il cliente - Lo Spettacolo del Veneto
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Federazione [email protected] Italiana Cinema d’Essai [email protected] wwww.spettacoloveneto.it Associazione Generale Italiana dello Spettacolo Premio per la sceneggiatura e per l'interpretazione maschile al Festival di Cannes, 2016. ATTORI: Shahab Hosseini, Taraneh Alidoosti SCENEGGIATURA: Asghar Farhadi FOTOGRAFIA: Hossein Jafarian MONTAGGIO: Hayedeh Safiyari DISTRIBUZIONE: Lucky Red PAESE: Iran, Francia, 2016 DURATA: 125 Min di Asghar Farhadi PRESENTAZIONE E CRITICA Emad e Rana sono due coniugi costretti ad abbandonare il proprio appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Si trovano così a dover cercare una nuova abitazione e vengono aiutati nella ricerca da un collega della compagnia teatrale in cui i due recitano da protagonisti di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. La nuova casa era abitata da una donna di non buona reputazione e un giorno Rana, essendo sola, apre la porta (convinta che si tratti del marito) a uno dei clienti della donna il quale la aggredisce. Da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’uomo in cui non vuole coinvolgere la polizia. Asghar Farhadi torna a Teheran per proporre una vicenda in cui azione teatrale e quotidianità finiscono con il ritrovarsi in una specularità significante. Il regista fa sì che sin dall’inizio questa dimensione venga sottolineata facendo diretto riferimento alla messa in scena. Ci ricorda cioè la nostra posizione di spettatori invitandoci a leggere la duplice finzione (teatrale e cinematografica) e ad individuarne gli scambi. Chi conosce il testo di Arthur Miller sa che seppe descrivere un momento di svolta nella dimensione sociale degli States attraverso le vicende familiari del suo protagonista. È quello che anche Farhadi vuole fare, individuando in questa fase storica dell’Iran una trasformazione così veloce dal finire con lo schiacciare chi non è pronto per adattarvisi. Questa lettura sociologica viene filtrata attraverso quella che per il regista è la cartina al tornasole delle dinamiche umane: la coppia. Emad (che è anche insegnante) e Rana sono una coppia affiatata sia nel privato che sulla scena ma nella loro vita irrompe l’atto violento che ne modifica profondamente le coordinate esistenziali. Se nella donna si insinua un senso di instabilità e di paura prima ignoto, nel marito si fa strada un desiderio di fare giustizia misto ad un atavico senso di onore perduto. Finiranno con il trovarsi anch’essi dinanzi a un ‘venditore’ del quale dovranno decidere la sorte. Sarà proprio in questa occasione che la tenuta della loro coppia verrà messa alla prova. In tutto ciò, anche se en passant, Farhadi non si astiene dal ricordarci che in Iran la censura è ancora attiva e può decidere sulla messa in scena o meno di uno spettacolo. Come a dire che molto sta cambiando in quella società ma che alcuni vincoli sono ancora ben presenti. (www.mymovies.it) Orgoglio, vergogna, umiliazione e vendetta: i temi alla base di IL CLIENTE, il film del regista iraniano Asghar Farhadi (Una separazione, Il passato) basato sul parallelismo tra le vicende quotidiane di una coppia di attori e la loro contemporanea messa in scena della pièce di Arthur Miller dal titolo Morte di un commesso viaggiatore. Un regista che come pochi altri sa descrivere le contraddizioni dell’Iran contemporaneo, attraverso un linguaggio simbolico e profondamente suggestivo, capace di restituire importanti spunti riflessivi attraverso immagini minimaliste ed una sceneggiatura a tratti ermetica ma allo stesso tempo incisiva. IL CLIENTE mette in luce la differenza apparentemente sottile ma fondamentale fra vergogna e umiliazione: l’una protesa verso se stessi ed un proprio codice morale, l’altra verso l’opinione altrui, che nel film appare di importanza primaria, se non assoluta. I protagonisti lottano per riscattare il loro orgoglio ferito, dando vita a comportamenti in cui l’empatia lascia spazio ad una vendetta che assume la prioritaria forma di estrema difesa della propria dignità pubblica. La storia vede protagonista un atto di violenza subito da Rana, una giovane donna trasferitasi col proprio compagno in un nuovo appartamento di Teheran, dopo che la minaccia di un imminente crollo del loro stabile li obbliga ad un repentino trasloco. Data l’urgenza della situazione, la coppia accetta di vivere – almeno temporaneamente- in un appartamento precedentemente abitato da una non meglio specificata donna “libertina” che era solita incontrare diversi uomini e che ha lasciato lì le sue cose in attesa di poterle portare presso la nuova sistemazione. Un giorno Rana, in attesa del ritorno a casa del proprio compagno Emad, apre distrattamente il portone e la porta di ________________________________________________________________________________ di Asghar Farhadi ingresso, convinta che sia stato lui a citofonarle, e va a fare una doccia. Quando l’uomo arriva a casa, trova tracce di sangue lungo le scale e nella doccia, scoprendo che Rana è stata aggredita e portata in ospedale dai vicini per curare un taglio alla testa. Ma il vero trauma di Rana è soprattutto psicologico