Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012
Transcript
Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012
Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Il Segretario procede all’appello. PRESIDENTE Mi è stata recapitata una nota che mi dice il Dott. Zarra che oggi, per motivi personali, non può essere presente a questo Consiglio Comunale. La seduta è valida. Comunico subito alla platea che il Consiglio Comunale verrà convocato anche in seconda convocazione lunedì prossimo alle ore 16 e in quell’occasione verranno discusse sia le comunicazioni del Sindaco e del Presidente e gli altri due punti che abbiamo messo all’ordine del giorno di oggi, che sono nuovi indirizzi per il funzionamento dei centri sociali comunali e l’altro è richiesta all’Amministrazione Provinciale di Latina per la cessione gratuita dell’immobile ex monastero di Santa Chiara e Piazzale antistante all’anfiteatro. Come dicevo, fin da adesso sappiamo che andremo in seconda convocazione, sempre qui al Teatro Costa, dove tratteremo gli altri punti che prima ho letto. Questo è un Consiglio Comunale particolare, è un Consiglio Comunale storico per la nostra Città. Siamo in attesa dei tecnici che stanno arrivando da Roma, quindi a minuti saranno qui. Nel frattempo inizierei la discussione e darei la parola al Sindaco se vuole dire qualcosa. SINDACO Buonasera a tutti e benvenuti a questo Consiglio Comunale molto molto particolare, particolare perché si svolge sostanzialmente a conclusione di questa consiliatura, particolare perché ha nel suo ordine del giorno un tema particolarmente complesso, particolarmente importante per il presente e per il futuro della nostra Città. In via preliminare devo dire, anche per circoscrivere un po’ dal punto di vista ideale quali sono stati gli ambiti del nostro lavoro, del nostro operato e anche per spiegare e comprendere poi questo iter così complesso, così difficile, così lungo, che certamente ha conosciuto dei momenti di stanca, ha conosciuto delle lungaggini che molte volte potevano essere evitate, ma che di converso ha avuto e ha una particolare connotazione di elaborazione, di partecipazione e di coinvolgimento, non soltanto delle forze organizzate di questa Città, ma anche e soprattutto, e questo è un po’ il taglio che ritornerà in questa mia prolusione, dei cittadini, di quelle forze anche non organizzate, ma che esprimono bisogni, esprimono esigenze, esprimono una domanda alla quale la politica, l’Amministrazione Comunale, riappropriandosi del senso più profondo del suo agire, perché viviamo in tempi nei quali - lo dico spesso e ce lo diciamo spesso - la politica non Pag. 1 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 gode di grande credibilità e di grande fascino da parte dei cittadini, forse perché ha smesso, dai livelli più alti a quelli più immediatamente vicini, di occuparsi della vita dei cittadini. Questo i cittadini lo avvertono, avvertono un dibattito troppo spesso incentrato su sé stesso, su un politicismo che non ha a che fare con i problemi che i cittadini ogni giorno e quotidianamente vivono e lo sforzo in questo contesto che noi abbiamo voluto fare è stato quello di compenetrarci nella vita dei nostri concittadini, tentare di capire oggi quali sono le loro esigenze, quali i loro bisogni e in che modo uno strumento di pianificazione, non soltanto del territorio, ma delle vite dei cittadini come il Piano regolatore generale, in che modo può dare risposte a questi bisogni e a queste esigenze. Quindi è un percorso lungo, nato con l’Amministrazione Comunale Siddera, e tra l’altro ringrazio Giancarlo qui presente, l’ho invitato e ci tenevo che fosse presente, perché è nato con la sua Amministrazione Comunale, con il lavoro dell’Assessore Antonio Spadini, che ci raggiungerà, che in quella fase ha dato il suo contributo importante; è continuato con l’Amministrazione Comunale Zarra e con l’Assessore Pino Ciarlo, anche lui l’ho invitato e lo ringrazio per il lavoro e per la capacità, che comunque c’è stata, di portare innanzi la palla di un lavoro difficile, complesso, articolato, che ci ha impegnato - poi saranno i tecnici a illustrare le motivazioni di questa complessità - in uno sforzo di comprensione, elaborazione e coinvolgimento. Cosa si propone questo Piano? Nota metodologica, poi vengo alle finalità: fatto l’enorme lavoro conoscitivo di indagine, di lettura e di comprensione dell’esistente, e è un lavoro che per le particolarità del nostro territorio è stato un lavoro intenso dal punto di vista geologico, dal punto di vista della presenza del tessuto urbanistico esistente, dal punto di vista naturalistico, insomma tanti diversi punti di vista con i quali è stato studiato il territorio; avute queste risultanze, noi avevamo due strade di fronte: una strada che sarebbe stata molto più semplice, molto più probabilmente veloce, ci saremmo potuti sedere intorno a un tavolo, le forze politiche, gli amministratori, maggioranza e opposizione - in genere funziona così - con la mappa del territorio e avremmo potuto decidere “qui si costruisce, qui si destina a servizi, qui si salvaguarda il territorio, qui si fa soltanto riqualificazione” e sarebbe stata una strada molto più semplice, avremmo finito forse un paio di anni fa. Abbiamo ritenuto che questa strada non fosse la migliore e ne abbiamo voluta percorrere un’altra, una strada fatta di intanto elaborazione di un’idea e di un progetto per questa Città, elaborazione che si è tradotta, che è stata tradotta in una deliberazione di indirizzo, approvata Pag. 2 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 circa 2 anni fa, grazie a un dibattito nelle sedi consiliari, nelle sedi istituzionali, nella Città, tra i cittadini, nelle borgate, nelle diverse istanze di questo territorio. È un’idea generale in base alla quale, nella nostra Città, occorre da una parte salvaguardare, promuovere, riconoscere le enormi e straordinarie ricchezze che ancora sono su questo territorio, ricchezze che sono di natura naturalistica, di natura ambientale, di natura storica, di natura archeologica, di natura paleontologica; troppo spesso queste ricchezze sono state sottovalutate, non riconosciute, non valorizzate, lasciate a sé stesse. La prima idea è quella di costruire una idea per la valorizzazione di queste ricchezze. Altro tema importante e fondamentale è sotto gli occhi di tutti: il forte consumo di territorio di questa Città, la antropizzazione non controllata, l’avere assecondato per troppi anni spinte autonomiste da parte dei cittadini, che legittimamente avevano esigenze e bisogni e queste esigenze e bisogni per troppo tempo sono state assecondate, cosa che ha determinato un tessuto, un’innervazione di questo territorio senza un disegno. E qui, quindi, la necessità di recuperare, riqualificare, completare, dotare di servizi, altro elemento. Terzo elemento non secondario. Ricordo 5 anni fa: in questo stesso luogo presentai la mia candidatura a sindaco e uno dei passaggi, delle idee forza di quella campagna elettorale e del programma che presentavamo ai cittadini era quello di immaginare un percorso di sviluppo del nostro territorio, di crescita sia urbanistica che demografica, ma che fosse una crescita ordinata, orientata, programmata, governata, ecco il terzo elemento: abbiamo necessità di individuare, costruire, offrire alle forze vive di questa società, di questo territorio, ai giovani soprattutto la possibilità di insediarsi in nuove località, in nuove centralità dotate di servizi, dotate di standard urbanistici e standard di servizi che siano di qualità. Terzo elemento, quindi, individuazione di queste nuove centralità. Tutto questo è maturato in questa riflessione, in questa individuazione di priorità. Come abbiamo ritenuto di dovere tradurre questi principi e queste idee forza? Qui è venuta l’intuizione che è stata certamente più faticosa rispetto alla prima opzione, quella per la quale le forze politiche si sedevano intorno a un tavolo, avrebbero potuto sedersi intorno a un tavolo e decidere a tavolino; abbiamo invece ritenuto di chiamare tutte le forze vive di questa Città, tutti i cittadini di questa Città a rappresentarci le loro esigenze, così da fare incontrare, e qui dicevo la sfida metodologica che abbiamo ritenuto di dovere affrontare: abbiamo cercato di fare integrare un approccio deduttivo, perché proprio partiva da idee forza che la politica ha elaborato e ha inteso costruire, ma farlo integrare con un metodo e un sistema induttivo, per cui dai cittadini, dal bisogno e Pag. 3 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 dall’esigenza particolare abbiamo costruito un sistema e l’abbiamo fatto - altro elemento metodologico - nella massima trasparenza e nella massima visibilità pubblica, perché se abbiamo dovuto individuare delle aree da destinare all’edilizia agevolata ex zone cosiddette 167 avremmo potuto - la Legge lo consente - individuare delle aree, conoscendo magari già chi fosse il proprietario, perché in un’ottica di pianificazione è questo Consiglio Comunale che ha la potestà di decidere in maniera legittima, avremmo potuto individuare delle aree, sapendo chi era il proprietario, e trasformarle dal punto di vista urbanistico, facendo un grande favore ovviamente al proprietario di quell’area. Abbiamo ritenuto che, pure essendo legittimo quell’approccio, non fosse il caso di utilizzarlo e anche qui ci siamo complicati la vita, ma abbiamo avuto l’ambizione di mettere tutti i cittadini di Sezze allo stesso nastro di partenza di fronte a questa opportunità, per cui abbiamo pubblicato un bando con il quale abbiamo chiesto ai cittadini di Sezze di offrirci, ovviamente attraverso dei requisiti e attraverso dei parametri stabiliti nel bando stesso, i loro terreni perché, se fossero stati rispondenti a quei requisiti, l’Amministrazione Comunale li avrebbe presi in considerazione per operare una variante urbanistica e trasformarli da terreno agricolo a terreno edificabile, con destinazione di edilizia agevolata. Ma siccome abbiamo voluto ulteriormente agire nell’interesse pubblico, abbiamo anche detto a questi cittadini che se avessero voluto sul loro terreno una variante di questo tipo, che immagino - non sono un esperto - decuplichi almeno il valore di un terreno, avrebbero dovuto in cambio offrire almeno il 50% di questo terreno all’Amministrazione Comunale. Per cui, attraverso questa procedura, abbiamo ottenuto due risultati: abbiamo messo tutti i cittadini di fronte alle stesse opportunità e al tempo stesso l’Amministrazione Comunale in questo momento, avendo già operato la selezione di questi terreni e la variante urbanistica, è diventata essa stessa proprietaria di 10 ettari di terreno da destinare all’edilizia economica agevolata. Altro ulteriore passaggio. Sapete che oggi, con l’adozione del Piano regolatore generale, scattano le cosiddette norme di salvaguardia, per cui si entra in un regime transitorio per il quale il rischio molto serio è che, laddove gli elementi di pianificazione del vecchio piano non coincidano con le destinazioni urbanistiche del nuovo piano, il rischio è che si possa creare, fino a quando il piano non verrà definitivamente approvato dalla Regione, una sorta di stallo delle possibilità edificatorie per l’edilizia civile, ma il nostro cruccio era legato soprattutto, in questo momento di particolare crisi, alle difficoltà economiche e di investimento che cronicamente vive il nostro Pag. 4 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 territorio. E quindi, consapevoli di questa problematica, sempre in quella logica di trasparenza e di tracciabilità delle scelte, abbiamo ritenuto di rendere pubblico un bando, rivolto a tutti i cittadini di Sezze nessuno escluso, che desse la possibilità a chi volesse investire, creando una nuova attività produttiva, ampliando un’attività produttiva già esistente, utilizzare un immobile già esistente ma cambiandone la destinazione d’uso. Abbiamo detto quindi agli imprenditori di Sezze, dato che c’è crisi e c’è necessità di smuovere l’economia e di creare occupazione, “fateci le vostre proposte, perché l’Amministrazione Comunale è pronta a accoglierle, fatti salvi ovviamente i criteri che erano già contenuti nella deliberazione di indirizzo del Piano regolatore generale” e devo dire che c’è stata una risposta straordinaria, una partecipazione molto ampia, addirittura più di 30 domande, più di 30 istanze sono state presentate all’Amministrazione Comunale, che ha svolto un’istruttoria, le ha valutate, ha ritenuto di doverne approvare 29, quindi 29 progetti di varianti urbanistiche con la tipologia del cosiddetto accordo di programma sono state accolte dall’Amministrazione Comunale come varianti puntuali e ovviamente inserite nella pianificazione più generale del Piano regolatore generale. Trattasi di aziende agricole, trattasi di insediamenti produttivi, che creeranno occupazione e creeranno ricchezza sul nostro territorio. Terza leva che abbiamo utilizzato per conoscere concretamente quali fossero le esigenze reali dei nostri concittadini. Abbiamo chiesto a tutti, avevamo dato un mese di tempo, il mese di febbraio 2011, ma in realtà questo mese si è dilatato, è passato un anno, durante il quale abbiamo chiesto ai cittadini “stiamo facendo il Piano regolatore generale, quali sono le vostre esigenze? Quali sono le vostre aspettative? Cosa chiedete all’Amministrazione Comunale per risolvere una vostra problematica specifica?” e l’abbiamo chiesto non nelle sedi altre, nessuno ha dovuto avvicinare il Sindaco o l’Assessore o il Presidente del Consiglio Comunale o qualche consigliere comunale per patrocinare la sua esigenza. Non ne è stata accolta nessuna, ma nemmeno c’è stata a dire la verità, perché abbiamo detto ai cittadini “la vostra proposta deve passare tramite il protocollo dell’Amministrazione Comunale, deve essere riconoscibile, deve essere tracciabile, perché se compatibile con la pianificazione generale, l’Amministrazione Comunale la accoglierà perché esigenza che viene da un cittadino e quindi meritevole di essere accolta”. Ebbene - lo diranno i tecnici appena arriveranno e appena vanno la possibilità di illustrare più in generale questa variante generale, adesso vado a memoria - credo siano arrivate più di 300 istanze di questo tipo da parte di cittadini e famiglie di questa Città e credo circa l’80% di queste istanze sono state accolte, recepite e inserite nel Piano regolatore generale nuovo. Il restante 20% Pag. 5 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 probabilmente erano inaccoglibili, perché abbiamo un territorio, anche qui il grande lavoro, la grande sfida, la grande capacità che abbiamo avuto di compenetrare tante esigenze e tanti bisogni in un contesto territoriale, il nostro, particolarmente vincolato, particolarmente complesso, i cui equilibri non possono certamente essere alterati. Quindi centinaia di persone e di famiglie di questa Città hanno potuto, attraverso un canale ufficiale, rappresentare una loro esigenza che abbiamo potuto accogliere. Mi avvio alla conclusione per lasciare la parola, mi sto allungando un po’ perché devono arrivare i progettisti, mezz’ora fa stavano a Aprilia, dovevano essere già qui, è la Pontinia che c’è sempre traffico. Chiudo con una considerazione di ordine generale. Il vecchio Piano regolatore generale è stato adottato credo nel 1972, io nel 1972 ancora non ero nato e avere avuto la ventura oggi e la fortuna di avere speso il mio tempo, insieme a tanti amici, amministratori, politici, compagni di avventura, lo ritengo uno di quei privilegi veri… si parla tanto di privilegi della politica, credo che nel ruolo di sindaco dei privilegi, quelli di cui si sente in televisione, non ce ne sia nessuno! Vi assicuro che le incombenze li superano di gran lunga, però i privilegi veri sono quelli che in queste circostanze la politica sa occuparsi e sa svolgere fino in fondo il suo ruolo vero, quello di immaginare il futuro, dicevo per concludere che è stato un privilegio quello di condividere insieme a tanti un percorso di questo tipo. E guardate io voglio veramente fare un plauso ai Consiglieri comunali, agli Assessori, e l’Ass. Maurizi lo citerò alla fine per il lavoro che ha svolto, perché stiamo parlando è vero di una pianificazione e di una capacità che abbiamo avuto di immaginare il futuro e di tradurlo attraverso scelte di lungo respiro, ma qui stiamo parlando anche di grandi interessi in gioco, è inutile nasconderlo. La serenità, proprio per quell’impostazione che ci siamo dati di trasparenza, di tracciabilità, di assoluta visibilità delle procedure di ogni scelta, la cosa che voglio sottolineare - perché non è comune che accada, chi legge le cronache sia provinciali che nazionali quando si parla di Piano regolatore generale le tensioni esplodono - è che ho avuto una maggioranza e un Consiglio Comunale devo dire, quello presente, perché poi ci avviciniamo alle elezioni e mi viene da ridere… adesso non voglio introdurre elementi di polemica politica, però che chi si candida a governare questa Città sia stato totalmente assente nel dibattito di questa roba, insomma stiamo a parlare delle vite dei nostri concittadini, del loro futuro, dei giovani, delle nuove generazioni, candidarsi a governare una città e sottrarsi… non voglio esprimere giudizi, il Pag. 6 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Sindaco Zarra mio predecessore in una conferenza stampa si è lasciato andare a alcuni giudizi, io evito di rispondere. Però noto delle assenze e noto la compostezza, la serenità, la tranquillità di una classe dirigente che oggi sta svolgendo il suo dovere, senza toni roboanti, senza autoincensarsi, ma con la serenità e la consapevolezza che, attraverso il voto di oggi, si chiude una fase, se ne apre un’altra, perché l’onestà mentale che ci caratterizza ci impone di dire che oggi, che domani non ci sarà il Piano regolatore generale pronto, oggi noi lo adottiamo e