, è lui il tuo unico sostegno; stai felice: hai
trovato Dio, la felicità che non ti è tolta, la
risposta grande alla vita.
Le gioie che viviamo sono dono suo, e vanno vissute, Dio ci chiederà conto di tutte le
gioie che non avremo vissuto. Ma quanta
più gioia c’è nel tuo cuore se, nel dolore, tu
resti saldo in lui, l’unico bene che non ti può
essere tolto!
Conoscere Dio, sapere che in lui soltanto riposa il tuo cuore, sovverte l’ordine delle cose.
Il mondo è aggressivo, ci vuole grinta per
sfondare? Devi sempre dimostrare che vali?
Al lavoro sei misurato e pesato continuamente? Tu resta mite, costruisci la pace, vivi
nella giustizia, tu stai dalla parte di Dio.
Non c’è santo: o ha ragione il mondo, o ha
ragione Dio. Le Beatitudini sono promessa
di un mondo nuovo, diverso, di una logica
che siamo chiamati a scrivere nella piccola
vita delle nostre piccole comunità radunate
intorno al pane di Dio. E’ difficile vivere il
Vangelo, lo so bene, difficile vivere nella storia il sogno di Dio che è la Chiesa.
Ma la fatica che faccio nel restare tassellato
al Vangelo, lo sforzo eroico che compio nella
conversione alla logica del Regno, anticipa e
realizza le Beatitudini.
Nella mia vita chi è mite conta qualcosa, chi
è povero di cuore, cioè umile, vale più di chi
ostenta arrogante ricchezza, la mia presenza,
la mia preghiera, sono conforto al cercatore
di giustizia.
Le beatitudini affermano che la storia finirà come abbiamo sempre sognato: trionfa
il bene, lo sconfitto risorge, l’arroganza dei
potenti è convertita, umiliata, e di questa
storia noi siamo testimoni. Paolo guarda alla
sua comunità, fatta perlopiù di schiavi senza
futuro, Sofonia profetizza: Dio si sceglie un
povero tra gli ultimi della storia, si schiera
con la periferia, con coloro che subiscono
oppressione e violenza, e li riscatta, li salva,
li rende figli della luce.
15
IN BREVE
MONTERADO
• Genitori catechisti. Si sono incontrati lunedì 28 gennaio
2008, dalle ore 20,30 in poi, formando un bel gruppetto
di circa 25 genitori (e per Monterado è tanto!). La vita
pubblica di Gesù, seguendo la carta geografica della
Palestina, è stato l’obiettivo della serata, con i vari luoghi
indicati con la “canna” da Daniele, Francesco, Eleonora.
Sono stati così presentati: la Galilea, la Samaria, la Giudea,
il Giordano, il mare di Galilea, il mar Morto, il fiume
Giordano e le città di Betlemme, Nazaret, Gerusalemme,
Cana (per il primo miracolo di Gesù), Betania (per il
miracolo di Lazzaro). E’ seguito il solito breack, tanto
importante per un dialogo aperto, sincero, amicale. •
Adozione. Alla signora Evelina, responsabile Caritas, è
pervenuto un sentito ringraziamento per l’adozione
di una ragazza boliviana che si sta brillantemente
diplomando in scienze dell’educazione.
FESTA di SANT’ANTONIO
CIl 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, protettore
degli animali, in alcune chiese è stato venduto il
pane benedetto, che una volta veniva acquistato
prevalentemente dalla gente di campagna per farlo
mangiare, in segno di devozione, anche gli animali da
lavoro. Oggi viene acquistato da tutti per cibarsene
e darlo, chi vuole, anche ai propri animali domestici.
Nella parrocchia della Cesanella la vendita del pane
di Sant’Antonio è gestita dalla famiglia Manizza da tre
generazioni. Attualmente il gestore è Mauro Manizza,
che vediamo nella foto insieme alla fidanzata, alle
sorelle, ai cognati e nipoti, i quali per una volta all’anno
si improvvisano tutti panettieri.
