l`automazione logistica incontra la robotica
Transcript
l`automazione logistica incontra la robotica
intralogistica A colloquio con Luigi Calori, Managing Director di Swisslog Italia SpA, divisione WDS L’AUTOMAZIONE LOGISTICA INCONTRA LA ROBOTICA In logistica l’automazione può essere la risposta più efficiente, anche quando ciò che si richiede è flessibilità e reattività. Le soluzioni Swisslog vanno esattamente in questa direzione: con prodotti come AutoStore, che si adatta liberamente a flussi e a spazi di magazzino, o le ultime proposte tecnologiche che abbinano ai processi logistici elementi di robotica intelligente 66 Logistica Management | GIUGNO 2016 C on quindici anni di esperienza nel settore dell’automazione, Luigi Calori da gennaio è Managing Director della filiale italiana di Swisslog. All’interno di Swisslog ha ricoperto vari ruoli, il primo dei quali nella divisione consulenza logistica, quella più propriamente indirizzata alla vendita. Un’esperienza non solo estremamente positiva di per sé, ma anche strategica per quella che è l’attività dell’azienda, per la quale la fase progettuale e consulenziale è base imprescindibile per un corretto approccio al mercato. In seguito, Luigi Calori è stato responsabile della seconda area aziendale, quella dedicata all’implementazione dei progetti. In questa intervista ci parla dei progetti e delle novità proposte da Swisslog nel settore dell’automazione logistica. LM: Come si presenta il mercato italiano per Swisslog: quali sono i settori applicativi più interessanti? Quali opportunità di mercato state cogliendo, e con quali risultati? LC: In generale, l’attività di Swisslog si svolge principalmente in tre segmenti applicativi principali: Food & Beverage, Retail/e-commerce e Pharma. In Italia, tutti e tre questi settori sono molto ben coperti. Per quanto riguarda il primo, siamo particolarmente attivi nel segmento Surgelato. Abbiamo Luigi Calori. realizzato a questo proposito le installazioni di maggior complessità e dinamicità attive oggi in Italia, per nomi quali Eurofrigo, Orogel, Surgital, Pizzoli, Fruttagel... Per noi si tratta di un settore prioritario e puntiamo a rafforzare sempre più la nostra posizione. Sulla parte e-commerce, l’Italia è ancora un po’ più indietro rispetto ad altre country nel mondo: ma proprio per questo curiamo molto bene i nostri retailer, perché loro saranno gli ecommercer di domani. Più in generale per noi retail è soprattutto grande distribuzione, altro settore per noi importantissimo, a cui dedichiamo tante risorse anche come investimenti sul prodotto. Terzo mercato prioritario per noi è quello farmaceutico, ma con questo intendiamo la produzione e non la distribuzione. Quest’ultima infatti fa capo a una divisione dedicata, Swisslog Healthcare, con soluzioni specifiche – come ad esempio la soluzione PillPick per la distribuzione di dosi unitarie – per gestire la logistica ospedaliera e per farmacie. Nel settore farmaceutico, Swisslog WDS fornisce tecnologie per gestire il magazzino di fabbrica, sia esso di materie prime o prodotto finito, con sistemi per soddisfare tutte le esigenze di movimentazione interna e preparazione spedizioni. Inoltre, l’Italia vanta ancora, come tessuto economico prevalente, una forte base industriale: mi piace definirla, talvolta, come una “ex Cina”. Il settore manufacturing in Italia è ancora, per tradizione di Paese, molto forte, e noi lo supportiamo da tempo con soluzioni di gestione dei materiali, in contesti che vanno dalla meccanica, all’automotive, ai beni di largo consumo e così via. Nell’industria italiana abbiamo quindi un volume di business molto interessante, sia come customer support che come realizzazione di nuovi impianti. Aperta negli anni Settanta, la filiale italiana di Swisslog è una delle più vecchie del gruppo, e gestisce oggi circa un centinaio di clienti attivi sul mercato italiano. I risultati dello scorso anno sono stati molto positivi e anche per il 2016 abbiamo obiettivi ambiziosi di crescita rispetto all’anno precedente, oltre che a lungo termine insieme alla nostra capogruppo Kuka con il programma “Growth strategy” al 2020. LM: I vostri risultati quindi parlano chiaro. Ma considerata la naturale “prudenza” delle industrie italiane, soprattutto le più piccole, ad affrontare progetti particolarmente innovativi, come siete riusciti a far valere il vostro messaggio di innovazione e di automazione? Come risolvete, in particolare, i dilemmi “automazione/flessibilità” o “automazione/variabilità dei volumi”? LC: Quelli che ha evidenziato sono punti cruciali da risolvere nell’ambito di un progetto logistico. Purtroppo, osserviamo sul mercato che sono talvolta anche una potente fonte di insoddisfazione, da parte delle aziende, qualora non se ne sia tenuto conto in modo molto attento nella fase di progettazione. Per quanto riguarda Swisslog, queste sono priorità strategiche: non siamo solo fornitori di macchine e impianti, perché questa è sarebbe un logica “contro al cliente”. La nostra logica è invece quella della consulenza sui processi logistici e della progettazione di sistemi, insieme al cliente. Storicamente la consulenza logistica e il system integration ha sempre svolto un ruolo fondamentale per Swisslog con centri di competenza centrali, quindi abbiamo un approccio solido basato sull’ascolto delle esigenze del cliente, in seguito alle quali si progetta e disegna la soluzione più idonea. Esigenze che possono essere sì quelle attuali, ma anche e soprattutto quelle future. Pur avendo questa forte competenza consulenziale che ci distingue dai competitor, dialoghiamo volentieri e con soddisfazione reciproca anche con i clienti che si affidano ai “tradizionali” consulenti logistici. In questo modo, mettendo bene in chiaro quali sono i problemi da risolvere, entriamo nel processo di definizione della soluzione, e come dicevo, fra gli aspetti cruciali che le nostre soluzioni vanno a risolvere, c’è anche la possibilità di soddisfare i flussi dell’azienda anche in presenza di variabilità o di imprevedibilità della domanda. A questo proposito abbiamo anche sviluppato delle soluzioni ex novo, pensate e concepite proprio per affrontare queste problematiche. L’esempio più calzante è costituito dalla soluzione AutoStore, che consente di modificare sia le caratteristiche di stoccaggio (aggiungendo cassette senza vincoli stringenti dei miniload), sia la parte di movimentazione intervenendo sul numero dei robot plug&play presenti nel sistema. LM: Vediamo allora questa soluzione un po’ più da vicino. Come funziona e quali sono i vantaggi che può portare? LC: AutoStore è un progetto sviluppato da Swisslog in collaborazione con un partner industriale, che ha sede in Norvegia. GIUGNO 2016 | Logistica Management 67 intralogistica Swisslog Italia è distributore esclusivo per Italia. La partnership con AutoStore comunque ha copertura mondiale e di fatto Swisslog totalizza circa oltre il 60% dei volumi di vendita per questa soluzione. Di conseguenza, non ci consideriamo affatto un “semplice” partner commerciale: è in atto invece una relazione molto profonda, che comprende anche i vari aspetti dell’integrazione del prodotto, a livello di software, all’interno della realtà del cliente. In pratica il nostro applicativo software WM6 dispone di un modulo specifico proprio per gestire AutoStore, dotato degli algoritmi pensati per gestire al meglio questa soluzione, che è caratterizzata da una particolare dinamicità. AutoStore infatti è composta da una serie di robot che si muovono sopra una griglia, all’interno della quale le cassette sono impilate l’una sull’altra. I robot prelevano dall’alto, con un’azione definibile di “scavo”. In modo quasi naturale – è poi il sistema che si adatta dinamicamente – i prodotti a più alta movimentazione tendono a “galleggiare” nella parte alta, mentre i bassorotanti prendono via via le posizioni più basse, aumentando l’efficienza del tutto. In seguito, il contenuto delle cassette viene trasferito alla baie laterali, dove avviene il picking da parte dell’operatore o di un robot Kuka. Quali vantaggi offre questo sistema. Il primo è costituito dalla densità volumetrica, che è di gran lunga superiore ad un sistema miniload o shuttle: tutto lo spazio della griglia è destinato alle cassette, senza gli spazi di movimentazione che invece sono richiesti dai traslo miniload. Lo stoccaggio occupa quindi tutto lo spazio disponibile, dato che solo la parte superiore è destinata alla movimentazione dei robot. Il sistema si presta particolarmente ad essere installato in stabilimenti già esistenti: ciò che per altri sistemi di automazione è un limite, in questo caso è un vantaggio, e non da poco in certe situazioni. Ma l’aspetto più interessante sta nella possibilità di variare la configurazione. L’area di stoccaggio si può ampliare sia verticalmente, che lateralmente. Quindi se aumentano le referenze in un momento successivo, il cliente può riconfigurare completamente il sistema. Se invece aumentano i flussi e le righe d’ordine, è possibile aggiungere robot in più. E tutto questo senza mai fermare l’impianto, cosa che ha il suo vantaggio anche in caso di manutenzione o di intervento tecnico. Tornando al discorso della consulenza, in questo caso l’aspetto di “accompagnamento progettuale” del cliente è fondamentale. Per tanti che rimangono affascinati, infatti, c’è ancora qualcuno che mostra perplessità di fronte a questa soluzione. Diversamente dai normali trasloelevatori, infatti, questo non consente di misurare un vero e proprio “tempo ciclo”, trattandosi di un sistema distribuito, totalmente flessibile e dinamico. Quindi, per il dimensionamento, necessita di competenze di simulazione di 68 Logistica Management | GIUGNO 2016 Il nostro applicativo software WM6 dispone di un modulo specifico proprio per gestire AutoStore, dotato degli algoritmi pensati per gestire al meglio questa soluzione, che è caratterizzata da una particolare dinamicità un alto livello. A tal fine disponiamo di tool di simulazione specifici che ci consentono di calcolare, in base alle caratteristiche dell’azienda, ai flussi e alla struttura degli ordini, quello che sarà l’impatto su un sistema come questo. Torniamo alla nostra caratteristica distintiva: quello che vogliamo è fornire al cliente un sistema dimensionato sulle sue esigenze e sulla sua realtà, quindi capace di portare efficienza nei suoi flussi e di aprirsi ad eventuali sviluppi futuri. Fornire il solo “ferro”, non è il nostro mestiere. Quello che vogliamo è consigliare i clienti al meglio in modo da stabilire con loro delle relazioni a lungo termine. È qui che entra in gioco la nostra terza e fondamentale divisione aziendale: quella del Customer Service, il servizio post vendita, fiore all’occhiello di Swisslog Italia. Swisslog: l’automazione logistica incontra la robotica Dal canto nostro analizziamo tutti i dati attuali e, in base alle proiezioni di crescita e alle priorità, noi identifichiamo uno scenario di flusso, e su quello, proponiamo la nostra soluzione: che sebbene nasca da componenti standard, è sempre unica, perché ogni cliente è unico. Ma anche perché fa parte dalla nostra offerta la possibilità di adattare soluzioni standard in modo che compongano la soluzione ideale per le esigenze di quel cliente. Questo è un elemento che diventa premiante ed è la base ideale per la soddisfazione del cliente. In questo scenario, andiamo a inserire anche tutte le componenti evidenziate nella domanda – caratteristiche ambientali, software, mezzi, persone – e inoltre, ogni nostra analisi comprende i dati relativi al ritorno d’investimento. Ulteriore conferma del fatto che la nostra intenzione non è “piazzare un impianto”, bensì portare al cliente quel livello di automazione ritagliato su misura delle sue esigenze logistiche, attuali e future, al fine di proseguire una relazione di partnership nel lungo termine. LM: La sostenibilità ambientale: quale importanza ha nei vostri progetti e come viene realizzata in pratica? LC: È decisamente un valore prioritario. A tal proposito, sei anni fa abbiamo concepito un marchio specifico “Green Log”, che applichiamo sui nostri prodotti, avendo ideato una serie di soluzioni che consentono ai nostri clienti di risparmiare sui consumi di energia. Si tratta di un insieme di iniziative, alcune delle quali sono tanto semplici quanto efficaci. Per esempio, abbiamo alleggerito il peso delle macchine; grazie alle nostre capacità di progettazione, simulazione e test sulle macchine, possiamo produrle con meno LM: Come si svolge, in pratica, il processo di avvicinamento alle vostre soluzioni? Nella fase di progettazione/consulenza manageriale, prendete in considerazione anche altri elementi del processo – caratteristiche dell’immobile, sistemi di movimentazione interna, tecnologie IT, componente umana... che andranno poi a completare il quadro generale? LC: La nostra consulenza si può chiamare “logistico-strategica”: partiamo dall’analisi delle priorità strategiche dei nostri clienti, dal punto di vista logistico. Di norma, ogni cliente presenta una situazione attuale (as is), ed esprime dei desiderata. La situazione più facile è quando si dialoga con il cliente davanti al foglio bianco: in questo caso infatti si può analizzare a fondo l’ambito strategico e scegliere liberamente le tecnologie più opportune. In ogni caso, il nostro punto di forza sta nella nostra capacità di analisi, oltre che delle realtà fisiche, di quelle che sono le aspettative del cliente: perché spesso noi dobbiamo progettare non per il punto di partenza, bensì per il punto di arrivo. GIUGNO 2016 | Logistica Management 69 intralogistica stallazioni anche in Italia - rimane un prodotto unico sul mercato. Ma non mancano altre novità, che in larga parte derivano anche da un importante cambiamento che ha coinvolto la nostra azienda lo scorso anno: l’acquisizione di Swisslog da parte di Kuka, fra le principali aziende al mondo produttrici di robot. Insieme siamo diventati una realtà da quasi 3 miliardi di fatturato e 15mila dipendenti nel mondo, oltre che il punto di riferimento nell’automazione distributiva e di stabilimento. Punto cruciale dei nostri nuovi sviluppi, sono proprio alcune nuove soluzioni integrate, che fanno incontrare robotica e logistica. Abbiamo insomma una rosa di novità che vedono sistemi di robotica integrati negli impianti Swisslog, con un importante contributo in termini di efficienza, precisione e velocità. All’ultimo Logimat, in particolare, abbiamo lanciato diverse nuove soluzioni. materiale, a parità di stabilità e robustezza. Questo si traduce in taglie dei motori più piccole, dunque costi dei ricambi inferiori, e soprattutto costi energetici inferiori. Ad esempio il Tornado, il miniload, è realizzato interamente in alluminio, senza saldature: è più leggero e più rigido. Anche per questo può arrivare ad oltre 22 metri di altezza, senza necessità di avere un motore in cima alla colonna (il cosiddetto “antipendolo”), grazie alla rigidezza della colonna che gli consente di raggiungere grandi altezze e le più alte accelerazioni sul mercato. E questo non solo riduce i consumi energetici, ma richiede in generale meno risorse: pensate a che cosa può significare fare la manutenzione di un motore a venti metri di altezza. Anche il Vectura, il trasloelevatore per pallet, che vanta oltre duemila installazioni nel mondo, è stato migliorato continuamente, nell’ottica della riduzione dei consumi. Vi sono poi sistemi più attivi, come ad esempio le soluzioni per il recupero di energia, ad esempio in frenata, ed anche per il recupero di energia tra un asse elettrico e l’altro: durante il rallentamento sulla traslazione orizzontale, i sistemi Swisslog trasferiscono l’energia all’inverter che realizza il sollevamento; tutto il riciclo è all’interno della macchina. E questo vale per tutti i prodotti della nostra gamma. LM: Il punto di vista tecnologico: quali nuove soluzioni avete lanciato negli ultimi mesi, e quali sono le loro caratteristiche più interessanti? Per quali aspetti si differenziano sul mercato o segnano un’evoluzione rispetto alla vostra stessa gamma? LC: Fra le novità vorrei citare ancora AutoStore, che pur non essendo un prodotto “nuovo” perchè anzi vanta già diverse in- 70 Logistica Management | GIUGNO 2016 n AIP, Automated Item Picking. È una soluzione di picking di pezzi, che può integrarsi in qualsiasi impianto Swisslog, anche già esistente. Kuka ha sviluppato in esclusiva un robot collaborativo, che consente di operare in sinergia con l’operatore. È infatti una macchina intrinsecamente sicura: se urta l’operatore, si ferma, quindi non necessita di recinzioni di sicurezza. Il sistema combina un sistema di visione, con cui riconosce il prodotto all’interno della cassetta, e una pinza per prelevare il pezzo o la quantità di pezzi necessari. L’applicazione per cui è pensato è il prelievo di pezzi singoli, quindi dal punto di vista del cliente finale è un ulteriore passo verso il livello di servizio totale: in questo vediamo un potenziale di crescita straordinario legato in particolare all’ecommerce. Il sistema infatti è in grado di sollevare la persona dalla parte più logorante del lavoro fisico, lasciando all’operatore solo funzioni di controllo. È dunque un tipo di automazione totalmente flessibile, perché la persona può sempre intervenire rispetto al lavoro del robot, che opera sempre al suo fianco. Il robot si chiama IIWA, ed è dotato di svariati sensori per ciascun asse, in grado di misurare lo sforzo percepito dalla macchina. Sono quindi intrinsecamente sicuri e consentono al robot di adattarsi al compito: nelle fasi di assemblaggio industriale, ad esempio, vengono utilizzati per realizzare operazioni molto delicate ed adattive. La forza del robot infatti viene calibrata sulla resistenza che incontra. Lo stesso concetto è altrettanto vantaggioso se applicato alla logistica. n ACP, Automated Case Picking. È un sistema che consente di prelevare colli interi e di effettuare la pallettizzazione automatica di colli misti già “customer-ready”, “store friendly”; il prodotto è destinato principalmente al settore retail. Swisslog stava sviluppando questa soluzione da qualche anno, ma è solo dall’integrazione con Kuka che questo percorso di R&D ha ricevuto la spinta decisiva con investimenti di alcuni milioni di euro. Swisslog: l’automazione logistica incontra la robotica n Altra novità è il sistema CarryPick, una soluzione “merce all’uomo” che nasce dalla competenza Swisslog nel settore AGV, unita a quella maturata nel settore retail ed e-commerce (con un contributo anche dal mondo ospedaliero dove sistemi come quest, sono da noi realizzati da trent’anni). Ed è l’e-commerce il segmento a cui il sistema è prevalentemente indirizzato. Il sistema è composto da una serie di scaffalature basse e leggere, che vengono “sollevate” dal CarryPick, per essere portate, a chiamata, alla baia finale dove avviene il picking. Essendo tutti gli scaffali ad altezza uomo, è un sistema efficiente anche dal punto di vista del refilling, oltre del prelievo: sempre in ottica e-commerce. Nell’area picking il sistema si completa poi presso la workstation con interfaccia operatore basata su sistema Pick to Light e Put to Light. Le componenti del sistema sono in questo caso veicoli AGV, le tecnologie hardware e software per il picking, e soprattutto – fondamentale anche nel caso dell’AutoStore – il sistema di controllo WM6 della movimentazione complessiva che coordina tutte le missioni della flotta e ricercando la massima efficienza del sistema. di un prodotto precedente sviluppato in partnership, che ci ha consentito di entrare anche in questo mercato cinque anni fa. Da tempo cercavamo il nostro prodotto ideale, e oggi siamo riusciti ad arrivare ai livelli qualitativi che riteniamo consoni alla nostra realtà e a quello che si aspettano i clienti da Swisslog. Abbiamo già due progetti in corso con questa tecnologia, che si distingue per la notevole velocità in marcia e in accelerazione, e per l’innovativo sistema di presa che consente di movimentare sia cassette di plastica che cartoni, per le applicazioni di tipo “direct carton handling”. Anche in questo caso siamo dell’avviso che, soprattutto in questo contesto, la qualità e l’affidabilità siano sempre gli aspetti che portano ai migliori risultati, per il cliente e, di conseguenza per noi come fornitori. La nostra offerta ha probabilmente un costo importante, ma porta valore: questo viene sempre riconosciuto dai nostri clienti. Mai come in questo settore, è controproducente puntare solo sul prezzo. Invece, molto spesso i clienti che hanno realizzato un impianto con Swisslog, probabilmente ne realizzeranno presto un altro. Questo spiega i risultati che stiamo conseguendo sul mercato e alimenta le relazioni a lungo termine che vogliamo instaurare con i nostri clienti. n Infine, ancora al Logimat abbiamo lanciato la soluzione shuttle Cyclone Carrier, integralmente prodotto da Swisslog, evoluzione Inspired by you. Built by Mitsubishi. Guidate oggi il futuro Mitsubishi è rinomata per il design innovativo, la tecnologia e la qualità senza compromessi. I nostri nuovi carrelli elevatori elettrici EDiA EX da 2.5 a 3.5 tonnellate ne sono la prova più recente. I nostri ingegneri hanno trascorso più di 2 anni studiando attività di ogni tipologia e dimensione in giro per il mondo. quando l’affidabilità è tutto... ICS SDS INTELLIGENT CORNERING SYSTEM SENSITIVE DRIVE SYSTEM Il risultato? Carrelli elevatori che vi offrono tutto ciò che desiderate… e anche di più… Soltanto EDiA EX vi offre prestazioni eccezionali, stabilità impareggiabile e la reale possibilità di lavorare sia al chiuso che all’aperto, anche nel bagnato. Qualità | Affidabilità | Value For Money SET SPEED I carrelli EDiA EX offrono la migliore esperienza di guida... e sono anche i più produttivi. Sensitive Drive System (SDS) Apprezzato dai conduttori per la ‘sensazione’ intuitiva che sperimentano, l’SDS rileva se il carrello viene guidato in modo assertivo o prudente e fornisce di conseguenza le prestazioni modulate e progressive più adatte al caso specifico. Vuole dire maggiore sicurezza e produttività. FAST ZONE SLOW ZONE SENSOR READING Fast response to full speed Medium speed response profile Slow speed response profile Typical controller curve Per maggiori informazioni: www.edia-mitsubishi.com TRAVEL SPEED Più potenti... e più efficienti di qualsiasi rivale 4W FOUR WHEE STEERING