Festival musicali estivi, le reti di Puglia Sounds
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Festival musicali estivi, le reti di Puglia Sounds
&RGLFHFOLHQWH 72 16 60 Spettacoli 21 Corriere del Mezzogiorno Giovedì 7 Giugno 2012 BA L’allarme Orchestra Schipa La Regione si occupi del futuro delle Ico pugliesi manifestazioni Sono tutte le rassegne ed eventi musicali inseriti nella «Rete dei festival 2012», per un totale di 502 concerti. L’anno scorso, nella «Rete 2011», ce n’erano 47 organizzazioni Ovvero reti integrate di festival affini per tematiche, scelte stilistiche, collocazioni geografiche: esempi, Gondarock, Apulian Jazz Network, Five Festival Sud System Marcello Panni sul podio dell’Orchestra Schipa Sound) al jazz (Apulian Jazz Network e Terramusica). «In altre regioni le agenzie di promozione territoriali - ha concluso Giancarlo Piccirillo, direttore di Puglia Promozione hanno l’obiettivo di inventare occasioni per attrarre turisti, in Puglia il nostro compito è promuovere quello che accade. La musica è un potente veicolo di promozione e la rete con i suoi 507 concerti rappresenta un importante elemento di sviluppo». LECCE — Appena conclusa la stagione di primavera, l’Orchestra Tito Schipa di Lecce parte già domani con i concerti estivi nel Cortile di Palazzo dei Celestini, con il direttore ungherese Balàzs Kocsàr e la partecipazione del mezzosoprano Francesca Provvisionato. Il programma prevede l’integrale delle musiche di scena scritte da Beethoven per l’Egmont di Goethe e i poemi sinfonici Hamlet e Les Préludes di Liszt. Ma intanto l’Orchestra Schipa teme per il suo futuro, com’è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione del cartellone. «Ci dispiace il disinteresse della Regione, che dovrebbe dare anche delle risposte su come affrontare il destino delle tre Ico pugliesi», dice la vicepresidente della Provincia di Lecce, Simona Manca. «La Regione dovrà, infatti, assorbire le competenze delle province quando queste scompariranno e, di conseguenza, farsi carico delle orchestre». Si sta, dunque, entrando in una fase di transizione, fa notare il direttore amministrativo dell’orchestra salentina, Grazia Manni. E per questo motiLe «Sinfoniche» vo le tre Ico pugliesi avevano voQuando le Province luto concretamenscompariranno, te sondare le inchi prenderà in carico tenzioni della Rele tre «Sinfoniche»? gione presentando, senza successo, una proposta di convenzione con Puglia Sounds per uno scambio di concerti tra le formazioni. Il programma dell’Orchestra Tito Schipa, pensato dal direttore artistico e principale, Marcello Panni, disegnerà per tutta l’estate una geografia sonora dall’Asia, all’Europa, alle due Americhe attraverso concerti, serenate e puntate nel mondo dell’opera, con una versione in forma di concerto delle Nozze di Figaro mozartiane. In particolare, i concerti saranno legati dal filo rosso della musica a programma e delle trascrizioni, con uno sguardo alla popular music, come nel caso del concerto per chitarra e archi dedicato ai Beatles. Tra gli ospiti illustri si segnalano il direttore e compositore argentino Luis Bacalov e il soprano Fiorenza Cedolins, star dei teatri d’opera alla sua prima esibizione a Lecce, per l’occasione con gli allievi della masterclass in canto lirico pucciniano. Biglietti e abbonamenti già in vendita, info 0832.24.65.17. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Comuni Sono quelli toccati dalle «reti dei festival», distribuiti su tutto il territorio pugliese da Carpino a Uggiano la Chiesa, dal Gargano al Salento Sopra, Paolo Fresu al Locus Festival. A destra, tra il pubblico del Carpino Folk Festival Festival musicali estivi, le reti di Puglia Sounds Dal Gargano al Salento l’offerta si estende e si organizza BARI — La Puglia è pronta all’invasione dei festival. Dal Gargano al Salento, sono 72 le rassegne musicali estive che hanno deciso di mettersi in rete sotto la spinta dell’avviso pubblico «Rete dei Festival 2012» promosso dal programma regionale Puglia Sounds diretto da Antonio Princigalli. Crescono, rispetto al primo esperimento dello scorso anno, sia i soggetti che hanno aderito al bando, 72 invece di 43, che le reti tra essi, passate da 10 a 16 agglomerati vicini per contenuto o collocazione Il dibattito geografica. «L’operazione è finanziata con 360mila euro di fondi Fesr, un investimento irrisorio rispetto alle ricadute economiche - ha spiegato l’assessora regionale alla Cultura Silvia Godelli -; creare un quadro organico e unitario di iniziative musicali migliora