MONETIZZAZIONE DELLA PROPRIETA
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MONETIZZAZIONE DELLA PROPRIETA
MONETIZZAZIONE DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE Come si calcola il valore di un brevetto? BIESSE S.r.l. Studio di consulenza in proprietà industriale Via Corfù 71 25124 Brescia (BS) www.biessebrevetti.it [email protected] Biesse S.r.l. www.biessebrevetti.it Gli asset intengibili, come i marchi, design, hanno un valore economico? i brevetti e i I brevetti, i marchi, i design (modelli ornamentali) e in generale tutti i titoli di proprietà industriale possono e devono essere integrati nella strategia aziendale per ampliare le capacità di scambio economico, commerciale e finanziario, e non solo per combattere le contraffazioni. Il portafoglio brevetti, marchi e design può consentire di negoziare licenze e, in generale, trasferimenti di tecnologia o partnership tecniche e commerciali, e negoziare prestiti con gli istituti di credito. Certamente un portafoglio di titoli di proprietà industriale costituisce un'ottima 'moneta di scambio' quando si negoziano: - accordi di licenza, - accordi Property); sulla - accordi di distribuzione; cessione di franchising, - accordi sullo sviluppo prodotti/processi; diritti IP merchandising, tecnico (Intellectual co-branding, congiunto di nuovi - mutui e prestiti bancari. Oggi la maggior parte delle imprese italiane percepisce la proprietà industriale come un mero costo, e come tale non sempre affrontabile, soprattutto se l'impresa ha dimensioni medie o piccole. All'estero, e specialmente in area anglosassone, la proprietà industriale viene percepita in funzione strategica per acquisire vantaggi competitivi (declinati nell'elenco sopra) e aggredire il mercato. Anche il sistema bancario italiano sta tentando di seguire questa strada, nell'ottica di inquadrare la proprietà industriale come volano dell'innovazione, anche e soprattutto in termini finanziari. A partire dalla fine del -2- Biesse S.r.l. www.biessebrevetti.it 2008 l'ufficio italiano brevetti e marchi UIBM, Confindustria, le Università (CRUI) e l'associazione bancaria italiana ABI hanno avviato una tavola rotonda al fine di sviluppare una metodologia quanto più possibile condivisa per la valutazione economico-finanziaria del portafoglio brevetti, marchi e design delle aziende. La metodologia studiata dal suddetto gruppo di lavoro è servita al Ministero delle Attività Produttive per la definizione dei criteri per incentivi all'innovazione individuati nell'ambito del programma di politica industriale 'Industria 2015' con l'obiettivo di sostenere le imprese, soprattutto medio-piccole, nello sviluppo di progetti tutelati con marchi, brevetti e design. I bandi BREVETTI+, DESIGN+ e MARCHI+ istituiti nel 2011 dal Ministero e il nuovo FONDO PER L'INNOVAZIONE sono in gran parte figli di questo nuovo corso. Le banche dell'ABI utilizzeranno la metodologia messa a punto per definire nel dettaglio i criteri di finanziamento delle imprese dotate di un portafoglio IP. Per le Università si tratta di una nuova opportunità di massimizzare i profitti derivanti dal trasferimento di tecnologia e innovazione concepite in seno all'Università. Il quesito al quale la metodologia cerca di dare risposta è il seguente: quanto vale dal punto di vista economico un brevetto, un marchio, un design o un portafoglio di titoli di proprietà industriale? Il nostro studio si avvale della collaborazione di professionisti esterni esperti nella valutazione del portafoglio IP per l'ottenimento di finanziamenti da parte di istituti di credito o privati, risarcimenti da parte di contraffattori o per la negoziazione di accordi con potenziali partner tecnici/commerciali. -3- Biesse S.r.l. www.biessebrevetti.it Esempi metodologici Nella teoria economica sono stati sviluppati metodi diversi per la valutazione economica dei brevetti (e dei design); tali metodi non sono oggetto di una specifica normativa, ma di fatto sono diventati lo standard di riferimento internazionale (Smith & Parr, 2000). Questi metodi possono essere classificati nei seguenti gruppi generali (i primi due sono di gran lunga i più utilizzati). 1. Metodo del costo Questo metodo si propone di misurare il complesso dei benefici futuri generati dall’attuale possesso del bene oggetto della stima. Il metodo prevede la determinazione delle risorse monetarie che si dovrebbero impiegare per riprodurre o sostituire quel bene con uno del tutto analogo in termini di caratteristiche, potenzialità e idoneità ad offrire il medesimo servizio (Pavri, 1999; Renoldi, 1992). In pratica il valore economico di un brevetto/design corrisponderebbe al costo che l’imprenditore dovrebbe sostenere per acquistare lo stesso brevetto/design da terzi o per acquisirne licenza (costo di sostituzione). 2. Metodo del reddito Questo metodo, chiamato frequentemente anche ‘income method’, ‘profit expectation method’ o ‘economic benefits valuation’, si fonda sull’assunto che in generale il valore del bene sia determinabile calcolando il valore attuale del beneficio economico netto nell’arco di vita del bene (Pavri, 1999). Per gli schemi di calcolo del risultato economico si adottano soluzioni tecniche definite ‘premium price’ netto, risparmi di costo, criterio della esenzione da royalty che calcola il beneficio prodotto dalla mancata corresponsione di royalty, metodo del valore residuale che deriva il valori dei beni intangibili per differenza, sottraendo prima dal valore complessivo del business il valore dei beni immateriali o tangibili e allocando poi la quota di competenza a ciascun bene immateriale, in genere identificando in prima battuta il valore attribuibile ai -4- Biesse S.r.l. www.biessebrevetti.it bene immateriali non –identificabili e, quindi, calcolando per sottrazione il valore dei beni immateriali identificabili, tra cui i brevetti (Pavri, 1999; Turner, 2000). I metodi che rientrano in questa categoria sono per lo più basati su un calcolo o previsione dei flussi di cassa che possono derivare dal brevetto, da attualizzare poi secondo un opportuno tasso di attualizzazione/discount rate (Discounted Cash Flow, DCF – Net Present Value, NPV – Valore Attuale Netto VAN). 3. Metodo del mercato Questo metodo prevede che il valore di un brevetto/design rifletta semplicemente il valore considerato in transazioni e/o compravendite di brevetti/design simili o assimilabili al brevetto/design in esame. 4. Metodi DTA Si tratta di metodi basati su quello che viene definito in inglese ‘Decision Tree Analysis’ che, basandosi su tecniche di ‘discount cash flow’, forniscono un’analisi di ciascun ramo dell’albero delle decisioni (Pitkethly, 1997), attribuendo un appropriato fattore di rischio a ciascuna fase e valorizzando la flessibilità nelle decisioni e nelle operazioni che in genere si osservano con i brevetti e, in genere i beni di proprietà industriale. 5. Metodi OPT e ROV Si tratta di metodi basati sulla teoria Option Pricing Theory OPT e sulla teoria della valutazione delle Opzioni Reali ROV. Diversi autori hanno prospettato la possibilità di considerare il brevetto alla stregua di un’opzione cosiddetta non-finanziaria, anche detta opzione reale o Real Option. -5-