Corsica - RedLav

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Corsica - RedLav
Componente N° 2
Miglioramento della conoscenza, delle problematiche e delle politiche
di lotta antivettoriale nello spazio transfrontaliero
Azione N° 2.1
Inventario preciso e condivisione dei dati disponibili su ciascun
territorio sui metodi di lotta antivettoriale nello spazio transfrontaliero
Attività N° 2.1.1
Sintesi spazio-temporale sulla biologia ed ecologia delle specie di
zanzare secondo le aree colonizzate (area urbana, periurbana, rurale,
specie autoctone e tropicali )
Provincia di Oristano
Settore Ambiente e Suolo
Servizio Acque Igiene e Profilassi Pubblica Valorizzazioni Ambientali
REDLAV-Azione 2 : Inventario preciso e condivisione dei dati disponibili di ogni
territorio circa i metodi di lotta antivettoriale nello spazio transfrontaliero
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Premessa:
L’azione 2.1 del progetto transfrontaliero REDLAV ha lo scopo di identificare le zone
tipiche di produzione larvale in ogni spazio del territorio transfrontaliero.
Poiché ogni specie di zanzare predilige un determinato sito di riproduzione in base
all’ecologia dell’ambiente, sarà opportuno elaborare una mappa di distribuzione delle specie
in funzione dei ricetti.
Condurremo un’analisi dei vari metodi di lotta impiegati dai diversi partner nello spazio
transfrontaliero, nonché un inventario dei sistemi di sorveglianza degli insetti vettoriali, al
fine di valutarne l’efficacia.
Potremo così ottenere una migliore visione della distribuzione spaziale delle diverse specie di
zanzare dello spazio transfrontaliero. Potremo inoltre visualizzare le zone analoghe, affinare i
metodi di lotta antivettoriale adeguandoli agli ambienti e, infine, istituire una rete di
sorveglianza entomologica delle specie sensibili.
La Corsica del Sud è un territorio che si estende su 4014 km², con 140.953 abitanti
sparsi in 124 comuni.
Il Servizio di disinfestazione della Corsica del Sud è attualmente operativo sull’intero
territorio.
Quest’ultimo si compone di svariate aree, che vanno dai grandi spazi naturali, come
acquitrini, zone a sommersione temporanea e stagni, alle zone urbane e peri-urbane, ricche di
ricetti di varie forme (recipienti abbandonati, grondaie otturate, vespai, cantine inondate,
piccoli manufatti acquatici, …).
Clima:
La regione Corsica è caratterizzata da un clima di tipo mediterraneo, con
estati calde e secche ed inverni miti.
La primavera e l’autunno sono contrassegnati da un picco di precipitazioni. Le piogge
autunnali sono generalmente le più abbondanti.
La Corsica registra circa 650 mm di pioggia all’anno. Le zone montuose possono ricevere
fino a 1000 mm di pioggia.
La temperatura media della Corsica è di 14,8°C.
Questo particolare regime, che associa temperature miti e discrete precipitazioni, fa sì che il
maggior numero di zanzare si ritrovi in primavera.
In quel periodo, le zone di predilezione delle zanzare sono infatti ricche d’acqua e la
temperatura in aumento favorisce lo sviluppo larvale.
Biologia ed ecologia dei culicidi:
Il territorio della Corsica del Sud ospita un gran numero di zone diverse.
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Le caratteristiche uniche di questi spazi sono tali per cui vi si ritrovano specie diverse di
zanzare.
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Zona rurale di pianura:
Si tratta in gran parte di acquitrini, stagni e meandri morti.
Queste zone a vocazione agricola sono anche provviste di manufatti di origine antropica,
come canali o fossi di irrigazione.
I piccoli manufatti non sono meno presenti: grandi bacini, serbatoi e abbeveratoi. Altrettante
piccole zone in grado di ospitare zanzare.
