Viver sani e belli
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Viver sani e belli
famiglia risparmio a l l a o t a s n e p mai multiproprietà Per non rinunciare alle vacanze, si riscopre una formula che sembrava dimenticata. Ecco che cosa c’è da sapere N egli Anni 80 la multiproprietà aveva raggiunto l’apice del successo, coinvolgendo un milione e mezzo di europei. Oggi gli italiani che hanno un appartamento con questa formula sono quasi 200mila, i quarti in Europa. All’inizio, però, mancava una chiara regolamentazione del sistema. «Nel 2011, con l’entrata in vigore del Codice del turismo, sono arrivate * le garanzie che mancavano e nuove regole potrebbero essere adottate dalla Commissione europea, che sta valutando l’idoneità della direttiva sulla multiproprietà a garantire la tutela dei consumatori» spiegano al Centro europeo consumatori Italia (Cec). Oltre all’acquisto, ci sono le spese Quanto si spende davvero? «Bisogna ponderare bene ogni voce: sono molti i dettagli da valutare e da sommare al prezzo d’acquisto, che spesso è l’unico dato certo, ma non la sola voce di spesa» precisano gli esperti del Cec. Il costo di una o più * settimane dipende dal prestigio della località, ma anche dal periodo che si sceglie, che è indicato nel contratto. Per esempio, una settimana in montagna costerà di più in dicembre-gennaio che non a maggio. Al contrario, le località di mare avranno prezzi più alti nei mesi estivi. Poi, ci sono altre * spese che non vanno sottovalutate, anche se divise tra tutti gli acquirenti. Per esempio, bisogna pagare una quota di manutenzione annua, cioè le spese annuali di gestione della casa (mediamente tra i 300 e i 500 euro) e questa cifra va versata anche se non si utilizza la propria settimana. C’è, poi, una quota di manutenzione straordinaria (1.000 euro circa), da pagare ogni 8-10 anni. Ferie a s s i c u r at e pe r tutta la vita Con un contratto di multiproprietà si acquista il diritto di utilizzare un immobile, anche per sempre, ma limitatamente al periodo prescelto, che può essere di una o più settimane all’anno. In genere si tratta di appartamenti, arredati e attrezzati, all’interno di residence amministrati da società che si occupano della gestione e della manutenzione dei servizi comuni, per esempio la piscina e i campi da tennis. * la multiproprietà non è un investimento: si acquista solo il diritto d’uso in un determinato periodo 82 viversaniebelli La possibilità di “scambio di casa” Uno dei vantaggi della multiproprietà è rappresentata dalla possibilità di scambiare la propria settimana con altre persone, sia per quanto concerne il periodo sia la località. Per esempio, si può * scambiare la propria settimana a Minorca con una a Santo Domingo e, l’anno successivo, con una in Sardegna e così via. Lo stesso se si dispone di una settimana a luglio e scambiarla con sette giorni in primavera. Per farlo, però, bisogna aderire a un circuito di interscambio pagando una quota di iscrizione di circa 500 euro. Si è anche liberi di * cedere il diritto di soggiorno ad altre persone, gratuitamente o richiedendo il pagamento di un affitto, informando la società che gestisce il complesso immobiliare. Venderla non è così fac ile La rivendita della multiproprietà è ancora un problema. Chi è stanco di trascorrere le vacanze con questa modalità o non riesce a far fronte alle spese annuali, non ha che due possibilità: riuscire a vendere la sua settimana a qualcun altro oppure cederla gratuitamente alla società proprietaria del residence. «Quest’ultima chance consente quantomeno di evitare di affidarsi a persone che propongono di liberarvi dalla vostra multiproprietà dietro un compenso da pagare prima della vendita oppure in cambio di un’altra multiproprietà» concludono gli esperti. Le nuove tutele Dal 2011, grazie all’entrata in vigore del Codice del turismo, la normativa italiana si è adeguata alla direttiva europea, ampliando le tutele per il consumatore. Il contratto d eve esse re in italia no Il contratto che deve essere messo per iscritto e in lingua italiana (una regola importante, tenuto conto che spesso gli immobili si trovano in località estere). Inoltre, deve avere una durata minima di un solo anno (non più di tre anni come in passato). Si ha diritto alle informazioni Non ci sono costi se c i si ripe nsa «Se ci si ripensa entro il termine previsto per il recesso, per legge non si deve sostenere alcuna spesa né ci sono penali da pagare. Lo stesso vale nel caso il consumatore richieda un finanziamento per l’acquisto: se recede dalla multiproprietà, si risolve di diritto anche il contratto relativo al prestito» spiegano gli esperti. Si devono ottenere informazioni complete prima della firma del contratto, dal quale si può recedere entro 14 giorni per qualsiasi motivo e senza penale; se il venditore non ha fornito le informazioni richieste, tale diritto viene esteso a un anno e 14 giorni. Il modulo da utilizzare per il recesso deve essere allegato al contratto. Servizio di Lorena Bassis. Con la consulenza del Centro europeo consumatori Italia,