1 Centri Socio Educativi per disabili nella Città di Palermo

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1 Centri Socio Educativi per disabili nella Città di Palermo
FORMULARIO DELL’AZIONE
1. NUMERO AZIONE
1
2. TITOLO AZIONE
Centri Socio Educativi per disabili nella Città di Palermo
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento,
specificando quelle rivolte ai destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e
valutazione…)
Premessa
Le finalità prioritarie dell’azione sono da individuarsi nella continuità e nel potenziamento delle
attività già poste in essere in favore di persone disabili adulte, attraverso l'offerta di servizi che
assicurino il miglioramento della qualità di vita della persona disabile sul piano fisico, funzionale e
sociale e dell’intero nucleo familiare a cui il disabile appartiene. Verrà, pertanto, data continuità
agli 8 centri socio-educativi già attivati con il precedente piano, nell’ottica della continuità
educativa e dell’integrazione sociale.
Le attività si svolgeranno nel territorio del Comune di Palermo presso le seguenti 8 sedi:
∼ Associazione Futuro Semplice Onlus, via Vito Fazio Allmayer, 3;
∼ Associazione Recupero Cerebrolesi (A.R.C.) Onlus, via Ignazio Gioè, 72;
∼ Associazione Apriti Cuore Onlus, piazza dell’Origlione, 18;
∼ A.FA.DI. Onlus - Associazione Famiglie di Disabili Onlus, via Guido Libertini, 15;
∼ Edificando Società Cooperativa Sociale, vicolo San Mercurio, 8;
∼ La Provvidenza Società Cooperativa Sociale, via R.L. 23 n. 6-8;
∼ Associazione di Solidarietà Familiare Club Garden, via delle Naiadi, 7/B;
∼ La Fraternità Società Cooperativa Sociale, via Toscano, 2.
I centri sono stati individuati attraverso un apposito avviso pubblico.
Il centro socio-educativo
Gli 8 CSE sono strutture integrate, non residenziali, che accolgono quotidianamente persone con
notevole compromissione dell’autonomia e delle funzioni elementari. Mirano alla crescita evolutiva
delle persone accolte, in previsione di una progressiva e costante socializzazione, con l’obiettivo di
sviluppare, ove possibile, le capacità residue e di operare per il massimo mantenimento delle
competenze acquisite. In ogni centro si attivano interventi socio-educativi mirati e personalizzati,
tesi a favorire l’integrazione sociale degli utenti sia nel CSE che nel territorio. Il centro sviluppa
anche attività di supporto alla vita familiare, con l’obiettivo di aiutare la famiglia e di permetterle di
mantenere al proprio interno la persona in situazione di disabilità.
La metodologia di lavoro del Centro è basata sul “lavoro di gruppo e gruppo di lavoro”, nonché la
predisposizione di un piano individualizzato per ogni utente, fissando obiettivi a breve e medio
termine, promozione di collegamenti e raccordi di rete. Efficacia: ottimo rapporto bisogni
utenza/prestazione resa, ottime ricadute sull'utenza e sul territorio. Efficienza: professionalità
adeguate ai bisogni dell'utenza e alla realizzazione del progetto. Potenziamento delle attività
ritenute valide ai fini del soddisfacimento delle richieste dei destinatari finali e delle loro famiglie.
Mission e Vision
Il CSE mira alla crescita dei soggetti nella prospettiva di una progressiva e costante socializzazione,
con i seguenti obiettivi:
∼
Sviluppare le capacità residue;
∼
Operare per il massimo mantenimento dei livelli cognitivi acquisiti;
∼
Promuovere nuove abilità individuando per ognuno interessi non ancora emersi;
∼
Sviluppare percorsi individuali verso l’autonomia;
∼
Favorire un sereno e significativo clima di gruppo attraverso l’accoglienza, il dialogo e il
confronto;
∼
Valorizzare la persona con disabilità nella sua individualità.
La metodologia di lavoro utilizzata dall’equipe di coordinamento, si basa su modelli sistemicorelazionali con il coinvolgimento dei familiari nella realizzazione di progetti educativi individualizzati
redatti per ogni utente sulla base di un progetto complessivo del servizio. I
Valori che
contraddistinguono le attività del CSE sono
∼
l’accoglienza dell’individuo a prescindere della razza, del genere, delle abilità;
∼
la partecipazione degli utenti alla progettazione delle attività;
∼
la comunicazione attiva;
∼
la fraternità e la condivisione degli stili educativi.
Destinatari
Persone disabili minori o adulte con una disabilità grave o medio/grave. Complessivamente tra gli
8 centri verranno prese in carico 110 persone disabili.
Attività rivolte ai destinatari
I Centri Socio Educativi offriranno attività differenziate per ogni singolo Centro, ma le attività
possono essere ricondotte a quattro differenti aree di intervento: educativi; terapeutici e riabilitativi;
di autonomia personale; ludico-ricreativi e sportivi, con l’unico obiettivo di superare il semplice
approccio assistenziale della persona disabile e favorire il suo inserimento in una più ampia rete
sociale.
