Numero 1 - FLP Affari Esteri
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Numero 1 - FLP Affari Esteri
Anno 1 numero 1 novembre 2003 Vo c e s e m i u f f i c i a l e d i i s c r i t t i e s i m p a t i z z a n t i d e l S . A . I n t e s a E s t e r i “gemellato con “Presidenza Club” dello snaprecom” Perché il “Giornalino” Spiegare le ragioni della nascita di un giornale non è mai facile: un progetto editoriale, qualsiasi siano i suoi intenti, in buona parte si intesse sempre della materia “di cui son fatti i sogni” (con le nostre scuse a Shakespeare…); e dunque, oscilla sempre fra utopia e concretezza, fra spinte ideali e Realpolitik. Una cosa però possiamo dirla: vorremmo che questo nuovo giornale, questo progetto, questo sogno, fosse la voce - semiufficiale… - dei nostri colleghi, di tutti noi, dipendenti del M.A.E. Vorremmo che divenisse non solo voce e amplificatore delle idee del sindacato, ma anche luogo di incontro e discussione; palestra di idee e proposte; fertile agorà in cui esprimere istanze, pareri, doglianze; ed anche agone di polemiche, beninteso costruttive (non si dice sempre così?…). Infine: un giornale è un’opera collettiva, si declina sempre al plurale perché è creatura di tutti: di chi lo fa tecnicamente, ma anche e soprattutto di chi lo legge, lo vive e lo fa proprio. Per cui, amici e colleghi, attendiamo, con speranza e impazienza, il vostro insostituibile apporto: i vostri commenti, la vostra approvazione, i vostri dissensi (della cui riservatezza garantiamo il rigoroso rispetto). Augurateci, auguriamoci in bocca al lupo e …. Il tricolore non sventola più a Kingston Pochi anni fa, veniva ammainato il tricolore sull’Ambasciata italiana in Kingston, Jamaica. Si trattava di una piccola rappresentanza dal basso costo (come fitto sede, e come spesa personale - una decina di dipendenti, non di più), e dalla relativa importanza (in materia di interscambi economici), ma dall’alto valore aggiunto, se commisurato alla resa in termini di rapporti politici bilaterali. La Segue a pag 2. Un Oscuro oggetto del desiderio 266 bis Il disegno di legge di riforma della parte seconda della Costituzione ed il ruolo del Ministero degli Affari Esteri. Il DPR 18 del 1967 le Rappresentanze diplomatiche la tutela delle collettività la riforma del 1999 il DPR 200 del 1967 le Ambasciate il CCNL gli esperti la internazionalizzazione delle imprese il made in Italy la protezione consolare il voto degli italiani all’estero i rapporti bilaterali la politica estera del governo la promozione culturale la rappresentanza degli interessi regionali le OO. II. Le missioni i rapporti multilaterali Questa è la situazione attuale dell’amministrazione della farnesina: un testo con molti spazi vuoti. Segue a pag 2. DIVISE ALLA FARNESINA O FARNESINA IN DIVISA? Da qualche anno alla Farnesina ha preso piede una particolare tendenza: non vi si accede più tramite concorso. Non ve ne eravate ancora accorti? Su quasi 3.000 dipendenti “romani” (di cui il 60% circa appartenente al comparto Ministeri) è in costante aumento la quota di esterni (comandati, distaccati, esperti, società private, consulenti a vario tito- lo…) che ha ormai raggiunto la ragguardevole entità del 30%, poco più poco meno, del personale. Non è questa la sede in cui vogliamo intervenire su una politica - per noi penalizzante oltre che mortificante, considerando i sacrifici e l’impegno comunque profusi dalle vituperate “aree funzionali”che ha portato sempre meno impiegati all’accesso al M.A.E. attraverso regolare concorso pubblico; vogliamo però soffermarci su di un altro aspetto: la presenza di personale appartenente ai corpi militari. In varie Direzioni questa tipologia di dipendenti opera con la solerzia e l’efficienza tipica della carriera cui appartiene, ma resta, per così dire, invisibile, o meglio irriconoscibile (a meno di una conoscen- Segue a pag 2. Jamaica infatti, capofila Caricom (l’associazione che raggruppa i Paesi Caraibici), orientava - oltre ad assicurare il proprio appoggio in seno alle varie Organizzazioni Internazionali - anche il voto di una quindicina di paesi dell’area. Fulci, rappresentante italiano all’O.N.U., all’epoca perse ben poche occasioni per esprimere la propria, personale contrarietà alla chiusura della sede, avvenuta - con scarso tempismo, e forse con scarsa lungimiranza - in concomitanza con lo svolgimento delle manovre per l’elezione dei Membri non Permanenti in seno al Consiglio di Sicurezza O.N.U. (per inciso, l’Italia ai voti, in quella tornata, non ce la fece: contrariamente a quanto accaduto nelle votazioni delle risoluzioni precedenti). Le solite, forse malevole, forse inattendibili “gole profonde”, ipotizzarono che alla base della chiusura dell’Ambasciata di Kingston ci fosse non un piano di razionalizzazione, quanto piuttosto un capriccio dispettoso dell’allora on. Ministro degli Affari Esteri a danno di un precedente titolare del Dicastero. Un tiro alla fune fra opposte potenze, insomma, che vide crollare per terra l’incolpevole Rappresentanza. Quale criterio presiede - ci si potrebbe allora domandare all’apertura o chiusura delle sedi estere, se è disatteso, o sminuito, quello imprescindibile della tutela dei rapporti bilaterali; della ricerca di appoggi e consensi nell’ambito delle Organizzazioni internazionali? Altre, o chissà, forse le medesime gole profonde, incessantemente al lavoro, annettono infatti l’imminente apertura del Consolato ad Atlanta alla sola contiguità geografica con il ranch texano del Presidente Bush… Ora siamo con la coscienza a posto in quanto abbiamo informato l’on. Ministro dei fatti in maniera che non possa dire “io non sapevo”. La redazione chiede ai lettori di inviare commenti via e-mail con garanzia di privacy. 2 PIATTAFORMA UNITARIA DI RILANCIO DEL M.A.E. (266 Bis) Per ovviare alla disarmonica situazione attuale (come graficamente evidente in prima pagina) e cercare di provvedere ad una cornice che riconduca ad unità le differenti normative di settore presenti, finalizzato il tutto al rilancio della Farnesina alla luce, anche, del disegno prefigurato dalla devoluzione in esame in Parlamento, le OO.SS. maggiormente rappresentative hanno presentato, a seguito dell’indicazione dell’On.Ministro esplicitata durante l’ultimo incontro, la seguente piattaforma: “Queste OO.SS. tenuto conto di quanto emerso in occasione dell’incontro con il Ministro Franco Frattini dello scorso aprile e dei seguiti intercorsi con l’Amministrazione, propongono l’istituzione di una Commissione incaricata di trovare opportune e urgenti soluzioni ai temi da trattare”. COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE: per garantire un’immediata incisività delle soluzioni, si propone che gli incaricati da parte del Ministro, con atto formale e potere decisionale, siano: Il Vice Segretario Generale; Il Capo Ufficio Legislativo; Il Direttore Generale del Personale; Il Direttore Generale per gli Affari Amministrativi. FORMA DELL’ATTO: provvedimento normativo con presentazione diretta alle Commissioni competenti di Camera e Senato. TEMPI DI ESECUZIONE: si ritiene che i lavori di studio e programmazione, propedeutici al provvedimento normativo, debbano concludersi entro trenta giorni dalla data del presente documento. TEMI DI TRATTAZIONE: 1) CENTRALITA’ DEL RUOLO DEL MAE QUALE COORDINATORE DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA E RIORDINO IN TALE PROSPETTIVA È interesse comune intervenire sulla crisi profonda che sta vivendo la Farnesina con una progressiva perdita di competenze e del ruolo istituzionale. Pertanto, si ritiene necessaria l’adozione di un provvedimento, che restituisca centralità al Ministero degli Affari Esteri e che lo adegui ad un contesto di relazioni internazionali e compiti sempre più complessi ed articolati. Il provvedimento dovrà inoltre disciplinare l’organizzazione delle za personale quando si lavora nello stesso ufficio…), in quanto indistinguibile dal resto dei comuni impiegati. Ci chiediamo: per quale motivo il personale militare non indossa la divisa, prevista dai vari regolamenti dei Corpi, e della quale si può fare a meno solo con una dispensa espressa con provvedimento motivato? La domanda, lungi dal voler essere malevola o polemica, ci sembra legittima. Dei militari infatti non si contesta l’utilissima, marziale presenza ma, per ovvie esigenze di trasparenza, la si vorrebbe individuabile: e cosa meglio, e oltretutto obbligatorio, della bella Anno 1 numero 1 strutture di tutto il personale dell’Amministrazione degli Affari Esteri. 