File - Oratorio di Oggiono

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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
Gruppo Sportivo ai baristi, alle persone
che puliscono le aule, alle catechiste…
♣ Il Gruppo Chierichetti affidato ad un
giovane trio di animatori (Giacomo Corti,
Giovanni Spreafico e Stefano Valtorta).
♣ L’Oratorio Feriale con una nuova
struttura
e
programmazione
delle
settimane.
♣ L’esperienza estiva di vita comunitaria a
Terento, preadolescenti ed adolescenti
insieme.
♣ La Sei Giorni Chierichetti a Cogne nel
mese di Settembre, a chiudere l’Anno
Oratoriano 2001/2002.
Come leggere ora tutte queste situazioni? Che
valore e significato dare loro? Che
denominatore comune cogliere?
Personalmente credo che la
parola che meglio rappresenti questi
dodici mesi sia mentalità nuova,
portata da don Donato. A volte in
modo estremo, altre volte in maniera
leggera. Una mentalità che ben
presto ha contagiato noi animatori
ed educatori. Probabilmente un
nuovo modo di fare ed intendere il
servizio oratoriano.
Sicuramente, a mio parere, una ventata di
novità che si è dimostrata elemento chiave per
scardinare quelle situazioni che talvolta,
ripetute per tradizione, nessuno di noi aveva
mai messo in discussione, per paura o per
pigrizia. Si è parlato molto, spesso senza
sapere davvero cosa succedesse in Oratorio,
critiche e sentenze si sono alzate, quasi
pensate a tavolino, per impedire che quel
torpore in cui il nostro Oratorio, sotto alcuni
punti di vista, si trovava potesse essere
spazzato via. Situazione quasi paradossale,
questa, mi verrebbe da dire, con un sorriso
sulle labbra. Poco alla volta ho potuto
percepire che chi davvero aveva a cuore
l’educazione dei più piccoli, chi davvero
credeva nell’Oratorio, ha moltiplicato la sua
presenza ed il suo impegno. Aiutato da don
Donato e dalla sua testimonianza concreta ha
potuto vedere le cose con occhi diversi, o
meglio, da prospettive diverse.
La mentalità però, da sola può ben poco, se
non viene incarnata e fatta propria dagli
uomini, da chi poi la trasforma in azioni e
Anno oratoriano 2001-2002
di Brambilla Enrico
Fare un bilancio o un breve resoconto di
quello che è stato l’Anno Oratoriano 20012002 è davvero operazione difficile. Spesso,
nel pensare a quanto è stato proposto e
realizzato, mi accorgo che il piano della
realtà, di quanto effettivamente è successo, si
scontra con quello delle mie sensazioni, di
come io abbia vissuto e letto gli avvenimenti.
Il rischio, in questi casi, è di presentare le
cose diversamente da quelle che la realtà ci ha
mostrato. Cercherò quindi, prima di tutto, di
elencare in maniera oggettiva ciò che è
successo nel nostro Oratorio e che ritengo
importante ricordare, per lasciare poi spazio a
qualche personale riflessione.
Innanzitutto: Settembre 2001 Settembre 2002. Dodici mesi.
Come
definirli?
Intensi,
sicuramente. A volte pure troppo.
♣ Festa dell’Oratorio soft, con la
fiaccolata da Valbrona a dare
un tocco di novità rispetto gli
anni precedenti.
♣ Poi una costante presenza
educativa le Domeniche pomeriggio in
Oratorio: animatori per le elementari,
educatori per il Gruppo Medie. E lo sforzo
di essere sempre vicini ai ragazzi ed
amorevoli nei loro confronti.
♣ Alcuni momenti tradizionali: la raccolta
delle castagne, lo spettacolo natalizio, le
feste di sant’Agnese, del papà, della
mamma.
♣ Alcune novità: la festa e lo spettacolo di
san Filippo Neri, le Veglie di preghiera
per l’ingresso in Avvento e in Quaresima,
la Novena di Natale, il lancio dei
palloncini, il Natale dello sportivo, la
vacanza invernale per gli animatori, il sito
internet degli Oratori.
♣ Ed ancora: la collaborazione con il
Comune, con il C.A.G., con altre realtà
del nostro paese.
♣ Una presenza più attiva delle famiglie
nell’ambiente e nella vita dell’Oratorio.
♣ Una maggiore considerazione delle molte
costole che compongono l’Oratorio, dal
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perseveriamo in squallidi esercizi di
demolizione reciproca. L’olio profumato della
comunione ci faccia camminare insieme, ci
raccolga a tavola insieme”.
Che il nostro punto di riferimento sia il
Signore: mettiamo Lui al centro di ogni nostra
azione, in qualsiasi ambito ci troviamo. E che
la preghiera sia davvero il cuore della nostra
vita. Don Donato, durante questo suo primo
anno ad Oggiono, ha insistito parecchio su
questi punti. E giustamente, a mio parere,
perché solo capendo questo potremo essere
davvero testimoni autentici del Vangelo.
Proseguendo su questa strada, su quanto fatto
lo scorso anno, anzi, se possibile, con
maggior convinzione e passione educativa,
cammineremo verso il Signore ed aiuteremo
gli altri a camminare verso di Lui.
E che ognuno dia al mondo il meglio di sé,
sempre, con coraggio, senza timore e
vergogna!
gesti reali. Un solo prete geniale, senza un
esercito di servi inutili al suo fianco, non
credo possa fare grandi cose.
Che ora in Oratorio, rispetto agli ultimi
anni, ci siano più genitori e più animatori,
credo sia una questione piuttosto relativa.
Sono fortemente convinto, invece, che la
differenza col passato stia nel modo di stare
in Oratorio da parte di queste persone, o
comunque
della
loro
maggioranza.
Probabilmente molto dipende dal fatto che,
almeno da quello che posso vedere io,
parecchi genitori che frequentano oggi
l’Oratorio e credono nel suo ruolo, sono
quegli stessi ragazzi che in passato trovavano
nell’Oratorio un grande punto di riferimento;
in più bisognerebbe considerare (spesso ce ne
scordiamo) tutti quegli adolescenti e giovani
frutto dell’azione educativa di don Fabio e
don Federico. Altrimenti, credo, non si
capirebbe la situazione attuale.
Uno degli elementi che ha caratterizzato
l’Anno Oratoriano passato, e che considero
essenziale, è stato lo spirito degli animatori.
Ho constatato più volte, e questa non sembri
retorica, quanto sia cresciuto il nostro gruppo,
nella collaborazione al suo interno e con gli
altri
gruppi
dell’Oratorio,
nella
consapevolezza
del
suo
ruolo
e
nell’acquisizione delle sue responsabilità, nel
fare autocritica, nell’individuare i problemi,
nel passare sempre più tempo in Oratorio, nel
considerare questo luogo sempre più suo, nel
porsi modello e riferimento per i bambini ed i
ragazzi. Mi rendo conto che il cammino da
compiere è ancora molto lungo e che
soprattutto necessita di continuità, costanza e
fedeltà, ma le premesse sono davvero buone.
Si è fatto molto, si sarebbe potuto fare di
meglio in molti casi, ma non è il
momento dei rimpianti, questo,
amici, perché la nuova mentalità ed
un folto gruppo di servi inutili sono
realtà concrete nel nostro Oratorio.
A tutti dico, citando monsignor
Tonino Bello, “lavoriamo insieme
su progetti comuni, gareggiamo
nello stimarci a vicenda, portiamo
gli uni i pesi degli altri,
convinciamoci che non sono
credibili le nostre parole se
Veglia Caritas
Sabato 9 Novembre presso la chiesa di
Sant’Agata si è tenuta la Veglia di preghiera
che la Caritas Parrocchiale ha organizzato
con il gruppo giovani della nostra Parrocchia.
La Veglia, a cui hanno
partecipato una cinquantina di
persone, è stata presieduta da don
Mario, assistente del Gruppo
Caritas di Oggiono, mentre la
testimonianza è stata affidata al
giovane Marco Rigamonti di
Molteno. È stata una bella Veglia
di preghiera che ci ha invitati ad
accogliere l’altro come un fratello
e non come un nemico o uno
straniero.
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In tanti momenti mi sono trovato a
rivivere i passi del Vangelo. La ricchezza
più grande: la voglia di ascoltare. Un
grande insegnamento: fermarsi ad
ascoltare e ad accogliere la gente. Ogni
piccolo gesto ci parlava: sguardi, sorrisi,
strette di mano, abbracci... non c’era
nessun distacco: è stato un riconoscersi da
persona a persona in un rapporto sincero
In Albania sono arrivata con le mie
proprie gambe e torno a casa con le
stampelle. Mi sono trovata spiazzata.
L’importante era stare con loro, ma senza
la preoccupazione di fare qualcosa. Ho
ricevuto una grande lezione da chi è
cristiano perché ha scelto Gesù Cristo.
Era un periodo che mi sentivo vuota. Il
loro grazie assomigliava tanto alla
benedizione del Signore. La preghiera a
Dio: non solo nel momento del bisogno
ma anche come ringraziamento per ogni
cosa. L’importanza di essere semplici
«...Dio ti ama. Tu conosci Dio?» Così ci si
presentava alle famiglie. Dio lo abbiamo
incontrato accanto a loro: è veramente
l’opera dello Spirito Santo. Questa gente
ci ha fatto capire che bisogna continuare
...in questo seme gettato anche noi siamo
implicati.
Quanti dubbi: ci ascoltano o ci mandano
via? Al sentire il benvenuto ci sentivamo
accolti. Mi sono sentita nella mia casa
anche se ospite. Abbiamo incontrato
persone contente di vivere lì, anche se in
condizioni... sul loro volto nascondeva
una grande gioia
si sono fidati di noi perché siamo andati
come cristiani. Ci hanno raccontato cose
molto personali. Sono grato al Signore per
aver ricevuto la fede. Ho scoperto la
bellezza della fede quando sboccia: Gesù
Cristo è il centro e il senso della vita.
Noi abbiamo suscitato una grande attesa
ed ora non dobbiamo deluderla. La fede è
un contagio. Riprendendo il Vangelo: da
pochi che erano sono arrivati fino ai
confini della Terra
Forse adesso avete capito perché ho
cominciato a raccontarvi qualcosa della nostra
esperienza partendo dalla storia di questo
uomo... La fede non è un tesoro da tenere
La stessa testimonianza di Marco, che ora vi
riproponiamo, racconta la sua esperienza in
Albania.
Molteno - Mollas
Esperienza missionaria in Albania
Era vicino l’inizio della stagione dei
monsoni e un uomo assai vecchio scavava
buchi nel suo giardino. «Che cosa stai
facendo?» gli chiese il vicino. «Pianto alberi
di mango» egli rispose. «Pensi di riuscire a
mangiarne i frutti?». «No, io non vivrò
abbastanza a lungo, ma gli altri sì. L’altro
giorno ho pensato che per tutta la vita ho
gustato manghi piantati da altri. Questo è il
mio modo di dimostrare loro la mia
riconoscenza».
Queste sono alcune testimonianze al
termine della missione:
una bella esperienza. Non c’è stato solo
l’annuncio di Gesù Cristo casa per casa
ma all’interno delle famiglie incontrate è
nata una vera e propria relazione. Gli
Albanesi, al contrario di quello che pensa
la maggior parte della gente, sono un
popolo ospitale e hanno un grande rispetto
per gli Italiani. Il seme è stato gettato, ora
è nelle mani del Signore.
È stata molto positiva la condivisione di
gruppo. Siamo venuti noi a portare
qualcosa a voi ma ci siamo subito resi
conto del contrario. Un’esperienza molto
forte di annuncio del messaggio cristiano.
