- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

Transcript

- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
Primo Piano
Primo Piano
La grande
sofferenza
della terra
di Gesù
PACE PER GERUSA
Il vescovo Marcuzzo racconta le sofferenze e le speranze
“D
omandate pace per
Gerusalemme”.
Quante volte è risuonata nei secoli, anzi nei millenni, questa invocazione di
preghiera dei salmi della Bibbia. Quante volte Gerusalemme, la città della pace, è stata
assediata e distrutta: dagli assiri e dai babilonesi, dai romani e dai crociati. Quante volte
è stata oggetto di contesa, fino
ai nostri giorni, tra ebrei, cristiani e musulmani. Tanta violenza fa nascere un interrogativo nel cuore del credente: perché ancora non si è realizzata
la promessa di Dio su questa
terra? Perché la preghiera di
milioni di uomini non viene accolta? Sono domande che interrogano anche la fede di
monsignor Giacinto-Boulos
Marcuzzo, vescovo ausiliare di
Gerusalemme, originario di
San Polo di Piave. La sua fede,
la fede della Chiesa, lo ha portato a darsi delle risposte. «Vivo la drammatica situazione
della Terra Santa con tanta fede, con molta speranza e soprattutto con una grande carità».
Con fede
«Con fede perché stiamo vivendo eventi e circostanze che
umanamente non capiamo, ci
troviamo davanti alla forza del
male e dell’odio, e nello stesso
tempo davanti a un agire di
Dio. Noi sappiamo che qui c’è
un concentrato del peccato dell’uomo, la manifestazione multivariegata del male, ma nello
stesso tempo è anche la terra
COLLETTA PRO TERRA SANCTA
INTERROGATIVO
PER I CREDENTI
Perché ancora
non si è realizzata
la promessa di
Dio su questa
terra?
Perché la
preghiera di
milioni di uomini
non viene
accolta?
in cui si sono verificati tutti gli
eventi biblici di redenzione, di
amore, di purificazione, quindi è un richiamo permanente
ed eterno all’amore di Dio e alla vocazione dell’uomo a essere amore».
Con speranza
«Con tanta speranza perché
sappiamo che l’ultima parola
non è al male, alla sofferenza,
all’odio, ma è alla vita nuova,
personale e comunitaria, alla
risurrezione che tutti aspettiamo e che tutti sappiamo che
non sarà delusa perché è basata sulla promessa di Gesù e dalla storia che ci dice che il bene
vince sul male».
Con carità
«Con tanta carità: la Chiesa
porta la croce con la gente,
muore con la gente, soffre con
la gente, patisce con la gente,
soprattutto manifesta la solidarietà attraverso le istituzioni
di assistenza e l’amore per l’uomo».
l Venerdì Santo i credenti sono chiamati alla carità, contribuendo
Iproalle
necessità della Chiesa in Terra Santa mediante la “Colletta
Terra Sancta”. L’assenza di una pace stabile acuisce nei luoghi
Il vescovo Giacinto Marcuzzo
La domanda di pace per Gerusalemme continua a salire anche dalla stessa Terra Santa. I
credenti non
hanno perso la
fiducia in Dio e
intravedono
germogli di pacificazione: «Localmente, sia
nella comunità
ebraica che in
quella musulmana, ci sono
gruppi che nonostante tutto,
anche se hanno
avuto un figlio o
un amico ucciso,
credono nella
pace, nella giustizia e nella riconciliazione –
racconta monsignor Marcuzzo
–. È una novità
l’atteggiamento
delle religioni:
LE CINQUE STAZIONI DELLA PASSIONE
La Via Crucis della Terra Santa
ra le emozioni più intense
F
che può offrire un pellegrinaggio in Terra Santa c’è quella che si vive a Gerusalemme,
rifacendo l’itinerario degli ultimi due giorni terreni del Figlio
di Dio fatto uomo: si tratta delle cinque principali stazioni
della sua Via Crucis.
La guida ispirata dell’evangelista, tuttavia, non ci porta soltanto verso il “Gesù storico”
delle sue ultime ore e della sua
drammatica fine sul Calvario.
C’è pure una seconda Via Crucis, abbozzata e segnalata attraverso le pagine evangeliche,
che si intravede in connessione
e in continuità con la passione
di Cristo: la Via Crucis sempre
in atto nella storia. In particolare, la Via Crucis che si sta vivendo oggi nella Terra Santa
dove il male, sotto forma di sopraffazione, di violenza e di odio, sembra, come allora, avere
“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono
utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e
non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.”
[email protected] - www.lazione.it
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-91948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-991 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
Redazione e amministrazione
Via Stella, 8 - Vittorio Veneto
Quest’anno, nella domenica
delle Palme, la liturgia della Parola ci fa ascoltare la Passione
Stampa: TIPSE - VITTORIO V.TO (TV)
Tel. 0438 940249 Fax 0438 555437
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
il sopravvento, mentre la Pasqua tarda a manifestarsi. A tal
punto che la terra in cui Cristo
è morto per la pacificazione del
mondo è diventata l’emblema
della gestazione di quel Regno
di Dio che ogni credente, nonostante tutto, continua a sperare.
ABBONAMENTI 2008:
"L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge
7 agosto 1990, 250".
Annuale (50 numeri) euro 43
Semestrale euro 25 - Sostenitore e. 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Questo settimanale è iscritto alla FISC
Federazione Italiana Settimanali Cattolici
Conto corrente postale n. 130310
ed associato all’USPI Unione
Stampa Periodica Italiana
Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
Chiuso in redazione
il 12.3.2008 alle ore 18.05
santi antichi problemi e povertà e ne genera di nuovi. I cristiani
che vi abitano, il cui numero si assottiglia sempre più, meritano la
prioritaria attenzione delle comunità cristiane, le quali hanno sempre bisogno del “vivente carisma delle origini”. Nell’invitare gli amici della diocesi di Vittorio Veneto a partecipare alla Colletta, il
vescovo Marcuzzo sottolinea che come le donne si recarono, con
coraggio e per amore, al sepolcro con l’unguento per profumare
il corpo senza vita di Gesù, così tutte le comunità cristiane sono
invitate a farsi portatrici dell’“unguento” a favore della Terra Santa, perché la terra di Gesù possa risorgere.
per me la sofferenza non veniva solo dall’odio e dalle vittime
e dal terrorismo, ma ancor più
Il Santo Sepolcro a Gerusalemme
di nostro Signore Gesù Cristo
secondo Matteo. È questo evangelista dunque a guidarci
nelle cinque stazioni della Via
Crucis di Gesù. Esse sono più o
meno raggiungibili dal pellegrino che oggi va a Gerusalemme: il Cenacolo (sulla Santa
Sion); il Getsemani (oltre il Cedron); la casa di Caifa (al Gallicantu?); il pretorio di Pilato (nel
Litostrato?); il Calvario con il
vicino Sepolcro (nella ben nota basilica).
L’evangelista Matteo, ai capitoli 26 e 27 del suo Vangelo, motiva e orienta la nostra sosta in
ciascuno degli scenari, già santificati dalla presenza di Gesù.
Qualche nota tipica di Matteo,
per ogni sosta della passione di
Cristo, può far risaltare con più
evidenza la possibile attualità
del suo racconto.
I. Cenacolo (Mt 26, 1-35): nella concitata successione di episodi – e nel prolungarsi sempre più greve dell’ombra del
complotto contro Gesù – Matteo evidenzia a più riprese la
dal fatto che qualcuno potesse
giustificare questo in nome di
Dio: è la violenza più grande
fatta alla nostra coscienza.
Questo atteggiamento sta cambiando grazie al ruolo decisivo
del Papa e del Patriarca di Gerusalemme, che hanno aiutato
i leader a maturare una coscienza nuova delle relazioni
tra le comunità e nella comunità internazionale, e soprattutto a far capire che la religione ha anche uno scopo sociale,
quello di infondere serenità e
fiducia, pace e riconciliazione,
non odio e dominio dell’altro».
Dio vuole la pace per Gerusalemme. Da lì parte la pace; da
Gerusalemme diventerà pace
universale per tutta l’umanità.
A questa promessa ci affidiamo. E per questo non cessiamo
di pregare: “Domandate pace
per Gerusalemme”. In particolar modo nella Settimana Santa che si apre.
Federico Citron
don Antonio Marangon
piena coscienza di Gesù di essere nella imminenza della sua
fine tragica. Per sei o sette volte, egli fa sapere che il suo tempo è vicino e che liberamente si
consegna, versando il suo sangue per il perdono dei peccati
dell’umanità.
Ad un’attenta lettura delle singole scene di questo primo
grande quadro risalta la figura
solenne e umanissima di Gesù:
incompreso e lontano perfino
rispetto al gruppo dei suoi discepoli.
L’incomprensione si presenta
anche oggi per chi continua a
Primo Piano
16 marzo 2008
3
ALEMME
e della Terra Santa
DAL ZOTTO, VOLONTARIO A GERUSALEMME
“Soluzione non c’è”
al punto di vista uma«stricabile».
Dno,
la situazione è ineÈ l’amara constatazione di Bruno Dal Zotto,
pensionato cenedese oggi trapiantato a Padova, quando
pensa alla sua Terra Santa.
“Sua” perché ci ha trascorso,
con la moglie Gabriella Zagonel, gran parte degli ultimi
tre anni, e qui si appresta a ritornare, tra pochi giorni, per
rimanere fino all’estate. Allora come adesso i coniugi Dal
Zotto lavoreranno come volontari presso i conventi dei
frati francescani a Gerusalemme.
«Se ti fermi solo una settimana in Terra Santa – riflette Dal
Zotto – pensi di avere tutte le
soluzioni per portare la pace;
ma se ti fermi di più, e conosci meglio, capisci che una soluzione non c’è: ci son grandi
meriti e grandi torti da una
parte e dall’altra».
E a lei, che tanto a lungo è vissuto in Terra Santa, che effetto fa vedere o leggere delle
continue violenze?
«Non solo fa male: ma stai
male proprio. Fa male anche
vedere quel che succede a Gerusalemme. E fa male la situazione al Santo Sepolcro,
dove si vede in maniera troppo evidente la divisione tra i
proclamare la possibilità di un
mondo di fraternità e di pace!
II. Getsemani (Mt 26, 36-56):
Matteo rievoca la preghiera di
Gesù al Padre per essere risparmiato dell’amaro calice della passione; ribadendo però ripetutamente che si rimetteva
alla sua volontà.
Ma in quella notte del Getsemani l’evangelista abbozza con
tratti sconcertanti sia la sordità
umana e spirituale dei discepoli alle richieste di solidarietà del
loro Maestro, sia soprattutto la
fredda esecuzione del suo progetto di tradimento da parte di
Giuda: fino ad abbracciare e baciare Gesù!
Nei momenti cruciali della storia, come quello che si sta vivendo oggi in Medio Oriente, i
discepoli di Cristo devono chiedersi seriamente se stanno
comprendendo quello che il Signore chiede loro.
III. In casa di Caifa (Mt 26, 5775). Pietro dichiara e ribadisce
nel cortile della casa di Caifa
cristiani (ci sono cappelle e altari diversi per ciascuna delle
confessioni cristiane presenti)».
Ma per la pace ci sono speranze, allora?
«Rincorrere la pace con le armi assolutamente non porta
effetti. Lì lo si vede chiaramente. L’odio tra arabi ed ebrei si tocca con mano. Ed entrambi dicono: finché non avremo ammazzato anche l’ultimo dell’altra parte, non avremo la pace».
Dobbiamo rassegnarci?
«No, perché ci sono tante piccole realtà di convivenza tra arabi ed ebrei. Continuano a
fiorire; e se per adesso non si
vede risultato, sono certo che
i frutti poi verranno. È quella
l’unica strada».
Situazione senza uscita dal
punto di vista umano, diceva
lei prima. E dal punto di vista
della fede?
«È la via della fede l’unica possibile. Come dice il patriarca
Sabbah: non venite in Terra
Santa per cambiare la situazione; invece andate per le
strade di Gerusalemme pregando, è l’unica soluzione.
Credo che solo un intervento
divino che tocchi i cuori e non
solo il cervello possa essere risolutivo». TB
che non conosce quell’uomo!
La paura di finire come il suo
Maestro, arrestato e giustiziato, ha cancellato così la presunzione che l’apostolo aveva
di seguirlo oltre le sue forze spirituali. Assieme a Marco, Matteo ci fa pure assistere a un momento del processo intentato
dal sinedrio ebraico contro Gesù: allorché i capi dei sacerdoti
fanno intervenire molti falsi testimoni per avere di che condannare Gesù, fosse pure stravolgendo il senso di certe sue
dichiarazioni.
Pusillanimità insieme a menzogna, calunnia, incomprensione dell’altro, continuano a
rendere difficile ogni avvicinamento tra diversi.
IV. Nel “pretorio” di Pilato (Mt
27, 1-31). Matteo aggiunge, a
questa quarta stazione della
passione di Gesù, dettagli che
Marco non ha nel testo parallelo. Così, se centrale è la scelta, da parte dei giudei, di Barabba libero in luogo di Gesù;
soltanto qui viene rievocata la
MONS. ROMANO NARDIN DA SETTEMBRE 2007
A GERUSALEMME RACCONTA LA SUA ESPERIENZA
Questa terra di Dio
a settembre 2007 mi trovo
D
a Gerusalemme, per una
decisione mia, definita “una i-
spirazione” dal vescovo Zenti,
per fare un “anno biblico”: il toccare i luoghi santi, il riflettere sui
passaggi di Gesù, lo studio biblico, la preghiera e un limitato
servizio ministeriale. Non da turista o da pellegrino, ma da cittadino di Gerusalemme.
La terra promessa della Bibbia
In quest’anno ho studiato la storia biblica, i libri storici della Bibbia, la teologia dell’Antico Testamento nei profeti. Allo studio sistematico si è aggiunto anche lo studio archeologico, con
la visita ai vari siti della Palestina. Ho potuto conoscere più
globalmente la storia di quel popolo che Dio ha promesso ad Abramo. Da questa storia sacra emerge la speciale presenza di
Dio. Un Dio che resta sempre
grande e onnipotente, un Dio
che chiama e che guida il suo Popolo, un Dio che ama e che richiama.
Gerusalemme: realtà, sogni e
speranze
Gerusalemme può considerarsi
la regina di tutte le città dell’universo. La sua regalità non ha
nulla di materiale e la sua granfine tragica di Giuda (vv. 3-10).
E poi quel gesto meschino di
Pilato di “lavarsi le mani”, per
rapporto alla condanna a morte di Gesù: una scelta che non
esime chi ha ruoli di responsabilità dalla colpa di correità nella violenza e nei soprusi perpetrati su persone innocenti.
V. Sul Calvario (Mt 27, 32-56).
Anche nella quinta stazione si
può rilevare la pluralità di scene, come in un grande “polittico”. Due dettagli certamente risaltano sotto la penna (il pennello!) di Matteo: anzitutto, il
grido drammatico, e insieme di
pieno abbandono in Dio, da
parte di Gesù: Dio mio, Dio mio
perché mi hai abbandonato? E
poi la reazione del centurione
romano e di quelli che con lui
facevano la guardia a Gesù, dopo la morte di questi: “Davvero costui era Figlio di Dio!”.
Si accendeva così anticipatamente la luce della Pasqua.
Quella Pasqua che anche noi attendiamo sempre con speranza.
Don Antonio Marangon
Mons. Romano Nardin a Gerusalemme
dezza consiste nell’essere stata
scelta da Dio per proclamare la
santità del suo nome di fronte
alle nazioni. I profeti e il Cristo
hanno qui proclamato per la prima volta l’esigenza della giustizia e del diritto: al loro ideale di
pace e di amore si ispira ancora
l’umanità nella sua ricerca di felicità. Le tre grandi religioni che
si dividono il mondo e metà dell’umanità, la considerano la capitale religiosa per eccellenza, la
città santa. Per gli ebrei Gerusalemme è il simbolo delle loro
glorie passate e speranza di un
mondo futuro. Per i cristiani è il
luogo dove Gesù patì e fu crocefisso, trionfando sulla morte
e sul peccato con la sua risurrezione. Per i musulmani è il luogo sacro da cui il profeta Maometto fu elevato al cielo. Gerusalemme è la città della redenzione, ma è anche la città del rifiuto: mistero che continua fino
ad oggi. Culla della fede e città
santa, Gerusalemme è stata anche luogo di desolazione, di terrore e di sangue.
Tempo di tensioni sociali
Nel 2002 inizia il muro di 400
chilometri che separa Israele
dalla Palestina. E la tensione
scoppia. I palestinesi rivendicano i territori occupati, hanno bisogno di entrare liberamente a
Gerusalemme. Sorge il problema dei visti. Le tensioni esplodono in atti di terrorismo, di
guerriglia e di morte.
Il paese meno cristiano
In tutti i nostri paesi, Natale e
Pasqua sono le feste più grandi
per un popolo. A Gerusalemme
questi sono due giorni feriali e
non esiste festa cristiana. I cristiani locali sono ridotti al 2%.
Parecchi hanno dovuto emigrare per mancanza di casa, di lavoro e di sostentamento. In que-
st’ultimo tempo ho potuto sostenere una di queste famiglie
con l’aiuto che viene da Conegliano.
Luce delle nazioni
Gerusalemme, paradossalmente, è il paese in cui si prega sempre: o nelle chiese dei cristiani o
nelle moschee dei musulmani o
nelle sinagoghe degli ebrei. Ogni giorno la Custodia di Terra
Santa organizza un’ora di adorazione nella chiesa della Flagellazione. Ogni venerdì alle 15
si fa la Via Crucis, molto partecipata. Ogni giorno in Basilica
del S. Sepolcro c’è la processione con la preghiera davanti ai vari punti di riferimento. I pellegrinaggi sono espressione di
preghiera. E sono tantissimi: una fiumana che fa della Basilica
del S. Sepolcro un lago di credenti. Il paradosso: Gerusalemme non crede a Gesù Cristo ed
è piena di persone credenti e seguaci di Cristo.
Uno stile di vita e un cammino
di salvezza
Come Israele anche il popolo di
Dio è in cammino verso la salvezza. Il Signore ci chiede di partire dalle nostre sicurezze e fragilità e di procedere verso la terra promessa della perfezione cristiana accettando il deserto dell’aridità, la sete e la fame della
ricerca e le prove della vita. Al
termine del cammino ci attende,
come Gesù, il calvario. Ma non
è per la morte. Vicino c’è la tomba della risurrezione. Qui nasce
la vita, qui rinasce la speranza.
Questa è la Pasqua alla quale ci
siamo preparati e che vorremmo solennemente celebrare. Così si conclude il nostro esodo.
Nelle braccia e nel cuore di Dio
Padre troviamo pace per noi e
per il mondo intero.
Don Romano Nardin
16 marzo 2008
Segue dalla prima
on un ragionamento sempliC
ce: Dio non interviene o perché non è capace cioè non è on-
nipotente o perché non è buono
e non si interessa di noi e delle nostre sofferenze, in ambedue i casi non è Dio. Semplice, no? Troppo semplice. È la semplificazione
che pretende di ridurre tutta la vita dentro lo schema delle nostre
idee chiare e distinte che sono poi
alla fin fine le idee che scaturi-
scono da ciò che si può toccare
con mano. Ma la vita non è così
riducibile e nemmeno la nostra
intelligenza ha un uso così ristretto.
Soprattutto la semplificazione che
annulla la distanza incolmabile tra
noi e Dio mette in pericolo la fede. Annullare questa differenza
significa considerare Dio come uno della nostra misura, sia pur un
po’ più grande e allora è incom-
prensibile che non intervenga come noi interverremmo. Un Dio
così non esiste. Il vero credente,
anche senza grande cultura, mantiene sempre vivo il senso della infinita differenza. Chi ne è privo, rifiuta Dio già in partenza. Simone
de Beauvoir, la scrittrice francese,
compagna di Sartre, racconta come è diventata perfettamente atea. Quand’era adolescente voleva risolvere una volta per sempre
il problema di Dio. Si è messa davanti ad un orologio è ha intimato a Dio: “Se entro dieci minuti
non ti fai vivo vuol dire che non
esisti”. Chi ha coltivato in sé la fede religiosa sa che mai e poi mai
Dio accetta simili pretese.
Lo scandalo del male nel mondo
non si risolve con ragionamenti o
atteggiamenti di questo tipo. Anzi con nessun ragionamento. Allora bisogna mettere da parte l’intelligenza che è pure, per il credente, un altissimo dono di Dio?
C’è un altro modo di usare l’intelligenza che troviamo nei veri credenti ed è quello di essere intelligentemente attenti alla vita nella
sua complessità. Un’attenzione
cosciente, una vigilanza consapevole che coglie segni, esperienze,
parole e fatti che ti rendono certo che non sei lasciato in balia del
caso. Ogni credente che coltiva la
sua fede, che non se ne sbarazza
con leggerezza, che tiene così aperta la sua intelligenza, per quanto sballottata sia la sua vita, per
quanto colpita dolorosamente,
riesce a concludere: eppure io sono contento di esistere e ringrazio Dio che mi ha dato questa vita. Certo non è sempre così immediata la conclusione, egli può
passare per momenti di totale oscurità, ma alla fine arriva a questa conclusione. E non maledice.
E non dispera. Ma continua a vivere nella consapevolezza di essere in mani buone, e, se si vuole,
anche sotto le ali protettive di un
angelo. GpM
ternativa, c’è il parroco, oppure
la Caritas, o qualche isolata iniziativa istituzionale (come lo
sportello badanti avviato da Italia Lavoro a Vittorio Veneto). E
compaiono per la verità anche
fantomatiche agenzie private
che incrociano domanda e offerta).
Ma prendere una “badante” non
equivale a comprare un vestito
o un paio di scarpe. La “badante” sta vicino all’anziano, lo deve accudire, talora svolge servizi “para-infermieristici”. Chi verifica oggi le competenze e le capacità delle donne che si offrono per assistere gli anziani? Chi
tiene una lista di badanti “abilitate”? Chi controlla il loro operato e sanziona le assistenti che
non si comportano correttamente? Come si sa, la maggior
parte delle badanti sono straniere: allora si pone il problema
della lingua. Se parlano poco, o
per nulla, l’italiano magari con la
famiglia trovano comunque il
modo di capirsi, di intendere
quali sono le mansioni richieste.
Ma poi che assistenza daranno,
che compagnia faranno all’anziano, se non spiaccicano una
parola? Qualche Comune ha organizzato dei corsi all’uopo, ma
con scarsi risultati: le badanti vogliono corsi brevi per arrivare al
“pezzo di carta” da sfruttare sul
mercato.
Anche se più di qualcuno non ci
pensa, “prendere” una badante
significa formalmente “assumere una dipendente”. Una pratica
burocratica non difficile, se si
vuole, ma con la quale sicuramente pochissimi hanno dimestichezza. Due le alternative: la
via più comoda è l’accordo “in
nero”, non serve niente, costa
meno alla famiglia, l’interessata
guadagna di più; per quella in
regola invece bisogna farsi aiutare. Da chi? In genere dai patronati Acli, o dalle stesse Caritas.
Insomma serve, urgentemente,
un ente che si accolli la gestione
del settore badanti, mettendo in
piedi le attività che mancano e
coordinando le associazioni e gli
organismi (come Acli, Caritas...)
che già portano avanti alcune iniziative. L’Ulss per la sua dimensione territoriale e per la sua
vocazione a occuparsi sia del sanitario che del sociale ci appare
come l’ente più idoneo.
L’ipotesi della casa di riposo, al
di là dei costi che ha, si scontra
con le liste d’attesa: uniche a li-
vello di Ulss, devono incrociare
le varie disponibilità, le opzioni
di altri candidati, la gravità degli anziani, i vari rapporti degli
assistenti sociali. Districarsi non
è facile. E comunque, nonostante la buona disponibilità di
posti nell’Ulss (14 sono le case di
riposo nella sola Ulss 7, con oltre 1500 posti), sono sempre pochi.
Un servizio che gestisce direttamente l’Ulss è invece l’assistenza domiciliare integrata, ossia
un supporto infermieristico alle famiglie che tengono i propri
anziani in casa. Per il tipo di servizio (una visita periodica) e per
il rapporto tra disponibilità di
personale e numero di assistiti,
è però inevitabile che questo
supporto, pur svolto puntualmente dagli operatori, non sia di
grande aiuto alle famiglie stesse.
Del coordinamento tra questi aspetti del “problema anziano” il
piano locale per la domiciliarità
adottato dall’Ulss 7 si è occupato, introducendo i cosiddetti
sportelli integrati, che servono
proprio a dare le giuste dritte alle famiglie e che – secondo il piano stesso – dovevano essere operativi in tutti i Comuni e nei
distretti dal 1º gennaio 2007.
Laddove anche siano operativi,
però, mancano della dovuta divulgazione. Insomma, se ci sono non lo si sa. Ergo, così non
servono. AZ
governo cinese “in maniera inimmaginabile”». Ha parlato esplicitamente di genocidio culturale contro il suo popolo. Ha
detto che dal 2002, anno in cui
ha iniziato contatti con il governo di Pechino per ottenere
non l’indipendenza, ma una
maggiore autonomia, non si è
fatto un solo passo avanti.
La denuncia è molto forte, visto
il personaggio. Sembra smentire la sua tradizionale strategia
conciliante e dialogante, imperniata sul riconoscimento che
il Tibet è "parte della Cina".
Questa sterzata verso toni più
drammatici ci fa capire due cose. Da un lato, dimostra quanto duro sia il regime di Pechino
nei confronti delle minoranze.
Non solo i tibetani, ma anche
gli Uiguri, i mongoli, e le minoranze religiose, sono da tempo
nel mirino della repressione.
Nel vuoto ideologico e di valori che sembra caratterizzare la
Cina del miracolo economico, i
soprusi e la discriminazioni
contro i gruppi minoritari, ininfluenti sul piano economico, sembra non trovare ostacoli. L’ebbrezza della corsa al benessere e al successo economico spegne l’attenzione su qualsiasi altra realtà.
Dall’altro lato, però, la denuncia
del Dalai Lama ci mostra che la
Cina, oggi più che mai, è vulnerabile. Il Dalai Lama non ha
mai voluto appoggiare le richieste di boicottaggio dei giochi olimpici di Pechino. La finestra che le Olimpiadi con-
sentiranno di spalancare sulla
realtà della Cina è infatti un’occasione da non perdere. Il regime cinese ha avviato, da anni, una strategia di normalizzazione del Paese, oscurando
le realtà più imbarazzanti. Ma
la capacità di mobilitazione dei
gruppi perseguitati non va sottovalutata. La comunità internazionale non ha chiesto nessuna contropartita alla promozione di Pechino come sede dei giochi olimpici - e ha
commesso un grave errore. Gli
stati fanno a gara nel chiudere
un occhio sui “record” negativi della Cina in tema di diritti
umani e libertà fondamentali
- in attesa di stupire di fronti ai
record logistici e sportivi delle prime Olimpiadi cinesi. Ma
i gruppi perseguitati in Cina
hanno forse in mano una carta vincente per far sì che la
prossima estate la loro sofferenza sia un po’ più capita e un
po’ alleviata dalla solidarietà,
tardiva ma concreta, dell’opinione pubblica planetaria.
Paolo De Stefani
NELLA MALATTIA DEGLI ANZIANI LE FAMIGLIE NON SANNO A
CHI RIVOLGERSI. E L’ULSS CHE FA?
Nonno sta male: che si fa?
S
e non vi è già capitato, provate per un attimo a pensare all’eventualità di un familiare anziano che si ammala,
e che necessiti di un aiuto. Che
fate? Da chi andate? Dove sbattete la testa? La questione è già
sul tavolo. Se da un lato l’età media della popolazione lascia presupporre che sarà più frequente e massiccio il bisogno di accudire sempre più persone e
sempre più anziane, dall’altro le
strutture ospedaliere non trattengono più i degenti, anche se
anziani, se non in presenza di
particolari patologie o in condizioni di rischio per la vita, inoltre ancora non esiste un punto
di riferimento, uno sportello a
cui rivolgersi.
In realtà il problema è ancor più
complesso ed è la gestione globale dell’assistenza all’anziano:
ai familiari manca un interlocutore istituzionale che presenti
un prospetto delle tipologie di
assistenza cui si può ricorrere. E
se per le risposte “istituzionalizzate” (casa di riposo, centro
BADANTI
Nella scelta delle
badanti ci si affida
alla Caritas, alle Acli
o al passaparola,
perdendosi tra
problemi di
burocrazia. E che
competenze
sanitarie /
assistenziali
possono avere?
diurno, assistenza domiciliare...)
una qualche informazione si riesce a recuperare, per le assistenti
familiari, meglio note come “badanti”, vale il principio dell’arrangiarsi. Il sistema migliore, e
anche quello più utilizzato, secondo una recente indagine promossa dalle Acli trevigiane, è
quello del passaparola: c’è sempre qualche parente, qualche amico, qualche vicino che si è trovato di fronte al problema. Lui ci
può dire come lo ha risolto. In al-
DENUNCIA I SOPRUSI CINESI IN TIBET
Il Dalai Lama rinuncia
il Dalai Lama perSdee anche
le staffe, significa che la
situazione è davvero insostenibile!
In questi giorni di marzo si celebra, in tutte le comunità tibetane della diaspora, l’anniversario della “riconquista” cinese del tetto del mondo: nel
1959, le truppe dell’esercito
popolare cinese oltrepassavano i confini storici di quella
che era una provincia di fatto
indipendente dell’ex celeste
impero, occupavano il paese,
cominciavano un’opera di sistematica distruzione dei
templi buddisti e delle vestigia
di una cultura millenaria, co-
stringevano all’esilio migliaia e
migliaia di monaci, compreso il
capo spirituale della nazione.
Tenzing Gyatso, il Dalai Lama,
da allora, vive in India, nella cittadina di Dharamsala. Può viaggiare dappertutto, ma non può
tornare in Tibet.
Ha ricevuto il premio Nobel per
la pace (nel 1989), ma oggi, dopo decenni di sforzi diplomatici, politici, di dialogo religioso,
spirituale e culturale intessuti
con tutti gli stati e i popoli del
pianeta, sembra sul punto di
gettare la spugna.
«I diritti dei tibetani - ha detto
recentemente commemorando
i fatti del 1959 - sono violati dal
Attualità
16 marzo 2008
ULS 9: CODE PER LO SCREENING
CONTRIBUTI REGIONALI ALLE COOPERATIVE SOCIALI
T
a Giunta regionale ha deterL
minato i criteri di ammissione ai contributi regionali per la
empi massimi di attesa per le prestazioni specialistiche nell’Ulss 9
in linea con quelli previsti dalla Regione Veneto, ma situazione critica per colonscopia e gastroscopia. «Le liste di attesa per la colonscopia – ha detto il direttore sanitario dell’Ulss 9, Pier Paolo Faronato –
presentano criticità per la massiccia adesione allo screening colon-retto, il 30% in più rispetto a poco tempo fa. Il 6-7% di persone viene poi
sottoposto alla colonscopia per approfondire gli esiti, andando così a
ingrossare la lista. Ma su 1.600 cittadini che si ritenevano “sani”, 1.010
avevano dei polipi e 615 di essi polipi ad alto rischio, con 79 casi di tumore misconosciuto. Stiamo studiando percorsi diagnostici specifici
per i pazienti che hanno bisogno di approfondimenti dopo uno screening». Per assicurare il rispetto dei tempi della lista di attesa, l’Ulss 9
ha stipulato un accordo con l’ospedale San Camillo di Treviso, che garantirà 2 mila prestazioni annue tra colon e gastroscopie. PF
cooperazione sociale per l’anno
2008 e le modalità di presentazione delle domande per suddividere il finanziamento complessivo di 528 mila euro stanziati a favore del settore nel bilancio regionale recentemente
approvato dal consiglio regionale.
La legge regionale dispone che
vengano concessi annualmente
alle cooperative sociali contributi per la promozione del settore e il sostegno di singole iniziative; le tipologie di spesa sostenute sono per gli interventi di
investimento o nella fase di avvio delle cooperative sociali. Per
l’anno in corso si è deciso di destinare i contributi ai progetti di
investimento predisposti dalle
cooperative sociali di tipo A, cioè
a quegli organismi cooperativistici che operano nella gestione
di servizi socio-sanitari ed edu-
5
cativi. Per quanto riguarda invece gli interventi a sostegno dell’avvio dell’attività delle cooperative sociali sono indirizzati alle cooperative sociali di tutti i tipi.
«La Regione – afferma l’assessore Valdegamberi – conta molto
sul mondo cooperativo per portare avanti al meglio le politiche
a favore della persona». All’albo
regionale sono iscritte più di 500
cooperative sociali, che danno
lavoro a più di 40 mila persone.
CONTRO IL CANCRO AL COLLO DELL’UTERO
DUE SERATE
DI FORMAZIONE
Il vaccino
delle ragazzine
egnaliamo due incontri sul
Smarzo
Papilloma virus. Venerdì 14
alle 18 nel centro socia-
E
ntro breve le ragazze nate
nel 1996 riceveranno una
lettera con cui l’Ulss le convoca al Distretto di riferimento
per la somministrazione gratuita
del vaccino contro il Papilloma
virus. Sta infatti partendo, in tutto il territorio nazionale, la campagna di vaccinazione voluta dal
ministero della Sanità per prevenire il cancro alla cervice dell’utero, il primo tumore che l’Organizzazione mondiale della sanità
ha riconosciuto come interamente riconducibile a un’infezione di cui è responsabile, per l’appunto, il Papilloma virus (la cui sigla è Hpv). In seguito a questa
campagna si svilupperà lentamente l’immunità a un virus per
un’intera generazione: dalle attuali dodicenni in poi.
Tre le dosi, iniezioni sul braccio,
da fare a distanza di sei mesi tra
la prima e l’ultima. Come detto,
per le dodicenni chiamate dal-
l’Ulss la somministrazione è gratuita. L’Ulss vaccina, su richiesta,
anche le ragazze tra i 13 e i 26 anni dietro pagamento del ticket di
135 euro a dose, quindi 405 euro
in totale (ma probabilmente il costo presto diminuirà). Le donne
con più di 26 anni se vogliono
vaccinarsi devono comprare il
vaccino in farmacia al costo di
188,15 euro a dose. Attenzione
però. Il vaccino ha un’elevata efficacia solo per le ragazze che non
sono già entrate in contatto con
il virus. In altre parole, è sicuramente efficace per coloro che non
hanno ancora avuto rapporti sessuali.
La diffusione dell’infezione
L’infezione causata dall’Hpv virus
è frequente nella popolazione
femminile, con un’incidenza che
arriva al 75%, ma nella maggior
parte (circa l’80%) dei casi l’infezione guarisce da sola. Nei re-
stanti casi l’Hpv può rimanere latente (cioè non svilupparsi) oppure trasformarsi in cancro o altra malattia.
Il vaccino previene il 70% dei tumori provocati dall’Hpv, cioè
quelli causati dai ceppi 16 e 18. Il
restante 30% di tumori, prodotti
dalla restante quarantina di ceppi, non può essere prevenuto. Pertanto resta necessario effettuare
periodicamente il pap-test (l’adesione a questo screening è oggi,
nell’Ulss 7, del 65%). Il pap-test è
un sistema di prevenzione che
rientra nei Livelli essenziali di assistenza
(Lea) ed è garantito
gratuitamente, ogni
tre anni, alle donne
con età tra i 25 e i 64
anni.
Studi effettuati in
Europa e negli Stati
Uniti rivelano che il
vaccino dà una pro-
le di Cappella ne parla il primario di ostetricia Ezio Candiotto su invito dell’amministrazione comunale. Giovedì
20 marzo, alle 20.45, a San Cassiano di Livenza, nei saloni della Festa del vino, ne relaziona
Elio Campagnuta, chirurgo oncologo del Cro di Aviano.
tezione tra il 98 e il 100% relativamente ai ceppi 16 e 18 (che provocano il cancro), e 6 e 11 (che
causano altre patologie sessualmente trasmesse). Il livello di efficacia crolla al 50% nel caso di
somministrazione a donne già infette. Quindi funziona sicuramente come prevenzione, molto
meno come cura.
La sperimentazione a Vittorio Veneto
C’è un Comune dell’Ulss 7 che è
partito prima degli altri con la somministrazione del vaccino.
Si tratta di Vittorio
Veneto. Lo scorso anno sono state chiamate tutte le ragazze nate nel 1989 e nel 1990
(circa 240 in tutto). La
risposta è stata diIl papilloma virus screta: il 65% ha ac-
colto l’invito e si è presentato al
Distretto per la vaccinazione. Presto l’operazione verrà ripetuta dal
Comune di Cappella per le diciottenni.
I dubbi di “Altroconsumo”
Tenuto conto che la vaccinazione costa alle casse dello Stato 70
milioni di euro, l’associazione “Altroconsumo” pone l’interrogativo
se si tratti di soldi ben spesi, specie se si tien conto che il vaccino
protegge solo da alcuni ceppi del
papilloma, per cui le donne dovranno continuare a fare il pap
test. A favore del vaccino depone, però, il dato sui nuovi casi di
cancro della cervice uterina diagnosticati ogni anno in Italia, circa 3.500, e i circa 1.500 casi di
donne che muoiono, annualmente a causa di questa patologia.
Federico Citron
UNA DELIBERA REGIONALE CERCA DI FARE CHIAREZZA SU TEMPI, COMPETENZE
E RESPONSABILITÀ DEL PAGAMENTO
IMPORTO DELL’ASSEGNO DI CURA PER IL 2008
Novità per l’assegno di cura
Non autosufficienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da 53 a 267 euro al mese
Malati di Alzheimer o altre demenze . . . . . . . . . . . . . . da 373 a 534 euro al mese
Contributo badante* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da 51 a 267 euro al mese
Isee 2006 massimo per accedere all’assegno . . . . . . . . . . . . . . . . 14.612,15 euro
Isee 2007 massimo per accedere all’assegno . . . . . . . . . . . . . . . . 14.992,07 euro
ovità per l’assegno di cura,
N
che in Veneto dal 2007 ha
unificato e sostituito i contributi
precedentemente dati per i non
autosufficienti, per i sofferenti
di Alzheimer e per chi assumeva una badante.
La giunta regionale ha infatti
approvato il 12 febbraio la delibera 287 che integra la delibera
di giunta 4135/2006, quella che
ha istituito l’assegno di cura.
Secondo la Regione questa nuova delibera permetterà di assicurare un contributo a tutti
quelli che hanno diritto all’assegno di cura, e di far sì che questo contributo sia un vero sostegno, e non solo un aiuto simbolico, per i casi più gravi di ammalati assistiti in casa.
La nuova delibera prevede che
la Regione stanzi una volta all’anno il contributo alle Ulss e
che le Ulss, una volta ogni sei
mesi, eroghino il contributo a
chi ne ha diritto. Oppure che incarichino i singoli comuni di pagare l’assegno ai propri residenti.
È anche possibile alle singole
Ulss decidere che la Regione
trasferisca il fondo per l’assegno
di cura direttamente ai Comuni.
Dalla nuova delibera arriva poi
un chiarimento sull’Isee, cioè
l’indicatore del reddito da utilizzare per sapere a quanto ammonta l’assegno che la famiglia
deve ricevere. In merito: per il
periodo gennaio-giugno 2008,
l’Isee da considerare per determinare l’ammontare dell’assegno di cura può essere quello
del 2006, ma incrementato dell’indice Istat, o quello del 2007;
per il secondo semestre 2008 si
deve prendere a riferimento l’Isee 2007. Resta però invariato il
criterio di calcolo dell’assegno
di cura. Anche se in delibera è
presente l’incarico ai servizi sociali regionali “di avviare lo studio di possibili soluzioni innovative per la rilevazione della situazione economica delle persone non autosufficienti per le
quali viene richiesto l’assegno di
cura”.
La delibera 287 chiarisce alcuni punti del testo precedente che
avevano suscitato discussione,
ma di fatto non raccoglie le due
principali proteste espresse dall’Associazione famigliari Alzheimer e in particolare dal coriaceo
cittadino vittoriese Carlo Menegon: cioè che il limite Isee per
l’accesso all’assegno è troppo
basso (sopra i 15 mila euro di Isee non si è certo ricchi), e che
(a seconda delle categorie)
*Il contributo badante può spettare solo per l’assistenza di persone non autosufficienti
l’assegno erogato ogni sei mesi
(il precedente contributo
Alzheimer arrivava ogni tre mesi) è un peso eccessivo per le famiglie, che devono così accollarsi tutte le spese per un lungo
periodo prima del rimborso. Periodo ancor più lungo se l’assegno di cura tarda ad arrivare:
come accaduto per il contributo del primo semestre 2007,
giunto a molte famiglie solo a
fine anno. E l’assegno per il secondo semestre 2007 deve ancora arrivare a molti, eppure siamo già a marzo. La speranza è
che siano solo gli assestamenti
di un sistema che è ancora in fase sperimentale.
Tommaso Bisagno
6
Attualità
16 marzo 2008
19 MARZO, SAN GIUSEPPE, FESTA DEL PAPÀ
Papà, da padrone
a peluche
L
iturgicamente quest’anno viene anticipata a sabato 15 (perché il 19 cade nella Settimana Santa) ma per tutti i figli mercoledì 19 marzo sarà
un giorno particolare. Nella sua semplicità, la festa di
San Giuseppe è la festa di tutti i papà. Ma come sono i papà d’oggi? Se ne occupano sociologi, se n’è oc-
cupato l’Istat. Ce ne occupiamo tutti i giorni noi stessi, da padri o da figli.
In questa pagina, riportiamo una sintesi dell’indagine Istat, una riflessione del pedagogista Daniele Novara sui rischi dei papà peluche, e la testimonianza
di un figlio adulto di fronte alla malattia del padre.
S
top ai papà peluche, così
morbidi da produrre figli tiranni e, in un certo senso,
figli orfani. È un atto d’accusa
contro la generazione post-sessantottina dei papà quello che
viene da Daniele Novara, direttore a Piacenza del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti.
I papà, una rivoluzione in
trent’anni. Sì, perché i papà sono
cambiati radicalmente: nell’arco
di una generazione o poco più –
diciamo in trent’anni – hanno subito una metamorfosi sostanziale. Si dice sempre che il ’68 ha avuto per protagonista la donna,
che ha costruito la sua emancipazione nel lavoro e nella famiglia. Ma chi ha davvero “cambiato mestiere”, non tanto nel lavoro ma nella famiglia, sono gli uomini.
«I padri – spiega Novara – si sono “maternalizzati”. I padri divenuti “morbidi” con i figli sono stati visti come l’esito finale del processo di erosione della figura arcaica e negativa del padre padrone».
Com’erano i papà di una volta. E
per molti versi è vero: chiunque
può raccontare di papà (oggi
nonni) nati negli anni Venti o
Trenta, che non hanno mai cambiato un pannolino, raramente
hanno giocato con i propri bambini, hanno scansato per timidezza coccole e baci, e a volte sono stati quasi assenti dal punto di
vista educativo e del dialogo.
Però le punizioni, e più di qualche scappellotto, erano affar loro. E dinanzi ai loro rimproveri
o alle regole da loro imposte, i figli chinavano il capo. Spesso erano più autoritari che autorevoli, ma avevano chiaro come
muoversi in famiglia.
Come sono i papà di oggi. I padri
venuti dopo, quelli di oggi, nati
negli anni Sessanta e Settanta,
sono di un’altra pasta: condividono con la moglie la cura dei
bebè e dei più grandini, sono pieni di coccole e affettuosità, giocano e parlano ad ogni pié sospinto. Tutte cose positive, che li
avvicinano ai figli. In compenso,
però, fanno una gran fatica a mostrare il loro volto burbero: pongono regole ma concedono mille eccezioni e sgridano ma senza convinzione.
«Recuperiamo la via di mezzo: il
padre che aiuta i figli a stare al
mondo». Da un estremo all’altro,
insomma: «Tra il padre padrone
Daniele Novara
e il padre peluche – argomenta
Novara – bisogna recuperare una figura di padre educativo. Un
uomo, cioè, che svolga bene il
suo ruolo: quello paterno è un
ruolo educativo. È il padre che
dà una spinta al bambino, lo tira
fuori dal lettone, gli dice che i
compiti li deve fare da solo, che
deve mangiare da solo, che lo
porta a fare sport, a provare esperienze nuove...: il ruolo del padre è di aiutare i figli a stare al
mondo».
«Le mamme più utili ai bebè, i
papà ai figli adolescenti». Novara è piuttosto critico sui papà
“mammi”: «È chiaro che nel momento in cui si chiede al padre di
fare la madre, lui è incapace di
farlo: diventa grottesco, si mette
a fare il clown con il bimbo, svolge male le funzioni materne, le
realizza in maniera ridicola».
Perciò, continua il pedagogista, è
conveniente un passo indietro,
per recuperare una figura “mediana” di padre, alla fine più utile sia ai figli che alla moglie: «È
necessario che si ritrovino il ruolo materno dell’accudimento, che
tende a spegnersi con la crescita
dei bambini, e quello dei padri,
che diventa sempre più importante quando i figli diventano
grandi, e tanto più nell’adolescenza, nel fronteggiare la necessaria spinta trasgressiva dei
ragazzi, la loro tendenza alla conflittualità, le loro bugie, la loro
volontà di stare nel gruppo e di
allontanarsi dalla famiglia».
Il papà “giusto” contiene le spinte trasgressive. «Ma questo allontanamento deve essere gestito dalla figura del padre, nel senso che il padre deve far sì che l’uscita dal nido non sia pericolosa.
Specie tra gli 11 e i 14 anni, l’età
più critica, quando la spinta a
staccarsi dai vincoli familiari diventa più forte, un papà autorevole ed educatore – nel senso di
capace di contenere le spinte centrifughe – è essenziale».
Giorgio Malavasi
L’INDAGINE ISTAT
Responsabilità diverse
indagine dal titolo “DivenL
’
tare padri in Italia” condotta dall’Istat nel 2006 ha mo-
strato che la responsabilità della cura quotidiana dei figli ricade ancora in massima parte sulle spalle della madre. L’impegno
dei padri è discontinuo, spesso
limitato alle attività meno gravose (vedi tabella), e frequentemente esercitato solo in caso di
“necessità”. È solo un’esigua minoranza di padri, infatti, che
svolge quotidianamente tutte le
mansioni necessarie alla cura
primaria dei figli.
Il coinvolgimento paterno aumenta sensibilmente se la madre lavora. E se l’attività di cura
della madre viene già sostituita
da nonni o baby-sitter anche i
padri si rivelano più attivi.
Anche il livello di istruzione, il
numero di ore lavorate, e la loro combinazione tra i coniugi,
hanno un impatto nella cura dei
figli piccoli.
COSA FANNO I PAPÀ
(valori percentuali)
età dei figli
0-2 anni 3-5 anni
GLI FANNO IL BAGNO
Tutti i giorni
8,0
8,1
Qualche volta alla settimana 30,0 25,1
Mai
37,8 39,0
LO METTONO A LETTO
Tutti i giorni
25,6 23,3
Qualche volta alla settimana 41,1 39,5
Mai
15,1 14,6
LO FANNO MANGIARE
Tutti i giorni
21,0 21,1
Qualche volta alla settimana 38,1 38,7
Mai
20,8 18,9
GLI CAMBIANO IL PANNOLINO
Tutti i giorni
20,7 13,2
Qualche volta alla settimana 30,9 22,1
Mai
31,0 49,3
LO VESTONO
Tutti i giorni
16,2 14,5
Qualche volta alla settimana 39,2 38,6
Mai
24,7 20,4
LA TESTIMONIANZA DI UN FIGLIO NELLA MALATTIA
DEL PADRE
Mani di padre
l 18 marzo 2006, sabato pomeIpapà,
riggio e vigilia della Festa del
mia moglie ed io, sposati da
pochi mesi, stavamo preparando
il necessario per ospitare a pranzo
i nostri genitori il giorno successivo. Alle 19 circa ci fu comunicato
che mio padre era stato trasportato all’ospedale per un’emorragia cerebrale e, dopo giorni di coma e
mesi di delirio, voglio ricordare in
particolare un giorno che per me
rappresenta un “nuovo inizio” dopo aver rischiato di perderlo per
sempre.
Voglio dedicare questa memoria
a tutti i parenti e gli amici che ci
hanno aiutato ad assistere mio padre giorno e notte ininterrottamente per undici settimane; li ringrazio inoltre per non averci fatto
mancare l’appoggio morale e le
molteplici visite nei cinque mesi
passati presso i vari ospedali.
Sono particolarmente riconoscente al personale ospedaliero della
neurochirurgia di Treviso, della
rianimazione di Conegliano e del
reparto Rrf di Vittorio Veneto.
24 giugno 2006. È un caldo pomeriggio d’inizio estate.
È una soddisfazione entrare
nella camera dell’ospedale di
Vittorio Veneto dove è ricoverato mio padre e vederlo sereno accogliermi con un sorriso
spontaneo; non è ancora in grado di parlare, riesce solo a dire
“Ao” (ciao) e “No” con voce calma e molto roca. Ci rallegriamo perché percepiamo la sua
grande volontà di recuperare
fisicamente e di riprendere la
vita lasciata in sospeso tre mesi prima.
Vado a sedermi vicino al letto
dal quale mio padre mi sta
guardando con un lieve sorriso sul volto. Appoggio la mano
destra alla sbarra del letto, mio
padre pone la sua mano sulla
mia guardandomi assonnato.
Lui è disteso, rilassato, il respiro è regolare. Si addormenta
beato. La sua mano sinistra non
si sposta dalla mia che non oso
muovere per non interrompere il suo sonno. C’è un silenzio
speciale a quest’ora nel reparto
di riabilitazione, i pazienti cercano di riposare e il personale
è rispettoso degli ospiti in fase
di recupero.
Anch’io mi rilasso. Mi piace stare qui a pensare e ascoltare.
La mia mano destra sta sudando terribilmente sotto quella si-
nistra di mio padre, ma non voglio ritrarla per evitare che si
svegli, anzi, realizzo che è più
grande della mia e me la avvolge con soddisfazione.
Ha lavorato tanto quella mano!
Sempre per il bene della famiglia, non di se stesso. Non ha
mai smesso di muoversi nemmeno quando, nei due mesi
precedenti in preda al delirio,
non doveva toccare gli strumenti collegati al suo corpo per
garantirgli la sopravvivenza, al
punto di rendere necessario il
doverla legare alla sbarra del letto.
Mi fa capire tante cose questa
mano, mi trasmette emozioni
nuove, mai provate e mi fa pensare a tutti i momenti trascorsi
assieme prima di questa grande sofferenza.
Questa mano, che parla al posto della voce, è capace di trasmettermi ancora l’affetto e la
sicurezza di sempre, facendomi
ricordare quanto questo corpo
oggi così fragile e indifeso fosse forte come una roccia sino a
pochi mesi fa.
La pelle chiara, le dita lunghe
così vicine al mio viso mi ricordano la sua fisarmonica, compagna d’innumerevoli momenti felici, simbolo della sua allegria e voglia di vivere che tuttora lo aiuta a combattere per rimettersi in piedi e riprendere la
vita quotidiana.
Vorrei tanto poter fare di più,
trascorrere più giorni o ore al
suo fianco in questo periodo,
vorrei che sentisse l’affetto che
provo per lui. Non so se ora dorme, se sogna o magari sta pensando; e nemmeno posso sapere quanto e fino a quando lui ricordi il suo passato vista la grave lesione subita, ma sono sicuro che mi riconosce ed io sono orgoglioso di essere suo figlio!
Oggi, trascorsi due anni dall’incidente, osservo il suo grande
recupero psico-motorio ottenuto grazie alle ininterrotte fisioterapie, alla straordinaria forza e costanza di mia madre nel
seguirlo con lo stesso affetto e
dedizione che si dedicano a un
bambino che cresce.
Coraggio papà! Ora che il peggio è passato contiamo sulla tua
grande volontà perché tu possa ristabilirti al meglio.
Marco Martuzzi
San Vendemiano
Attualità
16 marzo 2008
7
I CANDIDATI ALLE ELEZIONI DEL 13-14 APRILE
Un esercito
per 49 poltrone
D
opo settimane di trattative, finalmente sono
apparse le liste dei candidati alle prossime elezioni
politiche del 13 e 14 aprile. Preferiamo parlare di liste, e non
di candidati, per la nota e deprecabile caratteristica del nostro sistema elettorale (tanto
criticata da tutti, ma che nessuno – tranne gli italiani che
hanno firmato per il referendum – ha dimostrato con i fatti di voler cambiare) di non permettere il voto di preferenza.
Ergo, si vota una lista, poi vengono eletti i primi, e quindi emerge il potere decisionale dei
capipartito (che scavalca la volontà degli elettori) nello stabilire l’ordine dei candidati; poi
un’ulteriore possibilità i leader
nazionali ce l’hanno nella scelta delle dimissioni di quei candidati civetta eletti in più collegi o regioni, che sceglieranno il collegio da rappresentare
(figuriamoci!) in base ai primi
dei non eletti che vogliono premiare con un seggio a Roma.
Ma tant’è, la legge è questa. Ce
la teniamo.
Gli elettori del collegio 2 del
Veneto (province di Treviso,
Venezia e Belluno) potranno
scegliere tra 18 liste per la Camera e 19 per il Senato. I candidati sono un esercito, i posti
a disposizione pochi: per la Camera 305 candidati si spartiranno 29 seggi, per il Senato in
352 aspirano a 20 posti.
Moltissimi di loro sanno con
assoluta certezza di non avere
nessuna possibilità: e infatti –
complice anche la solita legge
elettorale – non faranno nemmeno campagna elettorale. Nel
riportare le liste dei candidati,
in questa pagina, indichiamo
solo i nomi dei candidati dei
partiti che, almeno secondo le
previsioni dei più autorevoli
commentatori, hanno possibilità di riuscita.
Katia Signori, Matteo Celegato,
Maria Rosa Pavanello, Giuseppe Esposito.
ta Pasin, Luca Sbardella, Annalisa Andreetta in Pedrazzoli, Letizia Ortica, Lucio Leonardelli,
Umberto Perissinotto, Tiziana
Martire, Alessio De Mitri, Lucas
Pavanetto, Elisabetta Stefanon.
I CANDIDATI della provincia di Treviso
Italia dei valori
Sinistra l’arcobaleno
Partito democratico
(Veltroni premier)
Senato. Elio Lannutti, Gustavo
Franchetto, Damiano Rossato,
Valerio Lastrucci,
Giulio Civardi,
Giuseppe Caliaro, Massimo Caproni, Romana
Motta, Donatello Olivato, Patrizia Astolfi, Annamaria Biasutti,
Marilena Quintarelli, Alfonso
Baldi, Domenico Felice, Antonio Albuzio, Giuseppe Puglisi,
Renzo Gaspari, Bernardo Lancia, Francesca Braggion, Mauro Biolcati, Guido Concina, Giuseppe Pisano, Mauro Zampierin, Brigitte Armande Lefebvre.
Camera. Antonio Di Pietro, Massimo Donadi, Antonio Borghesi, Giuseppe Giulietti, Silvia Clai,
Nicola Funari, Debora Gari,
Gennaro Marotta, Giacinto De
Zanet, Angelo Levis, Nella
Schiaffino, Erminio Viero, Paola
Orsola Frigerio, Paola Bellin, Emanuela Del Bianco, Anita Basso, Pino Onorato, Luciano Zennaro, Giovanni Murgia, Gianmichele Lo Giurato.
(Bertinotti premier)
Senato . Nicola
Tranfaglia, Anna
Donati, Luisa De
Biasio in Calimani, Elio Bonfanti,
Marcello Albanello, Giuliana
Beltrame, Guglielmo Brusco,
Giuseppe Campagnari, Giovanni Caneva, Fabiola Caramel,
Beatrice Damin, Daria Ferrara,
Zenone Giuliano detto Zeno,
Mauro Lorenzon, Luciano Mignoli, Domenico Mognol, Diego Paoletti, Luisa Pavanello, Anna Cinzia Preto, Maria Rita Serantoni, Giorgio Varisco, Monica Zanon, Giuseppe Zogno,
Anna Maria Zoppellari.
Camera. Gino Sperandio, Francesco Saverio Caruso, Valentina Descanio, Carola Laurenzi,
Roberto Rossi, Federica Casanova Borca, Adriano Beraldo,
Giuliana Longo, Andrea Bortolato, Miriam Poloni, Maurizio
Bucca, Emanuela Ponticelli,
Giovanni Chiara, Anna Maria
Rossi, Giorgio Fiolo, Lidia Scarpa, Marco Liviero Raccanello,
Mara Toffolo Rossit, Andrea Mirco, Dino Pavan.
(Veltroni premier)
Senato. Antonio
Enrico Morando,
Maria Pia Garavaglia,
Paolo
Giaretta, Felice
Casson, Paolo
Nerozzi, Maurizio
Fistarol, Cecilia detta Franca
Donaggio, Marco Stradiotto,
Sandro Detto Gino Spinello,
Rosanna Filippin, Diego De
Carlo, Pierluigi Damian, Silvano
Sabbadin, Giovanni Benincà, Ivano Berto, Ricciarda Avesani,
Anna Paola Marconi, Francesco
Stocco, Marisa Dariol, Maria Teresa Cassol, Antonella Corradin, Giampaolo Valerio, Loredana Perissinotto, Rita Giannetti.
Camera . Rosaria detta Rosy
Bindi, Andrea Martella, Pier
Paolo Baretta, Simonetta Rubinato, Rodolfo Giuliano Viola,
Delia Murer, Francesco Tempestini, Denis Dal Soler, Lorenzo
Biagi, Elisa Sturaro, Giovanni
Tonella, Roberta Penzo, Donatella Santambrogio, Marina
Francesca Dragotto, Enrica Maria Zanin, Donatella Favaretto,
La Destra
(Santanchè premier)
Senato. Giancarlo Pagliarini,
Francesco Storace, Fabrizio Ditadi, Ferdinando
Francescon detto Nando, Luigi
Tosin, Bruno Cesaro, Artemio
Pesce, Maria Grazia Trombetta,
Antonia Monteleone detta Titti,
Roberto Bussinello, Paolo Barbieri, Leonardo Cavazzana, Carlo Giacomo Granzotto, Renzo
Frusi, Ferruccio Ippolito, Paolo
Morazzi, Adimaro Moretti Degli
Adimari, Nello Alessio, Antonio
Palma, Andrea Partesani, Assuntina Venanzi, Marino Vescovo, Andrea Viganò, Massimo
Vinco.
Camera. Daniela Garnero Santanchè, Stefano Morselli, Orietta Miotto, Paolo Patelmo, Andrea Camilli, Livio Moroni, Michele Recchia, Massimiliano
Spagnol, Giovanni Busanello,
Walter Santin, Stefano Sperandio, Massimo Gentili, Mirco Lunardi, Maurizio Colladon, Ovelino De Martin Del Zoppo, Michele Cortesia, Giulio Tartuferi,
Martino Minto, Fabio Casagrande, Rolando Della Libera.
Lega Nord
(Berlusconi premier)
Senato. Federico
Bricolo, Piergiorgio Stiffoni, Paolo Franco, Alberto Filippi, Gianvittore Vaccari,
Gianpaolo Vallardi, Luciano Cagnin, Stefano
Falcone, Sandro Sandri, Alessio Brandolini, Valter Orsi, Leandro Comacchio, Sandro "Todaro" Boscolo, Cesare Biasin,
Carla De Beni, Franco Secchieri, Mariella Mazzetto, Giovanni Codognola, Matteo Strullato, Tiziana Botteon, Marina
Trevisan, Raffaella Tessari, Antonella De Giusti, Camillo Paludetto.
Camera. Umberto Bossi, Giampaolo Dozzo, Guido Dussin,
Corrado Callegari, Luciano
Dussin, Franco Gidoni, Gianluca Forcolin, Liviana Scattolon,
Sabina Fabi, Claudio Sartor, Antonio Di Luzio, Gianpiero Possamai, Gelso Lenzi, Luca Baggio, Stella Bertagno, Giorgia
Andreuzza, Cinzia Vianello, Augustalba Laura Brunetta in Maso, Floro Baldovin, Paola Fiorotto.
Il popolo
della libertà
(Berlusconi premier)
Senato . Giancarlo Galan, Luigi Ramponi, Maria Elisabetti Alberti Casellati,
Maurizio Sacconi, Maurizio Saia,
Paolo Scarpa Bonazza Buora,
Anna Bonfrisco, Maurizio Castro, Piero Longo, Mauro Mainardi, Pienantonio Zanettin, Cesare Campa, Paolo Dalla Vecchia, Dino Secco, Giovanni Zaccagna, Giovanni Miozzi, Francesco Lunghi, Giampiero Avruscio, Alda Boscaro, Raffaele
Zanon, Laila Marangoni, Massimo Venturato, Giovanni Calabrese, Marcello Spigolon.
Camera . Silvio Berlusconi,
Gianfranco Fini, Renato Brunetta, Adolfo Urso, Fabio Gava,
Valentino Valentini, Maurizio Paniz, Catia Polidori, Ettore Riello,
Michele Zuin, Pieralfonso Frat-
IL CARD. BAGNASCO PARLA DELLE ELEZIONI
“Occasione di crescita”
ella sua prolusione al
N
Consiglio permanente
della Cei, il cardinale Ange-
lo Bagnasco ha dedicato una
riflessione sulle imminenti elezioni, auspicando «che la
circostanza si riveli un’occasione di crescita morale e civile», e dicendo che «l’Italia
ha bisogno di un soprassalto
d’amore per se stessa, per ricomprendere le proprie radici e dare slancio al proprio
avvenire, interpretando adeguatamente il proprio compito nel concerto delle nazioni».
«Il non coinvolgimento come Chiesa, e dunque come
clero e come organismi ecclesiali – ha aggiunto – è, a
ben guardare, il contrario del
disinteresse e del disimpegno, ma è un contributo con-
creto alla serenità del clima,
al discernimento meno distratto, alla concordia degli
animi».
Bagnasco ha poi aggiunto parole sul «rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici
ed etici radicati nella natura
dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela
della vita umana» e «alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio».
Quanto all’urgenza degli interventi, Bagnasco ha aggiunto: «semplificando potremmo parlare del “problema della spesa”» facendo riferimento all’esigenza di aumento dei salari minimi e alla difesa del potere d’acquisto
delle pensioni.
Unione di Centro
(Casini premier)
Senato. Francesco D’Onofrio,
Oronzo Cosi,
Walter Dalla Costa, Iles Braghetto, Francesco
Piccolo, Stefano
Pachera, Roberto Cavazza, Calogero Orlando, Renzo Costantini, Paola Broggio, Paolo Bogoni, Virgilio Zampieri, Beatrice
Piovan, Stefano Cimatti, Ezio
Ordigoni, Gianni Mamprin, Stefano Dall’Ara, Andrea Borgato,
Giuseppe Gaburro, Gianni
Scarpa, Giuseppe Berton, Gino Gastaldo, Gianpietro Borgo,
Antonio Foresta.
Camera. Rocco Buttiglione, Antonio De Poli, Luisa Capitanio,
Ugo Bergamo, Flavio Silvestrin,
Michele Reolon, Gianna Galzignato, Maurizio Bonotto, Roberto Panciera, Fiorenzo Silvestri, Enrico Pontello, Carla Puppinato, Giuseppe Mattiello, Roberto Marconato, Annamaria Tomaello, Riccardo Moscatelli, Roberto Busetto, Regina Barattin,
Martino Criveller, Andrea Abbagnara.
Altre liste
Senato: L’intesa veneta, Forza
nuova, Sinistra critica, Per il bene comune, Partito comunista
dei lavoratori, Movimento europeo diversamente abili, Grilli
parlanti, Liga veneta repubbli ca, Partito liberale italiano, LeAli, Partito socialista, Movimento
triveneto.
Camera: Aborto? No grazie, Sinistra critica, Per il bene comune, Unione democratica consumatori, Partito comunista dei lavoratori, Partito liberale italiano,
Grilli parlanti, LeAli, Partito socialista, Movimento europeo diversamente abili, Forza nuova.
In Friuli Venezia Giulia si
vota anche per il rinnovo del
Consiglio Regionale.
Servizio a pag. 36
8
Attualità
L’ape
di Alessandro Toffoli
Amici... abbandonati
F
iorello ci scherza sopra interpretando l’improbabile avvocato Messina (“Che dovremmo
dire noi di quelli che abbandonano i cani sulle autostrade?”),
ma un fondo di verità ce l’ha. È
incomprensibile che qualcuno
accudisca, nutra, si affezioni a dei
cani, per poi abbandonarli per
andarsene al mare. Ma non è
16 marzo 2008
un’usanza esclusivamente estiva.
Negli ultimi due mesi il servizio
veterinario dell’Ulss 7 ha catturato 93 cani abbandonati, dei
quali solo 32 avevano il microchip, grazie al quale è stato possibile risalire al proprietario, e trasferendoli quindi al canile. Risulta che nell’Ulss 7 ci siano 33 mila cani, di cui meno di 20 mila
con il microchip, quindi con un
proprietario individuabile. Gli altri sono cani sciolti, per recuperare e mantenere i quali (nel canile) Ulss e Comuni spendono
cifre esorbitanti.
Oltre al citato costo alle spalle
della comunità, i cani che girano
indisturbati rappresentano pure
un pericolo: possono causare incidenti, portare malattie (ad esempio le zecche), mordere i
bambini... E potremo parlare anche dei gatti, veicoli di malattie di
vario tipo.
Amare gli animali non vuol dire
lasciarli liberi di riprodursi senza prendersi la briga di renderli
identificabili e prendersene cura. Così facendo si rinforza solo
l’acredine di chi invece questi animali li vuole vedere morti.
LA FINANZIARIA INTRODUCE LA CLASS ACTION,
FAMOSA NEGLI USA PER I RISARCIMENTI DI MASSA
Cause di gruppo
S
i chiama Class Action ed è
la possibilità per i consumatori di partecipare a
cause collettive contro società
fornitrici di beni o servizi. L’azione legale comune è molto nota in America, meno nelle altre
parti del mondo, tra cui l’Italia,
dove il Senato nelle ultime settimane di attività ha approvato
un emendamento in Finanziaria
che aprirà alla Class Action a
partire dal prossimo luglio.
Quello che sembrava un passo avanti nella regolamentazione del
rapporto tra consumatori e aziende in Italia è tuttavia ben altra cosa dal sistema americano,
che ha in più occasioni mostrato di funzionare a dovere (solo in
ambito finanziario, negli Stati Uniti, le Class Action sono state
in un anno oltre 200, oggi sono
una quarantina i fondi risarcitori aperti per un totale di circa 10
miliardi e mezzo di dollari).
Ne abbiamo parlato con l’avvocato veronese Pietro Adami, che
si occupa proprio di far partire
Class Action negli Stati Uniti.
Avvocato Adami, che cos’è una
Class Action?
«Per Class Action, azione collettiva, si intende un’azione iniziata e portata avanti da uno o
più soggetti a beneficio non solo proprio, ma anche di altri che
in quel momento ancora non
fanno parte dell’azione e, tendenzialmente, potrebbero non
farne parte fino al buon esito di
questa».
I vantaggi di una Class Action su
modello americano?
«Il vantaggio principale è riuscire a far valere il diritto di un
cittadino, che ha di per sé un
danno modesto – anche solo 50,
100, 500 euro – di entità talmente limitata da disincentivare il cittadino stesso a far valere
il suo diritto, cosa su cui talune
società marciano; laddove si
possano accorpare cittadini o
portarne uno solo come esempio per tutta la categoria posso
quindi far valere un diritto da 50
euro. Soprattutto posso trovare
un legale che sia desideroso e stimolato a portare avanti questo
diritto, poiché non lavora più per
una pratica di solo 50 euro, ma
di 50 euro moltiplicato per 100,
1000, 100mila, che sono i po-
tenziali beneficiari».
I limiti?
«I vantaggi si possono interpretare come limiti, perché l’avvocato che gestisce la causa da un
lato è stimolato, dall’altro concentra la sua attenzione non a
un unico cliente, ma alle ragioni di una massa, che sono le ragioni della sua parcella. C’è il rischio che si perda un po’ di vista
la tutela del cliente e si spersonalizzi il rapporto avvocatocliente».
Se si vince si ha un risarcimento,
se si perde?
«Non si paga».
Cosa che non avverrà in Italia...
«In Italia c’è la possibilità di pattuire per iscritto un compenso
commisurato tutto o in parte al
successo dell’azione. Chi perde
paga in Italia, ma nel nostro caso sarebbero le associazioni di
consumatori».
In Italia infatti le regole sono diverse.
«Sì. Sono state fatte determinate scelte politiche; la più discutibile, a mio avviso, è quella di li-
Pietro Adami
mitare i soggetti che possono far
causa. Nel sistema americano
può farlo chiunque abbia un diritto che sia stato leso, nel sistema italiano possono solo le associazioni dei consumatori, comitati, organi rappresentativi.
Questo però mi esclude il singolo danneggiato. E poi l’iter è
farraginoso: conoscendo i tempi della giustizia italiana, occorreranno, tra primo grado, appello, cassazione, almeno 15 anni, mentre in America cinque a
stare larghi».
LEGGE PER LE FAMIGLIE NUMEROSE
l consigliere regionale pievigino Marco Zabotti ha presentato un
Itroprogetto
di legge per intervenire a favore delle famiglie con quato più figli. «Bisogna assolutamente sostenere le famiglie in que-
sto difficile momento di congiuntura economica negativa – ha detto Zabotti –: non è pensabile che molti nuclei familiari fatichino ad
arrivare alla fine del mese e che per molte coppie diventi difficile dal
punto di vista economico decidere di mettere al mondo dei figli».
Il ddl prevede contributi per la spese relative alle utenze e per il pagamento delle tasse locali, promuove convenzioni e servizi per affitti, trasporti e accesso ai luoghi di cultura, dispone prestiti a tasso
zero per i costi dell’educazione dei figli e istituisce un “Fondo regionale annuo per le famiglie numerose”.
«La Regione deve intervenire non solo attraverso iniziative sperimentali, come i bandi rivolti alle amministrazioni locali, ma anche
attraverso provvedimenti organici».
Per cambiarlo in meglio cosa servirebbe?
«Coraggio e mancanza di condizionamento da certi poteri forti».
Torniamo agli ambiti ideali per
una Class Action?
«I campi applicativi sono tantissimi, rimanendo sul quotidiano
sicuramente i problemi di telefonia, si parla di cifre irrisorie:
la ricarica che non funziona, il
messaggio che scarica due euro
di consumo… Nessuno fa causa
per due euro, cumulativamente
però diventano cifre significative. In secondo luogo la pubblicità ingannevole, che induce alla stipula di un contratto. Infine
si pensi ai consumi di gas o di energia elettrica. Una qualunque
incidenza, anche di pochi centesimi per utente, porta a un valore significativo: le spese di spedizione delle bollette non sarebbero addebitabili, ma accade, e
nessuno fa causa per 60 centesimi, che moltiplicati per milioni
di utenti diventano cifre importanti».
Cosa si deve fare per avviare una
Class Action in Italia?
«Il meccanismo prevede che
parta un’associazione di consumatori con almeno un cittadino
danneggiato. L’associazione porta avanti la causa per conto di
tutti, verrà assegnato un termine entro il quale ciascuno dovrà,
con dichiarazione esplicita, inserirsi nell’azione. Se si vince e
non ci sono appelli, si apre una
IL PREGIO
Il vantaggio
principale è riuscire
a far valere il diritto di
un cittadino, che ha
un danno di entità
talmente limitata da
disincentivarlo a far
valere il suo diritto
fase di tavolo di conciliazione, in
cui si decide come quantificare
il danno, con quale criterio assegnarlo e così via. A quel punto a ciascun soggetto inserito
nella causa viene riconosciuto il
risarcimento».
Quali le Class Action possibili in
Italia?
«Il dente avvelenato pare sia
contro il mondo finanziario. Poi
viene la pubblicità ingannevole
e la mancata informazione sui
farmaci. Poi ci sono i coltivatori, le quote latte… quando qualcosa non va è di moda dire “facciamo la Class Action”. Ho sentito i portuali di Genova, i negozianti danneggiati dalla presenza dei rifiuti in Campania e dalla diminuzione del turismo...».
Ma ne varrebbe la pena?
«Dal primo luglio ne partiranno
una valanga. Quante saranno
fondate ci penseranno i tribunali
a stabilirlo. Ma ho l’impressione
che sulla scia dell’entusiasmo ci
sarà una dose di azioni non proprio fondate».
Maria Vittoria Adami
ALTROCONSUMO CONTRO TELECOM
ADUSBEF SULLA PORTABILITÀ DEI MUTUI
I
associazione di consuL
’
matori Adusbef ha promosso una Class Action
l movimento di consumatori Altroconsumo ha deciso
di raccogliere le lamentele degli utenti di Telecom Italia per
indirizzare alla compagnia telefonica una richiesta cumulativa di restituzione degli importi che gli utenti stessi ritengono di aver pagato ingiustamente.
“Da tempo i consumatori italiani sono tartassati dal fenomeno dei servizi non richiesti,
che appesantiscono illecitamente le loro bollette telefoniche”, affermano da Altroconsumo, che se n’è occupato più
volte negli ultimi anni, segnalando le truffe alla Polizia postale e alle procure, e cercando
di risolvere stragiudizialmente
con Telecom Italia le questioni sottoposteci dai propri soci.
899, dialer, numerazioni satellitari, servizi a valore aggiunto
non richiesti, connessioni a Internet mai effettuate: sono questi i casi più frequenti, che ora
Altroconsumo chiede di se-
gnalare.
“Recentemente Telecom Italia
– dice Altroconsumo – in seguito alle contestazioni indirizzatele dall’Autorità per le comunicazioni, ha deciso di pagare oltre 6 milioni di euro per
evitare sanzioni ben più pesanti. Anche l’Antitrust si è
mossa, aprendo un fascicolo
per pratiche commerciali scorrette con una prima misura
cautelare sugli illeciti relativi
alle numerazioni satellitari.
L’Agcom, per altro verso, promette che entro l’estate sarà in
vigore una bolletta separata per
telefonate satellitari o a numeri speciali a valore aggiunto e
saranno introdotte modalità
automatiche di blocco con
meccanismi di silenzio-assenso”.
“L’unione fa la forza – conclude Altroconsumo – se non saremo soddisfatti dalla risposta
di Telecom Italia, valuteremo
l’ipotesi di ricorrere alla Class
Action”.
contro banche e notai che
hanno fatto pagare spese
per la portabilità dei mutui,
a dispetto della cosiddetta
legge Bersani, che sancisce il
diritto del titolare di un mutuo a trasferire il proprio debito ad un’altra banca, qualora avesse la possibilità di
accedere a condizioni migliori, senza alcun onere per
il cliente.