inizierà un’altra procedura, che sicuramente sarà la più celere possibile, perché siamo consapevoli di avere fatto un ottimo lavoro, ma sarà una procedura ulteriormente impegnativa, che affronteremo insieme ai tecnici, all’Arch. Di Gregorio e all’Arch. Barkas, che ringrazio perché in queste ultime settimane credo le loro famiglie li abbiano dati per dispersi, perché mi dicono che hanno lavorato anche 20 ore al giorno, proprio perché i tempi stringono, purtroppo le problematiche sono tante, sono state tante e hanno dovuto rincorrere questa nostra scadenza. Voglio ringraziare per ultimo l’Ass. Maurizi, perché pure qui io non sono molto avvezzo a fare ringraziamenti, mi dicono che sono poco complimentoso, però in questa circostanza io credo che è grazie all’ausilio e grazie al sostegno di tutti che hanno contribuito con grande serenità e con grande consapevolezza della necessità di lasciare da parte gli interessi particolari per contribuire a definire l’interesse generale, in questo contesto l’Ass. Maurizi ha saputo, grazie alla sua esperienza e alla sua sagacia, portare avanti un lavoro quotidiano, impegnativo, intellettualmente complesso. Se oggi siamo qui, se questa sera ce ne andremo avendo adottato il nuovo Piano regolatore generale della Città di Sezze, avremo secondo me intanto fatto il nostro dovere, ma soprattutto aperto una nuova fase per il futuro di questa Città. Di questo siamo consapevoli, ne siamo orgogliosi e guardiamo al futuro, guardiamo avanti con rinnovato impegno e con la straordinaria voglia di continuare a metterci al servizio dei nostri concittadini. APPLAUSI PRESIDENTE Credo che i tecnici siano arrivati, comunque prima di iniziare e di entrare nel tecnico facendo parlare gli Architetti che hanno redatto questo Piano regolatore generale, vorrei fare parlare l’Ass. Maurizi. Pag. 7 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 ASS. MAURIZI Mi vorrebbe da dire che rinuncio all’intervento per due semplici ragioni, la prima perché purtroppo la mia voce si sente malissimo, ce ne ho veramente poca! La seconda perché nella relazione del Sindaco, in maniera ampia e dettagliata, c’è stata tutta la filosofia che ha spinto l’Amministrazione Comunale, sin dal lontano 1997, a ritenere che era giunto ormai il momento per Sezze di avere un nuovo Piano regolatore generale, un Piano regolatore generale che io ricordo già sin dalla prima metà degli anni 90 ne parlavamo, parlavamo di uno strumento che cominciava a avere e presentare i propri limiti, tant’è che da lì a qualche anno nel 97 l’allora Consiglio Comunale affidò l’incarico per la variante generale al piano all’Arch. Massimiliano Fuksas. Il Sindaco è stato molto ampio e dettagliato, io cercherò soltanto di fare qualche ulteriore e semplice considerazione. I passaggi sono stati lunghi, sono passati 15 anni da quel lontano 1997, come dicevo poc’anzi, e questa sera mi auguro, anzi ne ho la certezza che la Città di Sezze, che la nostra comunità avrà un nuovo Piano regolatore generale, se non altro un nuovo Piano regolatore generale adottato, perché come diceva il Sindaco precedentemente i passaggi, anche se saranno molto ma molto più celeri, impegneranno altro tempo prima di vedere il Piano regolatore generale approvato definitivamente dalla Regione Lazio. Questo tempo che passa da oggi all’approvazione definitiva, vedete il nostro Paese Italia è afflitto, affetto da una crisi che non è soltanto italiana, una crisi che stenta a essere superata e non soltanto da noi, ma una crisi che dovrà pure essere superata e dovrà esserci una ripresa economica, dovrà esserci una situazione nazionale tale che consenta gli investimenti. E allora l’ultima frase del Sindaco che mi piace sottolineare è quella di avere detto “questo Piano regolatore generale segnerà l’inizio di una nuova fase”: mi auguro che la crisi in termini generali sia superata a breve, anche se è difficile che ciò possa avvenire, ma che nel momento in cui verrà superata questa crisi il nostro Comune avrà avuto approvato il Piano regolatore generale, che potrà veramente rappresentare un volano per l’economia. È da auspicarsi che questo Piano regolatore generale indubbiamente presenterà nuove regole e e è da auspicarsi che queste regole vengano rispettate dai cittadini, ma non soltanto perché c’è la vigilanza pressante dell’Amministrazione Comunale o delle Forze dell’ordine in generale, perché rispettare le regole di un Piano regolatore generale significa rispettare le regole del vivere civile e significa avere una crescita a misura d’uomo, perché uno degli elementi che ha caratterizzato la Pag. 8 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 deliberazione di indirizzo, e lo ricordava bene il Sindaco precedentemente, delibera di indirizzo del Piano regolatore generale che io considero la svolta. Se oggi noi siamo qui a adottare il Piano regolatore generale, è proprio perché 2 anni fa all’incirca il Consiglio Comunale ha adottato un documento che conteneva le linee programmatiche del Piano regolatore generale, ciò che il Consiglio Comunale e quindi la Città tutta in sostanza voleva che questo Piano regolatore generale fosse. Considero quel documento di indirizzo la grande svolta che ci ha portato questa sera a adottare il Piano regolatore generale generale. In quella deliberazione di indirizzo si metteva al centro del ragionamento l’uomo e quindi il Piano regolatore generale doveva e deve tendere, e sono fiducioso già fin da adesso che i tecnici hanno fatto un buon lavoro, poi ce lo illustreranno, dicevo con l’uomo al centro doveva tendere a migliorare la qualità della vita, una crescita sociale e culturale, una crescita anche in termini di residenziale, una crescita generale, ma che avesse sempre al centro della sua attenzione la necessità di avere sempre una migliore qualità della vita. Dopo questo atto di indirizzo comunque non ci siamo fermati, siamo andati oltre con tutte quelle iniziative, quei bandi pubblici che il Sindaco ben ricordava per l’individuazione dell’area Peep, gli accordi di programma. Una cosa che forse al Sindaco è sfuggita è che recentemente in Consiglio Comunale abbiamo approvato il nuovo Piano urbano dei parcheggi, che abbiamo già trasmesso alla Regione Lazio e che dovrà esserci restituito con i relativi pareri prossimamente. Ebbene il Piano parcheggi, gli accordi di programma, le aree Peep, le proposte, non è che il Sindaco le ha ricordate quasi quasi a fare un rendiconto delle cose fatte: no, perché tutti questi elementi li troviamo all’interno del piano, sono parte integrante e in alcuni casi anche sostanziali del piano stesso. Queste sono state le linee guida comprese in quel documento. In termini più specifici abbiamo parlato in quel documento del futuro del centro storico, che dovrà essere riqualificato e salvaguardato, il nostro centro storico veramente necessita di interventi radicali, io immagino come tutti voi immaginate che cosa rappresenta il traffico urbano all’interno del centro storico, sarà giunto il momento - sicuramente sì - di pensare a qualcosa di diverso che limiti la viabilità e quindi renda il centro storico più vivibile (penso un attimo alle famose zone ZTL), quindi un centro storico dicevo che va salvaguardato, tutelato, conservato e recuperato. Poi abbiamo tutto quel tessuto nato sin dagli anni 50, all’intorno del nucleo abitativo del centro storico, che possiamo chiamare “hinterland”, in cui chiedevamo ai tecnici di individuare questo territorio come un territorio da completare, ricercando spazi ancora liberi per la creazione di Pag. 9 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 servizi. Abbiamo fatto tutto un discorso sulla campagna di Suso, Suso che lo conosciamo tutti: è cresciuto in maniera spaventosa in questi ultimi 40 anni. E allora la linea che noi abbiamo tracciato è stata quella di avviare un lavoro di ricucitura tra l’edificato e il non edificato, cercando di migliorare la viabilità e quindi il piano dovrà sicuramente contenere una nuova viabilità e un potenziamento dell’esistente, perché è vero a Suso ci sono belle case, però delle volte - capiterà a tutti quanti - non si riesce nemmeno a posizionare un cassonetto dell’immondizia lungo la strada eh!... (intervento fuori microfono) e quelli posizionati - mi dice il già Sindaco, che ringrazio per la presenza questa sera, vengono spostati perché adesso non ci si passa con la macchina, domani non ci si passa con il camion etc.. Quindi un’azione di ricucitura all’interno del centro storico, dando la possibilità di nuova edificazione e puntando anche qui come dicevo prima a nuova viabilità, zone a servizio, perché secondo me uno dei motivi che hanno spinto l’allora Giunta Siddera a arrivare alla determinazione di dare l’incarico per il nuovo Piano regolatore generale, è perché negli anni c’era stato un certo numero di metri cubi realizzati in maniera abusiva. Anche qui però è bene non fare di tutta l’erba un fascio, l’abusivismo che abbiamo registrato sulle nostre campagne, sul nostro territorio è lontano anni luce dall’abusivismo dei palazzinari di Roma e di altre città grandi e piccole, per non parlare poi di quello che è avvenuto lungo la costa. I nostri concittadini, la famosa politica della casa mattone su mattone, troppo spesso fatta nei ritagli del tempo libero, che poi il tempo libero era anche l’oretta in cui si lavorava la sera, quando si tornava dal cantiere, però la conca di Suso, intesa dai Casali per arrivare a Foresta, passando per Melogrosso, Colli etc., complessivamente intesa ha subito delle grandi trasformazioni, e i servizi? Lì da una parte l’abusivismo, da una parte probabilmente la mancanza di piani attuativi, sta di fatto che una situazione era compromessa nel 97, lo è ancora oggi, anzi in termini generali io penso che oggi come oggi il nostro territorio veramente ha una paralisi urbanistica, basta recarsi all’Ufficio tecnico dove i permessi a costruire che vengono rilasciati sono o cose piccole, spicciole, piccoli ampliamenti o cos’altro, oppure demolizione e ricostruzione. Questo è un ragionamento per flash per quanto riguarda Suso. Un discorso molto interessante, invece, l’abbiamo fatto giù nella Piana, una piana su cui c’è il vincolo del Ptpr, però sui vincoli mi preme sottolineare che non dobbiamo sempre e necessariamente vivere il vincolo come una penalità per il cittadino, io rovescerei: il vincolo, se rispettato, se compreso, spesso rappresenta una ricchezza per la comunità, perché è proprio attraverso questi vincoli che riusciamo a mantenere il territorio integro, un territorio il nostro Pag. 10 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 molto vasto, un territorio su cui vi sono numerose le presenze archeologiche, architettoniche etc., che va salvaguardato. Basti pensare a qualche idea di sviluppo, che potrebbe essere un parco paleontologico da creare giù alla cava dove abbiamo le orme dei dinosauri, nella parte alta poi con il riparo Roberto, le grotte etc.. Ebbene per la Piana cosa abbiamo detto sempre nel documento di indirizzo? Primo; in questi anni sono nate microcentralità, per lo più spontanee, vedi Ceriara, Ponte Ferraiolo, Ponte Corradini, e noi abbiamo detto che queste microcentralità nate spontaneamente, spesso non in maniera razionale, andavano dotate di servizi, bisognava consentire uno sviluppo residenziale e commerciale per rendere funzionale a chi vive queste realtà questa fetta di territorio, anche perché si trova in due punti strategici, Ceriara e Ponte Ferraiolo al confine con Pontinia, con Priverno, Ponte Corradini che è l’avamposto per Latina, a 2 passi dal Borgo Faiti. E su questi territori, su queste centralità andava fatto tutto un ragionamento di prospettiva, ma programmando il territorio. Un aspetto importante è lo Scalo, lo Scalo inteso come città consolidata. Sappiamo tutti la storia dello Scalo, che ha iniziato lo sviluppo all’indomani della fine della guerra, nell’immediato dopoguerra, dagli anni 50 in poi, nato in maniera pressoché spontanea, con leggi urbanistiche vecchie, non c’era il Piano regolatore generale, non c’era niente, c’era la famosa Legge che i tecnici, che vedo numerosi questa sera qui e li ringrazio, conoscono molto meglio di me. Bastava mettersi a un metro e mezzo dal confine e si costruiva, quindi un metro e mezzo lo lasciavo io, un metro e mezzo il mio vicino di casa, restava un budello lì in mezzo, una strettoia di 3 metri che probabilmente negli anni 50 e 60 era anche sufficiente; oggi come oggi, invece, quando in ogni famiglia ci sono 2 o 3 macchine, il discorso cambia. E occorre innanzitutto, pensando allo Scalo, perché individuo lo Scalo come lo sviluppo futuro di questo paese, si guarda avanti, si guarda verso la Provincia, il Comune capoluogo, dello Scalo pertanto abbiamo indicato la terapia e quindi riqualificazione del territorio, creazione di nuove arterie e di spazi; guardando allo sviluppo, invece, dovevamo pensare di attraversare la ferroviaria, di andare al di là della ferroviaria e questo è quanto è stato fatto e riportato nel piano. Al di là della ferrovia, grazie all’avviso fatto recentemente per le aree per la 167, sono arrivate due offerte di cittadini proprietari di terreni per un totale di 10 ettari, di cui il 50% come diceva il Sindaco bisogna perfezionare gli atti, ma diventerà di nostra proprietà, e è proprio su una parte di questo terreno, perché poi le cose si fanno e sembrano “beh che avete fatto?”, non più tardi di 15 giorni fa per esempio abbiamo approvato il progetto preliminare per la realizzazione della Pag. 11 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 piscina a Sezze Scalo, e guarda caso dove va a ricadere questa piscina? Proprio all’interno di queste aree che diventeranno proprietà del Comune nei prossimi mesi, all’interno del discorso della 167 etc. come zone a servizi noi abbiamo localizzato la piscina. Questa è stata un po’, per brevi flash, la filosofia e quanto detto da quel documento. È chiaro che, per quanto riguarda per esempio la zona industriale, abbiamo detto che puntavamo alla riqualificazione di vecchi stabilimenti come le ex Cirio, 1 e 2 della Cirio, la prima Cirio e la seconda Cirio che da anni sono state abbandonate, abbiamo detto che si confermava la zona industriale della Cavatella, dove abbiamo circa 90 ettari, e dico “confermare” perché già quel terreno ha la sua destinazione urbanistica prevista… starei per dare dal vecchio Piano, ma è ancora attuale il Piano, quindi dal Piano attuale. Per quanto riguarda la zona industriale abbiamo detto questa questione, però lo sviluppo ripeto non passa soltanto attraverso il residenziale, il commerciale, l’industriale etc., bisognava porre grande attenzione al territorio come già accennavo in precedenza. So che questo è stato fatto perché ho avuto modo di seguire più da vicino i lavori del nuovo Piano e vi garantisco che non è stato un lavoro né semplice né facile, anzi molto ma molto complesso. Io, e mi avvio alle conclusioni, penso che quanto fatto sia veramente un buon piano, un piano che - non sto qui a ripetere ciò che ha detto il Sindaco - ha visto la partecipazione corale dell’intera Città oserei dire, un piano che adesso, dopo la sua adozione, e vorrei augurarmi che almeno coloro che sono presenti qui della minoranza - mi appello particolarmente a loro - votassero questo Piano, perché non sarebbe niente male se questo Piano venisse adottato questa sera all’unanimità. Dicevo di un piano che deve guardare al territorio, perché il territorio è una ricchezza, e so che questo è stato fatto dai tecnici che hanno dedicato grande spazio anche nel tempo libero. Ringrazio Fuksas, che non è presente qui questa sera, mi auguro che i suoi impegni gli consentano di essere presente nel prossimo appuntamento che ci sarà e sarà l’appuntamento con il nuovo Consiglio Comunale, quello che uscirà dalle prossime elezioni. Ringrazio i tecnici comunali, l’Ufficio tecnico complessivamente per la collaborazione che è stata data nei confronti dei tecnici che hanno prodotto questo piano. E un grazie particolare mi sento di doverlo fare all’Arch. Barkas, che è arrivato da pochi minuti, e all’Arch. Gianfranco Di Gregorio, che ancora non vedo, era rimasto imbottigliato sull’Appia o non so dove. Li ringrazio veramente per la loro professionalità, di cui non c’erano dubbi, ma per la pazienza che hanno avuto nel sopportarmi, poiché soprattutto in questi ultimi 6 mesi, oserei dire in quest’ultimo anno ma in questi ultimi 6 Pag. 12 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 mesi veramente ho fatto un pressing veramente asfissiante, soltanto la pazienza dei due tecnici penso che mi ha risparmiato qualche… non so se mi spiego! Sono stato abbastanza esplicito. Sto cercando di allungare il brodo, ragazzi, la voce non ce l’ho più! Però qui i tecnici non li vedo. Grazie a tutti per la presenza, veramente la vostra presenza mi sembra che sia un ulteriore segno tangibile dell’aspettativa che c’è tra i cittadini e dell’attenzione che è stata posta a questo Piano regolatore generale, grazie nuovamente. Entra in aula il cons. Polidoro Enzo PRESIDENTE Vogliamo sapere a che punto sono i tecnici. Stiamo cercando di capire a che punto sono i tecnici, però nell’attesa prendiamo 5 minuti di sospensione e dopo ci risentiamo, nel frattempo abbiamo modo di capire dove sono i tecnici soprattutto, perché non li troviamo. Il Consiglio Comunale viene sospeso. Il Consiglio Comunale riprende. PRESIDENTE Un po’ di silenzio, i tecnici sono pronti, iniziamo. Ricordo ai tecnici che hanno a disposizione tre quarti d’ora da questo momento, quindi alle 6.30 saremmo lieti se avessero finito nell’illustrazione, così da iniziare la discussione e dare modo a tutti i Consiglieri di dare il loro contributo. ARCH. DI GREGORIO Buonasera, scusate il ritardo, ma le cose più attese sono quelle che arrivano più tardi! E siccome questo giorno, almeno noi come studio Fuksas, io personalmente, l’Arch. Barkas e i tanti collaboratori