Immaginazione - ISIS Giulio Natta

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Immaginazione - ISIS Giulio Natta
Federico Fumagalli
5° B Liceo Scientifico Tecnologico
“Giulio Natta”
A.S. 2013/2014
INDICE:
-INTRODUZIONE: forma di superamento dei limiti della facoltà umane........................................................3
-EXCURSUS FILOSOFICO..............................................................................................................................4
-Immaginazione e conoscenza....................................................................................................................4
-Aristotele....................................................................................................................................................4
-Medioevo e Rinascimento.........................................................................................................................5
-Seicento e Settecento.................................................................................................................................5
-Immanuel Kant..........................................................................................................................................6
-Sigmund Freud...........................................................................................................................................7
-RISCONTRI STORICO-SOCIALI...................................................................................................................9
-creatività e innovazione.............................................................................................................................9
-UTOPIA E SECONDA GUERRA MONDIALE.............................................................................................11
-Guerra......................................................................................................................................................11
-Mein Kampf.............................................................................................................................................12
-Concetto di Utopia...................................................................................................................................12
-INFLUENCES ON ENGLISH LITERATURE...............................................................................................14
-Dystopia....................................................................................................................................................14
-1984,by George Orwell.............................................................................................................................14
-Samuel Taylor Coleridge..........................................................................................................................15
-INFLUENZE SULLA LETTERATURA ITALIANA.....................................................................................16
-Dante Alighieri e la Divina Commedia.....................................................................................................16
-IMMAGINAZIONE E FUGA DALLA REALTA'..........................................................................................18
-Les fleurs du mal.......................................................................................................................................19
-LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DEL NOVECENTO.............................................................................19
-Albert Einstein e la rivoluzione nella fisica del '900................................................................................21
-MATEMATICA E IMMAGINAZIONE...POSSIBILE?.................................................................................21
-I numeri immaginari e i numeri complessi................................................................................................22
-CONCLUSIONI..............................................................................................................................................23
-BIBLIOGRAFIA E FONTI.............................................................................................................................24
INTRODUZIONE
Forma di superamento dei limiti delle facoltà umane
Per immaginazione s'intende la capacità di rappresentarsi cose non presenti in “ atto alla
sensazione”.
Essa costituisce una particolare forma di pensiero, svincolata da regole fisse e legami logici, che si
presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata
spesso a un determinato stato affettivo.
La scelta personale di questa trattazione deriva dall'apprezzamento, maturato in particolar modo
durante questo anno scolastico, nei confronti della filosofia.
Lo studio di questa materia, supportato da una passione e un interesse maggiore rispetto agli anni
precedenti, mi ha permesso di notare come spesso le teorie dei grandi pensatori analizzati siano
riscontrabili nella quotidianità, nei rapporti con gli altri individui e sopratutto con me stesso.
Abituandomi pian piano a svolgere ragionamenti introspettivi non ho potuto evitare di cogliere
come l'immaginazione occupasse gran parte del mio spazio mentale, arrecandomi curiosità e
interesse finalizzati ad approfondire l' argomento.
Questa straordinaria capacità umana agisce solamente a livello di psiche e in maniera irrazionale?
Oppure essa può presentare manifestazioni e riscontri nella razionalità di cui la nostra civiltà e
profondamente intrisa?
Ebbene l'immaginazione costituisce un metaforico “ponte” tra irrazionale e razionale,astratto e
concreto; costituendo da sempre l'input primario che ha permesso all'umanità di progredire e
apportare modifiche radicali alle società.
Non solo, possiamo affermare che l'essenza dell'immaginazione è bivalente; infatti, oltre ad avere
conseguenze dirette e concrete sulla realtà essa può fungere in un certo senso da tramite per
evadere dai dolori e dalle sofferenze a cui la realtà esterna costringe da sempre l'uomo.
La mia intenzione è quella di sottolineare l'importanza di questa facoltà umana così forte; attraverso
un iniziale percorso filosofico dove mostro come è cambiata la concezione di questa tematica nel
corso della storia del pensiero, a partire dal rapporto tra immaginazione e conoscenza, giungendo
fino al concetto più moderno di immaginario.
Tratterò poi dei riscontri storico-sociali originati da concetti strettamente legati all'immaginazione
come creatività,innovazione e utopia; quest'ultima nello specifico in riferimento al progetto
politico-ideologico di uno dei più noti,influenti (e crudeli) personaggi storici di tutti i tempi : Adolf
Hitler.
Passerò poi in rassegna le influenze letterarie che più mi hanno colpito sotto il profilo tematico
dell'immaginazione: George Orwell e la sua “dystopian novel par excellence” 1984; Coleridge con
la differenza tra “imagination and fancy”; la “Divina Commedia” di Dante Alighieri e “I Fiori
del Male” di Charles Baudelaire.
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EXCURSUS FILOSOFICO
-IMMAGINAZIONE E CONOSCENZA
Il termine “immaginazione” nella storia della filosofia è spesso coinciso con quello di “fantasia”, e
solo nell'ultimo periodo dello sviluppo del pensiero i due vocaboli hanno assunto significati
differenti.
Nel rapporto tra immaginazione e conoscenza si sono alternati momenti in cui si considerava la
prima come fomentatrice della seconda e periodi in cui si vedeva nell'immaginazione un elemento
turbativo e di offuscamento della pura razionalità, tale da essere considerata alla fine inutile o
dannosa per il processo conoscitivo.
-Aristotele ( 384 a.C. / 383 a.C. - 322 a.C.)
