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DVR , la tecnologia digitale per la tua sicurezza DVR, Vasta gamma di videoregistratori digitali per qualsiasi esigenza, dalla casa, al punto vendita, alla piccola o grande azienda. Da 4 a 16 canali, differenti sistemi di compressione, con interfaccia LAN e video web server, con trasferimento dati USB o back-up su DVD: scegli il modello che meglio si adatta alle tue esigenze. I DVR vengono forniti senza Hard Disk. FR329W - DVR / MULTIPLEXER A 4 CANALI MPEG-4/JPEG CON VIDEO WEB SERVER 1 Vpp 75 Ohm, prese BNC • Uscite Video: 4 loop, 1 monitor principale, 1 monitor secondario, livello 1 Vpp 75 Ohm, prese BNC • Regolazione velocità in registrazione • Regolazione qualità immagine • Tipo e caratteristiche Hard Disk supportato: IDE, ATA 66, capacità oltre 400 GB • Refresh video: 120 IPS (NTSC) / 100 IPS ( PAL) • Ingressi/uscite audio: 1 ingresso, 1 uscita (prese RCA) • Motion Detection: 16 x 12 riquadri per telecamera per tutti i canali, 4 livelli di sensibilità impostabili • Registrazione pre-allarme: 8 MB • Trasmissione via web: compressione Motion JPEG • Interfaccia network: Ethernet (10100 Base-T), supporta controllo e visione real-time da Ethernet • Interfaccia Web: compatibile IE browser e software AP • Invio delle immagini in caso di allarme tramite Email o via FTP • Protocolli supportati: TCP/IP, PPPoE, DHCP, DDNS • Allarmi: 4 ingressi, 1 uscita • Zoom: 2 X digitale (solo in modalità real-time) • Alimentazione: 19 VDC tramite adattatore di rete 100 ~ 240 Vac incluso • Assorbimento: < 42 W • Dimensioni (mm): 343(L) x 223(P) x 59(H) • Sistema di ripristino di tutte le funzioni dopo un black-out. FR334 - DVR 8 CANALI MPEG4/GPRS/ETHERNET/ CD-RW - CONNESSIONE PER RAID FR323D - DVR/MULTIPLEXER 4 INGRESSI con PORTA USB, WEB SERVER, GPRS e DVD Videoregistratore digitale real-time ad otto canali di grande capacità. Al suo interno si possono installare fino a tre HDD da 500 GB ciascuno oppure due HDD e un RAID esterno. La notevole capacità di cui dispone il DVR e la compressione video MPEG4 (paragonabile allo standard divX) consentono di registrare ininterrottamente per molti mesi. Dotato di Video Web Server che permette la visualizzazione delle immagini mediante browser - in qualsiasi parte del mondo - tramite qualsiasi PC collegato a Internet. Le immagini possono essere visualizzate da remoto anche mediante telefono cellulare dotato di connessione GPRS. Il DVR è dotato di masterizzatore CD-RW che permette di effettuare il backup delle registrazioni su supporto CD. È supportato anche il salvataggio dei dati su memoria Flash USB. Completo di adattatore di rete e di telecomando IR per gestione DVR e controllo telecamera con funzione PTZ. HDD e sistema RAID non inclusi. Stesse caratteristiche del modello FR322D ma con 4 canali anzichè 16. new € 1.250,00 FR335 - DVR 16 CANALI MPEG4/GPRS/ETHERNET/ CD-RW - CONNESSIONE PER RAID new € 1.750,00 Stesse caratteristiche del modello FR334 ma con 16 canali anzichè 8. € 1.450, FR322 DVR/MULTIPLEXER 16 CH PORTA USB, WEB SERVER e GPRS 00 € 850,00 € 560,00 FR319 - DVR/MULTIPLEXER 9 INGRESSI Versione a 9 canali con cassetto Hard Disk estraibile. Integra in un unico apparecchio un DVR e un multiplexer full-duplex a 9 canali. Quattro differenti modalità di visualizzazione: 1 canale (a pieno schermo), 4 canali (modalità quad), 7 e 9 canali. Funzionalità duplex: registrazione e live multischermo contemporanei, di ricerca rapida delle registrazioni su Data/Ora e su evento d’allarme. Compressione Wavelet. DVR/MULTIPLEXER 9 INGRESSI CON WEB-SERVER Stesse caratteristiche del modello FR319 ma con l’aggiunta di una interfaccia Ethernet che rende possibile la visualizzazione delle immagini da remoto tramite una connessione Internet. 00 FR319W - € 670, FR336 - DISK ARRAY BOX per TRE HARD DISK con FUNZIONE HUB DVR a 16 canali dotato di 2 cassetti estraibili nei quali è possibile installare altrettanti HHD con capacità di oltre 400 GB ciascuno. Garantisce moltissime ore di registrazione con una buona qualità dell’immagine grazie alla compressione MPEG4. Integra in un unico apparecchio un DVR e un multiplexer full-duplex a 16 canali. Dispone di Video Web Server con possibilità di visualizzare le immagini da remoto anche mediante telefono cellulare dotato di connessione GPRS. È dotato di una pratica interfaccia USB per lo scarico dei filmati su PC. Completo di adattatore di rete e di telecomando IR per gestione DVR e controllo telecamera con funzione PTZ. DVR/MULTIPLEXER 16 INGRESSI con PORTA USB, WEB SERVER, GPRS e DVD Stesse caratteristiche del modello FR322 ma con l’aggiunta di un masterizzatore DVD-RW che permette di effettuare il backup delle registrazioni su DVD. 00 FR322D - € 1.670, Puoi acquistare questi prodotti e tutti gli altri dispositivi da noi distribuiti... • ON-LINE sul nostro sito www.futurashop.it € 280,00 new Unità di espansione di capacità di memoria per DVR FR334 e FR335. Dispone di funzione HUB che consente di collegare in cascata più unità FR336. Al suo interno si possono alloggiare fino a tre Hard Disk caratteristica che - insieme alla funzione HUB - permette di espandere, in modo praticamente illimitato, la memoria dei DVR FR334 e FR335 e di prolungare notevolmente l’autonomia di registrazione. Il dispositivo è compatibile con HDD di qualsiasi marca purché da 3,5”. L’unità viene fornita completa di adattatore di rete. Funzione HUB • Interfaccia Host Port: 1 x IDE (cavo SCSI M. incluso) • Interfaccia Device Port: 3 x IDE • Supporto modalità JBOD • HDD velocità di trasferimento: Ultra DMA/100-66/33 • Interfaccia HDD: ATA-6 (T13/1410D REV3) DMA66 • Numero HDD installabili: 3 (sono supportati tutti gli HDD da 3,5” di qualsiasi casa costruttrice) • Alimentazione: 19 Vdc • Consumo: 2,3 A • Dimensioni in mm: 432 (L) x 305 (P) x 60 (H) • Peso: 6 kg. • presso i nostri Rivenditori presenti in tutta la penisola. in idee ica ron elett Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) • Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 Se invece abiti in Lombardia, puoi acquistare tutti i nostri prodotti direttamente presso il nostro negozio di vendita al pubblico di Gallarate (VA). Disponibili presso i nostri Rivenditori o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA). Caratteristiche tecniche e vendita on-line direttamente sul sito www.futuranet.it Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa. Videoregistratore digitale real-time a quattro canali con frame rate di 100 IPS e interfaccia Ethernet. Formato di compressione MPEG-4/JPEG, funzione Motion Detection avanzata, possibilità di registrare, riprodurre e visualizzare contemporaneamente le immagini. Visualizzazione da remoto tramite connessione Internet (massimo 5 utenti) con possibilità di effettuare registrazioni e back-up. Grazie all’elevato livello di compressione il DVR è in grado di registrare per 170 giorni consecutivamente (HDD da 500 GB, 4CH, CIF alta qualità, 15 IPS). Compressione video: MPEG4 (CIF), MJPEG (frame) • Standard video: NTSC e PAL • Ingressi Video: 4 canali, livello PREZZO IMBATTIBILE € 310,00 pag. 48 pag. 24 pag. 69 15 MODULO REAL TIME CLOCK UNIVERSALE Con un ingombro di pochi centimetri quadri e un consumo di corrente irrisorio, genera data e ora di sistema. Facilmente implementabile in qualsiasi apparato digitale, comunica con l’esterno tramite una porta seriale e dispone anche di un segnale di clock programmabile. 24 IL COMPUTER DIVENTA UN OSCILLOSCOPIO Perché spendere soldi e occupare spazio sul banco di lavoro, quando il PC può funzionare come un perfetto strumento di misura? Basta realizzare l’interfaccia di acquisizione descritta in queste pagine e collegarla alla porta parallela, per avere un ottimo oscilloscopio da 12 MHz ed un analizzatore di spettro. Prima puntata. 39 PROTOCOLLO SERIALE VELBUS DALLA TEORIA ALLA PRATICA Esaminiamo il protocollo seriale Velbus in dettaglio. Aiutandoci con un programma di test realizzato appositamente, analizziamo la struttura delle stringhe di comando focalizzando l’attenzione sulla sintassi e sul significato di ogni bit. Vediamo quindi alcuni esempi pratici applicati alle funzioni domotiche del nostro monolocale d’esempio. Sommario ELETTRONICA IN www.elettronicain.it Rivista mensile, anno XIII n. 117 APRILE 2007 Direttore responsabile: Arsenio Spadoni ([email protected]) Redazione: Cristiano Ruggeri, Davide Scullino, Gabriele Daghetta, Paolo Gaspari, Boris Landoni, Alessandro Sottocornola. ([email protected]) Grafica: Alessia Sfulcini ([email protected]) Ufficio Pubblicità: Monica Premoli (0331-799775). ([email protected]) Ufficio Abbonamenti: Elisa Guarniero (0331-799775). ([email protected]) DIREZIONE, REDAZIONE, PUBBLICITA’: VISPA s.n.c. - via Adige 11 - 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331-799775 Fax 0331-778112 48 BRIDGE GSM BLUETOOTH Appositamente pensato per i localizzatori presentati in passato, effettua il trasferimento dei dati in arrivo dall’unità remota verso Personal Computer, PC palmari, Smart Phone ed altri dispositivi equipaggiati con interfaccia Bluetooth. 59 LOCALIZZATORE MAMBO, FUNZIONI E PROGRAMMAZIONE Si chiama Mambo ed è stato sviluppato per trovare impiego a 360 gradi nell’ambito della localizzazione e del controllo a distanza di persone e automezzi; le sue funzioni e il nutrito set di istruzioni, permettono di sfruttarlo per svolgere tanti altri compiti di contorno, quali l’abbinamento a un PC palmare per realizzare un navigatore satellitare. Seconda puntata. 69 RADIOCOMANDO 433,92 MHz A 4 CANALI Nuova decodifica quadricanale che consente di realizzare semplicemente un sistema di controllo remoto a 433 MHz a quattro canali con uscita a relè. Dispone di 1.024 combinazioni e garantisce una portata di circa 50 metri in assenza di ostacoli. I relè di uscita possono operare sia in modalità bistabile che in modalità astabile e sono adatti per carichi fino a 1A. 79 LIQUID CRYSTAL DISPLAY - DALLA TEORIA ALLA PRATICA Impariamo a conoscere e utilizzare uno dei componenti elettronici più interessanti: il display LCD. In questa puntata scopriamo tutti i segreti del controller grafico Samsung KS0108B, componente poco conosciuto ma largamente utilizzato in molti display grafici. Abbonamenti: Annuo 10 numeri Euro 36,00 Estero 10 numeri Euro 78,00 Le richieste di abbonamento vanno inviate a: VISPA s.n.c. via Adige 11, 21013 Gallarate (VA) tel. 0331-799775. Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. Angelo Patuzzi S.p.A. via Bettola 18 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) Telefono 02-660301 Fax 02-66030320 Stampa: ROTO 3 srl - Via Turbigo, 11/b -20022 CASTANO PRIMO (MI) Elettronica In: Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Milano con il n. 245 il 3-05-1995. Una copia Euro 4,50, arretrati Euro 9,00 (effettuare versamento sul CCP n. 34208207 intestato a VISPA snc). Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art.1 comma 1 - DCB Milano. Impaginazione ed immagini sono realizzati in DeskTop Publishing con programmi Adobe InDesign e Adobe Photoshop per Windows. Tutti i contenuti della Rivista sono protetti da Copyright. Ne è vietata la riproduzione, anche parziale, la traduzione e più in generale la diffusione con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta da parte dell’Editore. I circuiti, il firmware ed il software descritti sulla Rivista possono essere realizzati solo per uso personale, ne è proibito lo sfruttamento a carattere commerciale e industriale. Tutti possono collaborare con ElettronicaIn. L’invio di articoli, materiale redazionale, programmi, traduzioni, ecc. implica da parte del Collaboratore l’accettazione dei compensi e delle condizioni stabilite dall’Editore (www.elettronicain.it/ase.pdf). Manoscritti, disegni e foto non richiesti non verranno in alcun caso restituiti. L’utilizzo dei progetti e dei programmi pubblicati non comporta alcuna responsabilità da parte della Società Editrice. © 1995÷2007 VISPA s.n.c. 2 Mensile associato all’USPI, Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n. 5136 Vol. 52 Foglio 281 del 7-5-1996 e al ROC n. 3754 del 27/11/2001 Aprile 2007 ~ Elettronica In Editoriale 15 24 39 48 Sogni e domotica. Recentemente ho visitato lo show-room di una importante società italiana che si occupa di domotica. Una visita su appuntamento perché, in questo caso, l’esposizione non è costituita dalla solita mera sequenza di prodotti (alcuni dei quali magari in funzione) ma bensì da una villa da sogno di circa 3.000 mq disposta su 6 diversi livelli collegati da ascensori interni, con una estesa zona relax e fitness, una zona entertainment che include taverna e home-theatre nonché un ampio parco di circa 10.000 mq. Lo scenario è quello di un edificio in cui tutti gli impianti sono integrati e controllati tramite un software personalizzato: dando uno sguardo ad un monitor è possibile verificare in tempo reale se ci sono luci accese, la temperatura di ogni stanza, osservare eventuali presenze in casa, controllare se l’irrigazione è in funzione, il gas spento e le finestre chiuse. Ma c’è di più: a seconda dell’ambiente e delle persone presenti si attiva una musica di sottofondo che accompagna discretamente gli ospiti mentre l’ambiente è permeato da un profumo, anche questo in sintonia con la zona attraversata. Così nel salotto è possibile percepire il dolce profumo dell’ambra e in piscina si avverte l’odore della salsedine. Per non parlare della gestione dell’illuminazione e del riscaldamento/condizionamento: in pochi minuti la temperatura ed il grado di umidità si adeguano ai gusti degli ospiti. Insomma, veramente un’abitazione da sogno! Tornando a casa mi domandavo quale fosse l’utilità di simili allestimenti e, soprattutto, quante persone avrebbero potuto permettersi un’abitazione del genere. Già possedere una villa da 3000 mq con giardino da un ettaro non è certo alla portata di chiunque, figuriamoci con tutti quegli impianti tecnologici! Probabilmente allestimenti del genere sono addirittura controproducenti per la diffusione della domotica, inculcando nella mente delle persone che queste tecnologie sono riservate ad una ristrettissima cerchia di fortunati. Mentre sicuramente così non è, come stiamo cercando di dimostrare noi con gli articoli ed i progetti dedicati al sistema Velbus. L’articolo di questo mese è sicuramente il più importante tra quelli finora presentati dal momento che svela in dettaglio il protocollo Velbus, consentendo di realizzare qualsiasi tipo di interfaccia o dispositivo di controllo da connettere a questo sistema. Come faremo il mese prossimo con il primo di una serie di progetti pratici. 59 Arsenio Spadoni ([email protected]) [elencoinserzionisti] Compendio Fiere Fiera di Avezzano Fiera di Novegro Futura Elettronica 69 M2M Forum RM Elettronica Sali.net www.mdsrl.it La tiratura di questo numero è stata di 16.000 copie. 79 Elettronica In ~ Aprile 2007 3 Network-enable peciali Prezzi s ità ant per qu Una serie di prodotti che consentono di collegare qualsiasi periferica dotata di linea seriale ad una LAN di tipo Ethernet. Firmware aggiornabile via Internet, software disponibile gratuitamente sia per Windows che per Linus. Nuova piattaforma EM1000 EM1000 - Ethernet Module con memoria Flash 512KB Tutti i prezzi si intendono IVA inclusa. [EM1000-512-01 Euro 59,00] EM1000SK - Starter Kit EM1000EV - Scheda di valutazione e programmazione Modulo Ethernet per la nuovissima piattaforma di casa Tibbo denominata EM1000 programmabile in Basic per lo sviluppo di applicazioni Embedded-industrial-networking. Il sistema operativo, i tools di sviluppo e il linguaggio Tibbo Basic sono disponibili gratuitamente sul sito www.tibbo.com. Il modulo è dotato di porta Ethernet 100BaseT e di memoria Flash da 512KB. Processore RISC (Reduced Instruction Set Computer): 88MIPS; protocolli supportati: UDP, ICMP (ping), DHCP, HTTP; fino a 16 connessioni simultanee UDP o TCP. [EM1000SK • Euro 255,00] Kit di valutazione e programmazione che comprende la demoboard (EM1000EV) completa di modulo EM1000, 2 cavi UTP schermati non incrociati con connettori RJ45, 2 cavi con connettore seriale DB9 e un adattatore di rete da 12Vdc / 0,5A. Scheda di valutazione e programmazione per moduli Ethernet Tibbo appartenenti alla famiglia EM1000. Il modulo EM1000 non è incluso. [EM1000EV • Euro 152,00] DS100 Serial Device Server EM100 Ethernet Module Realizzato appositamente per collegare qualsiasi periferica munita di porta seriale ad una LAN tramite una connessione Ethernet. Dispone di un indirizzo IP proprio facilmente impostabile tramite la LAN o la porta seriale. Questo dispositivo consente di realizzare apparecchiature “stand-alone” per numerose applicazioni in rete. Software e firmware disponibili gratuitamente. [EM100 • Euro 52,00] • Convertitore completo 10BaseT/Seriale; • Compatibile con il modulo EM100. Server di Periferiche Seriali in grado di collegare un dispositivo munito di porta seriale RS232 standard ad una LAN Ethernet, permettendo quindi l’accesso a tutti i PC della rete locale o da Internet senza dover modificare il software esistente. Dispone di un indirizzo IP ed implementa i protocolli UDP, TCP, ARP e ICMP. Alimentazione a 12V con assorbimento massimo di 150mA. Led per la segnalazione di stato e la connessione alla rete Ethernet. [Disponibile anche nella versione con porta multistandard RS232 / RS422 / RS485, codice prodotto DS100B - Euro 134,00]. [DS100 • Euro 115,00] EM120 Ethernet Module Simile al modulo EM100 ma con dimensioni più contenute. L’hardware comprende una porta Ethernet 10BaseT, una porta seriale, alcune linee di I/O supplementari per impieghi generici ed un processore il cui firmware svolge le funzioni di “ponte” tra la porta Ethernet e la porta seriale. Il terminale Ethernet può essere connesso direttamente ad una presa RJ45 con filtri mentre dal lato “seriale” è possibile una connessione diretta con microcontrollori, microprocessori, UART, ecc. [EM120 • Euro 54,00] Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA). Caratteristiche tecniche e vendita on-line: www.futuranet.it DS202R Tibbo EM200 Ethernet Module [EM200 • Euro 58,00] Via Adige, 11 • 21013 GALLARATE (VA) Tel. 0331/799775 • Fax 0331/778112 - www.futuranet.it Si differenzia dagli altri moduli Tibbo per la disponibilità di una porta Ethernet compatibile 100/10BaseT e per le ridotte dimensioni (32.1 x 18.5 x 7.3 mm). Il modulo è pin-to pin compatibile con il modello EM120 ed utilizza lo stesso software messo a punto per tutti gli altri moduli di conversione Ethernet/seriale. L’hardware non comprende i filtri magnetici per la porta Ethernet. Dispone di due buffer da 4096 byte e supporta i protocolli UDP, TCP, ARP, ICMP (PING) e DHCP. EM202 Ethernet Module Ultimo dispositivo Serial Device Server nato in casa Tibbo, è perfettamente compatibile con il modello DS100 ed è caratterizzato da dimensioni estremamente compatte. Dispone di porta Ethernet 10/100BaseT, di buffer 12K*2 e di un più ampio range di alimentazione che va da 10 a 25VDC. Inoltre viene fornito con i driver per il corretto funzionamento in ambiente Windows e alcuni software di gestione e di programmazione. È anche disponibile il kit completo comprendente oltre al Servial Device Server DS202R, l’adattatore da rete (12VDC/ 500mA) e 4 cavi che permettono di collegare il DS202R alla rete o ai dispositivi con interfaccia seriale o Ethernet [DS202R-KIT - Euro 144,00]. [DS202R • Euro 134,00] Modulo di conversione Seriale/Ethernet integrato all’interno di un connettore RJ45. Particolarmente compatto, dispone di quattro led di segnalazione posti sul connettore. Uscita seriale TTL full-duplex e half-duplex con velocità di trasmissione sino a 115 Kbps. Compatibile con tutti gli altri moduli Tibbo e con i relativi software applicativi. Porta Ethernet compatibile 100/10BaseT. [EM202 • Euro 69,00] Tutti i dispositivi della serie 200 (DS202R-EM202-EM200) sono ora programmabili grazie a Taiko, una soluzione di Tibbo Technology, che vi permette di realizzare programmi che verranno eseguiti direttamente dal nuovo sistema operativo implementato nel modulo Tibbo (TiOS). Con Taiko potrete scrivere i vostri programmi direttamente in BASIC usando un semplice tool di sviluppo (TIDE) e compilarli in modo che la Virtual Machine del TiOS possa eseguirli. Questo nuovo concetto permette di trasformare un semplice “serial-to-network converters”, in qualcosa di molto più sofisticato, in grado di eseguire autonomamente alcune funzioni, di filtrare dati, inviare email, creare WebServer e molto di più. I modelli mantengono le funzionalità di gateway seriale su ethernet, ma grazie a 64K di flash al loro interno, ai tool di sviluppo ed agli esempi messi a disposizione gratuitamente sul sito www.tibbo.com, i nuovi dispositivi possono essere ora programmati semplicemente dall’utente per sviluppare applicazioni dedicate. EM202EV Ethernet Demoboard Scheda di valutazione per i moduli EM202 Tibbo.Questo circuito consente un rapido apprendimento delle funzionalità del modulo di conversione Ethernet/seriale EM202 (la scheda viene fornita con un modulo). Il dispositivo può essere utilizzato come un Server Device stand-alone. L’Evaluation board implementa un pulsante di setup, una seriale RS232 con connettore DB9M, i led di stato e uno stadio switching al quale può essere applicata la tensione di alimentazione (9-24VDC). I R O S S E C AC [EM202EV • Euro 102,00] • DMK100 - Supporto DIN per convertitori Tibbo DS100/DS202 - Euro 6,70 • TB100 - Adattatore da connettore DB9 a morsettiera per moduli Tibbo - Euro 9,50 • APR1015- Alimentatore 12Vdc / 500mA per moduli Tibbo - Euro 7,80 Ho acquistato un alimentatore da laboratorio che, secondo le caratteristiche tecniche, dovrebbe poter erogare 5 A con una tensione in uscita da 2 a 25 V. Però quando prelevo il massimo della corrente a 5 V il finale di potenza scalda molto, e in due casi si è anche guastato. Sapreste spiegarmi perchè si verifica ciò, nonostante io stia rispettando i limiti di funzionamento previsti? Esistono degli alimentatori più efficienti? Giuseppe Calvagna - Ragusa pio, dovendo ricavare 5 V in uscita partendo da 20 V in ingresso, il regolatore assorbe i 15 V in eccesso dissipandoli in calore. Come da tabella, la potenza dissipata è direttamente proporzionale sia alla corrente assorbita dal carico sia alla differenza tra la tensione di ingresso e quella di uscita. Ad esempio, quando l’alimentatore eroga 5 A a 5 V, la potenza fornita al carico è di 25 W mentre quella dissipata in calore è di 75 W. Quando invece eroga 5 A a 12 V, le due potenze diventano rispettivamente di 60 W al carico e 40 W in calore. Ovviamente, più aumenta la potenza dissipata più lo stabilizElettronica In ~ Aprile 2007 cienza in termini di trasferimento di energia: essi stabilizzano la tensione in uscita attraverso un circuito LC (induttanza-condensatore) pilotato da un transistor/mosfet usato come interruttore ad alta velocità. Il rapporto tra tempo di apertura e tempo di chiusura dell’interruttore determina il valore della tensione in uscita. Tale tempo, controllato da circuiti di regolazione elettronici, dipende dalla corrente di carico, quindi diminuisce col diminuire della potenza da erogare (Vo * Io). Gli switching hanno lo svantaggio di essere elettricamente rumorosi se usati da soli, per cui non sono ottimali per i carichi sensibili ai disturbi elettrici (a meno di non filtrare pesantemente la tensione con dei condensatori a basso ESR, Per ulteriori informazioni sui progetti pubblicati e per qualsiasi problema tecnico relativo agli stessi è disponibile il nostro servizio di consulenza tecnica che risponde allo 0331-245587. Il servizio è attivo esclusivamente il lunedì e il mercoledì dalle 14.00 alle 17.30. ad esempio quelli al tantalio). Un alimentatore ibrido come quello visibile nella figura in basso a destra, invece, offre buoni risultati, sia come resa che come rumore elettrico: lo stadio finale è costituito da un regolatore lineare la cui tensione di ingresso è stabilizzata da un regolatore a commutazione. Tale tensione è variabile ed è legata al valore di tensione richiesto in uscita: nel nostro esempio lo switching trasferisce al lineare una tensione pari a quella in uscita incrementata di 5,2 V, per cui, dovendo stabilizzare l’uscita a 5 V, il lineare viene alimentato a 10,2 V. Secondo lo stesso principio, se la richiesta fosse di 12 V, all’ingresso ci sarebbero 17,2 V. Con questa soluzione la tensione in uscita ha un rumore di fondo minimo per effetto della regolazione analogica, ed il lineare dissipa in calore una potenza più limitata che, confrontata con la tabella iniziale, corrisponde sempre a 26 W massimi (5 A * 5,2V), indipendentemente da tensione e corrente prelevate in uscita. Parola ai lettori Gli alimentatori più comuni ed economici stabilizzano la tensione con un regolatore lineare. Quest’ultimo preleva la tensione continua ai capi del condensatore del filtro d’ingresso e la abbassa al valore richiesto in uscita facendo cadere su di sé la tensione in eccesso. Ad esem- Servizio consulenza tecnica S L’alimentatore “STUFA” zatore scalda, rischiando anche di distruggersi se non è raffreddato adeguatamente (ventola e/o radiatore). Per contenere tale rischio, alcuni alimentatori di livello superiore sono dotati di un trasformatore con doppio secondario e di un circuito di controllo che seleziona il secondario in funzione della tensione in uscita. Nello schema di principio qui di seguito, se la tensione richiesta in uscita è minore di 15 V, il circuito di controllo seleziona il secondario da 15 Vac, altrimenti seleziona quello da 25 Vac. In questo modo si riduce la potenza disssipata in calore dal regolatore, aumentando l’efficienza e riducendo il rischio di rottura. I regolatori di tensione “a commutazione” (switching) presentano una maggiore effi- S O “ Lettere 5 Love story moderne: il bit e la valvola Siamo due fratelli appassionati di musica, ma di vedute abbastanza differenti (fino ad ora), visti i 17 anni che ci dividono. Mentre a me, il più anziano, piace la musica che proviene da sorgenti analogiche, mio fratello preferisce gli i-Pod e gli MP3. Su suo suggerimento, ho collegato il lettore MP3 all’impianto domestico, di buona qualità. Beh, mi sono dovuto ricredere: gli MP3 non suonano affatto male, anzi mi hanno piacevolmente spiazzato, al punto che ho acquistato anch’io un lettore di questo tipo. Ora, però, mi sono incuriosito e mi piacerebbe sapere qualche cosa in più di questa tecnologia. Flavio (e Roberto) Maffei - Cuneo Gli MP3 sono dei file audio compressi secondo un algoritmo che consente di ridurre notevolmente la quantità di dati necessari per riprodurre il segnale audio campionato in digitale, pur garantendo una riproduzione molto fedele (leggasi “vicina ma non uguale”) alla traccia analogica originale. Questa tecnologia, il cui nome comune MP3 è sicuramente più facile di “MPEG-1/2 Audio Layer 3”, è stata messa a punto circa 15 anni fa, anche se ha raggiunto il successo solo in questi ultimi anni: il progetto originale, codificato come EU-147, fu finanziato dall’Unione Europea tra il 1987 e il 1991. Passò attraverso revisioni ed omologazioni successive ed infine divenne uno standard “de facto” tra il 1993 e il 1995. La compressione MPEG-1/2 può essere effettuata su tre livelli (layer) che dipendono dalla frequenza di campionamento e dal numero di bit necessari (bitrate). Nel dettaglio si ha: • Layer 1, 384 kbit/s, compressione 4:1 (ottimo); • Layer 2, da 192 a 256 kbit/s, compressione da 8:1 a 6:1 (buono); • Layer 3, da 112 a 128 kbit/s, compressione da 12:1 a 10:1 (sufficiente). La fedeltà in riproduzione dipende molto dal bitrate e aumenta proporzionalmente ad esso, mentre il bitrate dipende dal modello psicoacustico di codifica utilizzato. La psicoacustica studia il modo in cui gli individui percepiscono i suoni: in altre parole rappresenta lo studio della psicologia della percezione acustica. Ovviamente la percezio6 Non solo elettronica... ne dei suoni è influenzata da numerosi parametri, spesso molto soggettivi: età, malattie, abitudine all’ascolto, intensità e variabilità dei suoni, e così via. Dopo un’analisi lunga e complessa, sono stati generati dei metodi che permettono di rimuovere da “tracce audio complete”, contenenti l’intero spettro di frequenze campionate, quelle componenti e frequenze che, per qualche ragione, non potrebbero, praticamente, essere udite. Ipotizziamo, ad esempio, di ascoltare le voci di bambini che giocano (spettro di frequenza centrale) in un parco giochi posto molto vicino ad una linea ferroviaria: quando passa un treno in velocità (spettro di frequenze medio-basso), la pressione acustica generata ci impedisce di percepire le voci dei bambini, per cui in quel momento non avrebbe senso tenerne traccia in un segnale audio digitale compresso, in quanto, praticamente, non udibili. Per questo motivo l’algoritmo di compressione elimina i segnali di debole livello spettralmente vicini a segnali molto forti. Questo però è solo un esempio: esistono altre procedure di analisi e rimozione. Il punto più importante è che la codifica MP3 è di tipo “lossy”, ossia con perdita di dati, e inganna l’orecchio sulla base di “trucchi” che ne sfruttano i limiti biologici e meccanici. Tecnicamente, una traccia audio non compressa è migliore di un MP3, ma occorre un buon allenamento per poterne distinguere le differenze: in pratica la maggior parte delle persone non nota alcuna diversità tra la traccia compressa e l’equivalente originale analogica. Sono uno studente al secondo anno di un ITIS e quel poco di elettronica che conosco attualmente l’ho appreso solo dalle riviste del settore. Ho un paio di domande che riguardano uno strumento di misura molto semplice: il cacciavite cercafase. Mi sapreste spiegare come funziona e se rappresenta un pericolo per l’uomo? Francesco Tavolaro - Gallarate (VA) Il cacciavite cercafase ha un aspetto molto simile a quello tradizionale e, in caso di necessità, può anche essere usato come tale. Ha il corpo di materiale plastico (a volte colorato di bianco, azzurro chiaro, giallo...) trasparente, e contiene un bulbo al neon collegato, attraverso una resistenza di alto valore, da una parte allo stilo e dall’altra ad una piastrina metallica posta sulla testa del cacciavite stesso. Si usa per identificare quale dei due conduttori della tensione di rete corrisponde alla fase e per verificare se su altri fili o apparecchiature elettriche siano presenti delle dispersioni potenzialmente pericolose. Il funzionamento è molto semplice: poiché il filo del neutro è collegato alla “terra” nella centrale elettrica, se si tocca con la punta del cacciavite il filo di fase e con un dito la piastrina metallica, si chiude il circuito della lampadina a terra con circolazione di una corrente debolissima, impercettibile ed innocua per l’organismo, ma comunque sufficiente a far illuminare il minuscolo bulbo che, essendo al neon, necessita di pochi microampere. Di fatto, l’illuminazione della lampadina indica la presenza della fase in quel preciso punto. Se la lampadina si accende ma con un’intensità minore rispetto alla luce emessa controllando la fase, si è quasi certamente in presenza di dispersione di corrente. Aprile 2007 ~ Elettronica In Perche’ abbonarsi... Elettronica In propone mensilmente progetti tecnologicamente molto avanzati, sia dal punto di vista hardware che software, cercando di illustrare nella forma più chiara e comprensibile le modalità di funzionamento, le particolarità costruttive e le problematiche software dei circuiti presentati. Se lavorate in questo settore, se state studiando elettronica o informatica, se siete insegnanti oppure semplici appassionati, non potete perdere neppure un fascicolo della nostra rivista! Citiamo, ad esempio, alcuni degli argomenti di cui ci siamo occupati nel corso del 2006: TELECONTROLLO GSM CON ANTENNA INTEGRATA ECCO ALCUNI VANTAGGI... L abbonamento annuo (di 10 numeri) costa € 36,00 anzichè € 45,00 con uno sconto del 20% sul prezzo di copertina. È il massimo della comodità: ricevi la rivista direttamente al tuo domicilio, senza scomodarti a cercarla e senza preoccuparti se il numero risultasse esaurito. Se il prezzo di copertina della rivista dovesse aumentare nel corso dell abbonamento, non dovrai preoccuparti: il prezzo per te è bloccato! Hai a disposizione un servizio di consulenza: i nostri tecnici sono a tua completa disposizione per fornirti tutte le informazioni necessarie riguardanti i progetti pubblicati. ... e inoltre avrai in regalo: • La Discount Card che ti permette di usufruire di uno sconto del 10% su tutti i prodotti acquistati direttamente presso la ditta FUTURA ELETTRONICA. • un volume a scelta della collana L ELETTRONICA PER TUTTI (€15,00 cad.). • Gli abbonati (e solo loro!) potranno scaricare gratuitamente dal sito www.elettronicain.it i file sorgente dei programmi e dei firmware utilizzati in molti dei progetti pubblicati. Consente di controllare a distanza, sfruttando la rete cellulare, due carichi di potenza in modalità bistabile o monostabile. Dispone inoltre di due ingressi per l invio di messaggi di allarme o di stato. Funziona anche da ricevitore per apricancello: basta chiamarlo da uno dei 200 numeri cui può essere abbinato, e con lo scambio di uno dei relé chiude il contatto della centralina. DEMOBOARD PER BLUETOOTH Per muovere i primi passi nell affascinante mondo del Bluetooth, il protocollo che rende possibile la comunicazione tra categorie eterogenee di dispositivi elettronici. Realizziamo una demoboard con la quale prendere confidenza con questa tecnologia e sperimentare il controllo a distanza e la comunicazione vocale mediante un modulo in Classe 1 prodotto dalla Ezurio. MINI COMBINATORE TELEFONICO GSM CON AUDIO Economico e ultracompatto combinatore GSM da abbinare a qualsiasi impianto antifurto per casa. Dispone di due canali con messaggi vocali con 8 numeri per canale. Possibilità di invio chiamate vocali o messaggi SMS. Completo di contenitore plastico e antenna integrata su circuito stampato. Campagna abbonamenti 2OO7 Abbonamento annuale SOLO € 36,OO + omaggio @ Come fare ad abbonarsi? odo il è il m L e-ma ce e veloce noi. pli più sem contatto con sta n o lla di p bilire u per sta ete una case ticate en sed on dim richiesta. Se pos n a ic n elettro el modulo di rirla n di inse • On-line tramite Internet compilando il modulo riportato nella pagina Abbonamenti disponibile sul nostro sito Internet www.elettronicain.it . Se possedete una carta di credito potrete effettuare il pagamento contestualmente alla richiesta. È anche possibile abbonarsi on-line richiedendo il pagamento tramite C/C postale. • Compilando ed inviando via posta o fax il modulo di abbonamento riportato a piè di pagina. Sì X I lettori residenti all estero potranno richiedere l abbonamento alla rivista in formato digitale ad un prezzo vantaggioso. Ogni mese sarà disponibile per il download il fascicolo in formato digitale ad alta risoluzione. L abbonamento estero digitale può essere effettuato solamente on-line con pagamento con carta di credito. desidero abbonarmi per un anno alla rivista Elettronica In. Resto in attesa del primo numero e degli omaggi: Discount Card Futura Elettronica; Programmiamo con i PIC 100+1 circuiti elettronici ) MODULO D ABBONAMENTO Abbonamenti per l estero scegli uno tra questi volumi della collana “L’Elettronica per tutti” ( ( ) Riceverai direttamente a casa tua un bollettino personalizzato di C/C postale. L abbonamento decorrerà dal primo numero raggiungibile. Per il rinnovo attendere il nostro avviso. Alla scoperta della CCTV Nome_____________________Cognome____________________________________________ Via_____________________________N.________Tel.________________________________ CAP____________Città______________________________________Prov._______________ e-mail________________________________________________________________________ Data______________Firma_______________________________________________________ Resto in attesa di vostre disposizioni per il pagamento. Formula di consenso: il sottoscritto, acquisite le informazioni di cui agli articoli 10 e 11 della legge 675/96, conferisce il proprio consenso alla Vispa s.n.c affinché quest’ultima utilizzi i dati indicati per svolgere azioni correlate all’inoltro dei fascicoli e di materiale promozionale e di comunicarli alle società necessarie all’esecuzione delle sopracitate azioni. È in ogni caso facoltà dell’interessato richiedere la cancellazione dei dati ai sensi della legge 675/96 articolo 163. Spedire in busta chiusa a o mediante fax a: VISPA snc ~ Via Adige 11 - 21013 Gallarate (VA) - Fax: 0331-778112. Completa gamma di sistemi di sviluppo e programmazione originali Microchip e vasta scelta di microcontrollori disponibili a stock. Compra originale... compra Microchip! PICDEM.NET2 SISTEMA SVILUPPO ETHERNET Il prodotto PICDEM.net 2 è una scheda di sviluppo Internet/Ethernet, supporta sia il controller Ethernet ENC28J60 sia il microcontrollore Ethernet PIC18F97J60. Con questa scheda, scaricando gratuitamente dal sito Microchip lo stack TCP/IP, è possibile sviluppare un web server attraverso il quale è possibile monitorare e controllare applicazioni standalone attraverso internet. PICDEM2PLUS DEMOBOARD PER MICRO PIC16XX e 18XX PICDEM.NET2 € 240,00 PROGRAMMATORE DEBUGGER IN CIRCUIT È disponibile un kit comprendente sia il programmatore/debugger ICD2 che la demoboard PICDEM2PLUS. MPLABICD2EVKIT new new € 204,00 € 315,00 Disponibile a stock una vasta gamma di microntrollori e integrati Microchip, compresi i dispositivi più recenti. PIC18F97J60-I/PF RFPIC12F675 ENC28J60/SP new MRF24J40-I/ML Descrizione 8-Pin, 8-Bit CMOS Microcontroller 8-Pin, 8-Bit CMOS Microcontroller with A/D Converter and EEPROM Data Memory 8-Pin FLASH-Based 8-Bit CMOS Micro EPROM/ROM-Based 8-bit CMOS Microcontroller FLASH-Based 8-Bit CMOS Microcontroller 18-pin Enhanced FLASH/EEPROM 8-bit Micro 28/40/44-Pin Enhanced Flash Micro 28/40-Pin 8-Bit CMOS FLASH Micro Flash USB Microcontroller Microcontroller with 10-Bit A/D Flash Microcontrollers with CAN Module 64/80/100-Pin, High-Performance, 1 Mbit Flash Microcontroller with Ethernet 20-Pin FLASH-Based 8-Bit CMOS Micro with UHF ASK/FSK Transmitter Stand-Alone Ethernet Controller with SPI™ Interface RTX ZIGBEE-MiWi 40 PIN QFN Prezzo 2.90 2.00 3.80 5.10 2.50 5.00 5.00 6.20 5.60 5.10 3.50 8.00 7.50 8.00 10.00 9.00 11.00 12.50 12.00 12.50 PICDEMFSUSB new 14.00 6.60 9.80 7.50 € 93,00 ,00 PICTAIL SDMMC Starter Kit PICSTART PLUS Sistema di sviluppo originale Microchip a basso costo per i microcontrollori PIC 12C5XX, PIC14000, PIC16C5X, PIC16CXX e PIC17CXX. L’ambiente di sviluppo software (MPLAB, Integrated Development Environment) consente di editare e di assemblare il programma sorgente. L’MPLAB-SIM permette di simulare il funzionamento del programma in modo estremamente semplice. Al termine della fase di debug è possibile procedere ad una rapida programmazione del dispositivo. Il PICSTART Plus, grazie agli aggiornamenti disponibili sul sito internet della Microchip (www.microchip. com), è sempre in grado di programmare qualsiasi tipo di microcontrollore PIC. Espansione per interfacciare memorie SD e MMC a sistemi di sviluppo dotati di connettore PICtail (es.PICDEMFSUSB). PICTAILSDMMC TAILSDMMC € 62,00 € 274,00 Modulo di tipo flash da installare sulle vecchie versioni dei programmatori PICSTART che montano un PIC non riprogrammabile. Va sostituito al micro esistente e consente l’aggiornamento del firmware tramite porta seriale. Il kit comprende il CD con l’ultima versione del software MPLAB® IDE. € 56,00 SISTEMA DI SVILUPPO USB IN-CIRCUIT DEBUG EXPRESS new Kit di sviluppo composto da un programmatore USB in-circuit originale Microchip e da una demo-board dotata di micro vergine (PIC16F917). Il sistema consente di programmare la maggior parte dei microcontrollori Flash delle famiglie 10, 12, 16, 18 e 24 nonchè di eseguirne - sui micro che supportano tale funzione - il debug in tempo reale. Il PICKit2DE consente a chiunque di avvicinarsi al mondo della programmazione dei microcontrollori, offrendo il vantaggio di poter compiere il debug in fase di progettazione. Il programma in esecuzione nel micro può essere lanciato, bloccato e eseguito passo-passo. Può essere impostato un breakpoint sul programma in esecuzione con la possibilità di resettare il micro. I contenuti dei registri possono essere verificati e modificati quando il programma sul micro non è in esecuzione. Il set comprende anche due CD (MPLAB e PICkit 2 Starter Kit) con tutto il software necessario. Il secondo CD contiene un corso in dodici lezioni che copre gli argomenti relativi a I/O, Interrupt, ADC, Tabelle Dati & Timer. Vengono forniti anche i file di tutti i codici sorgente. Il firmware del dispositivo può essere facilmente aggiornato dal sito Microchip. PICKIT2DE Via Adige, 11 ~ 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775 ~ Fax. 0331/778112 new PROGRAMMATORE USB IN-CIRCUIT per dispositivi FLASH MICROCHIP FLASH UPGRADE per PICSTART PLUS PICFLASH-UPG new • Demo Board dotata di microcontrollore PIC18F4550 (TQFP a 44 pin); • Cavo USB; • Software e documentazione completa su CD-ROM. PICPLUS PIC18F97J60-I/PF Nuovissimo microcontrollore della serie 18F con interfaccia Ethernet integrata e memoria FLASH 1Mbit. Codice PIC12C508-04/P PIC12C508A-04/P PIC12C672-04/P PIC12CE674 PIC12F675-I/P PIC16C54-RC/P PIC16C54-XT/P PIC16C558-04/P PIC16C56A-20/P PIC16F628-20/P PIC16F628A-I/P PIC16F648A-I/P PIC16F84A-20/P PIC16F876A-I/SP PIC16F877-20/P PIC16F877A-I/SP PIC18F2550-I/SP PIC18F2620-E/SO PIC18F2620-I/SP new PIC18F458-I/P La scheda PICDEMFSUSB è una demo board che consente di valutare i microcontrollori della Microchip dotati di porta USB (PIC18F2455/255 0/4455/4550). La confezione comprende: II PICDEM 2 Plus è una demo board per microcontrollori della serie PIC16XXXX e PIC18XXXX da 18, 28 e 40 pin. La demo board può essere utilizzata stand-alone, programmando a parte il microcontrollore, oppure collegando un emulatore in-circuit (MPLAB ICE) o un debbuger in-circuit (MPLAB ICD 2). PICDEM2PLUS 2PLUS € 164,00 ,00 MPLAB ICD 2 è un programmatore in-circuit Microchip per dispositivi flash che consente anche il debugging del programma. Grazie al software fornito a corredo, il programma realizzato può essere eseguito in tempo reale, esaminato in dettaglio e debuggato. Il firmware interno può essere facilmente aggiornato dal sito Microchip. Consente di selezionare le variabili da monitorare e di impostare i breakpoint direttamente dal codice sorgente C o assembly ed eseguire passo passo le istruzioni. ICD2 PICDEMFS USB € 81,00 Programmatore USB in-circuit originale Microchip adatto a tutti i microcontrollori Flash delle famiglie 10, 12, 16 e 18. Il set comprende due CD (MPLAB e PICkit 2 Starter Kit) con tutto il software necessario. Il secondo CD comprende anche un corso in dodici lezioni che copre gli argomenti relativi a I/O, Interrupt, ADC, Tabelle Dati & Timer. Vengono forniti anche i file di tutti i codici sorgente. Il firmware del dispositivo può essere facilmente aggiornato dal sito Microchip. Il programmatore PICkit 2 si collega ad un personal computer via USB 2.0 a piena velocità, permettendo di velocizzare la programmazione e l’aggiornamento del firmware. Il supporto di nuovi dispositivi può essere eseguito aggiornando il firmware sul sito web di Microchip; non è necessario un alimentatore aggiuntivo, né per il programmatore né per la scheda dell’applicazione. Il kit si inserisce dentro le schede di sviluppo tramite la tecnologia ICSP™ (In-Circuit Serial Programming™) ed è di dimensioni particolarmente ridotte. PICKIT2 € 56,00 SISTEMA di SVILUPPO USB IN-CIRCUIT Sistema di sviluppo composto da un programmatore USB in-circuit originale Microchip adatto a tutti i microcontrollori Flash delle famiglie 10, 12, 16 e 18 e da una demo-board completa di micro vergine. Il set comprende anche due CD (MPLAB e PICkit 2 Starter Kit) con tutto il software necessario. Il secondo CD contiene un corso in dodici lezioni che copre gli argomenti relativi a I/O, Interrupt, ADC, Tabelle Dati & Timer. Vengono forniti anche i file di tutti i codici sorgente. Il firmware del dispositivo può essere facilmente aggiornato dal sito Microchip. Il sistema di sviluppo PICkit 2 DP si collega ad un personal computer via USB 2.0 a piena velocità, permettendo di velocizzare la programmazione e l’aggiornamento del firmware. Il supporto di nuovi dispositivi può essere eseguito aggiornando il firmware sul sito web di Microchip; non è necessario un alimentatore aggiuntivo, né per il programmatore né per la scheda dell’applicazione. Il kit si inserisce dentro le schede di sviluppo tramite la tecnologia ICSP™ (In-Circuit Serial Programming™) ed è di dimensioni particolarmente ridotte. PICKIT2DP € 79,00 Tutti i prezzi si intendono IVA inclusa. Maggiori informazioni e schede tecniche dettagliate di tutti i prodotti sono