che negli anni hanno lavorato a questo progetto, pensavamo che forse non arrivasse mai, sarà stata scaramanzia o cosa ma io personalmente sembrava che non riuscissi a arrivare oggi qui. Oggi presentiamo la versione definitiva, il progetto definitivo del nuovo Piano urbanistico comunale di Sezze. È una cosa che l’ultima volta che è avvenuta era il 1977, quindi qualche anno Pag. 13 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 fa. È uno strumento molto innovativo, studiato con molta attenzione, che adesso andremo un attimo a illustrarvi. Qualcuno di voi avrà già visto nel tempo altre presentazioni, infatti questa tavola, che è la prima tavola del progetto definitivo parte dal numero 8, perché prima di questa erano state fatte altre consegne e il progetto preliminare arrivava alla serie di tavole N. 7. Questa tavola che vediamo è la tavola dei vincoli e delle criticità emerse dallo studio del territorio setino, la tavola è quella riferita alla parte alta del Comune, del territorio comunale, quindi la parte che va dallo Scalo verso Suso, fino ai confini a nord, e porta con varie tipologie di retini e di colori sia i vincoli sovracomunali, che sono in alto a destra, sia le vulnerabilità emerse dallo studio idrogeologico fatto nel 2002 e integrato con tutta una serie di riflessioni fatte da uno studio, che attualmente è in corso di realizzazione, per la microzonizzazione sismica del territorio di Sezze. Tra l’altro approfitto qui per salutare il Dott. Rosella, che è il geologo che sta effettuandolo. Tutto ciò che ha una macchia colorata sopra ha qualche tipo di vulnerabilità o di inidoneità o di rischio o addirittura alto rischio per quanto riguarda l’edificazione. Se nella parte a monte i rischi sono soprattutto di tipo geomorfologico (frane, cedimenti del terreno di varia natura) o idrogeologico, quindi legate al carattere torrentizio di alcuni fiumi che si intravedono, scendendo a valle vediamo che nel ?canyon nel Brivolco, in corrispondenza di Casali, sotto Casali scendendo verso lo Scalo, si addensano più livelli di rischio, alcuni sempre di carattere idraulico, geomorfologico e qui cominciano a apparire anche delle aree di inidoneità dal punto di vista di qualità del terreno, quindi di cosa troviamo sotto quando andiamo a collocare dei manufatti, degli edifici etc.. A seconda del tipo di rischio rilevato, abbiamo fatto una scala di inidoneità o di vulnerabilità, che sono diventate quelle parti del territorio di Sezze dove non dovevamo andare a insistere in alcun modo, in un modo lieve, in un modo controllato, in alcuni casi addirittura dovevamo andare via per quanto era rischiosa la situazione. Daiana Paoletti è uno dei nostri collaboratori di studio, saluto l’Arch. Rinaldi che si è nascosta nella folla per non farsi riconoscere, perché frequenta molto la Città. Se vedete, nel campo verde si vedono delle specie di tondi colore giallo rosa e, essendo quel versante a rischio di frana, quegli elementi segnati sono i tralicci della linea elettrica, che sono degli elementi che in caso di frana potrebbero essere travolti e creare un rischio anche per chi è a valle. In basso lo stesso tipo di retino va a insistere sulle singole abitazioni; su queste abitazioni quel simbolo tratteggiato è un simbolo che il Pai, che è lo strumento di tutela dei rischi catastrofici, perché capita ogni tanto al televisore di vedere paesi portati via, lasciamo stare i terremoti, ma parlo di bombe d’acqua dove Pag. 14 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 parti del territorio non ci sono più, con tutte le persone e chi le viveva: questo è uno di quei punti. Quelle case, per quanto riguarda il Pai, sono case che non dovrebbero esistere fondamentalmente, però esistono e in questi casi abbiamo cercato di trovare delle soluzioni. Adesso lascio la parola all’Arch. Barkas che con me ha seguito l’iter da tanti anni, ci daremo un po’ il cambio. ARCH. BARKAS Questo è l’elaborato dei rischi che l’Arch. Di Gregorio ha illustrato nel modo migliore, è uno dei primi elaborati che in qualche modo hanno cominciato a creare la griglia e questa è stata la griglia che ha condizionato la progettazione. Tutto questo che era un vincolo o era un problema, era un’area non da evitare, ma comunque da studiare e da cercare di affrontarla nei modi migliori possibili, quindi inserire le attività che potevano andare su quest’area senza andare a creare dei rischi ulteriori. Quando andiamo alla pianura del territorio, qua i problemi sono diversi: ci sono tutte le distanze dai fossi e dai canali, che comunque sono vincolati, problemi di inondazione che penso molti di voi conoscano, perché c’è lì la grande macchia dopo lo Scalo, dove c’è adesso la nuova 156, che comunque è una zona apparentemente molto idonea a vista, però sostanzialmente gli strumenti sovracomunali di pianificazione la indicano come un’area a rischio, come tante altre aree che stanno nella pianura, che condizionano molto la progettazione. Determinate zone come la parte rosa sono un’area che si vede che non è stata mai o poco edificata, perché non ci sono nemmeno le case, e a prima vista uno che guarda il territorio anche dalla foto aerea si rende conto che sono delle zone che non sono state edificate, quindi zone che già dall’antichità c’erano delle situazioni che non erano edificate. Il secondo strumento di vincolo è il Ptp, il Piano paesistico regionale, anche questo adottato dalla Regione negli ultimi anni, perché negli ultimi anni la Regione Lazio ha avuto una grande accelerazione nel campo della progettazione. È un elaborato che indica molti vincoli nel territorio di Sezze, tra cui anche i vincoli boschivi. Sul vincolo del bosco, pure riconoscendo la sua validità, abbiamo cercato, perché quando di solito un’amministrazione fa un Piano regolatore generale si apre anche un tavolo di confronto con le amministrazioni come la Regione e la Provincia, in questo momento la Provincia di Latina non ha il suo piano, quindi l’interlocutore è la Regione, e aprendosi quel tavolo di discussione con loro c’è la possibilità di affrontare problemi o vincoli che forse non sono esattamente nella posizione giusta. Pag. 15 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Abbiamo pensato e abbiamo prodotto un elaborato e su questo elaborato abbiamo indicato i boschi del Ptp, i boschi che risultano effettivamente nel territorio e abbiamo inserito anche i boschi, anzi le aree boschive da rimettere i boschi perché erano bruciati. Questo elaborato è lo strumento che ci indica le difficoltà nel territorio e i vincoli, ma è anche uno strumento che vogliamo in qualche modo usare nei confronti della Regione a cercare di mettere i vincoli giusti, se non altro nell’area dei boschi, perché abbiamo riscontrato su molte zone che effettivamente il bosco non c’è. Probabilmente, quando è stato disegnato il Piano, con gli strumenti di solito che si fanno hanno preso delle ombre o delle situazioni che non erano esattamente bosco e sono state rilucidate. Questo l’abbiamo anche verificato con l’Arch. Di Gregorio, perché abbiamo le foto aeree in bianco e nero prima del 2005, quindi effettivamente su molte aree che risulta il bosco regionale c’è un’ombra un po’ anomala, quindi poteva avere messo in inganno chi ha elaborato il documento. Su questo vediamo che c’è la parte bassa dove c’è la famosa area gialla, e chi è tecnico l’ha affrontata perché ha terreni nella pianura, dove comunque per costruire bisogna prendere dei permessi o chiedere dei nullaosta, non è un’edificazione diretta, c’è l’area libera che sta davanti allo Scalo e ci sono una serie di altri vincoli come il vincolo di posizione, il vincolo di 150 metri dal centro storico e tutta una serie di altri elementi che stanno nel territorio. L’elaborato è molto complicato e noi, per fare vedere questa sovrapposizione, l’abbiamo a posta stampato anche una copia su una foto aerea, per potere fare vedere quel passaggio. Lì non si vede benissimo, ma comunque è separato il retino del bosco o non bosco e dell’area da riboscare. Questi sono elaborati di analisi, questa è la parte bassa del territorio: sostanzialmente, al di là dei vincoli che c’erano imposti dal Ptp, che sono le distanze dai fiumi, la Legge Galasso, sulla parte bassa abbiamo indicato - perché fa parte della nostra idea di progettazione del territorio - una serie di altri elementi, quindi abbiamo inserito delle aree di attenzione, non direi precisamente i vincoli, ma comunque aree di attenzione che rafforzano molto il progetto, perché sono aree che non erano mai toccate dall’edificazione, se non da qualche sporadico edificio, una era la parte della fonte del Diavolo, dove comunque abbiamo pensato di ricreare un habitat molto comune qualche anno fa qua nel territorio, quindi creare non dico un allagamento ma rafforzare l’area dei laghi, e l’altra parte è di cercare, nel costone che sta dalla parte bassa alla parte alta, di creare un’area non edificabile, perché effettivamente era difficile edificare, nessuno ha mai edificato, che comunque protegge anche i versanti. Pag. 16 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Era già protetta dal Ptp, noi l’abbiamo rafforzata questa cosa e si vede da quella linea arancione, dove dentro c’è un retino verde, che non è un bosco questo, è un rafforzamento di un vincolo per dire che lì è meglio non edificare. Naturalmente questo mi diventa il negativo sulle tavole successive della pianificazione, perché lì diventa un’agricoltura diversa da un’agricoltura, anche perché non c’è l’agricoltura lì, quindi queste due nuove aree di attenzione - non userei la parola “vincolo”, ma aree di attenzione perché possono diventare opportunità come i laghetti - le abbiamo inserite noi per proteggere un po’ più le aree critiche del territorio. Questo è un elaborato che ho sentito prima avevano affrontato anche il Sindaco e l’Assessore all’urbanistica. Questo è un elaborato che dall’inizio io e l’Arch. Di Gregorio abbiamo voluto a tutti i costi, perché ci fosse una trasparenza, una comunicazione con le persone che vivono il territorio, che dovevano dire cosa volevano da un nuovo Piano regolatore generale, perché il Piano regolatore generale è un modo per ridistribuire non dico risorse, ma comunque rimettere in moto un movimento di economia, un movimento anche di cambiamento. Questo è l’elaborato fatto su scala catastale, abbiamo unito tutti i catastali del 2000, abbiamo ricreato il territorio e su questo abbiamo posizionato tutte le richieste che sono state fatte dai semplici cittadini, addirittura avevamo preparato una domanda che si poteva fare anche tramite Internet. Naturalmente non ha funzionato molto il sistema tramite Internet, nemmeno la stessa domanda se era molto semplice, ma è stata fatta però manualmente, protocollata dal Comune. E noi in qualche modo su questo elaborato abbiamo indicato, posizionate su fogli catastali, le richieste dei cittadini: cosa chiedevano? C’è pure il database con tutte le richieste loro, chiedevano gli accordi di programma e sono stati fatti su un bando, sempre proposto dall’Amministrazione Comunale, con numero di protocollo e numero di accordo. Queste cose, anche se per la privacy non si dovrebbero vedere, queste liste sono praticamente gli accordi di programma approvati e recepiti perché andavano incontro al bando che aveva preparato l’Amministrazione Comunale e sono tutti accordi di programma con le persone che l’hanno sottoscritto. Ci sono pure le aree Peep, e se facciamo un avvicinamento alla tavola riusciamo a vedere da più vicino, sono tavole un po’ più complicate e quindi ci mette anche tanto a rigenerarle il sistema; se ci avviciniamo, vediamo che praticamente quelle aree, quelle macchie che vediamo sono esattamente le particelle catastali della proposta e c’è anche il numero di protocollo, quindi facilmente si può trovare chi l’ha fatta. Dopo queste proposte non le abbiamo messe sull’elaborato, ma ci sono su tutti gli altri elaborati, su una pianificazione dove queste proposte andavano negli indirizzi di pianificazione che erano espressi dal Consiglio Comunale e anche Pag. 17 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 dalla nostra idea di piano, sono state recepite e tutte. Sostanzialmente le proposte che non sono state recepite o stavano sotto vincolo, o erano in area che comunque era impossibile andare a creare una nuova pianificazione. Lo stesso pure gli accordi di programma, che seguono un altro percorso. Gli accordi di programma, se stanno sulle aree di piano, va bene, ma se non stanno sulle aree di piano è un contratto che fanno con l’Amministrazione Comunale, quindi è un rapporto che hanno tra di loro e devono trovare la loro collocazione. Comunque anche molte di queste proposte stanno vicino alle aree strategiche, sostanzialmente fanno parte della pianificazione finale. Lo stesso pure i bandi Peep, che hanno aiutato, perché i bandi Peep sì hanno avuto chi ha proposto l’area, la sua cubatura per potere realizzare delle case, ma la metà di questa cubatura che ha avuto la deve cedere all’Amministrazione Comunale che questo è servito molto, perché questo piano forse sarà uno dei pochi piani che potrà avere delle gambe, perché non abbiamo messo nessuna area da espropriare, tutte le aree che vanno prese per servizi vengono tutte compensate, se vedete gli elaborati, tranne quelli che sono stati presi per la perimetrazione di nuclei abusivi e quindi aree completamente abusive che sono passate nella zona B, tutte le altre aree che stavano in zone o ex G o zone che comunque avevano una valenza urbanistica, non sono state prese, sono state perequate e quindi la persona che ha perso mille metri per un parcheggio o 2 mila metri per una piazza, la stessa area la prenderà su una delle aree Peep, dove comunque potrà realizzare la stessa cubatura. Questo non è da poco, perché permette l’Amministrazione Comunale di non spendere soldi, perché non ci sono i soldi, nessuna amministrazione avrà la possibilità di espropriare un terreno con le nuove leggi che i terreni espropriati arrivano ai prezzi di mercato, quindi è un modo per attuare il piano senza perdere molto tempo. Sulla parte bassa abbiamo avuto molte più richieste di attività produttive, invece sulla parte alta più richieste per edificazione: è questa la distinzione che si potrebbe fare sulle domande. Spesso il vecchio Piano indicava determinate aree come aree commerciali, quindi quasi tutti chiedevano le aree F o le aree H, che sostanzialmente sono servizi, e lì abbiamo detto “va beh forse non hanno capito bene, perché se uno mi chiede un servizio e io gli dico va bene, dopo trovo un parcheggio forse non sarei contento” e quindi abbiamo capito il passaggio alla quindicesima domanda e abbiamo cambiato un po’ il tiro della richiesta. Qua è la parte bassa del territorio dove ci sono tantissime domande di edificazione e si devono adesso i tre colori diversi: praticamente il magenta sono le domande di cittadini, l’arancione sono Pag. 18 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 le domande del Peep per l’edilizia economica popolare, il blu sono gli accordi di programma. Questo è anche su un sistema informatico, che possiamo in qualsiasi momento trovarlo, non cercare le cose cartacee, anche se c’è pure la cosa cartacea, grande lavoro anche da parte dell’Ufficio tecnico che ci mandava in continuazione il fax con queste domande dei cittadini, perché sono arrivate fino a una settimana fa, le ultime domande sono arrivate i primi di marzo di persone che in qualche modo volevano dire la propria sul Piano regolatore generale. Per creare uno strumento urbanistico, al di là di una serie di analisi, serviva anche il vecchio strumento urbanistico. Questo è il Piano regolatore generale attuale che vige a Sezze, quindi abbiamo portato il Piano regolatore generale, anche se non era graficizzato al computer, era soltanto disegnato a mano, l’abbiamo portato sempre su base catastale per avere più precisazione sui contorni, anche se piani così vecchi, elaborati fatti a mano, la precisazione delle aree è molto relativa. È effettivamente difficile dire che un’area sta dentro o sta fuori dalla pianificazione. Questo è l’elaborato del vecchio Piano regolatore generale con la posizione di una serie di altre informazioni, che comunque affronteremo più avanti, perché su questo piano, su questa posizione vedo anche le aree dei nuclei abusivi. Per fare un Piano regolatore generale, l’Amministrazione Comunale deve in qualche modo affrontare anche l’abusivismo che è già nel proprio territorio e creare un elaborato dove indica non soltanto la posizione di edifici abusivi, ma vedere se nell’interno del territorio ci sono dei nuclei che possono avere la funzione della zona O. È una Legge, la 28/80, fatta tanto tempo fa, ma comunque ultimamente ha preso tanti condoni, non per caso sono stati fatti un po’ di condoni di fila. Il Comune, l’Ufficio tecnico, l’Amministrazione Comunale aveva incaricato una serie di tecnici del posto, coordinati dall’Arch. ?Pio Tacconi?, e avevano fatto il primo lavoro di ricognizione sui condoni, sulle domande di condono che stavano all’Ufficio tecnico, quindi ci siamo trovati a avere una serie di schede, di elementi, dove era indicato il tipo del condono, la sua consistenza a livello urbanistico e queste schede indicavano anche la loro posizione sul territorio. Lì noi siamo andati a posizionarli sui vari fogli catastali, a indicare lì dove vedete le macchiette verdi e blu, praticamente è l’iter che hanno avuto le domande. Paradossalmente nel Comune di Sezze non c’è una domanda respinta, ci sono tutte domande o in iter o concesse. Il primo lavoro che abbiamo fatto era posizionarle sul catastale, da lì in poi abbiamo visto se c’era la possibilità di creare dei nuclei. La Legge dice che, se c’è la possibilità di creare dei nuclei, all’interno di questi nuclei i lotti che superano i 1500 metri devono dare una quota del loro terreno per fare degli standard, i