SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO Fondo Regionale

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SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO Fondo Regionale
SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO
Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga
Piano Triennale di Intervento – Area Dipendenze 2006/2008
1.
TITOLO PROGETTO
PROGETTO “NUOVI CON-T@TTI”
IDEE EDUCATIVE E DI ACCOGLIENZA PER LE NUOVE SOSTANZE
2.
AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO
Prevenzione selettiva di soggetti a rischio e trattamento cocainomani e dipendenze da altre sostanze sintetiche.
3.RESPONSABILE DEL PROGETTO
DATI ANAGRAFICI
Cognome
Zuin
Nome
Lorenzo
Ente
Associazione ONLUS “IL PORTICO”
Via
Brentabassa 49
Città
Dolo
Cap
30031
Provincia
Venezia
Telefono
Fax
041/5134245
E-mail
041/412338
[email protected]
[email protected]
QUALIFICA
 Dirigente Medico
___ livello
 Assistente Sociale
 Dirigente Psicologo
___ livello
 Educatore Professionale
 Infermiere Professionale
 Tecnico Amministrativo
 Altro (specificare) Legale rappresentante dell’Associazione ONLUS “IL PORTICO”_
4.AREA TERRITORIALE NELLA QUALE VERRÀ REALIZZATO L'INTERVENTO
 Comune
 Piu’ comuni
 Quartiere
 Piu’ quartieri
 Provincia
 Comunità montana/e
 Ulss
N° 13 Mirano (Venezia)
 Distretto
 Altro (specificare)
5.
E' LA CONTINUAZIONE DI UNA PRECEDENTE ESPERIENZA?
 SI
6.
 NO
Se si, quale
PREMESSA
Sempre più si può cogliere nel fenomeno legato all’uso e all’abuso di sostanze psicoattive la
dicotomia tra un sottogruppo di consumatori “cronici”, in particolare di eroina, e soggetti abitualmente più giovani con diverse modalità di uso e abuso, in particolare di cocaina e nuove
sostanze sintetiche, le cosiddette “droghe prestazionali e/o ricreative”. Spesso l’uso di sostanze in questi giovani è collegato con altri comportamenti a rischio (per es. guida perico1
losa, gioco d’azzardo, abuso di alcool, bullismo, comportamenti bulimici, comportamenti sessuali promiscui, ecc.). Questi ragazzi hanno una bassa percezione del rischio; spesso vi è una
dispercezione del rischio anche da parte dell’ambiente sociale e familiare in cui vivono. Questi
giovani non si considerano né a rischio, né bisognosi di aiuto né con caratteristiche di tipo tossicomanico: per questo risulta difficile inserirli in un circuito tradizionale di cura e, in definitiva, controproducente. L’uso e l’abuso di queste sostanze comporta, peraltro, conseguenze legali di tipo penale o civile.
Nel territorio di competenza dell’ULSS n. 13 abbiamo 10.850 adolescenti tra i 14 e i 18 anni
(ISTAT 2001), di cui 5.472 frequentano gli istituti superiori del territorio. I dati della ricerca
epidemiologia CNR (Regione del Veneto 2003) indicano che l’uso non occasionale di cannabinoidi nel nostro territorio riguarda 89,7 persone ogni mille abitanti (dato significativamente
superiore alla media regionale), 11,4 soggetti per mille abitanti usano altre sostanze illegali,
mentre 42,2 soggetti per mille abitanti riferiscono di ubriacarsi più di dieci volte all’anno.
L’USSM di Venezia segnala che ogni anno almeno una ottantina di minorenni hanno in carico
una procedura di tipo penale, di cui almeno l’80% per uso e/o spaccio di stupefacenti.
La ricerca effettuata all’interno del progetto europeo EQUAL Vita ha segnalato, inoltre, la presenza di almeno 250 – 300 giovani fra i 16 e i 24 anni con problemi importanti di tipo psicorelazionale “invisibili” e sconosciuti ai servizi di questo territorio.
IL 33,5% dei pazienti seguiti dai SerT ed il 60% dei segnalati dalle Prefetture allo stesso servizio
ha meno di 30 anni. Le attuali offerte del SerT, che negli anni si sono già differenziate per questo tipo di target, non sono comunque ancora sufficienti e dovranno essere quindi integrate all’interno delle nuove sedi non connotate previste dal progetto “Nuovi con-t@tti” in stretto rapporto con le reti di prevenzione selettiva.
