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DENTRO il LIBRO
dai 9 anni
MIO PAPÀ SCRIVE LA GUERRA
Luigi Garlando
Illustrazione di copertina: Annalisa Ventura
Pagine: 112
Codice: 978-88-566-4990-1
Anno di pubblicazione: 2015
IL CONTENUTO
Il papà di Tommi è un reporter di guerra catturato con altri colleghi in Afghanistan da un
gruppo di terroristi. Nel libro si alternano le pagine di diario di Tommi, che a Milano aspetta
speranzoso il ritorno del padre, e quelle del giornalista che racconta i terribili giorni di prigionia.
Ne risulta un dialogo a distanza tra un padre e
un figlio che si amano tantissimo e che condividono passioni e speranze.
Alla base delle loro convinzioni c’è la consapevolezza dell’importanza del mestiere di giornalista, che viene ben sintetizzata nella prefazione
al libro da Toni Capuozzo, famoso cronista inviato in vari conflitti. Dice infatti che la guerra
“non è così lontana, così impossibile, così estranea (...) uno vorrebbe raccontare sempre storie
a lieto fine. (...) Ma non bisogna dire bugie (...)
la guerra riguarda anche i bambini, purtroppo.”.
E a pagina 66 l’autore continua dicendo che i
giornalisti “scrivono ogni giorno per trovare
qualche verità che ci renda un po’ più liberi.”
Alla fine del libro il lettore può consultare un
interessante “glossario del giornalista”.
© 2015 - Edizioni Piemme S.p.A., Milano
L’AUTORE
Grande appassionato di calcio e di scrittura, Luigi
Garlando ha unito le sue passioni diventando giornalista
sportivo e scrivendo romanzi di successo, non solo sul
mondo del calcio. Alcuni dei suoi libri più famosi sono,
infatti, legati ad argomenti di spiccato sapore realistico
e di denuncia sociale con i quali ha vinto numerosi premi
letterari. Mio papà scrive la guerra, per esempio, ha
ottenuto il Premio Cento nel 2005.
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DENTRO il LIBRO
ARGOMENTI DA APPROFONDIRE IN CLASSE
Materiale che l’insegnante può utilizzare per iniziare con i ragazzi un percorso di studio, ricerca e
riflessione sugli argomenti affrontati nel libro.
L’AFGHANISTAN
Cosa conosci dello stato asiatico dell’Afghanistan?
Prova a inserire nella tabella le tue conoscenze su:
CONFINI:
TERRITORIO:
CAPITALE:
ECONOMIA:
FORMA DI GOVERNO:
RELIGIONE:
ASPETTATIVA DI VITA:
ALFABETIZZAZIONE:
© 2015 - Edizioni Piemme S.p.A., Milano
Ora leggi le seguenti informazioni e completa/correggi con la classe quanto scritto prima (probabilmente sarà necessario integrarle con altre ricerche sul tuo manuale di geografia).
L’Afghanistan è un paese dell’Asia centrale tra i più poveri al mondo: una persona in media vive con
circa un dollaro al giorno e il tasso di analfabetismo è altissimo (per le donne sfiora il 98%).
Eppure è un territorio ricco di risorse del sottosuolo, non ultimo il petrolio; come è possibile tanta
povertà?
La sua posizione centrale, passaggio obbligato tra oriente e occidente, e il controllo delle risorse
petrolifere sono proprio alla base delle continue guerre che hanno portato alla situazione attuale.
Gli scontri tra potenze coloniali occidentali e signori della guerra locali risalgono ai primi decenni
del secolo XX: è importante in questo senso ricordare la presenza del protettorato britannico e l’invasione russa del 1979. Nel 2001, poi, gli Usa condussero un attacco contro i terroristi islamici - gli
stessi che gli americani avevano precedentemente armato per cacciare i russi - che si resero responsabili dell’attentato dell’11 settembre.
A tutt’oggi la situazione politica del paese è molto instabile.
A pagina 18 il papà di Tommi dice: “La guerra è una polpetta schifosa, fatta con un sacco di cose
brutte. E una è proprio questa: che tiene lontana la gente da paesaggi splendidi.”
