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Sabato 19 marzo 2011 & IL GIORNALE DELLA TOSCANA CULTURA SPETTACOLI L’evento di Renzi e Da Empoli una lunga estate senza musica MARCO FERRI/ Q uella che arriverà tra poco più di due mesi, per Firenze sarà una lunga, arida estate senza musica. Grazie soprattutto all’incapacità del sindaco Matteo Renzi e della sua Giunta (assessore alla cultura, Giuliano Da Empoli in primis), in città non sarà programmato alcun grande evento musicale. Niente. Calma piatta. Vuoto pneumatico. Silenzio pressoché totale. Gli inquilini di Palazzo Vecchio, come detto, hanno gran parte della responsabilità. Ma non totale. Spieghiamoci. Che al Comune non importi molto dell’Estate Fiorentina è un fatto conclamato. Basta vedere quel che è accaduto negli ultimi anni: dopo le 7 estati con Mauro Pagani direttore artistico dell’Estate Fiorentina, l’ultimo anno del suo mandato l’exsindaco Leonardo Domenici, scelse Piero Pelù per quell’incarico. Non solo: mentre con Pagani il budget dell’estate si aggirava sempre intorno al milione di euro, con Pelù salì a 1,3 milioni, con oltre 100mila euro di compenso per lo stesso leader dei Litfiba. Finiti i tempi delle vacche grasse, nella prima estate dell’era Renzi (2009) il budget si era ridotto a circa 350mila euro; l’anno scorso il Comune varò dei bandi mettendo a disposizione dei vincitori la cifra di 250mila euro. In pratica in due anni la somma totale destinata all’Estate Fiorentina si era ridotta a un quinto. Quest’anno non è chiaro se e quanto stanzierà il Comune per l’Estate Fiorentina, ma da Palazzo Vecchio non dipenderà alcun evento musicale di rilievo. Da qualche giorno, infatti, è iniziata la vendita dei biglietti per «Notre Dame de Paris», la megaproduzione di David Zard che, per il decennale del suo esordio, ha scelto di ritornare in alcune delle principali città italiane. Peccato che per Firenze (dal 1˚ al 4 giugno) si tratti della quinta volta che assisteremo all’amore impossibile tra Quasimodo e Esmeralda. La location sarà suggestiva piazza Santa Croce - con la basilica francescana che farà «il verso» alla famosa cattedrale parigi- Una scena di «Notre Dame de Paris» in arrivo a Firenze dal 1˚ al 4 giugno in piazza Santa Croce L’unico «evento» sarà il ritorno di «Notre Dame de Paris» a Firenze: è la quinta volta che l’opera prodotta da Zard arriva in città Si «adegua» anche Sesto: niente musica a Villa Solaria na. Ma... tutto lì. Il problema pare sia la scarsità di risorse per la cultura (e parlando di Comune consideriamo sempre i 3,5 milioni di euro dati al Maggio, il milione e 150mila euro al Gabinetto Vieusseux, gli 800mila alla Fondazione Palazzo Strozzi), ma che si tratta soprattutto di svogliatezza, lo si capisce dal fatto che per la festa di fine anno il Comune organizzò una miriade di eventi grazie al reperimento di sponsor. Allora quando si vuole, a Palazzo Vecchio, il lavoro di fund raising si sa fare... Ma perché questo non può accadere per l’estate? Dov’è l’ostacolo maggiore? Bisognerebbe che fossero Da Empoli o Renzi a spiegarlo. E da questo «immobilismo» non si salvano neanche i promoter locali. Perché gli imprenditori della musica, i professionisti, non riescono a trovare sponsor per Firenze? Forse la città ha meno appeal di Lucca, di Pistoia, di Arezzo? Nelle suddette città, rispettivamente, Mimmo D’Alessandro col «Summer Festival» (che d’estate proporrà, tra gli altri, Blink 182, Elton John, Joe Cocker e B.B.King, Ben Harper, Amy Winehouse, James Blunt e Jamiroquai), Giovanni Tafuro col «Pistoia Blues» e la coppia Tafuro-Zaccardi con «Play Art Festival», tanto per fare 3 esempi, trovano sponsor e ottengono aiuti dagli enti pubblici in misura minore. Perché tutto questo