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n. 4 Icone di origine Greca Russa-Rumena Icone di origine Greca Russa-Rumena ARTICOLI SACRI a Senigallia ARTICOLI SACRI a Senigallia via Andrea Costa 31 tel 071.60597 via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 31 gennaio 2008 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale Quaresima Neanche sembra, ma mercoledì prossimo è quello delle Ceneri. Entrando in Quaresima siamo chiamati a vivere in modo esemplare queste settimane, quasi fossero il modello per tutte le altre settimane dell’anno. Un tempo opportuno per costruire la propria vita, per crescere se già si stava camminando, per ricominciare a battere le ali si aveva intrapreso… strade strane. Innanzitutto un’esistenza sobria. In altri secoli il digiuno era un fatto molto rigoroso, oggi sembra completamente disatteso. Forse è il caso di pensare a un tipo di digiuno che comprenda pure la sobrietà nell’uso della parola, nelle prese di posizione, nei giudizi, nel rifiuto degli atteggiamenti estremizzanti. Esprimere il proprio parere senza offendere, non giudicare le persone, educarsi a vivere la vita nella sua complessità, riconoscere la fatica di chi deve prendere decisioni, tenere a cuore la concordia pur nella diversità delle posizioni: tutto questo è sobrietà e digiuno. E poi un’esistenza donata. Parlare del dono di sé non significa non riconoscere il proprio valore e le proprie capacità. Siamo chiamati a coltivare questi valori, in un certo senso ad arricchirci, per creare attorno a noi e per tramite nostro una rete di rapporti gioiosi, significativi, felici. Tutto questo sembra quasi un’utopia se ci lasciamo guidare dai giudizi che ricaviamo dagli strumenti di comunicazione che giocano la loro influenza sull’esasperazione del conflitto sociale, culturale e religioso. Non possiamo continuare a vivere “come fanno tutti”. Bisogna saper dire anche dei no, con coraggio. Solo chi ha coraggio è grande... Solo chi sa dire qualche no e tanti importanti sì nella sua vita scoprirà la bellezza della vita, forse proprio quella che cercava da tanto e non sapeva dove trovare. Gesualdo Purziani giornata per la vita domenica 3 febbraio Servire la vita significa non metterla a repentaglio sul posto di lavoro e sulla strada e amarla anche quando è scomoda e dolorosa, perché una vita è sempre e comunque degna in quanto tale. Ciò vale anche per chi è gravemente ammalato, per chi è anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche: nessuno può arrogarsi il diritto di decidere quando una vita non merita più di essere vissuta. Deve, invece, crescere la capacità di accoglienza da parte delle famiglie stesse. Il vescovo celebrerà la S. Messa in Duomo, alle ore 18. servizio a pagg. 8 e 9 Prendersi cura Viene affermato da eminenti medici e scienziati che chiedersi il perché esula dall’orizzonte della scienza, e che anzi non interessa sapere perché un certo fenomeno avvenga. Se questo atteggiamento culturale si affermasse nell’ambito della medicina, non ci sarebbe più rapporto medico-paziente, non ci sarebbe più soddisfazione personale, perché senza senso non c’è gusto. Ancor di più, se non c’è un senso, perché curare? Infatti, sembra essere questa la domanda intorno a cui ruotano i dibattiti sui temi dell’inizio e della fine della vita. C’è un atteggiamento nichilista, che tende a determinare cultura e leggi, e che si coniuga bene con una mentalità per cui l’uomo non ha un valore in sé, ma solo se produce e consuma. La medicina ha solo da guadagnare dalla ricerca del significato: è solo nel rapporto con la persona e con l’oggetto del sapere che l’uomo esprime il meglio di sé. Il rapporto di cura deve avere due soggetti la persona malata e lo sguardo con il quale viene guardato. Questo sguardo potrebbe essere un’iniziale risposta alla domanda di salute, nel senso, come il Papa dice anche nell’enciclica “Deus caritas est”, che lo sguardo con cui si guarda un ammalato fa riemergere la dignità, a volte sopita anche ai suoi stessi occhi. Da questo sguardo ne va della dignità non solo di chi è guardato ma anche di chi guarda. Quindi all’interno di questo rapporto reale, all’interno di questo sguardo di cura, il paziente può ripensare a chi è lui oltre a chi ha di fronte, anche nelle piccole cose, nei piccoli aspetti della realtà. La percezione che io ho di me è essenziale nei momenti più dolorosi della vita. L’incontro che la Commissione diocesana per la pastorale della salute ha promosso per venerdì 8 febbraio (vedi pag. 16) vuole essere un affronto di questi problemi con persone che quotidianamente vivono o hanno vissuto queste problematiche. Sono stati invitati il Dr. Marco Maltoni, direttore dell’Hospice di Forlì, ed alcuni testimoni che, attraverso esperienze vissute, ci aiuteranno a comprendere come l’assenza di senso e la solitudine portano spesso l’uomo a disperare e a non aspettarsi più nulla di utile e di bello per sé. Giuseppe Olivetti la patrona della città e della Diocesi Cattedrale di Senigallia sabato 2 febbraio MADONNA della SPERANZA S.Messe ore 7.30 - 9 - 10 -11.30 Alle 18: Messa presieduta dal Vescovo sommario provincia La presidente della Provincia di Ancona ha incontrato la stampa a Ripe: progetti e lavori in corso. giovedì 31 gennaio - in preparazione ore 21: meditazione con P. Stefano Vita venerdì 1 febbraio Giornata dei Religiosi ore 17: Preghiera con i frati e le suore ore 18: Santa Messa domenica 3 febbraio Giornata della Vita ore 15: Benedizione dei bambini ore 18: Santa Messa per la Vita di Sara Giuliodori 11 chiesa Festa di San Francesco di Sales, occasione per riflettere sul giornalismo di autori vari 10 2 31 gennaio 2008 attualità mondoA fronteggiarsi i sostenitori del presidente eletto e gli oppositori che denunciano brogli Guerra di potere in Kenya A desso è la volta del Kenya, una delle speranze africane che sembrano naufragare nella follia della guerra civile ‘per procura’. E’ un passaggio di un’importanza capitale quello che in queste settimane sta vivendo il Kenya: fondamentale per il paese, per l’intero continente e per la stessa capacità di influenza delle comunità sovra-nazionali, dall’Unione Africana alle Nazioni Unite. Le uccisioni che, in una nuova seconda ondata, si susseguono in queste ore segnalano una situazione intricata nella quale rischiano di fallire in un sol colpo anche quei (pochi) auspici che gli assetti geopolitici africani lasciavano intravedere per il prossimo futuro. In Kenya si gioca una fetta leggi Stanziati 500.000 euro Un sostegno agli oratori importante della stabilità dell’intera Africa sub- ne fra Stati Uniti e Cina, abili a sfruttare la caduta sahariana, ed è una gran brutta notizia il fatto che ingloriosa dell’influsso francese e britannico: nulla uccisioni sistematiche su criteri etnici o politici avviene oggi di importante senza che Washington si realizzino in quello che fino a qualche settima- e Pechino non giochino un ruolo, affiancati natuna fa era uno fra i paesi del continente nero che ralmente, seppur con meno preponderanza, da sollevava minori preoccupazioni sul versante del Europa, Canada, India, Giappone, Corea. rispetto dei diritti umani. Di fronte all’aggravarsi della situazione, il panoraLe violenze post-elettorali registrate nella Rift Val- ma internazionale appare desolante: il ruolo delle ley in questi giorni sono state pianificate e attiva- Nazioni Unite o quello dell’Unione Africana apmente fomentate da politici e capi locali: i risultati pare, ben che vada, sostanzialmente irrilevante, e elettorali contestati sono stati pretesto di attacchi la storia – abituata a conferenze, incontri, vertici che si realizzano su base etnica ma che hanno nei e tentativi di mediazione – rischia di ripetersi angruppi di potere i loro ispiratori, pronti a soffia- cora, ripresentandoci l’inutilità di parole retoriche re sul fuoco della differenza etnica per perseguire piene zeppe di diritti umani e democrazia e destiinteressi chiaramente politici ed economici. nate come sempre, nel breve arco di poco tempo, E’ il male endemico di un continente nel quale le a sciogliersi come neve al sole. Sembra mancare classi dirigenti locali subentrate ai colonizzato- nelle grandi capitali mondiali – al di là dell’afflato ri si contorcono in intricati giochi di potere che e dell’interesse verso il rispetto dei diritti umani rendono interi popoli schiavi delle diatribe di ri- - la stessa consapevolezza dell’importanza stratestrette élite, pronte a tutto – anche ad affamare la gica di un Kenya stabilizzato e pacificato, e senza gente e a favorire guerre civili – pur di affermare questa consapevolezza appare difficile pensare la propria voglia di potere. ad un qualsiasi influsso positivo sulle vicende di In Kenya, così come fu anche nel Rwanda e Bu- Nairobi. Già stabilire a livello internazionale il rundi del 1994, così come accade ancora oggi in blocco e il congelamento dei beni del presidente Sudan o nella Repubblica Democratica del Congo, contestato e della sua cerchia di amici affaristi, e non siamo di fronte a “selvaggi” che si uccidono a misure analoghe di pressione verso il candidato vicenda per innati impeti ancestrali, ma a popo- dell’opposizione, potrebbe rappresentare un prilazioni sulle quali piccoli gruppi - sempre spal- mo, semplice passo, che non comporta neppure leggiati da importanti partner mondiali (europei, il dispiegamento sul territorio di uomini e mezzi, americani, asiatici) – giocano senza scrupoli la fonte di rischi impossibili da valutare a priori. Ma propria partita, incendiando conflitti e generando se anche una semplice misura di pressione econovittime. Impossibile non sottolineare il ruolo delle mica fatica a prendere piede, le prospettive per il partnership, perché l’Africa subsahariana è diven- futuro restano davvero cupe. tata oggi terreno di influenza e forse di spartizioL.M. R iconoscere, sostenere e agevolare il ruolo delle parrocchie e degli enti di culto nell’educazione dei ragazzi. E’ quanto si intende perseguire con la proposta di legge della Giunta regionale riguardante “Interventi per la valorizzazione della funzione sociale ed educativa degli oratori e degli enti religiosi che svolgono attività similari”. “Alle parrocchie e agli altri enti di culto - dichiara il presidente Gian Mario Spacca - sono affidati compiti fondamentali finalizzati alla promozione, all’integrazione, allo sviluppo e alla crescita armonica dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, anche in modo da prevenire situazioni di bisogno e di esclusione. Una delle sfide del Governo regionale per l’anno in corso è dare la massima attenzione alle nuove generazioni. I giovani sono il nostro futuro ed hanno bisogno di luoghi positivi di crescita personale, sociale e spirituale. Attraverso tale iniziativa legislativa vogliamo potenziare gli oratori e i centri che esercitano le medesime funzioni, intesi come spazi aperti al confronto generazionale e luoghi di aggregazione e incontro. Investendo e puntando sui giovani rendiamo ancora più salda la coesione sociale della nostra comunità”. La Regio- ne, come è scritto nella proposta di legge, riconosce il ruolo delle parrocchie, degli istituti religiosi cattolici, di specifiche associazioni nazionali e di soggetti appartenenti ad altre confessioni, quali promotori di programmi, azioni ed interventi per la promozione di attività culturali nel tempo libero, la diffusione dello sport, per prevenire e contrastare il disagio, l’emarginazione sociale e la devianza minorile. La proposta prevede, in particolare, la sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa con la Conferenza episcopale marchigiana e il sostegno alla sua attività attraverso contributi finalizzati alla realizzazione di specifici progetti. I progetti sono presentati entro il 31 gennaio di ogni anno. Per il 2008, sono presentati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge dopo la definitiva approvazione del Consiglio Regionale. Per la realizzazione degli interventi quest’anno sono disponibili risorse per 500.000 euro. Per gli anni successivi, l’entità della spesa sarà stabilita con le rispettive leggi finanziarie, nel rispetto degli equilibri di bilancio. S.G. Equità, rigore e sviluppo per la crescita delle Marche La “Finanziaria” della Regione in 10 punti: 1 Due cittadini marchigiani su tre (68,5%) continuano a non pagare l’Irpef regionale 2 3 La pressione fiscale reale regionale si riduce: -1,6% nel 2008 Il peso dei tributi propri della Regione Marche è al 9° posto in Italia, al di sotto del valore medio nazionale Marche, 4 5 La gestione economica 2007 della sanità è in equilibrio Il debito sanitario cumulato negli anni precedenti è stato dimezzato 6 Le consulenze esterne sono diminuite dai 6 milioni di euro del 2004 a circa 700 mila euro nel 2007 la 7 8 numero di dirigenti ogni 100 dipendenti Lotta all’evasione fiscale: sono stati recuperati 20 milioni di euro nel biennio 10 Il Consiglio Regionale delle Marche è il più parsimonioso d’Italia (dal libro “La Casta”) ed ha ridotto ancora le spese: -3,4% 9 La Regione Marche si colloca al penultimo posto in Italia per Regione dei E’ diminuito ulteriormente il costo della pubblica amministrazione per ogni cittadino marchigiano; mentre sono state incrementate le risorse pro-capite per la sicurezza sociale, lo sviluppo, l’ambiente Cittadini Asteriski * Il Papa e i giovani. La pace deve restare una speranza e l’educazione dei giovani un obiettivo in tempi di emergenza educativa. Durante l’Angelus di domenica 27 gennaio 2008, il Papa, con accanto un ragazzo e una ragazza dell’Azione cattolica, dopo una preghiera per la pace libera due colombe dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro. Benedetto XVI ricorda che ai tempi di Gesù il termine “vangelo” era usato dagli imperatori romani e i loro proclami erano considerati come forieri di bene”. “Applicare questa parola alla predicazione di Gesù ha un senso fortemente critico, come dire: “Dio, non l’imperatore, è il Signore del mondo, e il vero Vangelo è quello di Gesù Cristo”. L’espressione “Regno di Dio non indica certo un regno terreno delimitato nello spazio e nel tempo, ma annuncia che è Dio a regnare e la sua signoria è presente, attuale, si sta realizzando”. * Uniti per gli italiani. Se si andrà a votare subito, il partito vincente sarà l’astensionismo, per il disgusto degli italiani per i partiti in lotta per il potere, senza tener conto dei problemi della gente. Il modello tedesco e quello austriaco dovrebbero insegnare anche ai “duellanti” italiani che – finalmente – è ora di essere “uniti” (destra, centro e sinistra) per il bene del popolo, non del proprio portafoglio. * Senigallia e Bielorussia. Il Rotary offre un contributo al progetto internazionale della locale Associazione “Un tetto” che, dal 1998, ha avviato un gemellaggio con la scuola di Litva (Bielorussia) che si trova nella zona di Chernobyl. Don Paolo Gasperini, referente dell’associazione e relatore dell’incontro tenutosi presso la sede del Rotary Club, ha illustrato come sia noto che le principali vittime di tale evento siano i bambini sostenendo però che un soggetto lontano dalla zona contaminata può ridurre il danno fino all’80%. Il progetto di gemellaggio ha come finalità l’ospitalità dei bambini bielorussi in Italia, il sostegno dei progetti che la scuola di Litva promuove per i suoi alunni ed il supporto ad un’intera comunità che vive con poca speranza nel futuro. I ragazzi ospitati dal 26 marzo al 30 aprile proseguono la scuola presso le elementari “Leopardi” e “Rodari”. * Moratoria… oltre un miliardo. Secondo Giuliano Ferrara, direttore de “Il Foglio”, le vittime dell’aborto nel mondo sono oltre un miliardo. Chiede all’Onu la moratoria, come c’è stata per la pena di morte. La vita va rispettata “dal suo concepimento fino alla morte”. Giuseppe Cionchi 31 gennaio 2008 attualità lavoro e crisi Esperti nelle scer svelare usi e pericoli della rete regione Obiettivi per il triennio 2008 - 2010 Sadam, buoni segnali Piano sociale I ncontro del presidente Gian Mario Spacca, affiancato dagli assessori Ugo Ascoli e Paolo Petrini, con la proprietà dello Zuccherificio di Jesi per discutere delle prospettive dopo la decisione della dismissione della lavorazione delle barbabietole a fine mese. All’incontro hanno partecipato la presidente della Provincia, Patrizia Casagrande ed il sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi. La proprietà ha garantito l’ ‘opzione 0’, cioè tutti i lavoratori troveranno una nuova collocazione, sempre a Jesi, all’interno di un Piano di ristrutturazione dello stabilimento, Piano che è già stato consegnato venerdì scorso. Il Piano prevede tre punti qualificanti: il rafforzamento del reparto di commercializzazione e confezionamento; un impianto per la produzione di biodisel (è stato già individuato un partner) e il consolidamento di una serie di funzioni ‘corporate service’ del Gruppo, particolarmente importante per gli impiegati amministrativi. Tutte e tre queste funzioni si svolgeranno a Jesi. Nello stabilimento confluiranno quote di zucchero provenienti da Paesi europei: questo fa presupporre che, anche diminuendo la produzione, il reparto di confezionamento continuerà ad avere lavoro anche in prospettiva. Attualmente sono impegnati nello stabilimento 154 persone, 97 operai e 57 impiegati: per tutti è garantito il posto di lavoro anche se il Gruppo prevede di concordare incentivi per eventuali pensionamenti anticipati, senza escludere, peraltro, un naturale ricambio, che sarà appannaggio prioritariamente degli ‘avventizi’. Alla richiesta del presidente Spacca che tutte le risorse di provenienza europea vengano impegnate su Jesi, cui aggiungerne eventualmente altre ‘vista l’importanza logistica del sito, la sua vicinanza alla raffineria, la sua importanza economica - il Gruppo ha detto di considerare strategico il sito di Jesi, visto che è il suo avamposto più a sud ed assicura l’approvvigionamento di zucchero fino alla Sicilia e alla Sardegna. ‘Abbiamo organizzato questo incontro perché intendiamo sostenere la trattativa nazionale - ha detto Spacca. Inoltre, con una mozione approvata in Consiglio regionale, ci siamo impegnati a seguire tutto l’iter, che si preannuncia articolato, tenendo aperto un tavolo di confronto.’ Per la Sadam erano presenti: il dott. Massimo Maccaferri, il dott. Aldo Cartuccia (direttore agricolo Sadam), il dott. Ferruccio Raule, responsabile delle risorse umane. Prima di incontrare la proprietà, il presidente Spacca, ha ricevuto anche una delegazione di rappresentanti sindacali, sia della Rsu Sadam, che di categoria e confederali. immigrazione Iniziate le procedure per 1.700 lavoratori In arrivo gli stagionali S Tempi moderni ono stata avviate le procedure per l’assunzione dei 1.700 lavoratori stranieri stagionali che nel 2008 troveranno impiego nella nostra regione. Ne dà notizia Coldiretti Marche, dopo la pubblicazione del nuovo decreto flussi. “Molta di questa manodopera sarà regolarmente impiegata nei nostri campi – spiega il presidente Giannalberto Luzi - contribuendo in modo strutturale e determinante all’economia agricola e rappresentando una componente indispensabile per garantire il successo del made in Marche alimentare sui mercati”. L’agricoltura marchigiana dà oggi lavoro a circa 12.500 stranieri, il 19,4% del totale, davanti a industria (16,7%) e servizi (11,2%). Sul sito www.interno.it si potranno scaricare gli appositi moduli che i datori di lavoro devono utilizzare per effettuare il pre-caricamento direttamente o soprattutto attraverso le organizzazioni di categoria come la Coldiretti, a partire dalle ore 8 di oggi, lunedì 28 gennaio. ‘Si tratta di una procedura informatica già sperimentata lo scorso anno che si fonda - sottolinea Coldiretti Marche - sulla collaborazione delle associazioni di categoria che hanno stipulato un apposito accordo con il Ministero dell’Interno e che potranno però spedire definitivamente le domande solo a partire da venerdì primo febbraio’. Possono essere assunti per lavori stagionali cittadini non comunitari originari di Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Ucraina, nonché di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria come Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia, Egitto e i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2005, 2006 o 2007. La Coldiretti, che lo scorso anno è stata l’associazione che ha presentato il maggior numero di domande, è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere in modo informatizzato le richieste dei datori di lavoro. Nuovi e vecchi consumi di droga Hashish e marijuana Sono giovani, consumano in prevalenza hashish e marijuana, non lo fanno abitualmente e in maggioranza sono uomini. E’ il quadro che emerge dal rapporto del ministero dell’Interno sull’analisi del consumo di droghe tra le persone segnalate ai prefetti per detenzione di sostanze stupefacenti ad uso personale. La ricerca copre un arco di tempo che va dal 1991 al 2006, cioè da quando sono stati istituiti i Nuclei operativi per le tossicodipendenze (Not) delle Prefetture (con dpr 309/90) fino a quando non è intervenuta la n. 49/06, che ha accentuato l’aspetto repressivo nei confronti dei soggetti segnalati ex art. 75 del testo unico e ha privato il Nucleo della possi- P artecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale. Questi i principali obiettivi del Piano sociale 2008-2010 che la Giunta regionale ha inviato in Consiglio per l’adozione. Il documento è stato approvato lunedì scorso dall’esecutivo, su proposta dell’assessore alle Garanzie Sociali, Marco Amagliani. “Il Piano sociale regionale 2008-2010 delle Marche – dice l’assessore Amagliani – si propone come strumento di programmazione per dare garanzie e sviluppo al sistema dei servizi sociali della regione. Lo scopo è quello di costruire una rete di servizi, che contribuisca a migliorare la qualità della vita e vicina alle esigenze reali dei cittadini. All’interno di un percorso di sostanziale continuità con quanto delineato dal precedente Piano, rafforza il sistema delle garanzie sociali in tutte le sue componenti, come richiesto dalle indicazioni emerse a seguito della Conferenza regionale delle politiche sociali del 2004”. Il Piano è stato portato all’attenzione delle organizzazioni sociali e sindacali durante tutto il percorso amministrativo di costruzione. Il Piano 2008-2010 si arti- cola in tre parti: un riepilogo analitico dei risultati conseguiti nei sei anni precedenti; la definizione delle strategie del prossimo triennio; l’individuazione delle aree sociali d’intervento. Il consolidamento e l’innovazione delle rete sociosanitaria rappresentano due degli obiettivi prioritari del Piano sociale e di quello sanitario, recentemente approvato dal Consiglio regionale. Per questo motivo i due Piani sono stati costruiti in stretto collegamento tra loro, specialmente per quanto riguarda proprio l’integrazione della rete sociosanitaria. Nel prossimo triennio risulteranno prioritari gli interventi a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza, dei diversamente abili, la tutela della salute mentale (i servizi di sollievo), il contrasto delle dipendente patologiche, l’accompagnamento della non autosufficienza, l’integrazione degli immigrati, gli interventi nel campo della prostituzione e della tratta, l’inclusione sociale degli adulti in difficoltà e provenienti dal carcere, il sostegno alla povertà estrema e contro l’esclusione sociale, le politiche a favore dei marchigiani residenti all’estero. regione 2 Progetto con le regioni centrali Più turismo L a Giunta regionale ha approvato interventi di cofinanziamento per progetti di sviluppo turistico di portata sovra regionale. Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio e Umbria le Regioni interessate dalle iniziative di collaborazione con la Regione Marche. I progetti riguardano itinerari storico culturali e religiosi, cicloturismo, percorsi del gusto, itinerari nei borghi storici. In particolare, le Marche saranno capofila del progetto che coinvolge il Lazio e che riguarda l’antica via Salaria, una strada costellata di testimonianze archeologiche di epoca romana che ne fanno un museo diffuso lungo più di duecento chilometri. Oltre bilità di proporre un programma terapeutico in alternativa alle sanzioni. In 15 anni, il numero dei segnalati ai prefetti dalle forze dell’ordine è stato di 516.427 persone, mentre le segnalazioni effettuate sono state 653.377, tenendo presente che una stessa persona può essere stata segnalata più volte in uno stesso anno o in anni diversi. Il primo dato importante è che oltre l’80% dei segnalati risultano avere un solo “avviso”, mentre il 20% circa sono plurisegnalati. In maggioranza sono uomini (il 93% circa), mentre l’età media è di 24 anni. Non solo: 46.734 ragazzi (pari al 9% circa) sono minori di 18 anni. Significativo è l’andamento delle persone segnalate in base alle diverse sostanze: in 15 anni la percentuale di chi ha fatto uso di cannadinoidi, che rimane la prima sostanza di segnalazione, è quasi raddoppiata (è passata dal 42% del 1991 al 74% nel 2006); l’eroina alla storica via, il progetto punta alla promozione dei territori attraverso i quali si snoda l’antico percorso, coniugando cultura, ambiente, tradizioni, ospitalità. Gli interventi sono previsti dalla legge 135/2001, che ha riformato la normativa sul turismo e previsto il sostegno del Ministero per le Attività produttive ai progetti che riguardano più regioni. Successivamente, con il decreto del Presidente della Repubblica 158/2007 sono state individuate le modalità operative e la ripartizione delle risorse tra le singole Regioni. Ora partono quindi le singole iniziative, a seguito di appositi accordi tra enti coinvolti. invece ha subito un tracollo (dal 50% del ’91 all’8% del 2006), mentre le segnalazioni per cocaina sono triplicate (dal 5% del ’91 al 14% del 2006). E se amfetamine e Lsd sono sostanzialmente stabili (dal 2000 la media è ferma allo 0,20%), il consumo di ecstasy e le sostanze analoghe è cresciuto dallo 0,13% allo 0,65% con punte del 2% tra il 1995 e il ’96. Per quanto riguarda la dislocazione geografica, al Sud si registra una costante crescita di segnalazioni e, a partire dal 2004, i segnalati in questa area del Paese hanno presentato i valori più elevati. Una possibile spiegazione di questo particolare aspetto - si legge nel rapporto – è che alcune regioni dell’Italia meridionale sono divenute, nel tempo, il crocevia per la rotte del narcotraffico. Anche per le Isole, il trend dei segnalati è stato in lieve ma costante aumento. R.S. 3 Block Notes Artigiani doc Arriva il marchio di eccellenza per le imprese del settore artistico tradizionale della provincia di Pesaro Urbino. Una sorta di certificazione doc che garantirà provenienza, qualità e lavorazione delle produzioni artigianali. Nutrito l’elenco dei mestieri e delle attività che potranno essere ammesse alla certificazione che sarà rilasciata dalla Camera di Commercio. Tra questi sarti, orafi, ceramisti, restauratori, camiciai, scultori, decoratori, calzolai, ricamatrici, liutai, litografi, fabbri. “Per promuovere l’istituzione di questo marchio - spiega la responsabile p r o v i n c i a l e dell’Unione Artistico tradizionale della Cna, Luciana Nataloni - l’Ente camerale ha istituito una sezione speciale dell’Albo delle imprese artigiane. L’organismo avrà il compito di accogliere le richieste delle imprese e di valutare se queste rispondano o meno ai requisiti richiesti in ordine al tipo di attività e lavorazione e al tipo di prodotti commercializzati”. Scopo dell’istituzione del marchio di eccellenza - spiega la Cna - è quello di creare una “rete” di aziende artigianali di qualità, un marchio doc che possa rappresentare un elemento di riferimento sicuro per cittadini, turisti, consumatori. Il marchio di eccellenza per quelle imprese che se ne potranno dotare, potrà essere esibito e stampato a fini non solo promozionali. Quella certificazione garantirà la provenienza dei loro prodotti e la loro qualità, in un momento nel quale invece circola tanta merce di scarsa qualità e di dubbia provenienza. Per ulteriori chiarimenti e l’elenco completo delle attività ammesse all’ottenimento del marchio, rivolgersi alla responsabile provinciale Unione artistico tradizionale, Luciana Nataloni: CNA 0721-426127. 4 31 gennaio 2008 Senigallia concorso Ideazione grafica di due progetti libri A Senigallia la presentazione del libro di Giancarlo Trapanese Fotografia e città Da quanto tempo... I l Comune di Senigallia ha divulgato il bando del concorso di idee per la creazione della veste grafica di due progetti promossi dall’Amministrazione e finanziati dalla Regione Marche: “Senigallia Città della Fotografia - Progetto Giovani” e “Poesia nel verso giusto”. Il concorso grafico è aperto a tutti i residenti della Regione Marche e gli elaborati prodotti dovranno pervenire all’Assessorato alla Cultura del Comune di Senigallia entro le ore 12 di lunedì 4 febbraio 2008. Ogni candidato è libero di partecipare a entrambi i progetti o soltanto a uno di essi, e ha facoltà di presentare per ciascuno dei progetti fino a tre proposte. La valutazione degli elaborati del Progetto.Il vincitore di ciascuno dei due progetti si aggiudicherà la relativa elaborazione dei progetti esecutivi, relativi alle attività che si svolgeranno tra marzo 2007 e giugno 2010. Il premio in denaro è inoltre stabilito rispettivamente per i due progetti in 4.000 e 2.000 euro. Ulteriori informazioni possono essere ricavate dal sito del comune di Senigallia. La segreteria del concorso è a disposizione presso Comune di Senigallia – Ufficio Attività Culturali, Piazza del Duca, 9 – 60019 Senigallia (AN) – e-mail [email protected], puis24@comune. senigallia.an.it - tel 0716629350 / 0716629203, fax 0716629349 – tra le ore 10 e le ore 12 L’elaborato, i dati anagrafici dell’autore (specificati nella scheda di adesione al concorso, dovranno essere inseriti, secondo le modalità specificate nel seguente articolo 4, in un sarà poi effettuata da un’apposi- plico anonimo da inviare a mezta Commissione, secondo i se- zo raccomandata con ricevuta di guenti due parametri: attinenza e ritorno, oppure da consegnare a coerenza dell’elaborato grafico al mano, all’Assessorato alla Cultucontenuto del Progetto;originalità ra, piazza del Duca, entro le ore della proposta grafica, quale stru- 12.00 di lunedì 4 febbraio 2008. mento di promozione e simbolo M.B. notizie della settimana D ue uomini con due vocazioni: del libro lo scorso ottobre alla Fieun sacerdote e un giornalista. ra internazionale di Francoforte Due ‘mestieri’ che hanno molto a per questo sarà tradotto in 3 linche fare con l’umanità. L’incon- gue e distribuito in Europa. tro – che dal libro sembra casua- Giancarlo Trapanese è un giornale - tra i due permette ai nostri di lista che non ha paura di rimetraccontarsi l’uno all’altro e di dar tersi continuamente in moto, pur vita a pagine in cui c’è spazio per lavorando in una struttura, la Rai raccontare sofferenza e riscatto, regionale, che gli permetterebbe disperazione e speranza, disuma- di stare sufficientemente tranquilnità e umanesimo. I drammi dei lo. Il suo percorso professionale è ‘boskettari’, i bambini che vivono anzitutto il percorso di un uomo nelle fogne di Bucarest, delle gio- che si lascia coinvolgere da ciò vani donne dell’Est intrappolate che vede, inizia a farsi domande e nella tratta della prostituzione, i cerca anche qualche risposta. bambini soldato, le persone di- “Ho letto da qualche parte - ci strutte da un modo di fare infor- dice Trapanese - che il bravo giormazione più letale di un’arma da nalista non si fa coinvolgere nelle fuoco. Tutto ciò si incrocia con i storie che racconta. Ecco, questo, drammi personali di Giorgio e per me, è un pessimo giornalista. don Rolando. Quasi a dire che il In realtà il giornalista deve sentidolore e la gioia di due persone re la storia, capirla fino in fondo, ‘qualunque’ sono parte di una tra- non credo debba avere due dita di ma tanto più grande di fatiche e pelo sullo stomaco. E’ invece una conquiste universali. I due piani persona ancor più sensibile degli si incrociano, si scontrano e dan- altri perché deve sperimentare no vita ad un inedito lavoro che la sulla propria pelle situazioni da critica ha definito ‘originale trait accogliere, raccontare e, a volte, d’union tra romanzo e giornali- interpretare”. smo di inchiesta’. La giusta distanza dalla notizia, C’è questo e c’è tanto altro nel li- per lui, è la minore possibile e a bro di Giancarlo Trapanese, ‘Da fronte della tanto ricercata ogquanto tempo’ del quale abbia- gettività dell’informazione (‘immo avuto modo di parlare anche possibile da ottenere’) propone la nella nostra città in una serata ‘buona fede del cronista che non alla libreria Iobook dedicata a don risponde a preconcetti, ordini, ad Oreste Benzi, fondatore dell’asso- un’idea precostituita da dimostraciazione Papa Giovanni XXIII ed re strumentalmente’. instancabile difensore della digni- Al giornalista il romanzo affianca tà umana (nella foto con Trapane- un sacerdote che offre la materia se alla presentazione in Ancona). prima per le sue inchieste: un preDa quanto tempo e la collana ‘Vit- te che vive su di sè tanta fragilità time della penna’ sono stati am- e fa i conti con la sua umanità femessi alla presentazione ufficiale rita da vicende personali. Sembra le iscrizioni al seminario della scuola di pace a denti stretti Banca etica Succede a Senigallia Edicole * E’ ancora in prognosi riservata Aldo Bora, il ventisettenne di Senigallia che domenica pomeriggio è precipitato in un burrone nei pressi delle grotte di Frasassi. Le sue condizioni non fanno temere il peggio, ma i medici del reparto Neurochirurgia dell’ospedale regionale di Torrette, continuano a riservarsi la prognosi per le ferite riportate dal ragazzo al momento della caduta, un brutto volo di circa 50 metri per il giovane escursionista. * Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non sarà nelle Marche il 30 e il 31 gennaio (salta quindi anche la tappa a Senigallia prevista per il 31 ), a causa della situazione politica nazionale. E’ stato lo stesso Napolitano a comunicarlo al presidente Gian Mario Spacca nel corso di una telefonata. Napolitano ha confermato che la visita nelle Marche rimane nella sua agenda e che si terrà non appena gli impegni istituzionali la renderanno possibile. * Giovanni Papa, 40 anni, residente a Montignano, è stato accoltellato sabato scorso all’ingresso del locale “Snoopy”, in via Cesano Bruciata. L’uomo, buttafuori, aveva negato l’ingresso, perchè ormai orario di chiusura, ad un gruppo composto da alcuni stranieri, probabilmente albanesi. Il rifiuto dell’uomo ha scatenato la reazione del gruppo ed uno degli stranieri ha estratto un coltello ferendo non gravemente Papa ad una gamba. Gli aggressori si sono dati alla fuga ed il buttafuori è stato immediatamente soccorso. Trasportato all’ospedale l’uomo è stato riicoverato con una prognosi di venti giorni. * Con il doppio appuntamento recentemente organizzato dal Consiglio della III Circoscrizione – martedì 22 gennaio a Roncitelli e mercoledì 23 a Filetto, sempre presso il rispettivo Circolo Acli – sta prendendo corpo anche in questo 2008 un programma di incontri tra Amministrazione Comunale e realtà frazionali decentrate per discutere delle problematiche attualmente sul tappeto, con particolare attenzione per le questioni legate al nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta. * Riunita la II Commissione Consiliare per la discussione e attuazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico meglio noto come Piano Cervellati. Erano presenti oltre all’Architetto Cervellati, l’architetto Floris, il Sindaco Luana Angeloni, l’Assessore all’urbanistica Gennaro Campanile, i Consiglieri Comunali componenti la Commissione oltre a molti altri Consiglieri Comunali presenti in veste di auditori. E tanta gente. Mercoledì scorso in Consiglio Comunale è stata discussa e messa ai voti la mozione che ho presentato per risolvere alcuni problemi che sta vivendo la categoria dei rivenditori di stampa periodica. La problematica delle rivendite dei giornali nella nostra città è sempre più grave. L’anno passato si è verificata la chiusura del distributore della zona di periodici e quotidiani mentre l’amministrazione comunale ha deciso di adottare il luglio scorso una delibera finalizzata a regolamentare l’apertura di nuove edicole nella città. Nel mese di novembre, su iniziativa del gruppo di Forza Italia – Ppe del consiglio comunale di Senigallia si è tenuta un’audizione presso la commissione consiliare attività produttive alla quale hanno partecipato i rappresentanti sindacali della categoria, nonché un folto gruppo di rivenditori. Da quell’incontro sono emerse, in modo molto evidente, le criticità del settore e sono state raccolte le preoccupazioni molto forti di chi tutti i giorni è costretto a vendere i giornali in condizioni commerciale sempre più difficili. Ad aggravare la precarietà dei giornalai, la spietata concorrenza che viene oggi esercitata sul settore, da parte della grande distribuzione che sulla base di leggi nazionali e regionali è potuta entrare nel settore, ritagliandosi una importante fetta di mercato, sottratta alle edicole tradizionali. L’amministrazione, con la delibera approvata, non solo ha permesso l’apertura di nuovi punti vendita nella città, ma ha garantito che i grandi centri commerciali potessero incrementare i punti vendita di giornali e periodici proprio all’interno delle loro stesse strutture commerciali. Alessandro Cicconi Massi una richiesta al mondo della fede di essere più vicina all’uomo. “Più che una richiesta, è una speranza. Ho trovato in tanti sacerdoti del ‘disperato dolore causato dal non riuscere a vedere la parte piena del bicchiere. Vorrebbero arrivare dappertutto, salvare tutti. Non possono riuscirci, naturalmente e da qui nasce un’insoddisfazione che può essere occasione di crescita e di riflessione anche per loro. C’è bisogno di capire ed ascoltare di più le persone”. Un libro sincero dedicato ‘A tutti quelli che sono sempre in attesa di essere amati solo nel modo che vorrebbero’. Ci siamo un po’ tutti in questa dedica. Ed è per questo che vale la pena sfogliare queste pagine. Laura Mandolini S i sono aperte le iscrizioni per il seminario sulla Banca Popolare Etica, organizzato dalla Scuola di Pace “V. Buccelletti” del Comune di Senigallia nell’ambito delle attività inserite nell’anno scolastico 2007/2008. L’iniziativa si articola in tre appuntamenti, previsti presso la sede della Scuola di Pace (a Senigallia, in Via Marchetti, 73) negli ultimi tre venerdì del mese di febbraio 2008, sempre nella fascia oraria dalle 17 alle 19. Venerdì 15 Maurizio Spedaletti, Segretario area centro di Banca Popolare Etica, parlerà di dare “Una risposta alla crescente domanda di etica e trasparenza nell’economia”; venerdì 22 Alessandro Celoni, a cura di capoarea servizio dell’Ente, parlerà di “Banca Popolare Etica e microcredito al servizio del nuovo modello di sviluppo”; infine, venerdì 29 si spiegherà “come accedere agli strumenti di Banca Popolare Etica” attraverso gli interventi di tre relatori: Angelo Antognoni, responsabile coordinamento soci; Katya Mastantuono, addetta alla valutazione sociale di Banca Popolare Etica e membro comitato probiviri; e Paolo Ranzuglia, referente per le Marche di Banca Popolare Etica e banchiere ambulante. Le iscrizioni (10 euro) vengono raccolte da Daniele Marzi (tel. 071. 7930915 e 335. 7390381). Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Una nostra fedele lettrice, al momento del rinnovo dell’abbonamento, ci ha chiesto di segnalare che in via Trieste non è stato fatto ancora nulla per quanto riguarda il manto stradale, che ha molti avvallamenti. La via ne ha urgente necessità perché è molto transitata e quella parallela, viale Anita Garibaldi, ha il senso unico. • Il vento forte di bora dei giorni scorsi ha portato tanta sabbia sul lungomare, pista ciclabile e marciapiede. Tutto è rimasto così come il vento aveva seminato e per diversi giorni era pericoloso andare in bici o moto, come anche passeggiare sul lungomare. Dopo diversi giorni di latitanza, finalmente si è vista una spazzolatrice comunale, che più che togliere la sabbia l’ha disseminata dappertutto. Le macchine con le spazzole sono utili per le varie immondizie, ma non sono indicate per togliere la sabbia. Occorre che lo faccia il personale addetto alle pulizie, con tanto di scope, come si faceva una volta. Concludendo, è bene (in vista della buona stagione) dare un’immagine di Senigallia pulita e bella. • Molti si chiedono quando sarà riaperta via Testaferrata, il tratto da piazza Garibaldi alla Fenice, chiusa per i lavori del nuovo selciato. La strada, come già nel primo tratto dai Portici al Palazzo dei vigili, è stata dalla stessa ditta rimessa a nuovo, con le dovute pendenze, ma ci pare che i lavori del secondo tratto vadano un po’ troppo a rilento, creando molti disagi agli abitanti della zona ed alle auto che devono fare tanti giri per giungere a destinazione. • E’ stata trasmessa alla Fondazione europea per l’Educazione Ambientale la documentazione occorrente per vedere riconfermata a Senigallia la Bandiera Blu per il dodicesimo anno consecutivo. I presupposti ci sono. 31 gennaio 2008 senigallia senigallia Nel “Giorno della memoria”, per pensare alla storia e al futuro La memoria condivisa N on bisogna ricordare per forza, ma se un calendario ci ‘obbliga’ a fare i conti con la nostra storia è un bene per tutti. Il 27 gennaio è una di quelle date che fanno fare un giro di boa alla storia. L’inferno, nel 1945, ha aperto le porte e tutti hanno potuto vedere di cosa è capace l’uomo (in questo caso europeo, evoluto, cresciuto nella cultura cristiana) quando sceglie il male assoluto come criterio d’azione personale, comunitario, legislativo, istituzionale. Senigallia ha il privilegio di avere tra le sue case del centro storico una sinagoga, luogo reale e simbolico allo stesso tempo di un’identità che è parte di noi. Nel ‘Giorno della memoria’ si è riempita di persone per ricordare cosa è stata la Shoà, ma soprattutto per guardare avanti. Remo Morpurgo, membro della comunità ebraica senigalliese, lo ha detto bene: “I cancelli di Auschwitz si sono spalancati, sono stati aperti al mondo. Bisogna uscire dal lager e scommettere ancora sui valori che fondano la nostra convivenza”. A raccontarci un po’ di questa storia sono stati alcuni giovani del Liceo Perticari - Scienza del Linguaggio, grazie ad un video con immagini dai campi di Fossoli e Mauthausen che hanno visitato con la loro classe. Giulia e Ece non hanno avuto timore di dire che quel viaggio le ha fatte ‘vergognare di appartenere alla razza umana’ e ci hanno fatto pensare quando hanno parlato di ‘discriminazioni striscianti, tra i loro coetanei ‘magari soltanto perché ti vesti in un modo diverso, o sei straniero, o non condividi i dettami della moda omologante’. Pochi metri più in là, nei locali dell’Expo - ex, la mostra sulle leggi razziali del 1938 ci ha ricordato la complicità del regime fascista nella soluzione finale, alla faccia di chi, anche oggi, propende per un contributo leggero del regime alla deportazione nei campi. Una tragedia che non riguarda solo i tedeschi, quelli di un altro Paese perché anche qui qualcuno, italiano, ha venduto delle persone per soldi, o per vendetta. Ed è accaduto anche che molti uomini abbiano accettato tranquillamente che gli ebrei non potessere sedere sulla stessa panchina degli altri, hanno applaudito quando l’Italia è entrata in guerra, non hanno battuto ciglio quando i docenti universitari venivano cacciati dalle loro cattedre. Il vescovo Orlandoni ha portato il suo saluto: ‘Non basta ricordare: occorre dirsi sinceramente che la Shoà è stato il frutto di una serie di fattori ideologici, culturali, economici, di potere che hanno portato all’abisso. Non è stato sicurezza stradale per confartigianato Non solo multe S anzionare i comportamenti scorretti è giusto ma occorre anche fare prevenzione. La repressione della velocità deve essere fatta con ragionevolezza e la Confartigianato di Senigallia interviene, tramite il suo responsabile sindacale Giacomo Cicconi Massi sul bilancio dell’attività della polizia municipale presentata nella sala consiliare del Comune di Senigallia in occasione della festa di San Sebastiano. Le oltre14 mila infrazioni del Codice della Strada nel 2006 hanno portato a sanzioni pari a quasi 900.000euro e se questo sistema sanzionatorio aiuta, da un lato, il bilancio economico comunale non risolve, dall’altro, il grande problema della perdita di vite sulle strade e della sicurezza. Quante strade distrutte e rattoppate, colme di dossi e buche, rovinate ed estremamente pericolose si percorrono al giorno? Ecco dunque che risulta necessario responsabilizzare i cittadini e non solo punirli come è altrettanto doveroso non far venire meno il diritto a viaggiare sicuri senza dover rilevare infrazioni al solo scopo di rimpinguare le casse comunali. “La priorità sottolinea la Confartigianato di Senigallia - deve essere sempre quella di migliorare lo stato delle cose senza gravare eccessivamente sulle tasche dei guidatori.Troppo spesso infatti i rilevatori di velocità vengono piazzati nei punti dove l’ automobi- lista è più sicuro ad esempio rettilinei, strade in discesa con ottima visibilità mentre in alcuni punti più pericolosi facendo così azione di prevenzione Si continua a considerare la velocità come unico elemento da controllare e sanzionare. Nessuno nega che quando è veramente eccessiva la velocità diventi un elemento di alto rischio, ma il fatto è che non c’è nessuna attenzione su tanti altri comportamenti scorretti e pericolosi”. Il sistema attuale di controlli se contribuisce a far in qualche modo diminuire la velocità media dei veicoli, non impedisce molte altre infrazioni che vengono commesse alla guida sorpassi a destra, manovre vietate, uso del telefono. Paola Mengarelli un evento nato, come un fungo, in una notte. E c’è ancora bisogno di approfondire, di creare nelle nostre società robusti anticorpi perché questo non accada mai più”. La sfida è essenzialmente culturale ed educativa e deve rivolgersi principalmente alle giovani generazioni. Mentre la sinagoga senigalliese si riempiva di suggestivi suoni della tradizione ebraica sefardita, proposti dalla voce di Antonella Vento e dall’arpa di Lucia Galli, in tanti altri luoghi si è parlato di Shoà. Significativa la presa di posizione di Riccardo Pacifici, portavoce degli Ebrei di Roma: “La Giornata della Memoria non deve servire per la commiserazione degli ebrei perché dopo la Shoah abbiamo avuto altri stermini, altri genocidi nel mondo, come in Rwanda, la ex Jugoslavia e Darfur. Anche lì non si sta facendo nulla, gli eserciti non stanno intervenendo perché ci sono gli interessi della Cina e di altri Paesi importanti”. Un salmo ha risuonato, nel cuore della città, in una sera nella quale la memoria condivisa ha alleggerito il cuore di tutti. Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, - lo dica Israele - dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso. Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi. Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi. Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion. L.M. D 5 un po’ di storia ue strade dividevano il ghetto di Senigalli in quattro isolati, al loro imbocco vi erano i quattro portoni del ghetto. La zona un tempo occupata dal ghetto si trova attualmente a pochi metri dal Palazzo del Duca, dal Foro Annonario, sulla riva sinistra del fiume Misa; la strada principale era la strada del Ghetto, tra la strada del Corso e di S.Antonio, dei Macelli e dell’Ospedale. Vi erano edifici di proprietà di famiglie nobili: Baviera, Amati, Andreini, Marcheselli, Paglia, Montini, Albertini. Il posto dove si trovava il ghetto è stato trasformato a partire dal 1892; gli edifici sono stati abbassati di uno o più piani dopo il terremoto del 1930. L’unica strada rimasta del ghetto è la via dei Commercianti, al n.20 vi è la sinagoga e la sede dell’archivio. La sinagoga fu costruita nel 1634, quando fu istituito il ghetto, poiché quella precedente era fuori dal recinto; è di rito italiano. Era più alta di un piano, ma fu abbassata dopo il terremoto del 1930; la sala di preghiera si trova al primo piano. Il matroneo è sormontato da finestre murate che erano quelle della sinagoga prima del terremoto; il portone d’ingresso è a due ante con un portale in pietra d’Istria. Al primo piano vi è un ufficio, due piccoli vani di passaggio, il matroneo dove vi è un armadio dove sono conservati alcuni Sefer Torah (Rotoli della Legge), e la sala di preghiera. Le scale portano poi ad un solaio (prima del terremoto vi era la sala che occupava il terzo ed il quarto piano). Una sinagoga precedente si trovava probabilmente in Via Arsilli (chiamata Via della Sinagoga), di cui Via dei Commercianti è una traversa. (fonte: Associazione ‘Marche - Israele’, sito internet) da sinistra: la presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande; il vescovo Orlandoni; Amos Zuares, della comunità ebraica e il sindaco di Senigallia Luana Angeloni. Preghiera del kiddush Foto Effimera - Senigallia Rinnovo dei locali che smistano la posta Ufficio recapito L a responsabile del recapito delle Marche, Maria Boccatonda, e il direttore del Centro Secondario di Distribuzione di Senigallia, Giuseppe De Lucia, hanno illustrato il nuovo modello organizzativo che punta ad industrializzare i processi e a garantire una maggiore efficienza operativa a vantaggio del cliente finale. La sede è stata riprogettata anche in funzione delle attività svolte in sequenza all’interno dell’ufficio. Sono di nuova concezione gli strumenti di lavoro, quali i carrelli per la movimentazione interna della posta, le bilance ma in particolare i casellari, che permettono ai portalettere di ordinare la corrispondenza con più velocità. Il restlyng degli uffici di recapito è solamente uno dei tasselli di un progetto più ampio che ha già comportato il rinnovo di tutti i mezzi e la fornitura ai portalettere delle nuove divise. Nel Csd di via Tevere dove lavorano 40 addetti, fra portalettere e servizi interni, viene effettuata la ripartizione della corrispondenza (circa 8 milioni e 500 mila pezzi in un anno) per il bacino di competenza che comprende oltre a Senigallia anche Monterado. Circa 18.526 sono le famiglie senigalliesi, pari a 10436 punti di recapito, a cui viene consegnata la corrispondenza lavorata dal Centro Secondario di Recapito. Vanno poi aggiunte circa 2600 attività commerciali. la festa promossa dalla croce rossa senigalliese Carnevale C.R.I. È tutto pronto per la festa più pazza e più allegra dell’anno. Come di consueto, e sono ormai 24 le edizioni, il Comitato Locale di Senigallia della Croce Rossa Italiana ha organizzato il tradizionale “Carnevale dei Bambini” che sbarcherà ancora una volta alla discoteca “Megà” (Strada Statale Arceviese Km. 9) a partire dalle ore 15 di sabato 2 febbraio 2008. Una manifestazione che ha saputo conquistare un posto sempre più importante tra gli appuntamenti di questo periodo di feste. Tema di quest’anno, due personaggi storici dei fumetti amati da grandi e piccini: Topolino e Minnie; una carica di allegria che coinvolge tutti, regalando a quanti interverranno tanti colori, la musica scatenata dei “Cabeza Loca”, le leccornie magistralmente preparate dai cuochi dell’Istituto Alberghiero di Senigallia e le caramelle, i cioccolatini e i coriandoli offerti dai volontari della Cri. proventi della vendita dei biglietti saranno destinati all’aggiornamento degli strumenti e delle attrezzature del Comitato Locale di Senigallia. un forum per famiglie lanciato dall’age Sull’educazione S enza alcuna volontà di contrapposizione con l’Istituzione Scolastica ma con uno spirito di profonda collaborazione, il Forum delle Associazioni dei Genitori è arrivato ad un punto nodale del suo cammino. Parliamo del Piano dell’Offerta Formativa d’Istituto. In occasione delle prossime iscrizioni, le scuole hanno dato alle famiglie il proprio POF. Ne ho visto qualcuno (Marchetti 73 pagine, NordMercantini 44) e devo constatare che sono documenti importanti, spesso complessi da capire per chi non è addetto a lavori, e, comunque, densi di progetti e attività che abbracciano ogni genere di apprendimento. Ma mi soffermo a porre alcuni interrogativi. Questi documenti servono veramente alle famiglie per poter scegliere la scuola giusta per il proprio figlio? Questi documenti rispondono effettivamente alla domanda di educazione delle famiglie? Ma qual è la domanda delle famiglie in tema di educazione? Qualcuno se le è mai chiesto? Oggi, il tema dell’educazione viene affrontato con la frammentarietà: l’educazione stradale, alimentare, ambientale, sessuale, all’immagine, alla lettura, alla musica, ecc.. Il proliferare delle educazioni ha svuotato la parola del suo significato originario, assimilandola di volta in volta a sensibilizzazione, informazione, conoscenza, spostando quindi il suo “fo- cus” dall’ambito dell’essere a quello del sapere. Ne abbiamo parlato ampiamente in famiglia e con alcuni amici e parenti chiedendo quale potesse essere l’educazione che si vorrebbe per questi bambini. Non ho sentito parlare di educazione all’ambiente, all’immagine, alla lettura perché –hanno detto – questi ragazzi, nonostante tutte queste belle discipline, continuano ad essere irriverenti, disordinati, dispettosi, provocatori, disubbidienti, in una parola maleducati. Per “allevare un bambino ci vuole un villaggio”, dice un proverbio africano. Ebbene, abbiamo i bambini e il villaggio ma non abbiamo ancora una comune idea educativa che deve essere alla base di tutte le attività che si svolgono nei vari contesti educativi; un’idea che sia il risultato di un confronto tra tutte le componenti che si occupano di educazione: la famiglia, le Istituzioni scolastiche, comunali, sanitarie e la Chiesa locale. Insomma, è per questo che si è pensato di lanciare un Forum permanente sull’Educazione invitandovi a partecipare le Istituzioni, affinché si cominci ad instaurare quel dialogo in un momento particolarmente critico per le attuali generazioni. Il primo Forum sarà il 2 febbraio p.v., a Senigallia, presso l’Istituto Alberghiero Panzini, dalle ore 9,00 alle 12,00. Alberto Di Capua 6 31 gennaio 2008 Chiesa C’è vita in parrocchia Dal Santuario di Santa Maria Goretti Espletate le pratiche con le diverse Sovrintendenze, anche la salma di Alessandro ha trovato il suo posto nel Santuario di Corinaldo, di fronte alla tomba di Mamma Assunta. La vita dell’uccisore della Martire ha avuto una svolta decisiva, di vera conversione, dopo il perdono che Maria Goretti gli ha dato, prima di spirare, con le parole: “Io Alessandro lo perdono, lo voglio con me in Paradiso”. Parole che si incideranno, profondamente, nel cuore dell’assassino e lo aiuterà ad accettare i lunghi e terribili anni di carcere prima e poi la lunga vita passata a servizio dei Padri Cappuccini, accompagnata da una intensa preghiera riparatrice. La “conversione” di Alessandro, quindi, non è stata frutto di un momento emotivo, bensì di una lunga sofferenza interiore e di una serenità riscoperta in una grande fiducia del cuore misericordioso di Dio, che “non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Lezioni straordinarie, attuali per la mentalità moderna, il perdono di Marietta e di Mamma Assunta ad Alessandro, sono fiducia grande nella bontà del Signore, sempre pronto ad accogliere ogni “figlio prodigo” che, pentito, ritorna alla casa del Padre. Visitando il Santuario di S.Maria Goretti, ogni pellegrino accolga questa lezione che porta al cuore del cristianesimo: “lasciatevi riconciliare con Dio”. Altare della Grotta di Lourdes in Santuario Oltre che incontrare Maria Goretti, con i suoi straordinari messaggi sempre più attuali, i pellegrini dal 2 all’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, potranno lucrare l’indulgenza plenaria ricordando il 10° anniversario delle apparizioni a S.Bernardetta, alla quale la Vergine si definitiva “L’Immacolata Concezione” dando conferma alla definizione dogmatica fatta quattro anni prima (1854) dal nostro Beato Pio IX. Si invitano i gruppi di preghiera ad organizzare Pellegrinaggi al Santuario anche per questa circostanza particolare. Si ricorda pure che durante l’anno, fino all’8 dicembre 2008, in ogni ultimo sabato del mese, viene celebrata una funzione particolare in onore della Madonna di Lourdes: S.Rosario meditato (16,30) e S.Messa (17,30). don Franco Morico 150° anniversario delle apparizioni a Lourdes Non poteva certo mancare uno specifico impegno da parte del Comitato Pio IX, unitamente alla Diocesi di Senigallia ed alla Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti nell’occasione del 150° anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes. Fu infatti proprio il senigalliese Papa Pio IX a proclamare l’8 dicembre 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria. E, presentandosi la Beata Vergine a Bernardette nel 1858, la Madonna dichiarò espressamente di essere “l’Immacolata Concezione”. Nel 1876 il Papa riceveva proprio da Bernadette questa lettera: “Dal cielo la Santa Vergine deve gettare spesso i suoi sguardi su di voi, Padre Santissimo, perché l’avete proclamata Immacolata e questa buona Madre quattro anni dopo è venuta a dire: “Io sono l’Immacolata” e io non sapevo che cosa ciò volesse dire, non avevo mai sentito quella parola. Poi, riflettendo, mi dissi: la Vergine è buona, è venuta a confermare la parola del Santo Padre”. La Diocesi di Senigallia, dopo aver celebrato il 150° del dogma con solenni manifestazioni religiose e culturali nel corso del 2004 - fra le quali la visitatissima mostra “Tutta Bella” splendidamente allestita nella Pinacoteca Diocesana – ora volge la sua attenzione alla celebrazione di Lourdes. Un intenso programma vede al centro degli appuntamenti la Chiesa dell’Immacolata a Senigallia, proprio dedicata alla Madonna con uno splendido affresco absidale dove – appunto – viene raffigurata la proclamazione del dogma. Da lunedì 4 febbraio sino a lunedì 11 febbraio 2008, tutti i pomeriggi alle ore 17 si terrà nella stessa Chiesa il S.Rosario, seguito dalla catechesi e dalla Benedizione Eucaristica. Particolarmente interessanti i temi delle catechesi, tenute dal Vescovo Emerito Odo Fusi Pecci, e tutte legate alla vita del Beato Pio IX in relazione alla Madonna. Non va poi dimenticata la concessione fatta da Papa Bendetto XVI di una speciale indulgenza plenaria proprio nell’occasione di tali apparizioni della Beata Vergine Maria nella Grotta di Massabielle, presso Lourdes, a S.Bernardetta Soubirous. I temi della catechesi verteranno su: - lunedì 4 febbraio: Pio IX e gli eventi tumultuosi del suo tempo - martedì 5 febbraio: Pio IX e la Madonna della Speranza - m e r coledì 6 febbraio: l’Enciclica Spe Salvi - giovedì 7 febbraio: la fisionomia della Speranza cristiana - venerdì 8 febbraio: Vita di Pio IX - sabato 9 febbraio: Pio IX e l’Immacolata - domenica 10 febbraio: la spiritualità di Pio IX (I) - lunedì 11 febbraio: la spiritualità di Pio IX (II) Incontro per le famiglie a Mondolfo Incontro di spiritualità per le famiglie, domenica 10 febbraio p.v., nel Salone di Sant’Agostino a Mondolfo, con inizio alle ore 18. Tema dell’incontro: ‘La Bibbia parla dell’amore’, un momento di spiritualità guidiato da P. Aurelio D’Intino, passionista. Alle 19.30 la cena, servizio babysitter. Informazioni in parrocchia. diocesi La festa del patrono dei giornalisti con il Vescovo e i presidente dell’Ordine regionale Informare, lavoro difficile C ombattere la tentazione di