Crovi-Noir NUOVA EDIZIONE_crovi

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Crovi-Noir NUOVA EDIZIONE_crovi
SAGGI
LUCA CROVI
NOIR
Istruzioni per l’uso
Nuova edizione
arricchita e ampliata
www.garzantilibri.it
facebook.com/Garzanti
@garzantilibri
www.illibraio.it
In copertina: progetto grafico xxystudio
ISBN 978-88-11-137467
© 2013, Garzanti Libri S.r.l., Milano
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Prima edizione digitale: 2014
Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore.
È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.
NOIR
ISTRUZIONI PER L’USO
Per Adelaide, Alice, Daniele, Federica e Matteo
che sopportano il mio lato noir, convinti di essere
anche loro i personaggi di un fumetto di Batman.
QUANDO LA VALIGIA SCOPPIA
(nuova introduzione)
Immaginatevi una valigia straripante di vestiti, sulla
quale non è bastato sedersi sopra più volte con tutto il peso del vostro corpo per chiuderla e avrete presente la sensazione che ho provato quando ho consegnato in casa editrice Noir. Istruzioni per l’uso per la prima edizione. Poi è
successo che la Garzanti mi abbia di nuovo invitato a riaprire la valigia dei ricordi e degli aneddoti per realizzarne una nuova edizione arricchita, che è quella che avete
nelle vostre mani. I lettori, durante quest’anno di incontri e presentazioni, mi hanno fatto alcune richieste specifiche su autori che secondo loro avevo dimenticato per
strada. Così, presato da due parti, mi sono ritrovato a riaprire il mio archivio e ad aggiungere curiosità sul mondo
della suspense. È nata così questa nuova edizione, aggiornata e rimixata di Noir. Istruzioni per l’uso.
Durante i numerosi incontri con i lettori mi è stato
chiesto esplicitamente di inserire interventi su Jean-Claude Izzo, James M. Cain, Vázquez Montalbán, Jim Thompson (che troverete puntualmente nelle prossime pagine). Anche i capitoli su Dashiell Hammett e Patricia Highsmith sono stati rielaborati e arricchiti per venire incontro alle loro richieste. La nuova versione di questo libro è
nata per ringraziare chi si è divertito a leggerlo con piacere e voleva sentire altre storie, ma anche per chi ancora non le aveva sentite. Così ho sbobinato le interviste
che avevo fatto a Scott Turow, John Katzenbach, Paco Ignacio II, Bill James, recuperandole in parte nell’archivio-tesoro del mio custode-regista Alberto Fognini. Ho
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realizzato invece apposta quelle con Lee Child, Ferdinand von Schirach, James Grady, David Morrell e mi sono persino permesso di chiedere al mio amico Rock Reynolds di passarmi quelle con James Lee Burke e Tim Willocks, che avevamo realizzato insieme, perché «suonavano» meglio nella sua versione più che nella mia. Il reportage su Stephen King ha comportato un viaggio specifico a Parigi, partito da un’idea del coraggioso Simone
Sarasso, che si è però ammalato proprio il giorno prima
della partenza. Troverete anche dei servizi curiosi sui rapporti fra Dan Brown e la musica da piano bar, sull’origine inquietante de Lo strano caso del dottor Jekill e del signor
Hyde, sui rapporti fra Edgar Allan Poe e i critici letterari,
su Alexandre Dumas e i suoi ghostwriter, sulla passione
per le armi di Tom Clancy, sulla vera identità del misterioso Trevanian, sui sospetti noir di Percival Everett, sul
mondo dei serial killer raccontato da Robert Bloch, Thomas Harris e Bret Easton Ellis.
Le celeberrime regole di Van Dine e quelle del Reverendo Knox, così come la leggenda marinara su Jacques
Futrelle erano presenti nel manoscritto originario di
Noir. Istruzioni per l’uso, ma erano state tolte per ragioni
di spazio e già che c’ero le ho inserite. Insomma, scoprirete che la valigia adesso è ancora più piena e spero vi
sarà difficile richiuderla in breve tempo. Per orientarvi,
nel caso aveste voglia di viaggiare in giro per il mondo
seguendo le storie e i personaggi contenuti nel mio libro, vi consiglio inoltre di consultare, oltre all’accurato
indice dei nomi, anche la divertente mappa del noir che
Oliviero Ponte di Pino ha costruito seguendo il mio percorso. La trovate a questo indirizzo: https://maps.google.com/maps/ms?msid=210145030366647250619.