lotti inferiori costruiscono una volta che è stata attuata la Pag. 19 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 zona e quindi noi abbiamo cercato di graficizzare - si vedrà anche sulle tavole successive questa distinzione tra i 1500, superiori o inferiori di 1500, abbiamo cercato di prendere una parte di questi lotti per attuarle queste aree, perché così anche chi non ha costruito tutto questo tempo, o magari perché non aveva necessità o magari perché aveva paura di fare un abuso edilizio, almeno adesso ha la possibilità di potere in qualche modo edificare. Molti di questi abusi non è che sono sparatissimi su aree sperdute, la maggior parte sono o sulla zona ex G, che aveva un indice molto basso, anche perché era una zona molto ibrida, o sono variazioni di destinazione d’uso, si parte con una casa in zona agricola, un annesso agricolo e si trasforma in casa, con tutti i problemi che crea dopo questa trasformazione, amministrativi ma anche pratici, perché una casa costruita in un annesso agricolo è fatta un po’ così e dopo diventa difficile pure gestirla. Questo è stato il nostro tipo di lavoro. Ci sono dei punti, tutti questi quadratini etc. sono un condono, per ognuno di questi è stato fatto un condono, una domanda di condono, altri condonati e altri no, i blu sono quelli che hanno avuto il condono e i verdi sono quelli che sono in iter. Molti di questi non è che sono in iter perché non hanno la possibilità di avere il condono, sono in iter o per piccole stupidaggini come marche da bollo etc., o perché non hanno pagato i contributi del condono, quindi sostanzialmente sono ancora in iter per questa cosa, ecco perché si vede che il verde è prevalente, abbiamo usato proprio il verde per sembrare che è finita la cosa. Lì quelle altre macchie che vedete, che sono macchie tratteggiate, abbiamo cercato in qualche modo, se vedete sotto c’è pure la vecchia zona G, abbiamo cercato di collegare, creare nuclei su già zone esistenti per non appesantire molto anche le aree con nuovi servizi, quindi andare a agganciarsi su zone già esistenti per creare di rafforzare la pianificazione. Questo è stato il principio di questi collegamenti, di questi nuclei, più che comunque avevano una buona quantità di domande al loro interno. Questi sono tutti elaborati che fanno parte del Piano perché sono questi che in qualche modo ti permettono di arrivare alla tavola finale, che è la tavola del Piano. ARCH. DI GREGORIO L’urbanistica è una cosa abbastanza pragmatica, poi alla fine a uno gli interessa l’indice di fabbricazione del terreno di famiglia! Chi invece fa l’urbanista vive in un mondo di sogni, in cui pensa che attraverso una materia ibrida tra la scienza, la tecnica o la poesia, sia veramente possibile gestire il futuro di un territorio, indirizzarlo. Non ho mai pensato all’urbanistica come uno strumento di tipo direttivo, di tipo impositivo, ho sempre pensato all’urbanistica un po’ Pag. 20 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 come al marinaio che tende un po’ il filo della vela, al seguire la corrente e riuscire a andare verso la propria direzione, magari andando un po’ di bolina, e con questo criterio abbiamo gestito il nostro approccio con il Piano regolatore generale di Sezze. Noi abbiamo un territorio che è tra i più belli dei comuni del Lazio sicuramente, partiamo da una quota meno, sotto il livello del mare la Piana e arriviamo a alcuni dei monti più alti dell’Appennino centrale laziale e sono messi in fila come se fosse… c’era un libro “il monte analogo”, che è un racconto che porta verso Dio, boh non lo so, comunque veramente in alto, dove le risposte sono ultimali e c’è questa storia di questo gruppo che arriva quasi su. È un po’ così anche il territorio di Sezze, se uno parte dal basso, e una ricchezza del genere non può rimanere fuori da un’idea di Piano regolatore generale. La nostra prima idea è stata quella di ricollegare - quella che vedete qui è la planimetria delle reti infrastrutturali e dei servizi - attraverso proprio le linee di comunicazione, sfruttando i corridoi verdi che ancora esistono anche a ridosso dei corsi d’acqua, tutto il tessuto naturale creando una sorta di secondo livello di interconnessione. Quando è che noi abbiamo un nodo? Quando due corde si legano, se noi riusciamo a connettere la rete della macchina alla rete dei bidoni, la rete del verde alla rete del costruito, cominciamo a avere tanti nodi e quindi una rete. La rete permette molte più capacità di rapporti che non la linea. Questa è stata la prima idea, la prima esigenza: c’era una ragnatela di case, e tutto Suso è una ragnatela se uno guarda dall’alto, rilegarla insieme, riconnetterla, rimettere la legalità tra gli obiettivi di potersi vendere la casa, per esempio, poterla dare in dotazione a un figlio, cosa che non tutti ora possono fare, di potere fare il Piano casa, perché se la casa non è in ordine non puoi fare l’aumento di cubatura, insieme a un’idea di sviluppo, di dare un buon motivo a uno che a Sezze non c’è nato di venirci a vivere, perché le case costano magari la metà d’affitto rispetto a Roma e la linea ferroviaria gli permette facilmente una connessione, da Napoli a Roma Sezze si trova comoda. Vai verso Sezze Scalo e Sezze Centro, proprio la parte più urbana di Sezze, i due ambiti principali, il centro storico classico e il porto di Sezze, lo Scalo, proprio come il porto di mare, che in realtà il mare non c’è più, ma c’è sicuramente una rete di connessione, c’è la 156 nuova e qui c’è l’ex Presidente dell’Astral, purtroppo ex ma sempre presidente è per noi, che l’ha portata fin dentro casa la strada. Questa strada porta le persone, queste persone portano il commercio, queste persone portano la possibilità di pensare anche di viverci qui. Pag. 21 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Cosa posso fare io per fare vivere qualcuno qui, per fare una concorrenza territoriale a città che 50 anni fa non c’erano? Sfruttando una serie di caratteristiche, hanno catturato prima intorno e adesso stanno allargando il loro range risorse umane, quindi anche tasse e tutto quello che comporta intorno. Come si fa a crescere però senza distruggere, senza massacrare? Prendi lo Scalo, la Cava, il Centro, la prima idea è quella di: se il porto è il punto dove arrivo, il porto non può essere la casba, perché poi io non ci vado! Tutti i porti sono un po’ pittoreschi, però lo Scalo ha delle zone che non sono pittoresche ma impossibili da attraversare, un certo disordine edilizio ha creato qualche difficoltà. La prima idea è rendere la porta, l’ingresso, il punto dove mi approccio a Sezze un attimo più fruibile per chi ci vive innanzitutto, ma anche per chi ci passa. Sono stati creati una serie di percorsi verdi, e se vedete qui c’è una linea verde che è parallela a Via Sicilia, l’unico motivo per cui è rimasta verde è perché c’è sopra la linea a alta tensione, non è che c’era un motivo altro, però visto che c’è la linea alta tensione e c’è ancora questo corridoio, questo è un percorso che diventerà un percorso ciclo-pedonale parallelo e alternativo alla macchina, perché è anche difficile parcheggiare in zone così complicate, che permette nei 500 metri della funzione Sezze Scalo di muoversi senza macchina, che sarà una bestemmia vista da uno che vive allo Scalo, ma può essere una cosa, invece, estremamente interessante per uno che vive a Roma magari nella periferia estrema, pagando 1.500 o 1.200 Euro al mese di affitto o di mutuo, per comprare una casa e venire a vivere qui, portare il suo Pil personale dentro Sezze attraverso la residenza e fare crescere, con i suoi consumi, con la sua vita qui, anche se magari lavora altrove, la vostra comunità, il vostro territorio, le vostre attività, le possibilità per i vostri figli di avere un futuro qui e non chissà dove. Questo significa sicuramente andare a rimettere ordine. Ci sono delle linee gialle che sono parte di viabilità esistente - la chiamo “viabilità” ma in realtà non è viabilità, sono dei cunicoli in cui una macchina passa, la seconda no! - e noi cercheremo, prendimi vicino alle scuole: quelle azzurre sono le scuole e la posta, quello verde più scuro è quella specie di piazzetta parco esistente, qui in fondo queste tre strade andranno a uscire e a potere tornare indietro senza attraversare, troveranno dei parcheggi per lasciare la macchina, attraversare il piccolo parco e portare il figlio a scuola o andare alla posta, tornare indietro, prendere la macchina e tornare dall’altro lato. Se poi viene da fuori, magari è talmente matto che ci va in bicicletta a portare il figlio a scuola e neanche occupa il parcheggio là vicino! Pag. 22 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 È un’idea un po’ poetica, che deve dare la possibilità a tutti, quello che ci vuole andare in macchina andare in macchina, quello che ci vuole andare a piedi andare a piedi, ma fare un piano di recupero sullo scalo non è un tema semplice, perché è veramente compromesso il tessuto urbano. Se uno pensa che 40 anni fa lo Scalo non c’era, si rende conto che ha giocato male non delle carte politiche, ognuno ha fatto il suo pezzettino e si è dimenticato di dirlo a quello a fianco, oppure se se l’è ricordato si sono messi d’accordo metà per uno e abbiamo risolto il problema perfettamente, però tra quello e quell’altro non si passava più. Qui noi abbiamo trovato un modo per risolverlo questo problema, perché chi me lo dà quel pezzetto di strada? Qui vengono i bandi per il Peep. I bandi per il Peep dicono che io ho un po’ di terreno lì allo Scalo dall’altra parte della ferrovia e faccio una proposta pubblica, attraverso un bando, cercando di vincerlo, al Comune per avere diritto a costruire e quindi ho un guadagno, però questo guadagno lo pago, o perlomeno in parte lo perequo. Se l’urbanistica di qualche anno fa si presentava e diceva “questo è bianco e questo è nero, il nero abbozza e il bianco ride”, questo piano ognuno che ha avuto qualcosa ha dovuto cedere qualcos’altro. La regola del bando era semplice: minimo il 50% delle cubature e dei terreni che tu vai a coinvolgere in questa operazione diventano del Comune, e a cosa servono al Comune questi terreni e questa cubatura? A compensare tutte quelle persone che dovranno cedere un pezzetto di terra per ricucire questo disegno, qualcuno si troverà in giardino 3 metri di meno, perché quei 3 metri servono per potere passare dall’altra parte. È vero che quei 3 metri a lui gli fanno comodo, ma è vero che quel passare dall’altra parte fa comodo a tutti. Servono delle risorse e le risorse le andiamo a trovare in questo modo: compensiamo, attraverso un’urbanistica perequata, parola terribile, cioè prima uno si arricchiva a gratis e adesso si arricchisce di meno e ridistribuisce agli altri, è più equa, è un modo meno imposto e più trasparente - perché è pubblico - di distribuire il plusvalore generato dalla nuova edificabilità del terreno. Ho fatto l’esempio dello Scalo, potevamo fare altri esempi. Ho preso lo Scalo non per altro: perché l’ho fatto personalmente e ci ho perso delle ore, più di un’ora a cercare una soluzione. Vado avanti, passiamo alle tavole 9.1, poi facciamo per finire le 10.1. Adesso vediamo un po’ più in generale il respiro, finora non vi ho fatto vedere le altre tavole dove si fanno le case, vi ho fatto vedere dove non si fanno le case ma si fanno le piazze. L’altra linea di sviluppo che è quella che abbiamo cercato - Barkas, io, Fuksas da lontano, più noi, lui da più in alto - di portare dentro il Piano regolatore generale è un’idea anche di natura e ambiente, abbiamo visto quante fragilità Pag. 23 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 ci sono nel territorio: un territorio così movimentato è anche un territorio che si muove, tante montagne, tanti canali, tanti punti di scorrimento dell’acqua sono tante situazioni “di criticità” e noi dobbiamo sapere dove va a finire l’acqua, perché uno dei problemi più seri è quello: permettere il deflusso in maniera naturale, non violento, perché se noi fermiamo l’acqua, ad un certo punto lei ci supera. Quindi noi abbiamo cercato di riaprire - si fa per dire, e da questa tavola si vede bene - quella che prima era la macchia della zona G, che era un po’ marrone, l’avete vista l’altra tavola che ho illustrato prima, dove c’è il torrente che tra l’altro non ci si è costruito per 50 anni perché non ci va a costruire nessuno in un fosso, quasi nessuno, abbiamo cercato di dire: è inutile mettere dentro ettari di una zona G per fare le case a 0,03, mettiamocene la metà e facciamole a 0,5. Uno che ha poco terreno comunque la casa la costruisce, più grande pure di prima, il resto viene salvato da qualcuno che poi fa il matto e siccome lì è G pure sul pozzo la metto la casa, con i problemi che dobbiamo risolvere dopo, perché i problemi vengono dopo. In questi corridoi naturali che già ci sono, abbiamo cercato di creare quei percorsi che vi dicevo prima laterali, per cui attualmente Suso sono tanti fili che vanno verso il centro a ragnatela, che tra Colli e Zoccolanti si aggancia un po’ tutta questa raggera; cercare di fare qualche percorso anche un po’ più su, che permetteva di non scendere e risalire, poteva essere un modo per semplificare il sistema del traffico, per cui abbiamo ipotizzato delle strade nuove, o il potenziamento di altre strade. Fai vedere la parte viola, questa la dico perché ci tengo particolarmente: quella tra Casali e lo Scalo è una strada che connette due realtà importanti, è una strada difficile perché è ripida e infatti ha tanti tornanti, questa è una, ma più importanti ancora sono scendendo, abbiamo parlato prima della banchina del sistema Scalo come primo punto di arrivo, per venire dallo Scalo a Sezze attualmente c’è una possibilità che è quella che conosciamo tutti e noi abbiamo provato a inserire un’ipotesi, che è un’ipotesi che avrà bisogno di un bel progetto di fundrasing, che è quello di sfruttare l’attuale cava in fase di dismissione o quasi completamente dismessa che sta vicino allo Scalo, dove tra l’altro esistono dei ritrovamenti di orme di dinosauri, fossili etc., quell’area azzurra per creare un rifacimento della morfologia della montagna come era, quindi andarla a riempire come un involucro, un involucro di pannelli solari. Dietro questi pannelli c’è tanta montagna vuota, un sistema misto di direzionale, centri commerciali, parcheggi, ristorazione, che è il punto da dove parte un treno automatico a cremagliera a tunnel, che va dalla cava al monumento, con una o due fermate lungo il percorso Pag. 24 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 all’altezza di Porta Romana e della Piazza del Comune. Sembra più complicata di quello che in realtà è, è costoso e sicuramente ci sarà bisogno di un investitore che ha tempi non brevi di rientro, ma un polo misto di funzioni di questo tipo potrebbe pagarlo l’investimento, bisogna costruirci su un progetto ben pensato. Noi la possibilità di farlo l’abbiamo messa nel Piano, l’idea del percorso ipogeo l’abbiamo messa nel Piano, se dovesse trovarsi questa persona e se l’Amministrazione Comunale riuscisse a coinvolgerla, non ci sarà il problema che il Piano non lo prevede e questo è un andare avanti, è tirare la vela laddove vorrei che vadano, dare delle opportunità, avere delle risorse, saperle sfruttare, aprire delle finestre di opportunità, il Piano delle risorse e delle opportunità Sezze 2012. Se volete passo la parola all’Arch. Barkas per illustrarvi un minimo le residenze e qualche numero se volete ve lo do: il Piano regolatore generale di Sezze prevede un incremento di circa 4 mila abitanti teorici in 10 anni, con una cubatura massima realizzabile, che noi non andiamo a sfruttare perché l’abbiamo messa di meno, di quasi 1,9 milioni di metri cubi; di questo tesoretto ne abbiamo sfruttato soltanto 1,3, lasciando una riserva per il futuro e anche se non si dovesse realizzare questa ipotesi dei più 4 mila, anche se Sezze negli ultimi anni è cresciuta in maniera significativa, ha avuto aumenti medi anche a 2 cifre di popolazione in alcuni anni. Ne abbiamo usati 588 mila per il recupero dell’abusivismo edilizio: le case sorte abusivamente si sono mangiate quasi il 50% delle nuove abitazioni che ci saranno a Sezze, che è un dato importante, il 47,5% circa delle nuove cubature è stato usato per sanare l’abusivo. Un altro quasi 430 mila metri cubi è per zone C di nuova espansione e di questi 430 mila metri cubi in realtà 130 mila sono relativi a dei piani attuativi già in fase da lunghi anni, alcuni quasi finiti, tipo Monte Pilorci etc., per cui rimangono circa 340 mila metri cubi di nuove zone C completamente ex novo. Le nuove zone C sono legate un po’ al discorso che abbiamo fatto prima dei bandi e soprattutto legate a quelle realtà che hanno una maggiore capacità di crescita nei prossimi anni: abbiamo pensato allo Scalo, Ceriara, delle zone di completamento su verso Piagge Marina, l’area più vicina alla zona delle Zoccolanti, più o meno è questo. ARCH. BARKAS Sarò abbastanza breve, perché questo è l’ultimo elaborato, naturalmente non è così una tavola, è un elaborato disegnato a 5000, anche se possiamo dire che noi l’abbiamo fatto al catastale e Pag. 25 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 l’abbiamo portato a 5000 anche per ragioni contrattuali. Questa tavola è più di un elaborato, perché prende tutto il territorio comunale. Abbiamo cercato di dare una chiarezza di regole, nel senso che se vedete ci sono, sulle varie zone urbanizzate, c’è un codice. In realtà abbiamo diviso il territorio in ambiti e questo codice indica qual è l’ambito dove si trova la zona, c’è un codice progressivo sotto dove indica la zona e su questa zona noi sappiamo la superficie territoriale, abbiamo gli indici che spesso sono quasi tutti simili, però possono essere degli indici anche diversi per motivazione perché magari si trovano delle case più alte o delle case più grandi, quindi