cercare lo scoop a tutti i costi con insistenza pruriginosa sui peggiori lati umani. Questo il messaggio lanciato da sua Eccellenza Giuseppe Orlandoni, giovedì 24 gennaio, ai giornalisti intervenuti alla conferenza stampa dedicata a San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione. Ricerca, difesa e comunicazione della verità sono i compiti di chi lavora nel settore, ed in questo possiamo sicuramente prendere esempio da San Francesco di Sales che fu un grande comunicatore del suo tempo. Nato nel 1567 in Savoia (Francia) da una famiglia di antica nobiltà, fu Vescovo di Ginevra, città fulcro del calvinismo e mortì a Lione nel 1622. Venne dichiarato santo 43 anni dopo, proclamato dottore della Chiesa nel 1877 e patrono dei giornalisti cattolici nel 1923. Al suo nome si ispira anche la confraternita dei Padri Salesiani, fondati da Don Giovanni Bosco. San Francesco di Sales visse in un periodo di grande conflitto tra cattolici e protestanti, cercando sempre di dire la propria verità nell’estremo rispetto dei suoi interlocutori. Una figura antica ma che ancora oggi andrebbe ricordata, specie dagli addetti ai lavori. Oggi sembrano vigere altre regole, quelle economiche prima di tutto. I mass media sono molto presenti nella nostra vita, ci informano, ci intrattengono, ma in molti casi ci possono fare anche male, riportando con insistenza e predominanza fatti di cronaca nera, con cui peggioriamo la percezione del mondo che ci circonda, della società di cui facciamo parte e dimentichiamo le cose buone che ci accadono intorno. I mezzi di comunicazione sono Umberto Folena, editorialista di Avvenire ‘Non è mestiere da cinici’ R I degli strumenti e come tali vanno usati nel modo migliore, seguendo un codice deontologico, con umiltà e serietà. Agli addetti spetta quindi il compito di raccontare i fatti accaduti, belli o brutti, descriverli e far capire nel modo più esaustivo possibile quanto avvenuto, senza dimenticare che una ricerca spasmodica ed esclusiva di massacri, disgrazie e complotti non aiutano la comunità, non le portano alcun giovamento. Le esasperazioni dei conflitti tra varie parti sociali, politiche e geografiche finiscono per fare da cassa di risonanza a fatti che aumentano le divisioni in situazioni già difficili. L’invito del Vescovo è quindi quello di prendere esempio da San Francesco di Sales, che incarnò in sé i criteri di verità, amore e solidarietà. Un messaggio importante per riflettere sul travagliato rapporto fra cultura moderna e sensibilità cristiana, mondo dell’informazione e Chiesa, che può e deve continuare nel dialogo e nel rispetto reciproco. Più orientato verso gli aspetti della deontologia professionale e sul modo di fare informazione oggi, l’intervento del presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche Gianni Rossetti, che si è soffermato in particolar modo sulla mancanza di autonomia delle redazioni, dovuta al contratto dei giornalisti scaduto tre anni fa, ed alla fretta che il giornalista oggi deve avere nello svolgere il suo lavoro, per coprire più storie. Il primo fattore porta inevitabilmente al precariato di giovani e non, ma ancor peggio alla manipolazione e subordinazione dei giornalisti, tenuti in pugno dagli editori e strumentalizzati, pena la sbrigativa sostituzione con chi n occasione della festa di san Francesco di Sales abbiamo incontrato il giornalista Umberto Folena, editorialista di Avvenire. Cosa significa oggi scrivere per un giornale di ispirazione cattolica? Mi fa piacere che si parli di stampa d’ispirazione cattolica, anche se viene sempre usata la definizione “stampa cattolica”, sia pure per semplicità di linguaggio: effettivamente però, l’aggettivo “cattolico” andrebbe utilizzato con parsimonia e delicatezza. Una stampa ispirata cattolicamente, comunque, ha senso ancora più di prima, poiché, in un contesto in cui paradossalmente proliferano la modernità e la ricchezza dei mezzi d’informazione, tuttavia non aumentano le occasioni di scambio e di confronto tra orientamenti o filosofie diverse. Il timore è che avere tanti media, tra tv private – in Italia ce ne sono più che negli Stati Uniti – emittenti radiofoniche e quotidiani porti ad una inevitabile omologazione: ormai purtroppo alla quantità dei mezzi non corrisponde la varietà e la qualità dei contenuti. Ecco quindi la necessità di una stampa d’ispirazione cattolica che metta al centro la persona umana in tutte le sue dimensioni. Ora più di prima, infatti, sentiamo il bisogno di una stampa che racconti la storia dell’uomo, un uomo che sappia dare uno sguardo orizzontale alle cose del mondo, ai propri simili, ai problemi sociali ma capace anche di non dimenticarsi della dimensione spirituale della vita e guardi quindi verso l’alto. Siamo sulla buona strada? Dobbiamo essere coscienti che cercare la “buona” notizia non vuol dire fare del “buonismo”. Significa invece avere senso della realtà icordare la Madonna della Speranza è particolarmente significativo nel nostro tempo, così bisognoso di speranza e di pace. E’ dal XVI secolo che la Madonna del Duomo è venerata a Senigallia. Il quadro risale all’inizio del 1500 ed era di proprietà della famiglia senigalliese Baldassini; iniziò ad avere una particolare devozione quando una signora di questa famiglia, trovandosi in pericolo di vita, pregò davanti all’immagine e fu “tosto con manifesto prodigio esaudita”. I senigalliesi allora la vollero vedere, pregare e rendere un tributo di culto e di amore. Il programma prevede giovedì 31 gennaio alle ore 21 in Cattedrale momento di me- è disposto a piegarsi, da scegliere nella lunghissima fila di chi bussa alle porte del mestiere. Il secondo fattore, quello del tempo, è strettamente connesso al primo. I mass media fanno a gara per dare in anteprima la notizia omettendo le dovute verifiche. Il risultato è che i giornalisti svolgono il loro lavoro non più per le strade della città ma davanti al monitor di un computer e attaccati al telefono, perdendo così il contatto con la gente e con la realtà locale. Difficilmente si ha tempo e modo per verificare le notizie e ciò comporta troppo spesso la pubblicazione di fatti non corretti, che danneggia la libertà d’ informazione dei lettori. Questo Gianni Rossetti lo avverte da vicino, ricordando che nel compito dell’Ordine di vigilare sull’etica del giornalismo, anni fa le segnalazioni arrivavano raramente, oggi sono frequenti quando non quotidiane. Un richiamo al senso etico ed alla verifica dei fatti è stata dunque la sua raccomandazione. Una bella quanto mai utile lezione di giornalismo, il regalo del patrono Francesco di Sales ai giornalisti di Senigallia. Sara Giuliodori e non cercare solo di piazzare copie facendo prevalere le tre famose esse dell’informazione, ovvero sesso, sangue e soldi. La stampa cattolica ha come missione quella di comunicare con umiltà ma anche con coraggio, cercando di essere originale, affrontando la cronaca e occupandosi della vita delle persone secondo l’ottica cristiana, avendo come interlocutore non soltanto il mondo ecclesiale. Quale suggerimento darebbe alle giovani leve che intendono avvicinarsi al mondo dell’informazione? Non vorrei apparire parziale, dato che appartengo ad un’altra generazione con un’idea differente di formazione giornalistica. In generale, ho la sensazione comunque che quel che conta sia avere una solida preparazione culturale e, soprattutto, una passione autentica per ciò che gli altri dicono, pensano e fanno: ovunque e in qualunque circostanza. Servono un’attenta capacità e un vivo desiderio nel saper raccontare ciò che si è visto o ascoltato. Inoltre, bisogna saper maneggiare bene la lingua italiana, scritta e parlata: non bastano solo le potenzialità offerte dalla tecnologia. Lo spiega bene il più grande cronista polacco Ryszard Kapuscinski, scomparso recentemente, nel suo libro “Il cinico non può fare il giornalista”, sostenendo l’esatto opposto di ciò che si insegna in qualche scuola di giornalismo, dove spesso manca l’approccio pratico a questo mestiere, e in molte redazioni. Ad un giovane praticante suggerirei di coniugare la teoria con le attitudini personali: molto poi s’impara su campo, come si dice in gergo, misurandosi con la notizia e con il proprio talento. a cura di Francesca Cipolloni ditazione e preghiera guidato da padre Stefano Vita su “Maria donna dell’ascolto”. Il giorno della Madonna della Speranza, sabato 2 febbraio, le messe saranno a orario festivo e nel pomeriggio alle ore 18 la S. Messa sarà presieduta dal vescovo mons. Orlandoni. Domenica 3 febbraio, Giornata per la Vita, al mattino alla S. Messa delle ore 10 sono invitate tutte le famiglie che hanno battezzato un figlio negli ultimi tre anni e nel pomeriggio, alle ore 15 la tradizionale benedizione dei bambini. Poi alle ore 18 la S. Messa per la Vita celebrata dal Vescovo mons. Orlandoni. Paolo Gasperini La patrona della Diocesi Festa della Madonna della Speranza 31 gennaio 2008 Chiesa dalla visita pastorale Il vescovo Giuseppe in visita nella parrocchia di Scapezzano D Al centro, la domenica a sabato 19 a giovedì 24 gennaio si è svolta la visita pastorale del vescovo Giuseppe Orlandoni nella parrocchia di Scapezzano. Per vivere l’evento in maniera consapevole è stato distribuito in tutte le famiglie il bollettino parrocchiale che tradizionalmente porta il nome di “Vita Nostra”. Il senso della visita parrocchiale sta nella reciproca accoglienza. La comunità accoglie il vescovo come ospite nel proprio territorio, il vescovo accoglie la comunità di Scapezzano nella chiesa diocesana e universale, sottolineando l’unità della fede. Infatti la comunità parrocchiale non è un gruppo di persone organizzato in club privato, ma cellula di una più vasta comunità di fede che si fonda sul dono di Dio e ha come confini quelli del mondo intero. La presenza del vescovo testimonia quest’apertura di orizzonti, contro ogni tentazione di ripiegamento sulle abitudini locali e contro la pigrizia di chi non vuole camminare con la storia della salvezza. Con questo spirito si è svolta la visita pastorale dall’incontro festoso con i bambini del catechismo, alla messa solenne della domenica frequentata da tante persone, all’incontro con il consiglio pastorale. In questa circostanza il vescovo ha ribadito il suo intento di suscitare la partecipazione e la corresponsabilità dei laici alla vita della comunità. Proprio per ribadire l’importanza della corresponsabilità il parroco ha proposto e il consiglio pastorale ha discusso un “Progetto Pastorale” da diffondere in tutte le famiglie, per dare alla vita parrocchiale una unità di senso e di stile. Il perno attorno cui tutto ruota è la comunità che si riunisce nel giorno del Signore per celebrare l’eucaristia. La riflessione sulla parola di Dio continuo nell’impegno educativo del catechismo e dell’oratorio per i ragazzi, nell’incontro mensile sulla parola di Dio per gli adulti. La partecipazione all’eucaristia che si fa pane condiviso a sostegno della nostra umanità si prolunga nella cura agli ammalati, nell’attenzione ai poveri e nella mano tesa come offerta di risurrezione verso ogni fragilità umana. Tutto questo deve essere vivificato da uno stile di accogliente umanità e di gioia: sta ai giovani dare questa impronta a tutti i momenti della vita parrocchiale. Giovedì 24 gennaio la visita pastorale si è conclusa con un momento di preghiera seguito dalla celebrazione eucaristica in cui il vescovo ha ringraziato la comunità cristiana di Scapezzano per il suo impegno. E’ stato un momento significativo: una comunità di fede riunita attorno al vescovo in una chiesa artisticamente bella e inondata di luce. don Vittorio Mencucci Religiosi, bene della chiesa utto quello che c’è in me è del mio Amato, a lui devo tutto; non si pensi che io ami un altro né si pensi che io desideri che altri si compiacciano di me, perché io sono e sarò sempre del mio Amato...”: queste parole, tratte dal Commento al Cantico dei Cantici di Fr. Luis de León (1528-1591), descrivono bene il cuore della vita consacrata: per questo vogliamo riproporle in occasione della giornata del 2 febbraio, quando, nella ricorrenza della festa della Presentazione del Signore, ogni diocesi è invitata a ringraziare Dio per il dono di consacrati e consacrate alla Chiesa e al mondo”: si apre così il Messaggio per la 12ª Giornata mondiale della vita consacrata, diffuso dalla Commissione Episcopale per il Clero e la Vita consacrata. Nel testo si fa cenno al discorso a 1oo anni dalla morte di madre teresa gabrieli Una vita per servire in agenda La settimana del Vescovo Giovedì 31 gennaio ore 9.30: Fondo di Comunione tra il Clero ore 21.15: Visita pastorale Parrocchia della Pace (Adorazione) Venerdì 1 febbraio ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per la Vita Consacrata ore 20.45: Parrocchia della Pace (Consigli) Sabato 2 febbraio ore 18.00: Messa solenne in Cattedrale Madonna della Speranza Domenica 3 febbraio ore 10.15: S.Messa e inizio Visita pastorale a Cesano ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per la Giornata della vita e per il catecumenato dei cresimandi adulti. Lunedì 4 febbraio Visita pastorale a Cesano: ore 19.00: Suore Comboniane ore 21.00: Rosario e S.Messa Martedì 5 febbraio Roma: Commissione Cei pastorale sociale Mercoledì 6 febbraio ore 10.00: Udienza del S.Padre a Roma ore 21.00: S.Messa delle Ceneri a Cesano Giovedì 7 febbraio ore 9.00: S.Messa in Cattedrale per la memoria del Beato Pio IX ore 10.00: Ritiro spirituale del Clero a Loreto ore 18.00: Visita pastorale a Cesano (Caritas) ore 21.00: Idem (Genitori) Venerdì 8 febbraio ore 18.30: Visita pastorale a Cesano-Cesanella ore 21.00: Conferenza Pastorale della Salute (Chiesa dei Cancelli) Sabato 9 febbraio ore 15.00. Inizio Visita pastorale a Cesanella Domenica 10 febbraio ore 11.30: S.Messa a Cesanella ore 12.30: S.Messa al Congresso Prov.le Acli (Hotel City) ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per il catecumenato degli adulti ore 19.00: Incontro con le famiglie a Cesanella Corso per catechisti in diocesi diocesi In vista della festa della pace diocesana, domenica 20 gennaio T 7 ai Superiori e alle Superiore Generale del 22 maggio 2006,nel quale – sottolineano i Vescovi - Papa Benedetto XVI tra l’altro aveva “messo in guardia dall’insidia della mediocrità, dell’imborghesimento e della mentalità consumistica, che mette oggi a repentaglio anche la vita consacrata, rammentando che ‘il Signore vuole uomini e donne liberi, non vincolati, capaci di abbandonare tutto per seguirLo e trovare solo in Lui il proprio tutto”. In Italia le religiose sono circa 120 mila, i religiosi 18 mila, gli istituti secolari maschili e femminili sono una sessantina con alcune migliaia di aderenti. Nella nostra Diocesi sabato 2 febbraio alle ore 18 il vescovo Giuseppe celebrerà la S. Messa, in Duomo. Saranno ricordati i religiosi e le religiose pre- senti nel nostro territorio: Frati Minori (Grazie e Ostra Vetere), Frati Minori Cappuccini (Arcevia e Corinaldo), Redentoristi (Marzocca), Monache Benedettine (Senigallia), Monache Clarisse Urbaniste (Arcevia e Serra de’ Conti), Figlie della Carità (Ostra), Figlie di Maria Santissima dell’Orto (Arcevia), Maestre Pie Venerini (Marotta), Serve di Gesù Cristo (Pace e Castelvecchio), Suore Apostole del Sacro Cuore (Chiaravalle), Suore della Carità di S. Antida Thouret (Villa Torlonia e Montemarciano), Poverelle del Palazzolo (Senigallia), Sant’Anna di Tiruchirapalli (Senigallia, Opera Pia), Francescane Missionarie del Sacro Cuore (Montale e Monteporzio), Madri della Nigrizia (Cesano). a cura di M.B. “La Parola di Dio nell’itinerario dell’Iniziazione Cristiana” è il tema del IIICorso di Formazione per animatori della catechesi. Sarà tenuto da don Andrea Fontana, collaboratore dell’Ufficio Catechistico Nazionale e direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Torino. Il corso si terrà presso il Seminario vescovile da lunedì 25 a mercoledì 27 febbraio 2008 dalle ore 18.00 alle 22.30. I destinatari del Corso sono: coloro che lo scorso anno hanno frequentato il I Corso di formazione; altri catechisti di quelle parrocchie che desiderano conoscere ed approfondire gli attuali sviluppi della catechesi in Italia; coloro che già seguono o intendono seguire, per il secondo o il terzo ambito, l’Iniziazione Cristiana degli Adulti (Battesimo e Cresima), o che accompagnano le famiglie al Battesimo dei figli, per continuare a seguirle nel loro compito di trasmissione della fede dei figli. Le iscrizioni devono pervenire entro il 21 febbraio 2008 all’Ufficio Catechistico (c/o Curia Vescovile P.zza Garibaldi 3/c, 60019 Senigallia, tel. 071/659245; fax 071/60094; e-mail: [email protected]. La quota è di € 40,00, comprese le 3 cene ed il materiale che verrà fornito dal relatore. Appuntamenti S. Messa con Rito della Redditio dei Cresimandi Adulti domenica 3 febbraio p.v., alle ore 18.00 in Cattedrale. S. Messa con Rito dell’Elezione dei Battezzandi. Domenica 10 febbraio p.v. ore 18.00 in Cattedrale. Presiederà le celebrazioni eucaristiche il nostro Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni. L e suore “Poverelle” sono presenti a Se- nel luogo dove il beato Luigi Maria Palaznigallia dal 1942 Si sono dedicate agli zolo e madre Teresa Gabrieli diedero forma orfani fin dagli anni della seconda guerra e storia al carisma di imitare Cristo Gesù, mondiale e negli ultimi decenni hanno in- povero e ignudo sulla Croce, stando tra le tensamente collaborato e collaborano tut- persone povere, anzi “avvolgendosi contitora con la Caritas diocesana a favore di nuamente fra i poveri e amando i poveri”. tanti poveri che presso di essa cercano aiu- Mons. Roberto Amadei, che ha presieduto to, sull’esempio del Beato Luigi Palazzolo, la concelebrazione, ha indicato nella fesacerdote di Bergamo loro Fondatore e di deltà al carisma originario la caratteristica Madre Teresa Gabrieli, prima Suora delle principale di Teresa Gabrieli, “una fedeltà Poverelle. “Io cerco e raccolgo… dove altri ha sottolineato il vescovo di Bergamo - visnon giunge” era il motto del Palazzolo; Ma- suta in modo concreto e creativo”. Questa dre Teresa le faceva eco ripetendo spesso capacità di incarnarsi nella vita quotidiana, alle altre suore che l’hanno seguita: “Stia- per colorarla di attenzione ai poveri e di mo volentieri con i più poveri…” speranza, traspare dalla storia dell’Istituto, A cento anni dalla morte, la Provvidenza dalla vita delle religiose portate alla ribalha portato la Famiglia delle Poverelle a ri- ta dell’opinione pubblica poco più di dieci scoprire e mettere in luce la vita, le virtù, la anni fa per la loro “esagerazione di amore”, fama di santità di Madre Teresa Gabrieli. in occasione dell’epidemia di Ebola in ConNell’ottobre scorso si è infatti concluso a go, dalle testimonianze raccolte da Madre Bergamo il Processo diocesano, ad un anno Generosa nel 1916, a pochi anni dalla mordi distanza dalla sua apertura. te di madre Teresa, e in particolare dagli In due faldoni di 1.907 pagine, con lettere scritti della Gabrieli. “Leggendo le sue lete documenti editi e inediti, oltre a 29 testi- tere – ha ricordato il vescovo di Bergamo monianze sulla fama di santità, sono rac- – si ha la netta sensazione di una persona colti i risultati dell’ inchiesta diocesana per che “è totalmente dentro” le persone che la causa di canonizzazione di madre Teresa doveva servire. Attualmente, le suore delGabrieli, confondatrice delle Suore delle le Poverelle sono circa novecento, presenPoverelle. La cerimonia conclusiva del pro- ti in Italia, Svizzera, Africa (Congo, Costa cesso diocesano si è svolta mercoledì 24 d’Avorio, Malawi, Burkina Faso, Kenia) e ottobre nella Casa Madre dell’Istituto delle Sudamerica (Brasile, Perù). Suore delle Poverelle a Bergamo, proprio Arturo Belli 10 31 gennaio 2008 il paginone 31 gennaio 2008 il paginone Pagine per la vita La testimonianza dei giovani delle Scuole medie superiori di Senigallia che