C`È CHI PUÒ

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C`È CHI PUÒ
C'È CHI PUÒ...
Αἰσχρουργός, όν si pronuncia aischrourgòs e deriva da αἰσχρός “vergognoso” ed ἔργον “lavoro”.
Si attesta solo in Galeno e vuol dire pervertito sessualmente.
Ἀνασυρτόλις si pronuncia anasyrtòlis e viene da ἀνασύρω “alzare la tunica”. Vuol dire donna
svergognata e si trova solo in Ipponatte.
Ἀνασεσυρμένος, η, ον si pronuncia anasesyrmènos e viene da ἀνασύρω “alzare la tunica”.
Vuol dire con la tunica alzata, quindi sconcio, pervertito. Si trova solo in Teofrone.
Ἀπεψωλημένος, η, ον si pronuncia apepsolemènos e viene da ἀποψωλέω “scappellare”. Si trova
solo negli Acarnesi di Aristofane e vuol dire arrapato.
Ἀσχημοποιός, όν si pronuncia aschemopoiòs e viene da ἄσχημος “sconveniente”. Significa che
rende impudichi, che fa comportare la gente in modo osceno. È un epiteto di Afrodite.
Βάταλος, ου si pronuncia bàtalos e vuol dire ano, significato riscontrabile in Eupoli. Eschine,
Demostene ed altri oratori lo utilizzano come insulto, a volte con il significato di pervertito,
altre come balbuziente.
Βλάκευμα, ατος si pronuncia blakèuma e deriva da βλάξ “stupido”. Con il significato di
stupidità si trova solo in Eustazio, mentre è più diffuso il significato di atto di lussuria,
riscontrabile soprattutto in scritti di cose cristiane.
Βλάξ, βλακός si pronuncia blàx e vuol dire stupido. In alcuni documenti a carattere religioso, è
usato anche come lussurioso, godurione.
Ἑγκοισυρόομαι si pronuncia enkoisyròomai e deriva dall'unione di ἐν e Κοισύρα “Cesira”. Vuol
dire fare la libidinosa, come Cesira appunto. È attestato solo in Aristofane.
Ἑντατικός, ή, όν si pronuncia entatikòs e viene da ἐντείνω “avere un'erezione”. Vuol dire
afrodisiaco e si trova soprattutto in testi di argomento medico. Dioscoride, un famoso
farmacologo greco, dice che è anche il nome di una pianta afrodisiaca. Può significare
anche sessualmente valido.
Ἑντείνω si pronuncia entèino e viene da ἐν più τείνω “tendere”. Significa tendere, oppure
sforzarsi. Aristotele e Diodoro Siculo lo usano però col significato di avere un'erezione.
Ἑντονία, ας si pronuncia entonìa e viene da ἐντείνω “avere un'erezione”. Si trova solo una volta
in Orapollo di Nilopoli (sembra un nome inventato, ma in realtà er uno studioso di cose
egiziane), che usa questo termine come sinonimo di erezione.
Ἑπαίρομαι si pronuncia epàiromai e viene da ἐπί più αἵρω “sollevare”. Vuol dire drizzarsi od
anche eccitarsi. Aristofane non si fa scappare un'occasione del genere e lo usa con
significato osceno nella Lisistrata, dove appunto, riferito ad un cazzo, si trova:
Ἑπῆρται [Epèrtai]: è dritto!
Ἑπιβάτης, ου si pronuncia epibàtes e viene da ἐπιβαίνω “montare”. Significa ufficiale di marina
o soldato su carro, visto che montano su di un mezzo, ma può significare anche stallone.
Tale significato è tramandato dai Geoponica, dei libri sull'agricoltura e la vita nei campi.
Rufo dice che vuol dire anche dito medio.
Ἑταιριστής, οῦ si pronuncia etairistès e viene da ἐταίρα “cortigiana”. È un termine riportato
solo dal grammatico Polideuce e vuol dire scostumato.