disponibili sul sito www.futurashop.it dove è possibile effettuare acquisti on-line. novita’ in breve RICARICARE LE BATTERIE “DAL” PC Vi è mai capitato di dover utilizzare un dispositivo alimentato a batterie di tipo AA (stilo) e di accorgervi, al momento dell’accensione, che esse sono completamente scariche? Sicuramente sì e la soluzione è scontata: occorre comprare delle batterie nuove, cosa a volte non proprio facile. Oppure, grazie a Moixa Energy, si possono semplicemente ricaricare sfruttando la porta USB di un PC. USBCell, questo è il suo nome, è una batteria stilo AA che può essere utilizzata al posto delle unità tradizionali, ma ricaricabile, all’occorrenza, tramite una delle porte USB di cui i PC e i notebook sono dotati. Il corpo batteria di USBCell è diviso in due sezioni: la zona di accumulo, che contiene il connettore USB e la batteria (una cella NiMH da 1300 mAh a 1,2 V), ed il coperchio, il quale nasconde il connettore e riporta esternamente il polo positivo. USBCell è in grado di ricaricarsi al 90% in poco meno di 5 ore quando collegata al PC, ed in circa 7 ore con un caricabatterie tradizionale. Per ulteriori informazioni, visitare i siti: www.moixaenergy.com www.usbcell.com NAVIGATORI: L’ITALIA HA VOCE IN CAPITOLO è tra i più grandi della categoria garantendo un’ottima visibilità in tutte le condizioni di illuminazione; il vivavoce Bluetooth integrato permette di parlare al telefono in tutta sicurezza mentre il ricevitore TMC opzionale consente di evitare gli ingorghi. È inoltre l’unico nel suo genere a fornire sia la funzionalità di navigatore All-inOne sia il software di navigazione Mobile da installare, ad esempio, su SmartPhone o PDA. Oltre al Geosat 5, Av-Map ha a catalogo numerosi altri prodotti, tutti validi e tutti rigorosamente italiani che, oltre alla qualità tecnica, offrono anche un aspetto raffinato e gradevole, come ad esempio l’ultimo nato Speego. Per maggiori informazioni visitare: www.av-map.it e www.speego.it. Elettronica In ~ Aprile 2007 Fondata nel 2004, Luminary Micro Inc. è stata la prima azienda al mondo a progettare, realizzare e commercializzare microcontrollori basati sul nuovo “core” ARM Cortex M3. Questa azienda non va considerata solo come “un’altra concorrente di Microchip”: grazie alla famiglia di prodotti Stellaris®, essa infatti è stata la prima a fornire MCU dalle dimensioni molto contenute, con differenti tagli di memoria e periferiche integrate, al prezzo dei più comuni controllori a 8 bit, però dalle prestazioni di un ARM a 32 bit. Luminary Micro, nonostante la giovane età, ha già fatto parlare molto di sé, soprattutto per lo scopo che si è prefissata: garantendo un prezzo minimo di 1.00 $ per il controllore Stellaris® più piccolo, essa punta a far utilizzare MCU a 32 bit ovunque possa essere utilizzato un sistema a 8 bit, soluzione che a parità di costo offre notevoli vantaggi in termini di potenza di calcolo. La capostipite è la serie Stellaris® 100; ad essa hanno poi fatto seguito le serie 300, 600 e 800, che offrono maggiori prestazioni, tagli di memoria superiori e più periferiche. Documentazione / info: www.luminarymicro.com. CARDIO GPS GARMIN Il ForeRunner 305 è un prodotto nuovo particolarmente interessante: esso infatti integra un cardiofrequenzimetro e un ricevitore GPS, funzioni queste che raramente coesistono in un unico dispositivo. Come tutti i Forerunner Garmin, i programmi del 305 includono il “Partner virtuale” per allenarsi contro un ipotetico avversario del quale si possono definire passo e velocità, e la funzione di pausa automatica, indispensabile se, ad esempio, si incontra un semaforo rosso lungo il percorso. Grazie al sensore GPS integrato, non è necessario premere il pulsante del timer per marcare gli intertempi sul giro: è sufficiente impostare il punto di partenza o una distanza prefissata, e quando si ripassa dal punto definito, oppure una volta percorsa la distanza se si sta correndo in linea, il Forerunner registra automaticamente un giro e/o un intertempo. La funzionalità “Corse”, consente di salvare i dati di una qual- siasi sessione di allenamento, e riutilizzarli dopo qualche tempo per verificare i miglioramenti. La possibilità di impostare diversi profili, ognuno caratteristico di uno sport diverso (ad esempio per la bici e per la maratona) permette, tramite la pressione di un tasto, di cambiare velocemente il tipo di allenamento. Inoltre i dati forniti dal GPS (che riassumono le funzionalità di base di un GPS palmare per escursionismo), perfettamente integrati nel lavoro di allenamento, consentono di memorizzare le posizioni interessanti o i punti di maggior sforzo. Infine tramite il PC ed il software “Garmin Training Center” (incluso nella confezione) si può scaricare, visualizzare, analizzare il log dati relativo all’allenamento ed addirittura confrontarlo con quello di molti altri atleti in tutto il mondo, tramite appositi siti Internet. Ulteriori informazioni sono disponibili al sito www.garmin.it News Se dovessimo chiedere a qualcuno di citare la marca di un navigatore satellitare, molti risponderebbero TomTom, altri Garmin ed altri ancora, forse, Navman. Si tratta certamente di nomi molto blasonati, ma tutti prodotti in Oriente. Noi, invece, vogliamo spostare l’attenzione su un navigatore altrettanto performante, se non m i g l i o r e, ma di progettazione e realizzazione completamente italiana (a volte è bello essere campanilisti). Stiamo parlando del Geosat 5 Blu (in foto), prodotto dall’italianissima Av-Map, brillante azienda di Marina di Carrara operante da molti anni nel settore della navigazione satellitare automobilistica. Il Geosat 5 Blu offre prestazioni di alto livello: con i suoi 5” il display LCD/Touchscreen utilizzato ARM A 32 BIT AL PREZZO DI 8 BIT 11 MULTIUSO TECNOLOGICO Che le flash memory con connessione USB siano ormai presenti nelle tasche di tutti noi è una realtà indiscutibile. Ma anche che vengano integrate in oggetti di uso più o meno comune è un fatto sempre più frequente. Anche Victorinox, azienda svizzera produttrice dei noti coltellini multiuso, sull’onda di questa moda, ha realizzato due oggetti che non possono mancare nella collezione dell’appassionato di gadget tecnologici: stiamo parlando di un milleusi dotato di lettore MP3 IL VINILE SUONA ATTRAVERSO L’USB Numark, azienda leader nella produzione di apparecchiature audio professionali, ha recentemente presentato un prodotto veramente innovativo: il TTUSB, un giradischi dotato di uscita audio anche su porta USB oltre che sul classico cavo stereo RCA. Come tutti gli apparati USB, il TTUSB è plug-and-play. Può essere usato sia come sorgente analogica tradizionale sia come convertitore da analogico a digitale, per trasferire GPS CON DEAD RECKONING tutti i propri dischi in vinile su files MP3 o WAV. La dotazione di questo giradischi comprende sia i cavi per PC e impianto stereo, sia il software necessario per poter digitalizzare i propri dischi e intervenire in seguito sui file audio, eliminando ad esempio i disturbi tipici del vinile. Il software per audio editing è l’Audacity, compatibile sia con sistemi PC che MAC. Ulteriori dettagli sono disponibili al sito www.numark.com. Il miglioramento di precisione, affidabilità, numero dei canali e sensibilità in ricezione ha reso possibile la diffusione di apparati veicolari GPS con funzioni più specializzate di quelle del comune navigatore satellitare: sistemi per la gestione di flotte di autoveicoli; apparati per agganciare il premio delle assicurazioni al tipo di guida (chilometri annui, tratte e velocità medie, ecc.) e per localizzare veicoli rubati o in condizioni di segnale scarso... Però il calcolo della posizione non può essere fatto in assenza di segnale, a meno di non usare un sensore di posizione (es. Fig. 1 (o viceversa?) e di uno provvisto di Pen Drive. Sia l’S.Beat MP3 (Fig. 1) che lo SwisseMemory (Fig. 2), visti chiusi, sembrano proprio due coltellini multiuso, ma una volta aperti mostrano tutta la loro originalità: il Fig. 2 primo realizza un DAP (Digital Audio Player) con capacità di memoria di 1 o 2 GByte; è in grado di leggere tutti i formati audio più comuni (MP3, WMA, WAV e anche Ogg Vorbis), dispone di un display completo e ben visibile e di una cuffia con pulsantiera; integra anche un coltellino, una limetta ed una forbice per unghie. Il secondo, invece, meno tecnologico ma comunque molto particolare, include un coltellino, una limetta ed un taglia unghie, un cacciavite, una penna a sfera, un led e una memoria USB ed è disponibile in sette versioni. Ulteriori info: www.victorinox.ch 12 DECODER DTT IN UN FRANCOBOLLO Il Digitale Terrestre è entrato prepotentemente nella vita quotidiana, al punto che molte famiglie oggi sono in possesso di un ricevitore DTT (noto anche come DVB-T). La crescente ri- chiesta ha fatto in modo che molte aziende entrassero nel mercato dei DTT: il risultato è che oggi esistono molti chip specifici per decoder. Sicuramente, però, il MAX3580 di Maxim rappresenta una soluzione particolarmente brillante: si tratta di un sintonizzatore televisivo a conversione diretta in un singolo chip, in grado di coprire la banda di frequenza da 170 a 230 MHz in banda VHF-III e da 470 MHz a 878 MHz in banda UHF. Questo chip integra un commutatore di ingresso RF e un filtro multibanda, entrambi a basso consumo. Inoltre la mancanza di un circuito IF (Intermediate Frequency), resa possibile dalla conversione diretta, rende superfluo l’utilizzo di un filtro SAW. È presente un circuito di cancellazione degli off-set in continua, progettato per migliorare sia la distorsione di seconda armonica sia la gamma dinamica in ricezione. Il MAX3850 comunica con il microprocessore di sistema tramite una linea seriale a due fili. Viene alimentato a 3,3 Vdc, dissipa circa 650 mW, può operare da -40 a + 85 °C ed è molto piccolo: 5x5 mm in formato 32 pin QFN. Maggiori dettagli sono disponibili al sito www.maxim-ic.com. un giroscopio) che aiuti il sistema a stimare comunque la posizione e fornire quindi le coordinate; questa funzione si chiama Dead Reckoning (DR) ed è prevista nel nuovo LEA-4R di u-blox, un ricevitore GPS SMD in grado di controllare, oltre al giroscopio, un odometro e un indicatore di inversione di direzione. Il suo filtro Kalman migliorato (algoritmo che calcola la posizione) può estrapolare i dati di navigazione sia dai satelliti che dai sensori: quindi è sempre in grado di fornire la posizione, sia essa ricavata dai satelliti (piena visibilità di cielo), dai sensori (in un tunnel molto lungo) o da entrambi (segnale variabile e non ottimale). Le caratteristiche RF sono quelle del noto chip-set Antaris 4: 16 canali paralleli, sensibilità di -150 dBm, Cold Start inferiore a 35 secondi. LEA-4R è anche molto compatto: 17x22,4x3 mm di ingombro. I primi campioni saranno disponibili a maggio 2007. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.u-blox.com. Aprile 2007 ~ Elettronica In on-line Servizio on-line di vendita moduli Aurel con spedizione in 24/48 ore. Modello RX-AUDIO-24 Euro 44,00 TX-AUDIO-24 Euro 32,00 Trasmettitore e ricevitore audio digitale 2,4 GHz Trasmettitore e ricevitore audio stereo multicanale operante sulla banda dei 2,4 GHz. Il Trasmettitore TX-AUDIO-24 dispone di otto canali ed effettua una digitalizzazione del segnale audio d’ingresso mediante A/D a 16 bit. Il campionamento avviene a 44,1 kHz consentendo di ottenere la cosiddetta “qualità CD” con una banda passante del segnale audio compresa tra 20 Hz e 20 kHz. La portante radio ha una potenza di +10 dBm (10 mW) e la modulazione è di tipo FSK che ha il vantaggio di presentare un’elevata immunità ai disturbi. Rappresenta l’ideale complemento del ricevitore RX-AUDIO-24 in quanto gli otto canali di cui dispone utilizzano le medesime frequenze di lavoro ed un sistema di conversione D/A complementare rispetto a quello utilizzato dal modulo RX. Il ricevitore utilizza un sistema PLL e un D/A a 16 bit. Ideale per applicazioni ad alta fedeltà wireless speakers, home theatre e cuffie audio. Modello Ricetrasmettitore lungo raggio 2,4 GHz Euro 22,00 Transceiver a lungo raggio a 2,4 GHz realizzato con l’integrato Cypress CYWM6935 LRTM 2.4GHz DSSS Radio SoC; il modulo ne aumenta la potenza RF (ERP) fino a 15 dBm (rispetto a 0 dBm dell’IC Cypress) consentendo di raggiungere una portata di circa 150 metri. Opera nella banda libera ISM (Industrial, Scientific and Medical) a 2,4GHz e offre un sistema radio completo per l’integrazione in dispositivi nuovi o esistenti. Soluzione ideale per automazione domestica e industriale. Alimentazione: 3,3V; consumo: 0,25 µA (stand-by) - 60mA (RX mode) - 100mA (TX mode); modulazione: GFSK; sensibilità in ricezione: -95dB; potenza RF (ERP) in trasmissione: 10mW; numero di canali: 78; larghezza canale: 1MHz; dimensioni: 35 x 25mm. Modello Ricetrasmettitori multicanale XTR-CYP-24 WIZ-7020A-4 Euro 46,00 WIZ-7020A-8 Euro 46,00 XTR-7020A-4 Euro 38,00 XTR-7020A-8 Euro 38,00 NEW I transceiver multicanale XTR-7020 rappresentano una soluzione semplice ed economica al problema della ricetrasmissione dati in radiofrequenza. Il microprocessore utilizzato nel modulo incapsula i dati entranti in logica TTL RS-232 in pacchetti, evitando all’utente la necessità di scrivere routine software per la gestione della ricetrasmissione. L’ XTR-7020 permette, tramite la programmazione di registri interni, la gestione della canalizzazione (10 canali sulla banda a 434 o 868 MHz), della velocità dei dati seriali (9600-19200-38400-57600-115200 bps, impostabili tramite pin di input) e della potenza RF irradiata (da -8 a +10 dBm). Soluzione ideale per automazione industriale, radio modem, controllo accessi. I radiomodem della serie WIZ-7020 consentono la ricetrasmissione half-duplex di dati digitali in formato TTL RS-232. È possibile interfacciarli direttamente alla porta UART di un microprocessore esterno oppure, tramite l’adattatore di livelli elettrici W232-ADAPTER, alla porta seriale di un PC. L’uso del dispositivo, che gestisce direttamente il protocollo di sincronizzazione tra unità trasmittente e ricevente, è di massima semplicità da parte dell’utente. Fino a 10 canali disponibili sulla banda 434 o 868 MHz, trasmissione di pacchetti dati seriali (max 240 Byte) in formato TTL RS-232, configurabile con comandi AT, dimensioni 40 x 60 mm, Bit rate: da 9600 a 115200 bps (8,n,1), compatibile HyperTerminal, alimentazione: da 4 a 10 Vdc. NEW Ricetrasmettitori radio FM ad alta velocità Modello Caratteristiche Vdc Sensibilità Frequenza RF Velocità di trasmissione XTR434 +5V -100 dBm 433,92 MHz 100 Kbps XTR434-L +5V -103 dBm 433,92 MHz 50 Kbps XTR869 +5V -100 dBm 869,95 MHz 100 Kbps Moduli ricetrasmettitori operanti sulle bande 434/869 MHz. Elevata immunità ai campi elettromagnetici interferenti ed elevata potenza di trasmissione. Due limiti di baud-rate per ottiEuro 38,00 mizzare le singole esigenze di ricetrasmissione Euro 38,00 dati. Scambio RX/TX ultravoce. Conforme alle Normative Europee EN 300 220, EN 301 489 e Euro 45,00 EN 60950. Link seriali di ricetrasmissione, radiomodem Modello Caratteristiche Vdc Frequenza Potenza RF Portata WIZ-434-SML-IA/5V +5V ~ 30mA 433,92 MHz 3mW ~100m Euro 66,00 WIZ-434-SML-IA/12V +9÷15V ~ 30mA 433,92 MHz 3mW ~100m Euro 66,00 WIZ-869-TRS +9÷15V ~ 30mA 869,85 MHz 3,3mW ~100m Euro 70,00 WIZ-903-A4 +5V ~ 40mA 433-434 MHz 0,1÷3mW ~100m Euro 44,00 WIZ-903-A8 +5V ~ 40mA 868-870 MHz 0,1÷3mW ~100m Euro 44,00 XTR903-A4 0÷3V ~ 40mA 433-434 MHz 0,15÷10mW ~100m Euro 38,00 XTR903-A8 0÷3V ~ 40mA 868-870 MHz 0,15÷10mW ~100m Euro 38,00 Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa. in idee ica ron elett Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 Ulteriori informazioni, data-sheet e acquisti on-line dal sito: www.futurashop.it Moduli ricetrasmettitori ideali per sostituire un collegamento seriale via cavo mediante una connessione wireless RF half-duplex con velocità di trasmissione seriale selezionabile tra 9600, 19200, 57600 e 115200 bps. Disponibili per le bande 434/869 MHz; l’antenna risulta integrata sul circuito stampato (eccetto serie XTR). Questi e tutti gli altri moduli Aurel possono essere acquistati direttamente dal nostro sito www.futurashop.it dal quale è anche possibile scaricare manuali e documentazione tecnica. I prodotti Aurel, insieme a tutti gli altri prodotti da noi distribuiti, sono descritti anche sul nostro Catalogo Generale 2007. 300 pagine a colori di grande elettronica! Richiedi subito la tua copia! Elettronica Innovativa di Davide Scullino Con un ingombro di pochi centimetri quadri e un consumo di corrente irrisorio, genera data e ora di sistema. Facilmente implementabile in qualsiasi apparato digitale, comunica con l’esterno tramite una porta seriale e dispone anche di un segnale di clock programmabile. Grazie ad un sistema di back-up interno, può mantenere i dati in memoria anche in assenza di corrente. sistono numerose applicazioni, sia in campo digitale che analogico, in cui serve un orologio di sistema: apparati come controlli accessi, cartellini orari elettronici a transponder o badge magnetico, centralini telefonici, impianti di controllo e gestione delle riprese video, etichettatrici ed altro ancora, normalmente necessitano di qualcosa che, all’occorrenza, comunichi l’orario e la data, per sovrapporli a un’immagine, registrarli accanto al nome del prodotto (sistemi di etichettatura postproduzione) o a una chiamata effettuata da un’azienda o da un albergo, al record inerente al passaggio da un Elettronica In ~ Aprile 2007 tornello di una persona autorizzata o meno. Nei sistemi gestiti da un microprocessore o microcontrollore, l’orologio di sistema può essere realizzato con un’apposita routine, che, mediante un timer, fa avanzare secondi, minuti, ore, giorni, mesi ed eventualmente anni, quindi scrive il risultato aggiornato del conteggio in una RAM protetta da una batteria tampone o in una EEPROM. Resta però un problema: quando la gestione di un apparato è affidata a un microcontrollore relativamente semplice, ad esempio ad 8 bit, può accadere che aggiungere ulteriore carico di lavoro a una CPU già oberata sia davvero > 15 L’integrato DS1307 Si tratta di un contatore BCD integrato in un contenitore DIP a 8 piedini, che permette di contare ore, minuti, secondi, giorni, mesi e anni; è realizzato in tecnologia CMOS a bassissimo consumo, così da poter funzionare anche con una pila a bottone, della quale deve essere provvisto; il contatore è completato da una static-RAM non volatile da 56 byte, nella quale vengono collocate le informazioni su ora e data, informazioni che poi l’integrato rende disponibili su richiesta dell’apparato che dialoga con esso. Il chip può esprimere l’ora nel formato a 12 (con indicazione AM/PM) o 24 6; le unità di minuti sui bit 0, 1, 2, 3. Terzo byte (0x02): contiene le ore. Il bit 6 è riservato all’indicazione del formato: 24 o 12 ore. In modalità “24 ore” il bit 4 dà la prima decina di ore (10÷19) e il 5 la seconda decina (20÷23). In modalità “12 ore” il bit 4 ha lo stesso significato del caso precedente, ma il 5 dà l’indicazione AM/PM. I bit 0÷3 contengono le unità delle ore. Quarto byte (0x03): contiene il giorno, collocato nei bit 0, 1, 2; si tratta del giorno della settimana, espresso con un numero che va da 01 a 07. Il dato corrispondente va interpretato dal dispositivo che riceve i dati dal DS1307, considerando che 01 è lunedì e 07 domenica. Quinto byte (0x04): contiene la data, ossia il numero del giorno del mese (01÷31) suddiviso in decine (bit 4 e 5) e unità (bit 0, 1, 2, 3) di giorni. Sesto byte (0x05): contiene il mese (01÷12) scomposto in decine (bit 4, mesi dal 10 a 12) e unità (bit 0, 1, 2, 3, ossia mesi dal 01 al 09). Settimo byte (0x06): contiene le informazioni sull’anno, nel formato a due cifre (00÷99); nei bit 0, 1, 2, 3 si trovano le unità e nei 4, 5, 6, 7 le decine. La sessione di comunicazione termina con l’invio della condizione di stop. L’uscita SQW è inattiva se il bit 4 (SQWE) del registro di controllo vale 0; in tal caso si può comandarne la condizione logica impostando opportunamente il bit 7 (OUT) del solito registro: l’uscita si pone ad 1 logico se il predetto bit 7 è ad 1 e a zero se, invece, esso vale 0 logico. ore, e provvede automaticamente al passaggio da un mese al seguente riconoscendo i mesi con meno di 31 giorni; effettua altresì la correzione per l’anno bisestile. Incorpora anche un gestore dell’alimentazione in grado di rilevare l’abbassamento sotto un certo livello della tensione principale (applicata al pin 8, Vcc): in questo caso, il controllore prende tensione dalla batteria (collegata tra il piedino 3, Vbat e il pin 4, massa) per mantenere attivi i contatori e la memoria e spegne i circuiti ad alto consumo (porta di comunicazione, uscita clock...). La comunicazione con il microprocessore avviene mediante un I²C-bus, disponibile sui piedini 5 (SDA, ossia canale dati) e 6 (SCL, cioè il clock); il dispositivo si comporta come uno Slave, quindi può comunicare solamente quando gli è richiesto. La comunicazione in modalità Slave avviene inviando una condizione di start dal dispositivo che la inizia, quindi l’indirizzo identificativo della periferica, che inizialmente è 00 (zero); prosegue comunicando i dati degli altri registri, tra i quali spicca quello di controllo dell’uscita SWQ, dalla quale è possibile prelevare un segnale di clock da portare a dispositivi che possono averne bisogno. Si tratta di un’onda quadra la cui frequenza dipende dallo stato del registro di controllo, ossia dallo stato dei suoi primi due bit (RS0 e RS1); partendo dalla frequenza di clock di base ricavata dal quarzo a 32,768 MHz, l’uscita SQW fornisce: • • • • I piedini dell’integrato DS1307 sono i seguenti: 1 = X1; pin di collegamento del quarzo dell’oscillatore; 2 = X2; pin di collegamento del quarzo dell’oscillatore; 3 = Vbat; positivo della pila di mantenimento (backup); 4 = GND; massa comune dell’alimentazione principale e della pila; 5 = SDA; Serial Data, ossia canale dati dell’I²C-bus; 6 = SCL; Serial Clock, cioè clock dell’I²C-bus; 7 = SWQ/OUT; uscita da cui prelevare l’onda quadra; 8 = Vcc; alimentazione principale (5 V). 1 Hz, se i bit sono entrambi zero; 4,096 kHz se RS0 vale 1 e RS1 zero; 8,192 kHz se RS0 vale 0 ed RS1 uno; l’intero clock (32,768 kHz) quando i bit valgono entrambi 1. Dopo l’inizio di una sessione di comunicazione e l’invio del byte contenente lo stato del registro di controllo, il DS1307 risponde inviando le informazioni riguardanti orologio e calendario (Timekeeper Registers) tramite una stringa composta da più byte, contenenti ciascuno uno dei parametri, ossia secondi, minuti, ore, giorno, mese, anno. La stringa è composta dai seguenti byte: Primo byte (0x00): contiene i secondi. Le decine di secondi si trovano sui bit 4, 5, 6; unità di secondi sono invece sui bit 0, 1, 2, 3. Secondo byte (0x01): contiene i minuti. Le decine di minuti sono sui bit 4, 5, 16 Aprile 2007 ~ Elettronica In troppo; senza contare che una routine di orologio può arrivare a portare via 1 kbit di memoria di programma e ciò obbliga a sacrificare altre funzioni anche in un micro relativamente capiente come, ad esempio, il PIC16F877, che conta su ben 8k di Flash. Dunque, per tutti i progettisti che vogliono “spremere” al massimo la CPU del proprio sistema, abbiamo pensato di realizzare e pubblicare un modulo RTC (Real Time Clock) che lavori autonomamente e che sollevi il microcontrollore o microprocessore del caso dall’onere di doversi occupare della gestione dell’orologio di macchina. Il progetto qui descritto è un modulo di dimensioni tanto ridotte da poter essere inserito in qualsiasi apparato o su qualunque scheda a microprocessore; esso dialoga mediante pochissime linee (ha dieci piedini in tutto) e può essere configurato in maniera da fornire le informazioni su data e ora sia su interrogazione del sistema nel quale viene inserito, sia periodicamente in modo automatico; il dispositivo può inoltre essere programmato per impostare il formato di data e ora preferito dal sistema nonché altri parametri di funzionamento. Per agevolare la programmazione e la connessione del modulo con gli apparati che devono utilizzarlo, abbiamo pensato di realizzare una piccola scheda di supporto, che oltre a fare da base e ancoraggio, permette di portare all’esterno, mediante un connettore RJ45, le linee più importanti (il bus I²C di comunicazione con il programmatore, la tensione di programmazione Vpp e il canale TX/RX per il dialogo con l’esterno) oltre ai contatti di alimentazione. Inoltre, per dare la possibilità di configurare il modulo mediante un PC provvisto di porta USB, abbiamo studiato e pubblichiamo in queste pagine un’interfaccia seriale/USB da collegare al connettore RJ45 della basetta di supporto; tale interfaccia Elettronica In ~ Aprile 2007 dispone altresì di un alimentatore stabilizzato e uno strip per consentire la programmazione in-circuit, in alternativa a quella da PC. Il modulo RTC Ma procediamo con ordine ed esaminiamo innanzitutto il “nocciolo” della questione, ossia il piccolo modulo orologio: è basato su un chip della Maxim-Dallas siglato DS1307, il quale comunica con un piccolo microcontrollore Microchip a otto piedini tramite una linea I²C-bus. Il dispositivo, per comunicare con i sistemi esterni, necessita di dieci linee tra le quali un’interfaccia dati seriale bidirezionale a livello TTL (TX/RX) e un I²C-bus per la programmazione In-Circuit. La linea dati fa capo al PIC montato nel nostro modulo RTC e così pure l’I²C-bus che va all’esterno, da non confondere con quello del DS1307 che comunica esclusivamente con il PIC. Il DS1307 è sostanzialmente un contatore BCD (Binary Coded Decimal) a basso consumo, che conta secondi, minuti, ore, giorni, mesi e anni, provvisto di 56 byte di RAM statica non volatile; il componente provvede automaticamente a determinare quali sono i mesi con meno di 31 giorni e ad effettuare la correzione per l’anno bisestile (che comporta il 29° giorno a febbraio). L’orologio può operare nelle modalità 12 o 24 ore, con indicazione delle ore antimeridiane (AM) e di quelle pomeridiane (PM). Le informazioni sull’ora e la data vengono collocate in un registro e trasferite (mediante l’I²C-bus del quale il chip è provvisto) dietro interrogazione al microcontrollore, il quale poi, in base a come viene configurato, le invia all’esterno periodicamente (in modo automatico) o su specifica richiesta. Oltre a quanto detto, il DS1307 dispone di un’uscita di clock programmabile: più esatta- mente, rende disponibile un’onda quadra ricavata dalla frequenza di clock dell’orologio (determinata, a sua volta, dal quarzo da 32,768 kHz collegato ai piedini 1 e 2) che, mediante un apposito divisore interno, può essere divisa di frequenza ottenendo 1 Hz, 4,096 kHz, 8,192 kHz o l’intero clock. Le frequenze ottenibili non sono state scelte a caso: per esempio, 1 Hz può servire a far lampeggiare i due punti o il punto dei secondi dell’eventuale display che mostra l’ora. La condizione dell’uscita di clock ausiliario (SQWE, piedino 7) si definisce impostando opportunamente lo stato logico dei bit RS0 (0) ed RS1 (1) del registro di controllo, secondo quanto mostrato nell’apposito riquadro; ad esempio, 1 Hz si ottiene con entrambi i bit a zero. Si noti che quando sia il quarto (SQWE) che il settimo bit (OUT) si trovano a zero logico, l’uscita di clock si pone fissa a livello basso; se, invece, il bit 7 è ad uno logico e il 4 a zero, l’uscita assume costantemente lo stato alto. Il chip dispone anche di un circuito di controllo in grado di verificare la mancanza dell’alimentazione principale (Vcc) e fare in modo che la tensione occorrente venga prelevata dalla batteria di backup, nel nostro caso una pila a bottone da 3 V, che deve essere collegata tra il piedino > 3 (Vbat) e la massa di alimentazione (4, > 17 Il modulo RTC SCHEMA ELETTRICO ELENCO COMPONENTI: R1: 4,7 kohm SMD R2: 4,7 kohm SMD R3: 4,7 kohm SMD R4: 1 kohm SMD C1: 100 nF multistrato SMD C2: 100 nF multistrato SMD C3: 100 nF multistrato SMD C4: 15 pF ceramico SMD C5: 15 pF ceramico SMD D1: 1N4007 U1: PIC12F675-SO (MF674) U2: DS1307-SO Q1: quarzo 32.768 kHz ossia GND). La sezione di controllo dell’alimentazione è dimensionata in modo da svolgere due compiti: preservare la memoria in cui sono contenuti i dati sull’ora e la data attuali e mantenere attivo il contatore dell’orologio. Il primo viene svolto conservando nella RAM non volatile le informazioni corrispondenti, mentre il secondo è espletato dall’alimentazione di riserva presa dalla pila o batteria tampone collegata fra il piedino 3 e il 4. Oltre a ciò, va detto che la sezione di controllo dell’alimentazione interviene sulle altre funzioni del DS1307, bloccando la comunicazione con l’I²C-bus e l’emissione dell’eventuale segnale di clock ausiliario dal piedino 7; il tutto, allo scopo di minimizzare il consumo di energia ed estendere quanto più possibile l’autonomia, la quale, comunque, può arrivare ad alcuni mesi. Si noti che l’interven18 Varie: - Porta batteria CR2032 - Batteria CR2032 - Strip maschio 2 pin (2 pz.) - Strip maschio 3 pin (2 pz.) - circuito stampato S674 to del blocco di controllo si verifica quando la tensione letta tra il piedino dell’alimentazione principale (8) e massa (4) è inferiore al prodotto 1,25 x Vbat, ossia diviene minore di 1,25 volte la tensione della pila. Bene, dopo aver spiegato in maniera essenziale come funziona il DS1307, dobbiamo dire che il microcontrollore inserito nel modulo RTC serve essenzialmente ad interfacciare tale chip con l’esterno, almeno per quel che riguarda due funzioni: l’impostazione del formato dei dati in uscita, o programmazione, e la modalità di comunicazione. Nella modalità programmazione, possiamo istruire il micro su come deve trattare e inviare all’esterno i dati ricevuti dall’orologio; comprendete ciò rammentando che il DS1307 comunica le informazioni del caso solo quando gli è richiesto con apposite istruzioni, cosa che, nel nostro caso, viene compiuta proprio dal PIC. Richiesta e invio avvengono sull’I²C-bus del chip Maxim-Dallas. Ora, se si desidera che il modulo RTC comunichi data e ora di sistema automaticamente, si deve programmare il micro allo scopo; in tale situazione il PIC interroga il DS1307 ad intervalli prestabiliti, acquisisce i dati corrispondenti e li invia all’esterno mediante la linea dati TX/RX. Invece, se si vuole che il modulo mandi le informazioni solo quando gli viene richiesto dall’esterno (sempre mediante la linea dati seriale TX/RX) occorre programmarlo di conseguenza; in tal caso, all’arrivo di una richiesta il PIC si fa interprete dell’istanza e la trasmette al DS1307 usando l’I²C-bus di cui il chip è provvisto. Quest’ultimo risponde inviando al microcontrollore (sempre lungo il suo bus I²C) la risposta e le informazioni su ora e data, il quale li rimanda al dispositivo esterno che ha inviato la richiesta. Sempre a proposito del micro, va detto che dispone di due linee di comunicazione: una I²C usata per comunicare con l’orologio, ed una seriale, che, a seconda dei casi, è sincrona (SDA ed SCL) o asincrona (TX ed RX). Viene usata in modalità sincrona quando si trasferisce il firmware nel micro per mezzo di un programmatore; quando, invece, il micro è programmato e in funzione, essa si comporta come seriale classica che, all’occorrenza e mediante un’apposito convertitore TTL/RS232, può comunicare con un PC. Per interrogare e impostare il modulo RTC dall’esterno è necessario utilizzare il semplice protocollo di comunicazione descritto nella tabella di pagina 21. Il canale seriale funziona in half-duplex ed è impostato per una velocità di comunicazione di 9.600 bps, 8 bit di dati, nessuna parità e 1 bit di stop; serve tanto per impartire i comandi di programmazione e interrogazione Aprile 2007 ~ Elettronica In L’interfaccia di adattamento ELENCO COMPONENTI: SCHEMA ELETTRICO LD1: led 3 mm rosso Varie: - Strip femmina 2 pin (2 pz.) - Strip femmina 3 pin (2 pz.) - Connettore RJ45 - Circuito stampato codice S679 dell’orologio, quanto per ricevere da questo ora e data. Il modulo RTC, che deve essere alimentato con una tensione continua ben stabilizzata del valore di 5 volt, assorbe una corrente (davvero esigua) dell’ordine di 1,5 milliampere, che scende a 500 nA nel funzionamento a pila. La scheda di adattamento Come anticipato, lo scopo dell’RTC è quello di aggiungere un orologio ad una piattaforma a microprocessore, in maniera facile e con limitato consumo di risorse. Esso è realizzato sotto forma di modulo con una serie di pin a passo 2,54 mm per le connessioni alla scheda micro. Talvolta però è necessario collegarlo ad un computer per effettuare la programmazione ed eventuali test, perciò abbiamo realizzato una basetta di adattamento che rende disponibili le linee di ingresso e uscita su un connettore RJ45. Su questa basetta è presente anche un led, che segnala l’attività dell’uscita ausiliaria di clock e che risulta acceso a luce fissa se quest’ultima è disattivata e posta a 1 logico, spento se la stessa è disattivata ma forzata a zero, pulsante alla frequenza di clock scelta se SQW/OUT è attiva. La basetta va considerata come interfaccia per test di laboratorio, non indispensabile per il funzionamento dell’orologio, ma può anche essere utilizzata come accessorio per facilitare la connesElettronica In ~ Aprile 2007 sione a sistemi finiti e inscatolati, potenzialmente dotati di connessioni USB. In questo caso il modulo di adattamento da USB a seriale che abbiamo preparato è un altro accessorio molto utile, se non necessario. Il modulo convertitore Si tratta di un circuito di conversione da USB a RS232 con livelli TTL, il cui schema elettrico è riportato nella pagina seguente. Dando uno sguardo allo schema, si nota che sul connettore RJ45 sono disponibili tutti i segnali presenti sul connettore RJ45 della scheda di adattamento. Da questa presa, i vari segnali prendono due direzioni distinte: le linee SCL/SDA (che, ricordatelo, sono quelle del PIC e non del DS1307), la massa e la linea della tensione Vpp vengono portate ad un connettore pin-strip, da usare per la programmazione in-circuit del PIC. Le linee TX ed RX, invece, sono collegate al chip U1, un FT232BM. Le restanti linee (alimentazione +5V e massa) vengono prelevate direttamente dalla porta USB del computer e sono comuni a tutti i tre circuiti (orologio, scheda di adattamento e convertitore USB). Poiché l’integrato U1 (FT232BM), il convertitore vero e proprio, svolge da solo molti compiti complessi, il circuito elettrico che ne consegue è decisamente semplice. Riteniamo quindi utile fornirvi qualche ulteriore informazione riguardo a tale chip, qualora lo vogliate utilizzare in applicazioni differenti dalla nostra. L’FT232BM della FTDI (www. ftdichip.com) può essere utilizzato sia “stand-alone” prelevando l’alimentazione dalla porta USB (come nel nostro caso) sia all’interno di un altro circuito quale, ad esempio, un sistema a microprocessore; in quest’ultimo caso, il chip può essere alimentato dallo stesso circuito che alimenta il micro. Sempre in tema di alimentazione, va detto che il componente prevede due pin distinti per la sezione di I/O (verso la linea seriale TTL) e quella di conversione USB. Quando tutto il convertitore funziona con i 5 V prelevati dall’USB del computer, i due pin vanno solitamente uniti; se invece si desidera distinguere la sezione di I/ O da quella USB, il positivo del lato USB va alimentato dal PC e quello del lato seriale deve essere alimentato tramite la sezione c h e> > 19 Il convertitore USB ELENCO COMPONENTI: SCHEMA ELETTRICO R1: 27 ohm R2: 27 ohm R3: 10 kohm R4: 100 kohm R5: 1,5 kohm R6: 470 ohm R7: 470 ohm R8: 470 ohm C1: 100 nF multistrato C2: 220 µF 16 VL elettrolitico C3: 100 nF multistrato C4: 100 nF multistrato C5: 15 pF ceramico C6: 15 pF ceramico U1: FT232BM T1: BC547 LD1: led rosso LD2: led verde Q1: quarzo 6 MHz Varie: - Connettore USB/B - Connettore RJ45 - Strip maschio 4 pin - Circuito stampato codice S0635 fornisce energia al resto del circuito, cui il chip è collegato tramite seriale. Volendo, è anche possibile alimentare il chip completamente dall’esterno: i n 20 questo caso la linea +5V della porta USB non viene collegata. All’interno dell’FT232BM è presente un regolatore a 3,3 V che prende tensione dal ramo positivo della sezione USB (pin 3 e 26). La tensione d’uscita, presente sul piedino 6, è ulteriormente filtrata dal condensatore C4, che, secondo il costruttore, deve essere tenuto vicino il più possibile ai piedini 6 e 9, 17. Nel nostro schema il regolatore non viene usato, tuttavia sappiate che il produttore l’ha previsto per alimentare (tramite il pin 6) la linea VCCIO (cioè il positivo di alimentazione della sezione di I/O seriale) nei casi in cui l’integrato debba dialogare con apparati che operano con livelli di tipo 0/3,3 V. Tale accorgimento permette, pur alimentando il resto dell’integrato con 5 volt di inviare sul lato seriale impulsi a 3,3 V. Tornando allo schema del circuito di conversione, notate il transistor T1: è collegato alla linea RSTOUT sul piedino 5; quest’ultima è l’uscita del generatore di reset interno e segue l’eventuale ingresso RST (che nel nostro caso non viene usato ed è quindi posto fisso a 5 V). Inoltre, quando viene alimentato il Aprile 2007 ~ Elettronica In Il protocollo di comunicazione tra modulo RTC e mondo esterno Funzione Comando Parametro Risposta Imposta i secondi *W0xx xx indica i secondi >xx< Imposta i minuti *W1xx xx indica i minuti >xx< Imposta le ore *W2xx xx indica le ore >xx< Imposta giorno settimana *W3xx xx: 01 ÷ 07 (01: lun, 02: mar...) >xx< Imposta giorno mese *W4xx xx: 01 ÷ 31 >xx< Imposta il mese *W5xx xx: 01 ÷ 12 >xx< Imposta l’anno *W6xx xx: 00 ÷ 99 >xx< *W7xx 00 10 11 12 13 80 Imposta la frequenza dell’onda quadra (duty 50%) disponibile sul pin SQW (S) xx { uscita a livello logico 0 1Hz 4096 kHz 8192 kHz 32768 kHz uscita a livello logico 1 >xx< Legge i secondi *R0 non applicabile >00<÷>59< Legge i minuti *R1 non applicabile >00<÷>59< Legge le ore *R2 non applicabile Legge il giorno della settimana *R3 non applicabile Legge il giorno *R4 non applicabile >00<÷>23< >01<÷>07< (01 lunedì ÷ 07 domenica) >01<÷>31< Legge il mese *R5 non applicabile >01<÷>12< Legge l’anno *R6 non applicabile >00<÷>99< Legge la frequenza dell’onda quadra (duty 50%) disponibile sul pin SQW (S) *R7 non applicabile >00< >10< >11< >12< >13< >80< Legge l’ora completa *RT non applicabile >HH:MM:SS< >12:24:26< Legge la data completa *RD non applicabile >YY/MM/GG-DD< >07/03/28-03< Richiede l’invio continuo della data e ora (per interrompere l’invio bisogna rinviare lo stesso comando) *RC non applicabile >YY/MM/GG-DD HH:MM:SS< >07/03/28-03 12:24:26< circuito, essa rimane in stato di alta impedenza fin quando la tensione di alimentazione VCC non sale sopra i 3,5 V e per ulteriori 2 millisecondi, quindi si pone a +3,3 V (tensione ricavata dal solito regolatore interno). Scopo del transistor è tenere fissa a livello alto la linea D+ dell’USB finché l’alimentazione non si stabilizza. Il convertitore FT232BM funziona con un clock di 6 MHz, ricavato mediante il quarzo Q1, che, aiutato da C5 e C6, stabilizza il funzionamento dell’oscillatore interno. La costruzione Il modulo RTC si realizza su una Elettronica In ~ Aprile 2007 minuscola basetta ramata le cui piste sono disegnate per componenti a montaggio superficiale; chi non se la sentisse di fare da sé, potrà acquistarlo montato e con il micro già programmato. Una volta inciso il piccolo stampato, bisogna disporvi i pochi componenti occorrenti iniziando con il microcontrollore e il DS1307: ciascuno di essi va prima appoggiato centrandone i piedini nelle rispettive piazzole, quindi fermato stagnando uno di essi e poi, uno alla volta, gli altri. Per le saldature bisogna usare un saldatore a punta molto sottile, da 25 o 30 W di potenza e del filo di lega saldan- uscita a livello logico 0 1Hz 4096 kHz 8192 kHz 32768 kHz uscita a livello logico 1 te avente diametro di 0,5 mm. Non dimenticatevi inoltre del flussante, indispensabile quando si effettuano montaggi con componenti SMD. Sistemato l’RTC, si deve provvedere alla basetta di interfaccia, che è molto semplice e, volendo, la si potrebbe realizzare con un pezzetto di millefori; in tutti i casi, bisogna montare su di essa il led (prestando attenzione al verso indicato nell’apposito disegno) e il connettore RJ45. Per le connessioni con il modulo, raccomandiamo delle strip femmina a passo 2,54 mm. Infine, chi necessitasse dell’interfaccia USB potrà prepararla a partire dal circuito > 21 Configuratore RTC Tramite l’interfaccia USB, è possibile configurare i parametri di funzionamento direttamente da un Personal Computer; allo scopo abbiamo preparato un software che gira in ambiente Windows XP, 2000, Me, facilmente installabile e utilizzabile da chiunque. Una volta avviato, il programma presenta una finestra di dialogo, che riepiloga i parametri modificabili dall’utente, suddivisa in tre parti: quella in alto a sinistra riguarda la connesione con il PC, quella alla sua destra raggruppa le impostazioni dell’RTC e la sezione in basso mostra gli eventi acquisiti, ossia le stringhe con data e ora che arrivano progressivamente. Per quanto riguarda la comunicazione, nell’apposito riquadro troviamo la casella Porta COM, facendo clic nella quale si apre un menu a tendina da cui selezionare la COM virtuale assegnata all’USB; in BaudRate si sceglie la velocità di comunicazione e nelle tre caselle sottostanti si definiscono bit di dati, bit di stop e l’eventuale applicazione del controllo di flusso. Il pulsante in basso permette di instaurare o interrompere la comunicazione con l’interfaccia e quindi l’RTC: quando ancora non si è connessi, si chiama Connetti, mentre se l’interfaccia è connessa prende il nome di Disconnetti. Nella sezione in alto a destra troviamo le caselle con le quali si impostano ora e data attuali; quella siglata Frequenza dà accesso ad un menu a tendina dal quale si può definire la frequenza del clock ausiliario prelevato dall’RTC (l’impostazione predefinita è OFF, che corrisponde a disattivare l’uscita corrispondente). Spuntando la casella Sincronizza con il PC, si fa in modo che l’RTC venga aggiornato con l’ora e la data del computer. I pulsanti di richiesta (orario, data ecc.) servono ad interrogare il modulo; quelli di impostazione producono, invece, l’aggiornamento dell’RTC con i valori scritti nelle caselle in alto (gg:mm:aa e hh:mm:ss). Particolare attenzione merita Imposta frequenza: facendovi clic si definisce la cadenza con la quale, in modo automatico, l’RTC invia all’esterno ora e data. stampato, da ricavare per fotoincisione seguendo l’apposita traccia. A tal proposito, vi ricordiamo che i master di tutti i circuiti presentati in questo articolo possono essere scaricati dal sito Internet della nostra rivista (www.elettronicain.it). Inciso e forato lo stampato dell’interfaccia, vi si possono montare i componenti iniziando con le resistenze, i diodi al silicio (attenzione alla loro polarità) e il converter seriale/USB, che deve essere del tipo per PLCC; notate che in questo caso, eccezion fatta per l’FT232BM, per il i componenti sono tutti di tipo tradizionale. Sistemate poi i condensatori, dando la precedenza a quelli non polarizzati (prestare attenzione alla polarità degli elettrolitici) e i due led, da orientare come indicato, quindi il quarzo e il transistor T1. Infine, per le connessioni con il modulo RTC disponete sulla basetta una presa RJ45, da introdurre a fondo nei fori corrispondenti prima di stagnare i piedini (tutti, così da ottenere una certa robustezza); per l’USB, è stato previsto un connettore femmina di tipo “B” da c.s., che dovete inserire a fondo e stagnare, in special modo nelle linguette di fissaggio, così da evitare il distacco accidentale nel caso, durante l’uso, il cavo venga tirato energicamente. Per il collegamento al PC, occorre usare un cavo A/B del tipo utilizzato per stampanti e scanner. Per la connessione con il programmatore allo scopo di effettuare la programmazione in-circuit del modulo RTC (non del micro dell’interfaccia USB...) disponete sulla basetta uno strip a passo 2,54 mm di tipo maschio a quattro punte. MATERIALE Il progetto del modulo RTC descritto in queste pagine è disponibile già montato e collaudato (cod. FT674M) al costo di 18,00 Euro. Il master ed il firmware di questo progetto, così come quelli della scheda di adattamento, possono essere scaricati gratuitamente dal sito della rivista (sito www.elettronicain.it) . Anche l’apposito software di configurazione del modulo RTC è scaricabile gratuitamente. Il materiale va richiesto a: Futura Elettronica, Via Adige 11, 21013 Gallarate (VA) Tel: 0331-799775 ~ Fax: 0331-778112 ~ http://www.futuranet.it 22 Aprile 2007 ~ Elettronica In Sistemi, componenti e convertitori USB Il protocollo USB è ormai uno dei mezzi di comunicazione più importanti sia per i PC che per molti dispositivi stand-alone. Disponiamo di un vasta gamma di prodotti che utilizzano questa tecnologia. moduli Host vinculum Tutti i prezzi s’intendono IVA inclusa. I prodotti Vinculum sono i primi Host USB disponibili sul mercato. Numerosi i modelli a catalogo, compreso un chip completo anche di micro e memoria flash. MODULO USB HOST MUSIC MP3 MODULO USB HOST MODULO USB HOST FLASH DISK 00 46 . 