Aristotele, coerentemente al suo carattere filosofico "scientifico", sosteneva che l’immaginazione
fosse sempre collegata all'immagine sensibile, garantendo così il suo sussidio conoscitivo.
Il filosofo riteneva quindi che essa costituisse “un movimento prodotto dalla sensazione in atto” .
Questa particolare capacità della nostra mente, dunque, è parte del processo conoscitivo, poiché
contribuisce a formare concretamente l'immagine collegata all'oggetto percepito in base:
ai suoi dati sensibili propri (il sapore al gusto, il colore alla vista ecc);
ai suoi dati sensibili comuni (la massa, il movimento, la figura ecc);
ai suoi dati sensibili accidentali, (per esempio un sapore disgustoso).
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Nel momento della sensazione in atto tuttavia l'immagine scompare perché viene sovrastata dalla
forza e dalla intensità della percezione sensibile; al contrario quando i dati sensibili sono assenti
prevalgono le immagini sotto forma di visioni: questo ad esempio accade nei SOGNI.
-Medioevo e rinascimento
Marsilio Ficino (1433-1499)
Giordano Bruno (1548-1600)
Nella medicina araba e nella cultura medievale/rinascimentale, alcune caratteristiche
dell’immaginazione hanno portato a collegarla con certe operazioni umane definite come creatrici:
la profezia, l’astrologia, la magia e la poesia.
Importanti per il Rinascimento le posizioni di Marsilio Ficino e Giordano Bruno che mettono in
evidenza gli aspetti di produttività e innovatività dell’immaginazione e le sue connessioni con
l’arte della memoria.
-Seicento e Settecento
Georg Wilhelm Friedrich Hegel ( 1770-1831)
René Descartes (1596-1650)
Nel Seicento si sviluppa soprattutto il dibattito sulle forze dell’immaginazione, sulla loro capacità
di modificare anche la realtà esterna e sui pericoli che esse possono comportare; aspetto,
quest'ultimo, che contribuisce alla svalutazione della funzione conoscitiva dell’immaginazione
operata da Cartesio.
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La riabilitazione dell’immaginazione si compie nella tradizione empiristico-sensualistica
settecentesca, mentre si afferma anche nei manuali la distinzione tra i diversi aspetti dell’attività
immaginativa: «facoltà di produrre le percezioni delle cose sensibili assenti» e in facoltà capace
di «produrre, mediante la divisione e la scomposizione delle immagini, l’immagine di una cosa
mai percepita dal senso».
Nella cultura settecentesca e poi soprattutto in quella idealistico/romantica, l’immaginazione
assume rilievo non solo in ambito gnoseologico ma anche in quello estetico, nel senso che tramite
essa sono possibili la produzione e la fruizione dell’arte. In genere, il riconoscimento del nesso
essenziale tra arte e immaginazione non definisce tale facoltà come puramente estetica’.
Anche in Hegel, che distingue tra immaginazione semplicemente riproduttiva e quella creatrice o
fantasia, e che fonda in quest’ultima il concetto di genio, la considerazione riguardo questa
straordinaria capacità è quella di una condizione essenziale per l’intera esperienza.
-Immanuel Kant (1724-1804)
Immanuel Kant fu probabilmente uno dei massimi esponenti dell'illuminismo, corrente di pensiero
che egli stesso definisce come “uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé
stesso”.
Egli esaltava l'importanza della ragione come gli illuministi di epoche precedenti, ma ciò che lo
differenzia considerevolmente è il suo profondo CRITICISMO, in primis nei confronti della
ragione stessa. Il compito della filosofia diventa quindi quello di analizzare criticamente i LIMITI
E LE POSSIBILITA' DELLE FACOLTA' UMANE; ..”bisogna portare la ragione stessa di fronte
al tribunale della ragione”...
CRITICA DELLA RAGION PURA (1781)
”che cosa posso conoscere?”
In quest'opera il filosofo arriva a elaborare una nuova teoria della conoscenza, così sintetizzabile:
Ciò che conosciamo è il risultato tra la cosa in se' e il nostro modo di coglierla. Egli definisce la
realtà conoscibile FENOMENO ; risultato del condizionamento che i nostri strumenti conoscitivi
applicano sul NOUMENO, ossia la realtà in sé, assolutamente inconoscibile.
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Per strumenti conoscitivi il filosofo intende le forme a priori di SENSIBILITA' (spazio e tempo) e
INTELLETTO (le categorie); la prima coglie i dati e le informazioni sulla realtà, mentre il
secondo dà la forma e organizza queste nozioni.
Il pensatore attuò una vera e propria rivoluzione copernicana nell'ambito della conoscenza; così
come Copernico spiegò il funzionamento dell'universo ribaltando i rapporti tra Terra e Sole, Kant
riuscì a fondare la validità della scienza ribaltando i rapporti tra soggetto e oggetto!
Non è la mente che si modella passivamente sulla realtà,bensì la realtà che si modella sulle forme a
priori attraverso cui la percepiamo.
A proposito dell'immaginazione,alla luce di questa sua nuova teoria, egli sostiene che arte e
fantasia devono conformarsi alla convivenza sociale: altrimenti la fantasia diventa una
«immaginazione che produce immagini senza volerlo».
L'immaginativo dunque si controlla e pone limiti all'irreale mentre la fantasia talora deborda e
opera in modo del tutto irrazionale.
Kant quindi riprende la teoria aristotelica della capacità conoscitiva della immaginazione..