Alla luce dei dati riportati, il progetto Nuovi Con-t@tti si articola in due aree (con relativi progetti), tra loro strettamente in relazione:
 l’area educativo-animativa (Ente Gestore: Associazione Il Portico): si propone di offrire per
questi giovani momenti e spazi di incontro e aggregazione, con caratteristiche tali da facilitare il coinvolgimento e la frequentazione dei ragazzi: bassa soglia di accesso, centralità
territoriale, presenza di proposte accattivanti, (laboratori socio relazionali su argomenti
proposti dagli stessi giovani, co-costruzione di regole di convivenza, orari flessibili…);
 l’area clinica-terapeutica (Ente Gestore: Cooperativa G. Olivotti): momenti e spazi per l’accoglienza, la consulenza e la cura di situazioni legate all’uso, abuso, dipendenza e spaccio
di sostanze e per il sostegno delle loro famiglie, dei gruppi di riferimento e di tutte le figure di adulti significativi del territorio (docenti, allenatori, volontari).
La metodologia di fondo adottata da ambedue i progetti del piano è quella della condivisione
con gli attori del territorio e, in modo particolare, con quanti operano nel campo delle dipendenze e delle politiche giovanili ed il coinvolgimento attivo degli stessi fruitori finali. La peculiarità di tali beneficiari finali, infatti, richiede di agire sia nell’ambito formale che informale, attraverso azioni di animazione ed educazione; tali giovani, agganciati con attività di prevenzione selettiva (nell’operatività di strada, nei CIC, nell’associazionismo, ecc.), potranno trovare
una successiva e conseguente risposta di counseling e/o di trattamento in spazi non connotati
come previsto dal progetto.
Queste sedi non connotate, a bassa soglia e facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, saranno scelte su indicazione e in concertazione con i Comuni, al fine di rispondere in modo
coordinato alle esigenze delle diverse progettualità locali.
Si prevedranno percorsi graduali di attivazione e di partecipazione attiva degli stessi fruitori finali nell’ottica del coinvolgimento e della progressiva responsabilizzazione.
La specificità del target, inoltre, raccomanda una selezione attenta del personale (sia dell’area
educativo-animativa che di quella clinico-terapeutica) in base alla flessibilità oraria, alla disponibilità a raggiungere i giovani in oggetto nei luoghi formali ed informali e alla possibilità di
essere in grado di garantire tempi brevi di intervento, aggancio, risposta.
Questo tipo di progetto, per la sua complessità, prevede un coordinamento sistematico ed una
progressiva integrazione tra le singole progettualità in termini di saperi, organizzazione e gestione; a questo fine si sono previsti, all’interno dei progetti, momenti formativi allargati e specifici, che hanno lo scopo di costituire e rinforzare una équipe integrata.
Essendo un progetto innovativo e sperimentale si ritiene di procedere con una strategia del
work in progress, in una gradualità temporale che possa permettere la progressiva ridefinizione delle progettualità rispetto a nuovi riscontri oggettivi e alle indicazioni che si riceveranno
nel corso dello sviluppo delle azioni progettuali.
2
Si prevede infine un attento e mirato lavoro di marketing nel territorio, al fine di promuovere il
progetto e di favorire nuovi canali di invio (educatori di strada, consultori, medici di medicina
generale, pediatria di base, scuole, parrocchie, associazioni sportive, ecc).
PREMESSA specifica per l’area educativo-animativa (Ente Gestore: Associazione Il Portico)
L’associazione di Promozione Sociale “Il Portico” opera da oltre venti anni nel territorio della Riviera del Brenta e lo slogan che ne connota l’impegno sociale (“solidarietà ed intervento contro
l’emarginazione”) evidenzia come sia stato inevitabile incrociare sempre più il fenomeno delle
tossicodipendenze, pur occupandosi prevalentemente di altri settori (malattia mentale, immigrazione, disabilità e barbonismo).
La scelta di progettare un intervento nell’ambito della prevenzione delle tossicodipendenze
giunge quindi come risposta obbligata ad una visione integrale del proprio stesso intervento in
relazione alle emergenze locali, come logica conseguenza di un percorso di lavoro integrato
con altri Servizi (le collaborazioni con gli altri partner del progetto sono da tempo consolidate
nei tavoli di concertazione realizzati per il Piano di Zona- area tossicodipendenze 2003-2005) e
come richiesta del territorio, alla luce delle competenze acquisite nell’area dell’aggregazione
giovanile (soprattutto sul fronte dell’animazione) e del forte coinvolgimento numerico del target a cui l’Associazione si è costantemente rivolta.