72. VDRIVE2 46 VMUSIC2 Permette d’interfacciare una pen drive USB ad un microcontrollore. Sono richieste solo 4 linee per il collegamento più la linea per i 5 V e la massa. Il firmware (VDIF) con cui è stato programmato il chip VNC1L, permette di selezionare la modalità di comunicazione con il microcontrollore, che può essere UART o SPI. 00 00 . Interfacciato ad un microcontrollore dotato di porta seriale, SPI (Serial Peripheral Interface) o parallela, permette di controllare diversi tipi di periferiche. Il modulo VDIP1 monta il chip VNC1L-1A della Vinculum programmato in modo da controllare in modo semplice e trasparente dispositivi come pen drive USB, convertitori USB/seriali, etc. 78. VF2F2B Oltre ad interfacciare una pen drive USB ad un microcontrollore, permette di riprodurre file MP3 e altri formati di musica digitale direttamente da una pen drive USB. Il set di comandi del firmware VDIF permette di riprodurre il file selezionato cosi come il controllo del volume, bilanciamento, etc. SISTEMI HOST USB COMPLETI PCUSB9 LETTORE/SCRITTORE MULTICARD USB 2.0 00 Compatto lettore/scrittore . multicard esterno con porta USB 2.0 in grado di leggere le più diffuse schede di memoria. Può essere utilizzato per leggere/scrivere i seguenti tipi PCUSB8 di Flash Memory Card: Compact Flash I, Compact Flash II, MD, MultiMediaCard, MultiMediaCard II, Mini Secure Digital, Memory Stick, Memory Stick-Pro, Memory Stick-DUO, SmartMedia, HS MS. Interfaccia: USB 2.0 compatibile USB 1.1 • Velocità di trasferimento dati USB 2.0: 480Mbps • Compatibile con i sistemi operativi: Win98SE/ME/2000/XP • Dimensioni: 65 x 65 x 13 mm. 20 sistemi DI CONVERTITORE USB-SERIALE Convertitore che consente di collegare qualsiasi periferica seriale alla porta USB di un personal computer. Particolarmente indicato nei casi in cui il PC non dispone della porta seriale o queste sono tutte già utilizzate. Fornito completo di CD contenente i driver per Windows 98 / ME / 2000 e XP. Adatto anche per l’utilizzo su iMac OS 8.6 o superiore. 00 24. PCUSB6 Permette di collegare dispositivi con porta parallela alla porta USB (tipo A) di un PC. Comunicazione bidirezionale con stampanti, compatibile con USB1.0, USB1.1 e USB2.0, non richiede alcuna alimentazione esterna, compatibile con Windows 98/Me/2000/XP, Mac os 8.6 o superiore, linux; lunghezza cavo 80 cm. 00 22. LETTORE SCRITTORE USB 2.0 21 IN 1 in idee ica ron elett INTERFACCIA DI CONVERSIONE USB2.0 - LAN Converte la porta USB in porta RJ45 10/100BaseT. Pensato per connettersi alla rete Ethernet senza dover installare schede interne o PCMCIA aggiuntive. Plug an play: funziona senza l’installazione di driver aggiuntivi. Non necessita di alimentazione esterna Compatibile con tecnologia USB 1.0 / 1.1 / 2.0. Connessioni: USB tipo A, 1 x RJ45. 22. PCUSBLAN Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775 CAVO DATALINK USB 2.0 PER CONNESSIONE TRA DUE PC Non necessita di alcuna installazione e di driver aggiuntivi, va collegato alla porta USB di ciascun PC e - grazie al software a corredo - consente di gestire, con un semplicissimo “Copia/Incolla”, il trasferimento dei file da o verso un computer. Compatibile con S.O. Windows 98/ME/2000/XP. 00 20 . PCUSBS5 18. Il chip VNC1L oltre ad essere un host USB, integra al suo interno un microprocessore da 8/32 bit e una memoria flash. Quando viene interfacciato ad un dispositivo, tipo pen drive USB, il firmware implementato, permette di gestire i file della FAT in modo completamente trasparente. Il chip VNC1L dispone di due porte USB che possono essere configurate separatamente tramite firmware come Host o Slave. DA 19 50 PCUSB13 È un dispositivo basato sul chip VNC1L per applicazioni standalone. Permette di trasferire le fotografie direttamente da una fotocamera digitale ad una Pen drive USB senza ausilio nè di PC nè di lettore di memory card: il tutto premendo semplicemente un pulsante. Alimentazione: due pile alcaline ministilo AAA. VNC1L-1A Elegante lettore 50 scrittore in grado di funzionare con . 21 tipi differenti di Card. Compatibile USB 2.0 e 1.1. Alimentazione dalla porta USB o con alimentatore esterno (non compreso). Lettore/scrittore: 21 in 1 in quattro slot • Sistemi operativi supportati: - Windows ME/2000/ XP & Mac OS X senza alcun tipo di driver, - Windows 98Se con driver (incluso) • Alimentazione: 5V DC dalla porta USB o adattatore esterno (non compreso) • Dimensioni: 66 x 65 x 13mm. conversione USB CAVO CONVERSIONE USB-PARALLELA USB HOST CONTROLLER DEVICE 00 00 VDIP1 MODULO BACKUP FOTOCAMERE USB A I2C INTERFACCIA DA USB A I2C 00 32. Ulteriori informazioni, data-sheet e acquisti on-line dal sito: www.futuranet.it LETTORE/SCRITTORE MULTICARD CON INTERFACCIA USB È dotato di interfaccia USB e permette di leggere e scrivere dati sulla maggior parte delle memorie flash attualmente in commercio. Per funzionare non necessita di alcuna alimentazione esterna e una volta collegato al PC viene automaticamente riconosciuto.Compatibile con le seguenti memorie flash: T-Flash, Mini SD, SD, SDC, SD Ultra, HS - MMC, MMC, RS-MMC, MMC-B. 90 8 . PCUSBSD USB-I2C Permette di collegare dispositivi con bus I2C alla porta USB del PC. Ideale per essere utilizzato con i sensori SRF02 e SRF08. Alimentazione: 5 Vdc tramite porta USB del PC • Consumo: circa 4 mA • Uscita: 5Vdc 70 mA • Peso: 4,6 g • Dimensioni: 24 x 20 x 17 mm. SCHEDA AUDIO 3D SU PORTA USB 2.0 Adattatore che permette di trasformare la porta USB ormai disponibile su tutti i PC in commercio - in una scheda audio 3D. Dispone di 2 jack da 3,5 mm: uno utilizzabile come uscita per le cuffie o gli altoparlanti, l’altro come ingresso microfonico. 00 22. PCUSBSND Elettronica Innovativa di Davide Scullino Perché spendere soldi e occupare spazio sul banco di lavoro, quando il PC può funzionare come un perfetto strumento di misura? Basta realizzare l’interfaccia di acquisizione descritta in queste pagine e collegarla alla porta parallela, per avere un ottimo oscilloscopio da 12 MHz ed un analizzatore di spettro. Prima puntata. a strumentazione elettronica da laboratorio, così come altri tipi di strumentazione, ha conosciuto un forte sviluppo per effetto della diffusione dei Personal Computer e del loro utilizzo non solo come dispositivi di elaborazione di dati inseriti da tastiera ma anche come sistemi in grado di elaborare dati e informazioni acquisite mediante specifiche interfacce. Sono nate così schede di acquisizione che, corredate da appositi programmi, permettono di visualizzare - sul monitor - forme d’onda ancora più accurate di quelle dei migliori oscilloscopi. Ma non solo: anche validi generatori di forme d’onda 24 e di impulsi, analizzatori di spettro, registratori di transienti, ecc. Il vantaggio di affidare al PC le funzioni degli strumenti da laboratorio si comprende considerando le potenzialità delle CPU e l’ampia disponibilità di memoria, che permettono di decentrare le funzioni facendo svolgere quelle più complesse al computer e lasciando a circuiti molto semplici ed economici l’acquisizione dei dati. Per esempio, si pensi ai generatori di funzioni: la sintesi di segnali semplici quali l’onda triangolare, la sinusoidale e la quadra possono essere realizzate con circuiti integrati specifici, ma tensioni dall’andamento Aprile 2007 ~ Elettronica In discontinuo o particolarmente complesso richiederebbero l’impiego di moltissimi componenti; affidando il compito ad un computer, basta realizzare un software che costruisca la forma d’onda desiderata e piloti un’interfaccia esterna (ricorrendo ad una delle porte di comunicazione) estremamente semplificata, la quale non deve fare altro che convertire il dato da digitale ad analogico. AncoElettronica In ~ Aprile 2007 ra, si immagini il beneficio nell’analisi delle forme d’onda: memorizzare l’andamento di una tensione per vederne un dettaglio richiede, con l’elettronica tradizionale, soluzioni che vanno dalla persistenza introdotta negli oscilloscopi Hewlett Packard al campionamento ed al salvataggio in una memoria RAM negli strumenti digitali. L’inevitabile complessità circuitale richiesta da tali soluzioni può essere aggirata ancora con l’aiuto del PC: l’acquisizione di un certo periodo di un segnale al fine di rivederlo in tutto o in parte per studiare quel che un normale oscilloscopio non permetterebbe di vedere, la comparazione di due segnali o alcune analisi di spettro, la verifica delle distorsioni, possono essere realizzate con una semplicissima interfaccia in grado di inviare > 25 Schema Elettrico: Alimentazione e ingresso sonda al computer, in formato digitale, la tensione letta. Il software provvede poi ad elaborare i dati nel modo più appropriato. Sono proprio la semplicità ed il basso costo, a rendere appetibile la strumentazione da PC; ed è perciò che abbiamo pensato di 26 dedicare un po’ di pagine all’argomento, proponendo la realizzazione di un’interfaccia da collegare sulla porta parallela (quella normalmente destinata al collegamento della stampante) che permetta di acquisire segnali elettrici, digitalizzarli e passarli al computer, nel quale un apposito programma (scaricabile gratuitamente dal Web e personalizzabile grazie alla disponibilità di un’apposita DLL) permetterà di realizzare non solo la funzione di visualizzazione, ma anche quella Aprile 2007 ~ Elettronica In di registrazione dei transienti (memoria) e analisi di spettro. Quindi, tre strumenti in uno: oscilloscopio, analizzatore di spettro e registratore di eventi. Lo strumento è a singola traccia ed ha un’impedenza d’ingresso di 1 Mohm su 30 pF di capacità; la banda passante (a ±3 dB) è compresa tra 0 Hz e 12 MHz, mentre la massima tensione sopportabile è 100 V in continua o alternata (si parla, in questo caso, del valore efficace) e l’accoppiamento, impostabile da computer, può essere in AC o in DC. La sezione di comunicazione dell’oscilloscopio con la porta parallela è optoisolata, così da evitare interferenze o danni accidentali; la separazione galvanica permette di mantenere isolata la massa del computer da quella dell’interfaccia di acquisizione e quindi del circuito in esame. In tal modo è possibile compiere misure anche su dispositivi collegati alle altre porte del PC, ovvero sulla rete, senza rischiare che, una differenza tra i potenziali di terra (dovuta, ad esempio, ad un cattivo isolamento nell’alimentatore o nel monitor) possa scaricare corrente dalla parallela al nostro strumento o viceversa, determinando danni non indifferenti. Schema elettrico L’interfaccia di misura è decisamente complessa, quindi per analizzarla proviamo a scomporla nelle parti essenziali da cui è formata, che sono: la sezione di ingresso, la parte digitale e la sezione optoisolata di comunicazione con il computer. Partiamo dando uno sguardo alla prima, che inizia dal connettore BNC col quale lo strumento preleva dalla sonda il segnale da analizzare; come potete notare, la presa non è riferita alla massa di alimentazione ma ad uno “zero artificiale” il cui potenziale viene definito accuratamente con il trimmer multigiri RV1. Ciò vale in corrente continua, perché nelle miElettronica In ~ Aprile 2007 L’HARDWARE Sebbene nasca per trasformare in oscilloscopio un Personal Computer, il dispositivo descritto in queste pagine permette di realizzare più funzioni, rese possibili dal fatto che, una volta acquisito un segnale, lo si può analizzare, scomporre e memorizzare per poi rivederlo anche a singoli frammenti. Le caratteristiche più significative del dispositivo sono: • impedenza d’ingresso: 1 Mohm/30 pF • risposta in frequenza (-3 dB): 0 Hz÷12 MHz • risoluzione verticale (in ampiezza): 8 bit • impostazione automatica della base dei tempi e dei V/div. • funzione memoria L’OSCILLOSCOPIO Nella funzione oscilloscopio, lo strumento di misura permette di visualizzare anche in modo differito qualsiasi forma d’onda di frequenza compresa fra 0 e 12 MHz e ampiezza non eccedente i 100 V (100 Veff. In corrente alternata). Le caratteristiche principali sono: • singola traccia • base dei tempi: 0,1 µs ÷ 100 ms /div. • sorgente di trigger: su canale 1 o indipendente • livello di trigger: regolabile ogni ½ divisione • sensibilità d’ingresso: 10 mV ÷ 3 mV/div. • dimensione record: 4079 campionamenti • frequenza di campionamento: 800 Hz ÷ 32 MHz • lettura immediata del valore RMS per le misure AC • marcatori per frequenza, tempo e ampiezza. sure in alternata i condensatori C1, C23 e C24 bypassano il trimmer ed R1. Il conduttore “caldo” passa da una rete resisto-capacitiva che permette di determinare l’attenuazione d’ingresso e il tipo di accoppiamento, in base alle impostazioni date dal computer; per l’esattezza, il relé RY1 quando è eccitato chiude in cortocircuito il bipolo R3/C4 ed il C5 realizzando l’accoppiamento in continua, mentre stando a riposo obbliga il segnale a transitare da tale rete e quindi fa sì che l’oscilloscopio sia accoppiato in alternata al punto di misura. I tre relé RY2, RY3, RY4 e le resistenze collegate ai loro piedini 1 servono a decidere il livello di attenuazione del segna- le, quindi la sensibilità dell’ingresso dello strumento; quando è eccitato il solo RY2, il suo scambio trasporta la componente da analizzare direttamente all’ingresso della rete di amplificazione, mentre se tale relé risulta a riposo ed è eccitato il solo RY3, si introduce una consistente attenuazione. Infatti, in tal caso, il segnale deve attraversare la resistenza R10, che fa partitore con R6 ed R7; essendo la somma di queste ultime pari a circa 100 kohm ed R10 da 910 kohm, il risultato è un rapporto di partizione di 1:10, quindi il segnale subisce un’attenuazione pari a 10 volte (-20 dB). Infine, se è il solo RY4 ad essere eccitato, il suo scambio costringe il segnale > 27 28 Aprile 2007 ~ Elettronica In Schema Elettrico: Sezione digitale Elettronica In ~ Aprile 2007 d’ingresso ad attraversare sia R10 che R6, quindi stavolta il partitore responsabile dell’attenuazione è formato dalla somma di tali resistori e da R7. Dai valori di tali componenti si deduce che la componente d’ingresso subisce un’attenuazione di 100 volte (-40 dB). Il blocco di attenuazione permette di mantenere costante il campo di ampiezza della tensione inviata al convertitore analogico/digitale, così da semplificare poi la lettura e l’interpretazione dei dati corrispondenti da parte del software di gestione. Dopo il selettore di attenuazione, il segnale passa al blocco formato dagli operazionali IC3a e IC3b, scopo del quale è definire la posizione verticale della traccia; in altre parole, in esso viene sommata una certa componente continua che determina lo spostamento dell’ampiezza rispetto allo zero di riferimento. Il potenziale di shift viene determinato dal software di controllo, intervenendo sull’integrato IC12 (74HC595) della sezione digitale al fine di costruire la tensione desiderata mediante il partitore multiplo formato dalle resistenze R19÷R34. A seconda della combinazione logica alle uscite del 74HC595, sul piedino 2 dell’IC3a risulta una tensione differente; essendo otto le linee dell’IC12 e potendo assumere ciascuna due stati logici (0 e 5 V) si può affermare che l’accuratezza dell’impostazione è 8 bit, ovvero sono possibili 256 livelli di potenziale. Considerato che lo stadio d’ingresso è stato calcolato per lavorare con tensioni dell’ordine del volt (1 Veff. in caso di misura in alternata) e che quindi l’uscita dell’operazionale IC3a può registrare una variazione di ± 2 V rispetto allo zero di riferimento, la tensione riportata all’ingresso invertente non può superare 3 V né abbassarsi sotto i 2 V; ciò significa che è prevista un’escursione di 1 V. Essendo possibili 256 livelli di ten- > 29 sione, l’accuratezza dello spostamento è di circa 10 millivolt per livello: decisamente più di quello che si può ottenere ruotando manualmente una tradizionale manopola. Notate che nello stadio di spostamento verticale è inserito anche il relé RY5, che interviene sul guadagno dell’amplificatore IC3a: quando è eccitato, il suo scambio cortocircuita R17 e determina un aumento del guadagno, quindi della sensibilità dell’ingresso; se, invece, RY5 si trova a riposo, l’amplificazione dell’operazionale è minore e si abbassa perciò la sensibilità d’ingresso dello strumento, ovvero viene introdotta un’ulteriore attenuazione da sommarsi a quella eventualmente operata da RY2, RY3 ed RY4. Dal piedino 7 dell’IC3b il segnale amplificato ed eventualmente addizionato della componente continua di spostamento verticale, viene applicato all’ingresso del convertitore A/D siglato IC4; si tratta di un TDA8703 che lo converte, con una risoluzione di 8 bit (a tanto ammonta la risoluzione verticale dell’oscilloscopio) in formato binario e passa i rispettivi dati al bus di comunicazione con l’unità digitale. Vedremo tra breve che fine fanno i dati. L’acquisizione viene effettuata ad una frequenza che può variare tra 800 Hz e 32 MHz, in base alle impostazioni date dall’operatore nella finestra di dialogo del programma di gestione da PC, ovvero a seconda della frequenza del segnale d’ingresso; il campionamento si effettua quando l’A/D converter viene abilitato mediante l’applicazione dello zero logico sulla propria linea /CE (piedino 22) da parte del terminale /READ in arrivo dalla solita unità digitale, che fornisce anche il clock (sulla linea ADCLK) da cui dipende la frequenza del campionamento. L’intero oscilloscopio funziona a tensione continua, applicata al plug di alimentazione, di valore compreso fra 9 e 15 V; assorbe una corren30 IL REGISTRATORE DI TRANSIENTI Oltre che da oscilloscopio, l’interfaccia può essere usata come registratore di eventi, ossia di variazioni nella tensione letta; a ciò provvede il software in dotazione, che, una volta acquisito il segnale, permette di decidere quale intervallo memorizzare e quali eventi salvare e rivedere sullo schermo. La funzione è molto utile per vedere cosa accade in circuiti soggetti a disturbi casuali e nei dispositivi a commutazione. Le caratteristiche del registratore di eventi sono: • scala dei tempi: 20 ms ÷ 2000 s/div. • massima durata di registrazione: 9,4 ore per schermata • memorizzazione automatica dei dati • registrazione automatica per oltre 1 anno • marcatori per lettura di tempo e ampiezza • funzione zoom L’ANALIZZATORE DI SPETTRO Completa il set di funzioni realizzabili con l’interfaccia descritta in queste pagine ed è estremamente utile per tracciare i grafici di risposta in frequenza e banda passante di filtri, amplificatori, diffusori acustici, apparecchi per la riproduzione del suono. Le caratteristiche della funzione sono: • campo di misura: 0 Hz ÷ 16 MHz • scala dei tempi lineare o logaritmica • funzione zoom te che può raggiungere 500 mA. La componente continua passa dal fusibile di protezione e raggiunge gli ingressi di due regolatori 7805, ciascuno dei quali fornisce 5 V ben stabilizzati; per evitare interferenze fra la sezione digitale e quella analogica (ingresso del segnale) si è preferito distinguere le alimentazioni: IC23 alimenta la logica (+5 V) e i piedini Vccd dell’A/D converter (sezione digitale del TDA8703) mentre IC24 serve a far funzionare gli stadi d’ingresso, di spostamento verticale, i relé e la parte analogica dell’A/D converter (Vcca). Osservate il diodo di protezione posto in parallelo all’ingresso di alimentazione: se si applica tensione con la polarità opposta, va in conduzione e provoca un assorbimento tale da far bruciare il fusibi- le, evitando così danni al resto del circuito; normalmente deve essere interdetto. Passiamo adesso alla parte digitale, che è poi quella più sostanziosa: in essa si trovano una PAL, un multiplexer, quattro shift register a 8 bit di tipo 74HC595, una RAM statica 6264 (da 8 k x 8 bit) tre contatori sincroni 74F161 ed altri quattro contatori ripple-carry binari/decimali 74HC390, più qualche porta logica NOT. L’unità nell’insieme serve a dialogare con il computer, avvalendosi dell’interfaccia optoisolata, al fine di eseguire tutte le operazioni richieste dall’operatore tramite il programma di gestione. Più esattamente, comanda l’A/D converter per effettuare il campionamento del segnale d’ingresso eventualmente traslato in Aprile 2007 ~ Elettronica In Il laboratorio virtuale Il nostro oscilloscopio è formato da una interfaccia hardware che acquisisce i segnali da analizzare e li passa al PC tramite la porta parallela, e da un software che elabora le informazioni corrispondenti, trasformate in livelli TTL, e visualizza il tracciato che ne deriva su uno schermo virtuale. È noto che l’oscilloscopio può essere usato per moltissime misure su segnali elettrici, ma spesso coopera con un generatore di forme d’onda, ad esempio quando si deve analizzare il comportamento di un filtro o di un amplificatore nei confronti della frequenza. Il generatore di forme d’onda abbinabile all’oscilloscopio è il PCG10, già descritto nel fascicolo n°68: anch’esso si connette al computer tramite la porta parallela. A chi si domanda come usare contemporaneamente oscilloscopio e generatore di segnali con un PC che generalmente dispone solo di una porta parallela, rispondiamo che la cosa è possibile: la porta viene collegata, nel nostro caso, al generatore che la ripete base alle impostazioni volute, stiva i dati corrispondenti nella RAM statica e li va poi a leggere quando desiderato, ovvero in real-time se non è richiesta alcuna funzione di memorizzazione. Il campionamento lo scandisce la PAL, inviando (tramite AD_CLK) il clock richiesto dal PC; la frequenza corrispondente dipende dall’impostazione dalle linee C0, C1, C2, che definiscono l’eventuale fattore di divisione del valore di base generato dall’oscillatore di clock X1 (32,00 MHz). Più precisamente, nella determinazione della frequenza generata sono coinvolti i contatori IC14a, IC14b, IC17a e IC17b, che, collegati in cascata, permettono di dividere fino ad un massimo di 65536 volte; la PAL emette, dalla linea F_OUT, il clock originario Elettronica In ~ Aprile 2007 su un secondo connettore, così da poter connettere in cascata l’interfaccia dell’oscilloscopio. Il programma che gestisce gli strumenti provvede poi ad istruire la parallela in modo che venga considerato un solo dispositivo alla volta, così da evitare un conflitto di risorse. In pratica, quando il computer deve comunicare con l’oscilloscopio inibisce il buffer del generatore e viceversa. Grazie a questo accorgimento, il PC può diventare al tempo stesso generatore di segnali (in alto a sinistra potete vedere l’interfaccia grafica), oscilloscopio (in alto a destra), analizzatore di spettro e registratore di transienti. ricavato dall’oscillatore, che passa al primo 74HC390. Ora, siccome di quest’ultimo si preleva il segnale dall’uscita di peso 24, ciò che ne risulta è un clock diviso per 16, che si rende disponibile sulla linea F1, e raggiunge sia l’F1 della PAL, sia l’ingresso di clock dell’IC14b; in quest’ultimo avviene una seconda divisione per 16, quindi ad F2 e all’input dell’IC17a giunge un clock diviso 256 volte. IC17a divide ancora per 16, restituendo ad F3 della PAL ed al pin 15 dell’IC17b un clock diviso, complessivamente, per 4096. Infine, dall’uscita QD, il clock diviso per 65536 si presenta alla linea F4 della PAL. Quest’ultima, in base alle impostazioni date dal computer, provvederà a scegliere, fra le frequenze disponibili su F1, F2, F3, F4, il clock da inviare all’A/D converter e quindi la frequenza del campionamento. L’attivazione del convertitore e quindi l’acquisizione della lettura viene controllata dal PC tramite le linee RCK e CLK1 ricavate, dalla porta parallela (rispettivamente dai pin 3 e 4) mediante l’interfaccia optoisolata; la prima scandisce il clock per i registri a scorrimento 74HC595 e la seconda è utilizzata come canale seriale dei dati dal PC agli stessi shift-register, che, nel circuito, servono ad impostare i singoli blocchi secondo le istruzioni impartite dal computer. Nel caso dell’A/D converter, il registro IC9 passa all’inverter logico 74HC14 il criterio che attiva il campionamento mediante l’applicazione dello stato basso sulla linea /READ. L’opposto, ossia READ (non invertito) raggiunge la PAL, > 31 piano di MONTAGGIO ELENCO COMPONENTI: R1: 150 ohm R2: 470 ohm R3: 150 ohm R4: 47 ohm R5: 150 ohm R6: 91 kohm 1% R7: 10 kohm 1% R8: 91 kohm 1% R9: 3,3 ohm R10: 910 kohm 1% R11: 820 ohm 1% R12: 2,2 kohm R13÷R15: 820 ohm 1% R16: 1,8 kohm R17: 2,2 kohm R18: 820 ohm 1% R19÷R25: 10 kohm 1% R26÷R34: 20 kohm 1% R35: 470 ohm R36÷R38: 2,2 kohm R39: 100 ohm R40: 150 ohm R41, R42: 2,2 kohm R42: 2,2 kohm R43: 10 kohm 1% R44: 2,2 kohm R45. 820 ohm 1% R46: 1,8 kohm R47÷R49: 100 ohm R50÷R52: 470 ohm R53: 3,3 ohm 1W RV1: trimmer 50 ohm multigiri RV2: trimmer 500 ohm multigiri C1, C3, C6: 100 nF multistrato C2: 4,7 µF 50 VL elettrolitico C4: 2,2 nF 100 VL poliestere C5: 47 nF 250 VL poliestere C7: 4,7 µF 50 VL elettrolitico C8, C9: 100 nF multistrato C10: 220 pF ceramico C11: 4,7 µF 50 VL elettrolitico C12, C13: 100 nF multistrato C14: 2,7 nF multistrato C15, C16: 22 pF ceramico C17: 100 pF ceramico C18, C19: 100 nF multistrato C20: 2,2 nF 100 VL poliestere C21: 100 nF multistrato C22: 22 pF ceramico C23: 100 µF 25 VL elettrolitico C24, C25: 100 nF multistrato C26: 100 pF ceramico C27÷C34: 100 nF multistrato C35: 4,7 µF 50 VL elettrolitico C36: 100 nF multistrato C37: 4,7 µF 50 VL elettrolitico C38÷C41: 100 nF multistrato C42: 22 pF ceramico affinché essa provveda al necessario clock. Lo shift register IC12 viene utilizzato per definire lo spostamento verticale della traccia, ovvero per costruire la corrispondente tensione impostando l’opportuna combinazione delle sue otto linee di uscita, linee che rappresentano il byte bi32 C43: 100 µF 25 VL elettrolitico C44: 4,7 µF 50 VL elettrolitico C45, C47, C48: 100 nF multistrato C46: 100 µF 25 VL elettrolitico CV1: compensatore 22 pF CV2: compensatore 50 pF D1, D2: BAS45A D3÷D15: 1N4148 D16: 1N4007 T1: BC327 IC1: 74F161 IC3: OPA2350PA nario passato dal computer lungo la porta parallela; tutti gli 8 bit a livello logico alto determinano il massimo valore di shift, mentre con otto stati bassi la traccia viene spostata più in basso possibile, dato che la tensione corrispondente allo zero di riferimento del segnale si abbassa al minimo. Il registro IC11 si occupa, IC4: TDA8703 IC5: 6264 IC6: 74HC153 IC7, IC8: 74F161 IC9, IC11, IC12: 74HC595 IC10: 74HC85 IC13: PAL22V10 (VK8031) IC14: 74HC390 IC15: 7805 IC16: 74HC14 IC17: 74HC390 IC18÷IC22: 6N136 invece, di smistare i comandi diretti ai relé che decidono i quattro possibili livelli di attenuazione (tre sull’ingresso del segnale ed il quarto sulla retroazione dell’operazionale IC3a); in virtù del ridotto assorbimento delle bobine, le sue uscite possono pilotare direttamente i relé (sono richiesti solo i diodi di proAprile 2007 ~ Elettronica In Piano di montaggio dell’oscilloscopio. Le dimensioni sono state ridotte all’80%. Il master in dimensioni reali è scaricabile dal sito della rivista. IC23: 7805 X1: Oscillatore 32MHz RY1: Relé reed (VR05R051AS) RY2: Relé reed (VR05R051AS) RY3: Relé reed (VR05R051AS) RY4: Relé reed (VR05R051AS) RY5: Relé reed (VR05R051AS) LD1: led 3 mm rosso FS1: Pico fusibile 1A Varie: - Plug alimentazione - Connettore BNC da cs - Connettore DB25 maschio - Fast-On maschio verticale da cs - Zoccolo 4+4 (6 pz.) - Zoccolo 7+7 - Zoccolo 8+8 (10 pz.) - Zoccolo 12+12 (2 pz.) tezione D3, D4, D5, D6 e D7). Lo stesso 74HC595 comanda RY1, che decide il tipo di accoppiamento dell’input (DC o AC). Si noti che, per semplificare la struttura circuitale e risparmiare linee di collegamento al computer, i dati corrispondenti a ciò che deve uscire dai registri a scorrimento vengono inviati serialmente Elettronica In ~ Aprile 2007 - Zoccolo 14+14 - Contenitore plastico - Vite 3 MA 10 mm (2 pz.) - Vite 3 MA 22 mm (2 pz.) - Dado 3 MA (2 pz.) - Circuito stampato su una terza linea seriale (DSR) ricavata dal piedino 2 della porta parallela e scanditi da RCK e CLK1; ogni stringa contiene tutti i dati finora elencati per IC9, IC11 e IC12, che passano da un registro all’altro entrando nel pin SER (14) e uscendo dal SDO (Serial Data Output, piedino 9). Sono proprio SER e SDO a permettere il collegamento in cascata di più registri. Ogni 74HC595 contiene sia uno shift-register che uno storage-register; quest’ultimo serve a memorizzare i dati indirizzati all’integrato e a conservarli per poi passarli alle uscite corrispondenti. Lo storage-register viene gestito dal segnale RCK1, in modo da attivare l’aggiornamento del latch di uscita del 74HC595 solo quando contiene i dati diretti ad esso e non quelli degli altri registri componenti la serie IC9, IC11, IC12. In ultimo, dell’unità digitale dell’oscilloscopio vediamo la sezione facente capo ai contatori sincroni, utilizzata per indirizzare la memoria da 64 kbit; le linee COUNT e TRIGGED vengono gestite direttamente dalla PAL (IC13) in modo da sincronizzare l’indirizzamento delle locazioni con il latch di uscita dell’A/D converter al fine di garantire che ogni qual volta il segnale venga campionato e i corrispondenti dati su 8 bit siano resi disponibili sul bus DD0÷DD7, la memoria possa salvarli nello stesso tempo. Dunque, mediante COUNT la PAL invia il clock ai tre 74F161, connessi secondo uno schema abbastanza tradizionale: gli ingressi CLK sono collegati tra loro in parallelo in modo da essere sincronizzati, ma i dispositivi risultano in cascata. Il clock è uguale per tutti e viene inviato continuamente; quando il primo contatore raggiunge il proprio limite massimo, ovvero quando i suoi quattro bit (AD0, AD1, AD2, AD3) hanno compiuto tutte le possibili combinazioni, attiva la propria uscita COUT (Carry Out) con la quale va a triggerare la seconda (IC8a). Sotto l’effetto del clock, il secondo inizia a contare e, raggiunto il limite, attiva anch’esso la Carry Out e con essa comanda il terzo ed ultimo contatore. Terminato il conteggio, IC1a pone a livello alto la propria COUT e comunica alla PAL, tramite la linea E_COUNT di quest’ultima, che è > 33 primo riguarda la scelta del collegamento sincrono, vo- stato raggiunto l’ultimo indirizzo possibile sulle linee AD0÷AD3 del primo contatore, AD4÷AD7 del secondo e AD8÷AD11 dell’ultimo; IC13 prende atto della condizione e la comunica al computer, il quale azzera la catena dei contatori mediante la linea RESET prelevata da Q7 dello shift-register IC9. Lo stesso RESET viene inviato alla PAL, della quale raggiunge il piedino 14. Ora la PAL sospende il clock sulla linea COUNT e la catena di contatori 74F161 rimane a riposo, almeno fin quando non siano richiesti una nuova operazione di memorizzazione o un ciclo di lettura; si noti, a riguardo, che per memorizzare la lettura dell’A/D converter nella RAM il computer invia lo zero logico sulla linea READ (/DE della memoria) e la PAL (che legge lo stesso READ tramite il proprio piedino 8) pone la linea WE (R/W, ossia pin 27) a zero logico. Invece, quando occorre leggere il contenuto della memoria, si ha ancora l’attivazione di READ, ma la PAL fornisce alla WE il livello alto: ciò determina la condizione di lettura (il piedino R/W deve stare ad 1 logico in lettura e a zero in scrittura). Della catena di contatori vanno notati alcuni ulteriori dettagli: il 34 luto per evitare il fenomeno del ripple-carry, ovvero per assicurarsi che la composizione dei bit di indirizzo della RAM (effettuata con i valori binari risultanti dal conteggio di ogni singolo 74F161) sia simultanea e non affetta da ritardi che potrebbero determinare la lettura o la scrittura nelle locazioni sbagliate. Ciò si comprende considerando che ogni contatore introduce un certo ritardo (detto tempo di propagazione) dal momento della ricezione dell’impulso di clock a quello in cui imposta di conseguenza le proprie uscite; se il ritardo si moltiplica per il numero di unità che può contare, già si ottiene un valore decisamente incrementato. Ora, se il contatore si connette in cascata con altri, i seguenti commuteranno la condizione delle proprie uscite con un ritardo sempre crescente, in funzione della distanza dal primo della catena; raggiunto un certo numero di conteggi, l’uscita più lontana non commuterà più in corrispondenza dell’impulso di clock, ma dopo, sul fronte opposto, oppure, peggio ancora, al successivo impulso. Ecco quindi che il contatore perderà un’unità. Siccome nel nostro circuito usiamo tre contatori a quattro bit ciascuno per costruire sequenzialmente gli indirizzi per la memoria e sfruttiamo il fatto che le uscite di ciascun 74F161 si dispongono a rappresentare lo stato attuale del conteggio, se il terzo contatore perdesse un impulso di clock o si adeguasse con un ritardo significativo, nel momento in cui la PAL andrebbe a comandare la lettura o la scrittura l’operazione riguarderebbe una locazione sbagliata e non quella desiderata. Invece, con la tecnica adottata l’errore temporale non è possibile e tutti i 74F161 contano nello stesso momento. A riguardo è opportuno spiegare che in realtà i contatori non vengono triggerati in parallelo, ma sincronizzati dallo stesso segnale di clock, dato in parallelo per evitare gli errori derivanti dalla Carry Out; ci spieghiamo meglio: ogni 74F161 riceve effettivamente il clock su comando della Carry Out del precedente, ma non da tale uscita. Quando arriva l’impulso dalla COUT di un contatore, il seguente abilita la propria linea CLK a ricevere l’impulso dal filo comune COUNT. Quindi, se è vero che la Carry Out può essere in ritardo, è vero altresì che il clock è in comune e giunge con la stessa frequenza a tutti i contatori, quindi l’eventuale ritardo di commutazione viene diviso per lo stesso fattore corrispondente al conteggio e perciò, teoricamente, annullato. Ancora, si osservi che i contatori sono presettabili, ovvero possono iniziare il conteggio da un numero il cui valore binario può essere definito mediante le linee P0, P1, P2, P3; nel nostro caso il conteggio deve avvenire dal minimo al massimo e quindi partire da zero, ed è perciò che i piedini 3, 4, 5, 6 sono posti fissi a zero logico. Quanto alla composizione degli address, viene resa possibile dal fatto che ogni 74F161, raggiunto il valore limite (16) che può contare, Aprile 2007 ~ Elettronica In si azzera e riprende da capo, intanto che il seguente conta anch’esso, sollecitato dal trigger ricevuto dalla Carry Out. Per fare un esempio, quando IC7A raggiunge per la prima volta il valore 16, le sue uscite assumono la condizione 1111; all’arrivo del successivo impulso di clock sulla linea COUNT, COUT dà un impulso a livello alto e fa avanzare di un passo il conteggio dell’IC8A, la cui uscita 0 si porta ad 1 logico. Naturalmente quando ciò avviene il primo contatore presenta già tutte le uscite a 0, perché si è automaticamente azzerato per riprendere il conteggio. Al successivo impulso sulla linea COUNT, IC7A presenta la situazione 1000 (bit 0÷3) mentre IC8a rimane fermo ad 1000 (sempre bit 0÷3); il corrispondente valore è 18. Il bus dati della memoria, che poi è lo stesso dell’A/D converter, viene interfacciato con il computer mediante un multiplexer 74HC153, che trasferisce, ovvero rende seriali, gli otto bit su uno solo; in perfetto sincronismo con la linea READ e comandato da DSR e CLK1 in arrivo dalla porta parallela estratti dall’interfaccia optoisolata, il multiplexer colloca in fila, uno dopo l’altro, i singoli bit costituenti ciascun byte e li manda (tramite A e B) ai contatti 12 e 10 del connettore corrispondente. Notate che vengono utilizzate due linee perché il multiplexer è composto da due sezioni 4 su 1, ciascuna delle quali si occupa di quattro bit. per il Detto ciò, non resta che analizzare l’interfaccia optoisolata che permette al computer di impartire le necessarie istruzioni all’hardware dell’oscilloscopio e a quest’ultimo di comunicargli i dati che esso richiede; consiste in cinque fotoaccoppiatori ad alta velocità di commutazione (di tipo 6N136) e una sorta di regolatore di tensione approntato per alimentare gli stadi dal lato del computer. Partiamo proprio da tale regolatore, che viene realizzato mediante due stadi: il primo usa un transistor PNP il cui collettore preleva corrente dall’insieme degli otto bit della parallela (mediante i diodi D8÷D15) e serve a far funzionare i led degli optoaccoppiatori IC19, IC20 e IC21. T1 funziona da interruttore statico e viene mandato in conduzione solamente quando la linea AUTO FEED della parallela si pone a zero logico, quindi soltanto quando il computer deve inviare il clock e i dati alla nostra interfaccia di misura; in ricezione, ossia quando l’interfaccia risponde al PC, AUTO FEED viene fatta tornare a livello alto in modo da lasciare a riposo T1 e non alimentare i predetti fotoaccoppiatori. Si noti che per dare la necessaria corrente, il PC pone fissi a livello logico alto (5 V) i bit D3÷D7 della parallela e sfrutta anche gli impulsi inviati a D0÷D2; i diodi sono indispensabili ad evitare che le linee allo stato alto vengano cortocircuitate da quelle che si trovano a zero, cosa che potrebbe danneggiare la porta della stampante. Lo stadio facente capo a T1 serve essenzialmente a interrompere l’assorbimento di corrente da parte di IC19, IC20 e IC21 quando l’interfaccia optoisolata deve trasmettere dati al PC; ciò perché i led dei fotoaccoppiatori consumano abbastanza e determinerebbero un eccessivo abbassamento del potenziale che alimenta gli stadi di uscita di IC18 e IC22. Questi ultimi possono, invece, restare sempre attivi, dato che consumano poco. Quanto all’alimentazione degli stadi di uscita di IC18 e IC22, va detto che è distinta per fotodiodi e collettori dei fototransistor: la tensione per i fotodiodi viene ricavata dai contatti 6, 7, 8 (rispettivamente D4, D5, D6) del connettore a 25 poli, la cui corrente, quando sono a livello alto, confluisce da R50, R51, R52 sui piedini 8; quella per i collettori viene prelevata dal contatto 9 della parallela (bit dati D7) per IC22 e dall’8 (bit D6) per IC18. Riepilogando, IC21 riceve dal bit D0 il segnale dati diretto alla nostra interfaccia di misura, IC20 accoppia D1 con la linea CLK1 (clock interno dell’interfaccia di misura) e IC19 riceve dal bit D2 l’RCK1. Riguardo ai fotoaccoppiatori preposti all’output, IC18 passa al computer (mediante il filo PE, cioè PAPER ERROR) i dati seriali della prima sezione del multiplexer (A) e IC22 pilota ACK (ACKNOWLEDGE) dandogli i restanti quattro bit di dati del > MATERIALE L’oscilloscopio per PC presentato in queste pagine è disponibile in scatola di montaggio (cod. K8031) al prezzo di 144,00 Euro. Il kit comprende tutti i componenti, la basetta forata e serigrafata, il contenitore e le minuterie. Non sono compresi l’alimentatore e la sonda. L’oscilloscopio è anche disponibile già montato e collaudato (cod. PCS100A) al prezzo di 170,00 Euro. In questo caso la fornitura comprende anche l’alimentatore e una sonda. Il materiale va richiesto a: Futura Elettronica, Via Adige 11, 21013 Gallarate (VA) Tel: 0331-799775 ~ Fax: 0331-778112 ~ http://www.futuranet.it Elettronica In ~ Aprile 2007 > 35 multiplexer, cioè quelli uscenti da B. I fotoaccoppiatori usati sono costituiti da un led d’ingresso e l’insieme di un fotodiodo e di un transistor all’uscita; tale soluzione permette tempi di commutazione molto ridotti rispetto a quelli garantiti dal tipico accoppiamento led-fototransistor (usato, per esempio, nei 4N25 o 4N35): infatti il fototransistor ha il difetto di impiegare un intervallo relativamente lungo per passare dalla conduzione all’interdizione, e ciò perché le cariche minoritarie accumulate nella base durante la conduzione sono molte e lente a ricombinarsi. Per aumentare la velocità di un fototransistor occorrerebbe collegare alla base del fototrasistor una resistenza che permettesse di far fluire la corrente all’interdizione e accelerare la ricombinazione, ma ciò, in conduzione, significherebbe abbassare il CTR (Current Transfer Ratio) e quindi aumentare la richiesta di corrente da parte del led. Il 6N136 risulta veloce e il suo led di ingresso assorbe poca corrente, sia perché il fotodiodo è più veloce del fototransistor nel passaggio dalla conduzione all’interdizione, sia per il fatto che collegandolo in serie alla base di un transistor viene aumentata decisamente la corrente erogabile dal collettore e quindi dall’uscita. Con l’attuale configurazione, gli optoisolatori presentano in uscita lo zero logico quando all’ingresso è 36 presente il livello basso; se preferite, quando il led viene polarizzato direttamente il fototransistor di uscita va in saturazione. Adesso che è stato spiegato come funzionano i 6N136, va notato un particolare dell’IC18: per far illuminare il suo led occorre che la linea END_ COUNT sia costantemente ad uno logico; essa viene gestita dalla PAL per effettuare la trasmissione alternata dei due pacchetti di 4 bit, ora su PE (contatto 12 della parallela) ora su ACK (10). Realizzazione pratica L’hardware dell’oscilloscopio si costruisce partendo dall’apposito circuito stampato a doppia faccia, quindi disponendo su di esso i componenti, a cominciare da quelli a più basso profilo; per tutti gli integrati conviene prevedere il montaggio su zoccolo, che consente una rapida sostituzione in caso di guasto e mette al riparo dal rischio di danneggiamento per surriscaldamento in fase di saldatura. Il regolatore IC23 va dotato di un dissipatore di calore avente non più di 15 °C/W di resistenza termica; volendo, può essere appoggiato dalla parte dell’aletta metallica al retro del contenitore, sempre che quest’ultimo non sia in plastica. Per il collegamento della sonda di misura bisogna disporre sullo stampato una presa BNC; una seconda presa, ma di tipo plug coassiale, serve per l’alimentazione. Il circuito si completa inserendo a fondo e stagnando (anche nelle alette di fissaggio) il connettore DB-25 maschio. Sistemati tutti i componenti, conviene dare uno sguardo all’insieme verificando, con i piani di montaggio, che ogni cosa sia al proprio posto; se tutto è ok, conviene procurarsi un contenitore adatto, possibilmente metallico perché fa da schermo elettromagnetico e protegge il circuito da interferenze che falserebbero le letture e sporcherebbero le forme d’onda visualizzate nello schermo, impedendo all’operatore di capire la natura del disturbo. Si può anche usare un contenitore plastico, ma in tal caso conviene appoggiare sul fondo una lamina di rame o di alluminio da collegare elettricamente alla massa di alimentazione (pista vicina alla presa plug); la lamina dovrà coprire almeno la zona contenente i relé, il BNC, gli operazionali e l’A/D converter. Un secondo schermo andrà incollato all’interno del coperchio, in modo che risulti in linea con quello sottostante e copra i predetti elementi circuitali; anch’esso andrà collegato con un filo alla massa di alimentazione. Resta inteso che il lato saldature e i componenti posti dall’altra faccia non dovranno entrare in contatto con le lamine, altrimenti ne risulterebbero dei cortocircuiti. Dal pannello frontale del contenitore dovranno affacciarsi il BNC e il led che indica la presenza dell’alimentazione; dal retro bisognerà fare uscire il connettore DB-25 e rendere accessibile (praticando un foro di diametro adeguato) il plug dell’alimentatore. Chiuso il contenitore, la nostra interfaccia è pronta per l’uso; basta collegarla al PC utilizzando un cavo parallelo maschio/femmina, del quale siano collegati tutti i 25 contatti. Nella prossima puntata spiegheremo come utilizzarla in ambiente Windows mediante l’apposito programma di gestione e pubblicheremo, per lo stesso programma, la procedura di preparazione di una macro che permette di importare in un foglio di lavoro di Microsoft Excel i dati relativi alle misure effettuate. Descriveremo, inoltre, come modificare la DLL che sta alla base del funzionamento del software per personalizzare il proprio programma. Aprile 2007 ~ Elettronica In Ricevitori & accessori GPS RICEVITORI GPS CON INTERFACCIA BLUETOOTH MINI RICEVITORE GPS 20 CH RICEVITORE GPS 16 CH È basato sul chipset SiRF Star III. La batteria ha un’autonomia di circa 10 ore in uso continuo. Antenna patch ceramica interna • Alimentazione mediante batteria interna agli ioni di litio ricaricabile. Completo di accessori e di alimentatore accendino, da USB e da rete. • Dimensioni: 61,5 (L) x 43,5 (W) x 20,5 (H) mm. NB1045S - Euro 108,00 RICEVITORE GPS 20 CH Ricevitore ad altissime prestazioni, basato sul chipset GPS a 20 canali SiRFStar III. Grande autonomia che supera le 15 ore di utilizzo continuativo. Alimentazione mediante batteria interna