È successo qualcosa di straordinario: ci
siamo accorti che Dio era davanti a noi.
Ha anticipato il nostro arrivo. Dio è
venuto qui prima di noi. Tutti hanno
potuto riflettere su chi è Dio.
La lingua non ha impedito la
comunicazione. Giovani, bambini, donne:
in tutti abbiamo trovato una grande
ricchezza: un bisogno di prendere
consapevolezza di sé, cioè di Dio.
Noi non abbiamo portato un aiuto
materiale. Ci siamo fermati in mezzo loro
ad ascoltare quello che avevano da dirci.
Una grande paura ci assaliva quando ci si
presentava in ogni nuova famiglia: non
sapevamo come cominciare... poi le parole
uscivano da sé. Lo Spirito Santo ci ha
accompagnato in questo nostro cammino.
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splendore dell’amore di Dio. Solo con Lui
potremo davvero diventare “luce per il
mondo”!
A questo punto
ognuno di noi si è
alzato ed è andato a
prendere sull’Altare
una candela, da
portare a casa, nelle
nostre
famiglie,
come segno tangibile
della
Luce
che
stiamo aspettando.
La Veglia prosegue, si canta insieme “…nella
notte, o Dio, noi veglieremo con le lampade
vestiti a festa, presto arriverai e sarà Giorno”
e sembra davvero una promessa, un impegno
preso questa sera, per non permettere che il
tempo di Avvento passi senza portare frutto.
La condizione per accorgerci di questo Dio
che viene è fare silenzio, è smettere di correre,
di affannarsi, è incontrare se stessi, per
incontrare Lui. Certo, nel silenzio interiore ci
si accorgerà delle proprie paure, delle proprie
solitudini e inquietudini, ma è attraverso
questo silenzio che si arriverà ad incontrare
Dio, a sentirlo accanto, a capire che “solo in
Dio riposa l’anima mia”, solo Lui può
calmare il cuore inquieto.
Le musiche dolci e profonde aiutano a
interiorizzare queste parole, a calarle nella
realtà di ogni giorno e così, proprio nel vivere
quotidiano, nasce la GIOIA, gioia di sapere
che Dio è con noi; la “grande gioia”,
annunciata dall’Angelo la notte di Natale, è
una realtà ancora viva in ogni uomo che sa
accogliere dentro di sé Dio.
«QUALE GIOIA?» era il titolo di questa
Veglia di ingresso in Avvento; ora sappiamo
di quale gioia si tratta, “ogni uomo vedrà la
salvezza di Dio” e questa Veglia vissuta in
semplicità, fra persone amiche, in una piccola
chiesa calda e accogliente, avvolti dalle
musiche scelte con cura e da parole preparate
con attenzione, ci hanno certo aiutato a
incamminarci su quella strada che porta a
Betlemme, che porta ad un nuovo Natale, ad
un rinnovato incontro con Dio.
Una mamma
nascosto ma dobbiamo rendere partecipi tutti
di questo. Forse noi non riusciremo a vedere i
frutti della nostra semina ma è così che vuole
il Signore. Sarà Lui a ricolmarci di un bene
più grande. Mettiamo il nostro impegno e il
nostro entusiasmo a sua disposizione: questa è
la sfida più grande.
Marco Rigamonti
Veglia di ingresso in Avvento
Come ogni anno, anche quest’anno è
iniziato l’Avvento, lasciandoci sempre un po’
sorpresi per la rapidità con cui passa il tempo.
È iniziato un nuovo Anno Liturgico, è iniziato
questo tempo “forte” nell’attesa della venuta
del Signore. Di fronte a questo susseguirsi di
stagioni, di fronte al nostro correre frenetico,
sempre carichi di impegni e pensieri, il tempo
di Avvento ci richiama a fermarci, a fare
silenzio, ad ascoltare, ad attendere. Proprio in
questo contesto è stata vissuta la Veglia di
ingresso in Avvento Domenica 17 Novembre.
Nella piccola chiesa di Sant’Agata, raccolti
come una famiglia, siamo stati invitati a fare
silenzio dentro di noi, a lasciare entrare con la
musica, le parole nel cuore, ad ascoltare e
pregare in un clima di pace e attesa che
portavano consolazione e speranza.
È iniziata proprio così la Veglia,
riconoscendo il bisogno di essere consolati,
nelle nostre tristezze, nelle nostre debolezze,
nelle nostre solitudini da un Dio che verrà e
starà dalla nostra parte, illuminando e
riempiendo la nostra vita.
E così inizia l’attesa, un’attesa vigilante,
attenta, in un mondo che spesso non sa più
attendere, che ha fretta; un’attesa che forse
richiama ricordi infantili e natali lontani.
Un’attesa che prepara all’incontro, che chiede
un cambiamento, una conversione.
La Veglia allora ci guida a fare luce dentro
di noi; prendendo come esempio la fioca luce
di una candela, che illumina solo una parte
dello spazio in cui è posta, ci viene chiesto di
far luce nel nostro intimo, per osservare noi
stessi, capire la nostra realtà, accettarla ed
elevarci così verso Dio. La vera luce che può
davvero illuminare i nostri passi è Gesù, è
solo nella sua luce che non smarriremo la
strada, che tutto ci sembrerà più chiaro, che ci
toglierà dall’oscurità per farci conoscere lo
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parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate e
di cui nella chiesa c’è una grande statua di
marmo bianco. All’Altare di sinistra abbiamo
trovato la statua del corpo di san Valerio e
alcune sue Reliquie. San Valerio è un
adolescente morto martire e a Valmadrera è
venerato come Patrono dei giovani. Di fianco
a questo Santo vi si trovano gli ex-voto delle
persone che si sono rivolte a lui con le
preghiere e sono stati esauditi per sua
intercessione.
Don Donato ci ha regalato una bella
immaginetta con alcune notizie di san
Valerio. Il corpo di san Valerio fu donato alla
Parrocchia
di
Valmadrera
dall’allora
Arcivescovo di Milano ed ora Beato Cardinal
Schuster il 30 Novembre 1933. Il Cardinal
Schuster “accompagnò” da Milano i resti
mortali di Valerio e nel corso di una solenne
celebrazione li affidò alla comunità
valmadrerese affinché proteggessero in modo
particolare i ragazzi ed i giovani. Nel corso
dell’omelia così l’Arcivescovo milanese
ricordava la figura del giovane Martire:
«Valerio apparteneva ad una famiglia distinta
che possedeva un grandioso palazzo, il più
bello della Roma imperiale. Nel corso di
alcuni scavi effettuati nel luogo dove sorgeva
il palazzo di Valerio fu trovata una lucerna di
bronzo simbolo della fede che quella famiglia
nobile sempre portò in mezzo alle tenebre del
paganesimo. Come fu ucciso Valerio? Con
precisione non possiamo rispondere, però
avendo trovato tra le ossa questo Martire delle
zanne di belva possiamo dire con una certa
sicurezza che il corpo gracile di questo
giovinetto patrizio fu dilaniato dalle belve in
odio a Cristo».
Dopo aver pregato e
chiesto al Signore Gesù per
intercessione di san Valerio di
aiutarci a diventare suoi
testimoni, siamo andati in un
bar dove abbiamo fatto
merenda… senza spendere un
centesimo (grazie don!). È stata
una bella esperienza e vi
aspettiamo più numerosi al
prossimo
pellegrinaggio
parrocchiale per le medie.
Giudici Simone e Riva Stefano
«Quale gioia?»
Questo è stato il titolo della splendida
Veglia di ingresso in Avvento vissuta presso
la chiesetta di Sant’Agata da tutti gli educatori
e quanti amano l’Oratorio, ma non solo!
Infatti, quella sera (17 Novembre 2002, N.d.A.) la
piccola chiesa presso l’Oratorio Sant’Agnese
era davvero stracolma di persone pronte a
dedicare poco più di un’ora del prezioso
tempo alla meditazione ed all’adorazione per
prepararsi a vivere al meglio il tempo di attesa
che condurrà la comunità cristiana al santo
Natale. Noi animatori, che avevamo appena
vissuto il Ritiro Parrocchiale di Avvento per
Adolescenti e Giovani, eravamo un po’ in
apprensione, dato che occorrevano numerosi
lettori per le, citando l’ingegner Cane, mille
letture e meditazioni, così, dopo esserci
organizzati alla quasi perfezione, ecco che
con un sottofondo musicale iniziava la tanto
attesa Veglia, divisa in cinque momenti più
un “prologo introduttivo”. Ogni momento era
costituito dalla recitazione delle sacre
scritture, dalla lettura di alcune meditazioni
ad hoc, e naturalmente, dalle preghiere
anch’esse a tema e, spesso, veniva inserita
anche l’audizione di un canto sacro.
Non poteva mancare il gesto che, in fondo,
avrebbe reso ancora più speciale la serata e la
Veglia, ovvero ognuno dei partecipanti ha
preso dall’Altare una candela affinché ognuno
di noi diventi “luce per molte persone, una
luce che diffonde un tenero chiarore su tutto
quanto vorrebbero non vedere in se stesse” e
“come la candela diventare per loro fonte di
vita e amore.”
Alla fine, tutti contenti e stanchi per la
faticosa giornata di animazione trascorsa,
siamo ritornati nelle nostre case con la
speranza che tutte le parole dette quella sera
non rimangano tali, ma si trasformino in
qualcosa di più vero e concreto.
Giacomo Corti
Pellegrinaggio a Valmadrera
della prima e seconda media
Giovedì 21 Novembre 2002, dalla stazione
ferroviaria di Oggiono siamo arrivati a quella
di Valmadrera. Abbiamo percorso mezzo
paese a piedi per arrivare alla chiesa
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noi ci trovate in Oratorio ogni Domenica e al
Giovedì alla palestra.
Giocasport
Il 24 Novembre 2002, nella palestra della
scuola “Bachelet” si è svolta la festa dello
sportivo per le bambine di pallavolo. Noi
eravamo presenti come animatrici ma anche
come aiuto-allenatrici del gruppo (di Oggiono!).
Oltre all’Oratorio San Filippo Neri e
Sant’Agnese di Oggiono, erano presenti le
squadre dell’Oratorio San Giovanni Bosco di
Merate e la Polisportiva Rovinata di Lecco;
una volta arrivate le squadre, si è svolta le
preghiera (“condotta” da don Donato), per dare
inizio ai giochi, e ad ogni bambino è stato
regalato un lumino da parte dei due oratori
come ricordo della giornata. I giochi svolti
erano quattro: palla due fuochi, bandiera
svizzera, scalpo e un percorso misto
superbamente spiegato da Paola con capriola
di Caterina [da vedere!!!]. Terminati i giochi, a
tutti è stata offerta una gustosissima merenda.
Ora per farvi capire meglio come si è svolto il
pomeriggio, intervistiamo Chiara, una
partecipante e nonché componente della
squadra di Oggiono.
Noi: ti sei divertita? Perché?
Chiara: Certo che mi sono divertita; è stato
un pomeriggio spettacolare specialmente
perché ho dovuto conoscere bambine di altri
paesi.
Noi: ti sono piaciuti i giochi?
Chiara: i giochi sono stati molto belli, il mio
preferito è stato palla due fuochi.
Noi: La merenda ti è piaciuta?
Chiara: Anche la merenda è stata squisita e
poi voi animatrici siete state molto brave ad
animare i balli come Asereje.