l’attrattività del nostro territorio ed evita fastidiose sovrapposizioni». Nel 2012, l’offerta si estenderà da giugno a settembre coinvolgendo 60 comuni pugliesi, con una forte prevalenza per le zone di maggior afflusso tu- ristico, quindi Salento (Apulia Music Organization, Gondarock, Sun Festival e Greatest Beats) Gargano (con Five Festival Sud Sistem e Daunia Felice) e Valle d’Itria, per un totale di 507 concerti. «L’ampliamento del numero di reti e di festival - ha detto soddisfatto Sante Levante, direttore del Tea- Gli obiettivi Evitare sprechi e sovrapposizioni migliorare la comunicazione tro Pubblico Pugliese sotto il cui "ombrello" agisce Puglia Sounds - dimostra l’efficacia dell’esperienza del 2011, che ha fatto registrare 500mila presenze e incassi per 2 milioni di euro». Oltre ad aver portato in regione il prestigioso premio Festival of Festivals. Le reti coprono un ampio spettro di generi musicali spaziando dal rock (la rete del Momart Musica) al reggae (Summer Music Network), dalla musica sacra (Remap) all’elettronica, dalla musica popolare (con Suoni Itineranti e Social Nicola Signorile F. Maz. Clara Cottino, amministratrice della compagnia teatrale del Crest, interviene sui nodi delle risorse e dell’autonomia del mondo dello spettacolo Cultura, pubblico e privato devono cooperare «E a Riva dico che dovrebbe restituire qualcosa ai giovani di Taranto» TARANTO — «La politica dei grandi eventi mi ricorda la vecchia logica del panem et circenses», dice Clara Cottino intervenendo nel dibattito aperto dal Corriere del Mezzogiorno sul tema dei rapporti tra cultura e politica e delle risorse per l’organizzazione di eventi culturali. Sull’argomento il Corriere del Mezzogiorno ha registrato alcuni interventi, tra cui un botta e risposta tra Peppino Caldarola - che ha auspicato un maggiore coraggio da parte dei privati e l’imprenditore Pasquale Casillo per il quale la cultura diventa sostenibile dall’imprenditoria solo se viene pensata per il grande pubblico. «Ma è facile fare i mecenati sui grandi eventi che si possono mantenere da soli», ironizza la responsabile della compagnia Crest di Taranto. «In questo modo si rischia di fare terra bruciata, ancor più in una regione, come la Puglia, caratterizzata dalla presenza di centinaia di piccoli e medio-piccoli operatori». Quale prospettiva immagina? «Siamo in un passaggio molto delicato, perché da un’altra parte la Puglia registra la crescita e l’arrivo di soggetti più grandi, come il Petruzzelli e le agenzie Apulia Film Commission e Puglia Sounds, strutture che stanno investendo e riversando sul territorio un intervento molto grande». Teme che questi soggetti possano fagocitare tutto il resto? «Mi sembrerebbe poco interessante una regione nella quale da qui a tre anni si tornasse ad avere cinque o sei macro presenze. Certo, bisogna ragionare in termini di qualità, distinguere tra la sagra e il festival che fa ricerca. Per cui sarebbe molto utile se tornasse a funzionare l’osservatorio regionale dello spettacolo. Ma se gli enti locali non tornano a investire, siamo davvero a rischio». C’è chi auspica una politica del libero mercato anche nello spettacolo e nella cultura. «Chi fa questo discorso è fuori dal Grandi eventi «La politica dei grandi eventi mi ricorda la vecchia logica del panem et circenses» E piccoli operatori «Siamo in una fase delicata L’arrivo di nuovi macro-soggetti può portare i piccoli alla crisi» «L’agnello», lo spettacolo più recente del Crest mondo. I costi della cultura e dello spettacolo non sono assolutamente gestibili con il solo botteghino. Basti pensare al teatro ragazzi, sulla cui valenza educativa credo nessuno abbia nulla da dire. Ma se uno spettacolo per i giovani dovesse pagarsi semplicemente dallo sbigliettamento, dovremmo imporre ai bambini 15-20 euro, e in questo modo andrebbero a farsi benedire le pari opportunità, i principi della scuola dell’obbligo e un minimo di democrazia. Invece vediamo imprenditori sponsorizzare gli spettacoli di Walt Disney, fotocopia di ciò che i ragazzi già vedono in televisione». Cosa vorrebbe chiedere al mondo dell’imprenditoria? «Di sedersi a un tavolo con operatori e amministratori per individuare una mappa dei bisogni dei vari territori. E la Puglia è lunga, con diverse specificità». Se pensa al suo, di territorio? «Penso che il signor Riva debba restituire qualcosa ai giovani. Oggi, invece, a Taranto la grande industria, a differenza di quello che accadeva una volta, non concede più nulla». Francesco Mazzotta © RIPRODUZIONE RISERVATA