Riduzione dei costi nell`ambiente di database Oracle

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Riduzione dei costi nell`ambiente di database Oracle
Guida alle best practice
Riduzione dei costi nell'ambiente
di database Oracle
Best practice per il data center di oggi
Guida alle best practice
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Vi piacerebbe ridurre i costi di esecuzione dei database Oracle e al tempo stesso migliorarne le
prestazioni? Quali sarebbero i vantaggi per la vostra azienda e le vostre operazioni IT?
I database Oracle svolgono un ruolo critico in molte aziende. Sono loro i motori che gestiscono le
applicazioni di elaborazione transazioni (OLTP) e analisi online (OLAP), la linfa vitale del business.
Questi database oggi presentano una sfida unica ai responsabili IT incaricati di migliorare la
produttività e generare nuove opportunità di profitto, riducendo al tempo stesso i costi.
La sfida dei responsabili IT
I database Oracle sono un elemento portante dell'attività aziendale. Non solo sono indispensabili,
ma possono essere anche costosi e difficili da gestire. Il vertiginoso aumento dei volumi di dati
aziendali in ambiente Oracle fa emergere una serie di problematiche per i responsabili IT:
•Espansione dei database: con l'aumento dei volumi di dati, l'ambiente Oracle diventa sempre
più complesso e difficile da gestire. Gli studi dimostrano che molti clienti acquistano licenze
Oracle in eccesso.
•Costi elevati: i costi di licenza e supporto Oracle consumano una percentuale eccessiva del
budget IT, limitando le risorse disponibili per promuovere l'innovazione. La gestione delle
licenze Oracle può essere inutilmente complessa e i controlli di tali licenze generano spesso
disservizi e rivelano costi imprevisti.
•Implementazione: carichi di lavoro ottimizzati per un design scalabile in verticale possono
essere implementati con un'architettura scalabile in orizzontale, che limita le prestazioni e al
tempo stesso impone l'utilizzo di costosi Oracle Real Application Clusters (RAC).
Il tempo e il lavoro richiesti da queste implementazioni complesse riducono il valore netto
delle soluzioni Oracle.
•Dipendenza da Oracle: una chiusura totale sull'ecosistema Oracle fa lievitare i costi e limita la
possibilità di sfruttare altri prodotti e tecnologie.
Molte aziende eseguono i prodotti Oracle su UNIX® o sulla distribuzione di Linux® proprietaria
di Oracle, ciò che fa aumentare ulteriormente i costi di manutenzione e di espansione di tali
implementazioni. In molti casi, l'infrastruttura Oracle esistente è obsoleta, e questo aumenta
la pressione sull'IT, che deve trovare soluzioni creative per gestire volumi di dati e transazioni
in continuo aumento, oltre ad accordi sui livelli di servizio (SLA) sempre più esigenti. CIO e
vicepresidenti responsabili dell'infrastruttura devono rispondere ad alcuni pressanti quesiti:
•Come fare per ridurre il costo dei database Oracle senza ridurre i livelli di servizio?
•Come supportare la crescita senza aumentare costi e complessità?
•Come massimizzare il valore assoluto dell'investimento in prodotti Oracle?
•Come supportare lo sforzo aziendale di passaggio a una piattaforma Linux industry standard?
•Qual è la tecnologia di virtualizzazione ottimale per l'ambiente Oracle utilizzato?
Per rispondere a queste domande, esaminiamo innanzi tutto l'ecosistema Oracle.
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Ecosistema di database Oracle
Oracle promuove un ecosistema chiuso, che comprende cinque componenti chiave, ovvero:
Oracle Database, Oracle RAC, Oracle Linux, Oracle VM Server e hardware Oracle Exadata.
Anche se i prodotti Oracle possono essere eseguiti su una vasta gamma di sistemi hardware
UNIX o Linux, Oracle promuove coi clienti questo approccio proprietario.
Oracle Database è il database relazionale più diffuso al mondo ed è supportato sulla maggior
parte delle piattaforme di elaborazione. L'ultima versione, Oracle Database 12c, offre opzioni
per creare un'architettura multitenant e consentire il consolidamento dei database e l'utilizzo
delle funzionalità di elaborazione dati in-memory a sostegno dell'analisi in tempo reale.