“Oltre al recupero di questi
costi non dovuti – si legge in
una nota – Adusbef chiederà il risarcimento dei
danni. Nonostante la legge,
il sistema bancario e la casta
dei notai hanno osteggiato
la legge, facendo pagare spese di istruttoria, oneri di perizia e costi notarili pari a
circa 2-3.000 euro ciascuno”.
Adusbef fa notare che “gli istituti di credito, invece di
applicare la legge per favo-
rire 3,2 milioni di mutuatari indebitati a tasso variabile surrogando o rinegoziando i mutui senza alcun onere, hanno invece richiesto al
contraente in stato di bisogno per gli elevati aumenti
delle rate, pari ad una media
di 170 euro al mese per un
mutuo di 100 mila euro (oltre 2.000 euro l’anno), costi
e spese non dovute per migliaia di euro che i consumatori (circa 150 mila) sono
stati costretti a pagare, anche per evitare guai peggiori, come l’aumento ulteriore dei tassi e dell’euribor,
configurandosi in tali condotte fraudolente anche l’ipotesi di estorsione”.
Di qui la decisione di promuovere una Class Action.
L’Adusbef ha pubblicato sul
suo sito www.adusbef.it il
fac-simile di delega all’azione collettiva, da compilare e
inviare all’associazione stessa.
Economia
16 marzo 2008
CORSO DI FORMAZIONE A CONEGLIANO
I periti della grandine
ambiano in Europa le regoC
le per le calamità naturali.
Non saranno più risarcibili e-
venti come grandinate, anche se
eccezionali, ampie tempeste di
vento sui cereali, e via elencando.
L’Europa disincentiva inoltre le
reti antigrandine sulle coltiva-
zioni, come del resto stanno già
facendo le province autonome
di Trento e Bolzano. Troppo alto l’impatto ambientale e paesaggistico delle reti, sicché è più
conveniente in tutto e per tutto
la cosiddetta difesa passiva, che
è poi l’assicurazione.
È un modo d’agire diverso, tan-
to da richiedere delle nuove professionalità, come il “perito estimatore” dei “danni da avversità
atmosferiche”. Un primo corso
di formazione in tal senso è in
calendario il 29 marzo e il 5 aprile prossimi alla Scuola d’enologia di Conegliano, che si candida
così, in stretta collaborazione con
l’Università di Padova e il Co.Di.Tv,
a diventare il primo centro in Italia
per la formazione
9
e la ricerca sulle avversità atmosferiche e stima dei danni, all’uva in particolare.
«I cambiamenti climatici e la difesa delle colture agrarie sono
dei problemi – spiega il professor Giovanni Follador, che è il
coordinatore del
Corso – sempre
più rilevanti e chiedono subito una risposta adeguata
anche perché l’Europa è più che mai
orientata sulla difesa passiva, che
come sappiamo è l’assicurazione».
Al corso sono ammessi solo 40
partecipanti ed è destinato ai
laureati in Agraria, ai Periti agrari e ai Geometri. Le materie
di studio, oltre alle meteore come la grandine, comprendono il
gelo, la siccità, le inondazioni e
la furia del vento, con approfondimenti anche sui funghi e gli artropodi parassiti della vite e dei
fruttiferi. Informazioni su iscrizioni e ammissioni allo 043861421 oppure 61524 e/o a [email protected]. MS
dividere le notizie su infortuni, ispezioni e attività in materia di sicurezza.
Finanziamento promozione. Verranno finanziate azioni promozionali pubbliche e private (particolarmente nelle piccole e medie imprese) introducendo anche nei
programmi scolastici e universitari la materia della sicurezza sul la-
voro.
Nuove sanzioni. Arresto da 6 a 18
mesi per il datore di lavoro che non
valuta i rischi in aziende ad elevata pericolosità; la sanzione diminuisce per i casi di meno grave inadempienza. Ai datori di lavoro
che si mettano in regola, o comincino a farlo, si garantisce una diminuzione della pena, per esempio
non applicando la sanzione penale, ma solo pecuniaria (da 8 mila a
24 mila euro). Questa possibilità è
esclusa se il datore di lavoro è recidivo o si siano determinati, in conseguenza della mancata valutazione del rischio, infortuni sul lavoro.
Restano inalterate le norme del codice penale per l’omicidio e le lesioni colpose causate dal mancato
rispetto delle norme in materia di
sicurezza sul lavoro.
Riduzione burocrazia. Sono semplificati gli obblighi formali, attraverso la riduzione del numero e del
peso per le aziende degli adempimenti di tipo burocratico, in quanto non incidenti sulle condizioni di
salute e sicurezza negli ambienti di
lavoro.
Il mondo imprenditoriale ha accolto criticamente il nuovo decreto, sostenendo che si tratti di un
intervento che “punta tutto e solo
su un inasprimento delle sanzioni,
senza niente di attivo, di nuovo come supporto alla formazione e prevenzione, unica strada per ridurre
davvero i rischi”, e che non semplifica gli adempimenti, come le piccole e medie imprese chiedono per
una migliore attuazione delle normative di sicurezza.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA APPROVATO UN
NUOVO DECRETO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO
Lavoro più sicuro?
N
el pieno dell’emergenza
sulla sicurezza sul lavoro,
il Consiglio dei ministri ha
approvato un nuovo decreto legge,
che il Governo ha ritenuto di dover approvare, anche se in fase di
scioglimento delle Camere, proprio in considerazione dei tragici e-
venti legati a infortuni occorsi di
recente, della rilevanza sociale della materia (più volte sottolineata
anche dal Presidente della Repubblica) e dell’ampia convergenza di
consensi registrata fra le forze politiche.
Il nuovo decreto ridisegna la ma-
teria, coordinando una serie di
provvedimenti e disposizioni applicate nel corso di quasi 60 anni,
in coerenza con le direttive comunitarie e internazionali, e nel rispetto delle competenze in materia conferite alle regioni dalla Costituzione.
Numerose le novità introdotte dal
decreto.
Copertura per tutti. Le disposizioni in materia di sicurezza vengono
estese a chiunque si inserisce in un
ambiente di lavoro, senza differenze formali (dipendenti o meno), comprendendo anche i lavoratori autonomi.
Rappresentanti della sicurezza. Sono rafforzate le prerogative dei rappresentanti dei lavoratori territoriali (dove non ci sono quelli dei lavoratori in azienda) e viene istituita la figura del rappresentante di
sito produttivo, per realtà particolarmente grandi e pericolose (porti, cantieri grandi opere...).
Coordinamento vigilanza. Si ottimizzano le attività di vigilanza, eliminando sovrapposizioni e migliorando l’efficienza. Viene creato un sistema informativo per con-
NUOVE PROFESSIONI
L’IDEA DEL SARMEDESE FIORELLO FRANCO
L’occhio del cliente
egli ultimi anni è ricomN
parso – come ha simpaticamente fatto notare la pub-
blicità di un locale istituto di
credito – “’el mal dea piera”, il
desiderio di investire il proprio lavoro o i propri risparmi nei mattoni di casa propria.
Complici le agevolazioni fiscali per chi effettua delle ristrutturazioni, o la convenienza economica nel comprare casa “sulla carta” ovvero sul progetto, spesso si investono cifre magari ingenti
senza vedere prima cosa si acquista, o cosa si va a realizzare. E qui sorge un problema:
chi è in grado – per tempo o
competenza – di seguire i lavori di ristrutturazione o di
realizzazione della propria ca-
sa? Pochi. E questa “latitanza”
non è certo un vantaggio per le
imprese immobiliari serie: sapere già mentre avanzano i lavori di incontrare il gusto e le esigenze dell’acquirente è un
grande vantaggio, e un risparmio di tempo e di possibili futuri contrattempi.
«Lavoro da anni nei cantieri, ed
ho constatato di persona la frequente difficoltà degli acquirenti di seguire con la dovuta
attenzione i lavori. Mi sembra,
insomma, che manchi una figura: una sorta di referente del
(futuro) padrone di casa per la
verifica dei lavori».
Fiorello Franco da una quindicina d’anni si occupa di posa pavimenti e rivestimenti, maturando un’esperienza sul campo
e questa convinzione. Poi ha fat-
Fiorello Franco
to un passo in avanti, cercando di immaginare ruoli e competenze della figura che sembra mancare. Con l’ausilio del
suo legale ha redatto un contratto tipo, da sottoporre agli
interessati.
«Con alcuni collaboratori, esperti nei vari settori (impiantistica, idraulica, elettricisti...)
offriamo ai clienti una sorta di
controllo bisettimanale dei lavori, affinché tutto proceda al
meglio, nell’interesse del cliente e dell’impresa, che non sarà
così più costretta a fissare ap-
puntamenti magari serali o festivi per verificare i lavori o –
peggio ancora – ad apportare
delle modifiche.
Sono sicuro che le imprese immobiliari serie non ci guarderanno con diffidenza, perché
io personalmente, se mentre
lavoro so di avere il gradimento del mio cliente, lavoro meglio».
Il contratto andrà stipulato col
cliente, stabilendo il tipo e la
frequenza delle visite al cantiere («Comunque ci interesseremo solo di lavori interni alle abitazioni, non gli esterni»):
il compenso per questo servizio dipende ovviamente da diverse variabili, come il tipo di
lavoro, ovvero la dislocazione
del cantiere: mediamente comunque il costo per l’acquirente si aggirerà sull’1,5-2%
della spesa totale per l’intervento o l’acquisto, più eventuali
spese.
Per saperne di più, ci si può rivolgere a Fiorello Franco, mandandogli una e-mail a [email protected]. AT
16 marzo 2008
CON LA DOMENICA DELLE PALME COMINCIA LA SETTIMANA SANTA
Gesù sofferente
avvicina Dio all’uomo
G
esù allora quando vide
piangere [Maria] e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse
profondamente, si turbò e disse:
«Dove l’avete posto?». Gli dissero:
«Signore, vieni a vedere!». Gesù
scoppiò in pianto.
Queste parole del vangelo secondo Giovanni di domenica
scorsa sono forti e fanno da
giusta introduzione alla domenica delle Palme, che inaugura
la Settimana Santa. Può il Figlio di Dio “commuoversi”,
“turbarsi” e addirittura “piangere”? È lecito pensare a un
coinvolgimento così profondo
da parte di Gesù con i suoi amici, Lazzaro e le sue sorelle,
Marta e Maria? Perché Giovanni – proprio lui, il quarto evangelista, il più esplicito nel
riconoscere Gesù come il “Verbo che era presso Dio” – ha la-
sciato queste espressioni, così
“compromettenti”?
Qualcuno potrebbe leggere
questi versetti come una prova
decisiva della perfetta umanità
di Gesù: anche Gesù, come ogni uomo, ha sofferto, ha pianto e si è turbato. Altri – come
certi eretici dei primi secoli –
utilizzano questi versetti per
negare la divinità di Cristo, perché Dio non può essere così direttamente “ingaggiato” con gli
affetti e i sentimenti umani. La
fede della Chiesa ha affermato,
senza soluzione di continuità,
che se Gesù è veramente uomo, è anche veramente Dio.
Sorge, allora, il problema di come tenere insieme in Gesù queste due dimensioni, così asimmetriche e diverse: l’umanità
“passibile” e la divinità “impassibile”.
La tradizione cristiana nel cor-
so dei secoli ha trovato una posizione di equilibrio, suggerendo che le pagine della Scrittura, in cui Gesù soffre, sono da
attribuirsi alla sua natura umana, non alla natura divina, che
invece rimane impassibile. La
teologia contemporanea guarda a questa prospettiva con un
Possiamo dire che
nella sofferenza e
negli affetti di
Cristo c’è un diretto
coinvolgimento di
Dio?
atteggiamento critico. La visione tradizionale, infatti, non
sembra sufficientemente in
grado di giustificare la reale unità di Cristo e rischia di presentare il volto di un Dio, che
rimane di fatto estraneo alle vicende umane: un Dio
impassibile e indifferente, più vicino
al “Dio dei filosofi”
che al “Dio vivente
di Abramo, Isacco
e Giacobbe”, rivelato dalla Bibbia.
Possiamo dire che
nella sofferenza e
negli affetti di Cristo c’è un diretto
coinvolgimento di
Dio? Non si può
nascondere che anche questa prospettiva diventa problematica, perché rischia di ridurre – se non addirittura annullare – l’assoluta trascendenza di Dio e la sua onnipotenza. Rischia di fare un Dio “a
nostra immagine e somiglianza”, anch’egli impigliato nelle vicissitudini belle o brutte dell’umanità. Un Dio “umano,
troppo umano” ci potrebbe ancora salvare?
Come si intuisce, la questione
è complessa. Restiamo ancora
una volta dinanzi a un mistero
che ci sfugge e che siamo chiamati a rispettare, accettandone l’eccedenza.
Tornando al passo citato in apertura, il turbamento e il pianto di Gesù sembrano davvero
poca cosa, se intesi semplicemente come “dolore per la
morte di un amico”. Gesù sarebbe troppo simile a noi: uno
come tanti, che piange la perdita di una persona cara. Se Gesù, invece, è il Figlio di Dio, il
Verbo eterno fatto uomo, i suoi
sentimenti debbono avere una
profondità ulteriore. Nella
compassione di Gesù per l’amico Lazzaro, siamo chiamati
a vedere qualcosa di più, che riguarda la sua identità di Figlio
e riguarda tutti noi: un presagio del calice amaro dell’imminente passione, che è il vertice
della sua missione di Figlio obbediente; il disappunto di Dio
dinanzi alla drammaticità del
peccato dell’uomo, di cui la
morte di Lazzaro e poi quella di
Cristo sono una conseguenza.
La sofferenza di Gesù, allora,
avvicina Dio all’uomo, perché
rivela l’amore della Trinità per
gli uomini, che si sono allontanati a causa del peccato. Dall’altra parte, la sofferenza di
Gesù ha una profondità del tutto singolare, che supera infinitamente la nostra e proprio per
questo ci salva.
Don Alessio Magoga
La Messa crismale richiama
il senso della Cattedrale
Nella Settimana Santa
evitare errori pastorali
G
ome proposto dal Messale Romano
(p. 131), la sera del Giovedì Santo all’inizio della Messa “in Cena Domini”, ogni comunità parrocchiale accoglierà solennemente i sacri oli appena benedetti
nel mattino in Cattedrale. Ciò potrà aiutare a far comprendere ai fedeli il loro significato e la loro efficacia nella vita cristiana.
Invece, celebrare in questo giorno l’Unzione degli infermi, oltre a essere liturgicamente improprio è anche pastoralmente inopportuno e costituisce un abuso. Ugualmente non è opportuno e
costituisce una “distrazione” pastorale
la celebrazione della Prima Comunione
in questo giorno.
È di fondamentale importanza, infatti,
che la centralità e la ricchezza sacramentale del Triduo pasquale rispetto all’intero Anno liturgico e rispetto a qualunque altra “creatività” pastorale, non
venga disturbata e messa in secondo piano da altre celebrazioni che hanno, invece, il loro posto più naturale nel Tempo pasquale.
Inoltre, così come ricordato ogni anno
nel Calendario liturgico (pag. 108-109)
è necessario che i presbiteri, che ne avranno reale necessità pastorale, facciano per tempo richiesta formale al vescovo di poter celebrare un’altra Messa
“in cena Domini” oltre a quella prevista.
Nel medesimo Calendario liturgico è
chiaramente indicato che il vescovo non
concede nessun permesso generale per
questa celebrazione, ma solo caso per
iovedì Santo 20 marzo, alle 8.30, il vemesse fatte il giorno della propria ordinascovo Corrado nella chiesa Cattedrale
zione. La liturgia vuole così evidenziare che
presiederà per la prima volta la solenne ceil sacerdozio ministeriale va inserito all’inlebrazione della Messa crismale. Con il Veterno di tutto il popolo sacerdotale – del
scovo sono invitati a concelebrare tutti i
quale è a servizio – e orienta l’attenzione anpresbiteri e i diaconi della diocesi, in segno
zitutto verso il Cristo, unico vero sommo
di comunione nell’unico sacerdozio e mied eterno sacerdote, il cui nome significa
nistero di Cristo. Il Vescovo che benedice
“consacrato per mezzo dell’unzione”.
gli oli santi evidenzia come la grazia della
Occasione per richiamare il senso della chiePasqua si diffonde su tutto il popolo di Dio.
sa Cattedrale
Questa celebrazione va perciò considerata
La Messa crismale è anche occasione pricome una tra le principali manifestazioni
vilegiata per richiamare ed esprimere il sedel mistero della Chiesa, Corpo di Cristo,
gno della chiesa Cattedrale. “La chiesa Catpopolo consacrato dal Battesimo, regno di
tedrale è quella nella
sacerdoti, ricco dei
quale si trova la cattedoni dello Spirito.
dra del vescovo, segno
Perciò tutti i fedeli so- INDICAZIONI
utti i presbiteri sono pregati di tro- del magistero e della
no invitati a partecivarsi per tempo nella cripta della Cat- potestà del pastore delparvi: in modo particolare i diaconi, i mi- tedrale, muniti di camice, stola e casula la Chiesa particolare,
nistri istituiti, i mini- bianca della diocesi. Il Capitolo della Cat- nonché segno dell’unità
stri straordinari della tedrale, i vicari foranei, i presbiteri che ce- di coloro che credono
Comunione e, possi- lebrano i giubilei sacerdotali e i diaconi si in quella fede che il vebilmente, anche i cre- prepareranno in sacrestia. Dopo la pro- scovo proclama come
simandi che durante cessione d’ingresso i diaconi e i ministri i- pastore del gregge. In
l’anno saranno con- stituiti prenderanno posto in presbiterio. essa, nei giorni più sofermati con il crisma Poiché quest’annuale celebrazione ha già lenni, il vescovo presieconsacrato in questo una ricchezza di motivazioni teologiche de la liturgia... prepara
e sacramentali tali da esprimere per se il sacro crisma e compie
giorno.
Mentre celebriamo la stessa la comunione tra il presbiterio dio- le sacre ordinazioni. Per
varietà e la ricchezza cesano e il suo vescovo, da quest’anno – questo la chiesa Cattedi carismi e ministe- anche per rendere la celebrazione più drale giustamente deve
ri che lo Spirito San- scorrevole – decade l’usanza della conse- essere considerata il
to distribuisce a tutto gna degli oli benedetti da parte del ve- centro della vita liturgiil popolo di Dio, il Ve- scovo ai vicari foranei, i quali, al termine ca della diocesi” (Ceriscovo e i presbiteri della celebrazione, li riceveranno nei so- moniale Episcoporum,
42.44).
rinnovano le pro- liti locali come tutti gli altri presbiteri.
T
C
caso.
Si rispettino, inoltre, le indicazioni previste per eventuali riti esequiali (Calendario liturgico diocesano, p. 103).
Infine, come già ogni presbitero avrà sicuramente notato, le solennità di San Giuseppe e dell’Annunciazione, a motivo della assoluta preminenza della Settimana
Santa e dell’Ottava di Pasqua su tutto l’Anno liturgico, vengono automaticamente
spostate in base ai principi della Riforma
liturgica conciliare. Quindi tutte le comunità parrocchiali e religiose, compresi
i santuari, che sono posti sotto questi titoli liturgici, celebreranno solennemente
queste feste nel giorno stabilito dal Calendario liturgico diocesano. La eventuale non osservanza di questi principi fondamentali, che derivano direttamente dalla Riforma liturgica del Concilio Vaticano
II, oltre a costituire un grave abuso, diventa anche occasione di profonda diseducazione verso i fedeli.
Lo stesso Calendario liturgico diocesano
indica chiaramente, per mezzo dell’apposito cartoncino, il modo di stabilire una celebrazione, ad esempio di un santo, nei
tempi “forti”: questo strumento viene preparato da moltissimi anni (e apprezzato
anche fuori diocesi), appunto per aiutare
le comunità a celebrare in modo ordinato e in comunione con la Chiesa universale, per questo si invitano caldamente
tutti rettori di chiese e i responsabili di comunità religiose a rispettarne fedelmente tutte le indicazioni.
L’Ufficio liturgico diocesano
Chiesa
16 marzo 2008
11
LO HA ILLUSTRATO MONS. PIZZIOLO VENERDÌ SCORSO CON GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE
ALL’AUDITORIUM TONIOLO DI CONEGLIANO
Il ruolo del vescovo
P
rima una chiara esposizione dei contorni della figura del vescovo, come si
è venuta definendo in duemila
anni di storia cristiana. Poi un
assaggio di alcune linee che caratterizzeranno il suo episcopato. Questo il percorso seguito
dal vescovo Corrado venerdì
scorso all’auditorium Toniolo di
Conegliano, dove era stato invitato dal Centro culturale Humanitas per parlare del ruolo del
vescovo.
Il vescovo dalle origini a oggi
Il ministero episcopale non è
un’“invenzione” introdotta a un
certo punto della vita della
Chiesa per ragioni organizzative, magari, come qualcuno sostiene, sotto l’influsso del mondo ellenistico. La figura del vescovo – sicuramente non ben
delineata come oggi ma comunque già con i suoi tratti portanti – la ritroviamo negli Atti
degli Apostoli e in san Paolo.
Ben presto nel collegio degli anziani (presbiteri), la prima forma di “vertice” delle comunità
cristiane, viene a distinguersi il
ruolo di vescovo, cioè di colui
che è preposto a vigilare sulla
comunità. Paolo arriva a elencare le caratteristiche che deve
avere colui che aspira a essere
vescovo. «Sono requisiti molto
impegnativi – ha sottolineato
monsignor Pizziolo –. Non riesco a capire come oggi si possa
“aspirare” a essere vescovo...».
Due elementi sono sempre stati connaturati alla figura del vescovo: l’“apostolicità”, che possiamo tradurre come fedeltà al
Vangelo, e l’impegno per l’unità
e la comunione.
Al Concilio di Trento si impose
l’esigenza di chiarire prerogative e doveri del vescovo e così uscì un’impostazione molto giuridica del ministero episcopale.
Si dovette attendere il Concilio
n ritratto di Cristo, in«popolo
Unestato
nella storia del
ebraico e al tempo stes-
Il vescovo Corrado con Camillo De Biasi, presidente dell’Humanitas
Vaticano II per ritornare alla
tradizione originaria e per fare
chiarezza sul versante sacramentale. Il sacro Concilio superò difatti il concetto dell’episcopato come “una carica in
più”, con l’insegnamento che
con l’ordinazione episcopale
viene conferita la pienezza del
sacramento dell’Ordine.
Meglio pastore di Padre
«Quale immagine vorrebbe che
i suoi fedeli avessero di lei?». Camillo De Biasi, presidente dell’Humanitas, apre con questa
domanda il dibattito. «Non mi
va tanto l’immagine di “padre”,
di Padre ce n’è uno solo. Piuttosto mi vedo pastore» commenta il Vescovo. Incalza De Biasi:
per quale dei tre compiti del vescovo – evangelizzare, santificare e governare – si sente più
portato? Non è possibile scindere l’uno dall’altro – risponde
il Vescovo –. Piero Benvenuti,
dell’Humanitas, torna sull’argomento, sostenendo che a suo avviso l’urgenza di oggi è l’evangelizzazione. «Se per evangelizzare intendiamo solo convincere attraverso la ragione non mi
ritrovo – replica il Vescovo –.
Le persone non si convincono
solo ragionando» anche perché
«il cristianesimo non è una filosofia, è un evento». E allora
come possiamo annunciare efficacemente il vangelo? «Con
l’argomentazione, con la cele-
brazione e con la prassi comunionale» sottolinea il Vescovo.
«Ci sarà una più intensa collaborazione con la diocesi di Treviso?» chiede incuriosito De
Biasi. «Alcune cose ci sono già:
lo studio teologico, il coordinamento delle scuole cattoliche;
altre partiranno, come l’Istituto
superiore di scienze religiose.
Finora queste collaborazioni
hanno portato buoni frutti – risponde il Vescovo –. Altre collaborazioni? Sono possibili».
Specialmente – aggiunge – in
ambito culturale o di lettura della realtà sociale e civile. «Dopo,
evidentemente, ogni diocesi ha
la sua storia, quindi né identità
ma neppure separazione».
Toni Tomasi fa una proposta
provocatoria: «Eccellenza, venda i beni della diocesi per fare asili nido». Non è così che si risolvono i problemi – risponde
il Vescovo –. Per l’educazione
dei piccoli stiamo facendo molto. Basti pensare «che le parrocchie si stanno dissanguando
per tenere aperte le scuole materne e i nidi». Insomma, la
Chiesa vittoriese è già concretamente vicina alle famiglie che
decidono di mettere al mondo
figli. Ciò non toglie – ha concluso il vescovo Corrado – che
si possa fare di più e, in particolare «sostenere le mamme da
un punto di vista spirituale e
morale».
Federico Citron
GIUBILEI SACERDOTALI DEL 2008
N
el prossimo Giovedì Santo,
com’è di consuetudine, alcuni confratelli ricordano il loro anniversario di ordinazione.
- il 15º anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Silvio Padoin vescovo emerito di
Pozzuoli.
- il 70º anniversario dell’ordinazione presbiterale di mons. Vittorio Battistin, mons. Guglielmo Furlan e mons. Basilio Sartori (†) (Cattedrale, 29 giugno
1938)
- il 60º di mons. Vittorio Bottan,
mons. Giovanni Longo, don Albano Damo, mons. Domenico
Persico, mons. Narciso Dassiè,
don Matteo Visintin e don Ferruccio Pizzol (S. Raffaele, 20
giugno 1948); mons. Livio Spader (Vidor, 12 settembre 1948).
- il 50º del vescovo Ovidio Poletto, di mons. Marco Pizzol,
Il Vescovo commenta
il libro del Papa
mons. Guerrino Pagotto, don
Guido Giotto, don Piergiorgio
Da Canal, don Olindo Maso,
don Amedeo Vendrami e mons.
Battista Barbaresco (Cordignano, 6 luglio 1958).
- il 25º di don Brunone De Toffol
(Piavon, 7 dicembre 1983)
e don Carlo Maccari (Lutrano,
26 giugno 1983).
- il 1º di don Roberto Bischer,
don Mauro Cettolin, don Luca
Martorel e don
Mirco Miotto
(Cattedrale, 15
maggio 2007).
Anniversari di
ordinazione sacerdotale di religiosi:
- 60º di padre
Giuseppe Bevilacqua e padre
Francesco Donaggio (Giuseppini - Oderzo), e di fra Lorenzo
Pellattiero (Servi di Maria - Follina).
- 50º di fra Martino Bertogna
(Cappuccini - Conegliano), padre Domenico Franco (Giuseppini - Oderzo) e fra Clemente
Nadalet (Servi di Maria - Follina).
- 25º di padre Renato Martini
(Missionari della Consolata Vittorio Veneto).
I vescovi Silvio Padoin e Ovidio Poletto
so attuale e vivo». È questo il
Gesù che il teologo e papa Joseph Ratzinger presenta nel suo
libro Gesù di Nazaret. È questa
l’immagine che il teologo e vescovo Corrado Pizziolo ha presentato con passione e profondità agli insegnanti di religione,
che egli ha incontrato per la prima volta nell’ambito di una riunione organizzata dall’Ufficio
diocesano per la scuola e la pastorale scolastica.
Benedetto XVI, come ha sottolineato il Vescovo, ripercorre
per andare oltre quanto è stato
riportato nelle opere degli anni
Trenta e Quaranta del secolo
IL VESCOVO
Nel libro il Papa
ci offre un ritratto
di Cristo innestato
nella storia
del popolo ebraico
e al tempo stesso
attuale e vivo
scorso, le quali presentavano il
Gesù della fede. Analoga situazione per i testi degli anni Cinquanta che, riproponendo i
principi della teologia liberale
protestante sviluppatasi nell’Ottocento, parlavano unicamente del Gesù storico e di lui
era considerato reale solo ciò
che poteva essere dimostrato
scientificamente.
«Il Papa – ha affermato il Vescovo – offre una presentazione della figura di Gesù ottenuta da un attento ascolto della Sacra Scrittura e da un lungo cammino interiore. Essa è fedele sia
alle acquisizioni della ricerca
scientifica sia alla tradizione
della fede della Chiesa. La tra-
dizione fin dall’inizio è avvenuta per trasmissione orale e poi
si è iniziato a scrivere. La fede
cristiana è quindi parola attestata, che vuol dire testimoniata, professata. Fin dall’inizio la
Chiesa ha proclamato il Gesù
della storia e il Gesù della fede.
Gesù è il Cristo, il Messia. Questo è l’unico modo di presentarlo correttamente».
Perché quindi è importante che,
in ambito scolastico, l’insegnante di religione cattolica sia
credente e non solo competente in termini di contenuti?
«Di Gesù – ha affermato il Vescovo – può anche parlare un
non cristiano. L’unico modo
corretto però è quello che avviene dentro un ascolto di tradizione di fede della Chiesa. Il
Papa ha mirato al centro stesso
del cristianesimo per evitare
che diventi sbiadito. Lo ha fatto chiarendo il suo approccio
interpretativo. Da una parte c’è
l’attenzione costante alle scritture ebraiche, dall’altra la continua attualizzazione del Vangelo nella storia contemporanea. La grande domanda che ci
accompagna per tutto il libro è:
che cosa ha portato Gesù? Ci ha
portato Dio, ora noi conosciamo il suo volto e possiamo invocarlo. Il resto è affidato alla
nostra libertà». GDN
LA SETTIMANA SANTA
SU RPC E TELECHIARA
adio Palazzo Carli (Rpc) e
R
Telechiara hanno modificato il loro palinsesto per trasmettere le celebrazioni della Settimana Santa.
Radio Palazzo Carli
Domenica delle Palme 16
marzo: alle 8 lodi dal Duomo
di Sacile.
Giovedì Santo 20 marzo: alle 7.30 canto delle lodi da Sacile; alle 8.30 messa del Crisma da Vittorio Veneto; alle
16.30 messa infermi da Sacile; alle 20 messa in coena Domini da Vittorio Veneto.
Venerdì Santo 21 marzo: alle 8 celebrazione dell’ufficio
delle letture e delle lodi da
Vittorio Veneto; alle 15 celebrazione della Passione del
Signore da Vittorio Veneto.
Sabato Santo 22 marzo: alle 8
celebrazione dell ufficio delle letture e delle lodi da Vittorio Veneto; alle 21.30 veglia pasquale da Vittorio Veneto.
Domenica di Pasqua 23 marzo: alle 10 messa pontificale
e benedizione apostolica dalla Cattedrale.
Telechiara
L’emittente trasmetterà le
principali celebrazioni presiedute da papa Benedetto:
domenica 16 marzo alle 9.30
messa delle Palme e Angelus;
giovedì 20 marzo alle 17.30
messa in coena Domini; venerdì 21 marzo alle 17 Passione del Signore e alle 21.10
Via Crucis; sabato 22 marzo
alle 21 veglia pasquale.
12
Chiesa
16 marzo 2008
È INTERVENUTO A MOTTA DI LIVENZA
SI È CONCLUSO IL BIENNIO
DELLA SCUOLA SOCIALE DIOCESANA
Olivero: “La pace
è far felici gli altri”
Buoni risultati
A
nche quest’anno si è
concluso il biennio gestito dalla Scuola sociale diocesana. Cominciata in ottobre, con 26 partecipanti a Oderzo e 25 a Conegliano, si è
svolta senza incidenti di percorso, sempre possibili quando
i relatori vengono da Padova o
da Trieste o da Venezia. Diciotto serate sull’“area politica” a Conegliano, altrettante su
quella “economica” a Oderzo.
Alla fine sono stati consegnati
19 attestati di frequenza a coloro che avevano completato il
biennio.
Qualcuno si meraviglia di fronte a tale costanza di partecipazione. Bisogna essere mossi da
una profonda esigenza di capire, e, da parte dei relatori, da una passione intensa per le tematiche trattate.
Nella verifica di fine corso, svolta con tutti i partecipanti, sono
emerse due sottolineature: la
scuola offre un prodotto – con-
Antonio Giandon
tenuti, relatori, modalità – che
riesce a coinvolgere; e, tuttavia,
si sente l’esigenza di un maggiore approfondimento. Mi è
venuto in mente che si sta “progettando”, al secondo livello in
sede regionale, un modulo formativo che darebbe risposta a
questa esigenza. Chissà…
Un ringraziamento va alle persone che compongono l’équipe
della scuola che sviluppa il programma, e alle due persone che
hanno svolto la funzione di “segretario”; e infine ai due parroci che hanno offerto locali e attrezzature perché l’attività potesse svolgersi al meglio.
Antonio Giandon
direttore della Scuola
UN PARTECIPANTE “NON RESTIAMO ALLA FINESTRA”
o visto a ottobre il programH
ma della Scuola sociale – area politica – in programma a Co-
negliano e mi sono iscritto per
un’esigenza che premeva di capire cosa sta succedendo in questo
mondo in palese rapida trasformazione, in cui si rischia di perdere il passo di fronte a una quotidianità che si presenta sempre
più diversa da ieri.
Ho così frequentato le diciotto lezioni – per un totale di 36 ore –
che si sono svolte nella parrocchia
di San Pio X a Conegliano. Su invito della direzione della scuola ho
anche accettato, come azione di
volontariato, di svolgere la funzione di segretario, curando l’organizzazione sia prima che durante le lezioni.
L’obiettivo che la scuola esplicitava era di offrire un’occasione di approfondimento, di riflessione e di
confronto sui problemi di grande
attualità che riguardano la società
tutta, cattolici e laici che vivono
insieme. E questo in un clima di
confusione generale che non poteva essere meglio descritta di come ha fatto l’editoriale de L’Azione del 14 ottobre 2007, che diceva appunto che la politica si
stava sviluppando in un “clima
torbido” e che la situazione dell’Italia era – ed io aggiungo “è”
– “ingatiada”, cioè arruffata come può esserlo un gomitolo di
lana tra le zampe di un gatto.
I cattolici non possono stare alla finestra e lasciare che siano
altri a proporre la soluzione dei
problemi politici, quali la difesa di una vera democrazia, assieme ai grandi temi della vita.
Come pure per i problemi economici: globalizzazione, sviluppo sostenibile e la tutela dei più
deboli.
Di tutto questo si è trattato con
la scuola. Devo dire che la mia
esigenza di capire ha trovato
nella scuola alcune risposte.
Ai relatori in particolare, tutti
molto bravi e impegnati, esprimo un profondo ringraziamento, così come ringrazio gli amici che hanno partecipato al corso. Forse, dopo questi approfondimenti siamo più pronti a trovare il bandolo della “matassa ingatiada” della politica italiana che oggi tanto ci preoccupa.
Raoul Follerau, grande amico
dei lebbrosi, affermava: “Non
possiamo essere felici da soli”.
Per questo dobbiamo lavorare
intensamente e con grande spirito di servizio per la realizzazione del “bene comune”.
Giovanni Manganini
AVEVA QUASI 80 ANNI, RIPOSA A MIANE
Don Giovanni Pierdonà
è tornato al Padre
vrebbe compiuto 80 anni il
A
prossimo settembre don
Giovanni Pierdonà, ma il Si-
gnore lo ha chiamato a sé prima di questo traguardo. È morto venerdì scorso nella casa di
riposo del clero Madonna di
Lourdes di Conegliano. Dall’autunno gli avevano diagnosticato un male che non lasciava molte speranze e questi ultimi mesi furono un continuo
via vai tra vari ospedali. Quando incominciò a sentire che le
forze lo abbandonavano definitivamente, chiese di essere portato nella casa di riposo di Conegliano, dove si era ritirato fin
dal 1992.
Di case don Giovanni ne passò
molte, perché ebbe una vita
piuttosto movimentata. Originario di Miane, fu ordinato sacerdote da monsignor Zaffonato nel 1952. Passò i primi anni
impegnato come cappellano in
varie parrocchie. Nel 1958 chiese di entrare nella Pia società
San Paolo, i cosiddetti Paolini,
ma ben preso si accorse che
non era il suo posto e l’anno
successivo lo troviamo parroco a Melfi, diocesi della Basilicata. Vi rimase fino al 1963,
quando chiese di entrare nella
diocesi di Torino, dove svolse
per una ventina di anni il servizio di parroco in più parrocchie. Era il tempo del cardinale Pellegrino, del quale ebbe
Don Giovanni Pierdonà
sempre una grande ammirazione e un grato ricordo. Nel
1982 ritornò in diocesi di Vittorio Veneto e fu nominato parroco di diverse parrocchie: Soffratta, Saccon, Corbanese, Madonna del Menarè, finché si ritirò nel 1992 in casa di riposo,
ma rimase sempre attivo, tanto che nel 1998 accettò, pur risiedendo sempre a Conegliano,
la parrocchia di Scomigo. Mantenne questo incarico per 8 anni, fino al 2006. Fu un periodo
più calmo e la gente lo ricorda
con affetto per la sua dedizione pastorale.
Don Giovanni aveva notevoli
hi non lo conosceva si sarà
C
forse stupito nel vederlo
entrare in basilica così in sor-
gruppo sostiene 2.500 progetti di solidarietà in tutto il mondo e due “succursali” in Brasidina e sedersi solo in navata,
le e Giordania, oltre alla sede
dietro una colonna. Ma questo
centrale di Torino dove miè Ernesto Olivero, il “co-fongliaia di persone in difficoltà
datore” del Sermig, arrivato a
trovano un pasto e un letto: un
Motta di Livenza per concluluogo che è un miracolo perdere “La pace conviene”, iniziamanente perché nato per votiva di sensibilizzazione orgalontà di alcune persone che
nizzata dalle foranie di Motta
senza una lira volevano came Oderzo.
biare il mondo e che continua
Perché la pace conviene? «Pergrazie a «milioni di persone che
ché conosco la guerra», ha afaiutano milioni di persone».
fermato Olivero. Ma se si vuoErnesto racconta anche dei
le la “la pace delle armi” occorsuoi maestri, come il collega are prima partire da noi stessi:
teo e radicale che gli insegnò a
«La pace nasce nel cuore degli
non sprecare nulla: acqua, cibo,
uomini».
vestiti… Uno dei tanti incontri
È da queste affermazioni che si
che gli cambiarono la vita.
