File - Oratorio di Oggiono
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! Gruppo Sportivo ai baristi, alle persone che puliscono le aule, alle catechiste… ♣ Il Gruppo Chierichetti affidato ad un giovane trio di animatori (Giacomo Corti, Giovanni Spreafico e Stefano Valtorta). ♣ L’Oratorio Feriale con una nuova struttura e programmazione delle settimane. ♣ L’esperienza estiva di vita comunitaria a Terento, preadolescenti ed adolescenti insieme. ♣ La Sei Giorni Chierichetti a Cogne nel mese di Settembre, a chiudere l’Anno Oratoriano 2001/2002. Come leggere ora tutte queste situazioni? Che valore e significato dare loro? Che denominatore comune cogliere? Personalmente credo che la parola che meglio rappresenti questi dodici mesi sia mentalità nuova, portata da don Donato. A volte in modo estremo, altre volte in maniera leggera. Una mentalità che ben presto ha contagiato noi animatori ed educatori. Probabilmente un nuovo modo di fare ed intendere il servizio oratoriano. Sicuramente, a mio parere, una ventata di novità che si è dimostrata elemento chiave per scardinare quelle situazioni che talvolta, ripetute per tradizione, nessuno di noi aveva mai messo in discussione, per paura o per pigrizia. Si è parlato molto, spesso senza sapere davvero cosa succedesse in Oratorio, critiche e sentenze si sono alzate, quasi pensate a tavolino, per impedire che quel torpore in cui il nostro Oratorio, sotto alcuni punti di vista, si trovava potesse essere spazzato via. Situazione quasi paradossale, questa, mi verrebbe da dire, con un sorriso sulle labbra. Poco alla volta ho potuto percepire che chi davvero aveva a cuore l’educazione dei più piccoli, chi davvero credeva nell’Oratorio, ha moltiplicato la sua presenza ed il suo impegno. Aiutato da don Donato e dalla sua testimonianza concreta ha potuto vedere le cose con occhi diversi, o meglio, da prospettive diverse. La mentalità però, da sola può ben poco, se non viene incarnata e fatta propria dagli uomini, da chi poi la trasforma in azioni e Anno oratoriano 2001-2002 di Brambilla Enrico Fare un bilancio o un breve resoconto di quello che è stato l’Anno Oratoriano 20012002 è davvero operazione difficile. Spesso, nel pensare a quanto è stato proposto e realizzato, mi accorgo che il piano della realtà, di quanto effettivamente è successo, si scontra con quello delle mie sensazioni, di come io abbia vissuto e letto gli avvenimenti. Il rischio, in questi casi, è di presentare le cose diversamente da quelle che la realtà ci ha mostrato. Cercherò quindi, prima di tutto, di elencare in maniera oggettiva ciò che è successo nel nostro Oratorio e che ritengo importante ricordare, per lasciare poi spazio a qualche personale riflessione. Innanzitutto: Settembre 2001 Settembre 2002. Dodici mesi. Come definirli? Intensi, sicuramente. A volte pure troppo. ♣ Festa dell’Oratorio soft, con la fiaccolata da Valbrona a dare un tocco di novità rispetto gli anni precedenti. ♣ Poi una costante presenza educativa le Domeniche pomeriggio in Oratorio: animatori per le elementari, educatori per il Gruppo Medie. E lo sforzo di essere sempre vicini ai ragazzi ed amorevoli nei loro confronti. ♣ Alcuni momenti tradizionali: la raccolta delle castagne, lo spettacolo natalizio, le feste di sant’Agnese, del papà, della mamma. ♣ Alcune novità: la festa e lo spettacolo di san Filippo Neri, le Veglie di preghiera per l’ingresso in Avvento e in Quaresima, la Novena di Natale, il lancio dei palloncini, il Natale dello sportivo, la vacanza invernale per gli animatori, il sito internet degli Oratori. ♣ Ed ancora: la collaborazione con il Comune, con il C.A.G., con altre realtà del nostro paese. ♣ Una presenza più attiva delle famiglie nell’ambiente e nella vita dell’Oratorio. ♣ Una maggiore considerazione delle molte costole che compongono l’Oratorio, dal 1 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! perseveriamo in squallidi esercizi di demolizione reciproca. L’olio profumato della comunione ci faccia camminare insieme, ci raccolga a tavola insieme”. Che il nostro punto di riferimento sia il Signore: mettiamo Lui al centro di ogni nostra azione, in qualsiasi ambito ci troviamo. E che la preghiera sia davvero il cuore della nostra vita. Don Donato, durante questo suo primo anno ad Oggiono, ha insistito parecchio su questi punti. E giustamente, a mio parere, perché solo capendo questo potremo essere davvero testimoni autentici del Vangelo. Proseguendo su questa strada, su quanto fatto lo scorso anno, anzi, se possibile, con maggior convinzione e passione educativa, cammineremo verso il Signore ed aiuteremo gli altri a camminare verso di Lui. E che ognuno dia al mondo il meglio di sé, sempre, con coraggio, senza timore e vergogna! gesti reali. Un solo prete geniale, senza un esercito di servi inutili al suo fianco, non credo possa fare grandi cose. Che ora in Oratorio, rispetto agli ultimi anni, ci siano più genitori e più animatori, credo sia una questione piuttosto relativa. Sono fortemente convinto, invece, che la differenza col passato stia nel modo di stare in Oratorio da parte di queste persone, o comunque della loro maggioranza. Probabilmente molto dipende dal fatto che, almeno da quello che posso vedere io, parecchi genitori che frequentano oggi l’Oratorio e credono nel suo ruolo, sono quegli stessi ragazzi che in passato trovavano nell’Oratorio un grande punto di riferimento; in più bisognerebbe considerare (spesso ce ne scordiamo) tutti quegli adolescenti e giovani frutto dell’azione educativa di don Fabio e don Federico. Altrimenti, credo, non si capirebbe la situazione attuale. Uno degli elementi che ha caratterizzato l’Anno Oratoriano passato, e che considero essenziale, è stato lo spirito degli animatori. Ho constatato più volte, e questa non sembri retorica, quanto sia cresciuto il nostro gruppo, nella collaborazione al suo interno e con gli altri gruppi dell’Oratorio, nella consapevolezza del suo ruolo e nell’acquisizione delle sue responsabilità, nel fare autocritica, nell’individuare i problemi, nel passare sempre più tempo in Oratorio, nel considerare questo luogo sempre più suo, nel porsi modello e riferimento per i bambini ed i ragazzi. Mi rendo conto che il cammino da compiere è ancora molto lungo e che soprattutto necessita di continuità, costanza e fedeltà, ma le premesse sono davvero buone. Si è fatto molto, si sarebbe potuto fare di meglio in molti casi, ma non è il momento dei rimpianti, questo, amici, perché la nuova mentalità ed un folto gruppo di servi inutili sono realtà concrete nel nostro Oratorio. A tutti dico, citando monsignor Tonino Bello, “lavoriamo insieme su progetti comuni, gareggiamo nello stimarci a vicenda, portiamo gli uni i pesi degli altri, convinciamoci che non sono credibili le nostre parole se Veglia Caritas Sabato 9 Novembre presso la chiesa di Sant’Agata si è tenuta la Veglia di preghiera che la Caritas Parrocchiale ha organizzato con il gruppo giovani della nostra Parrocchia. La Veglia, a cui hanno partecipato una cinquantina di persone, è stata presieduta da don Mario, assistente del Gruppo Caritas di Oggiono, mentre la testimonianza è stata affidata al giovane Marco Rigamonti di Molteno. È stata una bella Veglia di preghiera che ci ha invitati ad accogliere l’altro come un fratello e non come un nemico o uno straniero. 2 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! In tanti momenti mi sono trovato a rivivere i passi del Vangelo. La ricchezza più grande: la voglia di ascoltare. Un grande insegnamento: fermarsi ad ascoltare e ad accogliere la gente. Ogni piccolo gesto ci parlava: sguardi, sorrisi, strette di mano, abbracci... non c’era nessun distacco: è stato un riconoscersi da persona a persona in un rapporto sincero In Albania sono arrivata con le mie proprie gambe e torno a casa con le stampelle. Mi sono trovata spiazzata. L’importante era stare con loro, ma senza la preoccupazione di fare qualcosa. Ho ricevuto una grande lezione da chi è cristiano perché ha scelto Gesù Cristo. Era un periodo che mi sentivo vuota. Il loro grazie assomigliava tanto alla benedizione del Signore. La preghiera a Dio: non solo nel momento del bisogno ma anche come ringraziamento per ogni cosa. L’importanza di essere semplici «...Dio ti ama. Tu conosci Dio?» Così ci si presentava alle famiglie. Dio lo abbiamo incontrato accanto a loro: è veramente l’opera dello Spirito Santo. Questa gente ci ha fatto capire che bisogna continuare ...in questo seme gettato anche noi siamo implicati. Quanti dubbi: ci ascoltano o ci mandano via? Al sentire il benvenuto ci sentivamo accolti. Mi sono sentita nella mia casa anche se ospite. Abbiamo incontrato persone contente di vivere lì, anche se in condizioni... sul loro volto nascondeva una grande gioia si sono fidati di noi perché siamo andati come cristiani. Ci hanno raccontato cose molto personali. Sono grato al Signore per aver ricevuto la fede. Ho scoperto la bellezza della fede quando sboccia: Gesù Cristo è il centro e il senso della vita. Noi abbiamo suscitato una grande attesa ed ora non dobbiamo deluderla. La fede è un contagio. Riprendendo il Vangelo: da pochi che erano sono arrivati fino ai confini della Terra Forse adesso avete capito perché ho cominciato a raccontarvi qualcosa della nostra esperienza partendo dalla storia di questo uomo... La fede non è un tesoro da tenere La stessa testimonianza di Marco, che ora vi riproponiamo, racconta la sua esperienza in Albania. Molteno - Mollas Esperienza missionaria in Albania Era vicino l’inizio della stagione dei monsoni e un uomo assai vecchio scavava buchi nel suo giardino. «Che cosa stai facendo?» gli chiese il vicino. «Pianto alberi di mango» egli rispose. «Pensi di riuscire a mangiarne i frutti?». «No, io non vivrò abbastanza a lungo, ma gli altri sì. L’altro giorno ho pensato che per tutta la vita ho gustato manghi piantati da altri. Questo è il mio modo di dimostrare loro la mia riconoscenza». Queste sono alcune testimonianze al termine della missione: una bella esperienza. Non c’è stato solo l’annuncio di Gesù Cristo casa per casa ma all’interno delle famiglie incontrate è nata una vera e propria relazione. Gli Albanesi, al contrario di quello che pensa la maggior parte della gente, sono un popolo ospitale e hanno un grande rispetto per gli Italiani. Il seme è stato gettato, ora è nelle mani del Signore. È stata molto positiva la condivisione di gruppo. Siamo venuti noi a portare qualcosa a voi ma ci siamo subito resi conto del contrario. Un’esperienza molto forte di annuncio del messaggio cristiano. È successo qualcosa di straordinario: ci siamo accorti che Dio era davanti a noi. Ha anticipato il nostro arrivo. Dio è venuto qui prima di noi. Tutti hanno potuto riflettere su chi è Dio. La lingua non ha impedito la comunicazione. Giovani, bambini, donne: in tutti abbiamo trovato una grande ricchezza: un bisogno di prendere consapevolezza di sé, cioè di Dio. Noi non abbiamo portato un aiuto materiale. Ci siamo fermati in mezzo loro ad ascoltare quello che avevano da dirci. Una grande paura ci assaliva quando ci si presentava in ogni nuova famiglia: non sapevamo come cominciare... poi le parole uscivano da sé. Lo Spirito Santo ci ha accompagnato in questo nostro cammino. 