agli ioni di litio ricaricabile standard e rimovibile da 1700 mAh. Completo di alimentatore accendino e rete.Trasmette in un raggio di 10 metri. BT338 - Euro 165,00 RICEVITORE GPS 32 CH Nuovo ricevitore GPS con interfaccia Bluetooth, basato sul chipset RFMD in grado di acquisire ben 32 satelliti garantendo una sensibilità senza precedenti. Il consumo ridottissimo permette un’autonomia della batteria di 13 ore in funzionamento continuo • Alimentazione con batteria interna agli ioni di litio ricaricabile. Completo di alimentatore accendino e rete. • Dimensioni: 81(L) x 43 (W) x 17,6 (H) mm. NB1054 - Euro 105,00 Ricevitore GPS 16 canali con interfaccia Bluetooth, basato sul chipset Nemerix. La batteria ha un autonomia di circa 26 ore in uso continuo. Antenna patch ceramica interna • Alimentazione mediante batteria interna agli ioni di litio ricaricabile. Completo di alimentatore accendino, da rete e USB. • Dimensioni: 81 (L) x 44 (W) x 20 (H) mm. NB1047 - Euro 82,00 RICEVITORE GPS 12 CH RICEVITORE GPS 20 CH Si basa sul chipset a 12 canali SiRF GSC2, della famiglia SiRFStar II. Compatto e robusto ha un’autonomia che supera le 16 ore di utilizzo continuativo. È dotato di batteria removibile standard con capacità di 1300 mAh. Completo di alimentatore accendino e da rete. Trasmette in un raggio di 10 metri. Nuovo ricevitore GPS ad altissime prestazioni, basato sul chipset SiRFStar III a 20 canali. Dispone di batteria removibile standard con capacità di 1300 mAh. Compatibile con qualsiasi dispositivo con Bluetooth. Completo di alimentatore da rete e presa accendisigari. Presenta una portata di circa 10 metri. BT328 - Euro 99,00 BT359S - Euro 118,00 RICEVITORI GPS RICEVITORE GPS 16 CH CHIPSET ANTARIS 4 RICEVITORE GPS 16 CH CHIPSET NEMERIX USB Sensibilità -159 dBm, antenna patch interna • Connessione alla porta USB del PC • Consumo: 75 mA • Dimensioni: 39 x 47 x 16mm. LOGGER GPS 8 MB CON USCITA USB Sensibilità -152 dBm, antenna patch interna • Alimentazione mediante connessione alla porta USB del PC • Consumo: 42 mA • Dimensioni: 53 x 60 x 26mm. Sensibilità -158dBm, antenna patch interna • Connessione alla porta USB del PC • Consumo: 42 mA • Dimensioni: 39 x 47 x 16mm. GPS con connettore COMPACT FLASH GPS con connettore PS2 per PALMARI GPS a tenuta stagna per IMBARCAZIONI Ricevitore GPS da esterno che può essere collegato al notebook tramite seriale o USB, o ad un palmare mediante cavetto dedicato... Chipset: SiRF StarIII, 20 canali • Alimentazione: 4.5V ~ 6.5Vdc (mediante cavo di connessione) • Consumo: 70mA • Dimensioni: 62 x 21mm. NB1043 - Euro 73,00 BR305 - Euro 98,00 BC307 - Euro 138,00 Moduli OEM GPS CON BLUETOOTH E Ricevitore GPS 16 canali con interfaccia Bluetooth basato sul chipset NEMERIX. Dispone di una memoria flash da 4 Mb per la funzione di data logger. La batteria interna agli ioni di litio presenta un’autonomia di 22 ore in uso continuo • Scarico dati mediante cavo USB. Completo di tutti gli accessori. NB1011 - Euro 168,00 MR350 - Euro 152,00 Ricevitore GPS miniaturizzato con antenna incorporata. Studiato per un collegamento al PC, dispone di connettore seriale a 9 poli e MiniDIN PS/2 passante da cui preleva l’alimentazione. GPS910 - Euro 98,00 SD501 - Euro 162,00 GL50S - Euro 240,00 GPS MINIATURA USB GPS con interfaccia GPS MINIATURA SD e ANTENNA ATTIVA SERIALE Formato: Secure Digital I/O • Chipset SiRF Star II/X-Trac a basso assorbimento (90mA) • Antenna: Integrata • 20 canali. Logger GPS basato sul chipset SiRFStarIII a 20 canali. Nato dall’evoluzione del modello GL50B, presenta una sensibilità di -159 dbm, un’autonomia di 15 ore ed una capacità di memoria di 8 Mb. Scarico dati mediante porta USB, dimensioni 42 (W) x 63 (L) x 27,5 (H) mm. set di fissaggio con ventose. NB1043S - Euro 87,00 NB1043A - Euro 79,00 Consente di trasformare il vostro PDA o il vostro computer portatile munito di adeguato software in una potente stazione di Navigazione Satellitare. RICEVITORI GPS con DATA LOGGER RICEVITORE GPS 20 CANALI SiRF Star III Dispone di un connettore standard USB da cui preleva anche l’alimentazione. Completo di driver attraverso i quali viene creata una porta seriale virtuale che lo rende compatibile con la maggior parte dei software cartografici. - BLUETOOTH E DATA LOGGER Ricevitore GPS 32 canali con interfaccia Bluetooth basato sul chipset MTK. Dispone di una memoria flash da 8 Mb per la funzione di data logger. Autonomia 26 ore, scarico dati mediante cavo USB, completo di tutti accessori. Pannellino solare per aumentare l’autonomia. GPS910U - Euro 98,00 NB1047SE - Euro 180,00 Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa. New Basati sul chipset SiRF Start III a 20 canali, questi moduli sono caratterizzati da dimensioni particolarmente ridotte che li rendono particolarmente adatti per applicazioni che richiedono pochissimo ingombro. EM408 Euro 79,00 Sensibilità: -159dBm • Accuratezza posizione: 10m 2D RMS, 5m 2D RMS con WAAS abilitato • Antenna patch integrata • Alimentazione: 4,5V ~ 6,5Vdc • Consumo: 70mA • Dimensioni: 36,4 x 35,4 x 8,3 mm. LR9101 Euro 68,00 ANTENNE New EM411 Euro 79,00 Sensibilità: -159dBm • Tecnologia SuperCap che permette una rapida acquisizione dei dati dal satellite • Antenna patch integrata • Alimentazione: 4,5V ~ 6,5V • Consumo: 70mA • Dimensioni: 30 x 30 x 10,5 mm. Il più piccolo in assoluto, appena 15 x 14 x 2,8 mm! Chipset: SiRFStar III GSC37875 20 canali • Sensibilità: -159dBm • Montaggio SMD • Alimentazione: da 3 a 5 Vdc • Assorbimento 49 mA. FV-M8 Euro 65,00 Antenna bibanda GSM/GPS con attacco SMA e base magnetica ad elevata sensibilità. Utilizzabile con sistemi GPS con frequenza di funzionamento di 850/900/1800/1900 MHz. Compatibile con il localizzatore GPS/GSM cod. 7100-FT596. AU-5SANT - Euro 59,00 ET312 Euro 56,00 Sensibilità: -159dBm • Accuratezza posizione: 10m 2D RMS, 5m 2D RMS con WAAS abilitato • Alimentazione: 3,3V ~ 5Vdc • Consumo: 80mA (uso continuo), 65mA (modalità trickle power) • Dimensioni: 27,9 x 20 x 2,9mm. Chipset MTK • 32 canali paralleli • Sensibilità: -158 dbm • Antenna patch ceramica • Dimensioni: 30 mm x 30 mm x 8.6 mm (H) • Alimentazione: 3,3 V ~ 5 Vdc • Consumo: 63 mA (modalità acquisizione). ET314 Euro 56,00 Sensibilità: -159dBm • Accuratezza posizione: 10m 2D RMS, 5m 2D RMS con WAAS abilitato • Alimentazione: 3,3V ~ 5Vdc • consumo: 80mA (uso continuo), 65mA (modalità trickle power) • Dimensioni: 25,4 x 25,4 x 3,3 mm. MMCX con connettore erna est per antenna FV-M11 Euro 68,00 Piccolissima antenna attiva GPS ad elevato guadagno munita di base magnetica. Può funzionare in abbinamento a qualsiasi ricevitore GPS dal quale preleva la tensione di alimentazione. GPS901 - Euro 18,50 Stessa versione ma con attacco SMA. GPS902 - Euro 18,50 ET333 Euro 56,00 Sensibilità: -159dBm • Accuratezza posizione: 10m 2D RMS, 5m 2D RMS con WAAS abilitato • Alimentazione: 3,3V ~ 5Vdc • Consumo: 80mA (uso continuo), 65mA (modalità trickle power) • Dimensioni: 31 x 31 x 7,6 mm. Chipset MTK • 32 canali paralleli • Sensibilità: -158 dbm • Antenna patch ceramica • Dimensioni: 30 mm x 30 mm x 8.6 mm (H) • Alimentazione: 3,3 V ~ 5 Vdc • Consumo: 63 mA . Questa versione è dotata di connettore con attacco MMCX per antenna esterna (es. GPS901). in idee ica ron elett Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 Ulteriori informazioni, data-sheet e acquisti on-line dal sito: www.futuranet.it VELBUS, CARATTERISTICHE PRINCIPALI: LA DOMOTICA PER TUTTI Con il sistema modulare Velbus la domotica entra finalmente in tutte le case. Studiati per l’automazione domestica, i moduli Velbus rendono la vita più semplice e sicura permettendo un controllo completo di tutti i dispositivi elettrici di casa, dall’impianto di illuminazione, alle serrande, dall’antifurto alle tende elettriche. Velbus può essere utilizzato sia in nuove abitazioni che in unità immobiliari già esistenti.Tutti i moduli sono connessi tra loro mediante un cavo a quattro conduttori che trasporta i dati e la tensione di alimentazione (12Vdc). Grazie alla tecnologia digitale è possibile ottenere funzioni che un impianto tradizionale non potrà mai fornire, dalla possibilità di attivare/disattivare con un solo pulsante tutte le luci di casa o alzare tutte le serrande, alla creazione di scenari d’ambiente predefiniti. Ai 10 moduli attualmente disponibili si aggiungeranno altri dispositivi per il controllo della temperatura, sistemi di sicurezza, controllo accessi, ecc. • Apprendimento funzione per ciascun tasto (apprendimento manuale); • Possibilità di controllare, configurare e monitorare il sistema tramite PC; • Sicurezza garantita anche in assenza di alimentazione; • Funzione timer su moduli d’uscita a relé. Scopri tutti i segreti del CAN-BUS con il Corso a teorico/pratico pubblicato sulla rivista “Elettronica In” e scaricabile dal sito: www.elettronicain.it. VELBUS: • 2 fili sono utilizzati per la trasmissione dati VELBUS e 2 per l’alimentazione; • Velocità trasferimento dati: 16,6 Kbit/s; • Protocollo di comunicazione seriale: CAN (Controller Area Network); • Protezione da corto circuito (verso positivo o negativo dell’alimentazione); • Auto ripristino da bus error dopo 25 secondi. MODULO RELÈ 4 canali MODULO RELÈ • Contatti relé con soppressore transienti: 5A /230Vac max. • 10 differenti modalità di funzionamento. VMB1RY ~ Euro 90,00 • 4 uscite indipendenti a relè con soppressore: 5A /230Vac max. • 10 modalità di funzionamento impostabili per ciascun canale. VMB4RY ~ Euro 149,00 MODULO di CONTROLLO per SERRANDE • Utilizzabile per il controllo di serrande, tende da sole motorizzate • Contatto relé con soppressore transienti: 5A /230 Vac max. VMB1BL ~ Euro 80,00 INTERFACCIA SERIALE MODULO di CONTROLLO per SERRANDE ~ 2 canali MODULO DIMMER • Può essere utilizzato per controllare fino a 2 tende da sole motorizzate, serrande ecc. • Contatto relé con soppressore transienti: 5A /230Vac max. VMB2BL ~ Euro 101, 00 MODULO ALIMENTATORE • Tre uscite a 12 VDC/1A per alimentazione moduli VELBUS; • Protezione da corto circuiti. VMB3PS ~ Euro 36,00 Ideale per il controllo di lampade ad incandescenza, alogene a tensione di rete o a bassa tensione con trasformatore controllabile da dimmer. VMB1DM ~ Euro 92,00 MODULO 6 ingressi Permette di collegare al sistema VELBUS, pulsanti, contatti di porte e finestre, uscite a relè di sensori di movimento, uscite open-collector, ecc. VMB6IN ~ Euro 80,00 Tutti i prezzi si intendono IVA inclusa. • Permette il controllo del sistema VELBUS tramite PC; • Comunicazione di tipo RS232 Full duplex; • Isolamento galvanico tra PC e sistema VELBUS. VMB1RS ~ Euro 44,00 MODULO CON INTERFACCIA USB • Consente di gestire e controllare, mediante PC, i moduli per l’automazione industriale e la domotica. • Isolamento galvanico tra PC e sistema VELBUS. VMB1USB ~ Euro 53,00 MODULO PULSANTE 8 canali Permette di collegare qualsiasi tipo di pulsante al sistema VELBUS. VMB8PB ~ Euro 40,00 Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) ~ Tel. 0331/799775 ~ Fax. 0331/778112 Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA) Caratteristiche tecniche e vendita on-line direttamente sul sito www.futuranet.it Elettronica Innovativa di Corrado Rossi Esaminiamo il protocollo seriale Velbus in dettaglio. Aiutandoci con un programma di test realizzato appositamente, analizziamo la struttura delle stringhe di comando focalizzando l’attenzione sulla sintassi e sul significato di ogni bit. Vediamo quindi alcuni esempi pratici applicati alle funzioni domotiche del nostro monolocale d’esempio. ei precedenti articoli dedicati ai sistemi domotici Velbus abbiamo visto come può essere realizzato un impianto di automazione domestica dotato di funzioni molto complesse, ma accessibili a chiunque con grande facilità. Quanti hanno letto tali articoli, ricorderanno che, partendo dal disegno topografico di un ipotetico appartamento monolocale, avevamo posizionato (e collegato) nei vari punti di controllo i dispositivi Velbus con cui dovevamo comandare lo stato delle luci e l’apertura e chiusura delle tapparelle. Avevamo poi analizzato, passo dopo passo, la procedura per la programmazione Elettronica In ~ Aprile 2007 manuale con la quale si erano definite le mansioni svolte da ogni dispositivo della rete. Concludevamo quindi con l’analisi del programma di configurazione VelbusLink (Ver. 4.4), un applicativo da installare su di un personal computer, a sua volta collegato alla rete domotica tramite un circuito di adattamento da USB (VMB1USB) a CAN Bus su RS485 (l’interfaccia elettrica utilizzata dai dispositivi Velbus). Tale programma ci ha permesso sia di configurare la rete con maggiore semplicità rispetto alla procedura manuale, sia di rilevare e visualizzare il traffico dati presente sul CAN Bus. A questo punto, > 39 Note relative a VMB1USB e VMB1RS Una caratteristica molto importante dei sistemi domotici è rappresentata dalla possibilità di interagire con altri sistemi, siano essi esistenti o futuri. In questo modo la naturale evoluzione tecnologica dei sistemi non obbliga ad alcun rifacimento delle installazioni esistenti. In sintesi, è conveniente che un sistema domotico disponga sempre di una via di comunicazione con l’esterno. Nel caso del sistema Velbus, tale accesso è costituito dalle due schede VMB1RS e VMB1USB, dispositivi che dispongono sia di una interfaccia CAN-Bus che di una porta di comunicazione seriale (VMB1RS) o USB (VMB1USB); entrambe le schede sono dotate di un microcontrollore che converte le stringhe di dati in transito sul bus bifilare da “formato CAN-Bus” a “formato Velbus seriale” e viceversa. Dal punto di vista funzionale, le due schede differiscono solo per il driver software da installare sul computer: il PC, infatti, comunica con esse aprendo la comunicazione seriale su una COM Port, la quale può essere hardware (nel caso della WMB1RS) o creata virtualmente dal driver (quando si usa la scheda VMB1USB). Da quanto detto, quindi, è possibile trarre una conclusione molto importante: la versione seriale può essere utilizzata con qualsiasi sistema elettronico dotato di un programma (sia esso un PC o una piattaforma embedded) purché questi disponga di una porta seriale. La versione USB, invece, è più indicata in ambito PC, dove la porta seriale sta scomparendo. In ogni caso occorre prestare attenzione a tre particolari importanti, indipendentemente dal modello di scheda scelto per far dialogare il Velbus con l’applicativo hardware/software: 1) Le schede non hanno indirizzo: infatti non sono dotate dei preselettori binari rotativi di cui dispongono tutti gli altri dispositivi Velbus. Questo significa che esse sono invisibili al protocollo CAN-Bus sul doppino RS485. 2) Poiché sono elettricamente collegate al bus, dispongono entrambe di un ponticello con cui inserire la resistenza di terminazione ed adattamento di impedenza. Questa caratteristica è comune a tutti i dispositivi Velbus. 3) Necessitano entrambe della doppia alimentazione in quanto la linea CAN-Bus e la porta di comunicazione sono isolate galvanicamente. Riferendosi al lato PC/micro, nella versione VMB1RS tale tensione è prelevata dalle linee DTR (forzato basso) e RTS (forzato alto). La VMB1USB, invece, trae alimentazione direttamente dalla porta USB del computer. per completare la descrizione del sistema Velbus, non rimane che comprendere il funzionamento del protocollo seriale utilizzato dal programma VelbusLink, protocollo che analizzeremo dettagliatamente, avvalendoci anche del supporto di un nuovo programma di test sviluppato espressamente per questo scopo. Grazie a tale programma (EasyVelbus), potrete verificare sperimentalmente tutti gli esempi pratici forniti a complemento delle spiegazioni teoriche. Vi anticipiamo subito una cosa molto importante: nonostante ogni dispositivo Velbus disponga di comandi specifici, la sintassi di tali comandi è unica. Quindi, una volta imparato a comporre ed inviare una stringa di comando, sarete in grado di interagire facilmente con qualsia40 si dispositivo Velbus presente nella vostra applicazione reale. Il protocollo seriale Da quanto detto negli articoli precedenti, sappiamo che i dispositivi Velbus comunicano tra loro per mezzo di un bus bifilare di tipo RS485, sul quale transitano i dati secondo una codifica di tipo CAN Bus, standard di cui abbiamo già pubblicato un corso molto dettagliato nei fascicoli precedenti. Sappiamo inoltre che Velleman ha realizzato due schede di interfaccia, una seriale ed una USB, per far interagire la rete domotica con sistemi elettronici differenti: in particolare, nell’articolo pubblicato sul fascicolo 116 abbiamo usato l’interfaccia VMB1USB per controllare la rete via computer con il programma VelbusLink. Focalizziamo a questo punto l’attenzione su tale scheda, cercando di intuire quale funzione svolge. Ci avete pensato? Esatto, è proprio così: la scheda svolge la funzione di “traduttore”, nel senso che essa “ascolta” il traffico dati presente sulla rete Velbus, lo intercetta senza alterarne il contenuto, quindi lo ripropone sull’interfaccia USB in un formato più semplice da gestire. Analogamente, essa ascolta tutto ciò che il computer le invia tramite la porta USB: se il pacchetto di dati ricevuto è corretto, sia come struttura che come sintassi, la scheda lo traduce e lo trasferisce sul bus dati RS485. Quanto detto per la scheda VMB1USB vale anche per la VMB1RS: dal punto di vista funzionale, infatti, questi dispositivi differiscono solamente per il “driver” software, usato dal PC per creare una porta seriale “virtuale” tramite la quale comunica con la scheda USB. Comunque, indipendentemente dalla scheda di interfaccia in uso, ogni dato in transito sul doppino viene riproposto sulla porta di comunicazione con il PC e viceversa secondo il formato riportato nella pagina successiva. Prima di iniziare a descrivere la struttura del protocollo, occorre avere chiaro un concetto molto importante: ogni volta che parliamo di “linea di comando” o di “stringa di dati” ci riferiamo ad una sequenza di byte contenente, oltre alle informazioni di servizio (inizio stringa, fine stringa, richiesta di conferma di ricezione, indirizzo, numero di byte ecc., dettagliate in seguito), i “dati” (leggasi “i valori numerici”) che descrivono il “comando” vero e proprio ed i relativi “parametri”. A questo punto scopriamo insieme come è stato concepito il protocollo Velbus. Come visibile nella tabella della pagina accanto, ogni linea di comando è suddivisa in più byte (alcuni di vaAprile 2007 ~ Elettronica In Sintassi della stringa di comando Byte STX Byte Byte Byte SID (1° byte) SID (2° byte) Standard identifier Bit 10 e 9 Standard identifier Bit 8 ÷ 1 Standard identifier (SID) Bit0 / Remote Transmit Request (RTR) / Numero di databyte (DLC3÷0) Start of transmission. 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 x Byte Byte Byte Byte DATA BYTE 1 DATA BYTE ... DATA BYTE ... DATA BYTE N Il numero di byte dipende dallo stato dei quattro bit DLC3, DLC2, DLC1 e DLC0 xxxxxxxx xxxxxxxx xxxxxxxx lore fisso ed altri invece variabili in funzione delle operazioni da eseguire) e può assumere una lunghezza compresa tra 6 e 14 byte. Il primo byte della sequenza è l’STX (Start Of Transmission) ed ha valore fisso a 0x0F (decimale 15). Il suo unico compito è di identificare l’inizio della stringa di dati, altrimenti non riconoscibile. All’STX fa seguito il primo byte SID (Standard Identifier), in cui i bit da 7 a 3 sono fissi a “1” logico, il bit 2 è a “0” logico, ed infine i bit 1 e 0 (SID10 e SID9) definiscono la priorità della stringa. SID 10 e 9 possono assumere attualmente solo i valori “11” (priorità bassa) e “00” (priorità alta). Quindi l’escursione del primo byte SID è compresa tra 0xF8 e 0xFB (da 248 a 251 se Elettronica In ~ Aprile 2007 xxxxxxxx x x x x x x x x x 0 x x 0 x Byte Byte CHECKSUM ETX - Si somma da STX a Databyte N. - Si complementa a 2 il byte meno significativo x 0 DLC0 DLC1 DLC2 DLC3 0 Non usato 0 Non usati. Lasciare 111110. Non usato 0 RTR SID0 SID1 SID2 SID3 SID4 SID5 SID6 SID7 SID8 SID9 SID10 Costante 0x0F. x x x espresso in decimale), benché 0xF9 e 0xFA non siano ancora utilizzati. Segue il secondo byte SID (terzo della serie), i cui bit sono nominati da SID8 (bit più significativo) a SID1 (bit meno significativo). Questo byte identifica sempre l’indirizzo di un dispositivo: nel caso in cui il messaggio sia ricevuto dal PC, l’indirizzo si riferisce al dispositivo che ha generato il messaggio. Se invece il messaggio è generato dal PC (o da un altro dispositivo che deve inviare un comando), il byte contiene l’indirizzo del dispositivo destinatario. Il quarto byte non ha un nome, ma contiene due informazioni molto importanti: la richiesta di conferma di ricezione di un comando ed il numero di byte necessari per definire il comando e i sui parametri, nel- x x x x x End of transmission Costante 0x04 x 0 0 0 0 0 1 0 0 l’azione in corso. La richiesta di trasmissione è utilizzata prevalentemente quando un dispositivo (ad esempio il gruppo pulsanti VMB1P6) genera un comando per un altro dispositivo (ad esempio il relé VMB1RY). Tale richiesta è effettuata forzando l’RTR (bit 6, Remote Transmit Request) a “1” logico. Il numero di byte necessari per descrivere il comando è definito dai bit da 3 a 0, nominati DLC3 - DLC2 - DLC1 –DLC0. A titolo di esempio, se tali bit hanno valore 0001 (decimale 1), ciò significa che dopo il quarto byte segue un byte di dati. Analogamente, la condizione logica 1000 (decimale 8), indica che i byte dati sono 8. Tenete presente che quest’ultimo è il massimo numero di > 41 CHECKSUM: cos’è, come si calcola e come si usa Il CHECKSUM è un campo numerico utilizzato spessissimo dai protocolli di trasmissione dati per consentire al destinatario di un messaggio o comando di verificare la correttezza della stringa di dati ricevuta. Esso viene calcolato dal mittente e ricalcolato dal destinatario, secondo una formula specifica nota ad entrambi. Analizziamo il semplice esempio di struttura a sette byte riportato qui di seguito, in cui DATA1, 2 e 3 rappresentano le informazioni da recapitare: INIZIO STRINGA PARAMETRI DATA1 DATA2 DATA3 CHECKSUM FINE STRINGA Il calcolo del CHECKSUM deve sicuramente tenere in considerazione il valore dei campi DATA e PARAMETRI però, in alcuni casi quali il nostro, tiene in considerazione anche il campo che identifica l’inizio della stringa. Nel caso specifico del protocollo seriale Velbus, il CHECKSUM ha dimensione di 1 byte, è posizionato immediatamente dopo l’ultimo DATA BYTE e si ottiene applicando la procedura seguente: • Si esegue la somma dei byte compresi tra l’STX (inizio stringa) e l’ultimo DATA BYTE prima del campo CHECKSUM. Sia l’STX che l’ultimo DATA BYTE sono inclusi nel calcolo; • Se il risultato ottenuto ha dimensione superiore ad 1 byte, si estrae solo il byte meno significativo (LSB); • Si esegue il complemento a 2 del byte (si inverte ogni bit e si incrementa il risultato di “1”). Il principio di utilizzo è semplice: il mittente del messaggio sa esattamente cosa deve inviare, quindi è in grado di calcolare il CHECKSUM e di aggiungerlo in un punto noto nella sequenza di dati. Il destinatario, invece, non sa cosa può ricevere, ma sa esattamente che quanto riceve è delimitato dai campi di inizio e fine. Quindi può estrarre sia il CHECKSUM che tutti i dati, ricalcolare il CHECKSUM in locale, ed infine confrontarlo con quello ricevuto. Se i due valori numerici sono identici, la sequenza di dati è stata ricevuta correttamente, quindi viene convalidata e processata. Vediamo ora l’esempio seguente, il quale rappresenta una sentenza rilevata durante il normale funzionamento di EasyVelbus: 15 251 6 2 246 4 244 4 Da quanto visto nella pagina precedente, <15> delimita l’inizio della stringa (STX) mentre <4> ne determina la fine. Secondo il protocollo, il CHECKSUM si trova prima del carattere di fine stringa, quindi è <244>. Applichiamo la procedura: • Somma numerica dall’STX all’ultimo DATA BYTE: 15 + 251 + 6 + 2 + 246 + 4 = 524, che in esadecimale equivale a 0x20C • Estrazione LSB: il risultato è 0x0C • Complemento a 2 di 0x0C (si nega ogni bit e si somma “1”): - 0x0C equivale a 00001100 in binario. La negazione diventa 11110011. - Sommando 1 si ottiene 11110100, equivalente a 244 in decimale. Da quanto esposto si può comprendere che il CHECKSUM, normalmente utile, è addirittura indispensabile quando i dati sono strutturati in sequenze di byte molto lunghe. byte dati supportato dal protocollo. I bit 7 (SID0), 5 e 4 sono fissi a 0 in quanto non utilizzati. Indipendentemente dal numero di data byte contenuti nella stringa, il primo byte successivo all’ultimo data byte è il Checksum: esso rappresenta un valore numerico ricavato dai valori di tutti i byte precedenti secondo una formula precisa. Il Checksum è molto importante perché permette a un dispositivo di effettuare una verifica della stringa 42 appena ricevuta per avere la certezza che i dati sono corretti. La verifica della stringa avviene in due fasi: nella prima fase, il dispositivo che invia la stringa genera il checksum partendo dai dati che deve inviare. Nella seconda fase, invece, il dispositivo che riceve i dati (compreso il checksum) ricalcola il checksum localmente partendo dai dati ricevuti (dallo start byte fino all’ultimo data byte), quindi lo confronta con quello contenuto nello stesso pacchetto dati: se i due valori sono uguali, il pacchetto dati è stato ricevuto correttamente; affinché la procedura funzioni, mittente e destinatario devono usare la stessa formula di calcolo. In questo caso la formula è piuttosto semplice: si esegue la somma logica di tutti i byte compresi tra l’STX e l’ultimo databyte (inclusi), quindi si estrae dal risultato solo il byte meno significativo e si esegue su di esso il complemento a 2 (funzione in cui si esegue l’inversione logica di ogni Aprile 2007 ~ Elettronica In singolo bit e si somma una unità “1” al risultato ottenuto). Data l’importanza del checksum, abbiamo voluto dedicare ad esso il riquadro della pagina precedente. Il byte l’ETX (End Of Transmission), che ha valore fisso 0x04 (decimale 4), determina la fine della stringa. Avete sicuramente constatato che la struttura del protocollo, in linea di massima, è molto semplice: infatti, una volta noto che la stringa inizia con 0x0F e termina con 0x04, che il quarto byte contiene la richiesta di conferma di ricezione ed il numero di databyte e che il penultimo byte è il checksum, estrarre da essa i campi relativi al comando vero è proprio è abbastanza facile. La parte complicata, invece, è costituita dal comando “vero e proprio” contenuto nei databyte che, come visto, può avere una lunghezza compresa tra “0” e “8” byte. Va da sé che maggiore è la lunghezza, più complicato è il comando, indipendentemente dal fatto che esso sia ricevuto o inviato. Ultimo ma non ultimo, fino ad ora abbiamo parlato di “comando” (al singolare), ma da questo momento è opportuno parlare di “comandi”, visto che ogni singolo dispositivo Velbus ne può riconoscere e generare molti distinti a seconda delle istruzioni. Facciamo un semplice esempio: il primo ingresso di un modulo VMB6IN attiva per 30 secondi il relé del modulo VMB1RY. Premuto il pulsante, il VMB6IN invia al relé la richiesta di attivazione: a questo punto VMB1RY genera una stringa di risposta se il bit RTR del comando appena ricevuto si trova a 1. Quindi invia a sua volta un comando al VMB6IN chiedendogli di far lampeggiare il led corrispondente al primo pulsante per tutto il periodo in cui il relé è eccitato. Come avvenuto per il relé, l’RTR a livello logico 1 forza il modulo pulsanti a confermare la ricezione del dato. Passati i 30 secondi, il modulo VMB1RY genera due sentenze: con la prima informa la rete di avere disattivato il relé e con la seconda chiede al pulsante di spegnere il led. Qualora i due comandi avessero il bit RTR a 1, la scheda pulsanti risponderebbe nuovamente con due messaggi di conferma di ricezione. L’esempio appena fatto rende l’idea di quanto l’insieme delle istruzioni contenute nei databyte nelle stringhe di comando sia complesso, nonostante il protocollo in sé sia molto semplice. Per questo motivo, non potendo analizzare uno per uno tutti i comandi e relativi parametri, abbia- mo realizzato un programma specifico in grado di: • tenere traccia di ogni informazione in transito sul bus, • analizzare ogni bit di ogni stringa; • generare delle stringhe di comando ed inviarle. Tale programma, chiamato EasyVelbus.exe, è scaricabile dal sito della rivista (www.elettronicain.it). L’applicativo EasyVelbus Il sistema Velbus ha riscosso tanto successo che molti utenti (sia installatori che privati), si sono voluti cimentare nella realizzazione di applicativi di controllo su PC. Per facilitare lo sviluppo di tali programmi, Velleman ha reso disponibile sul proprio sito (www.velleman.be) una serie di applicativi di test e relativo codice sorgente, tutti realizzati in ambiente “Visual C .NET” e incen- > > Elettronica In ~ Aprile 2007 43 “Visualizza DataByte in ASCII” (funzione utile quando la stringa contiene il nome dei dispositivi, identificato da un testo); • il checksum; • il terminatore di stringa; • il comando estratto (contenuto nel primo databyte); • lo stato dell’RTR; • la provenienza del messaggio (dal bus o dal PC). Fig. 1 trati su una libreria chiamata “velleman.velbus.dll”, compatibile con l’ambiente di sviluppo “VisualBasic 2005.NET “(o superiore): noi stessi abbiamo utilizzato tale libreria per realizzare il programma EasyVelbus in ambiente VisualBasic 2005.NET. Qualora si volesse utilizzare la sola libreria, tralasciando gli applicativi di esempio, è sufficiente creare un nuovo progetto in ambiente VisualBasic ed includere la DLL tramite il menu strumenti, utilizzato per definire le specifiche del progetto. In Fig. 1 è visibile l’interfaccia grafica principale di EasyVelbus: essa fornisce molte informazioni, per cui potrebbe sembrare complessa, ma non preoccupatevi più di tanto; ora la vediamo insieme, così vi rendete conto che è molto intuitiva e facile da utilizzare. Dopo aver installato ed avviato il programma, occorre scegliere la porta seriale per dialogare con la scheda USB (ricordatevi che essa viene vista come una seriale virtuale): per fare ciò è sufficiente selezionare la COM tramite la combo box in basso a sinistra, quindi cliccare sul tasto “Apri COM” (il nome cambia in “Chiudi COM”); a questo punto il programma instaura la comunicazione sulla seriale pre44 scelta con il formato dati “38.400 baud - parità N - 8 bit di dati - 1 bit di stop”; esso, inoltre, disattiva il DTR e attiva l’RTS, condizione questa necessaria per poter utilizzare EasyVelbus anche con la scheda VMB1RS. Quando il programma è in comunicazione con la rete Velbus, qualsiasi stringa di dati in transito (più in generale, qualsiasi “evento”) viene rilevata e presentata sulla tabella (chiamata “Log”) che occupa la parte superiore dell’interfaccia grafica e non è modificabile dall’utente. Tale tabella è suddivisa in colonne e visualizza, da sinistra a destra: • la stringa completa, inclusi i byte STX e ETX (inizio e fine); • il numero di byte da cui è composta; • l’identificativo di inizio stringa; • la priorità della stringa; • l’indirizzo mittente o destinatario; • il numero di databyte; • i databyte trasportati, visualizzabili in ASCII mettendo il segno di spunta sulla checkbox in basso Fig. 2 Il registro degli eventi può essere ripulito cliccando sul pulsante “Pulisci LOG”, posto nel riquadro “Comandi”, insieme ai pulsanti “Invia Comando” ed “Esci”. Per analizzare un messaggio occorre selezionarlo con un clic del mouse: in questo modo il programma lo scompone e lo ripropone nel frame “Analisi Stringa” in cui potete vedere lo stato di tutti i byte e di ogni singolo bit nei tre formati “dato” (esadecimale, decimale e binario). I bit in campo azzurro sono fissi mentre quelli in campo giallo sono variabili. Quelli in campo arancio, invece, vengono modificati tramite i controlli del programma. Il campo “DATA BYTE”, compresso nella prima linea, è stato espanso e scomposto in ogni singolo bit nella seconda linea. In questo modo è possibile tenere sotto controllo l’intera stringa di dati. Da quanto emerso fino ad ora, il programma, essenzialmente, visualizza il traffico sul CAN Bus (funzione chiamata “Sniffer”); come avevamo già anticipato, però, esso è anche in grado di comporre ed inviare delle stringhe di comando, controllandone la lunghezza ed aggiungendo il checksum. Per fare ciò si deve cliccare sul pulsante “Invio Comando” presente nella finestra principale (Fig. 1). Appare la finestra di composizione delle stringhe (Fig. 2), utilizzata soprattutto per verificare gli esempi esposti nel paragrafo successivo. Prestate attenzione a un particolare molto importante: Aprile 2007 ~ Elettronica In VelbusLink ver. 5.1 Nell’articolo pubblicato sul fascicolo 116 abbiamo spiegato come configurare la rete Velbus tramite computer utilizzando l’applicativo VelbusLink versione 4.4. Tale versione era la più recente disponibile quando abbiamo preparato l’articolo. Avevamo però anticipato che il VelbusLink è un programma di configurazione e test in continuo sviluppo e miglioramento, per cui era plausibile che versioni di programma più aggiornate avrebbero potuto differire, per aspetto e funzionalità, da quello usato da noi , pur rimanendo compatibile con le funzionalità base. La versione 5.1, scaricabile attualmente dal sito www.velleman.be, mantiene le stesse funzionalità supportate dalla versione 4.4: consente quindi di effettuare la programmazione, il backup e la riprogrammazione delle configurazioni di tutti i dispositivi, permette di analizzare sia la struttura della rete che il suo traffico dati. Però presenta alcune migliorie che hanno aumentato notevolmente sia l’efficienza del programma che la facilità di utilizzo. Innanzitutto l’interfaccia grafica è stata notevolmente migliorata: le frecce di colore differente nella finestra di analisi dei dati in transito permettono di capire più facilmente se i dati partono dal PC (arancione) o da un dispositivo Velbus (verde). Anche la presentazione dei dati in formato testo e esadecimale è stata migliorata, poiché ora è molto più ricca di dettagli. È stata inserita la possibilità di scegliere la gamma di indirizzi su cui effettuare la scansione che per esempio, nella foto a fianco, è stata limitata tra 00 e 09. Questa funzione è particolarmente utile per due ragioni: alleggerisce la finestra del traffico dati (che diventa più comprensibile) e aumenta la velocità nell’esecuzione delle operazioni. Ora è anche possibile disattivare la scansione automatica, funzione utile soprattutto se si vuole interagire con un numero limitato di dispositivi senza scollegare gli altri dalla rete. La miglioria più importante, però, non è così evidente: ora, infatti, l’applicativo è molto più stabile mentre in precedenza generava occasionalmente degli errori di “runtime”, specialmente operando su COM Port virtuale. per rendere semplice il programma, abbiamo scelto di gestire i comandi in formato decimale, mentre nei manuali dei dispositivi viene usato il formato esadecimale (talvolta il binario). Ciò significa che i codici dei comandi, ricavati dai manuali, devono essere convertiti da esadecimale a decimale. Anticipiamo un esempio solo per chiarire questo punto, ipotizzando di voler verificare se l’indirizzo 0xFF, equivalente a 255 in decimale, è assegnato a qualche dispositivo. Da manuale si ricava che il comando relativo (Module Type Request) ha priorità bas- Fig. 3 Elettronica In ~ Aprile 2007 sa (SID10 e 9 = 11) , RTR a “1” e nessun “databyte”. Quindi la finestra di composizione si presenta come la Fig. 3: notate l’indirizzo 0xFF in campo giallo, inserito manualmente, e, come dicevamo, espresso in decimale. È necessario agire nello stesso modo con qualsiasi campo variabile, sia esso inserito manualmente (indirizzo e dati) o generato dai controlli del programma, come nel caso di priorità, numero di databyte e checksum (in arancione). Siamo convinti, comunque, che la conversione non comporterà alcuna difficoltà. Relativamente ai comandi disponibili, non abbiamo voluto inserirli in un database per due ragioni: innanzitutto essi sono ben descritti nei manuali di ogni dispositivo Velbus, ed in secondo luogo il programma sarebbe diventato una copia del VelbusLink. Esempi Pratici Dopo aver analizzato la struttura e la sintassi del protocollo e preso confidenza con il programma di test, è il momento di iniziare con gli esempi pratici, tenendo presente che un comando è sempre associato ad una serie di parametri. Ricordatevi, inoltre, che dovete usare la finestra di composizione dei comandi. Nel corso dell’articolo abbiamo già detto che ogni modulo Velbus ha delle funzioni specifiche e di conseguenza un proprio set di comandi (sia in ricezione che in trasmissione). Però non avevamo ancora detto che molti comandi sono comuni a tutti i moduli (ad esempio le richieste di nome e tipo di dispositivo). Inoltre i dispositivi simili accettano gli stessi comandi, differenti solo per i parametri. In particolare, > 45 Tabella 1 COMANDO PC ---> 0F FB 01 40 B5 04 PC <--0F FB 01 03 FF 02 FF F2 04 PC ---> 0F FB 02 40 B4 04 PC <--0F FB 02 06 FF 08 FF FF FF FF EB 04 PC ---> 0F FB 03 40 B3 04 PC <--0F FB 03 03 FF 09 00 E8 04 PC ---> 0F FB 04 40 B2 04 PC <--0F FB 04 05 FF 05 00 00 00 E9 04 PC ---> 0F FB 05 40 B1 04 PC <--0F FB 05 05 FF 01 00 00 00 EC 04 PC ---> 0F FB 05 40 B1 04 PC <--0F FB 05 05 FF 01 00 00 00 EC 04 PC ---> 0F FB 06 40 B0 04 PC <--0F FB 06 05 FF 01 00 00 00 EB 04 PC ---> 0F FB 07 40 AF 04 PC <--0F FB 07 07 FF 07 03 0F 81 07 02 46 04 AZIONE Il PC interroga l’indirizzo 1. Messaggio di risposta composto da 3 byte dati: FF 02 FF FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 02 = ONE_CHANNEL_RELAY_MODULE_TYPE (0x02), il modulo è un VMB1RY FF = il relé è impostato come: - F (primo nibble): Dual Timer forzato in bistabile - F (secondo nibble): Relé forzato in bistabile. Il PC interroga l’indirizzo 2 Messaggio di risposta composto da 6 byte dati: FF 08 FF FF FF FF FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 08 = 4_CHANNEL_RELAY_MODULE_TYPE (0x08), il modulo è un VMB4RY FF FF FF FF = I relé sono tutti impostati come - F (primo nibble): Dual Timer forzato in bistabile - F (secondo nibble): Relé forzato in bistabile. Il PC interroga l’indirizzo 3. Messaggio di risposta composto da 3 byte dati: FF 09 00 FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 09 = TWO_CHANNEL_BLIND_MODULE_TYPE (0x09), il modulo è un VMB2BL 00 = entrambi i canali hanno un time-out di 15 secondi Il PC interroga l’indirizzo 4. Messaggio di risposta composto da 5 byte dati: FF 05 00 00 00 FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 05 = 6_CHANNEL_input_MODULE_TYPE (0x05), il modulo è un VMB6IN 00 = nessun led acceso a luce fissa 00 = nessun led lampeggia lentamente 00 = nessun led lampeggia velocemente Il PC interroga l’indirizzo 5. Messaggio di risposta composto da 5 byte dati: FF 01 00 00 00 FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 05 = 6_CHANNEL_INPUT_MODULE_TYPE (0x05), il modulo è un VMB6IN 00 = nessun led acceso a luce fissa 00 = nessun led lampeggia lentamente 00 = nessun led lampeggia velocemente Il PC interroga l’indirizzo 5. Messaggio di risposta composto da 5 byte dati: FF 01 00 00 00 FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 01 = 8_PUSH_BUTTON_MODULE_TYPE (0x01), il modulo è un VMB8PB 00 = nessun led acceso a luce fissa 00 = nessun led lampeggia lentamente 00 = nessun led lampeggia velocemente Il PC interroga l’indirizzo 6. Messaggio di risposta composto da 5 byte dati: FF 01 00 00 00 FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 01 = 8_PUSH_BUTTON_MODULE_TYPE (0x01), il modulo è un VMB8PB 00 = nessun led acceso a luce fissa 00 = nessun led lampeggia lentamente 00 = nessun led lampeggia velocemente Il PC interroga l’indirizzo 7. Messaggio di risposta composto da 7 byte dati: FF 07 03 0F 81 07 02 FF = COMMAND_MODULE_TYPE (0xFF), un modulo sta rispondendo ad una scansione, o richiesta di tipo di modulo. 07 = DIMMER_MODULE_FOR_ELECTRONIC_TRANSFORMER_TYPE (0x07), il modulo è un VMB1DM 03 = il modulo è programmato per la funzione “dimmer con memoria” 0F = timer disabilitato 81 = versione firmware 07 = anno di produzione 02 = settimana di produzione VMB1RY e VMB4RY sono simili in quanto azionano dei relé nello stesso modo; vale la stessa cosa per i controlli tapparella VMB1BL e VMB2BL e per i dispositivi di ingresso VMB6IN e VMB8PB (il dimmer VMB1DM attualmente è l’unico nel suo genere...). Esaurite le premesse, siete pronti per iniziare ad interagire con il sistema seguendo i nostri esempi pratici: scaricate i manuali utente dal sito www.velleman.be perché da questo momento diventano indispensabili. Come ultima nota, gli esempi ri46 guardano l’impianto domestico descritto nei fascicoli precedenti. Scansione della rete Questa procedura permette di identificare i dispositivi presenti in rete e l’indirizzo assegnato ad essi. Si esegue inviando il comando “Module Type Request”, il quale è riconosciuto da tutti i dispositivi: esso ha sempre priorità bassa (SID10 e SID9 a “11”), necessita dell’RTR a “1”, non contiene databyte (DLC3÷0 = 0000) ed invia solamente il valore numerico dell’indirizzo che si sta interro- gando. Il dispositivo che riconosce il proprio indirizzo nel comando “Module Type Request” risponde inviando il messaggio “Command Module Type”. In Tabella 1 trovate il log del traffico dati generato da tutti i dispositivi presenti in rete, in risposta alla scansione degli indirizzi 01 ÷ 07. Per facilitare la comprensione, abbiamo colorato in modo differente i vari byte: i delimitatori di stringa sono blu, l’indirizzo del dispositivo (mittente o destinatario) è rosso, i byte relativi all’RTR e ai DATA BYTE Aprile 2007 ~ Elettronica In sono viola, infine il checksum è verde. Nella colonna di destra abbiamo commentato dettagliatamente ogni byte transitato. Attivazione del relé sul modulo VMB1RY Identifichiamo sul manuale i comandi “Switch Relay On” e “Switch Relay Off”. Entrambi hanno priorità alta (SID10 e SID9 = 00) e RTR a “0”. Sono composti da due databyte (DLC3÷0 = 0010) in cui il primo identifica l’azione da compiere (0x02 = attiva relé, 0x01 = disattiva relé) ed il secondo il relé da controllare Tabella 2 OF F8 01 02 02 01 F3 04 0F F8 01 02 02 01 F3 04 inizio stringa priorità alta indirizzo destinatario del comando (il modulo VMB1RY) due databyte da inviare COMMAND_SWITCH_RELAY_ON comando di attivazione relé attivazione del primo relé (in questo caso è uno solo) checksum terminatore di stringa (nel caso in esame, si ha un solo relé identificato da B”00000001”, equivalente a 0x01). Per attivare il relé, il PC deve inviare il comando visibile in Tabella 2. Il modulo risponde inviando due stringhe differenti. Con la prima (Tabella 3) esso chiede al modulo VMB6IN di accendere il led del pulsante 1, pulsante usato per controllare il relé. Con la seconda, invece (Tabella 4), il VMB1RY informa tutta la rete di avere attivato il per il Tabella 3 0F FB 04 02 F6 01 F9 04 0F FB 04 02 F6 01 F9 04 inizio stringa priorità bassa indirizzo destinatario del comando (il modulo pulsanti VMB6IN) due databyte da inviare COMMAND_SET_LED (accensione dei led) accende il led del pulsante 1 sul modulo VMB6IN checksum terminatore di stringa Tabella 4 0F FB 01 08 FB 01 07 01 80 00 00 00 69 04 0F FB 01 08 FB 01 07 01 80 00 00 00 69 04 inizio stringa priorità bassa indirizzo mittente (modulo VMB1RY) otto databyte trasmessi COMMAND_RELAY_STATUS (stato del relé) identifica il relé numero 1 (unico in questo caso) funzione di dual-timer (con tempo 0) relé attivo led di stato relé acceso MSB timer 2° byte timer LSB timer checksum terminatore di stringa relé, il led di segnalazione di stato ed infine di non avere alcuna operazione di timer in corso. Richiesta del nome al modulo VMB1DM È l’ultimo esempio proposto, anche perché, dopo aver compreso la procedura, occorre solo fare un po’ di pratica. Il comando per richiedere il nome è visibile in Tabella 5. Il Tabella 5 OF FB 07 02 EF 01 FD 04 0F FB 07 02 EF 01 FD 04 inizio stringa priorità bassa indirizzo destinatario del comando (il modulo VMB1DM) due databyte da inviare Comando di richiesta del nome Richiesto il nome del primo canale (in questo caso è uno solo) checksum terminatore di stringa Tabella 6 OF FB 07 08 F0 01 44 69 6D 6D 65 72 98 04 0F FB 07 08 ... 