Egli la definisce come «facoltà di rappresentare un oggetto anche senza la sua presenza
nell’intuizione», e pone netta differenza tra l’immaginazione produttiva (a priori) e quella
riproduttiva(non a priori): la prima coincide con la funzione delle intuizioni pure di spazio e tempo
ed è definita dal filosofo come «soltanto spontaneità»; la seconda è la capacità di far riaffiorare
nello spirito oggetti intuiti precedentemente ed è sottoposta alle leggi empiriche dell’associazione.
.
Il pensiero contemporaneo: immaginazione e immaginario
Nel corso del XX secolo assistiamo a una nuova terminologia: non si parla più di immaginazione
ma di "immaginario" ; con cui l’attenzione è posta non tanto sulla facoltà immaginativa quanto sui
suoi prodotti: i miti, I SOGNI,LA POESIA cercando non tanto di interpretarli quanto piuttosto di
analizzarli nella loro struttura interiore.
-Sigmund Freud(1856-1939)
Disquisendo su sogni e sulla dimensione irrazionale umana è impossibile non citare Sigmund Freud.
Egli è stato un neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi, una delle principali
branche della psicologia.
Ha elaborato una teoria scientifica e filosofica, secondo la quale i processi psichici inconsci
esercitano impulsi determinanti sul pensiero, sul comportamento umano e sulle interazioni tra
individui.
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Egli definisce INCONSCIO la parte inconoscibile della nostra psiche.
Centrale nell'inconscio dell'uomo è il concetto di pulsione ..[individua pulsioni erotiche (Eros) e
pulsione di morte (Thanatos)]..: « la forza che sta dietro la tensione dovuta a un bisogno/ un certo
ammontare di energia, che preme verso una certa direzione»
La psiche è un teatro di conflitti fra le pulsioni e le forze che vi si oppongono ( in noi si muovono
forze contrastanti, quello che noi siamo è determinato dalla forza risultante di spinte
contraddittorie).
Freud iniziò sin da giovane ad occuparsi dell'isteria: nevrosi tipicamente femminile e che
presentava sintomi molto evidenti: da fobie (paure incontrollabili), tosse, afasie (perdita della
parola) , convergenza degli occhi, paralisi momentanea degli arti, pensieri ossessivi, rifiuto di bere
liquidi o di cibarsi.
Egli tentò di guarire i pazienti andando a “scavare” nella loro psiche sino a giungere all'origine della
nevrosi.
Secondo Freud nell'inconscio non sono presenti solo cause rimosse ma anche i desideri
profondi,irrazionali e sessuali che condizionano l'individuo.
Questi desideri, queste fantasie inconsce sono costantemente sottoposte a un “filtro” che non li
lascia emergere( in quanto considerati inaccettabili poiché capaci di creare conflitto con la realtà);
LA CENSURA.
Ci sono maniere dirette con cui si manifestano i contenuti dell'inconscio: con i lapsus, i sogni e gli
atti mancati (eventi dimenticati perchè negativi o non graditi, quindi eliminati dalla nostra mente ).
Freud abbandonò l'ipnosi poiché notò come i risultati ottenuti da questo metodo fossero passeggeri
(quando il paziente si risvegliava non riportava alla coscienza il suo problema, non era ancora
pienamente consapevole)
Sviluppa così il metodo della associazione libera dove il paziente si ritrova in uno stato di totale
rilassatezza e viene invitato a parlare a ruota libera e si ritroverà a seguire i suoi pensieri, dai quali
scaturiranno ricordi e immagini che non sarebbero,altrimenti, mai venute alla luce.
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Il sogno
Appassionato da sempre dei sogni, ritiene che in essi possa emergere quello che a livello cosciente
non riesce a manifestarsi.
Nei sogni infatti la censura è molto più attenuata e la parte inconscia della nostra psiche può fluire
più liberamente, attraverso immagini e visioni apparentemente insensate che rappresentano un
“sottile” filtro posto nei confronti dei contenuti più profondi della nostra mente.
Freud considera i sogni come “la via maestra verso l'inconscio”.
L'analista sarà come una sorta di detective che, seguendo il percorso dei pensieri, deve scoprire
quali sono le origini traumatiche del disturbo psichico.
Il sogno è l'espressione di un desiderio inconscio! (Questo riguarda tutti non solo i malati).
RISCONTRI STORICO-SOCIALI
IMMAGINAZIONE: ponte tra irrazionale e razionale
-Il nesso?
CREATIVITA' E INNOVAZIONE
Il processo immaginativo non si limita solo alla sfera della psiche umana, esso trova libero sfogo
nella CREATIVITA’; intesa come l'arte o la capacità di creare e inventare grazie all'utilizzo
congiunto della fantasia e dell'immaginazione.
Questa stretta correlazione tra immaginario e creatività ha sempre permesso agli essere umani di
avere una marcia in più rispetto a qualunque altro essere vivente.
Queste abilità straordinarie hanno permesso alle popolazioni di controllare e gestire sempre meglio
la natura, evolvendosi a livello di tecnica e conoscenza.
La chiave sta nell' INNOVAZIONE, scaturita dalla creatività e componente fondamentale alla base
di qualsiasi sviluppo e progresso.
Essa è l'applicazione di un'invenzione o di una scoperta e riguarda un processo o un prodotto che
garantisce risultati o benefici maggiori.
I libri di storia insegnano come qualsiasi società ,in qualunque epoca, abbia sempre cercato di
progredire a livello di conoscenza, per applicare le nuove scoperte in più ambiti possibili!(civile,
energetico, militare ecc.).