Ἑτερόζηλος, ον si pronuncia eteròzelos e deriva da ἔτερος “altro” e ζῆλος “gusto, tendenza”.
Vuol dire persona con gusti diversi, ma è usato anche con significato traslato nel senso di
pervertito. Si trova con tale accezione in un epigramma di Lucillio.
Ἡμιλάσταυρος, ου si pronuncia emilàstauros e viene da ἡμι “mezzo” e λάσταυρος “frocio”. Si
trova in Menandro e vuol dire mezzo pervertito o mezzo delinquente.
Θηλυμανής, ές si pronuncia thelymanès e viene da θῆλυς “femminile” e μανία “passione”. Vuol
dire appassionato di donne, stallone oppure colui che fa impazzire le donne. È usato in
autori molto diversi, da Meleagro, ad Antimaco di Colofone, persino nel Vecchio Testamento.
Ίθύφαλλος, ου si pronuncia ithýphallos e deriva da ἰθύς “ritto” e φαλλός “cazzo”. Il significato
primario è Itifallo, epiteto di Priapo, dio della fertilità, che ha poi dàto nome ad un tipo di
danza ballata nelle feste in onore del dio. Cratino ci dice che era anche un tipo di cazzo
finto usato come simbolo delle feste itifalliche, in onore di Priapo. Indica anche una
persona libertina, dissoluta, libidinosa.
Κακόμαχλος, ον si pronuncia kakòmachlos e viene da κακός “cattivo” e μάχλος “libidinoso”.
Significa sessualmente perverso ed è attestato solo una volta nelle Quaestiones di
Teodoreto di Cirra.
Καταγὺναιος, ον si pronuncia kataghýnaios e vuol dire donnaiolo. Deriva dall'unione di κατά e
γυνὴ “donna” ed è un termine che si trova solo in alcuni glossarî.
Κατάγυνος, ον si pronuncia katàghynos e deriva da κατά e γυνὴ “donna”, Vuol dire donnaiolo,
e si trova solo in Aristotele come variante del termine qui sopra.
Καταπυγίζω si pronuncia katapyghìzo e deriva dall'unione di κατά e πυγὴ “culo”. Si trova solo
nel Lessico del patriarca Fozio e vuol dire essere pervertito.
Κατάπυγος, ον si pronuncia katàpygos e viene da κατά con πυγὴ “culo”. Significa zozzone ed è
riportato solo in alcuni Lessici, in particolare quello di Esichio e quello di Fozio.
Καταπυγοσὺνη, ης si pronuncia katapygosýne e deriva da κατά e πυγὴ “culo”. È attestato in
molti autori e vuol dire libidine contro natura.
Καταπύγων, ονος si pronuncia katapýgon e viene dall'unione di κατά con πυγή “culo”. Ha molti
significati. Quello principale è pigliainculo, frocio, attestato in Aristofane ed in Luciano di
Samosata. Significa anche zozzone, pervertito, significato anch'esso riscontrabile in
Aristofane ed in Alcifrone. Il grammatico Polideuce ci riporta anche il significato di dito
medio, usato nel gesto che tutti conosciamo.
Κατασελγαίνω si pronuncia kataselgàino e significa essere libidinoso. Si trova solo nel Lessico
Suda.
Κένταυρος, ου si pronuncia kèntauros e vuol dire generalmente Centauro, ma col tempo ha
assunto anche altri significati meno mitologici e più pratici. In alcuni frammenti comici,
questo termine viene usato per definire un incontinente sessuale, un godurione.
Teopompo di Chio lo usa come sinonimo di fica.
Κήλων, ωνος si pronuncia kèlon e vuol dire sbarra. Esichio riporta anche il significato di
stallone, mentre in Cratino si trova come lascivo, usato stavolta come epiteto di Pan.