01 FD inizio stringa priorità bassa indirizzo mittente del messaggio (il modulo VMB1DM) otto databyte da inviare Risposta in testo: ¬Dimmer (8 byte) checksum checksum Tabella 7 OF FB 07 08 F0 01 44 69 6D 6D 65 72 98 04 dimmer risponde con quattro stringhe a bassa priorità: esse contengono i caratteri del nome. Nel nostro esempio, il nome è contenuto tutto nella prima stringa (Tabella 6), mentre le tre successive (simili a quella in Tabella 7) contengono solo caratteri fittizi. Conclusioni Terminiamo qui la presentazione dei prodotti Velbus e del relativo protocollo. Come di consueto, però, la mera teoria non ci basta: continuate a seguirci perché pubblicheremo a breve un progetto pratico per attivare qualsiasi dispositivo Velbus tramite un telecomando a 2 o 4 canali. MATERIALE L’applicativo VelbusLink Versione 5.1 e la libreria velleman.velbus.dll sono scaricabili dal sito www.velleman.be mentre il programma EeasyVelbus è scaricabile gratuitamente dal sito della rivista (www.elettronicain.it). Le interfacce Velbus per PC cod. VMB1RS e cod. VMB1USB costano rispettivamente 44,00 e 53,00 Euro e come tutti gli altri moduli Velbus sono distribuite da Futura Elettronica. I prezzi si intendono IVA compresa. Il materiale va richiesto a: Futura Elettronica, Via Adige 11, 21013 Gallarate (VA) Tel: 0331-799775 ~ Fax: 0331-778112 ~ http://www.futuranet.it Elettronica In ~ Aprile 2007 > 47 Elettronica Innovativa di Boris Landoni Appositamente pensato per i localizzatori presentati in passato, effettua il trasferimento dei dati in arrivo dall’unità remota verso Personal Computer, PC palmari, Smart Phone ed altri dispositivi equipaggiati con interfaccia Bluetooth. ra i tanti progetti di dispositivi di controllo remoto che abbiamo pubblicato, uno dei più apprezzati è sicuramente il localizzatore GPS/GSM descritto nel fascicolo n° 100 (cod. FT596), un dispositivo miniaturizzato, alimentato a batteria e provvisto di modulo GSM tramite il quale può sia essere interrogato a distanza, al fine di conoscere la posizione del veicolo nel quale è installato, sia inviare esso stesso SMS o e-mail tramite il servizio SMS con cadenza prefissata o in caso si verifichi qualche specifico evento (messa in moto della vettura, attivazione del sensore di movimento, ecc). Questo 48 localizzatore è stato sviluppato essenzialmente per la localizzazione di autoveicoli e per seguirne il percorso (gestione delle “flotte aziendali”). Il grande interesse suscitato dal progetto ci ha spinti, poco tempo dopo, a pubblicarne una versione nella quale è stata implementata anche la modalità di tracking in real-time: chiamando il dispositivo, questi risponde in modalità dati e comunica in tempo reale le informazioni sul posizionamento, estraendo dalle stringhe NMEA0183 le sole coordinate. In considerazione del fatto che tutti i localizzatori remoti utilizzano per l’invio dei dati la rete GSM e che Aprile 2007 ~ Elettronica In nei computer (desktop, portatili, palmari, Smart Phone e PDA) si usa sempre più l’interfaccia Bluetooth, abbiamo pensato di progettare e proporre un “adattatore” capace di catturare le informazioni ricevute via cellulare e trasferirle, appunto, via Bluetooth ad altri dispositivi. Così è nato il progetto qui descritto, il quale, ad onor del vero, più che una semplice interfaccia può essere conElettronica In ~ Aprile 2007 siderato effettivamente un bridge, ossia un ponte di collegamento fra la rete telefonica radiomobile e un sistema Bluetooth, perlomeno per quanto che riguarda i dati provenienti dai sistemi di localizzazione. Come funziona Il dispositivo che proponiamo è equipaggiato con un modulo GSM e GPRS al quale giungono gli SMS trasmessi dai localizzatori FT596 preventivamente programmati per utilizzare la modalità GPRMC. Attenzione: se non impostate tale modalità, il bridge non può funzionare. Per meglio comprendere il funzionamento del bridge bisogna avere ben chiaro il modo di comunicare dei nostri localizzatori: la prima versione (quella proposta nel fascicolo n° 100) invia le coordinate utilizzando > 49 Modalità Polling FT665 FT596 Fig. 1 SMS o inviando e-mail tramite il servizio SMS e lo fa su sollecitazione esterna o periodicamente in modo autonomo; nel primo caso (modalità fonìa) attende di ricevere una telefonata, alla quale non risponde, poi riaggancia e prepara un messaggio di testo contenente le coordinate o il contenuto dell’eventuale e-mail, che spedirà al numero di telefono dal quale ha ricevuto la chiamata. Nella modalità periodica, che si attiva inviando un apposito SMS di configurazione, il localizzatore invia un SMS con le coordinate del momento (o il testo delle e-mail corrispondenti) al numero telefonico definito nello stesso SMS di configurazione. Nella versione descritta nel fascicolo n° 111, il localizzatore portatile svolge ancora le funzioni appena descritte, ma aggiunge quella in real-time: quando viene chiamato, risponde (modalità dati) e comunica le coordinate così come le riceve dalla sua sezione GPS; per ragioni di sicurezza, accetta la comunicazione solo se la chiamata proviene da un numero preventivamente comunicatogli in fase di configurazione. Il bridge descritto in queste pagine supporta tutte le modalità previste dal localizzatore FT596: può chiamarne uno o più (non contemporaneamente, s’intende...) sia per chiedere l’invio in real time dei dati di posizionamento, sia per forzare la trasmissione, da parte del localizzatore 50 Il Bridge rimane in attesa di un SMS da un localizzatore noto. Ricevuto l’SMS e verificato che si tratta di una sentenza corretta, i dati vengono elaborati ed inviati alla porta Bluetooth. SMS in automatico chiamato, di SMS contenenti sempre le informazioni sulla posizione in cui si trova l’FT596 del caso. Per attivare le funzioni di chiamata bisogna agire manualmente, premendo appositi pulsanti dei quali è dotato e che descriveremo tra breve. Quanto detto riguarda il funzionamento attivo; ma il nostro bridge può anche restare passivo e attendere che uno o più localizzatori configurati per la trasmissione ciclica, nei quali è memorizzato il numero della SIM card inserita nel suo modulo cellulare, gli mandino gli SMS con le coordinate. Alla luce di ciò, possiamo analizzare una ad una le modalità di funzionamento, implementate per interfac- ciarsi correttamente ai localizzatori; lo facciamo con la premessa che il dispositivo, prima dell’utilizzo, deve essere configurato (le operazioni del caso si conducono mediante SMS) al fine di memorizzare i numeri degli eventuali localizzatori che deve chiamare e dai quali può accettare ed elaborare i messaggi in arrivo. Altrimenti, se riceve un SMS da un numero sconosciuto lo rifiuta. Iniziamo l’esame con la modalità Polling (Fig. 1), nella quale il circuito, prima di compiere qualsiasi operazione di comunicazione, attende un messaggio di testo in arrivo da uno dei localizzatori autorizzati, cioè da uno di quelli il cui numero sia stato preventivamente memorizzato con l’apposita procedura. Alla sua ricezione, verificata la provenienza e accertato che il numero del mittente sia in lista, estrae il contenuto ed elabora i dati GPRMC, ovvero le coordinate; a questo punto, prepara la stringa corrispondente e la ritrasmette mediante la sezione Bluetooth, verso gli apparati che possono riceverla. La modalità polling viene di solito utilizzata quando con un computer bisogna monitorare posizioni e percorsi di uno o più localizzatori, realizzando un logger: i record corrispondenti ad ogni FT596 vengono scritti in ordine Modalità On Demand FT665 FT596 Fig. 2 SMS in automatico Chiamata Vocale Premendo il pulsante P2, il Bridge esegue una chiamata voce al localizzatore. Questi non accetta la chiamata, ma verifica il numero del mittente: se il mittente corrisponde al bridge, il localizzatore invia al nostro circuito un SMS in risposta contenente le coordinate. Aprile 2007 ~ Elettronica In cronologico in un apposito file, così il personale addetto può, all’occorrenza, richiamarli e visualizzare il tracciato nello schermo del PC, utilizzando un adeguato programma di navigazione e la cartografia del caso. Quando si desidera un’informazione immediata sulla posizione o sul percorso di un certo localizzatore, bisogna ricorrere alle modalità che prevedono l’interrogazione manuale, che esaminiamo prendendo in considerazione per prima quella corrispondente all’invio in tempo reale (Fig 3). Si avvia premendo il pulsante P1 e l’esecuzione in corso viene confermata dall’accensione del led LD1 (verde); subito viene composto il numero corrispondente alla prima posizione della lista di quelli abilitati (otto in tutto) e, alla risposta del localizzatore, il circuito fa illuminare il led LD3 (giallo) che resta acceso per tutta la durata della comunicazione fra FT596 e bridge. A riguardo, va detto che la telefonata può essere conclusa solamente dall’utente, premendo una seconda volta P2; certo, può interrompersi anche per problemi tecnici, quali la scarica della batteria del localizzatore, la disconnessione dalla rete GSM, la perdita del segnale del sistema GPS, ma questo è un altro discorso. Comunque, in caso di perdita della comunicazione con il localizzatore il bridge interrompe la telefonata. L’interruzione manuale o forzata viene segnalata dall’accensione per 4 secondi del led LD2 (rosso). Durante il colloquio (led giallo acceso) il nostro dispositivo legge i dati GPRMC e li trasferisce, opportunamente elaborati, al modulo Bluetooth, il quale, dopo aver negoziato la connessione, li trasmette verso l’apparecchio (Personal Computer o altro) nel suo campo di copertura, con il quale ha instaurato la comunicazione; per fare in modo che le informazioni sulle coordinate vengano lette anche da apparati Elettronica In ~ Aprile 2007 standard, quali i PC palmari dotati di software di navigazione satellitare, il bridge ricostruisce delle finte stringhe NMEA0183, completando le coordinate con dati fittizi, seppure verosimili e nel formato previsto e riconosciuto, per esempio, dal famoso Tom-Tom. Insomma, aggiunge alle GPRMC i dati su numero dei satelliti, livello dei segnali ecc., generati localmente, anche se non reali. Bene, spiegato come avviene la telefonata in modalità dati (real-time), possiamo andare a vedere come localizzatore prepara un SMS contenente le coordinate del momento e lo invia proprio ad esso; il nostro dispositivo lo riceve, lo elabora e prepara una stringa standard NMEA0183, secondo le stesse modalità descritte poc’anzi per il bridging GSM/ Bluetooth in tempo reale. A questo punto, l’interfaccia Bluetooth cerca la connessione con l’apparato destinatario delle coordinate e, stabilita la comunicazione, trasmette la stringa, ripetutamente, per cinquanta volte di fila. Fatto ciò, il bridge torna auto- Modalità Real Time FT665 FT596 Fig. 3 Apertura canale dati 00101001110101 Chiamata dati funziona quella che prevede la richiesta di SMS (Fig. 2). Si attiva, al solito, premendo un pulsante, che però, stavolta, non è P1 ma P2; ciò fa partire una telefonata (segnalata ancora dall’illuminazione dell’LD1) diretta sempre al primo dei numeri telefonici memorizzati nella lista di quelli abilitati. Quando la riceve, il localizzatore corrispondente non risponde ma “butta giù” la chiamata, determinando l’invio del tono di occupato e della segnalazione di rifiuto della chiamata lungo la rete telefonica radiomobile; il nostro bridge manifesta tale condizione accendendo il led rosso. Intanto, se riconosce il numero del bridge (deve essergli stato preventivamente memorizzato...) il Premendo il pulsante P1, il Bridge esegue una chiamata dati al localizzatore. Questi verifica il numero del mittente e, riconosciuto il bridge, accetta la chiamata aprendo un canale dati sul quale invia le coordinate in modo continuo. maticamente a riposo e attende un nuovo evento (pressione di uno dei pulsanti o ricezione di un SMS). Schema elettrico Il circuito che realizza le funzioni descritte non può che essere complesso, ma nonostante ciò risulta abbastanza compatto facendo ricorso a specifici moduli che assolvono ognuno a precisi compiti: il cellulare GSM/GPRS della Telit provvede all’invio ed alla ricezione degli SMS, sia di configurazione che di dialogo con i localizzatori, oltre che all’effettuazione delle chiamate di richiesta delle coordinate, dirette sempre ai localizzatori; il modulo Ezurio, che gestisce il colloquio lungo il canale > 51 SCHEMA ELETTRICO radio Bluetooth e provvede quindi a passare a un computer, pocket PC, PDA o altro le informazioni sulle coordinate. Il tutto viene gestito da un microcontrollore PIC18F2620 di Microchip, programmato con un firmware che, dopo l’accensione, per prima cosa inizializza le linee RC1, RC2 ed RC4 come uscite per il comando dei led di segnalazione dell’attività della sezione telefonica, RA4 ancora da uscita per gestire accensione e spegnimento del modulo Telit, quindi RC3 ed RC5 come input, destinati rispettivamente alla 52 lettura dell’uscita per il led di stato della connessione GSM e di quella che segnala l’arrivo di una chiamata; stiamo parlando ancora del modulo cellulare. A riguardo va detto che il cellulare Telit usa RI (Ring Indicator, normalmente ad 1 logico) per comunicare quando sta ricevendo una telefonata; LED serve invece a far accendere il led di stato, che pulsa con cadenza 1/1 sec. quando il GM862 è in ricerca del segnale della rete GSM ed emette un impulso a zero logico da 0,5 secondi seguito da una pausa (allo stato alto) di 2 secondi quando, invece, è stata stabili- ta la connessione. Questo per quanto riguarda la gestione del cellulare. Sempre all’inizializzazione, vengono definite le linee di controllo del modulo BISM2 Ezurio: RC0 diventa l’uscita usata per resettare il componente, RB0 un input, sfruttato per verificare la presenza di segnale radio Bluetooth mediante la lettura dell’output IO4 destinata, nel BISM2, al led di stato; RB2 è ancora un input, che il software del PIC usa per leggere i dati in arrivo dal link Bluetooth quando viene negoziata una sessione di comunicazione con un altro dispositivo (PC, PDA e simili). Infine RB1 ed RA5 vengono configurate sempre come ingressi, per leggere, rispettivamente, la condizione della linea RI (che si attiva quando un dispositivo Bluetooth tenta di comunicare con il nostro modulo) e della DCD (Data Carrier Detect della seriale del modulo) dell’Ezurio. Un altro set di I/O viene inizializzato per commutare i canali RXD del modulo GSM ed RX del BISM2, pilotando opportunamente una matrice composta da interruttori CMOS, sfruttata per far dialogare i moduli ora con il microcontrollore (mediante canali dati distinti) ora fra loro; le linee del caso sono tre, tutte impostate come uscite. RA0 controlla lo switch B, ossia quello che porta l’RXD, del Telit, che è un’uscita, sull’RX del modulo Bluetooth; RA1 gestisce lo switch C, che fa dialogare RA2, inizializzata come linea seriale dei dati in uscita dal micro, con l’U2; infine, a RA3 è affidato lo switch A, che serve a far ricevere al microcontrollore i dati in arrivo dal modulo GSM/GPRS. All’inizializzazione viene anche attivato l’UART interno al PIC18F2620, che usiamo per dialogare con il cellulare Telit; a proposito, si noti che le linee TX ed RX sono, rispettivamente, uscita e ingresso dati. Le corrispondenti del GM862 sono TXD ed RXD; ciò > Aprile 2007 ~ Elettronica In piano di MONTAGGIO Questo dispositivo è sicuramente destinato ai lettori più esperti, con discreta conoscenza delle tecniche di montaggio e della programmazione di microcontrollori. Sicuramente l’operazione più difficile di tutta la realizzazione riguarda la saldatura del connettore a 50 poli del modulo GSM. ELENCO COMPONENTI: R1÷R4: 330 ohm R5: 4,7 kohm C1, C3, C7: 100 nF multistrato C2: 470 µF 25 VL elettrolitico C4: 470 µF 16 VL elettrolitico C5, C6: 10 pF ceramico C8: 470 µF 16 VL elettrolitico C9: 470 µF 16 VL elettrolitico U1: CD4066 U2: Modulo interfaccia BISM2 (FT622M) U3: LD1086-3.6 Elettronica In ~ Aprile 2007 U4: PIC18F2620 (MF665) GSM1: GM862 Q1: Quarzo 20 MHz D1: 1N4007 LD1, LD4: led 3 mm verde LD2: led 3 mm rosso LD3: led 3 mm giallo P1, P2: Microswitch Varie: - Morsettiera 2 poli - Zoccolo 7+7 - Zoccolo 14+14 - Connettore 50 poli per GM862 - Strip femmina 14 pin (2 pz.) - Strip maschio 2 poli - Jumper - Dissipatore (ML26) - Vite 10 mm 3 MA - Dado 3 MA - Cavo antenna GSM con attacco MMCX - Circuito stampato codice S665 > 53 Bluetooth BISM2 Il dispositivo Bluetooth che abbiamo usato in questo progetto è il noto BISM2, un completo transceiver in Classe 1, il cui trasmettitore ha una potenza che può variare tra 0 e +6 dBm e, in assenza di ostacoli, consente una portata teorica di 250 metri. Opera tra 2.400 e 2.485 MHz, con una sensibilità in ricezione di ben -90 dB (il guadagno dell’antenna ceramica integrata è di +2 dB). Il data-rate raggiunge i 300 kbps ed è più che sufficiente a trasportare discrete quantità di dati in tempi decisamente ridotti. Il modulo, prodotto dalla Ezurio (www.ezurio.com) dispone di una porta seriale a livello TTL che, mediante un convertitore RS232, permette di connetterlo facilmente ad un PC di cui può diventare, a tutti gli effetti, una periferca. Leggero e compatto, il modulo misura appena 22,8x33,8 mm. Il punto di forza di BISM2 (BISM significa “Bluetooth Intelligent Serial Module”) è costituito da un set di comandi AT molto ben strutturato: tanto completo quanto intuitivo, tale set di comandi consente agli sviluppatori di integrare facilmente l’interfaccia Bluetooth in sistemi a microprocessore senza la necessità di dover conoscere tutto il protocollo H4 (HCI), protocollo, questo, progettato dal SIG (Special Interesting Group). non deve apparire insensato perché il modem del modulo Telit ha le linee siglate come vuole la convenzione: trattandosi di un DCE (Data Communication Equipment) TXD è l’ingresso dei dati in arrivo dal TX del terminale (in questo caso il PIC) ed RXD l’uscita diretta ad RX dello stesso terminale. Quanto alla comunicazione seriale con il BISM2, dato che l’UART è già impegnato, viene effettuata mediante una porta seriale costruita usando RA2 (trasmissione) ed RB2 (ricezione). Per concludere il discorso sulla fase di inizializzazione, diciamo che le linee RB6 ed RB7 vengono impostate come ingressi con pull-up interno per leggere lo stato dei pulsanti; analogo è il discorso per la linea collegata al jumper (RB4) per il momento non usato e riservato a future applicazioni. Completata l’inizializzazione, gira il main program del micro, che prevede il test ciclico sia dello stato di P1 e P2, sia dell’uscita per il led di stato del modulo GSM1; il controllo è mirato -nel primo caso- a riconoscere la richiesta da parte dell’utente di chiamata verso un localizzatore, e nel secondo a rilevare l’arrivo di SMS, che solitamente determina il rapido lampeggio (0,5/0,5 sec) del predetto diodo luminoso (LD4). Quando è l’utente a richiedere manualmente l’uso del bridge GSM/ Bluetooth, il micro lancia due routine differenti a seconda che ad essere premuto sia stato P1 o P2: nel primo caso, inizialmente attiva lo switch 54 CMOS A e interroga il cellulare per accertare che il localizzatore si sia connesso, quindi, non appena quest’ultimo sta per trasmettere i dati sulle coordinate in tempo reale, disabilita lo switch C e attiva il B; contemporaneamente sconnette lo switch C, fino a quel momento utilizzato per controllare la presenza di segnale Bluetooth e negoziare la connessione con il BISM2. In tal modo, realizza un ponte fra il canale dati di uscita del GM862 (RXD) e quello d’ingresso (RX) del modulo Ezurio, consentendo l’invio in realtime delle informazioni ricevute dalla rete radiomobile, direttamente sul canale Bluetooth. Il ponte e quindi lo switch CMOS B vengono interrotti quando la comunicazione telefonica dati viene sospesa, per intervento dell’operatore o per causa esterna. A questo punto riprende a girare il main-program. Vediamo adesso cosa avviene quando si preme P2 e si inizia una sessione di lavoro che prevede la chiamata e l’attesa di un SMS dal localizzatore: il microcontrollore chiude inizialmente lo switch A e impartisce al cellulare le istruzioni per l’effettuazione della telefonata, poi attende che l’FT596 rifiuti la chiamata, cosa che accerta dai dati che il GM862 invia lungo l’RXD; a questo punto si mette in attesa dell’SMS contenente le coordinate e, quando lo riceve, elabora i dati corrispondenti, costruisce la stringa NMEA e la fa passare dallo switch C, che nel frattempo ha chiuso, af- finché raggiungano l’RX del modulo BISM2 e vengano trasmessi sul canale Bluetooth. Esaurita la trasmissione, il PIC disattiva lo switch C e riprende a girare il main-program. Viste le due modalità manuali, non resta che analizzare quella automatica (passiva) corrispondente alla ricezione di un SMS da un localizzatore (senza la preventiva chiamata) che lavora in modalità di invio ciclico delle coordinate: normalmente, in assenza di comando manuale, il microcontrollore chiude lo switch A e attende dal cellulare la comunicazione di SMS ricevuto; quando riceve il messaggio di testo, elabora i dati corrispondenti, costruisce la stringa NMEA e la fa passare dallo switch C, che nel frattempo ha chiuso, affinché raggiungano l’RX del modulo BISM2 e possano essere trasmessi via Bluetooth. Poi torna a riposo e disattiva lo switch C. Riprende a girare il main-program. Completiamo l’analisi dello schema elettrico con la sezione di alimentazione: il circuito funziona con 8÷20 V in continua, da applicare ai punti + e - PWR con polarità positiva sull’anodo del D5; qualora l’alimentazione venga applicata con polarità invertita, tale diodo protegge il resto della componentistica perché in tal caso non conduce. I condensatori C1 e C2 filtrano la componente continua da disturbi a radiofrequenza ed eventuale residuo d’alternata; ai loro capi viene prelevata la tensione che il regolatore integrato LD10863.6 riduce a 3,6 V esatti e ben staAprile 2007 ~ Elettronica In Tabella 1 tenna. L’eventuale contenitore in cui verrà inserito Cambio Password PWDxxxxx;12345 La nuova password è stata memorizzata Sì il dispositivo dovrà essere Solo se la posizione “x” Memorizzare un numero NUMx in plastica e comunque Numeri memorizzati: Pos1+nnnnnnnnn; non è vuota e se il numero (max 8 numeri, max 19 +393355760937; non metallico, altrimenti Pos2+nnnnnnnnn; ...; Pos8+nnnnnnnnn del telefono che invia caratteri per numero) 12345 l’SMS non è in lista farebbe da schermo eletCancellare un numero NUMx;12345 Come sopra Sì tromagnetico ed ostacoleVerificare i numeri rebbe le onde radio, impeNUM?;12345 Come sopra Sì memorizzati dendo al cellulare Telit di Reset completo RES;12345 Reset Eseguito Sì comunicare. Si può usare Nota: la password predefinita è “12345” ed è localizzata negli indirizzi di memoria 1001÷1005. un involucro metallico, ma bisogna portare l’antenna bilizzati. Il componente è un inte- altezza (resistenze, diodi al silicio, all’esterno, usando un cavetto adatgrato a tre piedini che può erogare pulsanti da c.s. e zoccoli, poi led e tatore provvisto di connettore FME una corrente più che sufficiente ad condensatori), prestando la dovuta da fissare all’esterno di una parete. alimentare il modulo Bluetooth, il attenzione al verso degli elementi In ogni caso, il contenitore va foramicrocontrollore e il cellulare GSM polarizzati. Per il microcontrollore e to per rendere visibili i quattro diodi anche nelle condizioni più gravose il 4066 utilizzate degli zoccoli dip; luminosi, ma anche per far uscire i (telefonata in corso e trasmissione quanto al montaggio del modulo fili di collegamento alla morsettiera da parte del BISM2). FT622M contenente il BISM2, con- di alimentazione. viene procurarsi uno zoccolo da in- Per far funzionare il bridge occorre Realizzazione e collaudo tegrato a 28 piedini, quindi tagliarlo un alimentatore capace di erogare da Sul piano costruttivo, il bridge non longitudinalmente fino a ricavare 8 a 20 volt e una corrente continua presenta particolari difficoltà, al- due strip da 14 pin l’una, che salde- di almeno 600 mA. meno per lettori esperti cui questo rete nelle file di fori corrispondenti progetto è, ovviamente, destinato; (BLUETOOTH MODULE). Le procedure l’elemento più critico, cioè l’anten- Il regolatore integrato va montato di programmazione na del modulo GSM/GPRS, è già sdraiato su un dissipatore di calore Prima di utilizzare il bridge GSM/ realizzata da una pista del circuito sagomato ad “U”, da 15÷18 °C/W, Bluetooth bisogna effettuare un mistampato, quindi basta preparare la che va disposto per primo; quindi nimo di programmazione, che serve basetta ricorrendo alla tecnica di fo- si piegano i tre terminali dell’U3 ad a configurarlo perché sappia da chi toincisione seguendo fedelmente le angolo retto, li si infila nei rispettivi accettare gli SMS e a quali numeri tracce lato rame (si trovano sul no- fori, poi si fissa il componente con effettuare le chiamate. Le operazioni stro sito Internet www.elettronicain. un piccolo bullone da 3MA (che del caso si svolgono mediante mesit) così non ci sarà alcun problema. blocchi anche il dissipatore allo saggi di testo inviati da un telefono Tutte le saldature dovranno essere stampato) e si procede alla stagnatu- cellulare; allo scopo di impedire effettuate con un saldatore da 20÷30 ra delle piazzole corrispondenti. accessi non autorizzati, la programW di potenza a punta molto sottile, Sistemato il tutto, bisogna inserire mazione è protetta da password, la usando filo di lega saldante da 0,5 a fondo il cellulare GM862, mante- quale, per impostazione predefinita mm di diametro e del flussante. Il nendolo ben parallelo alla superficie (o dopo un reset completo) è 12345. primo componente da montare è il del circuito stampato e stagnando le Per modificarla, occorre inviare un connettore miniatura per il modulo linguette di fissaggio, così da bloc- SMS che deve contenere il testo: GSM/GPRS, che suggeriamo di po- carlo. PWDxxxxx;attpwd, nel quale al posizionare ben centrato sulle piazzole L’antenna integrata va collegata al sto delle x si devono scrivere le cincorrispondenti e di fermare stagnan- modulo Telit mediante un cavet- que cifre della password che devono do leggermente un elettrodo per to coassiale terminante da un lato prendere il posto di quella attuale (atlato; si raccomanda di prestare mol- con l’apposito connettore MMCX; tpwd) che va inserita per completare ta attenzione a non cortocircuitare, l’altro capo del cavo va sguainato, il comando e dargli effetto. Se è la con lo stagno, contatti attigui che quindi la maglia di schermo va rac- prima volta che si tenta la modifica non devono essere uniti. colta attorno alla guaina e tagliata o è stato eseguito un reset compleSistemato il connettore, si posso- per evitare che tocchi qualche pista. to, attpwd è 12345; al comando il no inserire e saldare i componenti L’anima del coassiale va stagnata sul circuito risponde inviando al numetradizionali, andando in ordine di punto più esterno della pista d’an- ro telefonico che ha impartito il co- > Funzione Comando SMS Elettronica In ~ Aprile 2007 Risposta SMS PWD obbligatoria 55 mando un SMS del tipo: La nuova password è stata memorizzata. La memorizzazione di un numero della lista degli otto che il microcontrollore del sistema può memorizzare si esegue inviando un SMS che contenga il seguente testo (senza spazi): NU Mx+nnnnnnnnnnnn;attpwd; in esso nnnnnnnnnnnn sta per il numero di telefono, compreso il prefisso nazionale (per esempio +393398888888) e attpwd è la password attualmente valida. Al posto della x si deve scrivere il numero (1÷8) corrispondente alla posizione in cui si desidera memorizzare l’indicativo telefonico. Si rammenti che il numero non deve, nel complesso, superare le 19 cifre; si ricordi altresì che tentando di scrivere un numero in una posizione nella quale ne è già memorizzato un altro, l’operazione ha l’effetto di rimuovere il vecchio numero e mettere al suo posto quello nuovo: notate che il comando di memorizzazione, se proveniente da uno degli otto numeri noti, deve essere provvisto di password quando la posizione su cui si vuole scrivere il nuovo numero è già occuper il pata. Se, invece, è vuota, la password può essere omessa. Ad ogni comando di memorizzazione o sovrascrittura, il telecontrollo risponde con un SMS contenente il testo: Numeri memorizzati: Posx+nnnnnnnnn; in esso x è la posizione in cui è stato memorizzato il numero nnnnnnnnnn. Si rammenti altresì che nelle modalità manuali il sistema chiama sempre e solo il numero telefonico memorizzato in prima posizione; quindi se si intende fargli telefonare a un determinato localizzatore, in posizione 1 va salvato il numero della SIM card di quest’ultimo. Ora, qualcuno si sarà già domandato il senso di poter memorizzare otto indicativi telefonici se poi il dispositivo può chiamarne uno solo; ebbene, i numeri in lista definiscono i localizzatori da cui è possibile accettare gli SMS con le coordinate, nella modalità passiva e poterne memorizzare più d’uno permette di monitorare lo stato di più FT596 configurati per l’invio periodico degli SMS. Poco importa se il monitoraggio si limita a questo. Per rimuovere un numero memorizzato nella lista, si utilizza il comando SMS: NUMx;attpwd; in esso x è il numero della posizione da cancellare e attpwd la solita password attualmente valida. Per esempio, volendo cancellare dalla lista il numero telefonico memorizzato nella terza posizione, dopo aver inviato un comando di reset totale o senza aver mai sostituito la password originaria, occorre inviare un SMS contenente il testo NUM3;12345. All’occorrenza, è possibile richiedere al bridge la lista dei numeri attualmente memorizzati; il comando da utilizzare è: NUM?;attpwd. Trattandosi di una richiesta, il telecontrollo risponde inviando al numero da cui è giunto il messaggio un SMS che elenca, uno di seguito all’altro, i numeri registrati, ciascuno correlato con la posizione che ha in memoria; il testo corrispondente è del tipo: Numeri memorizzati: Pos1+nnnnnnnnn, Pos2+nnnnnnnnn ecc. Chiudiamo la panoramica sui comandi, con quello che si dà per ripristinare nel sistema le impostazioni di fabbrica (reset totale): si tratta di un SMS contenente il testo: RES;attpwd. Anche in questo caso è prevista una risposta, del tipo: Reset eseguito. Utilizzo del bridge Per usare correttamente il dispositivo bisogna innanzitutto disporre di un apparato Bluetooth che possa ricevere i dati del caso: un PC con installato un software di navigazione satellitare e cartografia, ovvero un PDA, un palmare o altro simile. Per prima cosa bisogna accendere l’apparato, fargli iniziare la ricerca di dispositivi BT e stabilire la connessione (se si tratta di un PC con sistema operativo Microsoft bisogna assegnare una COM virtuale ed aprila); a questo punto il bridge è pronto per lavorare. MATERIALE Il progetto descritto in queste pagine impiega componenti facilmente reperibili. Dal sito della rivista (www.elettronicain.it) è possibile scaricare il master della scheda madre e il codice sorgente del microcontrollore. Quest’ultimo è anche disponibile già programmato (cod. MF665, 18,00 Euro). Il modulo Bism2 completo di scheda di adattamento (cod. FT622M) costa 75,00 Euro mentre il modulo GM862 costa 120,00 Euro. I prezzi sono comprensivi di IVA. Il materiale va richiesto a: Futura Elettronica, Via Adige 11, 21013 Gallarate (VA) Tel: 0331-799775 ~ Fax: 0331-778112 ~ http://www.futuranet.it 56 Aprile 2007 ~ Elettronica In Nuovi Sistemi Wireless A/V per CONTROLLI REMOTI CAMSETW10 00 € 220, SET WIRELESS con MONITOR LCD Sistema di videosorveglianza wireless Audio/Video operante sulla banda dei 2,4GHz comprendente un compatto ricevitore con display LCD da 2,5” ed una telecamera a colori con TX incorporato a quattro canali selezionabili e batteria ricaricabile al litio. Adatto per essere utilizzato in abitazioni private, uffici e piccole imprese; ideale per avere sempre sotto controllo bambini ed anziani. Telecamera con trasmettitore: Elemento sensibile: CMOS 1/3” PAL • Sensibilità: 1,5 Lux / F1.5 • Apertura angolare: 62° • Risoluzione orizzontale: 380 linee TV • Microfono: incorporato • Frequenza di funzionamento RF: 2400~2483 MHz • Batteria al litio da 500 mAh con ricaricatore • Portata indicativa: 30÷100 metri. Ricevitore: Display: LCD TFT • Dimensioni display: 49,2 x 38,2mm; 2,5” • Risoluzione: 480 x 234 • Retroilluminazione: CCFL • Sensibilità RF: < -85dB • Batteria al litio da 1400 mAh con ricaricatore. È composto da un ricevitore A/V che integra un display LCD a colori da 2,5” ed un sistema di registrazione e da una telecamera CMOS a colori con trasmettitore occultata in una penna. Quest’ultima è dotata di clip e può essere inserita nel taschino della giacca insieme alle comuni penne per scrivere. Le immagini riprese dalla telecamera possono essere salvate direttamente sulla memoria interna da 512 MB (espandibile) dell’unità ricevente. Le immagini registrate possono essere scaricate su PC tramite porta USB: il ricevitore viene rilevato come unità di memoria esterna con possibilità di trasferimento dei file con un semplice ‘Copia e Incolla’. L’RX dispone anche di un’uscita dalla quale è possibile prelevare il segnale A/V per inviarlo ad un monitor o TV e di un ingresso A/V al quale è possibile collegare qualsiasi sorgente di tipo videocomposito. Corredato di auricolare stereofonico, può essere utilizzato per l’ascolto di file musicali (MP3 e WMA) e di stazioni radio FM. Fotocamera integrata da 1,3 Mega Pixel cone possibilità di riprese video. Wireless Pen Camera: Frequenza di funzionamento: 4 canali selezionabili sulla banda dei 2,4 GHz • Portata: 50÷100 metri (in assenza di ostacoli) • Microfono incorporato ad alta sensibilità • Assorbimento: 75 mA • Ottica: f=5.6 mm / Apertura angolare: 64° • Elemento sensibile: 1/3” CMOS • Alimentazione: 5 batterie a bottone oppure 1 batteria 9 V mediante apposito adattatore incluso. Ricevitore con display LCD: Sensibilità: -85 dBm • Standard video: NTSC/PAL • Altoparlante incorporato: mono. € 134,00 CAMSETW8 105,00 € CAMSETW5 € 110,00 CAMSETW6 SET VIDEOSORVEGLIANZA WIRELESS con REGISTRAZIONE SET WIRELESS A/V con 2 TELECAMERE Sistema di videosorveglianza senza fili composto da due piccole telecamere a colori con microfono incorporato complete di trasmettitore A/V a 2,4 GHz e da un ricevitore a quattro canali dotato di telecomando. Telecamera con trasmettitore: • Elemento sensibile: CMOS 1/3” • Sensibilità: 1,5 Lux/F1.5 • risoluzione orizzontale: 380 linee TV • Alimentazione: +8Vdc. Frequenza di trasmissione fissa. Ricevitore: Sensibilità:-85 dBm • uscita video: 1Vpp/75 Ohm S/N>38 dB • uscita audio: 1Vpp/600 Ohm • Alimentaz.: 12 VDC • Assorbimento: 250 mA. Il set comprende tutti gli accessori e alimentatori da rete. SET WIRELESS da ESTERNO Composto da una telecamera a colori CMOS 1,3” con trasmettitore A/V operante sulla banda dei 2,4 GHz e da un ricevitore a quattro canali. La telecamera può operare su quattro frequenze differenti selezionabili mediante apposito selettore. Può essere utilizzata all’esterno in quanto dotata di contenitore a tenuta stagna (IP54). Dispone di LED infrarossi che si attivano automaticamente in condizioni di scarsa luminosità consentendo riprese anche al buio fino ad una distanza di circa 7 metri. Portata massima trasmissione radio 50÷100 metri in assenza di ostacoli. Alimentazione: mediante adattatore di rete incluso oppure con batteria 9 V (inclusa). SET A/V WIRELESS completo di TELECAMERA con BATTERIA al LITIO Comprende una telecamera a colori CMOS 1,3” con trasmettitore A/V operante sulla banda dei 2,4 GHz e un ricevitore a quattro canali. La telecamera non necessità di alcuna sorgente di alimentazione esterna in quanto include una batteria ricaricabile al litio che ne consente un funzionamento continuo per circa 5 ore. Leggera e di dimensioni particolarmente contenute, può essere collocata nella zona che si desidera monitorare senza alcun problema di connessione e di alimentazione. Dispone di quattro canali che possono essere selezionati dall’utente mediante appositi dip-switch posti sul retro. Il sistema comprende sia l’alimentatore per il ricevitore che quello per la telecamera. Portata massima 50÷100 metri in assenza di ostacoli, da utilizzare esclusivamente in ambienti interni. SET A/V WIRELESS da INTERNO € CAMSETW7 95,00 Composto da una telecamera a colori CMOS 1,3” con trasmettitore A/V operante sulla banda dei 2,4 GHz e da un ricevitore a quattro canali. La telecamera -da utilizzare esclusivamente in ambienti interni- è dotata di 6 LED infrarossi che si attivano automaticamente in condizioni di scarsa luminosità ed è quindi adatta per effettuare riprese anche in condizioni di buio assoluto (distanza 3 metri). Dispone di quattro canali che possono essere selezionati dall’utente mediante gli appositi dip-switch posti sul retro. Il sistema comprende sia l’alimentatore per il ricevitore che quello per la telecamera. Possibilità di alimentare la telecamera mediante batteria a 9V utilizzando l’apposito adattatore (incluso). Portata massima 50÷100 metri in assenza di ostacoli. Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 Ulteriori informazioni, data-sheet e acquisti on-line dal sito: www.futuranet.it FR328 € 640,00 SISTEMA WIRELESS A/V con 2 TELECAMERE da ESTERNO € È composto da due telecamere a colori CMOS 1,3” con trasmettitore A/V operante sulla banda dei 2,4 GHz e da un ricevitore a quattro canali con telecomando IR. Le telecamere possono operare su quattro frequenze differenti selezionabili dall’utente mediante gli appositi dip-switch posti sul loro retro. Possono essere utilizzate all’esterno in quanto dotate di contenitore a tenuta stagna (IP54). Dispongono di LED infrarossi che si attivano automaticamente in condizioni di scarsa luminosità consentendo riprese al buio (portata 7 metri circa). Il sistema comprende tutti gli accessori e gli alimentatori da rete. Portata massima 50÷100 metri in assenza di ostacoli. 175,00 CAMSETW9 WIRELESS A/V CONVERTER 2,4 GHz CAMWCONV € 38,00 Trasmettitore Audio/Video con attacco BNC che permette di trasformare una comune telecamera con sistema di tramissione via cavo in una telecamera wireless. Dispone di 4 canali selezionabili mediante appositi dip-switch posti sul retro. Microfono integrato ad alta sensibilità. Questo trasmettitore può essere abbinato al ricevitore CAMSETWRX o a qualsiasi altro RX di questa serie. Portata massima di trasmissione: 30÷100 metri • Antenna integrata omnidirezionale • Potenza RF: <10 mW • Alimentazione: 12 Vdc tramite alimentatore telecamera • Dimensioni: 35 x 38 x 33 mm. RICEVITORE A/V 4 CANALI per CAMSETW5/6/7 Opera sulla banda dei 2,4 GHz, dispone di 4 canali selezionabili mediante l’apposito tasto (SEL) posto sulla parte frontale. Possibilità di funzionamento con scansione automatica dei canali. Completo di adattatore di rete. Sensibilità: -85 dBm • Alimentazione: adattatore di rete 8 Vdc (incluso) • Dimensioni: 100 x 82 x 16 mm. CAMSETWRX SET WIRELESS da ESTERNO con IR € 45,00 € Sistema di videosorveglianza wireless composto da una telecamera con trasmettitore A/V a 2,4 GHz e da un ricevitore a 3 canali. La telecamera può essere utilizzata all’esterno in quanto dotata di contenitore a tenuta stagna; dispone inoltre di 11 LED IR che entrano automaticamente in funzione in condizioni di scarsa luminosità consentendo riprese al buio fino ad una distanza di 5 metri. Il ricevitore permette di selezionare singolarmente ciascun canale, oppure effettuare una scansione automatica. Alimentazione: 7,5 Vdc / 300 mA (adattatori da rete inclusi). È disponibile separatamente la telecamera supplementare (cod. AVMOD16CCN) al prezzo di euro 127,00. 