a Firenze non è possibile? Perché chi opera nel capoluogo toscano pretende che i soldi pubblici coprano la quasi totalità delle spese? Anzi, i promoter si arrestano di fronte alle difficoltà: per esempio Alessandro Bellucci, delle Nozze di Figaro, ha escluso la possibilità di poter ripetere l’esperienza di «Live on» alla Fortezza da Basso, e tanto meno di organizzare eventi musicali all’anfiteatro delle Cascine. Morale, Firenze rimarrà all’asciutto, vittima di un sistema perverso che in pochi anni l’ha privata di spettacoli in luoghi simbolo della città (basta pensare al piazzale Michelangelo), vittima di un Comune che sa solo «saltare» sul carro degli organizzatori rivendicando la paternità di eventi che altri organizzano e per i quali altri rischiano proprie sostanze, vittima di imprenditori poco coraggiosi o presuntuosi. A tal punto che questa «malattia» sta diventando un’epidemia: a Sesto Fiorentino niente musica a Villa Solaria questa estate. Un altro cartellone che scompare, un’altra prova di incapacità. RISORSE PER LA CULTURA Ente Cassa: sette milioni in più da distribuire A desso è ufficiale, almeno dalla fonte di Intesa Sanpaolo: l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (che detiene il 3,378% dell’istituto bancario torinese), per il 2011 avrà a disposizione 32 milioni di euro. Il dato è stato reso noto alla chiusura del bilancio 2010 di Intesa Sanpaolo e per l’Ente presiedutao da Michele Gremigni significa poter disporre di 7 milioni in più da redistribuire. Appena qualche settimana fa, infatti, in maniera molto prudente lo stesso Gremigni aveva detto che per il 2011 sarebbero stati distribuiti 25 milioni di euro, contro i 35 del 2010 e contro i 75 del 2009. Adesso la notizia che Intesa Sanpaolo ha previsto un dividendo di 0,08 euro per azione. Per l’Ente di via Bifalini significa che i milioni di distribuire alla fine saranno 32, cifra che alimenterà le speranze dei tanti che, proprio per la penuria di fondi, si erano visti tagliare (o negare) i contributi. Uno tra quelli che aveva visto dimezzarsi il contributo - e che quindi si aspetta un «ritocco» - è il Polo Museale fiorentino: per le 7 mostre di «Un anno ad arte 2011», infatti, fino a ora è stata prevista una somma di 500mila euro, mentre in passato, per un cartellone di 6 mostre, si era giunti fino a 1 milione e 250mila euro. Un’altra «aggiunta» potrebbe riguardare la Fondazione Palazzo Strozzi, e in particolare la suddivisione delle spese per la realizzazione della mostra in corso «Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità». In sede di confernza stampa di presentazione dell’esposizione, lo scorso 10 marzo, un responsabile dell’Ente Cassa aveva accennato alla possibilità di aumentare il contributo dell’istituto (che ha già impiegato 1 milione, su un totale di 2,2 milioni di euro di costo totale). La speranza è non sia aumentato il contributo dell’Ente Cassa alla Fondazione Maggio Musicale Fiorentino, che nel 2011 percepirà 1,3 milioni di euro, come lo scorso anno e il 2009, quando le somme da redistribuire in città erano maggiori. [MF] BENI CULTURALI RASSEGNA MUSICALE Orsanmichele: note sacre tra le statue D ue concerti in meno, uno sponsor in più (la Provincia di Firenze) e una nuova, prestigiosissima location per cinque concerti. Questa, in estrema sintesi, la 31ª Stagione Concertistica dell’Orchestra da Camera Fiorentina diretta da Giuseppe Lanzetta, il cui programma 2011 è stato presentato ieri. Dal 27 marzo al 17 ottobre sono previsti 13 appuntamenti (per un totale di 21 concerti) che si terranno nell’ex-chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio, nel cortile del Museo del Bargello, ma soprattutto al primo piano del Museo di Orsanmichele, dove