Ong, Onlus e cosiddetti volontari: chi sono e cosa fanno?

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Ong, Onlus e cosiddetti volontari: chi sono e cosa fanno?
Ong, Onlus e cosiddetti volontari: chi sono e cosa fanno?
<p><span style="font-family: arial; font-size: x-small;"><strong>Ong, Onlus e cosiddetti
volontari</strong></span></p> <hr color="red" /> <p><span style="font-family: arial;
font-size: x-small;">da Pagine di Difesa di Franco Londei, 17 novembre 2005</span></p> <p
align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">Ormai �un fenomeno in
continua espansione che cresce di pari passo con le emergenze che ogni giorno si
presentano, sempre pi� di frequente, nel mondo. E� il mondo del cosiddetto �volontariato�,
quello degli aiuti umanitari e dei programmi di sviluppo, quello dei ragazzi che decidono di
dedicare la loro vita all�aiuto del pi� debole, del pi� bisognoso. E� il mondo delle Ong, delle
Onlus e delle varie sigle correlate a questo universo. </span></p> <p align="justify"><span
style="font-family: arial; font-size: x-small;">Nonostante esistano ormai da molti anni, si
�iniziato a parlarne con una certa frequenza a seguito di fatti incresciosi accaduti in Iraq
(Simona & Simona) e in Afganistan (Clementina Cantoni) e spesso, purtroppo, senza sapere
di quello di cui si parla, contribuendo quindi a fomentare ridde di voci spesso incontrollabili e a
creare confusione sull�effettivo lavoro (perch�di lavoro si tratta) svolto da queste
organizzazioni. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: arial; font-size:
x-small;">Innanzi tutto �bene fare chiarezza sulle sigle adottate dalle varie organizzazioni e
sulle differenze sostanziali che ne derivano, sia in termini legali che di operativit�sul
territorio. Le sigle che pi� vengono usate in Italia sono: Ong (Organizzazione non governativa
- in inglese Ngo, Non governamental organization) e Onlus (Organizzazione non lucrativa di
utilit�sociale) le quali, nonostante a una prima sommaria analisi sembrerebbero essere la
stessa cosa, nella realt� presentano alcune significative differenze. </span></p> <p
align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">L�espressione Ong �stata
introdotta per la prima volta in seno alle Nazioni Unite che nell�articolo 71 della Carta
costituzionale prevedono la possibilit�che il Consiglio economico e sociale possa consultare
"organizzazioni non governative interessate alle questioni che rientrano nella sua
competenza". Una Ong �una organizzazione indipendente dai governi e dalle loro politiche
con due caratteristiche principali: il carattere privato, non governativo e la totale mancanza di
scopi lucrativi. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: arial; font-size:
x-small;">L�espressione Onlus nasce con il decreto legge del 4 dicembre 1997 n. 460, che
stabilisce che sono considerate Onlus le associazioni (indipendentemente dalla loro forma
giuridica riconosciuta o meno), i comitati, le fondazioni, le societ�cooperative di utilit�sociale,
i cui statuti o atti costitutivi siano redatti nella forma dell'atto pubblico o della scrittura privata
autenticata o registrata e che prevedano in maniera direttamente espressa lo svolgimento di
almeno una delle seguenti attivit� assistenza sociale e socio sanitaria; assistenza sanitaria;
beneficenza; istruzione; formazione; sport dilettantistico; tutela, promozione e valorizzazione
delle cose di interesse artistico e storico; tutela e valorizzazione dell�ambiente; promozione
della cultura e dell�arte; tutela dei diritti civili; ricerca scientifica di particolare interesse.