149,00 AVMOD16N Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa. Elettronica Innovativa di Davide Scullino Si chiama Mambo ed è stato sviluppato per trovare impiego a 360 gradi nell’ambito della localizzazione e del controllo a distanza di persone e automezzi; le sue funzioni e il nutrito set di istruzioni, permettono di sfruttarlo per svolgere tanti altri compiti di contorno, quali l’abbinamento a un PC palmare per realizzare un navigatore satellitare. Seconda puntata. el fascicolo precedente abbiamo introdotto un dispositivo estremamente versatile, nato per le applicazioni inerenti alla localizzazione e personalizzabile per adattarlo al compito cui si intende destinarlo; si tratta di Mambo, localizzatore GPS (prodotto dalla Falcom) provvisto di cellulare integrato GSM/GPRS, del quale possono essere utilizzate tutte le funzioni vocali (per effettuare una normale conversazione o trasmettere l’audio rilevato nell’ambiente). Mambo dispone di una batteria ricaricabile che gli permette di funzionare autonomamente; può essere chiamato e quindi interrogato Elettronica In ~ Aprile 2007 a distanza da una postazione di controllo, ma non solo: può inviare SMS contenenti la posizione o effettuare esso stesso chiamate dirette a chi deve tenere sotto controllo i movimenti di una persona o di un veicolo. Ancora, dispone di un efficace sensore di movimento che può essere abbinato ad alcune delle sue funzioni, per esempio facendo accendere il dispositivo solo quando è in movimento. Sul coperchio sono presenti tre led bicolore e quattro pulsanti, ciascuno dei quali può svolgere compiti dipendenti dalla programmazione. In tema di programmazione, va detto che Mambo è prov- > 59 visto di un’interfaccia Bluetooth, la quale permette sia di dialogare con il modulo durante le fasi di impostazione e programmazione, sia di fare tutto ciò che un cellulare fa con il Bluetooth. Mambo è governato da un microprocessore RISC che esegue i pochi compiti necessari a dialogare con il computer per caricare il programma di funzionamento prescelto; nella sua Flash EPROM è dunque collocato quello che possiamo considerare il suo BIOS, l’insieme delle istruzioni fondamentali per attivare una connessione Bluetooth. Spiegate le funzioni di massima, questo mese entriamo nel vivo delle operazioni di programmazione, vedendo come si instaura la comunicazione via Bluetooth, come si interroga il dispositivo, come si scrive in esso un programma o come possono modificare una o più istruzioni: insomma, la gestione da PC. Instaurare la comunicazione Quando viene messo in funzione per la prima volta, il nostro apparecchio si accende e aspetta di ricevere il programma da eseguire; in esso gira un programma essenziale, implementato in fabbrica, che assegna le funzioni di base ai pulsanti e ai led bicolore di cui Mambo dispone. Tra le operazioni avviate dal software precaricato c’è la possibilità di aprire una sessione di comunicazione via Bluetooth, realizzata attivando l’apposita interfaccia e verificando quando essa comunica la richiesta da parte di un computer presente nel raggio di copertura. Non appena viene rilevata una richiesta di comunicazione, il programma avvia il dialogo. Per comunicare con il dispositivo occorre un computer provvisto di interfaccia Bluetooth standard, ovvero equipaggiato con un “dongle” USB, nel quale sia stato installato un apposito programma di gestione di periferiche Bluetooth; 60 a riguardo va detto che normalmente i costruttori forniscono, insieme all’hardware e ai driver corrispondenti, anche un semplice software di comunicazione. Nel nostro caso, le prove sono state eseguite usando BluSoleil (versione 1.4.9.5) della IVT Corporation, la cui interfaccia utente è illustrata nella Figura 1. Per cercare i dispositivi attivi nel campo di copertura, bisogna aprire il menu Bluetooth e fare clic sul comando Ricerca dispositivi Bluetooth (Figura 2); se non è stata ancora aperta una COM virtuale, il computer chiede di farlo, altrimenti procede e mostra, al termine della ricerca, le icone corrispondenti agli apparati rilevati. In questa fase, Fig. 1 il programma BlueSoleil esegue una ricerca senza attivare la comunicazione. Per attivarla, bisogna prima assegnare una COM virtuale al dispositivo, tramite un comando di assegnazione della seriale; quindi si sceglie l’indirizzo di COM (3, 4, 41...) fra quelli liberi. Tale procedura viene effettuata dall’interfaccia Fig. 2 utente del programma di dialogo Bluetooth. Nel caso di BlueSoleil, l’apertura della COM virtuale si effettua facendo clic, nella finestra di dialogo principale di Figura 1, Fig. 3 Aprile 2007 ~ Elettronica In sul nome del dispositivo trovato al quale si intende assegnarla; a questo punto risulta evidenziato il pulsante corrispondente al servizio della porta seriale (l’icona con il connettore seriale) sul quale bisogna fare clic per accedere alla finestra di dialogo con cui il computer comunica con la COM aperta e chiede se deve procedere alla connessione. Facendo clic sul pulsante “Si” viene impartito il comando che avvia la comunicazione: entro alcuni secondi, accanto all’icona dal nome Mambo visibile nella finestra di lavoro del programma (che visualizza i dispositivi trovati nel campo di copertura del Bluetooth), deve apparire un tratteggio rosso verticale e un punto dello stesso colore che si sposta verso la zona centrale dello schermo (Figura 3); ciò significa che la comunicazione è stata instaurata. Il workbench Falcom, produttore di Mambo, ha realizzato un software applicativo per ambiente Microsoft Windows (98, 2000, XP) ideale per svolgere tutte le operazioni di programmazione, trasferimento dei dati, acquisizione della memoria riguardante le coordinate del ricevitore GPS, ecc. Il programma in questione si chiama workbench (letteralmente, banco da lavoro) e viene fornito su CD-ROM nella stessa confezione di Mambo. L’interfaccia utente del workbench Elettronica In ~ Aprile 2007 Fig. 4 Falcom (riferita alla versione 2.1.0 RC4) è illustrata nella Figura 4; la finestra di lavoro contiene alcuni menu a tendina e delle icone, corrispondenti ciascuna a una precisa funzione. Le icone sono in realtà i pulsanti della barra degli strumenti, che riassume le principali funzioni; facciamo osservare che i comandi corrispondenti possono essere impartiti anche dal menu Plugins. Nella finestra principale del Workbench sono collocate due sezioni chiamate Virtual Desk e Connections; la prima, situata in basso a destra nella finestra principale, rappresenta un’estensione dell’intero desktop, che si estende ben oltre l’area visualizzata nello schermo del computer. Virtual Desk è, insomma, una miniatura dell’effettivo piano di lavoro e le finestre aperte (corrispondenti alle funzioni del workbench) vengono visualizzate in essa come icone che seguono la posizione delle finestre vere e proprie; il rettangolo corrisponde all’area del desktop visualizzata nello schermo. Trascinando con il mouse una finestra da una parte all’altra dello schermo, si vede la sua icona in miniatura che si sposta lungo la finestra del Virtual Desk; aprendo una nuova finestra, ovvero una nuova funzione, la finestra precedente viene spostata fuori dal rettangolo. Insomma, Virtual Desk può essere considerato un monitor di quello che si fa lavorando con il workbench, tuttavia è qualcosa di più: è uno strumento interattivo agendo sul quale, con il puntatore del mouse, si possono spostare le finestre aperte direttamente sullo schermo, senza agire sul desktop reale; sempre in Virtual Desk, si può passare da una finestra all’altra, semplicemente facendo clic sulla miniatura corrispondente. L’altra sezione (Connections) è molto più importante perché riassume in un riquadro le connessioni realizzate o realizzabili; in altre parole, riepiloga le funzioni aperte e i dispositivi Mambo attualmente rintracciati dal programma di comunicazione Bluetooth e in collegamento con il Workbench. È importante perché è in essa che le funzioni si assegnano a uno dei dispositivi trovati, ovvero che le si abbina alla COM virtuale > 61 Fig. 5 dell’interfaccia Bluetooth (nel nostro caso, BlueSoleil). Infine, individuata la porta virtuale e atteso che la relativa icona gialla appaia in Connections, basta fare clic sul cerchio rosso corrispondente alla funzione da avviare; a questo punto il Workbench conferma l’assegnazione della funzione alla sessione di comunicazione relativa al Mambo desiderato, facendo divenire verde il cerchio. La procedura può sembrare complessa quindi passiamo subito a vedere le funzioni del Workbench, una ad una, iniziando proprio da quella che viene per prima sia nella barra degli strumenti, sia nella sequenza di lavoro con i Mambo. Selezione porta Prima di avviare ogni sessione di lavoro in Workbench, bisogna iniziare il dialogo via Bluetooth; pertanto, dopo aver avviato il software Falcom occorre, innanzitutto, accedere alla funzione Open a new serial port view, semplicemente facendo clic sulla prima icona di sinistra che appare nella schermata principale. Si accede così alla relativa finestra di dialogo (Figura 5) che riepiloga le porte disponibili e le impostazioni (baud-rate, bit di parità e di dati, ecc.) corrispondenti; in essa l’utente deve scegliere la COM che, dalle ) ) ) informazioni ricavate dal programma di gestione del Bluetooth, corrisponde alla porta virtuale che il computer ha assegnato all’interfaccia BT del Mambo. La COM virtuale è stata definita nel programma di gestione del BT (nel nostro caso il Blue Soleil) al momento dell’avvio del servizio e della registrazione dei dispositivi. Definita la porta da usare per interfacciare il Workbench con l’ambiente Bluetooth e impostati i parametri della comunicazione, per stabilire la connessione bisogna fare clic sul terzo (da sinistra) dei pulsanti (Open Port) della finestra di dialogo Port, quello rosso che somiglia a una spina della corrente. Da questo momento il Workbench si affaccia sulla rete di dispositivi Bluetooth usando l’interfaccia del computer; nella sezione Connections, la COM aperta appare come un cerchio giallo. Per chiudere una COM virtuale collegata al Workbench si può procedere in due modi: fare nuovamente clic sul pulsante con la spina o chiudere la finestra di dialogo corrispondente alle impostazioni delle COM. Alla luce di ciò, si badi che una volta aperta la porta, se si intende lavorare con essa non si può chiudere la finestra aperta con Open a new serial port view; bisogna lasciarla aperta. ) ) ) ) ) 62 ) ) ) ) ) corrispondente a una sessione di comunicazione aperta con un Mambo. Connections serve essenzialmente quando più dispositivi Mambo sono connessi al computer; in tal caso permette di passare agevolmente dall’uno all’altro, ovvero di sconnettere, per esempio, l’editor da un Mambo per assegnarlo ad un altro. Alla luce di quanto detto riguardo alla sezione Connections, la si può considerare “la procedura standard di lavoro con Workbench”: avviato il programma, per prima cosa bisogna decidere quale delle funzioni attivare, cioè se si desidera operare un editing (con Editor) o inviare comandi direttamente a un Mambo; fatto ciò, si avvia la funzione corrispondente dalla barra degli strumenti. Quando appare sullo schermo la relativa finestra di dialogo, ci si porta nella sezione Connections, che deve mostrare un cerchio rosso con il nome della funzione in miniatura. Ora, se esistono COM virtuali aperte e assegnate al programma, sempre nello stesso riquadro le si vede sotto forma di cerchi gialli; in caso contrario, bisogna avviare la procedura di apertura di una porta, definendo in essa il numero della COM usata dal dispositivo Bluetooth per gestire la comunicazione con il Mambo da controllare con Workbench. Il numero della COM in questione si ricava dal programma di gestione Aprile 2007 ~ Elettronica In configuration, si impartisce il quarto comando; con esso il software ordina al computer di interrogare il dispositivo Mambo connesso e, ad operazione ultimata, presenta nella finestra dell’Editor il listato di configurazione letto dalla memoria di programma del Mambo attualmente connesso (Figura 6). Il pulsante accanto serve a impartire il comando che dà la configurazione del dispositivo attualmente in uso. Il sesto dei pulsanti (ha un cestino per icona...) serve a cancellare il contenuto della finestra dell’Editor; va usato quando si intende rimuovere le righe di comando scritte per ricominciare da capo. Si noti che la rimozione di un listato, caricato con il comando Open Configuration File, dalla finestra dell’Editor non comporta l’eliminazione del file dall’hard disk. Il comando Save Current Editor Content (settimo pulsante) apre la solita finestra di dialogo “Risorse del computer”, e permette di definire in quale posizione (unità a disco, cartella) salvare il listato di configurazione correntemente aperto nell’Editor, oltre al nome che si desidera dare al relativo file. Il pulsante accanto corrisponde alla funzione Windows “salva con nome” e apre una finestra di dialogo uguale a quella che nel sistema operativo corrisponde a tale funzione. > Fig. 6 Editor Si tratta di una sorta di programma di creazione e modifica di testi, solo che è destinato alla visione, alla scrittura e alla modifica del programma diretto verso il Mambo. Più esattamente, Editor permette di vedere il programma acquisito da un dispositivo Mambo, apportare in esso delle modifiche, oppure scrivere ex novo un programma di lavoro. Per acquisire il programma da un Mambo, oppure inviare a quest’ultimo un nuovo listato o una modifica, si deve passare dalla Console; è tuttavia possibile trasmettere una singola riga di comando semplicemente facendo doppio clic sulla riga corrispondente, quindi evitando di passare dalla Console. Vediamo i comandi contenuti nella finestra di dialogo dell’Editor, analizzando i relativi pulsanti collocati in alto, a partire da sinistra: il primo (Open New Editor) si comprende sapendo che Editor è una funzione multisessione, nel senso che si possono aprire più sessioni di editing così da poter lavorare su più programmi senza dover necessariamente chiudere un listato. Ciò è di grande utilità quando, ad esempio, si deve scrivere una parte di programma destinata a un Mambo copiandola da quello di un altro dispositivo. ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) Elettronica In ~ Aprile 2007 ) ) ) ) Ebbene, il pulsante in questione permette di aprire una nuova sessione di editing. Il secondo comando è Open Configuration File e serve ad aprire un file di configurazione salvato in una delle periferiche di memorizzazione del computer; appare la finestra di dialogo “Risorse del computer” dalla quale l’utente può indicare qual è il file contenente la configurazione da caricare per editarla ed eventualmente inviarla al Mambo connesso. Il terzo comando è Start Sending Configuration: facendo clic sul pulsante corrispondente, il Workbench invia il listato (quindi il programma aperto nell’Editor) al Mambo connesso; se l’utente non ha definito alcuna connessione, il programma risponde con una finestra di avviso contenente il messaggio Editor is not Connected. Please check connections. È quindi necessario andare nella sezione Connections e indicare quale dispositivo va connesso all’Editor. Va notato che impartendo il comando in questione la nuova configurazione inviata prende il posto di quella esistente, nel senso che la memoria di configurazione del Mambo viene cancellata e sostituita con la configurazione scritta nell’editor. Facendo clic sul pulsante Read User > 63 ) Fig. 7 I pulsanti che restano servono a svolgere le funzioni tipiche di un editor di testo, ossia Taglia, Copia, Incolla, Annulla modifica e Annulla l’operazione annullata. Console Spiegato l’Editor, passiamo adesso alla funzione Console: si attiva facendo clic sul pulsante omonimo del desktop del Workbench e serve per dialogare con i dispositivi Mambo; sostanzialmente, è assimilabile alla finestra di un programma di Terminale, quindi da essa si possono impartire comandi che raggiungeranno direttamente il dispositivo Mambo attualmente connesso. Per comandi si intende non quelli inerenti alla configurazione del funzionamento (le istruzioni), ma quelli riguardanti la comunicazione, l’invio e la lettura di file di configurazione contenuti nella memoria dei Mambo, l’acquisizione della memoria riguardante i punti e le coordinate GPS ed altro ancora. Perché avvenga il dialogo, bisogna prima definire, nella solita sezione Connections, a quale Mambo si vuole assegnare la sessione di lavoro corrispondente alla Console aperta. Una volta assegnata la funzione, nella finestra scorrono tutti gli eventi trasmessi dalla memoria del Mambo attualmente connesso (Figura 7); è 64 possibile arrestare lo scorrimento con il pulsante Stop All. History Il quarto pulsante della barra degli strumenti corrisponde alla funzione History, grazie alla quale è possibile operare sulla memoria degli eventi (storico) del dispositivo Mambo attualmente connesso (Figura 8); come per le altre funzioni, l’assegnazione del Mambo con cui si intende lavorare si effettua dalla sezione Connections, facendo clic sull’icona corrispondente al dispositivo di interesse. Accedendo a History è possibile scaricare l’elenco cronologico completo degli eventi registrati dal Mambo, oppure un elenco, ancora cronologico, dei soli eventi riguardanti le operazioni di comunicazione, le segnalazioni di stato (livello del segnale, satelliti e via di seguito). La differenza tra le due operazioni sta nel fatto che una permette di acquisire tutte le situazioni riguardanti l’attività del Mambo attualmente connesso, quindi tutti i dati riguardanti il funzionamento, che possono includere il funzionamento della connessione telefonica GSM/GPRS (gestore, livello del segnale, comunicazioni ecc.) quello del ricevitore satellitare GPS (stato dei satelliti agganciati, livello del segnale, coordinate scaricate, stringhe NMEA) stato della connessione Bluetooth, mentre l’altra estrae solo parte dei dati. In altre parole, si può definire l’intervallo temporale (da un certo giorno a un altro) da prendere in considerazione, ovvero scaricare tutto quanto è stato registrato, fermi restando i limiti determinati dalla capienza della memoria eventi del Mambo; a tale riguardo si noti che quando la memoria è piena il dispositivo sovrascrive i record iniziando da quelli più vecchi, nel senso che cancella le posizioni più datate per scrivere in esse i nuovi eventi. Una terza opzione ci consente di Fig. 8 Aprile 2007 ~ Elettronica In trasferire uno storico degli eventi memorizzato in un’unità a disco del computer nella memoria del Mambo attualmente in connessione, ovvero di salvare un log degli eventi su disco (pulsante Save as). Ancora, tramite un apposito pulsante (Clear History) si può impartire al Mambo l’ordine di cancellare completamente lo storico degli eventi. Allo scopo di agevolare la consultazione dell’archivio storico degli eventi, il Workbench prevede la possibilità di applicare dei filtri di vario genere, che consentono di selezionare il tipo di dati riepilogati, ma anche di andare a cercare determinate stringhe o singoli dati specifici. Una particolarità interessante della funzione History è la possibilità di scaricare dalla memoria del Mambo selezionato i dati inerenti alla localizzazione, ovvero le coordinate rilevate, in ordine cronologico; in questo caso l’utente può decidere se salvare nel computer i record corrispondenti in formato binario (formato macchina) o sotto forma di stringhe NMEA0183 intere: nel primo caso il Workbench memorizza tutti i dati contenuti in ciascuna stringa inviata dal Mambo, mentre nel secondo estrae i soli dati riguardanti le coordinate. L’utilizzo del file in formato NMEA0183 è utile quan- Fig. 9 do si intende inviare subito i dati a un software di navigazione e vedere sulla cartografia del caso il percorso compiuto dal localizzatore. Va comunque detto che ciò è possibile anche scegliendo di salvare il file intero della memoria, in formato binario; in tal caso si sfruttano le funzionalità di alcuni software di navigazione satellitare che permettono di estrarre le coordinate dai dati in formato macchina, ovvero di ricavare le informazioni secondo il protocollo NMEA0183 dal file binario. Informazioni GPS La quinta icona della barra degli Fig. 10 Elettronica In ~ Aprile 2007 strumenti dà accesso alla funzione GPS Detail e all’omonima finestra di notifica (Figura 9) in cui il programma riepiloga la situazione dei satelliti dei quali il Mambo riceve il segnale; in essa si trovano informazioni sulla posizione, il livello del segnale, la modalità di funzionamento, lo stato del Fix, l’orario, l’eventuale velocità del veicolo sul quale si trova il Mambo (ammesso che sia in movimento). Come per tutte le altre funzioni, anche questa si assegna a un determinato dispositivo Mambo selezionandolo nella sezione Connections, nel modo consueto, già spiegato in precedenza. Informazioni sul cellulare Un comando (GSM Detail) analogo al precedente, ma riservato alla sezione GSM/GPRS del Mambo, si impartisce facendo clic sulla sesta icona della barra degli strumenti; permette di accedere a una finestra (Figura 10) che riepiloga le condizioni dell’eventuale connessione telefonica radiomobile del dispositivo selezionato mediante la sezione Connections. La finestra cui si accede contiene le informazioni sul livello del segnale, il nome del gestore (o il suo codice identificativo) della rete cui il di- > 65 Fig. 11 spositivo è agganciato e l’eventuale presenza dell’attività GPRS. Il Logger La settima icona della barra degli strumenti corrisponde al comando Logger e avvia una sorta di registratore di eventi, i cui parametri di funzionamento possono essere definiti nell’apposita finestra di dialogo cui si accede (Figura 11); il registratore crea un file che memorizza tutto quel che accade durante la connessione con il Mambo abbinato mediante la solita procedura che passa dalla sezione Connections. Informazioni I/O L’ultima funzione del Workbench che analizziamo è quella chiamata I/0 Detail alla quale si accede facendo clic sull’ottava icona della barra degli strumenti, ovvero impartendo l’omonimo comando del menu Plugins. Dà accesso a una finestra di notifica (Figura 12) che riepiloga le condizioni dei comandi locali e della batteria del Mambo (attualmente connesso mediante la solita sezione Connections). Con questo termina la descrizione delle funzioni del programma Falcom; chi volesse maggiori dettagli, potrà trovarli nell’Help in li- Fig. 12 66 nea accessibile facendo clic sul pulsante più a destra della barra degli strumenti (quello contraddistinto dal punto interrogativo) che costituisce un valido aiuto all’operatore che, durante una sessione di lavoro, avesse qualche dubbio sull’utilizzo di una certa funzione o sulla definizione di un parametro. Il file di configurazione Bene, esaminato il programma Workbench e le sue principali funzioni, possiamo spostarci fisicamente in Mambo e andare a vedere come è strutturato il file di configurazione, cioè quell’insieme di comandi che dice al dispositivo come deve comportarsi. Partiamo dicendo che inizialmente, ossia all’uscita dalla fabbrica, nella memoria viene scritto un file come quello visibile nel Listato 1; esso contiene le istruzioni di base, che servono a gestire i pulsanti al fine di accendere e spegnere Mambo, instaurare la comunicazione con il computer, gestire le chiamate telefoniche e dare le segnalazioni del caso. Proviamo ad esaminare alcuni punti del listato e vediamo che all’accensione il software inizializza due timer ciclici, uno da 1 secondo e l’altro da 20, oltre ad un contatore da 7 secondi; configura il GPS perché sia acceso con un intervallo on/off di 400/1.000 ms. I timer servono per valutare e segnalare l’attività del GPS, oltre che per il controllo di altre funzioni quali la connessione telefonica, lo stato di carica della batteria e l’accensione dei led che danno le segnalazioni visive del caso. I pulsanti servono, oltre che per accendere e spegnere Mambo, alla gestione delle chiamate telefoniche, che il dispositivo, per impostazione predefinita, può sia effettuare che ricevere; in particolare, la pressione breve di uno qualsiasi di essi determina la sospensione di una telefonata in corso, sia essa ricevuta o Aprile 2007 ~ Elettronica In Listato 1 $PFAL,CNF.Set,AL0=SYS.Device.eStart:SYS.TIMER_1SEC.start=cyclic,1000&SYS.TIMER_20SEC.start=cyclic,20000&SYS.COUNTER_ TIMING_MODE.set=7&GPS.Nav.PowerSave=on,400,1000 All’accensione inizializza un timer (TIMER_1SEC) ciclico della durata di un secondo, un timer dello stesso tipo della durata di 20 sec (TIMER_20SEC), un contatore a 7 e configura il GPS in modo che stia acceso 400 ms su 1000 ms. $PFAL,CNF.Set,AL1=SYS.Device.eStart:SYS.COUNTER_SLEEP_MODE.set=0&SYS.COUNTER_BAT_MODE.set=0 Inizializza il contatore COUNTER_SLEEP_MODE a 0 e il contatore COUNTER_BAT_MODE a 0 $PFAL,CNF.Set,AL2=SYS.TIMER.e_1SEC:SYS.COUNTER_TIMING_MODE.decrement=1 Se il TIMER_1SEC va a 0 (dopo quindi un secondo) allora (:) decrementa il contatore COUNTER_TIMING_MODE di 1 $PFAL,CNF.Set,AL3=SYS.COUNTER.e_TIMING_MODE:SYS.COUNTER_TIMING_MODE.set=7 Se il contatore COUNTER_TIMING_MODE arriva a 0 risettalo a 7 $PFAL,CNF.Set,AL4=IO.BTN.eX=double:SYS.TIMER_DOUBLE.start=single,100&IO.Beep3=hpulse,200 Se uno qualsiasi dei pulsanti è premuto due volte (entro 500 ms) allora inizializza il TIMER_DOUBLE ad un valore di 100 ms e emetti un beep $PFAL,CNF.Set,AL5=SYS.TIMER.e_DOUBLE:IO.Beep2=hpulse,100 Se il TIMER_DOUBLE va a 0 (dopo quindi 100ms) allora emetti un beep ... descrizione più approfondita nella prossima puntata. effettuata dall’apparato. Inoltre, se è in arrivo una chiamata, premendo brevemente uno dei tasti si risponde ad essa. Riguardo allo spegnimento, va detto che Mambo, se il comando viene dato quando la sezione GPS è in fix, prima di spegnersi va a salvare nella propria memoria l’ultimo punto valido. Del file di configurazione va detto che è composto da due porzioni, una modificabile dall’utente accedendo dalle apposite funzioni del Workbench e l’altra contenente parametri che non possono essere modificati: la prima è detta User Configuration e la seconda Device Configuration. Quindi si può andare a sovrascrivere la sola User Configuration. Restando in tema di programmazione di Mambo, in questa puntata vogliamo farvi vedere un altro esempio di configurazione mirata a determinate funzioni; per esempio, il Listato 2 è uno User Configuration che comprende i comandi da inviare per definire la modalità di funzionamento dei led bicolore e la sensibilità della sezione GPS. Tenete presente che nell’esempio in questione, avente scopo prettamente didattico, sono stati rimossi alcuni parametri predefiniti nello User Configuration inserito in fabbrica nella memoria di Mambo. Nello specifico, con i comandi preElettronica In ~ Aprile 2007 senti nel listato si stabiliscono le temporizzazioni inerenti all’invio delle stringhe GGA, GLL, GSA, GSM, GSV, RMC e GTV e la modalità automatica per i led; si definisce altresì il nome con cui il dispositivo deve identificarsi, cosa necessaria quando ci si trova a dover ricevere da una singola postazione i dati di più Mambo collocati su diversi veicoli o indossati da più persone. Per quel che riguarda la sezione GPS, vengono disattivate la correzione e il modo Power-Save (quindi il timer 400/1.000 ms. che per impostazione predefinita ne controlla attivazione e disattivazione) perciò il ricevitore è “sempre acceso”. Nella prossima puntata analizzeremo in dettaglio i file di configurazione, quindi non perdete il prossimo fascicolo. Listato 2 $PFAL,CNF.Set,PROT.GGA=5 Imposta l’invio della stringa GGA ogni 5 secondi $PFAL,CNF.Set,PROT.GLL=5 Imposta l’invio della stringa GLL ogni 5 secondi $PFAL,CNF.Set,PROT.GSA=1 Imposta l’invio della stringa GSA ogni secondo $PFAL,CNF.Set,PROT.GSM=10 Imposta l’invio della stringa GSM ogni 10 secondi $PFAL,CNF.Set,PROT.GSV=1 Imposta l’invio della stringa GSV ogni secondo $PFAL,CNF.Set,PROT.RMC=1 Imposta l’invio della stringa RMC ogni secondo $PFAL,CNF.Set,PROT.VTG=5 Imposta l’invio della stringa VTG ogni 5 secondi $PFAL,Cnf.Set,IO.LED.BASE=11bma11g1 Imposta i led per funzionare in modo automatico seguendo l’impostazione delle periferiche $PFAL,CNF.Set,DEVICE.NAME=Elettronica In Mambo Imposta il nome del Mambo $PFAL,CNF.Set,DEVICE.GPS.AUTOCORRECT=off Disabilita la correzione del GPS $PFAL,CNF.Set,DEVICE.BAT.ENABLE=on,3.3 Abilita il monitoraggio della tensione di ricarica e se supera i 3,7V viene richiamato l’evento Sys.Power.ePlugged $PFAL,CNF.Set,AL0=SYS.Device.eStart:SYS.TIMER_1SEC.start=cyclic,1000&SYS. TIMER_20SEC.start=cyclic,20000&SYS.COUNTER_TIMING_MODE.set=7&GPS.Nav. PowerSave=off,900,1000 Disabilita il PowerSave del GPS $PFAL,CNF.Clear,”AL9” ... $PFAL,CNF.Clear,”AL21” Cancella le impostazione relative all’accensione dei led per l’indicazione dello stato della batteria 67 > Sistemi professionali GPS/GSM Produciamo e distribuiamo sistemi di controllo e sorveglianza remoti basati su reti GSM e GPS. Oltre ai prodotti standard illustrati in questa pagina, siamo in grado di progettare e produrre, su specifiche del Cliente, qualsiasi dispositivo che utilizzi queste tecnologie. Tutti i nostri prodotti rispondono alle normative CE e RTTE. Professional tracker & mobile phone MAMBO è un localizzatore professionale composto da un modem GSM/GPRS, un ricevitore GPS 20 canali, un modulo Bluetooth™ per connessione voce e dati e un sensore di movimento sui tre assi, il tutto in un’unica soluzione. Caratterizzato da un compatto design e un bassissimo consumo è lo strumento ideale per la localizzazione di veicoli e per la sicurezza personale. Tramite software e Bluetooth è possibile inviare comandi di configurazione per adattarlo alle diverse esigenze. MAMBO può essere inoltre configurato con funzioni di Geofence: impostando zone geografiche, rotte, zone proibite, l’unità informa automaticamente l’utente via SMS, voce o dati quando il dispositivo entra o lascia la zona prestabilita. In caso di emergenza, la persona in possesso di MAMBO può, premendo un pulsante, inviare messaggi di allarme con le informazioni di posizione o/e effettuare una chiamata voce ai numeri memorizzati. Può essere controllato in tempo reale tramite Internet e trasmettere e-mail ad un destinatario predefinito, utilizzando una connessione TCP/IP. MAMBO può essere impiegato in diverse applicazioni quali: sicurezza personale, gestione di flotte aziendali, navigatori (può essere utilizzato come GPS Bluetooth), GPS logger e molte altre. MAMBO è un dispositivo destinato a professionisti del settore fornito con un manuale di oltre 200 pagine in lingua inglese per la programmazione e la configurazione. GPS ad alta sensibilità 20 canali (SiRFstarIII) • Modem GSM triband • Bluetooth per trasferimento dati e voce • Stack TCP/IP • Sensore di movimento • Antenna GPS integrata • Possibilità di localizzazione in real time • Geofences (zone sensibili) configurabili • Memorizzazione percorso (180000 punti) • 3 pulsanti configurabili dall’utente • Dimensioni: 86 x 60 x 28 mm • La confezione comprende anche la batteria agli ioni di litio, il ricaricatore da rete, ricaricatore da auto, l’auricolare e cordoncino. TR102 • Euro 315,00 New New 510,00 MAMBO55 • Euro 585,00 Tutti i prezzi si intendono IVA inclusa. Personal Tracker SMS/GPRS/VOICE Compatto localizzatore portatile con funzione di telefono GSM. Può trasmettere le proprie coordinate (latitudine e longitudine) in due modalità differenti: via sms verso i telefoni cellulari, oppure tramite tecnologia GPRS, ad un computer opportunamente configurato. Le coordinate ricevute permettono di conoscere, mediante cartografia visualizzata sul PC, il luogo esatto della persona che possiede il dispositivo. Inviando con un telefono cellulare un sms (anche vuoto) al Personal Tracker, questi risponderà comunicandoci le sue coordinate. Il dispositivo può inviare le proprie coordinate a qualsiasi telefono cellulare che effettua la richiesta, oppure abilitato per inviare i dati fino ad un massimo di 10 utenti predefiniti. Con la semplice pressione di un tasto, il TR102 può effettuare chiamate vocali verso un numero di cellulare predefinito (massimo 3). Il localizzatore va configurato mediante software a corredo da installare su PC. Particolarmente semplice da configurare e da utilizzare, questo eccezionale dispositivo è l’ideale per tutte le persone che desiderano avere sempre a portata di mano un sistema di localizzazione GPS e per i genitori che vogliono essere sempre informati su dove si trovano i propri figli. Localizzatore GPS • Telefonino GSM/GPRS • Antenna GPS omni-direzionale ad alta sensibilità • Chipset di ultima tecnologia SiRF Star III 20 canali • Programmabile via PC per funzionamento in modalità GPRS o via telefono cellulare (sms) • Possibilità di ricevere chiamate da telefoni cellulari e avere una normale conversazione • Supportando tutte le bande GSM può lavorare in tutto il mondo: GSM 850/900/1800/1900 MHz • Pulsante indipendente di messaggio SOS (emergenza) che invia, con un SMS, le coordinate di localizzazione fino ad un massimo di 3 numeri GSM preimpostati dall’utilizzatore che possono essere differenti dagli altri di preselezione • Led indicatore di batteria scarica e segnale GPS e GSM • Completo di software CALL CENTER per gestire fino a 5 unità in modalità GPRS e impostazione periodica della trasmissione della posizione di posizione tramite connessione GPRS • Possibilità di realizzare facilmente applicazioni cartografiche tramite Google Earth mapping oppure Google maps per trovare la posizione sulle cartografie mondiali GOOGLE! Localizzatore miniatura GPS/GSM con batteria inclusa G19B • Euro 499,00 399,00 Dispositivo di localizzazione personale e veicolare di ridottissime dimensioni. Integra un modem cellulare GSM, un ricevitore GPS ad elevata sensibilità ed una fonte autonoma di alimentazione (batteria al litio). I dati relativi alla posizione vengono inviati tramite SMS ad intervalli programmabili a uno o più numeri di cellulare abilitati. Questi dati possono essere utilizzati anche da appositi programmi web che consentono, tramite Internet, di visualizzare la posizione del target su mappe dettagliate. MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO Invio di SMS ad intervalli predefiniti: l’unità invia ai numero telefonici abilitati un messaggio con le coordinate ad intervalli di tempo predefiniti, impostabili tra 2 e 120 minuti. Gli SMS contengono l’identificativo dell’unità con i dati relativi alla posizione, velocità e direzione nel formato prescelto. Polling: l’unità può essere chiamata da un telefono il cui numero sia stato preventivamente memorizzato; al chiamante viene inviato un SMS con tutti i dati relativi alla posizione del dispositivo. Polling SMS: Inviando un apposito SMS è possibile ottenere un messaggio di risposta contenente le informazioni relative alla cella GSM in cui l’unità remota è registrata. Questa funzione consente di sapere (in maniera molto più approssimativa) dove si trova il dispositivo anche quando non è disponibile il segnale della costellazione GPS. Emergenza: Questa funzione fa capo al pulsante Panic dell’unità remota: premendo il pulsante viene inviato ad un massimo di tre numeri telefonici preprogrammati un SMS di richiesta di aiuto contenente anche i dati sulla posizione. L’attivazione di questo pulsante determina anche un allarme acustico. Localizzatore miniatura GPS/GSM GPRS con batteria e microfono WEBTRAC4S • Euro 645,00 inclusi 499,00 Sistema di localizzazione personale e veicolare di ridottissime dimensioni. Si differenzia dal modello standard (G19B) per la possibilità di utilizzare connessioni GPRS (oltre alle normali GSM) e per la disponibilità di un microfono integrato ad elevata sensibilità. I dati relativi alla posizione vengono inviati tramite la rete GPRS o GSM mediante SMS o email. Funzione panico e parking. Possibilità di utilizzare servizi web per la localizzazione tramite pagine Internet. MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO Invio dei dati di localizzazione tramite rete GPRS e web server: l’unità remota è connessa costantemente alla rete GPRS ed invia in tempo reale i dati al web server; è così possibile conoscere istante dopo istante la posizione del veicolo e la sua direzione e velocità con un costo particolarmente contenuto dal momento che nella trasmissione a pacchetto (GPRS) vengono addebitati solamente i dati inviati ed in questo caso ciascun pacchetto che definisce la posizione è composto da pochi byte. Ascolto ambientale tramite microfono incorporato: chiamando il numero dell’unità remota, dopo otto squilli, entrerà in funzione il microfono nascosto consentendo di ascoltare tutto quanto viene detto nell’ambiente in cui opera il dispositivo. Utilizzando un’apposita cuffia/microfono sarà possibile instaurare una conversazione voce bidirezionale con l’unità remota. La sensibilità del microfono è di -24dB. Emergenza: Questa funzione fa capo al pulsante Panic dell’unità remota: premendo il pulsante viene inviato in continuazione al web server un messaggio di allarme con i dati della posizione ed a tutti i numeri telefonici memorizzati un SMS di allarme con le coordinate fornite dal GPS. Park/Geofencing: tale modalità di funzionamento può essere attivata sia con l’apposito pulsante che mediante l’invio di un SMS. Questa funzione - attivata solitamente quando il veicolo viene posteggiato - determina l’interruzione dell’invio dei dati relativi alla posizione. Qualora il veicolo venga spostato e la velocità superi i 20 km/h, la trasmissione riprende automaticamente con una segnalazione d’allarme. Qualora la connessione GPRS non sia disponibile, vengono inviati SMS tramite la rete GSM. Via Adige, 11 • 21013 Gallarate (VA) • Tel. 0331/799775 • Fax. 0331/778112 Localizzatore GPS/GSM portatile FT596K - premontato • Euro 395,00 Unità di localizzazione remota GPS/GSM di dimensioni particolarmente contenute ottenute grazie all’impiego di un modulo Wavecom Q2501 che integra sia la sezione GPS che quella GSM. L’apparecchio viene fornito premontato e comprende il localizzatore vero e proprio, l’antenna GPS, quella GSM ed i cavi adattatori d’antenna. La tensione di alimentazione nominale è di 3,6V, tuttavia è disponibile separatamente l’alimentatore switching in grado di funzionare con una tensione di ingresso compresa tra 5 e 30V (FT601M - Euro 25,00) che ne consente l’impiego anche in auto. I dati vengono inviati al cellulare dell’utente tramite SMS sotto forma di coordinate (latitudine+longitudine) o mediante posta elettronica (sempre sfruttando gli SMS). In quest’ultimo caso è possibile, con delle semplici applicazioni web personalizzate, sfruttare i siti Internet con cartografia per visualizzare in maniera gratuita e con una semplice connessione Internet (da qualsiasi parte del mondo) la posizione del target e lo spostamento dello stesso all’interno di una mappa. Sono disponibili per questo apparato sistemi autonomi di alimentazione (pacchi di batterie al litio) che consentono, unitamente a speciali magneti, di effettuare l’installazione in pochi secondi su qualsiasi veicolo. Ulteriori informazioni sui nostri siti www.futurashop.it e www.gpstracer.net. SERVIZIO WEB GRATUITO unità ano una nostra A quanti acquist sibilità di M diamo la pos servizio remota GPS/GS tro nos tuitamente il utilizzare gra irizzo: e su web all ind di localizzazion et. er.n e senza www.gpstrac nte Internet, dia me ì, cos Potrete alizzare io di spesa, visu alcun aggrav o su una col vei tro vos la posizione del 24. liata 24 ore su mappa dettag Maggiori informazioni su questi prodotti e su tutte le altre apparecchiature sono disponibili sul sito www.futuranet.it tramite il quale è anche possibile effettuare acquisti on-line. Elettronica Innovativa di Francesco Doni Nuova decodifica quadricanale che consente di realizzare semplicemente un sistema di controllo remoto a 433 MHz a quattro canali con uscita a relè. Dispone di 1.024 combinazioni e garantisce una portata di circa 50 metri in assenza di ostacoli. I relè di uscita possono operare sia in modalità bistabile che in modalità astabile e sono adatti per carichi fino a 1A. partire dall’ultimo decennio del secolo scorso, l’evoluzione dei radiocomandi (e non solo di quelli) ha subìto una forte spinta sotto l’effetto di esigenze che sono state e sono essenzialmente la sicurezza e la possibilità di riuscire ad attivare ciò che si desidera, al riparo dall’interferenza di altri sistemi operanti nella stessa zona. Nel primo caso la tecnologia ha risposto con lo sviluppo di encoder sempre più complessi: è stato così possibile ridurre il rischio di interferenze nei sistemi di sicurezza, semplicemente riducendo le probabilità che un radiocomando estraneo al sistema, ma analogo Elettronica In ~ Aprile 2007 a quello del legittimo proprietario, potesse trovare il codice d’accesso anche casualmente. Iniziando col realizzare codificatori a numero di combinazioni sempre più elevato, si è poi passati a quelli a codifica variabile (rolling-code) che sono i più attuali e sicuri. Sul piano dell’esclusività del comando, sono stati realizzati radiocomandi a più frequenze entro la stessa banda, così da permettere un’attivazione certa anche in un ambiente in cui si trovano ormai molti apparati radiocomandati ed altrettante persone che li attivano a tutte le ore del giorno. Va comunque detto che non sempre serve ave- > 69 La decodifica D4ML Si tratta di un ibrido in SMD realizzato dall’Aurel su supporto di allumina, protetto con resina sintetica e provvisto di 20 piedini Single-In-Line a passo 2,54 mm. Contiene un decodificatore integrato (HT12D) capace di riconoscere le stringhe nel formato caratteristico dei classici encoder MM53200/UM3750 o UM86409 (a 4.096 combinazioni) e di attivare, a seconda dei dati in ingresso, due uscite che comandano un decoder binario con quattro uscite. Queste pilotano ciascuna un transistor NPN montato in configurazione open-collector, che funziona da amplificatore di corrente (interruttore statico...) e può alimentare in modo “sink” carichi funzionanti con tensioni fino a 15 Vcc; ogni transistor può assorbire fino a 50 mA. Ogni volta che viene ricevuta una stringa di dati, il decodificatore ne confronta i dieci bit di codifica con gli stati logici impostati sui propri pin 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 (il piedino 1 è l’LSB, mentre il 10 è l’MSB) e, se i dieci dip di indirizzo locale sono impostati esattamente come i corrispondenti del trasmettitore, il decodificatore va a leggere i bit relativi alla codifica del pulsante per scoprire a quale canale si riferisce la trasmissione. La tabella della verità è conforme a quella dei trasmettitori Aurel TX3750-4C-SAW e, prendendo in considerazione i bit 10 e 11, prevede che il canale 1 corrisponda alla condizione 01 (bit 10 a zero logico e 11 ad uno) e il 2, il Specifiche tecniche re il radiocomando più sicuro, e che non bisogna considerare superato un sistema a codifica tradizionale con “ridotto” numero di combinazioni. Per questo motivo riteniamo ancora attuale utilizzare trasmettitori e ricevitori basati sulla codifica di tipo UM3750. Ecco perché in queste pagine proponiamo il progetto di un ricevitore per radiocomando (il trasmettitore è disponibile in commercio già montato e collaudato) operante nella gamma di frequenza standard di 433,92 MHz, a codifica fissa basata su HT12E e HT12D, integrati che sono sia encoder che 70 3 ed il 4 alle condizioni, rispettivamente, 10, 11 e 00. Riconosciuto il canale, il decodificatore interno al D4ML comanda il decoder 1 a 4, compito del quale è presentare in uscita il valore corrispondente, attivando una sola uscita alla volta. Le caratteristiche tecniche del modulo sono le seguenti: - Combinazioni: 1.024* (10 bit) - Frequenza di clock dell’encoder: 1 kHz - Uscite: 4 a transistor open-collector - Corrente commutabile dalle uscite: 50 mA - Tensione di lavoro delle uscite: 0÷15 V - Tensione di alimentazione: 5÷15 Vcc - Corrente assorbita (a riposo): 50 µA * Pur essendo possibili 4.096 combinazioni, corrispondenti a 12 bit binari, il sistema ha una codifica a sole 1.024 combinazioni perché due bit vengono usati per contraddistinguere i canali, quindi ne restano solo 10. decoder, nati dall’ormai vetusto MM53200, che è stato il capostipite della serie. Tali componenti prevedono una codifica binaria a 12 bit, quindi un massimo di 4096 combinazioni, e possono realizzare telecomandi (a filo o wireless via radio e a infrarossi) a più di un canale: allo scopo, basta codificare ciascuno trasmettendo un codice diverso, tipicamente differenziato negli ultimi due bit. Utilizzando uno o più bit per contraddistinguere i canali nei sistemi pluricanale, le possibili combinazioni della codifica si riducono di conseguenza; così, se un trasmet- • Frequenza di lavoro: 433,92 MHz; • Portata (in assenza di ostacoli): 50 metri circa; • Sensibilità del ricevitore: -97 dBm; • Tensione d’alimentazione ricevitore: 12÷15 Vcc; • Corrente assorbita dal ricevitore: 100 mA max; • Numero di canali: 4; • Corrente commutabile dai relé: 1 A; • Tensione commutabile dai relé: 120 Vac o Vdc. • Codifica: MM53200 ed equivalenti, a 1024 combinazioni titore monocanale ha 4.096 combinazioni, un TX a due canali (solitamente si usa il bit 12 per distinguere il primo dal secondo canale...) ne ha 2.048 ed un TX a quattro (due bit sottratti e usati per identificare i canali) appena 1.024. Ma, come accennato, esistono applicazioni nelle quali la sicurezza non è vitale e l’esclusività del comando non viene messa a repentaglio dalla presenza di troppi sistemi similari. Si parla, ad esempio, del radiocomando di utilizzatori in zone aperte e a bassa densità di popolazione, o in locali molto grandi nei quali difficilmente può giungere il segnale di un trasmettitore uguale a quello del radiocomando usato; dell’attivazione a distanza di pompe a bassa tensione per l’agricoltura in campagna, della luce del giardino o della tapparella o tenda da sole motorizzata, di macchinari in capannoni industriali, di pannelli luminosi e tabelloni segnapunti. Ecco, il radiocomando a quattro canali descritto in questo articolo nasce per queste ed altre Aprile 2007 ~ Elettronica In applicazioni similari. Vediamolo dunque nei dettagli, scomponendolo nelle due unità che lo formano: la trasmittente e la ricevente. L’unità TX Il trasmettitore è un prodotto abbastanza convenzionale e può essere acquistato già montato e collaudato presso molti negozi di elettronica e siti Internet; opera sui 433,92 MHz irradiando il proprio segnale con una potenza di 1 mW. Per l’abbinamento con la ricevente a quattro canali qui descritta, abbiamo adottato il TX12E-4C-SAW 433 prodotto dall’Aurel; tuttavia nulla vieta di usare trasmettitori di altro tipo, ma solo a patto di rispettare alcune condizioni: la frequenza di lavoro deve essere 433,92 MHz, la codifica uguale a quella prevista e la frequenza di clock dell’encoder pari a 1 kHz. Il TX Aurel contiene un encoder HT12E, versione moderna dell’UM3750 (i due sono equivalenti) il cui segnale digitale modula in ampiezza un oscillatore a risuonatore SAW, molto stabile e capace di mantenere la frequenza di emissione costante quanto basta per accordarsi perfettamente con il nostro ricevitore (così da garantire la massima portata possibile) ed evitare eccessive deviazioni che nei radiocomandi moderni, quelli omologabili secondo le norme CE, non sarebbero ammesse. Proprio l’ottima stabilità dell’oscillatore e quindi della trasmissione, rende il TX rispondente alle norme europee EN 300220, EN301489 ed EN60950, in special modo per quanto riguar- da la stabilità ed il contenimento delle emissioni spurie (ossia segnali collaterali a frequenze diverse da quella di centro banda). Il circuito stampato include l’antenna trasmittente, realizzata con una pista calibrata sia in lunghezza che impedenza. Viste le dimensioni contenute, il circuito è stato inserito, insieme alla pila miniatura a 12 V, in un contenitore plastico molto piccolo (43,5x75 mm) usabile anche come portachiavi. Anche il consumo è ridotto: appena 7 milliampere (tipici) in trasmissione, che permettono un’autonomia notevole, la quale può raggiungere un anno di utilizzo normale (qualche attivazione, della durata di un paio di secondi, ogni giorno). Dalle specifiche fornite dal costruttore si nota che, sebbene per ottenere quattro cana- > Una coppia affiatata Nel sistema descritto in questo articolo, l’encoder del trasmettitore (HT12E) è accoppiato al chip decoder HT12D del ricevitore. Tale chip, prodotto dalla Holtek, è già integrato nel modulo ibrido D4ML, ma, all’occorrenza, può essere anche acquistato da solo (in formato DIL). In ogni caso, sia che venga usato come chip, sia come modulo D4ML, esso necessita di un trasmettitore codificato e di un ricevitore RF. A tal proposito, il telecomando TX12E-4C-SAW 433 e il ricevitore BCNBK sono i compagni ideali dell’HT12D e del D4ML. TX12E-4C-SAW 433 È un trasmettitore RF a quattro canali di piccole dimensioni. La sezione RF è dotata di un risuonatore SAW, il quale garantisce la trasmissione di un segnale perfettamente stabile in tutte le condizioni di utilizzo. È il prodotto giusto per tutte le applicazioni in cui è necessitano comandare sistemi posti nelle immediate vicinanze del trasmettitore. Dispone di 210 combinazioni. Caratteristiche Tecniche • Encoder: HT12E (UM3750 compatibile). • Frequenza di clock encoder: 1 kHz. • Programmazione codice: dip-switch a 10 poli On-Off più dip-switch a 4 poli On-Off. • Frequenza: 433,92 MHz ottenuta con risuonatore SAW. • Tipo di modulazione: OOK (On-Off Keying). • Potenza irradiata (E.R.P.): 1 mW (0 dBm). • Alimentazione: con pila 12 V formato miniatura (V23A). • Assorbimento tipico: 7 mA (15 mA max.). • Diodo led per segnalazione di trasmissione in corso. • Contenitore in plastica antiurto. • Dimensioni : 75 x 43,5 x 18,5 mm. BCNBK Questo ricevitore offre un eccellente rapporto qualità-prezzo e rispetta le normative vigenti per ciò che concerne sia le emissioni fuori banda che l’impiego di materiali non inquinanti (direttive RoHS). È inoltre pin-to-pin compatibile con il vecchio RF290, dal quale differisce per l’alimentazione singola (l’RF290 dispone di alimentazioni separate per le sezioni RF e BF). Caratteristiche Tecniche • Realizzazione: circuito ibrido in allumina • Dimensioni: 38,1 x 13,7 x 5,5 mm; pin a passo 2,54 mm. • Frequenza di lavoro: 433,92 MHz. • Ricezione di segnali modulati OOK (On-Off Keying). • Sensibilità RF: -97 dBm a centro banda. • Banda passante RF a -3dB: >= ±1,2 MHz. • Uscita: onda quadra (max. di 2 kHz). • Uscita normalmente bassa in