3 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! splendore dell’amore di Dio. Solo con Lui potremo davvero diventare “luce per il mondo”! A questo punto ognuno di noi si è alzato ed è andato a prendere sull’Altare una candela, da portare a casa, nelle nostre famiglie, come segno tangibile della Luce che stiamo aspettando. La Veglia prosegue, si canta insieme “…nella notte, o Dio, noi veglieremo con le lampade vestiti a festa, presto arriverai e sarà Giorno” e sembra davvero una promessa, un impegno preso questa sera, per non permettere che il tempo di Avvento passi senza portare frutto. La condizione per accorgerci di questo Dio che viene è fare silenzio, è smettere di correre, di affannarsi, è incontrare se stessi, per incontrare Lui. Certo, nel silenzio interiore ci si accorgerà delle proprie paure, delle proprie solitudini e inquietudini, ma è attraverso questo silenzio che si arriverà ad incontrare Dio, a sentirlo accanto, a capire che “solo in Dio riposa l’anima mia”, solo Lui può calmare il cuore inquieto. Le musiche dolci e profonde aiutano a interiorizzare queste parole, a calarle nella realtà di ogni giorno e così, proprio nel vivere quotidiano, nasce la GIOIA, gioia di sapere che Dio è con noi; la “grande gioia”, annunciata dall’Angelo la notte di Natale, è una realtà ancora viva in ogni uomo che sa accogliere dentro di sé Dio. «QUALE GIOIA?» era il titolo di questa Veglia di ingresso in Avvento; ora sappiamo di quale gioia si tratta, “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” e questa Veglia vissuta in semplicità, fra persone amiche, in una piccola chiesa calda e accogliente, avvolti dalle musiche scelte con cura e da parole preparate con attenzione, ci hanno certo aiutato a incamminarci su quella strada che porta a Betlemme, che porta ad un nuovo Natale, ad un rinnovato incontro con Dio. Una mamma nascosto ma dobbiamo rendere partecipi tutti di questo. Forse noi non riusciremo a vedere i frutti della nostra semina ma è così che vuole il Signore. Sarà Lui a ricolmarci di un bene più grande. Mettiamo il nostro impegno e il nostro entusiasmo a sua disposizione: questa è la sfida più grande. Marco Rigamonti Veglia di ingresso in Avvento Come ogni anno, anche quest’anno è iniziato l’Avvento, lasciandoci sempre un po’ sorpresi per la rapidità con cui passa il tempo. È iniziato un nuovo Anno Liturgico, è iniziato questo tempo “forte” nell’attesa della venuta del Signore. Di fronte a questo susseguirsi di stagioni, di fronte al nostro correre frenetico, sempre carichi di impegni e pensieri, il tempo di Avvento ci richiama a fermarci, a fare silenzio, ad ascoltare, ad attendere. Proprio in questo contesto è stata vissuta la Veglia di ingresso in Avvento Domenica 17 Novembre. Nella piccola chiesa di Sant’Agata, raccolti come una famiglia, siamo stati invitati a fare silenzio dentro di noi, a lasciare entrare con la musica, le parole nel cuore, ad ascoltare e pregare in un clima di pace e attesa che portavano consolazione e speranza. È iniziata proprio così la Veglia, riconoscendo il bisogno di essere consolati, nelle nostre tristezze, nelle nostre debolezze, nelle nostre solitudini da un Dio che verrà e starà dalla nostra parte, illuminando e riempiendo la nostra vita. E così inizia l’attesa, un’attesa vigilante, attenta, in un mondo che spesso non sa più attendere, che ha fretta; un’attesa che forse richiama ricordi infantili e natali lontani. Un’attesa che prepara all’incontro, che chiede un cambiamento, una conversione. La Veglia allora ci guida a fare luce dentro di noi; prendendo come esempio la fioca luce di una candela, che illumina solo una parte dello spazio in cui è posta, ci viene chiesto di far luce nel nostro intimo, per osservare noi stessi, capire la nostra realtà, accettarla ed elevarci così verso Dio. La vera luce che può davvero illuminare i nostri passi è Gesù, è solo nella sua luce che non smarriremo la strada, che tutto ci sembrerà più chiaro, che ci toglierà dall’oscurità per farci conoscere lo 4 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate e di cui nella chiesa c’è una grande statua di marmo bianco. All’Altare di sinistra abbiamo trovato la statua del corpo di san Valerio e alcune sue Reliquie. San Valerio è un adolescente morto martire e a Valmadrera è venerato come Patrono dei giovani. Di fianco a questo Santo vi si trovano gli ex-voto delle persone che si sono rivolte a lui con le preghiere e sono stati esauditi per sua intercessione. Don Donato ci ha regalato una bella immaginetta con alcune notizie di san Valerio. Il corpo di san Valerio fu donato alla Parrocchia di Valmadrera dall’allora Arcivescovo di Milano ed ora Beato Cardinal Schuster il 30 Novembre 1933. Il Cardinal Schuster “accompagnò” da Milano i resti mortali di Valerio e nel corso di una solenne celebrazione li affidò alla comunità valmadrerese affinché proteggessero in modo particolare i ragazzi ed i giovani. Nel corso dell’omelia così l’Arcivescovo milanese ricordava la figura del giovane Martire: «Valerio apparteneva ad una famiglia distinta che possedeva un grandioso palazzo, il più bello della Roma imperiale. Nel corso di alcuni scavi effettuati nel luogo dove sorgeva il palazzo di Valerio fu trovata una lucerna di bronzo simbolo della fede che quella famiglia nobile sempre portò in mezzo alle tenebre del paganesimo. Come fu ucciso Valerio? Con precisione non possiamo rispondere, però avendo trovato tra le ossa questo Martire delle zanne di belva possiamo dire con una certa sicurezza che il corpo gracile di questo giovinetto patrizio fu dilaniato dalle belve in odio a Cristo». Dopo aver pregato e chiesto al Signore Gesù per intercessione di san Valerio di aiutarci a diventare suoi testimoni, siamo andati in un bar dove abbiamo fatto merenda… senza spendere un centesimo (grazie don!). È stata una bella esperienza e vi aspettiamo più numerosi al prossimo pellegrinaggio parrocchiale per le medie. Giudici Simone e Riva Stefano «Quale gioia?» Questo è stato il titolo della splendida Veglia di ingresso in Avvento vissuta presso la chiesetta di Sant’Agata da tutti gli educatori e quanti amano l’Oratorio, ma non solo! Infatti, quella sera (17 Novembre 2002, N.d.A.) la piccola chiesa presso l’Oratorio Sant’Agnese era davvero stracolma di persone pronte a dedicare poco più di un’ora del prezioso tempo alla meditazione ed all’adorazione per prepararsi a vivere al meglio il tempo di attesa che condurrà la comunità cristiana al santo Natale. Noi animatori, che avevamo appena vissuto il Ritiro Parrocchiale di Avvento per Adolescenti e Giovani, eravamo un po’ in apprensione, dato che occorrevano numerosi lettori per le, citando l’ingegner Cane, mille letture e meditazioni, così, dopo esserci organizzati alla quasi perfezione, ecco che con un sottofondo musicale iniziava la tanto attesa Veglia, divisa in cinque momenti più un “prologo introduttivo”. Ogni momento era costituito dalla recitazione delle sacre scritture, dalla lettura di alcune meditazioni ad hoc, e naturalmente, dalle preghiere anch’esse a tema e, spesso, veniva inserita anche l’audizione di un canto sacro. Non poteva mancare il gesto che, in fondo, avrebbe reso ancora più speciale la serata e la Veglia, ovvero ognuno dei partecipanti ha preso dall’Altare una candela affinché ognuno di noi diventi “luce per molte persone, una luce che diffonde un tenero chiarore su tutto quanto vorrebbero non vedere in se stesse” e “come la candela diventare per loro fonte di vita e amore.” Alla fine, tutti contenti e stanchi per la faticosa giornata di animazione trascorsa, siamo ritornati nelle nostre case con la speranza che tutte le parole dette quella sera non rimangano tali, ma si trasformino in qualcosa di più vero e concreto. Giacomo Corti Pellegrinaggio a Valmadrera della prima e seconda media Giovedì 21 Novembre 2002, dalla stazione ferroviaria di Oggiono siamo arrivati a quella di Valmadrera. Abbiamo percorso mezzo paese a piedi per arrivare alla chiesa 5 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! noi ci trovate in Oratorio ogni Domenica e al Giovedì alla palestra. Giocasport Il 24 Novembre 2002, nella palestra della scuola “Bachelet” si è svolta la festa dello sportivo per le bambine di pallavolo. Noi eravamo presenti come animatrici ma anche come aiuto-allenatrici del gruppo (di Oggiono!). Oltre all’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono, erano presenti le squadre dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Merate e la Polisportiva Rovinata di Lecco; una volta arrivate le squadre, si è svolta le preghiera (“condotta” da don Donato), per dare inizio ai giochi, e ad ogni bambino è stato regalato un lumino da parte dei due oratori come ricordo della giornata. I giochi svolti erano quattro: palla due fuochi, bandiera svizzera, scalpo e un percorso misto superbamente spiegato da Paola con capriola di Caterina [da vedere!!!]