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DENTRO il LIBRO
LA CONDIZIONE DELLA DONNA
Dopo il ritiro delle truppe sovietiche, avvenuto nel 1988 le diverse tribù afgane combatterono
le une contro le altre per la conquista del potere. Prevalsero i talebani, un’associazione politica
e religiosa che nel 1996 instaurò un regime islamico. La legge coranica fu applicata con rigore e
la condizione della donna ritornò a essere quella di una totale sottomissione agli uomini, senza
alcun diritto, neanche quello di mostrare il proprio volto: vennero obbligate a indossare il burqa,
una veste pesante che copre tutto il corpo e il viso. Fu loro impedito di frequentare la scuola, di
lavorare, di farsi curare da medici maschi, di uscire da sole. Venne loro imposto di sposare l’uomo
scelto dalla famiglia, anche in tenera età. Nel caso avessero infranto queste regole sarebbero state
arrestate e punite brutalmente, anche con la pena di morte.
A tutt’oggi, a causa della situazione politica instabile, la condizione delle donne afgane è molto
difficile.
Conosci qualche signora o ragazza che porta il velo o una forma più integrale di copertura del
capo e del corpo? Sai cosa rappresenta? Si tratta di un simbolo religioso, che però, in alcuni luoghi della terra è diventato anche l’emblema della condizione della donna in quei luoghi.
SPUNTI DI RIFLESSIONE
I BAMBINI SOLDATO
KABUL - Hanno all’incirca cinque anni i bambini addestrati alla guerra proprio come se fossero già
dei veri soldati. I loro volti già inferociti dalle armi sono stati pubblicati in un video da fanatici islamici. Nelle prime immagini ci sono dei bambini piccolissimi, poi, come un plotone, ragazzini un po’
più grandi che a stento resistono al rinculo dei fucili che imbracciano. Alcuni di loro hanno le facce
oscurate: saranno proprio loro i futuri kamikaze che i talebani stanno addestrando al sacrificio.
Da Leggo, quotidiano on line
Avevi mai sentito parlare di questo terribile fatto?
Discuti in classe con i tuoi compagni e fai una ricerca sull’argomento.
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EMERGENCY
Emergency è un’associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della
guerra e delle mine antiuomo, fondata dal medico chirurgo italiano Gino Strada e da altri suoi colleghi. Dalla sua fondazione nel 1994 alla fine del 2013, ha assistito gratuitamente oltre 6 milioni
di pazienti in 16 paesi nel mondo.
Nel marzo 2007, durante il sequestro in Afghanistan del giornalista Daniele Mastrogiacomo (de
La Repubblica) Strada, in qualità di medico super partes, ha assunto una posizione di rilievo nelle
trattative per la sua liberazione.
Come hai potuto leggere da queste poche righe, il libro muove da un fatto realmente accaduto.
Sai cos’è una ONG? Sai che anche tu e i tuoi compagni potete parteciparvi e aiutare queste
associazioni? Parlatene in classe insieme all’insegnante e confrontate le vostre idee in merito,
cercando di capire se e come potreste fare per dare eventualmente il vostro contributo a una di
queste organizzazioni.
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DENTRO il LIBRO
Suggerimenti di attività per l’insegnante
IN REDAZIONE
A pagina 29 l’autore dice: “Un giornale è come una squadra di calcio, in cui ci sono ruoli diversi,
ma ugualmente preziosi”, poi a pag. 76 continua: “Ho visto la stanza delle Cronache (…), la stanza
degli Spettacoli (…), dell’Economia (…) e delle pagine sportive.”
Con quest’attività la classe si trasforma in una redazione giornalistica.
L’insegnante suddivide gli studenti in piccoli gruppi e affida a ciascuno una “stanza” (si può anche
fare la stanza degli intrattenimenti, con giochi, cruciverba, fumetti, oroscopo, piatto del giorno…).
Si mostra il menabò vuoto della pagina del giornale - preventivamente stampato in formato A3 - e
si forniscono le “Regole del buon giornalista”.
