L`Acqua di Fiuggi
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L`Acqua di Fiuggi
L’Acqua di Fiuggi - Review - Salus per Aquam Indice La storia...................................................... 3 Le caratteristiche fisico-chimiche.................... 3 Le proprietà terapeutiche.............................. 4 La terapia idropinica e la patologia litiasica....... 5 La terapia idropinica e l’iperuricemia gottosa.... 6 Le evidenze cliniche..................................... 7 Evidenze sulla modalità prescrittiva più adeguata............................... 9 Conclusioni............................................... 12 Bibliografia................................................. 13 L’Acqua di Fiuggi La storia Le proprietà terapeutiche dell’Acqua di Fiuggi sono conosciute sin dal XIII secolo. Personaggi illustri quali Bonifacio VIII e Michelangelo Buonarroti apprezzarono le sua proprietà antilitiasiche e depurative. Per avere la prime valutazioni geochimiche, chimiche e chimicofisiche dell’Acqua di Fiuggi dobbiamo avvicinarci ai nostri giorni fino al XIX secolo, quando Cannizzaro (1859) e Zuco (1888) quantificarono le concentrazioni di sali, anidride silicica e ossidi di elementi e quando vennero identificati i gas disciolti alla sorgente da parte di Zinno nel 1893. Le caratteristiche fisico-chimiche Negli anni ‘30 sono stati determinati, tramite analisi chimica/ spettroscopica, i costituenti inorganici e confermata quindi la presenza di una serie di soluti: Cu, Fe, Al, Mn, U, V, Ca, Ba, Mg, Na, K, Li, Cr, Zn, B, Rb, Ag nonché di Sn, Sr e acidi silicico, fosforico, solforico e carbonico. Composti confermati nei decenni successivi con minime differenze non significative. 3 “Io ho bevuto circa due mesi sera e mattina d’una aqqua d’una fontana che è a quaranta miglia presso Roma, la quale rompe la pietra; e questa à rotto la mia e fàttomene orinar gran parte. Bisògniamene fare amunizione in casa e non bere né cucinar con altra, e tenere altra vita che non soglio…” Michelangelo Buonarroti (1549) L’Acqua di Fiuggi L’Acqua di Fiuggi può quindi, secondo il Decreto Lgs. 25/01/1992 n. 105, definirsi “oligominerale” con residuo fisso a 180° pari a 145 mg/L. Le acque oligominerali risultano connotate da: azione diuretica azioni renali dirette solo in parte ascrivibili all’azione diuretica azione di stimolo sulla contrattilità della muscolatura liscia azioni catalitiche di tipo enzimatico Le proprietà terapeutiche dell’Acqua di Fiuggi Il meccanismo d’azione dell’Acqua di Fiuggi è stato intensamente studiato fin dalla seconda metà del 900. Correlando le caratteristiche fisico-chimiche con le azioni empiricamente note si è giunti a elencare le sue peculiari indicazioni terapeutiche. Negli anni ‘60 era noto che l’Acqua di Fiuggi fosse utile nel trattamento di: gotta (associata o meno a calcolosi urinaria); glomerulonefrite cronica; diatesi urica e ossalica; calcolosi delle vie urinarie di vario tipo (prevenzione, cura e preparazione all’intervento chirurgico); flogosi e spasticità delle vie emuntorie. Nei decenni successivi i meccanismi d’azione e gli effetti terapeutici hanno ricevuto precisazioni e conferme, nel corso degli anni ‘60 e ‘70 grazie a nuovi studi sulla molecola dell’acqua, sulle proprietà dell’acqua liquida e sul concetto di dissoluzione; e, successivamente, nel corso degli anni ‘80 e ‘90, grazie alle nuove acquisizioni sull’attività biochimica dell’acido urico e dell’acido ossalico nonché sui meccanismi della urolitiasi. Gli studi di radionefrografia quantitativa, condotti nell’ultimo ventennio del XX secolo, hanno dimostrato come l’Acqua di Fiuggi aumentasse l’attività secretoria tubulare, il deflusso urinario, l’attività funzionale globale del rene e determinasse la scomparsa degli “hold up” ureterici sia grazie all’aumento delle attività secretivo/escretrici sia per l’attività sulla muscolatura liscia ureterale. 