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Il Novecento è noto come il secolo delle due grandi guerre mondiali. L'uomo dovette affrontare
per la prima volta un conflitto di dimensioni globali, conflitto che ebbe inizio il 28 luglio 1914 con
la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio
dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, e si
concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918.
Gli anni della prima guerra mondiale videro la più rapida accelerazione del progresso tecnologico
della storia e, purtroppo, gran parte di questo progresso fu sfruttato per incrementare la qualità del
settore militare.
All'inizio della guerra nessun esercito intuiva ancora che la mitragliatrice leggera sarebbe
diventata la principale arma della fanteria e che i fragili aeroplani, utilizzati esclusivamente per
l'osservazione aerea, sarebbero diventati mezzi veloci e fortemente armati in grado di fornire
appoggio tattico alle forze di terra. Nel 1918 i soldati indossavano elmetti d'acciaio, erano dotati di
maschere antigas, combattevano muniti di una vasta gamma di armi e potevano contare sul
supporto di carri armati e di forze aeree, cose del tutto impensabili solo quattro anni prima.
Durante questo scontro più di 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo (60 milioni
solo in Europa) di cui oltre 9 milioni caddero sui campi di battaglia; si dovettero registrare anche
circa 7 milioni di vittime civili, non solo per i diretti effetti delle operazioni di guerra ma anche per
le conseguenti carestie ed epidemie.
Nonostante le conseguenze disastrose, a livello economico, sociale e di perdite umane, che una
guerra di tali proporzioni può provocare, il 1º settembre 1939 con l'attacco della Germania nazista
alla Polonia scoppiò la seconda guerra mondiale, che terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945
con la resa tedesca e, nel teatro asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero
giapponese a seguito dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
È considerato il più grande conflitto armato della storia, costato all'umanità sei anni di sofferenze,
distruzioni e massacri per un totale di 55 milioni di morti. Le popolazioni civili si trovarono
direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive.
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Nel corso della guerra si consumò anche la tragedia dell' Olocausto perpetrata dalla Germania
nazista nei confronti degli ebrei, delle etnie Rom e Sinti, degli omosessuali, dei Testimoni di Geova,
dei polacchi e di altre popolazioni slave.
UTOPIA E SECONDA GUERRA MONDIALE
-Guerra:
Come è possibile umanamente, del resto, non chiedersi “perchè” di fronte ad avvenimenti di questo
tipo? Di fronte a catastrofi di questo calibro? Cos'è la guerra? Da dove si origina un conflitto?
La guerra è un evento sociale e politico generalmente di vaste dimensioni che consiste nel
confronto armato fra due o più soggetti collettivi significativi.
Si ricorre ad essa quando il contrasto di interessi economici, IDEOLOGICI, strategici o di altra
natura non riesce a trovare una soluzione negoziata, o quando almeno una delle parti percepisce
l'inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi.
La guerra è preceduta da:
• un periodo di tensione, che ha inizio quando le parti percepiscono l'incompatibilità dei
rispettivi obiettivi;
• un periodo di crisi, che ha inizio quando le parti non sono più disponibili a trattare tra di
loro per rendere compatibili tali obiettivi.
Nel caso specifico della seconda guerra mondiale uno degli inneschi principali fu quello del
progetto utopico di Adolf Hitler.
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-Mein kampf:
Mein Kampf (La mia battaglia) è il saggio pubblicato nel 1925 da Adolf Hitler, nella quale il
dittatore espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazista.
Hitler rivela il suo odio per ciò che riteneva fossero i due mali gemelli del mondo: comunismo ed
ebraismo . Il nuovo territorio di cui la Germania aveva bisogno avrebbe realizzato nella giusta
maniera il "destino storico" del popolo tedesco; tale obiettivo, a cui Hitler si riferiva parlando del
Lebensraum (SPAZIO VITALE) spiega perché il Fuhrer, con modi aggressivi, volle estendere la
Germania ad est e, in particolar modo, invadere la Cecoslovacchia e la Polonia, prima ancora di
lanciare il suo attacco contro la Russia.
I nodi fondamentali del progetto ideologico-politico hitleriano sono dunque chiari:
-antisemitismo e anticomunismo;
-esaltazione della razza ariana pura e superiore;
-Lebensraum;
-Pangermanesimo: l'aspirazione a unificare politicamente tutte le popolazioni di stirpe e lingua
tedesca.
-Concetto di utopia:
Ora,qual è il nesso tra l’immaginazione e il progetto hitleriano che ebbe come conseguenza il più
grave conflitto armato della storia? La chiave sta nell’ UTOPIA.
Essa è definibile in un certo senso come “immaginazione di modelli di società future”, in quanto
consiste fondamentalmente nella formulazione di un assetto politico, sociale, religioso che non
trova riscontro nella realtà ma che viene proposto come ideale e come modello.
Il termine essere talvolta intenso in senso limitativo (modello non realizzabile, astratto), altre volte
invece può fungere da critica verso situazioni esistenti e da forza orientante verso forme di
rinnovamento sociale; proprio come intendeva agire Hitler.
Questo concetto trova parecchi esempi esplicativi, in numerosi ambiti:
politica e storia: Sviluppatosi fra il XVIII e il XIX secolo, il SOCIALISMO UTOPICO fu la
prima corrente del moderno pensiero socialista. Esso si poneva a sostegno di una riforma generale
della società e dello Stato, che avesse come fine la giustizia sociale e come mezzo la statalizzazione
delle risorse economiche, l'abolizione della proprietà privata e della famiglia.
economia: La forma economica del COMUNISMO si basa su una distribuzione paritaria dei
beni, spesso con la totale abolizione del denaro, e con cittadini che fanno un lavoro che apprezzano
e che è svolto per il bene comune in quanto massima espressione della loro individualità, e che gli
lascia ampi margini di tempo per coltivare arti e scienze.
