Abbiamo visto - Alighieri Rescaldina
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Abbiamo visto - Alighieri Rescaldina
La rivalità esistente tra due villaggi della campagna francese, Veltrans e Longeverne, si riflette sugli abitanti più giovani che giocano a una guerra tra di loro, nella quale chi è fatto prigioniero viene privato dei bottoni, per cui torna a casa tenendosi con i pantaloni con le mani. Robert, capo dei bambini di Longeverne, non mette a profitto per la scuola la sua intelligenza vivace e il padre lo minaccia continuamente di mandarlo in collegio. Un giorno a Zazzera, il capo della banda di Veltrans, viene rivelata l'ubicazione della capanna segreta dei nemici da un traditore che, per punizione, viene frustato dai compagni traditi. La reazione dei genitori non tarda ad arrivare. Robert prima si rifugia per giorni nella sua amata campagna poi viene spedito in collegio dove arriverà anche Zazzera. Nella comune disgrazia diventeranno amici. Azur e Asmar è una fiaba ambientata in un tempo lontano dal nostro, ci porta a riflettere sulle diversità di due culture e sulla possibile integrazione. I due protagonisti da bambini si rapportano in modo spontaneo tra di loro, in un legame giocato tra armonia e contrasto. Solo in seguito vengono divisi dalle disuguaglianze sociali, fino a ritrovarsi adolescenti accomunati dallo stesso ideale che ha le radici in un racconto mitico legato all’infanzia. Essi affrontano le prove con coraggio e nel momento del bisogno prevale sempre l’amicizia, entrambi si salvano solo grazie all’intervento dell’altro. Azur e Asmar è una fiaba, come tale i due protagonisti (non a caso due principi in cerca di una principessa) hanno bisogno di alcuni aiutanti: Rospù (un viandante furbo), il saggio, la nutrice e la principessina. I quattro personaggi rappresentano quattro tipi diversi di conoscenza: l’esperienza di Rospù, la saggezza del dottore, l’affetto che supera ogni razzismo della nutrice e la speranza portata dalla piccola futura regnante. Sono loro a permettere di superare il disagio, provocato da una condizione di diversità: Asmar da bambino in qualità di servo e Azur da adolescente quando viene demonizzato a causa dei suoi occhi azzurri. Noi stessi ci sentiamo diversi ed esclusi in quanto non capiamo la lingua araba che è appositamente lasciata senza sottotitoli. L’integrazione si realizza attraverso la condivisione dell’esperienza e la rinuncia al ruolo di vincitore, così la vera conquista diventa la realizzazione di sé attraverso lo scambio con l’altro. Max è un ragazzino dalla fervida fantasia, che vive con una sorella adolescente e con la madre. Cresciuto senza padre, Max apparentemente non ha amici e nutre perciò una forte gelosia nei confronti della sorella che è spesso occupata con i coetanei e trascura il fratellino. Una sera la madre porta a casa un uomo. A Max questa situazione causa estrema confusione: non vuole che la madre smetta di interessarsi a lui e si ribella. Dopo una litigata con la madre Max scappa di casa e corre senza meta per i boschi. Trovata una barca, naviga fino a un'isola popolata da strane e grandi creature, tra le quali c'è malcontento perché il loro gruppo si sta sfaldando a causa della tristezza e della solitudine. Max conquista la fiducia delle creature raccontando di avere poteri formidabili e viene proclamato Re. Promette loro che riuscirà a riportare la serenità, facendo in modo che tutti siano felici e che accada solo quello che loro vogliono che accada. Sviluppa un rapporto di amicizia con alcune creature, che sono felici ora che hanno un Re così buono e che ha fatto in modo che tutti stiano di nuovo insieme. Quello che all'inizio era il "progetto" per il loro nuovo regno, però, trova degli inconvenienti e ben presto Max si rende conto che governare un regno non è un compito facile e che non ha il "potere" di far tutti felici. Dovrà fare i conti con i problemi di ognuno dei suoi sudditi che non sono soltanto grossi pupazzi, ma creature con dei sentimenti propri, spesso in contrasto tra loro. Pian piano l'armonia di gioia che si era creata svanisce lasciando spazio all'ira e alla tristezza. Max lascia l'isola e torna a casa, facendo in tempo a salutare solo all’ultimo Carol. Tornato a casa Max viene abbracciato e coccolato dalla madre, che resta al suo fianco mentre lui mangia la cena e si addormenta.