2) SPECIFICITA’ DEL PERSONALE MAE Secondo quanto previsto dal D.Lg. 165/01 art.6, c.5, si richiede una concreta valorizzazione della specificità di tutto il personale dell’Amministrazione degli Affari Esteri e delle singole figure professionali che assicurano il “Servizio Diplomatico” sia presso le sedi all’estero (Front office) sia a Roma (Back office), prevedendo, nello strumento normativo, l’individuazione di una specifica indennità di Amministrazione che sia in rapporto diretto percentuale con la retribuzione di posizione attribuita alla fascia intermedia della carriera diplomatica. 3) RISORSE FINANZIARIE Si ritiene assolutamente necessario prevedere un adeguato incremento delle risorse finanziarie destinate al MAE, invertendo la tendenza negativa degli ultimi esercizi, finalizzato a: • Assicurare il regolare funzionamento dell’intera struttura sia a Roma che all’estero; • Ampliamento degli organici delle AA.FF. e relativa copertura tramite pubblici concorsi; • La soluzione dei problemi normativi del personale con contratto a tempo indeterminato; • Formazione e riqualificazione. divisa del Corpo di appartenenza? Giriamo il quesito al Ministro ed, in sua assenza, al Segretario Generale, per rispondere - ed eventualmente correggere - questa distorsione soltanto in apparenza irrilevante. Alla Farnesina accadono ogni giorno molte cose che vengono percepite solo superficialmente: la memoria tende a liquefarsi, il temporaneo diventa prassi, le esigenze di servizio sono una cartapesta che avviluppa, e a volte impedisce il respiro. Le aree funzionali sono costantemente tenute al di fuori di qualsiasi discorso o intervento migliorativo, a meno di non Roma. 17 giugno 2003” Il seguito al prossimo numero pagare il prezzo di ferme prese di posizione: utili idioti, esercito di riserva ormai, buoni per scrivere in bella copia o per archiviare, ma senza riconoscimento di dignità, competenza, esperienza. Gli zuccherini, che ci vengono dati come ai cavalli da tiro, non ci bastano e non li vogliamo più. Parigi - o l’estero purchessia non vale più nessuna messa; ed è ormai ora che l’equità (e non l’equinità: poiché al M.A.E. spesso si tende a contrabbandare un termine per l’altro…), e la trasparenza valgano per tutti: e non solo per alcuni, orwellianamente più uguali degli altri. La redazione chiede ai lettori di inviare commenti via e-mail con garanzia di privacy. PIATTAFORMA FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2003 PROPOSTA DELLE ORGANIZZAZIONI ART.3 - 1- L’ 80% dell’importo complessivo totale delle risorse finanziarie certe sarà corrisposta a titolo di produttività collettiva per il miglioramento dei servizi, per i disagi, i rischi e le gravose articolazioni dell’orario di lavoro, per il periodo 1 gennaio 2003 – 30 giugno 2003, con le modalità previste per la corresponsione dell’indennità di amministrazione, secondo i seguenti parametri: SINDACALI PER L’UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE DESTINATE AL FONDO UNICO PER LA CORRESPONSIONE DELL’INCENTIVO DI PRODUTTIVITA’ COLLETTIVA PER L’ANNO 2003 Le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, Cisal-INTESA, UNSA SICIS-MAE, UGL Tenuto conto della normativa vigente, tra cui quanto previsto dall’art.32 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Comparto Ministeri, 1998-2001 e di quanto previsto dall’art.6 del Contratto collettivo integrativo di Ministero, sottoscritto in data 3 agosto 2000, per il periodo 1998-2001, e tutt’ora vigente. Tenuto conto anche delle modalità adottate per l’attribuzione dell’indennità di raggiungimento del risultato per i dirigenti. Considerato che il risultato viene conseguito con la fattiva collaborazione di tutto il personale impiegato nell’ufficio cui è preposto il dirigente. Vista la metodologia di applicazione per la corresponsione dell’indennità di raggiungimento del risultato per i dirigenti di cui sopra. CONCORDANO Di disciplinare le modalità di corresponsione del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2003 unicamente con i principi e criteri previsti nel presente accordo. ART.1 - Il presente accordo disciplina: a) le modalità di destinazione delle risorse a titolo di incentivo per la produttività collettiva; b) le modalità di retribuzione a valere sul fondo a titolo di indennità