Come avete potuto capire da questo
articolo è stata una giornata davvero “mega” e
naturalmente noi eravamo lì, eravamo lì
perché abbiamo preso un impegno: abbiamo
deciso di aiutare Valentina (simpaticissima) in
questo cammino che aiuterà sia le bambine
che noi a crescere. In poche parole ogni
Giovedì dalle 16:30 alle 18:00 aiutiamo
Valentina ad allenare la squadra di pallavolo
dell’Oratorio e ci divertiamo moltissimo.
A presto…
Caterina e Paola
Ritiro Decanale Adolescenti
Domenica 24 Novembre 2002 sei membri
del gruppo adolescenti si sono recati a
Buccinigo di Erba per prendere parte al Ritiro
Decanale di Avvento per adolescenti.
L’incontro si è svolto in diverse tappe. Dopo
il Rito della luce, abbiamo pregato alcuni
Salmi ed ascoltato un brano della Parola di
Dio. Ci siamo divisi in gruppi per discutere
sulla lettura tratta dal libro dei Re, aiutati
dalle riflessioni di don Franco Santambrogio,
prete educatore del Seminario Arcivescovile
di Milano.
Prima
della
preghiera
finale
e
dell’esposizione da parte di ogni gruppo di ciò
che era emerso nella discussione, abbiamo
cenato tutti insieme. Al termine della
preghiera finale ci è stato donato come segno
di questo ritiro, un sacchettino di sale ed una
pergamena con un brano evangelico. Grazie a
questo incontro abbiamo potuto riflettere sulla
preghiera del giovane, e sulla preghiera
individuale e comunitaria.
Invitiamo tutti gli adolescenti che non
hanno partecipato a questa opportunità a non
perdere queste occasioni in futuro perché –
pensiamo – sono esperienze che arricchiscono
ed insegnano a condividere le nostre
esperienze e la nostra fede con gli adolescenti
e le adolescenti di altri paesi.
Federica, Anna e Chiara
Ritiro di II elementare
Ecco le impressioni dei bambini di II elementare
che hanno partecipato al Ritiro Domenica 24
Novembre 2002.
A me è piaciuto tanto quello che ha spiegato
don Donato su Dio.
Claudio
Mi è piaciuto partecipare al Ritiro perché ha
parlato don Donato che mi è simpatico.
Eleonora Crippa e Giulia Invernizzi
Mi è piaciuto partecipare al Ritiro d’Avvento
perché in chiesa con tutti c’era Dio e Gesù.
Marta Ratti
P.S. Valentina è nata il mio (di Paola) stesso
giorno, cioè il 14 Marzo. Mentre Caterina il 30
Dicembre. Per porgerci gli auguri e parlare con
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Mi è piaciuto partecipare al Ritiro
dell’Avvento perché don Donato ha fatto una
Messa per tutti noi.
Federico Bonalumi
Don Donato ci ha detto che dobbiamo essere
degli asinelli che portano Gesù.
Carolina Corti
A me è piaciuto quando siamo andati a fare la
Messa in Sant’Agata con don Donato.
Andrea Appiani
Mi è piaciuto partecipare al Ritiro d’Avvento
perché si parlava di Gesù.
Jonathan Abatiello
Mi è piaciuto quando don Donato ha
raccontato la storia del seme caduto per terra.
Marta Corbetta
Mi è piaciuto andare nella piccola chiesetta e
pregare con don Donato e tutti noi e guardare
Gesù.
Erica Bearzi
Questa giornata di Ritiro mi è piaciuta molto
perché è stato un momento di divertimento e
di preghiera con tutti i miei amici di seconda
elementare.
Stefano Straniero
Mi è piaciuto quando don Donato ha
raccontato del seme caduto nel terreno buono
e brutto.
Maddalena Binda
A me è piaciuto molto il Ritiro e la Messa in
sant’Agata.
Andrea Frigerio
È piaciuto molto:
☺ Quando abbiamo ascoltato la parabola del
seminatore (Laura)
☺ L’alleluia delle lampadine (Michela)
☺ Quando abbiamo scritto le nostre
riflessioni sul Ritiro (Chiara)
☺ Quando ho letto la preghiera dei fedeli che
abbiamo preparato con le catechiste
(Alessandra)
La Messa è stata molto
speciale.
Ritiro Decanale Medie a Molteno
Il 30 Novembre il Gruppo Medie si è
recato con alcuni animatori all’Oratorio di
Molteno. Arrivati ci hanno accolto facendoci
mettere in cerchio e, dopo averci salutato, ci
hanno fatto ballare canti estivi per ricordare
l’estate passata.
Terminati i balli ci hanno divisi in sei
gruppi secondo il nastro che era stato
consegnato in precedenza (i colori erano: bianco,
giallo, blu, verde, rosso, rosa). Gli animatori hanno
assegnato ad ogni gruppo la squadra
avversaria e poi ci hanno spiegato i tre giochi.
Il primo consisteva nell’ascoltare varie
canzoni e chi arrivava per primo, dopo aver
fatto un percorso, doveva dire il titolo e
l’autore della canzone ascoltata. Il secondo
gioco era il famoso “telefono senza fili”.
Questo gioco si chiamava “Apri le orecchie”.
Il terzo gioco invece consisteva nel cercare
dei pezzi di puzzle in uno scatolone pieno di
carta. Sui pezzi di puzzle c’era scritta la
preghiera “Padre Nostro”. Questi divertenti
giochi ci hanno insegnato che per stare con
Gesù è necessario salire su quattro gradini.
Dopo aver ricomposto l’iniziale cerchio
abbiamo recitato insieme la preghiera
“QUATTRO GRADINI
PER STARE CON GESÙ”:
Il primo gradino è quello del silenzio:
il silenzio attorno a noi,
bella perché era
Andrea L.
Don Donato ti ringrazio di averci fatto
partecipare a questa preghiera: è stata molto
bella. Grazie di averci fatto sentire il calore
dell’Avvento.
Michela Vismara
Il Ritiro di Avvento per noi bambini di II
elementare è stato bello. Il don ci ha insegnato
cosa è l’Avvento e ci ha fatto partecipare ad
una bellissima Messa che ha celebrato
apposta per noi. Grazie don!
Barbara Galliani, Irene Mambretti
e Alice Magni
Mi è piaciuto sentire don Donato e sentire la
preghiera.
Cristina Ierardi
A me è piaciuto quando siamo andati in
chiesa per celebrare la santa Messa perché
c’erano i miei amici e Gesù.
Davide N.
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il silenzio dentro noi.
Il secondo gradino è quello dell’ascolto:
l’ascolto delle orecchie,
l’ascolto attento delle Sue parole,
come se avessero ogni volta qualcosa da dirci.
Il terzo gradino è quello
dell’ascolto profondo:
l’ascolto del cuore,
non basta capire cosa dice la sua Parola,
è necessario comprendere cosa dice a noi!
Il quarto gradino è il dialogo con Gesù.
Terminata questa lettura è stata costruita la
scala della preghiera con degli scatoloni che
erano stati preparati dagli animatori.
Terminata la costruzione di questa scala ci è
stato letto un brano dal Vangelo secondo san
Matteo; finita la breve riflessione è stato
acceso l’incenso: in quel momento ognuno ha
potuto “dialogare” con Gesù.
Finita la preghiera c’è stato l’inno di
questo Anno Oratoriano, “Qui per Te!” Prima
di andare a casa gli animatori ci hanno
consegnato dell’incenso che dovevamo
accendere la notte di Natale. Dopo esserci
salutati siamo ritornati a casa contenti per
questo incontro!
Alice (I media) & Anna (III media)
Cresima, saremo tenuti a dare. Gli spunti per
questo secondo momento comunitario, sono
stati:
un racconto che ha come protagonisti un
ragazzo di nome Michele ed un’amica;
il Vangelo di san Marco (1,4-8) che parla
di san Giovanni il Precursore che venne
proprio per preparare la strada a Gesù.
Con la partecipazione all’Eucaristia delle
11:30 in chiesa Prepositurale, durante la quale
alcuni di noi hanno letto le preghiere dei
fedeli, si è concluso il nostro Ritiro, ma non la
nostra fantastica Domenica. Siamo infatti
tornati tutti all’Oratorio San Filippo Neri per
un momento conviviale che ha coinvolto
ragazzi, catechiste, animatori dell’Oratorio e
lo stesso don Donato. Durante questo pranzo,
chiacchierando in allegria, abbiamo potuto
gustare i manicaretti che alcuni papà avevano
preparato. E dopo il pranzo, giochi non stop,
balli e divertimento fino al momento della
preghiera pomeridiana durante la quale, con
una bella celebrazione, è stata aperta la
Novena del Natale 2002 guidati dalla
simpatica mamma civetta e dai suoi cinque
piccoli.
Che dire di questa esperienza di preghiera
e di fratellanza? Una sola cosa: ci dispiace per
quelli che non hanno potuto condividerla con
noi ma che abbiamo voluto ricordare nella
preghiera.
I Cresimandi 2003
Ritiro V elementare
Domenica 15 Dicembre 2002, ragazzi e
catechiste di quinta si sono ritrovati per il
tradizionale Ritiro di Avvento. Nonostante la
giornata bigia eravamo abbastanza numerosi:
qualcuno ancora assonnato, qualcuno un po’
timido, ma la maggior parte già vispi e con
una gran voglia di giocare. Alle ore 10:00, nel
tepore accogliente della chiesina di
Sant’Agata, è iniziato il nostro momento di
preghiera, preceduto dall’accensione delle
cinque candele viola simboleggianti le cinque
Domeniche di Avvento. Don Donato ha
condotto
la
piccola
celebrazione,
introducendo il discorso legato al “preparare
la via” all’arrivo di Gesù nostro Amico ed al
“rendergli testimonianza”, cosa quest’ultima
strettamente connessa con la grazia
particolare che la Confermazione concede.
Dopo la celebrazione ci siamo ritrovati
tutti all’Oratorio Sant’Agnese per riflettere
insieme su cosa sia questa testimonianza che,
soprattutto dopo aver ricevuto la santa
Celebrazione di ingresso nella
Novena di Natale e
lancio dei palloncini
La Novena di Natale, iniziata Domenica 15
Dicembre è cominciata per noi in modo
insolito e piacevole attraverso un intenso
momento di preghiera vissuto volentieri con
tanta gioia: la chiesetta di Sant’Agata,
letteralmente stracolma di grandi e piccini, è
stata ancora una volta al centro della
Celebrazione d’ingresso e forse perché
eravamo così in tanti tutti vicini ci siamo
sentiti ancora più uniti.
Di grande importanza è stato il simbolo
della civetta, reso ancora più visibile da una
stessa in peluche e da un racconto semplice
ma profondo adatto anche ai più piccoli: tutti
8
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
noi dobbiamo essere come la
civetta, che con i suoi occhi gialli
rende bene l’immagine della
sentinella che veglia nella notte,
proprio come il monaco veglia
pregando. La civetta simboleggia
perciò l’attesa nella preghiera. In
seguito al racconto c’è stata la
consegna ai bambini dei lumini da
accendere ogni sera e del libretto da usare
nella preghiera in famiglia, per attendere
insieme il Signore che viene.
Verso le 15:30 tutti i bambini si sono recati
in Oratorio per il consueto lancio dei
palloncini con i messaggi augurali. È sempre
emozionante vedere questo stormo di colori
innalzarsi nel cielo e scomparire a poco a
poco, specie se in un pomeriggio grigio ma
reso vivace da questa nostra “festa”
multicolore.
In seguito tutti i bambini si sono scatenati
ballando le canzoni estive e gli inni
dell’Oratorio, guidati da una Valentina piena
di energia, per poi ristorarsi gustando insieme
una tazza di the fumante.