cercare di uniformare un aspetto, non andare a cambiare completamente; su queste zone abbiamo la volumetria esistente, tutti gli standard che devono lasciare queste zone nell’area, perché il Comune ha tante aree come standard, perché ci sono dei parchi, ci sono delle grandi aree, abbiamo messo anche noi delle aree che possono compensare lo standard, ma lo standard nelle specifiche zone, come diceva prima l’Assessore per mettere un secchio dell’immondizia o una fermata dell’autobus, era difficile da reperire e quindi abbiamo detto che ognuna di queste aree ci deve dare i propri standard, stanno nella zona, li abbiamo perimetrati con la striscia rossa, sembrano piccole ma comunque quella perimetrazione con la linea rossa dentro al blu è una perimetrazione che permette quasi un lotto da un’altra parte, quel discorso che facevamo di perequazione. Quindi cercare di attuarlo, sistemare le cose, ognuna di queste zone ha chiarissime le indicazioni per costruire, è disegnata sul catastale, non è che può dire “sto fuori dal mio confine, ho preso un metro di quell’altro”, sì le proprietà non è che puoi capirle dal catastale, però è molto chiara la pianificazione. Noi abbiamo cercato di dare poche regole ma molto chiare, così ognuno questo che rispetta da fare lo può fare. Ci sono dopo le tabelle dove vengono indicati tutta una serie di elementi che indicano queste zone, vedete su queste tabelle che stanno indicando sono le varie zone C, dove si vede il codice di zona, il numero progressivo che sta sotto quel pallino rosso che avete visto, la superficie territoriale, la densità territoriale, il volume che uno può fare, il volume che ci sta dentro, ma immaginate che le zone C sono zone che hanno sotto il 12% di copertura territoriale, quindi volume residuo. In questo caso non è stato messo, perché non era significativo, da lì in poi i vari standard che devono dare, immaginate le C come zone hanno uno standard che sta sui 18 metri quadrati, addirittura 24 e quindi è tutto chiarissimo quanto deve dare per attrezzature, per interesse generale, anche per la viabilità. Se tu, Daiana, vai avanti sulla tabella in realtà la zona C indica Pag. 26 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 esattamente anche la viabilità che devono dare questi lotti, quindi è abbastanza chiaro, poche regole chiarissime, bisogna solo attuarle! Ci sono le tabelle per tutte le zone, era un esempio questo. Ho finito, questo era il Piano, adesso per permettervi di continuare la seduta, anche perché abbiamo cominciato tardi, ci sono disegnate tutte le zone che sono nella pianificazione. SINDACO Voglio dire, prima di ricominciare, che ovviamente nei prossimi giorni tutte le tavole e gli elaborati verranno esposti in Comune e credo anche pubblicati sul sito, perché li abbiamo anche in formato digitale, quindi tutti i cittadini puntualmente potranno verificare nel dettaglio tutti gli elementi che sono stati in via generale esposti. Proseguiamo con la seduta. PRESIDENTE Riprendiamo i lavori. Prima di dare la parola ai Consiglieri, vorrei rifare l’appello. Presenti n. 17 – Assenti n. 4 (Ricci, Zarra, Ceccano, Piccolo) PRESIDENTE Ricapitolando gli assenti sono, Segretario Generale: Ricci, Zarra, Ceccano e Piccolo. Iniziamo con gli interventi. CONS. DI PALMA Voglio fare un intervento soprattutto in merito a quello che ha detto il Sindaco, perché per quanto riguarda il Piano regolatore generale i tecnici hanno spiegato quello che sarà il Piano regolatore generale. In questo momento così difficile, difficile in campo nazionale, oggi a Sezze facciamo un passo importantissimo. Io sono andato a ritrovare la deliberazione del 1972, e sono esattamente 40 anni che non c’era il Piano regolatore generale; era uno degli argomenti più dibattuti per quanto riguarda le campagne elettorali, per quanto riguarda la politica a Sezze e io che frequento il Palazzo da una ventina di anni arrivare alla fine di una campagna elettorale, Pag. 27 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 arrivare con il Piano regolatore generale da votare qui mi riempie di orgoglio e mi riempie di orgoglio soprattutto perché, proprio in questo momento così difficile, a Sezze la buona politica c’è. La buona politica per me è quando chiunque fa l’amministratore e vede che è giunto il momento di abbandonare quei pregiudizi, quella politica che forse non porta da nessuna parte, ma proprio il senso istituzionale, il senso dell’amministratore sa che è il momento di guardarci tutti in faccia. E noi oggi che ci guardiamo in faccia saremmo come questa deliberazione di Consiglio Comunale, fatta nel 1972, quindi anche noi Consiglieri che andremo a votare avremo fatto una cosa importante per questa Città. Ma quello che tengo a precisare, che non è tanto realizzare il Piano regolatore generale, quanto avere tracciato quelle, per me come amministratore abbiamo fatto una cosa importantissima, quella di andare oltre la ferrovia e l’ha detto l’Arch. Di Gregorio. Oggi andare oltre la ferrovia rappresenta il futuro di questa Città, oggi andare oltre la ferrovia rappresenta che Sezze vuole prendere quel ruolo importante, strategico che ha sul territorio. Abbiamo parlato della nuova 156, ringraziamo Titta Presidente dell’Astral, abbiamo quindi la nuova 156 e la ferrovia metropolitana che è nata e che è lì pronta a dare sviluppo, la 156 quello che dobbiamo fare noi e quello che devono fare i politici, i veri politici di questo territorio è non lasciarla così. C’è il tratto più importante, quello che da Latina si va a congiungere a Sezze, è l’ultimo tratto quello che da Prossedi va a Frosinone, ecco oggi se questo Piano regolatore generale si va a incastrare con queste opere, con queste infrastrutture importanti che sono ormai nate, che sono esistenti, la Città è pronta a prendere quel ruolo che gli compete. Devo ringraziare il Sindaco Campoli. Il Sindaco Campoli in questa legislatura, e non lo nascondo, ero un avversario di Campoli, ero un candidato sindaco dall’altra parte, però proprio in questi momenti così difficili ho visto in Campoli un giovane, io che ho qualche anno, anzi parecchi anni più di Campoli, ho detto in questo momento che devo mettere tutta la mia esperienza al servizio del Sindaco Campoli, io e non solo io, ma anche altri Consiglieri comunali abbiamo fatto questo e in questi ultimi 2 anni sembra poco per qualcuno, noi abbiamo fatto cose importantissime, perché la Dondi, croce e delizia di questa Città, noi abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo approvato quella famosa deliberazione di Consiglio Comunale dove abbiamo detto “la Dondi a casa”, abbiamo approvato l’altro giorno la piscina, che era 40 anni pure che si parlava della piscina, e adesso andiamo a approvare questo atto così importante. Erano 30 Consiglieri che nel 1972 hanno votato a favore del Piano regolatore generale, 30 Consiglieri, 16 voti favorevoli, 9 contrari, un assente e un astenuto. Mi sembra che i conti sono Pag. 28 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 giusti, quello che non ho condiviso, quello che io penso che fa male alla politica è il non dibattito che tutte le forze politiche devono portare a uno strumento così importante come il Piano regolatore generale, quindi l’assenza di qualcuno che anche con la propria esperienza doveva dare quel contributo c’è stata e questo mi lascia addolorato, perché tutti i Consiglieri comunali, pure votando poi contro, devono dare il loro contributo. Chi non dà il contributo in un atto così importante, penso che riproporsi diventa una cosa difficile. CONS. LEGGERI Sembrava che il Piano regolatore generale fosse una meteora messa da tutte le amministrazioni nel programma di mandato, ma non si era mai adottato fino a oggi. Oggi con questo Consiglio Comunale ci stiamo riuscendo, finalmente il Piano regolatore generale per questa Città sicuramente è una realtà. Piano regolatore generale significa molto per una città, sicuramente è una tappa fondamentale per il percorso di crescita della Città e noi in questi 5 anni siamo stati molto attenti al contenuto, a quello che dovevamo mettere dentro questo Piano regolatore generale. L’ha detto il Sindaco, l’ha detto l’Assessore, hanno spiegato i tecnici le particolarità del Piano. Se vogliamo dare una definizione puntuale a quello che è un Piano regolatore generale, possiamo dire che un Piano regolatore generale è il principale strumento di pianificazione del territorio, mediante il quale l’Amministrazione Comunale determina le direttive per lo sviluppo urbanistico e edilizio, individua le zone edificabili, la loro specifica destinazione, se deve essere residenziale, produttiva, agricola, artigianale etc., la densità edilizia e quanto altro debba applicarsi all’edificazione. Determina anche le aree inedificabili, quelle aree che servono a soddisfare i bisogni della collettività (le strade, i parcheggi, il verde, i servizi etc.), in sintesi un Piano regolatore generale detta le regole per lo sviluppo di una città. L’adozione di questo Piano regolatore generale è un evento storico molto importante per la nostra Città, l’attuale era stato adottato circa 40 anni fa, nel lontano 1972, il Sindaco non era ancora nato all’epoca. In questi 40 anni il paese è cresciuto un po’ urbanisticamente in maniera disordinata, in qualche passaggio lo ricordava l’Assessore c’è stato un abusivismo di necessità, non un abusivismo di speculazione e specialmente nella conca di Suso, c’è stata un’altra città, la nostra seconda città che è Sezze Scalo che è nata spontaneamente, senza una definizione urbanistica precisa, quindi queste sono tutte cose che noi in questo Piano regolatore generale ci siamo trovati e in qualche modo abbiamo dovuto fare i conti. Pag. 29 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Nel 1997 la Giunta Comunale Siddera, e ringrazio per la presenza Giancarlo, ha dato l’incarico all’illustre Arch. Fuksas, da allora sono passati 15 anni e sono tanti. Le successive amministrazioni che si sono succedute, la seconda Giunta Comunale Siddera e Zarra, con gli assessori di competenza che erano l’Ing. Spadini e il Dott. Ciarlo, hanno provveduto comunque a analizzare la parte preliminare di studi per la redazione del Piano. Per questa Amministrazione Comunale l’adozione del Piano regolatore generale è stato un punto fondamentale del proprio programma, un punto in cui abbiamo sempre creduto, nonostante le difficoltà incontrate per strada. In questi 5 anni sono state diverse le azioni messe in campo da questa Amministrazione Comunale, finalizzate all’adozione del Piano, e questa è una variante generale al Piano regolatore generale, partecipata e condivisa dall’intera collettività, eravamo consci che per effettuare le opportune trasformazioni era necessario un dialogo continuo tra le istituzioni pubbliche, i cittadini, gli operatori privati e le figure professionali. L’iter procedurale si è svolto nella massima trasparenza e partecipazione, sono state fatte assemblee pubbliche, sono stati promossi anche incontri con le diverse realtà sociali. All’inizio del 2010 è stata approvata, da questo Consiglio Comunale, la deliberazione di indirizzo, il primo vero atto sostanziale del Piano, la deliberazione che dava tutti gli indirizzi politici, dava uno strumento in mano ai tecnici per l’effettiva redazione del Piano. Questa deliberazione, oltre a illustrare il lavoro propedeutico che era stato fatto fino a allora dai tecnici, studi e vari, ha aperto un confronto con la Città, ha permesso a tutti i cittadini di fare le loro proposte. Successivamente sono stati fatti dei bandi, sempre sulla base della massima trasparenza, quindi per l’individuazione delle aree ex 167, l’area dell’edilizia economica e popolare, gli accordi di programma e è stato adottato il nuovo Piano di parcheggio urbano. Tutti questi elementi, le proposte, il reperimento delle aree, gli accordi di programma, il Piano abbandono sono tutti contenuti nel Piano e ne fanno comunque parte integrante e sostanziale. L’obiettivo che noi abbiamo sempre avuto in mente è di cercare di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, cercando di guardare al futuro, mantenendo però nel contempo legami profondi con la nostra storia, la nostra cultura e le nostre esperienze passate. Un altro elemento fondamentale del Piano è stata la salvaguardia del territorio. Esso rappresenta con i suoi elementi architettonici, storici, archeologici e ambientali un grande patrimonio per l’intera collettività che va sempre più valorizzato, questo Piano con le sue regole, i suoi vincoli e Pag. 30 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 le sue prescrizioni lo va a difendere e lo spiegava bene l’Ass. Maurizi, che il vincolo spesso è costruttivo, non lo dobbiamo mai vedere come una cosa restrittiva. Gli elementi caratterizzanti della deliberazione di indirizzo sono stati tutti accolti dai tecnici e riportati all’interno del piano, in maniera precisa e puntuale. In questo Piano, in sintesi, si è tenuto conto almeno di 4 diverse realtà tra di loro: centro storico, l’interland setino, la conca di Suso e Sezze Scalo. Nel Piano si è tenuto conto dei cambiamenti avvenuti nel tempo e conseguentemente delle cure necessarie da apportare per completamente la loro riqualificazione, il mantenimento, lo sviluppo dello stesso, aree come illustrate dall’Assessore e dai tecnici. Per concludere, voglio fare un ringraziamento innanzitutto all’Arch. Fuksas che andrà a firmare questo piano, una firma molto illustre, un architetto conosciuto a livello internazionale, ma in particolar modo voglio ringraziare i tecnici, l’Arch. Di Gregorio e l’Arch. Barkas, che hanno svolto un lavoro immane, hanno dedicato molto tempo a questo piano, ma li ringrazio soprattutto per la loro disponibilità che è grande e la loro pazienza, la pazienza che hanno dimostrato fino all’ultimo momento. E datemi retta non ero molto facile! Ringrazio tutti i tecnici del paese che in qualche modo sono stati coinvolti nella redazione del Piano, ancorché i tecnici dell’Ufficio tecnico comunale per la loro collaborazione. Un ringraziamento particolare naturalmente al mio amico fraterno, l’Assessore all’urbanistica Antonio Maurizi: se oggi approviamo questo atto lo dobbiamo soprattutto a lui! Antonio Maurizi non ha titoli accademici né lauree, come i suoi precedenti assessori, ma i titoli lui li ha conquistati sul campo, la sua esperienza unitamente alla sua pazienza è stata determinante. In questi 5 anni, passo dopo anno, senza mai arretrare ci ha portato in questo Consiglio Comunale per l’adozione di questo Piano, che pone le basi per lo sviluppo futuro della nostra Città. Naturalmente anticipo il mio voto favorevole al Piano, vi ringrazio tutti. CONS. LOMBARDI Vedo che purtroppo già qualcuno sta andando via, quindi io coincisa, al contrario del Consigliere che mi ha preceduta, inizio dai saluti così cerco di dare spazio anche agli altri. Prima di addentrarmi a esporre il mio intervento relativo al punto all’ordine del giorno, vorrei ringraziare i tecnici che vedo qui presenti, che hanno elaborato il nuovo Piano, il Sindaco Andrea Campoli, il Presidente del Consiglio Comunale, i Consiglieri comunali, nonché la Giunta Comunale, l’Ufficio tecnico, e vedo anche presente Filippo Giorgi, e tutti i cittadini presenti in aula. Pag. 31 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Non vi è dubbio che la variante al Piano regolatore generale era una delle questioni urgenti per la modernizzazione del paese, tant’è vero che abbiamo ereditato un Piano regolatore generale approvato nel maggio 75 e pensato alla fine degli anni 60, mentre la realtà ha subito da allora sostanziali mutamenti. Pensate che la variante generale al Piano regolatore generale era stata affidata all’Arch. Massimiliano Fuksas già dal 1997. Siamo arrivati oggi all’adozione del nuovo strumento urbanistico, un impegno questo che avevamo preso con tutta la Città con il programma amministrativo del giugno 2007. Un piano atteso da anni, che sicuramente riuscirà a rilanciare l’economia e lo sviluppo di questo paese e a dotarlo di quei servizi necessari alla qualità urbana. Il nuovo Piano è stato partorito con la partecipazione e di tutti i cittadini, che con le loro domande hanno avuto un ruolo attivo con gli imprenditori che hanno partecipato ai bandi pubblici del Comune, come gli accordi di programma che sono stati fatti per le attività produttive e successivamente con il bando per recepire nuove aree di espansione residenziale, le famose zone 167. Sicuramente dobbiamo studiare le carte che oggi approviamo per potere modificare, se necessario, situazioni non risolte e questo attraverso lo strumento delle osservazioni durante il periodo di pubblicazione del nuovo Piano regolatore generale. Personalmente ho preso visione del Piano nell’incontro avuto in Commissione del territorio, dove io secondo me necessito apportare correzioni nella fascia della campagna sottoposta a tutela del Piano territoriale paesaggistico regionale, in riferimento alle aree atropizzate - così dicono i tecnici -, per me e i non addetti ai lavori sono le costruzioni esistenti lungo le strade. Sono soddisfatta comunque del lavoro portato a termine e per le soluzioni trovate sia per quanto riguarda la tutela e la salvaguardia delle aree boscate di Suso, sia per le nuove arterie di collegamento da zona Casali a Sezze Scalo e all’attenzione dedicata al recupero dei centri urbani di Sezze, Consa di Suso e Sezze Scalo. I nuclei abitati nelle zone agricole urbanizzate, come Ceriara, Ponte Ferraiolo, Migliara 47 e Ponte Corradini, aree queste limitrofe a altri comuni come Latina, Pontinia e Priverno, saranno dotati di tutti i servizi e infrastrutture e concorreranno al miglioramento della qualità della vita sicuramente. Con il bando pubblico relativo alle aree 167, il Comune diventerà proprietario di terreni Suso, Sezze Scalo e Ceriara, con relativa cubatura per circa 150 mila metri cubi, senza ricorrere agli espropri e relative spese per l’ente, quindi si evita questo. Questo ci consentirà di procedere alle perequazioni con i privati, per dotare i centri edificati, come lo Scalo e non solo, di aree a servizio e quindi parcheggi, aree a verde pubblico e servizi per la collettività. Pag. 32 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Di importanza fondamentale sono le norme tecniche di attuazione, che meglio regolano l’attività dell’intero territorio comunale e chiariscono tutti gli elementi necessari che danno certezza al cittadino e trasparenza degli atti amministrativi. Questo piano è sicuramente il piano delle risorse e delle opportunità, come dice il manifesto di convocazione di questa assise comunale, deputata a esprimere il parere di adozione che io esprimo favorevole, un piano partecipato e trasparente nella sua lunga gestazione, che oggi ci dà la possibilità e dà a me l’onore di essere tra i Consiglieri comunali di dotare questa Città di un nuovo strumento urbanistico per i prossimi anni. CONS. REGINALDI Non mi porto il foglio perché sono abituato a andare a braccio. Visto che si è svuotato notevolmente questo teatro, dispiace perché avrei voluto che magari i cittadini rimanessero più a lungo per ascoltare anche la relazione dei tecnici, che è un po’ più complessa, è difficile certamente, è difficile anche per noi e non lo neghiamo, non è che siamo tutti architetti, tutti ingegneri, quindi ci affidiamo, però pian piano, stando sempre a contatto e sempre guardando queste attività, poi abbiamo cominciato a apprendere qualcosa. Ovviamente per le persone che sono intervenute questa sera, che è la prima volta che sentono di questo Piano regolatore generale, è più difficile. Cos’è successo oggi o cosa sta per succedere perché ancora dobbiamo votarlo? Stiamo per votare il nuovo Piano regolatore generale di Sezze, o meglio la prima fase di questo Piano regolatore generale, che non è come pensa qualcuno che domani, perché qua fuori una persona o un ragazzo mi ha detto “Reginaldi, posso cominciare a chiamare l’impresa?” assolutamente no, non si può fare questo! Dobbiamo aspettare, ci dovrà essere il responso, il materiale ovviamente lo comprerà da me, ma è ovvio, è normale, altrimenti cosa lo faccio a fare il politico?! Questa è una stupidaggine, era una battuta. Non è così, è una prima fase, una fase che attendevamo e si attendeva da 40 anni per molti di voi, io ho cominciato a attenderla da una quindicina di anni, 20 anni, perché non è che sono proprio così grande di età. C’è stato un ottimo lavoro e questo lavoro è stato iniziato, come dai ringraziamenti proprio del nostro Sindaco Campoli nei confronti del già Sindaco Giancarlo Siddera. Voglio anche ricordare che all’epoca c’era anche un altro importante politico di Sezze Scalo, che era proprio Di Palma Serafino, che ha lottato per questo nuovo Piano regolatore Pag. 33 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 generale. Io che seguivo proprio il Cons. Di Palma, lo sentivo spesso parlare di questo nuovo Piano regolatore generale, che poi mai veniva realizzato. Abbiamo perso del tempo, è stato perso del tempo e soprattutto nella fase prima di Campoli: lì è stato perso molto tempo e questo è dispiaciuto non solo alla politica di oggi, ma alla cittadinanza tutta, soprattutto alla cittadinanza tutta, però quello che voglio ricordare a tutti quanti è che noi, prima di essere consiglieri, comunque siamo cittadini e comunque come tutti abbiamo i diritti e i e anche noi, quindi, godiamo dei diritti. Prima l’Arch. Barkas ha parlato degli accordi di programma, ebbene io lo dico schiettamente e palesemente: anch’io sono uno di quelli che è ricorso all’accordo di programma, perché la Legge me lo consentiva e non perché io, essendo consigliere comunale, sia stato in qualche modo agevolato, assolutamente no! Tra l’altro chi mi conosce sa dove ho il magazzino edile, ho un terreno frontale e qui abbiamo fatto una richiesta, seguendo i requisiti proprio che ponevano nell’accordo di programma, quindi lì cercare di sviluppare qualcosa sempre per l’attività, cercare di creare qualcosa di più grande, qualcosa comunque che porta economia per il paese. Lo voglio dire proprio per dare anche quel senso alle parole che ha detto il Sindaco, dice che nessuno è passato sotto un percorso agevolato, perché magari è amico di tizio o amico dell’altro, ce ne voglia Dio di questa cosa, assolutamente no! E quali sono stati quegli atti che ci dimostrano questa trasparenza? Proprio il fatto che sono stati fatti dei bandi dove hanno potuto partecipare tutti i cittadini, compreso io e altri. Io debbo ringraziare anche il lavoro metodico dell’Assessore Antonio Maurizi, che ha portato avanti questa fase, che ci ha portato oggi a potere dare l’inizio di questo nuovo Piano regolatore generale. E perché c’è stata questa scelta da parte di alcuni Consiglieri di minoranza di abbracciare questo percorso di Campoli? Proprio per questo: abbiamo visto e abbiamo riconosciuto in Campoli la volontà di volere fare qualcosa di buono per questo paese, ecco perché molte persone, va detto anche perché dei passaggi in politica, io l’ho detto anche ieri sera in corso di una trasmissione, dove ero ospite a questa stazione televisiva e ho detto che non bisogna più, a livello territoriale, guardare l’appartenenza politica, ma bisogna guardare quello che riesce a fare la persona, o meglio quello che ha in testa questa persona e quello che vuole fare per il benessere della Città e Campoli l’ha dimostrato. Voglio ringraziare tutti gli architetti, i professionisti che sono qui come Massimo, Rita e tanti altri che sono qui, ma anche gli imprenditori come l’amico Fernando, che è qui perché ha interesse di questo Piano regolatore generale. E un ringraziamento va anche a quella parte della Pag. 34 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 minoranza che responsabilmente si è posta, è venuta e è stata presente ascoltando e seguendo il Consiglio Comunale: questo è senso di responsabilità. Mentre l’assenza di altri questo preoccupa, ma l’assenza, caro Sindaco, di queste persone non è che viene registrata solo oggi, è registrata da parecchio tempo, è latitante e io mi sarei veramente aspettato un qualcosa da parte loro, cioè venire qui e controbattere, o magari cercare di farmi capire dov’è, se io o Di Palma o Vitelli abbiamo fatto lo sbaglio, l’errore, ma con la loro assenza dimostrano che noi stiamo nella ragione. E per taluni che magari sono assenti per motivi personali, altri sono assenti magari perché stanno in questo momento per accingersi a qualche cena che hanno organizzato, nonostante che oggi fosse proprio destinato, invece, a votare un nuovo ordine del giorno, che è quello che tutti i cittadini di Sezze si aspettavano. Abbiamo fatto dei passi da gigante, questo - il Sindaco ce ne deve dare atto - grazie anche alla responsabilità di molti Consiglieri che hanno saputo guardare e porre fiducia fino all’estremo. Continueremo a farlo, tant’è vero che molti di noi che si ripresenteranno alla candidatura delle prossime elezioni appoggeranno il Sindaco Andrea Campoli, proprio per dare una continuità a quella fase che con il tempo e non con le arti convincitorie, invece con veri atti amministrativi ci ha dato la possibilità di potere scegliere. Non è che parlerò di cos’è il Piano regolatore generale, ho voluto solo fare l’intervento per dirvi qual è la posizione di Api in questo momento, che appoggia questa tesi, che voterà favorevolmente in favore a questo ordine del giorno, sperando proprio che questo sia veramente la fase iniziale per portarci a un percorso nuovo, a un nuovo inizio come questa sera è stata spesso molte volte citata questa parola e che sia finalmente l’alba di una nuova ripresa economica per Sezze, perché in questo momento non solo Sezze, ma tutta l’Italia sta aspettando proprio la ripresa economica. Senza ripresa economica, non ci può essere vita e continuità neanche negli assetti politici. CONS. CASALINI Il mio sarà un intervento breve, anche perché c’è poco da aggiungere a chi mi ha preceduto. Non starò qui a fare la cronistoria del Piano regolatore generale, perché l’ha fatto sapientemente il Sindaco e l’Assessore Maurizi, poi i tecnici l’hanno illustrato così in un modo eccellente. Oggi è una grande giornata per Sezze, perché si adotta questo Piano regolatore generale dopo svariati anni, questa è una giornata importante per Sezze e per tutti i cittadini, per l’economia. Io mi auguro e auspico che, dopo tutto l’iter procedurale che sarà quello che interesserà il nostro Pag. 35 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Comune, quando va in Regione i tempi siano brevi e che possa ritornare subito a Sezze con una celerità e con una positività. Come ho detto prima non ho altro da aggiungere, il mio sarà un voto favorevole, quindi non posso fare altro che augurare tutta la positività a questo Piano, a Sezze e a tutti i cittadini di Sezze. CONS. VITELLI Calcolando che questo probabilmente sarà l’ultimo Consiglio Comunale che ha una valenza politica per questa esperienza, mi scuso per la voce che mi accomuna a molti che sento tossire, perché siamo un po’ tutti raffreddati da questo clima di difficile lettura, quasi un clima da Piano regolatore generale! Il titolo dell’intervento sarebbe di numeri e di fondamenta, perché vorrei dare delle chiavi di lettura diverse da tutti quelli che mi hanno preceduto, che sono stati di impostazione urbanistica, che hanno dato a ognuno, con le difficoltà che la cosa comporta, la possibilità di potere capire quello che dovrà essere Sezze. Suso è un giardino e deve cercare di essere valorizzato per quello che è, con percorsi ciclabili, con riqualificazioni, il verde deve restare quello che è e non deve sparire più. Sezze centro, il centro urbano deve essere valorizzato per i servizi di carattere socioculturale, e mi riferisco soprattutto alla possibilità che andremo al prossimo Consiglio Comunale di acquisire al patrimonio il monastero delle Clarisse, per trasformarlo se ci riusciranno in sede universitaria e quindi cercare anche di dare una svolta economica positiva per questa Città, oltre che culturale, mentre lo Scalo diventa un’opportunità per mettere a posto i danni del passato, perché obiettivamente io faccio campagna elettorale da 15 anni e ogni contrada dove vado mi dicono “questa è l’ultima contrada”. Va beh, Sezze sarà il paese delle 10 ultime contrade! Sezze Scalo obiettivamente è stata pensata male, e i motivi ce li hanno detti, senza una piazza, senza un qualcosa, senza i servizi necessari, quindi senza un progetto base su cui operare e creare un tessuto urbano a misura d’uomo. Questo Piano regolatore generale prevede da una parte la riqualificazione di Sezze Scalo, dall’altra l’individuazione di una zona per lo sviluppo di servizi e delle attività a carattere economico. E qua mi voglio fermare, perché i numeri? Perché voglio fare capire l’importanza del Piano regolatore generale, che non si verificherà, non si toccherà da domani, magari ci vorranno 3, 4 o 5 anni, ma arriverà! Il fatto che sono state presentate 300 domande di cittadini, accolte all’80%, sono 240 grande accolte di persone che vogliono o ampliare la propria abitazione, oppure farne Pag. 36 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 una nuova rispetto alle normative nazionali e regionali del Piano casa, quindi da qui a 5 o 10 anni 240 cittadini sicuramente - perché se hanno presentato la richiesta lo faranno - investiranno delle risorse finanziarie per fare questo. Se negli accordi di programma abbiamo approvato 29 domande di imprese che vogliono aumentare le loro dotazioni strumentali e le infrastrutture, vorrà dire che da adesso a 10 anni si creeranno le opportunità per creare 59 posti di lavoro. Se a questo ci mettete che in questa consiliatura abbiamo approvato più di 20 Pua, che sono i piani di utilizzo aziendale, che hanno permesso alle aziende di ampliare, questo insieme alle questioni dei Peep, delle aree dell’edilizia residenziale, dove verrà data possibilità di un’edilizia a giovani coppie, quindi la costruzione di nuove unità abitative e quindi i magazzini che lavorano e quindi imprese edili che lavorano, si capisce subito che questo, insieme ai progetti comunali come la piscina e come tante altre cose che sono in itinere, mette sul piatto della bilancia da adesso a 10 anni qualcosa come minimo minimo 50 milioni di Euro di investimenti, siamo a parlare di 300 o 400 posti di lavoro, siamo a parlare di un’economia che riparte, siamo a parlare di una possibilità che diamo alla nostra comunità di ripartire dal punto di vista economico e anche culturale e civile e tutto quello che comporta uno sviluppo di questa natura. Se ne sono andate tante persone, ma rispetto alle poche frequenze che abbiamo ai Consigli Comunali per me è sempre una questione di profondo rispetto parlare davanti a tante persone e il fatto che all’inizio di questa riunione ho contato quasi 20 tra ingegneri, architetti, geometri fa capire di quanto sia stato partecipato questo Piano, o perlomeno di quanto interesse intorno a questo piano si muove e muove un Piano regolatore generale. Ora sarà questo che ci consentirà di svoltare? Speriamo, sicuramente noi diamo un’opportunità alla classe politica che ci succederà, diamo un’opportunità agli imprenditori, diamo un’opportunità agli operatori culturali, economici che stanno a Sezze di potersi giocare le loro carte nel migliore dei modi, per cercare di riqualificare quello che è riqualificabile, di fare delle scelte positive, di cercare di eliminare delle storture che possono avere 50 o 60 anni, come nel senso della cava che secondo me rappresenta la più grande offesa urbanistica ambientale fatta a questa Città, per finire con l’ecomostro che sta qua vicino, che molti chiamano “ecomostro”, che è un investimento fatto che se rimane così sono soldi buttati al vento, se si porta a compimento e si mette a servizio della Città magari può diventare anche esso uno strumento di sviluppo economico e culturale per la nostra collettività. Pag. 37 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Tuttavia le fondamenta di questi numeri sono nel progetto politico che ha realizzato questo Piano regolatore generale, progetto politico che 5 anni fa, alla fine di un quinquennio di guerra tribale che a Sezze abbiamo vissuto, ha portato Campoli e la sua maggioranza, con tutti gli elementi che hanno fatto parte, a vincere, un periodo dove c’erano a Sezze 23 liste, 400 candidati, le famiglie erano divise, si sono rotti rapporti, relazioni umane per delle campagne elettorali assurde e oggi ci troviamo con questa classe dirigente che ha saputo assumere a sé l’onere di un governo illuminato, fare delle scelte importanti, lavorare. Tante cose vanno ancora fatte e ci sono da fare, però si sono tutti concentrati nel loro compito, da Maurizi che è quello che ha assunto l’onere chi se non lui che è stato sindaco può avere anche l’ambizione di fare una cosa così grande e portarla a termine? - a tutti gli Assessori, dal Presidente del Consiglio Comunale a tutti i Consiglieri che hanno garantito la stabilità di questa Amministrazione Comunale. Le fondamenta del progetto politico erano quelle di Campoli nel 2007, a cui vanno dati tutti i meriti di Campoli e questa maggioranza che ha cambiato e modificato un po’ le regole dei risultati raggiunti con questo Piano regolatore generale. Come ho detto in altre questioni e in altri ambiti, io e il Cons. Di Palma rivendichiamo il nostro unico merito: quello di avere dovuto scegliere tra il benessere di Sezze e una falsa ideologia, una falsa cosa di bandiera, che oggi non esiste perché oggi le bandiere a livello locale, tutti i candidati hanno cambiato minimo 4 o 5 partiti, per cui i programmi sono i nomi e i cognomi delle persone e la credibilità che hanno. Noi abbiamo scelto di dare stabilità a un progetto politico scelto dagli elettori, che noi non avevamo appoggiato; questa stabilità ha permesso a una buona classe politica di portare a realizzazione tutto quello che con oggi ci presenteremo al giudizio della gente, poco o tanto lo decideranno gli elettori. Vi dico che già per me, fatta la deliberazione per cacciare la Dondi, la piscina comunale e il Piano regolatore generale, rappresentano il più grande onore della mia esperienza politica amministrativa, che per me qualifica in modo positivo tutta la mia esperienza politica da 15 anni a questa parte. CONS. CIOCCA Loro parlavano della velocità dell’iter etc., io penso che sicuramente questo Piano regolatore generale, quando verrà presentato alla Regione, sarà molto veloce per il semplice motivo che gli architetti, i tecnici sono stati veramente molto abili, hanno controllato tutte i possibili e immaginabili problemi e penso che con questo Piano regolatore generale hanno fatto un risultato egregio, egregio veramente. Pag. 38 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Ho colto dei punti penso importanti con la spiegazione di Di Gregorio e Barkas, penso che da loro due si evince che il nostro territorio è per sua naturale conformazione proiettato verso uno sviluppo dell’industria agricola, perché è agricola logicamente, ma dell’industria turistica. Tutto questo si può se noi ci rendiamo conto della grande possibilità e ne approfittiamo, lavorando insieme a uno sviluppo sostenibile e a una sicura industria turistica, che certamente porterà investimenti, posti di lavoro e sviluppo economico per tutti. Nel Piano vi sono due punti cruciali, il primo come dicevo è lo sviluppo del turismo, il secondo è verso lo sviluppo di nuovi insediamenti, sia di nuove costruzioni e ampliamenti, il tutto dove logicamente non vi sono quei vincoli insormontabili che abbiamo e dobbiamo sicuramente non continuare come si è fatto adesso a rovinare il nostro territorio. Il centro storico deve essere recuperato, riqualificato come parlava l’Assessore e questo, con