Emergenza neve, tutti uniti nelle piccole e grandi difficoltà

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Emergenza neve, tutti uniti nelle piccole e grandi difficoltà
speciale
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Marzo 2012
Mensile di informazione dell’Azienda USL di Cesena
Direttore Responsabile Costanza Senni
A cura di U.O. Pubbliche Relazioni e Comunicazione Direttore Elisabetta Montesi
Stampa: Centro Stampa Ausl Cesena - Reg. Trib. n. 28/05 del 7/09/05
Progetto grafico e impaginazione - PrimaComunicazione Cesena
Emergenza neve, tutti uniti
nelle piccole e grandi difficoltà
D
LA CURIOSITÀ
Dopo due settimane di neve l’Ospedale Bufalini si presenta così. La foto è
stata scattata martedì 14 febbraio da Emiliano Gamberini, medico dell’Unità Operativa Anestesia Terapia Intensiva, durante il turno in elisoccorso.
Servizio tecnico, al lavoro 24 ore su 24
P
er far fronte all’emergenza il personale
tecnico è stato presente in ospedale 24 ore su 24.
I primi inconvenienti sono
state le interruzioni di energia elettrica nella notte tra l’1
e il 2 febbraio negli ospedali
di Cesena e Cesenatico: in
entrambi i casi sono entrati
in funzione i gruppi elettrogeni, ma a Cesena si è verificato un ulteriore problema
al ritorno della corrente di
rete, per cui si è reso necessario un intervento manuale;
a Cesenatico il gruppo elettrogeno ha sopperito senza
inconvenienti al black out
dell’ENEL protrattosi per
oltre 5 ore. L’evento ha poi
creato problemi e limitazioni
alla viabilità interna e ai parcheggi. Soprattutto presso
l’ospedale di Cesena si sono
verificate cadute di rami e
di intere piante semprever-
di: le squadre di operatori
dell’Ufficio Tecnico hanno
abbattuto le piante e i rami
pericolosi e hanno affiancato le ditte di manutenzione
che hanno messo a disposizione uomini e mezzi (ruspe e piattaforme mobili)
per l’emergenza neve, in
particolare la CLAFC di Bagno di Romagna e la coop.
Il Mandorlo, appaltatrice
della pulizia del verde. Con
l’aiuto di piattaforme elevatrici abbiamo provveduto a
rimuovere la neve e le stalattiti di ghiaccio da tetti e
cornicioni di molte strutture
dell’Azienda. Per rimuovere
la grande quantità di neve
che si era posata sulla tettoia del “vecchio” ingresso
del Bufalini, abbiamo invece fatto ricorso all’aiuto dei
Vigili del Fuoco volontari
di Rovereto, inviati dalla
cesena
Dal Bufalini le testimonianze
di alcuni colleghi
odici giorni di emergenza neve, per l’Azienda
Usl di Cesena esame superato a pieni voti grazie
all’impegno di tutti i dipendenti. La straordinaria nevicata che ha imperversato su tutta la Romagna, e
con particolare intensità sulla provincia di Forlì-Cesena,
non ha infatti impedito alla nostra Azienda di assicurare i
servizi sanitari per l’emergenza e le urgenze, garantendo
un’assistenza tempestiva e di qualità, grazie anche alla
collaborazione costante con i Comuni, la Protezione Civile e le altre istituzioni del territorio. Fin dalle prime ore
dalla prima allerta meteo è stato attivato il Piano di emergenza aziendale per assicurare la presenza continuativa
e l’assistenza all’interno del presidio ospedaliero e sul
territorio, rimodulando l’attività programmata e l’organizzazione interna sulla base delle necessità eccezionali
imposte dai disagi creati dalla neve e dal gelo.
La vera forza della natura. In piena tormenta di neve un bimbo di Cesena è venuto alla luce in casa,
mentre il padre era fuori a spalare la neve per liberare l’auto e accompagnare la moglie con le doglie al Bufalini.
ausl
Protezione Civile con il coordinamento del Comune
di Cesena. Ci sono volute
alcune ore di lavoro prima
di rimettere la struttura in
sicurezza. La neve accumulata superava l’altezza del
ginocchio: circa 70 centimetri.
Alberto Pieri,
direttore U.O.
Tecnico Patrimoniale
Il personale
dell’U.O. Tecnologie
Biomediche,
che nei primi giorni
dell’emergenza neve
ha garantito la
continuità di servizio
coprendo anche
i turni dei colleghi
impossibilitati
a raggiungere
il posto di lavoro.