0004c955b26f8df610818&msa=0&ll=63.860036,-120.
234375&spn=90.40586,302.34375.
Non spaventatevi davanti alla sequenza dei numeri, la
mappa esiste davvero, è ancora esplorabile e molti si so10
no già divertiti a sbirciarla da quando l’abbiamo messa
online. È stato talmente contagioso da aver generato uno
speciale Giro del mondo in giallo che è apparso nei «Corsivi» del «Corriere della Sera». Credo che molte delle storie contenute in questo libro potrebbero colpirvi, molti
di voi potrebbero chiedersi se sono vere e quali strane
tangenze ci siano fra la letteratura noir e la realtà. Posso
assicurarvi che spesso certi incroci sono più sorprendenti di quello che possiate immaginarvi. Una volta, mentre
chiacchieravo con Ian Rankin, lo scrittore scozzese mi ha
raccontato che agli inizi della sua carriera per scrivere
Cerchi e croci (la prima inchiesta del suo ispettore Rebus)
dovette documentarsi sui reali metodi di indagine della
polizia e soprattutto dovette acquisire notizie sul mondo
dei serial killer di bambini. Presentatosi al distretto di polizia per chiedere informazioni fu guardato con sospetto
dagli agenti, che lo condussero in una sala per gli interrogatori e mentre gli raccontavano i segreti del loro mestiere ne approfittarono per schedare lo scrittore. Quel
giovane dai capelli lunghi, non rasato e con il fiato che
puzzava di alcol era subito entrato a far parte della lista
dei sospetti di una delle indagini che avevano in corso e
che riguardava proprio gli assassinii compiuti da un pedofilo. Per alcuni giorni i poliziotti lo pedinarono e solo
la fortuita cattura del vero omicida eliminò ogni sospetto
che avevano su Ian Rankin. Quell’esperienza, tutt’altro
che rilassante, vissuta dallo scrittore scozzese è divenuta il
perfetto oggetto delle sue narrazioni future. Immaginatevi che anch’io, interrogando gli scrittori che troverete
nelle prossime pagine mi sia imbattuto in una situazione
del tutto simile. Ho spiato il loro mondo ma anche loro
hanno spiato in qualche modo me. Ogni confessione è
stata scambiata con una confessione. È stato un patto diabolico, ma posso assicurarvi che ha funzionato.
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110.
STEPHEN KING
Un pericoloso album di figurine
Ci sono bambini che da piccoli collezionano album di
figurine dei calciatori, altri che raccolgono le biglie, altri
che invece mettono nei loro quadernoni immagini estremamente pericolose. Di questa ultima categoria fa parte
lo scrittore Stephen King, che qualche anno fa ha confessato durante una lunga intervista televisiva che all’età dieci anni invece di mettere da parte ritratti dei campioni del
baseball (che avrebbero suscitato il suo entusiasmo da adulto e lo avrebbero spinto a scrivere opere come La ragazza che amava Tom Gordon) conservava invece gelosamente in casa una raccolta davvero speciale di ritagli di
giornale. Era un quadernone che avrebbe fatto rabbrividire qualsiasi criminologo, ma che risultò estremamente
formativo per il futuro scrittore del Maine. Si trattava, come ha spiegato King stesso, di ritagli interamente dedicati alle gesta di uno dei più celebri serial killer americani
degli anni Cinquanta: Charlie Starkweather. Un uomo
che in preda a un’inesplicabile furia omicida era riuscito,
durante un viaggio dal Nebraska al Wyoming, a uccidere
ben undici persone aiutato dalla sua fidanzata Caril: «Furono tre giorni di delirio e follia – racconta King – in cui
il giovane assassinò barbaramente undici persone servendosi di pistola, fucile e coltello. Le sue gesta aprirono una
nuova era, quella dei serial killer, che da allora in poi sarebbero diventati un fenomeno con il quale confrontarsi.