Come ogni momento vissuto con gioia
all’Oratorio, ognuno è tornato a casa portando
con sé il ricordo di questo bel pomeriggio
trascorso con gli amici ricordando sempre che
siamo “Qui per Te”, in attesa del Natale che
ormai è sempre più vicino.
Marta Fumi
messaggio di pace e di amore
per tutti gli uomini di buona
volontà. Di uno abbiamo
ricevuto
risposta
dalla
provincia di Vicenza su un
bellissimo biglietto di Natale
realizzato dai bambini della
scuola materna ed elementare
statale di Arzignano (Vi).
Eccovi le sue parole.
Brendola, 16 Dicembre 2002
Natale 2002
Un affettuoso augurio di Buon Natale
e Felice Anno Nuovo a tutte le persone degli
Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, in
particolare a Marta, il cui biglietto, giunto in
balia del vento, è stato il più caldo segno di
queste feste.
Perché con la vostra fondamentale
opera ed il vostro impegno, sempre più
necessari nonostante l’“evoluzione” dei tempi,
possiate continuare ad essere un riferimento
per i bambini, i ragazzi, i giovani,
maggiormente bisognosi nel loro cammino
formativo, di un consiglio, un conforto, un
cardine che li aiuti a prendere coscienza dei
sentimenti e degli ideali che stanno alla base
della vita.
Biglietto firmato
Purtroppo non siamo riusciti a decifrare la
firma. Comunque ancora una volta abbiamo
ricevuto dalla Provvidenza il segno
dell’amore, della stima e della preghiera di
tanti fratelli e sorelle di fede sparsi nel
mondo!
Per il lancio dei palloncini
vogliamo dire GRAZIE A…
Lo spettacolo di Natale 2002
♣ CARTOLIBRERIA CATTANEO per
averci regalato tutti i palloncini;
♣ FRATELLI SPREAFICO per averci
regalato la bombola dell’elio che ha
permesso a tutti i palloncini di volare in
alto;
♣ a chi ha regalato il filo per legare il
biglietto di auguri
Domenica 22 Dicembre noi del Gruppo
Medie e la V elementare abbiamo
rappresentato uno spettacolo teatrale natalizio
nel mitico saloncino parrocchiale (“La Scala” di
Oggiono), con le scenografie preparate nelle
Domeniche d’Avvento.
Esso raccontava di una famiglia come
tante, composta da: mamma (Maria), papà
(Marco), Davide (Michele), Giulia (Elisa),
Isabella (Francesca), nonno Mario (Fabio), nonna
Elena (Chiara), l’Angelo (Elisa), i tre Magi
(Vanessa, Silvia e Jessica) e zia Teresa (Martina).
Alla vigilia di Natale, mentre gli adulti
erano presi dalle loro faccende (cenone, regali…)
Il lancio dei palloncini 2002
Domenica 15 Dicembre, dopo la
Celebrazione di ingresso nella Novena di
Natale, nel cortile dell’Oratorio San Filippo
Neri abbiamo lanciato i palloncini con un
9
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
e non erano in grado di sentire la magia del
Natale, un Angelo apparve ai tre ragazzi per
spiegare loro il vero significato del Natale. In
seguito, l’Angelo fece scendere nella casa dei
bambini un intero Presepe. Quando gli adulti,
dopo una lunga discussione, decisero di
ospitare nella loro casa i tre Magi, poterono
anche loro vedere il Presepe e comprendere il
vero senso del Natale, offrendo ospitalità agli
stranieri.
Durante i cambi di scena, gestiti da due
animatori e da Giorgio G., Andrea e Giorgio
A., sono stati proposti dei canti preparati dai
bambini delle elementari.
Lo spettacolo si è concluso con la
presentazione degli attori e un canto preparato
dagli animatori.
È
stata
un’esperienza
bellissima
sicuramente da provare. Cogliamo l’occasione
per ringraziare gli animatori a nome di tutti
gli attori per il grande lavoro svolto.
Michele, Fabio, Marco (III media)
chi all’economia, chi all’aerobica, chi alle
cene, invece che riflettere sulla nascita di
Gesù! Ma un Angelo e i bambini riescono a
convincerli e a mostrare loro il vero senso del
Natale. Lo spettacolo era intervallato, di tanto
in tanto, dai canti natalizi proposti dai
bambini delle elementari. Alla fine gli
animatori hanno intonato una canzone e due
animatrici hanno consegnato a don Donato il
nostro regalo: un bel presepio fatto con le
conchiglie. La festa è terminata all’Oratorio
con lo scambio degli auguri e con una fetta di
panettone!
Maria (I media)
Il giorno dello spettacolo di Natale
intitolato «Ma loro lo sanno che é Natale?»
ero molto emozionata. Infatti era la prima
volta che recitavo e avevo paura di sbagliare o
di dimenticarmi qualche battuta... Però posso
dirmi soddisfatta, perché, più o meno, la
recita è andata bene.
Questo grazie al nostro (se pur non sempre
costante) impegno e alle nostre animatrici e agli
animatori che ci hanno seguito, non solo di
Domenica, ma anche in settimana. Infatti, a
volte, ci trovavamo, soprattutto il Mercoledì e
il
Sabato,
in
saloncino,
dove
ci
perfezionavamo per interpretare al meglio la
scenetta.
Il merito della riuscita di questo spettacolo
è stato dato anche dai bambini delle
elementari e di I media che hanno arricchito
con le loro canzoni la recita!
Elisa R. (I media)
Domenica 22 Dicembre ci siamo ritrovati
nel saloncino parrocchiale per la tradizionale
festa di Natale. Abbiamo così mostrato ai
genitori e ai parenti il frutto del lavoro svolto
da noi ragazzi e ragazze dell’Oratorio.
Durante le Domeniche di Avvento ci siamo
impegnati per la buona riuscita dello
spettacolo. I bambini di I, II, III e IV
elementare hanno imparato dei canti natalizi
sotto la guida costante degli animatori; alcuni
ragazzi di V elementare e delle medie, con
l’aiuto degli animatori, hanno preparato la
scenografia per lo spettacolo; altri hanno
recitato e delle ragazze hanno creato un
balletto. Lo spettacolo ci è
costato molti sacrifici, ma
il risultato finale è stato
più che soddisfacente!
All’inizio della festa,
dopo la presentazione, le
nostre ballerine hanno
mostrato le loro abilità.
Poi è cominciata la recita
intitolata «Ma loro lo
sanno che è Natale?» che
parlava di una famiglia
qualunque in cui i grandi
sono impegnati a pensare,
Quest’anno nella recita di Natale ho
interpretato un ruolo secondo me importante:
san Giuseppe! Ero molto
eccitato, non tanto per
l’esibizione davanti al
pubblico, ma più che altro
perché
avrei
dovuto
cantare, cosa che non faccio
molto spesso!
La mia parte, secondo il
pubblico, è stata bella,
anche se io e la Madonna
(Silvia Santambrogio) abbiamo
tralasciato
un
piccolo
particolare, forse per via
dell’emozione.
10
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
Secondo me è stata una recita bella e piena
di battute scherzose, una delle migliori che io
ho mai visto. Ringrazio coloro che hanno
applaudito al termine.
Roger (I media)
raccoglimento e suscitano il desiderio di
sostare a lungo nel luogo sacro. La Lampada
che arde accanto al Tabernacolo indica la
Presenza viva e reale di Gesù Cristo ed è un
richiamo al silenzio e alla preghiera.
Al suono della campana delle ore 18:00
educatori, animatori, simpatizzanti e quanti
prestano servizio a favore degli Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese si radunano in
chiesa per stare con Gesù, per aprirsi a Lui,
per raccontagli – probabilmente – le fatiche
sostenute durante l’animazione dei giochi, la
preparazione della festa di Natale, il servizio
educativo al bar e all’Oratorio.
La preghiera personale è anticipata dalla
celebrazione comunitaria dei secondi Vespri
delle Domeniche di Avvento presieduta da
don Donato, iniziando dalla seconda
Domenica perché nella prima è stata celebrata
la Veglia di ingresso di cui hanno già parlato
altri in questo giornalino. Le Domeniche
avventizie sono caratterizzate dai seguenti
segni.
Nella seconda Domenica è stato celebrato
il Rito della luce in forma solenne: tra
l’accensione di una candela e di una
lampada elettrica si è lasciato un breve
spazio di tempo per comprendere che
nella misura in cui si permette a Gesù
Cristo di entrare nel proprio cuore, le
tenebre dell’orgoglio… scompaiono.
Nella terza Domenica il segno è stato
l’incenso nel braciere: i presenti,
accompagnati da una brano musicale,
sono giunti ai piedi di Gesù Eucaristia,
esposto sulla Mensa durante il canto
dell’inno, per mettere il loro grano di
incenso nell’incensiere. Il gesto ha voluto
evidenziare che la preghiera personale
deve salire alla santissima Trinità come il
profumo dell’incenso.
Nella quarta Domenica, che coincideva
con
la
solennità
dell’Immacolata
Concezione di Maria santissima, è stato
posto come segno l’incensazione alla
statua della Madonna posta nella nicchia
dell’Altare della nostra chiesetta. Questo
segno è stato un omaggio alla Madre di
Dio per essersi fatta Serva del Signore.
Nella quinta Domenica è stato valorizzato
il silenzio di meditazione al termine della
Natale 2002 è puntualmente arrivato con
uno dei megaspettacoli organizzati dagli
Oratori di Oggiono. Un’allegra truppa,
formata da bambini di V elementare e da noi
ragazzi delle medie, si è cimentata nella
drammatizzazione della storia «Ma loro lo
sanno che è Natale?», arricchita da diversi
canti natalizi. Per testimoniare e rendere
visivo il vero simbolo della Natività, inoltre,
un gruppetto di attori ha dato vita sul
palcoscenico ad un Presepe vivente, reso
ancora più suggestivo dai caratteristici
costumi, prestati dalla Pro Loco (che
ringraziamo di cuore!!!). Arrivare preparati alla
data fissata per lo spettacolo, cioè Domenica
22 Dicembre, non è stato facile!
Le prime prove sono state disastrose, ma,
guidati dai pazientissimi animatori durante i
pomeriggi delle Domeniche di Avvento, la
banda di cantanti stonati e di attori smemorati
che eravamo, si è pian piano trasformata in
quello che avete visto sulla scena. Abbiamo
dedicato molto tempo, soprattutto nella
settimana precedente lo spettacolo, ma ne è
valsa la pena, perché ci siamo divertiti,
impegnandoci tutti insieme per un progetto
comune. Dare il mio contributo mi ha aiutato
a sentirmi più vicina al piccolo bimbo nato a
Betlemme.
Camilla (I media)
Mi sono divertita a fare la scenografia,
trovare le idee su cosa fare per cercare di
rendere possibile lo spettacolo. Ci siamo
trovate in tante, insieme, a colorare, a
costruire gli addobbi, lo sfondo, i cartelloni,
cercando di posizionarli su degli scatoloni, e a
terminare i disegni…
È stata una bella esperienza e speriamo ce ne
siano delle altre!
Cristina (V elementare)
I Vespri di Avvento
I lumini accesi ai piedi dell’Altare e sulla
Mensa Eucaristica, la Domenica sera, nella
chiesa
di
Sant’Agata,
invitano
al
11
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
celebrazione comune dei Vespri: durante
questo momento l’audizione di un canto ci
ha aiutato a ricordare che “Il Signore è la
nostra forza e dobbiamo sperare sono in
Lui; il Signore è il nostro Salvator: in Lui
dobbiamo confidare e non temere nulla”.