. Terminati i giochi, a tutti è stata offerta una gustosissima merenda. Ora per farvi capire meglio come si è svolto il pomeriggio, intervistiamo Chiara, una partecipante e nonché componente della squadra di Oggiono. Noi: ti sei divertita? Perché? Chiara: Certo che mi sono divertita; è stato un pomeriggio spettacolare specialmente perché ho dovuto conoscere bambine di altri paesi. Noi: ti sono piaciuti i giochi? Chiara: i giochi sono stati molto belli, il mio preferito è stato palla due fuochi. Noi: La merenda ti è piaciuta? Chiara: Anche la merenda è stata squisita e poi voi animatrici siete state molto brave ad animare i balli come Asereje. Come avete potuto capire da questo articolo è stata una giornata davvero “mega” e naturalmente noi eravamo lì, eravamo lì perché abbiamo preso un impegno: abbiamo deciso di aiutare Valentina (simpaticissima) in questo cammino che aiuterà sia le bambine che noi a crescere. In poche parole ogni Giovedì dalle 16:30 alle 18:00 aiutiamo Valentina ad allenare la squadra di pallavolo dell’Oratorio e ci divertiamo moltissimo. A presto… Caterina e Paola Ritiro Decanale Adolescenti Domenica 24 Novembre 2002 sei membri del gruppo adolescenti si sono recati a Buccinigo di Erba per prendere parte al Ritiro Decanale di Avvento per adolescenti. L’incontro si è svolto in diverse tappe. Dopo il Rito della luce, abbiamo pregato alcuni Salmi ed ascoltato un brano della Parola di Dio. Ci siamo divisi in gruppi per discutere sulla lettura tratta dal libro dei Re, aiutati dalle riflessioni di don Franco Santambrogio, prete educatore del Seminario Arcivescovile di Milano. Prima della preghiera finale e dell’esposizione da parte di ogni gruppo di ciò che era emerso nella discussione, abbiamo cenato tutti insieme. Al termine della preghiera finale ci è stato donato come segno di questo ritiro, un sacchettino di sale ed una pergamena con un brano evangelico. Grazie a questo incontro abbiamo potuto riflettere sulla preghiera del giovane, e sulla preghiera individuale e comunitaria. Invitiamo tutti gli adolescenti che non hanno partecipato a questa opportunità a non perdere queste occasioni in futuro perché – pensiamo – sono esperienze che arricchiscono ed insegnano a condividere le nostre esperienze e la nostra fede con gli adolescenti e le adolescenti di altri paesi. Federica, Anna e Chiara Ritiro di II elementare Ecco le impressioni dei bambini di II elementare che hanno partecipato al Ritiro Domenica 24 Novembre 2002. A me è piaciuto tanto quello che ha spiegato don Donato su Dio. Claudio Mi è piaciuto partecipare al Ritiro perché ha parlato don Donato che mi è simpatico. Eleonora Crippa e Giulia Invernizzi Mi è piaciuto partecipare al Ritiro d’Avvento perché in chiesa con tutti c’era Dio e Gesù. Marta Ratti P.S. Valentina è nata il mio (di Paola) stesso giorno, cioè il 14 Marzo. Mentre Caterina il 30 Dicembre. Per porgerci gli auguri e parlare con 6 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! Mi è piaciuto partecipare al Ritiro dell’Avvento perché don Donato ha fatto una Messa per tutti noi. Federico Bonalumi Don Donato ci ha detto che dobbiamo essere degli asinelli che portano Gesù. Carolina Corti A me è piaciuto quando siamo andati a fare la Messa in Sant’Agata con don Donato. Andrea Appiani Mi è piaciuto partecipare al Ritiro d’Avvento perché si parlava di Gesù. Jonathan Abatiello Mi è piaciuto quando don Donato ha raccontato la storia del seme caduto per terra. Marta Corbetta Mi è piaciuto andare nella piccola chiesetta e pregare con don Donato e tutti noi e guardare Gesù. Erica Bearzi Questa giornata di Ritiro mi è piaciuta molto perché è stato un momento di divertimento e di preghiera con tutti i miei amici di seconda elementare. Stefano Straniero Mi è piaciuto quando don Donato ha raccontato del seme caduto nel terreno buono e brutto. Maddalena Binda A me è piaciuto molto il Ritiro e la Messa in sant’Agata. Andrea Frigerio È piaciuto molto: ☺ Quando abbiamo ascoltato la parabola del seminatore (Laura) ☺ L’alleluia delle lampadine (Michela) ☺ Quando abbiamo scritto le nostre riflessioni sul Ritiro (Chiara) ☺ Quando ho letto la preghiera dei fedeli che abbiamo preparato con le catechiste (Alessandra) La Messa è stata molto speciale. Ritiro Decanale Medie a Molteno Il 30 Novembre il Gruppo Medie si è recato con alcuni animatori all’Oratorio di Molteno. Arrivati ci hanno accolto facendoci mettere in cerchio e, dopo averci salutato, ci hanno fatto ballare canti estivi per ricordare l’estate passata. Terminati i balli ci hanno divisi in sei gruppi secondo il nastro che era stato consegnato in precedenza (i colori erano: bianco, giallo, blu, verde, rosso, rosa). Gli animatori hanno assegnato ad ogni gruppo la squadra avversaria e poi ci hanno spiegato i tre giochi. Il primo consisteva nell’ascoltare varie canzoni e chi arrivava per primo, dopo aver fatto un percorso, doveva dire il titolo e l’autore della canzone ascoltata. Il secondo gioco era il famoso “telefono senza fili”. Questo gioco si chiamava “Apri le orecchie”. Il terzo gioco invece consisteva nel cercare dei pezzi di puzzle in uno scatolone pieno di carta. Sui pezzi di puzzle c’era scritta la preghiera “Padre Nostro”. Questi divertenti giochi ci hanno insegnato che per stare con Gesù è necessario salire su quattro gradini. Dopo aver ricomposto l’iniziale cerchio abbiamo recitato insieme la preghiera “QUATTRO GRADINI PER STARE CON GESÙ”: Il primo gradino è quello del silenzio: il silenzio attorno a noi, bella perché era Andrea L. Don Donato ti ringrazio di averci fatto partecipare a questa preghiera: è stata molto bella. Grazie di averci fatto sentire il calore dell’Avvento. Michela Vismara Il Ritiro di Avvento per noi bambini di II elementare è stato bello. Il don ci ha insegnato cosa è l’Avvento e ci ha fatto partecipare ad una bellissima Messa che ha celebrato apposta per noi. Grazie don! Barbara Galliani, Irene Mambretti e Alice Magni Mi è piaciuto sentire don Donato e sentire la preghiera. Cristina Ierardi A me è piaciuto quando siamo andati in chiesa per celebrare la santa Messa perché c’erano i miei amici e Gesù. Davide N. 7 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! il silenzio dentro noi. Il secondo gradino è quello dell’ascolto: l’ascolto delle orecchie, l’ascolto attento delle Sue parole, come se avessero ogni volta qualcosa da dirci. Il terzo gradino è quello dell’ascolto profondo: l’ascolto del cuore, non basta capire cosa dice la sua Parola, è necessario comprendere cosa dice a noi! Il quarto gradino è il dialogo con Gesù. Terminata questa lettura è stata costruita la scala della preghiera con degli scatoloni che erano stati preparati dagli animatori. Terminata la costruzione di questa scala ci è stato letto un brano dal Vangelo secondo san Matteo; finita la breve riflessione è stato acceso l’incenso: in quel momento ognuno ha potuto “dialogare” con Gesù. Finita la preghiera c’è stato l’inno di questo Anno Oratoriano, “Qui per Te!” Prima di andare a casa gli animatori ci hanno consegnato dell’incenso che dovevamo accendere la notte di Natale. Dopo esserci salutati siamo ritornati a casa contenti per questo incontro! Alice (I media) & Anna (III media) Cresima, saremo tenuti a dare. Gli spunti per questo secondo momento comunitario, sono stati: un racconto che ha come protagonisti un ragazzo di nome Michele ed un’amica; il Vangelo di san Marco (1,4-8) che parla di san Giovanni il Precursore che venne proprio per preparare la strada a Gesù. Con la partecipazione all’Eucaristia delle 11:30 in chiesa Prepositurale, durante la quale alcuni di noi hanno letto le preghiere dei fedeli, si è concluso il nostro Ritiro, ma non la nostra fantastica Domenica. Siamo infatti tornati tutti all’Oratorio San Filippo Neri per un momento conviviale che ha coinvolto ragazzi, catechiste, animatori dell’Oratorio e lo stesso don Donato. Durante questo pranzo, chiacchierando in allegria, abbiamo potuto gustare i manicaretti che alcuni papà avevano preparato. E dopo il pranzo, giochi non stop, balli e divertimento fino al momento della preghiera pomeridiana durante la quale, con una bella celebrazione, è stata aperta la Novena del Natale 2002 guidati dalla simpatica mamma civetta e dai suoi cinque piccoli. Che dire di questa esperienza di preghiera e di fratellanza? Una sola cosa: ci dispiace per quelli che non hanno potuto condividerla con noi ma che abbiamo voluto ricordare nella preghiera. I Cresimandi 2003 Ritiro V elementare Domenica 15 Dicembre 2002, ragazzi e catechiste di quinta si sono ritrovati per il tradizionale Ritiro di Avvento. Nonostante la giornata bigia eravamo abbastanza numerosi: qualcuno ancora assonnato, qualcuno un po’ timido, ma la maggior parte già vispi e con una gran voglia di giocare. Alle ore 10:00, nel tepore accogliente della chiesina di Sant’Agata, è iniziato il nostro momento di preghiera, preceduto dall’accensione delle cinque candele viola simboleggianti le cinque Domeniche di Avvento. Don Donato ha condotto la piccola celebrazione, introducendo il discorso legato al “preparare la via” all’arrivo di Gesù nostro Amico ed al “rendergli testimonianza”, cosa quest’ultima strettamente connessa con la grazia particolare che la Confermazione concede. Dopo la celebrazione ci siamo ritrovati tutti all’Oratorio Sant’Agnese per riflettere insieme su cosa sia questa testimonianza che, soprattutto dopo aver ricevuto la santa Celebrazione di ingresso nella Novena di Natale e lancio dei palloncini La Novena di Natale, iniziata Domenica 15 Dicembre è cominciata per noi in modo insolito e piacevole attraverso un intenso momento di preghiera vissuto volentieri con tanta gioia: la chiesetta di Sant’Agata, letteralmente stracolma di grandi e piccini, è stata ancora una volta al centro della Celebrazione d’ingresso e forse perché eravamo così in tanti tutti vicini ci siamo sentiti ancora più uniti. Di grande importanza è stato il simbolo della civetta, reso ancora più visibile da una stessa in peluche e da un racconto semplice ma profondo adatto anche ai più piccoli: tutti 8 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! noi dobbiamo essere come la civetta, che con i suoi occhi gialli rende bene l’immagine della sentinella che veglia nella notte, proprio come il monaco veglia pregando. La civetta simboleggia perciò l’attesa nella preghiera. In seguito al racconto c’è stata la consegna ai bambini dei lumini da accendere ogni sera e del libretto da usare nella preghiera in famiglia, per attendere insieme il Signore che viene. Verso le 15:30 tutti i bambini si sono recati in Oratorio per il consueto lancio dei palloncini con i messaggi augurali. È sempre emozionante vedere questo stormo di colori innalzarsi nel cielo e scomparire a poco a poco, specie se in un pomeriggio grigio ma reso vivace da questa nostra “festa” multicolore. In seguito tutti i bambini si