L’America, mi dispiace ammetterlo, era già all’avanguardia anche in questo. Negli anni Cinquanta i serial killer
non erano un fenomeno così diffuso, per cui il caso di
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Charlie Starkweather sconvolse non poco l’opinione pubblica. Personalmente avevo raccolto in un album ritagli di
giornale che riguardavano le imprese di Charlie perché
volevo sapere come riconoscere certi segnali ed evitarli. Si
notava assenza di vita nel volto di quel ragazzo, qualcosa
di veramente disumano. E quando dico disumano non intendo demoniaco, parlo invece del vuoto totale, dell’assenza di qualsiasi percezione sia positiva che negativa. A
guardare il suo volto nelle foto, Charlie sembrava sospeso
fra la Via Lattea e la Galassia successiva. Era come se non
esistesse. Come se il suo cervello fosse completamente
morto. E io a dieci anni ero completamente convinto che
se avessi memorizzato i suoi tratti somatici e le sue espressioni sarei riuscito a evitare l’incontro con individui del
genere». Stephen King fece tesoro di quella sua speciale
raccolta per poter comprendere non solo l’essenza del
male, ma anche per chiedersi come si poteva da una parte evitarlo e dall’altra raccontarlo in letteratura. Pensate a
quanti serial killer e psicopatici ha raccontato in storie come La metà oscura, Misery, Joyland, La storia di Lisey, The Shining, Il gioco di Gerald, La casa nel buio (scritto in coppia
con Peter Straub). Anch’io ammetto di aver fatto una strana collezione di materiali che ho messo via nel tempo, veri e propri memorabili dedicati proprio al grande narratore americano. Si tratta di romanzi, saggi, riviste, fumetti, dvd, cd musicali, foto, manoscritti inediti scaricati da
Internet. Materiali prodotti nel tempo da Stephen King
che all’inizio ho accumulato con la scusa di costruire un
accurato saggio letterario come L’uomo vestito di incubi assieme a Stefano Priarone e che poi in realtà sono rimasti
dei veri e propri cimeli da museo in casa mia. Fra di essi
in particolare spicca un volume preziosissimo che è una
copia di un’edizione speciale di The Killer Inside Me di Jim
Thompson, con una lunga prefazione di Stephen King e
che è anche stata autografata nelle prime pagine dallo
stesso Re del Brivido. È un libro che mi sono aggiudicato
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alcuni anni fa a un’asta benefica per salvare la Libreria
Sherlockiana di Milano e che era stato in origine comprato fortuitamente da Gianfranco Manfredi, che lo aveva rimesso in vendita per dare una mano alla nostra comune amica Tecla Dozio. Per anni ho sostenuto che avrei
appeso il microfono alla parete come intervistatore solo
dopo che mi fosse capitato di poter intervistare Stephen
King e Cormac McCarthy. Poi nel 2013, in occasione della pubblicazione internazionale di Doctor Sleep, il seguito di
The Shining, King ha deciso di intraprendere un vero e
proprio mini tour europeo e io non ho saputo resistere alla tentazione di andarlo a incontrare in un incontro speciale e unico a Parigi con i suoi fan. E ringraziando Simone Sarasso, che ha avuto l’idea diabolica di organizzare
un’avventurosa trasferta francese, ma che si è ammalato
poche ore prima della partenza, vorrei farvi un po’ partecipi di cosa vuol dire essere fan del Re del Brivido e cosa
si può sentire raccontare da lui davanti a un pubblico di
tremila persone negli spazi del mitico cinema Grand Rex,
pungolato dal presentatore televisivo Augustin Trapenard
e dallo scrittore Maxi Chattam. Se volete rivedere per intero quella serata memorabile vi consiglio di cliccare qui:
http://www.youtube.com/watch?v=ftIpBQWDXmc. Il miglior modo per incontrare il maestro del brivido è quello
di vederlo in azione con i suoi fedeli lettori. Solo davanti
a loro si racconta davvero con il cuore in mano creando
un contatto magico con loro.