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Karl Marx elaboro questa concezione utopica ritenendo che il comunismo si sarebbe
inevitabilmente imposto sul capitalismo, ricco di contraddizioni e alienazioni.
religione: Le idee del paradiso nel Cristianesimo e nell'Islam tendono ad essere utopiche! Esse
invitano in un certo qual modo ad una speculazione sull'esistenza libera dal peccato, dalla povertà e
da ogni tristezza, all'interno di un mondo ultraterreno; “sconfiggendo” il potere della morte.
scienza e tecnologia : Queste tipologie di utopia sono proiettate verso un futuro in cui scienza e
tecnologia creeranno le condizioni per uno stile di vita utopico; ad esempio con il superamento della
morte e della sofferenza e con cambiamenti migliorativi della natura e della condizione umana.
In contrapposizione a questo orientamento ottimistico, si pone la predizione che l'avanzamento di
scienza e tecnologia porterà all'estinzione dell'umanità, in seguito ad un utilizzo intenzionalmente o
maldestramente distruttivo o ad un puro incidente.
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INFLUENCES ON ENGLISH LITERATURE
-Dystopia:
Dystopia can be defined as the opposite of utopia; it is like a negative and pessimistic utopia.
It is the imagination of a future society that is undesirable from every point of view.
In fact dystopias are often characterized by dehumanization, totalitarian governments,
environmental disaster, and other cataclysmic declines in society.
So, in the imaginary world of the future, social trends have been brought to apocalyptic extremes.
Dystopian novels appear as works of warning, or satires, showing current trends extrapolated up to
exaggerated conclusions.
-One
of the most famous dystopian novel: 1984, by George Orwell
George Orwell (1903-1950 )
Manifesto of Big Brother; the dictator presents
physical features common to both Hitler and
Stalin.
1984 is one of the most famous novel by George Orwell and it has been defined as “the dystopian
novel par excellence”.
In the novel, the world is divided into three territorial units, three super-states:
-Oceania, which includes Great Britain, Ireland, the Americas, Australia, New Zealand, and the
south-central part of Africa, governed by the principles of the English Socialism (heir of the
Labour Party);
-Eurasia, which includes Europe (excluding Britain and Ireland) and Russia, its form of
government is the Neobolscevismo, based on the Communist Party of the Soviet Union.
-Eastasia, which includes China, Mongolia, Japan and the northern part of India and Burma. Its
form of government is the worship of death.
-Finally, there is a disputed area between the three powers, a no man's land that includes the north
central Africa, the countries of the Middle East, and parts of Central Asia.
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The plot
The novel's protagonist, Winston Smith, is a member of the party, in charge of "correcting" the
books and newspaper articles already published. He has to modify them in order to make truthful
the predictions made by the party and he has to change the History, because the Party wanted to
improve his fame of infallibility. Winston doesn't accept these injustices and fails in adapting his
mind to the “doublethink”, inspired by the Leninist dialectical materialism . Beside him two other
characters act: Julia (who Winston is in love with ,despite the prohibitions of the party), a young
man who fits the party only for convenience, and O'Brien, an important official in which the
protagonist sees a father figure.
Despite the party imposes chastity, Winston and Julia become lovers and decide to work with a
clandestine organization, the Brotherhood: so they receive a book from O'Brien, “Theory and
practice of oligarchical collectivism ”, the manifesto of the organization, which exposes the
ideologies. They have been arrested and interrogated by O'Brien, which is actually an agent of the
Thought Police ( “psicopolizia”), whose aim is to penetrate in Winston ( who is refractory to the
socio-political conditioning of the Party), using the technique of Doublethink through three stages:
learning, understanding, acceptance. The attempt succeeds perfectly, and Winston will be aligned
with the regime.
-Samuel Taylor Coleridge(1772-1834)
The theme of imagination influenced a famous british poet, Coleridge.
His most important work is THE RIME OF THE ANCIENT MARINER.
It is a long poem written in the form of a ballad and is made up of seven parts.
In the first part the mariner begins to tell the wedding guest his story and how he killed the
albatross. The shooting of the albatross is seen as an act of cruelty and it seems to bring bad luck
and the crew blame the mariner for their misfortunes. When the ship gets to the equator thanks to
the south wind, the good weather makes the crew change their minds and they thank the mariner,
but his crime has brought the supernatural spirits who follow the ship.
The crew, in fact, is blocked in a calm sea,under a burning sun, tortured by thirst and again they
blame the mariner.
As a sign of his guilt they hang the dead albatross around his neck.
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Suddenly a ship approaches from the west. On board : the death, a skeleton, the nightmare death-inlife, a pale woman; and they are playing dice.
Death wins the crew's souls, while death-in-life wins the mariner's.
Only the mariner survives and, by findind the strength to pray, he partially expiates his sin.
The ship skins but the mariner saves himself. He gets to a lend where a good hermit approached
him.
Here he has to face the last penance for his crime; he is forced to travel from land to land for the rest
of his days, telling his story to the people he meets, so that they learn to love and respect all God's
creatures.
Coleridge's concept of imagination and fancy
In Biographia Literaria he defines his conceptions of imagination.
He identifies two kinds of imagination: primary and secondary. Primary imagination is at the basis
of knowledge's process: thanks to this ability our perceptions are transformed into ideas,concepts
and images so that we can communicate; it gives order to our perceptions.