assenza di segnale RF. • Alimentazione: +5 V • Assorbimento: 3 mA (max). • Emissioni RF spurie: -65 dBm. > Elettronica In ~ Aprile 2007 71 SCHEMA ELETTRICO li usualmente si giochi sugli ultimi due bit, nel caso dei trasmettitori usati in abbinamento con il nostro RX la codifica dei canali si compie variando lo stato dei bit 10 e 11. Il ricevitore L’unità ricevente è un po’ più grande e complessa della trasmittente, come mostra l’apposito schema elettrico visibile nella pagina qui accanto: consta di un radioricevitore e 72 una decodifica, entrambi in tecnologia ibrida, oltre che di un regolatore di tensione integrato, quattro relé, un dip-switch a 10 poli e pochi altri elementi attivi e passivi di contorno. I due ibridi sono prodotti dall’Aurel, casa italiana che si occupa di moduli SMD e ibridi destinati all’automazione e alla comunicazione via radio da oltre vent’anni. Esaminiamo dunque lo schema elettrico: il segnale radio captato dall’antenna (che può essere costituita anche solo da uno spezzone di filo in rame lungo 17 cm) viene portato al piedino 3 dell’U3, un ricevitore ibrido a 15 pin single-inline (SIL) a passo 2,54 mm, di tipo BCNBK, che contiene uno stadio ricevente superrigenerativo accordato a 433,92 MHz, al quale segue un demodulatore AM dalla cui uscita si possono prelevare impulsi simili a quelli partiti dall’encoder del trasmettitore; uno squadratore interno (comparatore a trigger di Schmitt) provvede poi a rendere ripidi i fronti del segnale, che esce dal piedino 14. Il componente funziona con un’alimentazione di 5 volt applicata ai piedini 1, 10 e 15. I pin 2, 7 ed 11, invece, sono da collegare a massa. Come tutti i circuiti superrigenerativi, il nostro ricevitore è molto sensibile (-100 dBm, corrispondenti ad appena 2,24 microvolt!) quindi riceve segnali anche abbastanza deboli, quale quello irradiato nell’etere dal trasmettitore portatile, garantendo una buona copertura; presenta però il difetto dei ricevitori in superreazione: è poco selettivo, quindi tenderebbe a ricevere anche trasmissioni su frequenze relativamente molto vicine a quella di accordo. Per restringere la banda ed evitare che interferenze possano disturbare il funzionamento del radiocomando, tra l’ingresso d’antenna (piedino 3) e l’amplificatore RF che precede lo stadio superrigenerativo di sintonia, l’BCNBK dispone di un filtro ceramico che limita la banda passante e quindi la selettività a 2 MHz (± 1 MHz). L’uscita dello stadio a radiofrequenza è collegata al demodulatore d’ampiezza che estrae una componente di bassa frequenza corrispondente a quella generata dal codificatore del trasmettitore, componente che, essendo affetta da un residuo di RF e comunque non molto regolare, viene normalmente fatta passare dallo squadratore del segnale di uscita, che al piedino 14 dà impulsi netti, con fronti di salita Aprile 2007 ~ Elettronica In piano di MONTAGGIO molto ripidi e periodi di ampiezza costante. Il segnale contenente il codice digitale ben “ripulito” viene inviato direttamente all’ingresso del decodificatore U1, un circuito ibrido in formato SIL a 20 piedini (passo 2,54 mm) chiamato D4ML, contenente un decodificatore in grado di riconoscere la codifica del caso, un decoder binario “1 a 4”, una logica di controllo e temporizzazione delle uscite e quattro transistor NPN montati in configurazione open-collector che funzionano da amplificatori di corrente e permettono di comandare direttamente utilizzatori alimentati con tensioni fino a 15 Vcc e che assorbano correnti contenute in 50 mA. Come funziona il decoder Il decodificatore principale è un integrato dedicato in grado di riconoscere e decifrare i codici a base HT12E; riceve il segnale digitale al piedino 11, e interpreta come impulso il livello logico alto uscente dall’encoder posto sul trasmettitore (nel nostro caso non ci sono problemi di interpretazione perché l’BCNBK restituisce un segnale perfettamente in fase con quello che l’encoder trasmittente produce). La frequenza di lavoro del decodificatore è 1 kHz, perciò è importante accertarsi che l’encoder usato nel trasmettitore abbia l’oscillatore dimensionato per operare anch’esso a 1.000 Hz; altrimenti per il D4ML sarà impossibile “agganciare” gli impulsi in arrivo e decifrarli. Negli encoder HT12E e similari, il clock dell’oscillatore viene stabilito dalla rete R/C applicata al piedino 13. Ogni volta la decodifica riceve una stringa di dati, essa legge i dieci bit di “indirizzo” quindi li confronta con l’indirizzo locale impostato mediante il dip-switch a 10 vie. Verificato che l’indirizzo locale corrisponde a quello ricevuto dal trasmettitore, il decodificatore va a leggere i bit assegnati ai pulsanti e identifica il pulsante premuto sulla trasmittente. > Elettronica In ~ Aprile 2007 ELENCO COMPONENTI: R1÷R4: 1 kohm R5: 22 kohm R6: 82 kohm C1: 4,7 µF 100 VL elettrolitico C2, C4: 100 nF multistrato C3: 470 µF 25 VL elettrolitico C5: 470 µF 16 VL elettrolitico U1: D4ML U2: 7805 U3: BCNBK D1÷D5: 1N4007 LD1÷LD4: led 5 mm rosso RL1÷RL4: relé 12 V DS1: dip-switch 10 vie Varie: - Plug alimentazione - Morsettiera 3 poli (4 pz.) - Strip maschio 3 pin - Jumper - Spezzone antenna 17 cm. - Circuito stampato codice S687 Il montaggio del ricevitore non presenta particolari difficoltà. L’antenna può essere realizzata con uno spezzone di filo rigido lungo esattameente 17 centimetri (1/4 d’onda). > 73 Tipicamente, l’indirizzo viene assegnato sulle linee BIT1÷BIT10, mentre i pulsanti sono associati a BIT11 e BIT12. Prestate però attenzione ad un particolare: per scelta del costruttore Aurel, il trasmettitore e il decoder usati in questo progetto codificano i pulsanti su BIT10 e BIT11, quindi gestiscono l’indirizzamento con le linee BIT1÷BIT9 e BIT12. La coppia, se utilizzata insieme, funziona perfettamente; qualora però voleste utilizzare uno dei due insieme a un trasmettitore o ricevitore già in vostro possesso, fate attenzione ai bit utilizzati per codificare i pulsanti: se il TX codifica i 4 pulsanti su BIT10 e BIT11 mentre il ricevitore usa BIT11 e BIT12, dei quattro canali ne funzionano solo due. Diamo per assodato che codifica e decodifica siano programmate in modo identico: riconosciuto il canale, la decodifica attiva le sue due uscite, con le quali comanda una seconda decodifica binaria, di tipo “4 a 1”: quest’ultima converte il codice binario a 2 bit relativo ai pulsanti in un codice decimale, quindi attiva l’uscita assegnata al codice in ingresso. Approfondiamo il discorso sul decoder binario, perché comprendere il suo funzionamento permette di capire perché il modulo D4ML funziona in una certa maniera; si è detto che ogni qual volta il decodificatore principale ritiene valida una stringa ricevuta, esso comunica all’esterno il valore binario del canale cui la trasmissione si riferisce, per mezzo di due uscite logiche. Ebbene, alla luce di quanto detto nei paragrafi precedenti riguardo alla corrispondenza tra combinazioni logiche e pulsante premuto sul TX, se tale valore ammonta a 00 pone a livello logico alto la sua uscita di peso 0, polarizzando e mandando in saturazione il transistor corrispondente al CH4 (piedino 17) mentre se risulta 01 pone allo stato 1 l’uscita 1 e comanda il transistor relativo al canale 1 (CH1, piedino 14); se la condizione di uscita del decodificatore è 10, si attiva l’uscita del decoder di peso 2, il che manda in saturazione il transistor del terzo canale (CH2, pin 15) e, infine, quando la combinazione ricevuta è 11 il decoder binario porta ad uno logico l’output di peso 3, mandando in saturazione il transistor che comanda l’uscita CH3 (piedino 16). Le uscite vengono attivate una sola per volta, almeno nella modalità impulsiva tradizionale, nella quale il modulo ibrido comanda il canale corrispondente al pulsante premuto sul trasmettitore, facendolo tornare a riposo al rilascio dello stesso pulsante. Tuttavia abbiamo detto che il dispositivo integra una logica di controllo e temporizzazione delle uscite, che, opportunamente sfruttata, consente modi di funzionamento che permettono l’attivazione simultanea di più canali. Impostare la modalità A questo punto è il caso di aprire una parentesi sulle modalità di funzionamento e su come impostarle. La logica di gestione dell’attività delle uscite fa capo, esternamente, al piedino 12, la cui condizione determina il modo in cui essa interviene sulla sezione di comando dei transistor open-collector di uscita; più precisa- 74 mente, quando tale pin si trova fisso a livello alto (lo stesso potenziale di alimentazione applicato al piedino 20 rispetto al 18) il D4ML lavora in modalità bistabile, nel senso che ciascuna uscita cambia di stato ogni volta che viene ricevuta una trasmissione valida che la riguarda e mantiene la condizione fino alla ricezione di una ulteriore trasmissione. Più in generale, ogniqualvolta si preme uno dei quattro pulsanti del trasmettitore, l’uscita corrispondente si pone nella condizione opposta a quella in cui si trovava in precedenza. In caso di black-out, al ritorno dell’alimentazione le uscite si ripresentano tutte a riposo. Il modo a livello è ottenuto attivando un latch, ossia un quadruplo flip-flop opportunamente connesso che memorizza la condizione delle uscite del decoder binario e la inverte ogni volta che cambia; il latch viene escluso quando il modulo è fatto lavorare ad impulso (modo monostabile). Vediamo adesso come si attiva la modalità impulsiva, che, è previsto, può essere istantanea o ritardata. Lasciando aperto il piedino 12, i transistor open-collector seguono la condizione logica delle uscite del decoder binario, quindi ripetono (con minimo ritardo, derivante dalle caratteristiche costruttive del trasmettitore e del ricevitore e della decodifica del D4ML) lo stato dei pulsanti del TX; premendo un tasto l’uscita del canale corrispondente sull’RX si attiva e rilasciando la stessa torna a riposo. Invece, collegando tra il pin 12 e massa un bipolo R/C parallelo, si può fare in modo che, al rilascio del pulsante del TX, in modalità impulsiva l’uscita corrispondente torni a riposo con un certo ritardo, che approssimativamente si ricava dal prodotto dei valori di resistenza e condensatore. Nel nostro ricevitore, il piedino 12 viene gestito mediante il jumper JP1: chiudendo questo verso R5 si ottiene la modalità bistabile, mentre realizAprile 2007 ~ Elettronica In zando l’altro ponticello (e aprendo quello verso l’alimentazione) si entra in modalità impulsiva, che può essere ritardata o meno a seconda della presenza della rete R6/C1. Sulla modalità monostabile con ritardo, va fatta una precisazione: le uscite non possono essere attivate più d’una alla volta, nel senso che se una è ancora attiva (per effetto della temporizzazione introdotta da R6 e C1) quando sul trasmettitore si preme il tasto corrispondente ad un’altra, viene attivata quest’ultima e disattivata istantaneamente la precedente. Le uscite a relé Per il nostro circuito, volendo un ricevitore adatto a controllare svariati tipi di utilizzatore abbiamo pensato di sfruttare i transistor open-collector di uscita per pilotare (in modo “sink”, cioè ad assorbimento di corrente) le bobine di quattro relé a singolo scambio, di ciascuno dei quali rendiamo disponibili, tramite apposite morsettiere, i contatti comune, normalmente aperto e normalmente chiuso. Ciascun relé può commutare correnti fino ad 1 ampere in circuiti funzionanti ad un massimo di 120 V (continui o alternati); volendo gestire carichi induttivi, è utile collegare un condensatore da 6,8÷10 nF (in poliestere) e 160 VL tra i contatti usati dello scambio, per limitare la possibilità che in apertura del circuito il carico produca scintille che, a lungo andare, andrebbero a usurare i contatti rendendoli non più affidabili. Non va infatti scordato che gli elementi dal comportamento induttivo hanno carattere inerziale nei riguardi della corrente, quindi quando si interrompe il circuito che li alimenta tentano di mantenere il flusso di corrente e determinano extratensioni tali da far scoccare l’arco elettrico fra gli estremi dell’interruzione, erodendo i contatti di interruttori e relé. L’attivazione di ciascun relé è segnalata dall’illuminazione di un led Elettronica In ~ Aprile 2007 alimentato dalla stessa uscita che comanda la bobina corrispondente tramite un resistore di limitazione della corrente (R1 per LD1, R2 per LD2, R3 per LD3 ed R4 per LD4). Per l’alimentazione del ricevitore servono da 12 a 15 V in continua, da applicare ai punti + e - PWR con polarità positiva sull’anodo del D5; qualora si invertisse erroneamente l’alimentazione, tale diodo protegge il circuito perché, essendo polarizzato inversamente, non conduce. I condensatori C2 e C3 filtrano la componente continua a valle del diodo da disturbi a radiofrequenza ed eventuale residuo d’alternata dell’alimentatore AC/DC; ai loro capi viene prelevata la tensione che serve a far funzionare le bobine dei relé. I 5 volt stabilizzati occorrenti alla decodifica e al ricevitore ibrido vengono ottenuti mediante un regolatore integrato di tipo 7805, un integrato a tre piedini che può erogare una corrente di ben 1,5 A, più che sufficiente allo scopo. Poiché la corrente necessaria è molto bassa (una ventina di milliampere) il componente non richiede alcun dissipatore di calore. Realizzazione pratica A questo punto, terminato l’esame dello schema elettrico passiamo a dare un’occhiata alla costruzione del ricevitore per il radiocomando (il trasmettitore si acquista già pronto e l’unica operazione da fare su di esso è impostare i 10 bit di codifica); la realizzazione richiede un circuito stampato che può essere facilmente preparato seguendo le tracce lato rame disponibili nell’apposita sezione download del nostro sito Web (www.elettronicain.it) quindi seguendo il relativo disegno di montaggio. Inciso e forato lo stampato, si parte col montare le resistenze e i > Le modalità di attivazione Il ricevitore può comandare i relé di uscita affinché operino in maniera impulsiva (con e senza ritardo) o bistabile; l’impostazione corrispondente si effettua mediante il piedino 12 dell’ibrido D4ML, ovvero tramite il jumper JP1, secondo la tabella seguente. Tabella 1 MODALITA’ FUNZIONE STATO PIEDINO 12 bistabile Il relé cambia di stato ogni volta che sul TX si preme il pulsante corrispondente. Livello alto (+5 V) impulsiva istantanea Il relé è normalmente a riposo e viene eccitato dietro comando del pulsante del TX relativo al canale corrispondente; rilasciando il tasto il relé si disattiva subito. Non collegato impulsiva con ritardo Il relé è normalmente a riposo e viene eccitato dietro comando del pulsante del TX relativo al canale corrispondente; rilasciando il tasto il relé ricade con un ritardo determinato all’incirca dal prodotto R6xC1. Collegato alla rete R6/C1 Nella modalità impulsiva (monostabile con ritardo) il tempo per il quale l’uscita rimane ancora attiva dopo la sospensione del comando inviato dal trasmettitore dipende dalla costante di tempo RxC; per ottenere il valore in secondi R deve essere espressa in megaohm e C in microfarad. Il condensatore è bene sia scelto di capacità compresa fra 100 nF e 100 µF, mentre per R conviene stare fra 10 kohm e 1 Mohm. I valori consigliati dal costruttore sono 82 kohm e 4,7 µF. 75 > diodi al silicio, badando di rispettare la polarità di questi ultimi e rammentando che il loro terminale di catodo è identificato da una fascetta colorata; subito dopo si possono inserire il dip-switch DS1 (a 10 vie) e la strip a tre punte a passo 2,54 mm che realizzerà l’eventuale ponticello JP1. Allo scopo di correlare l’impostazione della codifica sul ricevitore con quella sul trasmettitore, raccomandiamo di posizionare il dip 1 dalla parte del piedino 1 del D4ML, ovvero in modo che sia elettricamente connesso con quest’ultimo. Ora sistemate i condensatori (stando attenti alla polarità di quelli elettrolitici) e i led, ricordando che per ciascuno il catodo è il terminale che sta dalla parte della smussatura sul contenitore; dopo, potete inserire e saldare i relé, che entreranno in un solo verso, quello giusto. Infilate quindi i moduli ibridi al loro posto, senza preoccuparvi troppo di come orientarli: infatti entreranno ciascu- per il no solo in un modo (almeno se avrete preparato la basetta seguendo la nostra traccia); collocate anche il 7805, che dovrà stare posizionato con il lato metallico rivolto al condensatore C2. Allo scopo di agevolare le connessioni con gli scambi del relé e con l’alimentatore, prevedete idonee morsettiere da circuito stampato a passo 5 mm, da infilare e saldare nelle rispettive piazzole. Per completare l’unità ricevente, tagliate uno spezzone di filo di rame rigido (se è smaltato raschiatene un’estremità in modo da poterlo saldare, altrimenti lo stagno non attacca) lungo 17 centimetri e infilatelo nel foro ANT della basetta, saldandolo alla relativa piazzola. Bene, adesso il ricevitore è pronto, dato che non necessita di alcuna taratura preliminare; per collaudare il radiocomando basta dare alla ricevente una tensione continua di 12÷15 volt, applicandola con il positivo al punto +V ed il negativo a massa (-V) dello stampato, prelevandola da un alimentatore o una batteria capaci di fornire almeno 200 milliampere. Prima di lavorare è indispensabile impostare i dipswitch per avere uguale codifica su trasmettitore e ricevitore: allo scopo basta impostare i bit del D4ML come quelli dell’encoder posto sul trasmettitore, ovvero, ad esempio, se nel ricevitore il primo dip del DS1 è chiuso e tutti i restanti sono aperti, bisogna fare lo stesso sul TX, cioè chiudere (ON) il solo dip 1 del DS1. Fatto ciò, non resta che verificare se tutto è a posto: basta premere un tasto del trasmettitore e verificare che sul ricevitore scatti il led corrispondente, secondo la modalità definita dal JP1 (si veda, a riguardo, l’apposita tabella). Insieme al relé, deve attivarsi (illuminarsi) il led corrispondente. Accertato che tutto è a posto, conviene staccare l’alimentazione del ricevitore e trovare una sistemazione per lo stampato: l’ideale è un contenitore plastico, perché lascia passare le onde radio in arrivo dalla trasmittente; optando per un involucro metallico, bisogna collocare l’antenna all’esterno, connettendola mediante uno spezzone di cavo coassiale. A proposito di antenna, allo scopo di aumentare la portata del sistema, si può sostituire lo spezzone di filo con uno stilo o una ground-plane accordati a 433,92 MHz. Un’ultima nota riguarda i relé utilizzati, i cui contatti operano a bassa tensione, per cui non sono idonei a comandare carichi a 230 Vac. In questo caso occorre utilizzare dei relé aggiuntivi i cui contatti possano commutare la tensione di rete; la bobina va pilotata con il contatto normalmente aperto dei relé RL1÷RL4; suggeriamo di utilizzare dei relé a 12 V per poter sfruttare la stessa tensione di alimentazione del circuito. MATERIALE Il progetto descritto in queste pagine è disponibile in scatola di montaggio. Il trasmettitore (cod. TX12E-4C-SAW 433) è disponibile già montato e collaudato al costo di 28,00 Euro mentre il kit del ricevitore a 4 canali (cod. FT687K) costa 40,00 Euro. La scatola di montaggio comprende tutti i componenti elettronici, i relé, il ricevitore BCNBK, il decoder D4ML e la basetta forata e serigrafata. I prezzi si intendono IVA compresa. Il materiale va richiesto a: Futura Elettronica, Via Adige 11, 21013 Gallarate (VA) Tel: 0331-799775 ~ Fax: 0331-778112 ~ http://www.futuranet.it 76 Aprile 2007 ~ Elettronica In Sistemi di Videosorveglianza Vivi la tua casa con tranquillità. - € 185, WIRELESS New Set A/V 2,4GHz con trasmettitore e ricevitore con display LCD CAMSETW11N Funziona sulla banda dei 2,4GHz, comprende un ricevitore A/V a 3 canali con monitor TFT LCD da 2,5” e una telecamera CMOS a colori con audio. La telecamera è orientabile manualmente (320° sull’asse orizzontale) ed è dotata di sensore PIR che attiva un segnale acustico sul ricevitore nel caso rilevi il passaggio di persone o animali domestici. Dispone, inoltre, di 8 LED infrarossi che consentono riprese anche in condizioni di buio assoluto fino ad una distanza massima di 5 metri. Sia la telecamera che il ricevitore possono essere alimentati mediante batterie (anche ricaricabili) oppure tramite gli appositi adattatori di rete forniti in dotazione. Adatto per essere utilizzato in abitazioni private, uffici e piccole imprese. Ideale per avere sempre sotto controllo bambini ed anziani. Eccezionale rapporto prezzo/prestazioni. Ricevitore con monitor incorporato Display: 2.5” TFT LCD; risoluzione: 480 x 284 pixels; consumo di corrente: ~ 800mA; dimensioni: 70 x 183 x 24 mm; alimentazione: mediante adattatore di rete (incluso), 4 batterie alcaline tipo AAA (non incluse), o pacco batterie ricaricabili (non incluso). Telecamera con trasmettitore Sistema TV: PAL; ottica: f=4.3mm, F1.8 fuoco fisso; 8 LED IR: risoluzione: 360 linee TV; sensore: colore CMOS 1/3”; consumo corrente: ~ 120mA; portata: 60 metri circa; dimensioni: 58 x 185 x 97 mm; alimentazione: mediante adattatore di rete (incluso), 4 batterie alcaline tipo AAA (non incluse), o pacco batterie ricaricabili (non incluso). rotazione: 320° Tutti i prezzi si intendono IVA compresa. Set A/V con telecamera CMOS Set A/V con trasmettitore a tenuta stagna - CP292 € 86, Set composto da una telecamera a colori con microfono incorporato e trasmettitore A/V a 2,4GHz. La telecamera può essere collocata all’esterno in quanto utilizza un contenitore a tenuta stagna. Il set di videosorveglianza comprende anche il ricevitore e tutti gli accessori. L’illuminatore IR a 30 LED, che entra automaticamente in funzione in presenza di scarsa luminosità, consente riprese al buio ad una distanza di oltre 10 metri. Telecamera con trasmettitore: elemento sensibile: CMOS 1/3” PAL; pixel totali: 628 x 582; sensibilità: 3 Lux/F1.2 (0 Lux IR ON); risoluzione orizzontale: 380 linee TV; tensione di alimentazione: +8Vdc; potenza RF: 10mW; assorbimento: 80mA (250mA IR ON); dimensioni: 50 x 60 x 45mm; portata indicativa: 50-100m. Ricevitore: frequenza di funzionamento: 2400~2483 MHz (CH1= 2,414GHz CH2=2,432GHz CH3=2,450GHz CH4=2,468GHz); impedenza di antenna: 50 ohm; uscite video: 2; uscite video: 1 Vpp/75 ohm; uscita audio: 200mVpp 10 Kohm; tensione di alimentazione: 12Vdc; consumo: 2W; connettore antenna: SMA; dimensioni: 96 x 79 x 30mm. Set con telecamera CMOS PIN-HOLE e ricevitore di videosorveglianza senza fili operante sulla banda dei 2,4 GHz composto da - Sistema una piccola telecamera CMOS a colori con audio e trasmettitore A/V e da un ricevitore € 70, CP294 New a quattro canali con selettore a slitta. Il set comprende sia l’adattatore di rete per la telecamera che per il ricevitore. Telecamera con trasmettitore A/V: elemento sensibile: CMOS 1/3” OMNIVISION PAL; ottica: f=4,3 mm F2.0; sensibilità: 3 Lux/ F1.2; risoluzione orizzontale: 380 linee TV; tensione di alimentazione: +8Vdc; potenza RF: 10mW; assorbimento: 80mA; dimensioni: 20 x 20 x 20 mm; portata indicativa: 30-50 metri. Ricevitore: Numero canali: 4; frequenza di funzionamento: 2400~2483 MHz; impedenza di antenna: 50 ohm; 2 uscite video: 1 Vpp/75 ohm; 2 uscite audio: 2 Vpp (max); tensione di alimentazione: 12Vdc; assorbimento: 130mA; connettore antenna: SMA; dimensioni: 105 x 85 x 30mm. Sistema di videosorveglianza senza fili operante sulla banda dei 2,4 GHz composto da una piccola telecamera CMOS a colori con audio e trasmettitore A/V e da un ricevitore a quattro canali con selettore a slitta. Il set comprende sia l’adattatore di rete per la telecamera che per il ricevitore. Telecamera con trasmettitore: Elemento sensibile: CMOS 1/3” OMNIVISION PAL; ottica: f=3,6mm F2.0; sensibilità: 3 Lux/F1.2; risoluzione orizzontale: 380 linee TV; tensione di alimentazione: +8Vdc; potenza RF: 10mW; assorbimento: 80mA; dimensioni staffa inclusa: 35 x 57 x 35mm; portata indicativa: 30 -50 metri. Ricevitore: Numero canali: 4; frequenza di funzionamento: 2400~2483 MHz; impedenza di antenna: 50 ohm; 2 uscite video: 1 Vpp/75 ohm; 2 uscite audio: 2 Vpp (max); tensione di alimentazione: 12Vdc; assorbimento: 130mA; connettore antenna: SMA; dimensioni: 105 x 85 x 30mm. - € 260, AVMOD15 - € 78, CAMSETW4 - € 141, Sistema di videosorveglianza senza fili composto da 4 telecamere CMOS con trasmettitore A/V a 2,4 GHz e da un ricevitore a 4 canali. Quest’ultimo dispone di quattro uscite A/V separate (1 x telecamera) e di un’uscita (AUTO) con funzione switcher. Le 4 uscite A/V separate consentono di gestire le telecamere singolarmente permettendo la visualizzazione, su altrettanti monitor, delle immagini riprese. L’uscita switcher permette di visualizzare in sequenza i 4 canali (tempo di commutazione 5 secondi). Le telecamere possono essere utilizzate all’esterno in quanto dotate di contenitore a tenuta stagna. L’illuminatore IR a 12 LED, che entra automaticamente in funzione in presenza di scarsa luminosità, consente riprese al buio ad una distanza di circa 8m. Set RTX A/V 2,4 GHZ Sistema wireless operante sulla banda dei 2,4 GHz composto da un trasmettitore e da un ricevitore Audio/Video. L’unità TX permette la trasmissione a distanza di immagini e suoni provenienti da un ricevitore satellitare, da un lettore DVD, da un videoregistratore o da un impianto stereo, verso un televisore collegato all’unità RX posizionato in un altra stanza. Il sistema dispone anche di un ripetitore per telecomando IR che consente di controllare a distanza il funzionamento del dispositivo remoto, ad esempio per cambiare i canali del ricevitore satellitare, per inviare dei comandi al lettore DVD o per sintonizzare l’impianto stereo sull’emittente radiofonica preferita. Il set comprende l’unità trasmittente, quella ricevente, i due alimentatori da rete ed il ripetitore di telecomando ad infrarossi. Alimentazione: 9 VDC / 300mA (2 adattatori AC/DC inclusi). Baby Monitor A/V CP293 Sistema composto da 4 telecamere CMOS con trasmettitore A/V a 2,4 GHz e da un ricevitore a 4 canali con telecomando ad infrarossi. Le telecamere possono essere utilizzate all’esterno in quanto dotate di contenitore a tenuta stagna. L’illuminatore IR a 30 LED, che entra automaticamente in funzione in presenza di scarsa luminosità, consente riprese al buio ad una distanza di oltre 10 metri. Telecamera con trasmettitore A/V: elemento sensibile: CMOS 1/3” OMNIVISION PAL; ottica: f=3,6mm F2.0; apertura angolare: 92°; sensibilità: 3 Lux / F1.2; risoluzione orizzontale: 380 linee TV; tensione di alimentazione: +12Vdc; potenza RF: 10 mW; assorbimento: 110 mA (130 mA con illuminatore); dimensioni staffa inclusa: 55 x 130 x 55mm; portata indicativa: 30-50 metri. Ricevitore: numero canali: 4; frequenza di funzionamento: 2400~2483 MH; 2 uscite video: 1 Vpp/75 ohm; 2 uscite audio: 2 Vpp (max); tensione di alimentazione: 12Vdc; assorbimento: 130mA; connettore antenna: SMA; dimensioni: 120 x 100 x 30mm. Sistema per ambienti domestici composto da un trasmettitore radio completo di telecamera con pan/tilt e microfono e da un ricevitore con altoparlante incorporato ed uscita video da collegare a qualsiasi monitor, TV, ecc. Si installa facilmente in qualsiasi ambiente e può operare sia con alimentatore da rete che a batteria. Alimentazione: 7,5Vdc/ 500mA (alimentatore compreso) o a batterie: 2 x AA. Portata: circa 50m; Frequenza: 2,4GHz. Trasmettitore con telecamera: Sensore: 1/3” CMOS colori; risoluzione orizzontale: 330 linee TV; luminosità: 0 Lux; Canali radio: 3; dimensioni: 75 x 33 x 122mm. Ricevitore: Canali radio: 3; Uscita video: 1Vp-p / 75 ohm (RCA); Uscita audio: 1 Vp-p / 600 ohm; Risoluzione orizzontale: 480 x 234; Dimensioni: 75 x 33 x 130mm. Camera Pen a 2,4GHz CP295 - € 240, FR225 Sistema via radio a 2,4 GHz composto da un ricevitore, da una microtelecamera a colori e da un microtrasmettitore audio/video inseriti all’interno di una vera penna. Possibilità di scegliere tra 4 differenti canali. Ricevitore completo di alimentatore da rete. La confezione comprende i seguenti componenti: Wireless Pen Camera: Wireless Pen Camera; 15 batterie LR 44; cilindretto metallico da usare con adattatore per batterie da 9 Volt; cavo adattatore per batterie da 9V. Ricevitore Audio/Video: Ricevitore AV; alimentatore da rete; cavo RCA audio/video. - € 290, Ultraminiatura New New Set con 4 telecamere CMOS con IR Set con 4 telecamere CMOS e ricevitore 4 uscite CP326 - € 69, Microtelecamera TX/RX A/V a 2,4GHz Microscopica telecamera CMOS a colori (18 x FR163 34 x 20mm) con incorporato microtrasmettitore video a 2430 MHz e microfono ad alta sensibilità. Potenza di trasmissione 10 mW; Risoluzione telecamera 380 linee TV; ottica 1/3” f=5,6mm; Apertura angolare: 60°; Alimentazione da 5 a 12 Vdc; Assorbimento: 80 mA. La telecamera viene fornita con un portabatterie stilo e un ricevitore a 2430 MHz (dimensioni: 150 x 88 x 44mm) completo di alimentatore da rete e cavi di collegamento. - € 210, Set 2,4GHz con telecamera e monitor B/N Sistema senza fili per impiego domestico composto da una telecamera con microfono incorporato e trasmettitore audio/video a 2,4 GHz e da un monitor in bianco/nero da 5,5” completo di ricevitore. Portata massima del sistema 25/100m, telecamera con illuminatore ad infrarossi per una visione al buio fino a 3 metri di distanza. Monitor con ricevitore: Alimentazione DC: 13.5V/1200mA (adattatore incluso); Sistema video: CCIR; 4 CH radio; Risoluzione video: 250 (V) /300 (H) linee TV. Telecamera con trasmettitore: Alimentazione DC: 12V/300 mA (adattatore incluso); Sistema video: CCIR; Sensore 1/4” CMOS; Risoluzione 240 Linee TV; Sensibilità 2 Lux (0,1Lux con IR ON); Microfono incorporato. FR257 FR257TS (Telecamera+monitor) - Euro 120,00 (Telecamera wireless supplementare) - Euro 70,00 - € 120, Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA). Caratteristiche tecniche e vendita on-line direttamente sul sito www.futuranet.it. Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) ~ Tel. 0331/799775 ~ Fax. 0331/778112 Corso LCD Impariamo a conoscere e utilizzare uno dei componenti elettronici più interessanti: il display LCD. In questa puntata scopriamo tutti i segreti del controller grafico Samsung KS0108B, componente poco conosciuto ma largamente utilizzato in molti display grafici. n questa puntata ci occupiamo del display grafico 64128ABCBC e soprattutto del suo controller, denominato KS0108B e prodotto da Samsung. Dopo una panoramica sulle potenzialità di questo chip, ne analizzeremo i comandi disponibili e termineremo la puntata con lo studio di alcune routine create appositamente per questo controller. Il controller grafico KS0108 È un driver per display LCD realizzato in tecnologia LSI (Large Scale Integration = integrazione a larga scala), tecnologia che ha permesso di integrare in un unico dispositivo sia i circuiti elettronici necessari per pilotare i pixel del vetrino dell’LCD, sia la logica di controllo e interfacciamento con un microcontrollore, nonché la memoria RAM necessaria per immagazzinare le informaElettronica In ~ Aprile 2007 5 A CURA DI Matteo Destro zioni (immagini, font o altro) da visualizzare sul display. La dimensione della RAM interna è di 512 byte, taglio sufficiente per gestire display dalle dimensioni massime di 64x64 pixel. Poiché il display di cui parliamo in questo articolo è un 128x64 pixel, ne consegue che esso necessita di due controller: il primo si occupa della gestione della prima metà del display (64x64 pixel) mentre il secondo controlla la restante metà. I controller della serie KS0108B sono sempre associati ad un secondo integrato, il KS0107B, collegato al primo come indicato in Figura 1. Come si può notare nelle illustrazioni, il controller KS0108B si occupa della gestione dei segmenti (SEG1... SEG64) mentre l’integrato KS0107B si occupa della gestione delle linee comuni (COM1... COM64). I due integrati si scambiano le informazioni necessarie per la visualizzazione > 79 Edge, attivazione sul fronte di discesa); successivamente viene trasferito nella locazione di memoria RAM associata. L’operazione di scrittura in RAM è interna al controller KS0108B. Il terzo blocco è l’“Output Register”, che memorizza temporaneamente il dato letto dalla RAM oppure lo stato del controller il quale può avvisare il microprocessore di essere “occupato”, ad esempio in un processo di scrittura. Per leggere un delle immagini sul display tramite alcuni segnali di controllo. Analizziamo lo schema a blocchi del KS0108B (Figura 2) iniziando dal blocco “I/O Buffer” con cui si interagisce con il driver. I segnali CS1B e CS2B sono collegati internamente a massa mentre il pin CS3 viene gestito dal microcontrollore. Il controller è disabilitato fino a quando il pin CS3 è a livello logico basso; viceversa un livello logico alto ne comporta l’abilitazione. Oltre ai pin già descritti, convergono in questo blocco funzionale anche i rimanenti pin di controllo, necessari per distinguere le istruzioni dai dati (RS) e le operazioni di lettura da quelle di scrittura (R/W), nonché il segnale per sincronizzare l’invio di dati e istruzioni (E) e il segnale di reset (RSTB) con cui riportare il chip alla condizione di partenza. Il secondo blocco è l’“Input Register”, che memorizza temporaneamente i dati ricevuti dal micro-controllore prima di scriverli nella memoria RAM. Per accedere in scrittura all’Input Register è necessario porre R/W a livello logico basso mentre RS deve essere a livello logico alto. Il dato viene copiato nel registro di input quando il segnale E passa da livello logico alto a livello logico basso (Falling 80 Corso LCD Fig. 1 Fig. 2 Aprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD dato dalla RAM è necessario impostare sia R/W che RS a livello logico alto, mentre per leggere lo stato del controller è necessario Fig. 3 impostare R/W a livello logico alto e RS a livello logico basso. Nel caso si voglia leggere un dato dalla memoria RAM è neFigura 3: MPU Write Timing cessario eseguire una doppia lettura: la prima serve per spostare il dato dalla RAM all’Output Register (Lettura Dummy) e la seconda per trasferire il dato dall’Output Register al bus dati, rendendolo pertanto disponibile al microcontrollore. Se invece si deve estrapolare Fig. 4 lo stato del display è sufficiente una sola lettura. Figura 4: MPU Read Timing Il quarto blocco, “busy”, serve per indicare se il controller è occupato oppure se è disponibile modo corretto prima la pagina e poi l’indirizzo ad accettare un dato o una istruzione. Quando il della coordinata Y. Busy Flag è alto significa che il controller è occu- L’ottavo blocco è il “Display Data RAM” il quapato, in caso contrario il controller è disponibile le si occupa di memorizzare i dati da visualizzare a ricevere dati e istruzioni. Questa informazione sul display (un bit per ogni pixel). Per accendere si trova sul bit più significativo del bus dati cioè un pixel è necessario scrivere un livello logico “1” nel rispettivo bit. Un livello logico “0”, invesul DB7. Segue l’“Instruction Decoder” il quale, come ce, spegne il pixel. suggerisce il nome, serve per decodificare i co- L’ultimo blocco è il “Display Start Line Regimandi inviati dal micro-controllore al KS0108B. ster” che viene utilizzato per effettuare lo “spoIl sesto blocco è definito come “X Decode o X stamento” dell’immagine visualizzata sul display. Page Register” e si occupa di selezionare la pa- Infatti l’immagine sarà più o meno spostata rigina di RAM interna al controller. Il controller spetto all’asse Y a seconda del valore impostato non dispone di meccanismi di autoincremento in questo registro. della pagina, perciò è necessario impostare di Tutti i blocchi funzionali descritti vengono govervolta in volta la pagina di RAM su cui si vuole nati per mezzo delle istruzioni di cui il controller scrivere prima di inviare i dati da visualizzare. grafico dispone, istruzioni che verrano descritte a Esiste quindi un apposito comando per impostare breve. Prima di iniziare a parlarne, però, è conveniente studiare i diagrammi temporali: affinché il la pagina RAM da utilizzare. Il settimo blocco è l’“Y Counter” o “Y Address display funzioni correttamente, è infatti necessaCounter” e, in modo simile al precedente blocco, rio che il microcontrollore esterno, ad esempio un si occupa di indirizzare la memoria RAM interna PIC 18F4620, rispetti tali tempistiche. al controller. L’indirizzo viene impostato tramite In figura 3 è visibile il diagramma temporale recomando, ma in questo caso viene incrementa- lativo ad una operazione di scrittura in RAM. Va to automaticamente di una unità ad ogni lettura/ tenuto presente che i pin CS1B e CS2B, come già anticipato, sono collegati direttamente a massa scrittura sulla memoria RAM del controller. Quindi ne consegue che, per scrivere in una data sul PCB del controller grafico. posizione sul display, è necessario impostare in È fondamentale rispettare il tempo “tc” il quale > Elettronica In ~ Aprile 2007 81 Descrizione Tempo di ciclo segnale E tC 1000 - - nSec Larghezza segnale E livello alto tWH 450 - - nSec Larghezza segnale E livello basso tWL 450 - - nSec Tempo di salita segnale E tR - - Tempo di discesa segnale E tF - - Tempo di Set-Up indirizzo tASU 140 - Tempo di Hold time indirizzo tAH 10 - Tempo di Set-Up dato tDSU 200 - Tempo di ritardo dato tD - - Tempo di Hold time (Scrittura) tDHW 10 - Tempo di Hold time (Lettura) tDHR 20 - fine del tempo di ciclo “tc”. In Tabella 1 vengono riportati tutti i tempi da rispettare per una corretta gestione del display. Unità di misura Simbolo Min Typ Max Il set di comandi Descriviamo ora i coman25 nSec di messi a disposizione dal nSec controller KS0108B e verinSec fichiamo la loro interazione nSec con i blocchi funzionali de320 nSec scritti precedentemente. nSec Come si può osservare in Tabella 2, il numero dei conSec mandi disponibili è molto esiguo ma comunque sufficiente per gestire il display. Dal numero limitato di comandi emerge una prima considerazione: i display grafici basati su questo controllore devono essere utilizzati nei progetti che non richiedono una gestione troppo spinta della grafica. 25 nSec non deve mai essere inferiore a 1000 nsec. Il dato viene scritto in memoria quando il segnale di Enable “E” passa dal livello logico alto al livello logico basso alla fine del tempo di ciclo “tc”. Il diagramma temporale per un’operazione di lettura (Figura 4), invece, differisce leggermente solo per lo stato del segnale R/W. Anche in questo caso il dato è dispo- Tabella 3 nibile sul bus dopo che il segnale di RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 Enable “E” è passato da livello lo0 0 0 0 1 1 1 1 1 D gico alto a livello logico basso alla Tabella 2 Comando RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 Display On/Off L L L L Set Address (Y Address) L L L H Set Page (x Address= L L H L Display start line Status Read L L L H H Busy H H H H L/H H H H Imposta pagina X nel registro Address Register. Pagina X (0÷7) Indica da quale linea iniziare a visualizzare l’immagine sul display. Esegue uno scroll rispetto all’asse Y. Inizio linea display (0÷63) On/Off Rst L L On/Off accende e spegne il display LCD. L=OFF; H=ON. Imposta indirizzo Y nel registro Address Counter. Indirizzo Y (0÷63) H L H Funzione L L Stati letti: Busy: L: Pronto H: Occupato On/Off: L: Display ON H: Display OFF Reset: L: Modalità normale H: Modalità reset Write Display H L Scrivi Dato Scrive il dato nella locazione di RAM selezionata. Dopo la scrittura, l’indirizzo Y viene automaticamente incrementato di 1. Read Display H H Leggi Dato Legge il dato dalla locazione di RAM selezionata e lo rende disponibile sul bus dati. 82 Aprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD Tabella 1 Corso LCD Display ON/OFF Dettagliato in Tabella 3, in questo comando è possibile impostare solo il bit meno significativo “D”. Se D = 0 l’immagine non viene visualizzata mentre se D = 1 essa viene visualizzata sul display. Questo comando non influenza il contenuto della memoria RAM, cioè se si imposta D = 0 l’immagine memorizzata nella memoria RAM rimane integra e non subisce variazioni di nessun genere. I restanti bit, da DB1 a DB7 sono fissi al valore visualizzato nella tabella e non devono essere modificati. Entrambi i segnali RS e R/W sono a livello logico basso perché si tratta di un comando. Quindi se volessimo scrivere nella locazione 5 della pagina 2 dovremmo impostare “X Address” a 0xB9 e “Y Address” a 0x45. Tabella 6 Y Address X Seg. Seg. Seg. Seg. Seg. Dato Address 1 2 3 4 5 B8 Set Address (Y Address) Questo comando serve per impostare l’indirizzo di memoria RAM in cui si vuole leggere o scrivere. È abbinato all’indirizzo di pagina in quanto, a seconda della pagina selezionata, si va ad agire su locazioni di memoria differenti. Come si osserva dalla Tabella 4 possiamo impostare sei degli otto ... ... Seg. 63 D0 0 1 1 1 0 ... ... ... D1 1 0 0 0 1 ... ... ... D2 1 0 0 0 0 ... ... ... D3 0 1 1 1 0 ... ... ... D4 0 0 0 0 1 ... ... ... D5 1 0 0 0 1 ... ... ... D6 0 1 1 1 0 ... ... ... D7 0 0 0 0 0 ... ... ... D0 X X X X X ... ... ... D1 X X X X X ... ... ... D2 X X X X X ... ... ... D3 X X X X X ... ... ... D4 X X X X X ... ... ... Tabella 4 D5 X X X X X ... ... ... RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 D6 X X X X X ... ... ... D7 X X X X X ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... D0 X X X X X ... ... ... D1 X X X X X ... ... ... D2 X X X X X ... ... ... D3 X X X X X ... ... ... D4 X X X X X ... ... ... D5 X X X X X ... ... ... D6 X X X X X ... ... ... D7 X X X X X ... ... ... 