d`istiniti animali

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d`istiniti animali
«Ogni tanto mi capita di chiedermi come ci giudicheranno gli animali.
Se tutte le cose strane che facciamo appariranno loro come fatti naturali,
come scherzi di una natura mostruosa e irrazionale,
oppure come qualcosa di contrario al senso del mondo.»
(Italo Calvino, Soggezione di un cane)
La ricerca del significato che Torino Spiritualità ha condotto dal 2005, divenendo negli
anni luogo privilegiato di confronto, incontro, ascolto e sosta, ha sempre avuto lo
sguardo fisso sull’essere umano. Quest’anno per la 12. edizione in programma da
mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre, si è scelto di cambiare lente, di
cercare uno sguardo che consenta di osservarci “di sponda”.
L’occhio animale diviene così la chiave di lettura per riflettere sull’uomo. Durante i
cinque giorni dialoghi, lezioni, spettacoli e meditazioni distribuiti in tante location della
città condurranno il pubblico a interrogarsi su quell’alterità irriducibile che sono gli
animali e sulla loro capacità di rivelare qualcosa di nuovo su noi stessi e sul nostro
modo di abitare il mondo.
D’ISTINTI ANIMALI è il titolo scelto per raccontare questo attuale e inedito punto di
vista. L’apostrofo separa e congiunge i diversi modi di lettura della parola. D’istinti
rinvia alla dimensione naturale che ci accomuna alle altre creature mentre, senza
apostrofo, allude a differenti interpretazioni: “distinti” come “lontani”, "separati"
oppure “raffinati”, “eleganti”. In quest’ultimo caso il riferimento è all’immagine che –
con un po’ di vanità - abbiamo di noi: creature che hanno addomesticato la pulsione
naturale con la sofisticatezza della ragione, che alla pelliccia hanno preferito la giacca.
Tra gli ospiti della 12. edizione, il ricercatore inglese Shaun Ellis, che ha vissuto per
due anni insieme a un branco di lupi; l'etologo Frans De Waal, che con le sue
ricerche sulla moralità degli animali ha cambiato il modo di guardare alla natura;
l'americano Jim Myers, esperto di marketing internazionale che ha lasciato tutto per
fondare un rifugio per animali in India; lo scrittore inglese e regista della BBC Philip
Hoare, che ha consacrato la propria vita allo studio delle balene e degli altri giganti
del mare. E ancora, lo storico dell'arte Vittorio Sgarbi, il genetista Guido Barbujani,
lo psicoanalista Massimo Recalcati, il musicista Elio, il teologo Vito Mancuso, il
maestro indiano “Daaji” Kamlesh D. Patel, il filosofo Roberto Marchesini, gli
attori Angela Finocchiaro e Neri Marcorè, il sociologo francese Michel Maffesoli,
il biblista Paolo De Benedetti, tra i principali esponenti in Italia della teologia degli
animali.
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Prima della data di inaugurazione ufficiale del festival, prevista per il 28 settembre,
due appuntamenti per cominciare a immergersi nel rapporto tra gli uomini e gli
animali: le Camminate spirituali “Il passo selvatico”, itinerari tra echi di Jack
London, Mario Rigoni Stern e Henry David Thoreau in compagnia, tra gli altri, dal
cercatore d’alberi Tiziano Fratus, dello scrittore Carlo Grande, degli alpinisti Enrico
Camanni e Leonardo Bizzaro, e lo spettacolo teatrale Lupus in fabula con gli
attori Paolo Hendel e Bruno Maria Ferraro.
Torino Spiritualità è un progetto del Circolo dei lettori di Torino, con il sostegno di
Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT,
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Sistema Teatro Torino; il
contributo di Giubileo per la Cultura ed Exki; partner tecnici Caffè Vergnano,
Ferrafilm, Ibs.it, Priolo Lab Design, Sem – Scuola Estetica Moderna,
Sparea,Hotel Victoria; media partner La Stampa.
Torino Spiritualità sostiene Fondazione Paideia.