Κυνόφρων, ονος si pronuncia kynòphron e deriva dall'unione di κύων “cane” con φρήν
“intelletto”. Si attesta solo una volta in Eschilo e vuol dire svergognata.
Κυνῶπις, ιδος si pronuncia kynòpis e deriva dall'unione di κύων “cane” ed ὥψ “sguardo”. Vuol
dire donna dallo sguardo di cane, per cui svergognata, impudente. Si trova in molti
autori, a partire da Omero, che lo usa quasi sempre riferito ad Elena.
Λαγνεία, ας si pronuncia laghnèia e viene da λάγνος “dissoluto”. Ha diversi significati, tutti
relativi, più o meno, all'ambito sessuale. In Aristotele e Filone di Alessandria si trova come
atto sessuale. Ippocrate intende con questo termine lo sperma. Infine, per il teologo
Clemente di Alessandria è un atto di libidine.
Λασταυροκάκαβον, ου si pronuncia lastaurokàkabon e viene da λάσταυρος “frocio” e
κάκκαβος “pentole con tre piedi”. Questo termine si riferisce ad un piatto afrodisiaco, detto
pentola del cinedo, nominato da Crisippo di Tiana in un'opera di Ateneo di Naucrati.
Μαχλάς, άδος si pronuncia machlàs e viene da μάχλος “impudico”. Vuol dire lasciva, impudica,
corrotta; ma usato come sostantivo, si trova in molti autori col significato di puttana.
Μαχλάω si pronuncia machlào e viene da μάχλος “impudico”. Significa generalmente essere
impudico, ma Esichio ci tramanda anche il significato di prostituirsi.
Μαχλεύομαι si pronuncia machlèuomai e viene da μάχλος “impudico”. È attestato solo in
Manetone e vuol dire essere libidinoso.
Μάχλης, ου si pronuncia màchles e viene da μάχλος “impudico”. Ci sono tramandati da Esichio
due significati, ossia impudico e cinedo.
Μαχλικός, ή, όν si pronuncia machlikòs e deriva da μάχλος “impudico”. Vuol dire lascivo,
libidinoso ed è attestato solo in un'opera dell'astrologo Manetone.
Μάχλος, ον si pronuncia màchlos e la sua etimologia è incerta. Si usa generalmente nel senso di
impudico, libidinoso, lascivo, ma in Eschilo sono attestati anche i significati furente e
lussureggiante. Esichio dice che vuol dire anche cinedo. Il grammatico Polideuce tramanda
anche il significato di puttana.
Μαχλοσύνη, ης si pronuncia machlosýne e viene da μάχλος “impudico”. Significa lascivia, ma i
soliti Esichio e Polideuce tramandano anche il significato di prostituzione.
Μελαγκόρυφος, ον si pronuncia melankòryphos e deriva da μέλας “nero” e κόρυφη “testa”.
Vuol dire col capo nero. Essendo questo considerato un simbolo di voluttuosità e libidine,
Esichio ci dice che può voler dire anche donnaiolo.
Μύκλος, ου si pronuncia mýklos e significa libidinoso. Si trova in Archiloco ed in Licofrone,
sempre riferito ad un asino.
Μύρτων, ωνος si pronuncia mýrton e viene da μύρτον “fica”. Si trova solo in Luciano di
Samosata e vuol dire debosciato, pervertito.
Όρθίησις, εως si pronuncia orthìesis e viene da ὁρθός “ritto”. Si trova solo in testi medici e
significa erezione.
Πορνοδιδάσκαλος, ον si pronuncia pornodidàskalos e deriva da πόρνη “puttana e διδάσκαλος
“maestro”. Vuol dire maestro di perversione, di scostumatezza ed è presente solo in
Aristeneto.
Πορνοκοπία, ας si pronuncia pornokopìa e deriva da πόρνη “puttana e κόπτω “battere”. Si
attesta solo in Aristofane e vuol dire libidine, scostumatezza.