Secondary imagination is set in motion by an act of conscious will (messo in moto da un atto di
volontà cosciente), it is similar to the primary one but is more powerful because it doesn't only give
the world a ordered and comprehensible shape, it can also create new worlds.
The creative power of poetic imagination,however, may sometimes give way to an idealised view
of reality, unifying the several different aspects of the natural world.
Both primary and secondary imagination are different from fancy.
Imagination belongs to the infinite,it is close to the act of divine creation. Fancy is connected only
to things that already exist and can find links and similarities with them.
Fancy is not a creative power, it transforms what we perceive.
INFLUENZE SULLA LETTERATURA ITALIANA
-Dante Alighieri e la Divina Commedia
Dante Alighieri (1265-1321)
E' sempre più chiaro come l'immaginazione e la creatività fungano da “motori” per l'uomo,
spingendolo ad agire in molteplici direzioni; nell'innovazione tecnologica, nel progresso scientifico,
nell'arte,nella letteratura ecc.
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George Orwell, attraverso l'immaginazione, scrisse un romanzo distopico: sfruttò quindi la forza del
processo immaginativo per costruire una pesante critica sociale nei confronti dei totalitarismi.
Lo scrittore britannico non fu il primo ad adottare questa strategia “artistica”.
Circa 700 anni prima il padre della lingua italiana, Dante Alighieri, scrisse ,secondo molti
interpreti, il più grande capolavoro letterario di tutti i tempi, La Divina Commedia, e concentrò
l'aspetto critico dell'opera nella prima delle tre cantiche; l' INFERNO.
Il Poema:
La Comedìa, conosciuta soprattutto come Commedia o Divina Commedia, è un poema scritto in
terzine incatenate di versi endecasillabi, in lingua volgare fiorentina. E' stata composta secondo i
critici tra il 1304 e il 1321, anni dell'esilio di Dante in Lunigiana e Romagna.
La Commedia è l'opera più celebre di Dante, nonché una delle più importanti testimonianze della
civiltà medioevale.
Il poema è diviso in tre parti, chiamate cantiche (Inferno,Purgatorio e Paradiso), ognuna delle
quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale).
La scelta narrativa adottata per illustrare lo “stato delle anime” è quella del viaggio immaginario
nell'oltretomba da parte dello stesso Dante, che diventa il reale contenuto dell'opera, mai
presentato quindi come finzione visione o sogno, ma sempre come un' esperienza reale vissuta dal
poeta.
L'espediente del viaggio immaginario introduce la componente autobiografica della Commedia, per
cui essa oscilla continuamente dal piano oggettivo(rapporto tra questa vita e quell'altra, la colpa e
la pena,il pentimento e l'espiazione, il merito e la beatitudine) al piano soggettivo : la vicenda
personale di Dante.
Il viaggio rappresenta la proiezione allegorico-narrativa di un percorso morale all'interno della
sua coscienza,effettuato nei primi anni dell'esilio e forse dovuto al forte contraccolpo prodotto
dall'esilio stesso, che lo avrebbe indotto a sottoporre a un ripensamento globale e autocritico non
solo il proprio passato ma anche l'intera sua epoca.
Il sommo poeta si riveste di un compito profetico e teologico: rivelare tutte le verità da lui apprese;
ovvero il senso cristiano della vita, per reintrodurre nella società del suo tempo,moralmente e
politicamente decaduta a causa della crisi delle due istituzioni-guida Chiesa e Impero, quei valori
universali della fede e dell'etica smarriti dall'uomo.
L'inferno dantesco:
L'inferno, una profonda voragine che scende a imbuto fino al centro della terra, è la sede in cui
sono puniti i peccatori che, non pentiti, non hanno ottenuto il perdono di Dio, ed è contraddistinto
dall'eternità e dall'immutabilità della pena.
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Le anime sono poste nel luogo di pena corrispondente al loro peccato più grave secondo un
ordinamento morale delle colpe, di gravità crescente dall'alto verso il basso, in cui l'etica antica si
unisce all'etica cristiana.
IMMAGINAZIONE E FUGA DALLA REALTA'
La forza dell'immaginazione è stata compresa da molti letterati e scrittori;spesso interpretata e
sfruttata in maniere differenti.
Oltre a costituire il filo conduttore tra irrazionale e razionale, portando ad associare l'interiorità
umana alla realtà esterna, l'immaginazione è stata valutata anche dal punto di vista dell'
EVASIONE DALLA REALTA'.
L'espediente del viaggio immaginario, utilizzato da Dante per fini di critica nei confronti della
società del tempo, viene utilizzato anche per sottolineare la capacità di fuga dalla realtà propria
dell'immaginazione!
E' questo il caso de “I fiori del male”, di Charles Baudelaire.
Charles Baudelarie (1821-1867)
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-Les
fleurs du mal:
Si tratta di una raccolta lirica pubblicata nel 1857.
A detta dello stesso Baudelaire l’opera va intesa come un viaggio immaginario che il poeta compie
verso l'inferno che è la vita; all’interno dell’opera infatti vengono proposti viaggi verso mondi
lontani ed esotici per fuggire da una realtà disgustosa.
Nella prima sezione "Spleen et ideal" egli esprime il suo stato di malessere. L'autore si pone come
uno spirito superiore capace d'elevarsi al di sopra degli uomini e di percepire con la sua sensibilità
innata le segrete corrispondenze tra gli oggetti, i profumi e gli elementi della natura
(Correspondances), ma, proprio a causa delle sue capacità, il poeta è maledetto dalla società e
diventa oggetto di scherno per gli uomini comuni.
