AFRICA ECO RACE

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AFRICA ECO RACE
AFRICA ECO RAC E
The R ea l R ac e
2 7 d E c em b re 2 01 2 - 9 jan vi er 2 01 3
Sur les traces de Thierry Sabine
Info N°2 - Février 2012
INFO Presse
Intervista a Oscar Polli
"La gara si è presentata con la cornice della Paris-Dakar di una
volta, con oltre 150 equipaggi al via, circa 500 addetti al seguito.
I Team erano presenti con “mezzi” nuovi e performanti, con
staff di assistenti di gara all’altezza di un evento memorabile,
circondati da camion 6x6 - 4x4, e ovviamente motociclette ktm
e Yamaha preparate in modo ineccepibile per piloti di rango
internazionale
Al seguito si contavano corrispondenti di Radio e televisioni,
cronisti di quotidiani e periodici di ogni nazionalità.
La partenza della Maratona è stata data dal porto di Saint Cyprien,
una cittadina francese ai piedi dei Pirenei, le cui strade erano
occupate da fiumi di appassionati fin dalle 5 del mattino per godersi
la partenza e seguire i primi chilometri da vicino.
Dalla Francia, attraversando la Spagna fino in Marocco, la Africa Eco
Race è approdata in Marocco dove le tappe sono state concatenate in
maniera eccellente, percorrendo centinaia di chilometri negli ued, in
fondo ai canyon assolati, salendo le montagne su strade appena
tracciate e poi giù verso oasi ombreggiate da palmeti: una serie
di percorsi tecnici enduristici con più di 680km di dune e di
sabbia.Una corsa stupenda attraverso tutto il Marocco fino alla
cittadina di Dakla dove ci siamo preparati per attraversare il confine
ed entrare in Mauritania.
Le prime due tappe in Marocco, lungo la dorsale africana mi hanno
messo in difficoltà, poiché la navigazione è stata difficilissima
(essendo stato il primo a partire), sia per il freddo intenso, sia a causa
di tappe molto lunghe (700km) particolarmente tecniche e navigate.
Le tre tappe seguenti invece le abbiamo percorse sulla sabbia
sahariana e sulle dune. E’ questa la vera navigazione, è questa l'Africa.
Dopo i primi 6 giorni la gara non era ancora tutta da giocare. Un
giorno di riposo ( che poi si è rivelato un faticoso trasferimento di 400
km) e poi di nuovo in sella su un percorso che avrebbe potuto
riservare ancora grandi ribaltoni, perché la Mauritania era veramente
difficile da attraversare, con tappe da 400/700 km giornalieri,
percorse interamente su sabbia, dune e navigazione, (wpt mascherati
e rari). E’ stata proprio durante la prima tappa percorsa in Mauritania
che – dopo 300 km di sabbia, erg di dune, erba chamò e con soli
cinque wpt mascherati a disposizione – uscendo su una piana che mi
portava all'ultimo cp di controllo, ho assaporato la vittoria che mi ha
reso felice.
C O N T A C TS
DESERTS AVENTURES - 22/23 Quai Carnot 92210 - Saint Cloud - France
Tel : + 33 1 49 11 32 07 - Fax : + 33 1 49 11 32 60 - www.africarace.com
Service Concurrents : [email protected] / Service Presse : [email protected]
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2 7 d é c em b re 2 011 - 8 janv ier 2 012
Sur les traces de Thierry Sabine
La 3 tappa che avrebbe dovuto svolgersi in Mauritania, è stata
annullata a causa di violente tempesta di sabbia, ma l'ultima tappa
verso il Senegal e verso il traguardo di Dakar è stata comunque
difficilissima ed io dopo aver guadagnato giorno dopo giorno, un buon
margine di tempo sul 2° pilota giunto al traguardo stavo per vanificare
ogni sforzo per un banale errore di navigazione dovuto al cattivo
funzionamento del trip master montato sulla moto.
Solo l’esperienza mi ha sostenuto facendomi uscire vincitore dalla
Africa Race, contro degni avversari, fra cui piloti che hanno corso più
di 10 Dakar e piloti meno esperti che comunque approcciano
al professionismo.
Penso che l’Africa Race del 2012 sia stata una grande gara con ottimi
piloti e una grande percorso navigato, dove tutti i piloti hanno la
possibilità di mettersi sotto i riflettori, non solo per doti di velocità e
tecnica di enduro, ma anche per capacità di navigazione, che sono le
doti necessarie nei rally raid.
Dunque, gara dura, anzi durissima, in cui lo staff organizzativo ha
predisposto ogni cosa per aiutare le moto, con catering europeo,
assistenza medica e briefing meticolosi sui percorsi, a cui era
necessario prestare attenzione per superare le difficoltà delle
“speciali”.
In ogni caso sono orgoglioso di dedicare questa mia vittoria ad amici
come Fabrizio Meoni , Richard Saint , Andy caldecott, Flavio Agradi,
che amavano l’Africa, la navigazione, il Lago Rosa di Dakar, ma anche
a tutti i miei partner che mi hanno aiutato nell’impresa.
Oscar Polli
C O N T A C TS
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