l`automazione logistica incontra la robotica

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l`automazione logistica incontra la robotica
intralogistica
A colloquio con Luigi Calori, Managing Director di Swisslog Italia SpA, divisione WDS
L’AUTOMAZIONE
LOGISTICA
INCONTRA
LA ROBOTICA
In logistica
l’automazione può essere la
risposta più efficiente, anche
quando ciò che si richiede è flessibilità e reattività. Le soluzioni
Swisslog vanno esattamente in questa direzione: con prodotti
come AutoStore, che si adatta liberamente a flussi e a spazi
di magazzino, o le ultime proposte tecnologiche che abbinano
ai processi logistici elementi di robotica intelligente
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on quindici anni di esperienza nel settore dell’automazione, Luigi Calori
da gennaio è Managing
Director della filiale italiana di Swisslog. All’interno di Swisslog ha ricoperto vari ruoli, il
primo dei quali nella divisione consulenza logistica, quella più propriamente indirizzata alla vendita. Un’esperienza non
solo estremamente positiva di per sé, ma
anche strategica per quella che è l’attività
dell’azienda, per la quale la fase progettuale e consulenziale è base imprescindibile per un corretto approccio al mercato.
In seguito, Luigi Calori è stato responsabile della seconda area aziendale, quella
dedicata all’implementazione dei progetti. In questa intervista ci parla dei progetti e delle novità proposte da Swisslog nel
settore dell’automazione logistica.
LM: Come si presenta il mercato italiano per
Swisslog: quali sono i settori applicativi più
interessanti? Quali opportunità di mercato
state cogliendo, e con quali risultati?
LC: In generale, l’attività di Swisslog si svolge
principalmente in tre segmenti applicativi principali: Food & Beverage, Retail/e-commerce e
Pharma. In Italia, tutti e tre questi settori sono
molto ben coperti.
Per quanto riguarda il primo, siamo particolarmente attivi nel segmento Surgelato. Abbiamo Luigi Calori.
realizzato a questo proposito le installazioni di
maggior complessità e dinamicità attive oggi in Italia, per nomi
quali Eurofrigo, Orogel, Surgital, Pizzoli, Fruttagel... Per noi si
tratta di un settore prioritario e puntiamo a rafforzare sempre
più la nostra posizione.
Sulla parte e-commerce, l’Italia è ancora un po’ più indietro
rispetto ad altre country nel mondo: ma proprio per questo
curiamo molto bene i nostri retailer, perché loro saranno gli ecommercer di domani. Più in generale per noi retail è soprattutto
grande distribuzione, altro settore per noi importantissimo, a cui
dedichiamo tante risorse anche come investimenti sul prodotto.
Terzo mercato prioritario per noi è quello farmaceutico, ma
con questo intendiamo la produzione e non la distribuzione.
Quest’ultima infatti fa capo a una divisione dedicata, Swisslog
Healthcare, con soluzioni specifiche – come ad esempio la soluzione PillPick per la distribuzione di dosi unitarie – per gestire
la logistica ospedaliera e per farmacie. Nel settore farmaceutico,
Swisslog WDS fornisce tecnologie per gestire il magazzino di
fabbrica, sia esso di materie prime o prodotto finito, con sistemi
per soddisfare tutte le esigenze di movimentazione interna e
preparazione spedizioni.
Inoltre, l’Italia vanta ancora, come tessuto economico prevalente, una forte base industriale: mi piace definirla, talvolta, come
una “ex Cina”. Il settore manufacturing in Italia è ancora, per
tradizione di Paese, molto forte, e noi lo supportiamo da tempo
con soluzioni di gestione dei materiali, in contesti che vanno
dalla meccanica, all’automotive, ai beni di largo consumo e così
via. Nell’industria italiana abbiamo quindi un volume di business
molto interessante, sia come customer support che come realizzazione di nuovi impianti.
Aperta negli anni Settanta, la filiale italiana di Swisslog è una
delle più vecchie del gruppo, e gestisce oggi circa un centinaio
di clienti attivi sul mercato italiano. I risultati dello scorso anno
sono stati molto positivi e anche per il 2016 abbiamo obiettivi
ambiziosi di crescita rispetto all’anno precedente, oltre che a
lungo termine insieme alla nostra capogruppo Kuka con il programma “Growth strategy” al 2020.
