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1. OGGETTO DELLA FORNITURA Il presente documento ha per
1. OGGETTO DELLA FORNITURA
Il presente documento ha per oggetto la descrizione della fornitura delle componenti necessarie per
la realizzazione dei sistemi integrati di videosorveglianza territoriale, che prevede la collocazione di
telecamere di videosorveglianza nei punti nevralgici del comune di Cardito.
Le prescrizioni in esso contenute sono da intendersi aggiuntive, qualora non contrastanti, con quelle
previste nel Disciplinare tecnico delle forniture e nell’Elenco dei prezzi e delle forniture.
L'Offerente dovrà produrre una proposta di realizzazione del progetto, chiavi in mano e senza oneri
aggiuntivi per l'Amministrazione, comprensiva di tutte le attività necessarie alla funzionalità del
sistema. La società dovrà impegnarsi, anche a progetto esecutivo approvato, ad effettuare tutte le
necessarie attività di fornitura ed integrazione che, da verifiche sul campo e/o in fase di collaudo,
non dovessero soddisfare i requisiti esposti nel presente documento.
La gara ha per oggetto:
la fornitura ed installazione di telecamere di videosorveglianza;
la realizzazione di un'infrastruttura di trasporto dati;
la fornitura e l'installazione di hardware e software nelle sale apparati;
la fornitura e l'installazione di hardware e software nelle sale di controllo presso la sala
operativa prevista;
■ i servizi di assistenza tecnica e formazione.
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Gli apparati di campo, ossia le telecamere di videosorveglianza attraverso una rete di connessione
saranno collegate alle sale apparati. Quest'ultime dovranno permettere la connessione al CEN di
Napoli ed alle sale di controllo delle Forze di Polizia tramite la Rete Interpolizie in fibra ottica in
fase di completamento.
Gli allarmi di malfunzionamento e failure di tutti gli apparati di campo e di quelli presenti nelle sale
apparati dovranno pervenire alla sala apparati.
Fanno parte della fornitura:
− la telecamere di contesto e di osservazione;
− i sistemi di alimentazione;
− i sistemi di sostegno degli apparati di campo;
− la rete di connessione tra gli apparati di campo e la sala apparati;
− ponti radio;
− i sistemi di contenimento degli apparati di trasmissione dati;
− le componenti hardware e software per la realizzazione delle sala apparati;
− le componenti hardware e software per la gestione dei sistemi nelle sale di controllo;
− gli adeguamenti degli impianti presso le sale di controllo e sala apparati;
− il collaudo dell'intero sistema;
− l'assistenza e manutenzione full-risk senza esclusioni di sorta per diciotto mesi e per
l’ulteriore periodo offerto in sede di gara;
− la formazione;
− tutte le licenze e la manutenzione dei software necessari al funzionamento dell'intero sistema
proposto dall'Offerente;
− segnaletica, inclusa apposizione, a norma del Garante della privacy dell’8/04/2010
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2. DESCRIZIONE GENERALE
Il progetto sarà finalizzato alla fornitura e messa in opera di sistemi integrati di videosorveglianza
territoriale delle aree urbane dovrà essere basato sui seguenti blocchi funzionali:
a. Apparati di campo:
Telecamere di videosorveglianza(di contesto e di osservazione);
b. Rete di trasmissione dati:
La rete di trasmissione sarà basata su un'architettura tre livelli: trasporto. concentrazione e accesso.
c. Sala apparati
La Sala apparati dovrà prevedere il server per la registrazione e gestione delle telecamere di
videosorveglianza;
d. Sala controllo
La Sala controllo dovrà prevedere i seguenti componenti:
− con sistema di gestione per la videosorveglianza;
− postazione unica per il controllo dei suddetti sistemi;
− sistemi di visualizzazione a parete.
Le ubicazioni degli apparati di campo sono riportate in allegato A.
Le ubicazioni delle sale apparati sono riportate in allegato B.
Le ubicazioni delle sale controllo sono riportate in allegato C.
I singoli blocchi funzionali sopraindicati, a seconda dei casi, dovranno prevedere:
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sistemi di alimentazione;
sistemi di sostegno degli apparati di campo e di trasmissione dati;
sistemi di contenimento degli apparati di campo e di trasmissione dati;
adeguamento degli impianti presso le sale controllo e sale apparati.
installazione ed il collaudo dell'intero sistema.
2.1 Prescrizioni per gli apparati in fornitura
Tutti gli apparati da fornire dovranno essere progettati e costruiti assicurando:
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rispondenza alla ISO 9001;
tecnologia digitale ed allo stato dell'arte;
modularità e standardizzazione;
elevata e dimostrabile affidabilità;
semplicità di assistenza evolutiva mediante sostituzione di schede;
minime operazioni di taratura;
conformità emissioni - EMI/RFI in accordo a ETS 300 386-2;
dotazione di manualistica di funzionamento, ad uso semplificato, ed assistenza evolutiva
degli apparati anche su CD-ROM.
2.2 Gestione dei sistemi integrati di videosorveglianza territoriale
Gli apparati forniti per il livello di concentrazione, dovranno poter essere monitorati e gestiti dal
prodotto Ericsson Service On nella versione che permette di gestire sia le componenti wire che
wireless (requisito minimo obbligatorio).
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Sono quindi comprese nella fornitura:
■ eventuali licenze addizionali del prodotto Ericsson Service On per la gestione di tutti gli
apparati di trasmissione che saranno forniti;
■ eventuali attività di integrazione, necessarie per rendere gli apparati di trasmissione che
saranno fornite, gestibili dal prodotto Ericsson Service On.
Tutti gli apparati forniti dovranno poter essere monitorati e gestiti in remoto da postazioni situate
presso il CEN di Napoli per la gestione ed il controllo dei sistemi informatici (system management).
E' oggetto della presente fornitura l'integrazione di tutti gli apparati forniti con tale piattaforma di
system managment. Per tale integrazione dovrà essere specificata la modalità di integrazione, da
realizzarsi mediante agent universali opportunamente sviluppati oppure agent specifici (requisito
minimo obbligatorio).
Sono quindi comprese nella fornitura:
eventuali licenze addizionali della piattaforma di system management, limitatamente agli agent per
la gestione di tutti gli apparati che saranno forniti;
eventuali attività di integrazione, necessarie per rendere tutti gli apparati che saranno forniti gestibili
dalla piattaforma di system management installata presso il CEN di Napoli.
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3. APPARATI DI CAMPO
I sistemi integrati di videosorveglianza territoriale prevedono l'acquisizione delle immagini tramite
telecamere di videosorveglianza di contesto e di osservazione3.1 Telecamere per videosorveglianza (di contesto e di osservazione)
Le telecamere di contesto sono telecamere fisse e dovranno permettere una visione quanto più
ampia dell'area di ripresa e non dovranno consentire a un osservatore esterno di individuare l'area
inquadrata.
Le telecamere di osservazione dovranno essere brandeggiabili, dovranno assicurare la completa
visione a 360° sulpiano orizzontale, e 180° sul piano verticale e non dovranno consentire a un
osservatore esterno di individuare l'area inquadrata.
3.1.1 Telecamera di contesto
Le caratteristiche tecniche degli apparati di ripresa dovranno essere le seguenti (requisiti minimi
obbligatori): Network Camera Day/Night meccanico Megapixel, dotate di elemento di ripresa
CCD a scansione progressiva da 3 Mega Pixel e risoluzione massima 2.048x1.536 (compressione
JPEG).
Si tratta di una Network camera fissa ad altissime prestazioni, che utilizza la scansione progressiva
per una riproduzione fluida e omogenea di soggetti in movimento e che permette una sorveglianza
continua 24h/24h grazie alla sua elevatissima sensibilità (0,08 lux in modalità b/n con obiettivo
F1.4) e alla possibilità di commutazione automatica dalla modalità a colori a quella in b/n al variare
delle condizioni di illuminazione. Inoltre, l’innovativa compressione H.264 presente a bordo
consente di ridurre l’occupazione di banda in rete e, al contempo, inviare stream in tempo reale (25
fps) in risoluzione 1280x960 (1.3 megapixel).
Le sue immagini JPEG da 2.048x1.536 pixel coprono un’area dieci volte superiore a quella
catturata dalle immagini JPEG VGA (640 x 480) solitamente proposte, mentre la funzionalità di
guadagno elettronico permette di aumentare fino a 32 volte il già elevatissimo valore di sensibilità.
Il motore di compressione presente all’interno permette inoltre l’output simultaneo di flussi
JEPG;MPEG-4 o H.264 (Tri Streaming), al fine di diversificare gli stream dedicati alla
registrazione da quelli destinati alla visione
Ulteriori caratteristiche peculiari della Network Camera prescelta sono:
•
Commutazione Day/Night per 24 ore di sorveglianza continua: Quando diminuisce
l’illuminazione nell’area circostante, la telecamera passa automaticamente al modo bianco e
nero. Successivamente, quando l’illuminazione aumenta di nuovo, torna al modo a colori,
svolgendo una sorveglianza continua, 24 ore su 24.
•
Illuminazione minima fino a 0,08 lux (modo B/N, con obiettivo F1.4): Utilizzando
l’obiettivo F1.4 opzionale, il modo a colori cattura immagini brillanti anche se vi è solo 1.0
lux di illuminazione. Nel modo in bianco e nero l’illuminazione può scendere a 0,08 lux. La
sensibilità può essere aumentata elettronicamente fino a 32x.
•
Stabilizzatore di immagine automatico per ridurre le sfocature:Lo Stabilizzatore di
Immagine Automatico compensa automaticamente le oscillazioni della telecamera provocate
da forte vento o dal passaggio di treni e veicoli pesanti, mantenendo le immagini limpide e
facili da vedere.
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•
Back Focus Automatico per una messa a fuoco perfetta 24 ore al giorno: È una funzione
che regola la posizione del CCD della telecamera, durante la commutazione al modo Bianco
e Nero, mantenendo nitida e accurata la messa a fuoco. L’Auto Focus, one-push, evita di
dover regolare la messa a fuoco manualmente durante l’installazione. Il fuoco può essere
regolato a distanza, utilizzando il menu di setup o una tastiera opzionale.
•
La Rilevazione del Cambio di Scena: segnala interferenze all’attività della telecamera.
Verrà inviato un allarme tutte le volte che la telecamera viene occlusa o manomessa (es:
coperta da un panno, dipinta con uno spray, spostata dalla sua inquadratura, privata
dell’obiettivo, ecc.)
•
Motion Detector: avvisa dei movimenti nell’area sotto sorveglianza. E’ possibile
programmare fino a 4 aree, sensibilità e direzione. Quando viene rilevato un movimento è
trasmesso un segnale di allarme.
•
Fino a 8 zone mascherabili per la privacy: Se l’area sotto sorveglianza comprende aree
private, è possibile nascondere fino ad 8 zone sull’immagine.
•
Audio: Ogni telecamera è in grado di veicolare l’audio in maniera bidirezionale full duplex
tramite la rete, secondo lo Standard ITU-T G.726
•
Slot per SD Memory Card: Se si verifica un crash di rete, le telecamere possono salvare
automaticamente le immagini di sorveglianza su SD Memory Card (opzionale),
consentendovi di controllare le immagini catturate mentre la rete non funzionava. Consente
la gestione anche di memoria SD-HC (capacità massima attuale 32GB)
•
Notifica di allarme su e-mail: Gli allarmi possono essere notificati a 4 indirizzi di e-mail. Il
soggetto dei messaggi può essere lungo fino a 50 caratteri. Il corpo del messaggio può
contenere fino a 200 caratteri.
•
Attivazione con dispositivo esterno: I segnali trasmessi in uscita dal connettore di allarme,
posto sul lato posteriore della telecamera, possono essere utilizzati per attivare luci, cicalini
o altri dispositivi esterni.
•
Invio al server FTP: Le immagini JPEG possono essere inoltrate ad un server FTP indicato
(10-5.000 fotogrammi, refresh rate 0,1-1fps).
•
Trasmissione automatica dell’allarme: I segnali di allarme possono essere trasmessi
automaticamente al Network Disk Recorder, ad esempio per commutarlo su un frame rate
più elevato.
•
Funzione di rilevamento volto (Face detection): si tratta di funzione che rileva la presenza
di volti all’interno della scena, inviando poi l’informazione della posizione in formato XML.
Tale dato può poi essere gestito o in fase di ricerca delle immagine per velocizzare tale
attività, o da sistemi di terze parti per creare sistemi di ricerca ad hoc.
•
Gestione degli accessi autorizzati: E’ possibile autorizzare l’accesso a 8 host IP e
restringere i permessi a 14 utenti, identificati con nome e password. Ogni host o utente può
accedere a 3 diversi livelli:
■ Administrator: accesso a tutte le operazioni e impostazioni
■ Camera Control: accesso alla visione di immagini e al controllo delle telecamere
■ Live only: accesso alla sola visione delle immagini.
Si riassumono per maggior facilità di lettura i principali parametri relativi alle telecamere prescelte:
• Sensore CCD da 1/3" interline transfer.
• Risoluzione : 2.048x1536 pixel max
• Illuminazione Minima :1 lux a colori, 0,06 lux in b/n, a F1.4.
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•
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•
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•
•
•
•
•
Rapporto segnale rumore 50dB.
Digital motion detector, face detector.
Setup menu visualizzabile in 8 lingue diverse: Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo,
Italiano, Russo, Cinese e Giapponese.
Interfaccia di rete: 10 Base T/100 Base TX
Codifica: H.264, MPEG-4/JPEG
Risoluzioni (H.264, JPEG, MPEG-4): 640x480 (MPEG-4), 1.280x960 (H.264,JPEG);
2.048x1536 (JPEG)
Frame rate Massimo: 25fps
Protocolli supportati: TCP/IP, UDP/IP, http, FTP, SMTP, DHCP, DNS, DDNS, NTP,
SNMP.
Peso max: 500g
Per l’utilizzo in esterno, le telecamere dovranno essere inserite in custodie aventi le seguenti
caratteristiche minime:
•
•
•
Custodia stagna di medie dimensioni realizzata interamente in alluminio
Grado di protezione IP66
Alimentazione PoE o 12VDC
Si sottolinea ancora una volta che la telecamera è dotata di funzionalità Day/Night che le rende in
grado di commutare meccanicamente dalla modalità a colori a quella B/N (sensibilità IR),
generando automaticamente un comando di regolazione della posizione del CCD per ottenere una
precisa messa a fuoco in ogni condizione di funzionamento. La tecnologia di ABF (Automatic Back
Focus) presente a bordo garantisce in tal modo di avere sempre immagini chiare 24 ore su 24, in
qualsiasi situazione ambientale e, peculiarità di questo prodotto, tale meccanismo permette di
inviare tale comando manualmente da remoto in qualsiasi momento si rilevasse una non perfetta
messa a fuoco della telecamera.
3.1.1 Telecamera di osservazione
Le caratteristiche tecniche degli apparati di ripresa dovranno essere le seguenti (requisiti minimi
obbligatori): Telecamera digitale DSP con elemento di ripresa CCD da ¼”, che incorpora una
custodia a prova di intemperie, una base pan-tilt con rotazione di 360° high-speeed e un ottica con
zoom 30x (3,8-114 mm). A questo si aggiungono nuove funzioni intelligenti, come lo Stabilizzatore
di Immagine Automatico e la Rilevazione di Cambio di Scena.
Le Speed Dome in oggetto dovranno essere compatibili con le caratteristiche IP66 (standard
IEC60529); La ventola e il riscaldatore incorporati nella custodia garantiscono l’operatività da –
40°C a + 50°C., mentre lo schermo incorporato permette di esporre le telecamere a luce solare
diretta.
Per una sorveglianza ottimale sia di giorno che di notte, quando scende il buio la telecamera passerà
automaticamente alla modalità Bianco e Nero, per avere una maggiore sensibilità, per poi ritornare
automaticamente al modo a colori non appena le condizioni di luminosità lo consentono. In queste
condizioni l’illuminazione minima richiesta è di 0,5 lux nel modo a colori e di 0,04 lux nel modo in
bianco e nero.
Lo zoom ottico 30x, unito allo zoom digitale 10x, consente di arrivare fino a 300 ingrandimenti.
Una così elevata potenza di zoom permette di ingrandire soggetti lontani e di identificarli con
precisione.
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Le telecamere dovranno essere dotate di chip di controllo, motore DC brushless e microprocessore
con profilo di velocità ottimizzato fal fine di fornire un controllo super preciso del brandeggio
orizzontale, pari a max 0,065°/sec.
Il motore di compressione presente all’interno della telecamera dovrà permettere l’output
simultaneo di flussi MPEG-4 e JPEG, al fine di diversificare gli stream dedicati alla registrazione da
quelli destinati visione.
Le immagini possono essere immagazzinate a bordo della SD card che la telecamera permette di
gestire. In questo modo diventa possibile sopperire a eventuali fault della rete effettuando il back-up
sulla SD stessa.
La telecamera supporta anche l’invio degli stream in modalità multi cast, che consente di
risparmiare banda occupata in tutte quelle situazioni in cui le immagini vengono richieste da più
utenti contemporaneamente.
Di seguito si riassumono le principali caratteristiche della Speed Dome:
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Risoluzione 540 linee colore e 570 linee B/N
Sensibilità di 0,5 Lux a Colori e 0,04 Lux in B/N
S/N 50 dB
CCD da ¼” interline transfer
Gestione automatica dello shutter elettronico (ELC) fino ad 1/10.000
Controllo automatico del bianco con sistema ATW
Funzione Auto Image Stabilizer, in grado di eliminare le vibrazioni prodotte per esempio dal
vento o dal passagio di veicoli pesanti.