è sviluppato il suo discorso, il
«Non vi chiedo di rinunciare
quale ha toccato numerosi aralle vostre comodità» ha affergomenti legati spesso a ricordi
mato, «ma di usarle con intelpersonali: la nascita del Sermig
ligenza, condividerle e distrisu iniziativa di alcuni giovani
buirle a chi non se le può persposi guidati da Ernesto e conmettere»; questo perché «la pasorte, le difficoltà per la mance è far felici gli altri». Da qui
canza di una sede; le incomsi è arrivati alle armi, che «ucprensioni di chi non li capiva...
cidono quattro volte perché olQuarantatre anni dopo questo
tre a provocare vittime, tolgono denaro a
scuola, sanità,
istruzione;
perché impegnano cervelli che potrebbero essere usati per il bene; perché infine chiamano
vendetta
e
quindi altro
sangue».
Ma in un
mondo senza
guerra non
possono mancare regole
Ernesto Olivero a Motta di Livenza chiare e intransigenza:
doti di intelligenza, era appasper questo «i giovani hanno bisionato degli strumenti audiosogno di trovare un modello
visivi che usava abbondantenegli adulti, e non lassismo. Almente nella catechesi, stimava
trimenti possono costruire somolto l’associazione scoutistilo un mondo mille volte pegca, che ha tentato di costituire
giore». Sfiducia verso le nuove
in varie parrocchie in cui è stagenerazioni? Tutt’altro: queste
to. Nonostante la difficoltà di
sono uno dei segreti del suo
trovare una certa stabilità di la“successo”, oltre a «pregare invoro, non aveva un carattere
cessantemente, non prendere
scontroso. Don Carlo Busiol,
decisioni senza consultare un
compagno di ordinazione, è
uomo di Dio, lasciarsi guidare
vissuto con lui in casa di ripoda Lui e non dall’entusiasmo,
so in questi ultimi anni e di lui
non stare con i partiti politici,
dice: «Gli sono sempre stato ae fare le cose per Dio e non per
mico. Aveva un carattere apergli uomini: in fondo quasi nesto e sempre disponibile per gli
suno ha mai ringraziato Gesù».
altri. Qui all’Opera Madonna di
Un dibattito decisamente soLourdes curava l’assistenza spibrio, preceduto dalla testimorituale delle ricoverate con molnianza di una ragazza mottenta sensibilità e passione. Aveva
se ospite per alcuni giorni al
anche il compito di coordinare
Sermig e che non ha previsto
il settore destinato ai sacerdoti
null’altro.
e lo faceva con molta discreAl termine Olivero è uscito dalzione».
la chiesa, quasi in punta di pieIl funerale è stato celebrato dal
di com’era entrato, confuso tra
vescovo Pizziolo nella chiesa
la gente accorsa per ascoltarlo.
parrocchiale di Madonna di
Tante persone che però, vista
Lourdes di Conegliano. Don
l’eccezionalità dell’ospite, aGiovanni è stato sepolto a Miavrebbero dovuto essere ancora
ne, nella tomba di famiglia.
di più.
Andrea Pizzinat
GpM
Chiesa
16 marzo 2008
I VESCOVI DEL NORD-EST RIUNITI A VENEZIA
Preoccupati per i giovani
e caratteristiche del monL
do giovanile, come i giovani interpellano la Chiesa e si
rapportano alla famiglia e alla
società, tra di loro e nei riguardi della fede: sono stati
questi alcuni dei versanti toccati nel corso della periodica
riunione dei vescovi del Nord-
Est che si è tenuta nella sede
della Conferenza episcopale
triveneta a Zelarino (Venezia).
Durante il dialogo, introdotto
da una relazione di monsignor
Lucio Soravito (vescovo di Adria-Rovigo), sono emersi i
tratti principali del mondo
giovanile di oggi: si ravvisa, tra
l’altro, il vivace bisogno di relazioni autentiche e significative ma anche uno “status” di
incertezza, frammentazione e
talora sfiducia. Lo stesso ambito del credere e i legami con
la comunità ecclesiale risultano spesso contraddittori e problematici con l’esigenza di ritrovare modalità e ambiti,
tempi e luoghi adeguati per una rinnovata trasmissione della fede in Gesù Cristo, nella
convinzione che quanti “trovano il loro fondamento nel Signore della vita e credono in
13
Lui hanno una grazia e una
marcia in più su cui fondare la
propria speranza”.
Il dibattito ha sottolineato
l’importanza di mantenere viva la tensione missionaria delle comunità cristiane per riuscire a incontrare davvero i
giovani e intercettarne meglio
le reali esigenze. Accanto al legame, da riscoprire, con le famiglie è determinante il ruolo
educativo della comunità cristiana chiamata ad essere vera
“comunità educante”, composta da più figure (“testimoni”)
autorevoli e significative, in
grado di rigenerare nei giovani stessi il desiderio e il senso
di appartenenza ad una comunità.
I vescovi del Nord-Est hanno,
infine, convenuto sull’opportunità di raccogliere le esperienze più significative già in
atto in ambito triveneto, per
individuare poi delle linee guida ed offrire degli utili strumenti di lavoro a tutti coloro
che si occupano dell’educazione e della formazione dei giovani nelle diocesi.
gole e disciplina ben vissute, interiorizzate. Certo: non mancheranno neanche le fatiche del
vivere insieme. Ma intanto io ho
vissuto una dimensione profetica d’una Chiesa che si modella ancora sugli Atti degli apo-
stoli.
E torno più “carico” nel mio sacerdozio, apprezzato proprio da
questa grande famiglia di Nomadelfia, al punto da rimotivare anche un prete...
Don Pierino Bortolini
NE HANNO FATTO ESPERIENZA CINQUANTA GIOVANI
Il “caldo buono”
di Nomadelfia
D
i solito uno ritorna da
Nomadelfia con il cuore più tenero e una vista
più larga sulla famiglia, perché
lì ne fa un’esperienza straordinaria, suggestiva, incoraggiante. Ma io torno “ricaricato” anche nel mio sacerdozio.
Appena arrivato il 1° marzo, insieme a una cinquantina di giovani della diocesi per una duegiorni di riflessione, con la semplicità della colomba evangelica, la piccola Aurora m’ha chiesto: «Sei stato in cimitero?».
«No; ma ci vado»: le ho risposto, pensando a una preghiera
per don Zeno Saltini. «Lì dorme mia mamma; è appena morta. Valla a trovare; sta nella seconda fila». Un sentimento di
tenerezza ha interagito con la
poesia di don Zeno, che chiamava il cimitero “giardino dei
ricordi”, rafforzando la fede nella vita eterna, nella risurrezio-
ne. E poi, dopo la messa, il suo
babbo Aldo, bellunese, ora vedovo, mi chiedeva una preghiera, perché stava pensando al sacerdozio. Ma si sarebbe affidato al discernimento dei suoi accompagnatori. Mi ha restituito
la gioia di essere sacerdote, anche Norina, mamma famosa di
74 figli, che ha concluso così il
suo incontro stupendo: «Adesso andate. Vi rubo il vostro prete per 5 minuti». E si è confessata, con una fede che io devo
imparare. Prima aveva detto
pressappoco: «Io in chiesa ci
sono stata poco. Ho solo pulito
tanti sederini... Però la mia giornata è sempre stata una preghiera». Ci credo: domenica, a
messa, sul secondo banco, l’ho
vista come trasfigurata...
Ma poi s’è confessato anche don
Enzo, 94 anni, il successore di
don Zeno. Ero commosso, imbarazzato e contento: quanta fe-
de, nel tramonto della sua vita!
E anche Beppe, papà di 12 figli.
Una fede incarnata, operosa, robusta...
E poi quei piccoli, anche di tre
anni, che facevano la comunione con una fede succhiata con
il latte materno... Intanto pensavo a certe nostre prime comunioni e cresime, fatte a classi, ma seguite da un contro esodo verso una malintesa libertà...
E poi quei giovani stupendi, che
a Perugia avevamo visto belli, elastici, armoniosi sul palcoscenico, ora a messa nei primi banchi: sereni, concentrati, anche
se qualcuno a 18 anni teneva in
braccio il fratellino, la sorellina,
con una disinvoltura che diceva già paterna consuetudine...
E senza parlare di tutto il resto.
Tipo: la fioritura di tanti bambini; l’onore riservato agli anziani; la laboriosità di tutti. Re-
OTTAVO QUADERNO DELLA COLLANA “TA BIBLÌA” DEL CSB
cile. Esso raccoglie gli atti del nono ciclo di incontri di aggiornamento biblico-culturale, tenutosi nei mesi di febbraio e marzo 2006, che ha avuto come filo
conduttore il tema: Gesù di Nazareth. “Voi, chi dite che io sia?”
(Mt 16, 15). Siamo rimasti colpiti della buona partecipazione
che l’iniziativa ha suscitato. Questo fatto è indice di un rinnovato interesse sulla figura di Cristo
da parte dei credenti, ma non
solo. Partendo dalla domanda
che Gesù pone ai suoi discepoli, in questo ciclo di incontri si è
tentato di fornire agli uditori alcuni strumenti per una conoscenza più profonda di Cristo,
articolando il percorso in sei tappe.
Dall’analisi di esegetica e dagli
studi storici più recenti, il professor Barbaglio ha cercato di
presentare la sua “ipotesi su Gesù”, che potrebbe essere così sintetizzata: un ebreo di Galilea,
taumaturgo itinerante, annunciatore della Signoria di Dio. La
morte dell’autore ci ha impedito di recuperare per esteso la sua
relazione, che non è stata perciò messa agli atti. Tuttavia, le
sue tesi si possono ritrovare nell’opera: G. Barbaglio, “Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica”, Edb, Bologna 2002. Nella seconda serata, la professoressa
Marinella Perroni ha considerato il rapporto di Gesù con le
donne o – meglio – il ruolo delle donne nelle prime comunità
cristiane, in quanto discepole di
Gesù. La relatrice ha messo in
luce l’evoluzione del tema, partendo dal vangelo di Marco e
passando a quello di Luca, per fi-
«A Nomadelfia ho capito che la
mia vita è un dono. Consapevole di questo, anch’io devo donarmi agli altri, perché, guardandomi intorno, vedo tanti bisogni».
Moreno Carniel da Camino
«Non dimenticherò facilmente
quanto ascoltato da mamma
Norina: una vita donata agli altri
in continua preghiera. Importante per me sentire con quanta
fede dialogava e chiedeva forza
al Signore per affrontare le difficoltà della vita. E con quanta
grazia e amore il Signore le rispondeva. Mi porto a casa la
consapevolezza che l’amore del
Signore è infinito e che non ti
abbandona mai».
Serena Zecchinello da Oderzo
«Mi porto a casa soprattutto il
senso di grandissima collaborazione: grandi e piccoli insieme
sistemavano la tavola dopo il
pranzo, senza bisogno di alcun
comando da parte degli adulti.
Tutti davano una mano senza
alcun lamento. Questo fatto mi
ha scosso un po’... Perché non lo
faccio anch’io? Perché mi lamento sempre? Nomadelfia mi
aiuta a capire e mi aiuterà a migliorare!».
Mariachiara Dal Ben da Ceggia
BREVI
Sms con frasi di papa Giovanni Paolo II
“Voi, chi dite che io sia?”
uscito l’ottavo quaderno delÈ
la collana “Ta Biblìa”, curato
dal Centro di studi biblici di Sa-
UN’ESPERIENZA CHE FA RIFLETTERE
«Breve, ma forte, l’esperienza di
Nomadelfia: un posto dove la
terra e il paesaggio entrano nella
tua vita. Persone vere e alla ricerca dell’essenziale, il cui distintivo indelebile è il sorriso
sincero di una scelta, credo, a
caro prezzo».
Giorgio Tesser da Fratta
nire con le lettere paoline. Don
Chino Biscontin ha affrontato il
significato della croce e della risurrezione di Gesù, tentando di
scandagliarne il valore salvifico.
In un secondo momento, sempre Biscontin ha preso in esame
i luoghi e i modi attraverso i quali il cristiano può “oggi” reperire la figura di Cristo, per incontrarlo efficacemente. Il professor Valentino Cottini ha indagato sinteticamente l’interpretazione, che di Gesù hanno dato e continuano per certi versi a
dare oggi gli Ebrei e l’Islam: un
sovversivo e un profeta. Ha chiuso la serie di incontri il professor Ferdinando Castelli, noto
critico d’arte della rivista “La civiltà cattolica”, con uno sguardo
sull’immensa produzione letteraria del Novecento attorno alla figura di Gesù.
Don Alessio Magoga
Ricevere ogni giorno un messaggino
sul telefonino con una frase di papa Giovanni Paolo II e/o un pensiero sui temi
della felicità e della gioia e/o il nome e
le opere del santo del giorno. L’idea è
venuta a Vodafone Italia e Lux Vide. Il
costo, per ciascun sms, è di 25 centesimi.
Bassano: scuola di preghiera
Dal 9 al 13 aprile suor Gabriella Mian, AdGB, e Mariolina Cornoldi guidano, a Villa San Giuseppe in Bassano, la scuola di preghiera secondo il metodo di Sant’Ignazio di Loyola. Per informazioni telefonare al 347-0975675.
Un libro sul Diritto penale canonico
“Diritto penale canonico” è il titolo della nuova opera (edita da Marcianum Press) del professor Bruno Fabio Pighin, docente all’Istituto di Diritto canonico San Pio X. Si tratta di una sintesi rigorosa
e originale di tutto il sistema “penale” della Chiesa, condensata in
650 pagine. Con questo nuovo libro – che va ad aggiungersi al
precedente manuale di “Diritto sacramentale” – il professor Pighin
colma una vistosa lacuna, poiché finora mancava un’esposizione
globale, aggiornata e sistematica della normativa penale canonica.
Prezzo: 42 euro.
Anno paolino: due siti
Segnaliamo due siti dedicati all’Anno paolino. Uno è all’interno del
portale del Vaticano, l’altro – www. annopaolino.org – presenta la
Basilica di San Paolo fuori le Mura e la vita di san Paolo.
14
Chiesa
16 marzo 2008
IL RACCONTO DELLA PASSIONE
Non ci ha ingannati!
Domenica 16 marzo - Le Palme - anno A
Is 50, 4-7; Sal 21; Fil 2, 6-11;
Mt 26, 14 - 27, 66
Mio Dio, mio Dio, perché mi
hai abbandonato?
Seconda settimana del Salterio
O
ggi la Chiesa ci invita
ad ascoltare il racconto della passione
secondo Matteo (Mt 26, 14 27, 66). L’evangelista, che scrive per i cristiani nati dal giudaismo, annuncia che il piano
di Dio sull’uomo si realizza attraverso il servo sofferente e
non mediante il re della gloria. È una logica che stride con
la nostra mentalità, che vede
unicamente nel successo la
realizzazione della persona.
Di fronte al dramma di Gesù,
servo sofferente, tutti possiamo pervenire ad un’unica conclusione, forse meno raffinata
da un punto di vista teologico,
ma certamente molto più sconvolgente, un punto d’arrivo nel
quale le diverse opinioni contano poco: non ci ha ingannati. Tutto lo scetticismo, il dubbio, le infinite discussioni che
sorgono spesso sulla fede trovano qui la più alta ed inconfutabile smentita. Un uomo arriva a soffrire così tanto per le
sue idee solo se è un pazzo oppure... se quel che dice è vero a
tal punto da dimostrarlo con il
dono della stessa vita. Di fronte a tutto questo non possiamo
negare come Pietro dicendo di
non conoscerlo (Mt 26, 69-75),
non possiamo aggirare l’ostacolo come fece diplomatica-
La debolezza della fede
om’è potuto avvenire
C
che, posta di fronte all’alternativa tra Gesù e Ba-
rabba, la folla abbia preferito salvare un brigante? In
fondo, Gesù non aveva fatto del male a nessuno. Su
quali motivazioni hanno
fatto leva i capi per influenzare la scelta del popolo?
Nel suo libro Gesù di Nazaret, Joseph Ratzinger offre
un approfondimento e una
risposta: «Ma chi era Barabba? Di solito abbiamo
nell’orecchio solo le parole
del Vangelo di Giovanni:
“Barabba era un brigante”.
Ma la parola greca per “brigante”, nella situazione politica di quel tempo, in Palestina poteva assumere un
significato specifico. In quel
caso voleva dire qualcosa
come “combattente della resistenza”». Dunque anche
Barabba si presenta come
un messia, un liberatore.
“La scelta è quindi tra un
messia che capeggia una lotta, che promette libertà e il
suo proprio regno, e questo
misterioso Gesù, che annuncia come via alla vita il
perdere se stessi. Quale meraviglia che le masse abbiano preferito Barabba?”. La
domanda circa l’alternativa
tra Gesù e Barabba ne può
richiamare un’altra: con quali
mezzi diffondere la fede? A
questo proposito il Papa fa
un’affermazione di carattere
storico: “La debolezza della fede, la debolezza terrena di Gesù Cristo doveva essere sostenuta dal potere politico e militare. Nel corso dei secoli
questa tentazione – assicurare la fede mediante il potere –
si è ripresentata continuamente, in forme diverse, e la
fede ha sempre corso il rischio
di essere soffocata proprio
dall’abbraccio del potere. La
lotta per la libertà della Chiesa, la lotta perché il Regno di
Gesù non può essere identificato con alcuna struttura politica, deve essere condotta in
tutti i secoli”. Diciamo la verità: a quanti tra di noi non è
mai capitato di pensare: in che
mente Pilato (Mt 27, 11-26),
non possiamo semplicemente stare a guardare con l’aria di
sufficienza propria di chi si
trova di fronte a una cosa già
nota. È nostro dovere interrogarci, riflettere sull’atteggiamento col quale ci poniamo di fronte a questa vicenda.
Quell’uomo di Nazaret che diceva essere il Figlio di Dio, che
predicava l’amore e la misericordia, che insegnava che Dio
è padre, non ha ingannato,
non ha predicato solamente
una bella dottrina, ma ha testimoniato con la vita la verità di ciò che annunciava.
Siamo chiamati a confrontarci con queste pagine di Vangelo e a chiederci una volta
tanto se veramente viviamo
con coerenza ciò che ascoltiamo, se siamo noi quelli che
ingannano Cristo con la loro
ipocrisia, col fare, spinti più
da una tradizione che da una
fede, più da un perbenismo
che da una sincera convinzione. Gesù crocifisso che – come ricordava san Paolo – era
scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani (1 Cor 1,
23), che cosa rappresenta per
noi cristiani d’oggi? Una tradizione o... qualcosa di più?
Auguri!
Don Federico De Bianchi
tempi ci troviamo, i cristiani
contano sempre meno nella
società… Occorre essere capaci di discernere tra ciò che
è compito missionario della
Chiesa e ciò che appartiene
alla tentazione di “contare”,
avere un peso nella società.
La distinzione potrebbe essere tra prestigio e potere da
una parte e significatività, azione di servizio, e logica del
segno, dall’altra. Ciò vale anche per quanto viviamo nel
nostro quotidiano. Ci troviamo di fronte a persone o situazioni (scelte di vita di familiari o amici, mentalità dominante, approccio a problemi) che ci fanno soffrire,
perché ci appaiono difformi
dalla buona notizia che Gesù ci comunica attraverso se
stesso: ci stiamo male, anche
molto, cerchiamo di portare
una presenza e una parola evangelica, magari rimproveriamo, ma non si risolve nulla. Forse ci chiediamo: perché non mi ascoltano, cosa
posso fare ancora? È la tentazione di chi pretenderebbe che la fede si propagasse
a tappeto, nella misura in cui
noi siamo bravi ad annunciarla. La vita intera di Gesù
ci aiuta a comprendere come
l’impegno missionario è
componente essenziale per
ciascun cristiano, ma non altrettanto l’efficacia di quell’impegno. La fede rimane
sempre una proposta che richiede lo stile della croce di
Cristo e il suo propagarsi, al
cui servizio noi dobbiamo
essere, è nelle mani del Padre misericordioso, del Figlio
redentore e dello Spirito d’amore.
Alessandro Ravanello
Domenica 16 marzo: In Cattedrale presiede la liturgia con la benedizione dell’olivo e la processione (ore 10). Celebra la Messa
a Mareno di Piave con la partecipazione della Scuola di canto diocesana (ore 18.30).
Giovedì 20 marzo: In Cattedrale celebra la Messa del Crisma (ore 8.30) e la Messa vespertina “In Coena Domini” (ore 20).
Venerdì 21 marzo: In Cattedrale presiede la celebrazione dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi con il Capitolo della Cattedrale e i religiosi e le religiose della città (ore 8) e la celebrazione della Passione del Signore (ore 15). Presiede la Via Crucis al Colle
San Paolo in Vittorio Veneto (ore 20.30).
Sabato 22 marzo: In Cattedrale presiede la celebrazione dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi con il Capitolo della Cattedrale e i
religiosi e le religiose della città (ore 8) e la veglia pasquale con
la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana di bambini e adulti (ore 21.30).
A mezzogiorno rivolge alla diocesi il messaggio di augurio pasquale
tramite Radio Palazzo Carli.
Domenica 23 marzo: In Cattedrale presiede la messa solenne e
impartisce la benedizione apostolica (ore 10).
BREVI CHIESA
Motta: festa diocesana dei giovani
Sabato 15 marzo, vigilia della
domenica delle Palme, si svolgerà a Motta di Livenza l’annuale festa diocesana dei giovani. Il programma: alle 19.15
ritrovo sul sagrato della basilica; alle 19.30 celebrazione penitenziale presieduta dal vescovo
Corrado; alle 21.15, nel palazzetto dello sport, spuntino al sacco
e alle 21.30 “Mission possible... festa insieme” con artisti di livello
internazionale: il gruppo musicale Nevada, il cantante della Guinea
Bissau Fifito e il presentatore Enrico Selleri. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.pgvv.it.
Mareno: messa del Vescovo animata
dalla Scuola diocesana di musica
Domenica 16 marzo, festa delle Palme, alle 18.30 nella chiesa di
Mareno di Piave il vescovo Corrado presiede una celebrazione eucaristica animata con il canto degli allievi della Scuola diocesana
di musica per la liturgia “Venanzio Fortunato”.
Le ferie degli uffici di Curia
In occasione delle festività pasquali, gli uffici della Curia vescovile
rimarranno chiusi al pubblico giovedì 20 e venerdì 21 marzo. Riapriranno martedì 25 marzo.
È uscito il nuovo numero
di “Esultanti cantiamo”
È uscito il nuovo numero di “Esultanti cantiamo”, foglio di collegamento a uso degli
operatori liturgico-musicali a cura dell’Ufficio per la pastorale liturgica. Al suo interno
una riflessione di monsignor Giuseppe Busani su “Fedeltà alla tradizione e creatività
nell’azione liturgica” e alcune proposte di
canti.
Verona: seminario di formazione
alla direzione spirituale
“Giovani oggi: missionari o dimissionari! - La dimensione missionaria nell’accompagnamento” è il tema del seminario di formazione alla direzione spirituale a servizio dell’accompagnamento vocazionale che si terrà dal 25 al 28 marzo al Centro Carraro di Verona. Tra i relatori Gerolamo Fazzini, condirettore della rivista “Mondo e Missione” e monsignor Lucio Monari, vescovo di Brescia e vicepresidente della Cei. Organizza il Centro nazionale vocazioni della Cei. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al numero 0666398410.
Intenzione del Papa affidata all’Adp
È dedicata al perdono e alla riconciliazione l’intenzione generale che
papa Benedetto ha affidato all’Apostolato della preghiera per il mese di marzo. Il Papa invita a pregare “Perché si comprenda l’importanza del perdono e della riconciliazione fra le persone e i popoli, e la Chiesa con la sua testimonianza diffonda l’amore di Cristo, sorgente di nuova umanità”.
15
REALIZZÒ I MONUMENTI DI
ZOPPÈ E SAN VENDEMIANO
Vittorio Celotti,
scultore e
intagliatore
nativo di San Fior
ittorio Celotti è stata una
V
singolare figura di scultore
e intagliatore del legno, nato a
San Fior nel 1866, ma coneglianese di adozione, essendosi trasferito nella città del Monticano
nel 1914. Divenne professore
honoris causa presso la scuola
d’arte e mestieri locale grazie alle sue particolari abilità nel modellare le forme. Si ha notizia di
Celotti anche dal “Libro cassa
pro monumento ai caduti - San
Vendemiano”, nel quale è registrato un pagamento a suo nome per aver scolpito il monumento ai caduti di San Vendemiano (nella foto). Sul basamento si erge una preziosa edicola,
costituita da quattro colonne
angolari, che reggono una trabeazione decorata con motivi
floreali; al vertice domina una elegante figura di angelo scolpita
nella pietra, che poggia le mani
su due bracci dell’elsa dello spadone tenuto davanti. Il Celotti è
autore anche del monumento ai
caduti di Zoppè, inaugurato il
15 aprile 1923. Questa volta la
struttura è più articolata, con al
vertice un angelo che regge una
corona di alloro sopra un’urna.
Sulla facciata anteriore del cubo
è stata inserita una lastra di marmo con i nomi dei caduti, mentre le due laterali sono ornate
con festoni di frutta scolpiti ad
altorilievo. Il monumento è una
delle opere più interessanti della scultura trevigiana insieme a
quello di San Michele di Piave,
di cui ripete l’angelo al vertice.
Celotti morì nel 1942 a Conegliano.
Mara Campaner
a cura del Centro COSPES Onlus
di Mogliano Veneto (TV) - Tel. 041 5902318
UNA COMUNICAZIONE DIFFERENTE IN FAMIGLIA
Il “fare le cose assieme”:
uno spunto di riflessione
Q
uando si pensa a una
famiglia, normalmente il pensiero corre all’immagine della famiglia di origine. Infatti, si tende spesso
a fare riferimento ai modelli
familiari che hanno lasciato
l’impronta più precisa e chiara nella nostra educazione.
Ma come si confrontano i ragazzi con lo stile familiare che
noi genitori tendiamo di proporre?
Quando si parla di educazione, viene suggerito spesso ai
genitori che può essere utile
aprirsi al dialogo con altre
persone, siano essi genitori o
esperti che vivono situazioni
simili.
A volte, però, si tende a dimenticare che c’è un’altra figura con la quale è fondamentale confrontarsi: i figli
stessi.
Anche quando i ragazzi ten-
dono a sembrare sfuggenti, un
po’ distanti e poco disposti alla comunicazione è possibile
confrontarsi con loro. Cercare di costruire un dialogo aperto e disponibile, che accoglie il loro punto di vista. È
chiaro: per poter comunicare
è necessario che ci siano i presupposti di un dialogo.
E questi presupposti si possono ritrovare sia nella continuità affettiva che è propria
della famiglia ma anche nella
vicinanza, nel “fare le cose assieme”. D’altronde noi tutti
sappiamo come l’esempio sia
il più potente mezzo di educazione che i genitori hanno
nei confronti dei figli. È proprio per questo motivo che
cercare di fare le cose assieme tra figli e genitori, secondo me risulta una scelta vincente.
Quest’azione non viene per-
CONFRONTARE MODALITÀ E COSTI DEI SERVIZI
Carta di credito e prestito
personale
uesta settimana parliamo
Q
di servizi bancari a pagamento, offrendo alcune infor-
mazioni utili nell’ottica del risparmio e della sottoscrizione
consapevole dei contratti di attivazione. È sempre bene confrontare le offerte prima di accettarne una.
Carta di credito. Nella scelta
di una carta di credito bisogna
tenere conto di tre fattori di
convenienza. Il primo è il costo, il secondo è l’estensione
del circuito di riferimento del-
la carta, il terzo è il contratto.
Il costo della carta si calcola
tenendo conto del canone annuale e di tutte le spese legate
al suo uso, come l’invio dell’estratto conto, gli anticipi di
contante, l’uso all’estero, il pagamento della benzina. Per estensione del circuito si intende la rete di banche e di esercizi commerciali in cui la carta può essere utilizzata. Secondo Altroconsumo, l’associazione per la tutela e la difesa dei consumatori più diffusa in Italia, da questo punto di
TRADIZIONE DI
FRANCESCO SALVADOR
cepita dai figli come un “insegnamento” a volte tedioso o
ripetitivo, ma come il nostro
modo concreto di mettere in
pratica il quotidiano, di vivere e di approcciarsi alla vita.
I figli guardano a noi come esempio del “come si fa a vivere”, anche se a volte lo contestano. E si pongono domande: “Come farò a superare
questo problema?” oppure
“Mi sono comportato bene,
oppure potevo fare di meglio?”. È necessario discutere
assieme dei propri comportamenti ed atteggiamenti, ma a
volte ci si trova di fronte a un
muro di chiusura e silenzio,
che non si sa come superare.
Per questo “il fare le cose assieme” aiuta a costruire la relazione con i figli, permette di
educare con il proprio esempio e gettare le basi per un dialogo aperto e ascoltato. Sen-
vista i migliori circuiti sono Visa e Mastercard. Consiglio da
non dimenticare mai: confrontate le offerte di mercato
prima di scegliere la carta offerta dalla banca in cui avete il
conto corrente. Se possibile
chiedete l’invio online dell’estratto conto, evitando la spesa per i costi di invio.
Prestito personale. Si tratta di
un finanziamento di credito al
consumo concesso da banche
e finanziarie; non è legato ad
uno specifico acquisto di bene
e servizio; si ripaga a rate calcolate applicando al capitale
finanziato un tasso d’interesse
(il Tan: tasso annuo nominale);
la durata va da un anno a 20
anni; l’ammontare ottenibile
va dai 1000 ai 100 mila euro.
Per scegliere il migliore prestito personale bisogna confrontare le offerte sul mercato
e non solo alla banca in cui si
ha il conto corrente. Si deve
confrontare il Taeg (tasso annuo effettivo globale) che
za correre il rischio di diventare “insistenti”, presi dalla
preoccupazione di dover indicare “il come si fa”. Cosa che
non avviene se si è costruito
un rapporto che permette la
vicinanza fisica.
Anche perché, a volte, di fronte a particolari situazioni, è
necessario riuscire a stare in
silenzio, senza intervenire con
domande e suggerimenti. Lasciare al figlio l’autonomia che
gli permetta di cercarsi da solo le sue risposte, magari anche attraversando momenti di
riflessione personale.
Nel “fare le cose assieme” i genitori sono presenti: solo che,
al pari del loro figlio, soffrono “in silenzio”, ma comunicano al figlio, con la loro vicinanza, che non è solo.
Dott. Andrea Vettorato
psicologo
[email protected]
comprende il tasso d’interesse
(Tan) e le spese per l’ottenimento e il pagamento del finanziamento. Consiglio utile:
leggete attentamente il contratto di finanziamento prima
di sottoscriverlo e, in base alla legge sulla trasparenza, avete il diritto di richiedere una
copia del contratto prima di
firmarlo.
Giacinto Bevilacqua
L’antico brodo
di carni
del Pagalosto
di Stevenà
Caneva, nell’ultima domeniA
ca di Carnevale, si celebra ormai da un quindicennio il Pagalo-
sto, che è poi un gioco a bocce itinerante di anno in anno nelle cinque frazioni. «Si gioca, ma anche
si mangia – commenta Luciano
Borin, grande esperto di mangiari e folklore friulano – riscoprendo la genuinità della cucina locale, come l’antico brodo di carni di
Francesco Salvador e signora di
Stevenà (via Carlonga), ribattezzato il brodo del Pagalosto». Ecco
gli ingredienti: 5 litri d’acqua, mezza gallina ruspante, 1 ala di tacchina, 1 kg di punta di petto di
manzo, 1 kg di muscolo e un altro
di tasto, entrambi di manzo; quindi 1 bella costa di sedano, 2 carote, 1 grossa cipolla rosa, sale in due
volte, e, se piace, anche 3 chiodi di
garofano. Messe tutte le carni in una bella pignatta con l’acqua fredda, si fa levare, ma a fuoco lento,
il bollore, schiumando di tanto in
tanto (massimo mezz’ora) e si aggiungono quindi cipolla, carote,
sedano e sale. Dopo un’ora di bollitura si toglie prima la gallina e
poi il tasto e l’ala. La punta di petto e il muscolo debbono bollire
un’altra ora. Si filtra, infine, il brodo con cui fare la minestra o il consommé. «In quest’ultimo caso –
commenta Borin – è tradizione
aggiungere anche un’abbondante
manciata di formaggio Montasio
invecchiato più d’un anno e mezzo bicchiere di vino rosso. A Caneva consumare questo consommé è caratteristico del Pagalosto, giacché considerato quasi una… medicina per preparare lo
stomaco a ben altre e più robuste
pietanze!». Le carni bollite vengono servite in loco con un contorno di cren (il rafano grattugiato),
giardiniera, salsa verde o mostarda piccante. Era costume mangiare anche la verdura cotta.
Mario Sanson
16
16 marzo 2008
SPETTACOLI
L’Orchestra
da camera
di Praga e
Todero
l teatro Da Ponte di Vittorio
A
Veneto prosegue la stagione
cameristica: domenica 16 alle
20.45 l’Orchestra da camera di
Praga si esibisce con Massimo
Quarta, direttore e solista, eseguendo brani dal repertorio di
Franz Joseph Haydn, Franz Schubert e Petr Ilic Cajkovskij. Biglietti: primo settore 25 euro intero, 20 ridotto; secondo settore
20 intero, 15 ridotto.
Festeggiato l’anno scorso il trecentesimo della nascita, Carlo
Goldoni non cessa di far diverti-
re e pensare il suo pubblico. Al
teatro Zancanaro di Sacile mercoledì 19, alle 21, va in scena la
commedia “Sior Todero brontolon” con Giulio Bosetti e la regia
di Giuseppe Emiliani. Il “brontolon” goldoniano torna sulla scena con tutta la sua arroganza, tirchieria e diffidenza in una commedia scritta nel 1762 e messa in
scena al teatro San Luca (oggi teatro Goldoni) poco prima che l’autore partisse per la Francia. È il
bravo Giulio Bosetti che porta oggi Todaro sul palco, un caratte-
dal socialista Francesco Andreoli e forte di 16 consiglieri su 30. Ne
fanno parte assessori del Psdi, del
Pci e del Psdi.
Mario Sartori di Borgoricco. Il 18
agosto 1980, su base elettorale,
viene formata una nuova giunta
Dc-Psi-Pri con il democristiano
Mario Sartori di Borgoricco come sindaco. Nell’81 la maggio-
e il direttore di “Pordenonelegge.it” Gian Maria Villalta, moderati da Alberto Ceschin assieme ai ragazzi di “Jabadabadoo”.
Il conflitto, inteso in ogni sua
forma, è il tema proposto per la
nuova edizione, che si snoderà
attraverso sette dialoghi dai titoli provocatori come “A che serve la guerra?”, “Laicità o conflittualità?”, “Tale padre, tale figlio?”.
A questi incontri parteciperanno personaggi di spicco del mondo del giornalismo, dell’arte, della scienza e della cultura, in un
simposio che prevede, inoltre,
due mostre fotografiche in collaborazione con l’associazione
“Medici senza frontiere”, numerose proiezioni cinematografiche organizzate da “Lago Film
Festival”, senza dimenticare gli
oltre venti concerti e tre spettacoli teatrali. Quest’anno, inoltre,
“Comodamente” proporrà due
anteprime artistiche: quella della nuova Biennale di architettura e della mostra sul Palladio prevista a Verona dal 20 settembre.
Silvia Albrizio
CONEGLIANO
ELVI CHINA HA ANALIZZATO LE GIUNTE DI SACILE
11 per Sacile
S
ono undici i sindaci avvicendatisi alla guida dell’amministrazione comunale di
Sacile dal 1945. Lo studioso Elvi
China, riprendendo e aggiornando alcune sue ricerche precedenti, ha appena dato alle stampe il
volumetto “Le giunte comunali di
Sacile dal 1945 al 2007”, che analizza l’andamento politico amministrativo nel secondo dopoguerra in riva al Livenza. Ne approfittiamo per presentare i sindaci precedenti all’attuale Roberto Cappuzzo.
Ciro Liberali. Le prime elezioni
comunali postfascismo si svolsero il 31 marzo 1946 e furono vinte dalla Concentrazione popolare repubblicana composta da partiti da sinistra (Psiup e Pci) e laici minori (Partito d’azione e Pri).
Primo sindaco è il repubblicano
Ciro Liberali. Nell’autunno 1947,
in seguito allo scioglimento del
Partito d’azione, i suoi rappresentanti confluiscono nel Psi.
Mario Amadio. Il 10 giugno 1951
la Democrazia cristiana stravince
le elezioni, ospitando molti candidati indipendenti di prestigio.
Uno di questi, Mario Amadio, di-
Undici sindaci hanno
governato il Comune di
Sacile. In 63 anni solo
una donna è riuscita a
presiedere la giunta,
Gina Fasan. I sacilesi le
hanno provate tutte:
sinistra e laici, centro,
centrosinistra, sinistra e
centrodestra
venta sindaco in una giunta monocolore democristiana ma con
cinque componenti su sette che
rimangono indipendenti.