4 L’Acqua di Fiuggi Ulteriori studi hanno dimostrato come l’Acqua di Fiuggi normalizzasse il rapporto magnesio/calcio, influenzando in senso preventivo e terapeutico l’urolitogenesi; come favorisse l’emissione di calcoli in corso di terapia idropinica e migliorasse gli aspetti flogistici delle vie urinarie. Le nuove acquisizioni, nel corso degli anni ‘90, rispetto ai meccanismi dell’urolitiasi, in particolare urica ma anche ossalica, e l’identificazione dei fattori determinanti la formazione del calcolo (l’iper-concentrazione ionica di acido urico o dell’ossalato e la riduzione del hanno potuto confermare e rafforzare l’indicazione dell’Acqua di Fiuggi in queste patologie, grazie alla dimostrazione e conferma delle sue azioni sul metabolismo delle purine (origine dell’acido urico), di alcalinizzazione dell’urina, alle sue proprietà antiflogistiche, all’effetto di stimolazione della muscolatura liscia pielo-ureterale, e ai meccanismi di formazione del calcolo. PH urinario) Gli impieghi terapeutici specifici dell’Acqua di Fiuggi sono quindi oggi concentrati nell’ambito della patologia litiasica e dell’iperuricemia gottosa nelle sue manifestazioni renali e articolari. La terapia idropinica e la patologia litiasica La finalità di una buona terapia idropinica è quella di arrivare a un volume di diuresi sufficiente a portare i soluti litogeni in condizione di sottosaturazione. Alla base della formazione di un calcolo, indipendentemente dall’eziologia e dal tipo di calcolosi, c’è una sequenza di fenomeni di cristallizzazione, aggregazione e nucleazione, regolati dall’equilibrio nelle urine tra i soluti e dagli inibitori della cristallizzazione stessa. La sovra-saturazione urinaria è sicuramente una tappa fondamentale per la precipitazione dei sali e la loro successiva aggregazione. 5 L’Acqua di Fiuggi L’Acqua di Fiuggi è ampiamente utilizzata nella pratica clinica per la profilassi della calcolosi renale. Questa indicazione sottende meccanismi già in parte evidenziati precedentemente; l’aumentata diuresi correlata all’aumentata eliminazione di soluti (azoto ureico, acidi urico ed ossalico, magnesio e fosfato) la diluizione dell’urina grazie al ridotto riassorbimento tubulare (per azione inibitoria sia sull’ADH - poliuria iniziale - che sull’aldosterone poliuria ritardata) l’inibizione di processi di cristallizzazione l’aumentato rapporto magnesio/calcio urinario la presenza di vanadio e stagno che si sono dimostrati un ostacolo alla crescita di cristalli di ossalato di calcio L’effetto sulla litoespulsione, anch’esso storicamente noto, è in relazione all’aumentata diuresi, all’equilibrazione neurovegetativa locale, all’azione miorilassante, al dissolvimento micro-litiasico. La terapia idropinica e l’iperuricemia gottosa Anche in questo caso abbiamo già evidenziato alcune delle proprietà dell’Acqua di Fiuggi sull’iperuricemia, nelle sue manifestazioni renali e articolari; le azioni dissolvente e ossidativa sull’acido urico (dimostrate in vitro) l’aumentata eliminazione dei corpi purinici, acidi fosforico e ossalico e magnesio l’aumento dell’attività xantino-ossidasi l’aumentata uricuria e ridotta uricoemia l’aumentata clearance dell’acido urico e l’ostacolo alla fissazione dell’acido urico nei tessuti 6 L’Acqua di Fiuggi Le evidenze cliniche Concentrandoci su queste due patologie, sono stati più recentemente condotti studi clinici che hanno confrontato l’Acqua di Fiuggi con acqua di rubinetto e con acqua in bottiglia ad alto contenuto di calcio in termini di prognosi nel paziente con storia di calcolosi renale e hanno poi cercato di identificare le modalità di assunzione migliori per i pazienti in termini di quantità e posologia. L’effetto preventivo della terapia idropinica sulle recidive nella calcolosi renale: acqua “dura” o Acqua di Fiuggi? Una ricerca di Di Silverio e coll.1 condotta su 780 pazienti trattati con litotrissia per calcolosi calcica e con follow up a tre anni ha valutato un’incidenza di recidive pari all’8%. È interessante valutare se anche la “durezza dell’acqua” assunta fuori dai pasti sia fattore determinante di ricadute, per stabilire come e con che acqua condurre un’adeguata terapia idropinica. A questo scopo uno studio condotto da Bellizzi e coll.2 ha misurato livelli urinari di calcio, ossalato e citrato in 18 pazienti con nefrolitiasi idiopatica, sottoposti a una dieta a contenuto stabilito di calcio (800mg/die), dopo 1 settimana di assunzione di acqua di rubinetto (2l/die) e dopo un’altra settimana della stessa quantità di acqua in bottiglia dura (Ca 255 mg/l) o leggera (Acqua di Fiuggi, Ca 22mg/l). L’acqua “dura” rispetto all’acqua di rubinetto e all’Acqua di Fiuggi è stata dai ricercatori associata ad un aumento significativo della concentrazione di ioni calcio urinari (+50%), senza cambiamenti nell’escrezione di ossalato. L’acqua “dura” è associata ad un aumento del 50% della concentrazione di Ca++ urinari e aumento significativo del indice calcio/citrato L’indice di calcio-citrato ha rivelato un aumento significativo durante ingestione di acqua dura rispetto alla leggera (Fiuggi) rendendo quest’ultima preferibile anche quando confrontata con l’acqua di rubinetto. Questo studio ci permette quindi di concludere che, nella prevenzione della nefrolitiasi calcica, sia preferibile l’assunzione di acqua con un basso contenuto di calcio. 7 L’Acqua di Fiuggi è preferibile nella prevenzione della nefrolitiasi calcica L’Acqua di Fiuggi Anche rispetto all’acqua di rubinetto, l’Acqua di Fiuggi ha dimostrato benefici nella prevenzione delle ricadute dopo litotrissia in pazienti con urolitiasi calcica ricorrente. È stato dimostrato da uno studio multicentrico condotto su 384 pazienti trattati con litotrissia extracorporea per urolitiasi calcica idiopatica.3 I pazienti sono stati selezionati e sottoposti a due tipi di terapia idropinica: acqua oligominerale di Fiuggi (con basso contenuto di calcio) (gruppo A) o acqua di rubinetto (gruppo B) con Ca compreso tra 55 e 130 mg/L. Dopo 19 mesi di follow up il 23% dei pazienti trattati con acqua di rubinetto e il 17% di quelli trattati con Acqua di Fiuggi hanno sperimentato una ricaduta, con un’incidenza annuale media di ricorrenza del 8% e 6% con acqua di rubinetto e di Fiuggi rispettivamente. Tra i fattori predittivi di recidiva sono stati identificati la diuresi nelle 24 ore e la calciuria. Figura 1 (modificato da Di Silverio, 2000) La figura mostra la percentuale di rischio di recidiva in base al volume urinario nei due gruppi. Tale rischio appare sempre proporzionale al volume urinario, ma assumendo Acqua di Fiuggi (gruppo A) questo risulta sempre minore. % pazienti 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Gruppo A Gruppo B 1000 1.500 2.000 Diuresi (mL/24h) Rischio di recidiva di calcolosi in funzione dei livelli giornalieri di diuresi nei gruppi A e B 8 2.500 L’Acqua di Fiuggi Evidenze sulla modalità prescrittiva più adeguata Dimostrato che l’Acqua di Fiuggi costituisce un’efficace terapia preventiva nella patologia calcolotica è stato valutato quale fosse il corretto standard di prescrizione in uno studio condotto su 200 pazienti con storia di calcolosi renale, randomizzati a terapia idropinica con >1500 cc di Acqua di Fiuggi oppure a <1500 cc per 7 o 14 giorni.4 Effettuato il dosaggio di una serie di soluti al basale e dopo la terapia idropinica, e valutati PH e peso specifico (PS) delle urine prima e dopo la terapia è risultato evidente che le variazioni percentuali dei parametri urinari, rispetto ai valori basali, fossero, si presenti in tutti i pazienti con percentuali dell’ordine del 40-75%, ma maggiori nei pazienti che avevano assunto >1500 cc. (Figura 2) Figura 2 (modificato da Di Silverio, 1994) % <1500 cc >1500 cc 80 60 40 20 0 Ca P Ur Mg K 54 76 43 76 43 75 47 74 39 54 Ps 69 65 Percentuale di pazienti con riduzione dei parametri urinari in funzione dei 2 tipi di terapia idropinica In particolare risultava significativa la riduzione urinaria di calcio, fosforo e acido urico con un’assunzione di maggiori quantità di acqua mentre non sembrava influire su queste concentrazioni la durata della terapia (Figura 3). 