Stampa - Unioncamere

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Stampa - Unioncamere
La bacheca di Unioncamere
Mensile di informazione per il Sistema camerale,
a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione
n. 8 - febbraio 2010
Moda, nove proposte per rilanciare l’industria dell’eleganza
Nove punti per cucire un abito su misura a sostegno del
Sistema Moda. Promuovere l’innovazione, migliorare
l’efficacia e l’efficienza complessiva della filiera, favorire
l’aggregazione e la crescita dimensionale delle imprese,
diffondere i patti di filiera, rafforzare la struttura finanziaria e la patrimonializzazione del tessuto imprenditoriale, agevolare l’accesso al credito, incentivare la ristrutturazione degli esercizi commerciali, sviluppare il
capitale umano, introdurre la tracciabilità volontaria dei
prodotti. Sono queste le principali aree di intervento per il
rilancio dell’Italian Style presentate nel rapporto del
progetto “M2 - Meridiano Moda”', illustrato nei giorni
scorsi da Italian Textile Fashion (ITF), insieme a Unioncamere e con il supporto operativo di The European
House-Ambrosetti. La crisi economica internazionale ha
inciso infatti pesantemente negli ultimi due anni anche
sull’industria dell’eleganza italiana, un settore nel quale
l’Italia detiene la leadership a livello internazionale.
Tra il 2008 e il 2009, si è rilevato un decremento del
fatturato, del saldo commerciale e degli ordinativi di circa
30-40%, che ha prodotto un forte ricorso alla cassa
integrazione guadagni nonché la chiusura di
1.900 imprese.
Ma il potenziale del Made in Italy resta elevato malgrado
la difficile fase economica.
Secondo il Vice Presidente di Unioncamere, Carlo Longo,
due sono le direttrici individuate sulle quali occorre
convogliare gli sforzi per consentire alle aziende di intercettare la ripresa “affermare e realizzare la tracciabilità,
non soltanto delle origini, ma anche della qualità dei
prodotti; rafforzare la capacità di fare rete sul territorio
tra imprese, le istituzioni, il sistema della ricerca
pubblica, l’offerta di manodopera qualificata, la dotazione
locale di servizi reali e finanziari”. Il Governo, ha fatto
sapere il Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo
Urso, “seguirà con attenzione nelle prossime settimane la
ridefinizione del quadro regolamentare relativo alla
tracciabilità ed etichettatura obbligatoria dei prodotti al
fine di tutelare sia le nostre imprese che i consumatori
finali”.
Con il progetto “M² – Meridiano Moda” ha ricordato Luca
Mantellassi, Presidente di ITF, “il Sistema delle Camere
di commercio ha voluto creare una piattaforma indipendente, apartitica e professionale di approfondimento
dove gli Operatori e le Associazioni del settore, le Istituzioni, il Sistema Bancario-Finanziario, i Sindacati e i
Consumatori possono interagire tra loro, al fine di identificare le scelte strategiche e le azioni concrete più
opportune per il futuro del settore”.
Unire le forze per un obiettivo comune: la tutela e la
valorizzazione della “filiera moda”, vero e fondamentale
driver del futuro competitivo del sistema moda italiano.
Un business ragguardevole che con 27,4 miliardi di euro
di valore aggiunto nel 2008, pari all’11% della ricchezza
prodotta da tutta l’industria manifatturiera italiana;
41,9 miliardi di euro (l’11,5% del totale) di esportazioni;
16,5 miliardi di euro di attivo della bilancia commerciale;
un milione di occupati resta uno dei settori primari della
nostra economia.