L’INAUGURAZIONE_UOMINI TRA CANI E LUPI
Torino Spiritualità inaugura mercoledì 28 settembre alle ore 18 presso la chiesa
di San Filippo Neri con l’appuntamento Uomini tra cani e lupi, in cui il ricercatore
inglese Shaun Ellis, che ha trascorso diciotto mesi della propria vita insieme a un
branco di lupi, condividendo con loro tane e prede, e il saggista americano Richard C.
Francis, studioso dei meccanismi di addomesticazione, discutono con Armando
Buonaiuto, curatore del festival, sulla capacità del tutto umana di renderci selvatici
quanto lupi o docili come cani. Perché nell’istintualità animale c'è tutto questo: un
cuore di tenebra che inquieta, un richiamo selvatico che affascina, un monito a non
perdere se stessi. Alle ore 21, al Teatro Carignano, le pagine del Premio Nobel José
Saramago sono invece protagoniste del reading tratto dal romanzo Cecità letto e
interpretato dalla voce dell’attrice Angela Finocchiaro, con le sonorizzazioni di
G.U.P. Alcaro, ideazione e regia di Roberta Lena. Qui, alla deriva bestiale
dell’umanità, si contrappone la figura del “cane delle lacrime”, sola creatura capace di
consolazione in un mondo cieco e indifferente.
IL PROGRAMMA DIVISO PER TEMI
Per provare a delineare i contorni della nostra esistenza umana a partire dallo sguardo
di chi è intermediario tra noi e la nostra origine, sono stati individuati quattro percorsi
di indagine sul rapporto tra uomini e animali: il primo esplora il ruolo che gli
animali hanno all’interno di differenti tradizioni spirituali, dal cristianesimo
all’ebraismo, passando per le filosofie orientali; il secondo tratta del confine – labile –
tra noi e loro; il terzo mette a confronto l’istinto ferino e la libertà selvaggia e, infine, il
quarto analizza gli animali che hanno popolato l’immaginario dell’uomo divenendo
oggetti di espressioni artistiche.
1. GLI ANIMALI, GLI UOMINI, GLI DEI
Non c’è tradizione spirituale in cui gli animali non compaiano come allegorie di vizi e
virtù, divinità zoomorfe, intermediari tra il divino e l’uomo. Come Tobia, che nella
Bibbia si mette in cammino accompagnato da un angelo e da un cane, anche noi
possiamo percorrere itinerari spirituali accanto a loro. Anzi, spesso queste inedite
guide si rivelano ottimi insegnanti, come suggerisce il ciclo di grandi lezioni Guardate
gli uccelli del cielo, affidate al filosofo Remo Bodei (giovedì 29 settembre, “Il
cammello e la cruna: osare l’impossibile”) al priore di Bose Enzo Bianchi (sabato 1
ottobre, “Interroga pure gli animali: trovare Dio nella creazione”), al teologo Vito
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Mancuso (sabato 1 ottobre, “Prudenti come serpenti: imparare il discernimento”), alla
scrittrice Michela Murgia in dialogo con la biblista Marinella Perroni (domenica 2
ottobre, “Come pecore senza pastore: scegliere un maestro”). Di animali nella
tradizione ebraica parlano invece il rabbino Roberto Della Rocca, in dialogo con il
teologo Paolo De Benedetti, e la scrittrice Victoria Acik, mentre i monaci
dell'Ashram di Altare esplorano il significato simbolico degli animali nella cultura
induista e il teologo Pierluigi Plata ricostruisce la relazione uomo-animale nelle
pagine del Nuovo e Antico Testamento. Teologia cristiana, vegetarismo e cura del
creato sono i temi al centro della riflessione condotta da padre Guidalberto
Bormolini e dal docente di teologia Paolo Trianni, mentre la religiosa benedettina
catalana Teresa Forcades i Vila riflette sul rapporto tra la donna e il serpente nella
tradizione cristiana e il teologo protestante Paolo Ricca ripercorre la figura del
medico Albert Schweitzer e la sua rispettosa attenzione per gli animali. Sentimento,