il nuovo Piano dei parcheggi, sicuramente abbiamo dato una risposta molto importante. Nella parte di Suso migliorare la viabilità, la viabilità molte volte su con Via Melogrosso etc. bisogna tornare giù per andare magari a Crocemoschitto, bisogna tornare giù e passare per Zoccolanti etc., mentre collegare le strade in un certo modo, come diceva l’Architetto, sicuramente si fa molto presto e si spende molto meno, anche perché la viabilità poi ne viene migliorata. Poi si accorciano gli spostamenti delle auto e poi dobbiamo ampliare sicuramente le strade esistenti, come diceva anche l’Ass. Maurizi che non possiamo mettere nemmeno i cassonetti, comunque questi ampliamenti si possono costruire riscoprendo vecchi percorsi pedonali. Per esempio a Sezze Scalo si possono collegare strade e piccole piazze esistenti, però bisogna costruire questi piccoli passaggi pedonali e si possono fare soltanto con piccole aperture, piccoli metri e possiamo logicamente entrare in piazze e piazzette, per esempio dalle stradine, come diceva Via Macerata etc., basta che puoi entrare subito, magari andare a scuola o alle Poste. Con questo Piano regolatore generale, in conclusione, si guarda da una parte allo sviluppo della parte edilizia economica dove possibile, ma la cosa più importante è nel migliorare la vivibilità per i nostri figli, cioè lasciare ai posteri un territorio che resti a portata di uomo. Non è che guarda solo oggi, ma penso che guarda molto al futuro. Volevo ringraziare tutti gli Assessori, i Consiglieri, i tecnici e il Sindaco, che veramente mi dà la possibilità di approvare questa opera importante. Il mio voto a questo piano sarà favorevole sicuramente, un piccolo punto ringrazio un’altra volta gli Architetti Di Gregorio e Barkas, però mi raccomando… questi ingorghi di queste macchine e ogni volta arriviamo in ritardo, come mai?! Pag. 39 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Si allontana dall’aula il Presidente Dr. Giovanni Zeppieri e presiede la seduta il cons. anziano Giorgi Giov. Battista CONS. BERNASCONI Io penso che gli argomenti per quanto riguarda il Piano regolatore generale sono stati approfonditi dal punto di vista tecnico, sia dai miei colleghi, ma soprattutto anche dagli architetti che l’hanno esplicitato penso in maniera abbastanza chiara. Il mio intervento sarà su due punti fondamentalmente, il primo è la scommessa che è stata fatta in campagna elettorale 5 anni fa, in cui si parlava di Piano regolatore generale “dobbiamo fare il Piano regolatore generale perché è un’esigenza ormai irrinunciabile, in quanto il paese ha dei tempi, la vita delle persone ha dei tempi che per fortuna va al di là di quelli che sono i tempi della politica”, quindi c’era un bisogno di rivedere effettivamente la struttura di Sezze, sia in termini abitativi ma in termini sociali e di sviluppo, che ormai non potevamo più fare finta che questa esigenza non ci fosse. Si è cercato di lavorare al Piano regolatore generale, si è cercato soprattutto in questi ultimi due anni di lavorare in maniera intensiva con riunioni, con interventi da parte dei tecnici che ci hanno coadiuvato anche nel capire quelli che erano i percorsi che si stavano attuando, perché penso che al di là delle persone che ci lavorano in quest’ambito, penso che la fatica più grande non è stato tanto redigere il Piano regolatore generale, ma fare capire a noi quello che si stava facendo. Di questo ringrazio per la disponibilità e per la pazienza che hanno avuto. Io penso che questa Amministrazione Comunale, con l’adozione del Piano regolatore generale, fissa due elementi importanti, il primo elemento è il modo di gestire la cosa pubblica. Abbiamo detto che il Piano regolatore generale è la scelta più importante di pianificazione che viene fatta da una amministrazione e è la scelta più importante perché viene fatta e tocca interessi economici penso più grandi e possibili che possono scaturire dalla gestione della cosa pubblica in un ambito comunale, perché si pianifica, perché ci sono degli elementi che possono arricchire, degli elementi che possono sacrificare anche dei cittadini su delle scelte e questo deve essere fatto nell’interesse pubblico. Penso che questa Amministrazione Comunale, con il percorso propedeutico che ha portato all’adozione del Piano regolatore generale, l’abbia fatto nel migliore dei modi, perché innanzitutto l’ha fatto con un tempo abbastanza breve. Di solito le frizioni politiche tra le varie forze nascono e diventano cruenti anche per elementi più piccoli, figuriamoci per un Piano Pag. 40 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 regolatore generale! E si è scelta la strada della trasparenza, infatti tutti gli atti che hanno portato alla redazione del Piano regolatore generale non sono stati fatti perché si conosce tizio o perché si conosce caio, oppure perché ci si può arrivare in questo senso: no! I cittadini, tramite bandi pubblici, tramite singole iniziative, tramite anche accordi di programma etc., hanno dato la loro esigenza all’Amministrazione Comunale che l’ha fatta sua su un piano strategico programmatico più ampio. Questa non è una cosa scontata e penso che è l’elemento che contraddistingue il modo di amministrare che ha avuto questa Amministrazione Comunale e la possibilità di questa Amministrazione Comunale di ripresentarsi alle prossime elezioni come un’amministrazione che lavora per l’interesse dei cittadini e che riesce a mantenere anche le promesse che vengono fatte in campagna elettorale. L’altro elemento è il senso del Piano regolatore generale. Quando si fa un Piano regolatore generale si cerca di capire perché si dovrebbe abitare in un posto e perché altre persone dovrebbero venire a abitare in questo posto. Sezze è un paese che, tra le sue difficoltà, tra le sue peculiarità, è pieno di risorse: abbiamo risorse ambientali (la collina, la nostra Semprevisa, i passaggi delle aree verdi che possono essere sfruttate), ha delle risorse archeologiche, ha delle risorse anche di posizione strategica (la ferrovia, quindi possibilità di persone che possono venire a abitare a Sezze e essere con mezz’ora a Roma). Tutto questo è stato il senso che ha creato il Piano regolatore generale e cioè valorizzare quelle che sono le nostre ricchezze, mi immagino Sezze tra 20 anni in cui Suso diventa un giardino ciclabile e pedonabile da parte dei cittadini che vogliono fare la scampagnata e possono venire anche a Sezze per fare una gita fuori porta a 40 minuti da Roma, quella che può essere la rivalutazione del centro storico e anche lo sviluppo culturale e sociale che può avere l’elemento che stiamo portando avanti, che è quello dell’acquisizione del monastero delle Clarisse con l’Università, quello che può essere lo sviluppo commerciale che può avere lo Scalo e quindi non concentrare lo sviluppo abitativo a Sezze, ma lo Scalo come - l’esempio è calzante quello che hanno fatto i tecnici - porto, come punto sia di partenza ma anche di arrivo di quello che può essere lo sviluppo commerciale. Questo è il senso del Piano regolatore generale che noi stiamo approvando e tutto questo in un momento di estrema difficoltà economica. Alcuni altri Consiglieri l’hanno precisato prima di me, fare il Piano regolatore generale è dare la possibilità di sviluppo a un paese che, come tutta l’Italia, si trova in una fase di difficoltà e quindi questo è compito dell’Amministrazione Comunale non creare le condizioni per lo sviluppo, perché oggi la cosa pubblica non può Pag. 41 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 assicurare lo sviluppo personale di nessuno, può assicurare lo sviluppo di una collettività e quindi dare risposte in questo senso e permettere, dal punto di vista anche economico, di avere Sezze non come uno sviluppo che può essere l’industria, perché ormai le industrie sono nelle difficoltà che sono, ma come sviluppo del settore terziario e delle peculiarità che ogni paese può avere. Questo è il lavoro che dobbiamo fare noi, cioè fare emergere queste ricchezze e penso che il Piano regolatore generale vada in questo senso. Ringrazio sinceramente i tecnici, perché nelle riunioni ci hanno dimostrato una pazienza direi assurda, ringrazio personalmente l’Ass. Maurizi per la sua caparbietà, per la sua calma, per la sua testardaggine in alcuni momenti, e l’ultima discussione l’abbiamo avuta in questi giorni, che si è dedicato anima e corpo nello sviluppo del Piano regolatore generale. Mi sento orgoglioso di avere fatto parte, di fare parte di questa Amministrazione Comunale che oggi segna un punto importante per la storia di questo paese. Grazie a tutti. Entra in aula il Presidente Dr. Giovanni Zeppieri e riprende la presidenza Entra in aula il cons. Ricci Sonia CONS. CASADEI Sapete che stavo in maggioranza, sono entrato mi sembra nel 2010 in maggioranza e sono andato all’opposizione per una questione mia di carattere forse, non so, però mi sembra che ho votato anche dei punti all’ordine del giorno molto importanti, il discorso della Dondi, il discorso della piscina e tante altre cose, perché non è detto che uno che sta all’opposizione non deve votare quello che si pensa che va bene per la collettività. Voto anche il Piano regolatore generale, senza allungarmi tanto, perché altrimenti facciamo mezzanotte qui! Certo è vera una cosa, che oggi sto vedendo che è un anno e mezzo o 2 anni che faccio politica in Consiglio Comunale attiva e mi dispiace dirle certe cose, però purtroppo è più forte di me: partiti che sul giornale pubblicità, “Andrea Campoli ti devi dimettere” etc. etc., oggi siamo alla vigilia della campagna elettorale, si fanno degli acquisti, è vero che la politica è malata, è malata a livello nazionale, a livello provinciale, dappertutto e oggi ognuno cerca di trovarsi una sua casa, forse sul carro dei vincitori, perché penso che Andrea sarà il prossimo candidato sindaco e comunque io sarò una alternativa a Andrea Campoli. Purtroppo io sono troppo fedele ai progetti politici che sono nati 3 anni fa con determinate persone, degli amici, quello che succederà succederà. Pag. 42 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Il mio voto è favorevole perché è un voto per l’opinione pubblica, mi dispiace una cosa: che l’opposizione, i Consiglieri comunali di opposizione e di maggioranza devono essere presenti e comunque si devono prendere la responsabilità stando in maggioranza e stando all’opposizione, perché all’opposizione, da quello che ho visto in questi 2 anni, io sono stato sempre quasi solo! CONS. USCIMENTI Inizio il mio intervento esprimendo il mio voto favorevole a questo punto all’ordine del giorno. Siamo a conclusione di questa legislatura e in questi 5 anni sono stati convocati circa 50 Consigli Comunali, devo dire ogni Consiglio Comunale importante con argomenti validi, ma voglio ricordare 3 punti all’ordine del giorno che ho votato e mi sono assunto le mie responsabilità da consigliere comunale: voglio ricordare quello legato alla Dondi, quello della piscina e quello di oggi. Ritengo che questo punto di oggi, quello legato al Piano regolatore generale, sia uno sviluppo, dà la possibilità e un mezzo di sviluppo per la nostra Città. Noi sappiamo tutti come sono nati, come sono cresciuti i quartieri di Sezze, la Città di Sezze, e sì sono cresciuti senza delle regole, perché considerando che il Piano regolatore generale, approvato nel 1972, aveva delle esigenze diverse da quelle che sono tutt’oggi le esigenze con una vita moderna della nostra Città. In questi giorni ho pensato molto a questi 5 anni e tanti argomenti che abbiamo trattato non pensavo sinceramente, avevo fiducia di approvare questo punto all’ordine del giorno, però quello che mi dispiaceva era di concludere una nuova legislatura, com’è stato fatto in questi anni, senza portare all’approvazione del nuovo Piano regolatore generale. Ebbene noi ci siamo riusciti, perché è stato uno dei punti importanti di questa maggioranza e l’abbiamo portato anche con grande difficoltà, perché ritengo che non è stato facile seguire questo lavoro, questo percorso che ci ha portato a approvare questo nuovo Piano regolatore generale, però l’abbiamo fatto in modo trasparente, abbiamo coinvolto tutti i cittadini, abbiamo coinvolto le associazioni, gli imprenditori e soprattutto i tecnici. Con molto piacere ho visto oggi tanti tecnici qui presenti e questo è un significato forte, che rappresenta un’esigenza che questa Città non poteva più fare a meno. In questi giorni do un significato chiaro allo spot del Sindaco Andrea Campoli, quando nel 2007 si è presentato come sindaco in questa Città, quando diceva “governiamo insieme il futuro”: ebbene il futuro per me è questo, il nuovo Piano regolatore generale che diamo la possibilità ai cittadini di Sezze, agli imprenditori di investire nel nostro territorio. Siamo stati criticati in questi Pag. 43 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 anni che numerosi imprenditori del nostro territorio andavano a investire fuori del territorio di Sezze, ebbene con questa possibilità diamo a tutte quelle persone imprenditori di investire nel nostro territorio, perché come dicevano prima i tecnici dello studio di Fuksas il nostro territorio è ricco di cultura e in modo particolare nella zona bassa di Sezze, quindi parliamo dello Scalo. Proprio qualche giorno fa abbiamo approvato la nuova piscina, che sarà una piscina non di Sezze Scalo, è la piscina di tutto il territorio di Sezze. Abbiamo deciso di investire giù a Sezze Scalo perché riteniamo che Sezze Scalo è un punto strategico, collegato con la nuova 156, quindi diamo la possibilità a tutti di investire giù a Sezze Scalo, ma anche nel resto del territorio di Sezze. Dicevo dei quartieri che sono nati in questi anni, sono cresciuti e sono aumentati i problemi, quindi le esigenze sono diverse. In questo nuovo Piano regolatore generale abbiamo individuato nuove infrastrutture e voglio ricordare su tutto alcune strade che sono previste da questo nuovo Piano regolatore generale: la strada che collega il quartiere popoloso di Quarto La Macchia con le Fontanelle, perché dobbiamo dare un’alternativa a una sola strada che purtroppo c’è in quella zona di Casali molto popolosa, e un’altra strada che collega la parte alta della zona del ristorante Faraone con Sezze Scalo con Via Sicilia. Questo diamo la possibilità di inserirlo all’interno di questo Piano regolatore generale e sono dei progetti ambiziosi, ma sicuramente ci saranno le condizioni nei prossimi anni di dare la possibilità di realizzare queste opere che la nostra Città non può più fare a meno. Una cosa che veramente mi dispiace, sia come cittadino che come politico, è che in questi anni non c’è stato assolutamente un confronto con le opposizioni, assolutamente assenti! Tra 2 mesi andiamo in campagna elettorale, ebbene quei politici che sono stati votati dai cittadini e dovevano rappresentare questi cittadini non sono stati mai presenti in Consiglio Comunale per un confronto, magari forse qualche volta critico, ma arricchito di proposte, forse tante volte non condivise, ma che ci aiutavano a ragionare. Questo assolutamente non c’è stato, quindi invito i cittadini, la Città di Sezze di scegliere veramente i candidati, quindi il Sindaco Campoli che sicuramente darà le risposte maggiori per quanto riguarda la cittadinanza di Sezze. Ringrazio i tecnici del Comune che hanno lavorato per la stesura di questo nuovo Piano regolatore generale, ma soprattutto ringrazio l’Ass. Maurizi, che con grande impegno in questi anni ha portato avanti il nuovo Piano regolatore generale. Grazie a tutti, ma soprattutto voglio ringraziare un amico, il Sindaco Andrea Campoli, che in questi 5 anni ha dimostrato veramente di potere fare il sindaco a tempo pieno, perché ha messo da parte la propria professione e si Pag. 44 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 dedica 365 giorni all’anno a disposizione di tutti i cittadini, la porta del suo studio è sempre aperta a tutti. Grazie, rinnovo il mio voto favorevole a questo punto all’ordine del giorno. CONS. GIORGI Avevo preparato un intervento, ma ritengo che sia inutile, lo metto agli atti, anche perché sono state dette tutte le cose che potevano essere dette, quindi ripetere i ringraziamenti, io non dico “ringraziamenti” perché hanno fatto il loro dovere i tecnici, comunque grazie per tutto quello che avete fatto. Quando uno lavora è professionale e deve rispondere alle esigenze di chi governa e questo è stato. Dalle diapositive che qui poc’anzi ha esposto sia Barkas che Di Gregorio abbiamo potuto constatare che le richieste che sono state fatte dai cittadini sono state inserite in quelle diapositive, che è importante, quando si parla di trasparenza, quando si parla di partecipazione, questo è partecipazione e trasparenza. È un Piano regolatore generale fatto insieme con la gente. Ricordo, caro Giancarlo, quando demmo l’incarico a Fuksas nel 1997: venne in Consiglio Comunale un architetto di questa portata, che si tuffava a redigere un Piano regolatore generale di un piccolo comune come il nostro, lui disse che era sì un comune così ma era un grande lavoro, perché andava riorganizzato, rimodulato, quindi ci si tuffava perché era una sfida anche per lui. Questo fu il ragionamento e noi facemmo quella scelta per restare al di fuori delle situazioni paesane e lo voglio precisare, perché altrimenti non si capisce perché abbiamo dato l’incarico a Fuksas, ma fu dato quell’incarico anche con il consenso dei tecnici locali e questo va detto, nel senso dice “è bene fare così”. È un piano partecipato a 360 gradi e il risultato di oggi è un percorso che viene da lontano, perché guardate bene sì nel 72 l’approvazione del Piano regolatore generale dell’allora Sindaco Di Trapano, poi nel 76 lo ricevemmo noi che eravamo giovani consiglieri comunali e assessori, quando la Regione rimandò indietro tutti gli elaborati per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Comunale, come