Troviamo quindi:
Culex pipiens:
Questa specie si compone di due forme biologiche: una forma urbana (C.pipiens molestus) e
una forma rurale (C. pipiens pipiens). Le loro differenze morfologiche sono principalmente
dovute a sifoni di diverso indice.
La C. molestus risiede al chiuso ed è in grado di riprodursi in luoghi confinati. Può inoltre
effettuare la sua prima deposizione di uova senza pasto sanguigno (autogenia). In inverno va
in letargo, ma per un brevissimo periodo. Le popolazioni si trovano nei fossi scavati
dall’uomo, nei depuratori, nei canali aperti, nei fossati, nella cantine inondate e negli accumuli
temporanei d’acqua. Sono presenti anche negli stagni, nelle paludi, sulle sponde di laghi e
corsi d’acqua e nei canneti.
Il ciclo riproduttivo può essere molto breve durante la bella stagione e la schiusa può avvenire
in meno di due settimane.
Culex theileri:
Specie in grado di svilupparsi in vari ambienti, la culex theileri è spesso associata all’Anofele.
Le larve sono presenti dalla primavera all’autunno e la specie si sviluppa notevolmente
durante l’estate. Le femmine pungono soprattutto al crepuscolo e sono particolarmente
aggressive nei confronti dell’uomo.
Culex hortensis:
Questa specie colonizza vari ambienti, sia rurali che urbani. Si sviluppa in piccole zone con
acqua fresca e pulita. È in grado anche di colonizzare grandi superfici (canali, stagni),
caratterizzate da una ricca vegetazione. La si incontra spesso insieme alle Culiseta annulata e
Culex pipiens. Va in letargo allo stadio adulto e non punge l’uomo. Si nutre esclusivamente
sui batraci.
Culiseta annulata:
Si adatta a vari habitat, ma predilige soprattutto i piccoli specchi d’acqua ricchi di materia
organica. Si tratta di una specie essenzialmente ornitofila, che può però attaccare l’uomo e gli
animali domestici.
Culiseta longiareolata:
Si tratta della specie più comune delle Culiseta. Può colonizzare focolai artificiali o naturali,
purché sufficientemente ricchi di materia organica.
Come la Culiseta annulata, la Culiseta longiareolata punge soprattutto gli uccelli.
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Stagno di pianura
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Zona rurale lagunare
Queste zone sono in gran parte costituite da paludi, stagni, meandri morti e foci con sponde a
sommersione temporanea. Sono situate nei pressi delle coste.
Le sommersioni dei margini di queste zone avvengono in funzione delle precipitazioni, degli
afflussi di acqua di mare dovuti alle burrasche oppure all’azione combinata di questi due
fenomeni. Di conseguenza, vi si incontrano spesso acque leggermente salmastre.
Si osservano inoltre numerosi manufatti di origine antropica, come fossi di irrigazione e
canali. Queste zone, il cui sfruttamento può risultare oggi abbandonato, sono spesso
colonizzate dalle zanzare.
I culicidi che frequentano queste aree depositano generalmente le uova su terreni asciutti.
Quando l’area viene inondata, le uova si ritrovano sommerse e si schiudono.
In queste zone troviamo:
Ochlerotatus (Aedes) caspius
Questa specie è generalmente legata agli ambienti caratterizzati da una sommersione
temporanea. Le uova vengono deposte dalla femmina su un substrato umido, la cui
sommersione premette la schiusa. Questa specie sopporta anche le acque salmastre.
Ochlerotatus caspius emerge in grandi quantità dopo le piogge primaverili e autunnali. Ma
poiché preferisce le temperature miti, la si ritrova soprattutto in primavera.
Nelle giuste condizioni di temperatura, la schiusa può avvenire in una decina di giorni.
Poiché si tratta inoltre di un buon volatore, la si può ritrovare a più di 20 km di distanza dal
luogo di schiusa.
Attacca l’uomo.
Ochlerotauts (Aedes) detritus
Questa specie presenta sostanzialmente la stessa ecologia di Ochlerotatus caspius.