La causa della sofferenza del poeta è lo spleen; un’angoscia esistenziale profonda e disperata che
lo proietta in uno stato di perenne disagio.
La seconda sezione Tableaux parisiens rappresenta il tentativo di fuggire l’angoscia proiettandosi
al di fuori della sua dimensione personale nell’osservazione della città; tuttavia il tentativo si rivela
vano poiché, nel guardare la grande città, lo spirito inquieto non trova che gente sofferente proprio
come lui.I fiori del male sono i paradisi artificiali e gli amori proibiti e peccaminosi che danno
l’illusoria speranza di un conforto. Quando anche questi effimeri piaceri vengono a svanire, al
poeta non rimane che “La revolte”, il rinnegamento di Dio e l’invocazione di Satana che tuttavia
non si rivela utile alla sua fuga. L’ultimo appiglio per lo spirito disperato del poeta è la morte,
intesa come distruzione e disfacimento, a cui il poeta s'affida tentando disperatamente di trovare
nell'ignoto qualcosa di nuovo, di diverso dall'onnipresente angoscia.
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DEL NOVECENTO
Dopo aver analizzato il XX secolo sotto il profilo controverso e negativo della guerra, occorre
sottolineare come in questo periodo, oltre alla vasta gamma di innovazioni tecnologiche, si attuò
uno sconvolgimento enorme nell'ambito del sapere scientifico.
Il Novecento,infatti, viene considerato dalla maggior parte degli scienziati e dei filosofi, come il
secolo che ha portato ad una seconda rivoluzione scientifica , che investì soprattutto il mondo della
fisica segnando il passaggio da fisica classica a fisica moderna (o quantistica).
Si tratta di una vera e propria crisi delle teorie tradizionali, che interpretavano i fenomeni naturali
secondo schemi logici corrispondenti e definiti. Le scienze solitamente definite "esatte" vengono a
perdere il significato che era stato loro attribuito.
Il determinismo, pilastro rimasto saldo per millenni, che prevede una concezione per cui in natura
nulla avviene a caso ma tutto accade secondo ragione e necessità, viene superato dalla teoria della
relatività elaborata da Einstein e Heisemberg e dalla teoria dei quanti di Plank.
L'anti-determinismo viene quindi identificato con la figura del famoso fisico tedesco Heisenberg,
preceduto e appoggiato da un altro importante fisico, Bohr, che introdusse nel 1913 un modello
atomico semi-classico. Esso costituiva un ponte tra la fisica classica e quella quantistica, in
quanto superava le difficoltà riscontrate nelle precedenti applicazioni al mondo atomico delle leggi
fisiche utilizzate per l'analisi del mondo macroscopico. L'opera di Heisenberg pone un limite
teorico alla nostra capacità di indagare la natura.
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L'avvento del regime nazista in Germania costrinse gli scienziati a confrontarsi con il problema
della collaborazione. La scelta oscillava tra l'emigrare all'estero e il rimanere nella propria patria
sottomettendosi al volere della politica Hitleriana. Ci sono casi però in cui singole personalità
rimasero al loro posto (o tentarono di farlo) per preservare la ricerca nel proprio paese, pur senza
mischiarla con la politica. Questo è il caso di Werner Heisenberg.
Werner Karl Heisenberg (1901-1976)
Max Planck (1858-1947)
Niels Bohr (1885-1962)
Dove si colloca in questo contesto il concetto di immaginazione? La risposta è incarnata dalla figura
sicuramente più nota e rilevante del secolo, conosciuta da scienziati, letterati,uomini non studiosi,
insomma da chiunque di tutto il mondo; passato alla storia, grazie alle sue scoperte rivoluzionarie,
come uno dei personaggi più influenti di sempre : ALBERT EINSTEIN.
Reso celebre dalle sue numerose citazioni ed aforismi , non si risparmiò di esporre il suo pensiero
riguardo l'immaginazione :”L'immaginazione è più importante della conoscenza. La
conoscenza è limitata, mentre l'immaginazione abbraccia il mondo intero,stimolando il
progresso, dando nascita all'evoluzione“.
Albert Einstein (1879 – 1955)
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-Albert Einstein e la rivoluzione nella fisica del '900
Nel 1905, un impiegato dell'Ufficio Brevetti di Berna pubblica una serie di rivoluzionari articoli con
i quali modifica per sempre il nostro modo di vedere il mondo che ci circonda.
In questi articoli, il giovane Albert Einstein:
-fornisce una spiegazione dell'effetto fotoelettrico (l'emissione di fotoni da parte di un metallo
colpito da luce) tramite il concetto di quanti di luce, fotoni, introducendo così l'idea del
comportamento bivalente della luce, la quale si presenta sia come onda che come particella, idea
che è tra i concetti alla base della meccanica quantistica: questo articolo gli varrà il premio Nobel
17 anni dopo, nel 1922;
-da' una spiegazione del moto browniano (il moto incessante e disordinato di minuscole particelle
di polvere dovuto al loro urto da parte delle molecole del liquido o del gas in cui sono immerse),
fornendo la prima prova "sperimentale" dell'esistenza degli atomi e segnando così l'inizio della
teoria atomica della materia;
-formula la teoria della relatività ristretta ponendo fine all'idea di spazio e tempo come grandezze
assolute, indipendenti l'una dall'alta e dall'osservatore, e riformulando i concetti di massa ed
energia.