succederà pure in questa situazione, perché oggi noi approviamo non il Piano regolatore generale, approviamo la carta urbanistica che è importante. Questo è stato fatto, questo è il lavoro e questo portiamo in Consiglio Comunale, però è un frutto di discussione che è stato negli anni, sia da parte delle vecchie amministrazioni sia da parte di questa Amministrazione consiliatura, che in diverse circostanze in Consiglio Comunale abbiamo discusso, insieme anche con i tecnici, insieme con i cittadini. Abbiamo fatto degli incontri allo Scalo, al Centro sociale, quindi c’è stata una partecipazione corale e quella di oggi non è una Pag. 45 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 cosa di poco conto, l’abbiamo voluto fare a posta qua all’auditorium per permettere a tutti quanti di partecipare. Oggi siamo chiamati a approvare questo ragionamento, però lasciatemelo dire con Fuksas facemmo degli incontri e un convegno lo facemmo pure al Faraone, con l’Assessore all’urbanistica all’epoca Salvatore Buonadonna, con l’On. Carella che era presente alla Commissione urbanistica e ambiente della Regione Lazio, dove ad un certo punto Fuksas disse molto apertamente quello che è stato fatto da questa Amministrazione Comunale, “portate le richieste, portate quello che ad un certo punto avete intenzione di fare, che se possono essere accolte vengono accolte”, com’è stato fatto del resto, l’ha portato avanti Barkas e l’ha portato avanti Di Gregorio, insieme con un lavoro certosino fatto da Antonio Maurizi, che ha fatto la staffetta tra Sezze e Roma e Roma e Sezze, una volta andava lui e una volta no, più volte è andato Antonio e devo ringraziare i tanti tecnici, compreso l’Arch. Rosella, perché va detto chi ha lavorato per il bene della Città, va detto, che ci ha dato una grande spinta per potere arrivare alla giornata di oggi. E che significa tutto quanto questo? Significa che negli anni non è che non ci siamo posti il problema o non l’abbiamo approvata perché chi sa che ci stava sotto, non ci sono state condizioni politiche per potere approvare questo discorso, però il lavoro negli anni è stato fatto, tant’è vero che Barkas e Di Gregorio non è che sono partiti da zero in questa consiliatura, sono partiti da lontano e quindi tutto il lavoro che è stato fatto prima è stato utile oggi e dobbiamo ringraziare l’Amministrazione Comunale che è stata tenace, con Andrea Campoli, tutti quanti noi, questo Consiglio Comunale, che ad un certo punto alla fine del mandato non è che era scontato essere riusciti a venire in Consiglio Comunale, sono cose che fanno tremare i polsi! Questa sera mi fa un piacere più forte vedere che in Consiglio Comunale dei presenti si sono espressi tutti quanti, quindi sarà un Piano regolatore generale approvato all’unanimità dei presenti e questa è una cosa storica, è una cosa grande. Per quanto riguarda il Pdl non ho parole, una forza politica che si propone oggi un’altra volta alternativa al Centro-sinistra, a Campoli, che ad un certo punto non partecipa a un atto così importante, ma non è che non partecipa oggi, non ha partecipato nemmeno alle discussioni che ci sono state in Consiglio Comunale e nei vari convegni che sono stati fatti, nei vari incontri, anzi quando si parlava di questa problematica uscivano fuori! Non hanno scusanti politiche, perché non ce l’hanno insomma, santa madonna è una cosa importante questa, poi possono essere d’accordo o non d’accordo, possono votare contro, Pag. 46 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 possono astenersi, possono fare quello che vogliono, ma dovevano essere presenti, era un dovere loro anche per quella gente che li ha votati, perché non è detto che uno sta in minoranza non partecipa alle discussioni, ai progetti del paese, dello sviluppo, di tutte queste cose. Questi hanno dato, ancora una volta, la dimostrazione che non hanno un interesse per il paese. E perché la gente oggi dovrebbe votarli? Lasciatemelo dire, per continuare a non essere presenti in Consiglio Comunale? Questo va detto a chiare note. Io non mi voglio prolungare, perché avevo preparato un intervento e sta scritto là sopra, le cose che volevo dire sono state in gran parte dette, lo sviluppo del territorio e queste cose, però è un ragionamento che parte da lontano, Giancarlo. Nel 1956/1957 - va fatta un po’ di cronistoria già si pensava allo sviluppo di questo paese, che era subito il dopoguerra, c’era una speranza, una rivalsa di vita e l’allora Sindaco Berti in un convegno a Villa Montesi in via Bassiano si discuteva del Piano regolatore generale, dello sviluppo del Piano regolatore generale, la progettazione del Piano regolatore generale, la Città giardino - mi ricordo pure queste parole, io ero ragazzo - e poi è stata ripresa dopo anche con l’Arch. Melotti, che fu lui l’autore, l’architetto che redasse il Piano regolatore generale con la Giunta Di Trapano. L’incarico fu dato all’Arch. Cerocchi, ci sono le carte in Comune, io ho un biglietto ancora di invito che fu fatto alla cittadinanza, alle forze politiche, dove ad un certo punto le invitavano a partecipare alla discussione. Poi le cose in politica si realizzano o non si realizzano per tanti motivi. In questo paese le giunte che si sono succedute hanno sempre tenuto un punto fermo per quanto riguarda lo sviluppo del territorio e del paese. Mi fa maggiormente piacere oggi che abbiamo realizzato la 156, abbiamo realizzato la Monti Lepini, che è stata messa nel contesto del Piano regolatore generale stesso, è stato elaborato, fatto, quindi se magari l’avessimo fatto qualche anno prima, poi avremmo dovuto fare un’altra variante o roba del genere, quindi tutti i mali non vengono per nuocere. Oggi troviamo una viabilità forte per quanto riguarda questo territorio, giustamente Serafino diceva il pezzo lì, dal cavalcavia verso Latina, ma non dipende certamente da noi. L’avremmo fatto, come Astral avevamo dato incarico a Betti e a Di Biagio, insieme con l’Assessore Greco, che il giorno venne all’inaugurazione, che adesso è in Regione, ma non si è fatto niente e non per colpa nostra, per colpa dell’Amministrazione Comunale di Latina, per colpa del Comune di Latina. Per quanto riguarda l’altro pezzo che è rimasto, è tutto a posto, la valorizzazione sotto le Sardellane, che quanto prima verrà messa a regime, ma questo discorso della 156 non è che l’ho realizzato io come presidente dell’Astral, l’ho realizzato io perché mi sono trovato a fare il Pag. 47 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 presidente dell’Astral, ma parte da lontano. Ti ricordi i dibattiti in Consiglio Comunale, caro Giancarlo, quando si parlava con la Camera di Commercio e altre cose ancora? Le cose camminano con le gambe degli uomini e io oggi mi devo associare a ringraziare tutti quelli che hanno partecipato. Non vedo il motivo poi, oggi ho fatto un articolo sulla stampa di Zarra, Ciarlo che era l’Assessore all’urbanistica, il convegno che fecero a Sant’Angelo all’auditorium, sembrava che dovessero spaccare il mondo! Noi partecipammo, anche se eravamo in minoranza, venne Renzo Carella che era il Presidente del Consiglio Regionale e questa cosa è rimasta libro morto, però pure loro hanno dato un contributo all’epoca di riportare e ravvivare questo ragionamento del Piano regolatore generale, perciò maggiormente oggi non capisco questo atteggiamento di non partecipare e di ragionare. Viva Dio la popolazione deve sapere: di fronte a un discorso del genere, loro non sono stati presenti e non hanno dato un minimo di contributo, non questa sera, ma i discorsi che sono stati fatti durante questi anni, nei dibattiti consiliari, nelle commissioni consiliari. PRESIDENTE Non ci sono altri interventi. Prima di dare la parola al Sindaco per le conclusioni, volevo dire due cose anch’io. Non entro nel tecnico perché non sono io la persona che può dare giudizi tecnici, anche perché dopo c’è chi precedentemente ha fatto un’analisi anche tecnica di quello che è questo nuovo Piano regolatore generale, però volevo dare una lettura del momento politico che Sezze sta vivendo e che ha prodotto questo Piano regolatore generale. Il momento politico, per come lo vedo io, è che intorno a Campoli si è creato un progetto politico trasparente, innovativo, e non dimentichiamo quello che succede quotidianamente a livello nazionale, provinciale, se leggiamo la stampa, quello che la politica produce e quanto quello che produce è visto in modo negativo dai cittadini italiani, invece qui a Sezze mi sembra un’isola felice e ne è testimonianza il fatto che anche chi è presente della minoranza vota questo Piano regolatore generale. Secondo me chi vota non vota in un modo così senza riflettere ma vota perché ha avuto modo di constatare, durante questi anni, che quello che dicevamo che il Comune con Campoli e chi l’ha sostenuto doveva essere una sfera di cristallo, quindi trasparente il più possibile: questo si è verificato e nessuno ha potuto dire diversamente. Forse le assenze che oggi rimarchiamo da parte di alcuni della minoranza sono proprio questo, perché non hanno avuto modo di dire che sono stati prodotti degli atti che non producevano gli interessi dei cittadini di Pag. 48 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Sezze. È un peccato, perché hanno perso l’occasione come consiglieri comunali di sugellare un momento importante della storia politica e amministrativa della nostra Città. Ho letto prima la deliberazione di quando è stato adottato un altro Piano regolatore generale, Andrea, e ho notato che erano presenti 30 consiglieri e in quell’occasione ci sono stati molti consiglieri che hanno votato contro, 9 consiglieri hanno votato contro; oggi questo non è successo, quindi io ringrazio tutti i Consiglieri che hanno dato il loro apporto non solo oggi, ma in questa ultima fase politica e amministrativa della nostra Città, perché è stato prodotto molto. Personalmente, se questo Piano regolatore generale non fosse stato trasparente, visto che il ruolo del presidente è quello a garanzia, di garantire gli atti, siccome con Andrea in diverse occasioni non sempre c’è stata una visione unitaria delle cose, questo penso che appartiene a una dialettica tra persone che hanno una loro capacità di vedere le cose, vedere la vita, non sempre c’è stata unanimità, in alcune occasioni c’è stato un confronto serrato, sempre nell’interesse della Città di Sezze, tra persone che si rispettano. I problemi sono stati affrontati, sono stati risolti e oggi questo Piano regolatore generale è il frutto della trasparenza che dicevo prima, viene approvato e dà un segnale importante ai nostri cittadini. Vi ringrazio tutti per quello che avete fatto e spero che nella prossima legislatura ci sia, sempre nell’interesse della Città, questa trasparenza e questa volontà di fare il bene della Città. Vi ringrazio nuovamente, grazie a tutti. SINDACO Più che fare le conclusioni, volevo soltanto chiosare un po’, intanto ringraziare tutti voi per la pazienza che avete usato restando qui fino alla fine, ascoltando delle relazioni e un dibattito su un tema dicevo all’inizio fortemente complesso, complesso perché ha a che fare con la vita quotidiana dei cittadini. Parlare di Piano regolatore generale significa parlare di viabilità, significa parlare di spazi comuni, significa parlare di luoghi di socializzazione, significa parlare della possibilità delle famiglie e dei giovani di costruirsi una vita su questo territorio, significa avere la possibilità di vivere una vita qualitativamente elevata. Parlare di tutto questo inevitabilmente significa aprire un mondo di opzioni, di opportunità, di rischi, di errori da non commettere, di scelte da compiere. Inevitabilmente sia la relazione nostra dei tecnici, ma il dibattito non può essere esaustivo del lavoro che è stato fatto, quindi ci rendiamo conto che i messaggi che siamo riusciti oggi a estrapolare dalla complessità dell’elaborazione che c’è stata non siano esaustivi. Sicuramente, e Pag. 49 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 la campagna elettorale forse sarà un banco di prova, ma sicuramente anche dopo questo Piano regolatore generale, che certamente è fatto di tavole, di cartografie, di destinazioni urbanistiche, di individuazione di nuova viabilità, di percorsi ciclo-pedonali, è fatto di questa roba, dovrà essere sviscerato ulteriormente, approfondito, compreso, condiviso dai cittadini. L’idea che abbiamo voluto dare oggi e che andremo a sostanziare votando quelle planimetrie è che questa Città vuole ridisegnare sé stessa, diventando più accogliente, con maggiori opportunità per i suoi figli, con maggiori servizi per quelle realtà periferiche soprattutto, che oggi di servizi non ne hanno, e dare un’idea di sviluppo soprattutto di una città che si apre. Anche qui un elemento che è sotteso rispetto alla visione dello sviluppo di Sezze Scalo, pure su questo abbiamo ragionato, forse non è stato debitamente sviluppato nel discorso di oggi, una cosa nella quale io credo molto. Noi abbiamo vissuto storicamente la nostra collocazione sui Monti Lepini come senso di appartenenza a una comunità, con tutte le implicazioni che questo comporta, le tradizioni, il riconoscersi intorno a dialetti, intorno a connotazioni sia sociali che antropologiche, questo per tanti decenni è stato un punto di forza, perché ci ha consentito, caratterizzandoci, di interloquire con le altre realtà di questa Provincia anche da un punto di forza. Comincio a avvertire, e questo è un ragionamento più culturale che credo debba essere masticato ancora, che questa appartenenza, questo abbarbicarsi un po’ ai monti stia diventando un punto di debolezza, quasi una sorta di autoisolamento rispetto a un mondo che obiettivamente, inevitabilmente si sviluppa verso la pianura e verso la costa. Uno degli altri elementi di forza di questo Piano regolatore generale è che rilancia la nostra Città, che torna a lanciare un’Opa - così la voglio banalizzare - sulla pianura, su quel mondo che ferve, anche dando un segno a questa Provincia, la cui economia stagna, la cui situazione socioeconomica è quella che è. E questa voglia di rimettersi in gioco di una comunità, che esce fuori dai propri confini e vuole abbassare i ponti levatoi, credo sia una sfida che sta dentro questo Piano regolatore generale e che può ridare slancio, vigore, forza, speranza a una comunità che, investendo su sé stessa, investe sui propri giovani, sulle proprie competenze, sui propri talenti, perché ne ha da vendere. L’Arch. Di Gregorio citava il geologo Luigi Rosella, bravissimo ragazzo che abbiamo di Sezze, sul quale abbiamo puntato e ha fatto un lavoro straordinario sulla ricognizione sismica del nostro territorio, ecco piccoli segni che però denotano una voglia di riscoprire noi stessi. Pag. 50 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 Questo Piano regolatore generale, nella sua pragmaticità, vuole dire tutto questo. Di questo siamo orgogliosi, oggi - senza tanta retorica, senza toni roboanti, ma è un fatto oggettivo segniamo un punto storico per questa Città. Dovremo continuare a operare affinché questo punto storico si sostanzi, diventi operativo, riesca a sviluppare le potenzialità che ha in sé. Questa è l’ambizione, la sfida che a tutti lanciamo e per la quale - lo dico anche in questa sede istituzionale, ma credo non sia vietato, chiederemo ai nostri cittadini il 06 maggio di votarci, perché abbiamo ancora un lavoro da portare avanti. Questo è l’esito di questa sera, il commiato lo farò lunedì, dato che questo Consiglio Comunale si aggiornerà a lunedì prossimo, però dopo 5 anni di lavoro diuturno, indefesso, e mi veniva in mente prima, quando parlava Di Gregorio, so che in queste ultime settimane ormai dormivano nello studio, abbiamo chiamato tutti a uno sforzo collettivo, mi veniva in mente lo studio matto e disperatissimo di Leopardi. Nel lavoro di tutti noi, e soprattutto di queste ultime settimane, di questi ultimi mesi, c’è un po’ questa follia, però ne siamo contenti e stiamo qui a servire i nostri cittadini. PRESIDENTE Abbiamo finito gli interventi, c’è qualcuno che vuole fare la dichiarazione di voto? CONS. GIORGI Per la maggioranza mi ha delegato Di Pastina e Lino Cerrone che non può parlare. Voto favorevole a questa adozione del Piano regolatore generale, in un modo incondizionato, proprio quasi quasi che uno si è levato una liberazione per quanto riguarda questa faccenda del Piano regolatore generale sì Piano regolatore generale no, passano le consiliature e le amministrazioni, quindi dopo tanti anni dall’incarico di Massimiliano Fuksas nel 1997 oggi diamo la completezza all’adozione, guardate bene all’adozione, non all’approvazione definitiva, perché poi si saranno 60 giorni per potere fare delle osservazioni che possono essere accolte o meno, dopodiché vanno alla Regione e dopo la Regione torna in Comune per l’approvazione definitiva. Ci vuole ancora molto tempo, bene ha fatto Andrea il Sindaco di dare fiducia ancora a questo Consiglio Comunale, a questa maggioranza, a questa gente, per potere continuare e completare questo ragionamento, guardate che si può pure bloccare standoci un’altra maggioranza! Pag. 51 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012 Comune di Sezze – Allegato “A” delib. c.c. n. 18 del 16.03.2012 PRESIDENTE Passiamo alla votazione, però prima di passare alla votazione una nota organizzativa per lunedì: il Consiglio Comunale lo terremo nuovamente qui e i presenti sono autoconvocati, quindi non c’è bisogno della notifica e quant’altro, lunedì alle ore 16. Passiamo alla votazione. Il Presidente procede alla votazione per appello nominale. PRESIDENTE Esito della votazione: 18 favorevoli, 3 assenti nelle persone di Zarra Lidano, Ceccano Rinaldo e Piccolo Antonio. Approvato, stessa votazione per l’immediata eseguibilità. Grazie, la seduta è tolta, buonasera a tutti. La seduta è tolta. Pag. 52 Verbale del Consiglio Comunale di data 16 marzo 2012