Miglioramento della definizione d’immagine tramite selezione dello Sharp/Soft
Temperatura di esercizio: -40°C ~ +50°C
Umidità di esercizio: 90% Max
Protezione IP66 secondo standard IEC 60529
Peso max: 5 Kg
Finiture: Alluminio pressofuso
Ottica: 30x,lunghezza focale 3,8 mm – 114 mm
Rotazione orizzontale: continua 360°
Inclinazione verticale: ~ 5 ° ~ 185 °
3.2 Sistemi di sostegno delle telecamere di contesto e di osservazione
Per il sostegno degli apparati di campo potranno essere utilizzati:
■ pali già esistenti;
■ installazione di n.2 nuovi pali;
■ staffe a muroIn allegato A è riportata l'indicazione del tipo di sostegno da utilizzare. Tale indicazione non è in
nessun modo vincolante, anche se l'Offerente dovrà attenersi ai vincoli presenti nell'area e quelli che
si presenteranno in fase esecutiva del progetto.
In caso di installazione di nuovi pali, questi dovranno avere le seguenti caratteristiche (requisiti
minimi obbligatori):
altezza 8 m di cui uno interrato;
plinto in conglomerato armato di cemento compreso lo scavo ed il ripristino del manto stradale;
plinto di dimensioni non inferiori a cm 100 x 100 x 100;
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diametro base di 114 mm e spessore non inferiore a 3,4 mm;
zincato a caldo e verniciato secondo le modalità indicate dall'Amministrazione locale a seconda
delle esigenze di decoro urbano.
Laddove, in fase progettuale, si presenti l'impossibilità di procedere all'installazione dei supporti
degli apparati di campo, secondo quanto riportato in allegato A, dell'Offerente dovrà individuare
soluzioni alternative purché con soluzioni di stabilità ed affidabilità analoghe a quelle sopra
riportate e sempre nel rispetto delle normative vigenti in materia.
Nel caso di utilizzo di pali già esistenti, l'Offerente si dovrà far carico, in fase esecutiva, di
verificare che l'uso dei suddetti pali non pregiudichi né la stabilità né la funzionalità preesistente,
oltre all'efficacia per il sistema di videosorveglianza.
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RETE DI TRASMISSIONE DATI
4.1
Architettura di rete
I sistemi integrati di videosorveglianza territoriale dovranno interfacciarsi alla Rete Interpolizie in
fibra ottica che pone in collegamento gli uffici delle Forze di Polizia presenti nella regione
interessata alla gara (tale rete non è oggetto della fornitura) e questi con il CEN di Napoli.
La rete di trasmissione, che connetterà gli apparati di campo alle sale apparati, potrà essere basata
su un’architettura a due livelli:
• livello di concentrazione: connette le sale apparati ai nodi di concentrazione;
•
livello di accesso: connette i nodi di concentrazione agli apparati di campo.
La scelta del tipo di architettura che verrà proposta è a discrezione dell’Offerente così come la
scelta dei mezzi trasmessivi da utilizzare (ad es. fibra ottica, apparati wireless).
L’Offerente dovrà fornire gli apparati di trasmissione con le singole tipologie, dello stesso livello
architetturale, degli apparati dello stesso produttore (requisito minimo obbligatorio), in modo da
garantire all’Amministrazione l’omogeneità della realizzazione dei sistemi integrati di
videosorveglianza territoriale.
4.1.1
Livello di concentrazione
Il livello di concentrazione, quando necessario, ha il compito di consolidare il traffico proveniente dalle varie
zone soggette al servizio di videosorveglianza e di convogliare il flusso informativo verso le sale apparati.
Il livello di concentrazione necessita di una capacità di banda che può essere stimata considerando:
•
•
•
•
•
4.1.2
le necessità di accesso contemporaneo dei sistemi periferici tenendo conto che il massimo ritardo
consentito per tutte le trasmissioni è di 1500 millisecondi;
il numero di apparati di campo;
le caratteristiche di banda del livello di accesso
la tipologia ed architettura (logica distribuita/logica centralizzata) proposta
considerazione di affidabilità quali protezione del traffico, recupero da situazioni fault, ecc.
Livello di accesso
Il livello di accesso gestisce la raccolta del traffico dati proveniente dagli apparati di campo e necessita di
una capacità di banda che può essere stimata sulla base dei seguenti valori minimi:
•
•
Per ogni telecamera di contesto
Per ogni telecamera di osservazione
5,5 Mb/s;
3,5 Mb/s;
E’ importante osservare che le informazioni raccolte dagli apparati di campo dovranno essere convogliate in
tempo reale fino alle sale apparati.
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4.2
Linee guida per la progettazione
L’architettura del sistema è indicata nel Disciplinare tecnico delle forniture e prevede quali mezzi trasmissivi
la fibra ottica ed apparati wireless.
Sono da evitare le tecnologie per cui non può essere garantita la banda minima richiesta, una buona
resistenza alle interferenze e la disponibilità delle frequenze e del numero di canali necessari a garantire la
connettività di tutti gli apparati di campo (esempio 802.11 B, 802.16).
Nella realizzazione della rete, alcuni punti potranno essere collegati via etere con tecnologia a microonde. Il
loro numero sarà a discrezione del progettista. Tutte le autorizzazioni necessarie all’installazione di eventuali
tralicci e sostegni sono a cura dell’Offerente.
Sono anche a carico dell’Offerente tutti gli eventuali costi relativi a concessioni ed autorizzazioni di tali
installazioni, da considerarsi a tempo indeterminato.
E’ possibile utilizzare quando disponibili, previo verifiche, siti dell’Amministrazione. Tali disponibilità
saranno indicate in fase di realizzazione del progetto. Nulla può essere imputato all’Amministrazione stessa
nell’ipotesi di diniego della disponibilità.
L’Offerente dovrà fornire apparati della stessa tipologia al massimo di due diversi produttori, in modo da
garantire all’Amministrazione l’omogeneità della realizzazione dei sistemi integrati di videosorveglianza
territoriale per la regione.
Il progetto della rete di trasmissione riguarderà esclusivamente i livelli di concentrazione e di accesso. In
particolare, si dovrà prevedere che:
i livelli di concentrazione e accesso siano completamente integrati e interoperabili con la Rete
Interpolizie in fibra ottica;
• a fronte dell’aggiunta di eventuali nuovi apparati di campo e/o di sale apparati e/o di sale controllo,
sia possibile effettuarne l’integrazione nell’ambito della rete, garantendo la condivisione delle
informazioni relativamente a una specifica area di competenza.
Le architetture previste potranno essere di tipo wireline, wireless o miste. La scelta dei mezzi trasmessivi da
utilizzare, è tra i seguenti possibili:
•
•
•
Wireline: fibra ottica;
Wireless: ponte radio/Hiperlan in banda licenziata e non licenziata.
Per quanto riguarda le architetture proposte, sono preferibili (devono essere dettagliatamente descritte) le
soluzioni che riescano a garantire contemporaneamente:
•
•
•
•
•
•
scalabilità: indicare il numero di telecamere di contesto che è possibile aggiungere mantenendo
inalterata l’architettura della rete offerta;
livello di sicurezza e riservatezza delle comunicazioni;
integrazione ed interoperabilità tra i livelli di rete;
gestione degli apparati wireless di accesso attraverso i sistemi di gesione pre-esistenti per la Rete
Interpolizie in fibra ottica;
ridondanza dei collegamenti;
alta affidabilità degli apparati.
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Le scelte architetturali dovranno rispettare in ogni caso i seguenti vincoli di progetto:
•
•
•
•
•
•
•
l’architettura di connessione tra componenti di campo e sale apparati deve essere in grado di gestire
l’occupazione di banda determinata dalla generazione di flussi video secondo i requisiti minimi
descritti;
nel caso di progettazione di una rete wireless e di utilizzo di frequenze commerciali libere, per tutto
il periodo di manutenzione, deve essere garantita la corretta funzionalità e la non interferenza con
sistemi già esistenti e futuri;
è preferibile, in caso di collegamenti radio, l’utilizzo delle frequenze 15, 23 e 38 Ghz;
nel caso di utilizzo di una rete wireless/radio e di utilizzo di frequenze licenziate nessun onere sia di
tipo una tantum sia di tipo ricorrente potrà essere addebitato all’Amministrazione;
nel caso di utilizzo di una rete wireless, gli apparati riferiti al livello di concentrazione dovranno
essere in banda licenziata con opzione installativa di tipo outdoor, mentre quelli riferiti al livello di
accesso potranno essere in banda non licenziata. Tutti gli apparati dovranno avere le seguenti
caratteristiche minime:
°
temperatura operativa di funzionamento tra –10°C e +45C;
°
linee di collegamento protette dalle sovratensioni con opportuni dispositivi SPD;
°
gli apparati di trasmissione dovranno supportare la QoS (supporto 802.1Q, VLAN multiple per
utente, CIR definito su base VLAN) per garantire i tempi di risposta del sistema a massimo
carico (ad esempio Full Motion) e la corretta suddivisione delle tipologie di traffico;
°
gli apparati devono supportare il multicast;
°
per i tralicci degli eventuali ponti radio in caso di superamento delle altezze prescritte dalla
normativa deve essere prevista l’installazione di Segnalatori di ostacolo al volo (sov);
°
utilizzare la tecnica di accesso TDMA;
°
supportare funzionalità di selezione dinamica della frequenza DFS) e controllo automatico
della potenza di trasmissione (ATPC);
in caso di utilizzo di fibra ottica, l’Amministrazione alla consegna dovrà diventarne proprietaria.
L’Offerente deve utilizzare materiali idonei al tipo di posa e dovrà specificare sia il tipo di fibra sia il
tipo di posa utilizzati;
gli apparati funzionali nelle frequenze non licenziate dovranno utilizzare comunicazioni cifrate
Nell’architettura proposta dovranno essere evidenziati i seguenti elementi:
•
•
•
•
•
•
•
•
la collocazione e le modalità di installazione di tutti i componenti per la realizzazione della rete di
trasmissione dati;
la collocazione di tutte le sale apparati;
per ogni sala apparati, dovrà essere esplicitato quali tra gli apparati di campo andranno a convergere
tra quelli previsti per l’area interessata;
la modalità di connessione tra sala apparati e componenti di camo;
la modalità e le specifiche tecniche della connessione tra sala apparati e la Rete Interpolizie in fibra
ottica;
il dimensionamento in termini di capacità di banda, per ogni singola tratta (si intende che occorre
riportare il grafo della connettività della rete con tutti i pesi sugli archi);
il numero totale di metri dispiegati per il livello di concentrazione e per il livello di accesso,
indicando per ogni livello il numero totale di metri in fibra ottica e in modalità wireless;
le modalità di integrazione con il sistema di gestione Ericsson Service On, già previsto nella gestione
della Rete Interpolizie in fibra ottica;
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•
•
•
4.2.1
le modalità di integrazione con la piattaforma di gestione che sarà presente al CEN di Napoli per la
gestione degli apparati di campo, degli apparati delle sale apparati e degli apparati delle sale
controllo;
il consumo di energia elettrica in KWh per anno, di tutti gli apparati di campo e della rete di
trasmissione che verranno installati al di fuori degli edifici che ospitano le sale apparati;
in corrispondenza di ogni punto di installazione degli apparati di campo andrà installato uno o più
switch in modo che restino libere almeno 2 porte con alimentazione POE.
Integrazione e interoperabilità
Al fine di garantire la completa integrazione e interoperabilità fra la Rete Interpolizie in fibra ottica, in corso
di completamento, e i livelli di concentrazione e accesso, oggetto della presente fornitura, si richiede che
laddove si preveda:
•
•
4.2.2
un nuovo collegamento in fibra ottica: la tecnologia di tutti gli apparati ottici previsti in fornitura
(SDH e/o DWDM) deve appartenere a Ericsson, lo stesso produttore di quelli già in possesso
dell’Amministrazione per la Rete Interpolizie in fibra ottica; non sono ammesse tecnologie differenti
per i vari apparati DWDM e SDH eventualmente in fornitura.
un nuovo collegamento wireless: è necessario che gli apparati previsti, almeno per il livello di
concentrazione, siano gestibili dal sistema di gestione della Ericsson Service On, in uso per la Rete
Interpolizie in fibra ottica. Risulta preferibile l’eventuale gestibilità degli apparati relativi al livello
di accesso dallo stesso sistema.
Tipologia dei collegamenti degli apparati di campo
Gli apparati di campo dovranno utilizzare le connessioni specificate, in grado di garantire la banda passante
minima indicata, un’alta resilienza delle informazioni e un’elevata affidabilità nel tempo.
Gli eventuali
collegamenti in ponte radio dovranno far uso di sistemi d’antenna la cui localizzazione dovrà essere
individuata dall’Offerente in funzione delle ubicazioni dei siti da collegare mediante metodologie di
pianificazione radioelettrica basata su Digital Terrain (DRM).
È compito del progettista definire in fase di gara la quantità e la tipologia dei siti in cui dovranno essere
installati gli apparati necessari per la realizzazione dei collegamenti wireless o wireline necessari per il
trasporto dei segnali raccolti dagli apparati di campo (telecamere).
L’Amministrazione si impegna a mettere a disposizione i siti disponibili, previa verifica di fattibilità.
L’Offerente si farà carico di predisporre la documentazione/permessistica necessaria per le richieste di
autorizzazione all’istallazione e utilizzo di apparecchiature a radiofrequenza.
4.3
Sistema di contenimento apparati di trasmissione
Gli apparati di trasmissione devono essere protetti dagli agenti atmosferici quali la pioggia, salsedine, polveri,
tipici del luogo di installazione garantendo così il livello massimo di funzionamento e comunque non
inferiore a IP65 (requisito minimo obbligatorio), mediante appositi prodotti di contenimento. Fanno
eccezione le eventuali antenne e/o pannelli solari.
Detti contenitori dovranno:
12
•
•
Fornire una segnalazione elettronica di effrazione dello stesso (Protezione attiva)
Garantire il giusto grado di isolamento e dissipazione termica
Il posizionamento, in funzione dell’accessibilità degli apparati ai fini installativi e manutentivi, dovrà essere
a un’altezza adeguata per scongiurare il più possibile atti vandalici e tentativi di manomissione, senza l’uso
di particolari strumenti elevatori (es cestelli, trabattelli, ecc.).
13
5
SALE APPARATI
5.1
Sale Apparati
Gli uffici che ospiteranno le sale apparati saranno quelli della Polizia Municipale in piazza Garibaldi.
Le sale apparati sono le sale in cui verranno collocati:
•
•
•
I video server che acquisiscono i flussi video, trasmessi dalle telecamere di videosorveglianza; questi
ultimi permetteranno la memorizzazione dei flussi e la gestione delle telecamere tramite il software
di gestione fornito dall’Amministrazione;
I server dedicati al sistema di rilevazione transiti e letture targhe;
I sistemi di storage per videosorveglianza e sistema di rilevazione transiti e lettura targhe.
Ogni sala apparati costituisce un modo dell’intera rete di videosorveglianza e quindi al momento in cui i
flussi video saranno presenti nel video server, questi saranno resi disponibili all’intera rete del sistema di
videosorveglianza, secondo i criteri di autorizzazione che verranno definiti in fase esecutiva.
Sarà cura dell’Offerente (e oggetto di valutazione migliorativa) proporre una dettagliata descrizione tecnicoarchitetturale per ridurre i singoli point of failure in termini di alimentazione, connettività, apparati di rete,
storage
Negli stessi edifici in cui saranno presenti le sale apparati, dovranno essere installati, a cura dell’Offerente,
tutti gli apparati di ricezione che permetteranno di acquisire i flussi inviati dagli apparati di rete collocati in
prossimità degli apparati di campo.
Sarà compito dell’Offerente, sulla base dell’architettura da lui proposta, individuare in quali edifici collocare
le sale apparati, compatibilmente con i vincoli relativi alla disponibilità di spazio degli edifici stessi.
Sarà compito dell’Offerente individuare e realizzare tutte le opere di adeguamento (di qualsivoglia specie)
sia delle sale in cui collocare i server per l’acquisizione dei flussi video e dei sensori di rilevazione transiti e
letture targhe, sia del sito in cui collocare eventuali apparati wireless di ricezione dei flussi trasmessi dalle
telecamere, o di qualsiasi altro apparato atto a ricevere i flussi video.
Per ogni sala apparati individuata, l’Offerente dovrà riportare
•
•
•
•
numero e caratteristiche dei video server che verranno installati;
numero e caratteristiche dei server che verranno installati per l’acquisizione delle immagini
provenienti dai sensori di rilevazione transiti e lettura targhe;
il rapporto tra numeri di flussi gestiti e video server installati;
dimensioni e caratteristiche dello storage che verrà installato per poter gestire tutti gli apparati di
campo che convergono sulla sala apparati, descrivendo in dettaglio il calcolo del dimensionamento;
14
•
•
•
l’occupazione di banda che risulta impegnata per l’acquisizione di tutti i flussi degli apparati di
campo rispetto a quella disponibile, secondo quanto riportato nell’allegato G;
numero e caratteristiche degli switch per garantire la connettività tutti gli apparati presenti nella sala;
consumo di energia in KWh complessivo degli apparati installati.
Tali informazione dovranno essere riportate in tabella distinte, una per ogni area della regione Relativamente
agli switch, questi dovranno supportare i più comuni protocolli trasmissivi e particolare attenzione va posta
al supporto verso il multi cast e la QoS.
In funzione della tipologia e quantità di apparati già presenti nelle sale apparati e di quelli addizionali oggetto
della fornitura, andrà valutata in fase progettuale la necessità di integrare e/o dotare le sale apparati di
sistema opportunamente dimensionati di alimentazione in continuità
Assoluta e di condizionamento, cosi da garantire le necessarie condizioni operative e ambientali di tutti gli
apparati. Dovranno essere riportate le scelte progettuali proposte, con le caratteristiche dei sistemi di
alimentazione e di condizionamento e il relativo dimensionamento.
Tutti gli apparati che verranno installati nelle sale apparati dovranno essere in rack da 19”.
L’Offerente dovrà fornire per tutta la regione gli apparati secondo un unico schema architetturale di
riferimento e con le singole tipologie degli apparati dello stesso produttore, in modo da garantire
all’Amministrazione l’omogeneità della realizzazione dei sistemi integrativi di videosorveglianza territoriale
per la regione.
5.2
Video Server
I video server dovranno assicurare un sistema di ridondanza dei dati, secondo le modalità che l’Offerente
ritiene più opportuna, in modo da permettere la sostituzione di un disco “ a caldo”, senza che venga
compromessa la disponibilità e integrità dei dati.
Per quanto riguarda le caratteristiche hardware e software dei video server, questi dovranno rispettare i
requisiti del software di gestione
15
6. SALE CONTROLLO
Nelle sale controllo del Comando di Polizia Municipale di piazza Garibaldi sarà installata la postazione di
lavoro integrata, da cui gli operatori potranno accedere al sistema di videosorveglianza.
In allegato C sono riportate tutte le sale controllo oggetto della fornitura.
La postazione dovrà permettere una gestione simultanea dei sistemi installati. In questo modo gli operatori
potranno attivare le diverse funzionalità secondo il livello di autorizzazione proprio del profilo assegnato da
un’unica console di lavoro.
6.1
Software di gestione del sistema di videosorveglianza
Si rinvia al Disciplinare tecnico di fornitura
6.3
Postazione di lavoro integrata
La postazione di lavoro integrata dovrà essere composta da un personal computer desktop con case middle
tower o, in alternativa, da rack dotato delle caratteristiche descritte nel Disciplinare Tecnico delel Forniture.
Da tale postazione presente in sala controllo devono essere sia sistema di videosorveglianza, il cui software è
fornito dall’Amministrazione, sia il sistema di rilevazione transiti e lettura targhe il cui software è oggetto
dalle fornitura per cui il requisito minimo sopra citato deve ritenersi indicativo. È cura dell’Offerente
dimensionare e dichiarare le capacità elaborative e di memorizzazione della postazione offerta, affinché tutte
le funzionalità offerte da entrambi ei software siano garantiti con prestazioni ottimali.
I personal computer da fornire devono essere in grado di raggiungere un punteggio di 220 utilizzando il
sistema di benchmark SYSmark 2004.
6.3.1
Tastiera di controllo telemetria
La postazione di gestione integrata deve corredare di apposita tastiera di controllo telemetria, che dovrà
utilizzare al meglio le funzioni native del software di gestione, con le seguenti caratteristiche:
•
•
•
•
•
•
•
•
Joystick per controllo di telecamere IP del pan-tilt-zoom e gestione dei menù, di tipo proporzionale a
tre assi;
Display retroilluminato;
Configurazione ergonomica dei tasti disponibili;
Menù in lingua italiana;
Associazione di funzioni e macro sui tasti disponibili;
Gestione di tutte le telecamere di osservazione;
Buzzer per allarmi e/o interruzione delle comunicazione;
Gestione dei più comuni protocolli di comunicazione con PC, matrici, multiplexer e controlli
telemetria, comunque ampliabile in funzione delle esigenze.
16
7
IMPIANTI
Tutti i lavori necessari per l’installazione e la messa in funzione dei sistemi integrati di videosorveglianza
territoriale dovranno rispettare i seguenti requisiti.
7.1
Impianti elettrici
Saranno a carico dell’Offerente la verifica dello stato attuale degli impianti elettrici sia presso le sale apparati
sia presso le sale di controllo, nonché la progettazione e la realizzazione dei necessari potenziamenti o
estensioni, facenti parte dell’infrastruttura esistente, per l’alimentazione degli apparati di gestione e controllo.
Tutta la rete elettrica di nuova stesura dovrà essere stabilizzata in frequenza e sotto gruppo di continuità con
autonomia minima di 15 minuti.
7.2
Distribuzione impianti
Le tubazioni e canali impiegati, in relazione alla classifica degli ambienti dovranno essere:
•
•
tubi in materiale plastico flessibile, tipo pesante C.E.I. – UNEL 37121/70, provvisto dI Marchio
Italiano di Qualità o certificazione CE;
tubi in materiale plastico rigido e atossico, tipo pesante C.E.I. 23-8, UNEL 37118/P.
Il diametro interno dei tubi, mai inferiore a 13 mm, dovrà essere scelto in modo che il coefficiente di
riempimento (rapporto tra sezione complessiva dei cavi e sezione interna del tubo) si inferiore a 0,6; il
diametro comunque dovrà essere sempre uguale a 1,4 volte il diametro del cerchio circoscrivente il fascio dei
conduttori contenuti.
Le tubazioni dovranno avere un andamento parallelo agli assi delle strutture, evitando percorsi diagonali e
accavallamenti.
Le derivazioni delle tubazioni dovranno essere eseguite esclusivamente mediante l’impiego di scatole di
derivazione.
Per tratti di tubazione particolarmente lunghi dovranno essere previste opportune scatole rompi tratta o giunti
di insilaggio.
Nei tratti in vista e nei tratti controsoffittati i tubi dovranno essere fissati con appositi sostegni in materiale
plastico o metallico, con interdistanza massima di 40 volte il diametro esterno del tubo, con un massimo, in
ogni caso, di 1,5 m. I sostegni dovranno essere fissati con tasselli a espansione in metallo o plastica, con
viteria metallica.
L’ingresso dei tubi nelle scatole in vista dovrà essere sempre eseguito in modo da assicurare un sicuro
fissaggio e un grado di tenuta minimo IP 44.
Tubi e canali non transiteranno mai in prossimità di condotti di fluidi ad elevata temperatura, di distribuzione
gas o in prossimità di condotti interrati appartenenti ad altri impianti.
Tubi e canali avranno sostegni fissati alle strutture dei fabbricati; non saranno mai fissati ad altre tubazioni,
canali e comunque ad altre installazioni.
17
7.3
Scatole di derivazione
Le scatole di giunzione e derivazione dovranno essere scatole in materiale plastico autoestinguente, con
coperchio in materiale plastico antiurto fissato con viti, esecuzione con grado di tenuta IP 40 o superiore,
pareti continue ad impronte sfondabili.
Nelle scatole il raccordo del tubo dovrà essere sempre fatto tramite raccordo a pressione per tubi in materiale
plastico.
Le scatole dovranno esser sempre fissate alle strutture o ai canali/canalette, direttamente o con adatte
mensole zincate. Il fissaggio avverrà con tasselli a espansione in metallo o plastica, con viteria metallica.
7.4
Linee di collegamento
Tutti i conduttori impiegati dovranno essere costruiti da primaria casa, rispondenti alle norme dimensionali
stabilite dall’UNEL e dotati di Marchio Italiano di Qualità o certificazione CE. In relazione alla
classificazione degli ambienti alle condizioni di posa e al servizio svolto, principalmente i conduttori
dovranno essere:
cavi flessibili unipolari, conduttore in rame elettrolitico ed isolamento in gomma, tipo N07VK, non
propaganti l’incendio secondo Norme CEI 20-22 ed a bassa emissione di fumi secondo CEI 20-37;
• cavi flessibili multipolari, conduttore in rame elettrolitico ed isolamento in gomma G7, tipo FG7OR,
non propaganti l’incendio secondo Norme CEI 20-22 ed a bassa emissione di fumi secondo CEI 2037;
• cavi flessibili multipolari, conduttore in rame elettrolitico ed isolamento in gomma G10, tipo
FG10OM, RF31-22 a bassissima emissione di fumi e gas tossici;
• cavi di allarme a norma CEI 20-22 di tipo schermato.
Per tutti i cavi dovranno essere rispettate le prescrizioni per quanto riguarda l’identificazione e la posa.
•
7.5 Impianti di condizionamento
Saranno a carico dell’Offerente la verifica dello stato attuale degli impianti di condizionamento solo presso
le sale apparati, nonché la progettazione e la realizzazione dei necessari potenziamenti o estensioni per
garantire il corretto funzionamento degli apparati di gestione e controllo.
7.6 Qualità e provenienza dei materiali
I materiali occorrenti per l’esecuzione di tutte le categorie di lavoro, dovranno provenire da quelle località
che l’Offerente riterrà di sua convenienza, purché, a insindacabile giudizio dell’Amministrazione, siano
riconosciuti della migliore qualità della specie e rispondono ai seguenti requisiti:
•
•
acqua: l’acqua dovrà essere limpida, dolce e scevra di materiale terrose;
calce: la calce grassa dovrà provenire da calcari puri, essere di recente e perfetta cottura, di colore
uniforme, non bruciata ne vitrea ed infine di qualità tale che, mescolata con la sola quantità di acqua
18
•
•
•
•
•
•
dolce necessaria per l’estinzione, si trasformi in una pasta sola a grassello tenuissimo, senza lasciare
residui apprezzabili dovuti a parti non bene decarbonate, siliciose o altrimenti inerti;
leganti idraulici: il cemento da impegnare per qualsiasi lavoro, sarà del tipo Portland a lenta presa
delle migliori qualità e dovrà corrispondere a tutte le particolari prescrizioni di accettazione a norma
del R.D.16.11.1939 n°228;
sabbia/ghiaia: la sabbia e la ghiaia da impegnarsi nella fondazione dei calcestruzzi dovranno avere le
stesse qualità stabilite dalle norme governative per il conglomerato cementizio;
mattoni: i mattoni dovranno essere pressati a macchina, con face regolari e spigoli vivi, di grana fine,
compatta ed omogenea, presentare tutti i caratteri di una stessa cottura e cioè essere duri, sonori alla
percussione e non vetrificati, dovranno essere parallelepipedi di lunghezza doppia della larghezza, di
modello costante e presentare sia all’asciutto che dopo prolungata immersione nell’acqua, una
resistenza minima alla schiacciamento di almeno 160Kg/cmq;
materiali ferrosi: i materiali ferrosi da impiegare nei lavori, dovranno essere esenti da scorie,
soffiature, brecciature e da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione,
trafilatura, fucinatura e simili. Devono essere di prima qualità ed il ferro dovrà essere duttile, tenace
e di marcatissima struttura fibrosa;.
Sostegni tubolari (pali e bracci): in acciaio M.S. ad alta resistenza con carico a forma in tutto
conformi alla prescrizione delle norme UNI e zincati;
Impianti a terra: devono essere rispondenti alla norma CEI vigente o a quelle che nel frattempo
venissero emanate.
7.7 Tracciati e scavi
Gli eventuali scavi per la infrastrutture verranno di norma realizzati in banchina o sotto i marciapiedi. Dette
infrastrutture non dovranno mai essere al di sopra (parallelamente) ad altri servizi esistenti. L’esecuzione dei
lavori e le distanze di rispetto dovranno essere conformi alla norme tecniche specifiche dei vari servizi per
quanto riguarda i parallelismi e gli attraversamenti. Negli scavi in trincea dovranno essere adottate tutte le
cautele necessarie a prevenire scoscendimenti e smottamenti, dovranno essere rilevate la posizione di
segnali indicatori stradali e di condutture sotterranee, di termini di proprietà o di segnaletica orizzontale, allo
scopo di poter assicurare durante il susseguente ripristino la loro rimessa in sito con la maggior esattezza
possibile. Sarà a carico dell’Offerente richiedere tutte le eventuali , autorizzazione necessarie allo
svolgimento dei lavori di scavo.
7.8 Fibra ottica
Le fibre ottiche da utilizzare nel progetto possono essere:
•
•
•
Singolo modo “SM” (G.652) a dispersione non spostata aventi le caratteristiche ottiche, meccaniche
e geometriche specificate dalla Racc. G.652 dell’ITU-T;
Singolo modo a dispersione non nulla “SM NZD” (655 dell’ITU-T.
Si precisa che tutti gli oneri e le incombenze amministrative (Richiesta di autorizzazione allo scavo,
oneri derivanti dall’occupazione del suolo pubblico, ecc) legate alla stesura della fibra ottica
saranno a carico dell’Offerente.
19
7.8.1. Tipologia dei cavi ottici
I cavi su cui ricavare le Coppie di fibre ottiche richieste in fornitura dovranno essere del tipo “a tubetti”.
I cavi ottici a tubetti devono avere almeno le seguenti caratteristiche:
•
•
•
•
•
Elemento centrale di vetroresina con diametro minimo pari a 2.5mm;
Nucleo ottico dei cavi multi tubetto cordati ad elica aperta (SZ) sopra all’elemento centrale suddetto.
Ogni tubetto è tamponato internamente con grasso sintetico. Diametro esterno nominale dei
tubetti:2.5mm;
Legatura con filati o fasciatura con nastrini sintetici (può essere nella struttura “dry core”);
Tamponatura con grasso assorbitore di idrogeno o sintetico, tale da impegnare il nucleo ottico. In
alternativa consentito l’utilizzo di elementi (filati o polvere) che consentono di realizzare la
resistenza alla penetrazione longitudinale di acqua (dry core);
Doppia armatura di filati aramidici o di vetro a sensi alternati.
7.8.2 Giunzione e terminazione delle fibre ottiche (impianti sia nuovi che esistenti)
Di seguito sono descritte le possibili situazioni impiantistiche che si possono presente nell’esecuzione di
nuovi giunti su cavi ottici:
•
•
•
giunto di linea: è il punto in cui si realizza la continuità tra due o più pezzature di cavo;
questi giunti devono essere ubicati in maxipozzetti o pozzetti 80x125 cm o 70x90cm esistenti o di
nuova posa;
giunto di estrazione: è il punto in cui si realizza l’estrazione di un determinato numero di fibre in un
tratto intermedio di una pezzatura di cavo già posata, senza l’interruzione delle restanti fibre non
interessate; questi giunti devono essere ubicati in maxipozzetti o pozzetti 80x125 cm o 70x90 cm
esistenti o di nuova posa.
In caso di giunto su cavi ottici, dovrà essere sempre previsto l’utilizzo di una muffola. Le muffole di
giunzione devono essere a livello equiparabile allo stato dell’arte tipico dei principi pali operatori di
telecomunicazione.
Le strutture di giunzione nei telai dovranno consentire la gestione del singolo circuito (2fibre).
L’Offerente fornirà i componenti ottici e tutto quanto all’esecuzione dei lavori a regola d’arte secondo le
specifiche tecniche citate, compresi gli eventuali accessori quali, ad esempio, bretelle e bodine di lancio di
collogamento alle fibre sotto test o verifica.
I limiti di giunzione devono essere conformi alla specifica ETSI-ETS 300.
Per transiti della fibra ottica presso le centrali dell’Offerente si dovrà prevedere la realizzazione di giunzioni
a fusione al fine di mantenere limitati i valori dell’attenuazione complessiva di tratta, nonché per motivi di
affidabilità, vulnerabilità e sicurezza della rete.
I limiti di giunzione dovranno essere conformi alla specifica ETSI- ETS 300- 783 Class I. E’ richiesta una
media delle attenuazioni delle giunzioni presenti lungo la stessa fibra pari a 0,10 dB.
La terminazione dovrà essere giuntando le fibre del cavo con apposite semibretelle connetto rizzate in
fabbrica. L’attenuazione delle singole terminazione (giunzione+connettore) deve essere inferiore a 0,8 dB.
20
7.8.3
Modalità di posa
La fibra prevista nel presente capitolato può essere sia già in opera sia di nuova posa. Nei due casi
contemplati variano le modalità di posa accettabili.
Il cavo in fibra ottica non potrà essere posto direttamente nello scavo; esso dovrà essere sempre protetto da
una infrastruttura costituita da tubi dl almeno 50mm di sezione. I corrugati, di almeno 63 mm di sezione,
potranno essere utilizzati solo nei casi in cui il percorso di scavo presenti delle tortuosità tali da non
consentire l’istallazione dei tubi. Per agevolare le operazioni di posa del cavo in f.o. e per poter contenere le
muffole per la giunzione dei cavi, queste infrastrutture dovranno essere terminate in appositi manufatti
(pozzetti prefabbricati 80x125cm o 70x90cm in calcestruzzo).
7.8.4
Fibra già opera
La soluzione tecnica adottata per la realizzazione delle infrastrutture sotterranee esistenti all’interno delle
quali sono in opera i cavi ottici dovrà essere preferibilmente lo “scavo tradizionale” (trincea), ovvero lo
scavo realizzato con perforazioni teleguidate (no-dig) o in minitrincea.
7.8.5 Fibra di nuova posa
Per la posa di nuova fibra potranno essere utilizzate le seguenti modalità:
passaggio attraverso infrastrutture esistenti: in tal caso deve essere data evidenza che i cavi siano
dotati di una propria protezione che assicuri che le prestazioni della F.O. rimangano costanti, oltre ad
assicurare che non si verifichino interferenze con quanto già presente nell’infrastruttura;
• passaggio attraverso infrastrutture da realizzare, che dovranno essere realizzate secondo le modalità
di seguito descritte;
• passaggio aereo previa autorizzazione delle autorità locali. In tal caso potranno essere utilizzati per il
passaggio e l’ancoraggio, pali di illuminazione pubblica, pareti di edifici o di perimetrazione, pali
metallici completi di plinto in C.A. di nuova fornitura. Devono essere utilizzati cavi pretensionati,
preferibilmente ibridi (con passaggio di fibra e alimentazione), e per quanto concerne le campate,
dovranno essere presentati i relativi calcoli di posa.
Le soluzioni tecniche adottabili per la realizzazione di nuove infrastrutture sotterranee necessarie per la posa
del cavo ottico potranno essere:
•
• scavo tradizionale;
• minitrincea (trincea a profondità ridotta);
• scavo con tecniche no-dig.
In ogni caso dovrà essere previsto un monotubo.
Lo scavo tradizionale dovrà essere realizzato a sezione obbligata e profondità pari a 120 cm; sul fondo dovrà
essere posto un letto di sabbia per uno spessore pari a circa 5 cm. su cui verranno posati i tubi e ricoperti da
sabbia fino ad uno spessore totale di circa 20 cm. Sopra tale letto di sabbia verrà posto del misto con cemento
compattato, per uno spessore pari a circa 97 cm. con sovrapposizione di binder e asfalto fino al riempimento
completo dello scavo. Nello scavo dovranno essere posti una nastratura gialla in materiale plastico, ad una
profondità di 30 cm. dal piano stradale, e un tondino metallico, ad una profondità di 50 cm. dal piano stradale.
Per quanto riguarda la minitrincea, anche se offre minore garanzia di robustezza (posa dei tubi più vicina alla
superficie), essa è giustificabile per ragioni di rapidità di implementazione e minore impatto su tracciati
21
urbani, che contemplano generalmente superfici asfaltate quali strade e marciapiedi aventi un sottofondo di
materiale compatto. E’ escluso l’utilizzo di tale tecnica nei percorsi dove sono presenti sottofondi con
trovanti di medie dimensioni (aventi un lato > 15 cm.) o di tipo sabbioso o ghiaioso.
Per la realizzazione di tratti di infrastruttura con tecniche no-dig, l’Offerente dovrà effettuare indagini
preventive mediante sistema GEORADAR, seguite da carotaggi indispensabili a determinare le
caratteristiche litologiche del terreno, al fine di accertare la possibilità di effettuare la trivellazione
teleguidata ed il corretto posizionamento del cavidotto di telecomunicazioni.
7.8.6
Punti di attestazione
Nel caso l’Offerente proponga l’utilizzo di fibra ottica, questa dovrà essere attestata tramite le opportune
terminazioni ottiche sopra descritte, agli apparati WDM. Qualora la distanza tra i siti lo imponga, potranno
essere previsti apparati di rigenerazione del segnale, da installare presso gli intermedi delle Forze di Polizia o
in opportuni shelter condizionati.
Sono a carico dell’Offerente eventuali opere di adeguamento dei siti interessati (quadro elettrico,
adeguamento impianti di condizionamento, pavimento flottante per l’area interessata all’installazione degli
apparati, ecc.).
7.9
Norme di riferimento
Per quanto riguarda i lavori di scavo, posa dei cavi, installazione delle apparecchiature, rinterri e ripristini,
vengono prese come riferimento le norme tecniche CEI (CEI 11-17), UNI, il D.M. 24/11/84, il codice della
strada ed il presente capitolato.
Tutti gli apparati e sistemi dovranno essere conformi alle vigenti normative in materia di sicurezza elettrica,
elettrostatica, elettromagnetica ed ergonomia del lavoro, dovranno rispettare gli standard CEE sull’immunità
da emissione elettromagnetica. Gli apparati radio dovranno rispettare la normativa nazionale ed europea in
materia di emissioni radioelettriche. La certificazione attestante la conformità suindicata, degli apparati
dovrà essere allegata alla documentazione tecnica di ciascun componente all’atto del collaudo provvisorio,
costituendo parte indispensabile per le verifiche di conformità, collaudo ed accettazione degli apparati e dei
sistemi forniti.
7.10 Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori
In genere l’Offerente avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli
perfettamente compiuti nel termine contrattuale. Purchè esso, a giudizio dell’Amministrazione, non riesca
pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi dell’Amministrazione.
L’Amministrazione si riserva in ogni modo il diritto di ordinare l’esecuzione di un determinato lavoro entro
un prestabilito termine di tempo o di disporre l’ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più
conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dall’esecuzione di opere ed alla consegna
delle forniture escluse dall’appalto, senza che l’Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di
speciali compensi.
22
8
GARANZIA, ASSISTENZA TECNICA E FORMAZIONE
Le condizioni di seguito riportate sono quelle minime da garantire e devono essere integrate ed estese con
quanto l’Offerente offrirà in sede di gara.
8.1
Garanzia
L’Offerente presta garanzia su tutti gli apparati di campo e di trasmissione, i sistemi hardware e i prodotti
software forniti per la realizzazione dei sistemi integrati di videosorveglianza territoriale. La garanzia vale
per un periodo di almeno 18 (diciotto) mesi a decorrere dal collaudo dell’intera fornitura o da quello
dell’avvenuto collaudo favorevole delle consegne parziali, se concordate con l’Amministrazione.
L’Offerente si impegna a fornire all’Amministrazione il recapito al quale contattare il servizio di assistenza
(help desk). Per la decorrenza dei termini di intervento farà fede la data e l’ora della chiamata da parte
dell’Amministrazione all’help desk dell’Offerente.
In caso di mancato intervento, che sarà considerato tale al trascorrere di 24 (ventiquattro) ore per i guasti
bloccanti e di 48 (quarantotto) ore per i guasti non bloccanti dalla richiesta di assistenza in garanzia,
l’Amministrazione ha facoltà di provvedere alla riparazione tramite altre imprese, addebitando il relativo
importo all’Offerente.
8.2
Assistenza tecnica
L’Offerente si impegna a fornire all’Amministrazione il servizio di assistenza tecnica full risck senza
alcuna esclusione per 18 (diciotto) mesi successivi alla messa in funzione del sistema di videosorveglianza,
per garantire il costante funzionamento del sistema.
L’assistenza tecnica programmata dovrà prevedere attività manutentive eseguite con strategie preventive
oppure predittive: l’Offerente dovrà orientare l’assistenza tecnica alla preservazione del sistema con
interventi preordinati (assistenza tecnica preventiva) oppure all’osservazione sistematica del complesso allo
scopo di promuovere provvedimenti generali tendenti a garantire la rispondenza dei sistemi ai reali
fabbisogni (assistenza tecnica predittiva).
Al termine di ogni intervento di assistenza tecnica sui sistemi o sulle sue singole componenti, l’Offerente
dovrà rilasciare per iscritto una descrizione dell’intervento effettuato con la Dichiarazione di Conformità alle
norme in materia (D.Lgs 196/03 e al Provvedimento Generale sulla videosorveglianza del 29/04/2004).
L’Offerente dovrà fornire un piano di assistenza tecnica del Sistema, conforme al D.Lgs 196/03 e al
Provvedimento Generale sulla videosorveglianza del 29/04/2004, in cui definire e dettagliare le risorse e i
livelli di servizio SLA (Service Level Agreements) di cui alla tabella di seguito riportata (requisiti minimi
obbligatori), in cui sono indicati i seguenti parametri:
•
•
•
•
•
•
Parametro: definisce sinteticamente il parametro da misurare;
Misura da rilevare: definisce in dettaglio il parametro;
Valore soglia: definisce il livello di soglia minimo o massimo a seconca dei casi oltre il quale si
applica la penale;
Importo penale: percentuale rispetto all’importo aggiudicato;
Problema critico: il problema legato all’impossibilità di memorizzazione di un flusso video definito
critico;
Problema non critico: tutti gli altri tipi di problemi.
23
PARAMETRO
MISURA DA RILEVARE
VALORE
SOGLIA
IMPORTO PENALE
Tempo di
risoluzione
problema non
critico
Tempo che intercorre tra la richiesta di
Entro
intervento per il malfunzionamento di un
componente non critico e la risoluzione del 96 ore solari
dalla richiesta
problema.
di intervento
0.1% per ogni 24 ore solari di
ritardo nella risoluzione del
malfunzionamento
Tempo di
risoluzione
problema critico
Tempo che intercorre tra la richiesta di
intervento per il malfunzionamento di un
componente critico e la risoluzione del
problema.
0.1% per le prime 24 ore di
ritardo nella risoluzione del
malfunzionamento, 0.2% per ogni
24 ore solari dopo le prime 24 di
ritardo nella risoluzione del
malfunzionamento
Entro
36 ore solari
dalla richiesta
di intervento
Si precisa che gli SLA indicati rappresentano un livello di qualità minima attesa, dovendo l’offerente
provvedere a fornire dei propri SLA derogativi solo in melius nel piano di assistenza tecnica evolutiva.
Sono preferibili le soluzioni che indicheranno tempi di ripristino inferiori.
Il problema critico e la non memorizzazione di un flusso video. Tale problema può essere dovuto ad un
malfunzionamento delle telecamere, o della rete di connessione tra gli apparati di campo e le sale apparati
(oggetto della fornitura) o dei video server. Se un flusso video sarà definito critico, tale definizione sarà
ereditataa da tutti gli apparati della rete di connessione e dal relativo video server. Pertanto,
indipendentemente dal motivo della indisponibilità di un flusso, l’Offerente deve intervenire sul componente
non funzionante secondo la SLA prevista per la categoria assegnata a quel flusso.
Nel caso di avaria di un componente della rete di connessione, o di un video server, il malfunzionamento non
sarà relativo al singolo componente, ma sarà calcolato il numero di flussi video non più disponibili con il
relativo livello di criticità. Pertanto il calcolo dell’importo penale sarà pari alla somma degli importi dei
singoli flussi video non disponibili.
L’Offerente dovrà altresì essere disponibile a modificare il piano su indicazione dell’Amministrazione
Appaltante senza oneri aggiuntivi per lo stesso, purchè le modifiche siano richieste almeno con 15 (quindici)
giorni d’anticipo.
8.3
Formazione e addestramento
Sarà a carico dell’Offerente la formazione del personale destinato alla conduzione del sistema
(Amministratore di Sistema) e al controllo/gestione dei segnali video (Operatori), al fine di renderli autonomi
nella gestione e utilizzo dei sistemi integrati territoriali di videosorveglianza.
Tale formazione dovrà consistere in un pacchetto di almeno 32 ore di formazione, da erogarsi in otto giorni
distinti e anche non consecutivi, sulla prova tecnologia e sull’utilizzo delle procedure applicative, e in attività
di supporto on-site sulle seguenti tematiche:
•
•
Addestramento all’amministrazione del sistema;
Addestramento all’utilizzo delle procedure;
24
Configurazioni (fine-tuning) dei parametri di sistema, per soddisfare eventuali richieste degli
operatori;
• Verifica del corretto utilizzo del sistema da parte degli operatori.
Per ogni sala di controllo, dovrà essere previsto almeno un pacchetto di formazione, da erogarsi nel periodo
indicato dall’Amministrazione e comunque entro 30 giorni solari dall’esito positivo del collaudo. Tutto il
materiale didattico deve essere fornito (dispense ed audiovisivi) a ogni partecipante ai corsi.
•
Dovrà essere altresì previsto un affiancamento training-on-the-job di almeno sei giorni (sei turni da sei ore
per ogni sala controllo, erogato da parte di personale specializzato, in grado di correggere eventuali errori di
utilizzo degli operatori nella fase iniziale di conduzione e di funzionamento dell’impianto.
Tutto il materiale didattico deve essere fornito all’Amministrazione in formato digitale e modificabile e in
lingua italiana.
Saranno oggetto di valutazione:
•
•
•
l’aumento della durata del pacchetto di formazione per ogni sala controllo
l’aumento del numero di sessioni di formazione per ogni sala controllo
l’aumento del numero di giorni di affiancamento per ogni sala controllo
25
9
COLLAUDO
I collaudi verranno eseguiti nelle seguenti fasi:
•
•
•
collaudo in fabbrica di tutte le apparecchiature componenti il sistema;
collaudo in opera del sistema funzionante relativamente a ciascun area comunale;
collaudo funzionale dell’intero sistema.
L’Offerente, unitamente all’offerta tecnica, dovrà presentare un “Piano di Collaudo”, con l’indicazione di un
efficiente programma di test e dettagliate procedure per controllare la perfetta funzionalità di tutte le parti del
sistema (hardware, software, portanti fisici, ecc.).
L’Offerente garantirà tutta l’assistenza necessaria e metterà a disposizione della Commissione di Collaudo
tutte le apparecchiature e mezzi necessari alla effettuazione delle verifiche. I collaudi verranno eseguiti con
le modalità previste nel piano di collaudo, fatta salva la facoltà della Commissione di richiedere ulteriori
motivate verifiche. Tutte le apparecchiature e sistemi dovranno essere sottoposte alle prove di precollaudo
interno in fabbrica a cura dell’Offerente e dovranno essere dotate del relativo statino di collaudo. Tali
verifiche dovranno essere rese disponibili alla Commissione di Collaudo dell’Amministrazione.
9.1
Collaudo in fabbrica e di fibra spenta già stesa
I collaudi avranno lo scopo di controllare ed accertare la rispondenza e qualitativa dei materiali e delle
apparecchiature e la rispondenza dei parametri tecnici. L’Amministrazione, inoltre, potrà effettuare “a
campione” tutte le verifiche tecniche ritenute necessarie per la corretta funzionalità di tutte le
apparecchiature in fornitura. L’Offerente eseguirà un precollaudo in fabbrica dell’apparato completamento
assemblato o dei sub assiemi, per verificare la conformità ai requisiti principali richiesti nelle Specifiche
Tecniche. Tutte le verifiche di precollaudo dovranno essere rese disponibili alla Commissione di Collaudo.
9.2
Collaudo in opera del sistema funzionante relativamente a ciascuna area
Dopo il completamento dell’installazione degli apparati l’Offerente dovrà eseguire i test di precollaudo,
come quelli funzionali (compresi gli allarmi), di performance, di lavoro e di sicurezza, relativamente alle
componenti periferiche in campo, alle sale apparati ed alle sale controllo di competenza di ciascun area
comunale. Tali test dovranno verificare che sia garantite le funzioni chiave delle specifiche tecniche fornite
da ciascun apparato nelle condizioni ambientali. Questi test dovranno verificare le performance, la
funzionalità e dispositivi di assistenza evolutiva di ciascun tipo di apparato e le loro performance lavorando
insieme. I risultati dei test in fabbrica saranno utilizzati per alcune porzioni di questa fase di test per ovviare
a prove che richiedono apparecchiature specializzate disponibili solo in fabbrica. L’Offerente testerà la
corretta operatività delle parti di ricambio degli apparati sostituendole nelle funzione. Ogni anomalia durante
i test dovrà essere analizzata e le carenze rettificate.
9.3
Collaudo funzionale dell’intero sistema
26
In una prima fase di precollaudo questi test devono essere condotti dall’Offerente dopo il completamento dei
test di ciascuna delle aree Comunali e successivamente dalla Commissione di Collaudo
dell’Amministrazione. Questi test verificheranno che il sistema installato sia conforme alle specifiche
tecniche ed al progetto per dimostrare che le performance di trasmissione siano in accordo con budget di
energia specificato per il Sistema. Test addizionali dovranno essere eseguiti per fornire un database di dati
per i test di assistenza evolutiva di routine e di focalizzazione del guasto. Test di qualità di trasmissione endto-end dovranno essere eseguiti per verificare la funzionalità dell’intero Sistema. I test dovranno essere
eseguiti dall’apparato di controllo e assistenza evolutiva per confermare la funzionalità del Software chiave e
l’accessibilità remota delle apparecchiature installate.
9.4
Controllo di qualità
L’Offerente dovrà dare evidenza delle proprie capacità di tenere sotto controllo i processi che determinano
l’accettabilità dei prodotti finiti. Pertanto dovrà essere documentata la certificazione a norma ISO 9001.
Le apparecchiature costituenti le reti dovranno essere progettate e prodotte adottando un Sistema
d’Assicurazione e Controllo di qualità conforme ai requisiti della norma ISO 9001 e almeno ISO 9002 per la
produzione. L’Offerente dovrà accertarsi che presso i propri subfornitori sia istituito ed attuato un adeguato
metodo per il controllo della qualità e sarà responsabile della QA di turri gli articoli degli eventuali
subappaltatori.
Entro due mesi dall’entrata in vigore del Contratto, l’Offerente dovrà sottoporre all’approvazione
dell’Amministrazione il piano di qualità. In particolare dovrà consegnare:
Il piano esecutivo;
Controlli intermedi;
Controlli finali;
Procedure di collaudo da utilizzare nelle fasi di:
o collaudo interno;
o collaudo interno presenziato dall’Amministrazione;
o collaudi sul campo.
27
10
UTILIZZO E PROPRIETA’ DEL SOFTWARE
Per la realizzazione dei sistemi integrati di videosorveglianza territoriale, l’Offerente dovrà utilizzare,
quando possibile, prodotti che siano immediatamente disponibili al pubblico e siano concessi in licenza a
condizioni standard non soggette e negoziazione (i “Software Standard”),senza che ciò comporti alcun
incremento dei corrispettivi o altro onero o costo a carico dell’Amministrazione.
Fatta eccezione per i casi di utilizzo di Software Standard, l’Offerente dovrà concedere, o fare in modo che
sia concessa, all’Amministrazione, senza che ciò comporti alcun incremento dei corrispettivi o altro onere o
costo a carico dell’Amministrazione, una licenza irrevocabile, non esclusiva e gratuita affinché
l’Amministrazione e\o eventuali nuovi fornitori dell’Amministrazione possano utilizzare copiare, mantenere,
adattare, modificare e migliorare (inclusa la creazione di opere derivate) i prodotti software dell’Offerente e
di Terze Parti che siano funzionali all’erogazione delle prestazioni per la realizzazione dei sistemi integrati di
videosorveglianza territoriale, e ciò per tutta la durata del progetto e per qualsiasi periodo successivo alla sua
cessazione.
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