questo, che ispirò anche San Francesco, al quale dedicano un dialogo Enzo Bianchi e
lo storico Grado Giovanni Merlo, e che caratterizzò molte grandi figure del
buddhismo, raccontate dal maestro Mario Thanavaro, dal monaco Raffaello Longo
e dagli esponenti dei Centri di Dharma torinesi aderenti all’Unione Buddhista
Italiana. Animali sacri e parlanti popolano l’intervento dell’arabista Samuela Pagani,
mentre fulcro dell’incontro al MAO Museo d’Arte Orientale tra l’indologo Giuliano
Boccali e la danzatrice Svamini Atmananda Giri è la presenza animale nella poesia
amorosa orientale. I rimandi agli animali punteggiano anche il Cantico dei Cantici,
capolavoro di lirismo che l’ensemble Schola Romana traspone in musica nel “concerto
interculturale” Shir ha Shirim, mentre nel reading tratto dall’antico testo arabo La
disputa degli animali contro gli uomini presso il re dei jinn, l’attore Tommaso
Ragno e le improvvisazioni free jazz degli Anatrofobia danno voce alle accuse
dell’asino, del cammello, del rospo e del montone, ogni giorno maltrattati, sfruttati e
sacrificati dagli umani. E proprio al sacrificio dedica la sua lezione lo psicoanalista
Massimo Recalcati, che tra riferimenti biblici, freudiani e lacaniani, riflette sulle
ragioni di tale annientamento, mentre Juri Nervo, fondatore a Torino dell’Eremo del
silenzio, si interroga sulla pratica della preghiera come soglia tra istinto e umanità
insieme alla ricercatrice in neuroscienze Rosalba Morese. I rappresentanti della fede
Bahá'í illustrano il ruolo degli altri viventi nella loro religione, mentre gli studiosi
Gianni Pellegrini e Alessandro Mengozzi tracciano un ponte tra mitologia animale
dell’India e del vicino Oriente, Istituto Buddista Soka Gakkai propone una
riflessione a più voci tra religioni e ambiente e l’imam Said Ait El Jide discute di
animali nell’Islam con l’esperto di cultura islamica Brahim Baya. Per la prima volta in
Italia, il maestro indiano “Daaji” Kamlesh D. Patel, guida spirituale del movimento
Heartfulness basato sul metodo Sahaj Marg, riflette invece sulla natura della creazione
dell'uomo e del mondo animale. Al Museo Egizio, infine, le visite guidate “La natura
nel divino: animali d’Egitto”, appositamente ideata per Torino Spiritualità, e il
dialogo tra l’egittologo Christian Greco e l’indologo Alberto Pelissero su animali e
dei tra antico Egitto e India.
2. IL CONFINE TRA NOI E LORO
Dov’è il confine che separa l’animale dall’uomo? Molti ritengono che l’animalità sia
l’esatto opposto dell’umanità. Per altri, invece, è l’eco di una somiglianza. Comunque
la si pensi, la questione animale può rivelarci molto su noi stessi e su come abitiamo il
mondo. Ne è convinto l’etologo di fama internazionale Frans De Waal, che lo
racconta in una lectio sull’intelligenza degli animali, assai più complessa e sofisticata
di quanto siamo soliti credere. Con le sue ricerche sulla moralità dei primati, De Waal
ha cambiato il modo in cui guardiamo la natura, ma cosa dire del modo in cui la natura
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osserva noi? A questa domanda risponde il filosofo Felice Cimatti, con una riflessione
sullo sguardo dell'animale e la sua capacità di incrinare le nostre maschere; uno
sguardo che chi ha in casa un amico a quattro zampe conosce bene, di cui parla
l’etologo Roberto Marchesini, mentre il neuroscienziato Giorgio Vallortigara
chiarisce quanti equivoci e malintesi nascono dalla convinzione di sapere cosa passa
per la testa di un animale. Alla biologa Lisa Signorile e alla scrittrice Michela
Murgia, invece, il compito di catalogare con humour e rigore scientifico le abitudini
amorose di mammiferi e non, in cerca di analogie e differenze.
E d’altronde, qualche similitudine ci sarà, se è vero che condividiamo con le scimmie
ben il 98% per cento del nostro patrimonio genetico. Proprio su questo dato evolutivo
si sofferma il genetista Guido Barbujani, mentre lo scienziato e linguista Andrea
Moro, per contro, prende in esame la principale peculiarità umana: il linguaggio.
Difficile dunque fissare un punto di separazione tra uomo e animale, ma a individuare
dove inizi anthropos provano il teologo Vito Mancuso e il divulgatore scientifico
Francesco Cavalli Sforza, in dialogo tra trascendenza, etica e tabù.
Ugualmente arduo immaginare un mondo senza animali, sfida che accolgono il
fisiologo Fabrizio Benedetti e il filosofo Leonardo Caffo, mentre la medievista
Silvia Ronchey insegue le tracce degli animali fin nel mondo dei sogni e gli
antropologi Adriano Favole, Enrico Comba, Stefano Allovio e Gaetano
Mangiameli giungono a scrutarne le orme sulla soglia impalpabile dell’aldilà.
Concreto, invece, il sogno dell’americano James Myers, esperto di marketing
internazionale che ha lasciato tutto per fondare un rifugio per animali in India. Di vite
spese a favore di creature non umane si parla anche con Fabiana Rosa, artefice del
Progetto Quasi, con il veterinario omeopata Marco Verdone e con Francesca
Sicali e Francesco Cortonesi, che gestiscono rifugi per animali liberati dall’industria
alimentare. Di postumano e di cosa significhi considerare l'uomo un animale tra altri
animali discutono invece il filosofo Giovanni Leghissa e i sociologi Michel Maffesoli
e Luigi Berzano, ma di natura umana trattano anche lo storico David Bidussa, il
ricercatore David Assael e il giornalista Guido Vitale, in una riflessione a tre voci
sulla storia dell’umanità, da animali a dèi, e le giornaliste Daniela Finocchi e
Alessandra Pigliaru, che riflettono su come il labile confine tra umano e animale
divenga ancor più tenue quando si tratta di donne migranti. E poi , si torna bambini con
la scrittrice Vittoria Baruffaldi e il filosofo Marco Filoni, in cerca di quell’occhio
colmo di meraviglia che accomuna i nostri cuccioli ai cuccioli della natura. Ai bambini e
al loro speciale rapporto con la natura sono dedicati anche i laboratori condotti dalla
maestra di yoga Elisabetta Porta, dalla pet therapist Teresa Albergo, dalla
cantastorie Ombretta Zaglio e dall'artista Emanuela Bartolini.
3. ISTINTO FERINO E SELVAGGIA LIBERTÀ
Minaccia, ferinità, lotta, mistero, ma anche autenticità, purezza, libertà, avventura.
Nell’istintualità animale c'è tutto questo: un richiamo selvatico che ci affascina, un
cuore di tenebra che ci inquieta. Di questa irrefrenabile attrazione per gli istinti oscuri
parlano lo scrittore Edoardo Albinati e lo psicoanalista Luigi Zoja, mentre Gabriella
Caramore, conduttrice di Uomini & Profeti, esplora insieme ai giornalisti Maurizio
Ciampa e Pietro Del Re i territori del male in cerca dello slancio naturale verso il
bene. Storie di amicizia e di ferocia tra uomini e animali anche nello spettacolo Brani
di carne, e un po’ di compassione, omaggio alle parole di Rosa Luxemburg, Tahar
Ben Jelloun, Paul Celan e Anna Maria Ortese, realizzato dagli attori Davide Giglio e
Antonella Delli Gatti, dal pittore Stefano Giorgi e dal musicista Giulio Berutto,
con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato regionale per i
Diritti Umani.
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Di natura selvaggia e del suo opposto, il giardino, parlano il cercatore d’alberi Tiziano
Fratus e Franco Brevini, storico della letteratura e alpinista, mentre il fotografo
naturalista Bruno D’Amicis e gli scrittori Carlo D’Amicis e Matteo Righetto, ospiti
al Centro per la Fotografia Camera, si interrogano sul rapporto che lega wilderness
e scoperta di sé. È sulla nostra complicata natura, invece, che gettano luce la
giornalista Raffaella De Santis e lo scrittore Giuseppe Culicchia, impegnati a
tratteggiare una sorta di "zoo umano", carrellata di vizi, debolezze e piccole o grandi
sciocchezze quotidiane. Ai nostri lati oscuri e agli impulsi che ci agitano sono dedicati
anche l’intervento del sociologo Michel Maffesoli sul confine tra animalità e bestialità
e la rassegna cinematografica La bestia che è in noi, cinque cortometraggi italiani
contemporanei in programma al Cinema Massimo.
4. UN IMMAGINARIO BESTIALE
Il famoso antropologo Claude Lévi-Strauss disse una volta che l’animale non è buono
soltanto da mangiare, ma anche – e soprattutto – da pensare. E in effetti, dai primi
disegni sulle pareti di una grotta fino ai giorni nostri, gli animali hanno continuato a
popolare l’immaginario dell’uomo, dando inesauribile impulso alla sua creatività. Come
la grande balena, misterioso leviatano per la Bibbia e incarnazione del male nel
celeberrimo Moby Dick. A lei dedica una lezione lo scrittore inglese e regista della BBC
Philip Hoare. Le potenze arcaiche della natura sono in primo piano anche in Bello
Mondo, rito sonoro della poetessa Mariangela Gualtieri, mentre gli scrittori
Edgardo Franzosini, Gabriele Di Fronzo e Chiara Valerio riflettono su come le arti
possano afferrare il dinamismo del mondo selvatico, il musicista e pediatra Andrea
Satta e il fumettista Fabio Magnasciutti esplorano il mondo delle favole per
bambini, e il critico letterario Marco Belpoliti punta la lente sull’universo piccolissimo
degli insetti e sulle pagine che autori di ogni tempo vi hanno dedicato. E tra gli insetti,
lo scorpione, al quale è dedicato il reading con Neri Marcorè, da un testo dello
scrittore Ernesto Franco. Sempre libri, ma questa volta “in carne e ossa”, alla Living
Library, che porta negli accoglienti spazi di Housing Giulia venti “libri umani” e le
loro personalissime storie di animali.
Dalla parola scritta alla pittura, il viaggio nelle forme animali prosegue con i capolavori
classici descritti dallo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, con le sperimentazioni
contemporanee raccontate dal critico Luca Beatrice, con le icone animali delle
tradizioni orientali indagate dallo studioso di medicina cinese Fabrizio Bonanomi e
dalla monaca zen Elena Seishin Viviani, fino a giungere agli haiku, i componimenti
poetici giapponesi oggetto del dialogo tra la curatrice del programma radiofonico
“Fahrenheit” Susanna Tartaro e la traduttrice e scrittrice Antonietta Pastore, per
approdare infine ai disegni del fumettista Leo Ortolani, che danno corpo alle creature
fantastiche inventate dagli scrittori Ermanno Cavazzoni e Paolo Nori nella lezionespettacolo Animali straordinari e infraordinari.
E poi il cinema, con il regista Davide Ferrario e l'attore Marco Paolini che rievocano
aneddoti di set cinematografici calcati da interpreti a quattro zampe, e la fotografia,
con la mostra We Animals dell’artista canadese Jo-Anne McArthur, intensa
esposizione di sguardi animali curata da Valentina Sonzogni e Armando
Buonaiuto. Non solo fotografia, ma anche arte, architettura e design nella mostra
Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura, allestita alla
GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.
Non manca poi la musica, con Giorgio Valletta maestro di cerimonie nel dj set Rock
‘n’ Roll Animal Party, cavalcata tra le hit “bestiali” di ogni tempo, con il concerto a
cura di Associazione culturale Giardino forbito e Car2G in cui i Têtes de Bois
omaggiano il poeta Léo Ferré e il suo scimpanzé Pépée, e con il recital Minima
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Animalia, in cui il musicista Stefano Belisari, in arte Elio, e il pianista Roberto
Prosseda spaziano tra Prokofiev, Kurt Weill e bizzarre odi cantate a zanzare, criceti,
pidocchi e moscerini.