Nella sesta Domenica, la Domenica in cui
la chiesa Ambrosiana celebra la festa della
Divina Maternità della Beata Vergine
Maria il segno posto è stata l’audizione
del Cantico della Beata Vergine Maria, il
Magnificat.
Ripieni di stupore e gioia per i significativi
gesti compiuti si è passata alla recita della
Salmodia e del Magnificat per esprimere a
Dio sentimenti di lode, di supplica e di
ringraziamento. I Vespri proseguono con il
richiamo al Battesimo, alla nostra origine
cristiana perché non si smarrisca la nostra
identità dio figli di Dio. Il tutto si concludeva
con le preghiere dei fedeli per tutta la Chiesa,
per il mondo, per il nostro Oratorio e la recita
della preghiera del Signore Gesù Cristo: il
Padre nostro. Gesù esposto sulla Mensa
Eucaristica viene riposto dopo un momento di
adorazione personale.
Al Signore eleviamo il
nostro sentito grazie
perché al tramonto del
Sole, prima che scendano
le tenebre, ci convoca per
recitare e pregare i suoi
misteri di salvezza e a
porre dei segni per
intuirne i contenuti.
Suor Iolanda
tra la critica. Ma, quando, dopo una faticosa
giornata trascorsa a preparare e comprare
l’occorrente per la festa di Natale presso la
Casa di Riposo, le due uniche persone in tutta
Italia che non hanno compreso il sottile
significato della suddetta storiella allegorica ti
prendono da parte e ti dicono: “Un orso
compra una bicicletta e poi va al
supermercato ad acquistare del miele, ma gli
rispondono che è finito e deve andare a
comprarlo in fabbrica, ebbene l’orso risponde
alla cassiera del supermercato: Non fa niente,
tanto ho la bici!”, secondo voi che cosa
bisognerebbe rispondere a codeste persone?
Ma naturalmente CIIIIP!
Anonimo
Donna: vil razza dannata!
La popolazione femminile ha dovuto
sostenere, soprattutto nel corso degli ultimi
anni, grandi battaglie per emergere sia a
livello sociale sia nel mondo del lavoro. Se si
può tranquillamente affermare che la prima
battaglia è stata vinta ormai da tempo grazie
alle proteste femministe (le cosiddette
“suffragette”),
la seconda è in pieno
svolgimento e non sempre vede la donna
vincere completamente.
Innanzi tutto, bisogna rilevare che la
condizione femminile varia da Paese a Paese.
Infatti esistono stati come quelli del nord
Europa, USA, Canada, Francia, Austria,
Australia, Giappone e in maniera molto
minore anche l’Italia, dove le donne sono
poco sfavorite rispetto agli uomini nel mondo
del lavoro; in altre parole a parità di
condizioni (ad esempio: stesso titolo di studio e
stesso impiego) uomini e donne ricevono
stipendi quasi uguali, o sono impiegate in
politica e nelle attività economiche con
notevole successo.
Esistono, invece, stati come quelli arabi e
africani, dove la donna è poco considerata,
soprattutto a causa della cultura rigida e
tradizionalista che vige in alcune zone del
pianeta. In questi luoghi le donne non solo
hanno limitate possibilità lavorative e di
guadagno, ma anche un’istruzione adeguata:
infatti, in Iran solo il 47% delle donne è
alfabetizzato. Emblematico è stato il caso
dell’Afganistan dove il regime talebano aveva
E si lamentavano di CIIIP!
Ormai tutti conoscono la mitica barzelletta
raccontata a più non posso a Cogne con i
chierichetti e anche all’Oratorio invernale in
pieno svolgimento, ovvero: «Ma voi lo sapete
come fa un passero di 40 kg appollaiato su un
ramo in grado di reggere il suo dolce peso?
No? Fa così: CIIIIP!»
È anche risaputo che non solo all’Oratorio,
ma anche in tutta la Brianza tutti o quasi (chi
ha orecchie per intendere intenda) hanno capito e
apprezzato questo capolavoro dell’umorismo
all’italiana, che ha avuto anche diversi seguiti,
i quali hanno anch’essi ricevuto molti assensi
12
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
cancellato la donna come persona e non le era
permesso lavorare o studiare; quindi, donne
insegnanti o studiose si sono ritrovate
dall’oggi al domani sulla strada, ricorrendo
alla prostituzione per sopravvivere.
A questo proposito vi sono dati poco
confortanti, come il fatto che il 70% dei
poveri della popolazione mondiale sia di
sesso femminile e che i premi Nobel siano
assegnati alle donne con percentuali
bassissime, che non superano l’11%.
Nonostante tutto, a partire dal 1980 nei
paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e
lo Sviluppo Economico) si è verificato un
aumento annuo del 2% delle lavoratrici
dipendenti, ma solo in settori limitati. Le
donne, infatti, preferiscono essere soprattutto
cassiere, segretarie, infermiere, bambinaie,
domestiche, e, spesso, impiegate in lavori part
time. In Inghilterra e Australia il 40% delle
donne lavora ad orario ridotto, mentre in
Olanda si arriva fino al 60%. Questo si
ricollega a quanto detto
prima, cioè che un uomo
guadagna di più ed ha più
possibilità di fare carriera
proprio perché sono rari e
quasi inesistenti i casi di
lavoro part time maschile.
Anche l’Italia rientra a
fare parte di quegli stati in
cui è un dato di fatto che i
lavori domestici, la cura
dei figli e degli anziani
sono
evitati
sistematicamente
dagli
uomini e che, quindi,
questi lavori (infatti, si tratta
È così chiaro che le donne hanno sì
aumentato le loro possibilità di istruirsi ed
entrare a fare parte del mondo del lavoro, ma
diminuiscono, a causa dei fattori suddetti, le
possibilità di un guadagno sicuro e
soddisfacente.
Giacomo Corti
C’era una volta…
Sette anni fa il Comune di Oggiono
iniziava ad organizzare il corso di sci rivolto
ai bambini. Una delle esperienze di diffusione
dello sport che ha formato un polo di
aggregazione veramente forte, che ha sempre
visto tanti partecipanti. Sulle nevi assolate di
Bobbio o chiusi in un rifugio i genitori che
accompagnavano i propri figli sempre più
spesso ripetevano: «Sarebbe bello organizzare
una vacanza per tutti questi bambini e le loro
famiglie!».
Proprio quest’anno, dopo la riuscitissima
collaborazione nata nel
mese di Luglio fra
Comune, Oratorio e
Società Sportive di
Oggiono in merito alla
settimana
della
bicicletta, si è deciso
tutti insieme di dare il
via ad un progetto per
una vacanza invernale
all’insegna della gioia,
dello sport, della fede e
dell’aggregazione.
Scopo di tale progetto
era
fare
sport
divertendosi, conoscere
sempre più la gioia di
stare
insieme
e
comprendere che la fede non si aggiunge
come momento a sé di tutto questo, ma è
parte
integrante,
parte
viva,
parte
insostituibile della vita quotidiana di ogni
uomo. Ecco perché Oratorio è vivere insieme,
perché vivendo insieme ci si aiuta di più a
trasmettere la fede in Gesù Cristo, fosse anche
sulle piste di sci!
E così, dopo varie ricerche, abbiamo scelto
la Casa della Sapienza a Sommaprada, una
frazione di Lozio (Bs) nel periodo dal 29
Dicembre 2002 al 2 Gennaio 2003.
sempre di attività che costano
fatica e sacrifici) gravano quasi sempre sulle
spalle delle donne che sono così costrette a
chiedere periodi di assenza prolungati, a
ricorrere all’orario non completo o ad
accettare lavori con minore retribuzione e/o
non corrispondente ai desideri delle donne,
cosa che, appunto, le penalizza. Addirittura,
da una ricerca dell’economista Alessandra
Venturini, risulta che la differenza di salario
tra uomini e donne è maggiore della
differenza tra italiani ed immigrati.
13
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
sera e ci fossimo ritrovati più grandi il
mattino dopo, quello della partenza.
È stato come se questi venti anni non
fossero trascorsi: non importa la strada che
ognuno di noi ha preso, la sensazione di tutti è
stata che fossimo rimasti uguali, uniti da
un’esperienza passata ma tutt’ora viva ed
indimenticabile. E c’erano proprio tutti: quelli
della pallavolo, quelli del coro, quelli del bar,
l’insostituibile Jerry ancora infaticabile e
l’indistruttibile Giovanni che ci ha guidato nei
sentieri di montagna.
Io ho molto apprezzato Antonio Cesana
che, oltre ad essere uno degli ideatori di
questa esperienza, ha contribuito tutti i giorni,
con la moglie Nella, a lavare i piatti: non è
una cosa “comune”!
Credo che ognuno di noi abbia dato il
meglio di sé, ma non è stata una grande fatica.
Tutto
è
avvenuto
spontaneamente,
semplicemente: io ho passato un ultimo
dell’anno indimenticabile, al
cui confronto le vacanze al
caldo o nei posti alla moda
impallidiscono. Ho passato la
notte del 31 Dicembre 2002 a
cantare, a suonare le vecchie
canzoni
che
hanno
accompagnato tanti anni della
mia vita e ce le ricordavamo
ancora tutte, come tutti
ricorderemo per i prossimi
anni questa vacanza.
Un ultimo pensiero lo
voglio dedicare a don Donato.
Veramente “regalato” alla
nostra comunità, soprattutto ai
nostri ragazzi, con la voglia, la
grinta di costruire qualcosa di
nuovo.
Chissà che tra venticinque
anni non sia qualcuno di loro,
dei nostri figli, a scrivere una
storia come questa…
dott. Di Sclafani Eugenio
Innanzitutto è d’obbligo fare l’elenco dei
partecipanti.
☺ 170 persone di cui
o 3 anni la più giovane (Alice)
o 85 il più anziano (nonno Mario!)
o 30 bambini
o 40 adolescenti
o 70 adulti
o 20 coppie
o 4 single
o 5 nonni
Eccovi ora, la cronaca di questi giorni stesa
da alcune categorie di protagonisti.
Un’esperienza indimenticabile
Mi è rimasto un solo rimpianto in questa
vacanza: quello di non averla detta
quell’invocazione durante la santa Messa:
«Signore, fa’ che questa sensazione di essere
rimasti uniti come se il tempo non fosse
passato, come se l’esperienza unica che
abbiamo vissuto ai tempi del
“centro giovanile” non fosse
mai finita, ci accompagni per
sempre. Ti preghiamo». Ma
mi è mancato il coraggio.
Sicuramente
avrei
interpretato il pensiero di tutti
perché credo che questa sia
stata la sensazione dominante
di
questi
semplicissimi,
bellissimi cinque giorni: che
il tempo non abbia minimante
scalfito
il
ricordo,
la
confidenza, la voglia di stare
insieme che ci hanno
accompagnato per i tanti anni
trascorsi al Centro Giovanile.
È stata la conferma, se ce
n’era bisogno, che abbiamo
vissuto un’esperienza unica,
sofferta, che ci ha uniti,
credo, con maggior forza per
ancora moltissimi anni. Io
non vedevo alcune persone da
almeno dieci anni, ma è stato come se ci
fossimo visti il giorno prima. È stato come se
avessimo chiuso il bar del Centro Giovanile,
teatro di interminabili discussioni, dove
abbiamo tutti trascorsi un “pezzo” importante
della nostra vita, della nostra giovinezza la
Piccolo seme gettato nel tempo
Noi siamo un gruppo di genitori “quasi
nuovi” (e comunque più giovani!) degli Oratori
San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono.