Sono anch’io un fan. E se non fossi stato un fan forse non avrei potuto scrivere certe storie. Adoro certe serie tv come Sons of
Anarchy e Breaking Bad. Gli scrittori che ho amato sono troppo
numerosi per citarli tutti. Mi hanno influenzato scrittori fantastici come Ray Bradbury e Richard Matheson. Da loro ho imparato a portare il fantastico nella vita reale. Ho anche imparato
a scrivere storie horror e del sovrannaturale imitando lo stile di
Howard Phillips Lovecraft. Ho sempre adorato le storie di Co478
nan di Robert Howard [e nel citarlo imita la voce di Arnold
Schwarzenegger che lo ha interpretato al cinema, n.d.r.]. Il realismo invece l’ho appreso da scrittori naturalisti dell’Ottocento,
come il francese Émile Zola o l’inglese Thomas Hardy. Come dico in On Writing [il suo saggio autobiografico interamente dedicato alla scrittura, n.d.r.] se non si è letto molto non si sa scrivere: lo scrittore prima di sviluppare un suo stile copia gli autori da lui più amati ed è bene così.
Sono contento di spaventare le persone con quello che scrivo.
Ci sono persone che vanno dallo psichiatra per parlare dei loro
fantasmi e traumi, io li condivido con i miei lettori e mi pagano
pure per farlo. Mi piace essere considerato una sorta di squilibrato che può condurli ovunque con quello che scrive. Mi piace
non renderli troppo sicuri durante la lettura. Non sono certo io
a creare certe paure. Tutti hanno paura del buio, tutti si sentono inermi mentre si spogliano nudi per entrare in una doccia.
Negli States è provato che il 5 per cento delle persone si dimentica di chiudere la porta di casa permettendo a estranei e maniaci l’ingresso nelle loro vite. Io non invento niente, ricordo solo ai
miei lettori la presenza continua di certi pericoli.
La mia vita è stata letteralmente divisa in due dal terribile incidente di cui fui vittima nel 1999. Quindi se devo citare le opere che più amo della mia produzione devo parlare di un prima
e un dopo quell’evento. L’ombra dello scorpione è sicuramente il mio libro preferito della prima parte della vita e se dovessi poi citare il secondo romanzo al quale sono più legato della mia esistenza non avrei esitazioni a indicare La storia di Lisey. È stato il primo che ho scritto dopo essere sopravvissuto all’investimento da parte di un minivan. È una storia che parla
del legame indissolubile fra l’amore e la morte e che ho scritto dedicandola interamente a mia moglie Tabitha.
Il film più spaventoso che io abbia mai visto nella mia vita è
sicuramente The Blair Witch Project. Vedendolo sono stato co479
stretto per la prima volta nella mia vita a spegnere il mio lettore
dvd. Ma ricordo ancora la pura che mi fece la prima visione al
cinema in compagnia di mia madre di Bambie. Mi ricordo ancora il silenzio glaciale che sentii in sala dopo aver assistito alla
morte della mamma del cerbiatto. Scoprire che tutto quello che era
successo fosse colpa degli uomini, è stato un vero shock… Walt
Disney ha avuto la possibilità di spaventare per sempre bambini
di tre anni al cinema mentre io con Carrie ho potuto farlo solo
con ragazzi di quattordici.
Ho avuto un rapporto molto intenso con il cinema. Qualcuno può persino pensare che il mio rapporto con certi registi sia
stato persino sessuale… visto che qualcuno ha cercato più volte
di baciarmi. Sicuramente è un rapporto controverso. Delle volte
sono stato coinvolto nella sceneggiatura altre no. Ci sono registi
ai quali sono profondamente legato e con i quali ho un vero legame di amicizia e di cui mi fido ciecamente, come per esempio
Frank Darabont e Rob Reiner che hanno adattato Le ali della
libertà, Il miglio verde, The Mist, Stand By Me, Misery.
Poi c’è stato Stanley Kubrick che ha deciso di adattare Shining
assieme a Diane Johnson e io ho augurato loro semplicemente
«buona fortuna». Lo sapete poi che ci sono stati anche le varie
versioni di I figli del grano e che ci potrebbero anche essere un
Chucky contro i figli del Grano e Freddy contro i figli del
grano (non male questa idea, vero?). Poi qualcuno di voi potrebbe anche ricordarsi che ho girato Maximun Overdrive come
regista e lo ringrazio per avermi in qualche modo perdonato.
Ho sempre dedicato molto spazio ai bambini nelle mie storie
perché sono il simbolo vivente dell’immaginazione: purtroppo
molte persone quando diventano adulte smettono di essere bambini. I bambini scrivono storie gratis. I bambini credono a Babbo Natale e vi spiegano nel dettaglio come scenderà dal camino
per portare loro i regali. E se gli dite che è troppo grosso per passare dalla canna fumaria vi spiegheranno che Babbo Natale è
capace di farsi piccolo piccolo per poterla attraversare. E se voi
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fate loro notare che è impossibile che arrivi nelle loro case dal camino visto che non ce l’hanno, furbescamente i bimbi vi guarderanno e vi diranno che passerà dall’impianto di areazione. Io
parlo di bambini che crescono e che solo quando mantengono viva la loro fantasia riescono a combattere i mostri che incontrano. Chi di loro spegnerà il proprio immaginario sarà destinato a
soccombere.
481
111.
NICK HORNBY
I luoghi del suicidio
So che inserire Nick Hornby in un libro dedicato al
noir è forse una scelta azzardata. Con libri come Febbre a
90° e Alta fedeltà lo scrittore inglese ha saputo raccontare
con pathos e humour due passioni irrefrenabili come il
calcio e la musica; in Come diventare buoni si è divertito a
spiegarci come si può diventare odiati da tutti o amati da
tutti. Ma con Non buttiamoci giù ha toccato un argomento
nero sul quale abbiamo avuto occasione di discutere a
lungo: il suicidio. E scoprirete anche una sua insospettabile passione per la letteratura noir.
Non sono molto bravo a costruire i libri. Tendo, piuttosto, a
scrivere avendo in mente un inizio e un’atmosfera finale, ma
gran parte di quello che succede fra l’inizio e la fine nasce durante il processo di scrittura. Quando ho scritto Non buttiamoci giù, l’unica cosa che sapevo era che non volevo che i miei
personaggi morissero. In un certo senso, volevo salvare la vita
dei quattro protagonisti.
L’idea di scrivere un libro come Non buttiamoci giù mi è venuta perché avevo letto che il tasso dei suicidi è più alto in alcuni mesi dell’anno rispetto ad altri e, inoltre, i suicidi avvengono solitamente nello stesso posto. Così mi è venuta voglia di
scoprire se, nel caso quelle persone si fossero incontrate in quel posto, potessero dissuadersi a vicenda. Questa idea mi è parsa subito in grado di fornirmi tutto il materiale che mi serviva per un
romanzo, dandomi l’opportunità di scrivere di umorismo, ironia
e tristezza.
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I miei protagonisti Martin, JJ, Jess e Maureen (che si ritrovano per caso sullo stesso tetto e con la stessa idea di buttarsi giù)
sono persone con le quali sento di avere un rapporto personale,
per un motivo o per l’altro. In qualche misura, tutti e quattro
rappresentano una parte di me.
Sono stato sufficientemente fortunato per non aver mai dovuto pensare al suicidio, ma credo di aver capito da dove nasca
quell’istinto. Forse non mi sono mai trovato in quella stessa condizione, in quello stesso posto, ma, di quando in quando, penso
di essere stato nelle vicinanze. Una delle cose da sottolineare riguardo a Maureen è che non è lei la causa delle sue sventure.
Praticamente tutti gli altri personaggi hanno fatto qualcosa che
li ha messi nella situazione in cui si trovano. Credo che, nel caso di Maureen, non la si possa davvero biasimare per la situazione in cui si trova. E penso che questo basti a farmela risultare più simpatica.
Sono stati pochi i musicisti che si sono realmente suicidati. In
molti casi si è trattato di terribili incidenti dovuti allo stile di vita delle rockstar. Kurt Cobain è uno dei pochissimi che si è davvero tolto la vita. Se si analizza la storia della musica rock, sembra quasi che tutte queste morti siano state inevitabili mentre, in
realtà, solo in rari casi lo sono state. Credo che questa idea della
rockstar che muore giovane sia fuorviante.