LA SCUOLA DI OTIUM: L'ARTE DI ESSERE UMANI
Appuntamenti fissi di Torino Spiritualità, i laboratori della Scuola di Otium cercano nel
mondo animale spunti per affinare “l’arte di essere umani”. Dagli ascolti di musica
“animale” proposti da Vincenzo Santarcangelo al laboratorio di sperimentazioni
empatica di Noella Barison e Laura Bianchetto, dal workshop di calligrafia dedicato
agli animali dello zodiaco cinese condotto da Dariella Shun So Gallo all’esperienza
di cucina proposta da Giuseppe Coco e Eduardo Ferrante, dagli istinti danzati con
Gabriella Cerritelli alle “meditazioni animali” dei monaci dell’Ashram di Altare e
di Eric Minetto, fino alla catarsi rituale del tarantismo da sperimentare con Simone
Campa e Alfonso Crosetto o alla pet therapy proposta da Arianna Garrone e
Paola Molino come strumento di superamento di una perdita, sono molti i percorsi
per riavvicinarsi alla saggezza della natura.
LE CAMMINATE SPIRITUALI “IL PASSO SELVATICO” (17 e 18 settembre / 24 e 25
settembre)
Chi ha fretta di immergersi nel mondo naturale, può farlo nei due weekend che
precedono il festival con le Camminate Spirituali “Il passo selvatico”, gli itinerari tra
echi di Jack London, Mario Rigoni Stern e Henry David Thoreau, tradizioni popolari da
riscoprire e osservazione di animali selvatici guidati dal cercatore d’alberi Tiziano
Fratus, dall’esploratore Davide Sapienza, dal giornalista Carlo Grande, dagli
alpinisti Enrico Camanni e Leonardo Bizzaro, dalle guide naturalistiche
Alessandra Masino e Marco Pozzi, dall’attore Orlando Manfredi, dal musicista
Simone Campa, dalla danzatrice Paola Raho, dal filosofo Leonardo Caffo, dal
camminatore a piedi scalzi Andrea Bianchi.
TORINO SPIRITUALITÀ IN REGIONE
A NOVARA
Il Circolo dei lettori di Novara dedica selezione di appuntamenti a indagare noi stessi
attraverso il rapporto che ci lega agli animali e al mondo naturale. Tra i protagonisti,
Vittoria Baruffaldi con Sguardi meravigliati: gli animali e i bambini in dialogo con la
libraia Gabriella De Paoli (in collaborazione con Libreria La talpa); il premio Strega
2016 Edoardo Albinati e Salvatore Striano discutono della violenza del branco con
Roberto Manassero, giornalista e critico cinematografico e, infine, un dialogo corale
con i docenti e gli allievi della scuola Sole Nero (a cura di Ecospirituality Fondation)
sulla Kemó-Vad, una forma di meditazione dinamica dalla storia millenaria.
AD ALBA
Torino Spiritualità torna ad Alba con una serie di appuntamenti, realizzati in
collaborazione con Associazione Corale Intonando e Città di Alba e con il contributo di
Egea e Banca d’Alba, per riflettere sull’universo animale, voce di una coscienza
preesistente all’uomo stesso. Tra gli eventi, lo spettacolo Variazioni enigmatiche di
Eric-Emmanuel Schmitt, registi e interpreti Paolo Tibaldi e Mario Bois, traduzione
Luca Barcellona (ingresso €12); l’indagine sul rapporto uomo-animale a cura di Mira
Andriolo (ingresso €6); il seminario esperienziale La bestia nel cervello con lo
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psicoterapeuta Luciano Fico e la lezione Mai solo come mezzo con Vito Mancuso
(ingresso €6)
AL SANTUARIO DI BELMONTE
Dopo un’edizione del festival dedicata a esplorare il rapporto tra uomo e animale,
domenica 9 ottobre presso il Santuario di Belmonte l’attenzione torna ad appuntarsi
sulla nostra relazione con Dio nell’incontro Incroci divini organizzato dal Comune di
Valperga, a cura di Antonio Rinaldis, introduce Valentino Castellani, con i
rappresentanti del Comitato Interfedi della Città di Torino (Ingresso gratuito).
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