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
per la Giornata Mondiale della pace 2003 e
dalla preghiera di Paolo VI per la pace.
Speriamo, e ci impegniamo in ciò, che
questo piccolo seme gettato possa nel tempo
far crescere un albero che affondi le radici nel
Signore Gesù e nel suo Vangelo.
Un gruppo di “giovani” genitori
Abbiamo aderito a questa iniziativa un po’
titubanti e timorosi. A vacanza conclusa
dobbiamo ricrederci: è stata un’esperienza di
vita comunitaria meravigliosa. Si è subito
instaurato un clima spontaneo e amichevole
anche con persone poco conosciute.
Durante questi cinque giorni abbiamo
pregato, giocato, cantato, ballato e tutti noi
genitori abbiamo collaborato alla riuscita
dell’esperienza di vita comunitaria dando una
mano in cucina (ma non eravamo in ferie?), sotto
la guida dell’“uomo delle lavastoviglie”
(l’Assessore Antonio Cesana).
Un’altra persona importante di questa
vacanza è stato Giovanni che con la sua
passione per la montagna ha contagiato tutti
noi spingendoci a sciare e a camminare
ininterrottamente ammirando la bella vallata
dove abbiamo soggiornato.
Infine, ma non ultimo, don Donato con la
sua energia (ma dove la prende visto che mangia
pochissimo!) ci ha contagiato e spronato a
cogliere il senso cristiano della condivisione.
Noi genitori lo ringraziamo per la sua
passione per la Liturgia ben curata e vissuta
intensamente fino a trasmettere a noi e ai
nostri figli il suo amore, la sua fede e il suo
entusiasmo per il Signore Gesù.
Abbiamo terminato insieme il 2002 e
iniziato il 2003 con il falò dell’anno vecchio,
una splendida Veglia di preghiera durante la
quale abbiamo cantato il Te Deum e che,
finita alla 23:45, ci ha permesso di festeggiare
la mezzanotte e le prime ore dell’anno nuovo
con balli, canti e gioia di stare insieme.
Particolarmente commovente è stata la
Celebrazione Eucaristica di capodanno dove
ognuno ha scambiato il segno della pace con
tutti i presenti, segno tangibile di impegno a
mantenere sempre tra di noi la pace e la gioia
di
questi
giorni
vissuti insieme. Per
questo
abbiamo
invocato il dono dello
Spirito Santo con il
tradizionale canto del
Discendi
Santo
Spirito,
preceduto
dalla lettura di una
parte del messaggio
di Giovanni Paolo II
Pensieri vari…
Mi sono divertito molto. Peccato che
questa vacanza è finita, ma ci saranno altre
vacanze molto più belle.
Cesare
Questa vacanza è stata molto significativa:
mi ha insegnato che stare insieme è molto
bello, più bello che stare da soli e poi, anche
se faticosa, è stata festosa!
Lorenzo
Mi sono divertito molto perché abbiamo
scoppiato i petardi e abbiamo mangiato il
pandoro.
Andrea Frigerio
In montagna mi sono divertita: il giorno
dell’ultimo dell’anno abbiamo mangiato il
panettone e abbiamo scoppiato i petardi e
abbiamo fatto la fiaccolata.
Elena
Cronicon
DOMENICA 29 DICEMBRE 2002
Armati di bagagli e di sci Domenica 29
Dicembre 2002 alle prime ore del mattino,
una folta rappresentanza di ragazzi e famiglie
oggionesi partirono alla volta di Sommaprada,
sperduto paesino di 45 anime, una frazione di
Lozio in Provincia di Brescia. Durante il
tragitto, durato circa 2 ore, 30 minuti e 20
secondi, mentre il 71% dell’equipaggio
dormiva, gli altri ascoltavano la musica,
ridevano,
scherzavano
ed
alcuni
“rimettevano” allegramente la colazione.
15
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
Una volta giunti a destinazione ci sono
state assegnate le camere e dopo un
abbondante pranzo, il 42% dei partecipanti si
è recato ad una chiesetta a circa trenta metri
di marcia. Alla sera, terminata la Celebrazione
Eucaristica domenicale, tutti hanno potuto
godere delle prestazione di Valsecchi Matteo
(eslaV) al CDJ.
LUNEDÌ 30 DICEMBRE 2002
Il 30 Dicembre tutti in montagna per sciare
e sbobbare. L’obiettivo iniziale erano le piste
del Tonale. A venti chilometri dall’arrivo un
ingorgo titanico ci ha costretti a ripiegare
all’Aprica che in latino significa “luogo
assolato”, ma il Sole sulle piste non si è visto
neanche a pagare i 18 € dello skipass.
Nonostante ciò, mentre alcuni si divertivano
col bob, altri impavidi si dilettavano con gli
sci e uno con lo snow-board si sono recati in
quota per sciare alla buona fino a metà
pomeriggio. Tra l’altro avreste dovuto vedere
don Donato destreggiarsi
magistralmente con gli sci e
Kako mettere in serio
pericolo la vita degli altri
sciatori (scia bene però in atto di
vin
brulè in abbondanza (forse troppo
abbondante!) e cantato a squarcia gola! Alle
22:45 la celebrazione di una solenne veglia di
preghiera che aveva come tema il tempo e la
storia, durante la quale abbiamo cantato il Te
Deum di ringraziamento per l’anno appena
trascorso. E poi petardi, panettone, spumante
e musica per tutti! Le prime ore del 2003 sono
trascorse tra balli sfrenati (grazie al dj etS e al dj
eslaV) e per alcuni continuando a cantare
accompagnati dalla chitarra del signor Di
Sclafani. Alle 2:00 sembrava che tutto stesse
per finire. Il CDJ era già stato sigillato, le
casse staccate, quando una folta massa di
genitori e ragazzi sono rientrati nell’anfiteatro
per un’altra ora di canti e balli. Poi tutti a letto
fino alle ore più tarde del mattino (le 10:00) per
recuperare le forze dalla festa della notte (come
si dice: «Alla sera leoni e alla mattina … poco svegli,
diciamo!»), eccetto alcuni sfortunati che hanno
avuto il piacere di farsi svegliare alle 8:00 da
Stefano e Paolo Riva.
MERCOLEDÌ 1 GENNAIO 2003
CAPODANNO
Alle 11:30 la Celebrazione
Eucaristica nella solennità
della Circoncisione di nostro
Signore
Gesù
Cristo
caratterizzata dallo scambio
di pace “tutti con tutti” e dal
canto del Veni Creator (in
superbia voleva punire tutti gli
incapaci
sugli
snow-board),
Valsecchi cadere dallo ski
lift, Riva Riccardo alla
seconda volta con gli sci ai
piedi. La sera, ancora Valse,
questa volta aiutato dal dj etS
(Stefano Milani) ha animato
splendidamente il momento
musicale.
MARTEDÌ 31 DICEMBRE 2002
Dopo un faticoso risveglio (e sottolineo
faticoso) e un’abbondante colazione con una
squisita confettura di ribes (probabilmente troppo
datata), alcuni animatori hanno preparato la
super tombolata per il giorno dopo. Nel
pomeriggio la lunga carovana di macchine e
pulmini (che traffico!) si è recata nel vicino
paese di Borno alla pista di pattinaggio sul
ghiaccio! Qui molti divertiti spettatori hanno
potuto ammirare le nostre performance (don
Donato sa anche pattinare!!!). Dopo una cena
principesca, armati di torce e trombette,
abbiamo raggiunto il parcheggio dei camper
dove è stato bruciato l’anno vecchio, bevuto il
italiano perché pochissimi lo sanno
in latino!). Nel pomeriggio, per
chi non è tornato a dormire
vinto dalla stanchezza della
notte appena trascorsa, è stata organizzata una
passeggiata agli eremi, un gruppo di case per
vacanze, quasi tutte disabitate. Dopo circa
un’ora e mezza di cammino, tra andata e
ritorno, una bella doccia per tutti. Alla sera,
dopo la cena, due divertenti super tombolate e
ricchissime di preziosi premi che i più
fortunati hanno portato a casa.
GIOVEDÌ 2 GENNAIO 2003
Dopo la santa Messa finale e la classica
pulizia delle camere ci siamo tutti recati a
Boario Terme, non per andare alle terme, ma
per andare alla visita delle incisioni rupestri,
perfettamente spiegate da un cicerone:
l’eccezionale Stefano Valtorta! Controvoglia
abbiamo ripreso il viaggio verso Oggiono,
16
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
non senza imprevisti. Durante la sosta a un
distributore di benzina l’autista di uno dei
pulmini che ha chiesto e ottenuto l’anonimato
per evidenti ragioni (Frigerio Angelo) ha
sbagliato pistola e anziché gasolio, ha fatto…
benzina! Così per gli otto sfortunati che erano
a bordo la sosta è durata più di un ora in attesa
che un meccanico riparasse il danno. Giunti
all’Oratorio San Filippo Neri di Oggiono gli
otto sfortunati e il mitico autista del pulmino
sono stati accolti da un caloroso applauso da
tutti gli altri partecipanti all’esperienza di vita
comunitaria degli Oratori San Filippo Neri e
Sant’Agnese di Oggiono organizzata con il
Comune e il CAI, che erano già arrivati alla
fine del viaggio.
Marco, Giovanni, Giacomo,
Elisa Valtorta ed Elisa Frigerio
eravamo un po’ scettici per il fatto che, vista
la presenza dei genitori e dei bambini,
potevano sentirci meno liberi. Anche salendo
i tornanti della valle di Lozio ci
domandavamo impauriti come fosse la casa e
il paese che ci doveva ospitare vedendo le
poche case desolate inerpicate sui monti.
Durante la vacanza però ci siamo dovuti
ricredere e abbiamo dovuto constatare che i
genitori ci hanno lasciati liberi di viverla nel
migliore dei modi secondo le nostre esigenze.
Anche ai momenti di preghiera e alle
Celebrazioni Eucaristiche giornaliere abbiamo
partecipato molto volentieri anche grazie al
fatto che le abbiamo animate noi con canti e
altri gesti che ci hanno resi più partecipi.
Inoltre tutte le sere ci siamo divertiti insieme
ai genitori e ai ragazzi delle medie ballando e
cantando, ma la cosa non bastava a farci
stancare e, infatti, anche durante le ore passate
nelle stanze nessuno dormiva.
L’esperienza è servita inoltre a rafforzare
le vecchie amicizie, a costruirne di nuove,
rendendo sempre più unito il nostro gruppo,
Ancora Chiara, Federica, Laura,
Lucia, Stefano Valtorta
About Rita & Stefano
Speciale è stata questa vacanza per Stefano
Valtorta, che ha incontrato l’amore della sua
vita: Rita. Questo è il nome di una simpatica e
stupenda volontaria – cameriera nella casa in
cui eravamo ospitati -; sui 20 anni (moltiplicati
per tre) dai fluenti capelli e dallo sguardo
magnetico, ma la cosa che lo ha colpito di più
è stata l’originalità dei suoi occhiali viola
cuoriformi e della scusa “ho mal di testa”.
Per lei Stefano non aveva un nome perché
nell’intimità lo chiamava sempre “amore”.
Per far colpo su di lui ha comprato almeno
una dozzina di cartelle della tombola (chiamate
confidenzialmente da Giovanni cedole), ma è stata
ricompensata dagli stupendi premi vinti.
Commoventi sono state le sue lacrime
all’ultimo saluto di Stefano (che ancora ricorda
con emozione il suo bacio d’addio). La domanda
che tutti noi ci facciamo adesso è: LA
RIVEDREMO??