Πόρνος, ου si pronuncia pòrnos e viene da πόρνη “prostituta”. Significa generalmente
prostituto, bagascio, ma Demostene e Falaride lo utilizzano a volte come frocio. Nel
Vecchio Testamento si trova di frequente col significato di fornicatore, mentre nel Lessico
Suda come idolatra.
Πριαπισμός, οῦ si pronuncia priapismòs e viene da Πρίαπος “Priapo”, dio della fertilità con un
cazzo sempre impeccabilmente dritto. Significa infatti priapismo, erezione continua. È
attestato solo in Galeno.
Προκοθηλυμανής, ές si pronuncia prokothelymanès e viene da πρόξ “cerbiatto”, θῆλυς
“femminile” e μανία “passione”. È attestato solo in Cercida e vuol dire pazzo per le
femmine simili a cerbiatte.
Ῥοπαλισμός, οῦ si pronuncia ropalismòs e viene da ῥόπαλον “cazzo”. Significa erezione e si
trova solo in Aristofane.
Σατυρίασις, εως si pronuncia satyrìasis e viene da σάτυρος “satiro”. È presente solo in testi
medici e vuol dire priapismo.
Σατυριάσμός, οῦ si pronuncia satyriasmòs e deriva da σάτυρος “satiro”. Significa priapismo e
si trova solo in testi di cose mediche.
Σπαθάω si pronuncia spathào e viene da σπάθη “spatola”. Significa lavorare al telaio con la
spatola, tessere. Aristofane lo usa con il doppio senso osceno, per cui vuol dire essere
sessualmente insaziabile.
Σπασμός, οῦ si pronuncia spasmòs e viene da σπάω “tirare fuori”. Vuol dire principalmente
convulsione, spasmo. Aristofane lo usa come sinonimo di erezione. Nel Vecchio
Testamento si trova come sguainamento di spada.
Σπαταλιστής, οῦ si pronuncia spatalistès e deriva da σπατάλη “lussuria”. È attestato soltanto
in Efrem di Siria, uno scrittore religioso, e vuol dire dissoluto.
Στῦμα, ατος si pronuncia stýma e viene da στύω “avere un'erezione”. Si attesta solo in Platone
comico e vuol dire erezione.
Στυτικός, ή, όν si pronuncia stytikòs e viene da στύω “avere un'erezione”. Vuol dire
afrodisiaco, eccitante e si trova solo in Filarco.
Στύω si pronuncia stýo e deriva da στῦλος “colonna”. È molto diffuso e significa avere
un'erezione. Si costruisce con ἐπί più l'accusativo per indicare la persona che causa
l'erezione.
Τριβακός, ή, όν si pronuncia tribakòs e deriva da τρίβω “consumare”. Vuol dire infatti
consumato, ed ha anche un'accezione sessuale in tal senso, come si vede dall'espressione
qua sotto, presa da un epigramma di Automedonte: Τριβακός πάσσαλος [Tribakòs pàssalos]: randello consumato.
Significa anche da lesbica, lesbico in Luciano di Samosata.
Τρύπανον, ου si pronuncia trýpanon e viene da τρῦπα “buco”. Significa trapano, ed in
Callimaco assume anche un doppio senso sessuale.
Τρυφερός, ά, όν si pronuncia trypheròs e viene da τρυφάω “vivere mollemente”. Vuol dire
tenerello, delicato e, per traslato, anche effeminato e lascivo. Si trova con questi
significati in Aristofane, Callimaco, Menandro e molti altri.
Ύανία, ας si pronuncia yanìa e deriva da ὖς “porco”. Si trova solo in Epicarmo e vuol dire
comportamento da porco.
Ύβάλης, ου si pronuncia ybàles e vuol dire scostumato lussurioso. Si trova solo in Esichio.
