Gelotologia - G. Colasanto
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Gelotologia - G. Colasanto
..prima della clownterapia… La gelotologia Gelotologia dal greco Ghelos = riso, risata e Logos = discorso, studio Gelotologia: lo studio e l’utilizzo del ridere ( e delle emozioni positive ) in funzione di terapia, prevenzione, riabilitazione, formazione. Gelotologia Questa denominazione ha dalla sua il rigore scientifico e l’onnicomprensione dei fenomeni ad essa legati. Essa comprende cioè: - la dignità scientifica - la ricerca - l’approccio passivo ed attivo alle persone - la prevenzione - la terapia - la riabilitazione - l’educazione - la formazione D’altro canto il termine ha lo svantaggio di una non immediata comprensibilità. E’ già presente in alcuni vocabolari di lingua italiana. La gelotologia può essere : • PASSIVA, quando in un contesto c’è l’azione comico/poetica di un operatore ( per es. Clown Dottori in corsia) • ATTIVA, quando l’azione dell’operatore è tesa non solo a far ridere ma anche a mobilitare e far esprimere la comicità o l’umorismo delle persone coinvolte ( per es. in situazioni di laboratorio ). La gelotologia comprende la “comicoterapia” e la “clownterapia” modalità di approccio al disagio, le cui denominazioni vengono spesso usate, in modo erroneo, indifferentemente. Altre denominazioni Comicoterapia • Il nome è stato fatto circolare con taglio giornalistico, da Jacopo Fo, attorno al 1997, ed ha, come vantaggio, la sua facile comprensibilità. • Può essere una definizione fuorviante e riduttiva, poiché, connesso alla parola “terapia”, c’è il concetto di malattia o disagio, mentre questa materia è spendibile anche in campi diversi, con persone che non hanno malattie o disagi (scuole, aziende ecc…). • A differenza della gelotologia, la comicoterapia ha solo carattere applicativo, per questo né è una branca. Altre denominazioni Clownterapia il termine ha gli svantaggi del termine comicoterapia. In più è limitante poiché assegna alla figura del clown una centralità che, colui che opera per mutare segno alle emozioni negative, in certi contesti, deve necessariamente perdere: alludiamo alla gelotologia attiva, in cui, spesso, non è necessario vestire i panni ed il trucco del clown. Potremmo dire così che la clownterapia è, a sua volta, una specificazione della comicoterapia, quando è presente un Clown (dottore). Altre denominazioni Negli anni sono state usate anche le seguenti denominazioni : • Humor therapy • Terapia del ridere • Risoterapia • Terapia del sorriso • Patchtherapy Si tratta di definizioni fortemente carenti per quanto già detto sulla parola “terapia”. L’ultima allude al famoso medico americano Patch Adams. Campi di applicazione della gelotologia ( realtà già sperimentate ) Ospedali pediatrici - Pediatrie Chirurgie Oncologie Ematologie Dermatologie-Grandi ustionati Odontoiatria Diabetici Day hospital altri ospedali • Geriatrie – post acuzie • Oncologie • Hospice • Mielolesi (tetra-emi-paraplegici) • Odontoiatria speciale (handicap) • Residenze Sanitarie Assistite Contesti pre-ospedalieri •Sale d’aspetto •Ambulatori Contesti sociosanitari • • • • • Persone con handicap motorio Persone con handicap mentale Persone con problemi psichiatrici Anziani fragili Anziani con demenze Contesti sociali ( gelotologia attiva ) • • • • • • • • Anziani Bambini (cosiddetti) iperattivi Quartieri difficili Campi nomadi Immigrati Integrazione di diversità Carceri Erga omnes Progetti sociali specifici • Scuola di Piccolo Circo • Progetti scolastici di: • • • • • Contrasto ai fenomeni di devianza Contrasto al disagio giovanile Credito formativo Accoglienza Educazione alle emozioni Progetti sociali specifici Clown Dottori nelle emergenze : • Calamità naturali • Campi profughi • Paesi in guerra Missioni Molte associazioni che si occupano di gelotologia hanno inviato all’estero, per lo più nel terzo mondo o nei paesi dell’est, gruppi di volontari (clown dottori e non ). Si tratta di un modo diverso di avvicinare persone di popoli lontani, “contaminare “ le diversità, parlare di pace, recare emozioni positive, sorriso, speranza, coraggio. Missioni La missione, per avere un senso compiuto ed una coerenza interna, deve essere il più possibile aderente al contesto cui si rivolge, rispettosa del portato culturale del luogo e non invasiva. Maggior impatto si ha se la missione è in grado di seminare i concetti della gelotologia, tramite la realizzazione di momenti formativi, secondo il motto “non portare pesci, ma canne da pesca ! “ Formazione Aggiornamento di • • • • • Insegnanti Operatori socio sanitari Personale d’impresa Clown Dottori Volontari del Sorriso IL MOVIMENTO Dalle idee ed esperienze internazionali di Norman Cousins, Patch Adams, Michael Christensen-Paul Binder Leonardo Spina-Sonia Fioravanti, Miloud Houkili, Mandan Kataria, Jacopo Fo è nato un vero e proprio movimento di pensiero e di azione… Il Movimento Norman Cousins Giornalista scientifico americano che alla fine degli anni ’60, malato di una malattia gravissima, sperimentò su di sé, con successo, una cura a base di risate e vitamina C. Scrisse “La volontà di guarire” suscitando un caso internazionale. Ricevette la laurea honoris causa dell’Università di Los Angeles (UCLA). Cfr bibliografia Il Movimento Hunter “Patch” Adams Medico americano che, guarito da disturbi psichiatrici, comprese che l’Amore e la Comunità sono le migliori medicine possibili. Usa il clown come “grimaldello” per veicolare, attraverso il sorriso, la concezione secondo cui : “ non si deve curare la malattia ma prendersi cura della persona”. Adams aborrisce la parola terapia legata al clown e non riconosce la necessità di formare i clown dottori “chiunque lo voglia può portare amore attraverso un naso rosso”. Adams è stato reso famoso da Robin Williams nel film Patch Adams di Tom Shadyack. Ha fondato il Gesundheit Institute. Cfr bibliografia Il Movimento Michael Christensen Clown del “Big Apple Circus” di New York, può essere considerato, assieme a Paul Binder, il “padre” dei Clown Dottori. Nel 1978 addestrò una piccola equipe di clowns ad operare al Central Hospital di N.Y. Da questo ceppo originario di “clown/attori” prestati all’ospedale, nascevano i Clown in corsia di Clown Aid, la Fondazione internaz. Theodora, Le Rire Medecine (Francia) i Klinik Clowns (Austria) e molti altri gruppi. Il Movimento Sonia Fioravanti e Leonardo Spina Lei psicoterapeuta, lui autore ed attore, a partire da una grave malattia, superata con medicine naturali, pensiero positivo e attitudine al ridere, misero assieme le rispettive professionalità nell’invenzione del metodo Comicità è Salute ® . A loro si deve l’introduzione in Italia del termine gelotologia e cioè la consapevolezza che il riso e le emozioni positive sono terapeutici; pionieri di questa disciplina ne sostengono la ricerca e l’applicabilità a tutti i contesti del vivere. Hanno fondato la “Federazione Int.le Ridere per Vivere” e propugnano un modello di Clown Dottore scientificamente ed emotivamente formato ad operare in tutti i contesti sociosanitari e scolastici. Cfr bibliografia Il Movimento Miloud Houkili Attore di strada, negli anni ’90, durante una visita alla città di Bucarest conobbe l’incredibile realtà dei bambini delle fogne di Bucarest. Approntò un programma di recupero di questi piccoli mediante le arti circensi, tra cui il clown, recuperandone decine. E’ considerato il prototipo del clown prestato al sociale. Ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali ed ha creato la “ Fondazione Parada”. Il Movimento • • Mandan Kataria Medico indiano studioso di discipline orientali ha introdotto in tutto il mondo lo Yoga della Risata, una metodica respiratoria atta a ridere liberamente e senza apparente motivo. Dal suo lavoro sono nati i Club della Risata, presenti in numerosi paesi ed esperienze quali eventi di risate di massa. Il Movimento Jacopo Fo Eclettico personaggio, pubblicista, autore ed animatore della Libera Università di Alcatraz, negli anni ’90 iniziò a sperimentare il cosiddetto Yoga Demenziale. Nel 1999 e 2000 organizzò il Festival Internazionale della Comicoterapia, dando modo a quasi tutte le realtà di incontrarsi e confrontarsi. Il movimento È’ dettato dalle seguenti consapevolezze: - Le società umane vivono sempre più nella paura. - C’è molto bisogno di emozioni e pensiero positivo Le società umane vivono - C’è ancora troppo poco Amore tra gli umani e vanno sostenuti Gioia,Speranza, Coraggio, Creatività. - La vita è una avventura degna di essere vissuta, non solo nel dolore, ma soprattutto nella sua parte gioiosa. - Il sorriso e la risata sono potentissimi strumenti per comunicare e far vivere tutto questo. Da dove cominciare ? Dai luoghi di sofferenza, per esempio…. Con quali obbiettivi ? • Combattere la paura. • Umanizzare i contesti sociosanitari • Creare o ri-creare la Comunità, integrando tutte le diversità. • Fornire strumenti per la crescita delle persone, mobilitarne le energie vitali. • Restituire alle persone la loro propria capacità di “ farcela ”.