Noi (ma in particolare Stefano) aspettiamo con
ansia questo momento, sperando di poter
finalmente assaggiare le sue patatine fritte e la
sua frittata mai giunte al nostro tavolo.
Chiara, Federica, Laura, Lucia e
naturalmente Stefano Valtorta
Special tenchs to:
☺ Alla camera 101
☺ Al fenomeno che ha lasciato gli scii alla
“Prica”
☺ Ai crampi del Panzer ormai storici
☺ A Zinedine Zidane
☺ Al cestino ecologico “la Valle”
☺ Al nuovo impianto audio
☺ Alla sconvolgente presenza dei genitori
nelle feste dovuta a uso di sostanze
stupefacenti
☺ Alla sciüra Rina che ci ha ospitato
☺ Alla sciüra Rita e a suo moroso Stefano
Valtorta
☺ Alle abbondanti razioni di cibo giornaliere
Le nostre impressioni
All’inizio di questa esperienza di vita
comunitaria noi adolescenti e i giovani
17
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
☺ Alla gara di vomito vinta a mani basse dal
pulmino di Valtorta (dad)
☺ Alle 14 ore di sonno totale della camera
101
☺ A Marchino Molteni, futuro DJ
☺ Alla benzina di Angelo
☺ Alle bellissime incisioni rupestri
☺ Alla guida Valtorta (son) che si è sporcato
e rotto le calze per noi
☺ Allo spumante e ai pandori: tanti soldi
spesi per il vino poi non l’abbiamo
neanche bevuto!!!
☺ A Cesana che ha annunciato la mezzanotte
con cinque minuti di anticipo
☺ Alle due tombole e agli stupendi premi
☺ Alle chiamate di Kia sul cellulare di Bono
alla distanza di cinque metri
☺ Ai bisogni sempre allegati
☺ Ai letti troppo duri o troppo molli
☺ A Chiaretta che ha dovuto rifare il letto 14
volte in una sola serata
☺ Ai DJS che hanno animato le nostre serate
☺ Alla coda del Tonale
☺ Ai “pericolosi” viaggi in macchina con il
don
☺ Alla statua e al ghepardo
☺ Ai pulmini a disposizione
☺ Al don, a Cesana, a Giovanni, a Lella, a
Patrizia, agli autisti e a tutti coloro che ci
hanno permesso questa vacanza
Camera 101 e Claudia
Il 30 Ottobre dell’anno che fu
al Fatebenefratelli di Erba nascesti tu;
i tuoi genitori ti hanno ben cresciuto:
un imprenditore ti avrebbero voluto,
ma il Signore si è intromesso
e questa carriera non ti ha concesso!
Per te quindi “niente dote”:
sei diventato Sacerdote!
Di Valbrona sei innamorato
ma ad Oggiono ti hanno destinato;
hai accettato la realtà,
ma il tuo cuore è ancora diviso a metà.
Anche se il tuo fisico a volte si “spezza”
non è per tristezza:
che tu non mangi è una certezza.
Veglie di qua, Ritiri di là, Messe di su:
un bel momento ti sei lasciato giù!
Ma questo non è servito
per farti fermare:
troppe cose hai ancora in mente di fare!
Tutti sanno che sei un rivoluzionario,
su tante realtà hai già chiuso il sipario,
ma non hai abbandonato
il tuo caro Breviario!
Sei un pozzo di iniziativa e di fantasia,
per te la precisione è quasi una mania
e tutto vuoi perfetto e così sia!
Sei un cantante mancato,
di Frisina sei innamorato,
sei sommerso di CD
perché la musica ti piace ascoltare
ed è per questo che due bellissime
e potentissime casse
all’Oratorio hai voluto regalare.
Ti piace molto socializzare,
ami molto parlare
e per poter tutti contattare
messaggi ed e-mail, diurni e notturni,
sei solito inviare.
IL COMPUTER TI IMPEGNA
COME UNA PROFESSIONE
MA PER TE È SOLO PASSIONE.
La parola al poeta…
(anzi: alla poetessa!)
Per la prima volta l’Amministrazione
Comunale, la sezione CAI e gli Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono hanno
organizzato insieme una esperienza di vita
comunitaria invernale dal 29 Dicembre 2002
al 2 Gennaio 2003 presso la Casa della
Sapienza a Sommaprada, frazione di Lozio
(BS). Lasciamo all’articolo che segue di
commentare questa bellissima e riuscitissima
prima (speriamo di moltissime altre!) esperienza
invernale. Eccovi due poesie che vi vogliono
aiutare a capire la gioia e la bellezza di questa
esperienza di vita comunitaria alla quale
hanno partecipato tantissime persone della
nostra Parrocchia e del nostro Oratorio (tra cui
l’autrice di queste poesie!).
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
soprattutto in cucina
con la sua cara Nellina!
Si sarebbe meritato ben di più,
ma non c’era altro quassù!
Ringraziamo per giustizia
anche Emanuela e Patrizia
che hanno lavorato
con tanta volontà e passione,
coordinando il tutto
con meticolosità e precisione!
Giovanni non possiamo certo scordare
perché se anche
non è si è voluto sbarbare,
per sentieri panoramici
ci ha fatto camminare
e la bella Val Canonica
ci ha permesso di ammirare.
Complimenti a tutti per l’organizzazione
e arrivederci
alla prossima festosa occasione.
Anna Sottana e Miriam Vismara.
RAVVEDITI!!! DEDICA PIÙ TEMPO
ALLA CONFESSIONE!
In macchina sei un po’ spericolato
bisogna sempre stare in agguato:
attenti “al Lupo”
dal sorpasso azzardato!
Sei un ottimo sciatore:
hai sciato per ore ed ore;
ti piace anche pattinare:
avresti potuto gareggiare!
Ma hai ben altro a cui aspirare:
segretario del Papa vuoi diventare!
Se questo si avverasse
nella Chiesa ci sarebbe una rivoluzione
perché alzeresti un gran polverone;
ma a tutti quanti diresti:
«Fermi qui!
Inchinatevi per la benedizione!»
Per te ciò che conta
è la costruzione dell’Oratorio
Sant’Agnese e San Filippo Neri
non tanto fatto di mattoni,
quanto di valori veri.
Con questa dedica
abbiamo voluto un po’ scherzare:
non te la prendere, non ti arrabbiare!
Considera solo ciò che è vero;
il bene che ti vogliamo
è davvero sincero:
non è fatto solo di parole
ma ci mettiamo anche il cuore!
È giusto ringraziare te
e tutti coloro che questa vacanza
per noi hanno voluto organizzare
e con affetto e simpatia
auguriamo uno splendido 2003
in allegria!
Auguri agli Agenti
della Polizia Municipale
Durante il mese di Gennaio la Chiesa
celebra la memoria di san Sebastiano, Martire,
di cui il nostro Battistero ha due pregevoli
raffigurazioni. San Sebastiano è anche
Patrono
degli
Agenti
della
Polizia
Municipale, i Vigili Urbani. Mentre li
ringraziamo per il prezioso servizio che
svolgono a favore della nostra comunità,
porgiamo ad ognuno di loro i nostri più
sinceri auguri perché il loro servizio sia fedele
come lo è stato quello di san Sebastiano e
perché il loro amore per la giustizia, la pace,
la verità possa contribuire alla costruzione di
quel Regno di pace e di giustizia che il Natale
di Gesù Cristo appena celebrato è venuto ad
inaugurare. L’intercessione di san Sebastiano
li aiuti e li sostenga nel loro compito e nella
loro missione. A loro dedichiamo questa
famosa poesia di Gianni Rodari:
*************************
All’Assessore disponibile a tutte le ore
questo poema abbiamo regalato
perché per noi si è tanto prodigato
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
tanto cara e vicina (ed è di Oggiono!) continua a
dirmi: «Don Donato, non si preoccupi: se
alcuni non le vogliono bene, stia certo che la
maggior parte degli Oggionesi le vuole bene e
la stima!». In questo Avvento e Natale ne ho
avuto la prova: GRAZIE A TUTTI GLI
OGGIONESI! GRAZIE SINCERE E DI
CUORE!
IL VIGILE URBANO
Chi è più forte del Vigile Urbano?
Ferma il tram
con una mano.
Con un dito,
calmo e sereno
tiene indietro
un autotreno.
Cento motori
scalpitanti
li mette a cuccia
alzando i guanti.
Sempre in croce,
in mezzo al baccano:
chi è più paziente del Vigile Urbano?
Gita sulla neve
Domenica 9 Febbraio gli Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese in collaborazione
con la “neonata” sezione di Oggiono del CAI
(alla quale vanno i nostri migliori auguri per una
fruttuoso lavoro!!!) organizzano la tradizionale
GITA SULLA NEVE a Livigno. Iscrizione
presso il Bar dell’Oratorio e le Suore entro e
non oltre il 1 Febbraio 2003.
21 Gennaio 2003:
festa dell’Oratorio Sant’Agnese
Prima Marcia Decanale della Pace
Quest’anno si svolgerà per la prima volta
nel nostro Decanato la marcia della pace e la
nostra Parrocchia avrà l’onore di ospitare la
partenza di questa nuova manifestazione a
favore della pace. Tutti gli uomini di buona
volontà (di tutte le religioni, di tutti i partiti, di tutte le
nazioni, di tutte le razze) sono invitati Sabato 18
Gennaio 2003 ad Oggiono. Infatti la Consulta
di Pastorale Giovanile, la Commissione
Missionaria, la Commissione Caritas e
l’Azione Cattolica del nostro Decanato
organizzano la Marcia decanale della Pace
PACEM IN TERRIS per Sabato 18 Gennaio
2003. eccovi il programma: ore 16:00 ritrovo
e accoglienza presso la Piazza della chiesa di
Sant’Eufemia ad Oggiono; alle ore 16:30 si
terrà una Preghiera per la Pace. Alle ore 16:45
inizierà la marcia verso il Palazzetto dello
Sport di Molteno; all’arrivo ci saranno delle
testimonianze di persone che sono state in
Missione di pace. La conclusione è prevista
per le 19:30. In preparazione alla Marcia,
Mercoledì 15 Gennaio 2003 presso la Chiesa
Parrocchiale di Annone, si terrà alle ore 20:30
una Celebrazione Eucaristica seguita dalla
possibilità dell’Adorazione Eucaristica.
E per iniziare a riflettere sulla pace in
questo mese tradizionalmente dedicato a
questo tema, ecco un articolo di un nostro
adolescente che sogna davvero di vivere in
Martedì 21 Gennaio celebreremo la
solennità di sant’Agnese, Vergine e Martire,
Patrona dell’Oratorio femminile. In questa
occasione tutte le ragazze, dalla prima media
in poi, sono invitate per la celebrazione dei
Vespri, la pizza insieme e una sera di
fraternità presso l’Oratorio femminile. È
necessario dare il proprio nominativo alle
Suore entro il 19 Gennaio.
Grazie di cuore
Ai ragazzi per la bellissima festa messa in
scena Domenica 22 Dicembre nel saloncino
parrocchiale. Grazie agli animatori che si
sono voluto impegnare maggiormente
preparando un loro momento di festa con un
bellissimo canto! Grazie a loro per il prezioso
regalo fattomi che mi ricorderà ogni anno che
la perla più preziosa è proprio il Signore Gesù
e i fratelli e le sorelle che Lui mi ha dato.