Mario Viotto. La Democrazia cristiana conferma la maggioranza
assoluta tanto alle elezioni del
1956 che a quelle del 1960. Sindaco è l’indipendente Mario Viotto che dal ’56 al ’58 presiede una
giunta di centrodestra Dc-Pli.
Con l’uscita dei Liberali dalla
giunta, dal ’58 al ’60 la Dc governa da sola, riconquistando la maggioranza assoluta alle elezioni del
6 novembre 1960. Per cinque anni lo scudocrociato fa da solo.
Paolo Da Re. La Dc perde la maggioranza assoluta alle elezioni del
Rassegna d’arte
22 novembre 1964 e apre ad una
giunta di centrosinistra comprendente assessori del Psi e del
Psdi. Il sindaco è l’indipendente
Paolo Da Re. La situazione non
muta sostanzialmente con il rinnovo elettorale del 7 giugno 1970.
Da Re viene confermato sindaco
dalla maggioranza composta da
Dc e Psu (Partito socialista unitario) con il Psi relegato all’opposizione. Nel 1971, però il Garofano
rientra in maggioranza e in giunta, dividendo il governo con Dc e
Psdi (Partito socialdemocratico).
Ivonne De Conto. Il 15 giugno
1975 crescono le sinistre e cala la
Dc. La conseguenza è la sperimentazione su base locale del
“compromesso storico” con il varo di una giunta di centrosinistra
appoggiata dall’esterno dal Pci.
Nuovo sindaco è il democristiano
Ivonne De Conto, che capeggia una giunta con assessori del Psi,
Psdi e Pri. L’alleanza va in crisi
nell’autunno del 1977.
Francesco Andreoli. Psi, Psdi e Pri
spingono per l’entrata in giunta
dei comunisti, così il 21 novembre 1977 il consiglio comunale vara una giunta di sinistra guidata
Festival
ESPONGONO GLI ALLIEVI
DEI LABORATORI DIDATTICI
PRESENTATA LA SECONDA
EDIZIONE
Giovani
“Prospettive” in
mostra a
Conegliano
Appuntamento
a settembre con
le iniziative di
“Comodamente”
iccoli artisti crescono grazie
P
a “Prospettive” di Francesco
Di Leo, che per la prima volta e-
i terrà il 13, 14 e 15 settembre
S“Comodamente”,
la nuova edizione del festival
la cui prima e-
spone i lavori artistici – incisioni, dipinti, sculture – dei ragazzi delle scuole che hanno
frequentato i suoi laboratori didattici tenuti da artisti del calibro di Claudio Bonanni,
Epìphany, Oyrta, Luigi Marcon,
Franco Murer (i quali, a loro
volta, espongono le opere prodotte). La mostra “Operare”, all’oratorio dell’Assunta a Conegliano, sarà inaugurata sabato
15, alle 18, al ridotto del teatro
Accademia, con la presentazio-
ne critica di Lorena Gava e l’introduzione musicale di Paolo
Montini, chitarra classica, dell’istituto “A. Benvenuti”. I laboratori didattici hanno coinvolto 9 istituti scolastici, 24 classi
e oltre 600 alunni. Dieci noti artisti veneti hanno mostrato ai
ragazzi come nasce una scultura, un dipinto, un’incisione. Le
opere più significative prodotte dai ragazzi e dai maestri d’arte sono state selezionate per la
mostra “Operare” e per il relativo catalogo.
dizione l’anno scorso registrò
settemila presenze lungo tutta
Vittorio Veneto. Sono la città e i
suoi luoghi più inusuali il palcoscenico su cui si concentra la
manifestazione, presentata ufficialmente nell’aula magna del
collegio Dante Alighieri, alla
presenza degli assessori comunali Michele De Bertolis e Barbara Saltini, l’organizzatore artistico Claudio Bertorelli, il coordinatore degli eventi musicali a
Vittorio Veneto Stefano Da Ros
Espone De Marchi
a aperto le porte all’Officina
H
dell’arte di Conegliano la
personale del pittore Gianni De
Marchi, intitolata “L’isola che
non c’è”. Il titolo della mostra
nasce dall’esperienza di viaggio
trascorsa dall’artista nelle isole
caraibiche, fonte di ispirazione
per tutta la sua arte. Le due
tematiche trattate da De Marchi
sono la ricerca dell’uomo verso la
sapienza (ad esempio l’opera “La
regina di Saba”) e il cammino
dell’uomo verso la menzogna (“La
falsità”). I due filoni sono disposti
all’entrata della mostra: a destra
verso il falso e a sinistra verso la
retta via e il sapere. Questi gli
orari di apertura al pubblico
(fino al 30 marzo): lunedìvenerdì 9-12 e 15-18.30, sabato
15-18.30, domenica solo su
appuntamento (telefono 0438651162).
Mara Campaner
17
16 marzo 2008
raccio che si piega solo al danaro
trascurando i valori umani, ma
attraverso il quale Goldoni mette alla berlina la figura del padrepadrone smascherandone fragilità e debolezze interiori che lo
condannano ad una vita infelice.
Biglietti al teatro Zancanaro
0434-780623. Prevendita e informazioni a partire da due giorni
precedenti lo spettacolo, dalle
17.30 alle 20 sabato o domenica,
altrimenti dalle 10.30 alle 12.30;
la sera dello spettacolo dalle 17.
Marta Raminelli
ranza si allarga al Psdi, nell’82 perde per alcuni mesi il Pri e nell’84
definitivamente il Psdi.
Isidoro Gottardo. I risultati del 12
maggio 1985 lanciano il triparti-
TEATRI
CONEGLIANO Venerdì 14, alle 21 all’auditorium Dina Orsi,
va in scena la commedia brillante “Scarperi”. Ingresso: 10 euro.
CANEVA Sabato 15, alle 20.45
all’auditorium Comunale, “Letture poetiche ispirate”, spettacolo tratto dal libro di poesie
“Spira” di Yula Reginato. Leggono Lucia Bagarolo, Gioia
Bressan, Valeria Moras e Camilla Reggiani.
CORDIGNANO Sabato 15, alto Dc, Psi e Pri e il democristiano
Isidoro Gottardo come sindaco.
Gottardo è riconfermato anche
nel 1990 alla testa di un esecutivo Dc-Psi. Nel biennio ’90-’92 i
socialisti vengono sostituiti dagli
scissionisti del Gruppo socialista
autonomo.
Gina Fasan. In seguito all’elezione a consigliere regionale, Gottardo si dimette. Per la prima volta diventa sindaco una donna, Gina Fasan, che governa conservando l’alleanza Dc-Gruppo socialista autonomo. Dopo il disfacimento di Dc e Psi, si va al voto
nel 1995 con la nuova formula:
per la prima volta i cittadini eleggono direttamente il sindaco. Fasan, approdata al Partito popolare, sostenuta dalla lista Popolari&Sacile Insieme, Dps e Lega
Nord supera il 53% dei voti. Nel
febbraio ’97 la Lega Nord esce dalla maggioranza e si apre la crisi.
A novembre Fasan opera il ribaltone, aprendo all’alleanza fra Popolari e Polo per Sacile. Fasan
stravince le elezioni del giugno
1999 (51,3% dei voti) e forma una giunta con An,Fi, Liberal e Ppi, soggetta poi ad altre modifiche nell’area di centrodestra.
Loris Monai.
Nell’ottobre 2003 Fasan entra in
consiglio regionale e come sindaco le subentra Loris Monai (An),
il quale conserva la maggioranza
preesistente (An, Sacile insieme
per Fasan, Lega Nord, Udc, Nordest Sacile) e governa fino alle elezioni del giugno 2004.
le 21 al teatro Francesconi, la
compagnia “La bautta” di Venezia presenta “Pigmalione” di
George Bernard Shaw nell’adattamento di Adriana Saoner
e Alberto Cucca. Biglietti: intero 7, ridotto 4.
SAN POLO DI PIAVE Sabato
15, alle 21 al patronato Don Bosco, il gruppo teatrale “La bottega” presenta “Ci pensa Alberto” di Alberto Borra. Biglietti:
intero 8 euro, ridotto 6.
SAN STINO DI LIVENZA Sabato 15, alle 21 al teatro Pascon,
il gruppo artistico Allofonia di
VENEZIA Si inaugura venerdì 14, alle 11 al Museo Fortuny, la mostra “Un mondo di carta. Isabelle de Borchgrave incontra Mariano Fortuny”. Orario (fino al 21 luglio): 10-18 (biglietteria 10-17).
Chiuso martedì e 1º maggio.
CONEGLIANO Sabato 15, alle 17 nella sala
Papa Luciani, adiacente al Duomo si inaugura la
mostra personale di pittura di Flora Zornio “Bellezze di terra e mare”. Orario (fino al 23 marzo):
tutti i giorni 10-12 e 15-19. Ingresso libero.
è una ragione in più, oggi,
C
’
per recarsi a visitare la
chiesa di San Silvestro a Costa di
Conegliano. È il recente restauro del dipinto raffigurante la risurrezione di Lazzaro, promosso dal parrocchiano Silvano Armellin, realizzato dalla restauratrice Agnieska Kossowska della La.Re.Co sas e reso possibile
dal contributo di Veneto Banca.
La tela, lunga quasi 4 metri per
appena 1,68 di altezza, è collocata sopra l’ingresso. Al centro
è raffigurato il dialogo di Gesù
con Marta e Maria, nell’angolo
di destra Lazzaro che esce dal
sepolcro, richiamato alla vita da
Cristo. Una composizione che,
solo dopo il restauro, è riappar-
RUA DI FELETTO Si inaugura sabato 15, alle
17 all’antico eremo camaldolese, la mostra collettiva di pittura del gruppo “La bottega” intitolata
“Luoghi immagini emozioni”. Conduce Luciana
De Bortoli Zandonadi, presenta Guido De Carlo.
Orario (fino al 30 marzo): festivo 10-12 e 15-18,
feriale 15-18. Chiuso mercoledì e venerdì e domenica 23.
CONEGLIANO Si inaugura sabato 15, alle 18
al ridotto del teatro Accademia, la mostra “Operare” degli allievi dei Laboratori didattici di “Prospettive”. Presenta Lorena Gava. È prevista l’introduzione musicale alla chitarra classica di Pao-
MOTTA DI LIVENZA Fino al 6 aprile alla Castella è aperta la mostra di pittura di Morago. Orario: venerdì 16-18.30, sabato e festivi 10-12 e
16-18.30.
BRUGNERA Si inaugura sabato 15, alle 18 a
villa Varda, la collettiva d’arte “Pittura, scultura,
poesia” del gruppo Civiltà Altolivenza. Orario (fino al 13 aprile): lunedì-sabato 15-19, domenica
10-12 e 15-19.30. Ingresso gratuito.
PIAVON Fino al 6 aprile a Ca’ Lozzio è aperta
la mostra di Renzo Margonari. Orario: mercoledìdomenica 10-12 e 15-24.
zo Da Collo la mostra delle pittrici del gruppo Caffè
al teatro. Orario: sabato-domenica 10-12 e 1619.
SACILE Fino al 24 marzo nell’ex chiesa di San
Gregorio è aperta la mostra “I mestieri delle donne. 1908-1958”. Orario: lunedì-domenica 16-19.
Sabato 15, alle 18 all’auditorium
Dina Orsi di Conegliano, l’Università degli adulti e anziani, in
omaggio a Sergio Saviane, rappresenta “Ho giocato a carte
con l’assassino”, spettacolo sui
delitti di Alleghe di Roberto Faoro, da un’idea di Antonio Fiabane. Regia di Francesco Bortolini. Ingresso libero.
La risurrezione di Lazzaro in
versione cinquecentesca
lo Montini. Orario (fino al 25 marzo all’oratorio dell’Assunta): martedì-domenica 15.30-19.
CONEGLIANO Chiude domenica 16 a palaz-
O M AG G IO
A SAVIANE
NELLA CHIESA DI SAN SILVESTRO A COSTA DI CONEGLIANO
giovedì 16-18, venerdì 9.30-11.30 e sabato 9-12.
MOSTRE
Treviso presenta “Fuoritutti”,
spettacolo d’arte varia in un unico tempo. Ingresso gratuito
per gli abbonati. Biglietto unico 5 euro.
CONEGLIANO Sabato 15, alle
21 al teatro Accademia, la compagnia teatrale Tremilioni presenta “La locandiera” di Carlo
Goldoni. Ingresso: 12 euro platea e galleria, 6 loggia.
CONEGLIANO Mercoledì 19,
alle 21 all’auditorium Dina Orsi, l’Itis Galilei presenta lo spettacolo “La famiglia forse”. Ingresso libero.
PORDENONE Fino al 6 aprile alla galleria Sagittaria di via Concordia è aperta la mostra delle
fotografie di Aldo Missinato “La nostra storia”. Orario: feriale 16-19.30, festivo 10.30-12.30 e 1619.30, chiuso i giorni 23 e 24 marzo.
ALTRI APPUNTAMENTI
CONEGLIANO Fino al 30 marzo, nella sala espositiva della galleria L’Officina dell’arte, è aperta la mostra “L’isola che non c’è” di Gianni De Marchi. Orario: lunedì-venerdì 9-12 e 15-18.30, sabato 16-18.30, domenica su appuntamento.
PORDENONE Venerdì 14, alle 20.30 nella sala convegni della Camera di Commercio, si conclude il 12º Corso di geopolitica organizzato da
Historia-Gruppo studi storici e sociali. L’incontro
sul tema “L’alternativa mediterranea” è con il docente universitario Danilo Zolo. L’ingresso è libero.
VITTORIO VENETO Fino al 30 marzo allo
Sportello Donna del municipio è aperta la mostra
d’arte di Fiorella Pilato, Gioraro e Donata Dal Molin. Orario: lunedì 9.30-12.30, mercoledì 18-20,
CONEGLIANO Sabato 15, alle 11 in Duomo,
cerimonia di consegna di cinque preziosi arazzi
che dal 1567 ornavano la Sala del Capitolo della
Scuola dei Battuti.
sa così com’era originalmente alla fine del Cinquecento, quando
l’opera venne creata per mano,
probabilmente, di Palma il Giovane (o di un pittore della sua
scuola) secondo la prima attribuzione effettuata dallo storico
dell’arte Giorgio Fossaluzza.
L’importanza di tale restauro sta
nella decisione, inusuale, presa
dalla Soprintendenza ai Beni
storico-artistici del Veneto, in
accordo con l’Ufficio diocesano
arte sacra e con la parrocchia, di
rimuovere il rifacimento tardo
ottocentesco che nascondeva
l’originale. «Dover conservare
un’opera stratificata significa necessariamente scegliere uno e uno soltanto di questi strati – ha
spiegato Marta Mazza, direttrice dei lavori – e stante la cultura più aggiornata del restauro
questo strato è assolutamente il
più recente, quello cioè che riassume in sé anche tutti gli altri e
quindi tutta la stratificazione
della storia». Stavolta non è andata così, e si è deciso invece di
recuperare lo strato più antico,
di valore nettamente superiore
ai rifacimenti successivi. Una
scelta sostenuta da diverse ragioni, tra cui il fatto che lo strato superiore era molto compromesso e in alcune parti non aveva una cifra artistica autonoma ma appariva solo come
“deformante rispetto alla versione originale”. Dal dipinto sono scomparse le immagini totalmente inventate o i rifacimenti delle posture dei personaggi, con “forzature a volte
grottesche”, della versione ottocentesca. Ed è riapparsa una preziosa testimonianza della pittura veneta del Cinquecento nascosta da oltre un secolo. Un’opera tutta da riscoprire e da gustare.
Francesca Nicastro
PROLIFERANO GLI OPINIONISTI IN TIVÙ
“Secondo voi” o
secondo Del Debbio?
U
na nuova specie, ormai da
diversi anni, si è evoluta e
si sta moltiplicando nella
giungla televisiva: l’opinionista.
Lo si può avvistare nelle più disparate trasmissioni, in quelle di
politica o attualità come “Porta a
Porta” e “Matrix” o invitato a
“Controcampo” mentre commenta l’ultima partita dell’Inter.
Non disdegna neppure i programmi più futili, d’intrattenimento, come ad esempio i contenitori domenicali o i reality show,
dove questo esemplare ama esprimere il suo giudizio, magari
fomentando aspre
discussioni e accesi
dibattiti. La particolarità che caratterizza l’opinionista è
data dal non essere
specialista di un determinato argomento. Non ha, infatti, una qualità
precisa che gli permette di elargire le
sue sacre opinioni
in merito a una qualsivoglia faccenda: semplicemente, parla. E,
ahinoi, non sempre ciò che dice è
particolarmente illuminante, così la maggior parte delle volte le
sue spiegazioni non apportano
nulla in più di quanto noi comuni mortali abbiamo già elaborato
secondo il nostro personale senso critico, nonostante, in teoria,
questa professione sia sorta allo
scopo di fornire nuovi e originali
spunti di riflessione agli spettatori. È logico quindi che se all’opinionista viene dato un programma da condurre, i suoi difetti risaltino improvvisamente in tutta
la loro natura. Portiamo ad esempio la trasmissione “Secondo
voi” di Paolo Del Debbio, nata nel
2004 e in onda attualmente su Canale 5 dopo il telegiornale delle
13. La struttura del programma è
così costruita: Del Debbio annuncia l’argomento del giorno,
che spazia in qualunque ambito
della società ed è solitamente posto in forma di sondaggio. A questo punto vengono mandate in
onda le interviste svolte per strada alla gente comune, per par condicio in una città del nord e in una del sud. Gli intervistati commentano in base al loro punto di
vista ed è da questo momento che
si comprende come, nonostante
l’apparente libertà di parola di cui
questo programma vuole farsi
promotore, il risultato sia inesorabilmente fazioso. A
partire dal montaggio
delle interviste stesse, pilotate secondo
un’irritante propaganda politica, fino
ad arrivare alla riflessione finale esplicata
da Del Debbio una
volta tornati in studio. Anziché essere
ragionata e super
partes come ci si aspetterebbe da un giornalista,
questa riflessione appare demagogica e partigiana, come nei più
tipici discorsi degli opinionisti.
Gene Gnocchi, intuendo il potenziale comico celato dietro questa trasmissione, ne fece una brillante parodia a “Quelli che il calcio”, portando sulla scena il giornalista Paolo Del Dubbio e intervistando le persone sui più strampalati temi nazional-popolari, che
vedevano satiricamente in Romano Prodi l’indiscusso protagonista. In internet esiste persino un
blog chiamato “Secondo Paolo
Del Debbio”, nel quale si prende di
mira l’atteggiamento di questo
conduttore, con un titolo che, in
effetti, pare decisamente più appropriato rispetto al poco reale
“Secondo voi”.
Silvia Albrizio
GLI APPUNTAMENTI CINEMATOGRAFICI
VITTORIO VENETO Venerdì 14, alle 20.45 in biblioteca civica, per la rassegna “Una distanza estranea
del/nel cinema italiano del
nuovo millennio” si proietta “La strada di Levi” di Ferraro-Belpoliti (Italia, 2007).
Ingresso: 3 euro.
ODERZO Venerdì 14, alle
21 al cinema Turroni, si conclude la rassegna del circolo di cultura cinematografica Pietro Dal Monaco. Per
l’occasione verrà proiettato
un film a sorpresa.
PIEVE DI SOLIGO Al cinema Careni venerdì 14 alle
21, sabato 15 alle 18 e alle 21
e domenica 16 alle 20.30 si
proietta “Parlami d’amore”
di Silvio Muccino. Sabato 15
alle 15, domenica 16 alle 15
e alle 18 si proietta “Asterix
alle Olimpiadi” di Frèdèric
Forestier e Thomas Langmann.
SACILE Giovedì 20, a palazzo Ettoreo alle 20.30, si
proietta un film della rassegna “La donna nel cinema”.
Ingresso libero.
VITTORIO VENETO Venerdì 21, alle 20.45 in biblioteca civica, per la rassegna “Una distanza estranea
del/nel cinema italiano del
nuovo millennio” si proietta “Respiro” di Emanuele
Crialese (Italia, 2003).
UN NOTIZIARIO PER I RISPARMIATORI DEL NORD-EST
Sei minuti di economia
SABATO 15
Raitre, 12.15, Sci. Slalom gigante femminile da Bormio.
Canale 5, 21.10, La corrida.
Varietà con Gerry Scotti.
Raitre, 21.30, Speciale Superquark. “Augusto: nascita
di un impero”. Documentario.
DOMENICA 16
Radiotre Rai, 9.30, Uomini e
profeti. “Difendere Dio” con
Moni Ovadia.
Raitre, 15.05, Ciclismo. Tirreno-Adriatico: MacerataRecanati.
Raitre, 21.30, Report. “Il
mondo alla rovescia” di Michele Buono e Piero Riccardi. Attualità.
LUNEDÌ 17
Raitre, 13.10, Wind at my
back. Telefilm.
Raiuno, 21.10, Il coraggio di
Angela. Film drammatico
con Lunetta Savino, 1ª parte, la fine domani.
Raitre, 23.45, Blind Justice.
“La scelta di Dunbar”. Telefilm, ultimo episodio.
MARTEDÌ 18
Radiouno Rai, 14.07, Con
parole mie. La vita nel Medio evo con Umberto Broccoli.
Raitre, 20, Nuoto. Campionati europei da Eindhoven.
Italia 1, 21, Buona la prima.
Sit com con Ale e Franz.
MERCOLEDÌ 19
Radiodue Rai, 17, 610. Varietà di Lillo e Greg con Alex Braga.
Italia 1, 21.10, C.S.I. Miami.
“Nato per uccidere”. Telefilm.
Raitre, 23.25, RT Era ieri. La
televisione di Enzo Biagi.
“Cristo risorge tra gli ultimi”.
GIOVEDÌ 20
La 7, 14, Gilda. Film commedia con Rita Hayworth e
Glenn Ford.
Telechiara, 21, Insieme a teatro. “La dama di Chez
Maxim” di Georges Feydeau.
Raitre, 23.45, Sfide. “Ambrogio Fogar: un eroe imperfetto”. Documentario.
VENERDÌ 21
Raiuno, 15.15, A Sua Immagine. Speciale Venerdì Santo. Attualità con Benedetta
Rinaldi.
Raiuno, 21.10, Rito della Via
Crucis presieduto dal Papa.
Dal Colosseo a Roma.
Italia 1, 23.45, I Soprano,
“Giochi pericolosi”. Telefilm.
gni martedì alle 19.30, subito dopo il notiziario di TeleO
chiara, e in replica la stessa sera alle 23.15, va in onda “Focus economia”. In un momento così complicato per l’economia
mondiale, sbarca su Telechiara un programma interamente dedicato ai risparmiatori del Nord-Est. Si tratta di una rubrica settimanale di informazione bancaria ed economica realizzata da
Telechiara in collaborazione con la Banca di credito cooperativo dell’Alta Padovana. Uno spazio flash di 6 minuti, nei quali viene analizzato lo scenario mondiale e nazionale dei mercati azionari e l’andamento degli indici Dow e Nasdaq, il mercato dei
cambi e dell’oro; ma anche uno spazio di approfondimento dei
termini economici più usati e un’occasione per segnalare gli appuntamenti economici più rilevanti di ogni settimana, con l’aiuto di grafiche e tabelle. In studio la giornalista Micaela Faggiani
e un consulente finanziario della Banca di credito cooperativo
dell’Alta Padovana.
“NON È UN PAESE PER VECCHI” NEL TEXAS ANNI ’70
Quattro Oscar ai Cohen
uattro sono stati premi Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura e
Q
Javier Bardem attore non protagonista) per il film “Non è un paese per vecchi” dei fratelli Joel ed Ethan Coen, attivi in coppia fin dagli
anni Ottanta. Questa volta, seguendo il romanzo di Cormac McCarthy,
raccontano la storia di Moss (Josh Brolin), un cacciatore che si imbatte in una valigia di dollari, dell’anziano sceriffo Bill (Tommy Lee Jones)
e del killer psicopatico Anton Chigurth. Siamo nel Texas alla fine degli
anni Settanta quando incominciano le lotte fra i narcotrafficanti. Gli ingredienti sono i grandi panorami aperti ad albe e tramonti, massacri fuori campo, inseguimenti senza quartiere, uccisioni crudeli, cowboy che
adoperano pickup invece dei cavalli, sceriffi che non capiscono l’evolvere della situazione, un uomo perfettamente addestrato a uccidere. La
storia ruota attorno alla possibilità di ingannare i delinquenti, con il caso o il destino che imbroglia le carte. Siamo dalle parti di “Fargo” (1996),
con un finale solo apparentemente consolatorio, che sottolinea l’impotenza dell’uomo buono di fronte al male.
Gianfranco Da Re
RIFLESSIONE DI MONS. OVIDIO POLETTO
12 km di Via Crucis
SETTIMANA RPC
Domenica scorsa centinaia di pellegrini hanno pregato, cantato e riflettuto sulla Via Crucis, camminando per 12 chilometri, da Pordenone ad Aviano. C’era anche Radio Palazzo
Carli, che ha raccolto alcune testimonianze, in particolare il
messaggio del vescovo Ovidio Poletto. Sabato 15 alle 10.30 e
domenica 16 alle 9.30 una sintesi della Via Crucis va in onda
in “Settimana Rpc”.
LA STORIA DELLA DIOCESI
Un’attesa replica. Viene rimandata in onda, infatti, “La storia
della diocesi”, una trentina di lezioni a cura di don Nilo Faldon. Il programma va in onda il giovedì alle 18.30 e, in replica, il venerdì alle 10.
JACKSOUND
Ogni venerdì alle 20.30 va in onda questo programma di intrattenimento giovanile che si occupa dell’attualità musicale,
con un occhio di riguardo per le realtà presenti sul territorio
diocesano e di problematiche varie affrontate con l’ausilio di
ospiti in studio.
23
CHIUDONO ITALCEMENTI E COLUSSI: SU OCCUPAZIONE
E URBANISTICA LA POLITICA HA DI FRONTE...
Due scelte decisive
O
ttanta posti di
lavoro
persi.
Pessimo avvio
per il 2008 di Vittorio
Veneto: dopo la Colussi,
è stata annunciata anche la chiusura dell’Italcementi. Storie analoghe: due fabbriche storiche vittoriesi, già ba-
stioni dell’economia e
dell’occupazione cittadine, installate con voluminosi stabilimenti
proprio nel cuore della
città, che ora, dopo varie voci sulla loro chiusura, chiudono. Circa
sessanta posti persi alla
Colussi, circa venti all’I-
talcementi. E due enormi spazi industriali urbani con un enorme punto interrogativo scritto sopra. Doppia è quindi la questione: lavoro e urbanistica. Doppia dunque deve essere l’attenzione della città.
CHE NON
DIVENTINO RUDERI!
Riconversione degli
spazi di via Rizzera
e via Antonello da
Serravalle: i tempi
saranno per forza
lunghi
“NON SOLO CONDOMINI”
i sapeva da
«fermaStempo
– afil sindaco
Giancarlo Scottà
– che Colussi e Italcementi, due
imprese storiche,
avrebbero avuto
una loro naturale
fine. Ora abbiamo una
grande opportunità per fare di quelle aree una ricchezza della città. Ma questa opportunità non dobbiamo sprecarla: non dobbiamo lasciare che le aree
diventino un “panteganaio”, ma neppure pensare
a una trasformazione di
sola edilizia residenziale».
Ma allora cosa
farne?
«Non ho nessuna idea, e lancio
una grande richiesta di proposte. Sarà importante mettersi assieme,
e valutare le varie opportunità».
Per il termine del suo
mandato, tra un anno, si
potrà già avere qualche
risultato?
«Il tempo prima della scadenza del mio mandato
basterà solo per pensarci».
“UN CONCORSO DI IDEE”
ul futuro
«talcementi
Sdelle
aree Ie Co-
RESIDENZE AL POSTO DELLE EX FABBRICHE: IL
COMUNE INCASSA, MA ALLA CITTÀ CONVIENE?
PER LA COOP DEI BAICOLI E PER LA
VENTINA DI DIPENDENTI DEL CEMENTIFICIO
Pat, la tentazione
Tempo di trattative
n città abbiamo già eIstriali
sempi di edifici ex induin via di riconver-
er il biscottificio di via
P
Rizzera, la palla ce l’ha
in mano il sindaco Scottà.
sione. Come la Mafil, acquisita dal Comune per una sua riconversione, e per
la quale i Contratti di
quartiere II prevedono una spesa di 9 milioni per
uffici pubblici e spazi per
la cultura e il tempo libero; l’area dell’ex lanificio
Cini, ormai convertita a
casette; la Carnielli in centro, tuttora allo sfascio in
attesa della bonifica necessaria prima della sua
futura trasformazione.
Cosa potranno diventare
Colussi e Italcementi?
Pensare a nuovi insediamenti industriali appare
difficile. Gli spazi sono
vecchi e male ubicati. Anche la cooperativa Baicoli, se s’avvierà, dovrà poi
pensare a una sede produttiva migliore.
Il futuro degli stabilimenti dipenderà tanto dalla
volontà dei proprietari,
quanto da quella del Comune. Che dovrà esprimersi anche attraverso il
Pat, successore del piano
regolatore, attualmente in
elaborazione.
Trasformare ex Colussi ed
ex Italcementi in aree residenziali è probabilmente la scelta più redditizia,
in meri termini di soldi,
sia per il Comune che per
il privato. Ma il Comune
potrebbe anche decidere
di fuggire a questa tentazione e provare a immaginare soluzioni diverse. L’Italcementi, in centro città
e vicina alle scuole, si presta, in particolare, a molte ipotesi. Una scuola in
più al posto di mille succursali? L’auditorium tipo
Dina Orsi di Conegliano
che a Vittorio manca?
Discussioni e decisioni sul
tema dovranno per forza
essere lunghi, ma speriamo non eterni. Ai candidati a sindaco di Vittorio
dell’anno prossimo dovremo chiedere idee e promesse sul tema. E poi verificarle.
servizi a cura di
Tommaso Bisagno
È lui che, su incarico della commissione consiliare
Colussi, va ora a trattare
con Donata Colussi, proprietaria dello stabile.
L’obbiettivo è ottenere
condizioni di affitto molto, molto favorevoli per la
parte di fabbrica che servirebbe alla produzione
dei Baicoli. Senza un cospicuo sconto, la neonata
cooperativa avrebbe spese troppo alte e mai potrebbe avviare l’attività. Se
Donata Colussi sarà generosa – magari in cambio
di promesse di disponibilità quando ci sarà da discutere la trasformazione
del resto dello stabile –
Fenderl Lavoro dovrà poi
trovare un accordo con
Colussi Perugia.
Ma in ogni caso, non sarà
il toccasana. Perché, se
tutto andrà bene, la coop
potrà coinvolgere al massimo 20 lavoratori. Gli altri restano senza lavoro. In
cassa integrazione, chi era lavoratore dipendente.
A piedi, gli altri.
All’Italcementi la bolla è
scoppiata da poco. Giovedì 6 a Roma è stato dato l’annuncio ufficiale: si
chiude a Sant’Andrea,
chiude lo stabilimento di
Carrara, chiudono i centri
lussi – afferma
Roberto Tonon,
consigliere comunale del Partito
democratico –
spero che l’amministrazione possa avviare
un percorso di riflessione
Iniziarlo con un concorso
di idee, non vincolante, sarebbe un segnale di trasparenza. E bisogna approfittare del fatto che è
l’amministrazione ad avere il coltello dalla parte del
manico, perché il
privato, piuttosto di lasciare un
rudere vuoto, ha
tutto l’interesse a
venire ad un accordo. Dobbiamo trovare un
accordo che sia
vantaggioso “anche” per il
privato, non “anche” per il
pubblico. Per il Victoria
non mi pare che finora sia
successo questo. Nello
specifico dell’Italcementi,
magari alcuni cavatori della nostra zona potrebbero
essere interessati».
di distribuzione di Genova, Marghera, Catanzaro,
Monopoli e Modugno. Italcementi chiude a Vittorio per lo stesso motivo
per cui chiude la Colussi:
perché a spostare la produzione altrove ci risparmia. E i lavoratori? Per dirla con Italcementi, «prosegue il dialogo a livello locale, per valutare gli strumenti per ridurre al massimo l’impatto sociale derivante dalla chiusura dell’impianto attraverso un
percorso condiviso con le
organizzazioni sindacali e
le istituzioni locali». Si
tratta, insomma, come già
avvenuto alla Colussi. Loris Dottor, che per la Cgil
trevigiana segue la situazione, conferma. Trovare
posti in altre sedi Italcementi sarà difficile: le più
vicine sono a Trieste e a
Monselice. La soluzione
più probabile sarà pensionamento anticipato per
qualcuno e cassa integrazione per altri.
24
Dai nostri paesi Vittorio Veneto
PASSANO DAL MONTE ALTARE LE NOSTRE ORIGINI
SUMERE? UN CONVEGNO AD APRILE NE DISCUTE
Riscoprire Antares
I
l convegno che si terrà
il 5 aprile al teatro Da
Ponte di Vittorio Veneto offre diversi motivi
di curiosità. Il titolo dice
“Antares, alle origini perdute della cultura occidentale”, promette quindi
di penetrare nel più remoto passato per trovare
i germi che hanno poi fatto nascere l’Occidente,
ma nello stesso tempo fa
riferimento ad una realtà
locale. Antares, infatti,
dovrebbe essere il nome
originario di quello che
oggi è chiamato, con una
alterazione, monte Altare, il colle che sovrasta
Vittorio Veneto, tra Ceneda e Serravalle. Il ritrovamento di vestigia di culti religiosi sulla cima del
colle ha dato avvio a ricerche che hanno portato
a collegare questo culto
con le culture fiorite, prima dell’era volgare, nel
Medio Oriente, in particolare quella dei Sumeri.
Il collegamento ha rinforzato l’ipotesi che le nostre
più vere radici culturali,
che hanno la loro prima
espressione nel linguaggio, non siano indoeuropee, come comunemente
si dice, ma piuttosto medio orientali. Non per
niente il convegno è dedi-
cato a Giovanni Semerano, lo studioso che per
primo ha aperto la strada
a questa nuova interpretazione, che, tuttavia, incontra ancora tanti ostacoli. Il convegno intende
16 marzo 2008
dare un contributo importante per provare la
serietà e fondatezza di
questa ipotesi. È prevista
la partecipazione di studiosi di materie di carattere archeologico, provenienti da varie università
italiane e straniere. Il convegno ha il patrocinio della Regione Veneto, della
Provincia di Treviso e della Citta di Vittorio Veneto e il sostegno della fondazione Cassamarca. Organizza il Gruppo archeologico del Cenedese.
Alle 18.30, in biblioteca, una conferenza di Giovanni Tomasi sulle guerre boere in Sudafrica dal titolo “Zulu
1879” organizzata dal Circolo vittoriese ricerche storiche.
Alle 20.45, in biblioteca, La strada di
Levi (Ferrario-Belpoliti, Italia, 2007).
Ingresso 3 euro.
Alle 20.45, al teatro Da Ponte, Anfitrione, di Molière.
Alle 21.30, al GandS, suoneranno i
The Ticket.
Alle 21.30, al Bar Duomo, concerto
degli XBox.
Alle 22, alla pizzeria Cal De Livera,
suoneranno Luciano Caruso (sax
soprano) e Ziatko Kaucic (percussioni). Vedi www.abaoaqu.info.
SABATO 15
Alle 16, allo Sportello Donna in municipio, incontro con Barbara Fausto, autrice del libro “Due cuori e un
fumetto in 60 ricette”. Accompagnamento musicale dei No Divas. Organizza l’associazione Dorothy.
DOMENICA 16
Ai giardini pubblici collettiva del Gruppo Arti Visive.
Alle 20.45, al teatro Da Ponte, per la
stagione di musica e danza l’Orche-
CARPESICA: concerto quaresimale
Venerdì 14, alle 20.30 in parrocchia a Carpesica, concerto quaresimale con due formazioni locali, Karpesika
Kammerchor e coro San Daniele, e il Quartetto d’archi
“Città di Treviso”. Nelle parti soliste: Mariagrazia Marcon
soprano, Silvia Da Ros contralto, Michele Marcon tenore, Davide Marcon basso.
COSTA: messa dei Giuseppe
Mercoledì 19, alle 19 nella chiesa di San Giuseppe a Costa, messa per i Giuseppe della città nel giorno del loro
onomastico. Celebra don Giuseppe Gerlin. Anima la liturgia il coro Col di Lana. Informazioni: 0438-59004.
SERRAVALLE: processione del
Giovedì Santo
Agenda Vittorio Veneto
VENERDI 14
BREVI VITTORIO VENETO
stra da camera di Praga presenta musiche di Haydn, Schubert, Cajkovskij.
Giovedì 20, alle 20.30 nel Duomo di Serravalle, celebrazione messa in cena domini presieduta dal rettore del
Seminario, don Bruno Daniel. Il rito si conclude, come da
antica tradizione, con la processione eucaristica attraverso
il centro storico di Serravalle.
MARTEDÌ 18
Confessioni prima di Pasqua
Alle 20.30, in biblioteca, conferenza
su “L’alimentazione sportiva in genere e nelle attività aerobiche di lunga durata”. Relatore Giampiero Bocchini. Organizza la Scuola di Maratona.
Alle 21 suonano gli Shade al pub La
Taverna.
MERCOLEDÌ 19
Alle 21, alla biblioteca civica, presentazione del libro “La filosofia del
dr. House (nella foto)” del collettivo filosofico Blitris.
Farmacia di turno: Ai Frati, via G.
Garibaldi 114, telefono 0438-53171.
Si svolgono due celebrazioni comunitarie della confessione in vista della Pasqua: martedì 18 alle 20.30 nella
chiesa di Costa e mercoledì 19 alle 20.30 nella chiesa
dei Frati.