LM: I vostri risultati quindi parlano chiaro. Ma
considerata la naturale “prudenza” delle industrie italiane, soprattutto le più piccole, ad
affrontare progetti particolarmente innovativi, come siete riusciti a far valere il vostro messaggio di innovazione e di automazione? Come
risolvete, in particolare, i dilemmi “automazione/flessibilità” o “automazione/variabilità
dei volumi”?
LC: Quelli che ha evidenziato sono punti cruciali da risolvere nell’ambito di un progetto logistico. Purtroppo, osserviamo sul mercato che sono
talvolta anche una potente fonte di insoddisfazione, da parte
delle aziende, qualora non se ne sia tenuto conto in modo molto attento nella fase di progettazione.
Per quanto riguarda Swisslog, queste sono priorità strategiche:
non siamo solo fornitori di macchine e impianti, perché questa
è sarebbe un logica “contro al cliente”. La nostra logica è invece
quella della consulenza sui processi logistici e della progettazione di sistemi, insieme al cliente. Storicamente la consulenza
logistica e il system integration ha sempre svolto un ruolo fondamentale per Swisslog con centri di competenza centrali, quindi abbiamo un approccio solido basato sull’ascolto delle esigenze del cliente, in seguito alle quali si progetta e disegna la
soluzione più idonea. Esigenze che possono essere sì quelle attuali, ma anche e soprattutto quelle future. Pur avendo questa
forte competenza consulenziale che ci distingue dai competitor,
dialoghiamo volentieri e con soddisfazione reciproca anche con
i clienti che si affidano ai “tradizionali” consulenti logistici.
In questo modo, mettendo bene in chiaro quali sono i problemi
da risolvere, entriamo nel processo di definizione della soluzione, e come dicevo, fra gli aspetti cruciali che le nostre soluzioni
vanno a risolvere, c’è anche la possibilità di soddisfare i flussi
dell’azienda anche in presenza di variabilità o di imprevedibilità
della domanda.
A questo proposito abbiamo anche sviluppato delle soluzioni ex
novo, pensate e concepite proprio per affrontare queste problematiche. L’esempio più calzante è costituito dalla soluzione
AutoStore, che consente di modificare sia le caratteristiche di
stoccaggio (aggiungendo cassette senza vincoli stringenti dei
miniload), sia la parte di movimentazione intervenendo sul
numero dei robot plug&play presenti nel sistema.
LM: Vediamo allora questa soluzione un po’ più da vicino.
Come funziona e quali sono i vantaggi che può portare?
LC: AutoStore è un progetto sviluppato da Swisslog in collaborazione con un partner industriale, che ha sede in Norvegia.
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Swisslog Italia è distributore esclusivo per Italia. La partnership
con AutoStore comunque ha copertura mondiale e di fatto
Swisslog totalizza circa oltre il 60% dei volumi di vendita per
questa soluzione. Di conseguenza, non ci consideriamo affatto
un “semplice” partner commerciale: è in atto invece una relazione molto profonda, che comprende anche i vari aspetti dell’integrazione del prodotto, a livello di software, all’interno della
realtà del cliente. In pratica il nostro applicativo software WM6
dispone di un modulo specifico proprio per gestire AutoStore,
dotato degli algoritmi pensati per gestire al meglio questa soluzione, che è caratterizzata da una particolare dinamicità.
AutoStore infatti è composta da una serie di robot che si muovono sopra una griglia, all’interno della quale le cassette sono impilate l’una sull’altra. I robot prelevano dall’alto, con un’azione
definibile di “scavo”. In modo quasi naturale – è poi il sistema che
si adatta dinamicamente – i prodotti a più alta movimentazione
tendono a “galleggiare” nella parte alta, mentre i bassorotanti
prendono via via le posizioni più basse, aumentando l’efficienza
del tutto. In seguito, il contenuto delle cassette viene trasferito
alla baie laterali, dove avviene il picking da parte dell’operatore
o di un robot Kuka.
Quali vantaggi offre questo sistema. Il primo è costituito dalla
densità volumetrica, che è di gran lunga superiore ad un sistema
miniload o shuttle: tutto lo spazio della griglia è destinato alle
cassette, senza gli spazi di movimentazione che invece sono richiesti dai traslo miniload. Lo stoccaggio occupa quindi tutto lo
spazio disponibile, dato che solo la parte superiore è destinata
alla movimentazione dei robot.
Il sistema si presta particolarmente ad essere installato in stabilimenti già esistenti: ciò che per altri sistemi di automazione è
un limite, in questo caso è un vantaggio, e non da poco in certe
situazioni.
Ma l’aspetto più interessante sta nella possibilità di variare la
configurazione. L’area di stoccaggio si può ampliare sia verticalmente, che lateralmente. Quindi se aumentano le referenze in
un momento successivo, il cliente può riconfigurare completamente il sistema. Se invece aumentano i flussi e le righe d’ordine,
è possibile aggiungere robot in più. E tutto questo senza mai
fermare l’impianto, cosa che ha il suo vantaggio anche in caso di
manutenzione o di intervento tecnico.
Tornando al discorso della consulenza, in questo caso l’aspetto
di “accompagnamento progettuale” del cliente è fondamentale.
Per tanti che rimangono affascinati, infatti, c’è ancora qualcuno
che mostra perplessità di fronte a questa soluzione. Diversamente dai normali trasloelevatori, infatti, questo non consente di
misurare un vero e proprio “tempo ciclo”, trattandosi di un sistema distribuito, totalmente flessibile e dinamico. Quindi, per il
dimensionamento, necessita di competenze di simulazione di
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Il nostro applicativo software WM6
dispone di un modulo specifico proprio
per gestire AutoStore, dotato degli algoritmi
pensati per gestire al meglio questa
soluzione, che è caratterizzata da una
particolare dinamicità
un alto livello. A tal fine disponiamo di tool di simulazione specifici che ci consentono di calcolare, in base alle caratteristiche
dell’azienda, ai flussi e alla struttura degli ordini, quello che sarà
l’impatto su un sistema come questo.
Torniamo alla nostra caratteristica distintiva: quello che vogliamo è fornire al cliente un sistema dimensionato sulle sue esigenze e sulla sua realtà, quindi capace di portare efficienza nei suoi
flussi e di aprirsi ad eventuali sviluppi futuri. Fornire il solo “ferro”, non è il nostro mestiere. Quello che vogliamo è consigliare i
clienti al meglio in modo da stabilire con loro delle relazioni a
lungo termine. È qui che entra in gioco la nostra terza e fondamentale divisione aziendale: quella del Customer Service, il
servizio post vendita, fiore all’occhiello di Swisslog Italia.
Swisslog: l’automazione logistica incontra la robotica
Dal canto nostro analizziamo tutti i dati attuali e, in base alle
proiezioni di crescita e alle priorità, noi identifichiamo uno scenario di flusso, e su quello, proponiamo la nostra soluzione: che
sebbene nasca da componenti standard, è sempre unica, perché
ogni cliente è unico. Ma anche perché fa parte dalla nostra offerta la possibilità di adattare soluzioni standard in modo che compongano la soluzione ideale per le esigenze di quel cliente. Questo è un elemento che diventa premiante ed è la base ideale per
la soddisfazione del cliente.
In questo scenario, andiamo a inserire anche tutte le componenti evidenziate nella domanda – caratteristiche ambientali, software, mezzi, persone – e inoltre, ogni nostra analisi comprende
i dati relativi al ritorno d’investimento. Ulteriore conferma del
fatto che la nostra intenzione non è “piazzare un impianto”, bensì portare al cliente quel livello di automazione ritagliato su
misura delle sue esigenze logistiche, attuali e future, al fine di
proseguire una relazione di partnership nel lungo termine.
LM: La sostenibilità ambientale: quale importanza ha nei
vostri progetti e come viene realizzata in pratica?
LC: È decisamente un valore prioritario. A tal proposito, sei anni
fa abbiamo concepito un marchio specifico “Green Log”, che applichiamo sui nostri prodotti, avendo ideato una serie di soluzioni
che consentono ai nostri clienti di risparmiare sui consumi di
energia. Si tratta di un insieme di iniziative, alcune delle quali sono
tanto semplici quanto efficaci. Per esempio, abbiamo alleggerito il
peso delle macchine; grazie alle nostre capacità di progettazione,
simulazione e test sulle macchine, possiamo produrle con meno
LM: Come si svolge, in pratica, il processo di avvicinamento
alle vostre soluzioni? Nella fase di progettazione/consulenza
manageriale, prendete in considerazione anche altri elementi del processo – caratteristiche dell’immobile, sistemi di movimentazione interna, tecnologie IT, componente umana... che andranno poi a completare il quadro generale?