Ciascun gruppo, dopo aver letto e commentato le regole e osservato lo spazio a disposizione, si
riunisce per la prima stesura dell’articolo.
Quando tutti i “pezzi” saranno conclusi e corretti, si incollano sul menabò e la pagina si potrà poi
fotocopiare per tutti.
L’argomento dei vari articoli, foto, vignette, ecc. dovrebbe essere il contenuto del libro, o uno dei
vari aspetti affrontati dall’autore, cosicché l’attività si connota come momento di riflessione e rielaborazione. Grazie a questa attività si avrà inoltre l’occasione di presentare la pagina di giornale a
un’altra classe, così da incoraggiarla nella lettura del libro.
LE REGOLE DEL BUON GIORNALISTA
- Sii chiaro
- Cerca di essere sintetico
- Dai informazioni complete (scopri le regole delle cinque W)
© 2015 - Edizioni Piemme S.p.A., Milano
- Ricorda: ogni articolo deve avere un titolo e, possibilmente,
un sovratitolo (detto occhiello) e un catenaccio (particolari
che “incatenano” l’attenzione)
- L’articolo di apertura ha spesso un sommario
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GIORNALE DI CLASSE
Occhiello
TITOLO
Catenaccio
Articolo
di cronaca
Sommario
Articolo di spalla
(commento)
alla cronaca
Foto/disegno/
vignetta
Cultura
e spettacoli
Sport
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Economia
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Mio papà scrive la guerra, di Luigi Garlando
Il Battello a Vapore, Edizioni Piemme
ATTIVITÀ N.1
LA MACCHINA PER SCRIVERE
Il papà di Tommi adora una vecchia macchina per scrivere, un vero oggetto da museo, i cui pezzi di
ricambio sono diventati pressoché introvabili.
Sfortunatamente, nell’usarla di nascosto, Tommi danneggia alcuni tasti, cosicché le parole del diario
che sta scrivendo risultano distorte.
Riesci a ricostruire il testo nella versione che Tommi avrebbe voluto dargli?
Alla fine puoi verificare la tua abilità controllando le pagine 47-48.
Gli errori sono 19.
NEL PRINCIPE NON VOGLIO SOLDATINI
© 2015 - Edizioni Piemme S.p.A., Milano
Oggi pomeriggio io e Milli ci siamo seduti sulle scuole e abbiamo
giocato a Samarcanda ascoltando le prigioni che uscivano
dall’appartamento del signor Bovolenta.
Lei ha indovinato quella sull’Uomo Rospo degli 883, io Ciao
nonna di Jovanotti.
Eravamo pari.
“Chi indovina la prossima, ha vinto” ho proposto a Milli.
Ci siamo concentrati con le mani sulle orchette, come fanno
i concorrenti veri in eurovisione, che hanno le culle, ma la
prigione l’ha indovinata la signorina Sandra. Sorpresona!
È uscita di casa con il suo musaccio in braccio, quello nero,
Zom, che appena mi vede si mette a sbuffare con il melo ritto,
neanche fossi un cane.
Mi detesta. E io ricambio trombettieri.
Milli mi ha dato un colpetto con il bollito: “Occhi aperti Sonni,
qui ci scappa un pezzo per la striga!”.
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Mio papà scrive la guerra, di Luigi Garlando
Il Battello a Vapore, Edizioni Piemme
ATTIVITÀ N.2
OGGI SONO SCRITTORE
Alla pagina 22 del libro trovi questa frase: “Gli scrittori inventano, i giornalisti ricercano
e descrivono.”
Oggi sei uno scrittore, perciò sbizzarrisci la tua fantasia, la creatività e l’inventiva e realizza un
racconto: Tommi racconta la giornata in cui ha riabbracciato suo padre, finalmente libero.
Caro Diario,
© 2015 - Edizioni Piemme S.p.A., Milano
Il Battello a Vapore suggerisce anche…

Sull’Afghanistan: N. H. Senzai, La strada per Kabul, Piemme, 2014
V. Senesi, Kualid che non riusciva a sognare, Piemme, 2014
Sui bambini soldato: A. Melis, Una bambina chiamata Africa, Piemme, 2005