sono scatenati ballando le canzoni estive e gli inni dell’Oratorio, guidati da una Valentina piena di energia, per poi ristorarsi gustando insieme una tazza di the fumante. Come ogni momento vissuto con gioia all’Oratorio, ognuno è tornato a casa portando con sé il ricordo di questo bel pomeriggio trascorso con gli amici ricordando sempre che siamo “Qui per Te”, in attesa del Natale che ormai è sempre più vicino. Marta Fumi messaggio di pace e di amore per tutti gli uomini di buona volontà. Di uno abbiamo ricevuto risposta dalla provincia di Vicenza su un bellissimo biglietto di Natale realizzato dai bambini della scuola materna ed elementare statale di Arzignano (Vi). Eccovi le sue parole. Brendola, 16 Dicembre 2002 Natale 2002 Un affettuoso augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutte le persone degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, in particolare a Marta, il cui biglietto, giunto in balia del vento, è stato il più caldo segno di queste feste. Perché con la vostra fondamentale opera ed il vostro impegno, sempre più necessari nonostante l’“evoluzione” dei tempi, possiate continuare ad essere un riferimento per i bambini, i ragazzi, i giovani, maggiormente bisognosi nel loro cammino formativo, di un consiglio, un conforto, un cardine che li aiuti a prendere coscienza dei sentimenti e degli ideali che stanno alla base della vita. Biglietto firmato Purtroppo non siamo riusciti a decifrare la firma. Comunque ancora una volta abbiamo ricevuto dalla Provvidenza il segno dell’amore, della stima e della preghiera di tanti fratelli e sorelle di fede sparsi nel mondo! Per il lancio dei palloncini vogliamo dire GRAZIE A… Lo spettacolo di Natale 2002 ♣ CARTOLIBRERIA CATTANEO per averci regalato tutti i palloncini; ♣ FRATELLI SPREAFICO per averci regalato la bombola dell’elio che ha permesso a tutti i palloncini di volare in alto; ♣ a chi ha regalato il filo per legare il biglietto di auguri Domenica 22 Dicembre noi del Gruppo Medie e la V elementare abbiamo rappresentato uno spettacolo teatrale natalizio nel mitico saloncino parrocchiale (“La Scala” di Oggiono), con le scenografie preparate nelle Domeniche d’Avvento. Esso raccontava di una famiglia come tante, composta da: mamma (Maria), papà (Marco), Davide (Michele), Giulia (Elisa), Isabella (Francesca), nonno Mario (Fabio), nonna Elena (Chiara), l’Angelo (Elisa), i tre Magi (Vanessa, Silvia e Jessica) e zia Teresa (Martina). Alla vigilia di Natale, mentre gli adulti erano presi dalle loro faccende (cenone, regali…) Il lancio dei palloncini 2002 Domenica 15 Dicembre, dopo la Celebrazione di ingresso nella Novena di Natale, nel cortile dell’Oratorio San Filippo Neri abbiamo lanciato i palloncini con un 9 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! e non erano in grado di sentire la magia del Natale, un Angelo apparve ai tre ragazzi per spiegare loro il vero significato del Natale. In seguito, l’Angelo fece scendere nella casa dei bambini un intero Presepe. Quando gli adulti, dopo una lunga discussione, decisero di ospitare nella loro casa i tre Magi, poterono anche loro vedere il Presepe e comprendere il vero senso del Natale, offrendo ospitalità agli stranieri. Durante i cambi di scena, gestiti da due animatori e da Giorgio G., Andrea e Giorgio A., sono stati proposti dei canti preparati dai bambini delle elementari. Lo spettacolo si è concluso con la presentazione degli attori e un canto preparato dagli animatori. È stata un’esperienza bellissima sicuramente da provare. Cogliamo l’occasione per ringraziare gli animatori a nome di tutti gli attori per il grande lavoro svolto. Michele, Fabio, Marco (III media) chi all’economia, chi all’aerobica, chi alle cene, invece che riflettere sulla nascita di Gesù! Ma un Angelo e i bambini riescono a convincerli e a mostrare loro il vero senso del Natale. Lo spettacolo era intervallato, di tanto in tanto, dai canti natalizi proposti dai bambini delle elementari. Alla fine gli animatori hanno intonato una canzone e due animatrici hanno consegnato a don Donato il nostro regalo: un bel presepio fatto con le conchiglie. La festa è terminata all’Oratorio con lo scambio degli auguri e con una fetta di panettone! Maria (I media) Il giorno dello spettacolo di Natale intitolato «Ma loro lo sanno che é Natale?» ero molto emozionata. Infatti era la prima volta che recitavo e avevo paura di sbagliare o di dimenticarmi qualche battuta... Però posso dirmi soddisfatta, perché, più o meno, la recita è andata bene. Questo grazie al nostro (se pur non sempre costante) impegno e alle nostre animatrici e agli animatori che ci hanno seguito, non solo di Domenica, ma anche in settimana. Infatti, a volte, ci trovavamo, soprattutto il Mercoledì e il Sabato, in saloncino, dove ci perfezionavamo per interpretare al meglio la scenetta. Il merito della riuscita di questo spettacolo è stato dato anche dai bambini delle elementari e di I media che hanno arricchito con le loro canzoni la recita! Elisa R. (I media) Domenica 22 Dicembre ci siamo ritrovati nel saloncino parrocchiale per la tradizionale festa di Natale. Abbiamo così mostrato ai genitori e ai parenti il frutto del lavoro svolto da noi ragazzi e ragazze dell’Oratorio. Durante le Domeniche di Avvento ci siamo impegnati per la buona riuscita dello spettacolo. I bambini di I, II, III e IV elementare hanno imparato dei canti natalizi sotto la guida costante degli animatori; alcuni ragazzi di V elementare e delle medie, con l’aiuto degli animatori, hanno preparato la scenografia per lo spettacolo; altri hanno recitato e delle ragazze hanno creato un balletto. Lo spettacolo ci è costato molti sacrifici, ma il risultato finale è stato più che soddisfacente! All’inizio della festa, dopo la presentazione, le nostre ballerine hanno mostrato le loro abilità. Poi è cominciata la recita intitolata «Ma loro lo sanno che è Natale?» che parlava di una famiglia qualunque in cui i grandi sono impegnati a pensare, Quest’anno nella recita di Natale ho interpretato un ruolo secondo me importante: san Giuseppe! Ero molto eccitato, non tanto per l’esibizione davanti al pubblico, ma più che altro perché avrei dovuto cantare, cosa che non faccio molto spesso! La mia parte, secondo il pubblico, è stata bella, anche se io e la Madonna (Silvia Santambrogio) abbiamo tralasciato un piccolo particolare, forse per via dell’emozione. 10 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! Secondo me è stata una recita bella e piena di battute scherzose, una delle migliori che io ho mai visto. Ringrazio coloro che hanno applaudito al termine. Roger (I media) raccoglimento e suscitano il desiderio di sostare a lungo nel luogo sacro. La Lampada che arde accanto al Tabernacolo indica la Presenza viva e reale di Gesù Cristo ed è un richiamo al silenzio e alla preghiera. Al suono della campana delle ore 18:00 educatori, animatori, simpatizzanti e quanti prestano servizio a favore degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese si radunano in chiesa per stare con Gesù, per aprirsi a Lui, per raccontagli – probabilmente – le fatiche sostenute durante l’animazione dei giochi, la preparazione della festa di Natale, il servizio educativo al bar e all’Oratorio. La preghiera personale è anticipata dalla celebrazione comunitaria dei secondi Vespri delle Domeniche di Avvento presieduta da don Donato, iniziando dalla seconda Domenica perché nella prima è stata celebrata la Veglia di ingresso di cui hanno già parlato altri in questo giornalino. Le Domeniche avventizie sono caratterizzate dai seguenti segni. Nella seconda Domenica è stato celebrato il Rito della luce in forma solenne: tra l’accensione di una candela e di una lampada elettrica si è lasciato un breve spazio di tempo per comprendere che nella misura in cui si permette a Gesù Cristo di entrare nel proprio cuore, le tenebre dell’orgoglio… scompaiono. Nella terza Domenica il segno è stato l’incenso nel braciere: i presenti, accompagnati da una brano musicale, sono giunti ai piedi di Gesù Eucaristia, esposto sulla Mensa durante il canto dell’inno, per mettere il loro grano di incenso nell’incensiere. Il gesto ha voluto evidenziare che la preghiera personale deve salire alla santissima Trinità come il profumo dell’incenso. Nella quarta Domenica, che coincideva con la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria santissima, è stato posto come segno l’incensazione alla statua della Madonna posta nella nicchia dell’Altare della nostra chiesetta. Questo segno è stato un omaggio alla Madre di Dio per essersi fatta Serva del Signore. Nella quinta Domenica è stato valorizzato il silenzio di meditazione al termine della Natale 2002 è puntualmente arrivato con uno dei megaspettacoli organizzati dagli Oratori di Oggiono. Un’allegra truppa, formata da bambini di V elementare e da noi ragazzi delle medie, si è cimentata nella drammatizzazione della storia «Ma loro lo sanno che è Natale?», arricchita da diversi canti natalizi. Per testimoniare e rendere visivo il vero simbolo della Natività, inoltre, un gruppetto di attori ha dato vita sul palcoscenico ad un Presepe vivente, reso ancora più suggestivo dai caratteristici costumi, prestati dalla Pro Loco (che ringraziamo di cuore!!!). Arrivare preparati alla data fissata per lo spettacolo, cioè Domenica 22 Dicembre, non è stato facile! Le prime prove sono state disastrose, ma, guidati dai pazientissimi animatori durante i pomeriggi delle Domeniche di Avvento, la banda di cantanti stonati e di attori smemorati che eravamo, si è pian piano trasformata in quello che avete visto sulla scena. Abbiamo dedicato molto tempo, soprattutto nella settimana precedente lo spettacolo, ma ne è valsa la pena, perché ci siamo divertiti, impegnandoci tutti insieme per un progetto comune. Dare il mio contributo mi ha aiutato a sentirmi più vicina al piccolo bimbo nato a Betlemme. Camilla (I media) Mi sono divertita a fare la scenografia, trovare le idee su cosa fare per cercare di rendere possibile lo spettacolo. Ci siamo trovate in tante, insieme, a colorare, a costruire gli addobbi, lo sfondo, i cartelloni, cercando di posizionarli su degli scatoloni, e a terminare i disegni… È stata una bella esperienza e speriamo ce ne siano delle altre! Cristina (V elementare) I Vespri di Avvento I lumini accesi ai piedi dell’Altare e sulla Mensa Eucaristica, la Domenica sera, nella chiesa di Sant’Agata, invitano al 11 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! celebrazione comune dei Vespri: durante questo momento l’audizione di un canto ci ha aiutato a ricordare che “Il Signore è la nostra forza e dobbiamo sperare sono in Lui; il Signore è il nostro Salvator: in Lui dobbiamo confidare e non temere nulla”. Nella sesta Domenica, la Domenica in cui la chiesa Ambrosiana celebra la festa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria il segno posto è stata l’audizione del Cantico della Beata Vergine Maria, il Magnificat. Ripieni di stupore e gioia per i significativi gesti compiuti si è passata alla recita della Salmodia e del Magnificat per esprimere a Dio sentimenti di lode, di supplica e di ringraziamento. I Vespri proseguono con il richiamo al Battesimo, alla nostra origine cristiana perché non si smarrisca la nostra identità dio figli di Dio. Il tutto si concludeva con le preghiere dei fedeli per tutta la Chiesa, per il mondo, per il nostro Oratorio e la recita della preghiera del Signore Gesù Cristo: il Padre nostro. Gesù esposto sulla Mensa Eucaristica viene riposto dopo un momento di adorazione personale. Al Signore eleviamo il nostro sentito grazie perché al tramonto del Sole, prima che scendano le tenebre, ci convoca per recitare e pregare i suoi misteri di salvezza e a porre dei segni per intuirne i contenuti. Suor Iolanda tra la critica. Ma, quando, dopo una faticosa giornata trascorsa a preparare e comprare l’occorrente per la festa di Natale presso la Casa di Riposo, le due uniche persone in tutta Italia che non hanno compreso il sottile significato della suddetta storiella allegorica ti prendono da parte e ti dicono: “Un orso compra una bicicletta e poi va al supermercato ad acquistare del miele, ma gli rispondono che è finito e deve andare a comprarlo in fabbrica, ebbene l’orso risponde alla cassiera del supermercato: Non fa niente, tanto ho la bici!”, secondo voi che cosa bisognerebbe rispondere a codeste persone? Ma naturalmente CIIIIP! Anonimo Donna: vil razza dannata! La popolazione femminile ha dovuto sostenere, soprattutto nel corso degli ultimi anni, grandi battaglie per emergere sia a livello sociale sia nel mondo del lavoro. Se si può tranquillamente affermare che la prima battaglia è stata vinta ormai da tempo grazie alle proteste femministe (le cosiddette “suffragette”), la seconda è in pieno svolgimento e non sempre vede la donna vincere completamente. Innanzi tutto, bisogna rilevare che la condizione femminile varia da Paese a Paese. Infatti esistono stati come quelli del nord Europa, USA, Canada, Francia, Austria, Australia, Giappone e in maniera molto minore anche l’Italia, dove le donne sono poco sfavorite rispetto agli uomini nel mondo del lavoro; in altre parole a parità di condizioni (ad esempio: stesso titolo di studio e stesso impiego) uomini e donne ricevono stipendi quasi uguali, o sono impiegate in politica e nelle attività economiche con notevole successo. Esistono, invece, stati come quelli arabi e africani, dove la donna è poco considerata, soprattutto a causa della cultura rigida e tradizionalista che vige in alcune zone del pianeta. In questi luoghi le donne non solo hanno limitate possibilità lavorative e di guadagno, ma anche un’istruzione adeguata: infatti, in Iran solo il 47% delle donne è alfabetizzato. Emblematico è stato il caso dell’Afganistan dove il regime talebano aveva E si lamentavano di CIIIP! Ormai tutti conoscono la mitica barzelletta raccontata a più non posso a Cogne con i chierichetti e anche all’Oratorio invernale in pieno svolgimento, ovvero: «Ma voi lo sapete come fa un passero di 40 kg appollaiato su un ramo in grado di reggere il suo dolce peso? No? Fa così: CIIIIP!» È anche risaputo che non solo all’Oratorio, ma anche in tutta la Brianza tutti o quasi (chi ha orecchie per intendere intenda) hanno capito e apprezzato questo capolavoro dell’umorismo all’italiana, che ha avuto anche diversi seguiti, i quali hanno anch’essi ricevuto molti assensi 12 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! cancellato la donna come persona e non le era permesso lavorare o studiare; quindi, donne insegnanti o studiose si sono ritrovate dall’oggi al domani sulla strada, ricorrendo alla prostituzione per sopravvivere. A questo proposito vi sono dati poco confortanti, come il fatto che il 70% dei poveri della popolazione mondiale sia di sesso femminile e che i premi Nobel siano assegnati alle donne con percentuali bassissime, che non superano l’11%. Nonostante tutto, a partire dal 1980 nei paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) si è verificato un aumento annuo del 2% delle lavoratrici dipendenti, ma solo in settori limitati. Le donne, infatti, preferiscono essere soprattutto cassiere, segretarie, infermiere, bambinaie, domestiche, e, spesso, impiegate in lavori part time. In Inghilterra e Australia il 40% delle donne lavora ad orario ridotto, mentre in Olanda si arriva fino al 60%. Questo si ricollega a quanto detto prima, cioè che un uomo guadagna di più ed ha più possibilità di fare carriera proprio perché sono rari e quasi inesistenti i casi di lavoro part time maschile. Anche l’Italia rientra a fare parte di quegli stati in cui è un dato di fatto che i lavori domestici, la cura dei figli e degli anziani sono evitati sistematicamente dagli uomini e che, quindi, questi lavori (infatti, si tratta È così chiaro che le donne hanno sì aumentato le loro possibilità di istruirsi ed entrare a fare parte del mondo del lavoro, ma diminuiscono, a causa dei fattori suddetti, le possibilità di un guadagno sicuro e soddisfacente. Giacomo Corti C’era una volta… Sette anni fa il Comune di Oggiono iniziava ad organizzare il corso di sci rivolto ai bambini. Una delle esperienze di diffusione dello sport che ha formato un polo di aggregazione veramente forte, che ha sempre visto tanti partecipanti. Sulle nevi assolate di Bobbio o chiusi in un rifugio i genitori che accompagnavano i propri figli sempre più spesso ripetevano: «Sarebbe bello organizzare una vacanza per tutti questi bambini e le loro famiglie!». Proprio quest’anno, dopo la riuscitissima collaborazione nata nel mese di Luglio fra Comune, Oratorio e Società Sportive di Oggiono in merito alla settimana della bicicletta, si è deciso tutti insieme di dare il via ad un progetto per una vacanza invernale all’insegna della gioia, dello sport, della fede e dell’aggregazione. Scopo di tale progetto era fare sport divertendosi, conoscere sempre più la gioia di stare insieme e comprendere che la fede non si aggiunge come momento a sé di tutto questo, ma è parte integrante, parte viva, parte insostituibile della vita quotidiana di ogni uomo. Ecco perché Oratorio è vivere insieme, perché vivendo insieme ci si aiuta di più a trasmettere la fede in Gesù Cristo, fosse anche sulle piste di sci! E così, dopo varie ricerche, abbiamo scelto la Casa della Sapienza a Sommaprada, una frazione di Lozio (Bs) nel periodo dal 29 Dicembre 2002 al 2 Gennaio 2003. sempre di attività che costano fatica e sacrifici) gravano quasi sempre sulle spalle delle donne che sono così costrette a chiedere periodi di assenza prolungati, a ricorrere all’orario non completo o ad accettare lavori con minore retribuzione e/o non corrispondente ai desideri delle donne, cosa che, appunto, le penalizza. Addirittura, da una ricerca dell’economista Alessandra Venturini, risulta che la differenza di salario tra uomini e donne è maggiore della differenza tra italiani ed immigrati. 13 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! sera e ci fossimo ritrovati più grandi il mattino dopo, quello della partenza. È stato come se questi venti anni non fossero trascorsi: non importa la strada che ognuno di noi ha preso, la sensazione di tutti è stata che fossimo rimasti uguali, uniti da un’esperienza passata ma tutt’ora viva ed indimenticabile. E c’erano proprio tutti: quelli della pallavolo, quelli del coro, quelli del bar, l’insostituibile Jerry ancora infaticabile e l’indistruttibile Giovanni che ci ha guidato nei sentieri di montagna. Io ho molto apprezzato Antonio Cesana che, oltre ad essere uno degli ideatori di questa esperienza, ha contribuito tutti i giorni, con la moglie Nella, a lavare i piatti: non è una cosa “comune”! Credo che ognuno di noi abbia dato il meglio di sé, ma non è stata una grande fatica. Tutto è avvenuto spontaneamente, semplicemente: io ho passato un ultimo dell’anno indimenticabile, al cui confronto le vacanze al caldo o nei posti alla moda impallidiscono. Ho passato la notte del 31 Dicembre 2002 a cantare, a suonare le vecchie canzoni che hanno accompagnato tanti anni della mia vita e ce le ricordavamo ancora tutte, come tutti ricorderemo per i prossimi anni questa vacanza. Un ultimo pensiero lo voglio dedicare a don Donato. Veramente “regalato” alla nostra comunità, soprattutto ai nostri ragazzi, con la voglia, la grinta di costruire qualcosa di nuovo. Chissà che tra venticinque anni non sia qualcuno di loro, dei nostri figli, a scrivere una storia come questa… dott. Di Sclafani Eugenio Innanzitutto è d’obbligo fare l’elenco dei partecipanti. ☺ 170 persone di cui o 3 anni la più giovane (Alice) o 85 il più anziano (nonno Mario!) o 30 bambini o 40 adolescenti o 70 adulti o 20 coppie o 4 single o 5 nonni Eccovi ora, la cronaca di questi giorni stesa da alcune categorie di protagonisti. Un’esperienza indimenticabile Mi è rimasto un solo rimpianto in questa vacanza: quello di non averla detta quell’invocazione durante la santa Messa: «Signore, fa’ che questa sensazione di essere rimasti uniti come se il tempo non fosse passato, come se l’esperienza unica che abbiamo vissuto ai tempi del “centro giovanile” non fosse mai finita, ci accompagni per sempre. Ti preghiamo». Ma mi è mancato il coraggio. Sicuramente avrei interpretato il pensiero di tutti perché credo che questa sia stata la sensazione dominante di questi semplicissimi, bellissimi cinque giorni: che il tempo non abbia minimante scalfito il ricordo, la confidenza, la voglia di stare insieme che ci hanno accompagnato per i tanti anni trascorsi al Centro Giovanile. È stata la conferma, se ce n’era bisogno, che abbiamo vissuto un’esperienza unica, sofferta, che ci ha uniti, credo, con maggior forza per ancora moltissimi anni. Io non vedevo alcune persone da almeno dieci anni, ma è stato come se ci fossimo visti il giorno prima. È stato come se avessimo chiuso il bar del Centro Giovanile, teatro di interminabili discussioni, dove abbiamo tutti trascorsi un “pezzo” importante della nostra vita, della nostra giovinezza la Piccolo seme gettato nel tempo Noi siamo un gruppo di genitori “quasi nuovi” (e comunque più giovani!) degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono. 14 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! per la Giornata Mondiale della pace 2003 e dalla preghiera di Paolo VI per la pace. Speriamo, e ci impegniamo in ciò, che questo piccolo seme gettato possa nel tempo far crescere un albero che affondi le radici nel Signore Gesù e nel suo Vangelo. Un gruppo di “giovani” genitori Abbiamo aderito a questa iniziativa un po’ titubanti e timorosi. A vacanza conclusa dobbiamo ricrederci: è stata un’esperienza di vita comunitaria meravigliosa. Si è subito instaurato un clima spontaneo e amichevole anche con persone poco conosciute. Durante questi cinque giorni abbiamo pregato, giocato, cantato, ballato e tutti noi genitori abbiamo collaborato alla riuscita dell’esperienza di vita comunitaria dando una mano in cucina (ma non eravamo in ferie?), sotto la guida dell’“uomo delle lavastoviglie” (l’Assessore Antonio Cesana). Un’altra persona importante di questa vacanza è stato Giovanni che con la sua passione per la montagna ha contagiato tutti noi spingendoci a sciare e a camminare ininterrottamente ammirando la bella vallata dove abbiamo soggiornato. Infine, ma non ultimo, don Donato con la sua energia (ma dove la prende visto che mangia pochissimo!) ci ha contagiato e spronato a cogliere il senso cristiano della condivisione. Noi genitori lo ringraziamo per la sua passione per la Liturgia ben curata e vissuta intensamente fino a trasmettere a noi e ai nostri figli il suo amore, la sua fede e il suo entusiasmo per il Signore Gesù. Abbiamo terminato insieme il 2002 e iniziato il 2003 con il falò dell’anno vecchio, una splendida Veglia di preghiera durante la quale abbiamo cantato il Te Deum e che, finita alla 23:45, ci ha permesso di festeggiare la mezzanotte e le prime ore dell’anno nuovo con balli, canti e gioia di stare insieme. Particolarmente commovente è stata la Celebrazione Eucaristica di capodanno dove ognuno ha scambiato il segno della pace con tutti i presenti, segno tangibile di impegno a mantenere sempre tra di noi la pace e la gioia di questi giorni vissuti insieme. Per questo abbiamo invocato il dono dello Spirito Santo con il tradizionale canto del Discendi Santo Spirito, preceduto dalla lettura di una parte del messaggio di Giovanni Paolo II Pensieri vari… Mi sono divertito molto. Peccato che questa vacanza è finita, ma ci saranno altre vacanze molto più belle. Cesare Questa vacanza è stata molto significativa: mi ha insegnato che stare insieme è molto bello, più bello che stare da soli e poi, anche se faticosa, è stata festosa! Lorenzo Mi sono divertito molto perché abbiamo scoppiato i petardi e abbiamo mangiato il pandoro. Andrea Frigerio In montagna mi sono divertita: il giorno dell’ultimo dell’anno abbiamo mangiato il panettone e abbiamo scoppiato i petardi e abbiamo fatto la fiaccolata. Elena Cronicon DOMENICA 29 DICEMBRE 2002 Armati di bagagli e di sci Domenica 29 Dicembre 2002 alle prime ore del mattino, una folta rappresentanza di ragazzi e famiglie oggionesi partirono alla volta di Sommaprada, sperduto paesino di 45 anime, una frazione di Lozio in Provincia di Brescia. Durante il tragitto, durato circa 2 ore, 30 minuti e 20 secondi, mentre il 71% dell’equipaggio dormiva, gli altri ascoltavano la musica, ridevano, scherzavano ed alcuni “rimettevano” allegramente la colazione. 15 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! Una volta giunti a destinazione ci sono state assegnate le camere e dopo un abbondante pranzo, il 42% dei partecipanti si è recato ad una chiesetta a circa trenta metri di marcia. Alla sera, terminata la Celebrazione Eucaristica domenicale, tutti hanno potuto godere delle prestazione di Valsecchi Matteo (eslaV) al CDJ. LUNEDÌ 30 DICEMBRE 2002 Il 30 Dicembre tutti in montagna per sciare e sbobbare. L’obiettivo iniziale erano le piste del Tonale. A venti chilometri dall’arrivo un ingorgo titanico ci ha costretti a ripiegare all’Aprica che in latino significa “luogo assolato”, ma il Sole sulle piste non si è visto neanche a pagare i 18 € dello skipass. Nonostante ciò, mentre alcuni si divertivano col bob, altri impavidi si dilettavano con gli sci e uno con lo snow-board si sono recati in quota per sciare alla buona fino a metà pomeriggio. Tra l’altro avreste dovuto vedere don Donato destreggiarsi magistralmente con gli sci e Kako mettere in serio pericolo la vita degli altri sciatori (scia bene però in atto di vin brulè in abbondanza (forse troppo abbondante!) e cantato a squarcia gola! Alle 22:45 la celebrazione di una solenne veglia di preghiera che aveva come tema il tempo e la storia, durante la quale abbiamo cantato il Te Deum di ringraziamento per l’anno appena trascorso. E poi petardi, panettone, spumante e musica per tutti! Le prime ore del 2003 sono trascorse tra balli sfrenati (grazie al dj etS e al dj eslaV) e per alcuni continuando a cantare accompagnati dalla chitarra del signor Di Sclafani. Alle 2:00 sembrava che tutto stesse per finire. Il CDJ era già stato sigillato, le casse staccate, quando una folta massa di genitori e ragazzi sono rientrati nell’anfiteatro per un’altra ora di canti e balli. Poi tutti a letto fino alle ore più tarde del mattino (le 10:00) per recuperare le forze dalla festa della notte (come si dice: «Alla sera leoni e alla mattina … poco svegli, diciamo!»), eccetto alcuni sfortunati che hanno avuto il piacere di farsi svegliare alle 8:00 da Stefano e Paolo Riva. MERCOLEDÌ 1 GENNAIO 2003 CAPODANNO Alle 11:30 la Celebrazione Eucaristica nella solennità della Circoncisione di nostro Signore Gesù Cristo caratterizzata dallo scambio di pace “tutti con tutti” e dal canto del Veni Creator (in superbia voleva punire tutti gli incapaci sugli snow-board), Valsecchi cadere dallo ski lift, Riva Riccardo alla seconda volta con gli sci ai piedi. La sera, ancora Valse, questa volta aiutato dal dj etS (Stefano Milani) ha animato splendidamente il momento musicale. MARTEDÌ 31 DICEMBRE 2002 Dopo un faticoso risveglio (e sottolineo faticoso) e un’abbondante colazione con una squisita confettura di ribes (probabilmente troppo datata), alcuni animatori hanno preparato la super tombolata per il giorno dopo. Nel pomeriggio la lunga carovana di macchine e pulmini (che traffico!) si è recata nel vicino paese di Borno alla pista di pattinaggio sul ghiaccio! Qui molti divertiti spettatori hanno potuto ammirare le nostre performance (don Donato sa anche pattinare!!!). Dopo una cena principesca, armati di torce e trombette, abbiamo raggiunto il parcheggio dei camper dove è stato bruciato l’anno vecchio, bevuto il italiano perché pochissimi lo sanno in latino!). Nel pomeriggio, per chi non è tornato a dormire vinto dalla stanchezza della notte appena trascorsa, è stata organizzata una passeggiata agli eremi, un gruppo di case per vacanze, quasi tutte disabitate. Dopo circa un’ora e mezza di cammino, tra andata e ritorno, una bella doccia per tutti. Alla sera, dopo la cena, due divertenti super tombolate e ricchissime di preziosi premi che i più fortunati hanno portato a casa. GIOVEDÌ 2 GENNAIO 2003 Dopo la santa Messa finale e la classica pulizia delle camere ci siamo tutti recati a Boario Terme, non per andare alle terme, ma per andare alla visita delle incisioni rupestri, perfettamente spiegate da un cicerone: l’eccezionale Stefano Valtorta! Controvoglia abbiamo ripreso il viaggio verso Oggiono, 16 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! non senza imprevisti. Durante la sosta a un distributore di benzina l’autista di uno dei pulmini che ha chiesto e ottenuto l’anonimato per evidenti ragioni (Frigerio Angelo) ha sbagliato pistola e anziché gasolio, ha fatto… benzina! Così per gli otto sfortunati che erano a bordo la sosta è durata più di un ora in attesa che un meccanico riparasse il danno. Giunti all’Oratorio San Filippo Neri di Oggiono gli otto sfortunati e il mitico autista del pulmino sono stati accolti da un caloroso applauso da tutti gli altri partecipanti all’esperienza di vita comunitaria degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono organizzata con il Comune e il CAI, che erano già arrivati alla fine del viaggio. Marco, Giovanni, Giacomo, Elisa Valtorta ed Elisa Frigerio eravamo un po’ scettici per il fatto che, vista la presenza dei genitori e dei bambini, potevano sentirci meno liberi. Anche salendo i tornanti della valle di Lozio ci domandavamo impauriti come fosse la casa e il paese che ci doveva ospitare vedendo le poche case desolate inerpicate sui monti. Durante la vacanza però ci siamo dovuti ricredere e abbiamo dovuto constatare che i genitori ci hanno lasciati liberi di viverla nel migliore dei modi secondo le nostre esigenze. Anche ai momenti di preghiera e alle Celebrazioni Eucaristiche giornaliere abbiamo partecipato molto volentieri anche grazie al fatto che le abbiamo animate noi con canti e altri gesti che ci hanno resi più partecipi. Inoltre tutte le sere ci siamo divertiti insieme ai genitori e ai ragazzi delle medie ballando e cantando, ma la cosa non bastava a farci stancare e, infatti, anche durante le ore passate nelle stanze nessuno dormiva. L’esperienza è servita inoltre a rafforzare le vecchie amicizie, a costruirne di nuove, rendendo sempre più unito il nostro gruppo, Ancora Chiara, Federica, Laura, Lucia, Stefano Valtorta About Rita & Stefano Speciale è stata questa vacanza per Stefano Valtorta, che ha incontrato l’amore della sua vita: Rita. Questo è il nome di una simpatica e stupenda volontaria – cameriera nella casa in cui eravamo ospitati -; sui 20 anni (moltiplicati per tre) dai fluenti capelli e dallo sguardo magnetico, ma la cosa che lo ha colpito di più è stata l’originalità dei suoi occhiali viola cuoriformi e della scusa “ho mal di testa”. Per lei Stefano non aveva un nome perché nell’intimità lo chiamava sempre “amore”. Per far colpo su di lui ha comprato almeno una dozzina di cartelle della