Oracle RAC
Oracle RAC consente di organizzare i server in cluster scalabili in orizzontale e offre
funzionalità di failover quasi in tempo reale per Oracle Database. RAC aumenta la complessità
dell'ambiente Oracle e, anche con i forti sconti offerti da Oracle, può aumentare di quasi il 50%
il costo delle licenze base. Inoltre, il clustering con RAC aumenta l'overhead di elaborazione, e
questo impone l'aggiunta di ulteriori core CPU (e licenze), con conseguente aumento dei costi
di licenza e supporto.
Esempio di calcolo dei costi di RAC:
con uno sconto del 50%, il costo di RAC
su un sistema Exadata X5-2 dotato di
funzionalità complete è di 1,6 milioni di
dollari, a cui occorre aggiungere il 22%
(350.000 dollari) per i costi di supporto
annuali. Inoltre, per molti workload
i clienti sono costretti ad acquistare
ulteriori licenze per processore al fine di
supportare l'overhead del clustering RAC.
La necessità di Oracle RAC secondo la casa madre si basa sulle caratteristiche di scalabilità
orizzontale (scale-out) e il Total Cost Of Ownership (TCO) della soluzione. Questo modo di
procedere, in passato, quando non esistevano server x86 a elevata potenza e l'unica opzione
scalabile in verticale (scale-up) era costituita da costoso hardware UNIX, era perfettamente
logico. Il costo elevato di RAC era compensato dal basso costo dei piccoli server x86 scalabili
in orizzontale, con un vantaggio economico rispetto alle opzioni UNIX. RAC inoltre offriva una
risposta alle problematiche di Linux OS a livello di RAS. Oggi, con la disponibilità di economici
server x86 ad alta capacità scalabili in verticale e la maturità dell'ecosistema Linux, le necessità
sono cambiate. Oggi RAC rappresenta la soluzione a un problema che non esiste più.
Exadata
Exadata è una piattaforma di elaborazione e storage scalabile in orizzontale, espressamente
progettata e venduta da Oracle per l'esecuzione dei suoi prodotti di database. Questa sinergia
offre alcuni vantaggi, ma presenta anche diversi svantaggi evidenti, quali:
•Il costo del software e del supporto per Exadata, aggiunto al prezzo di acquisto dell'hardware,
è enorme (e include RAC, che è necessario per supportare l'architettura scale-out di Exadata).
•Exadata utilizza un'architettura inflessibile con blocchi costitutivi predefiniti. Questo può
determinare un aumento eccessivo del numero di core e dei costi di licenza, oltre a richiedere
una maggiore quantità di spazio fisico. Anche se il modello Exadata più recente offre più
flessibilità di configurazione rispetto ai modelli precedenti, altre piattaforme offrono flessibilità
ancora maggiore, come la possibilità di popolare parte del rack con capacità per altri workloads.
•Questa strategia non permette al cliente di sfruttare gli investimenti già effettuati
nell'infrastruttura storage, perché impone l'utilizzo di sistemi Oracle Exadata Storage Server.
Oltre a sostenere il costo dell'hardware storage, è necessario acquistare le licenze per Exadata
Storage Server Software, che vengono vendute a livello di dispositivo storage, determinando un
aumento esponenziale dei costi.
Un rack completo di storage Exadata
può costare altri 2,24 milioni di dollari
in licenze e circa 500.000 dollari in
supporto annuale.
•La gestione di più nodi Oracle RAC aumenta la complessità.
•Esistono limitazioni di memoria che inibiscono l'implementazione delle analisi in-memory e in
tempo reale di Oracle Database.
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Gestione delle licenze Oracle
Nella maggior parte degli ambienti aziendali, Oracle Database Enterprise Edition e Oracle
RAC vengono concessi in licenza a livello di core di processore, applicando un fattore di
ponderazione (denominato Core Factor) ai diversi modelli di core di processore. Ad esempio, un
processore IBM POWER6 o successivo presenta un Core Factor di 1,0, mentre un processore
Intel® Xeon® presenta un Core Factor di 0,5. Il costo della licenza viene calcolato come segue:
Numero di processori * Core Factor * prezzo per core = costo di licenza
In pratica, questo significa che il costo di licenza di un core di processore Intel Xeon è la metà
di quello della stessa licenza per un core IBM POWER6, 7 o 8. Quando si valuta l'espansione
o la modernizzazione di un ambiente Oracle, è importante comprendere bene questa cosa.
La scelta del processore influisce direttamente e significativamente sui costi di licenza e
manutenzione. I costi di manutenzione annuali sono calcolati come percentuale del costo di
licenza, e corrispondono in genere al 22%.