In questo numero:
Distretti italiani, un modello da supportare
pag. 2
Registro imprese, cariche e partecipazioni in un
colpo d’occhio pag. 4
Sardegna, verso l’Europa delle Regioni pag. 2
Online il nuovo sito camerale degli uffici metrici
pag. 4
Imprese in crescita, ma calano le piccole pag. 3
Agroalimentare e turismo, un volano per il
Mezzogiorno pag. 3
Editor’s Choice 2009 premia il portale delle Cdc
pag. 4
La bacheca di Unioncamere
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Distretti italiani, un modello da supportare
L’effetto crisi non ha risparmiato neanche i distretti
industriali, che hanno chiuso il bilancio 2009 con un
segno negativo. Oltre l’80% degli imprenditori ammette
che il distretto produttivo in cui opera è in una fase di
ridimensionamento. E le prospettive per il 2010 restano
nebulose, un cauto ottimismo si accompagna al timore di
un’emergenza occupazionale. Se il 42% delle imprese ha
ridotto gli organici nel 2009 in queste aree, il 25% lo farà
nel 2010. E’ la fotografia scattata dal Osservatorio Nazionale Distretti Italiani nel 1° Rapporto, illustrato a Roma
nei giorni scorsi, che ha messo sotto la lente di ingrandimento 92 distretti in cui gravitano 188mila imprese del
settore manifatturiero con circa 1,45 milioni di occupati.
In prospettiva, secondo l’indagine, a fronte di un 35% di
imprenditori che dichiara di essere in una fase di
ridimensionamento, per la maggior parte degli intervistati i toni della crisi appaiono più sfumati. Quanto
all’anno appena archiviato a presentare i risultati
peggiori, ha spiegato il Presidente della Federazione dei
distretti italiani, Valter Taranzan, sono stati “i distretti
meccanici, il sistema casa e la moda, mentre i distretti
alimentari, grazie al carattere meno ciclico dei consumi di
questo settore, manifestano segnali in controtendenza,
registrando aumenti del fatturato pari al 5%”.
In flessione pure l’export. Anche se più resistenti alla
diminuzione dell’esportazione rispetto alle aree non
distrettuali, i distretti hanno infatti accusato una perdita
di posizioni all’estero. Per rispondere alla contrazione
della domanda le aziende distrettuali hanno comunque
le idee chiare.
Dati alla mano il Presidente di Unioncamere, Ferruccio
Dardanello, ha sottolineato “i due terzi delle nostre PMI
distrettuali continuano a differenziare l’offerta produttiva, investendo in innovazione, in design, in gusto. E
proprio facendo della qualità la propria bandiera, circa il
45% di esse conta di intercettare nuovi bisogni di nuovi
clienti, raggiungendo altri e più promettenti mercati
esteri”. Ma, avverte Dardanello, si tratta di un sacrificio
non del tutto riconosciuto, “se è vero, come è vero, che è
su di essi che si scarica più pesantemente la tassazione”. Il
modello distrettuale resta infatti, per quasi il 60% delle
aziende intervistate, la soluzione organizzativa migliore
per affrontare il mercato e supplire alla piccola
dimensione d’impresa. E come tale va adeguatamente
supportato.
Sardegna, verso l’Europa delle Regioni
Coinvolgere la Sardegna nel progetto comunitario
"Regioni d'Europa", per il quale l’Unione Europea mette a
disposizione tre miliardi di euro per il periodo 20072013. A lanciare la proposta è stato nei giorni scorsi il
Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, in
occasione della nuova campagna promozionale per la
partnership turistico-culturale tra le Camere di
commercio di Cagliari e Cuneo.
Sono già cinque le regioni europee che lavorano in sinergia a Bruxelles per questo progetto. Tre regioni italiane Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta -, insieme alla Pacac Provenza, Costa Azzurra e Corsica - e Rhone-Alpes.
“Abbiamo già aperto una sede a Bruxelles per coordinare
progetti comuni delle 35 Camere di commercio di queste
regioni", ha sottolineato Dardanello che auspica
l'ingresso di quelle sarde e anche della Regione sarda nel
cosiddetto "Gect", il Gruppo Europeo di Cooperazione
Territoriale costituito dalle regioni delle "Alpi Mediterranee" per presentare i progetti e beneficiare dei fondi
comunitari.