hanno partecipato al XX Concorso scolastico europeo del Movimento per la vita Vincitori del XX Concorso in sede cittadina Martina Marinelli – Istituto Tecnico Commerciale Federica Principi – Liceo Scientifico Tommaso Sgammini Erika Barboni – Istituto Alberghiero Alessandra Ciarimboli Daniela Bocchini Michela Sanna Sara Parasecoli Susanna Romagnoli Al-Qalam Hani Melania Marchionni Valentina Cotogni Sara Marzoli Valeria Memé Elisa Lingua - Liceo Classico Vincitori per Strasburgo Michele Perini – Liceo Scientifico Pamela Bruschi – Istituto Alberghiero Silvia Avellini – Istituto Tecnico Commerciale foto Effimera - Senigallia di Rosaria Leonardi Cenerelli Io, giovane, e la famiglia ’è un piccolo quadro sulla chiara parete, incorniciato in una C ghirlanda di fiori dipinti, all’interno l’Inno alla vita di Teresa di Calcutta, trascritto da mia madre con una grafia ancora sicura. Quando vado a trovarla lo rileggo con amore, come bambina chiudo gli occhi e scorrendo con le dita scelgo il pensiero del giorno: … la vita è avventura rischiala… la vita è un dovere compilo… la vita è un inno cantalo… la vita è vita vivila… . Prezioso è il tempo della vita nella sua interezza e nella fragilità dei giorni. Bello per la fecondità delle azioni che nascono dall’ascolto. Allora ogni creatura diventa un dono che non toglie la fatica del cammino ma che dà significato al nostro esistere. Restituire valore e dignità alla vita, a qualsiasi vita, è un impegno educativo sociale politico forte che nasce dalla conoscenza, partecipazione responsabile, dall’impegno, dalla carità. Sentire e agire perché sia ancora la famiglia luogo e cuore centrale di accoglienza della vita è costruire la nostra casa sulla roccia. Trasmettere tale valore ai giovani è un grande compito perché le opere della luce che ciascuno di noi può compiere sono quelle dettate dall’amore per l’uomo e la sua storia. Una storia spesso drammatica, fatta di violenza e solitudine, di inganno, di superficialità e vuoto ma sempre con in sé un’energia vitale di redenzione che è quella donata dallo Spirito. Una bella testimonianza è stata offerta dai giovani delle Scuole medie superiori di Senigallia che hanno partecipato al XX Concorso scolastico europeo promosso dal Movimento per la vita e dal Forum delle Associazioni familiari dedicato al tema “Io, giovane, e la famiglia” valido per l’anno 2007. Il Movimento per la Vita a Senigallia ha reso noti i vincitori del concorso in sede cittadina e i vincitori per Strasburgo. Giovani che con i loro elaborati e la loro partecipazione si sono resi testimoni di come la famiglia sia struttura fondamentale per la loro formazione e crescita. L’incontro con essi avvenuto in una conferenza stampa del 19 gennaio ci ha permesso di apprezzare l’impegno del Centro per la Vita, dei giovani che hanno aderito all’iniziativa, degli insegnanti che hanno collaborato alla selezione degli elaborati. Importanti sono stati tutti gli elaborati per la maturità della riflessione ma in particolare ritengo bello ed utile soffermarsi su alcuni pensieri tratti dai loro temi. Così i giovani si raccontano. “Siamo orfani della storia, delle ideologie, dei grandi sentimenti ma della famiglia no. La famiglia è tutto ciò che ci resta. In essa crediamo, bisogna considerarla la base della società… Io personalmente la vedo come luogo dove si impara davvero a vivere…”. “C’è un’incredibile complicità: tutti e cinque possiamo contare l’uno sull’altro, abbiamo il reciproco appoggio e formiamo un mondo a sé dal resto del mondo, il nostro nido dove ci sentiamo capiti e protetti. Ora che sono più grande ho capito che la famiglia è l’unione di un uomo e di una donna che si amano e che in fondo non è così difficile andare d’accordo se c’è rispetto reciproco e soprattutto se amare vuol dire fare dono di sé nella gratuità”. “Io penso che per i giovani la cosa più bella e importante sia la speranza, anche nei momenti più difficili e brutti della vita, i ragazzi credono in qualche cosa di grande, credono nei sogni, credono ad un futuro pieno di sorprese, credono di poter donare, credono nell’amore. Ecco allora l’importanza della famiglia”. “Impostare un mondo perfetto ad un adolescente, fatto solo di sorrisi e cose belle, è quanto di più sbagliato si possa fare soprattutto in una società come la nostra. Quotidianamente molti si ritrovano a subire violenze psicologiche, si ha paura di dirlo a casa; paura di rovinare quell’atmosfera di serenità che si è creata. Le regole e l’educazione vanno insegnate, questo è giusto ma è giusto anche dare un peso ad ogni cosa. Il ragazzo deve crescere e l’adulto ha il dovere di dire tutti i rischi che certe azioni o scelte comportano ma anche lasciarlo libero di vivere le proprie esperienze. Sarà proprio quell’educazione data a fare in modo che sappia capire”. “Io credo molto nel rapporto tra famiglia e figli e credo sia indispensabile parlare, confidarsi. Credo non sia facile né essere genitore né essere figlio. L’unico consiglio che darei ai giovani è quello di parlare il più possibile con persone fidate”. “Cara mamma… così inizia la lettera di una ragazza in dolce attesa che scrive alla madre in un periodo di guerra raccontando il suo dolore, la paura, la lontananza del marito e la speranza per un mondo migliore… cos’è per te l’amore? Che significato ha la vita, perché la gente dimentica quanto vale? Ho voglia di fuggire, di allontanarmi da questo mondo crudele, non voglio che mio figlio cresca nella violenza. Si, mamma, sono incinta. Non c’è niente di più bello di essere madre, di sentire che qualcuno dipende da te, che ha bisogno di te. Sembra di vivere una favola più bella della realtà, una favola che riesce a trasportarci fuori da questa guerra. Troppo volte ho visto la vita fuggire nel vento così come sabbia tra le dita, non voglio veder spegnere la luce negli occhi del mio bambino. E’ per lui che ti sto chiedendo aiuto, ho bisogno di te mamma, ho bisogno di cercare quell’amore che riaccenderà le stelle e amare sarà ancora più bello”. “A volte capita a tutti di pensare che la vita sia ingiusta e qualche volta è vero, ma se non ci fosse la vita non ci sarebbe l’amore, l’amicizia, la felicità. Talvolta sono nascoste ma quando vengono fuori si scopre che tutto ha un senso e che per qualcuno noi abbiamo un senso. Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro tempo perché tu possa vivere ogni giorno, ogni ora come un dono. Ti auguro di avere tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo… Tempo per la vita”. SERVIRE LA VITA il messaggio dei vescovi italiani per la giornata della vita, 3 febbraio 2008 dibattito sul diritto alla vita I figli sono una grande ricchezza per ogni Paese: dal loro numero e dall’amore e dalle attenzioni che ricevono dalla famiglia e dalle istituzioni emerge quanto un Paese creda nel futuro. Chi non è aperto alla vita, non ha speranza. Gli anziani sono la memoria e le radici: dalla cura con cui viene loro fatta compagnia si misura quanto un Paese rispetti se stesso. La vita ai suoi esordi, la vita verso il suo epilogo. La civiltà di un popolo si misura dalla sua capacità di servire la vita. I primi a essere chiamati in causa sono i genitori. Lo sono al momento del concepimento dei loro figli: il dramma dell’aborto non sarà mai contenuto e sconfitto se non si promuove la responsabilità nella maternità e nella paternità. Responsabilità significa considerare i figli non come cose, da mettere al mondo per gratificare i desideri dei genitori; ed è importante che, crescendo, siano incoraggiati a “spiccare il volo”, a divenire autonomi, grati ai genitori proprio per essere stati educati alla libertà e alla responsabilità, capaci di prendere in mano la propria vita. Questo significa servire la vita. Purtroppo rimane forte la tendenza a servirsene. Accade quando viene rivendicato il “diritto a un figlio” a ogni costo, anche al prezzo di pesanti manipolazioni eticamente inaccettabili. Un figlio non è un diritto, ma sempre e soltanto un dono. Come si può avere diritto “a una persona”? Un figlio si desidera e si accoglie, non è una cosa su cui esercitare una sorta di diritto di generazione e proprietà. Ne siamo convinti, pur sapendo quanto sia motivo di sofferenza la scoperta, da parte di una coppia, di non poter coronare la grande aspirazione di generare figli. Siamo vicini a coloro che si trovano in questa situazione, e li invitiamo a considerare, col tempo, altre possibili forme di maternità e paternità: l’incontro d’amore tra due genitori e un figlio, ad esempio, può avvenire anche mediante l’adozione e l’affidamento e c’è una paternità e una maternità che si possono realizzare in tante forme di donazione e servizio verso gli altri. Servire la vita significa non metterla a repentaglio sul posto di lavoro e sulla strada e amarla anche quando è scomoda e dolorosa, perché una vita è sempre e comunque degna in quanto tale. Ciò vale anche per chi è gravemente ammalato, per chi è anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche: nessuno può arrogarsi il diritto di decidere quando una vita non merita più di essere vissuta. Deve, invece, crescere la capacità di accoglienza da parte delle famiglie stesse. Stupisce, poi, che tante energie e tanto dibattito siano spesi sulla possibilità di sopprimere una vita afflitta dal dolore, e si parli e si faccia ben poco a riguardo delle cure palliative, vera soluzione rispettosa della dignità della persona, che ha diritto ad avviarsi alla morte senza soffrire e senza essere lasciata sola, amata come ai suoi inizi, aperta alla prospettiva della vita che non ha fine. Per questo diciamo grazie a tutti coloro che scelgono liberamente di servire la vita. Grazie ai genitori responsabili e altruisti, capaci di un amore non possessivo; ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, agli educatori e agli insegnanti, ai tanti adulti – non ultimi i nonni – che collaborano con i genitori nella crescita dei figli; ai responsabili delle istituzioni, che comprendono la fondamentale missione dei genitori e, anziché abbandonarli a se stessi o addirittura mortificarli, li aiutano e li incoraggiano; a chi – ginecologo, ostetrica, infermiere – profonde il suo impegno per far nascere bambini; ai volontari che si prodigano per rimuovere le cause che indurrebbero le donne al terribile passo dell’aborto, contribuendo così alla nascita di bambini che forse, altrimenti, non vedrebbero la luce; alle famiglie che riescono a tenere con sé in casa gli anziani, alle persone di ogni nazionalità che li assistono con un supplemento di generosità e dedizione. Grazie: voi che servite la vita siete la parte seria e responsabile di un Paese che vuole rispettare la sua storia e credere nel futuro. Rianimare, da quando? I l 22 gennaio sono state comunicate terminante di una scelta assistenziale, dal Ministero della Salute le conclu- soprattutto in un contesto quale quello sioni del Gruppo di Lavoro di “esperti” della rianimazione del neonato dove riuniti dal ministro Turco riguardanti l’imprevedibilità dei fatti e la tempela rianimazione dei neonati tra la 22° e stività delle manovre di assistenza non 25° settimana di gestazione, condiviso permette sempre la loro consultazione all’unanimità dai rappresentanti del- In particolare la frase “ogni decisiol’Istituto Superiore di Sanità. ne [..] non può prescindere dai dati di Non condivido le conclusioni per evi- mortalità e di disabilità riportati in letdenti ambiguità su due punti: 1- la teratura riferiti alla propria area” non decisione di rianimare il neonato tra è condivisibile. L’ipotetica disabilità le 22+0 e 22+6 settimane solo se mo- infatti non può costituire freno all’asstra “capacità vitali”. Il neonato preter- sistenza per il medico rianimatore. Se mine può mostrare presenza di attivi- questo vale per l’assistenza al paziente tà cardiaca quale unico segno vitale e adulto, non si vede perché non debba rispondere positivamente a manovre essere considerato anche per i piccoli di stimolo e assistenziali, sia con suc- pretermine. Come documentato dalla cessivo deterioramento fino alla morte, letteratura scientifica - che sicuramensia con graduale miglioramento 2- il te gli “esperti” del Ministero conoscono coinvolgimento dei genitori è auspica- – l’indugio nelle manovre di rianimabile sempre, ma non quale fattore de- zione aggrava la patologia preesistente MOVIMENTO PER LA VITA FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI XXI CONCORSO SCOLASTICO EUROPEO 15 settembre 2007 - 31 marzo 2008 Europa e diritti umani Noi giovani protagonisti in collaborazione con AGE, AGESC, FIDAE, UCIIM, USMI scuola e cultura I l Concorso europeo raggiunge la XXI edizione. Esso fu lanciato la prima volta nel 1987, ma divenne una iniziativa nazionale solo nel 1988-1989 quando, nel quarantennale della Dichiarazione Universale, fu proposto il tema “Europa e diritti dell’uomo”. L’argomento è particolarmente identico a quello ora scelto, vent’anni dopo. Vorremmo, però, dargli un taglio particolare, più personale. Vorremmo cioè che i giovani, più che esporre una serie di nozioni, facilmente ricavabili oltre che da questo dossier, da non pochi testi e dalla consultazione di siti internet, riflettessero sul loro personale modo di vedere le cose, applicassero alla loro personale vita e al loro ambiente i concetti fondamentali che stanno alla base della cultura dei diritti umani; sentissero se stessi come protagonisti nella tensione verso un ideale che li riguarda e che può cominciare ad attuarsi già nella vita quotidiana. L’argomento è vasto e complesso. Perciò tentiamo di renderne più facile l’approccio dei giovani indicando nella cioè aggrava e crea una eventuale disabilità. La scelta di non rianimare basata sul rischio di una ipotetica e non quantizzabile disabilità è dunque chiaramente ideologica, non corrispondente a una disamina scientifica della letteratura esistente, ma solo a un’immagine della medicina che decide a priori di non assistere, invece di valutare l’uomo che si sta assistendo, passo dopo passo, nel rispetto assoluto delle sue condizioni cliniche oggettive. E’ la sconfitta della medicina, schiava di una concezione di qualità della vita, intesa unicamente come normalità biologica. Su questi temi mi aspetterei da altri membri della Commissione e dalle Società Scientifiche Italiane una discussione che riveda alla radice l’impostazione del documento. G.O. seconda parte di questo dossier alcune piste di riflessione, per ognuna delle quali sono formulati quesiti particolari. L’iniziativa che proponiamo non vuole essere soltanto la indicazione di un tema scolastico. Essa pretende di suggerire un vero e proprio percorso formativo. Perciò questo dossier è uno strumento in mano ai docenti oltrechè dei giovani. L’elaborato può essere svolto sia in sede scolastica sia a casa, ma hanno rilievo anche le presentazioni e le discussioni in sede scolastica. A questo proposito i responsabili del Movimento per la vita nazionali e locali sono a disposizione per presentare il concorso nelle varie sedi, a richiesta dei docenti o dei giovani. Anche le proclamazioni regionali dei vincitori sono una occasione per approfondire le tematiche proposte. Test i ut i l i per l ’approfondimento possono essere chiesti alla sede nazionale del Movimento per la vita e talora sono rintracciabili anche sul sito internet: www.mpv.org Legge 194, i punti per un dialogo possibile N on cambiamo il nostro giudizio integralmente negativo sulla 194, ma nonostante questo e nel prioritario interesse di offrire una maggior tutela del diritto alla vita a tutti gli italiani, nati o non nati, siamo disposti9 a lavorare insieme alle forze politiche e alle istituzioni per individuare alcuni aspetti che rendano questa legge meno ingiusta”. Lo ha detto Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), concludendo a Roma il XXVII Convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita (Cav). “Abbiamo ha proseguito Casini – messo a confronto di dati sui 30 anni di applicazione della legge che hanno portato a quasi 5 milioni di aborti e sugli oltre 30 anni di attività dei Cav che in pochezza dimezzi ed umiltà di risorse hanno sottratto ad aborto certo oltre 85 mila bambini ed incontrato, sostenuto ed aiutato 850 mila donne. La lettura anche superficiale di queste cifre rende evidente a tutti, a prescindere dalle posizioni ideologiche e culturali, la necessità di intervenire sulla 194”. Affinché il dibattito sulla legge “sia sincero e proficuo”, il Movimento per la vita indica alcune modifiche alla normativa attuale, a cominciare dalla modifica dell’art. 1, in cui la Repubblica non si limita a “tutelare la vita umana fin dal suo inizio”, ma “tutela il diritto alla vita fin dal concepimento”. Tra le altre modifiche richieste dal Mpv alla legge 194, quella di “escludere le cause economico-sociali” dell’aborto e la richiesta che venga “verbalizzata la causa per cui l’aborto viene richiesto”, mettendo a verbale “anche le offerte di alternative e il loro risultato”. Per il Mpv, inoltre, la funzione consultoriale va svolta “esclusivamente in funzione dell’aiuto alla nascita”, perché “i consultori non hanno mai il compito di autorizzare l’aborto”. Per l’aborto terapeutico, il Mpv chiede che la malattia della madre e l’anomalia del figlio sia sempre “certificata da un collegio di specialisti”, nel caso del figlio dopo il riscontro diagnostico sul feto. L’obiezione di coscienza, inoltre deve avere per il Mpv “effetto immediato” e riguardare “anche gli addetti alle farmacie”. L’ultima richiesta di modifica è relativa all’art- 16, relativo alla relazione ministeriale sullo stato di attuazione della legge 194. Tale relazione, ammonisce il Movimento per la vita, deve indicare “anche i dati relativi agli aborti evitati mediante l’intervento pubblico e riferire anche sui risultati ottenuti dal volontariato”. Simone Baroncia 31 gennaio 2008 Territorio provinciaA Ripe l’incontro ‘itinerante’ della presidente Casagrande Progetti per un territorio R accolta differenziata, S.P. Arceviese e lavori di escavo al Porto. Sono stati questi gli argomenti trattati dalla Presidente della Provincia Patrizia Casagrande durante il primo incontro mensile itinerante con la stampa locale, tenuto venerdì 25 gennaio alle 11,30 presso il Nucleo Operativo Esterno di Ripe. Sull’attuazione del piano provinciale per la gestione dei rifiuti nel bacino 2 (Fabriano-Jesi-Senigallia), l’assessore all’edilizia e all’ambiente Marcello Mariani, ha rassicurato sul fatto che nella nostra provincia non c’è il rischio di trovarsi nella drammatica situazione che sta vivendo Napoli. La raccolta differenziata spinta a Senigallia sta già dando frutti migliori del previsto. Rispetto al traguardo da raggiungere entro il 2015 del 70%, la media provinciale è attualmente del 22%, con picchi del 72% a Serra de’ Conti, 62% a Monsano e 52% a Ostra. Bisogna formare una coscienza ed una consapevolezza dell’importanza della differenziata già a partire dalle scuole, perché i bambini portano a casa gli insegnamenti ricevuti e stimolano la raccolta anche nei genitori. Questo per far sì che nelle discariche vengano conferite quantità minori possibili di rifiuti, cioè quei materiali che in nessun modo possano essere utilizzati per riciclaggio o produzione di energia. Prevista anche l’apertura di una terza discarica, a sud del territorio, che andrà a supplire le due già esistenti a Chiaravalle e Castel Colonna, in fase di esaurimento. Previsto inoltre, già da quest anno, un impianto di compostaggio a Corinaldo che raccoglierà tutto il materiale umido-organico della provincia da cui produrrà compost per vivaismo e agricoltura. Per quanto riguarda la riqualificazione e rifunzionalizzazione della S.P. 360 Arceviese, nelle vallate del Misa e del Nevola, il progetto suddiviso in quattro lotti avrà il duplice obiettivo di migliorare i collegamenti fra i distretti produttivi e la grande viabilità, nonché di salvaguardare la qualità