0 0 0 1 AC5 AC4 AC3 AC2 AC1 B9 AC0 ... bit a disposizione per un totale di 64 locazioni di memoria. Durante le operazioni di scrittura/lettura su RAM, l’indirizzo “Y Address” viene automaticamente incrementato di una unità: è sufficiente quindi inviare una sola volta il comando di indirizzamento dopodiché saranno le istruzioni di read e write ad occuparsi dell’auto incremento e quindi della lettura o scrittura alla locazione successiva in RAM. Set Page (X Address) Questo comando serve per impostare la pagina di RAM su cui si vuole lavorare (Tabella 5). BF Display Start Line (Z Address) Serve per far scorrere il display rispetto all’asse Y a seconda del valore di “Z Address” (Tabella 7). Tabella 5 Tabella 7 RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 0 0 1 0 1 1 1 AC2 AC1 AC0 La memoria RAM è suddivisa in otto pagine e ogni pagina è formata da 64 byte (vedere anche “Set Address (Y Address)”, comando interagente con quello descritto qui). La Tabella 6 che segue mette in evidenza quanto detto: per ogni pagina vengono associati 64 byte (Seg.1... Seg.64). La prima pagina si trova all’indirizzo 0xB8 mentre l’ultima è localizzata a 0xBF. Elettronica In ~ Aprile 2007 0 0 1 1 AC5 AC4 AC3 AC2 AC1 AC0 Per rendere più comprensibile questo comando è conveniente fare riferimento alle immagini di esempio visualizzate nelle Figure 5a, 5b e 5c. L’immagine “5a” ha il registro “Z Address” impostato a 0x00 e quindi non presenta alcuno spostamento rispetto all’asse Y. L’immagine “5b” ha subito uno “scorrimento”: il registro “Z Address” è impostato a 0x0A: ne deriva che la > 83 Fig. 5b parte superiore dell’immagine ricompare nella parte inferiore del display. L’effetto dello spostamento è tanto più evidente quanto maggiore è il valore del registro “Z Address”: nella figura “5c” è stato impostato a 0x0F. Status Read Questo comando, mappato come indicato in Tabella 8, serve per leggere lo stato del controller KS0108B. Tabella 8 RS R/W 0 1 DB7 DB6 BUSY 0 DB5 ON/OFF DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 RST 0 0 0 0 Durante l’operazione di lettura vengono rese disponibili sul bus dati le seguenti informazioni: • Busy: Indica se il controller è occupato nell’esecuzione di comandi precedentemente ricevuti. Quindi se leggiamo che il bit di BUSY è uguale a “1” logico significa che il controller è occupato e non può accettare altre istruzioni o dati. Invece se BUSY è uguale a “0” logico significa che il controller è disponibile e quindi pronto a ricevere dati o istruzioni. • ON/OFF: Indica se il display è attivo o disattivo. Se ON/OFF è uguale a “1” logico significa che il display è OFF e quindi l’immagine contenuta nella memoria RAM non è visibile. Se invece ON/OFF è a “0” logico significa che il display è acceso e quindi l’immagine presente in RAM è visibile sul display. Quando il display è nello stato di OFF, i dati in RAM vengono mantenuti. • RST: Indica se il controller è nella fase di inizializzazione. Se RST è uguale a “1” logico significa che il sistema sta entrando in funzione e quindi nessuna istruzione può essere eseguita tranne la lettura dello stato. Se invece RST è uguale a “0” logico significa che l’inizializzazione è stata conclusa e il sistema è pronto a ricevere comandi e dati. Write display Data Il microprocessore utilizza questo comando (mappato come in Tabella 9) per inviare al display i dati 84 Fig. 5c da scrivere nella memoria RAM: deve essere preceduto almeno una volta, dai comandi “Set Address (Y Address)” e “Set Page (X Address)”. Tabella 9 RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 1 0 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 Il registro Y Address viene automaticamente incrementato di una unità ad ogni scrittura in RAM, puntando alla locazione di memoria RAM successiva. Se si deve cambiare pagina è necessario inviare nuovamente i comandi “Set Address (Y Address)” e “Set Page (X Address)”. Si osservi che in questo caso il segnale RS è a livello logico alto individuando così l’invio di un dato. Read display Data Questo comando serve per leggere i dati dalla memoria RAM ed utilizza i bit in Tabella 10. Tabella 10 RS R/W DB7 DB6 DB5 DB4 DB3 DB2 DB1 DB0 1 1 D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 D0 Quando si esegue una lettura della memoria RAM è necessario eseguire una doppia lettura. La prima viene detta “lettura Dummy” e serve per trasferire il dato voluto dalla memoria RAM all’output register, mentre la seconda lettura preleva il dato. Ad ogni lettura il registro Y Address viene automaticamente incrementato di una unità puntando alla successiva locazione di memoria RAM. Come già visto, dovendo cambiare pagina è necessario rinviare i comandi “Set Address (Y Address)” e “Set Page (X Address)”. Firmware per il controller KS0108B Il firmware necessario per la corretta gestione del controller KS0108B è stato realizzato in linguaggio ANSI C per PIC 18F4620. Prima di iniziare a commentare le routine è necessario avere una visione panoramica di come vengono gestiti i quattro display utilizzando un solo micro-controllore e quindi un solo firmware. Per agevolare la descrizione utilizzeremo lo schema a blocchi di Figura 6. Aprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD Fig. 5a Corso LCD to a 5 secondi. Successivamente vengono abilitati gli interrupt, per poi entrare in un loop in cui si attende che l’utente prema una combinazione di tasti per selezionare il display in uso. Ricordiamo che la demoboard è in grado di gestire fino a quattro display grafici differenti però collegandone uno solo per volta. Selezionato il display corretto, esso viene inizializzato dal programma che poi entra nel loop principale in cui attende i comandi da parte dell’utente. I comandi selezionabili dipendono dal tipo di display collegato, questo perché i controller non sono tutti uguali e di conseguenza Start Inizializza Hardware PIC Fig. 6 Inizializza RAM PIC Abilita Interrupt Pulsanti Up + Enter premuti? Sì Inizializza display 64128A Sì Inizializza display 64128E No No Pulsanti Right+Enter premuti? No Pulsanti Left+ Enter premuti? Sì Sì Main unico, con gestione differenziata LCD a seconda del display selezionato Inizializza display 64240B T6963C_SELECT=0? No Per prima cosa è necessario inizializzare le periferiche hardware interne al PIC18F4620, che nel nostro caso sono le seguenti: • I2C per gestire la EEPROM 24FC1025 esterna al micro; • EUART tramite la quale la demoboard colloquia con la RS232 del computer; • Timer interni; • Porte di I/O; • Registri di controllo e gestione degli interrupt. Conclusa l’inizializzazione delle periferiche hardware è necessario inizializzare la memoria RAM. Per prima cosa è conveniente impostare tutte le locazioni di memoria a un valore noto (nel nostro caso 0x00). A questo punto si devono inizializzare le variabili che devono avere un valore diverso da zero: vediamo quali sono. La prima è il “timeout” della trasmissione seriale RS232, che va impostaElettronica In ~ Aprile 2007 Inizializza display 128240A ognuno di essi ha delle peculiarità che lo distinguono dagli altri. Per esempio, i display 64240B e 128240A hanno lo stesso controller ma, vista la differente dimensione in pixel, devono essere inizializzati in modi differenti. Per questione di semplicità nel codice, abbiamo deciso di differenziare i due display tramite la “compilazione condizionale”: se la costante “T6963C_SELECT”, contenuta nel file header “t6963c.h”, è impostata a 0x00, vengono usati i parametri per inizializzare il display 64240B, mentre se tale costante è inizializzata a 0x01 si utilizzano i parametri per il display 128240A. Quindi l’utente deve ricordarsi di impostare questa costante prima di compilare il progetto e programmare il PIC18F4620. È stato realizzato un file contenente tutte le routine necessarie alla gestione per ogni controller grafico quindi, una volta avviato l’ambiente di sviluppo MPLAB IDE e caricato il progetto, deve apparire l’elenco di file, visibile in figura 7, in cui i file con estensione “.c” rappresentano il sorgente speci- > 85 Listato 1 while (TRUE) { ClrWdt(); if ((GenFlags.TX_RS232 != 1) && (GenFlags.RX_RS232 != 1)) { Debounce_PORTA(); Process(I2C_State); Process(LCD_State); } else { // Trasmissione seriale in corso if (GenFlags.RX_RS232 == 1) { Check_RX_Data(); } } } Fig. 7 fico per ogni display e routine, mentre i file con estensione “.h” rappresentano gli header. I file più importanti sono: • “ks0108b.c” e relativo file “ks0108b.h”. Routine di inizializzazione e gestione controller KS0108B con relativi parametri. • “ks0713.c” e relativo file “ks0713.h”. Routine di inizializzazione e gestione controller KS0713 con relativi parametri. • “t6963c.c” e relativo “t6963c.h”. Routine di inizializzazione e gestione controller KS0713 con relativi parametri. Oltre ai file contenenti le routine di gestione dei controller, è stato realizzato un file contenente la macchina a stati di gestione dei display, che esamina e gestisce i comandi impartiti dall’utente ed interviene di conseguenza sul display connesso alla demoboard. Il file contenente il codice di 86 Come si può osservare è stato realizzato un loop in cui vengono eseguite in modo ciclico alcune chiamate a funzioni tra cui l’esecuzione dei processi di due macchine a stati. La prima riguarda la gestione del protocollo di comunicazione I2C mentre la seconda è coinvolta nella gestione dei display. Viene anche richiamata la routine di gestione e controllo dei pulsanti connessi alla porta A del PIC18F4620. Quando si attiva la comunicazione seriale le tre chiamate descritte vengono ignorate e si processa solo la chiamata a funzione “check_RX_Data()”. Dopo questa breve panoramica del firmware, si può passare alla descrizione delle routine specifiche per il KS0108B. Per prima cosa è necessario inizializzare il controller: lo schema a blocchi esposto in Figura 8 riassume le operazioni da eseguire durante il processo di init. Prima di inviare un comando è necessario testare se il controller è libero. Quando il display è pronto si possono inizializzare i seguenti parametri: • Display ON • Display Start line • Set address (Y Address) • Set Page (X Address) Come detto precedentemente il display 64128A ha una risoluzione di 128x64 pixel e quindi necessita di due controller KS0108B: di conseguenza è necessario inizializzarli entrambi. La routine che si occupa della inizializzazione > Aprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD gestione della macchina a stati per i display LCD si chiama “LCD_State_Machine.c” e il relativo file header “LCD_State_Machine.h”. Di seguito riportiamo il codice relativo al main menu, identico per tutti i display utilizzati (Listato 1). Corso LCD Fig. 8 Inizializzazione KS0108B Listato 2 void Init_Procedure_KS0108B(uchar Chipset) { if (Chipset != 1) { CS2_LCD_M(HIGH); } else { CS1_LCD_M(HIGH); } Sì KS0108B Busy? No Accendi Display Sì } KS0108B Busy? Imposta “Display Start Line”=0 Sì KS0108B Busy? No Imposta “Set Address (Y Address)”=0 Sì KS0108B Busy? No Display ON. Test_KS0108_Busy(); KS0108B_Start_Line = 0; Set_Start_Line_KS0108B(); Impostazione start line. Valore di default “0”. Test_KS0108_Busy(); KS0108B_Y_Address = 0; Set_Address_KS0108B(); Impostazione Y Address. Valore di default “0”. Test_KS0108_Busy(); KS0108B_Page = 0; Set_Page_KS0108B(); Impostazione X Address (Page). Valore di default “0”. CS1_LCD_M(LOW); CS2_LCD_M(LOW); Legenda: • In verde vengono evidenziate le funzioni e i relativi parametri • In rosso vengono evidenziate le chiamate a funzione e in blu i rispettivi parametri • In blu vengono evidenziate le istruzioni • In azzurro vengono evidenziati i commenti è visibile nel Listato 2. Notate che è necessario passare alla routine un parametro numerico a 8 bit senza segno, parametro che identifica quale controller è da inizializzare: il valore “1” identifica il controller numero 1 abbinato al segnale di controllo e abilitazione CS1; analogamente il valore “2” identifica il secondo controller, abbinato al segnale di controllo CS2. Ciò significa che questa routine deve essere richiamata due volte durante l’inizializzazione. Per questione di semplicità, le routine appena descritte sono state raggruppate in una sola più grande, che controlla l’inizializzazione del display 64128A e che include altre due “sub-routine” necessarie per inizializzare la memoria RAM dei due controller, in modo da fissare il contenuto della stessa a dei valori noti. Si è scelto di inizializzare la RAM a 0x00 per avere il display completamente bianco (Listato 3). Come già detto in precedenza, prima di inviare un comando o un > Listato 3 void Init_KS0108B(void) { Set_Pin_KS0108B(); //----------------------------------------------// Impostazione KS0108B (CS1) Inizializza controller 1. Init_Procedure_KS0108B(KS0108B_CS1); Imposta “Set Page (X Address)”=0 Fine Inizializzazione Test_KS0108_Busy(); Set_ON_KS0108B(); Per meglio comprendere meglio i listati, fare sempre riferimento alla legenda qui a fianco. No Discriminazione ed abilitazione del controller. Può essere abilitato un solo controller alla volta. //----------------------------------------------// Impostazione KS0108B (CS2) Inizializza controller 2. Init_Procedure_KS0108B(KS0108B_CS2); } Elettronica In ~ Aprile 2007 Clear_RAM_KS0108B(KS0108B_CS1); Clear_RAM_KS0108B(KS0108B_CS2); Inizializza memoria RAM del controller 1 e 2. 87 > Listato 4 void Test_KS0108_Busy(void) { TRISD = 0b11111111; Status_Read: E_LCD_M(LOW); Nop(); Nop(); RW_LCD_M(HIGH); RS_LCD_M(LOW); Nop(); Nop(); E_LCD_M(HIGH); Nop(); Nop(); KS0108B_Status = PORTD & 0x80; Nop(); Nop(); E_LCD_M(LOW); RW_LCD_M(LOW); if (KS0108B_Status != 0) { goto Status_Read; } } TRISD = 0b00000000; Fig. 9 Osservate che il codice per la lettura dello stato del controller segue l’andamento del diagramma temporale esposto in Figura 9. Eventualmente, rivedete la tabella 1. Per prima cosa si deve inizializzare la Porta D del PIC come ingresso, e successivamente “muovere” i segnali di controllo in modo da eseguire una lettura dello stato del controller. Il valore letto dalla Porta D viene mascherato con il valore 0x80 e se il risultato è diverso dal valore logico “0” si rimane in loop in attesa che il controller si liberi dalla condizio- Listato 5 void Set_ON_KS0108B(void) { Write_Comm_KS0108B(KS0108B_DISPLAY_ON); } 88 Fig. 10 ne di Busy. Una volta verificata la condizione di “libero” la Porta D viene reimpostata come uscita. Passiamo ora alla descrizione delle routine che si occupano di inviare i comandi o i dati al controller presente sul display grafico 64128A. Cominciamo con la descrizione del comando di accensione del display LCD (Listato 5). Esso è composto da una sola istruzione, che chiama una funzione a cui va passato il codice del comando da inviare al controller grafico. Tale codice comando è identificato dalla costante “KS0108B_DISPLAY_ON” e in questo caso il valore esadecimale da inviare è 0x3F. Per spegnere il display LCD bisogna inviare il codice 0x3E identificato dalla costante “KS0108B_ DISPLAY_OFF”. Tutte le costanti utilizzate nel firmware sono memorizzate nel file header “ks0108b.h”. La funzione richiamata serve per gestire i segnali di controllo del KS0108B durante l’invio dei comandi. L’andamento di questi segnali rispecchia il diagramma temporale già visto (riportato in Fig. 9) ed è controllato dal codice visibile nel Listato 6. La prima parte della funzione (1) si occupa di impostare i segnali di R/W, RS nonché il segnale di enable (E) mentre la seconda parte (2) conclude la gestione di questi segnali di controllo: in particolare il segnale di Enable viene portato da valore logico alto a valore logico basso abilitando così il controller ad accettare il comando presente sul bus dati (Porta D del PIC18F4620). Prima della conclusione della seconda parte della sub-routine è necessario riportare il segnale di Enable a livello logico alto, come da diagramma temporale. Anche i due segnali R/W e RS vengono portati a livello logico alto. Vengono introdotte delle istruzioni “Nop” tra le varie istruzioni di controllo: esse introducono dei ritardi necessari per rispettare il diagramma temporale. Ogni istruzione “Nop” introduce 100nSec di ritardo in quanto Invia comando al controller KS0108B. il microcontrollore lavora a una frequenza di 10 MHz e quinAprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD dato al controller, è necessario verificare se quest’ultimo è libero e quindi pronto a ricevere dati e comandi oppure se è occupato e quindi impossibilitato a instaurare una comunicazione con il micro-controllore. Cominciamo con l’analizzare la routine di test della condizione di “Busy” del controller (Listato 4). Corso LCD Listato 6 void Write_Comm_KS0108B(uchar KS0108B_Data) { E_LCD_M(LOW); Nop(); Nop(); RW_LCD_M(LOW); RS_LCD_M(LOW); Nop(); 1 Nop(); E_LCD_M(HIGH); Nop(); Nop(); LATD = KS0108B_Data; Nop(); Nop(); E_LCD_M(LOW); 2 Nop(); E_LCD_M(HIGH); RW_LCD_M(HIGH); RS_LCD_M(HIGH); } ma: la sola differenza sta nel codice da inviare. Anche in questo caso abbiamo una costante “KS0108B_SET_PAGE_X_ADD” e una variabile “KS0108B_Page” la quale può assumere i valori da 0 a 7 in quanto solo gli ultimi 3 bit sono utilizzabili. La costante “KS0108B_SET_PAGE_X_ADD” ha valore 0xB8 (vedi Listato 8). Vediamo ora come impostare l’indirizzo “Z Address” necessario per eseguire uno scroll del display rispetto all’asse Y. In questo caso abbiamo una costante “KS0108B_SET_START_LINE” e una variabile “KS0108B_Start_Line”. La costante vale 0xC0 mentre la variabile può assumere di ogni ciclo macchina richiede Listato 7 100nSec. void Set_Address_KS0108B(void) Ricordiamo che i PIC 18Fxxxx { Write_Comm_KS0108B(KS0108B_SET_ADD | KS0108B_Y_Address); hanno un PLL interno il quale } può essere impostato per moltipliCodice comando da inviare al controller grafico. care per 4 il valore di frequenza di oscillazione del quarzo esterno. Nel nostro caso esso è da 10 MHz, quindi la fre- valori che vanno da 0 a 63 in quanto possono essequenza di clock interna sale a 40 MHz. Come di re impostati solo i 6 bit meno significativi. consueto, la vera frequenza operativa dei PIC è Il codice da inviare successivamente al controller ottenuta dividendo per 4 il valore del clock inter- grafico viene ricavato eseguendo un “OR” tra la no, ottenendo di conseguenza 10 MHz. costante “KS0108B_SET_START_LINE” e la Se voleste avere ulteriori dettagli relativamente al PLL, poListato 8 tete consultare il data-sheet del void Set_Page_KS0108B(void) PIC18F4620. { Write_Comm_KS0108B(KS0108B_SET_PAGE_X_ADD | KS0108B_Page); Vediamo ora come impostare } l’indirizzo “Y Address”. Come Codice comando da inviare al controller grafico. descritto in precedenza, di questo comando si possono usare solo i 6 bit meno significativi per un massimo di 64 loca- variabile “KS0108B_Start_Line”, come riportazioni di memoria. Quindi il comando assume una to nel Listato 9. parte fissa a cui va sommato un valore variabile Analizziamo ora la routine con cui viene inviato che identifica l’indirizzo di memoria in cui legge- un dato al controller grafico. Essa è molto simile re o scrivere. La parte fissa viene identificata dal- alla routine per l’invio di un comando: differisce la costante “KS0108B_SET_ADD” e vale 0x40, solo nel modo in cui viene mosso il segnale di mentre l’indirizzo vero e proprio viene identifica- controllo RS (Listato 10). to dalla variabile “KS0108B_Y_Address”. A questo punto abbiamo definito le routine base Quindi la routine è composta da una chiamata a per la gestione del controller grafico. Non ci resta funzione alla quale viene passato un codice ot- che vedere le routine necessarie a visualizzare le tenuto eseguendo un’operazione di “OR” tra la immagini sul display stesso, iniziando con la decostante “KS0108B_SET_ADD” e la variabile scrizione di quella visibile nel Listato 11. > “KS0108B_Y_Address” (vedi Listato 7). Listato 9 Vediamo ora come impostare void Set_Start_Line_KS0108B(void) { l’indirizzo “X Address” o inWrite_Comm_KS0108B(KS0108B_SET_START_LINE | KS0108B_Start_Line); } dirizzo di pagina. Il concetto è Codice comando da inviare identico a quanto descritto pri> al controller grafico. Elettronica In ~ Aprile 2007 89 Listato 11 void Write_RAM_KS0108B(uchar Chipset, uint Address_EEPROM) { uchar temp_count; Impostazione pagina di partenza per scrittura in RAM. KS0108B_Page = KS0108B_Page_0; La costante “KS0108B_Page_0” identifica la pagina 0. if (Chipset != 1) { CS2_LCD_M(HIGH); I2C_EEPROM_Add.ul = Address_EEPROM + (uint)64; } else { CS1_LCD_M(HIGH); I2C_EEPROM_Add.ul = Address_EEPROM; } do { KS0108B_Y_Address = 63; Test_KS0108_Busy(); Set_Address_KS0108B(); Test_KS0108_Busy(); Set_Page_KS0108B(); Si ricorda che i controller a bordo del display 64128A sono due. Quindi è necessario indicare quale dei due controller usare, compito demandato alla variabile “Chipset”. Quindi in questo “If” si abilita il controller di interesse e si imposta l’indirizzo di partenza in EEPROM per la lettura dei dati da inviare alla memoria RAM del controller selezionato. Impostazione indirizzo “Y Address”. Queste istruzioni vengono richiamate per ogni pagina della memoria RAM. Si noti che è stato realizzato un loop che scrive su tutte le otto le pagine della memoria RAM del controller abilitato. Impostazione indirizzo “X Address” o indirizzo di pagina. temp_count = 0 ; do { I2C_Process(); Test_KS0108_Busy(); Write_Data_KS0108B(I2C_EEPROM_Data[0]); I2C_EEPROM_Add.ul += 1; } while (++temp_count != 64); Lettura dati da memoria EEPROM su bus I2C e trasferimento dei dati letti alla memoria RAM del controller abilitato. Ad ogni lettura dalla EEPROM il rispettivo puntatore viene incrementato di una unità. I2C_EEPROM_Add.ul += 64; } 90 } while(++KS0108B_Page != 8); Loop di indirizzo. Massimo 64 byte. CS1_LCD_M(LOW); CS2_LCD_M(LOW); Loop di pagina. Massimo otto pagine. Aprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD Quindi durante la lettura della EEPROM occorre “ragionare” a banchi di 64 byte ciascuno. Supvoid Write_Data_KS0108B(uchar KS0108B_ poniamo di volere caricare la priData) { La funzione che si occupa dell’invio ma metà dell’immagine, e quindi E_LCD_M(LOW); dei dati al controller KS0108B è Nop(); identica alla funzione per inviare un di memorizzarla nella memoria Nop(); comando. L’unica eccezione riguarRW_LCD_M(LOW); RAM del controller 1. Si comincia 1 da il segnale di controllo RS. Il quaRS_LCD_M(HIGH); le deve essere a livello logico alto. Nop(); a leggere la memoria EEPROM Nop(); Anche in questo caso la funzione è E_LCD_M(HIGH); suddivisibile in due parti distinte. partendo dall’indirizzo “Address_ Nop(); Nop(); EEPROM” e si continua fino ad LATD = KS0108B_Data; Nop(); arrivare a un massimo di 64 byte di dati che venNop(); 2 E_LCD_M(LOW); gono caricati nella prima pagina della memoria Nop(); RAM del controller 1 (ricordiamo che ogni paE_LCD_M(HIGH); RW_LCD_M(HIGH); gina di RAM occupa esattamente 64 Byte). ConRS_LCD_M(LOW); } clusa la pagina 1 è necessario passare alla pagina 2 della RAM sempre del primo controller. Quindi Per prima cosa viene impostato l’indirizzo di occorre programmarlo per puntare al primo byte partenza per la lettura dei dati dalla memoria EE- di RAM della seconda pagina e incrementare il PROM tramite bus I2C, nonché il controller (ve- puntatore alla memoria EEPROM di 64 byte. dere l’istruzione “if (Chipset != 1)” all’inizio del- Conclusa la scrittura della pagina 2 si passa alla la funzione) che deve riceverli per memorizzarli pagina 3 e così via fino a leggere tutti i byte nenella pagina della memoria RAM. cessari a riempire le otto pagine di memoria RAM Se il controller è il numero 1 si parte dall’indiriz- del controller 1. L’immagine di Figura 11 mette zo assegnato “Address_EEPROM”, mentre se il in evidenza quanto detto. I byte che compongono controller è il numero 2 si deve partire con uno la seconda parte dell’immagine si trovano esattaspiazzamento di 64 byte rispetto all’indirizzo di mente in mezzo ai banchi da 64 byte appena letti partenza “Address_EEPROM”. per il controller numero 1 (parte in violetto chia- Listato 10 Corso LCD ro della memoria EEAddress Pagina 0 Primi 64 Byte di memoria // PROM, vedere Figura EEPROM. Corrispondono Pagina 1 // alla pagina 0 del controller 1. 11). Pagina 2 Address + 64 Oltre a una routine per Pagina 3 64 Byte di memoria EEPROM. scrivere nella memoria Pagina 4 Corrispondono alla pagina // // // 0 del controller 2. Pagina 5 RAM del controller, Pagina 6 è stata realizzata una Address + 64 Pagina 7 64 Byte di memoria EEPROM. routine che “pulisce” Corrispondono alla pagina // 1 del controller 1. la memoria RAM del // RAM Controller 1 RAM Controller 2 controller selezionato: Address + 128 in pratica scrive 0x00 64 Byte di memoria EEPROM. Corrispondono alla pagina // // // in tutte le locazioni. Il 1 del controller 2. concetto è quasi identico alla routine di cui abbiaAddress + 128 mo già parlato, senza però la necessità di andare a 64 Byte di memoria EEPROM. // Corrispondono alla pagina leggere la memoria EEPROM. Il codice è descrit2 del controller 1. // to nel Listato 12. Address + 192 L’ultima routine si occupa di scrivere un font (Ca64 Byte di memoria EEPROM. rattere o simbolo) in un punto qualsiasi della meCorrispondono alla pagina // // // 2 del controller 2. moria RAM (Listato 13). Questa funzione richiede l’utilizzo di svariati parametri (in neretto); infatti è necessario indicare: l’indirizzo di partenza in EEFig. 11 PROM per leggere il font “Address_EEPROM”, il controller a cui inviare il font “Chipset”, il nuzando il pulsante “RIGHT”. mero di pagina in cui scrivere “Page”, l’indirizzo Dopo la quarta immagine vengono mostrati i di partenza da cui iniziare a scrivere in tale pagidue font memorizzati nella memoria EEPROM na “Col_Address”, la larghezza “Width” e l’al(vedi Figura 13). tezza “Height” del font stesso. L’altezza del font è un multiplo Listato 12 di 8 pixel, mentre la larghezza void Clear_RAM_KS0108B(uchar Chipset) può arrivare a un massimo di 64 { uchar temp_count; pixel. Gestione dei pulsanti A questo punto abbiamo esaurito l’argomento relativo al codice di gestione del display. Manca solo una rapida descrizione delle funzioni svolte dai cinque pulsanti presenti sulla demoboard, visibili nella Figura 12. Come si può osservare, essi sono disposti a croce in modo da formare una specie di Joystick e, a seconda del display inserito (quindi più in generale a seconda del controller), svolgono funzioni diverse. Nel caso del display di cui stiamo parlando, le funzioni associate ai tasti sono le seguenti: KS0108B_Page = KS0108B_Page_0; KS0108B_Y_Address = 0; if (Chipset != 1) { CS2_LCD_M(HIGH); } else { CS1_LCD_M(HIGH); } do { Test_KS0108_Busy(); Set_Address_KS0108B(); Test_KS0108_Busy(); Set_Page_KS0108B(); temp_count = 64 ; do { Impostazione indirizzo “Y Address”. Queste istruzioni vengono richiamate per ogni pagina della memoria RAM. Si noti che è stato realizzato un loop che scrive su tutte le otto pagine della memoria RAM del controller abilitato. Impostazione indirizzo “X Address” o indirizzo di pagina. Test_KS0108_Busy(); Write_Data_KS0108B(0x00); } while (--temp_count != 0); } while(++KS0108B_Page != 8); } CS1_LCD_M(LOW); CS2_LCD_M(LOW); • RIGHT: richiama immagine successiva. Nella memoria EEPROM sono memorizzate fino ad un massimo di 4 immagini richiamabili utilizElettronica In ~ Aprile 2007 Selezione del corretto controller per azzerare il contenuto della memoria RAM. Loop di indirizzo. Massimo 64 byte. Loop di pagina. Massimo otto pagine. • LEFT: richiama immagine precedente. Come per il comando right, viene richiamata una delle quattro immagini contenute nella memoria EE- > 91 void Write_Font_RAM_KS0108B(uint Address_EEPROM, uchar Chipset, uchar Page, uchar Col_Address, uchar Width, uchar Height) { uchar temp_count; KS0108B_Page = Page; KS0108B_Y_Address = Col_Address; if (Chipset != 1) { CS2_LCD_M(HIGH); } else { CS1_LCD_M(HIGH); } I2C_EEPROM_Add.ul = Address_EEPROM; temp_count = Width; do { Test_KS0108_Busy(); Set_Address_KS0108B(); Test_KS0108_Busy(); Set_Page_KS0108B(); do { I2C_Process(); Test_KS0108_Busy(); Write_Data_KS0108B(I2C_EEPROM_Data[0]); I2C_EEPROM_Add.ul += 1; } while (--temp_count != 0); if (Height > 1) { temp_count = Width; KS0108B_Page = KS0108B_Page + 1; KS0108B_Y_Address = Col_Address; } } while(--Height != 0); } CS1_LCD_M(LOW); CS2_LCD_M(LOW); PROM. Dopo la prima immagine vengono mostrati anche i due font (vedi Figura 13); •UP: richiama la funzione Incrementa variabile “KS0108B_ Start_Line”, quindi esegue uno scroll verso l’alto dell’immagine; •DOWN richiama la funzione Decrementa variabile “KS0108B_ Start_Line”, quindi esegue uno scroll verso il basso dell’immagine; •ENTER, con questo display, o più in generale con questo controller, non svolge alcuna funzione. L’immagine in Figura 13 mette in evidenza il passaggio da un’immagine alla successiva utilizzando i pulsanti “RIGHT” e “LEFT”. A questo punto possiamo ritenere conclusa la spiegazione del display 64128A e del relativo controller KS0108B: i listati d’esempio dovrebbero consentire a chiunque di iniziare ad utilizzare correttamente questi dispositivi. Il prossimo mese ci occuperemo del display grafico 64128E e del controller KS0713. Fig. 12 Pulsante P1, funzione “UP” Pulsante P3, funzione “ENTER” Pulsante P2, funzione “RIGHT” Pulsante P5, funzione “DOWN” Pulsante P4, funzione “LEFT” Immagine 1 Fig. 13 92 In basso è visibile la sequenza in cui le varie immagini vengono alternate sul display, in seguito alla pressione dei tasti LEFT e RIGHT. Immagine 2 Fonts A sinistra è riportato il dettaglio dei tasti per il controllo dei differenti tipi di display. È stata scelta la disposizione a croce, simile ad un joystick, perché in questo modo l’identificazione delle funzioni UP, DOWN, LEFT, RIGHT e ENTER è facilmente intuibile. Immagine 3 Immagine 4 Aprile 2007 ~ Elettronica In Corso LCD Listato 13 Oscilloscopi e generatori di funzioni Tutti i prezzi s intendono IVA inclusa. Tutta l’attrezzatura che vuoi per il tuo laboratorio elettronico Oscilloscopio palmare 2 MHz O PREZZ LE SPECIA PPS10 euro 185,00 Il più pratico oscilloscopio al mondo! Tutte le funzioni possono essere gestite semplicemente con il proprio pollice agendo sull’apposito joystick. Completo di interfaccia RS232 per scarico dati. Banda passante di 2 MHz con sensibilità migliore di 0,1 mV; frequenza di campionamento: 10 Ms/s. Viene fornito completo di adattatore di rete 9 V / 500 mA. L’oscilloscopio digitale PCSU1000, dall’innovativo design studiato per ottimizzare gli spazi, utilizza per il suo funzionamento l’alimentazione prelevata dalla porta USB del PC al quale è connesso permettendo un rapido e semplice utilizzo. L’elevata risoluzione, la sensibilità d’ingresso inferiore a 0,15 mV combinati con una larga banda passante ed una frequenza di campionamento fino ad 1 GHz, fanno di questo dispositivo un valido strumento in grado di soddisfare anche i tecnici più esigenti. Particolarmente indicato per coloro che debbono effettuare misurazioni on site con il supporto di un notebook. Lo strumento viene fornito completo di software e con librerie DLL per la realizzazione di applicazioni personalizzate. Oscilloscopio digitale per PC O PREZZ LE 2 canali 50 MHz SPECIA PCS500A euro 365,00 1 canale 12 MHz O PREZZ LE SPECIA PCS100A euro 170,00 Oscilloscopio digitale che utilizza il computer e il relativo monitor per visualizzare le forme d’onda. Tutte le informazioni standard di un oscilloscopio digitale sono disponibili utilizzando il programma di controllo allegato. L’interfaccia tra l’unità oscilloscopio ed il PC avviene tramite porta parallela: tutti i segnali vengono optoisolati per evitare che il PC possa essere danneggiato da disturbi o tensioni troppo elevate. Completo di sonda a coccodrillo e alimentatore da rete. Collegato ad un PC consente di visualizzare e memorizzare qualsiasi forma d’onda. Utilizzabile anche come analizzatore di spettro e visualizzatore di stati logici. Tutte le impostazioni e le regolazioni sono accessibili mediante un pannello di controllo virtuale. Il collegamento al PC (completamente optoisolato) è effettuato tramite la porta parallela. Completo di software di gestione, cavo di collegamento al PC, sonda a coccodrillo e alimentatore da rete. Oscilloscopio LCD da pannello Oscilloscopio LCD da pannello con schermo retroilluminato ad elevato contrasto. Banda passante massima 2 MHz, velocità di campionamento 10 MS/s. Può essere utilizzato anche per la visualizzazione diretta di un segnale audio nonchè come multimetro con indicazione della misura in rms, dB(rel), dBV e dBm. Sei differenti modalità di visualizzazione, memoria, autorange. Alimentazione: 9VDC o 6VAC / 300mA, dimensioni: 165 x 90mm (6.5” x 3.5”), profondità 35mm (1.4”). VPS10 euro 190,00 Accessori per Oscilloscopi: • BAGHPS - Custodia per oscilloscopi HPS10/HPS40 - Euro 18,00 • PROBE60S - Sonda X1/X10 isolata/60MHz - Euro 19,00 • PS905 - Alimentatore non regolato 9Vdc - Euro 7,50 • PROBE100 - Sonda X1/X10 isolata/100MHz - Euro 34,00 • PS905AC - Alimentatore non regolato 9Vac - Euro 6,00 Compatto oscilloscopio digitale da laboratorio a due canali con banda passante di 30 MHz e frequenza di campionamento di 240 Ms/s per canale. Schermo LCD ad elevato contrasto con retroilluminazione, autosetup della base dei tempi e della scala verticale, risoluzione verticale 8 bit, sensibilità 30 µV, peso (830 grammi) e dimensioni (230 x 150 x 50 mm) ridotte, possibilità di collegamento al PC mediante porta seriale RS232, firmware aggiornabile via Internet. La confezione comprende l’oscilloscopio, il cavo RS232, 2 sonde da 60 MHz x1/x10, il pacco batterie e l’alimentatore da rete. 12 MHz Oscilloscopio palmare HPS40 euro 375,00 Finalmente chiunque può possedere un oscilloOscilloscopio palmare, 1 canale, scopio! Il PersonalScope HPS10 non è un mul12 MHz di banda, campionamento timetro grafico ma un completo oscilloscopio 40 MS/s, interfacciabile con PC via portatile con il prezzo e le dimensioni di un buon RS232 per la registrazione delle mimultimetro. Elevata sensibilità – fino a 5 mV/div. sure. Fornito con valigia di trasporto, – ed estese funzioni lo rendono ideale per uso borsa morbida, sonda x1/x10. La funhobbystico, assistenza tecnica, sviluppo prozione di autosetup ne facilita l’impiego dotti e più in generale in tutte quelle situazioni rendendo questo strumento adatto sia in cui è necessario disporre di uno strumento leggero ai principianti che ai professionisti. a facilmente trasportabile. Completo di sonda 1x/10x, alimentazione a batteria (possibilità di impiego di batteria ricaricabile). Semplice e versatile generatore di funzioni in grado di fornire sette differenti forme d’onda: sinusoidale, triangolare, quadra, impulsiva (positiva), impulsiva (negativa), rampa (positiva), rampa (negativa). VCF (Voltage Controlled Frequency) interno o esterno, uscita di sincronismo TTL /CMOS, simmetria dell’onda regolabile con possibilità di inversione, livello DC regolabile con continuità. L’apparecchio dispone di un frequenzimetro digitale che può essere utilizzato per visualizzare la frequenza generata o una frequenza esterna. Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 euro 620,00 2 MHz HPS10 euro 185,00 Generatore di funzioni 0,1 Hz-2MHz DVM20 euro 245,00 PCSU1000 euro 495,00 O PREZZ LE SPECIA Oscilloscopio digitale 2 canali 30 MHz APS230 O PREZZ LE SPECIA Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA). Caratteristiche tecniche e vendita on-line: www.futuranet.it HPS10 Special Edition HPS10SE euro 175,00 Stesse caratteristiche del modello HPS10 ma con display blu con retroilluminazione. L’oscilloscopio viene fornito con valigetta di plastica rigida. La fornitura comprende anche la sonda di misura isolata x1/x10. Generatore di funzioni per PC O PREZZ LE SPECIA PCG10A euro 180,00 Strumento abbinabile ad un PC; il software in dotazione consente di produrre forme d’onda sinusoidali, quadre e triangolari oltre ad una serie di segnali campione presenti in un’apposita libreria. Il collegamento al PC può essere effettuato tramite la porta parallela che risulta optoisolata dal PCG10A. Può essere impiegato unitamente all’oscilloscopio PCS500A nel qual caso è possibile utilizzare un solo personal computer. Completo di software di gestione, cavo di collegamento al PC, alimentatore da rete e sonda a coccodrillo. Web http://www.elettro-scienza.it/ a cura della Redazione < < < Nell’era dei semiconduttori la valvola continua ad affascinare e il web pullula di siti ad essa dedicati. Nel suo sito, Marco Moriello racconta un pezzo di storia che merita di essere ricordato e tramandato. Ha infatti catalogato documentazione e fotografie di materiale audio e video antico: alcuni pezzi risalgono al 1935. Il sito, bene articolato, ha una struttura retrò molto semplice e piacevole da consultare. Protagonista indiscussa è la radio a valvole anche se vi sono altri argomenti molto interessanti che meritano attenzione. In particolare segnaliamo le pagine relative alla teoria delle valvole, alle note di laboratorio, alla galleria dei televisori e alla raccolta di prova-valvole. Gli appassionati degli “elettroni sotto vetro” lo apprezzeranno sicuramente. Suggeriamo anche ai più giovani di visitarlo. < http://www.webalice.it/roberto6111/Radio2.html . .. http://radioinsoffitta.it/ < < Elettronica In ~ Aprile 2007 . .. < < Un frammento di mondo fermo nel tempo. Il curatore del sito ha raccolto una collezione di oggetti tecnologici antichi molto varia. Dei tre recensiti, è il sito più semplice, ma ciò non pregiudica la qualità e la varietà dei contenuti: infatti, dopo aver iniziato a visitarlo, si è invogliati a continuare. Benché le pagine (ben curate) dei ricevitori occupino la maggior parte del web, è lasciato ampio spazio anche ai magnetofoni, alle radio ibride, alle macchine per il calcolo e agli strumenti da laboratorio. La raccolta di radio d’epoca a transistor è molto particolare, così come lo è quella di oggetti vari antichi che, pur non essendo pertinenti con l’elettronica, si integrano benissimo nel contesto old-fashion del sito. < < < < Roberto è un grande appassionato di valvole, e il suo sito ne è la prova. Come il precedente, anche “E... Non solo radio” è un web semplice, ben strutturato e piacevole da visitare. Questo sito può essere considerato un punto di riferimento per lo scambio, il recupero ed il restauro di materiale elettronico d’epoca. Abbiamo voluto segnalarlo non tanto per le informazioni on-line, quanto per il vasto elenco di schemi elettrici, valvole, stoffe e pezzi di ricambio che possono essere reperiti tramite esso. Le pagine dedicate alle “Radio Ducati” e “Allocchio Bacchini” sono particolarmente interessanti. Questo sito rappresenta sicuramente un valido aiuto per gli appassionati del restauro che non sanno dove trovare il materiale necessario. . .. 95 Mercatino La bacheca degli annunci Vendo: •Auricolari amplificati per ascolto ambientale a euro 8,00; •Cuffia amplificata per ascolto ambientale a euro 13,00; •Cuffia amplificata accessoriata per ascolto e osservazione ambientale a euro 25,00 (a parte fornisco ulteriori accessori per gli articoli sopradescritti); •Cuffia con incorporata radio stereo trasformabile in cuffia a radiofrequenza per TV cuffia microfonata, cuffia a filo, cuffia spia FM83MHz e da 88 a 108MHz a euro 18,00; •Orologio da polso con incorporati cronometro e radio AM-FM con auricolari a euro 8,00; •Binocolo periscopio per avvenimenti sportivi, concerti, ecc con incorporata radio AM-FM separabile con altoparlante e auricolare a euro 18,00; •Microspia FM da 80 a 115MHz ricevibile da tutte le radio sopradescritte e da altre radio FM a euro 13,00; •Minispia con trasmettitore e ricevitore attraverso la rete a 220V a euro 25,00; •Combinatore telefonico microfonato multifunzione manuale o automatico a euro 25,00. Contattare Pietro al numero di telefono 0371-30418. Vendo: •Interfaccia per modi digitali. Isola galvanicamente il computer ed il ricetrasmettitore. Contenuta in robusto contenitore professionale di alluminio anodizzato (115 x 60 x 30 mm). Completa di schema ed istruzioni. Il tutto a euro 35,00 + spedizione. •Antenna loop magnetica per i 2 metri • sintonizza da 120 a 170 MHz circa, nuova. Il tutto a euro 13,00 + spedizione. Contattare Luigi al numero di telefono 0125-615327. 96 Offro: collaborazione anche a progetto a ditte del settore. Provincia di Salerno. Realizzo: schede finite, prevalentemente digitali a microcontrollore. Schema, disegno del PCB, sviluppo di firmware, assemblaggio (non smd). Eseguo: riparazioni ed installazioni elettroniche. Vendo: clonatori di eeprom per serie 24xxx, 93xxx, MDA2061/2 e NVM3060, 27xxx, 28xxx, 29xxx, 49xxx, PIC12C508, PIC16F84, ecc... Contattare Vittorio al numero 089-813042. Vendo: Nuovo bromografo semiprofessionale Delta Elettronica mai usato, quattro lampade, timer, area utile espositiva 40x27, corredato da basette presensibilizzate varie dimensioni. Il tutto a euro 80,00. Contattare Gennaro al numero di telefono 335-398994. Cerco: •Schema elettrico del radiogrammofono PHONOLA modello COMET; •Schema elettrico del radioricevitore GELOSO modello G76 RE; •Schema elettrico dell’oscilloscopio da 3” DG 7/32 oppure 3BPI della Scuola Radio Italiana; •Schema elettrico del tester CHINAGLIA 1000 ohm/Vdc e Vac; •Schema elettrico oppure lo strumento completo dell’iniettore di segnali AF/BF modello SIM 212 della Philips; •Valvole nuove e usate ma buone 12CA5, 6CA5, 1629/VT 158; transistor ASZ 16/17, AC 123, 128, 142 (4 o 5 pezzi per ogni tipo). •Libro Hoepli “Avvolgimenti di macchine elettriche a corrente continua e alternata” anche se non in buone condizioni purchè completo. •Oscillatore modulato a valvole degli anni ‘70 circa con la sola gamma FM da 88 a 110MHz circa della LAEL. Contattare Arnaldo al numero di telefono 0376-397279. tamente a è aperto gratui Questo spazio si Direzione non tutti i lettori. La à in merito lit bi sa on sp re assume alcuna la data di gli stessi ed al al contenuto de viati via nunci vanno in uscita. Gli an pure op 0331-778112 fax al numero osi al nd te et NET conn tramite INTER zione se lla ne it n. onicai sito www.elettr Sviluppo: Firmware per microcontrollori Microchip PICXX e STXX, e realizzo prototipi. Sviluppo inoltre programmi in Visual Basic e C++. Contattare Gianni al numero di telefono 0376-396743. Sviluppo: Progetti e prototipi analogici e digitali. Progetti software windows, Visual Basic. Contattare Giorgio al numero di telefono 392-5280800. Vendo: •4 Kg di componenti elettronici misti; •Multimetro digitale (7 campi di misura e 32 portate); •Trapanino da 12V con alimentatore per forare le basette; •10 riviste di elettronica. Il tutto a euro 50,00. Contattare Francesco al numero di telefono 347-4133862. Vendo: •Regolatore di potenza “Fiber” alim. 220V a euro 15,00; •Temporizzatore multitutto con display HCA-A alim. 12/240V a euro 30,00; •Omron Level Meter E4M-3AK ultrasuoni con uscita analogica 4~20mA e NO/NC alim. 220V a euro 100,00; •Videocitofono B/N digitale a euro 100,00; •Termostato elettronico “Ascon” con display uscita analogica 4~20mA + NC/NO alim. 220/110V a euro 100,00; •Alimentatore per Commodor C128 a euro 20,00; •Contatore UP/DOWN con display 24VAC a euro 35,00; •Conduttivimetro “Castagnetti” a euro 20,00. Contattare il numero di telefono 348-7243384. Aprile 2007 ~ Elettronica In Dispositivi GSM per ControllI RemotI Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa. Per controllare, attivare, verificare, ascoltare in modalità remota sfruttando le reti GSM che coprono capillarmente tutto il territorio nazionale. Tutti i dispositivi vengono forniti montati e collaudati. Telecontrollo GSM bidirezionale con antenna integrata <TDG33> € Sistema di controllo remoto bidirezionale che sfrutta la rete GSM per le attivazioni ed i controlli. Configurabile con una semplice telefonata, dispone di due uscite a relè (230Vac/10A) con funzionamento monostabile o bistabile e di due ingressi di allarme optoisolati. Possibilità di memorizzare 8 numeri per l’invio degli allarmi e 200 numeri per la funzionalità apricancello. Tutte le impostazioni avvengono tramite SMS. Caratteristiche tecniche: Alimentazione: 5÷32 Vdc - Assorbimento massimo: 500mA - Antenna GSM bibanda integrata - GSM: Dual Band EGSM 900/1800 MHz (compatibile con ETSI GSM Phase 2+Standard) - Dimensioni: 98 x 60 x 24 (L x W x H) mm. Il prodotto viene fornito già montato e collaudato. 192,- Telecontrollo GSM bidirezionale Unità di controllo GSM con due ingressi fotoaccoppiati e due uscite a relè. Utilizzabile sia per attivare a distanza qualsiasi apparecchiatura che per ricevere messaggi di allarme. In modalità apricancello è in grado di memorizzare fino ad un massimo di 100 utenti. Ideale per realizzare impianti antifurto per abitazioni e attività commerciali, car alarm, controlli di riscaldamento/condizionamento, attivazioni di pompe e sistemi di irrigazione, apertura cancelli, controllo varchi, circuiti di reset, ecc. Fornito montato e collaudato. <STD32> € 218,- Caratteristiche tecniche: Frequenza di lavoro: GSM bibanda 900/1.800MHz • Funzione apricancello a costo zero • 2 ingressi optoisolati • 2 uscite a relé (bistabile o astabile) • 5 numeri abbinabili per allarme • 100 numeri abbinabili per apricancello • carico applicabile alle uscite: 230V, 5A • alimentazione: 5÷32V • assorbimento massimo: 550mA. € 182,- <TDG34> Apricancello GSM con antenna integrata Dispositivo di controllo GSM da utilizzare in abbinamento al sistema di apertura dei cancelli elettrici. Il funzionamento è molto semplice: il cancello può essere azionato effettuando una chiamata con il proprio cellulare al numero della SIM Card inserita nell’unità GSM. La chiamata non avrà mai risposta (in questo modo non si consuma neppure uno scatto) ma il dispositivo invierà un comando alla centralina di controllo del cancello che provvederà ad aprirlo o chiuderlo. Gestione degli utenti da remoto mediante SMS (è necessario conoscere la password) oppure in locale tramite PC con apposito software di configurazione. Alimentazione 12÷24 Vdc selezionabile mediante jumper. Fornito già montato e collaudato. € 165,- <TDG37> MODEM GSM CON INTERFACCIA USB Modem particolarmente compatto utilizzabile in tutte le applicazione nelle quali si ha la necessità di effettuare trasmissioni dati sfruttando la rete mobile GSM. È dotato di porta USB che ne permette l’interfacciamento a qualsiasi PC o Notebook provvisto di tale periferica. L’alimentazione al dispositivo è fornita direttamente dalla connessione USB. Caratteristiche tecniche: Modulo bibanda GSM/GPRS Telit: frequenze 900/1800 MHz • potenza RF: 2W (900 MHz), 1W (1800 MHz) • alimentazione: 5V (tramite porta USB) • assorbimento a riposo: 30 mA • assorbimento in connessione: 250mA • interfaccia dati: USB1.1 e USB2.0 • antenna: bibanda, integrata su CS. COMBINATORE TELEFONICO GSM CON AUDIO € Caratteristiche tecniche: Combinatore telefonico GSM a due canali • 2 messaggi vocali da 10 secondi • 5 cicli di chiamata per canale • 2 ripetizioni del messaggio • invio messaggio vocale o SMS • segnalazione di campo di presenza GSM • blocco allarme da remoto • programmazione dei numeri su SIM • riconoscimento chiamata a buon fine. Via Adige, 11 • 21013 GALLARATE (VA) Tel. 0331/799775 • Fax 0331/778112 www.futuranet.it Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA). 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Caratteristiche tecniche: Frequenza di lavoro: GSM 900/1800 MHz • microfono: Knowles • programmazione e controlli: SMS o DTMF • tensione di alimentazione: 5÷32Vdc; assorbimento a riposo: 20 mA (max.) • assorbimento massimo: 300mA • sensore di movimento • dimensioni: 56 x 75 x 15 mm. 210,- Economico e ultracompatto combinatore GSM da abbinare a qualsiasi impianto antifurto domestico. Dispone di due canali con messaggi vocali con 8 numeri per canale. Possibilità di invio chiamate vocali o messaggi SMS. Completo di contenitore plastico e antenna in<TDG35> tegrata su circuito stampato. <FT607M1> € <FT607M2> € 840,900,- È disponibile il nuovo CATALOGO GENERALE in idee ica n o r elett 2007 Una miniera di idee per gli appassionati di elettronica: il Catalogo 2007 Futura Elettronica è finalmente disponibile con una vastissima gamma di prodotti in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. 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