Einstein nel 1916 pubblica la relatività generale, fornendoci una teoria della gravità che permette
di descrivere l'universo a grande scala (stelle, galassie, ammassi di galassie, fino all'universo intero),
ovvero quei processi che coinvolgono masse enormi. Contribuì in tal modo alla nascita della
meccanica quantistica, la teoria che ci permette di descrivere l'universo alle scale più piccole
(molecole, atomi e particelle subatomiche). Tutte queste straordinarie scoperte costituiscono il
nucleo della fisica moderna ed egli non ha mai smesso di ricercare una via per trasformare la
relatività generale in una visione unitaria di tutta la natura. Questa costruzione di una teoria del
tutto è uno dei traguardi più ambiziosi della fisica moderna.
MATEMATICA E IMMAGINAZIONE....POSSIBILE?
Augustus de Morgan, matematico e logico britannico, riteneva che “ la forza trainante della
matematica non è il ragionamento, ma l’immaginazione.”
La matematica è quella scienza che si occupa dello studio degli enti numerici e geometrici dal punto
di vista teorico (matematica pura) e le relazioni che si stabiliscono tra di loro, le applicazioni nel
campo delle altre scienze o nelle realizzazioni della tecnica (matematica applicata).
Augustus de Morgan (1806-1871)
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Può realmente esistere un collegamento tra la capacità immaginativa umana e la scienza in assoluto
più rigida, precisa e...perfetta? AFFERMATIVO! Esiste un esempio esplicativo lampante,
esprimibile attraverso una sorta di ossimoro scientifico:
-I
NUMERI IMMAGINARI e I NUMERI COMPLESSI:
In matematica viene insegnato sin da quando si è bambini che la radice quadrata di un numero
negativo e' impossibile , perchè non esiste nessun numero reale che elevato al quadrato dia un
risultato negativo.
In matematica pero' e' impossibile mettere dei vincoli, sarebbe come mettere dei vincoli al pensiero.
Se non esistono numeri reali e' pero' possibile che esistano numeri di altro tipo tali che il loro
quadrato sia un numero negativo.
Va a merito degli algebristi italiani del seicento aver immaginato tali numeri, da loro chiamati
appunto numeri immaginari.
Oggi questi numeri sono usatissimi sia in fisica che nelle altre scienze sperimentali.
L'operazione di estensione del sistema dei numeri reali a quello dei numeri complessi è permessa
dal concetto matematico di unità immaginaria, “ i “; la quale viene utilizzata come una quantità
incognita durante la manipolazione delle espressioni, secondo la relazione fondamentale:
=
Ne deriveranno quindi le seguenti operazioni di base:
UN QUALSIASI NUMERO SEGUITO DALLA “I” SI DICE NUMERO IMMAGINARIO.
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Con l'espressione “numero complesso” si intende un numero formato da una parte immaginaria e
da una parte reale. I numeri complessi sono usati in tutti i campi della matematica, in molti campi
della fisica (e notoriamente in meccanica quantistica), nonché in ingegneria, per la loro utilità nel
rappresentare onde elettromagnetiche e correnti elettriche ad andamento temporale sinusoidale.
In matematica, i numeri complessi formano un campo (nonché un' algebra reale bidimensionale) e
sono generalmente visualizzati come punti del piano, definito in questo caso piano complesso. La
proprietà più importante che caratterizza i numeri complessi è il teorema fondamentale
dell'algebra, che asserisce che qualunque equazione polinomiale di grado n ha esattamente n
soluzioni complesse, non necessariamente distinte.
Cenni storici:
Inizialmente i numeri complessi non vennero considerati come "numeri" ma solo come artifici
algebrici utili a risolvere equazioni. Erano infatti numeri "che non dovrebbero esistere": Cartesio
nel XVII secolo li chiamò "numeri immaginari". Abraham de Moivre ed Eulero nel XVIII secolo
iniziarono a fornire ai numeri complessi una base teorica, finché questi assunsero piena cittadinanza
nel mondo matematico con i lavori di Gauss. Contemporaneamente si affermò l'interpretazione dei
numeri complessi come punti del piano.
Leonhard Euler (1707-1783)
Abraham de Moivre (1667-1754)
CONCLUSIONI
Al termine di questo percorso argomentativo di tipo storico,scientifico e umanistico, mi sento di
poter affermare che il titolo scelto per queste pagine si riveste di un valore maggiore e soprattutto
più chiaro e accessibile; l'immaginazione è quella facoltà che permette all'uomo di superare i
propri limiti, all'interno di qualsiasi ambito del sapere.
Non solo, la straordinarietà di questa particolare forma di pensiero permette l'assoluta libertà alla
contorta mente umana, quel “teatro di conflitti” capace di ospitare magnifici ed infiniti spettacoli.
L'immaginazione garantisce quindi la libertà spirituale e non fisica, permettendo ai sentimenti e alle
emozioni di fluire, simulando una vera e propria fuga dalla realtà, sempre più controversa e difficile
da affrontare.
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BIBLIOGRAFIA E FONTI:
-DANTE DIVINA COMMEDIA, Lo dolce lume, Gianluigi Tornotti, Carlo Bertelli, Emanuela
Daffra;
-With Rhymes and Reason, From the origins to Modern Times, Cinzia Medaglia, Beverley Anne
Young;
-I saperi della storia, Il Novecento, Alberto De Bernardi, Scipione Guarracino;
-Corso di Fisica, volume 3, elettromagnetismo, fisica atomica e subatomica, WALKER;
-Wikipedia “The free encyclopedia”;
-Treccani, L’ Enciclopedia italiana.
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