Scenario A: Un database Oracle che richiede 20 processori su una piattaforma IBM POWER8
(Core Factor = 1,0), al prezzo fortemente scontato di 10.000 dollari per core costa 20 * 1,0 *
10.000 = 200.000 dollari. La manutenzione annuale corrisponde al 22%, pari a 44.000 dollari
che, su un periodo di cinque anni, determina un TCO di 420.000 dollari.
Scenario B: Un database Oracle che richiede 20 processori su una piattaforma Intel Xeon
(Core Factor = 0,5) costa 20 * 0,5 * 10.000 = 100.000 dollari, la manutenzione annuale costa
22.000 dollari e il TCO su un periodo di cinque anni è pari a 210.000 dollari.
Migliorare il ritorno sull'investimento Oracle
Da quanto detto sopra, dovrebbe essere evidente che esistono almeno quattro metodi per
ridurre i costi di licenza Oracle:
•Ridurre il numero dei core di elaborazione
•Passare a processori con costi di licenza per core più bassi, come Intel Xeon
•Rivedere la necessità di utilizzare le costose licenze RAC
•Sostituire le implementazioni Exadata per eliminare i costi di licenza del software storage
Per i responsabili IT che hanno l'esigenza di migliorare il TCO e il ritorno sull'investimento
dei prodotti Oracle, modernizzare l'infrastruttura eliminando l'esigenza di utilizzare RAC ove
possibile può costituire un'alternativa estremamente interessante.
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Modernizzare l'infrastruttura di database Oracle
Molte aziende utilizzano vecchie infrastrutture di database Oracle che richiedono un intervento di
modernizzazione. Sia che utilizzino soluzioni x86 scalabili in orizzontale UNIX o Linux, il passaggio
a un'infrastruttura più moderna con un'architettura x86 standard scalabile in verticale, dotata
di processori più recenti e di una soluzione di failover rapido, può fornire numerosi vantaggi,
compresa una notevole riduzione del TCO.
L'adozione di nuovi server con processori più efficienti può consentire di tagliare i costi in varie aree:
•utilizzando un minor numero di processori per gestire i carichi di lavoro Oracle attuali è possibile
ridurre i costi di licenza
•Il passaggio ai processori standard Intel Xeon consente di ridurre il costo delle licenze software
per processore
•L'eliminazione dei cluster scalabili in orizzontale consente di eliminare l'esigenza di acquistare
licenze RAC
•La sostituzione dell'infrastruttura proprietaria consente di ridurre i costi di manutenzione e
supporto
•È possibile eliminare i costi nascosti di apprendimento delle soluzioni proprietarie
•La riduzione dell'ingombro fisico consente di risparmiare sui costi di rete, alimentazione e
raffreddamento
Il solo risparmio sui costi di manutenzione e licenza Oracle può essere più che sufficiente a coprire i
costi di acquisto dell'hardware.
Secondo le stime di IDC, il passaggio da
un'architettura scale-out a una scale-up
consente di ridurre del 35% o più i costi
della soluzione.1
La nuova infrastruttura scalabile in verticale consente di supportare il consolidamento di database
e server, di medie e grandi dimensioni, allo scopo di semplificare la gestione e ottimizzare le
prestazioni. Le architetture scale-up possono offrire prestazioni migliori e scalabilità più efficiente
quando si tratta di eseguire o virtualizzare workload complessi. Inoltre consentono di mescolare
flessibilmente workload OLAP e OLTP e panorami IT diversi sullo stesso frame. Le soluzioni di
failover possono fornire livelli di affidabilità e disponibilità uguali o addirittura superiori a quelli dei
server UNIX mission-critical di classe Enterprise, evitando i costi e la complessità di RAC.
Eliminare Oracle RAC
Il passaggio a un'architettura scalabile in verticale elimina l'esigenza di ricorrere al
clustering RAC. L'altra funzionalità critica offerta da RAC è costituita dal failover in tempo quasi
reale. Le soluzioni x86 scalabili in verticale, come HPE Integrity Superdome X, possono garantire
una disponibilità a cinque nove (99,999%) e, se utilizzate insieme a HPE Serviceguard, possono
offrire funzionalità automatizzate e istantanee di failover e ripristino di emergenza, permettendo
di eliminare i downtime pianificati. Ma qual è l'opzione ottimale per il vostro business?
Ma cosa significa effettivamente una
disponibilità a cinque nove? Dal punto di
vista tecnico, significa che il downtime di
un sistema non può superare i 5,36 minuti
l'anno. In pratica, significa che l'hardware
server è così affidabile che la probabilità di
un guasto hardware è quasi nulla.