sono in mostra gli originali delle statue esposte nelle edicole esterne dell’antico granaio, oggi museo statale e chiesa. La vera novità sarà infatti che Lanzetta dirigerà concerti di musica sacra con i musicisti che si esibiranno in una sorta di «recinto» formato dalle grandi sculture, cosa che creerà una notevole suggestione. La rassegna costerà 530mila euro, per la quale la Regione ha confernato il proprio contributo di 24mila euro, lo Stato dovrebbe partecipare con una cifra tra i 37mila e i 43mila euro, mentre il Comune, nonostante i proclama dell’assessore Da Empoli sull’aumento delle risorse per la cultura, ha dimezzato il proprio contri- Il violoncellista Giovanni Sollima (a sinistra) tra i protagonisti dei concerti dell’Orchestra da Camera Fiorentina Nella rassegna diretta da Lanzetta anche il ritorno del violoncellista Sollima e una serata di musica e arte con Vittorio Sgarbi buto passando da 50mila a 25mila euro. Per quanto riguarda i concerti si potranno ascoltare musiche di autori come Mozart, Haydn e Beethoven, che in 31 anni di attività hanno costituito il repertorio di riferimento dell'Orchestra fondata e diretta da Giuseppe Lanzetta, quest'anno si affiancano pagine mai eseguite prima. Così come non mancheranno se- rate-evento: da non perdere, oper esempio, il Concerto per violoncello di Robert Schumann eseguito da Giovanni Sollima; uno show musicale e non solo, incentrato su Liszt nel bicentenario della sua nascita, al quale prenderà parte con una lezione recitata anche Vittorio Sgarbi. Il primo concerto sarà il 27 marzo all’auditorium di Santo Stefano al ponte Vecchio, con il Requiem di Luigi Cherubini. L’evento sarà dedicato alla memoria del giornalista de La Nazione Alessandro Corti, da poco scomparso. Sollima, invece, si esibirà con l’orchestra il 12 luglio nel cortile del Bargello, dove il 14 luglio si terrà anche lo speciale concerto per Franz Lizst; nell’ambito di questa iniziativa, la stessa sera, il critico Vittorio Sgarbi terrà un intervento-spettacolo sulla musica del compositore ungherese alle Cappelle medicee. Tra le varie altre esibizioni, un omaggio a Mozart, in programma il 10 e l’11 aprile all’auditorium di Santo Stefano, con l’orchestra da camera diretta da Nino Lepore. La stagione si concluderà il 16 e il 17 ottobre, sempre all’auditorium di Santo Stefano, con un concerto diretto dal maestro Lanzetta ed incentrato su brani di Mozart, Giglioni e Nino Rota. [MF] San Niccolò e Forte Belvedere presto collegati U na funicolare oppure un sistema di scale mobili o tapis roulant. Queste le ipotesi allo studio per unire con un collegamento pedonale veloce Forte Belvedere con San Niccolò. Al momento la giunta comunale di Firenze ha dato il via libera al progetto preliminare. Le risorse necessarie sono state quantificate in 2,5 milioni di euro. I lavori (della durata di quasi 3 anni) saranno inseriti nel Piano triennale degli investimenti. Lo rende noto un comunicato di Palazzo Vecchio. L’idea di base è quella di rendere più agevole per i pedoni, e quindi più fruibile per cittadini e turisti, il collegamento tra Forte Belvedere e la zona di San Niccolò. Il progetto, secondo quanto redatto dalle Belle arti, vuole essere un modo comodo, ecologico ma anche spettacolare per raggiungere la fortezza, rispettoso di un contesto storico, architettonico e ambientale unico. Tecnologicamente, le soluzioni meccanizzate per superare i dislivelli sono due: una funicolare o cremagliera su binari, che necessita di percorsi il più possibile rettilinei o con ampi raggi di curvatura; oppure un sistema di scale mobili o tapis roulant, sicuramente meno impattanti dal punto di vista ambientale e che consentono di affrontare repentini cambiamenti di direzione.