per turnazioni, posizioni organizzative per capi sezioni, altre posizioni organizzative e responsabilità specifiche (incarichi). ART.2 - Le risorse finanziarie da destinarsi al FUA 2003 sono quelle derivanti dall’applicazione della normativa vigente. Direttore responsabile: Mario Mercuri Direttore editoriale: Maurizio Polselli Grafica e impag.: Macunix ideas para estampar e-mail: [email protected] - tel. +34948074555 Tipografia: A 82 B1 85 B2 87 B3 90 C1 93 C2 97 C3 100 2- Il restante 20% sarà corrisposto per il pagamento delle seguenti indennità, unicamente per il primo semestre 2003: a) turnazioni (così come definite e disciplinate nell’accordo 2002 sull’orario di lavoro) b) posizioni organizzative per i capi sezione; c) altre posizioni organizzative di cui all’art.18 del CCNL 1998/2001; d) responsabilità specifiche (incarichi) Per quanto attiene alle tipologie a), b), c) e d) gli incarichi dovranno essere conseguenti a disposizioni legislative o ordini di servizio o altri documentabili riferimenti autorizzativi. Le indennità delle tipologie b) e c) non sono cumulabili. Per la determinazione degli importi delle suddette tipologie d’indennità si fa riferimento alle tabelle allegate all’Accordo FUA 2002. L’indennità delle posizioni organizzative di capo sezione, in quanto assimilabile a quella corrisposta a tale titolo al personale diplomatico preposto alle stesse funzioni (ex art.16 D.lgvo 85/2000 legge sulla carriera diplomatica), verrà corrisposta con le stesse modalità. ART.4 - Eventuali risparmi derivanti dall’attribuzione delle indennità di cui al comma 2 dell’articolo 3, nonché tutte le somme variabili o quantificabili successivamente, che affluiranno al FUA per l’esercizio 2003, saranno oggetto di separato accordo da concludere entro il 31 ottobre 2003. ART.5 - Le risorse già disponibili (in cassa e competenza) per l’esercizio finanziario 2003 verranno erogate immediatamente per liquidare in via prioritaria l’indennità di cui all’art.3 comma 1. Roma, 27.05.2003 F.U.A. 2003 la rivoluzione Informiamo i colleghi e iscritti delle novità introdotte nella Piattaforma unitaria F.U.A. 2003 A lato, pubblichiamo la Piattaforma unitaria F.U.A. 2003. Due parole introduttive ci sembrano doverose, data l’importanza dell’argomento, e la portata dell’innovazione. Questa Piattaforma unitaria attua infatti una rivoluzione copernicana nella materia spinosa dell’erogazione delle risorse per la produttività, in quanto - per la prima volta - si individua una procedura idonea a far sì che almeno una piccola parte delle risorse dell’anno entri nelle tasche dei beneficiari, nel corso dello stesso anno di riferimento. Si tratta di un principio - e, ovviamente di una prassi - già applicati a vantaggio di diplomatici e dirigenti: e non si è fatto altro che rivendicarne analoga applicazione anche al personale del Comparto Ministeri, in ossequio, peraltro alle precise direttive impartite, in merito, dal Ministro. L’obiettivo del sindacato, dunque, è di ottenere che tutte le provvidenze economiche siano percepite dal personale nei medesimi tempi, a prescindere dall’inquadramento normativo: evitando così che, per una categoria, gli stanziamenti per la produttività si commisurino con i tempi del calendario; e per altre categorie, invece, con quelli della geologia. Non è difficile, quindi, notare che le richieste sindacali vanno nell’indirizzo della semplificazione e della trasparenza, da un lato; e, dall’altro, verso la modifica di un sistema - l’attuale - le cui complessità, oscurità e farragini sono un ottimo alibi per interpretazioni da cui, a loro volta, derivano distonie, disuguaglianze e disparità di trattamento. Perché, allora, l’Amministrazione osteggia questa Piattaforma - o chi, al suo interno, è responsabile del boicottaggio di una proposta che ha il solo torto di valorizzare il merito e, insieme, di adeguare gli esigui stipendi metropolitani alla diminuzione (solo numerica, beninteso) del personale di ruolo, e al contestuale aumento delle competenze e dei carichi di lavoro? E, a proposito di criterio meritocratico: siamo forse indiscreti a domandarci se venga applicato anche ad altre categorie di personale M.A.E., oltre ai ministeriali? Ci divora infatti la curiosità di sapere se una sorta di par condicio