Regole dimenticate

Transcript

Regole dimenticate
www.mtcube.com
Alcune regole di grammatica
www.mtcube.com
Sommario degli argomenti
INTRODUZIONE..............................................................................................................................................................3
1. L’ELISIONE ..........................................................................................................................................................3
2. IL TRONCAMENTO.............................................................................................................................................5
3. SEGNI DI INTERPUNZIONE ..............................................................................................................................6
2
Il manuale può essere scaricato e consultato gratuitamente, tuttavia è vietata ogni riproduzione, anche parziale, del
contenuto del manuale, se non dietro autorizzazione dell’autore R. Folgieri, 2001.
www.mtcube.com
INTRODUZIONE
Il manualetto che state per leggere, è un breve riepilogo di alcune regole di grammatica sulle quali
ogni tanto normalmente viene qualche dubbio. Le indicazioni che riportiamo possono essere utili da
consultare velocemente o per ripassare piccole regole dimenticate.
1. L’ELISIONE
Elisione significa “soppressione”. Essa è appunto l’eliminazione della vocale finale non accentata
di una parola, quando essa precede un’altra parola che comincia per vocale.
Il posto della vocale soppressa viene preso da un segno grafico: l’apostrofo.
lo amico = l’amico
ci è = c’è
una oca = un’oca
quallo uomo = quell’uomo
ecc.
Vediamo ora come l’elisione si applica ai principali elementi del discorso.
 Gli articoli LO, LA, le preposizioni articolate composte con essi (dello, alla, nello, sulla,
ecc.) e gli aggettivi quello/a, bello/a sono generalmente soggetti all’elisione:
la acqua = l’acqua
sulla onda = sull’onda
lo indiano = l’indiano
quello uomo = quell’uomo
dello eroe = dell’eroe
bella azione = bell’azione
 L’articolo plurale GLI, le preposizioni articolate con esso composte (negli, degli, ecc.) e gli
aggettivi quegli e begli si elidono soltanto davanti a “i”:
gli intrusi = gl’intrusi
quegli inglesi = quegl’inglesi
Ma:
degli uomini
begli occhi
 L’articolo plurale LE, le preposizioni articolate con esso composte (delle, sulle, ecc.) e gli
aggettivi quelle e belle non si elidono:
le erbe
sulle ortiche
quelle amiche
belle imprese
 L’articolo indeterminativo UNA ed i suoi composti alcuna, nessuna, ecc. si elidono davanti
a vocale accentata, mentre possono conservare la forma intera davanti a vocale non
accentata:
una isola
un’isola
nessuna aula
nessun’aula
alcun’offerta
alcuna offerta e
una estate
e
un’estate
 La preposizione DA si elide solamente in determinate espressioni avverbiali:
d’altronde, d’ora in poi, sin d’ora, ecc.
 La preposizione DI si elide di norma nei nomi propri e in determinate espressioni
avverbiali:
Santa Teresa d’Avila, d’accordo, ecc.
In tutti gli altri casi l’elisione è facoltativa:
parola d’amico e parola di amico
ecc.
 Per le particelle pronominali mi, ti, si, vi, ne, l’elisione è facoltativa:
m’arrabbiai e mi arrabbiai
ecc.
 CI (particella pronominale o avverbio) si elide sempre davanti alle voci del verbo essere che
cominciano per e.
3
Il manuale può essere scaricato e consultato gratuitamente, tuttavia è vietata ogni riproduzione, anche parziale, del
contenuto del manuale, se non dietro autorizzazione dell’autore R. Folgieri, 2001.
www.mtcube.com