Sono previsti numerose attività laboratoriali, che saranno programmate nei centri in relazione ai
bisogni delle persone accolte ed in accordo con le famiglie: Psicomotorie, Informazione,
Drammatizzazione e Psicoanimazione, Arti creative, Gestione delle Attività domestiche, Cura della
Persona e della Casa, autonomia di base, Musicoterapia, laboratori artistici, giardinaggio, attività
motoria, creatività, cucina, escursioni, giochi in acqua. Altri laboratori saranno progettati
coinvolgendo i destinatari e le loro famiglie.
È prevista per alcuni centri l’attività di trasporto, con appositi e adeguati mezzi, messi a disposizione
da ogni ente coinvolto.
La gestione operativa dei laboratori prevede: fase di programmazione e osservazione, fase di
realizzazione, fase di verifica e valutazione. La metodologia utilizzata è quella funzionale al
“laboratorio protetto” in assetto di piccolo gruppo. In relazione al monitoraggio e alla valutazione
delle attività, vengono utilizzati i seguenti strumenti: schede di monitoraggio, questionari di
autovalutazione somministrati periodicamente agli operatori al fine di rilevare eventuali difficoltà
e/o altre variabili, questionari somministrati ai familiari volti a rilevare il livello di gradimento e/o di
raggiungimento dei risultati previsti, incontri dell’Equipe (degli Educatori e di Valutazione), incontri
con i familiari degli utenti, incontri con gli operatori degli altri CSE operanti sul territorio.
È prevista la partecipazione ad iniziative culturali, sportive e del tempo libero presenti sul territorio,
realizzazione di eventi quali mostre o altro tipo di manifestazione per far conoscere le attività svolte
all’interno del Centro; organizzazione di brevi soggiorni vacanza, in diversi periodi dell’anno e/o
durante i mesi estivi.
I CSE saranno aperti per circa 48 settimane l’anno, in media per circa 6-7 ore giornaliere nei giorni
feriali, con cronogramma e attività differenziate per centro in base a specifiche competenze e
programmazioni, sia in orario antimeridiano che pomeridiano. I giorni e gli orari di apertura
potranno variare in base alle esigenze dei destinatari e prevedono comunque almeno 25/30 ore
settimanali di attività secondo programmi e orari che verranno tempestivamente programmati e
comunicati.
In sei degli otto centri è prevista una attività di Sportello Informativo sui temi della disabilità, per 5
ore settimanali, che vede come destinatari le persone residenti nel distretto socio-sanitario.
Attività di sistema
L’intero progetto sarà costantemente verificato, controllato e valutato, sia dall’equipe che
coordina il servizio che dagli assistenti sociali del Comune capofila e dell’Ufficio H del Comune di
Palermo. L’equipe procederà periodicamente (con cadenza trimestrale) alla verifica ed eventuale
riformulazione dei piani individualizzati degli utenti. Con cadenza trimestrale si attiveranno incontri
per il coordinamento e la verifica sull’andamento del progetto, misurando l’efficacia delle attività
nei confronti degli utenti e dei loro familiari, l’interesse mostrato dai partecipanti, il grado di
coinvolgimento delle associazioni presenti nel territorio, ecc.
Valutare significa, innanzitutto, essere capaci di controllare l’aderenza, la coerenza e la congruità
di quanto definito nel disegno progettuale, nonché l’efficacia di quanto concretamente
realizzato. Le azioni di monitoraggio e valutazione interverranno sulle attività ex-ante, in itinere ed
ex-post, per verificare il livello di congruenza tra le finalità dichiarate, le azioni poste in essere e i
risultati ottenuti, con particolare attenzione a logiche di efficacia ed efficienza, di gradimento degli
utenti, di impatto sul territorio e sull’organizzazione a rete, di eventuale potenziale di trasferibilità e
ripetibilità dell’esperienza, di “traduzione” delle buone prassi emerse in servizi consolidati e
sostenibili, anche includendole nelle politiche sociali e nelle strategie territoriali (mainstreaming).
Per il monitoraggio e la valutazione verranno predisposti strumenti di valutazione che misurano, sia
qualitativamente che quantitativamente, l’evoluzione del progetto.
Tra gli strumenti individuati:
∼
schede di monitoraggio: ciascuna figura professionale coinvolta compilerà una scheda che
indica le attività previste, quelle effettivamente svolte, le ore impiegate ed eventuali note,
osservazioni; queste schede dovranno essere disponibili sia su supporto cartaceo che
informatico, in modo da essere elaborabili in tempi rapidi;
∼
questionari di autovalutazione: con cadenza trimestrale agli operatori verranno somministrati
dei questionari per rilevare eventuali difficoltà, oggettive e soggettive, riscontate, il livello
motivazionale, il grado di integrazione con il gruppo di lavoro e altre variabili analoghe;
∼
questionari per i destinatari del servizio: verranno elaborati tre diversi questionari da
somministrare all’inizio del progetto, a metà percorso, a conclusione di ciascun anno, che
andranno rilevare aspettative, motivazioni, difficoltà riscontrate, grado di soddisfazione, ecc..
∼
riunioni, incontri fra gli operatori e con/tra i familiari, sia all’interno di ciascun centro socioeducativo, che fra i centri operanti nel territorio.