Un’opportunità per l’isola sarda che le consentirebbe di
rapportarsi con un bacino di un milione e mezzo di
imprese e di circa 17 milioni di cittadini. Secondo Dardanello “si può partire da subito con programmi che riguardano il turismo e l'agroalimentare, due settori che non
richiedono grossa infrastrutturazione di base, ma la
Sardegna potrebbe rappresentare con la Corsica un
grande hub del Mediterraneo in cui progettare anche
azioni sulla portualità e trasporti".
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Imprese in crescita, ma calano le piccole
L’azienda Italia tiene, ma il sistema imprenditoriale
continua a muoversi a due velocità.
Si è chiuso infatti con segno positivo di +17.385 il bilancio
complessivo 2009 sulla nati-mortalità delle imprese.
A fronte di 385.512 imprese che hanno aperto i battenti lo
scorso anno 368.127 aziende hanno cessato l’attività.
Tuttavia se il saldo generale resta attivo è sostanzialmente
merito della vitalità delle società di capitali che con un
aumento di 45mila unità hanno più che compensato il
calo di 30mila ditte individuali. Sono i piccoli imprenditori infatti a pagare il conto più salato degli effetti della
crisi. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da
InfoCamere.
E’ stato il Centro dal punto di vista territoriale, con oltre
9mila imprese in più, ad aver registrato il risultato
migliore, seguito dal Nord-Ovest (+8mila unità) e il Sud e
Isole (quasi 5mila in più). Unica area in arretramento è il
Nord-Est, che perde complessivamente 4.869 imprese.
“Il continuo incremento delle società di capitali ci dice
che la scelta di fare impresa è sempre più un progetto
consapevole, che coinvolge competenze elevate e risorse
adeguate. Il dato d’insieme, però, non deve farci
sottovalutare l’allarme che viene dal mondo delle piccole
imprese, in particolare dell’artigianato e dell’agricoltura.
Un allarme che interpella con forza tutte le istituzioni
pubbliche e il mondo del credito” ha sottolineato il Presidente
di
Unioncamere,
Ferruccio
Dardanello.
Occorre dunque secondo il numero uno dell’Ente “consolidare il miglioramento del quadro che stiamo
rilevando da qualche mese, innanzitutto ripristinando un
regime di normalità nel rapporto banca-impresa”.
Alle istituzioni ha continuato Dardanello “spetta invece il
compito di sostenere e promuovere i processi di internazionalizzazione e il modello, oggi vincente, delle reti
e delle filiere”.
Agroalimentare e turismo, un volano per il Mezzogiorno
Rilanciare il Sud puntando sull’agroalimentare e turismo,
due settori chiave che malgrado la crisi continuano a
mantenere alta l’immagine del Made in Italy nel mondo.
E’ questo il fulcro del progetto SIAFT (Southern Italy Agri
Food and Tourism), l’iniziativa delle Camere di commercio di Crotone, Foggia, Matera, Potenza e Reggio
Calabria, che ha portato nei giorni scorsi 53 imprese
meridionali operanti nei comparti turistico e agroalimentare ad incontrare un centinaio di importanti buyer internazionali. “Nella loro attività di sostegno alle imprese nei
processi di internazionalizzazione Unioncamere e le
Camere di commercio hanno messo a punto una strategia
studiata per contribuire allo sviluppo dei territori meridionali, puntando proprio sulle sue eccellenze” ha evidenziato il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.
Questa iniziativa oltre a rappresentare un vero e proprio
modello di intervento per il Mezzogiorno, costituisce una
importante tappa di un unico percorso ricco di
appuntamenti.