Logica conseguenza della pervasività del fenomeno e dell’abbassamento della soglia dell’età
dei soggetti interessati è quindi quella di concretizzare una nostra risposta operativa anche
nell’ambito della prevenzione selettiva su ragazzi a rischio.
Le attività che noi svolgiamo e che rappresentano la nostra identità come presenza significativa sono molto varie e diversificate e riteniamo che proprio questa caratteristica possa avvicinare i giovani a rischio, dopo un congruo periodo e con adeguate metodologie, integrandoli in un
tessuto inedito di gruppi con interesse musicale, ludico, sportivo e solidarisico-formativo.
7.
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FINALITA' GENERALI
Eliminare la cesura tra prevenzione e cura creando un continuum tra i due ambiti e una articolazione degli interventi;
Sperimentare prassi innovative di una nuova progettualità a bassa soglia per i giovani;
Sperimentare una clinica delle “nuove dipendenze” basata sui sistemi di cura in linea con la
letteratura scientifica accreditata coniugata con le emergenze del nostro territorio;
Facilitare l’accompagnamento ai servizi e alle strutture specialistiche accreditate per i casi
più problematici;
Rinforzare la rete con tutte le risorse formali (medici di medicina generali, pediatri, distretto, scuole, parrocchie, ecc.) e informali attive nel territorio a favore dei giovani;
Sviluppare nuove opportunità per favorire scambi ed integrazione tra Servizi e realtà che
operano nel campo delle tossicodipendenze, superando le specificità attuali e raccordando
le diverse progettualità presenti e coinvolte;
Costruire un coordinamento forte, attraverso una “cabina di regia”, che veda la presenza
dei servizi pubblici, degli Enti Locali e del privato sociale coinvolto, con le finalità di definire, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione;
Creare una cultura nel territorio capace di maggiore inclusione sociale e una maggiore attenzione dei bisogni della realtà giovanile.
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8.OBIETTIVI SPECIFICI CON DESCRIZIONE DEI RISULTATI ATTESI
OBIETTIVI SPECIFICI CON RISULTATI ATTESI
1. Presenziare attivamente alla “cabina di regia”, volta a definire, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione;
2. Coordinare le attività con gli altri enti gestori aderenti al progetto per la ricerca,
l’allestimento e l’apertura delle sedi dislocate nel territorio e rivolte a giovani con
problematiche di uso e cura sopra descritte;
3. Realizzare un percorso formativo ad hoc
(pensato dalla “cabina di regia”) per il personale che verrà impiegato per lo sviluppo
del progetto;
4. Creare un costante programma informativo, condiviso con gli enti presenti in “cabina di regia”, per la promozione delle iniziative che si andranno a svolgere;
5. Attivare laboratori decentrati e momenti di
animazione, da svolgersi nei singoli Comuni, con il coinvolgimento delle equipes
degli Educatori di Strada, con l’obiettivo di
poter agganciare e facilitare il contatto di
soggetti più a rischio;
6. Promuovere la creazione di un gruppo di
giovani che, in collaborazione con l’operatore dedicato e con altre associazioni giovanili già operanti nel territorio, diventino
assidui frequentatori degli spazi e promotori delle attività presso i propri coetanei;
7. Attivare momenti di animazione e laboratori differenziati per età ed interessi proposti dagli stessi giovani con la relativa
co-costruzione di regole di convivenza e
modalità di accesso;
8. Osservare e verificare, assieme agli altri
enti gestori, i casi di giovani da seguire in
momenti separati e da inserire in percorsi
terapeutici specifici;
9. Realizzare percorsi di inclusione sociale
individualizzati diversificando l’offerta di
opportunità;
10. Compiere verifica e valutazione in itinere
del progetto ed eventuale riassetto organizzativo ed operativo o mantenimento ed
implementazione delle attività previste
nelle fasi precedenti;
11. Coinvolgere nuovi enti privati e pubblici
per la creazione di percorsi condivisi, favorendo una nuova sensibilità non stereotipata;
INDICATORI UTILIZZATI
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nr. incontri/anno
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nr. ricognizioni effettuate
allestimento ed apertura di un massimo di
3 sedi, dislocate 1 nell’area della Riviera
del Brenta e 2 nel Miranese
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nr. giornate formative
valutazione dell’efficacia dell’intervento
(attraverso questionari e colloqui singoli
e/o di gruppo)
nr. presenze nella stampa locale
nr. poster e volantini stampati e distribuiti
valutazione dell’efficacia degli strumenti