o, forse, di pax economica, non garantisca a tutti i diplomatici, senza discriminare, le indennità correlate al raggiungimento degli obiettivi - e, se sì, in quale percentuale… Richiediamo ai lettori di inviare commenti via e-mail con garanzia di privacy. Anno 1 numero 1 3 Il lettore non è solo un lettore. Qualche buona ragione per scrivere a ÒIl FarnesinoÓ Si Informano i colleghi, iscritti e simpatizzanti della possibilità di inviare lettere, messaggi, e-mail, fax alla redazione. Abbiamo sempre pensato che un giornale non sia la tromba del Giudizio, che inappellabilmente decreta; piuttosto, è una campana che chiama a raccolta. Un giornale non è un poderoso soliloquio; piuttosto, è un dialogo, continuo e costante, fra redattori che in primis sono lettori (delle cose, degli eventi, dei fatti) e lettori scrittori (che con le loro proposte, polemiche, pareri, palinodie e puntigli lo animano e gli danno forza e spessore). Questa è, ardentemente vuol essere, la finalità che anima la rubrichetta delle “Lettere al Giornalino”. Uno spazio per tutti i nostri amici, sostenitori, nemici e detrattori, confidenti e delatori, nella certezza del rigoroso rispetto della privacy e della libertà d’opinione. Un forum sempre aperto alle idee, al confronto e anche allo scontro (purché non armato…). Una palestra anche, se volete, per mantenere la mente sana e in allenamento. Coraggio, scrivete numerosi! Si invitano tutti i lettori ad inviare commenti, con garanzia di privacy, via e-mail a [email protected] o via fax al +390636912305. Nei prossimi numeri: • Todos caballeros alla farnesina..ma pochi con il ÒcilindroÓ e tanti col sombrero. • Palazzine ex-civis: da una richiesta soddisfatta della Cisal Intesa ad opportunitˆ per la farnesina di ambienti ÒumaniÓ per tutti. • Trasferimenti: ÒlisteÓ. Nuovo corso vera trasparenza o meno risorse per il ÒsolitoÓ personale? • Poliambulatorio servizi anche per il personale peculiare del MAE. • Circolo, baby parking e tovaglie a quadrettoni. • E É tanto altro ancora. 4 Anno 1 numero 1 I Racconti di Nonno Farnesino Bentrovati, miei cari. Mettetevi comodi accanto al focolare, perché adesso il nonno vi racconterà una storia. C’era una volta, nel paese incantato della Farnesina, fra boschi, laghi e fiumi mormoranti, una popolazione che ne combinava (e tuttora ne combina…) di tutti i colori. Voglio però narrarvi, in particolare, di un farnesino che un giorno, per lavoro, si trasferì dalla capitale del paese a quella di una limitrofa, montuosa contea, insieme con la sua consorte legittima. Tutto, per qualche tempo, sembrò filar liscio; ma - sarà stato per l’aria frizzante delle vette? per i funghi trifolati? per i formaggi d’alta quota? - fatto sta che, un brutto giorno, si incrinò l’armonia della coppia felice: la moglie, inaspettatamente rientrando nello chalet, trovò nel talamo nuziale il farnesino e un’avvenente valligiana. Le grida della tradita riecheggiarono per cime e pianori, e costrinsero il reprobo a rientrare precipitosamente nella capitale farnesinica. Invano il poligamo addusse a scusante la necessità di approfondire i rapporti bilaterali con gli autoctoni. Ma i suoi moventi, miei cari, se non intenerirono il cuore della moglie inasprita, furono almeno giudicati con benevolenza dai suoi superiori, lì nell’equanime paese della Farnesina. Così, per non avvilire ulteriormente il proscritto, fu fatto in modo che la contea montagnosa lo dichiarasse “persona non grata”: il rientro per motivi d’ufficio, risparmiandogli uno stress economico, evitò al fuggitivo che alla beffa boccaccesca si aggiungesse il danno monetario. Volete sapere com’è andata a finire? Non temete, il nonno vi racconterà anche questo. I rapporti bilaterali furono, per patrio dovere, comunque approfonditi a tal punto che la valligiana maliarda si trasferì anche lei a lavorare nel paese incantevolmente ospitale della Farnesina - superando, com’è ovvio per soli meriti, un regolare concorso. Solo una cosa il nonno non può (per adesso?…) dire anzi due. Se l’ammaliatrice e il fedifrago lavorino ora nello stesso ufficio; e se l’umiliata consorte non stia ancora lì, a gridare fra valli e montagne… Ma una cosa è certa: ad ogni modo, vissero tutti felici e contenti. Ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale.