Gli 80 anni della moka - Società Dante Alighieri

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Gli 80 anni della moka - Società Dante Alighieri
Gli 80 anni della moka
di Tiziano Colombi
La storia dello strumento che ha cambiato il modo
di bere il caffè, ed è rimasto uguale ad allora
La moka fu inventata da Alfonso Bialetti nel 1933. All’epoca la Alfonso Bialetti & C.
Fonderia in Conchiglia (oggi Bialetti Industrie) si occupava principalmente della
produzione di semilavorati in alluminio. Aveva sede a Crusinallo, una piccola frazione
del comune di Omegna: oggi fa parte della provincia Verbano Cusio Ossola. Bialetti
aveva aperto l’officina nel 1919, dopo aver passato diversi anni a lavorare in Francia in
alcune fabbriche di alluminio.
Secondo la versione più popolare e credibile della storia, Bialetti ebbe l’idea alla base
della moka intorno agli anni Venti, osservando alcune lavandaie che facevano il bucato
in una vasca con al centro un tubo dal quale fuoriuscivano acqua calda e sapone che si
distribuivano sui panni. Questa procedura di bollitura e distribuzione dell’acqua fu alla
base del progetto. La moka è composta da quattro elementi in alluminio, ai quali si
aggiunge una guarnizione sostituibile e un manico in bachelite. Il brevetto originale
prevedeva che la sua forma fosse unicamente ottagonale. Per quanto oggi ne circolino
diverse varianti, la forma della moka Bialetti e i materiali con i quali viene prodotta non
sono mai cambiati: di fatto la caffettiera è sempre la stessa, da ottant’anni. Il nome
moka deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate zone di
produzione del caffè, in particolare della pregiata qualità arabica.
Prima della moka esistevano altri modi per preparare il caffé in casa, alcuni dei quali
vengono usati ancor oggi. Nel 1802 il francese Antoine Descroisilles inventò la
caffettiera di terracotta. Esisteva la caffettiera all’americana, composta da un bollitore
con un filtro, in cui la bevanda si ottiene per percolazione: nacque nel 1873 e fu poi
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perfezionata in Germania. Quella a infusione, sistema Melior, fu inventata in Francia nel
1947, mentre le prime macchine per l’espresso apparvero in Italia intorno al
1906. L’invenzione della moka rivoluzionò la consuetudine di bere il caffè in Italia. Un
gesto fino ad allora confinato prevalentemente nei bar divenne un’abitudine casalinga,
grazie a uno strumento relativamente economico e facile da usare.
Gli anni Cinquanta
Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta l’intera produzione delle
caffettiere Bialetti era limitata a circa mille pezzi all’anno. Lo stesso Alfonso Bialetti
vendeva le caffettiere al dettaglio, girando per le fiere e rivolgendosi prevalentemente al
mercato locale. Fu il figlio Renato, sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi,
a ripensare l’intero business del marchio Moka Express. Dopo la guerra, a partire dagli
anni Cinquanta, Renato Bialetti decise di investire in modo massiccio sulla pubblicità sia
a livello nazionale che internazionale. Cominciò in questi anni l’esportazione della moka
anche all’estero.
La moka divenne un oggetto di largo consumo solo dopo la fine della Seconda guerra
mondiale, durante il cosiddetto boom economico e l’aumento del reddito medio e dei
consumi. Ebbe un ruolo importante una campagna basata su annunci sui giornali, spot
radiofonici e anche televisivi (tra i primi in Italia). In occasione della più importante fiera
italiana, quella di Milano, Bialetti tappezzò la città di enormi cartelloni pubblicitari con le
foto della sua caffettiera. Nel 1956 Renato Bialetti fece installare negli spazi della fiera
una versione gigante della moka. Il marchio Moka Express divenne famosissimo grazie
all’invenzione dell'”omino con i baffi”, disegnato dall’animatore e fumettista Paul
Campani. Il personaggio divenne il simbolo degli spot Bialetti che venivano trasmessi
durante il programma televisivo Carosello.
Oltre a rivoluzionare il marketing dell’azienda, Renato Bialetti ripensò anche l’intero
assetto industriale per adeguarlo alle nuove necessità produttive. La Bialetti arrivò a
produrre 18 mila pezzi al giorno, che portavano la produzione annua a circa 4 milioni. Si
stima che dagli anni Cinquanta fino a oggi siano state vendute circa 300 milioni di
caffettiere.
La moka oggi
A partire dagli anni Settanta anche per la Bialetti cominciarono i primi segnali di crisi. Il
calo delle vendite e la concorrenza dei produttori di caffettiere più economiche costrinse
la proprietà a cedere l’azienda. Con l’arrivo dei nuovi proprietari si diversificò anche la
produzione, che non fu più incentrata unicamente sulla moka ma comprendeva anche
piccoli elettrodomestici e macchine per il caffè. Ancora oggi la moka viene riconosciuta
come una delle migliori espressioni dell’artigianato e del design italiano, tanto da essere
presente in due importanti musei internazionali: il MoMa di New York e la Triennale di
Milano.
Dopo un paio di cambiamenti societari e la fusione con l’azienda Rondine Italia, oggi il
marchio e le caffettiere Bialetti sono prodotte da “Bialetti Industrie”, società quotata in
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borsa dal 2007. Tuttora Bialetti possiede il 74 per cento del mercato delle caffettiere in
Italia. Le caffettiere vengono prodotte in uno stabilimento in Italia (quello storico di
Crusinallo è stato chiuso nel 2010) e due all’estero, in Romania e in Turchia.
Source: Il POST:
http://www.ilpost.it/2013/08/21/moka-bialetti-caffe/
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