Ύποβινητιάω si pronuncia ypobinetiào e viene da ὐπό “sotto” e βινητιάω “desiderare di essere
fottuto”. Vuol dire eccitare, provocare desiderio sessuale, ed è attestato in un frammento
di Menandro:
Ύποβινητιῶντα βρῶματα [Ypobinetiònta bròmata]: cibi che invogliano a farsi fottere.
Φιλοδέμνιος, ον si pronuncia philodèmnios e viene da φίλος “amico” e δέμνιον “letto”. Vuol dire
libidinoso. È attestato solo in Oppiano di Apamea.
Χαλιμάζω si pronuncia chalimàzo e deriva da χαλιμάς “svergognata”. Significa essere una
svergognata e si trova soltanto una volta in Epicarmo.
Χαλιμάς, άδος si pronuncia chalimàs e viene da χαλάω “allentare” ed εἷμα “vestito”. Eschilo lo
usa, riferito alle Baccanti, come sinonimo di svergognata, significato questo riportatoci
anche da Esichio. Nel Lessico Suda viene elencato anche il significato di prostituta.
Χοιρόθλιψ, ιβος si pronuncia choiròtlips e viene da χοῖρος “fica” e θλίβω “premere”. Vuol dire
sbattitore di fica. È attestato solo nelle Vespe di Aristofane.
XXX
Adrigo, is, adrigi, adrectum, ere deriva da ad e rego “reggere” e significa drizzare. Volgarmente può significare anche avere un'erezione.
Amasiunculus, i viene da amasius “amante” e significa libertino, scostumato. Si trova solo in Petronio Arbitro.
Amator, oris viene da amo “amare” e significa amante. È diffuso anche nel senso di donnaiolo.
Bustuarius, a, um deriva da bustum “sepolcro” e significa necrofilo.
Caudatus, a, um deriva da cauda “coda” e significa superdotato o comunque dotato di cazzo.
Cinaedicus, a, um deriva da cinaedus “frocio” e significa lascivo. È attestato solo in Plauto.
Exoletus, a, um viene da exolesco “finire di crescere” e significa adulto. Questo significato col tempo ha dovuto lasciare spazio ad accezioni più comuni, quali amante, usato frequentemente, pervertito, puttano e frocio, usati soprattutto in senso spregiativo da autori cristiani. Vuol dire anche invecchiato, obsoleto.
Femellarius, ii deriva da femella “donnina” e significa donnaiolo. Si trova soltanto in Isidoro.
Muliercularius, ii viene da muliercula “sgualdrina” e vuol dire donnaiolo, puttaniere. Si trova solo nel Codex Theodosianus.
Mulierosus, a, um viene da mulier “donna” e significa donnaiolo. Si trova in Plauto e Cicerone.
Mutuniatus, a, um viene da mutunus “cazzo” e significa superdotato. È attestato solo negli epigrammisti.
Possum, potes, potui, posse è un verbo comunissimo e vuol dire potere, esser capace. Costruito coll'accusativo, ha però anche l'accezione di dimostrare la propria virilità a qlcn.: questa costruzione si ritrova in Orazio e Marziale.
Scortatio, onis deriva da scortor “andare a puttane” e vuol dire libertinaggio. Si trova solo in scritti a carattere religioso.
Scortatus, us deriva da scortor “andare a puttane” e significa libertinaggio. È attestato solo in Apuleio.
Spatalocinaedus, i deriva dal greco σπαταλοκίναιδος “voluttuoso omosessuale”. Vuol dire dissoluto ed è attestato solo in Petronio Arbitro.
Spurcificus, a, um viene da spurcus “sporco” e facio “fare”. Vuol dire sporcaccione, zozzone e si trova solo in Plauto.
Tentigo, inis deriva da tendo “tendere” e significa erezione. Si trova in tantissimi autori.
Testiculatus viene da testiculus “testicolo” e significa stallone. Si trova in molti testi di agricoltura.
Vasatus, a, um viene da vasa “genitali maschili” e significa dotato sessualmente. È attestato solo nell'Eliogabalo di Lampridio.