Sono tanti i modi in cui una persona può togliersi la vita,
però non sono convinto che uno come Elvis Presley avesse davvero il desiderio di morire, anche se non riuscì mai a trovare un
sistema di vita sereno, o almeno accettabile. E questo è il problema di certi musicisti: si trovano bloccati in spazi da cui non possono avanzare né tornare sui propri passi.
Mi piacerebbe vedere una partita dell’Arsenal con Charles
Dickens. Mi farebbe piacere andare a bere qualcosa con Bruce
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Springsteen. E mi piacerebbe portare Thierry Henry alla mia
partita di calcetto il venerdì mattina.
Non sono sufficientemente acuto per poter scrivere un noir. In
altre parole, credo che molti autori di noir siano dei geni e siano
molto più intelligenti degli scrittori letterari, e che la loro capacità di delineare i personaggi e di costruire la trama vada ben al
di là di quanto la gran parte degli scrittori letterari è in grado di
fare.
Sono alla costante ricerca di buoni romanzi di genere. Credo
che non ci sia niente di meglio di un buon thriller. Incredulità e
suspense sono i due ingredienti di cui si nutre il romanzo, e non
c’è nulla di più avvincente di un romanzo noir. Non mi piacciono particolarmente i personaggi seriali. Quello è un elemento
della letteratura di genere a cui non riesco proprio ad abituarmi… Ho la sensazione che i personaggi seriali tolgano spazio alla fantasia. Se sai che torneranno in un nuovo libro, sai già che
non succederà loro nulla di brutto. Ogni mio romanzo contiene
un riferimento a un personaggio comparso nel romanzo precedente, anche se il riferimento si limita a una semplice frase. Ma
non ho nessuna intenzione di farlo realmente tornare.
Non scriverò mai un manuale di consigli per scrittori, di libri
del genere ce ne sono già abbastanza. Non credo che serva molto dare indicazioni precise. Quando ero agli esordi, una delle cose che mi ha aiutato meno è stata leggere le idee di altri autori
sulla scrittura, perché il mio modo di scrivere non era mai adeguato. Se sei costretto a scrivere in un certo modo e ti rendi conto che non riuscirai mai a farlo, rischi di tarpare le ali alle tue
ambizioni.
Vi do solo tre consigli facili: leggete, leggete qualunque cosa su
cui riusciate a mettere le mani perché mi sono imbattuto in alcuni giovani scrittori che non sono interessati ai libri di altri
scrittori e questo è un fatto allucinante; inoltre scrivete, perché a484
nalizzando le ambizioni di certa gente a fare gli scrittori spesso
ci si rende conto che quella gente non ha ancora scritto niente; e,
per finire, guardate la tv e i film perché è fondamentale afferrare cosa sia il cliché del momento, e non mi riferisco solo ai cliché
letterari ma a quelli artistici in genere.
Il mio rapporto con la musica continua a essere intenso. Negli ultimi anni, la musica mi ha dato molto più del calcio. Ascolto un sacco di musica e vado sempre a sentire dei concerti. È
ovvio che le sensazioni che si provavano a diciassette anni non
le puoi più provare, ma non riuscirei proprio a vivere senza la
musica.
Non sento davvero la nostalgia per i vinili. Se devo essere onesto, ho una certa nostalgia per i tempi in cui ero un po’ più
povero perché, quando non avevo molti soldi, dovevo fare estrema attenzione negli acquisti che facevo e i dischi li ascoltavo con
una intensità decisamente superiore a quella attuale, sapendo
che sarebbe passato molto tempo prima che potessi permettermi di
acquistarne degli altri. Invecchiando, diventa più facile comprare due o tre CD alla volta e finisce che li ascolti poco, o addirittura non li ascolti affatto. In questo senso, preferivo i vinili.
Ma non credo che sia colpa dei CD.
Le cose che vorrei cambiare nel calcio di oggi sono tantissime.