“Abbiamo individuato una
modalità organizzativa interna per garantire la continuità
del servizio - racconta Marina
Carfagna, coordinatrice delle
ostetriche del Punto nascita - e i contingenti non sono
mai scesi sotto il numero di
sicurezza. Anche in occasione
della falsa notizia, poi smentita, di un’imminente tromba
d’aria, non abbiamo ridotto il
servizio. Una scelta rivelatasi
giusta, dato che proprio l’allarmismo ha fatto registrare un
aumento di affluenze: alcune
donne, di fronte a presunti sintomi di gravidanza che in realtà
non erano tali, si sono recate
subito in ospedale per paura
di non poter arrivare nelle ore
successive. Tra gli operatori c’è
chi ha dormito in ospedale per
poter garantire la presenza con
puntualità”. “Ci siamo aiutati
tra colleghi - ricorda Michela Grilli, ostetrica dell’U.O.
Ostetricia e Ginecologia - Io
stessa ho ospitato a casa mia
una collega residente fuori Cesena”. C’è chi invece per raggiungere l’ospedale ha potuto
contare sull’aiuto della Protezione Civile, che si è coordinata
con la Direzione Infermieristica
e Tecnica per garantire gli spostamenti del personale residente nelle aree più disagiate.
È il caso di Isella Viroli, infermiera del Nido del reparto
di Ostetricia e Ginecologia,
che vive a Borello: “Sono arrivata al lavoro insieme ad altre
colleghe infermiere del Bufalini con la jeep della Protezione
Civile. Un altro giorno, invece,
sono salita su un’ambulanza di
San Piero che stava scendendo
a Cesena”. Al blocco operatorio le infermiere Monica Matteucci, Elisa Ceccarelli, Sara
Gasperoni insieme al collega
tecnico anestesista Fausto
Magnani hanno lavorato 24
ore consecutive, passando la
notte dell’11 febbraio nella
stanza relax allestita con dei
divanetti. “Io vivo a Sant’Egidio
- spiega invece Monica Matteucci - e in quei giorni sono
venuta a lavorare a piedi. Noi
siamo operatori in pronta reperibilità: quando siamo reperibili
e c’è una chiamata d’urgenza,
dobbiamo essere presenti in
ospedale entro 30 minuti. Considerando la situazione meteo
e lo stato di numerose strade,
abbiamo deciso di rimanere a
dormire in ospedale, perché
difficilmente saremmo stati in
grado di arrivare in 30 minuti.
Per la cena, la cucina ci ha consegnato un buon pasto caldo.
Quella notte di emergenze non
ce ne sono state”.
“Durante l’emergenza neve
- racconta Mauro Benini, coordinatore cucina mensa e
dispensa dell’Ospedale Bufalini - abbiamo avuto qualche
difficoltà, soprattutto a ricevere
i generi alimentari, ma le abbiamo superate insieme, grazie
all’impegno di tutti. Nei due
weekend di allerta abbiamo
aperto in via straordinaria la
mensa a pranzo e a cena, per
offrire un pasto caldo ai dipendenti che sono rimasti a dormire in ospedale, mentre nei
giorni successivi siamo riusciti
ad assicurare circa 40 cestini al
giorno per la cena”.
Un battesimo di fuoco
Abbiamo portato a termine numerosi interventi in situazioni di particolare disagio. Grazie alla collaborazione con i Comuni del Distretto Cesena-Valle Savio
siamo riusciti a raggiungere le aree più disagiate e a soccorrere le famiglie in
difficoltà. Altrettanto prezioso è stato il contributo delle associazioni di volontariato, della CRI di Cesena, di Cesenatico e di Sogliano al Rubicone, dell’ANPAS
di Savignano, Gambettola e Cesena. Ringrazio anche i Vigili del Fuoco e il personale della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine che ci hanno affiancato
in molte missioni.
Antonio Sosti, direttore Servizio Emergenza Urgenza 118
Un’esperienza da ricordare
C’è stato un aumento notevole delle chiamate, non tanto da parte di persone che stavano
male, ma da cittadini che avevano la necessità di raggiungere l’ospedale per visite o consulenze e non potevano muoversi con i propri mezzi. Abbiamo risposto a tutte le richieste
che sono arrivate, sia quelle di soccorso sia quelle di trasporto. Sono stati giorni difficili,
ma siamo riusciti a garantire un servizio continuativo anche grazie alla collaborazione con
i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile e alla disponibilità del personale che ha permesso
di coprire tutti i turni, con persone che hanno dormito in ospedale per essere presenti con
puntualità sul posto di lavoro. Sono stati tutti momenti duri: alcune strade erano praticabili solamente con le catene, altre no. Anche con ambulanze regolarmente dotate di gomme termiche, a volte
bisognava fermarsi, scendere per spalare la neve e montare catene, per poi rismontarle più avanti o viceversa.