Se il costo di un downtime è dell'ordine delle centinaia di migliaia o dei milioni di dollari al minuto,
probabilmente avete bisogno del failover quasi in tempo reale fornito da Oracle RAC. Se la
disponibilità è questione di vita o di morte (come nel caso di alcune applicazioni mediche), è
consigliabile adottare RAC.
Occorre trovare il giusto equilibrio fra avversione al rischio e costo del downtime. Vale la pena
di spendere centinaia di migliaia o milioni di dollari in licenze, manutenzione e costi operativi
per garantire da 3 a 5 minuti di disponibilità in più all'anno (la differenza fra una disponibilità
del 100% è una disponibilità superiore al 99,999%)? Per alcune grandi imprese è così ma, per la
maggior parte delle aziende, RAC costituisce un costoso lusso che oggi non è più necessario.
Oracle VM Server
1
PE Superdome X: “The Mission‑Critical
H
Scale-Up Platform for SAP®, Oracle, and
SQL Server,” IDC, giugno 2016
2
I clienti Oracle possono consultare i propri contratti
specifici per verificare le condizioni relative alla
virtualizzazione e le situazioni in cui è necessario
acquistare licenze Oracle. Il documento sulle policy di
partizionamento Oracle viene fornito esclusivamente
a scopo informativo e non costituisce un contratto.
Stando alla documentazione Oracle, i clienti che prevedono di eseguire Oracle Database in
ambiente x86 virtualizzato devono acquistare una licenza per ogni core del server fisico che
esegue prodotti Oracle.2 Questo naturalmente può essere molto costoso. In base a questo
criterio, un server con 44 core che esegue prodotti Oracle su una piccola istanza virtuale
richiederebbe 22 licenze. HPE Integrity Superdome X nPars aiuta e eliminare l'incertezza nella
gestione delle licenze in ambiente virtualizzato, creando partizioni fisse di soli 8 core (pari a
quattro licenze Oracle).
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In alternativa a VMware® Oracle ha introdotto Oracle VM Server (comunemente chiamato
Oracle VM). Tuttavia, prima di adottare una nuova tecnologia di virtualizzazione è necessario
considerare quanto segue:
1.Molte aziende si sono standardizzate su VMware, che costituisce spesso un elemento chiave
della strategia cloud. L'introduzione di una seconda tecnologia di virtualizzazione non fornisce
alcun vantaggio e aumenta la complessità.
2.Nel Gartner Magic Quadrant per la categoria x86 Server Virtualization Infrastructure, Oracle VM
è stato inserito nel quadrante inferiore, mentre VMware è classificato tra i leader per visione e
capacità di esecuzione della tecnologie di virtualizzazione.3 Data l'importanza della virtualizzazione
per il cloud computing, rinunciare a questo aspetto costituisce un rischio ingiustificato.
3.Oracle punta su aspetti quali i modelli OVM disponibili per i clienti che implementano applicazioni
Oracle. Ma il sostanziale vantaggio di Oracle VM sta nel fatto che è gratuito e comporta solo costi
di supporto. Dal punto di vista dell'impresa, se l'esigenza di abbattere i costi di acquisto giustifica la
riduzione delle funzionalità del motore di virtualizzazione, allora il prodotto può anche andar bene.
Un caso di studio
Un importante produttore con un vasto catalogo di prodotti configurabili e personalizzabili utilizza
uno dei database Oracle più grandi del mondo per tracciare l'enorme volume di SKU (StockKeeping Unit) che gestisce. L'azienda aveva l'esigenza di aumentare le prestazioni e la scalabilità
della sua soluzione Enterprise Resource Planning (ERP), oltre a quelle di altre applicazioni
supportate da vari database Oracle. Inoltre aveva bisogno di garantire ridondanza e disaster
recovery su tutti i database mission-critical, riducendo al tempo stesso i costi di licenza.
L'azienda ha scelto di migrare da UNIX a Linux, utilizzando una soluzione server scalabile in
verticale che poteva essere implementata senza Oracle RAC. Ha così trasferito 26 database
Oracle nel nuovo ambiente, raggiungendo molti obiettivi importanti:
•Aumento dei livelli di prestazioni e scalabilità
•Eliminazione dei costi incrementali delle licenze Oracle (incluse quelle di Oracle RAC)
•Soddisfazione dei requisiti di alta disponibilità e failover rapido per il database mission-critical
•Risparmio di oltre 200.000 dollari sui costi operativi annuali
Soluzioni HPE Server
Hewlett Packard Enterprise offre una gamma completa di soluzioni server variamente
dimensionate che consentono all'organizzazione IT di bilanciare potenza di elaborazione e scala
dell'implementazione con le esigenze presenti e future, in ogni tipo di ambiente, dai più piccoli
alle implementazioni su grandissima scala, a prezzi alla portata di qualsiasi budget IT.
•I server HPE Integrity Superdome X offrono la massima capacità, velocità di elaborazione
e disponibilità sia con Linux, che con Windows® e VMware, a supporto di distribuzioni di
qualsiasi dimensione.
•I server HPE Integrity MC900 X offrono un'alternativa ad alte prestazioni e scalabilità per
le organizzazioni sensibili al costo che eventualmente non necessitassero di tutte le capacità
fornite da Superdome X.
•I server HPE ProLiant DL580 invece offrono un'alternativa per Linux, Windows e VMware
adatta per i database di medie dimensioni o le piccole e medie imprese.
Dalle medie imprese alle grandi multinazionali,i server scale-up HPE Integrity Superdome X
forniscono capacità specificamente adattate alle implementazioni Oracle Database di ogni
dimensione.
3
artner Magic Quadrant per la categoria x86
G
Server Virtualization Infrastructure, luglio 2015
4
e partizioni fisse HPE nPars presentano un
L
numero di single point of failure (SPOF) pari al
5% circa rispetto alle partizioni solo software. In
base a una modellazione dell'alta disponibilità
e dei dati sul campo condotta da HP Labs
(oggi Hewlett Packard Labs), agosto 2013
•Scalabilità: capacità scalabile verticalmente per supportare da 2 a 16 socket, fino a 384 core
CPU e fino a 24 TB di memoria principale su un singolo nodo
•Velocità: la piattaforma x86 scale-up più veloce del mondo, con record mondiale con 15
benchmark pubblicati
•Affidabilità: caratteristiche RAS end-to-end tipo UNIX, con disponibilità a cinque nove e fino
a 20X più affidabilità rispetto ad altri server x86; business continuity ancora più solida con
l'abbinamento di HPE Serviceguard4
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Negli ambienti che richiedono il failover in tempo reale, i server Superdome X supportano
Oracle RAC. Con i server Superdome X l'implementazione di RAC risulta più semplice, perché
supportano nodi di dimensioni superiori. Unici nel settore, i server Superdome X consentono
la creazione di partizioni nPar fisse per creare blocchi di elaborazione separati configurabili per
carichi di lavoro specifici, al fine di ridurre il numero dei core e tagliare i costi delle licenze Oracle.
Il server HPE Integrity MC990 X offre una soluzione altamente scalabile per il database
Oracle. Anche se non fornisce tutte le funzionalità disponibili in Superdome X (RAS, nPars),
offre una robusta alternativa a 8 socket ad alte prestazioni a un prezzo più abbordabile ed è
certificato per Oracle Linux e OVM.
•Scalabilità: capacità scale-up con supporto per un max di 192 core CPU
•Prestazioni: la capacità di fornire fino a 12 TB di memoria principale su un singolo nodo può
incrementare sensibilmente le prestazioni quando si utilizza anche la tecnologia Oracle di
database in-memory
•Affidabilità: ripristino rapido e protezione ottimizzata dal downtime quando utilizzato insieme
ad HPE Serviceguard
Quando si richiede il failover in tempo quasi reale, il server HPE Integrity MC990 X supporta Oracle
RAC, ma semplifica la distribuzione RAC, perché può supportare nodi di dimensioni maggiori.
5
6
7
I risultati riportati sono stati pubblicati il 06-06-16;
vedere spec.org. I test su TPC-H per il server HPE
ProLiant DL380 Gen9 mostrano un risultato di
2.140.307,2 QphH a 3000 GB al costo di $ 0,38/
QphH a 3000 GB, con disponibilità del sistema,
dati 13 luglio 2016; visitare tpc.org/3320. I test su
TPC-H per Cisco UCS C460 M4 mostrano un risultato
di 1.071.018 QphH a 3000 GB al costo di $ 0,60/
QphH a 3000 GB, con disponibilità del sistema, dati
1 giugno 2016; visitare tpc.org/3322. TPC ritiene
che il confronto dei risultati pubblicati su TPC-H
con dati rilevati su scale diverse siano fuorvianti,
per cui scoraggia questa pratica. Risultati rilevati il 6
giugno 2016; visitare tpc.org per altre informazioni.
