La mineralizzazione della sostanza organica
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La mineralizzazione della sostanza organica
ALLEGATO 6 LA MINERALIZZAZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA Per provare a quantificare la sorgente di nutrienti costituita dalla mineralizzazione della sostanza organica dei terreni, in mancanza di dati sperimentali, si sono tentate due metodologie di stima diverse. Il primo metodo è comunemente utilizzato in agronomia e prevede l’uso del coefficiente di mineralizzazione della sostanza organica, che in ambiente mediterraneo è abbastanza costante ed oscilla fra l’1.5 e 2.0%. Il secondo metodo, meno codificato, parte dall’ipotesi, sperimentalmente confermata in contesti analoghi (suoli torbosi), che il fenomeno sia la risultante di due processi: uno di tipo fisico, legato alla compattazione delle torbe disidratate, l’altro, di tipo bio-chimico, attribuibile alla mineralizzazione della sostanza organica. In entrambi i casi, la stima è stata spazializzata, disponendo, da un lato del già citato database georiferito dei suoli del comprensorio (si veda 2.5), dall’altro di un immagine raster della subsidenza (calcolata come differenza delle quote registrate nel 1935 e nel 2006) fornita dall’Autorità di Bacino del Fiume Serchio. Il calcolo è stato effettuato facendo riferimento alla sola superficie comune ai due strati informativi (1639 ha circa). Per la stima della mineralizzazione della sostanza organica si è proceduto secondo la seguente equazione: Cmin = Vt·BD·SO·Kmin·C/SO dove: Cmin = quantità di carbonio organico che viene mineralizzata in un anno in kg/ha anno Vt = volume di un ha di terreno profondo 0.4 m (spessore corrispondente alla profondità dello strato lavorato) in m3 BD = densità apparente del terreno in t/m3 SO = contenuto in sostanza organica del suolo in % Kmin = coefficiente di mineralizzazione in % C/SO = contenuto di carbonio nella sostanza organica, costante e pari a 0.58 % Il coefficiente di mineralizzazione è stato fissato a 1.8, facendo riferimento a precedenti osservazioni sperimentali condotte presso il Centro Interdipartimentale di Ricerche AgroAmbientali E. Avanzi (Bonari et al., 1997), il contenuto di sostanza organica è stato ricavato dal database dei suoli e la densità apparente è stata calcolata come descritto in Allegato 4. Per ottenere dal carbonio organico mineralizzato (Cmin) una stima del fosforo o dell’azoto mineralizzato è necessario conoscere il rapporto che nella sostanza organica del suolo lega questi elementi. Purtroppo, mentre il rapporto C/N nei diversi ambienti climatici, è praticamente costante e si aggira intorno a 10 (± 2), il rapporto C/P appare più variabile, aumentando proporzionalmente al contenuto di materia organica. Inoltre anche il rapporto P/Porg risulta modulato dal contenuto di sostanza organica. Nel caso in esame, facendo riferimento alle analisi eseguite sui suoli campionati, si sono fissati tre valori soglia del rapporto C/P e del rapporto P/Porg, in funzione del contenuto di sostanza organica: 80, 250 e 300 rispettivamente per i suoli con SO < 5%, compresa tra 5 e 10% e > 10%. Eseguendo il calcolo su tutti i punti di suolo a disposizione e spazializzando il dato, facendo ricorso a metodi geostatistici (kriging ordinario) (Figura 1), si ottiene una media annua di 27 kg P/ha mineralizzato. Per la stima a partire dalla subsidenza, il calcolo è stato effettuato secondo la seguente equazione: Cmin= Sa·BDt·Im·C/SO dove: Sa = tasso osservato di subsidenza annua in m/anno 71 BDt = densità apparente della torba in t/m3 Im = incidenza della mineralizzazione sul compattamento in % Fig. 1 – Spazializzazione del fosforo mineralizzato stimato a partire dal contenuto di sostanza organica dei terreni In questo caso le incertezze del calcolo sono maggiori ed essenzialmente a carico del parametro Im che dovrebbe valutare l’incidenza che il fenomeno della mineralizzazione ha sul totale della subsidenza osservata. Non avendo a disposizione alcuna osservazione sperimentale nell’area in oggetto, si è fatto ricorso a dati di letteratura ricavati in ambienti analoghi (Grønlund et al., 2008; Gambolati et al., 2006), fissando questo parametro nel range 30-40%. Un’ulteriore incertezza sorge dal fatto che, come è noto, il processo di compattazione è più importante nelle fasi immediatamente successive alla bonifica per drenaggio, mentre il fenomeno di mineralizzazione acquista importanza negli anni a seguire; inoltre lo stesso tasso di subsidenza complessiva è variabile, essendo destinato a diminuire nel corso del tempo. Per una stima più precisa quindi, sarebbe necessario avere a disposizione dati intermedi relativi all’evoluzione temporale del fenomeno. La densità apparente della torba è stata fissata a 0.2, valore medio riportato in letteratura. 72 La stima ottenuta con il secondo metodo varia da 26 a 34 kg/ha di fosforo mineralizzato annualmente (al variare della percentuale di incidenza della mineralizzazione sul fenomeno complessivo), di conseguenza è assai simile al valore ottenuto con il primo procedimento, consentendo di ipotizzare che l’incidenza della mineralizzazione sul fenomeno del compattamento debba essere vicina, almeno mediamente, all’intervallo individuato. A riprova della coerenza delle stime, la correlazione spaziale tra il carbonio organico mineralizzato calcolato con i due metodi è risultata significativa, con un valore di R2 pari a 0.7 (Fig..2). a b Fig. 2 – Stima del carbonio mineralizzato a partire dal tasso di subsidenza (a) e dalla mineralizzazione della sostanza organica dei terreni (b) 73