Raggiungere alcune località di collina, come Sogliano, è stato impegnativo. È stata di sicuro l’esperienza più
impegnativa dal punto di vista lavorativo, guardando indietro un’analogia potrebbe essere fatta con la pioggia
di gelo che si è verificata il 22 dicembre 2009: quel giorno era impossibile restare in piedi e le chiamate erano
davvero tante. Ma si trattò di un solo giorno, non di un periodo così prolungato.
Sabrina Casadei, coordinatore Infermieristico 118
A Pievesestina un ottimo lavoro di squadra
L’apertura straordinaria delle farmacie
Per quanto riguarda la fornitura di farmaci, non abbiamo avuto problemi di
scorte per le strutture sanitarie. Per garantire la fornitura dell’assistenza farmaceutica ai cittadini è stato disposto dalla Azienda, in accordo con le Amministrazioni comunali, il potenziamento fino al 20 febbraio del servizio farmaceutico su tutto il territorio aziendale. Naturalmente il potenziamento è potuto
avvenire grazie alla sensibilità e collaborazione dimostrata da tutti i Farmacisti
titolari e collaboratori e dalle loro Associazioni di categoria, che nuovamente
ringrazio per aver garantito il servizio anche oltre gli orari normali e turni già
stabiliti, in una situazione estremamente difficile.
Manuela Baraghini, resp. Assistenza Farmaceutica Territoriale
Assistenza domiciliare, interventi
in emergenza
Pale e badili in mano, tutti gli infermieri si sono
impegnati a liberare dalla neve gli automezzi
di lavoro e aprirsi un varco. Nei primi giorni si
è cercato di garantire almeno le emergenze, in
quanto non tutti i nostri mezzi erano provvisti di
catene, e quindi erano impossibilitati a girare a
causa delle nevicate da record. Immediatamente
si è provveduto alla dotazione di catene, così nei
giorni successivi, anche se le strade erano poco
praticabili, abbiamo potuto garantire l’assistenza
domiciliare anche nelle zone di estrema periferia. Per i pazienti residenti nelle aree disagiate, e mi riferisco
in particolare alla zona dell’alta vallata del Savio, dove le precipitazioni nevose sono state di notevolissima
entità, grazie alla disponibilità degli operatori e della Protezione Civile di tutti i Comuni del comprensorio,
siamo riusciti a garantire sia l’assistenza sia la fornitura dei farmaci e dei presidi sanitari.
Paola Galassi, coordinatore Infermieristico S.I.D Valle Savio
Emergenza neve anche per gli animali
Sono stati numerosi gli allevamenti in cui la neve ha creato grandi difficoltà.
Così anche noi veterinari abbiamo collaborato con l’unità di crisi della Protezione Civile per risolvere o contenere i problemi collegati alla gestione degli
animali feriti o morti, garantendo loro le migliori condizioni di benessere possibile. Segnalazioni di problemi riguardanti il crollo parziale o totale di capannoni sono arrivate da allevamenti zootecnici di Cesena, Montiano, Longiano,
Sogliano, Borghi, Roncofreddo, Mercato Saraceno e Sarsina. Difficoltà si sono
riscontrate per l’approvvigionamento di mangime, acqua ed energia elettrica
in alcuni allevamenti difficilmente raggiungibili.
Francesco Ferri, resp. Epidemiologia e Profilassi U.O. Sanità Animale
SnowLapse near home - Cesena febbraio 2012
È il titolo del filmato in HD realizzato dall’Ing. Alberto Petrini
dell’U.O. Tecnico Patrimoniale, con la tecnica del timelapse durante
l’incredibile nevicata. Il video, che contiene anche alcune immagini
e clip del Bufalini, è visibile su YouTube.
Una nevicata da record
Dai dati forniti dall’Arpa, nelle due settimane a Cesena sono caduti 195 centimetri di neve.
In testa solo Novafeltria, che con 306 centimetri detiene il record in Emilia Romagna.
Le nevicate di febbraio 2012 si collocano nella categoria dei record degli ultimi 100 anni.