L’elisione è facoltativa davanti a e ed i, mentre è esclusa davanti alle altre vocali
ANCHE può elidersi davanti a e ed i:
vengo anch’io e vengo anche io
L’aggettivo POVERO si elide nell’espressione POVER’UOMO.
OSSERVAZIONI:
 Alcuni grammatici consigliano di evitare l’elisione quando può dal luogo ad ambiguità:
l’artista, l’omicida (elisione di LO o LA?)
 Come si va a capo?
Quando la parola con cui termina la riga ha subito elisione, si può procedere in due modi:
a) concludere la riga con l’apostrofo, esattamente come se si trattasse della parola intera:
….quell’
uomo….
b) Interrompere la parola alla penultima sillaba:
….quell’uomo…
Non ha invece alcun significato riscostruire, come qualcuno fa, la parola intera:
…quello
uomo…
4
Il manuale può essere scaricato e consultato gratuitamente, tuttavia è vietata ogni riproduzione, anche parziale, del
contenuto del manuale, se non dietro autorizzazione dell’autore R. Folgieri, 2001.
www.mtcube.com
2. IL TRONCAMENTO
Il “troncamento” è la soppressione della vocale o della sillaba finale di una parola.
Può avvenire davanti a parola che comincia sia per vocale sia per consonante:
un amico, bel fiore, San giuseppe
Troncamento in consonante
La parola tronca finisce per l, r, m oppure n e non richiede l’apostrofo.
 Il troncamento avviene in parole di numero singolare (soltanto l’aggettivo grande si tronda
anche al plurale – es. gran bestie) e, generalmente, di genere maschile (tale, quale, grande si
troncano anche in parole di genere femminile):
bel bambino, cuor di leone, ecc.
 Non si ha troncamento davanti a Z, X,SC, PS, PN, GN e a S seguita da altra consonante (“S
impura”)
 Suora si tronca in suor davanti a nomi di persona:
suor Anna, suor Beatrice, ecc.
Troncamento in vocale
La parola tronca finisce per vocale e richiede l’apostrofo.
I troncamenti in vocale più comuni sono:
 le parole
poco = po’
es. un po’ di pane
modo = mo’ es. a mo’ di ornamento
 gli imperativi:
dai = da’
dici = di’ ecc.
 la parola piede, che si tronca in pié, richiedendo l’accento anziché l’apostrofo:
a pié fermo
 frate, che si tronca in fra’ (scritto anche frà o fra) davanti a nome di persona che
comincia per consonante:
frà Carmelo, fra’ Galdino, fra Bartolomeo
5
Il manuale può essere scaricato e consultato gratuitamente, tuttavia è vietata ogni riproduzione, anche parziale, del
contenuto del manuale, se non dietro autorizzazione dell’autore R. Folgieri, 2001.
www.mtcube.com
3. SEGNI DI INTERPUNZIONE

Le virgolette (“ “; - -) racchiudono le frasi di un discorso diretto, indicano cioè le esatte
parole pronunciate da un personaggio.
Quanto agli altri segni, si possono dividere in segni d’intonazione e segni di pausa.
A) I segni di intonazione
 Il punto interrogativo (?) esprime un dubbio o una domanda e si trova normalmente
dopo un discorso diretto.
 Il punto esclamativo (!) viene sempre dopo un discorso diretto e sottolinea un ordine o
un’esclamazione.
- Per isolare una proposizione non essenziale per il significato generale del discorso, si usano
talvolta i trattini (- -) o le parentesi tonde ( ):
comprate quel libro –sempre che sia possibile- e datemelo
- I puntini sospensivi (….) servono ad indicare:
una sospensione del discorso o una esitazione.
B) I segni di pausa
 La virgola (,) serve:
- a separare i termini di una elencazione (vorrei degli spaghetti, una bistecca, ecc.);
- a unire delle proposizioni (quando il treno fu arrivato alla stazione, una folla di persone
si accalcò agli sportelli).
 Il punto e virgola (;) indica una pausa più forte di quella rappresentata dalla virgola ed è
normalmente posto tra due proposizioni di senso compiuto che, per significato, sono in rapporto
tra di loro:
il rosario era finito; tutte le porte della casupola si erano chiuse; per il vicolo rimasto
buio non passava anima viva. (L. Capuana).
 I due punti (:) precedono di norma: un’elencazione; un discorso diretto; la spiegazione di
quanto è stato preannunciato nella proposizione precedente.
 Il punto fermo (.) separa, con la pausa più lunga, frasi di senso perfettamente compiuto (si va
diffondendo sempre di più l’uso del punto fermo anche al posto del punto e virgola).
6
Il manuale può essere scaricato e consultato gratuitamente, tuttavia è vietata ogni riproduzione, anche parziale, del
contenuto del manuale, se non dietro autorizzazione dell’autore R. Folgieri, 2001.