Come Voltaire è diventato milionario truffando la lotteria

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Come Voltaire è diventato milionario truffando la lotteria
Come Voltaire è diventato milionario truffando la lotteria...
Se grazie alla storia lo conosciamo come un grande pensatore, Voltaire era una volta Francois-Marie
Arouet, figlio più giovane, carismatico e ribelle di una famiglia della borghesia francese. Nella sua vita,
Voltaire fu costantemente in conflitto con le autorità francesi tanto da non esser mai stato estraneo alla
polemica. Oltre ad essere stato esiliato da Parigi, Voltaire, fu anche imprigionato nel carcere di Bastille
per 11 mesi; durante quel periodo, Voltaire dedicò gran parte delle sue giornate alla stesura delle sue
opere.
La svolta nella sua vita arrivò poco dopo il suo ritorno dall'esilio in Inghilterra quando s’imbatté in un
brillante matematico, Charles Marie de la Condamine. Voltaire al momento versava in difficoltà
finanziarie, ma grazia a quell’incontro avrebbe ben presto incominciato a tirar su un’ingente quantità di
soldi.
Con il declino dell'economia francese, nel 1720, il governo, con l’obiettivo di raccogliere fondi, emise
una serie di obbligazioni che portarono ad un taglio netto dei tassi di interesse sui bonds, ed una loro
conseguente svalutazione. Questa mossa, pensata come risolutrice dei problemi, portò presto il governo
francese a trovarsi nella difficile posizione di non riuscire più a trarre profitto dalla vendita
obbligazionaria.
A quel punto, l’allora vice ministro delle Finanze per la Francia, Le Pelletier-Desforts, ebbe un'idea
"geniale" su come poter aumentare il valore delle obbligazioni esistenti, favorire la vendita di nuove
obbligazioni, e guadagnare qualche soldo per il governo. La sua idea era quella di consentire ai
proprietari di obbligazioni di comprare un biglietto della lotteria legata al valore dei loro titoli (ogni
biglietto sarebbe costato 1 / 1.000 del valore dell'obbligazione). Il vincitore avrebbe ottenuto il valore
nominale del loro legame molto più di quello che avrebbe potuto ottenere sul mercato, oltre a un
'jackpot' di 500.000 lire, che avrebbe immediatamente reso il vincitore follemente ricco.
Sfortunatamente per il governo la matematica alla base di questo nuovo sistema di raccolta fondi risultò
notevolmente difettosa: chiunque fosse stato in possesso di un bond dal valore pressoché irrisorio,
grazie al sistema del biglietto della lotteria, avrebbe potuto acquistare a prezzo vantaggioso i biglietti ed
avere alla fine le stesse probabilità di vincita di una persona in possesso di bond dal valore 1000 volte
più elevato (1 biglietto= 1/1000 valore obbligazione). Proprio da questa falla venne l’idea di de la
Condamine il quale decise di acquistare un cospicuo numero di bonds economici al fine di ottenere una
grande quantità di biglietti della lotteria per una somma del tutto irrisoria. Più biglietti avrebbe
posseduto più possibilità di vincita ci sarebbero state. Poiché de la Condamine era già abbastanza ricco e
non volendo mettere a repentaglio la propria fortuna, decise di affidare il compito a Voltaire il quale fino
a quel momento non aveva null’altro se non un forte carisma ed una sana antipatia verso il governo.
De la Condamine propose a Voltaire di creare un sindacato con vari mecenati facoltosi. Il gruppo
avrebbe dovuto acquistare il maggior numero di obbligazioni a basso costo per poi avere più probabilità
di vincita in seguito. In partenza il problema che si pose fu quello della scarsità di notai autorizzati alla
rivendita dei biglietti della lotteria in quanto se questi si fossero accorti di un flusso anomalo di acquisti,
avrebbero potuto segnalarlo al governo il avrebbe subito iniziato ad indagare. La svolta nell’operazione
la si ebbe grazie alla caparbietà di Voltaire il quale riuscì a stringere un “accordo” con uno dei notai per
l’acquisto dei biglietti.
Il piano funzionò ed il sindacato riuscì a mettere in piedi un sistema martingale che li permetteva ogni
mese di riscuotere, presso l’ufficio del governo, una consistente somma di denaro.
Proprio quando tutto stava andando per il meglio, l’antipatia che Voltaire nutriva nei confronti del
governo lo spinse a portare a fallimento l’intera macchina guadagna-soldi; scrivendo su una serie di
biglietti alcune frasi compromettenti, per esempio: "ecco la buona idea di Marie De La Condamine", gli
organizzatori della lotteria iniziarono a fiutare la truffa tanto da riuscire a risalire al gruppo del
sindacato. Nonostante un processo in tribunale, il gruppo fu rilasciato in quanto gli fu riconosciuta la
legalità della loro azione ma, nonostante la caduta delle accuse, il ministro delle finanze francese decise
di annullare in maniera definiva la lotteria.
Grazie ai guadagni della lotteria, 500.000 lire, Voltaire fu in grado di perseguire i propri sforzi letterari
arrivando a diventare uno dei più grandi pensatori e scrittori della sua epoca, nonché figura chiave
dell'Illuminismo.
Alla fine, il denaro del governo francese riuscì inavvertitamente a finanziare uno dei più grandi filosofi,
del quale, senza politica dei biglietti della lotteria, non si sarebbe mai avuto conoscenza.