Il servizio è stato mantenuto per tutta l’Area Vasta con
l’impegno di tutto il personale. Per il periodo di emergenza è stata data indicazione ai medici di Medicina Generale
di effettuare richieste di esami per i casi veramente inderogabili. Difficoltà si sono riscontrate per alcuni Punti Prelievo periferici. Anche i trasporti delle provette in ambito
interaziendale sono sempre stati assicurati dalla ditta Plurima, con modifiche di alcuni percorsi legati alla difficoltà
della viabilità. Per i dipendenti è stata organizzata una navetta di collegamento tra la stazione e le strutture di Pievesestina. Il giovedì - racconta il dottor Paolo Masperi
direttore U.O. Direzione Medica del Centro Servizi di Pievesestina - la navetta non ha potuto circolare,
troppa neve, e l’autista si è reso disponibile ad accompagnare i dipendenti con la propria auto, facendo più giri
di andata e ritorno”. “Abbiamo riorganizzato gli orari di servizio per consentire ai dipendenti che abitano nelle
stesse città di viaggiare su una sola auto - racconta la dottoressa Roberta Chicchi, dirigente del’U.O. Officina
Trasfusionale - io ad esempio ho una auto 4x4 con pneumatici da neve e sono sempre partita da Rimini insieme
ai miei colleghi percorrendo l’autostrada e, anche se il casello era stato chiuso, la Protezione Civile ci ha sempre fatto passare”. “Abitando a Imola - aggiunge la
dottoressa Patrizia Billi del servizio di Sierologia
dell’U.O. Microbiologia - avevo pensato di prendere il treno, ma poi con il blocco e la soppressione
delle linee mi sono organizzata per arrivare in auto
in compagnia di alcuni colleghi. Certo, si sono dilatati i tempi di viaggio, ma l’importante è che siamo
riusciti ad arrivare, anche perché - continua Patrizia
Billi - il lavoro non si poteva fermare. La Sierologia
svolge anche gli esami ematici per l’idoneità alla
donazione di organi e tessuti e nella settimana clou
del nevone in Area Vasta Romagna sono stati effettuati ben quattro prelievi multiorgano”.
E infine... un grazie a tutti
La Direzione Aziendale si unisce al ringraziamento che l’Assessore regionale alle Politiche per la
Salute Carlo Lusenti rivolge a tutti gli operatori e le operatrici del Servizio sanitario regionale
per l’elevato senso di responsabilità e la grande efficienza con cui hanno affrontato l’emergenza
“neve e gelo” che ha colpito il nostro territorio.
Gentilissime e gentilissimi,
siamo usciti in questi giorni dall’emergenza “neve e gelo” che ha riguardato, pur con diversa intensità, tutta la nostra regione. Il Servizio sanitario
regionale ha dato un’ottima prova di sé, della capacità di far fronte alle
esigenze di assistenza in situazione di emergenza, e di sapersi anche coordinare al meglio con la Protezione Civile regionale che, nei 12 giorni di
emergenza “neve e gelo”, ha sempre garantito preziose informazioni sulla
viabilità e sulla evoluzione meteo. Il 118 fin dal 1° febbraio ha fatto fronte
a notevoli aumenti delle chiamate mettendo a disposizione 30 ambulanze
in più al giorno; i servizi di Pronto Soccorso hanno risposto a un aumento
dell’attività chirurgica; le attività territoriali, e in particolare quelle di assistenza domiciliare e di continuità assistenziale, non hanno avuto interruzioni; gli ospedali hanno offerto la possibilità di pernottamento per gli operatori sanitari in modo da permettere la presenza puntuale in servizio; in molte
situazioni è stata instaurata una proficua collaborazione con i Comuni per il ricovero notturno delle
persone senza casa… tutto il Servizio sanitario ha dimostrato una grande capacità di tenuta, specie
in Romagna, dove l’emergenza è stata particolarmente intensa. Voglio ringraziare tutti: è per me un
motivo di orgoglio constatare in ogni occasione come gli operatori, sanitari, tecnici, amministrativi,
siano in grado di reagire a situazioni eccezionali con elevato senso di responsabilità e con così grande
efficienza.
Un saluto cordiale
Carlo Lusenti
Volontari arrivati con le pale come se fosse ancora
l’inizio di febbraio, alpini dall’inconfondibile penna
nera, vigili del fuoco, scout, e poi rappresentanti
di associazioni e quartieri, dipendenti comunali e
operatori sanitari, forze dell’ordine, esponenti delle
istituzioni. Quasi 500 i “reduci della grande neve”
che hanno accolto l’invito del Sindaco e hanno partecipato, venerdì 2 marzo, al momento di ringraziamento organizzato dal Comune nell’Aula Magna di
Psicologia, in un clima di festa e di emozione.