BIBLIOCinema APARTHEID

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APARTHEID
• Catch a fire, di Phillip Noyce
Sudafrica, Stati Uniti- 2006
In Sudafrica negli anni Ottanta
l'operaio Patrick Chamusso
viene accusato ingiustamente
di aver partecipato all'attentato
contro la raffineria in cui lavora.
Nonostante abbia un alibi
l'uomo confessa di essere
colpevole quando la polizia
sottopone a crudeli torture sua
moglie.
Un
poliziotto
comprende la verità e lo
rimette in libertà. Ma Patrick
non è più l'uomo di prima e non
potrà far altro che unirsi
all'African National Congress e
combattere per sé stesso, per
la sua famiglia e per la sua
gente.
• Red Dust, di Tom Hooper
Gran Bretagna, Sudafrica 2004
Nel Sudafrica post-aparthaid, il
poliziotto Dirk Hendricks,
condannato per le sevizie
sull'attivista
politico
Alex
Mpondo e sul suo amico Steve
Sizela, fa domanda di amnistia.
Ma Mpondo, ora membro del
parlamento, si oppone alla
richiesta e accusa Hendricks di
essere responsabile anche
della scomparsa di Sizela. A
rappresentarlo
nella
sua
battaglia legale sarà l'avvocato
Sarah Barcant, di origini
sudafricane ma fuggita dal
paese molti anni prima.
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• In my country di John
Boorman
Irlanda,Sudafrica,
Gran Bretagna - 2003
Langston Whitfield è un
giornalista di colore del
Washington Post inviato in Sud
Africa per seguire le udienze
della Commissione per la
Verità e la Riconciliazione: i
colpevoli di omicidi e torture
durante
il
periodo
dell'Apartheid sono invitati a
confrontarsi con le loro vittime.
Raccontando la verità nuda e
cruda e dimostrando un
sincero pentimento, potrebbero
assicurarsi l'amnistia. Ma
Langston è profondamente
scettico sulla possibilità di una
riconciliazione. Anna Malan è
una poetessa sud africana
bianca che segue le udienze
per conto di una radio, distrutta
dai racconti di crudeltà e
depravazione commessi dai
suoi compatrioti. Sia Anna che
Langston si troveranno ad
interrogarsi sul loro senso di
identità
di
fronte
alle
commoventi
testimonianze
delle vittime in un processo
che li porterà ad essere
sempre più vicini.
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• Grido di libertà, di Richard
Attenborough
Gran Bretagna - 1987
Sudafrica, anni '70, la storia
dell'amicizia tra Steve Biko,
capo del movimento "Black
Consciousness" che morì in
carcere il 12 settembre 1977, e
il giornalista bianco Donald
Woods, direttore del quotidiano
liberale Daily Dispatch di
Johannesburg.
• Il suo nome è Tsotsi, di
Gavin Hood
Gran Bretagna, Sudafrica 2005
In
una
baraccopoli
di
Johannesburg
vive
il
diciannovenne Tsotsi, giovane
ma spietato capobanda. In
fuga da un oscuro passato, ha
cancellato
ogni
ricordo,
compreso il proprio vero nome:
Tsotsi, infatti, nel gergo del
ghetto significa semplicemente
gangster. Una notte Tsotsi
spara a una donna dei
sobborghi ricchi, per rubarle
l'auto, senza accorgersi che sul
sedile posteriore c'è un
neonato addormentato, il figlio
della donna. Nonostante la sua
corazza di rabbia, Tsotsi
decide di prendersi cura del
bambino ma scopre ben presto
che anche soltanto nutrirlo non
è così semplice.
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• Il perdono, di Ian Gabriel
Sudafrica - 2004
Sudafrica. Sono passati dieci
anni dal tempo del tribunale
per la Commissione della
verità che ha chiuso il periodo
dell'apartheid. Coetzee, ex
poliziotto con un passato di
violenze
e
crimini
da
nascondere,
arriva
nella
cittadina
di
Paternoster.
Nessuno sa chi sia ma fin da
subito è evidente che
quell'uomo
nasconde
un
segreto. Mentre la verità sul
suo passato viene a galla, il
suo desiderio di essere
perdonato si scontra con il
rancore e la voglia di vendetta
di chi per lungo tempo ha
dovuto subire le violenze del
regime razzista.
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• Il colore della libertà.
Goodbye Bafana di Bille
August
Sudafrica, Gran Bretagna 2007
James Gregory è un Afrikaner
bianco e razzista. Cresciuto in
una fattoria nel Transkei, ha
imparato a parlare la lingua
Xhosa, quella dei neri, quando
era bambino. Questo fa di lui la
persona ideale per diventare la
guardia carceraria di Mandela
e dei suoi compagni a Robben
Island. Parlando la loro lingua,
può spiarli a loro insaputa. Il
piano però avrà un esito
completamente diverso. Con il
tempo Mandela avrà su di lui
un'influenza tale da indurlo a
rivedere le sue posizioni e la
sua fedeltà al governo razzista,
arrivando persino a lottare per
un Sudafrica libero.
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