ambientale dei centri abitati allontanandone il traffico pesante. Per il primo lotto, i lavori di collegamento tra la S.P. Arceviese e la S.P. 18 Jesi-Monterado, relativi cioè al 1° stralcio, sono iniziati un anno fa ed attualmente hanno raggiunto il 50% del loro completamento. Entro l’anno verrà appaltato il 2° stralcio per collegare la S.P. 18 Jesi-Monterado e la S.P. 12 Corinaldese. I due nuovi tronconi prevedono una spesa complessiva di 9,5 milioni di euro. Ancora in fase di progettazione preliminare i restanti tre lotti di adeguamento della sede stradale, che vanno da Arcevia a Pianello di Ostra e da Ripe a Senigallia, per una spesa prevista di ulteriori 17,8 milioni di euro. Il traffico dalla collina alla costa verrà dunque trasferito sulla Corinaldese, oggi detta anche Nuova Arceviese, con piazzole di sosta adibite alla fermata in sicurezza degli automezzi ed un allargamento della carreggiata. In questo modo si avrà un assorbimento del traffico produttivo e cittadino, fuori dagli insediamenti urbani, con una riduzione di inquinamento acustico ed atmosferico per i paesi limitrofi, ha aggiunto l’Ingegner Paolo Manarini, dirigente ai lavori pubblici. Un intervento viabilistico che terrà conto della zona agricola in cui si andrà a collocare, prevedendo anche l’installazione di “corridoi ambientali”, gallerie sotterranee per il passaggio della fauna selvatica, che favoriranno una maggiore sicurezza, sia stradale, sia degli animali che vivono allo stato brado nelle zone interessate. Si è anche fatto il punto sui lavori di completamento del porto di Senigallia, che di certo non termineranno entro l’estate 2008. E’ stata prevista la realizzazione di un’area agricola di compensazione idraulica dal costo di 3,5 milioni di euro, al posto del superato progetto delle vasche di espansione per le esondazioni del Misa. Altro problema saranno i 70000 metri cubi di fanghi derivanti dall’escavo dei fondali del porto, che molto probabilmente verranno risucchiati da una pompa, caricati su una nave e trasportati al porto di Ancona, dove insieme a quelli del capoluogo e a quelli di Fano verranno sigillati all’interno di una cassa di colmata posizionata sui fondali dell’area portuale. Una volta presentati i progetti occorrerà attendere i tempi della Regione, che dovrà intervenire per cofinanziare l’opera, che richiederà dai 7 agli 8 milioni di euro. Sara Giuliodori Da Corinaldo ad Atene Giovani artigiani crescono Dopo la manifestazione intitolata “Slow City Life Food” di Tokio, che si è svolta nel mese di novembre 2007 in Giappone, dove sono stati presentati i prodotti tipici di Corinaldo e le famose “Pecorelle”, che vengono preparate nel periodo Natalizio e dell’Epifania, altra importante vetrina internazionale per Corinaldo (AN) alla Fiera dei Borghi più belli d’Italia, che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio ad Atene. La cerimonia di inaugurazione della manifestazione si terrà alla presenza della delegazione italiana e delle autorità greche: Ambasciata, Camera di Commercio, Ministero del Turismo e il Club dei Borghi della Grecia. I visitatori greci potranno degustare le “Pecorelle” il dolce tipico della tradizione corinaldese, fatto ancora oggi con la ricetta di un tempo, tramandata di madre in figlia ormai da secoli. Prodotti della nostra terra, semplici e genuini quali mosto, noci, buccia d’arancia, zucchero, olio extra vergine d’oliva, farina sono gli ingredienti base del ripieno e della sfoglia che mani sapienti di donne impastano e confezionano con cura e attenzione. La storia, o forse la leggenda, vuole che un tempo le Pecorelle ornassero la “palma di Natale” ovvero un piccolo ramo d’albero che la notte dell’Epifania veniva portato in casa. Il Comune di Corinaldo rende noto che entro il 31 marzo 2008 è possibile presentare domanda di ammissione al contributo comunale per la incentivazione dell’imprenditoria artigiana giovanile. Possono beneficiare del contributo le imprese artigiane aventi la sede dell’attività nel Comune di Corinaldo, in possesso di tutti i requisiti di legge, la cui attività abbia avuto inizio nel periodo compreso tra il 1.1. 2007 ed il 31.12.2007. L’impresa artigiana dovrà essere costituita da soggetti dai 18 ai 35 anni di età. Nel caso di impresa artigiana costituita in forma societaria, il requisito dell’età dovrà essere posseduto da almeno il 50% dei soci e degli amministratori. Sono previste deroghe per le imprese artigiane costituite da sole imprenditrici donne (fino a 40 anni) e per quelle costituite esclusivamente da lavoratori dipendenti che, a seguito di licenziamento, abbiano perduto il loro posto di lavoro nei dodici mesi precedenti l’attivazione della nuova impresa.Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande è possibile rivolgersi presso l’Ufficio di Segreteria comunale (tel. 071-6793202 – Paola Lorenzetti). un itinerario di promozione internazionale, dal teatro, all’arte, alla musica ArceVia dell’arte L a denominazione del Progetto gioca esplicitamente sulla doppia vocazione all’ospitalità ed alla creatività, facendo leva sulla storia e sulla natura della cittadina preappenninica, forte di un esteso territorio punteggiato di castelli. L’ispirata ed emblematica foto di Massimo Mori (Digital Photo) fonde suggestione e luminosità, binomio che informa il percorso progettuale, il quale si deve principalmente a Massimo Nicotra. “ArceVia dell’Arte” dunque: lungo itinerario promozionale internazionale per cui la Perla dei Monti è vista quale prioritaria arteria, nella sua duplice accezione di importante via di comunicazione e di vaso sanguigno che porta il sangue dal cuore alla periferia. Calendario denso, ricco di proposte e provocazioni, punteggiato di rimandi e gemellaggi: da marzo a settembre. Le arti visive sono chiamate a costituire la struttura portante, concepita peraltro per favorire vari tipi di innesto. Si inizierà così con il tour “Andare a Teatro” in cinque tappe domenicali consecutive (9, 16, 30 marzo; 6,13 aprile). Si proseguirà con le molteplici iniziative dell’Arcevia International Art Festival, i cui principali punti di riferimento saranno quelli del capoluogo e dei castelli di Avacelli, Castiglioni, Loretello, Palazzo, Piticchio. La mail art andrà a braccetto con le installazioni, le performance passeranno il testimone alle esibizioni, le improvvisazioni renderanno merito alla memoria. Per intenderci: dall’alfa dei manieri di sabbia all’omega delle gigantesche palle di carta riciclata, transitando per le mostre personali e magari per le collettive. Ci si riallaccerà a quel celebre sogno-progetto di quella specie di Città dell’Anima e dell’Arte che sarebbe dovuta sorgere sui rilievi di Palazzo. Attesa la carovana di un settantina di creativi (dalle varie regioni italiane così come dalla Francia e dal Brasile). Saranno veri e immaginifici, semplici e complessi, gratificanti e riflessivi Equilibri d’Arte (nome del motivato nucleo in feeling con Arcevia, con la sua patrocinatrice municipalità, con India nel Cuore, con Ager Gallicus, con Aido: uniti nell’iniziativa di amplissimo respiro). Attenzione particolare alla visibilità ed alla veicolazione del messaggio (buonissima novella): dal nostro settimanale ai siti (come www.equilibriarte.org). Umberto Martinelli 11 la provincia di pesaro stanzia fondi per lavori Sant’Agostino I l dibattito in corso in queste settimane a Mondolfo sul Complesso Monumentale di S. Agostino, che lo individua quale ottimo sito per la creazione di un polo congressuale e, al contempo, come potenziale sede di corsi universitari di grafologia e di ingegneria navale, non ha però distolto l’attenzione dalla fondamentale importanza culturale che questo contenitore primariamente riveste. Lo ha dimostrato non solo la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Ancona che ha ripreso importanti interventi all’interno del chiostro, e con essa il Comune che vorrebbe quanto prima recuperare l’antico ingresso principale che si affianchi all’attuale Ingresso Napoleonico da anni già in uso, ma la stessa Provincia che ha appena destinato alcuni finanziamenti proprio al Complesso Monumentale di S. Agostino. Fra i sette i progetti di recupero di beni storici e archeologici, a cui la Provincia di Pesaro e Urbino ha assicurato il finanziamento rientra infatti Mondolfo, come hanno dato conferma, dopo la riunione di Giunta di questa mattina, il presidente Palmiro Ucchielli e l’assessore ai Beni culturali Paolo Sorcinelli. Il Complesso Monumentale di S. Agostino è infatti composto da almeno quattro fondamentali emergenze culturali, la maestosa Chiesa dedicata alla Madonna del Soccorso, il grande chiostro seicentesco scandito dagli affreschi con la vita del Santo e dominato dalla imponente torre campanaria, locali a vocazione culturale del convento (saloni congressi, spazio museale, servizi…), e l’Atrio Aurora, contraddistinto dall’imponente portone di accesso e sui cui insistono altri edifici in attesa di restauri. L’attuale finanziamento si somma infatti ad altri importanti contributi già erogati dalla Provincia e che, col concorso dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Mondolfo, stanno ora permettendo il totale recupero degli affreschi, molti dei quali, a memoria d’uomo, erano rimasti coperti sotto pesanti coltri di verniciature, impedendo di ammirare il ciclo che rappresenta la vita di S.Agostino. Il restauro degli affreschi, diretto dalla Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico di Urbino ed affidato al laboratorio Il Compasso, evidenzia l’estrema importanza culturale di questo enorme contenitore, potenziale sede anche di sviluppo economico per il territorio, grazie all’università ed al centro congressi, oltre al richiamo turistico che è in grado di esercitare a due passi dal mare. Alessandro Berluti e se a barbara spariscono le scuole elementari? Rischio paese V iviamo in un Paese di presenta infatti un servizio contemporanei senza primario che ha la sua noantenati né posteri perché tevole incidenza nella prosenza memoria”. La massi- grammazione delle giovani ma di Ugo Ojetti, tanto cara coppie. a Indro Montanelli e desti- Senza ‘medie’ né ‘elemennata all’Italia, non fa una tari’ è più facile che i resigrinza nemmeno per Barba- denti decidano di trasferirsi ra. Come immemore delle altrove e sarà assai improlezioni impartite dal recente babile che nuove famiglie passato (la chiusura delle s’insedino a Barbara. Come scuole medie fra il 1996 ed infatti persuadere due gio1998 ed i rischi corsi dalle vani coniugi ad accollarsi elementari nel 2004), il cen- un mutuo di 20 o 30 anni tro collinare sembra avere per acquistare una casa, pur una propensione ciclica a bella e confortevole, nel termettere a repentaglio il pro- ritorio barbarese se, oltre prio futuro. alle medie, dovessero venir Il nodo sta nella formazione meno anche le ‘elementari’? della prima classe elementa- Ma non finisce qui. Con il re, per la quale le iscrizioni passare degli anni l’erosiosono in scadenza. I numeri ne potrebbe produrre effetti per una soluzione favorevo- negativi pure sulle istitule potenzialmente esistono; zioni non scolastiche o su sembrano invece latitare altri servizi (posta, banche) quella compattezza ed uni- che basano le loro scelte sul tà d’intenti che le situazioni numero dei residenti e sul di emergenza richiedono. flusso di denaro. Intorno al Non solo al fine di risolve- plesso ‘Aldo Fiorin’, dunque, re il problema in questione, ruota una questione fondama anche per scongiurare mentale, come il futuro delle conseguenze negative la comunità. che eventualmente potreb- Gli strumenti per dirimerla bero abbattersi sull’intera con successo ci sono; occomunità. Se malaugurata- corre soltanto usarli con mente si dovesse verificare saggezza e senza lasciarsi l’ipotesi di una prima classe condizionare dal proverbio sottodimensionata o, peggio “L’erba del vicino è sempre ancora, assegnata ad altro più verde” onde evitare deplesso, quali prospettive si rive autolesionistiche. aprirebbero per la scuola Perché se vogliamo farci del ‘Aldo Fiorini’? E un paese già male da soli ognuno di noi orfano delle ‘medie’ quale ha la massima libertà di farfuturo avrà davanti a sé nel lo. Ad una condizione: che caso in cui, a breve termi- poi abbia almeno il pudore ne, dovesse perdere anche di non ripetere ad alta voce le ‘elementari’? D’inevitabile il solito ritornello, e cioè che dissolvimento.La presenza “A Barbara non c’è niente”. della scuola dell’obbligo rapLeonardo Pasqualini 12 31 gennaio 2008 Cultura pensieri “La femminilità, fiore prezioso da accudire sempre” Io, donna e disabile L a disabilità per chi la vive diventa una sorta di percorso con i propri sassi, le proprie buche, i momenti di sconforto, come è giusto che sia. E noi disabili non possiamo far altro che continuare su questa strada consapevoli delle limitazioni che il nostro handicap ci impone. Nelle donne disabili credo si verifichi qualcosa di profondamente traumatico, come se questi ostacoli facessero perdere la parte più profonda di noi, come se la disabilità distruggesse la parte più intima, il fiore della nostra femminilità. Con ciò non è mia intenzione dire che gli uomini non perdano, o meglio non sentano di perdere nulla della loro mascolinità o virilità. Ma noi donne credo che inevitabilmente di questa privazione ne sentiamo maggiormente il peso, forse per la nostra sensibilità o forse perché quando ci guardiamo allo specchio e vediamo la nostra infermità non ci sentiamo neanche più donne. Quanto è difficile per una donna disabile essere frutto di attrazione da parte di un uomo! E in questo sentiamo a torto di aver perso il nostro essere donna, la nostra desiderabilità, la capacità di interessare ad un uomo, di renderlo felice, di soddisfare pienamente i suoi bisogni. La disabilità femminile è molto impegnativa, perché non solo si deve accettare la propria condizione, ma anche il proprio essere donna. Donna diversa, con gli stessi impulsi, le stesse emozioni, gli stessi bisogni di tutte le altre, ma pur sempre diversa. La difficoltà sta nell’adattare il proprio handicap con il bisogno di vivere la propria femminilità. Io personalmente penso molto spesso a questo aspetto della mia condizione e altrettanto spesso non mi sento degna di essere chiamata donna, tuttavia so di esserlo e ne sono fiera. E ogni volta che potrò mi impegnerò affinché la parte femminile di me non venga schiacciata dalla mia disabili tà e a ogni occasione cercherò di essere donna anche se in maniera diversa dalle altre. La femminilità è una cosa preziosa, è come un fiore delicato che va accudito amorevolmente, sperando che al momento giusto si schiuda in tutto il suo splendore. Non bisogna mai smettere di curare questo fiore pur sentendosi indegni di possederlo. Vorrei concludere con un appello a tutte le donne, disabili e non: non abbiate paura di forgiare la vostra femminilità, siate donne fiere di essere tali, non lasciandovi scoraggiare dalle difficoltà o disabilità, e quando vi guardate allo specchio, annuite sorridendo e possiate dire: “Sì, in qualunque condizione, mi sento donna”. Rita Coruzzi ostra vetere Inaugurato uno spazio al servizio delle cultura dell’arte, della bellezza Il museo civico parrocchiale U n pubblico ammirato e particolarmente folto ha fatto da cornice alla inaugurazione del Museo civico parrocchiale di Ostra Vetere. Un percorso lineare, un allestimento efficace ed equilibrato, e una collezione considerevole per numero e qualità dei pezzi esposti caratterizzano questa nuova, importante realtà culturale, tenuta a battesimo dal sindaco Massimo Bello, dal vescovo di Senigallia monsignor Orlandoni, dall’assessore provinciale alla cultura Pesaresi, dal parroco di Santa Maria di Piazza don Giancarlo Cicetti, dal professor Valter Curzi dell’Università La Sapienza di Roma, dall’architetto Nazzareno Petrini e dalla dottoressa Claudia Caldari, intervenuti al conve- gno di presentazione. L’inaugurazio- Franco Morico sulla opportunità di ne del museo scandisce anche il pre- allocare un museo nell’autorevole stigioso ritorno a Ostra Vetere delle “contenitore” di palazzo Marulli. Alla due splendide maioliche di area mar- realizzazione hanno concorso il prochigiana del XV secolo, che da quasi fessor Valter Curzi dell’Università La quarant’anni erano depositate ad Ur- Sapienza, i curatori del progetto mubino; un risultato che dà concretezza seografico e dell’allestimento architetal desiderio di tanti ostraveterani, che ti Nazzareno Petrini e Fabio Pandolfi vedono di nuovo a Ostra Vetere due ed un comitato scientifico composto autentici capolavori. Tra le numerose dal sindaco Bello, dall’abate-parroco altre opere musealizzate, gli affreschi don Giancarlo Cicetti, dalla dottodi Dionisio Nardini già nella chiesa di ressa Claudia Caldari, dalla dottoresSan Francesco, altri affreschi di An- sa Marina Massa e dalla dottoressa drea di Bartolo, la pala del Pomaran- Flavia Emanuelli della Regione, dalla cio raffigurante Gesù e San Pietro sul dottoressa Maria Palma per la SoLago di Tiberiade, e ancora lavori di printendenza Archivistica, da don Claudio Ridolfi, della bottega di Fe- Domenico Pasquini della Commisderico Barocci, del montenovese Gio- sione Diocesana di Arte Sacra. Autovan Battista Lombardelli. L’apertura revole il contributo della dottoressa ufficiale del mu- Giovanna Flamma per l’allestimento seo è frutto della sezione che occupa la raccolta della sinergia libraria. I restauri del materiale sono i n n e s c at a s i stati curati da Isidoro Bacchiocca, fra Comune Silva Cuzzolin, Francesca Pappagallo, di Ostra Ve- e dalle ditte Ares di Orietta Olivettere, Diocesi ti e C.B.R. di Romeo Bigini. Diffuso di Senigallia anche un agile catalogo con testi di e parrocchia Valter Curzi e Giovanna Flamma, con di Santa Ma- la collaborazione di Lorenzo Manciria di Piazza, nelli e Laura Olivieri per le ricerche che hanno d’archivio, e di Mauro Aquili e Cinzia messo a frut- Cipollini per la segreteria tecnica. to l’originaria idea di don Raoul Mancinelli musica Per il 9 febbraio la serata dei ‘brani propri’ Il Musinf accoglie la ‘Calamita cosmica’ l pittore e fotografo Al- allestimento alla Biennale Imunicato fonso Napolitano ha co- internazionale di Veneal Musinf la vo- zia. Espressione dell’irolontà di donare all’archivio fotografico dell’istituzione museale senigalliese la suite di circa cento fotografie relative alla scultura di Gino de Dominicis, denominata “calamita cosmica”. Si tratta di una delle più affascinanti sculture di Gino de Dominicis , artista anconetano, che era stato protagonista di spicco delle vicende dell’avanguardia visiva italiana di fine Novecento. La popolarità di De Dominicis si era legata al clamore suscitato da un suo musica Gli studenti dell’Istituto comprensivo Fagnani Scorribande finali Melodie e memoria S corribande: passano in finale per la categoria cover e vengono decretati vincitori del concorso: Dream Circle (vari comuni della provincia di Ancona), Headbangers (Senigallia ) e Pumpkin Trax (Jesi ). Sono questi i 3 gruppi iscritti alla categoria cover che hanno conquistato l’approvazione della giuria della dodicesima edizione “Scorribande” e si esibiranno alla finalissima del 5 aprile 2008, accanto agli altri 3 gruppi della categoria brani propri. Essendo solo 6 gli iscritti alla categoria cover, la serata di sabato scorso, 26 gennaio 2008, sul palco del Gratis club di Senigallia è stata di fatto per loro quella decisiva. In premio c’è la registrazione integrale della serata, dalla quale saranno poi tratti due brani per ogni gruppo da inserire in un cd (1.000 copie a distribuzione gratuita). Alcune copie saranno date ai gruppi stessi, altre verranno distribuite gratuitamente tramite l’Informagiovani del Comune di Senigallia a chi ne farà richiesta, altre ancora saranno a disposizione dell’Infor- magiovani della Regione Marche, case discografiche, riviste specializzate. Una scelta meditata da parte