Credo che il calcio odierno sia frutto di un processo storico quasi inevitabile. Non sono sicuro che una cosa del genere sia possibile, ma certo mi piacerebbe togliere al mondo del calcio gran parte di quello che è legato ai soldi.
Penso che per il cinema valga lo stesso discorso fatto a proposito del calcio. È sempre più difficile trovare dei buoni film da
andare a vedere. Hollywood sta diventando sempre più vuota ed
eccessiva. Sono davvero preoccupato, perché questo è un momento di grande stasi creativa.
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INDICE COMPLETO DELL’EBOOK
INTRODUZIONI
Quando la valigia scoppia (nuova introduzione)
Dentro il barile
9
13
INCONTRI A DISTANZA
1. Matthew Pearl
La strana morte di Poe
21
2. Robert Louis Stevenson
La nascita di Jekyll e Hyde
28
3. Edgar Allan Poe
Quando gli scrittori corteggiano i critici
33
4. Charles Dickens
Esplorando il mistero di Edwin Drood
36
5. Arlexandre Dumas
Il ghostwriter del Conte di Montecristo
40
6. Arthur Conan Doyle
I limiti di Sherlock Holmes
44
7. Gilbert Keith Chesterton
Alcuni aforismi sul giallo e la morte
48
8. Agatha Christie
Quegli alberghi di quart’ordine
50
9. Georges Simenon
La breve stagione dell’ispettore Sancette
53
497
10. Bertolt Brecht
Il poliziesco è una questione d’onore
57
11. S.S. Van Dine
Le venti regole del giallista moderno
57
12. Raymond Chandler
Il noir perfetto non esiste
65
13. Ronald A. Knox
Il decalogo del romanzo deduttivo
68
14. Dashiell Hammett
Mi rifiuto di rispondere!
70
15. Friedrich Dürrenmatt
Le menzogne del noir
81
16. Jacques Heath Futrelle
Il giallista che sparì sul Titanic
83
17. Patricia Highsmith
Cucine cannibali e delitti bestiali
84
18. Augusto De Angelis
La poetica del giallo
90
19. Mickey Spillane
Il frigorifero e la canottiera
93
20. Giorgio Scerbanenco
Scrivere dappertutto
97
21. Diabolik
Il Re del Terrore non sbaglia un colpo!
100
22. Ed McBain
L’universo del crimine
105
23. André Héléna
Quelle carezze assassine
109
24. Stieg Larsson
Una passione incurabile per Pippi Calzelunghe
113
498
25. Derek Raymond
La metafisica del noir
117
26. Alfred Hitchcock
L’uomo che non sapeva leggere
122
27. Shane Stevens
La nascita della metà oscura
137
28. Trevanian
Uno sconosciuto dietro la macchina del thriller
140
29. Alexander McCall Smith
Misteri in Botswana
144
30. Vikas Swarup e Tarquin Hall
Nasce il noir all’indiana
146
31. Joseph Wambaugh
La cena dei poliziotti
149
32. Alexandre Marius Jacob
L’anarchico che ispirò Arsenio Lupin
152
33. Dan Brown
Una passione insanabile per le cacce al tesoro e i pianobar 157
34. Bret Easton Ellis
Quando uccidere è fashion
161
35. Thomas Harris
Le origini di Hannibal Lecter
164
36. Jean-Claude Izzo
L’anima nera di Marsiglia
168
37. Manuel Vázquez Montalbán
Il rifiuto della tecnologia di Pepe Carvalho
175
38. Peter Fleming
Un’avventura brasiliana sulle tracce di 007
178
39. Robert Bloch
Il vero volto di Norman Bates
181
499
40. James M. Cain
La ragazza dei cocktail
188
41. Percival Everett
La tecnica del sospetto
191
42. Jim Thompson
Gli omicidi di un uomo da niente
194
43. Tom Clancy
Un carro armato in giardino
198
INCONTRI RAVVICINATI
44. Ken Follett
Ritratto di un bluesman
203
45. Francisco González Ledesma
La legge della strada
208
46. Megan Abbott
Le perversioni di una voyeur
211
47. Anne Rice