Un’agenda fitta di impegni che proseguirà con l’Euro &
Med Food 2010 in programma il prossimo marzo a
Foggia, la partecipazione a Sapori d’Italia IV, ed il
programma di due giorni di B2B a Roma (13-15 luglio
2010) - oltre 300 incontri tra aziende del Mediterraneo
(sul modello Europartenariato) e buyer stranieri di 5
paesi di quell’area -. A breve seguirà inoltre un’iniziativa
volta a valorizzare la rete dei ristoranti italiani nel mondo
con l’obiettivo di sviluppare e promuovere le tradizioni
dei prodotti agroalimentari italiani, far conoscere la
nostra cultura enogastronomica attraverso quei ristoratori italiani che all’estero garantiscono il rispetto degli
standard di qualità, del buon gusto e del bello
dell’ospitalità italiana.
La bacheca di Unioncamere
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Registro imprese, cariche e partecipazioni in un colpo d’occhio
Ottenere una fotografia istantanea delle relazioni che
intercorrono tra imprese e persone è da quest’anno più
semplice. Attraverso il Registro delle Imprese, grazie
all’introduzione di un innovativo sistema grafico, è infatti
possibile visualizzare in un “colpo d’occhio” le connessioni esistenti tra cariche e partecipazioni societarie. Una
novità che si aggiunge al tradizionale sistema di consultazione e navigazione dei dati e che consente di ricavare
facilmente una visione d’insieme della struttura societaria
di un’impresa. Il servizio è economicamente regolamentato nelle nuove tabelle sui diritti di segreteria per il
Registro delle Imprese valide dal I° gennaio. Sarà gratuita
invece per gli operatori la visura laddove necessaria per il
completamento della pratica in corso. Sempre a partire da
inizio anno è inoltre entrato in vigore il decreto del Ministero dello Sviluppo economico, del 21 dicembre 2009,
che definisce per l’anno 2010 il concorso delle imprese al
finanziamento all’Organismo italiano di contabilità
(OIC). Si riduce da 3 a 2,70 euro la maggiorazione che si
aggiunge al diritto di segreteria da corrispondere per la
pratica di deposito del bilancio.
Online il nuovo sito camerale degli uffici metrici
Cos’è la metrologia? Quali sono gli strumenti metrici?
Dove si trovano i laboratori autorizzati? Quale è la
normativa di riferimento? Per chi volesse trovare risposte
a queste e altre domande da oggi c’è uno aiuto in più sul
web. Online dal 18 gennaio scorso il sito degli
uffici
metrici
delle
Camere
di
commercio,
www.metrologialegale.unioncamere.it, offre un ampio
panorama di informazioni che testimonia l’impegno
camerale per la tutela dei consumatori e la regolazione del
mercato. Controllare la veridicità degli strumenti di
misurazione per prodotti, processi, macchinari significa
infatti promuovere la correttezza nelle transazioni
commerciali a tutto vantaggio dell’acquirente finale.
Attraverso gli Uffici metrici le Camere di commercio
assicurano certezza e affidabilità dei sistemi di misura,
verificando la conformità degli strumenti di misurazione
alle norme di legge, nazionali e comunitarie, e la loro
attendibilità nel tempo. Grazie a queste strutture tecniche
il Sistema camerale è dunque in grado di gestire tutte le
procedure legislative e amministrative in materia, realizzare direttamente collaudi, prove e verifiche, offrire
servizi di controllo, certificazione e sorveglianza.
Editor’s Choice 2009 premia il portale delle Cdc
In cima alle preferenze dei professionisti dell’eGov
europeo, il portale delle Camere di commercio italiane ha
conquistato il prestigioso attestato Editor’s Choice 2009.
Un riconoscimento importante nel panorama dell’e
Government europeo, che ogni anno lo staff editoriale del
sito della Commissione europea www.epractice.eu
conferisce ai progetti più rilevanti. Votato da 344 membri
della comunità virtuale, espressione di 35 paesi europei, il
progetto del portale www.cameradicommercio.it si è
distinto inoltre tra gli altri raggiungendo un ranking
medio di 4,2/5. Il sito epractice.eu è un’iniziativa interattiva che coinvolge numerose e accreditate organizzazioni
europee che vengono invitate a condividere le proprie
esperienze e buone pratiche in materia di e-Government,
eHealth ed eInclusion.