Rino Girolimetti
RICORDANDO EDDA
Il 30 gennaio una S.Messa alla chiesa del Porto ha
ricordato Edda (Elda) Girolimetti, scomparsa il 24
dicembre scorso. Carmelitana, impegnata in diverse
settori della vita religiosa, ha lasciato nella nipote, nei
suoi parenti ed in coloro che l’hanno conosciuta un
grandissimo vuoto. Dal cielo sicuramente pregherà per
tutti, come ha sempre fatto nella sua vita.
CARNEVALE AD OSTRA
Domenica prossima 3 febbraio torna il Carnevale
ad Ostra. Coordinate dalla locale Pro Loco, tante
associazioni sono da tempo al lavoro e stanno
allestendo gruppi mascherati che sfileranno per le vie
di Ostra accompagnate dalle festose note della Banda
Musicale cittadina “Ovidio Bartoletti”. Nel corso della
manifestazione è inoltre previsto un nutrito lancio di
dolciumi. La Pro Loco è ampiamente soddisfatta per le
adesioni fin qui registrate e della importante presenza
del Comune di Ostra e dei principali istituti di credito
locali quali la Banca di Credito Cooperativo di Ostra e
Morro d‘Alba e la locale Banca Marche, sempre attenti
e sensibili alle istanze delle associazioni. Da consigliare
anche a chi interverrà le iniziative “gastronomiche”
organizzate dai sempre attivi soci del Ferrari Club Ostra
e del “Valentino Rossi Fans Club” di Ostra, dalla locale
sezione Avis e Aido e della Croce Verde di Ostra.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
www.vocemisena.it
[email protected]
RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI
Si avvicina la partenza per Roma
A
nche il vescovo Giuseppe Orlandoni prenderà parte al
pellegrinaggio a Roma il 6 febbraio 2008 per il 130° anniversario della morte del Beato Pio IX. Un’altra bella novità
è il saluto del Papa ai pellegrini durante l’udienza del mercoledì. Confermato il programma già pubblicato nel numero
precedente per il pellegrinaggio a RomaOre: 4,00 partenza
dall’Opera Pia; 9,00 arrivo a Roma – Udienza dal Papa Benedetto XVI; 12,30 pranzo al ristorante; 16,00 A San Lorenzo al
Verano (Roma) per partecipare alla solenne concelebrazione
della S.Messa sulla tomba del Beato Pio IX; 18,00 partenza
per Senigallia con sosta per la cena al sacco; 22,30 arrivo a
Senigallia. Note organizzative : quota per il viaggio euro 22;
quota per il pranzo euro 23 = totale euro 45. I posti in pulman saranno quelli assegnati al momento della prenotazione.
Affrettarsi per le ultime prenotazioni con la possibilità di un
altro pullman di pellegrini presso la portineria dell’Opera
Pia Mastai Ferretti (tel. 071-791881).
Il museo e la biblioteca di Palazzo Mastai sono aperti dal lunedì al sabato: ore 9 – 12, 16,30 –18,30; tel. 071-60649.
G.C.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli,
Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio
Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi,
Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio
Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli,
Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli,
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Diocesi di Senigallia
C O N S U LTA P E R L A PA S T O R A L E D E L L A S A L U T E
mi prendo cura
di te
la persona malata nella famiglia
Senigallia - ChiesadeiCancelli
V ENER DÌ 8 F E B B R A I O OR E 2 1 . 0 0
INCONTRO DIBATTITO2
interverranno
• dott.
Marco Maltoni
• Un
malato e la sua famiglia (testimonianza)
moderatore Ciro Montanari
GIORNALISTA
OSTRA VETERE (AN)
DIRETTORE DELL’HOSPICE “VALERIO GRASSI” DI FORLIMPOPOLI E DELL’UNITÀ OPERATIVA DI CURE PALLIATIVE DELL’AUSL DI FORLÌ