Concerto sacro al collegio Dante
Sabato 15, alle 20.45 al collegio Dante, concerto sacro
“O Figlio, amoroso giglio” con il soprano Mariagrazia Marcon, il violoncellista Paolo Carraro e il pianista Daniele
Donadello; con loro le voci recitanti di Teatro Orazero
Mariateresa Dalla Vedova e Francesco Santin. Propongono brani classici dall’“Ave Maria” di C. Gounod all’“Ave Maria” di G. Caccini intervallati dalla lettura di testi poetici come l’elogio a Maria che Dante Alighieri mette sulle labbra di san Bernardo nel canto XXXIII del Paradiso,
e il “Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi.
Dai nostri paesi Vittoriese - Vittorio Veneto
16 marzo 2008
SI SVELA IL MISTERO DELLA VIA CRUCIS SPRAY
NOI FREGONA
hi è il misterioso artiC
sta che ha dipinto 13
stazioni della via crucis
l Noi di Fregona ha rinItivo.novato
il consiglio diretPresidente è ancora il
con lo spray in 13 luoghi
significativi, e di passaggio, tra Conegliano, Vittorio Veneto e Pianzano?
E che senso ha avuto la sua
scelta dei luoghi - ad esempio la stazione “Gesù
incontra sua madre” davanti alla casa Mater Dei
(nella foto la stazione davanti all’ospedale di Cone-
gliano)- e
delle circostanze
con passanti che
quasi sempre hanno
ignorato
l’artista mascherato al lavoro?
Tutto verrà spiegato domenica 16 alle 17.30 nel
parcheggio del collegio
Dante, quando le tele ver-
ranno esposte, e presentate con l’accompagnamento musicale di Stefano
Maroelli. E si svelerà l’artista misterioso.
parroco don Ermanno, vice Lino Vianello; consiglieri Antonio Canal, Elio
Dottor, Valter Giora, Francesca Majo, Livio Salamon;
tesoriere Luciano Maso.
Confermato l’impegno del
Noi per l’estate a a Casa
Zardetto, compresa l’ospitalità ai bimbi di Chernobyl.
C
ambio di leader al
comando brigata
della Guardia di Finanza di Vittorio Veneto,
che ha responsabilità su
tutti i comuni da Miane a
Cordignano.
Al posto del bellunese Stefano Vedaschi, che passa
al nucleo di polizia tributaria di Belluno, c’è da lunedì 10, come comandante, Felice Miconi, 44
anni, abruzzese dell’Aquila, già a Vittorio Veneto con lo stesso ruolo
dal 2003 al 2005.
Per Vedaschi l’addio è
stato occasione, sollecitato dalle domande, di
un bilancio di dieci anni
di presenza a Vittorio Veneto.
«Abbiamo ottenuto risultati di servizio buoni - ha
rivendicato col suo caratteristico tono di voce stentoreo e dolomitico-. Anzi,
in alcune occasioni direi
risultati eccellenti. Tanto
che abbiamo ricevuto anche il plauso delle gerarchie». Buoni risultati significa, in primo luogo,
tanti evasori scovati. «Come nell’ultimo caso di cronaca: abbiamo trovato un
evasore che a Vittorio Veneto aveva sottratto 10
milioni di euro al fisco. Ci
sono voluti un anno e 10
mesi di lavoro».
Nel dare l’addio, Vedaschi
ha ringraziato ufficialmente sia le amministrazioni comunali che i cittadini. E non è stato un passo solo formale. Il contributo della collettività ha agevolato il lavoro della
Guardia di Finanza. «In
questi dieci anni - ha spiegato Vedaschi- sono cresciute continuamente le
segnalazioni di cittadini».
Privati che raccontavano
alla Guardia di Finanza
dell’imprenditore con la
contabilità allegra, del
commerciante che vendeva merci contraffatte, dell’artigiano allergico alla
Stefano Vedaschi, comandante uscente
Felice Miconi, di ritorno a Vittorio Veneto
COMANDO BRIGATA
lazioni! Voi resterete protetti, non verrà fatto il vostro nome». Ed in ogni caso, i cittadini possono solo mettere la pulce nell’orecchio. È la GdF a verificare se davvero si sono
commessi reati.
Non si tratta, ha ribadito
Vedaschi, di fare le spie.
Bensì, aggiungiamo noi, di
reclamare il giusto. Perchè
se il tuo vicino non paga
le tasse, toccherà a te, e a
tutti gli italiani, pagarne
un po’ di più. I soldi evasi
sono sottratti ai cittadini
Felice Miconi
è il nuovo
comandante,
sostituisce Stefano
Vedaschi
fattura (n.b.: sono esempi
casuali!).
E il comandante della Finanza, con il successore ad
annuire al suo fianco, invita a continuare: «Vorrei
dire ai cittadini: non abbiate paura, fateci segna-
Così sarà l’English Camp
Martedì 18 alle 18.30 presso l’aula magna della scuola media Da Ponte presentazione dell’English Camp,
corso intensivo di inglese per bambini e ragazzi dalla terza elementare alla terza media che si svolgerà a Vittorio Veneto dal 25 agosto al 5 settembre.
Nuova mensa al Cesana
La sede della GdF a Ceneda
prima che allo Stato. Che
poi i soldi che paghiamo
in tasse a volte vengano usati in maniera sbagliata o
disonesta, è altrettanto vero, e altrettanto condannabile. Ma sono due discorsi diversi.
Ci si può rivolgere alla
Guardia di Finanza tramite il telefono 117, cui risponde la centrale operativa di Treviso, oppure direttamente alla Brigata
vittoriese, che ha sede in
via del Pretorio 5, a due
passi da L’Azione, e risponde allo 0438 53375.
Come si spiega questo
continuo aumento di segnalazioni? Risponde ancora Vedaschi: «La gente
si è stancata di vedere, ad
esempio, gente che gira
con la Ferrari e contemporaneamente riceve il
sussidio di povertà dal Comune».
Tommaso Bisagno
GIORNATA
ECOLOGICA
iniziata con lezioni di
È
storia locale e ha avuto
un discreto successo l’av-
abato 8 “Giornata EcoSgonalogica”
a Cappella, Free Sarmede. A Cappel-
vio della succursale di Colle Umberto della vittoriese Università della Formazione Permanente “Ippolito Pinto”. «La partenza spiega l’assessore ai servizi sociali Antonella Maggi - è stata buona. Gli iscritti sono oltre venti; gli
organizzatori valutano
positivamente questo avvio. Ora si tratta di promuovere ulteriormente l’iniziativa facendo conoscere ad un numero sempre maggiore di persone la
proposta».
Dopo il primo corso, nel
quale si è parlato di storia
e tradizioni locali, si terrà
a partire dal 19 marzo una serie di appuntamenti
sulla letteratura italiana.
Sabato 15 alle 17.30 in biblioteca si terrà il secondo incontro dell’iniziativa "Giovani nella società moderna" organizzato dal Rotaract Club Conegliano - Vittorio Veneto. Interviene Mario Galluzzo, vice presidente di Unindustria Treviso e Confindustria Veneto, sul tema: "L’economia del futuro e il ruolo della futura classe dirigente".
Mercoledì 19 alle 16 presso l’aula magna dell’Itis lezione aperta alla cittadinanza di Alessandra Vacalebre su
“Lirismo e musicalità nella Divina Commedia - Lecturae
Dantis tra note e parola”. Accompagnamento all’arpa di
Elisabetta Ghebbioni. Organizza l’Università per la formazione continua.
LETTERATURA E RICAMO
PER L’UNIVERSITÀ DI COLLE U.
Luogo degli incontri sarà
sempre la sala del centro
sociale di via Capitano a
Colle Umberto, ogni mercoledì dalle 15 alle 17. «Il
docente - continua Antonella Maggi - proporrà lo
studio della figura femminile nella letteratura, come madre, sposa, figlia, amante. A partire da fine aprile ci sarà invece l’attivazione di un laboratorio
di ricamo. In questo caso
la giornata di incontro
sarà il martedì presso la
sede dell’Associazione
Anziani di Colle Umberto
e saranno a disposizione
dei corsisti un’insegnante
e un’assistente di supporto».
Per iscrizioni o informazioni rivolgersi in biblioteca: 0438-394159.
Gerda De Nardi
BREVI VITTORIO VENETO
I giovani, futura classe dirigente
Vacalebre racconta Dante
COLLABORAZIONE ALLA BASE DEI SUCCESSI
DELLA BRIGATA DI VITTORIO VENETO
Tante segnalazioni
dei cittadini alla Finanza
25
la pulizia di fossati, corsi
d’acqua, e anche disboscamento di un tratto di argine del torrente Carron verso il confine con Sarmede.
«Vogliamo- dichiara l’assessore all’ambiente Fernando De Conti - rendere
percorribile a piedi questa
parte di argine per creare
un percorso e nel contempo garantirne la pulizia».
Fra i tanti rifiuti abbandonati «non sono mancati spiega De Conti- ferro e altro materiale metallico, soprattutto sulle sponde del
Carron e dei rui. Colpisce
anche la raccolta abbondante di pacchetti di sigarette: c’è ancora bisogno di
sensibilizzare la gente sulla
necessità di non gettare i rifiuti dal finestrino!».
Una nuova mensa in città. È aperta al Cesana Malanotti
presso Casa Arcobaleno, in via Palmanova, e servirà
pasti da lunedì a venerdì dalle 12.15 alle 13.15. Costo:
5.50 euro pasto intero, 4,50 ridotto.
BREVI VITTORIESE
CORDIGNANO: libro di Giampaolo
Zagonel su Daniele Francesconi
Venerdì 14 marzo alle 20.45 si terrà al teatro Francesconi di Cordignano la presentazione del libro “Daniele Francesconi - vita, opere scelte, epistolario”. La pubblicazione edita da Dario De Bastiani editore, è frutto di
un lavoro di ricerca di Giampaolo Zagonel. Interverrà all’incontro illustrando i contenuti del libro il professor Silvano Piccoli.
VILLA DI VILLA: Mostra dei vini
Si inaugura sabato 15 alle 17.30 in piazza a Villa di Villa la 44ª Mostra dei vini d’annata, con vini bianchi e rossi di 30 produttori della Marca Trevigiana: tra loro anche il ciclista Marzio Bruseghin, con un prosecco spumante prodotto nei suoi fondi nel vittoriese. Nell’occasione si terrà anche la premiazione dei vini vincitori.
La mostra è aperta fino a Pasquetta: sabato dalle 17.30
alle 24, domenica dalle 15.30 alle 24, Pasquetta dalle
10 alle 23
Nell’ambito dei festeggiamenti, la locale Pro Belvedere
organizza per giovedì 20 la cena di cervo (prenotazione obbligatoria: 338 9920985, [email protected] ).
Programma completo delle manifestazioni su www.probelvedere.it.
“GLI SCOMPAGNATI” IN SCENA
PER I BAMBINI DI CHERNOBYL
I
l Comitato Cernobyl di
Colle Umberto organizza
per domenica 16 marzo uno spettacolo teatrale a sostegno delle iniziative estive. Alle 15.30 nella sala polifunzionale della scuola
media la compagnia “Gli
Scompagnati” formata da
giovani di San Giacomo di
Veglia proporranno lo spettacolo “Affittasi povertà”. Regista è sempre Guglielmo
Scarabel, e protagonisti restano i barboni, ma il testo,
frutto della fantasia di Danilo Bernasconi, verrà adattato, con alcune battute
specificatamente collumbertesi. Tutto il ricavato servirà per pagare il viaggio ai
bambini bielorussi che
giungeranno in Italia in luglio e che saranno accolti
dalle famiglie del Comitato
collumbertese.
Dai nostri paesi Quartier del Piave
16 marzo 2008
27
MORIAGO: È MORTO CIRILLO MORGAN, DA PICCOLO SOPRAVVISSE A UNA GRANATA
morto Cirillo Morgan, 91 anni, muÈ
tilato a una gamba nel dicembre
1917. Viveva a Moriago della Battaglia,
dove per più di 40 anni esercitò nella
sua bottega di via Presti il mestiere di
calzolaio. A procurargli la grave infermità fu una granata italiana, sparata
dal Montello, e che il 5 dicembre 1917
colpì la “casa dei Morgani” in via Ca’
Longa, a Moriago, che era a ridosso della prima linea tenuta dagli austriaci,
qui giunti sulla scia della ritirata italiana di Caporetto. Cirillo all’epoca dello scoppio della bomba italiana aveva
appena 20 mesi, e fu trasportato dai
soldati nemici su di un camion “cò le
ròde de fer” all’ospedale di Conegliano.
Qui, i chirurghi ungheresi lo avevano
dato subito per spacciato, e quindi coperto con un lenzuolo. Lo salvò una signora che vegliava il figlio anch’egli ferito. Testimonianza come trasmessagli
dal padre Gregorio. In quella tragica esplosione persero la vita sei componenti della famiglia Morgan, tra cui la
mamma e tre fratelli di Cirillo, mentre
altri sei subirono gravi ferite. La storia
di Cirillo Morgan, assieme ad altre, è
COLBERTALDO / INTERVENTO DEL PARROCO
Santuario, alcune
puntualizzazioni
M
aggio si avvicina e già si fanno
i preparativi nel
santuario di Santa Maria
delle Grazie in Colbertaldo per accoglierci, come
ogni anno, durante l’estate.
Il santuario, durante il
periodo estivo, diventa
meta di preghiera e di celebrazioni, luogo di incontro per gruppi e per le
annuali manifestazioni
organizzate dalla pro loco. Ritornare là è motivo
di gioia e di festa, perché
nella sua storia vi sono
tante pagine belle di fede, di incontri e di attività. Queste pagine sono
state scritte da molte persone, ciascuna ha messo
il proprio tassello per formare un unico mosaico.
Vuole essere un impegno
per tutti continuare a
scrivere la storia del santuario di Santa Maria delle Grazie: continuare con
il gusto della partecipazione condivisa, senza la
presunzione di crederci
necessari e insostituibili,
ma tutti utili, quando tutti si è protagonisti pro-
positivi e attivi, attenti,
rispettosi verso gli altri e
verso le finalità del luogo.
Per favorire tutto questo
e per rispondere al dovere di rispettare le leggi,
nello scorso gennaio è
stata rinnovata, tra la
parrocchia e la Pro loco,
la convenzione, nella forma di contratto di comodato, per l’uso dei locali
adiacenti alla chiesa per
altri cinque anni. Il contratto si rifà a tutte le precedenti convenzioni: sostanzialmente nulla è
cambiato. È opportuno
ricordare che, prima della scadenza (11 gennaio
2008), il parroco e il consiglio parrocchiale avevano chiesto ai superiori
il rinnovo per dieci anni,
quando il nuovo orientamento in materia prevedeva il rinnovo annuale;
siamo riusciti ad ottenerlo per un quinquennio, tenendo conto delle
esigenze della Pro loco.
La Pro loco, quindi, non
è stata privata dell’uso di
tutti quei locali fino a oggi occupati (come da
qualcuno
sostenuto,
ndr). È ovvio che permangono tutte quelle regole d’uso, sempre esistite, legate al luogo, alle
sue peculiarità e finalità:
nulla, quindi, è stato
cambiato, né tolto. È
comprensibile che l’associazione desideri avere
un maggiore respiro per
le proprie attività; è altrettanto vero che da
sempre quel luogo è vincolato dalle finalità religiose e pastorali, contenute e sottoscritte in tutte le precedenti convenzioni.
Un’ultima precisazione
va fatta riguardo al progetto di restauro genera-
FALZÈ / DOPO 95 ANNI DI ATTIVITÀ
e matrimoni”». Dai Pozzi si
veniva infatti per ballare e
per le nozze, tradizione
mantenuta fino agli ultimi
giorni d’apertura. L’Osteria
dei Pozzi è su una trafficata
via di passaggio, ieri come
oggi, «e qui davanti, sulla
strada bianca da Colfosco –
ricorda Danila Pozzi, zia di
Ivo – ci passava il tram sulle rotaie di ferro». Dai Pozzi
ci passarono sopra due guerre grosse. Quella del ’15/’18
che li vide invasi dagli austro-ungarici dopo la rotta
di Caporetto, e soprattutto a
un tiro di schioppo dalla vicinissima prima linea sul
Piave. Ma non poterono
scalfirli, i Pozzi, neanche i
cannoni italiani più grossi,
Ha chiuso l’Antica
Osteria Pozzi
enerdì 29 febbraio, a
V
mezzodì ha chiuso, e
per sempre, l’Antica Osteria
Pozzi di Falzè di Piave, sulla
strada per Pieve di Soligo. Fu
aperta nel 1913 dagli sposi
novelli, Angelina Zago e Stefano Pozzi, nonni di Ivo Dal
Bò, l’ultimo titolare. «I nonni – racconta Ivo – avevano
solo due stanze: una sotto,
che era la cucina-osteria, e
l’altra sopra che era camera
da letto e ripostiglio. Per cominciare avevano preso a
prestito due tavolini e sei careghe, che pagarono però
tutte in un colpo il giorno
dopo Sant’Anna, avendo lavorato parecchio con “balli
stata raccolta nel 2002 da Innocente
Azzalini e Giorgio Visentin nel bel libro “Da Mosnigo a Tarzo, nell’anno dell’invasione 1917-1918”. Il 3 novembre
2004 Cirillo Morgan ricevette all’Isola
dei Morti una medaglia celebrativa dall’allora Presidente della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi, qui in visita per
rendere omaggio ai luoghi simbolo della Grande Guerra. Il giorno 4 novembre 2004 il Comune di Moriago della
Battaglia gli ha poi conferito una medaglia d’argento in segno di solidarietà
per le gravi sofferenze patite. MS
le degli edifici attigui al
santuario: ci si è mossi in
vista di chiedere un finanziamento alla Cei, per
creare un Centro di spiritualità per piccoli gruppi, finanziamento che
viene preso in considerazione se motivato da ragioni pastorali e religiose.
Nulla di definitivo, tanto
meno esclusivo! Tutt’altro!
Tutte queste tematiche
sono state illustrate nella
riunione del consiglio
parrocchiale con il direttivo della Pro loco, tenutasi l’8 novembre 2007,
alla quale avevo personalmente invitato anche
il sindaco, che desiderava
conoscere il problema.
Fatte queste precisazioni,
l’invito che rivolgo è di ritornare al santuario della Madonna delle Grazie
con spirito di partecipazione e di condivisione,
per crescere nella fede ed
esprimere, nella verità e
umiltà, quell’impegno di
servizio generoso e disinteressato che la Madre
di Gesù ci insegna.
Don Antonio Moretto,
parroco di Colbertaldo
BREVI QUARTIER DEL PIAVE
PIEVE: è morto Bruno Fanti
Martedì 11 marzo è morto Bruno Fanti, 71 anni, residente in
via Garibaldi a Pieve di Soligo.
Bruno, che per anni aveva gestito la ferramenta “Fanti” di
via Capovilla, è affogato in una cisterna collocata nel giardino della sua casa.
PIEVE: Clara Todini sindaco
dei ragazzi
Clara Todini, classe 1994, di Solighetto, alunna della 3ª
D della scuola media Toniolo di Pieve di Soligo, è il primo “sindaco dei ragazzi” del Comune di Pieve di Soligo. Clara guidava la lista “Life as we know” (“La vita come la capiamo noi”). Insieme al sindaco siedono nel
consiglio comunale dei ragazzi sedici consiglieri.
FARRA: incontro
con Matteo Signorini
Sabato 15 marzo nella bibloteca multimediale di Farra
di Soligo è in programma un incontro con Mattia Signorini, giovane scrittore emergente. L’incontro si tiene
alle 18 ed è organizzato dall’assessorato alla Cultura in
collaborazione con la Libreria La Pieve di Pieve di Soligo. L’ingresso è gratuito.
FARRA: letture di Primavera
Giovedì 20 marzo il Gruppo di lettrici volontarie della
Biblioteca multimediale di Farra di Soligo propongono,
ai bambini delle scuole dell’infanzia e primaria, “Letture
di primavera”. Tre i “turni”: dalle 10 alle 11 scuole dell’infanzia; dalle 15.30 alle 16.30
classi I, II e III elementare; dalle 17 alle 18 IV e V elementare. Ingresso gratuito.
Informazioni e prenotazioni allo 0438.900318.
VIDOR: mostra florovivaistica
COLBERTALDO: Gli edifici attigui al santuario di Santa Maria delle Grazie
giacché l’esercizio era ed è
protetto da una robusta e solida collina. La tragedia avviene invece con la seconda
guerra mondiale, quando il
4 agosto 1944 i repubblichini fucilano oltre il Ponte della Priula, sul Piave, lo studente Ivo Pozzi, zio di Ivo
Dal Bò, assieme ad altri tre
giovani rastrellati. La sorella di Ivo, Danila, allora ventenne, finisce invece internata in Germania, nel campo di Valsarode, dove
scampò per miracolo al forno crematorio. Rientrata in
Patria, Danila lavorò nell’Osteria paterna fino alle nozze con Zanatta, ma ritornando dai genitori come
“rinforzo” quando «c’erano
Tanti appuntamenti a Vidor per la sagra di San Giuseppe: alle 8.30 aprono la mostra florovivaistica, macchine
agricole e vetture e la mostra dei lavori del Gruppo Arti Visive; alle 10 visita guidata all’Abbazia; alle 12 e alle
19 a tavola con prodotti tipici.
anche due matrimoni a giornata». Giuseppina Pozzi, sorella di Danila e mamma di
Ivo, oggi in casa di riposo,
raccolse queste drammatiche vicende familiari nel libro “I dolori di guerra”.
Per il pranzo d’addio, la signora Enrichetta Lucchetta,
moglie di Ivo, e cuoca per 39
anni nelle cucine del locale,
ha preparato il meglio dei
menù serviti in ben 95 anni
d’attività, a partire dalla pasta e fasoi agli spaghetti alla
carbonara e alla poenta e bacalà. E per finire in gloria,
panettone con Prosecco frizzante a volontà!
Mario Sanson
Ivo Dal Bo ed Enrichetta Lucchetta
28
Dai nostri paesi Bellunese - Vallata
MARIA SCHIOCCHET RICORDA I FATTI DEL ’45
Così hanno ucciso
mio papà
S
abato 15 marzo a San
Antonio Tortal vengono ricordati i martiri barbaramente uccisi
dalle forze occupanti nazifasciste nella primavera del
1945. In quella primavera,
a pochi mesi dalla fine della guerra, si rovesciò sulla
zona la ferocia della barbarie nazista seminando terrore, rappresaglie, incendi
impiccagioni e violenze. In
una sola settimana vennero uccise ben 20 persone.
Nella sola giornata del 10
marzo a San Antonio furono impiccate sei giovani.
Tra queste i quattro fratelli Schiocchet: Giuseppe di
27 anni, Felice di 34, Gervasio di 41 e Giovanni di 43.
La signora Maria, figlia di
Gervasio, l’unico sposato
dei fratelli Schiocchet, all’epoca dei fatti aveva appena compiuto 5 anni.
«Anche se ero ancora una
bambina posso dire che
percepivo la paura che avevamo tutti in quel periodo».
Suo padre e i tre fratelli vennero uccisi con l’accusa di
collaborazione con i partigiani. «Ma questo non è vero - dice Maria -. Ne ho avuto piu volte conferma sia
da mia madre che e da mia
zia Maria. È stata una brutale azione di vendetta dei
tedeschi in seguito all’uccisione di uno di loro da parte di un partigiano, Aldo
Palman, subito ucciso dai
tedeschi, proprio quel giorno del grande rastrellamento poche centinaia di
metri sotto la nostra abitazione in località Costalonga. Nella zona ci sono numerose casere dove trovanano rifugio i partigiani. Era una zona “strategica”
perché in caso di accerchiamento, era possibile la
fuga verso Trichiana da un
lato o verso il passo San
Boldo dall’altro».
Maria smentisce anche il
particolare del ritrovamento, da parte dei tedeschi, di
una radiotrasmittente in
casa sua. «Un apparecchio
radio fu ritrovato nascosto
ma in un muretto non lontano dalla nostra abitazione lungo la stradina che
porta verso la Val de Faron!».
Un mattino di inizio marzo Gervasio e i fratelli erano fuori a lavorare la terra.
«I tedeschi li presero e insieme al resto della nostra
famiglia ci misero in riga
Maria Schiocchet, figlia di Gervasio
ucciso dai nazisti
davanti alla stalla. Durante
questa fase ricordo che non
fu usata violenza verso di
noi. Portarono via ammanettati mio papà, gli zii e
anche la zia Maria al carcere di Baldenich a Belluno.
Con i tedeschi la mattina
dell’arresto c’era anche un italiano. E la conferma l’ho
avuta negli anni dopo la
guerra. Un giorno tornando da Feltre in corriera alla fermata di Villa di Villa
salì un uomo alto con i capelli rossi. Quando mia madre lo vide sbiancò e mi disse tremante che voleva
scendere. L’uomo accortosi di noi scese subito dalla
corriera. Solo dopo ripetute domande ebbi da mia
madre la conferma che
quell’uomo era con i tedeschi la mattina che arresta-
TRICHIANA: 500 PERSONE CERCASI VOLONTARI
PER L’ORATORIO
PER SALVARE I ROSPI
domenica 9 marzo a Trichiana
Iloilnaugurato
nuovo oratorio intitolato a “Don AngeRanon”. Circa 500 le persone presenti, tra
loro il vescovo Corrado. Anche mons.Giuseppe Andrich, vescovo di Belluno, come amico di don Angelo, ha fatto giungere un suo
messaggio augurale. La mamma di don Angelo, signora Caterina Prade, ha scoperto la
targa a lui dedicata. Il lancio dei palloncini,
partite a ping pong e calcetto, hanno, fin dal
giorno dell’inaugurazione, animato la nuova struttura.
Cercasi volontari per il salvataggio degli
anfibi, in particolare del rospo comune
(Bufo Bufo), dalle ruote delle auto mentre
attraversano la provinciale tra Revine e Tovena per raggiungere gli stagni e i corsi
d’acqua. L’invito viene lanciato dall’Ente
nazionale protezione animali (Enpa). In
questo periodo di migrazioni i volontari
dell’associazione si danno appuntamento
lungo la provinciale per mettere in salvo
gli anfibi. In cinque anni hanno portato in
salvo 70.400 rospi.
L’ADDIO A UN AMICO DELLA MONTAGNA
a montagna ha perso
L
un amico. A febbraio è
mancato a 71 anni Anto-
nio Andreolla di Valmareno. Chi è solito percorrere
il sentiero tra Canidi e
Mont lo conosceva bene
perché spesso trascorreva
le giornate nella casera “Da
Recco”, che si trova lungo
il percorso. Insieme alla
moglie Gemma riceveva
volentieri gli escursionisti.
E anche quando loro due
non c’erano, la porta rimaneva aperta perché, diceva Antonio, «chi va in
montagna è una persona
rispettosa ed educata».
Quando la sera si fermava
in casera, al calar del sole
da Valmareno era possibile vedere la casa illuminata.
Quarant’anni fa fu tra i fondatori del gruppo alpini del
paese. Dieci anni fa propose agli amici di alpini
l’organizzazione di escursioni in
occasione della
festa di
Praderadego ad
agosto.
La bella
proposta
venne
accolta e
ancora oggi, in estate, alcuni alpini promuovono
delle camminate sulla
montagna di Valmareno.
Anche sulla spinta di quella iniziativa nacque un
gruppo spontaneo che ha
ripristinato vecchi sentieri abbandonati.
Nella foto, cerchiato, Antonio Andreolla
16 marzo 2008
rono mio papà e i suoi 3 fratelli».
Dopo due-tre giorni dall’arresto i tedeschi tornarono a casa Schiocchet.«Ci
presero e ci rinchiusero tutto il giorno in una stanza. A
un certo punto della giornata per la fame cominciai
a piangere e dalla finestra
un tedesco ci urlava “Kaput! Kaput!” cercando così
di farmi tacere. Con la baionetta in mano presero mia
mamma e mia nonna e rovistarono tutto il fienile
convinti che in casa tenessimo nascosti dei partigiani. Fecero razzia di tutto
quello che avevamo in casa, dai vestiti agli animali.
Fummo derubati di tutto,
non avevamo più nulla,
tant’è che il mattino successivo furono degli abitanti di San Antonio a portarci qualcosa da mangiare. Quella primavera riuscimmo a sopravvivere
grazie all’aiuto e alla solidarietà degli altri».
Successivamente i tedeschi
tornarono e presero la nonna di Maria. «La fecero passare davanti al corpo di un
giovane impiccato, intimandole di rivelare dove si
nascondevano i partigiani
altrimenti i suoi figli avrebbero fatto la stessa fine. Di
lì a breve la stessa crudele
sorte toccò a mio papà ed
ai suoi tre fratelli».
Sergio Cugnach
BREVI VALLATA
FOLLINA: celebrazione quaresimale
con il vescovo Corrado
Venerdì 14 marzo alle 20.30 nell’abbazia di Follina il vescovo Corrado presiede la liturgia quaresimale “Maria
ai piedi della Croce”.
REVINE: domenica 16
la rappresentazione della Passione
Dopo dieci anni di sospensione i revinesi ripropongono
la rappresentazione vivente del dramma della Passione
di Cristo. Appuntamento nel piazzale della chiesa parrocchiale domenica 16 marzo alle 20 e venerdì 21 alle
20.30.
MIANE: nuovo presidente dell’Aido
La sezione Aido di Miane ha rinnovato il proprio consiglio direttivo. Nuovo presidente è Maurizio Dall’Arche,
classe 1964, vicepresidente, Marco Casagrande, classe 1987, affiancato Lidia Stella Recchia. Segreteria è
Anna Iseppon che verrà aiutata da Silvia De Mori, mentre l’alfiere è Luigina De Conto Zamariotto. Completano il consiglio Luigi Dall’Arche e Edmea Bordelle.
TARZO: concorso per vigile
Il Comune di Tarzo ha indetto un concorso pubblico per
esami per la copertura di un posto a tempo pieno e indeterminato di istruttore agente di polizia municipale
con funzioni di messo notificatore cat. C. Domande entro il 31 marzo. Informazioni in www.comune.tarzo.tv.it
BREVI BELLUNESE
MEL: alla domenica c’è l’oratorio
Domenica 16 marzo secondo appuntamento pomeridiano con l’animazione per bambini e ragazzi all’oratorio di Mel. Dalle 14.30 alle 17 gli animatori dei gruppi
Giò, Famiglie, Caritas, Vieni anche tu, propongono giochi, musica e merenda. L’oratorio verrà aperto per altre
cinque domeniche.
30
Dai nostri paesi Conegliano
16 marzo 2008
CAMPOLONGO/CASA FENZI: I 100 ANNI DI IDA BREDA VED. STEFFAN
U
n’intera giornata di festa iniziata con la celebrazione della messa ha segnato il compleanno di Ida
Breda vedova Steffan, che il
24 febbraio scorso ha compiuto 100 anni, raccogliendo attorno a sé, a Casa Fenzi, dove vive da una manciata d’anni, il fratello, i figli,
i nipoti e i pronipoti, e ancora il sindaco di Conegliano, molti amici e conoscenti. Nel pomeriggio c’è stato
l’omaggio musicale del coro Cromatiche Armonie del
Centro di riferimento oncologico d’Aviano, diretto
dal nipote: la carrellata di
brani proposti, attinti da vari repertori, ha creato un
momento di grande emozione per tutti i partecipanti, compresi gli ospiti di casa Fenzi. Prima del trasferimento in casa di riposo, Ida,
ha vissuto nel paese natale
di San Vendemiano e dopo
il matrimonio (celebrato nel
1932) a Campolongo.
La tranquillità del cuore con
la quale la nonna ha vissuto
e l’accoglienza momento
per momento del “volere di
Dio”, hanno contribuito a
rendere così straordinariamente lungo il suo cammino, che ora la vede apparentemente estranea alla
scena presente e legata a fievoli flash del suo passato.
Carlida Steffan
RACCOLTA DI FONDI PER UN BAMBINA AFRICANA
Minga ha
bisogno di te!
D
omingas, per tutti solo Minga, ha
tanta voglia di vivere. Glielo leggi negli
occhi intelligenti. Per
questo, forse, ce la sta facendo. Ma ce la sta facendo anche perché ha
incontrato persone che
hanno sentito il dovere di
aiutarla ad avere una vita migliore, in una catena di solidarietà che ogni
giorno si arricchisce di
un nuovo anello.
L’ultimo “anello” si chiama Giancarlo Antoniazzi ed è il presidente di “Amici Parco Bolda” di Santa Lucia di Piave, associazione che ha lanciato
una raccolta fondi per
permettere alla bimba africana affetta da una
grave malformazione ai
piedi di camminare.
Minga, a 7 anni, è stata
già operata due volte, alla schiena e ai piedi. Gli
interventi sono riusciti e
lei ha provato la gioia di
stare in piedi e di camminare con le sue gambe,
seppure sorretta da
stampelle. L’intervento chirurgico alle ginocchia, previsto per il 20 marzo,
le darà la possibilità
di essere più autonoma. Dopo la riabilitazione, la piccola, che è in Italia con
la madre, potrà tornare nel suo Paese.
La storia di questa
bimba africana è la
storia di persone
che non hanno girato la testa dall’altra
parte. A cominciare
da un missionario,
frà Mariano, che
l’ha vista, in uno
sperduto villaggio
della Guinea Bissau,
trascinarsi per terra con
i piedi ritorti e ha subito
cominciato a pensare come portarla via di là. La
malformazione di Minga in Italia è definita
“piede torto congenito
bilaterale”. Nei villaggi africani più lontani dalla
civiltà è considerata il
maleficio di uno spirito
cattivo e chi ne è porta-
tore è considerato indemoniato. Se non è corretta nei primi anni di vita, impedisce non solo la
deambulazione, ma la
stessa postura eretta. Lasciata a se stessa, Minga
avrebbe avuto una vita
grama, segnata dall’abbandono in nome della
superstizione.
Il frate francescano è riu-
scito ad attivare diversi
canali, in Italia. L’associazione Rete della Guinea Bissau onlus di Verona ha fatto da garante
con le istituzioni italiane,
e la famiglia di Clementa
Dos Olis Viera, assieme
al marito Carlos, che già
ospita Aliou, un altro piccolo connazionale operato nel nostro Paese, si è
resa disponibile ad aprire nuovamente la sua casa. È Clementa, insignita
del Premio Civilitas 2007
proprio per il suo impegno nei confronti dei
bambini
affetti
da
malformazioni, che da
due anni segue la piccola nelle vicende sanitarie.
A S. Lucia tutti la conoscono e conoscono la
piccola Minga. Ed è già
cominciata la gara di solidarietà per contribuire
alle spese sanitarie della
bimba. Gli Amici Parco
Bolda onlus hanno messo a disposizione il conto corrente dell’associazione:
Veneto Banca spa - filiale
di S. Polo di Piave - Cc/n
200641
Intestato a Ass. Amici Parco Bolda onlus - Cin W - Abi 05418 -Cab 62040 - Iban
IT02W054186204007857
0200641 Causale: Minga
I donatori che volessero
la ricevuta del versamento (valida ai fini fiscali)
devono richiederla telefonando al presidente
dell’associazione Giancarlo
Antoniazzi
348.0128042.
Francesca Nicastro
verso un percorso di 1500 km
circa in 19 tappe tra Malawi
e Mozambico. Presenta Edi
Gabrielli. Ingresso libero.
SABATO 15
Alle 14.30, nella sala da ballo del Centro diurno anziani
in via Carpenè 16, pomeriggio musicale con ballo. Ingresso libero.
Alle 18, all’auditorium Dina
Orsi, “Ho giocato a carte
con l’assassino” di Giorgio
Saviane con Roberto Faoro.
Ingresso libero.
Alle 18, nella chiesetta di
Santa Caterina d’Alessandria
vicino alla Ludoteca, incontro di preghiera e ascolto della Parola di Dio, aperto a tut-
15 marzo viene riaperta al pubbliSnessaco,abatoalla
dopo il restauro, la Sala del Capitolo anSala dei Battuti. La cerimonia ha i-
nizio alle 11 alla presenza del sindaco, del parroco del Duomo, del presidente del Rotary e
del Direttore centrale Beni Attività e produzioni culturali dei Musei civici di Venezia.
Il restauro è stato finanziato, con 98 mila euro, dal Comune.
Al Rotary di Conegliano e alla Banca Prealpi
si deve, invece, il restauro degli arazzi che “ritornano” nella loro sede originaria dopo essere rimasti per un secolo a Venezia.
BREVI CONEGLIANO
L’addizionale Irpef allo 0,8%
Il sindaco di Conegliano Alberto Maniero ha presentato il bilancio 2008 del Comune. La novità più rilevante
è rappresentata dall’aumento dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef dallo 0,5% allo 0,8%. È stato
previsto, come correttivo, un fondo di solidarietà per le famiglie
Dall’aumento
meno abbienti. Diminuirà invece
dell’addizionale l’Ici come determinato dalla Finanziaria statale. Dalla rimodulaIrpef, si può
zione dell’Irpef, si può prevedere
prevedere che
che da 50 euro si passi a un meda 50 euro si
dia di contribuzione per cittadino
passi a un media di 75-80 euro. Sul fronte Ici pridi contribuzione ma casa la diminuzione media per
cittadino è stimabile in circa due
per cittadino
terzi del costo totale (esempio:
di 75-80 euro.
fatta la media 300 euro, da queÈ stato previsto, st’anno pagherà 100 euro).
L’aumento dell’addizionale Irpef come correttivo, ha spiegato il sindaco Maniero un fondo di
ha tre cause: la riduzione dei trasferimenti statali (che passano da
solidarietà
126 a 113 euro per cittadino);
per le famiglie
l’aumento fissato dal contratto dei
meno abbienti.
dipendenti pubblici, operato a livello centrale (+200mila euro); i
maggiori costi di gestione delle utenze dei servizi (luce, calore, altro) (+500mila euro). Da notare che i contribuenti coneglianesi versano allo Stato 500 milioni di
Irpef all’anno mentre al Comune ne ritornano, sotto forma di trasferimenti, solo 5 milioni.
La carità fondamento della politica
“La carità per fare rima con una politica di qualità” è il
tema del penultimo incontro del percorso “Il cristiano
“cittadino” del mondo” promosso dal Gruppo Amici
della Nostra Famiglia. Don Roberto Camilotti e le Piccole Apostole della Carità trattano il tema lunedì 17 marzo dalle 20.30 alle 22 nella sede di Costa.
Casa Dehon: veglia di preghiera
Veglia di preghiera per i giovani della forania di Conegliano, giovedì santo (20 marzo) con inizio alle 22 nella Casa Dehon a Costa di Conegliano. C’è la possibilità di pernottare (portando gli effetti personali) per vivere insieme l’adorazione notturna suddivisa in turni fino alle 7 di mattino del venerdì santo. Per informazioni: padre Silvano 0438.34150.
Parè-Collalbrigo: Via Crucis
AGENDA CONEGLIANO
VENERDÌ 14
Alle 21, all’auditorium Dina
Orsi, “Scarperi” commedia
brillante, recitata da una compagnia improvvisata per la
circostanza, composta da nove attori, tra dilettanti e professionisti.
I fondi raccolti finanzieranno
i lavori della nuova sede dell’Enpa, che accoglierà gatti e
cani abbandonati. Prevendite: Drop Sound, via XX Settembre, Nova Era, via Lourdes 23. Ingresso: 10 euro.
Posti limitati (340).
Alle 21, nella sala Informagiovani, serata organizzata
da Liberalabici dal titolo “Malawi. Il cuore caldo dell’Africa”. Viaggio e fuga attra-
SALA DEL CAPITOLO:
INAUGURAZIONE
ti, organizzato dalla Pastorale giovanile foraniale.
Alle 21, al teatro Accademia,
la compagnia teatrale Tre Milioni propone “La Locandiera” di Carlo Goldoni. Ingresso: 12 euro platea e galleria,
6 loggia.
DOMENICA 16
Alle 17.30, al palasport Giovanni Paolo II in via Lourdes,
per il campionato di pallavolo femminile A2 Zoppas Conegliano-Castellana Grotte.
Informazioni: telefono 0438415282. Biglietti: 7 euro interi, 1 ridotto (14-18 anni). Gratuito per i ragazzi fino ai 14
anni.
LUNEDÌ 17
Alle 20.30, a La Nostra Famiglia, incontro sul tema “La
carità per fare rima con una politica di qualità”. Serata guidata da don Roberto
Camilotti con le Piccole Apostole della Carità. Ingresso libero.
MERCOLEDÌ 19
Alle 18, nella sede della Dama Castellana in viale Spellanzon, gare di dama per i tornei dei quartieri. Le gare di
dama sono aperte a tutti, ma
in particolare ai ragazzi dagli
8 ai 15 anni.
Alle 20, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, concerto del Piccolo Coro e del
catechismo per la Festa del
papà.
Alle 21, all’auditorium Dina
Orsi, spettacolo teatrale della compagnia dell’Itis dal titolo “La famiglia forse”. Lo
spettacolo propone la riflessione sul valore della famiglia nonostante i problemi legati all’incomunicabilità e ai
mutamenti sociali nel tempo.
Ingresso libero.
GIOVEDÌ 20
Alle 20.30, nella chiesa di
Parè, messa in Cena Domini.
Farmacia di turno: Costacurta, via XX Settembre 64,
telefono 0438-22814.
Venerdì Santo, 14 marzo, le parrocchia di Parè e Collalbrigo si riuniscono per rivivere il cammino di Gesù
verso il Calvario. La Via Crucis ha inizio alle 20.30 nella chiesa di Parè e termina nella chiesa di Collalbrigo.
Corsi base di cucina
Ripartono i corsi di cucina di “Nutriamoci bene con
Piacere” promossi dal Comune di Conegliano. Il corso base, gratuito, si tiene presso le cucine della parrocchia MdG con inizio alle 20.30. Il primo appuntamento è venerdì 28 marzo con lo chef Andrea Borsoi
del Canon d’Oro sul “Pesce azzurro”. Info e iscrizioni
all’Informacittà-Informagiovani 0438.413319 email:
[email protected]
Il 20 marzo l’incontro con Pittalis
“L’evoluzione dei linguaggi e delle strategie comunicative della politica” è il tema che verrà trattato dal giornalista Edoardo Pittalis quarto relatore del percorso di
avvicinamento alla politica rivolto ai giovani del coneglianese. Appuntamento giovedì 20 marzo alle 20.45
al ridotto del teatro Accademia di Conegliano.
Dai nostri paesi Coneglianese - Conegliano
16 marzo 2008
A SAN FIOR NEL CAMPUS SCOLASTICO
Una nuova area
ricreativa
T
empo meteorologico permettendo
sarà pronta per l’estate la nuova area ricreativa progettata dall’amministrazione comunale di San Fior nell’ambito del campus scolastico di via Mel (nella foto).
Nei pressi della nuova
scuola primaria unica
verrà realizzata una struttura che servirà per accogliere le manifestazioni
delle associazioni che attualmente si svolgono
nella centrale piazza
Marconi.
Il costo dell’opera, recentemente appaltata, è di
300 mila euro interamente a carico dell’ente locale. In pratica verrà costruito in questa fase un
fabbricato per ospitare la
cucina e una piattaforma
per allestirvi il capannone. «I lavori – spiega il
sindaco Cesare De Martin – dovrebbero iniziare
a giorni, tempo permettendo, e si concluderanno
entro i cinque mesi dall’appalto. Abbiamo effettuato la scelta di sposta-
re la zona ricreativa dal
centro all’area delle scuole perché, stante la situazione, ci sembra la soluzione migliore. Qui sono
concentrati alcuni dei
servizi principali quali
appunto i plessi delle elementari e delle medie,
la palestra e probabilmente in futuro anche la
nuova scuola materna».
L’intervento non era inserito nel progetto originario del campus scolastico ma è stato voluto e
concretizzato completamente dall’attuale amministrazione comunale.
Con la predisposizione
dell’area ricreativa verranno così allestite alcu-
LABORATORIO
AUDIO-VIDEO
ne strutture fisse necessarie per il buon esito di
sagre e manifestazioni e
anche la superficie nella
quale verranno montati
gli stand sarà maggiormente idonea per le specifiche necessità.
Molti sono i momenti di
festa e di aggregazione
che vengono promossi a
San Fior di Sopra nell’arco dell’anno, frutto della
collaborazione tra le associazioni e il Comune.
Basti pensare alla serie di
iniziative legate alla “Primavera sanfiorese”, che
con l’inizio della bella
stagione si susseguono
per circa un mese.
Gerda De Nardi
ULSS 7: CONCORSO
“LIBERI DAL FUMO”
l Progetto Giovani del Comune di ConeUlss 7 ha indetto anche quest’anno il conIAncora
gliano in collaborazione con l’associazione L’corso “Liberi dal fumo”. L’iniziativa, fipropone per la primavera 2008 un la- nalizzata alla prevenzione del tabagismo nelboratorio di montaggio audio video, ideato
per far conoscere le varie sfaccettature della
produzione di corto-medio metraggio. Rivolto ai giovani dai 14 ai 29 anni si terrà in 13 incontri da giovedì 20 marzo a giovedì 19 giugno dalle 20 alle 22 nella sala video del Progetto Giovani. La quota d’iscrizione individuale è di 52 euro per i lavoratori e 26 euro per
gli studenti e i non occupati. Per informazioni: Progetto Giovani telefono 0438-413252.
le scuole, ha raggiunto ormai la decima edizione. Al concorso possono partecipare le
classi della scuola media e della scuola superiore. Ogni classe potrà presentare i lavori su
diversi formati (per esempio cartolina, spot
o disegno), sul tema “Liberi dal fumo”. La data termine per la presentazione dei lavori è fissata per il giorno 31 marzo. Per informazioni rivolgersi al Servizio per l’educazione e la
promozione alla salute dell’Ulss 7.
SAN VENDEMIANO È MORTA LA MAESTRA TOSOLINI
uciana Tosolini vedova
L
Andreetta è improvvisamente mancata a 85 an-
ni venerdì 29 febbraio nel
paese natale di San Vendemiano. Si è dedicata con
autorevolezza, entusiasmo
e dedizione professionale
all’insegnamento. È stata
insignita della medaglia
d’oro dal ministero della
Pubblica Istruzione per aver prestato servizio nella
scuola elementare per 42
anni, a Roverbasso, a Orsago, ma soprattutto a San
Vendemiano. Oltre ai contenuti scolastici, ha rivolto
particolare attenzione alla
socializzazione dei suoi allievi e al rapporto con le famiglie, insegnando la deli-
catezza, il rispetto della vita e dispensando tante pillole di saggezza, ed ha impiegato la sua originale
creatività per organizzare
spettacoli che mantenessero vive le tradizioni.
Era felice quando rivedeva
i suoi alunni e con loro ricordava i momenti belli sui
banchi di scuola.
Ha dedicato la sua vita alla famiglia, alla quale ha insegnato a non invecchiare
nello spirito, a stare insieme tutti con le proprie diversità, perché l’unica cosa importante è volersi bene.
A chi bussava alla sua porta ha sempre donato attenzione, generosità e ac-
coglienza.
Nella sua anzianità è stata
allietata dalla presenza delle persone che ha tanto amato: Serenella, le figlie
Francesca e Flavia, il fratello Gianfranco e le rispettive famiglie, i numerosi nipoti, in particolare il
piccolo Giovanni, e le persone a lei care.
31
BREVI CONEGLIANESE
CONEGLIANO
3.400 euro
raccolti grazie
a “Jesus Christ”
ttocento spettatori saObato
8 marzo per la
quarta replica di “Jesus Christ La Resurrezione”, la rappresentazione musicale organizzata e prodotta dal
Gruppo musicale ex allievi
del collegio vescovile Balbi
Valier di Pieve di Soligo. A
ospitare lo spettacolo il teatro Accademia di Conegliano. Tra il pubblico anche il vescovo Corrado, il
vice-presidente della Provincia Floriano Zambon e i
sindaci di Moriago della
Battaglia Pergentino Breda
e di Conegliano Alberto
Maniero.
La serata di beneficenza,
grazie al generoso contributo di tutti i presenti, ha
raccolto fondi per complessivi 3.400 euro a favore
dell’associazione Africa
Chiama per la costruzione
di un ospedale a Yirol nel
Sud Sudan.
ORSAGO: concerto per la Pasqua
Sabato 15 marzo il circolo culturale “Don Giuseppe Zago”, con il patrocinio del Comune, organizza il concerto per la Pasqua. Nella chiesa parrocchiale l’ensemble
Spazioquinto esegue brani di Bach, Merula, Puccini e
degli stessi Pavan e Susana.
SUSEGANA: concerto delle Palme
Domenica 16 marzo, nella chiesa di Susegana alle 16, “Concerto delle
Palme” della Corale San
Salvatore. Il concerto
vuole ripercorrere, in musica, i momenti più salienti della Passione di
Cristo. In programma musiche di Palestrina, Bartolucci, Allegri, Bucchi, Zardini, Crestani.
SAN PIETRO: collettiva di pittura
Mostra collettiva di pittura del gruppo “La Bottega” dal
15 al 30 marzo all’antico eremo camaldolese di Rua di
Feletto. Del gruppo fanno parte Adelina Casagrande,
Wanda Cescotto, Daniela Della Libera, Caterina Follegotto, Elda Pessot, Giulia Pessot, Claudio Rizzotto ed
Elena A. Rizzotto. Inaugurazione sabato 15, alle 17, con
interventi di Luciana De Bortoli Zandonadi e Guido De
Carlo. Organizza il Comune.
SAN PIETRO: borse di studio
Sono stati premiati gli studenti di San Pietro di Feletto
che nel corso del triennio scolastico 2004-2007 hanno dimostrato di essere meritevoli per l’impegno scolastico. Durante la cerimonia, alla quale hanno presenziato tutti gli alunni e gli insegnanti della scuola, il sindaco
Maria Assunta Botteon e il dirigente scolastico Flavio
Moro hanno consegnato sette borse di studio a Manuel
Cesca, Alberto Ceschin, Gloria Collodel, Elio Da Rold,
Chiara Gagliardi, Cristina Martin e Federica Toè che
hanno conseguito nel 2007 la licenza media con “ottimo”.
32
Dai nostri paesi Coneglianese
IL VESCOVO CORRADO È STATO
ALLA “CASA SPERANZA” DI CODOGNÈ
Una visita speciale
N
ell’atrio della Casa
Speranza a Codognè sono appese le
foto di momenti significativi che si sono susseguiti
nei suoi due anni di vita. Ci
sono le immagini dell’inaugurazione con il vescovo mons. Giuseppe
Zenti, c’è mons. Alfredo
Magarotto. E ora anche
mons. Corrado Pizziolo
ha fatto visita a questa
realtà che accoglie donna
in difficoltà con i loro
bambini. Il nuovo vescovo di Vittorio Veneto ha
visitato l’edificio, ha parlato con chi lo abita, ha
scambiato qualche battuta scherzosa con i piccoli.
Le tre mamme che ora si
trovano nella Casa Speranza hanno preparato il
pane da condividere con
l’ospite.
«Tutto ha avuto origine,
ha spiegato mons. Ferruccio Sant, direttore della
Caritas, da don Carlo Busiol e dai suoi fratelli che
hanno donato l’immobile.
È seguita la ristrutturazione e quindi l’avvio del servizio. Sono infatti gli assistenti sociali a segnalare i casi che necessitano
di sostegno mentre le
amministrazioni comunali interessate danno
un contributo. Attual-
CODOGNÈ: Il vescovo Corrado alla Casa Speranza
mente vivono nella Casa
Speranza tre mamme e sei
bambini».
Il vescovo Corrado ha poi
avuto modo di visitare l’attiguo Centro di ascolto
della Caritas le cui attività
sono state spiegate dai volontari. Trentacinque sono complessivamente le
persone che si alternano
nell’apertura del Centro
con una presenza di quattro o cinque volontari alla
volta. L’intento è quello di
dare sostegno alle nuove
povertà che coinvolgono
sempre più, oltre agli immigrati, anche i locali. Ve-
Attualmente
la casa ospita
tre mamme
e sei bambini
stiario, generi alimentari e
da qualche tempo il trasporto per anziani e malati, sono alcune dei servizi offerti dalla realtà della
forania Pontebbana alla
quale sono legate le diverse parrocchie anche in termini, ad esempio, di raccolta di alimentari. Non
mancano poi le segnalazioni dei disagi che vivono
le famiglie a causa di malattie mentali di uno dei
componenti. È inoltre in
previsione un corso di aggiornamento per i volontari che fanno capo a questo Centro di ascolto diretto principalmente ad
approfondire gli aspetti
pedagogici del come rapportarsi alle persone che
si rivolgono a loro.
Gerda De Nardi
MARENO: GRAZIE A UN GRUPPO DI VOLONTARI
PER IL QUARTO ANNO IL DOPO-SCUOLA
ei locali dell’oratorio
N
di Mareno di Piave ogni lunedì, giovedì e ve-
nerdì, per un’ora e mezzo,
più di una trentina di alunni residenti nella parrocchia sono seguiti nei
compiti scolastici da insegnanti volontari.
Il gruppo degli alunni è
multietnico: ci sono giovani originari del Marocco, dell’India, della Polo-
nia, del Kosovo, dell’Albania, e naturalmente dell’Italia.
L’esperienza avviata ormai
quattro anni fa, su iniziativa del Gruppo di Volontariato della parrocchia, si
è rivelata un’occasione importante per dare attenzione e incoraggiamento
ai bambini, stranieri e non,
che hanno difficoltà nelle
materie scolastiche.
Lo scorso anno da questo
Gruppo di Volontari è venuta una nuova iniziativa:
un corso di italiano per analfabeti.
Vi hanno preso parte tre
mamme del Marocco, una del Kosobo e una giovane del Ghana. Accompagnate da due insegnanti, hanno acquisito le basi
per poter leggere e scrivere.
VAZZOLA NUOVA VIA “TREVISANI NEL MONDO”
esta grande nella coF
munità vazzolese domenica 24 febbraio per
l’inaugurazione di una
via intitolata ai “Trevisani nel mondo”. La Giunta comunale, all’unanimità, ha voluto riconoscere con questo gesto
l’importanza che l’emigrazione trevisana ha avuto nel nostro territorio, in particolare dagli
anni del dopoguerra a
oggi.
La locale associazione
Trevisani nel mondo, con
il suo presidente Silvano
Zanchetta, ha promosso
l’intitolazione proprio nel
compimento dei suoi 20
anni di fondazione. Alla
presenza di oltre 35 gonfaloni delle associazioni
“Trevisani nel mondo”
della provincia oltre al
gonfalone di Campione
d’Italia ed Ex Convittrici
di Baar, il parroco don Rino Damo ha benedetto la
targa della nuova via.
Nella sala comunale Tiepolo, a nome
dell’Amministrazione comunale, sono
state consegnate alcune
targhe ai soci
fodatori locali:
Silvano
Zanchetta,
Loretta Pizzato, Galliano
Avanzi e a “alla memoria” alle vedove dei soci
fondatori defunti: Giuseppe Lovat, Angelo Camatta e Gianluigi Biasi.
Un riconoscimento anche al portabandiera ufficiale Vincenzo De Stefani per la sua disponibilità. LP
16 marzo 2008
CAMPOMOLINO
BREVI CONEGLIANESE
LA PASSIONE
RAPPRESENTATA
DAL VIVO
S. LUCIA: il vescovo in visita
alla casa di riposo
C
entoventicinque persone interpreteranno
dal vivo all’aperto a Campomolino la Passione nelle sere di venerdì 21, domenica 23 (Pasqua) e lunedì 24 marzo con inizio
alle 20. La rappresentazione è curata dalla compagnia Tremilioni Attila.
Il regista, sceneggiatore e
scenografo Ivo Vidotto ha
articolato l’opera in 22
quadri: la prima metà è
dedicata a episodi della vita di Gesù antecedenti la
Settimana Santa (guarigione del paralitico, le tentazioni, moltiplicazione
dei pani e dei pesci...); con
la seconda metà si entra
nel vivo degli ultimi giorni di vita del Signore, per
finire con la morte in croce e la deposizione nel sepolcro. Il quadro conclusivo propone la risurrezione con l’apparizione agli apostoli.
Tutto il lavoro - dai costumi alle luci, dalle scenografie alla musiche - è curato da persone di Campomolino. Coinvolti anche i bambini che faranno
la parte degli angioletti. A
interpretare Gesù sarà
Pierangelo Vidotto.
Venerdì
14
marzo alle 16 il
vescovo Corrado celebra una messa nella
casa di riposo
di Santa Lucia
di Piave.
GAIARINE: concerto spirituale
A conclusione di uno studio eseguito sui “responsori”
della Settimana Santa, come veniva celebrata nel periodo rinascimentale, i Cantori di San Tomaso di Canterbury eseguiranno un concerto spirituale venerdì 14
marzo alle 20,45 nella chiesa parrocchiale di Gaiarine
dove alla lettura di brani della passione (tratti dai vangeli di Luca, Giovanni e Matteo) da parte di un lettore
specializzato, si alterneranno canti inerenti a quei brani specifici.
Il concerto si concluderà con l’inno alla Resurrezione:
“Surrexit Domini Vere”.
S. LUCIA-MARENO: pedalata
Domenica 16 marzo i soci di Liberalabici si ritrovano
alle 9 al centro sociale “Messina” di Santa Lucia di
Piave. Da qui partiranno per una pedalata di 25 chilometri tra Santa Lucia e Mareno. Info: Franco 336
6162162.
CODOGNÈ: Pellegrinaggio
a San Giovanni Rotondo
La signora M. Bernardetta Dal Cin sta organizzando,
insieme ad alcuni amici di Codognè, un pellegrinaggio
sui luoghi di San Pio da Pietralcina dal 12 al 16 maggio. A San Giovanni Rotondo sarà possibile la visita al
corpo riesumato di San Pio. Per informazioni telefonare a Bernardetta 0438.705627 o Graziella
0438.795627.
Dai nostri paesi Veneziano - Opitergino - Mottense
16 marzo 2008
GIOVANI A SPERT
PORTOBUFFOLÈ / CROLLO AL FONTEGO
ltimi giorni per iscriversi al
pprensione a Portobuffolè per le
U
A
weekend organizzato dalla
sorti del Fontego, lo storico pacommissione per la pastorale giolazzo municipale, già magazzino del
vanile dell’Unità pastorale CeggiaFossà e Grassaga: ragazzi ed educatori dai 15 anni in su sono invitati a trascorrere due giorni di spiritualità ed amicizia a Spert D’Alpago, sabato 5 e domenica 6 aprile. Le iscrizioni si raccolgono al bar
Circolo Noi a Ceggia, alla Scuola
Materna a Fossà e presso la sede
Ac a Grassaga.
sale in epoca medievale. Domenica
scorsa, poco prima dell’inizio del
concerto con i Green Singers, una
trave del pavimento della sala ha ceduto con enorme fracasso. Ci sono
stati attimi di paura, ma tutto si è risolto per il meglio. I giovanissimi
cantanti dei Green Singers avevano
svolto con il loro maestro, che è pure insegnante elementare, proprio il
giorno prima a scuola le prove di evacuazione di un edificio. Mantenendo la calma i ragazzi si sono presi per mano e, allineandosi lungo le
pareti, sono usciti dalla sala. Sotto la
loggia si stava svolgendo il mercatino dell’antiquariato ma non vi è stato nessun danno alle persone e alle
cose. La sala, che presenta un avallamento al centro, è stata dichiarata
inagibile. Sono state eseguite le verifiche tecniche, i risultati diranno che
tipo di provvedimenti prendere.
COL PROGETTO GIRALIVENZA PISTE
CICLABILI SUGLI ARGINI E PONTILI
Noi e il fiume
I
l centro civico di Torre di Mosto ospita la
mostra “Paesaggi del
GiraLivenza”, visitabile dal
lunedì al sabato dalle 15
alle 18, fino a sabato15
marzo. Attraverso fotografie del paesaggio lungo
il fiume Livenza, cartografie, schemi e progetti,
vengono illustrati gli interventi effettuati nei comuni di Caorle e Torre di
Mosto, nell’ambito del
progetto "GiraLivenza - le
Greenways sul fiume Livenza", finanziato dal Gal
Venezia Orientale. Le foto mostrano particolari
del paesaggio che si snoda
lungo il corso della Livenza, mentre le tavole con i
progetti illustrano le opere idrauliche e gli itinerari ciclabili realizzati: nuove aree di sosta con posti
barca, piste ciclabili e adeguamento delle strutture esistenti. Lasciata Torre di Mosto, la mostra sarà
poi allestita a Caorle.
L’obiettivo principale di
Giralivenza è quello di valorizzare il territorio attraversato dal fiume Livenza, valorizzando la “rete di mobilità lenta”, fatta
di passeggiate a piedi, in
Il Livenza a Torre di Mosto
I COSTI DI GIRALIVENZA
Pista ciclabile "Ponte della Provincia" . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74.957 euro
Pista ciclabile a Sant'Elena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10.854 euro
Area di sosta Ponte Tezze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.837 euro
Area di sosta a San Giorgio di Livenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.220 euro
Approdo "Antico passo" a Torre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56.296 euro
Manutenzione approdi esistenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.500 euro
bicicletta, a cavallo o gite
in barca. Gli interventi
realizzati si dividono in
due tipi: la creazione di
percorsi ciclabili lungo le
alzaie e la realizzazione di
opere di carattere idraulico come la costruzione o
l’adeguamento di pontili e
approdi per le barche.
I lavori riguardanti la parte idraulica, progettata e
realizzata dall’arch. Roberto Pescarollo e dall’agronomo Paolo Zillotto,
hanno portato alla realizzazione di un pontile fisso con 10 posti barca a
Torre di Mosto presso
l’approdo “Antico Passo” e
all’adeguamento del pontile di Boccafossa, strategico per raggiungere sia il
Museo della Civiltà contadina che quello del Paesaggio, oltre a permettere
la risalita della Livenza da
Caorle a S. Stino, attraverso otto possibili approdi nelle frazioni distri-
Agenda Opitergino
VENERDÌ 14
È aperta a Ca’ Lozzio la mostra di
Renzo Margona. Orari 15-24, chiuso lunedi e martedi. Chiude il 6 aprile.
Ore 18 a Palazzo Foscolo: continua
il ciclo di conferenze "MarzoArte
2008" dedicate a Alberto Martini.
Paola Bonifacio, conservatrice della Pinacoteca Martini, parlerà di “Alberto Martini e la divina Marchesa:
Luisa Casati Amman inedita dall’archivio privato dell’artista”. Seguirà la
visita guidata e gratuita alla Pinacoteca Alberto Martini.
Ore 20.45 a Palazzo Moro: per la rassegna “Un concerto al mese” dell’Associazione Fabrizio e Lydia Visentin, concerto di Andrzej Heimovski, chitarrista. Ingresso libero.
Ore 21 al cinema Turroni: termina la
seconda parte del cineforum
2007/2008 con “Sogni e delitti” di
Woody Allen. Ingresso per i soci 4,5
euro.
DOMENICA 16
Ore 13.30 al Palasport: pallamano,
Oderzo-Cus Udine.
Ore 15: calcio. Opitergina - Ardita.
LUNEDÌ 17
Inizia la Settimana Santa. A Oderzo,
adorazione eucaristica in Duomo dalle 8.30 alle 12, e dalle 15 alle 19 possibilità di confessarsi.
MARTEDÌ 18
Ore 20 e 22: al cinema Cristallo, anche mercoledì19: “La promessa del-
l’assassino” di David Cronenemberg.
GIOVEDÌ 20
Ore 18 a Palazzo Foscolo: continua
il ciclo di conferenze "MarzoArte
2008": Maria Rosaria Stigliano parlerà di “Alberto Martini e la danza macabra europea. Immagini di guerra e
potere della morte”. Seguirà la visita
guidata e gratuita alla Pinacoteca Alberto Martini.
Ore 21: adorazione eucaristica per
giovani in Duomo, cappella di San
Francesco.
Farmacie di turno: Oderzo, Favero, via Garibaldi 18, 0422-712241;
Salgareda, Zanette, via Roma,
0422-747010
33
FONTANELLE/ CORSI PER TUTTI
l comune di Fontanelle e la biblioteca comunale orIcorso
ganizzano il laboratorio artistico “Il libro teatrino”: un
per adulti, tenuto da Graziella Pesce, che insegna
a realizzare un libro con personaggi mobili di carta, cartone o stoffa.
Il corso si svolgerà in quattro serate (sempre di lunedì:
s’inizia il 31 marzo e poi 7-14-21 aprile) dalle 20 alle
21.30 presso la scuola elementare.
Partiranno anche altri corsi, tra cui inglese di base, “Emozioni e legami personali”, e corsi per l’utilizzo di programmi per computer.
Per informazioni ed contattare il centro giovani (0422
809229) o la biblioteca (0422 809291) di Fontanelle.
RISCOPRIRE
IL PAESAGGIO
SENZ’AUTO
IN PENSIONE CARLA FLUMIAN
AIUTO CUOCA ALL’ASILO DI MOTTA
In mostra a Torre, e
poi a Caorle,
quanto è stato
realizzato con
fondi europei: ora
ci sono 4 percorsi
per bici o barca
primo marzo è andata
Iniinlpassati
pensione, dopo 32 anin cucina, Carla
buite lungo il fiume.
La parte naturalistica, invece, si concretizza in due
percorsi ciclo-pedonali
lungo l’alzaia: uno di 8 km
che unisce le frazioni di
Ca’ Corniani e Ca’ Cottoni e l’altro (“Ponte della
Provincia”) che ripercorre il vecchio tracciato della statale 14, unendo l’attuale pista ciclabile della
zona industriale di Torre
di Mosto con quella di S.
Stino per circa 7 km attraversando i centri storici dei due paesi, corredato da una nuova area di sosta a Ponte Tezze. Inoltre
sono state applicate migliorie funzionali alla pista ciclabile in località
Sant’Elena ed è stata realizzata un’area di sosta a
S. Giorgio di Livenza. Si
sono creati così 4 percorsi fruibili in bici o in barca: Caorle - Ca’ Cottoni,
Ca’ Corniani - Ca’ Cottoni, Ca’ Corniani - S. Giorgio - Boccafossa - Torre,
Torre - S. Stino/ Torre Ceggia. Nei comuni interessati dal progetto è stata prevista una segnaletica adeguata, che indichi il
percorso.
Chiara Basei
Flumian, aiuto cuoca dell’asilo di Motta “Monumento ai Caduti”. Flumian
(nella foto) è uscita dall’asilo in punta di piedi, così
com’era entrata nel lontano 1976. Bambini, suore e
colleghe hanno festeggiato insieme l’ultimo giorno
di lavoro della “cuoca amica”, una persona umile e
sempre pronta a dare una
mano nel momento del bisogno, grande dispensatrice di consigli oltre che
sempre pronta nel mo-
QUARESIMA A SAN VINCENZO
CON “IN MUSICA GAUDIUM”
l coro e orchestra opiterIdium”
gino “In Musica Gausarà il protagonista
del concerto quaresimale
che si terrà domenica 16
alle 15.45 nella chiesa di
San Vincenzo. Il programma è vario e comprende, in
particolare, un omaggio a
Puccini nel 150° anniversario della nascita. Si tratta di tre brani sacri: "Crisantemi"; il "Requiem" e
"Vexilla Regis" il cui testo
è un antico inno dell’anno
569 attribuito al nostro
conterraneo Venanzio Fortunato. Gli altri brani in
programma sono di Bach,
Mozart, Grieg, Bardos. Saranno eseguiti inoltre due
brani del direttore dell’en-
L’AVIS COMUNALE - 451 DONAZIONI
NEL 2007 - LASCIA LA SEDE PROVVISORIA
Ritorno a Mansuè
uova sede per l’Avis
N
comunale di Mansuè: da Basalghelle ha si
sposta in centro a Mansuè, nei locali attigui alla biblioteca comunale
ed al centro anziani. Ciò
perchè le vecchie scuole
elementari di Basalghelle sono in fase di ristrutturazione per essere trasformate nell’asilo comunale. Nella nuova sede si è svolta l’assemblea
mento degli scherzi. «Ci
mancherà molto -dicono
le colleghe-, ha sempre
svolto il suo lavoro con
passione e dedizione. Era
sempre trafelata, di corsa,
perché voleva essere sempre puntuale nel lavoro,
non fare mancare mai
niente». LR
annuale degli iscritti e in
tale occasione è stato fatto il punto della situazione. Per la sezione di
Mansuè i dati sono più
che positivi per il 2007:
ben 451 le donazioni effettuate. C’è ottimismo,
visti i risultati, all’interno
del consiglio direttivo, il
lavoro programmato dovrebbe portare buoni
frutti. Anche perchè il
fabbisogno di sangue è in
semble, Battista Pradal
(nella foto): “Le Croci” e, in
prima esecuzione assoluta, “Christus resurgens”
per coro e orchestra d’archi, il cui testo in latino è
tratto dalla lettera di San
Paolo ai Romani. Viola solista Isabella Bortoluzzi, dirige Battista Pradal. Ingresso libero.
costante crescita e che
c’è la necessità di un
continuo ricambio generazionale per fare in
modo che l’Avis sia sempre in grado di soddisfare le richieste che
giungono dagli ospedali. Dal punto di vista organizzativo l’Avis di
Mansuè sta rispondendo bene alle sfide circa
la qualità e la garanzia
del sangue raccolto. Il
centro mansuetano di
prelievi domenicali è in
fase di accreditamento
agli standard europei. Il
direttivo esprime un
“grazie” al Comune che
ha messo a disposizione
la nuova sede. AF
34
Dai nostri paesi Opitergino - Mottense - Friuli
16 marzo 2008
BREVI FRIULI
IL PD SCEGLIE ORLANDO, LA LIVENZA SI DEFILA
ettimana di fermento
Sdi Motta.
nel panorama politico
Il Pd ha ufficializzato la
candidatura a sindaco di
Maurizio Orlando (nella
foto). Libero professionista
nel campo della progettazione di interni e settore
legno, 48 anni, originario
di Genova ma a Motta da
quasi trent’anni, Orlando
è sposato e ha due figli. Il
neo-candidato è anche
docente in diversi istituti
della zona, come il Sansovino a Oderzo e la Lepido
Rocco a Motta.
Domenica 9 è stata presentata ufficialmente la lista della Lega Nord che
candida Paolo Speranzon.
La squadra conta cinque
volti nuovi, mentre è con-
fermata in toto l’intera
squadra di giunta. Assente Giampaolo Gargan, in
quanto assessore esterno:
ma verrà riconfermato in
caso di vittoria.
Lunedì 10 riunione della
coalizione che sostiene
Sartori: la civica Livenza
di Tolotto ne esce all’ultimo momento. Correranno dunque insieme Forza
A FRATTA E CAMINO CONVEGNO DELLE FAMIGLIE
Genitori ed educazione,
l’unione fa la forza
S
e c’è un problema
che assilla tutte le
comunità parrocchiali della diocesi è quello della famiglia. Come
aiutarla? Come porsi accanto ad essa? Come affiancarsi ai genitori nell’impegno educativo? Sono domande che puntualmente risuonano nei
consigli pastorali.
A Fratta e Camino di Oderzo stanno rispondendo concretamente a tali
domande, grazie all’impegno generoso del gruppo famiglie e del parroco
don Pierino Bortolini.
Domenica scorsa, 9 marzo, il gruppo ha chiamato
a raccolta le famiglie delle due parrocchie. La lunga giornata è cominciata
con la messa a Fratta ed è
proseguita con il pranzo
comunitario nel patronato di Camino (150 i partecipanti, tra cui il sindaco di Oderzo). Nel pomeriggio, sempre a Camino,
si è tenuto un convegno
sull’emergenza educativa
guidato dai coniugi Tesser. Quattro ore intense di
confronto cui hanno preso parte un’ottantina di
genitori, mentre i figli erano “occupati” in giochi
e tornei. I genitori hanno
manifestato l’esigenza di
rivedere il rapporto tra
“avere” ed “essere”, ad esempio facendo attenzione negli acquisti e riciclando i rifiuti. Altra esigenza emersa è quella di
comunicare ai figli, più
con i fatti che con le parole, regole di vita che li
conducano all’autonomia
e alla responsabilità. Infine è affiorata l’urgenza di
verificare il rapporto con
i mass media, sempre più
invasivi e suadentemente
coercitivi.
Dal confronto è emerso
che le difficoltà e le preoccupazioni sono comuni a
tutte le famiglie. Già questo dà, in un certo senso,
conforto ai genitori. Ma il
SAN MICHELE: scomparsa “Netta”
Doimo vedova Lot
È mancata la scorsa settimana a San
Michele, all’età di 99 anni, Anna “Netta” Doimo, vedova di Mosè Lot e parente di don Egidio Lot. Al funerale il
parroco di San Michele, don Olindo
Maso, ha ricordato la fede cristiana, la
dedizione alla famiglia e la disponibilità verso il prossimo della scomparsa.
Italia, Alleanza nazionale,
Udc e Pne. GR
conforto aumenta ancora
di più nel momento in cui
insieme si discutono e
condividono “strategie” educative. Insomma, vale
l’antico motto “l’unione fa
la forza”. Come avviene a
Nomadelfia, dove da molti anni alcune famiglie
sperimentano un’eccezionale esperienza di condivisione e sobrietà. Ne ha
parlato, con toni commossi, don Pierino, di recente ospite di quella comunità.
L’incontro è stato, per tutti i partecipanti, un’iniezione di fiducia. Sicuramente un’esperienza da
coltivare e riproporre come segno concreto di una
comunità che vuole coniugare vangelo e vita.
Federico Citron
FRATTA E CAMINO IL RECITAL DEI GIOVANI “IL CIECO NATO”
SAN CASSIANO: a villa Varda gli artisti
di Civiltà Altolivenza
Si inaugura sabato 15, alle 18 a villa Varda, la collettiva d’arte “Pittura scultura poesia” del gruppo artisti di Civiltà Altolivenza. Espongono: Giancarlo Buttignol, Armando Cuccarollo, Franco Durante, Fiorenzo Giacuzzo, Daniela Giust,
Luigi Preziuso, Giacomo Salamon “Saon”, Egidio Santin e
Vittorio Pio Vidotto. La mostra è aperta fino al 13 aprile: da
lunedì a sabato dalle 15 alle 19, domenica dalle 10 alle 12
e dalle 15 alle 19.30.
VILLANOVA: quad e majorette
per la festa di San Giuseppe
La parrocchia di Villanova organizza per domenica 16 la Festa di San Giuseppe. Alle 9 c’è l’apertura della mostra di
artigianato in legno e moto d’epoca e il via agli spettacoli
per bambini; alle 10.30 la messa; alle 14.30 le prove libere dei quad; alle 15 la sfilata-concerto della banda e delle
majorette di Prata.
BRUGNERA: Gianni Miori cento volte
donatore
Bilancio 2007 positivo per l’Afds di Brugnera. Le donazioni sono aumentate dalle 368 del 2006 a 390: 15 i nuovi
donatori. Sono state inoltre consegnate le benemerenze ai
donatori più generosi: spiccano in particolare la Goccia
d’oro per cento donazioni a Gianni Miori, il Distintivo d’oro
con fronde a Maria Mastelli e Andrea Bortolin, il Distintivo
d’oro a Bruno Gaiot, Gianpaolo Poles e Franco Segatto.
BREVI MOTTENSE
Basilica piena per l’anniversario
dell’apparizione
Basilica gremita domenica 9
marzo per il 498º anniversario dell’apparizione della Madonna a Motta. Alle 18.30, il
corteo (nella foto) partito da
piazza Luzzati, è giunto in Basilica già gremita da tempo.
Nell’omelia, il vescovo Pizziolo ha fatto un richiamo forte alla conversione che può
arrivare, “con l’intercessione
della Beata Vergine”.
E
cco Silvia, Federica, Elenora ed Elena, quattro delle coriste dei due gruppi Giovanissimi di Fratta e Camino che al termine dell’incontro delle famiglie hanno messo in scena un breve recital sull’episodio evengelico del “cieco nato”.
Tra Padova, Abano e Monselice
visitate il
Giardino di Valsanzibio
premiato come
“Il più bel giardino d’Italia”
fontane, statue, peschiere,
labirinto, isola dei conigli,
scherzi d’acqua e piante secolari
aperto tutti i giorni,
compresi sabati, domeniche e festività
dalle 10.00 alle 13.00
e dalle 14.00 al tramonto
www.valsanzibiogiardino.com
Tel. e Fax 049.8059224
GIUSTIZIA,
NON VENDETTA
enerdì 14, alle 20.30
V
in patronato a Motta, “Vittime e carnefici”,
serata di riflessione organizzata dal Centro La
Pira. Relatori don Sandro Spriano, cappellano
del carcere di Rebibbia a
Roma, e Gaspare Patti,
che ha avuto il figlio,
gioielliere, ucciso in un
agguato nel suo negozio
a Udine. Moderatrice la
giornalista del Tg2 e volontaria a Rebibbia Daniela De Robert. Obbiettivo dell’incontro è
riflettere sulla necessità
di una giustizia che non
sia vendetta.
MOTTA: in basilica le reliquie
di Santa Elisabetta d’Ungheria
Venerdì 14 le reliquie di santa Elisabetta di Ungheria raggiungono il santuario della Madonna dei Miracoli a Motta. Alle 15 in basilica una veglia di preghiera.
MOTTA: approfondimento
sul fotovoltaico con Omilos
Mercoledì 19, alle 20.30 nella sala Svevo della biblioteca di Motta, “I sistemi fotovoltaici per la produzione di
energia elettrica”, conferenza del ciclo “Energia e ambiente” organizzato dall’associazione Omilos.
CAMPODIPIETRA: piangiamo
il piccolo Gianluigi
Dopo soli 13 mesi di vita, per
un improvviso malore che faceva però seguito a precedenti problemi di salute, è ritornato al Signore Gianluigi
Sutto, di Campodipietra, figlio di Mirko e Agnese. In una parrocchiale gremita, il funerale di Gianluigi è stato celebrato sabato 8 marzo dal
parroco di Campodipietra don Piergiorgio Trevisan, che
nell’omelia ha fatto riferimento alla fiducia che il Signore ci domanda di avere in lui anche in simili durissimi momenti di prova.
Dai nostri paesi Friuli
16 marzo 2008
35
IL CENTRO DIURNO DISABILI DI SACILE:
ABBIAMO POCHI FONDI E PERSONALE
Acqua alla gola
N
on è serena l’atmosfera che si
respira tra gli operatori del centro diurno di Sacile, struttura di
riferimento per Budoia,
Polcenigo, Brugnera,
Fontanafredda, Aviano,
Caneva e Sacile. «In un
anno -spiega il referente
Stefano Truccolo- abbiamo perso cinque operatori e non sono stati sostituiti. Siamo in ginocchio». Che scarseggiassero le risorse economiche lo aveva già fatto notare a L’Azione (6
maggio 2007) Mauro
Manfrinati, l’ex referente ed educatore.
«Abbiamo delle possibilità d’azione limitate e
per noi diventa linfa vitale il contributo esterno
dei volontari che ci danno una mano», continua
Truccolo. Le feste organizzate con il Masci (vedi a fianco) sono oramai
un appuntamento fisso.
«I soggiorni erano una
bella esperienza, ma ci
sono stati vietati perché
troppo costosi».
I 18 ragazzi sono seguiti da 7 assistenti, 3 educatori e un autista:
«Molto spesso il rapporto tra i ragazzi che, per
le patologie che presentano, devono essere seguiti uno a uno, gli assistenti e gli educatori che
sono presenti al centro,
è invece minore di uno a
due».
Pur di continuare a dar
vita alle attività del centro gli operatori e gli utenti sono arrivati ad autofinanziarsi le iniziative
e i laboratori. «Abbiamo
degli utenti in condizioni gravi e gravissime per
i quali a breve dovrebbero essere attivati dei
trattamenti come attività in acqua e terapie
mirate: confidiamo almeno in questi».
Le attività del centro so-
no così congelate: «Anche il progetto di teatro
è fermo da nove mesi; in
questo clima chi può andarsene lo fa e si licenzia
o anticipa il pensionamento».
Dai Servizi Sociali di Sacile confermano la necessità di nuove risorse
sia economiche che di
personale dopo i tagli
degli ultimi anni decisi
dall’Ambito distrettuale
6 di riferimento. Ad aprile, quando si riunirà
la Conferenza dei sindaci, potrebbero essere decisi nuovi investimenti
in materia di personale
mentre a settembre ci
potrebbe essere l’apertura del laboratorio socio occupazionale per i
ragazzi dell’associazione
"I petali" in via Carducci a Sacile: un’opera per
200mila euro che verrà
gestita dal Comune in
collaborazione con l’Ass.
Erica Bet
I volontari del Masci e i disabili del centro diurno di Sacile al lago di Misurina
GITE E FESTE: IL MASCI È AMICO DEI DISABILI
Q
uando il servizio verso il prossimo è anche un momento di condivisione e di crescita. Tra
le attività che il gruppo del
Movimento Adulto Scout
Cattolici Italiani di Sacile
segue da alcuni anni ci sono anche delle occasioni
di incontro con i ragazzi
del centro diurno di Sacile. I diciotto ragazzi disabili ospiti del centro che si
trova presso l’ospedale di
Sacile, possono così vivere delle occasioni di svago,
feste ma anche dei veri e
propri campi estivi nel
pieno stile scout. Un’attività
che il gruppo segue dalla
sua fondazione, il 25 aprile
1996, quando ci si ritrovava presso le ex scuole elementari di Nave. «I tre
campi d’azione- spiegano
dal gruppo -attraverso i
quali si esprime il movimento Masci sono: cuore,
creato e città. Di conseguenza le attività che ne nascono riguardano la solidarietà, l’attenzione all’ambiente ed al contesto sociale in cui si vive. Nelle attività che abbiamo organizzato si è cercato di espri-
mere i contenuti ed i valori espressi da questi tre
principi»
Scout e disabili oltre ad incontrarsi hanno condiviso
brevi soggiorni presso la
casa alpina di Auronzo, la
sede Masci di Cesclans, vicino a Tolmezzo, o ancora
a Fusine; altre uscite più
brevi sono state dedicate al
contatto con la natura, all’aria aperta e si sono svolte presso il parco di San Floriano a Polcenigo. Ci sono
poi delle feste tradizionalmente condivise come la
castagnata in autunno e la
festa di carnevale. EB
36
Dai nostri paesi Friuli - Memorie
UNITÀ PAST. DI CANEVA / GRUPPI FAMIGLIA
Un nuovo cammino
omenica 24 febbraio,
D
guidato da don Roberto Camilotti, respon-
sabile della Pastorale familiare diocesana, si è
svolto il primo incontro
delle famiglie dell’unità
pastorale di Caneva. L’in-
contro, organizzato dal
gruppo famiglia di Sarone e dai sacerdoti dell’unità pastorale, si proponeva di coinvolgere nuove famiglie del territorio
nell’eventuale progetto di
un cammino da percor-
rere insieme.
Oltre alle famiglie che abitualmente si incontrano, hanno risposto all’invito una giovane coppia
di Sarone, una di Fratta,
una di Stevenà e una
coppia di Caneva sposata da sessant’anni. Di
quest’ultima ci ha colpito la freschezza e la voglia di uscire di casa per
incontrare nuove realtà,
la loro capacità di mettersi in gioco: e ciò è stato per noi una ricchezza.
16 marzo 2008
Nella famiglia – è emerso dalla riflessione svolta con don Camilotti – le
persone possono crescere nella dignità personale, culturale, sociale.
Quindi non dobbiamo
lasciarci limitare dalle
crisi e dai fallimenti; il
sostegno lo troviamo nel
Vangelo di Gesù. Alla luce del Mistero pasquale
leggiamo la realtà della
nostra famiglia e nell’ottica della fede la consideriamo un dono di Dio
IN FVG SI VOTA PER CAMERA, SENATO E REGIONE:
GLI SCHIERAMENTI NON SONO MICA IDENTICI
Tre schede, due scelte
che si è manifestato in
Gesù Cristo.
E oggi come continuare
nei gruppi famiglia? Don
Roberto ci ha detto che
esserci è più importante
del fare, quindi far parte
di un gruppo è una stimolante opportunità in
cui coppie-famiglia, genitori-persone condividono un’esperienza di vita in una casa, un’amicizia con grande libertà e
fraternità e accoglienza
degli strumenti che la
Agenda Friuli
VENERDÌ 14
MERCOLEDÌ 19
Prosegue fino al 24 marzo a Sacile
all’ex chiesa di San Gregorio la mostra “I mestieri delle donne 19081958”. Aperta tutti i giorni dalle 16 alle 19.
Alle 19 si riunisce il consiglio comunale di Brugnera.
Alle 21, alla Fazioli concert Hall di
Sacile, concerto di Filippo Gamba
e il Quartetto Di Cremona su musiche di Dvorak e Brahms. Alle 20.30
introduzione di Stefano Bianchi sui
“Quintetti con pianoforte”.
GIOVEDÌ 20
SABATO 15
eno affollate che in
M
Veneto le schede
per le elezioni politiche
in Friuli: 15 anziché 16 le
liste al Senato, 17 anziché
18 alla Camera. Gli schieramenti restano, in sostanza, quelli descritti a
pagina 7.
Ma in Friuli Venezia Giulia si vota due volte: gli elettori di Brugnera, Caneva, Prata e Sacile riceveranno in cabina elettorale le schede per votare
alla Camera, al Senato (elettori con più di 25 anni)
e anche alla Regione.
E qui la corsa ha quattro
pretendenti.
Allo scadere dei termini,
quattro sono i candidati
alla presidenza che si sono presentati: Valeria
Grillo, con la lista “Autonomia per la nostra terra”,
che però non sarà presente in provincia di Pordenone; Gioacchino Basile, con la lista “Amici di
Beppe Grillo Fvg”; Renzo
Tondo, già presidente regionale, sostenuto da Partito pensionati, Udc, La
Destra, Lega Nord e Il
popolo della libertà; e il
presidente uscente Ric-
cardo Illy, sostenuto da
Cittadini per il presidente, Slovenska skupnost,
La Sinistra l’arcobaleno,
Partito democratico, Italia dei valori, Partito socialista.
Saranno con ogni probabilità Illy e Tondo a contendersi la vittoria; e lo
faranno con due coalizioni, che se da un lato rispecchiano la tradizionale divisione centrodestracentrosinistra, dall’altro
non corrispondono alle
coalizioni delle elezioni
nazionali. Perché Partito
democratico e La Sinistra
l’arcobaleno, così come Il
popolo della libertà e
Udc, sono alleati per
Trieste, ma rivali, spesso
con toni aspri, a Roma. La
stessa situazione vale per
La Destra e Partito socialista: alle regionali, rispettivamente, con Tondo e Illy, alle nazionali autonomi da centrodestra e
centrosinistra.
Ed entrambe le consultazioni si svolgeranno il 13
e 14 aprile.
Cosicché potremmo assistere al paradosso, per fare due esempi, di un Casini che viene a Pordenone a parlare a favore di
Tondo ma contro Berlusconi, o di un Diliberto
che canta le lodi di Illy ma
attacca Veltroni.
E al paradosso per i poli-
tici corrisponde un certo
disorientamento degli elettori, che si troveranno
in mano schede elettorali con schieramenti simili ma diversi.
Anche se c’è una radicale
differenza: alle regionali
puoi votare la persona,
scegliere la persona che
apprezzi di più anche, eventualmente, a prescindere dal partito in cui milita; alle nazionali invece
le liste arrivano pronte e
confezionate da Roma, e
mettendo la croce sul tuo
simbolo preferito stai votando i primi 2 o 4 o 10
della lista, il 18º, 19º e 20º,
buoni o cattivi politici
che siano, praticamente
fanno solo tappezzeria.
Anche per questo sarà
particolarmente interessante scrutare i risultati
elettorali a Caneva, Sacile, Brugnera e Prata. A
Sacile e Brugnera (dove il
sindaco Moras si è dimesso per candidarsi alle Regionali) anche con
un occhio alle elezioni
comunali programmate
per il 2009, cioè dietro
l’angolo, per il fuso orario della politica. TB
MARENO DI PIAVE
MARENO DI PIAVE
FARRA DI SOLIGO
SAN VENDEMIANO
MORENO MARCON
n. 8.4.1984 - m. 2.3.1991
PLACIDO MARCON
n. 5.2.1921 - m. 17.3.1993
MARIO AMIANTI
n. 3.9.1927 - m. 13.3.1978
A nostro figlio: ci conforta il
tuo dolce sorriso, in ogni
momento della nostra vita.
Ti preghiamo affinché da lassù tu possa proteggerci sempre.
Papà, mamma, fratello, sorella e tutti i tuoi cari.
Nel quindicesimo anniversario della tua scomparsa,
ricordiamo con tanta nostalgia la tua bontà, i tuoi
insegnamenti sempre validi
che ci aiutano ad affrontare
i problemi della vita.
Tua moglie, figli e tutti i tuoi
cari.
Nel 30º anniversario della
tua scomparsa ti ricordano
con affetto la moglie, i figli e
le loro famiglie.
CARLO MASET
n. 6.12.1916 - m. 18.3.2004
DINA SPERANDIO in MASET
n. 10.5.1921 - m. 22.4.2001
Anche quest’anno vogliamo
ripetere il nostro grazie per
l’esempio di fede che ci avete
dato. Questo ci aiuta ad amarci tra fratelli e rimanere
uniti alle nostre famiglie. Siamo certi che pregate per noi.
Figli e loro famiglie.
A sinistra l’assessore di Sacile Daniela Pillon, candidata alle
regionali col Partito Democratico a sostegno di Illy. A destra Ermes
Moras, in campo col Popolo della libertà, che sostiene Tondo
diocesi propone, atti a
sollecitare l’uscita dal
nostro ambiente per respirare aria nuova. Il
gruppo può essere formato da tre, quattro,
massimo otto coppie.
Al termine dell’incontro
c’è stato un momento di
convivialità e i bambini
hanno regalato ai genitori dei bei fiori, realizzati
con l’aiuto degli animatori Acr, che li hanno fatti divertire durante l’incontro.
Alle 20.30, all’auditorium di Caneva, presentazione e reading del libro
di poesia “Spira” di Yula Reginato.
MARTEDÌ 18
Alle 20.30, a palazzo Ettoreo di Sacile, “Concerto a palazzo” organizzato dall’Accademia musicale di Sacile. Al pianoforte Alberto Ravagnanin , Laura Sist e Giorgia Franceschin, al violoncello Leo Morello.
Alle 20.45 a San Cassiano, presso
la Festa del vino, conferenza “Vaccini e prevenzione dei tumori del collo dell’utero da papilloma virus (Hpv)
- infezioni sessuali trasmesse”: relatore Elio Campagnutta, chirurgo
al Cro di Aviano.
Farmacie di turno: Romor, via Garibaldi 21, telefono 0434-71331,
Sacile.
BAGNOLO
COLLE UMBERTO
ANDREA DA ROS
n. 12.5.1934 - m. 17.3.1995
MARIA ANTONIAZZI ved. CANZIAN
n. 30.11.1929 - m. 15.3.2007
Tredici anni sono ormai trascorsi dalla tua scomparsa,
ma sei sempre nei nostri cuori. Un pensiero va anche a
tuo fratello Livio e ai genitori Giovanni e Rosa. Con affetto, i tuoi cari.
È già trascorso un anno dalla tua scomparsa, ma la tua
presenza è sempre viva in
noi.
Con infinito affetto, i tuoi cari.
CORDIGNANO
VIRGINIA MORO ved. BIT
m. 16.3.1976
ELISA MORO ved. TAVIAN
m. 2.3.1979
Mamma, sono trascorsi 32 anni da quando, addormentandoti, sei volata lassù in Cielo, a raggiungere quel Gesù al quale sei stata sempre fedele e per amore del quale ci hai insegnato ad avere fede, speranza, carità.
Nelle nostre preghiere ti ricordiamo insieme alla zia Elisa, il
cui esempio di totale affidamento in Dio è costantemente vivo in tutti noi.
I tuoi figli con le loro famiglie
Il Brugnera ai
tricolori di bocce
con il tricoloAreppuntamento
per la bocciofila Brugne-
ra. La squadra capitanata da Valter Rossi (nella foto), infatti, sabato 15 e domenica 16 marzo è
impegnata a Novara nelle finali
dei campionati italiani di società di serie B. Il Brugnera ha
guadagnato l’accesso alla competizione tricolore attraverso
la conquista del campionato
regionale del Friuli Venezia
Giulia. A Novara contenderà
il titolo ad Aostana, Fomo,
Granata, Litorale, Pergitone,
Rivolese e Santa Lucia.
PODISMO MARCE A S.STINO E SAVASSA
ono due le proposte podiSperstiche
non competitive
domenica 16. A San Sti—
no di Livenza si disputa la
Marcia tra Malgher e Livenza organizzata dall’associazione bersaglieri. La partenza va dalle 8.30 alle 9.30. Due
DOANDON, DONNOLA E SOLDATI HANNO
REGALATO ALLA NOTTOLI NUOTO CINQUE ORI
Ondine tricolori
I
campionati italiani giovanili invernali di nuoto
hanno regalato grosse
soddisfazioni agli atleti diocesani. Alla manifestazione
nazionale svoltasi allo Stadio
del Nuoto di Riccione, dal 6
all’11 marzo, infatti, i nostri
nuotatori hanno conseguito
una messe copiosa di buoni
risultati e di prestazioni di
valore. Vediamo, allora, di fare il punto per quanto riguarda il comportamento ai
campionati italiani giovanili
invernali dei nuotatori di Hydros Oderzo, Nottoli Vittorio Veneto e Ranazzurra Conegliano.
HYDROS Consiste in otto
medaglie il bottino degli opitergini. Quattro argenti e
quattro bronzi forse non valgono quanto un oro, comunque danno l’idea della forza
dei giovani della società che
raggruppa gli agonisti di Castelfranco Veneto, Jesolo, Oderzo, Portogruaro e Treviso.
Hanno strappato il secondo
Stefano De Zan e Erika Donadon (Nottoli)
posto la junior ’93 Chiara
Gobbetto nei 100 e 200 dorso, il cadetto Riccardo D’Acquisto nei 50 stile libero e
Andrea Pegoraro nei 100 stile libero ragazzi ’92. I bronzi, invece, sono andati appannaggio di Greta Cagnato
(200 rana junior ’92), Pegoraro (50 stile libero junior
’91), Simone Moras (200 sti-
CAI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
I
l Cai di Conegliano organizza per domenica 16 la gita
di escursionismo alla Casere
della Friz. Le auto si lasceranno allo chalet Belvedere in Val
di Croda (431 metri, a circa 2
km da Dardago) e si salirà per
il sentiero Cai 984 sino ai ruderi di Casera Ciavalir (889) e
Casera Centolina (1347),
quindi fino alla meta. Il ritorno avviene in parte per i sentieri Cai 984 poi 984/A, seguendo la ripida discesa della
Val Grande.
Sempre il Cai di Conegliano
per martedì 18 alle 21 presso
la sede sociale organizza l’incontro “Il vescovo, l’elefante e
l’ago” sulla cavalcata semiseria sui Cantoni di Pelsa, le cime che sovrastano il Rifugio
Vazzoler. Presentano la serata
Ivan Da Rios (Scuola di alpinismo e arrampicata libera “Le
Maisandre”) e Gabriele Paladin Cai (sottosezione Cai di
San Polo di Piave).
Il Cai di Vittorio Veneto orga-
nizza per sabato 15 e domenica 16 la gita di scialpinismo a
Hinterbergkofel, in Val Casies.
La partenza è prevista per le 6
dalla sede Cai, il trasporto è
con mezzi propri, è adeguato
l’equipaggiamento normale da
scialpinismo.
Il Cai di Sacile organizza l’escursione invernale per domenica 16 alla Malga di Pramper nelle Dolomiti di Zoldo.
Giovedì 20 è in programma,
invece, l’assemblea primaverile dei soci.
Il Cai di Oderzo organizza per
domenica 16 la gita alla Marmolada.
La sezione di Motta di Livenza, infine, propone per sabato
15 alle 21 la serata “Patagonia
in cammino verso il Cerro
Torre, il Fitz Roy e il Parco Nazionale Torri del Paine”, reportage di Alessandro Omassi presso la sala polivalente
della casa di riposo. L’ingresso è libero.
Mara Campaner
le libero ragazzi ’93) e D’Acquisto (100 stile libero cadetti).
NOTTOLI Non può che essere soddisfatta il direttore
tecnico della Nottoli Nuoto
Laura Spinadin. I suoi allievi, infatti, hanno fatto man
bassa di medaglie, rientrando dalla Romagna tenendone
al collo ben undici. La lieta
sorpresa, per una volta, è arrivata dai maschi. Dopo i due
bronzi del 2007, Stefano De
Zan si è migliorato conquistando l’argento sui 400 stile
libero con il tempo di
4’15"69. Andrea Michelin,
poi, ha conquistato la medaglia di bronzo nei 400 misti
migliorando il proprio record personale di oltre 5 secondi. Nove medaglie sono
arrivate, invece, dal settore
femminile da sempre trainante in casa Nottoli. Due ori e un argento sono arrivati
da Erika Donadon che ha
vinto i 50 e i 100 rana cadette (nuotando contro avversarie più vecchie di un anno) e
arrivando seconda nei 200
soltanto per 2 decimi. Molto
forte è andata anche Giulia
Donnola, oro nei 100 e 200
delfino e argento juniores nei
50 migliorando i suoi tre personali. L’altro oro lo ha conquistato Teresa Soldati nei
400 stile libero, classificatasi anche seconda negli 800,
migliorandosi rispettivamente di 5 e 20 secondi. L’ultimo argento è arrivato con la
staffetta mista cadette composta da Martina D’Agostin,
Erika Donadon, Giulia Donnola e Silvia Pavan.
RANAZZURRA I coneglianesi hanno conquistato con
Roxana Martin la medaglia
d’argento nei 100 stile libero
ragazze ’95.
DOMINA FRA LE SQUADRE GIOVANILI
Under 16 e 18 al Top
il Top Team Belluno la soÈ
cietà femminile giovanile
più forte. Lo scorso 6 marzo al
Palablù di Codogné, infatti, il
Top Team Belluno ha prima
conquistato il titolo provinciale under 16 (nella foto), bissando il successo del 2007, battendo l’Aurora Volley di Godega
Sant’Urbano per 3-1. Domenica 9, infine, ad Arcade anche
l’under 18 ha confermato il titolo già detenuto, superando il
General Filter Paese con un sec-
co 3-0. Entrambe le squadre sono allenate da Roberto Woelflin. A livello maschile il titolo
under 18 è andato alla Piave
Volley di Col San Martino che
ha superato in finale la Iveco
Marmi Motta per 3-1 a Treviso. La Piave, però, si è dovuta
accontentare del secondo posto
fra gli under 16, visto che a laurearsi campione provinciale è
stata la Sisley per 3-0 a Spresiano.
Giacinto Bevilacqua
i percorsi possibili: 11 e 20
chilometri.
A Savassa di Vittorio Veneto
alle 9 il Gruppo marciatori
Laghetti di Savassa organizza la 34ª Panoramica di Savassa. Tre i percorsi: 6-12-20
chilometri.
Ciclismo
ilettanti e juniores in corD
sa nel fine settimana sulle
strade diocesane. Sabato 15 si
disputa la nona edizione del
Circuito internazionale di Caneva, gara nazionale organizzata dal Gruppo sportivo Caneva Colorificio San Marco.
La gara, riservata ad élite e under 23, mette in palio i titoli di
campione regionale del Friuli
Venezia Giulia per entrambe
le categorie. Il Circuito internazionale, inoltre, è collegata
alla 93ª Popolarissima in programma domenica 16 a Treviso: sarà, infatti, stesa la speciale classifica combinata
“Gran premio Calcestruzzi
Mosole” redatta in base ai risultati ottenuti nelle due prestigiose competizioni. La partenza è alle 13.15 dal mobilificio Mercury di via Pradego.
Dopo otto giri del percorso
Caneva - bivio Ronche - Fiaschetti - Caneva, se ne affronteranno cinque sulle strade di
Caneva, Castello di Caneva,
Cave di Sarone, bivio Franzago, Tarcisa, Fiaschetti con arrivo a Caneva dopo 146 chilometri.
Domenica a Fontanellette toccherà agli juniores impegnati
nel 31° Circuito di Fontanellette organizzato dalla Top Ceramiche Vazzola. La partenza
è alle 14.30. 100 i chilometri di
corsa.
Debora tricolore
a mansuetana Debora VenL
drame, portacolori del Judo
Motta, ha conquistato a Follo-
nica (Grosseto) il titolo tricolore juniores. Debora, 18 anni,
si è imposta ai campionati italiani di categoria aggiudicandosi tutti i combattimenti per
ippon e battendo anche la
campionessa italiana in carica. Nel 2007 si era classificata
seconda ai tricolori cadetti. Il
prossimo obiettivo di Debora
Vendrame, allenata da Nicola
e Roberto Tamiozzo, è quello
di ben figurare ai prossimi
campionati italiani assoluti.
16 marzo 2008
Lettera aperta
sul prosecco
doveroso intervenire,
Rinitengo
rappresentanza delle Pro
Loco provinciali, nel dibattito sul
futuro del prosecco nell’Alta Marca trevigiana.
Le nostre Pro loco sono attente a
uno sviluppo complessivo del ter-
ritorio e si sono sempre preoccupate anche dell’aspetto turistico e
di tutte le peculiarità ad esso collegate: dall’enogastronomia alla
difesa ambientale, dalla promozione di percorsi naturalistici alla salvaguardia delle tradizioni e
della memoria storica dei nostri
amati luoghi.
In quest’ottica la “Primavera Prosecco Doc”, fiore all’occhiello del-
la nostra provincia ed esempio
manifesto di sviluppo integrato,
si presenta come l’iniziativa in cui
le Pro loco svolgono indiscutibilmente il ruolo di protagoniste, sostenute dall’appoggio di altri diversi partner sensibili alla crescita territoriale.
Le Pro loco trevigiane operano
per lo sviluppo della zona, non
solo promuovendo la vendita del
Dove stanno i cattolici?
M
Solo due precisazioni. Il prof. Almagisti ha detto (e noi lo abbiamo
riportato nell’occhiello) che "chi dice di rappresentare i cattolici cer-
ca solo voti" e non "chi rappresenta i cattolici cerca solo voti": nessuno in realtà rappresenta i cattolici in modo esclusivo, perché sono distribuiti in diversi schieramenti.
Quanto alle posizioni del nostro
settimanale, nel ribadire che rimarremo nel rispetto e nell’equidistanza da tutte le posizioni politiche, riteniamo di aver sempre
messo nel giusto risalto, e continueremo a farlo anche lontani dagli appuntamenti elettorali, i valori non negoziabili cui lei fa rife-
rimento.
«Ritornando in Italia - ha detto
domenica scorsa il cardinale Bertone dall’Armenia - mi tufferò di
nuovo anche nei problemi italiani, e vedrò se i cattolici stanno emergendo a sinistra, al centro, a
destra. E se i valori cristiani sono
realmente supportati da un vero
impegno: sia da un impegno dei
cattolici presenti nei vari schieramenti, sia dal rispetto promesso
dai leader di quegli schieramenti».
ELEZIONI / NESSUNA NOVITÀ
Solo cattiva propaganda
aro Direttore,
C
approfitto della disponibilità offerta dal giornale per
condividere con lei la speranza in una "politica nuova che
guardi al bene comune".
L’andamento della campagna
elettorale appena avviata, ma
retaggio di anni di scontri e
confronti per nulla sereni, è
però foriera di polemica sterile e bugiarda.
C’è stato un momento iniziale in cui si era sperato che con
questo giro si incominciasse a
trattare gli elettori come persone razionalmente pensanti,
e c’è chi tenta ancora di mantenere questa rotta. Ma si esaurirà in un flash e nelle prossime settimane (questo stato
di cose sembra non aver mai
fine!) saremo bersagliati da
cattiva propaganda, farcita da
Per questo mi sento in dovere di
ribadire quanto in questi anni di
lavoro dei nostri volontari sia stato importante sia l’appoggio delle istituzioni pubbliche, quali la
Provincia insieme agli assessorati competenti in materia di agricoltura e turismo e la Comunità
montana, che, nel nostro caso
specifico, hanno creduto e appoggiato molte delle nostre iniziative in favore dello sviluppo
territoriale.
Giovanni Follador
Presidente Unpli Treviso
ELEZIONI / FATTI E PROMESSE
ELEZIONI/ CAMPAGNA ELETTORALE E
RAPPRESENTANZE
i permetto di disturbarla per manifestare
la mia delusione, se
non sconcerto, per l’articolo
dal titolo “Elezioni: chi dice “io
rappresento i cattolici” cerca
solo voti, intervista a Marco Almagisti. I Cattolici scelgono”
pubblicato lo scorso numero (e
riportato nell’immagine).
Infatti già il titolo (ove si afferma che chi rappresenta “i cattolici cerca solo voti”), potrebbe facilmente provocare l’effetto di insinuare nel lettore il
dubbio che l’unica formazione
politica (facilmente intuibile)
che in queste elezioni ha il coraggio di dichiarare esplicitamente di ispirarsi ai valori cristiani sia in realtà in mala fede.
Anche il contenuto dell’articolo potrebbe avere l’effetto di disorientare ancor più il lettore,
facendo ritenere che i vari partiti si equivalgano, essendosi
l’autore limitato solo a riportare in modo neutrale le risposte
dell’intervistato, senza dare un
minimo orientamento sui valori cosiddetti non negoziabili
(come dovrebbe fare – a mio
avviso - un giornale cattolico,
per di più diocesano), e come
anche oggi il Papa ha ricordato riferendosi all’impegno dei
cristiani in politica, non potendo il cristiano rinunciare,
dovendo anzi essere essere testimone, anche nel voto, di
quei principi che non ammettono deroghe o deleghe in
bianco, come molti partiti sembrano invece pretendere. (...)
Preciso infine che questa mia
non ha alcun intendimento polemico, ma vuole essere un,
seppur modesto, contributo
nello spirito di collaborazione,
in quanto è essenziale che, al
momento del voto, i cristiani
siano informati e consapevoli
di quali sono i partiti la cui visione antropologica è compatibile con quei quei valori non
negoziabili ed eticamente sensibili, che invece la maggior
parte dei partiti volutamente
evita di manifestare.
Luigi Walter Veroi
Oderzo
nostro più pregiato prodotto vinicolo, il Prosecco Doc. Come invece è obiettivo primario dei produttori, i quali non sempre si sono dimostrati sensibili alle esigenze del territorio, spesso esagerando con l’uso di diserbanti e
cementificazioni.
In questa loro progettualità le nostre associazioni hanno sempre
trovato un interlocutore privilegiato, attento e disponibile nella
persona del vicepresidente della
giunta regionale Luca Zaia, fin da
quando era assessore all’agricoltura della Provincia di Treviso.
slogan e da atteggiamenti platealmente stucchevoli, non dei
neo candidati, ma da coloro
che si ripropongono a governarci e che dopo tanta militanza politica non hanno ancora capito l’esaurirsi del nostro grado di sopportazione.
Ma per dire basta, andatevene,
bisognerà ascoltare e stimolare la nostra onestà morale e intellettuale a individuare seriamente in cosa consiste il bene
comune e condividere che
"quando tutti staranno bene,
allora starò bene anch’io".
Questo, in fondo, è il compito
dei partiti la cui politica non
dev’essere un penoso spettacolo a proprio uso e consumo
ma, come da lei auspicato,
strumento di democrazia.
Guido De Carlo
Cordignano
Un nuovo muro avanza
in campagna elettorale e,
Sziodaiamo
cattolica, anch’io chiedo spaper il mio parere.
Nella puntata di Ballarò del 4 marzo, ho assistito a una delle sceneggiate dell’ex ministro Prestigiacomo, che non dà certo al pubblico
segnali di educazione civile. Chi
scrive fa politica da oltre 60 anni,
esprimendo le sue idee con voce
forte, con convinzione e talora sofferenza, sempre ascoltando con attenzione quello che altri esprimono. Per quel mio modo di soffrire,
intervengo quasi sempre per prima, dopo aver alzato l’indice e atteso che mi sia concessa la parola.
Io non sono andata a scuola, se non
quella delle Acli e del sindacato, dove ho imparato questo metodo.
Probabilmente la Prestigiacomo
non ha frequentato la mia scuola
e, ritenendosi forse superiore agli
altri, si arroga in ogni circostanza
il diritto di interrompere chiunque
e di parlare sopra a tutti. Per la verità non è la sola: è la nuova classe
dirigente di destra ad usare gli stessi metodi, che mi richiamano un
triste passato.
Quanto alle affermazioni sui venti mesi di governo Prodi che a suo
dire ci avrebbero lasciati in rovina,
ricordo che pochi giorni fa l’Europa si è espressa in senso positivo sul
nostro bilancio, ritenendo giusto il
percorso iniziato dall’Italia per la
diminuzione del debito pubblico.
Nella Finanziaria 2008 c’è la voce
“case popolari”, ma chissà perché ora, nel programma del Pdl si trova
la stessa voce? Perché nei cinque
anni di Berlusconi, che a suo dire
amava i poveri, questo tema non è
mai stato trattato?
Perché nei 20 mesi di governo Prodi si è fatta emergere, con buon risultato, l’evasione fiscale mentre
con Berlusconi si è votata la legge
che il falso in bilancio non fosse più
ritenuto reato? Perché si è abusato
della legge sul condono? Che dire
del rientro dall’estero dei capitali, ripuliti? Ora Berlusconi pensa di diminuire il debito dello Stato dimezzando il numero dei dipendenti pubblici... va bene dove sono
troppi, ma spostando gli eccessi là
dove ci sono carenze... ma perché
non iniziare dimezzando il numero dei parlamentari e le loro indennità e privilegi (comprese le
macchine blu di chi non ricopre
più alcuna carica)? Certamente
non ci sarebbero più così tante corse per ottenere una poltrona a tempo indeterminato!
Anche tutti questi sono parte dei
grandi temi che affliggono l’Italia e
che non sono stati trattati nei cinque anni di governo Berlusconi...
politica condivisa da tutti i suoi alleati compreso Casini... tanto per
essere chiari. Io ho amato lo scudo
crociato, l’ho difeso prendendo
spesso in faccia gli sputi di operai
amareggiati dall’esiguità del salario, di chi era senza lavoro, di chi,
scioperando per il rinnovo del contratto, ha saputo perdere 39 giorni
continui di lavoro. Ho amato lo
scudo crociato e ho difeso i suoi
uomini quali De Gasperi, Moro (la
cui tragedia dopo trent’anni presenta ancora lati oscuri) e altri, ma
quello che un tempo per me è stato il simbolo del risorgere dell’Italia dall’immane tragedia della guerra, oggi, attraverso uomini di altro
spessore politico, può essere solo
un modo per attirare voti senza i
valori di ieri.
Per questo non mi sento una comunista se voto Veltroni e la Bindi, anche perché quel muro è caduto da molti anni, mentre sta avanzando un altro muro, quello del
sospetto per l’emigrato, quello della Padania, quello della mancanza
di rispetto alla bandiera nazionale.
Ho letto il memorandum di Gelli
e della P2; fra tante affermazioni
Gelli dice “rifondare e ringiovanire la Dc acquistando il partito spostandolo a destra con un costo di
circa dieci miliardi. Occorre farlo
senza esitare con gelido machiavellismo posto che Parigi vale la
messa”. Ciò purtroppo è avvenuto.
(...) Anche su queste cose va fatta
chiarezza... soprattutto nei confronti di chi, come Casini, per cinque anni ha condiviso le scelte berlusconiane. Vero che ora non solo
se ne dissocia, ma lo definisce anche persona bugiarda: ma a me restano forti dubbi, per questo non
lo voterò.
E a Fini, che aprendo la campagna
elettorale ha indicato il 13 aprile
quale giorno della libertà, rispondo che la libertà l’Italia l’ha già ottenuta con il 25 aprile, per la quale molta gioventù ha pagato con la
vita. Fini non c’era.
Francesca Meneghin
Vittorio Veneto
Potete inviare le vostre
LETTERE AL DIRETTORE
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8
31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438.555437