Grazie mille per il super moderno regalo che
mi hanno fatto gli adulti dell’Oratorio. Grazie
alle moltissime persone che hanno
“tempestato” casa mia di telefonate, biglietti,
regali per questo santo Natale. Grazie per
l’affetto e la stima che gli Oggionesi hanno
mostrato verso di me, la mia salute, il mio
ministero, il mio impegno pastorale durante le
Benedizioni Natalizie. Una persona a me
20
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
pace in tutta la Terra, iniziando proprio da
Oggiono. Buona lettura, ma soprattutto…
buona riflessione!
che riguarda direttamente il mio paese, la mia
realtà, la mia vita.
Essere in pace con gli altri significa avere
le scarpe firmate e i vestiti all'ultima moda,
sentirsi superiori, giudicare gli altri? Significa
invidia, intolleranza, razzismo? Veramente
questi mi sembrano solo i pretesti per una
guerra! L’uomo ormai si è evoluto, la società
si è modernizzata, grazie all’intelligenza
umana la scienza ha fatto notevoli progressi,
ma questo l’uomo non l’ha ancora capito.
Che non bisogna accusare gli altri di tutto:
sono gli altri che sbagliano sempre, sono io
che ho sempre ragione. Bisognerebbe proprio
avere l’umiltà di riconoscere i propri errori, di
fare noi il primo passo per cercare di
correggerli e di non aspettare che ci pensino
prima gli altri, che a nostro avviso ne hanno
più bisogno di noi.
Di un’altra cosa non riesco a capire il
motivo. L’uomo ha creato bombe nucleari,
pistole, cannoni, strumenti di guerra. Non di
pace. Poi si lamenta se scoppia la guerra. Ma
in un certo senso se l’è cercata! È pur vero
che è giusto, è un diritto difendersi, ma se
nessuno attaccasse, non occorrerebbe neanche
difendersi, giusto? In questo modo le industrie
di guerra di tutto il mondo farebbero un
gigantesco cambiamento, riconvertendosi in
industrie di pace. E questo non solo per
l’uomo di oggi, ma anche per l’uomo di ieri,
di domani, di sempre.
Se tutti avessero avuto queste idee nella
testa oggi andremmo orgogliosi di un Hitler
che si impegnò all’integrazione tra le diverse
culture e razze, di un Mussolini altruista e
democratico, di un Francisco Franco pacifico
e paziente, e non solo di un Gandhi nonviolento o di un Martin Luther King antirazzista. Sarebbe stupendo ripercorrere la
storia e immaginare di costruire una grande
storia, una Storia con la S maiuscola, di cui
tutti vadano fieri e orgogliosi.
Ma da una parte è meglio così; solo grazie
agli errori passati si capisce che cosa NON si
deve più fare. Chissà perché a nessuno è
venuto in mente di scrivere un manuale da
titolo: «Pace e Amore: istruzioni per l’uso»,
per esempio, nella speranza che l’umanità
futura sia migliore di quella passata. Ma
ormai quello che è stato è stato, è inutile
Pace & Amore
Il periodo natalizio e il mese di Dicembre
sono sempre stati caratterizzati da una miriade
di impegni, di ogni genere: compiti in classe,
saggi, uscite, pacchetti, regali… spesso
purtroppo siamo così presi da questa frenesia
che dimentichiamo di fermarci, di dire
“basta”, di tirare un po’ il fiato per meditare il
mistero del Natale.
È straordinario che Dio ogni anno si faccia
Bambino, rinasca per noi, ma è così
straordinario che quasi non ce ne accorgiamo,
presi come siamo dagli affanni, e non ci
rendiamo conto che è proprio Lui il regalo più
bello, il dono di sé: dovremmo proprio
renderci conto che è per noi, solo per noi, che
Dio rinasce nel mistero del Natale. Ma che
cos’è per noi il Natale? Feste, regali,
pacchetti? Parenti, luci, panettoni? È vero, è
inutile negarlo: il Natale è anche questo.
Anche, non solo. Ma è soprattutto pace e
amore: ecco cos’è per me il Natale!
Sulla pace e sull’amore hanno scritto tanti
di quei libri che non basterebbe un quaderno
intero ad elencarli: politici, religiosi, autorità
di ogni tipo e Santi di ogni tempo si sono
impegnati ad esprimere i loro parere in
proposito.
Ma io non sono qui per parlarvi di cose più
grandi di me, dei conflitti mondiali, della
situazione dell’Iraq, di bombe nucleari ma per
parlarvi di una realtà che mi è molto vicina,
21
ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
lagnarsi e rimpiangere il passato perduto,
forse proprio perché sbagliando, si impara.
Eh, sì, l’uomo ha creato di tutto e di più,
ma un libro capace di trasmetterti realmente la
pace e l’amore, un libro le cui pagine
profumino di pace e amore, questo no, non
l’ha ancora inventato. O forse è già stato
scritto ma non tutti si impegnano a viverlo: è
il Vangelo di Gesù Cristo dove si dice di
“amare i propri nemici e pregare per coloro
che ci fanno del male!”.
Come sarebbe bella una società in cui tutti
siano di modello per gli altri, una società in
cui pace, amore, perdono e fiducia reciproca
regnino sovrane! Una società basata
sull’amicizia, quella vera, quella cioè dove
ognuno non abbia riserve a parlare agli altri, a
dire la verità, senza mentire. «In nome della
pace si può anche mentire, ma la pace non
dovrebbe mai essere una menzogna» (S.
Morgenstern).
Non si può scendere alla pace con i
compromessi, pace non vuol dire solo assenza
di guerra. Pace vuol dire aiutare il prossimo,
comprenderlo, perdonarlo, avere fiducia,
essere sensibili e tolleranti, affacciarsi alla
vita con il sorriso sulle labbra e un pizzico
d’amore. Già, amore.
dire mai”, sento che è difficile, quasi
impossibile che questo sogno si realizzi senza
la collaborazione di tutti, ma non bisogna
arrendersi e continuare a “seminare” pace e
amore, perché come sarebbe il mondo senza
pace, senza amore, senza Dio? Probabilmente
andrebbe incontro alla sua fine. Sicuramente.
È per questo che, nonostante tutti i
possibili ostacoli, bisogna continuare a
spargere pace e amore con fiducia, anche se i
frutti non saranno molti, anche se nessuno te
ne darà merito (almeno non in questa vita), anche
se costa fatica.
Se tutti, a cominciare proprio da noi
ragazzi, avessimo questi buoni propositi nel
cuore e avessimo la buona volontà e la forza
di mantenerli, sento che la mia realtà
cambierebbe, il mondo intero cambierebbe,
perché se nel piccolo non si riesce a stare
insieme in pace e con amore, come possiamo
pretendere che i grandi della Terra facciano
altrettanto?
Un’adolescente
Per tutti gli educatori degli
Oratori di Oggiono: giornata
parrocchiale dell’educatore
Ricordiamo che tutti gli educatori degli
Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese
(Membri del Consiglio degli Oratori, animatori della
Domenica, baristi, allenatori del Gruppo Sportivo,
“uomini del Lunedì”, catechisti, animatori del Gruppo
Chierichetti, “donne delle pulizie”, adolescenti, giovani
ed adulti impegnati nell’Oratorio) sono invitati
Domenica 12 Gennaio 2003 presso la chiesa
di Sant’Agata per la Giornata Parrocchiale
dell’educatore durante la quale vivremo il
Ritiro all’inizio dell’anno civile, per la
verifica del tempo passato e la ripresa delle
attività oratoriane. Il programma è il seguente:
ore 9:30 ritrovo al bar dell’Oratorio
ore 9:45 Celebrazione della Parola –
meditazione predicata
ore 10:30 tempo per la riflessione personale
ore 11:30 Celebrazione Eucaristica
Ritornando al piccolo e alla realtà concreta
mi domando dove sia finito l’amore che tutti
proclamano di avere gli uni verso gli altri!
Come sarebbe bello bandire tutte quelle
espressioni come «IO dico così perché mi
va»; «Chi se ne frega»; «Fa quello che ti
pare»; «Ma chi ti vuole?»; «Dai solo fastidio,
sei solo di peso».. Questo è amore? Questa è
pace?
Alla luce dei fatti, mi rendo conto che il
sogno di una realtà veramente solidale e unita
è solo un’utopia; anche se non bisogna “mai
Festa della santa Famiglia,
festa delle famiglie
Domenica 19 Gennaio 2003 la nostra
Parrocchia celebra la festa della santa
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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO
Buon 2003 dall’Oratorio!
Famiglia di Nazaret. Come ogni anno gli
Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese
desiderano caratterizzare questo momento con
una giornata dedicata alle famiglie. Eccovi il
programma della festa:
ore 11:30 Celebrazione Eucaristica
ore 12:30 pranzo comunitario presso il bar
dell’Oratorio San Filippo Neri
ore 14:30 preghiera insieme in chiesa
Prepositurale
ore 15:00 grande gioco in piazza della
chiesa
ore 16:30 merenda per tutti
ore 17:00 estrazione della Lotteria del
Corpo Musicale “M. D’Oggiono”
ore 18:30 Vespri in Sant’Agata
ore 19:00 pizza “fresca” in Oratorio
Le iscrizioni si prendono dalle nostre
amate Suore oppure telefonando a Raffaella
(0341579122), Emanuela (0341576855), Patrizia
(0341578642),
Monica (0341578484) entro
Venerdì 17 Gennaio 2003.
Come vedete il programma è denso;
crediamo che si debba valorizzare una
giornata dedicata alla famiglia, “chiesa
domestica, prima comunità di educazione alla
fede e all’amore”. Vi invitiamo quindi a non
“disertare” questo appuntamento, ma anzi di
partecipare numerosi. Ci piacerebbe che, oltre
alla splendide famiglie che hanno trascorso
l’esperienza di vita comunitaria invernale a
Lozio, moltissime altre famiglie aderiscano
alla proposta educativa degli Oratori San
Filippo Neri e Sant’Agnese.
Alla santa Famiglia di Nazaret
O santa Famiglia di Nazaret, comunità
d’amore di Gesù, Maria e Giuseppe,
modello e ideale di ogni famiglia cristiana, a
te affidiamo le nostre famiglie.
Apri il cuore di ogni focolare domestico
alla fede, all’accoglienza della Parola di Dio,
alla testimonianza cristiana, perché diventi
sorgente di nuove e sante vocazioni.
Disponi le menti dei genitori affinché
con carità sollecita, cura sapiente e pietà
amorevole, siano per i figli guide sicure
verso i beni spirituali ed eterni. Suscita
nell’animo dei giovani una coscienza retta
ed una volontà libera, perché, crescendo in
“sapienza, età e grazia”, accolgano
generosamente il dono della vocazione
divina.
Santa Famiglia di Nazaret, fa’ che noi
tutti, contemplando ed imitando la
preghiera assidua, l’obbedienza generosa, la
povertà dignitosa e la purezza verginale
vissuta in te, ci disponiamo a compiere la
volontà del Padre sotto la guida dello
Spirito Santo ed ad accompagnare i nostri
figli
nella
via
tracciata da Gesù
Cristo,
nostro
Signore e nostro
Dio, che vive e
regna nei secoli dei
secoli. Amen.
L’angolo della
Preghiera
È iniziato un nuovo anno! È iniziato con
l’esperienza di vita comunitaria a Lozio di
diverse famiglie degli Oratori San Filippo
Neri e Sant’Agnese. È iniziato con una delle
feste più sentite dai cristiani: la santa Famiglia
di Gesù, Maria e Giuseppe. Ed allora
vogliamo che questo primo angolo della
preghiera del nuovo anno riporti una
preghiera proprio alla santa Famiglia di
Nazaret perché, anche se unica e speciale, sia
modello ed esempio a tantissime altre
famiglie Oggionesi e non!
Buon anno!
Arrivederci al prossimo numero!!!
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