Compare soprattutto durante le piogge autunnali e sopporta meglio le acque salate.
Come Ochlerotatus caspius, si tratta di un ottimo volatore e attacca l’uomo.
Stagno costiero
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Zona costiera:
Questa zona è essenzialmente caratterizzata da pozze d’acqua ad elevato tenore salino
I ricetti che vi si trovano sono soprattutto gli anfratti o i rock pool che costellano le coste
rocciose della Corsica. Il loro riempimento avviene attraverso l’azione combinata delle piogge
e delle onde.
L’acqua è quindi molto salata e le temperature sono elevate.
In questi specchi d’acqua troviamo specie alofile. Ad esempio:
Ochlerotatus mariae
Questa specie di zanzara si ritrova unicamente negli anfratti rocciosi delle coste mediterranee.
Sopporta agevolmente le acque a forte concentrazione salina e le temperature elevate di
queste piscine naturali.
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Si tratta di una specie molto aggressiva per l’uomo, ma caratterizzata da un breve raggio
d’azione. La si ritrova infatti a non più di 100 metri dalle colonie.
Essa genera un disturbo rilevante, ma limitato nello spazio.
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Zone rurali a bassa e media altitudine:
Sono essenzialmente caratterizzate da manufatti acquatici di origine antropica.
Vi si trovano infatti numerose installazioni sorte intorno a sorgenti d’acqua, come bacini,
fontane e lavatoi.
Queste zone servivano in passato all’approvvigionamento idrico degli abitanti dei villaggi di
montagna. Erano utili anche per il bestiame.
Si incontrano anche ricetti di origine naturale, come pozze o fossi d’acqua situati nei pressi di
ruscelli.
Questi specchi d’acqua sono essenzialmente occupati da zanzare Anofele.
Anofele del complesso maculipennis
Questi culicidi sono i vettori del paludismo, trasmesso dal parassita Plasmodium.
Si tratta di specie antropofile, cioè che si nutrono essenzialmente pungendo l’uomo. Pungono
al tramonto e durante la notte.
Le si ritrova spesso all’interno delle abitazioni e hanno un raggio d’azione di circa 2 km.
Sono attirate dai kairomoni emessi dall’uomo e dal CO2 sprigionato dal suo respiro.
Le anofele sono quindi strettamente legate all’uomo.
Bacino con Anofele
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Zona peri-urbana:
Questa zona, situata al limite tra le zone urbane e quelle rurali, è costituita dalle stesse grandi
tipologie di aree che si incontrano nell’ambiente rurale. Ad esempio: complessi di stagni e
acquitrini, canali e fossati, innumerevoli piccoli manufatti di origine umana (fontane, bacini,
lavatoi).
Di regola, queste strutture continuano ad essere in gran parte utilizzate per via della loro
vicinanza alle abitazioni.
Vi sono poi altri manufatti antropici, come scolmatori, stazioni di depurazione e fosse
settiche. La presenza di queste strutture è legata alla vicinanza delle abitazioni. Inoltre,
quest’ultima implica la creazione di molteplici piccoli specchi d’acqua stagnante, ideali per
ospitare le larve di zanzara: grondaie otturate, recipienti abbandonati, vasche, sottovasi,
pneumatici e altri rifiuti in grado di contenere acqua. Le carenze in materia di bonifica
possono costituire un rischio sanitario e vettoriale, poiché conducono spesso allo scarico di
acque reflue nell’ambiente.
Queste zone sono soprattutto infestate da Culex pipiens, una zanzara che predilige gli
ambienti ricchi di materia organica.
Vecchia stazione di depurazione
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Zona urbana:
Si tratta senza dubbio della zona più difficile da controllare. Essa riunisce infatti numerose
potenziali colonie, poiché il territorio urbano, a causa della sua varietà di forme, ospita
innumerevoli specchi d’acqua di diverse dimensioni.