attraverso focus group
nr. laboratori decentrati annui attivati
nr. ragazzi frequentatori
nr. soggetti arrivati alle sedi di con-t@atti

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attivazione entro il 1° anno di un gruppo di
giovani frequentatori delle sedi
indice di partecipazione e di ritenzione
nr. attività promozionali e loro tipologia
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nr. giornate mensili/annue di apertura degli spazi
nr. attività di animazione e di laboratorio
nr. soggetti coinvolti
valutazione dell’efficacia dell’intervento
(attraverso questionari e colloqui singoli
e/o di gruppo)
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nr. ragazzi seguiti
nr. ragazzi inseriti nei percorsi terapeutici


nr percorsi annui realizzati
valutazione dell’efficacia dell’intervento
(attraverso schede individuali, questionari
e colloqui singoli e/o di gruppo)


diario di bordo
verbali del gruppo di coordinamento delle
singoli sedi e della cabina di regia

nr. nuovi enti coinvolti

4
12. Rafforzare la rete con tutte le risorse formali (coordinamenti, parrocchie, associa
zioni sportive, associazioni culturali, rete
di assistenza sanitaria, ecc.) e informali at- 
tive nel territorio a favore dei giovani, in
particolar modo con i coordinamenti per
le politiche giovanili esistenti nelle aree

del Miranese e della Riviera del Brenta.
valutazione periodica della “densità” della
rete
predisposizione di strumenti (newsletter,
sito internet, incontri periodici, ecc) volti a
condividere informazioni e conoscenze
nr. incontri annui della rete, suddivisi per
le due aree territoriali
9.TARGET E NUMERO PREVISTO DI SOGGETTI DA COINVOLGERE
 Minori
 Giovani di età 18/35
 Gruppi informali e/o formali
n° previsto 40
 Discoteche
n° previsto ___________
 Locali pubblici (discopub/pub/bar ecc.)
n° previsto
 Responsabili della sicurezza in generale (carabinieri/polizia/polifer/vigili urbani ecc.)
n° previsto ___________
 Autoscuole/Istruttori autoscuole/ Allievi autoscuole
n° previsto ___________
 Poliassuntori
 Consumatori di sostanze psicoattive illecite
 Consumatori di alcol
n° previsto 40
 Fumatori
n° previsto
 Adulti significativi
 Nuclei familiari
n° previsto 100
 Associazioni
 Studenti tipologia scolastica
n° previsto
 Personale docente tipologia scolastica
n° previsto 300
n° previsto 20
n° previsto 80
n° previsto 60
n° previsto 40
n° previsto
n° previsto
 Non docente
 Genitori
tipologia scolastica (materna, elementare, medie inferiori, istituti superiori, università)
n° previsto ___________
 Mondo del lavoro (lavoratori/disoccupati/rapp.sindacali, SIL, ecc)
n° previsto ___________
 Genitori con problemi di TD e/o alcolisti
n° previsto ___________
 Utenti dei servizi pubblici e/o privato sociale (Ser.T, C.T., Coop.Soc ecc)
n° previsto ___________
 Carcere (Detenuti/Personale del carcere)
n° previsto ___________
 Immigrati
n° previsto 30
 Operatori delle dipendenze
n° previsto ___________
 Tossicodipendenti/Alcoldipendenti attivi
n° previsto ___________
 Ex Tossicodipendenti/ Ex Alcolisti
n° previsto ___________
 Opinion Leader
 Operatori grezzi
 Mediatori culturali
 Dipartimenti delle Dipendenze
n° previsto 20
n° previsto ___________
n° previsto 10
n° previsto 4
n° previsto 1
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10.TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DIVISI PER CIASCUNA ANNUALITÀ
1° anno
 presenziare attivamente alla “cabina di regia”;

coinvolgimento ed allargamento della rete territoriale delle risorse
ricerca degli spazi adeguati nel territorio per le sedi dei progetti
CON-T@ATTI
 allestimento delle sedi dei progetti CON-T@ATTI
 realizzazione un percorso formativo ad hoc per il personale che
verrà impiegato per lo sviluppo del progetto;
 programma informativo di marketing
 apertura di tre spazi, sedi dei progetti CON-T@ATTI
 co-costruzione con i fruitori di regole di convivenza e modalità di
accesso;
2° anno
 attivazione di laboratori e momenti animativi decentrati;
 creazione di un gruppo di giovani frequentatori degli spazi e promotori delle attività presso i propri coetanei;
 gestione delle 3 sedi dei progetti CON-T@ATTI, attivando momenti di
animazione e laboratori differenziati per età ed interessi proposti
dagli stessi giovani;
 tutoraggio di giovani particolarmente in difficoltà, da motivare, accompagnare ed inserire in percorsi terapeutici specifici;
 formazione periodica dell’equipe degli operatori;
3° anno
 valutazione in itinere del progetto;
 realizzazione di percorsi di inclusione sociale individualizzati;
 coinvolgimento di nuovi enti privati e pubblici;
 coordinamento e rinforzo della rete territoriale delle risorse.
Metodologie adottate per ciascun obiettivo specifico

incontri periodici trimestrali, dal 1° mese
incontri mensili, dal
3° mese
2°- 4° mese
5° mese
6° mese
dal 5° mese
dal secondo semestre
dal secondo semestre
dal 1 mese
dal 3 mese
entro il primo semetre
dal secondo semestre
dal secondo semestre
dal
dal
dal
dal
1 mese
1 mese
4 mese
secondo semestre
L’esperienza dei nostri operatori come organizzatori e animatori del progetto si è costruita attorno alla teoria del servizio sociale che sostiene l’approccio dell’affiancamento come modalità
privilegiata di aiuto, diversamente da modelli impositivi (trainanti o spingenti) o da quelli permissivi disorientanti.
Il coinvolgimento dei giovani nelle attività che l’associazione propone soprattutto nei momenti
serali, festivi e prefestivi (quelli a maggior rischio per i giovani) avviene secondo un metodo di
vincolo empatico-affettivo e sull’onda della suggestione di gruppi positivi, oltre che sulla specie
delle attività stesse, scelte tra le più attraenti e diversificate per rispondere ai molteplici desideri ed interessi, quali:
Musica: ascolto e proposte di inserimento nei complessi musicali (18) che frequentano la sala
musica della sede;
Gioco: gare in gruppo di videogiochi nella sala multimediale con maxischermo; partecipazione
alla scrittura e rappresentazione di un film costruito artigianalmente con telecamera digitale
Sport: canottaggio anche con voga all’inglese; pallavolo; calcio; yoga
Lavoro: corso per tecnico di registrazione musicale nella sala di incisione dell’associazione; manutenzione e noleggio di barche, bici e giochi per bambini; assistenza nel bar interno; manutenzioni della casa e giardinaggio
Volontariato: partecipazione alle uscite festive di carattere ricreativo o esplorativo (anche con il
Club Alpino Italiano); frequentazione dei soggiorni invernali ed estivi con persone diversamente
abili;
Formazione e animazione: incontri del mercoledì sera; coinvolgimento in associazioni e altri
enti che collaborano con noi (es. Scout, parrocchie, ANFFAS, Legambiente); proporre l’esperienza dei campi di lavoro, del Servizio Civile Nazionale, del Servizio Volontario Europeo (attraverso
l’associazione Xena di Padova che collabora con noi); partecipare alle attività dell’associazione
“Catarsi” nata da un gruppo di giovani all’interno de “Il Portico” per rispondere ai loro bisogni
specifici di libera aggregazione per scopi solidali.
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METODOLOGIE SPECIFICHE ADOTTATE PER OGNI OBIETTIVO:
OBIETTIVO 1: Presenziare attivamente alla “cabina di regia”, volta a definire, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione.
La “cabina di regia” è il luogo metafisico in cui si incontrano tutti i soggetti attuatori del progetto (pubblici e privati) al fine di perseguire gli obiettivi previsti. La nostra presenza consiste in un
operatore incaricato che, assieme agli altri referenti, monitorerà costantemente l’andamento
del progetto secondo metodologie condivise proponendo eventuali modifiche che possano migliorarne lo svolgimento.
OBIETTIVO 2: Coordinare le attività con gli altri enti gestori aderenti al progetto per la ricerca,
l’allestimento e l’apertura delle sedi dislocate nel territorio e rivolte a giovani con problematiche di uso e cura sopra descritte.
Assieme agli enti gestori del progetto e ai Comuni della Riviera del Brenta si ricercheranno degli
spazi idonei allo svolgimento delle azioni previste. Per idonei si intende capaci di ospitare le attività di animazione, i laboratori preventivati e l’attività terapeutica nonché facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici e fuori da quartieri densamente abitati al fine proprio di rispondere
in modo coordinato alle esigenze delle diverse progettualità locali. Tali spazi verranno attrezzati con tutte le strumentazioni che si riterranno necessarie.
OBIETTIVI 3: Realizzare un percorso formativo ad hoc (pensato dalla “cabina di regia”) per il
personale che verrà impiegato per lo sviluppo del progetto.
Nella “cabina di regia” porteremo la nostra esperienza ventennale nel campo dell’animazione e
il know-how acquisito comprese figure di elevato spessore formativo suggerendo quindi argomenti e metodologie di realizzazione del percorso formativo sopracitato. Per l’organizzazione
del percorso si ipotizza di effettuare delle visite presso altri centri che hanno maturato esperienze specifiche negli ambiti di intervento proposti dal progetto. Al percorso formativo parteciperà sicuramente tutto il personale a nostro carico che verrà impiegato nel progetto.
OBIETTIVO 4: Creare un costante programma informativo, condiviso con gli enti presenti in “cabina di regia”, per la promozione delle iniziative che si andranno a svolgere.
Attraverso la creazione di un apposita strategia di marketing (volantini, stampa locale, poster,
internet, ecc.), assieme ai partner presenti in “cabina di regia”, si promuoveranno le attività
svolte presso le sedi dei progetti CON-T@ATTI e gli obiettivi del progetto cercando di sensibilizzare
il territorio.
OBIETTIVO 5: Attivare laboratori decentrati e momenti di animazione, da svolgersi nei singoli
Comuni, con il coinvolgimento delle equipes degli Educatori di Strada, con l’obiettivo di poter
agganciare e facilitare il contatto di soggetti più a rischio.
Gli Educatori di Strada già sviluppano da tempo una consolidata attività di coinvolgimento di
soggetti a rischio in iniziative di animazione sociale con i giovani creando o partecipando ad
eventi di piazza realizzati nel territorio. La nostra associazione opera già da diverso tempo con
gli Educatori di Strada della Riviera del Brenta specialmente in attività “pubbliche” da noi realizzate a favore dei giovani (percorsi formativi, concerti, cineforum, ecc.). Il nostro intervento si
svilupperà a fianco degli Educatori di Strada durante una parte delle loro iniziative (quelle che
prevedono la presenza più numerosa di giovani a rischio) con il fine di conoscere il territorio ed
in particolar modo coloro che rientrano nel target previsto dal progetto. Questa stretta collaborazione ci offrirà la possibilità di avere uno scambio reciproco di esperienze nel campo dell’animazione e di attivazione di laboratori per i giovani a rischio. L’attività si concentrerà maggiormente nei comuni più distanti fisicamente dalle sedi dei progetti CON-T@ATTI per coinvolgere più
persone possibili attenuando il pericolo che accedano al nostro “servizio” solo i residenti dei comuni ove sono situati gli spazi appositi. Gli Educatori di Strada avrebbero dunque il compito di
individuare, assieme a noi, i giovani da coinvolgere e accompagnarli presso le sedi dei progetti
CON-T@ATTI. La nostra peculiarità, rispetto all’intervento degli Educatori di Strada, sarebbe “l’informalità” dell’approccio, apparentemente destrutturata, che è propria dell’esperienza del volontariato. Il momento dell’accoglienza dei giovani assume pertanto una particolare importanza e
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delicatezza. Chiunque arriva deve sentirsi a proprio agio fin dal primo approccio con la struttura e le persone presenti: tutti saranno impegnati a mantenere il luogo di incontro come un "porto franco", un approdo libero che sciolga il disagio del rapporto umano.
OBIETTIVI 6,7: 6 - Promuovere la creazione di un gruppo di giovani che, in collaborazione con
l’operatore dedicato e con altre associazioni giovanili già operanti nel territorio, diventino assidui frequentatori degli spazi e promotori delle attività presso i propri coetanei; 7- attivare momenti di animazione e laboratori differenziati per età ed interessi proposti dagli stessi giovani
con la relativa co-costruzione di regole di convivenza e modalità di accesso.
La nostra associazione (attraverso operatori e volontari) opera con diversi gruppi giovanili e da
un anno fa parte del Coordinamento per le politiche giovanili della Riviera del Brenta. Grazie
alle specifiche conoscenze acquisite, contatterà alcune associazioni giovanili della Riviera del
Brenta e del MiRanese, proponendo loro la co-ogestione delle attività all’interno delle sedi dei
progetti CON-T@ATTI previste dal presente progetto. Tali attività saranno inizialmente di carattere
ludico-ricreativo come ad esempio tornei di calcio-balilla o con la play-station, cineforum e cartoni animati, musica nei generi più accattivanti o corsi di ballo e così via. Questo intervento iniziale ha lo scopo di creare uno spazio “vivo” dove i giovani in target che arriveranno potranno
trovare già un nuvolo di persone e di attività appetibili. In questa fase si prevede l’utilizzo anche dei Peer Educators (ragazzi che hanno svolto un percorso formativo nelle precedenti progettualità e che ora rappresentano una enorme risorsa). Essi saranno fondamentali nell’accompagnare i nuovi arrivati ad inserirsi nei vari contesti relazionali e nel facilitare l’esternazione dei
loro interessi. Sugli argomenti proposti l’operatore dedicato cercherà di organizzare laboratori
tematici, differenziati per età ed eventualmente sesso, che saranno sviluppati assieme ai ragazzi dalla progettazione alla loro realizzazione, coinvolgendoli in modo attivo e ricercando la partecipazione secondo un metodo di vincolo empatico-affettivo di tipo amicale. Il mantenimento
della relazione progressivamente coinvolgente userà strumenti e linguaggi utilizzati dei ragazzi
stessi, quali cellulari SMS, MMS, computer E-Mail, Internet. L’efficacia di questo intervento mira
proprio a rendere i giovani protagonisti della propria attività focalizzandoli attorno ad azioni
“positive” e riconosciute che gli permettono di incrementare progressivamente interesse e coinvolgimento personale, sentendosi valorizzati nella loro azione. Non a caso l’esperienza dei nostri operatori si è costruita attorno alla teoria che sostiene l’approccio dell’affiancamento sociale come modalità privilegiata di aiuto, diversamente da modelli impositivi (trainanti o spingenti)
o da quelli permissivi disorientanti. In quest’ottica si ritiene opportuno sottolineare come le
modalità di accesso (regole di convivenza, giorni, orari, ecc.) verranno concordati assieme ai ragazzi con l’attenta, ed ovvia, supervisione della “cabina di regia”. La metodologia della prevenzione, per essere efficace, deve essere in grado di utilizzare le risorse dei gruppi di adolescenti
e le loro dinamiche, evitando la scorciatoia di considerarle come accessorie e spesso distraenti
rispetto al raggiungimento degli obiettivi. Lavorare con il gruppo significa chiedergli di pensare,
di essere attivo. Secondo questo schema di intervento si dovrebbe creare un nucleo di giovani
che operi dinamicamente all’interno delle sedi dei progetti CON-T@ATTI e favorisca una forte promozione sul territorio coinvolgendo sempre nuovi soggetti e ragazzi portatori di interessi comuni.
OBIETTIVO 8: Osservare e verificare, assieme agli altri enti gestori, di casi di giovani da seguire in separata sede ed inserire in percorsi terapeutici specifici.
Il nostro personale dedicato all’area animativa svolgerà inoltre una funzione di osservazione e
ascolto dei giovani che parteciperanno alle attività previste all’interno delle sedi dei progetti
CON-T@ATTI. Questo permetterà di fornire importanti elementi conoscitivi agli operatori dell’area
terapeutica ponendosi come cerniera per quei giovani che necessitano di un aiuto specificatamente di tipo terapeutico.
OBIETTIVI 9, 10, 11, 12: 9 - Realizzare percorsi di inclusione sociale individualizzati diversificando l’offerta di opportunità; 10 - Compiere verifica e valutazione in itinere del progetto ed
eventuale riassetto organizzativo ed operativo o mantenimento ed implementazione delle attività previste nelle fasi precedenti; 11 - Coinvolgere nuovi enti privati e pubblici per la creazione
di percorsi condivisi, favorendo una nuova sensibilità non stereotipata; 12 - rafforzare la rete
con tutte le risorse formali (coordinamenti, parrocchie, associazioni sportive, associazioni culturali, rete di assistenza sanitaria, ecc.) e informali attive nel territorio a favore dei giovani, in
particolar modo con i coordinamenti per le politiche giovanili esistenti nelle aree del Miranese e
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della Riviera del Brenta.
L’attività svolta nella seconda annualità del progetto, permetterà di effettuare dei momenti di
verifica e taratura della sperimentazione del servizio nel consolidarsi o meno della tipologia di
ragazzi che ne fruiranno.
Nella terza annualità, oltre a rafforzare quegli interventi che si ritengono efficaci ai fini del progetto ed abbandonare progressivamente le azioni non ritenute idonee, si prevede di introdurre
altri elementi di coinvolgimento ed offerta ai ragazzi con percorsi personalizzati di inclusione
sociale e formazione informale.
La nostra associazione è accreditata presso specifiche agenzie per l’offerta di progetti di servizio civile sia Nazionale che Regionale oltre a progetti di mobilità giovanile sostenuti dal Programma Europeo “Gioventù” (Scambi giovanili, Volontariato Europeo ecc.).
Infatti nelle attività di animazione avranno un ruolo importante i nostri volontari in servizio civile ed i volontari europei che l’associazione prevede di impiegare.
In questa fase oltre alle attività di socializzazione di gruppo si cercherà di effettuare un accompagnamento individuale dei ragazzi maggiormente motivati, individuandone aspirazioni, talenti
e interessi da orientare in azioni e partecipazione in specifici progetti presso associazioni, enti
e altre realtà del territorio che progressivamente verranno coinvolte e sensibilizzate.
L’azione di rafforzamento e implementazione della rete, al fine di proporre sempre maggiori
opportunità ai ragazzi che ne necessitano, richiede una attività non indifferente degli operatori
e volontari, la quale per rendersi realmente efficace si basa quasi esclusivamente sulla relazione
e la conoscenza diretta delle persone.
La relazione personale e la strutturazione di rapporti di fiducia basati sulla testimonianza diretta tra referenti di Enti, associazioni e gruppi informali, ad oggi risulta lo strumento più efficace
nel promuovere una cultura dell’inclusione sociale e una progressiva riduzione di pregiudizi e
stereotipi legati alla devianza e alla diversità.
Questa attività non si può connotare e quantificare esclusivamente in questo progetto ma diventa azione costante nel tempo “capitalizzando” relazioni significative ed efficaci per l’intero
territorio e per un tempo ben più lungo del progetto stesso.
10. RISORSE UMANE IMPIEGATE
 Operatori interni
n 1
n. ore mensili 37
n. ore annuali 444
 Operatori esterni
 Enti coinvolti
 Enti coinvolti
n 3
n. ore mensili totali 166
n. ore annuali totali 1.992
n. 1
Tipologia Cooperativa Sociale
n. 2
Tipologia Servizi Pubblici (SERT, SEPS)
Per il personale impiegato verranno applicate tutte le sicurezze previste dal D. Lgs. 626/94 per
l’attività specifica dell’intervento. Inoltre sia il personale retribuito che il personale volontario
godranno di apposita copertura assicurativa.
11. COLLABORAZIONI
• Comuni del Territorio dell’ULSS 13 Mirano
• Ser.T. dell’ULSS 13 Mirano
• SEPS dell’ULSS 13 Mirano
• Cooperativa sociale “OLIVOTTI” di Mira
• Associazioni e coordinamenti per le politiche giovanili della Riviera del Brenta e del Milanese
12. RISORSE MATERIALI UTILIZZATE
• materiali acquistati per l’attivazione delle sedi del progetto CON-T@ATTI
• saranno utilizzate le risorse della sede dell’associazione, mobili ed immobili: pulmini,
sala musica e di incisione, sala multimediale, imbarcadero sul Naviglio Brenta con barche, canoe, pedalò.
• strumentazioni per laboratorio multimediale,
• strumentazioni per sala musica ed incisione
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I beni di natura durevole che verranno acquistati per le sedi del progetto CON-T@ATTI verranno dimesse a favore dell’ente gestore che eventualmente ci succederà nell’amministrazione delle
suddette sedi. Si prevede comunque del materiale che sarò quasi interamente ammortizzato
entro le tre annualità progettuali.
13. MODALITÀ PER LA DIFFUSIONE DEI RISULTATI
• Il sito internet dell’associazione e dei partner coinvolti
• La festa annuale (2000 persone coinvolte)
• Il mensile “Carte Scoperte”, all’interno del quale l’associazione gestisce una pagina, che
viene distribuito in tutta la zona della Riviera del Brenta e del Miranese (tiratura di
10.000 copie)
• Articoli presso riviste di settore specializzate
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