La verità del sangue
215
48. Jakob Arjouni
A proposito di etno-noir
219
49. William Peter Blatty
Il papà dell’ Esorcista
222
50. Clara Sánchez
Inseguendo il profumo delle foglie di limone
229
51. James Sallis
Il noir è la nostra tragedia
233
52. Victor Gischler
Storie di frontiera
236
53. Michael Crichton
Come scrivere favole tecnologiche
241
500
54. Michael Gregorio
I misteri di Prussia
245
55. George P. Pelecanos
Nei ghetti di Washington
250
56. John Banville
I nuovi romanzi duri
253
57. Tito Topin
Laggiù fra gli spazi bianchi
256
58. Robert Crais
L’etica di Miami Vice
262
59. Jeffery Deaver
La corsa dei lettori
265
60. Jasper Fforde
Un falsario rubato al cinema
269
61. Arturo Pérez-Reverte
La spada e il cuore
272
62. William Gibson
C’era una volta il cyberspazio
279
63. Sharon Bolton
Il new gothic thriller
284
64. R.L. Stine
Il Signore dei Piccoli brividi
288
65. Don Winslow
Educazione criminale di uno scrittore
292
66. Joe R. Lansdale
Un’irresistibile passione per i racconti
295
67. John Irving
Un mondo pieno di incidenti
302
68. Jean-Christophe Grangé
L’identità perduta
305
501
69. Jens Lapidus
La vita deluxe dei criminali svedesi
308
70. Yasmina Khadra
Alla scoperta del noir mediterraneo
312
71. Björn Larsson
La saggezza del mare
316
72. Andrew Vachss
L’inferno americano
320
73. James Ellroy
La mia sfida ai lettori
325
74. Alan Moore
Indagando su Jack lo Squartatore
328
75. Laura Lippman
Quando Clinton cambia le classifiche
336
76. Lawrence Block
I vizi del sergente Scudder
339
77. Kathy Reichs
Il volto delle vittime
342
78. Elmore Leonard
Noir e pallottole
345
79. Dennis Lehane
I misteri di Boston
350
80. Anthony E. Zuiker
L’invenzione del digi-thriller
354
81. Petros Markaris
La crisi greca
358
82. Mehmet Murat Somer
Le folli notti di Istanbul
362
502
83. Jo Nesbø
Uno spettro per Batman
366
84. Patricia Cornwell
La nascita di Kay Scarpetta
370
85. P.D. James
Sulla scena del delitto
374
86. Alicia Giménez-Bartlett
Seguendo Petra Delicado
379
87. Philip Pullman
Storie di angeli e demoni
382
88. Martin Cruz Smith
I segreti di Gorky Park
386
89. Maj Sjöwall
Quando il poliziotto che viene dal Nord
388
90. Michael Connelly
Le ossessioni della cronaca nera
391
91. Qiu Xiaolong
La Cina e i vizi di Mao
398
92. Robin Cook
Scrivere faction
401
93. Matti Rönkä
Viaggio nella Carelia finlandese
405
94. Sebastian Fitzek
La nascita dello psycho thriller tedesco
408
95. Serge Quadruppani
L’occhio del traduttore
412
96. Martin Suter
La Svizzera e i suoi segreti
415
97. Ko– ji Suzuki
Nuovi incubi giapponesi
418
503
98. R.J. Ellory
Semplici atti di violenza
425
99. Wilbur Smith
Storie dell’Africa nera
429
100. James Lee Burke
I misteri della Louisiana
433
101. John Katzenback
L’uomo sbagliato
438
102. David Morrell
Il papà di Rambo
443
103. James Grady
I sei giorni del Condor
451
104. Paco Ignacio Taibo II
La grande truffa di Alamo
456
105. Tim Willocks
Dietro le sbarre
460
106. Bill James
Due poliziotti violenti e oltraggiosi
463
107. Lee Child
Un cavaliere errante di nome Jack Reacher
467
108. Ferdinand von Schirach
Le ragioni dei colpevoli
470
109. Scott Turow
Quando in tribunale non c’è giustizia
473
110. Stephen King
Un pericoloso album di figurine
476
111. Nick Hornby
I luoghi del suicidio
482
Indice dei nomi
487
504
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