Rogier van der Weyden e Yayoi Kusama

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Rogier van der Weyden e Yayoi Kusama
COMUNE DI BUCCINASCO
In collaborazione con l’Associazione Culturale “Gli Adulti”
Associazione Culturale Teatrale
SERATE CULTURALI 2016/2017
GLI ADULTI
Il quattrocento e l’arte contemporanea
Rogier van der Weyden
Rogier de la Pasture, noto con lo pseudonimo di Rogier van der Weyden, nacque a Tournai, in Belgio, nel 1399
circa.
Suo padre, Henry de la Pasture, fabbricava coltelli. Il 5 marzo 1427 entrò nella bottega di Robert Campin (1378/79 1444), che gli insegnò a padroneggiare la tecnica della pittura ad olio, l’attenzione ai dettagli, il senso dei volumi e
l’espressività dei personaggi.
Il primo agosto 1432 fu nominato maestro di pittura. Nel 1435 si trasferì a Bruxelles, dove sposò Elisabeth Goffaert,
figlia di un calzolaio. Ebbero due figli: Jan, che divenne orafo e Peter, che si dedicò alla pittura nella bottega del
padre.
Nel 1436 (o nel 1437) fu nominato pittore ufficiale della città di Bruxelles e negli anni seguenti fu conteso dai
cittadini più ricchi e influenti, che gli commissionarono numerose opere.
Nel 1449 partì per l’Italia e visitò Milano, Mantova, Ferrara, Firenze (dove conobbe Beato Angelico) e Napoli.
Fu un pittore molto prolifico, ma gran parte della documentazione sulle sue opere è andata perduta e oggi i critici
non sono concordi sull’attribuzione e la datazione. Oltre alle opere di carattere religioso ha dipinto molti ritratti dei
personaggi dell’aristocrazia (tra cui i duchi di Borgogna, la famiglia del re di Castiglia, la casa d’Este, gli Sforza e i
Medici) e della ricca borghesia belga.
Una delle opere più note fu il ciclo di dipinti ad olio raffiguranti scene esemplari di applicazione della giustizia,
collocati nelle stanze del municipio di Bruxelles. Purtroppo i quattro grandi pannelli furono distrutti nel 1695,
quando i francesi bombardarono la città belga.
Fu uno dei primi artisti ad usare la tela a nord delle Alpi ed influenzò molti altri pittori del tempo, come Dieric
Bouts, Hans Memling, Joos van Cleef, Frans Floris e l’italiano Zanetto Bugatto, attivo a Milano tra il 1458 ed il
1476.
Rogier van der Weyden morì a Bruxelles il 18 giugno 1464, all’età di 65 anni.
Yayoi Kusama
Yayoi Kusama nasce il 22 marzo 1929 a Matsumoto, in Giappone.
Dopo aver studiato la pittura Nihonga, nel 1958 si trasferisce a New York e inizia la serie Infinity Net, grandi tele
lunghe alcuni metri, in cui sintetizza la poetica e le tecniche del surrealismo, del minimalismo e della Pop Art. Dopo
un inizio difficile, caratterizzato da povertà e frustrazione, inizia a farsi notare per la sua arte poetica, ossessionata
dalla ripetizione di piccoli punti.
Negli anni Sessanta progetta le serie Accumulation e Sex Obsession. A partire dal 1967 realizza varie performance
di body painting, sfilate di moda e manifestazioni contro la guerra. Nel 1968 viene premiata per il suo film “Kusama
Self-Obliteration”.
Nel 1973 torna in Giappone e affianca all’attività di pittrice quella di scrittrice di novelle e romanzi. Donna dolce,
fragile, visionaria e sensibile, dal 1977 vive nell’ospedale psichiatrico Seiwa e lavora in uno studio a Shinjuku, un
quartiere di Tokyo.
Nel 1983 vince un premio per il romanzo “The Hustlers Grotta di Christopher Street”. Nel 1993 partecipa alla
Biennale di Venezia; nello stesso anno il cantante Peter Gabriel chiede la sua collaborazione per il video della
canzone “Lovetown”.
A partire dal 1994 crea grandi sculture esposte in varie città del mondo. Tra il 1998 ed il 1999 è stata protagonista di
una mostra retrospettiva al Los Angeles County Museum of Art, al Museum of Modern Art di New York e al Museo
di Arte Contemporanea di Tokyo.
Nel 2001 ha vinto il Premio Asahi. Nel 2004 ha presentato la mostra “Kusamatrix” al Museo Mori di Tokyo, visitata
da 520.000 persone.
Nel 2012 è stata chiamata da Marc Jacobs, direttore artistico di Louis Vuitton, per il quale ha disegnato capi
d’abbigliamento, borse e un’intera linea di accessori (portafogli, pochettes, portamonete, bracciali, scarpe, foulard,
teli mare, parei).
Il 4/10/2015, da Sotheby’s a Hong Kong il dipinto “No. Red B” è stato pagato 6.258.896 Euro.
A cura di Gabriele Crepaldi