isurazioni di Intel®. Fino a 1,3X in più rispetto
M
alle prestazioni medie sui benchmark chiave del
settore (SPECjbb*2015 Multi-JVM Critical e Max
jOPS, SPECint*_rate_base2006, SAP SD* 2-tier,
SPECvirt_sc*2013, e TPC-E*), confronto tra i
migliori risultati pubblicati dagli OEM per i modelli
a 4 socket su spec.org,sap.com/benchmarks e
tpc.org. Per altre informazioni visitare intel.com/
content/www/us/en/benchmarks/server/
xeon-e7-v4/xeon-e7-v4-world-record.html.
ipristino in failover osservato durante test
R
di laboratorio interni di HP. Sistema basato su
server HPE ProLiant DL380 Gen9 con Red
Hat® Enterprise Linux 6.1 e HPE Serviceguard
12.00.00. Il tempo di failover esclude
qualsiasi operazione di livello applicativo.
Per le piccole e medie imprese con workload da lievi a medi, i server scale-up HPE ProLiant
DL580 Gen9 offrono una soluzione economicamente efficiente per l'implementazione del
database Oracle e sono certificati per Oracle Linux e OVM.
•Scalabilità: capacità scale-up con supporto per due o quattro processori, 96 core, fino a 6 TB
di memoria, con alimentazione e raffreddamento ridondanti, storage e connettività di rete
•Velocità: capacità vincenti con record del mondo con otto benchmark5 con fino al 30% 6 di
prestazioni in più
•Affidabilità e disponibilità: maggiore disponibilità del sistema e minori esigenze di
intervento grazie al ripristino avanzato e alla diagnosi degli errori e alla ridondanza integrata,
tutte funzionalità dell'ampio corredo di diagnostica e gestione errori del server HPE ProLiant
DL580, con possibilità di incrementare ulteriormente la business continuity utilizzando anche
HPE Serviceguard per Linux.7
Nota: per gli ambienti ad alta densità o con limiti di alimentazione i server HPE ProLiant DL560
e DL380 Gen9 possono offrire alternative di elaborazione adatte alla situazione.
Nelle situazioni in cui c'è bisogno di consolidare i workload di database dei server x86 scale-out, di
aggiornare i vecchi server x86 per soddisfare i livelli richiesti di prestazioni e RAS, o di migrare da
costosi server proprietari, i server scale-up HPE ProLiant DL580 Gen9 offrono la base necessaria
per potenziare l'infrastruttura data-driven migliorando prestazioni, scalabilità e affidabilità.
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Conclusioni
I responsabili IT che desiderano ridurre il TCO dell'implementazione Oracle Database possono
modernizzare l'infrastruttura Oracle passando a una piattaforma x86 scale-up, ossia scalabile
in verticale, che consente di:
•Ridurre il costo delle licenze per processore
•Eliminare l'esigenza di utilizzare Oracle RAC, riducendo la complessità e tagliando
ulteriormente i costi di licenza
•Mantenere o migliorare i livelli di servizio attuali
•Implementare in modo flessibile database in-memory con Oracle 12c
I server serie HPE Integrity Superdome X, Integrity MC990 X e ProLiant DL500 offrono
alternative affidabili e scalabili ad alte prestazioni alle costose soluzioni UNIX o x86 scale-out,
con funzionalità e configurazioni dimensionate per le esigenze di qualsiasi workload di database
Oracle e livello di budget IT.
Hewlett Packard Enterprise offre una valutazione dell'ambiente Oracle Database che consente
di identificare le possibili soluzioni per aumentare le prestazioni e ridurre gli elevati costi di
licenza e supporto dei prodotti Oracle. HPE può inoltre fornire comprovata esperienza in
materia di pianificazione, integrazione e assistenza end-to-end per gli ambienti Oracle nuovi
e aggiornati, per permettere a ogni cliente di ottimizzare il TCO. Scoprite come iniziare con
Hewlett Packard Enterprise il percorso per ottimizzare i costi Oracle con la modernizzazione
dell'infrastruttura Oracle critica.
Per maggiori informazioni
hpe.com/servers/superdomex
hpe.com/servers/mc990x
hpe.com/servers/dl580gen9
hpe.com/info/dcm
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4AA6-5294ITE, agosto 2016, Rev. 1