LC: La nostra consulenza si può chiamare “logistico-strategica”:
partiamo dall’analisi delle priorità strategiche dei nostri clienti,
dal punto di vista logistico.
Di norma, ogni cliente presenta una situazione attuale (as is), ed
esprime dei desiderata. La situazione più facile è quando si dialoga con il cliente davanti al foglio bianco: in questo caso infatti
si può analizzare a fondo l’ambito strategico e scegliere liberamente le tecnologie più opportune. In ogni caso, il nostro punto
di forza sta nella nostra capacità di analisi, oltre che delle realtà
fisiche, di quelle che sono le aspettative del cliente: perché spesso noi dobbiamo progettare non per il punto di partenza, bensì
per il punto di arrivo.
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stallazioni anche in Italia - rimane un prodotto unico sul mercato.
Ma non mancano altre novità, che in larga parte derivano anche da un importante cambiamento che ha coinvolto la nostra
azienda lo scorso anno: l’acquisizione di Swisslog da parte di
Kuka, fra le principali aziende al mondo produttrici di robot.
Insieme siamo diventati una realtà da quasi 3 miliardi di fatturato
e 15mila dipendenti nel mondo, oltre che il punto di riferimento
nell’automazione distributiva e di stabilimento.
Punto cruciale dei nostri nuovi sviluppi, sono proprio alcune
nuove soluzioni integrate, che fanno incontrare robotica e logistica. Abbiamo insomma una rosa di novità che vedono sistemi
di robotica integrati negli impianti Swisslog, con un importante
contributo in termini di efficienza, precisione e velocità.
All’ultimo Logimat, in particolare, abbiamo lanciato diverse
nuove soluzioni.
materiale, a parità di stabilità e robustezza. Questo si traduce in
taglie dei motori più piccole, dunque costi dei ricambi inferiori,
e soprattutto costi energetici inferiori. Ad esempio il Tornado, il
miniload, è realizzato interamente in alluminio, senza saldature:
è più leggero e più rigido. Anche per questo può arrivare ad oltre
22 metri di altezza, senza necessità di avere un motore in cima alla
colonna (il cosiddetto “antipendolo”), grazie alla rigidezza della
colonna che gli consente di raggiungere grandi altezze e le più
alte accelerazioni sul mercato. E questo non solo riduce i consumi
energetici, ma richiede in generale meno risorse: pensate a che
cosa può significare fare la manutenzione di un motore a venti
metri di altezza. Anche il Vectura, il trasloelevatore per pallet, che
vanta oltre duemila installazioni nel mondo, è stato migliorato
continuamente, nell’ottica della riduzione dei consumi.
Vi sono poi sistemi più attivi, come ad esempio le soluzioni
per il recupero di energia, ad esempio in frenata, ed anche per
il recupero di energia tra un asse elettrico e l’altro: durante il
rallentamento sulla traslazione orizzontale, i sistemi Swisslog
trasferiscono l’energia all’inverter che realizza il sollevamento;
tutto il riciclo è all’interno della macchina. E questo vale per tutti
i prodotti della nostra gamma.
LM: Il punto di vista tecnologico: quali nuove soluzioni avete
lanciato negli ultimi mesi, e quali sono le loro caratteristiche
più interessanti? Per quali aspetti si differenziano sul mercato
o segnano un’evoluzione rispetto alla vostra stessa gamma?
