IL VESCOVATO DI MONTEPELOSO

IL
VESCOVATO DI
MONTEPELOSO
Il problema storico, che intendo qui illustrare, è posto dalla
bolla rilasciata da Callisto I I in Benevento l'undici novembre 1123.
Il pontefice aveva avuto occasione di fermarsi a Montepeloso
durante u n suo viaggio, ed ivi gli era stato riferito che u n presule
di Acerenza, ecclesiae Acheruntinae antistes, di propria iniziativa
e quindi arbitrariamente, sine ulla sanctae Romanae ecclesiae
auctoritate, aveva in epoca imprecisata unito alla diocesi di
Tricarico quella di Montepeloso : eam Tricaricensi
ecclesiae
counivit.
Noi non conosciamo il comportamento dimostrato nell'occasione da Callisto I I agli abitanti del luogo : non sappiamo cioè
se a costoro fu assicurata una restitutio della sede vescovile o se
fu promesso invece un semplice e benevolo intervento. Certo è
però che il pontefice, appeua rientrato in Benevento, fu raggiunto
dalla gente di Montepeloso e dal vescovo eletto, e da costoro
pregato di effettuare la restitutio promessa o assicurata : cum in
nostro palatio Beneventanae civitatis essemus, electus et populus
Montis Pilosi ad nostrum presentiam venientes, ecclesiam suam
iniuste privatam dignitate pristina clamaverunt et a nobis proprium sibi duri episcopum petierunt. E papa Callisto, preso consiglio, ristabilì la cattedra vescovile soppressa, e consacrò l'eletto
che era poi l'abbate di Santa Maria : eidem ecclesiae antiquam episcopalis cattedrae restituimus dignitatem, et te, dilecte in Christo
frater Leo, eiusdem cleri et populi communi consensu et concordi
voto electum in ipsius loci episcopum nostris tanquam beati Vetri
manibus largiente Domino consecravimus. Il pontefice, come appar chiaro, non si preoccupò delle eventuali resistenze dell'arcivescovo di Acerenza e del vescovo di Tricarico ; si preoccupò
invece di una circostanza t u t t a locale. Montepeloso aveva due