tombola (chiamate confidenzialmente da Giovanni cedole), ma è stata ricompensata dagli stupendi premi vinti. Commoventi sono state le sue lacrime all’ultimo saluto di Stefano (che ancora ricorda con emozione il suo bacio d’addio). La domanda che tutti noi ci facciamo adesso è: LA RIVEDREMO?? Noi (ma in particolare Stefano) aspettiamo con ansia questo momento, sperando di poter finalmente assaggiare le sue patatine fritte e la sua frittata mai giunte al nostro tavolo. Chiara, Federica, Laura, Lucia e naturalmente Stefano Valtorta Special tenchs to: ☺ Alla camera 101 ☺ Al fenomeno che ha lasciato gli scii alla “Prica” ☺ Ai crampi del Panzer ormai storici ☺ A Zinedine Zidane ☺ Al cestino ecologico “la Valle” ☺ Al nuovo impianto audio ☺ Alla sconvolgente presenza dei genitori nelle feste dovuta a uso di sostanze stupefacenti ☺ Alla sciüra Rina che ci ha ospitato ☺ Alla sciüra Rita e a suo moroso Stefano Valtorta ☺ Alle abbondanti razioni di cibo giornaliere Le nostre impressioni All’inizio di questa esperienza di vita comunitaria noi adolescenti e i giovani 17 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! ☺ Alla gara di vomito vinta a mani basse dal pulmino di Valtorta (dad) ☺ Alle 14 ore di sonno totale della camera 101 ☺ A Marchino Molteni, futuro DJ ☺ Alla benzina di Angelo ☺ Alle bellissime incisioni rupestri ☺ Alla guida Valtorta (son) che si è sporcato e rotto le calze per noi ☺ Allo spumante e ai pandori: tanti soldi spesi per il vino poi non l’abbiamo neanche bevuto!!! ☺ A Cesana che ha annunciato la mezzanotte con cinque minuti di anticipo ☺ Alle due tombole e agli stupendi premi ☺ Alle chiamate di Kia sul cellulare di Bono alla distanza di cinque metri ☺ Ai bisogni sempre allegati ☺ Ai letti troppo duri o troppo molli ☺ A Chiaretta che ha dovuto rifare il letto 14 volte in una sola serata ☺ Ai DJS che hanno animato le nostre serate ☺ Alla coda del Tonale ☺ Ai “pericolosi” viaggi in macchina con il don ☺ Alla statua e al ghepardo ☺ Ai pulmini a disposizione ☺ Al don, a Cesana, a Giovanni, a Lella, a Patrizia, agli autisti e a tutti coloro che ci hanno permesso questa vacanza Camera 101 e Claudia Il 30 Ottobre dell’anno che fu al Fatebenefratelli di Erba nascesti tu; i tuoi genitori ti hanno ben cresciuto: un imprenditore ti avrebbero voluto, ma il Signore si è intromesso e questa carriera non ti ha concesso! Per te quindi “niente dote”: sei diventato Sacerdote! Di Valbrona sei innamorato ma ad Oggiono ti hanno destinato; hai accettato la realtà, ma il tuo cuore è ancora diviso a metà. Anche se il tuo fisico a volte si “spezza” non è per tristezza: che tu non mangi è una certezza. Veglie di qua, Ritiri di là, Messe di su: un bel momento ti sei lasciato giù! Ma questo non è servito per farti fermare: troppe cose hai ancora in mente di fare! Tutti sanno che sei un rivoluzionario, su tante realtà hai già chiuso il sipario, ma non hai abbandonato il tuo caro Breviario! Sei un pozzo di iniziativa e di fantasia, per te la precisione è quasi una mania e tutto vuoi perfetto e così sia! Sei un cantante mancato, di Frisina sei innamorato, sei sommerso di CD perché la musica ti piace ascoltare ed è per questo che due bellissime e potentissime casse all’Oratorio hai voluto regalare. Ti piace molto socializzare, ami molto parlare e per poter tutti contattare messaggi ed e-mail, diurni e notturni, sei solito inviare. IL COMPUTER TI IMPEGNA COME UNA PROFESSIONE MA PER TE È SOLO PASSIONE. La parola al poeta… (anzi: alla poetessa!) Per la prima volta l’Amministrazione Comunale, la sezione CAI e gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono hanno organizzato insieme una esperienza di vita comunitaria invernale dal 29 Dicembre 2002 al 2 Gennaio 2003 presso la Casa della Sapienza a Sommaprada, frazione di Lozio (BS). Lasciamo all’articolo che segue di commentare questa bellissima e riuscitissima prima (speriamo di moltissime altre!) esperienza invernale. Eccovi due poesie che vi vogliono aiutare a capire la gioia e la bellezza di questa esperienza di vita comunitaria alla quale hanno partecipato tantissime persone della nostra Parrocchia e del nostro Oratorio (tra cui l’autrice di queste poesie!). 18 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! soprattutto in cucina con la sua cara Nellina! Si sarebbe meritato ben di più, ma non c’era altro quassù! Ringraziamo per giustizia anche Emanuela e Patrizia che hanno lavorato con tanta volontà e passione, coordinando il tutto con meticolosità e precisione! Giovanni non possiamo certo scordare perché se anche non è si è voluto sbarbare, per sentieri panoramici ci ha fatto camminare e la bella Val Canonica ci ha permesso di ammirare. Complimenti a tutti per l’organizzazione e arrivederci alla prossima festosa occasione. Anna Sottana e Miriam Vismara. RAVVEDITI!!! DEDICA PIÙ TEMPO ALLA CONFESSIONE! In macchina sei un po’ spericolato bisogna sempre stare in agguato: attenti “al Lupo” dal sorpasso azzardato! Sei un ottimo sciatore: hai sciato per ore ed ore; ti piace anche pattinare: avresti potuto gareggiare! Ma hai ben altro a cui aspirare: segretario del Papa vuoi diventare! Se questo si avverasse nella Chiesa ci sarebbe una rivoluzione perché alzeresti un gran polverone; ma a tutti quanti diresti: «Fermi qui! Inchinatevi per la benedizione!» Per te ciò che conta è la costruzione dell’Oratorio Sant’Agnese e San Filippo Neri non tanto fatto di mattoni, quanto di valori veri. Con questa dedica abbiamo voluto un po’ scherzare: non te la prendere, non ti arrabbiare! Considera solo ciò che è vero; il bene che ti vogliamo è davvero sincero: non è fatto solo di parole ma ci mettiamo anche il cuore! È giusto ringraziare te e tutti coloro che questa vacanza per noi hanno voluto organizzare e con affetto e simpatia auguriamo uno splendido 2003 in allegria! Auguri agli Agenti della Polizia Municipale Durante il mese di Gennaio la Chiesa celebra la memoria di san Sebastiano, Martire, di cui il nostro Battistero ha due pregevoli raffigurazioni. San Sebastiano è anche Patrono degli Agenti della Polizia Municipale, i Vigili Urbani. Mentre li ringraziamo per il prezioso servizio che svolgono a favore della nostra comunità, porgiamo ad ognuno di loro i nostri più sinceri auguri perché il loro servizio sia fedele come lo è stato quello di san Sebastiano e perché il loro amore per la giustizia, la pace, la verità possa contribuire alla costruzione di quel Regno di pace e di giustizia che il Natale di Gesù Cristo appena celebrato è venuto ad inaugurare. L’intercessione di san Sebastiano li aiuti e li sostenga nel loro compito e nella loro missione. A loro dedichiamo questa famosa poesia di Gianni Rodari: ************************* All’Assessore disponibile a tutte le ore questo poema abbiamo regalato perché per noi si è tanto prodigato 19 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! tanto cara e vicina (ed è di Oggiono!) continua a dirmi: «Don Donato, non si preoccupi: se alcuni non le vogliono bene, stia certo che la maggior parte degli Oggionesi le vuole bene e la stima!». In questo Avvento e Natale ne ho avuto la prova: GRAZIE A TUTTI GLI OGGIONESI! GRAZIE SINCERE E DI CUORE! IL VIGILE URBANO Chi è più forte del Vigile Urbano? Ferma il tram con una mano. Con un dito, calmo e sereno tiene indietro un autotreno. Cento motori scalpitanti li mette a cuccia alzando i guanti. Sempre in croce, in mezzo al baccano: chi è più paziente del Vigile Urbano? Gita sulla neve Domenica 9 Febbraio gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese in collaborazione con la “neonata” sezione di Oggiono del CAI (alla quale vanno i nostri migliori auguri per una fruttuoso lavoro!!!) organizzano la tradizionale GITA SULLA NEVE a Livigno. Iscrizione presso il Bar dell’Oratorio e le Suore entro e non oltre il 1 Febbraio 2003. 21 Gennaio 2003: festa dell’Oratorio Sant’Agnese Prima Marcia Decanale della Pace Quest’anno si svolgerà per la prima volta nel nostro Decanato la marcia della pace e la nostra Parrocchia avrà l’onore di ospitare la partenza di questa nuova manifestazione a favore della pace. Tutti gli uomini di buona volontà (di tutte le religioni, di tutti i partiti, di tutte le nazioni, di tutte le razze) sono invitati Sabato 18 Gennaio 2003 ad Oggiono. Infatti la Consulta di Pastorale Giovanile, la Commissione Missionaria, la Commissione Caritas e l’Azione Cattolica del nostro Decanato organizzano la Marcia decanale della Pace PACEM IN TERRIS per Sabato 18 Gennaio 2003. eccovi il programma: ore 16:00 ritrovo e accoglienza presso la Piazza della chiesa di Sant’Eufemia ad Oggiono; alle ore 16:30 si terrà una Preghiera per la Pace. Alle ore 16:45 inizierà la marcia verso il Palazzetto dello Sport di Molteno; all’arrivo ci saranno delle testimonianze di persone che sono state in Missione di pace. La conclusione è prevista per le 19:30. In preparazione alla Marcia, Mercoledì 15 Gennaio 2003 presso la Chiesa Parrocchiale di Annone, si terrà alle ore 20:30 una Celebrazione Eucaristica seguita dalla possibilità dell’Adorazione Eucaristica. E per iniziare a riflettere sulla pace in questo mese tradizionalmente dedicato a questo tema, ecco un articolo di un nostro adolescente che sogna davvero di vivere in Martedì 21 Gennaio celebreremo la solennità di sant’Agnese, Vergine e Martire, Patrona dell’Oratorio femminile. In questa occasione tutte le ragazze, dalla prima media in poi, sono invitate per la celebrazione dei Vespri, la pizza insieme e una sera di fraternità presso l’Oratorio femminile. È necessario dare il proprio nominativo alle Suore entro il 19 Gennaio. Grazie di cuore Ai ragazzi per la bellissima festa messa in scena Domenica 22 Dicembre nel saloncino parrocchiale. Grazie agli animatori che si sono voluto impegnare maggiormente preparando un loro momento di festa con un bellissimo canto! Grazie a loro per il prezioso regalo fattomi che mi ricorderà ogni anno che la perla più preziosa è proprio il Signore Gesù e i fratelli e le sorelle che Lui mi ha dato. Grazie mille per il super moderno regalo che mi hanno fatto gli adulti dell’Oratorio. Grazie alle moltissime persone che hanno “tempestato” casa mia di telefonate, biglietti, regali per questo santo Natale. Grazie per l’affetto e la stima che gli Oggionesi hanno mostrato verso di me, la mia salute, il mio ministero, il mio impegno pastorale durante