Oltre agli esempi citati in precedenza, come i sottovasi o i recipienti abbandonati, troviamo in
questa zona altri luoghi propizi, come pozzetti di scolo, cantine o ricetti sanitari sommersi.
La pericolosità di questi ricetti deriva dal fatto che restano attivi tutto l’anno, poiché sono
spesso situati al riparo nelle abitazioni (ad esempio, nel caso dei vespai e delle cantine). Sono
inoltre soggetti a temperature miti e costanti, il che favorisce lo sviluppo delle larve di
zanzara. Questo problema è generalmente aggravato da difficoltà di accesso che complicano
le procedure di trattamento.
Inoltre, problemi di bonifica sono solitamente all’origine di queste sommersioni. Di
conseguenza, queste acque sono relativamente calde e ricche di materia organica, il che
favorisce ulteriormente lo sviluppo delle larve di zanzara.
Spesso nascosti nelle abitazioni, i ricetti urbani sono più difficili da scoprire rispetto a quelli
di altre zone.
Questa zona è essenzialmente frequentata da Culex pipiens e Aedes albopictus.
Aedes albopictus
La presenza di questa zanzara, originaria dell’Asia, è attestata in Corsica dal 2007.
Da allora, la sua progressione sul territorio è stata rapida e attualmente (2011) quasi metà
della Corsica risulta colonizzata da questa zanzara.
È il vettore del Chikungunya e della febbre “dengue”, due gravi malattie. Per questo motivo, è
strettamente sorvegliata dalle autorità sanitarie.
Questa zanzara si sviluppa nei piccoli specchi d’acqua, il che la rende difficile da debellare.
Nell’ambiente urbano, essa trova innumerevoli potenziali ricetti.
Questa specie punge gli uccelli e i mammiferi. Attacca l’uomo sia di giorno che di notte, con
due apici all’alba e al crepuscolo.
È molto attiva, quindi fastidiosa, ma possiede un breve raggio di azione (circa 100 m).
Metodo di lotta:
Fin dalla sua creazione, avvenuta nell’aprile del 2007, il Servizio “LAV
Démoustication” del Consiglio Generale della Corsica del Sud ha sviluppato un’autentica
politica di disinfestazione, di lotta anti-larvale e di lotta anti-nocività, grazie ai principi della
“lotta integrata”, svolgendo un’opera di prevenzione, di bonifica e di sensibilizzazione
ambientale dei cittadini, accompagnata da un attento monitoraggio dei siti infestati con
trattamenti adeguati.
Poiché il cittadino svolge un ruolo tutt’altro che trascurabile in questa politica, visto
che permette di ottimizzare realmente la nostra azione, limitando il numero di potenziali
ricetti, il Servizio realizza una campagna annuale di sensibilizzazione presso la popolazione.
Vengono trasmesse informazioni relative al ciclo biologico delle zanzare, alle loro abitudini,
al loro habitat e ai mezzi di prevenzione disponibili. Queste preziose informazioni sono
diffuse attraverso vari supporti mediatici (stampa scritta locale, telegiornali regionali, spot
pubblicitari televisivi, ecc.).
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Inoltre, grazie alla mappatura dei ricetti larvali, è possibile seguire le azioni compiute presso
di essi e le specie di zanzare che li popolano.
La protezione dell’ambiente fa parte della lotta integrata.
Per questo, il Servizio LAV Démoustication utilizza prodotti larvali biologici come il
Bacillus thuringiensis var. israelensis. E si avvale dei piretroidi per la lotta contro gli
esemplari adulti (che avviene esclusivamente in ambiente urbano).
Le LAV dispone anche di un’unità di follow-up ambientale delle azioni messe in atto e dei
prodotti impiegati. La quantità di prodotto utilizzata per ogni azione viene riportata nel
database.
Il Servizio ha inoltre creato una rete di monitoraggio della zanzara Aedes albopictus, grazie ad
una rete di trappole di deposizione. Questa rete si propone di seguire la progressione e
l’insediamento della zanzara sul territorio della Corsica.
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