</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">Dalla
descrizione delle due tipologie di organizzazioni si evince quindi il carattere internazionale
delle Ong a differenza del riconoscimento puramente nazionale delle Onlus. Questo non
significa che una Onlus non possa operare all�estero, anzi, molte sono presenti in tutti i
continenti. Differenzia per�notevolmente la capacit�di ottenere finanziamenti internazionali,
impossibile per quanto riguarda le Onlus, le quali devono accedere a donazioni private o, in
piccola parte, provenienti da enti nazionali, con conseguente forte limitazione in termini di
operativit�rispetto alle Ong. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: arial;
font-size: x-small;">Anche le Ong non sono tutte uguali e si differenziano tra quelle
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riconosciute e non riconosciute. Non solo, anche le riconosciute possono esserlo dal ministero
degli Esteri italiano ma non esserlo da parte di altri organismi internazionali, con conseguente
limitazione dell�accesso al credito di vasta portata. Ad esempio, le Ong riconosciute partner
da Echo (European Commission Humanitarian aid) godono di vantaggi di accesso al credito,
rispetto alle altre non considerate idonee. </span></p> <p align="justify"><span
style="font-family: arial; font-size: x-small;">Rispolverati i significati delle sigle abbinate alle
organizzazioni umanitarie, bisogna sfatare un altro luogo comune, quello cio�che vede tali
organizzazioni definite �di volontariato� in senso assolutamente generico, intendendo con
tale definizione, l�apporto di carattere puramente volontario degli operatori. </span></p> <p
align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">In realt� pur esistendo una
fetta di operatori volontari (quasi sempre alle prime missioni, quando si ha necessit�di
costruirsi un curriculum) la maggior parte di loro percepisce uno stipendio che pu�variare da
poche centinaia di euro a diverse migliaia, a seconda del luogo dove ci si trova a operare, del
tipo di lavoro svolto e della qualifica con cui si opera, ma in ogni caso, a scanso di equivoci,
sempre nel rispetto di una specifica tabella elaborata dal ministero degli Esteri e sottoscritta
dalla Ong all�atto della registrazione. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family:
arial; font-size: x-small;">Chiarito anche questo aspetto, analizziamo il modo di operare di una
Ong tipo. Innanzi tutto l�aspetto operativo in termini di obbiettivi, cio�stabilire quali siano i
target di intervento della nostra ipotetica Ong: sviluppo, emergenza o entrambi. </span></p>
<p align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">Nel caso di obiettivi
indirizzati allo sviluppo, si dovr�impostare l�ipotetico intervento nel paese scelto nel medio e
lungo termine, cio�si dovranno studiare progetti di sviluppo che gradualmente e senza
compromettere lo svolgimento delle normali attivit�locali, nel rispetto delle usanze, con un
impatto ambientale controllato e calcolato, porti il paese destinatario dell�intervento a uno
sviluppo graduale, continuo e sostenibile. Questa tipologia di intervento �la pi� difficile da
attuare e anche la pi� dispendiosa, soprattutto per quanto riguarda il numero degli attori
coinvolti a partire dalla progettazione fino ad arrivare alle realizzazione. </span></p> <p
align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">Diverso �il discorso per
quanto riguarda l�intervento di emergenza, il quale, quasi sempre, avviene a seguito di un
avvenimento improvviso e inaspettato come un terremoto, uno sconvolgimento atmosferico e
anche a seguito di insurrezioni, rivolte o vere e proprie guerre. In questo caso il tempismo e
l�organizzazione sono di fondamentale importanza e la professionalit�degli operatori deve
essere sicura e accertata. Alcune Ong sono specializzate solo per questo tipo di intervento.
</span></p> <p align="justify"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">Infine,
esistono Ong che curano sia programmi di sviluppo che di emergenza. Queste, generalmente
le pi� grandi, sono strutturate come vere e proprie multinazionali dell�assistenza umanitaria,
con personale altamente qualificato e selezionato, sia nei teatri operativi che all�interno della
sede, da dove vengono coordinati tutti gli interventi, che molto spesso sono centinaia sparsi in
tutto il mondo, con conseguente necessit� di un coordinamento preciso e affidabile a partire
dalla base. </span></p> <p align="justify"><span style="font-family: arial; font-size:
x-small;">Dire Ong oppure Onlus, non significa automaticamente dire �volontariato�, significa
invece dire: professionalit�giustamente retribuita, organizzazione portata ai massimi livelli,
analisi dettagliata delle varie situazioni, cooperazione con gli stati o con altre entit�
Ricordiamo quindi quando vediamo un �volontario� partire zaino in spalla, per chiss�quale
oscura destinazione, che dietro c��una organizzazione, spesso perfetta, ma soprattutto
ricordiamo di chiamarlo con il suo nome: cooperante.</span></p>
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