9 L’Acqua di Fiuggi È stato confermato in questo studio l’effetto alcalinizzante, particolarmente utile nella calcolosi uratica e cistinica, in oltre il 90% dei pazienti. Concludendo, come ci aspettavamo, l’Acqua di Fiuggi modifica in maniera significativa la concentrazione dei metaboliti urinari e risulta più efficace se l’acqua viene assunta in quantità superiori a 1500 cc al giorno per un minimo di 7 giorni. Figura 3 (modificato da Di Silverio, 1994) % di variazione 20 10 0 -10 -20 <1500 cc >1500 cc -30 Ca P Ur Mg K Ph Ps Mg/Ca Variazione percentuale dei parametri urinari rispetto ai valori basali in funzione dei 2 tipi di terapia idropinica Oltre alla quantità è interessante stabilire la modalità di assunzione preferibile. Serio e coll.5 hanno a questo scopo condotto uno studio osservazionale, longitudinale, confrontando l’assunzione continua con la terapia ciclica in pazienti con nefrolitiasi in termini di possibilità di espellere il calcolo. 10 L’Acqua di Fiuggi Sono stati arruolati 614 pazienti ai quali è stato somministrato un questionario, per registrare l’eliminazione dei calcoli, 6 mesi dopo aver bevuto Acqua di Fiuggi, a casa o alle terme, con terapie cicliche o assunzione continua. La percentuale di pazienti che avevano eliminato uno o più calcoli era maggiore tra coloro che assumevano acqua a casa (55,9%) rispetto al 38,5% di coloro che la bevevano alle terme e soprattutto l’assunzione continuativa rispetto al trattamento ciclico favoriva maggiormente l’eliminazione (54,3% vs 44,4%), con una probabilità del 72% di espellere il calcolo assumendo >2L di acqua al giorno. 11 L’Acqua di Fiuggi Conclusioni Le azioni e gli effetti dell’acqua oligominerale di Fiuggi sono stati valutati e dimostrati dalla letteratura degli anni ‘60 fino all’inizio del XXI secolo. Da tutte le evidenze disponibili quindi possiamo concludere che l’Acqua di Fiuggi può essere prescritta: nella prevenzione e terapia di tutte le manifestazioni della litiasi renale (in particolare di tipo urico, ossalico e micro-litiasico); nella terapia delle infezioni urinarie ricorrenti; nella diatesi urica e ossalica e in tutti i casi in cui sia necessario eliminare scorie metaboliche; nella preparazione alla litotrissia extracorporea o alla chirurgia e nella prevenzione delle recidive dopo intervento.1 La prescrizione deve assicurare una quantità di acqua adeguata (>1500 cc/die) e possibilmente un’assunzione continua piuttosto che ciclica. 12 L’Acqua di Fiuggi Bibliografia 1. Carmignani M, Volpe A.R, Zaio A.: L’acqua di Fiuggi: realtà cliniche ed attributi farmaco-terapeutici. Ann. Ig. 9 (Suppl. n.1): S1-S19, 1997. 2. Bellizzi V, De Nicola L, Minutolo R, et al.: Effects of water hardness on urinary risk factors for kidney stones in patients with idiopathic nephrolithiasis. Nephron. 81 Suppl 1:66-70, 1999. 3. Di Silverio F, Ricciuti GP, D’Angelo A.R, et al.: Stone recurrence after lithotripsy in patients with recurrent idiopathic calcium urolithiasis: efficacy of treatment with fiuggi water. Eur Urol. Feb;37(2):145-8, 2000. 4. Di Silverio F, D’Angelo A.R.: Profilassi della calcolosi renale: efficacia della terapia idropinica con acqua di Fiuggi. Arch. It. Urol, LXVI, 5, 1994. 5. Serio A, Fraioli A.: An observational and longitudinal study on patients with kidney stones treated with Fiuggi mineral water. Clin. Ter. May-Jun;150(3):215-9, 1999. (Testi a cura della Dr.ssa Cristina Germanà) 13 Salus per Aquam