dell’organizzazione di “Scorribande”, concerti-gara per band di qualsiasi genere musicale, per smorzare i toni della competizione e puntare sempre più sulla qualità musicale e sull’opportunità di una esibizione professionale. Resta ora da definire la terzina della categoria brani propri. L’ultimo appuntamento di qualificazione per i tantissimi gruppi che presentano repertorio originale è fissato per il 9 febbraio. La semifinale per quelli che hanno passato le qualificazioni e da cui usciranno dunque gli ultimi tre 3 gruppi finalisti, è stata anticipata al 1° marzo e non più al 15 marzo come precedentemente previsto. La finale di “Scorribande” sarà il 5 aprile. L’ingresso a tutte le serate è libero. “Scorribande” è una manifestazione a carattere musicale organizzata in collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Senigallia e la scuola di musica Musikè. A.P. I n occasione della giornata della Memoria l’Istituto Comprensivo Senigallia Centro “Fagnani”, in collaborazione con l’associazione “NonCantoPerCantare”, ha proposto un concerto di musiche ebraiche dal titolo “Canzoni per non dimenticare”. La manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Comune di Senigallia, si è tenuta presso l’Auditorium San Rocco. Oltre ai musicisti e ai cantanti dell’associazione sono intervenuti gli alunni delle classi quinte della scuola elementare e delle terze medie dell’Istituto, guidati sul palco dalla professoressa Antonella Vento. Il programma musicale ha spaziato dalle melodie yiddish degli ebrei dell’Europa orientale fino a quelle della cultura sefardita, ossia quella ebrea in terra di Spagna. È stato un viaggio nei suoni e nelle parole di una tradizione multiforme e straordinaria, reso possibile dall’impegno e dalla passione dei musicisti dell’associazione: Giovanni Spinozzi (chitarra), Lucia Galli (arpa), Daniele Streccioni (fisarmonica), Glauco Guerra (basso), Roberto Bastari (fonico). Fabrizio Chiappetti nia e della sensibilità per le suggestioni misteriche, la scultura di De Dominicis era stata recuperata in Francia, parecchi anni dopo la morte dell’artista, suicidatosi a Roma. Una recente mostra di De Dominicis alla Mole Vanvitelliana di Ancona aveva contribuito a diradare le nebbie dell’ingiustificata dimenticanza intorno alla figura di un artista fondamentale per l’evoluzione della cultura visiva italiana. Di fatto la mostra della “calamita cosmica” ad Ancona ha manifestato la possibilità delle Marche di produrre proposte di rilievo culturale nazionale . Tanto è vero che sulla scia di Ancona l’enorme scheletro di De Dominicis è stato esposto in Piazza Duomo a Milano ed oggi si parla di nuove iniziative espositive e di studio su De Dominicis a New York. Lezioni di rock A grande richiesta inizia un nuovo ciclo di corsi di ballo del “Summer Jamboree”. La prima lezione/dimostrazione del nuovo corso di Jive rigorosamente gratuita si terrà mercoledì 13 febbraio 2008 alle 22, negli spazi ormai rodati del Centro Sociale della 2^ circoscrizione del Comune di Senigallia, “Le Saline”. Non occorre saper già ballare per partecipare. Il corso è infatti riservato ai principianti e aperto a tutti i curiosi che vogliano scoprire come si balla in stile rock anni 40 e 50. Il nuovo corso 2008 riservato a principianti avrà ufficialmente inizio giovedì 14 febbraio per proseguire poi mercoledì 20 febbraio, sempre dalle 22 alle 23. Le lezioni del corso per principianti del Il Centro “Le Saline” si trova in Via dei Gerani 8 a Senigallia. Info 392.239 2838. 31 gennaio 2008 Spettacolo teatro Alla ‘Fenice’ di Senigallia il tango di Piazzolla Da Buenos Aires I n anteprima nazionale il 1° febbraio 2008, per la Stagione unica di prosa, danza e musica 2007-08 a Senigallia, il Teatro La Fenice ospita la tango operita di Astor Piazzolla: “Maria de Buenos Aires” (forma semiscenica). Con la regia di Laura Escalada Piazzolla. Raramente proposta al pubblico italiano tanto più nella forma originale, si può dire che la tango operita “Maria de Buenos Aires” sta a Piazzolla, come “Porgy and Bess” sta a Gershwin. Il popolare compositore argentino riuscì infatti a utilizzare gli elementi della musica popolare da ballo e il suo “nuevo tango” per reinventare il teatro d’opera. Scritta per un’orchestra non comune, formata da quintetto d’archi, flauto, pianoforte, chitarra, bandoneon, batteria, marimba e vibrafono, “Maria de Buenos Aires” arriverà in anteprima nazionale al Teatro La Fenice di Senigallia (Marche – AN) per la Stagione unica di prosa, danza e musica 2007-08, il 1° febbraio 2008, nella forma semi-scenica originale. Inizio alle 21. Sul palco sono presenti tutti i musicisti assieme alle voci soliste e al coro. La regia e i costumi di questa produzione della Fundacion Astor Piazzolla e Studiomusica, sono di Laura cultura Incontri di storia Da Simoncelli a Nenni S Escalada Piazzolla, vedova del compositore abato 9 febbraio. Il Cenche sposò nel 1976. Ispirata e dedicata alla tro Cooperativo Mazzicantante italiana Milva, “Maria de Buenos niano “Pensiero e Azione” Aires” fu rappresentata per la prima volta ospita nella propria sede, nel 1968 al Planet Theatre di Buenos Aires. alle 17,30, una conferenza Il libretto scritto da Horacio Ferrer presen- del prof. Marco Severini ta due personaggi principali ‘cantanti’, Maria (Università di Macerata), (e, dopo la sua morte, l’Ombra di Maria) e intitolata Nuovi documenti un payador (cioè un cantante dell’omonimo su Girolamo Simoncelli, che genere poetico), cui si affianca un folletto (il anticipa di fatto il nuovo voDuende) che fa da voce narrante. La scena lume dello storico senigalè poi popolata da vari membri del sobborgo liese, di imminente uscita, di Buenos Aires, da marionette sotto il con- sulla figura del coraggioso trollo del folletto e alcuni psicanalisti. “Ma- patriota senigalliese. ria de Buenos Aires” è una grande allucinata Martedì 12 febbraio. Nel visionaria metafora della storia della città di Liceo Classico “Perticari” si Buenos Aires fondata nel 1536 e ‘chiamata tiene, in mattinata con alCiudad del Espíritu Santo y Puerto Santa cune classi del penultimo María del Buen Ayre – ricorda Laura Esca- anno liceale, un incontro lada Piazzolla - Qui sbarcarono migliaia di sull’importanza e sul signiemigranti provenienti da vari paesi d’Europa, ficato storico della duplice che arricchirono con il loro lavoro e la loro esperienza repubblicana, del cultura la nostra terra. A causa dell’ostilità 1849 e del 1946, con particocreatasi con gli aborigeni delle tribù vicine lare riferimento ai rispettivi la città venne però abbandonata e fondata testi costituzionali. una seconda volta, nel 1580 e chiamata defi- Venerdì 15 febbraio. La Binitivamente Buenos Aires’. blioteca “Luca Orciari” di La figura di Maria è dunque il simbolo della Marzocca, alle ore 21, orgacittà di Buenos Aires che, dopo l’antica fon- nizza la presentazione del dazione rimane disabitata: metaforicamente volume Nenni il sovversivo si trasforma in ombra e attraversa un lungo di Marco Severini (Marsiperiodo di patimento, abbandono e dolore. lio editore, Venezia 2007, Alla sua morte Maria dà alla luce una nuova pp. 133), volume dedicato Maria, una bambina adulta, generata dalla al triennio (1912-15) che il sua ombra, sullo sfondo di un’intricata tra- politico romagnolo trascorma legata ad antiche e oscure evocazioni. Le se nelle Marche, dirigendo note del bandoneon danno voce, nel corso importanti giornali come il dell’operita, allo straziante passato di Maria “Lucifero” di Ancona e svole alla sua speranza di trasformarsi, chissà gendo attività politica e proquando, in una nuova Maria. Inizio alle 21. pagandistica. Info 071.7930842 – 393. 9567505 o fenicese- Incontri interessanti per nigallia.it conoscere meglio pagine di Alessandro Piccinini storia che ci riguardano. storie di prigionia e sopravvivenza nei lager dell’estremo oriente Libro aperto letto e presentato da Stefano Perini con la Libreria Mastai - Senigallia via Cavallotti, 15 - tel. 071 7926628 Vita nei gulag cinesi Harry Wu - ‘Controrivoluzionario - i mie anni nei gulag cinesi’ Edizioni Paoline, euro 22,00 - pagg. 424 N ell’aprile 1960 le autorità del Partito Comunista Cinese “Questo libro merita di essere accostato ad Arcipelago Gulag arrestano Harry Wu, figlio di un banchiere di Shangai, di Aleksandr Solzhenitsyn quale insuperabile e personale tee lo gettano in un campo di lavori forzati. Benché mai for- stimonianza di che cosa accadeva a milioni di uomini e donmalmente incriminato e sottoposto a processo, egli trascorre ne innocenti”. (Los Angeles Times). L’Autore ha scritto una diciannove anni in un infernale mondo sotterraneo di lavori nuova Prefazione appositamente per l’edizione italiana. Il liumilianti, denutrizione, torture. Nel suo libro, scritto insie- bro americano riporta altre citazioni entusiaste da The Wall me alla giornalista Carolyn Wakeman, Harry Wu narra la sua Street Journal, The Sunday Telegraph, San Francisco Chrostoria della prigionia e della sua sopravvivenza, degli straor- nicle, Times Literary Supplement e altri ancora. Quando è dinari atti di coraggio che lui e i com- uscito negli Stati Uniti, la “New York Times Book Review” lo pagni dovettero praticare per aiutarsi ha nominato “libro dell’anno”. Con particolari a volte persireciprocamente con un indimenticabile no raccapriccianti, Wu presenta la vita di prigionia, quando eroismo. Uscito dalle prigioni nel 1979, si setacciavano i campi alla ricerca di rane e di serpenti che Harry Wu si trasferisce negli Stati Uniti poi la notte nelle baracche diventavano cibo. Più di una volta dove testimonia davanti al Congresso al limite della morte e della pazzia,Wu riesce a risalire dagli sugli abusi dei diritti umani in Cina. Ha abissi del nulla, grazie alla forza della dignità personale. ricevuto numerosi premi e riconosciL.M. menti internazionali. Il suo libro, storia veramente toccante della vittoria di un Errata corrige: nel numero precendente abbiamo erroneauomo, è una testimonianza indelebile mente indicato il libro Ammaniti ‘Come Dio comanda’ quale del potere dello spirito umano. soggetto del film ‘Io non ho paura’. Ci scusiamo con Stefano Perini e con i lettori. il taccuin ARTE Falconara M.ma - Galleria Artemisia Arte Contemporanea ‘Omaggio a Bruno d’Arcevia’, ore 10/12.30- 17/19.30, dal 7/12/2007 al 29 febbraio 2008 chiuso domenica pomeriggio e lunedì. Ancona - Mole Vanvitelliana, RigenerArte 2008, ore 17/20dom: 9/13-17/20 Mostra di libera creatività fino al 3 febbraio 2008 TEATRO e MUSICA Senigallia - Giovedì 31 gennaio, Gratis Club, ‘Sotto le Stelle del Jazz’, ore 21.45 Marco Zurzolo Quintet. Chiaravalle - Venerdì 1 febbraio, Teatro Comunale Valle ore 21,15, Corrado D’Elia, Novecento di Alessandro Baricco, regia di Corrado D’Elia. Jesi - Giovedì 31 gennaio, Teatro.Pergolesi ore 21, Toni Servillo, La trilogia della villeggiatura, di Carlo Goldoni. di Tullio Piersantelli Jesi - Sabato 2 febbraio, Teatro G.B.Pergolesi ore 21,00, Erri De Luca, Gianmaria Testa in Chisciotte e gli invincibili, di Erri De Luca. Monte San Vito - Sabato 16 febbraio 2008 ‘Ottanta... voglia di cantare’ di e con Elio Pandolfi e Corrado Olmi, con Marco Scolastra al pianoforte. Corinaldo - Domenica 17 febbraio, Fondazione Toscana Spettacolo e Produzioni Teatrali Paolo Poli, Sei brillanti, commedia in due tempi di Paolo Poli da Mura, Masino, Brin, Cederna, Aspesi, Belotti interpretata e diretta da Paolo Poli con Luca Altavilla e Alfonso De Filippis. Fano - da martedì 12 a giovedì 14 febbraio Teatro Stabile dell’Umbria, in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino, presenta Le lacrime amare di Petra Von Kant, di Rainer Werner Fassbinder con Laura Marinoni, Silvia Aielli, Cinzia Spanò. Regia di Antonio Latella. 13 storia Fiorani scrive della Senigallia ‘urbinate’ Rinascita di una città U n altro anniversario ha ispirato l’ultima fatica letteraria di Renzo Fiorani. Dopo i 400 anni dalla nascita di Federico Ubaldo, ‘celebrati’ nel 2005 con il volume ‘ Tra Misa e Metauro. Allegrezze e preoccupazioni per Federico Ubaldo Della Rovere’, l’autore ostraveterano ha colto l’occasione dei 5 secoli trascorsi dal passaggio di consegne tra i Montefeltro ed i Della Rovere alla guida del Ducato di Urbino per raccontare ‘La rinascita di Senigallia. Da Sigismondo Pandolfo Malatesta a Giovanni Della Rovere’. In realtà l’incorporazione della Signoria di Senigallia nello stato urbinate, avvenuta nel 1508 in seguito alla morte di Guidubaldo da Montefeltro (figlio di Federico) e all’insediamento del nuovo duca di Urbino, Francesco Maria I della Rovere, preannunciato nel 1504 dall’atto di adozione, rappresenta il punto di arrivo e più alto di un lungo percorso assai positivo per Senigallia. Curata per il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere ed in attesa di essere pubblicata, la ricerca di Fiorani mette in luce gli enormi progressi compiuti dalla città nell’arco del XV. A partire dal signore riminese, che diede un impulso notevole ai lavori di ricostruzione delle mura e dell’intero tessuto urbani- stico e si preoccupò di organizzare il governo cittadino, consapevole dell’importanza strategica di Senigallia. La quale, dopo i Malatesta ed il breve intermezzo di Antonio Piccolomini, tornò direttamente sotto il dominio della Santa Sede e dal 1474 venne governata dall’esponente di un’altra illustre famiglia: Giovanni Della Rovere, nipote di Sisto IV e fratello del futuro Giulio II, nonché prossimo marito di Giovanna da Montefeltro, figlia di Federico. Con il passaggio al Ducato di Urbino, “Senigallia perse il ruolo di capitale dello Stato roveresco. Ma i Della Rovere non dimenticheranno la città di Giovanni”, che diventerà “la capitale economica del Ducato di Urbino”. La doviziosa cronistoria di Fiorani è arricchita da fatti d’armi, colpi di mano, ma anche da intrighi, contrasti intestini (come quello tra i vecchi ed i nuovi abitanti, cioè tra ‘Cittadini’ e ‘Lombardi’ sulla forma di amministrazione più adatta alla città negli anni pregressi l’avvento di Giovanni Della Rovere), dai continui tentativi d’impedire il ristagno dell’acqua nel “luoco detto le Saline” e dagli effetti nefasti della peste ‘Marrana’, che nell’estate del 1468 coplì tutte le Marche. Leonardo Pasqualini Cinema multisala Gabbiano www.gabbiano.senigallia.biz [email protected] - tel. 071.65375 da venerdì 25 gennaio INTO THE WILD Regia di Sean Penn. Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, 148’ - Usa 2007 SInto the wild è la libera trasposizione del libro di Jon Krakauer “Nelle notti estreme” diventato un classico della sottocultura urbana. Dalla lettura del libro, Sean Penn ha dovuto aspettare ben dieci anni prima di ottenere i diritti. Questa incredibile pazienza testimonia una testarda sensibilità che è unica nel panorama cinematografico di oggi. Ed è valso la pena aspettare. Venerdì - sabato: 21.30; domenica: 16.00 - 19 - 22.00; lunedì - martedì - mercoledì: 21.30 NON E’ MAI TROPPO TARDI Regia di Rob Reiner. Con Jack Nicholson, Morgan Freeman, Sean Hayes, 96’. - Usa 2007. Edward Cole è un ricchissimo ed eccentrico proprietario di cliniche che, a seguito di sue stesse direttive, si trova ricoverato in una propria struttura assieme al decisamente più umile e tranquillo Carter Chambers. Entrambi con pochi mesi davanti, a causa di una grave malattia, decidono di togliersi, nel breve tempo che resta loro, tutti gli sfizi che non hanno mai potuto levarsi nella propria vita: il viaggio che li vedrà protagonisti però, servirà a ben altro… Venerdì - sabato: 20.30 - 22.30; domenica: 16.30 - 18.30 - 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.30 Mercoledì d’essai 6 febbraio - ore 21.30 MEDUSE Regia di Etgar Keret, Shira Geffen - Con Sarah Adler, Nikol Leidman, Gera Sandler, Israele 2007 , 78’. Tre storie nella Tel Aviv di oggi, sulla solitudine e il rapporto degli individui con la vita. Vincitore della Camera d’or (migliore opera prima) al Festival di Cannes 2007, e distribuito qui da noi da Nanni Moretti, “Meduse” è scritto e diretto da due famosi scrittori israeliani, Etgar Keret e Shira Geffen. a Castelleone di Suasa BEE MOVIE - Vuoi assaggiare il mio miele? Regia di Steve Hickner, Simon J. Smith. Animazione, 90’ - Usa 2007 sabato 2 febbraio - ore 21.00 domenica 3 febbraio - ore 16.30 - 21.00 14 31 gennaio 2008 Sport vigor Quarto pareggio consecutivo per i rossoblu: la classifica comincia a risentirne seriamente La Vigor non fa più goal L URBINO 0 - VIGOR 0 a vittoria per la Vigor sta diventando una chimera. Questo è il quarto pareggio consecutivo casalingo, un record che purtroppo denota la deficiente carenza delle nostre punte ad andare in gol. Il ritorno di Camilletti al centro dell’attacco, dopo tre mesi di sosta causa infortunio, non ha dato frutti; anzi, il ragazzo denota evidenti ritardi di preparazione e solo col passare del tempo ritroverà la via del gol, quella via che lo scorso anno lo annoverò quale vice cannoniere del campionato con ben 24 reti. L’assenza di De Filippi, causa improvvisa febbre, a centrocampo ha impedito quelle belle giocate che solo lui sa fare per mettere i suoi compagni d’attacco nella condizione di puntare a rete, una perdita notevole che si è fatta enormemente sentire, anche se i suoi compagni di reparto hanno cercato di imitarlo al meglio possibile. L’Osimana, come si prevedeva, dopo i rinforzi operati in quest’ultimo periodo, ha dimostrato di essere un grosso complesso e di non meritare l’attuale posto in classifica; lo si è visto per come si è comportata in campo; la cronaca riferirà di quanto è stata pericolosa. Rivoluzionato anche oggi l’assetto vigorino, con Montanari a centrocampo (uomo per tutti i posti, le resta di vestire la maglia di portiere poi completa tutti i ruoli) con Paupini più arretrato del solito. Cronaca. L’inizio è molto guardingo da parte di entrambe le squadre, si temono ed hanno paura di commettere errori irreparabili. La sfera gira a centrocampo, con lunghi lanci dalle opposte difese, difficilmente si verifica un’azione corale. La prima parvenza di un tiro in porto lo esegue Camilletti al 10° ma tanto è fiacco il tiro che il portiere ospite para con relativa facilità. Risponde al 20° Bugiolacchi ma con poca convinzione. 28°, Paupini fa tutto da solo, il suo tiro esce a lato. 32°, grossa occasione per la Vigor ad opera di Paupini che su cros dal fondo trova Montanari pronto al tiro al volo: la sfera sfiora il palo. 35°, Cercaci tenta la via della rete, peccato che il tiro finisce a lato. 37°, combinazione Camilletti-Vici, in ritardo quest’ultimo. L’Osimana ci prova al 38° con Carboni, gran botta che Argentati spedisce in calcio d’angolo. Inizio ripresa con gli ospiti più intraprendenti; la difesa vigorina risponde con un po’ d’affanno. 