LC: Fra le novità vorrei citare ancora AutoStore, che pur non
essendo un prodotto “nuovo” perchè anzi vanta già diverse in-
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n AIP, Automated Item Picking. È una soluzione di picking di
pezzi, che può integrarsi in qualsiasi impianto Swisslog, anche già
esistente. Kuka ha sviluppato in esclusiva un robot collaborativo,
che consente di operare in sinergia con l’operatore. È infatti una
macchina intrinsecamente sicura: se urta l’operatore, si ferma,
quindi non necessita di recinzioni di sicurezza. Il sistema combina
un sistema di visione, con cui riconosce il prodotto all’interno
della cassetta, e una pinza per prelevare il pezzo o la quantità
di pezzi necessari. L’applicazione per cui è pensato è il prelievo
di pezzi singoli, quindi dal punto di vista del cliente finale è un
ulteriore passo verso il livello di servizio totale: in questo vediamo
un potenziale di crescita straordinario legato in particolare all’ecommerce. Il sistema infatti è in grado di sollevare la persona
dalla parte più logorante del lavoro fisico, lasciando all’operatore
solo funzioni di controllo. È dunque un tipo di automazione
totalmente flessibile, perché la persona può sempre intervenire
rispetto al lavoro del robot, che opera sempre al suo fianco. Il robot
si chiama IIWA, ed è dotato di svariati sensori per ciascun asse,
in grado di misurare lo sforzo percepito dalla macchina. Sono
quindi intrinsecamente sicuri e consentono al robot di adattarsi
al compito: nelle fasi di assemblaggio industriale, ad esempio,
vengono utilizzati per realizzare operazioni molto delicate ed
adattive. La forza del robot infatti viene calibrata sulla resistenza che incontra. Lo stesso concetto è altrettanto vantaggioso se
applicato alla logistica.
n ACP, Automated Case Picking. È un sistema che consente di
prelevare colli interi e di effettuare la pallettizzazione automatica
di colli misti già “customer-ready”, “store friendly”; il prodotto è
destinato principalmente al settore retail. Swisslog stava sviluppando questa soluzione da qualche anno, ma è solo dall’integrazione con Kuka che questo percorso di R&D ha ricevuto la spinta
decisiva con investimenti di alcuni milioni di euro.
Swisslog: l’automazione logistica incontra la robotica
n Altra novità è il sistema CarryPick, una soluzione “merce all’uomo” che nasce dalla competenza Swisslog nel settore AGV, unita a
quella maturata nel settore retail ed e-commerce (con un contributo anche dal mondo ospedaliero dove sistemi come quest, sono
da noi realizzati da trent’anni). Ed è l’e-commerce il segmento a cui
il sistema è prevalentemente indirizzato. Il sistema è composto da
una serie di scaffalature basse e leggere, che vengono “sollevate”
dal CarryPick, per essere portate, a chiamata, alla baia finale dove
avviene il picking. Essendo tutti gli scaffali ad altezza uomo, è un
sistema efficiente anche dal punto di vista del refilling, oltre del
prelievo: sempre in ottica e-commerce. Nell’area picking il sistema
si completa poi presso la workstation con interfaccia operatore
basata su sistema Pick to Light e Put to Light. Le componenti del
sistema sono in questo caso veicoli AGV, le tecnologie hardware
e software per il picking, e soprattutto – fondamentale anche nel
caso dell’AutoStore – il sistema di controllo WM6 della movimentazione complessiva che coordina tutte le missioni della flotta e
ricercando la massima efficienza del sistema.
di un prodotto precedente sviluppato in partnership, che ci ha
consentito di entrare anche in questo mercato cinque anni fa.
Da tempo cercavamo il nostro prodotto ideale, e oggi siamo
riusciti ad arrivare ai livelli qualitativi che riteniamo consoni
alla nostra realtà e a quello che si aspettano i clienti da Swisslog.
Abbiamo già due progetti in corso con questa tecnologia, che si
distingue per la notevole velocità in marcia e in accelerazione, e
per l’innovativo sistema di presa che consente di movimentare
sia cassette di plastica che cartoni, per le applicazioni di tipo
“direct carton handling”.
Anche in questo caso siamo dell’avviso che, soprattutto in questo
contesto, la qualità e l’affidabilità siano sempre gli aspetti che
portano ai migliori risultati, per il cliente e, di conseguenza per
noi come fornitori. La nostra offerta ha probabilmente un costo
importante, ma porta valore: questo viene sempre riconosciuto
dai nostri clienti. Mai come in questo settore, è controproducente puntare solo sul prezzo. Invece, molto spesso i clienti che
hanno realizzato un impianto con Swisslog, probabilmente ne
realizzeranno presto un altro. Questo spiega i risultati che stiamo
conseguendo sul mercato e alimenta le relazioni a lungo termine
che vogliamo instaurare con i nostri clienti.
n Infine, ancora al Logimat abbiamo lanciato la soluzione shuttle
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