Inoltre all’interno di ogni centro è prevista una necessaria attività di coordinamento interno
all’interno dell’equipe operativa con riunioni di programmazione mensile e di verifica trimestrale.
Verrà realizzato un annuale "Report sociale di progetto" così strutturato:
∼
descrizione del progetto e del quadro di senso che intende promuovere: descrizione finalizzata
a fornire una sintesi del progetto e una spiegazione del quadro di senso che intende
promuovere, vale a dire delle politiche e delle strategie che stanno alla sua base, del quadro
valoriale di riferimento, dei modelli di intervento;
∼
descrizione del sistema istituzionale e sociale in cui va ad intervenire il progetto: descrizione e
spiegazione del sistema istituzione e sociale coinvolto nel progetto;
∼
elementi del progetto: Vengono descritti in particolare: Missione, visione e obiettivi, Risorse a
disposizione, Sistema di governo del progetto, Logica di funzionamento delle azioni, Strumenti
di lavoro, Risultati attesi.
∼
descrizione del processo di lavoro: Come si lavora? Con che fasi? Chi fa cosa? Con che
tempi? Quali metodi sono utilizzati? Ecc.
∼
descrizione e valutazione dei risultati conseguiti e dell’impatto generato: riportare i risultati
raggiunti e quelli mancati nonché fornirne una interpretazione attraverso analisi quantitative e
qualitative. Oltre ai risultati previsti dal progetto si generano anche degli impatti, per esempio si
cambia la visione che un territorio ha di sé, come si genera sensibilità su un problema, come si
rinforzano delle collaborazioni e si apprendono dei metodi nuovi di lavoro;
∼
voci dei vari portatori di interesse: raccogliere le voci dei portatori di interesse, magari
chiedendo loro una valutazione sul progetto, sul metodo di lavoro, su cosa manca ancora e
su cosa occorre fare in futuro;
∼
apprendimenti dal progetto e indicazione per la riprogettazione.
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità
di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria.
Indicare, inoltre, le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature.
L’azione nasce da una sinergica collaborazione tra i servizi del Comune di Palermo e le
associazioni del privato sociale e dei familiari che da anni si occupano dell’accoglienza e
dell’elaborazione di progetti educativi rivolte alle persone disabili della città di Palermo. Il progetto
verrà gestito da una partnership formata da 8 enti del privato sociale palermitano, che già in atto
hanno esperienze attive e positive di gestione di centri rivolti a persone disabili.
La rete stabile con gli altri CSE è l'elemento di maggiore forza, sia per lo scambio di buone prassi,
sia per la possibilità di gestire meglio gli invii e il lavoro sulle peculiarità di ogni servizio. A livello
organizzativo e sistemico, la metodologia organizzativa del lavoro è basata su:
- rapida circolazione delle informazioni tra gli attori (sistema informativo comune);
- gerarchia non rigida e definita a priori (ma su accordi quadro iniziali);
- leadership assegnata su basi di competenza, non gerarchica e definitiva ma riconosciuta
dalla rete;
- sistema di valori condiviso (es. cultura alla base del modello educativo, vision comune in
materia di partecipazione e cittadinanza, ottica orientata al miglioramento continuo, ecc..).
Le specifiche attività verranno di volta in volta concordate con i vari referenti e con i servizi sociali
territoriali.
Si prevedono momenti di pubblicizzazione delle attività e dei risultati raggiunti e la realizzazione di
seminari e di momenti di festa e condivisione che coinvolgano la popolazione del territorio.
Le attività verranno svolte prevalentemente all’interno delle strutture individuate e con attrezzature
già in possesso degli enti individuati abbassando notevolmente i costi di gestione. L’elenco delle
sedi è stato indicato nel capitolo precedente e le strutture sono messe a disposizione dagli enti
gestori individuati per la realizzazione del progetto.
L’azione avrà la durata di 16 mesi e andrà in continuità con l’azione 26/A del piano precedente
ed in atto attiva, per fare in modo che si concluda alla conclusione della attuale triennalità.
5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle a carico
delle amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
Tipologia
Responsabile della Gestione operativa
Addetta ai servizi di segreteria
Assistente Sociale
Psicologo
Operatore HDC
Consulenti (Lavoro, Fiscale, Medico e
Socio-sanitario)
Assistente alla Persona
Esperti della disabilità (psicomotricità,
riabilitatore psichiatrico, …)
Educatore – Pedagogista
Inserviente
Operatori per i laboratori
Autista
A carico delle
amministrazioni pubbliche
coinvolte (Enti Locali, ASP
(EX AUSL), T.M., Scuole…)
0
0
0
0
0
0
In
convenzione
Totale
9
8
4
4
10
12
9
8
4
4
10
12
0
0
8
10
8
10
0
0
0
0
8
8
28
8
8
8
28
8
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
 Diretta
 Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare)
X Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare): Gli enti gestori
dell’azione sono stati individuati con apposita procedura pubblica, come previsto dal D. l.vo 163. La presente
azione verrà affidata direttamente in continuità con una compartecipazione degli enti gestori così come
previsto dalla presente normativa e dall’indice ragionato.