e Emad, tormentato dal non sapere esattamente cosa quell’uomo abbia fatto alla sua donna e dall’atteggiamento assente e depresso di Rana, decide di usare ogni indizio a sua disposizione per trovare il responsabile di tale onta e farsi giustizia da solo. Rana, con un atteggiamento enigmatico, non chiaro nemmeno al compagno, non vuole coinvolgere le forze dell’ordine apparentemente per vergogna, preferendo affrontare il trauma con i propri mezzi, cercando di dimenticare ed andare avanti. Contemporaneamente, i due sono impegnati come protagonisti di una pièce teatrale che vede al centro della vicenda un conflitto familiare, in un susseguirsi di parallelismi e sovrapposizioni, tali da rendere progressivamente nebuloso il confine tra finzione e realtà. Ne IL CLIENTE Asghar Farhadi sceglie un linguaggio simbolico, a tratti ridondante, per parlare delle contraddizioni di un Paese, abitato da persone più preoccupate di cosa pensino gli altri che di preservare dei valori propri Gli eventi del film ruotano tutti attorno all’ “umiliazione pubblica”, un’onta talmente insopportabile da portare Rana a tenersi tutto dentro ed il suo aggressore a preferire forse la morte. Le due realtà vissute dai protagonisti – la casa ed il palcoscenico – divengono così due facce della stessa, torbida medaglia, mentre Emad perde progressivamente di vista l’obiettivo primario della sua vendetta (l’offesa subita da Rana) per mettere in primo piano l’oltraggio di cui lui per primo si sente vittima. La regia de IL CLIENTE è minimalista, lasciando spazio allo svolgersi degli eventi e di dialoghi a tratti ermetici ma sottilmente rivelatori dei messaggi di cui il film si fa portatore; l’inserimento della pièce teatrale, anche se a tratti eccessivamente didascalico e ripetitivo, risulta vincente nel creare l’idea tangibile non solo di una sovrapposizione ma di una vera e propria inversione di ruoli fra vita quotidiana e teatro, mettendo in evidenza come spesso il luogo in cui si mente risulti invertito rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Rana e Emad si trovano così al cospetto di una problematica che va oltre la tangibilità della situazione, mettendo in discussione il confine fino a quel momento chiaro fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fra giustizia e vendetta. Un’opera profonda ed evocativa che, partendo dal vacillare di un palazzo, simbolo dell’instabilità e dell’incertezza di un Paese intero, entra prima nelle case e poi nelle coscienze dei suoi abitanti per esplorarne le contraddizioni, in un gioco di matrioske il cui fulcro è rappresentato da un duro faccia a faccia con se stessi e con i propri princìpi, una resa dei conti non più revocabile. (www.cinematographe.it) NOTE DI REGIA « (…) Non è facile per me riassumere IL CLIENTE o esprimere ciò che mi ispira personalmente. Tutto dipende dalle preoccupazioni e dallo sguardo dello spettatore: qualcuno può vederci un film a sfondo sociale, qualcun altro un'opera morale. Posso dire però che una cosa è certa per tutti: tratta dei complessi rapporti umani, in particolare all'interno di una famiglia o di una coppia. I protagonisti, Emad e Rana, sono una coppia della classe media irachena. Sono stati creati in modo da non sembrare casi isolati o a sé. Sono semplicemente una coppia normale con le sue peculiarità: entrambi appartengono al mondo della cultura e fanno teatro. Messi in una particolare situazione, rivelano però gli aspetti imprevedibili delle loro personalità. Il titolo fa chiaramente riferimento alla pièce Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, che Emad e Rana interpretano in scena con i loro amici. Ho letto il testo di Miller quand'ero studente e ne rimasi colpito, probabilmente dal modo in cui tratta le relazioni umane. Si tratta di un testo molto ricco, che offre livelli di lettura multipli. La sua dimensione più importante è data dalla critica sociale a un episodio della storia americana sulla trasformazione repentina di una città che porta alla rovina una certa classe sociale, incapace di adattarsi alla modernizzazione. Chiaramente, è possibile intravedervi una forte risonanza con l'attuale situazione dell'Iran, un paese in rapida evoluzione che schiaccia chi non si adatta (…). La forte influenza emotiva del testo porta lo spettatore a riflettere su questioni molto sottili. Decidendo di far recitare Emad e Rama in un gruppo teatrale, mi è sembrato interessante introdurre il lavoro di Miller per costruire una sorta di parallelismo con la vita personale dei due. Sul palco, Emad e Rana interpretano il commesso viaggiatore e la moglie... e nella loro vite, senza rendersene conto, si confronteranno con un venditore e la sua famiglia. La Teheran di oggi ricorda molto la New York descritta da Miller: una città che cambia faccia a un ritmo frenetico, anarchico e irrazionale, distruggendo tutto ciò che è vecchio per fare posto al nuovo. Quando un film racconta la storia di una famiglia, la casa ha necessariamente un ruolo centrale. La casa e la città, più di quanto accadeva nelle mie opere precedenti, occupano un posto molto importante». (www.filmtv.it) ________________________________________________________________________________