le Benedizioni Natalizie. Una persona a me 20 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! pace in tutta la Terra, iniziando proprio da Oggiono. Buona lettura, ma soprattutto… buona riflessione! che riguarda direttamente il mio paese, la mia realtà, la mia vita. Essere in pace con gli altri significa avere le scarpe firmate e i vestiti all'ultima moda, sentirsi superiori, giudicare gli altri? Significa invidia, intolleranza, razzismo? Veramente questi mi sembrano solo i pretesti per una guerra! L’uomo ormai si è evoluto, la società si è modernizzata, grazie all’intelligenza umana la scienza ha fatto notevoli progressi, ma questo l’uomo non l’ha ancora capito. Che non bisogna accusare gli altri di tutto: sono gli altri che sbagliano sempre, sono io che ho sempre ragione. Bisognerebbe proprio avere l’umiltà di riconoscere i propri errori, di fare noi il primo passo per cercare di correggerli e di non aspettare che ci pensino prima gli altri, che a nostro avviso ne hanno più bisogno di noi. Di un’altra cosa non riesco a capire il motivo. L’uomo ha creato bombe nucleari, pistole, cannoni, strumenti di guerra. Non di pace. Poi si lamenta se scoppia la guerra. Ma in un certo senso se l’è cercata! È pur vero che è giusto, è un diritto difendersi, ma se nessuno attaccasse, non occorrerebbe neanche difendersi, giusto? In questo modo le industrie di guerra di tutto il mondo farebbero un gigantesco cambiamento, riconvertendosi in industrie di pace. E questo non solo per l’uomo di oggi, ma anche per l’uomo di ieri, di domani, di sempre. Se tutti avessero avuto queste idee nella testa oggi andremmo orgogliosi di un Hitler che si impegnò all’integrazione tra le diverse culture e razze, di un Mussolini altruista e democratico, di un Francisco Franco pacifico e paziente, e non solo di un Gandhi nonviolento o di un Martin Luther King antirazzista. Sarebbe stupendo ripercorrere la storia e immaginare di costruire una grande storia, una Storia con la S maiuscola, di cui tutti vadano fieri e orgogliosi. Ma da una parte è meglio così; solo grazie agli errori passati si capisce che cosa NON si deve più fare. Chissà perché a nessuno è venuto in mente di scrivere un manuale da titolo: «Pace e Amore: istruzioni per l’uso», per esempio, nella speranza che l’umanità futura sia migliore di quella passata. Ma ormai quello che è stato è stato, è inutile Pace & Amore Il periodo natalizio e il mese di Dicembre sono sempre stati caratterizzati da una miriade di impegni, di ogni genere: compiti in classe, saggi, uscite, pacchetti, regali… spesso purtroppo siamo così presi da questa frenesia che dimentichiamo di fermarci, di dire “basta”, di tirare un po’ il fiato per meditare il mistero del Natale. È straordinario che Dio ogni anno si faccia Bambino, rinasca per noi, ma è così straordinario che quasi non ce ne accorgiamo, presi come siamo dagli affanni, e non ci rendiamo conto che è proprio Lui il regalo più bello, il dono di sé: dovremmo proprio renderci conto che è per noi, solo per noi, che Dio rinasce nel mistero del Natale. Ma che cos’è per noi il Natale? Feste, regali, pacchetti? Parenti, luci, panettoni? È vero, è inutile negarlo: il Natale è anche questo. Anche, non solo. Ma è soprattutto pace e amore: ecco cos’è per me il Natale! Sulla pace e sull’amore hanno scritto tanti di quei libri che non basterebbe un quaderno intero ad elencarli: politici, religiosi, autorità di ogni tipo e Santi di ogni tempo si sono impegnati ad esprimere i loro parere in proposito. Ma io non sono qui per parlarvi di cose più grandi di me, dei conflitti mondiali, della situazione dell’Iraq, di bombe nucleari ma per parlarvi di una realtà che mi è molto vicina, 21 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! lagnarsi e rimpiangere il passato perduto, forse proprio perché sbagliando, si impara. Eh, sì, l’uomo ha creato di tutto e di più, ma un libro capace di trasmetterti realmente la pace e l’amore, un libro le cui pagine profumino di pace e amore, questo no, non l’ha ancora inventato. O forse è già stato scritto ma non tutti si impegnano a viverlo: è il Vangelo di Gesù Cristo dove si dice di “amare i propri nemici e pregare per coloro che ci fanno del male!”. Come sarebbe bella una società in cui tutti siano di modello per gli altri, una società in cui pace, amore, perdono e fiducia reciproca regnino sovrane! Una società basata sull’amicizia, quella vera, quella cioè dove ognuno non abbia riserve a parlare agli altri, a dire la verità, senza mentire. «In nome della pace si può anche mentire, ma la pace non dovrebbe mai essere una menzogna» (S. Morgenstern). Non si può scendere alla pace con i compromessi, pace non vuol dire solo assenza di guerra. Pace vuol dire aiutare il prossimo, comprenderlo, perdonarlo, avere fiducia, essere sensibili e tolleranti, affacciarsi alla vita con il sorriso sulle labbra e un pizzico d’amore. Già, amore. dire mai”, sento che è difficile, quasi impossibile che questo sogno si realizzi senza la collaborazione di tutti, ma non bisogna arrendersi e continuare a “seminare” pace e amore, perché come sarebbe il mondo senza pace, senza amore, senza Dio? Probabilmente andrebbe incontro alla sua fine. Sicuramente. È per questo che, nonostante tutti i possibili ostacoli, bisogna continuare a spargere pace e amore con fiducia, anche se i frutti non saranno molti, anche se nessuno te ne darà merito (almeno non in questa vita), anche se costa fatica. Se tutti, a cominciare proprio da noi ragazzi, avessimo questi buoni propositi nel cuore e avessimo la buona volontà e la forza di mantenerli, sento che la mia realtà cambierebbe, il mondo intero cambierebbe, perché se nel piccolo non si riesce a stare insieme in pace e con amore, come possiamo pretendere che i grandi della Terra facciano altrettanto? Un’adolescente Per tutti gli educatori degli Oratori di Oggiono: giornata parrocchiale dell’educatore Ricordiamo che tutti gli educatori degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese (Membri del Consiglio degli Oratori, animatori della Domenica, baristi, allenatori del Gruppo Sportivo, “uomini del Lunedì”, catechisti, animatori del Gruppo Chierichetti, “donne delle pulizie”, adolescenti, giovani ed adulti impegnati nell’Oratorio) sono invitati Domenica 12 Gennaio 2003 presso la chiesa di Sant’Agata per la Giornata Parrocchiale dell’educatore durante la quale vivremo il Ritiro all’inizio dell’anno civile, per la verifica del tempo passato e la ripresa delle attività oratoriane. Il programma è il seguente: ore 9:30 ritrovo al bar dell’Oratorio ore 9:45 Celebrazione della Parola – meditazione predicata ore 10:30 tempo per la riflessione personale ore 11:30 Celebrazione Eucaristica Ritornando al piccolo e alla realtà concreta mi domando dove sia finito l’amore che tutti proclamano di avere gli uni verso gli altri! Come sarebbe bello bandire tutte quelle espressioni come «IO dico così perché mi va»; «Chi se ne frega»; «Fa quello che ti pare»; «Ma chi ti vuole?»; «Dai solo fastidio, sei solo di peso».. Questo è amore? Questa è pace? Alla luce dei fatti, mi rendo conto che il sogno di una realtà veramente solidale e unita è solo un’utopia; anche se non bisogna “mai Festa della santa Famiglia, festa delle famiglie Domenica 19 Gennaio 2003 la nostra Parrocchia celebra la festa della santa 22 ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Buon 2003 dall’Oratorio! Famiglia di Nazaret. Come ogni anno gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese desiderano caratterizzare questo momento con una giornata dedicata alle famiglie. Eccovi il programma della festa: ore 11:30 Celebrazione Eucaristica ore 12:30 pranzo comunitario presso il bar dell’Oratorio San Filippo Neri ore 14:30 preghiera insieme in chiesa Prepositurale ore 15:00 grande gioco in piazza della chiesa ore 16:30 merenda per tutti ore 17:00 estrazione della Lotteria del Corpo Musicale “M. D’Oggiono” ore 18:30 Vespri in Sant’Agata ore 19:00 pizza “fresca” in Oratorio Le iscrizioni si prendono dalle nostre amate Suore oppure telefonando a Raffaella (0341579122), Emanuela (0341576855), Patrizia (0341578642), Monica (0341578484) entro Venerdì 17 Gennaio 2003. Come vedete il programma è denso; crediamo che si debba valorizzare una giornata dedicata alla famiglia, “chiesa domestica, prima comunità di educazione alla fede e all’amore”. Vi invitiamo quindi a non “disertare” questo appuntamento, ma anzi di partecipare numerosi. Ci piacerebbe che, oltre alla splendide famiglie che hanno trascorso l’esperienza di vita comunitaria invernale a Lozio, moltissime altre famiglie aderiscano alla proposta educativa degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese. Alla santa Famiglia di Nazaret O santa Famiglia di Nazaret, comunità d’amore di Gesù, Maria e Giuseppe, modello e ideale di ogni famiglia cristiana, a te affidiamo le nostre famiglie. Apri il cuore di ogni focolare domestico alla fede, all’accoglienza della Parola di Dio, alla testimonianza cristiana, perché diventi sorgente di nuove e sante vocazioni. Disponi le menti dei genitori affinché con carità sollecita, cura sapiente e pietà amorevole, siano per i figli guide sicure verso i beni spirituali ed eterni. Suscita nell’animo dei giovani una coscienza retta ed una volontà libera, perché, crescendo in “sapienza, età e grazia”, accolgano generosamente il dono della vocazione divina. Santa Famiglia di Nazaret, fa’ che noi tutti, contemplando ed imitando la preghiera assidua, l’obbedienza generosa, la povertà dignitosa e la purezza verginale vissuta in te, ci disponiamo a compiere la volontà del Padre sotto la guida dello Spirito Santo ed ad accompagnare i nostri figli nella via tracciata da Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. L’angolo della Preghiera È iniziato un nuovo anno! È iniziato con l’esperienza di vita comunitaria a Lozio di diverse famiglie degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese. È iniziato con una delle feste più sentite dai cristiani: la santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Ed allora vogliamo che questo primo angolo della preghiera del nuovo anno riporti una preghiera proprio alla santa Famiglia di Nazaret perché, anche se unica e speciale, sia modello ed esempio a tantissime altre famiglie Oggionesi e non! Buon anno! Arrivederci al prossimo numero!!! 23