47°, Agushi da fuori area sfiora il palo alla destra di Andreani seguito al 48° da Bugiolacchi con un pericoloso tiro sopra la traversa. La Vigor rinserra le file, così al 60° Bartoccetti su susseguente tiro da calcio piazzato ad opera di Mandolini da pochi passi si fa respingere dal giovanissimo portiere Vaccari (classe ’91) un tiro insidiosissimo. Due occasioni per l’Osimana all’83° ad opera di Santoni e basket, goldengas, serie b2, girone b L ’inizio per i biancorossi locali è sempre stentato. Lo dimostra il punteggio del primo quarto: 16-24. Considerando poi che al 7° il punteggio era sul 7 a 20 (- 13) c’era di che preoccuparsi. Lo dice anche il coach Simoncioni a fine incontro: “Siamo partiti contratti; l’ho notato nel periodo preparatorio pre partita che i ragazzi erano svogliati, poi ci siamo ripresi. E’ un momento sia di stanchezza mentale che fisica. Questo succede a metà campionato, speriamo di vernirne fuori quanto prima”. Nel secondo quarto la squadra si è ripresa e al 15° ha raggiunto la parità: 27 a 27, per poi superare di slancio gli avversari e non mollare più la vetta: 43-34. Nel terzo quarto la partita non cambia fisionomia, le contendenti si tengono a stretto contatto, col Bassano pronto a ribattere colpo su colpo. E’ nell’ultimo quarto con i senigalliesi trascinati da Esposito, Fino all’ultimo master Bigi e Gnaccarini che la Goldengas dilaga al 36° con 78-63. Poi il coach inserisce tutte le riserve e il tono cala. Domenica prossima la squadra rigiocherà contro l’Atri. Goldengas: Gnaccarini 12, Pierantoni 12, Candelaresi 2, Bigi 8, Martinelli 12, Esposito 18, Maggiotto 11, Romagnoli 10, Tagnani, Catalani. All. Simoncioni. Bassano: Bizzotto 11, Bordignon, Carniato 14, Mussolin 13, Stopiglia 19, Fiorendi 6, Dal Bello 10, Petrucci, Miatello, D’Incà 3. All. Sonda. Arbitri : Lavino di Mesagne (BR) e Petraroli di Lecce. Note: fallo tecnico per protesta a Pierantoni. Usciti per cinque falli Bizzotto e Dal Bello. Spettatori 400 circa. Classifica:Trento 22, Atri 20, S.Donà di Piave 20, Marostica 20, Goldengas 18, Chieti 16, Ancona 14, Mestre 14, Monfalcone 12, Civitanova 12, Gorizia 12, Oderzo 12, Bassano 8, Trieste 8. G.M. basket maschile, serie c2, marzocca Momento delicato MARZOCCA 80 – P. RECANATI 74 D opo cinque giornate di continue sconfitte il Marzocca torna alla vittoria contro il Porto Recanati per 80 a 74 e così smuove la classifica, pur sempre precaria. Lunedì, dopo l’ennesima scofitta, il coach Paialunga ha rassegnato spontaneamente le dimissioni. Il Presidente Monachesi ha provveduto a sostituirlo col nuovo allenatore Maurizio Surico di Pesaro, anni 56, con grande esperienza su molte panchine di serie B. E’ stata una partita molto equilibrata, giocata dai biancorossi locali con grinta e determinazione, superando momenti di crisi col cuore. Iniziano gli ospiti che vanno subito sullo 0 a 6. Risponde il Marzocca chiudendo il primo quarto sul 17 a 19. Secondo quarto con continui sorpassi e chiusura col Marzocca in vantaggio: 39-35. Terzo quarto sulla falsariga dei precedenti, punto a punto, con chiusura sul 57-59. Il Marzocca è carente nei rimbalzi anche perché sia Toth che Papa sono usciti per 5 falli. Nel quarto quarto a portare la squadra alla vittoria ci pensano Nobili, Castracani e Bartoli con precisi canestri. Ora bisogna continuare su questa strada, incominciando da sabato prossimo contro la Virtus Jesi. Miù J’Adore Marzocca : Nobili 33, Papa 14, Paolini, Mangialardi 1, Toth 2, Pincini 4, Ganzetti 6, Bartoli 2, Alessandroni n.e., Castracani 18. All. Surico. Sisa Zippilli Porto Recanati : Ciccarelli n.e., Attili 2, Barontini 2, Quarchioni 2, Monaci 9, Manoni 10,Giampieri 11, Palanca 10, Scaradozzi 19, Malatini 9. All. Filippetti. Arbitri: Balletti di Jesi e Paciaroni di San Severino Marche. Note: parziali 17-19, 39-35, 57-59; spettatori 100 circa. Classifica : Cagli 30, Tolentino 30, S.Benedetto 28, Adriatica 24, Don Leone Ricci 24, Pisaurum 21, Ascoli 20, Fabriano 18, Maceratese 16, Pedaso 16, Stella Maris 14, Urbino 14, Marzocca 12, Jesi 12, Victoria 11, Loreto 10. G.M. Fredde Bontà, play - out N Giancarlo Mazzotti ciclismo, challenge del ciclocross Pronto riscatto GOLDENGAS 85 – BASSANO 76 all’88° da Bugiolacchi sventate da provvidenziali interventi di Angiolani. Negli spogliatoi Giuliani dice “Molti pareggi dite voi, meglio questi che le sconfitte. Sono pur sempre punti in classifica”. Mercoledì si è giocata la partita col Fossombrone, domenica si andrà in trasferta a Castelferretti. Vigor: Argentati 7, Bertozzini 6, Mandolini 6, Savelli 6,5 (amm.65°, 70° Paniconi 6), Bartoccetti 6, Diamanti 6,5, Guerra 6,5 (38° amm.), Montanari 7, Vici 6, Paupini 6,5 (74° Goldoni), Camilletti 6. A disp. Memé, Rosi, Traiani, Nobilini, Paniconi. Åll. Dino Giuliani. Osimana: Ruspantini, Polzonetti, Mandolini, Langiotti, Capriotti, Carboni, Cercaci, Santoni, Bugiolacchi, Agushi, Bossoletti. A disp. Vaccarini, Engracio, Persiani, Mantini, Fabrizi, Casorino, Morra. All. Marco Lelli. Arbitro: Mancini di Fermo. Assistenti: Oliviero e Gadaleta, entrambi di Pesaro. Angoli: 1-3; recuperi 1+4; spettatori 500 circa. Classifica: Elpidiense 37, P.S.Lazzaro 35, Fossombrone 35, Cingolana 33, Civitanovese 31, Jesina 30, Vis Macerata 30, Fermignanese 29, Urbino 28, Castelfrettese 27, Montegiorgio 26, Senigallia 25, Pergolese 25, Osimana 24, Chiaravalle 23, Monturanese 20, P.S.Elpidio 15, Vis Pesaro 14. PADOVA 54 – FREDDE BONTA’ SENIGALLIA 44 on si sblocca la squadra femminile guidata dal coach Montanari. Anche contro la forte compagine padovana le ragazze senigalliesi hanno lottato alla pari e solo nel finale hanno ceduto. E’ stato un incontro molto equilibrato, rimasto in forse fino alla fine. Nel primo quarto supremazia locale: 17-14, per poi chiudere a metà gara sul 26-28. Nel terzo quarto punto a punto fino al termine: 43-38. Nell’ultimo quarto il cedimento delle biancorosse, ma con onore. Sabato prossimo incontro casalingo contro il Villa Franca. La vittoria è d’obbligo. Padova : Pegoraro 6, Cattapan, Gabotti, Cimitan 7, Ferri 5, De Bernardini 4, Vian 18, Zampieri 13, Nordio. All. Corà. Fredde Bontà : Satolli 7, Di Rocco 3, Sadina, Marcelletti 9, Bugari 2, Thompson, Bergamasco 8, Albano, Riccio ne, Bedini 15. All. Montanari. Arbitri: Lovisuti e Vantini. Classifica: S.Martino 4, Bologna 4, Astico 2, Villa Franca 2, Treviso 2, Padova 2, P.S.Giorgio 0, Fredde Bontà Senigallia 0. T utto rinviato a domenica prossima, quando Grottazzolina chiuderà la challenge del ciclocross. Sarà duello all’ultimo Master. Il trofeo andrà a chi si piazzerà meglio. I due sono il biancorosso del Cicli Cingolani Pianello di Ostra, Stefano Santini (nella foto di Paolo Boschetti), e Paolo Eugeni, capitano del Comaf Tiralento - Grottazzolina. A Molini Girola di Fermo, il torneo uispino vive la penultima prova della stagione, per l’organizzazione dell’Associazione Sportiva Mario Pupilli (Traini, Damen e collaboratori) in tandem con il comitato ISRT e con la supervisione della Lega Uisp regionale di Giancarlo Tordini. Il tracciato scorrevole ed il generoso sole invernale velocizzano le operazioni agonistiche in ognuna delle due kermesse open (60 complessivamente sui pedali). Nella gara dei pratisti più giovani, Pierluigi Quadrini infila un altro successo. L’alfiere del Valenti Team Argenti - Recanati va via deciso e non ha problemi (sul podio assoluto: Manna e Gonzales). La corsa dei veterani vede Eugeni riappropriarsi della leadership tra i veterani, riuscendo solo nell’ultimo giro a domare il fresco vicetricolore Stefano Santini, che l’ha messo sotto nel massimo appuntameto nazionale cannellese. Società regine: Cicli Cingolani (punteggio), Pupilli (partecipazione). Applauso speciale al supergentleman Giancarlo Cercamondi, che fa passerella in qualità di attore-atleta (quarto di settore), al- l’indomani dei fasti vissuti quale regista del riuscitissimo Tricolore di Cannella. Classifiche - Cat. A:1.Ernesto Ciccola (Pupilli). Cat. B:1.Roberto Manna (Cicli Cingolani); 2.Julian Gonzales; 3.Domenico Scipioni; 4.Alessio Mancini; 5.Francesco Procaccini. Cat. C: 1.Pierluigi Quadrini (Valenti Team Argenti - Recanati); 2.Alessandro Alessandrini; 3.Emanuele Apis; 4.Massimo Pignotti; 5.Francesco Grazioli. Cat. D: 1.Paolo Eugeni (Comaf Tiralento); 2.Stefano Santini; 3.Paolo Animali; 4.Sandro Bevilacqua; 5.Fabrizio Pagliarini. Cat. E: 1.Graziano Malatesta (Morlacchi); 2.Adamo Re; 3.Giulio Conti; 4.Danilo Riccini; 5.Giorgio Mantovani. Cat. SE: 1.Raffaele Egidi (Pupilli), 2.Elvio Bocchini; 3.Mario Giulianelli; 4.Giancarlo Cercamondi; 5. Otello Bozzi Cimarelli. Giovani: 1.Diego Fara (Pedale Montegiorgese); 2.Alessandro Animali. Donne: 1.Ines Macchiarola (Cicli Cingolani). Umberto Martinelli La Vigor Juniores batte la Vallesina 2 a 1 Vittoria importante per la Vigor Juniores a Jesi: già al 6’ i padroni di casa passano in vantaggio con un gran gol; punizione dalla tre quarti, palla in area e l’attaccante, spalle alla porta, si inventa una rovesciata che si insacca alla sinistra dell’incolpevole Forconi; da applausi. Pronta la risposta dei rossoblu con Nacciarriti che, al 15’, conclude sulla traversa. Seguono le conclusioni di Canonici al 26’ e Nobilini al 35’ tutte finite di poco alte. Il pareggio arriva al 39’, con Rosi A., pronto a ribattere in rete una conclusione in tuffo di testa di Bucari finita sul palo. Nella ripresa i ragazzi continuano ad attaccare e vanno vicino al gol con Nobilini, al 53’, che conclude di poco alto su invito di Bascone. Al 59’ di nuovo pericolosi i ragazzi, su calcio d’angolo si crea una mischia in area,con conclusioni pericolose di Nobilini e Bucari tutte ribattute. Al 69’ vantaggio dei ragazzi con Nobilini, su punizione, parabola perfetta che non lascia scampo al portiere di casa. Fino al fischio finale del Sig. Giandomenico, buona la sua direzione, i padroni di casa cercano il pareggio, ma Dambra e compagni non si lasciano sorprendere e portano a casa una meritata vittoria. La Vigor femminile sempre più giù Dopo la retrocessione dalla A1 e la mancata iscrizione alla serie A2, la gloriosa compagine rossoblu è ripartita dalla B, ma naviga all’ultimo posto della classifica. Non c’è pace per la Vigor femminile, incappata dopo i tanti problemi capitati nella scorsa stagione, in un nuovo torneo negativo. Ripartita dalla serie B con un ristretto nuovo nucleo dirigenziale, con Mirco Massa nelle vesti di factotum (dirigente e allenatore) e una squadra giovane e rinnovata, con ragazze provenienti dalla provincia, la gloriosa compagine rossoblu sta faticando notevolmente nel torneo di serie B, che anche se è lontano dai fasti raggiunti nel recente passato, è pur sempre un campionato nazionale con trasferte lunghe e impegnative. Nonostante l’impegno di Massa e delle ragazze, che certo pagano colpe non loro, bensì una situazione creatasi nel tempo, e i tanti errori del passato, la Vigor occupa attualmente l’ultimo posto in classifica avendo conquistato zero punti (che diventano -1 per via di una penalizzazione), e si avvia dunque amaramente ad un’altra retrocessione. 31 gennaio 2008 penultima LA PAROLA Le Beatitudini di Dio DI DIO S 3 FEBBRAIO 2008 IV domenica del Tempo Ordinario Sof 2,3; 3,12-13 Salmo 145 1Cor 1,26-31 Mt 5,1-12a di Paolo Curtaz Lago di Tiberiade e alture del Golan foto Purziani iamo dei mendicanti di gioia. Tutti, credenti o meno, siamo dei mendicanti di gioia, perché sperimentiamo di non possedere ragioni a sufficienza per essere davvero realizzati, totalmente appagati. Sì, certo, viviamo momenti intensi, belli, memorabili, gioie semplici e vere che solcano – grazie a Dio! – il cuore e la vita. Ma non sufficienti a realizzare tutto il desiderio di assoluto che portiamo conficcato nel cuore. Il nostro mondo, ingenuo!, ci fa pure credere che ottenere la felicità è cosa da poco: basta possedere, apparire, esagerare. Chi davvero crede a questa menzogna si ritrova con un pugno di mosche in mano, inebriato e fuori di sé. É possibile vivere la totalità dell’amore? La pienezza della felicità? Matteo inizia oggi il lungo discorso della montagna: come un nuovo Mosè, Gesù sale sulla montagna, non il Sinai ma le colline del lago di Tiberiade, per consegnare la nuova legge, non più scolpita sulle tavole di pietra, ma incisa nel cuore dei discepoli. Gesù ci sconcerta: la beatitudine, la felicità, la gioia, corrispondono esattamente al contrario di ciò che noi consideriamo fonte di benessere: ricchezza, forza, calcolo, scaltrezza, arroganza. Cosa sta dicendo Gesù? Esalta forse una visione di cattolicesimo rassegnato e perdente che troppe volte vedo intorno a me? Mi dice forse che, se le cose vanno male, se sono povero (“pitocco” nel testo greco), se subisco violenza, se provo dolore e piango, sono immensamente fortunato? Siamo seri, non diciamo stupidaggini, non può essere così. Dio non ama il dolore e Gesù stesso, per quanto gli è stato possibile, ha evitato la sofferenza. O ha ragione l’immenso Niestche, quando dice che i cristiani, non riuscendo a vincere, a emergere, a trionfare, dicono: “Allora beati gli sconfitti?”. Gesù parla del Padre, ne descrive il vero volto, racconta l’inaudito di Dio così come egli lo ha vissuto e lo vive. Il Padre, il vero Dio, è un Dio povero, un Dio misericordioso, un Dio mite, un Dio che ama la pace, un Dio che, per amore, è pronto a soffrire. Un Dio così diverso da come ce lo immaginiamo, un Dio così straordinario e armonioso solo Gesù ce lo può veramente svelare, perché lui e il Padre sono una cosa sola. Così come Mosè, portando scolpite nella pietra le parole di Dio, un Dio che aveva liberato il popolo dalla schiavitù, ne svelava l’intima natura, il desiderio che Dio ha di insegnare all’uomo la strada dell’umanità realizzata, Gesù ci descrive il volto inatteso di Dio, mentre ci consegna una nuova legge, una legge scritta nel cuore. Dio non dona a ciascuno il suo, ma a ciascuno secondo quanto ha bisogno, privilegiando chi ha meno: un cuore povero, un cuore affranto riceve molta più attenzione e tenerezza di un cuore sazio che non ha bisogno di nulla. La beatitudine non consiste nel dolore, nella miseria, ma nel fatto che l’intervento di Dio colma il cuore di chi è affranto. Gesù dice: se, malgrado la sofferenza, la persecuzione, il pianto tu sei sereno, beato, significa che hai riposto in Dio la tua fiducia, è lui il tuo unico sostegno; stai felice: hai trovato Dio, la felicità che non ti è tolta, la risposta grande alla vita. Le gioie che viviamo sono dono suo, e vanno vissute, Dio ci chiederà conto di tutte le gioie che non avremo vissuto. Ma quanta più gioia c’è nel tuo cuore se, nel dolore, tu resti saldo in lui, l’unico bene che non ti può essere tolto! Conoscere Dio, sapere che in lui soltanto riposa il tuo cuore, sovverte l’ordine delle cose. Il mondo è aggressivo, ci vuole grinta per sfondare? Devi sempre dimostrare che vali? Al lavoro sei misurato e pesato continuamente? Tu resta mite, costruisci la pace, vivi nella giustizia, tu stai dalla parte di Dio. Non c’è santo: o ha ragione il mondo, o ha ragione Dio. Le Beatitudini sono promessa di un mondo nuovo, diverso, di una logica che siamo chiamati a scrivere nella piccola vita delle nostre piccole comunità radunate intorno al pane di Dio. E’ difficile vivere il Vangelo, lo so bene, difficile vivere nella storia il sogno di Dio che è la Chiesa. Ma la fatica che faccio nel restare tassellato al Vangelo, lo sforzo eroico che compio nella conversione alla logica del Regno, anticipa e realizza le Beatitudini. Nella mia vita chi è mite conta qualcosa, chi è povero di cuore, cioè umile, vale più di chi ostenta arrogante ricchezza, la mia presenza, la mia preghiera, sono conforto al cercatore di giustizia. Le beatitudini affermano che la storia finirà come abbiamo sempre sognato: trionfa il bene, lo sconfitto risorge, l’arroganza dei potenti è convertita, umiliata, e di questa storia noi siamo testimoni. Paolo guarda alla sua comunità, fatta perlopiù di schiavi senza futuro, Sofonia profetizza: Dio si sceglie un povero tra gli ultimi della storia, si schiera con la periferia, con coloro che subiscono oppressione e violenza, e li riscatta, li salva, li rende figli della luce. 15 IN BREVE MONTERADO • Genitori catechisti. Si sono incontrati lunedì 28 gennaio 2008, dalle ore 20,30 in poi, formando un bel gruppetto di circa 25 genitori (e per Monterado è tanto!). La vita pubblica di Gesù, seguendo la carta geografica della Palestina, è stato l’obiettivo della serata, con i vari luoghi indicati con la “canna” da Daniele, Francesco, Eleonora. Sono stati così presentati: la Galilea, la Samaria, la Giudea, il Giordano, il mare di Galilea, il mar Morto, il fiume Giordano e le città di Betlemme, Nazaret, Gerusalemme, Cana (per il primo miracolo di Gesù), Betania (per il miracolo di Lazzaro). E’ seguito il solito breack, tanto importante per un dialogo aperto, sincero, amicale. • Adozione. Alla signora Evelina, responsabile Caritas, è pervenuto un sentito ringraziamento per l’adozione di una ragazza boliviana che si sta brillantemente diplomando in scienze dell’educazione. FESTA di SANT’ANTONIO CIl 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, in alcune chiese è stato venduto il pane benedetto, che una volta veniva acquistato prevalentemente dalla gente di campagna per farlo mangiare, in segno di devozione, anche gli animali da lavoro. Oggi viene acquistato da tutti per cibarsene e darlo, chi vuole, anche ai propri animali domestici. Nella parrocchia della Cesanella la vendita del pane di Sant’Antonio è gestita dalla famiglia Manizza da tre generazioni. Attualmente il gestore è Mauro Manizza, che vediamo nella foto insieme alla fidanzata, alle sorelle, ai cognati e nipoti, i quali per una volta all’anno si improvvisano tutti panettieri. Rino Girolimetti RICORDANDO EDDA Il 30 gennaio una S.Messa alla chiesa del Porto ha ricordato Edda (Elda) Girolimetti, scomparsa il 24 dicembre scorso. Carmelitana, impegnata in diverse settori della vita religiosa, ha lasciato nella nipote, nei suoi parenti ed in coloro che l’hanno conosciuta un grandissimo vuoto. Dal cielo sicuramente pregherà per tutti, come ha sempre fatto nella sua vita. CARNEVALE AD OSTRA Domenica prossima 3 febbraio torna il Carnevale ad Ostra. Coordinate dalla locale Pro Loco, tante associazioni sono da tempo al lavoro e stanno allestendo gruppi mascherati che sfileranno per le vie di Ostra accompagnate dalle festose note della Banda Musicale cittadina “Ovidio Bartoletti”. Nel corso della manifestazione è inoltre previsto un nutrito lancio di dolciumi. La Pro Loco è ampiamente soddisfatta per le adesioni fin qui registrate e della importante presenza del Comune di Ostra e dei principali istituti di credito locali quali la Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d‘Alba e la locale Banca Marche, sempre attenti e sensibili alle istanze delle associazioni. Da consigliare anche a chi interverrà le iniziative “gastronomiche” organizzate dai sempre attivi soci del Ferrari Club Ostra e del “Valentino Rossi Fans Club” di Ostra, dalla locale sezione Avis e Aido e della Croce Verde di Ostra. Settimanale della Diocesi di Senigallia Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132 P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) www.vocemisena.it [email protected] RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI Si avvicina la partenza per Roma A nche il vescovo Giuseppe Orlandoni prenderà parte al pellegrinaggio a Roma il 6 febbraio 2008 per il 130° anniversario della morte del Beato Pio IX. Un’altra bella novità è il saluto del Papa ai pellegrini durante l’udienza del mercoledì. Confermato il programma già pubblicato nel numero precedente per il pellegrinaggio a RomaOre: 4,00 partenza dall’Opera Pia; 9,00 arrivo a Roma – Udienza dal Papa Benedetto XVI; 12,30 pranzo al ristorante; 16,00 A San Lorenzo al Verano (Roma) per partecipare alla solenne concelebrazione della S.Messa sulla tomba del Beato Pio IX; 18,00 partenza per Senigallia con sosta per la cena al sacco; 22,30 arrivo a Senigallia. Note organizzative : quota per il viaggio euro 22; quota per il pranzo euro 23 = totale euro 45. I posti in pulman saranno quelli assegnati al momento della prenotazione. Affrettarsi per le ultime prenotazioni con la possibilità di un altro pullman di pellegrini presso la portineria dell’Opera Pia Mastai Ferretti (tel. 071-791881). Il museo e la biblioteca di Palazzo Mastai sono aperti dal lunedì al sabato: ore 9 – 12, 16,30 –18,30; tel. 071-60649. G.C. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Tiratura: 4000 copie Associato alla Fisc - Federazione italiana settimanali cattolici La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250. Diocesi di Senigallia C O N S U LTA P E R L A PA S T O R A L E D E L L A S A L U T E mi prendo cura di te la persona malata nella famiglia Senigallia - ChiesadeiCancelli V ENER DÌ 8 F E B B R A I O OR E 2 1 . 0 0 INCONTRO DIBATTITO2 interverranno • dott. Marco Maltoni • Un malato e la sua famiglia (testimonianza) moderatore Ciro Montanari GIORNALISTA OSTRA VETERE (AN) DIRETTORE DELL’HOSPICE “VALERIO GRASSI” DI FORLIMPOPOLI E DELL’UNITÀ OPERATIVA DI CURE PALLIATIVE DELL’AUSL DI FORLÌ